ITAN20130117U1 - Letto movibile per terapia intensiva. - Google Patents

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ITAN20130117U1
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femoral
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Brain Tools Llc
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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per modello di utilità avente per titolo:
“LETTO MOVIBILE PER TERAPIA INTENSIVA”.
La presente domanda di brevetto per modello di utilità ha per oggetto un letto movibile, per terapia intensiva, quale ad esempio fisioterapia, radiografia ortopedia e simili.
Sono noti letti movibili per terapia intensiva, soprattutto in ambito medico e terapeutico. Tali letti generalmente comprendono un telaio supportato su ruote per il trasporto.
Sul telaio sono montate quattro sezioni sostanzialmente rettangolari: sezione schienale, sezione seduta, sezione femorale e sezione gambale. Mentre la seduta generalmente è fissa al telaio, le altre tre sezioni (schienale, femorale e gambale) sono movibili rispetto al telaio, in modo indipendente tra loro. In questo modo il letto può assumere diverse configurazioni, in conformità al tipo di terapia che deve subire il paziente.
Attuatori e meccanismi di azionamento sono montati in una posizione centrale del telaio, sotto la sezione femorale e la sezione gambale, per muovere le tre sezioni mobili del letto.
Questo tipo di letti per terapia intensiva noti presentano degli inconvenienti.
Infatti bisogna considerare che per eseguire una radiografia, generalmente si utilizza un generatore di raggi-X destinato ad essere posizionato al di sopra della parte del paziente da radiografare e una scatola con una lastra radiografica disposta al di sotto della parte del paziente da radiografare, in corrispondenza del generatore di raggi -X.
Solitamente la cassetta porta lastre (scatola con una lastra radiografica) viene realizzata in acciaio inox o altro materiale che permette di assorbire i raggi X, per cui l' immagine rimane solo sulla lastra e non riporta nessun altro oggetto al di sotto della lastra (esempio - non mostra i motori posizionati sotto il piano, la struttura del basamento etc). Di fatto tutte le articolazioni sono isolate dall’ immagine con la cassetta la quale deve scorrere lungo il piano di coricamento in corrispondenza della zona interessata per l'immagini X-Ray. Esistono letti dotati del piano parzialmente o completamente radio trasparente a condizione di utilizzare la cassetta.
I letti dotati di questo sistema hanno un limite, quando si tratta di raggiungere la posizione poltrona (per i letti dotati di questa funzione), in quanto la cassetta porta lastre non può scorrere fino in fondo della sezione gambale quando essa viene articolata verso il basso. Mentre i letti che hanno la possibilità di far scorrere la cassetta porta lastre lungo tutto il piano (dalla testa ai piedi) non sono dotati di posizione Poltrona.
Un altro metodo per effettuare le lastre X-ray è vincolato all’ utilizzo dell’ amplificatore di brillanza (C-Arm). Tale amplificatore di brillanza deve avere ha un’area interessata per le radiografie sotto il piano di coricamento, completamente priva di qualsiasi oggetto, in quanto l’amplificatore di brillanza utilizza un sistema di trasmissione-ricezione ed il piano si trova in mezzo a questi due punti (trasmissione-ricezione) del amplificatore (C-Arm).
I letti noti sono ideati per consentire questo tipo di radiografie solo nelle parti (busto, braccia, testa) dalla cinta in su del paziente. In qualche caso eccezionale si può trovare pure la sezione seduta radio trasparente. Comunque sia la sezione femorale e gambale non sono contemplate. A tale scopo, lo schienale è realizzato in materiale trasparente ai raggi X e meccanismi di rinvio sono disposti lateralmente sotto allo schienale, in modo da collegare gli attuatori allo schienale per la movimentazione dello schienale. In questo modo la parte centrale sotto lo schienale non prevede alcun dispositivo che possa interferire con la radiografia. Chiaramente tale tipo di letto non può essere utilizzato per effettuare radiografie nelle parti (gambe) dalla cinta in giù del paziente, poiché gli attuatori e i dispositivi di azionamento disposti in posizione centrale sotto alle sezioni gambali e femorali, interferirebbero con tali radiografie. Come risultato un paziente che deve eseguire una radiografia alle gambe è costretto a sedere dal letto summenzionato e accomodarsi in un altro tipo di supporto che consente la radiografia alle gambe.
Inoltre non esistono i letti che possono combinare la posizione Poltrona con la completa radiotrasparenza del piano di coricamento.
Altro inconveniente dei letti noti è rappresentato dal fatto che la sezione gambale è una piastra rettangolare che supporta entrambe le gambe del paziente. Quindi con tale tipo di letto il paziente non può disporre una gamba in una posizione diversa rispetto all’altra gamba, in conformità al tipo di terapia da subire.
Un altro inconveniente si riferisce al fatto che la maggior parte dei letti comunemente utilizzati non sono adatti per ospitare i pazienti bariatrici (obesi) per cui è necessario utilizzare il letto con la stuttura particolarmente rinforzata per supportare il peso eccessivo del paziente.
Scopo della presente invenzione è quello di ovviare agli inconvenienti della tecnica nota, fornendo un letto movibile, per terapia intensiva che sia versatile, pratico ed affidabile. Questo scopo è raggiunto in accordo all'invenzione con le caratteristiche elencate nell'annessa rivendicazione indipendente 1.
Realizzazioni vantaggiose appaiono dalle rivendicazioni dipendenti.
Il letto movibile, per terapia intensiva, secondo Γ invenzione comprende:
- un telaio portante,
- due aste longitudinali collegate al telaio portante, disposte in corrispondenza del lato destro e sinistro del letto, - mezzi di supporto schiena e mezzi di supporto femorali collegati, mediante mezzi snodati o articolati, a dette aste longitudinali,
- mezzi di supporto gambe collegati mediante cerniere a detti mezzi di supporto femorali,
- attuatori per muovere detti mezzi di supporto schiena, mezzi di supporto femorali e mezzi di supporto gambe, e
- un piano di coricamento in materiale radio trasparente con alto livello di carico massimo.
Gli attuatori sono disposti sul lato sinistro e sul lato destro del letto, all’ esterno rispetto a dette due aste longitudinali, in modo da lasciare uno spazio libero tra le due aste longitudinali e al di sotto delle due aste longitudinali, per consentire la possibilità di una radiografia in qualsiasi parte del corpo del paziente disposto sul letto.
Inoltre la posizione dei motori alle estremità del piano di coricamento facilita anche l’eventuale manutenzione del letto, in quanto non impedisce di riparare e/o cambiare diversi motori senza intervenire sulla struttura del letto.
Appaiono evidenti i vantaggi del letto secondo Γ invenzione che consente di effettuare una radiografia in qualsiasi parte del corpo del paziente disposto sul letto, la possibilità di effettuare la posizione Poltrona e la possibilità di ospitare un paziente con il peso superiore alla norma.
Ulteriori caratteristiche dell'invenzione appariranno più chiare dalla descrizione dettagliata che segue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non limitativo, dove:
Fig. 1 è una vista in prospettiva del telaio del letto secondo Γ invenzione, in una configurazione a poltrona, illustrante i vari attuatori e cinematismi;
le Figg. 1A e 1B sono due particolari ingranditi di Fig. 1 illustranti le giunzioni per Γ inclinazione del piano di coricamento longitudinalmente (per raggiungere la posizione Trendelenburg e Antitrendelenbug) e trasversalmente (per facilitare le operazioni di rianimazione);
la Fig. 2 è una vista in prospettiva del letto secondo Γ invenzione, in cui al telaio di Fig. 1 sono stati aggiunti vari pannelli (sezioni del piano di coricamento e posizionamento materasso) ;la Fig. 3 è una vista laterale del telaio di Fig. 1 ; le Figg. 4 e 5 sono due viste come le Figg. 1 e 2, illustranti il telaio e il letto in una configurazione a poltrona con la sezione gambale sinistra sollevata rispetto alla sezione gambale destra;
le Figg. 6 e 7 sono due viste come le Figg. 1 e 2, illustranti il telaio e il letto in una configurazione a piano inclinato rispetto ad un piano orizzontale, con i bordi laterali paralleli ad un asse orizzontale;
le Figg. 8 e 9 sono due viste come le Figg. 1 e 2, illustranti il telaio e il letto in una configurazione a piano inclinato (a destra considerando la posizione supina del paziente sul letto) rispetto ad un piano orizzontale, con i bordi laterali obliqui rispetto ad un asse orizzontale. Si tratta di un’inclinazione laterale a destra o sinistra.
Con l’ausilio delle figure viene descritto il letto secondo l’invenzione indicato complessivamente con il numero di riferimento (100).
Per ora con riferimento a Fig. 1, il letto (100) comprende un telaio portante (1) a forma di cornice rettangolare comprendente due profilati longitudinali e due profilati trasversali, in modo da definire quattro angoli. Al telaio portante (1) sono collegate ruote piroettanti gemellari (non mostrate nelle figure) per consentire il trasporto del letto.
Ai quattro angoli del telaio portante (1) sono collegati quattro attuatori lineari (2) ad asse verticale. Ciascun attuatore (2) comprende una camicia o cilindro (20) fissata al telaio (1) e un pistone (21) scorrevole verticalmente entro il cilindro (20) e sporgente superiormente dal cilindro (20). Anche se in seguito per la camicia dell’attuatore si utilizza il termine cilindro è evidente che tale camicia può avere forma parallelepipeda come illustrato nelle figure.
Vantaggiosamente gli attuatori (2) sono di tipo telescopico, come mostrato nelle Figg. 6 e 8, ciascun attuatore può anche prevedere un pistone intermedio (25) che scorre entro il cilindro (20). Quindi il pistone (21) scorre entro il pistone intermedio (25).
Il letto comprende due aste longitudinali (3) disposte al di sopra del telaio portante (1), sostanzialmente su uno stesso piano verticale rispetto ai profilati longitudinali del telaio portante (1). Le aste longitudinali sono in corrispondenza dei lati sinistro e destro del letto. Le aste longitudinali (3) sporgono leggermente verso l’esterno rispetto agli assi verticali degli attuatori (2). Gli attuatori (2) sono collegati alle aste longitudinali (3) mediante giunzioni (4, 4’). Le aste longitudinali (3) hanno una lunghezza leggermente maggiore rispetto a una distanza media tra ginocchio e testa di una persona.
Ciascun’ asta longitudinale (3) è collegata all’ estremità superiore di due pistoni (21), mediante una prima giunzione (4) ed una seconda giunzione (4’). Entrambe le giunzioni (4, 4’) sono costituite da mezzi snodati o articolati (4, 4’) che consento una rotazione dell’asta (3) attorno ad un primo asse longitudinale e una rotazione dell’asta (3) attorno ad un secondo asse trasversale.
Con riferimento alle Figg. 1 A e 3, la prima giunzione (4) comprende una manovella (40) comprendente un primo perno orizzontale (41) imperniato ad una flangia (22) solidale al pistone (21) e un secondo perno orizzontale (43) imperniato ad una flangia (30) solidale all’asta longitudinale (3). Il primo perno orizzontale (41) ha un’asse longitudinale, cioè un’asse parallelo all’asse dell’asta longitudinale (3); invece il secondo perno (43) ha un’asse trasversale, cioè un’asse ortogonale rispetto all’asse del secondo perno orizzontale (43).
Le flange (22, 30) prevedono rispettive asole (23, 31) nelle quali si impegnano i perni (41, 43) della manovella (4), in modo da consentire anche una traslazione dei perni i perni (41, 43) nelle rispettive asole (23, 31) per regolare in posizione le aste longitudinali (3).
Quando il piano si inclina con la posizione schienale più basso della sezione gambale o vice versa, il secondo perno (43) scorre all 'interno dell’asola (31) della flangia dell’asta longitudinale. Invece quando il piano si inclina lateralmente (a destra o a sinistra), il primo perno (41) si muove all 'interno dell’asola (23) della flangia dell’attuatore.
In Fig. 1B viene illustrata la seconda giunzione (4’) che è sostanzialmente simile alla prima giunzione (4). La seconda giunzione (4’) si differenzia dalla prima giunzione (4) in quanto non prevede l’asola longitudinale (31) nella flangia dell’asta longitudinale (3).
La prima giunzione (4) (Fig. 1A) e la seconda giunzione (4’) (Fig. 1B) devono esistere contemporaneamente per garantire le inclinazioni necessarie del piano di coricamento, cioè Γ inclinazione longitudinalmente (per raggiungere la posizione Trendelenburg e Antitrendelenbug) e Γ inclinazione trasversalmente (per facilitare le operazioni di rianimazione).
Tornando a Fig. 1, il letto comprende un supporto schiena (5) comprendente un tubolare, sostanzialmente a forma di “U” rovesciata, provvisto di due flange d’estremità (51). Il supporto schiena (5) è collegato alle due aste longitudinali (3) mediante rispettivi mezzi snodati o articolati (50) che consento una roto-traslazione del supporto schiena (5) rispetto alle aste longitudinali (3).
Con riferimento a Fig. 3, i mezzi snodati (50) del supporto schiena comprendono una prima leva (52) e una seconda leva (53), in cui ciascuna leva (52, 53) è imperniata all’asta longitudinale (3) e alla flangia (51) del supporto schiena, in modo da formare un quadrilatero articolato che consente un roto-traslazione del supporto schiena (5) rispetto alle aste longitudinali (3).
Due attuatori lineari (6) muovono il supporto schiena (5). Gli attuatori (6) del supporto schiena sono disposti lateralmente verso Γ esterno rispetto alle aste longitudinali (3). Ciascun attuatore lineare (6) comprende un cilindro (60) fissato allo stelo (21) di un attuatore (2) ad asse verticale o all’asta longitudinale (3) e un pistone (61) scorrevole entro il cilindro. A un’estremità del pistone (61) è collegata una manovella (62), a forma di “L”, imperniata alla flangia (51) del supporto schiena, per muovere il supporto schiena (5).
Tornando a Fig. 1, il letto comprende due supporti seduta (33) montati fissi sulle due aste longitudinali (3) e sporgenti lateralmente verso l’esterno dalle aste longitudinali (3).
Il letto comprende inoltre due supporti femorali (7) disposti lateralmente verso l’esterno rispetto alle aste longitudinali (3). I supporti femorali (7) sono collegati alle aste longitudinali (3) mediante mezzi snodati o articolati (70) che consento una roto-traslazione del supporto femorale (7) rispetto alla rispettiva asta longitudinale (3).
Con riferimento a Fig. 3, i mezzi snodati (70) dei supporti femorali comprendono una prima leva (71) e una seconda leva (72), in cui ciascuna leva (71, 72) è imperniata all’asta longitudinale (3) e al supporto femorale (7), in modo da formare un quadrilatero articolato che consente un rototraslazione del supporto femorale (7) rispetto alla rispettiva asta longitudinale. Due attuatori lineari (8) muovono i rispettivi supporti femorali (7). Gli attuatori (8) dei supporti femorali sono disposti lateralmente verso l’esterno rispetto alle aste longitudinali (3). Ciascun attuatore (8) comprende un cilindro (80) fissato all’asta longitudinale (3) e un pistone (81) scorrevole entro il cilindro. A un’estremità del pistone (81) è collegata una manovella (82) imperniata al supporto schiena (7), per movimentare il supporto schiena (7).
Tornando a Fig. 1, il letto comprende due supporti gambe (9) costituiti da due profilati collegati ai supporti femorali (7), mediante cerniere (90), in modo che i supporti gambe (9) possano ruotare attorno all’asse delle cerniere (90).
Due attuatori lineari (91) muovono i rispettivi supporti gambe (9). Gli attuatori (91) dei supporti gambe sono disposti lateralmente verso l’esterno rispetto alle aste longitudinali (3). Ciascun attuatore (91) comprende un cilindro (92) e un pistone (93) scorrerle nel cilindro. Il cilindro (92) è imperniato a una flangia (94) del supporto gamba e il pistone (93) è imperniato al supporto femorale (7). In questo modo ciascun attuatore (91) comanda, in modo dipendente, il movimento del rispettivo supporto gamba (9) rispetto al rispettivo supporto femorale (7).
È da notare che tutti gli attuatori (6, 8, 91) e tutti i mezzi snodati (50, 70, 90) per muovere rispettivamente i supporti schiena, femorali, gambe ( 5, 7, 9) sono disposti esternamente rispetto all’ ingombro del telaio (1) e delle aste longitudinali (3), lasciando libero lo spazio tra le due aste longitudinali (3) e al di sotto delle due aste longitudinali (3).
Inoltre, anche quando i due supporti gambe (9) sono sollevati (fino ad un massimo di 30°, come mostrato per la gamba sinistra in Fig. 5, lo spazio tra i supporti gambe (9) e al di sotto dei supporti gambe (9) resta comunque libero per consentire una radiografia alle gambe del paziente.
Tale configurazione, consente di utilizzare il letto (100) per radiografie che possono essere effettuate in qualsiasi parte del corpo del paziente.
Con riferimento a Fig. 2, uno schienale (101) è fissato al supporto schiena (5), una seduta (102) è fissata ai supporti seduta (33), due sezioni femorali (103) sono fissate ai rispettivi supporti femorali (7) e due sezioni gambe (104) sono fissate ai rispettivi supporti gambe (9). Lo schienale (101), la seduta (102) le due sezioni femorali (103), e le due sezioni gambe (104) formano il piano di coricamento.
Lo schienale (101), la seduta (102), le due sezioni femorali (103) e le due sezioni gambe (104), vantaggiosamente sono pannelli o lastre in materiale composito avanzato, trasparente ai raggi X e avente caratteristiche tecniche necessarie per sopportare un carico di sollevamento di circa 600 kg, carico paziente (escluso il piano rete con i relativi motori ed articulazioni) fino a 450 kg e il carico massimo concentrato (punto concentrato di carico massimo) fino a 300 kg. Di fatto sottoposto al carico massimo su un punto concentrato il piano inizia a flettere a 304 kg e ritorna in forma iniziale senza alcuna deformazione o segno di rottura. Visto che il peso del paziente viene distribuito sulla superficie e non viene concentrato su un punto come durante il test di carico, il letto ha una portata del paziente fino a 450 kg.
In particolare è da notare che le sezioni femorali (103) e le sezioni gambali (104) si trovano a sbalzo rispetto ai rispettivi supporti (7, 9) che hanno la forma di aste. Per questo motivo è stato necessario trovare una materiale che avesse una resistenza meccanica superiore al laminato plastico utilizzato nella tecnica nota. Una scelta ovvia sarebbe stata quella di utilizzare lastre in fibra di carbonio, tuttavia la fibra di carbonio risulta molto costosa.
Inoltre i test hanno mostrato che laminato plastico ha dei limiti di utilizzo in caso dei paziente bariatrici, visto il carico massimo che può sorreggere.
Secondo Γ invenzione le lastre comprendono un laminato di vetro avente almeno otto strati di fibra di vetro con uno spessore totale compreso tra 5 - 6 mm.
Esattamente il laminato di vetro comprende:
dieci strati strutturali di materiale composito costituito da fibra di vetro PW 600 grammi, pre-impregnata con resina epossidica (37%) - peso totale al m<2>di circa 9,5 kg -orientamento di fibra 0-90° (codice materiale VV600S DT120 PW 37%); e
uno strato protettivo di materiale composito composto da fibra di vetro PW 0,50 grammi, pre-impregnata con la resina epossidica (37%), applicato sulla superficie delle lastre per evitare le porosità del materiale, proteggere da graffi e facilitare le procedure di pulizia.
Il laminato di vetro viene posizionato su una piastra in alluminio e coperta da un’altra per garantire la superficie piana su ambi due i lati e viene fissata ferma mediante un trattamento a vuoto e viene sottoposta a un ciclo di cottura in autoclave a temperatura di 120°C e pressione di 6 bar, per 3 ore. Le lastre di alluminio fanno da stampo per la cottura della lastra in fibra di vetro. Successivamente la lastra in fibra di vetro estratta dalle lastre in alluminio e viene tagliata tramite dispositivi WaterJet, per ottenere le forme e dimensioni desiderate.
Grazie alle specifiche del materiale, i pannelli finali ottenuti possono essere posizionati, insieme con tutta la struttura del letto, all'inteo di un bed-washer per la pulizia generale e disinfezione fino a una temperatura di 80°C, con getti d’acqua a bassa pressione.
Con riferimento alle Figg. 4 e 5, sono illustrati il telaio e il letto in una configurazione a poltrona in cui sia la sezione femorale sinistra sia la sezione gambale sinistra sollevata sono sollevati rispetto alla sezione femorale destra e la sezione gambale destra. Tale configurazione non è possibile nei letti noti che prevedono un’unica sezione femorale e gambale.
Con riferimento alle Figg. 6 e 7 sono illustrati il telaio e il letto in una configurazione a piano inclinato rispetto ad un piano orizzontale, con i bordi laterali dei pannelli (101 - 104) paralleli ad un asse orizzontale. In tale configurazione i supporti schiena, seduta, femorali e gambe (5, 33, 7, 9) sono allineati su ciascun lato del letto. Tuttavia il lato sinistro del letto è più alto del lato destro del letto. Tale configurazione è possibile grazie al fatto che i due attuatori ad asse verticale (2) di sinistra sono stati sollevati della stessa quota, ad un’altezza maggiore rispetto ai due attuatori ad asse verticale (2) di destra.
Con riferimento alle Figg. 8 e 9 sono illustrati il telaio e il letto in una configurazione a piano inclinato rispetto ad un piano orizzontale, con i bordi laterali dei pannelli (101 - 104) obliqui rispetto ad un asse orizzontale. Tale configurazione è possibile grazie al fatto che i quattro attuatori ad asse verticale (2) sono stati sollevati ad altezze diverse tra loro.
Alla presente forma di realizzazione dell'invenzione, possono essere apportate variazioni e modifiche equivalenti, alla portata di un tecnico del ramo, che rientrano comunque entro l'ambito dell'invenzione.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Letto (100) movibile, per terapia intensiva, comprendente: - un telaio portante (1), - due aste longitudinali (3) collegate al telaio portante, disposte in corrispondenza del lato destro e sinistro del letto; - mezzi di supporto schiena (5) e mezzi di supporto femorali (7) collegati, mediante mezzi snodati o articolati (50, 70), a dette aste longitudinali (3), - mezzi di supporto gambe (9) collegati mediante cerniere (90) a detti mezzi di supporto femorali (7), - attuatori (6, 8, 91) per muovere detti mezzi di supporto schiena (5), mezzi di supporto femorali (7) e mezzi di supporto gambe (9), e - un piano di coricamento (101, 102, 103, 104) in materiale radio trasparente, caratterizzato dal fatto che detti attuatori (6, 8, 91) sono disposti sul lato sinistro e sul lato destro del letto, all’ esterno rispetto a dette due aste longitudinali (3), in modo da lasciare uno spazio libero tra le due aste longitudinali (3) e al di sotto delle due aste longitudinali (3), per consentire la possibilità di una radiografia in qualsiasi parte del corpo del paziente disposto sul letto.
  2. 2) Letto (100) secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di supporto femorali (7) comprendono due supporti femorali (9), azionate da rispettivi attuatori (8) indipendenti tra loro, e supportati da dette aste longitudinali (3).
  3. 3) Letto (100) secondo la rivendicazione 2, in cui detti mezzi di supporto gambe (9) comprendono due supporti gambe (9) indipendenti tra loro, azionati da rispettivi attuatori (91) indipendenti tra loro, collegati ai supporti femorali (7) e ai supporti gambe (9).
  4. 4) Letto (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di supporto schiena (5) comprendono un elemento tubolare sostanzialmente a forma di “U” terminante con due flange (51) alle quali sono collegati due attuatori (6) disposti sul lato sinistro e destro del letto.
  5. 5) Letto (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre quattro attuatori (2) ad asse verticale che collegano detto telaio portante (1) a dette due aste longitudinali (3), detti quattro attuatori (2) ad asse verticale essendo indipendenti tra loro.
  6. 6) Letto (100) secondo la rivendicazione 5, comprendente inoltre mezzi di giunzione (4, 4’) che collegano ciascun’ asta longitudinale (3) a detti attuatori (2) ad asse verticale, detti mezzi di giunzione (4, 4’) consentendo una rotazione dell’asta longitudinale (3) attorno ad un primo asse longitudinale e una rotazione dell’asta longitudinale (3) attorno ad un secondo asse trasversale.
  7. 7) Letto (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi snodati o articolati (50, 70) che collegano i mezzi di supporto schiena (5) e i mezzi di supporto femorali (7) a dette aste longitudinali (3), sono quadrilateri articolati che consento una roto-traslazione di detti mezzi di supporto schiena (5) e mezzi di supporto femorali (7) rispetto a dette aste longitudinali (3).
  8. 8) Letto (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto piano di coricamento comprende uno schienale (101) fissato a detti mezzi di supporto schiena, una seduta (102) fissata a supporti seduta (33) solidali a dette aste longitudinali (3), almeno una sezione femorali (103) fissata a detti mezzi di supporto femorali (7) e almeno una sezione gambale (104) fissata a detti mezzi di supporto gambe (9), in cui detti schienale (101) seduta (102), almeno una sezione femorali (103) e almeno una sezione gambale (104) costituite da pannelli o lastre in materiale trasparente ai raggi X.
  9. 9) Letto (100) secondo la rivendicazione 8, in cui detti pannelli comprendo un laminato di vetro avente almeno otto strati di fibra di vetro, con uno spessore totale compreso tra 5 -6 mm.
  10. 10) Letto (100) secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui ciascun pannello può sopportare un carico di sollevamento di circa 600 kg per poter utilizzare il letto per pazienti bariatrici.
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