ITAN20120086U1 - Radiatore elettrico di nuova concezione - Google Patents

Radiatore elettrico di nuova concezione

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ITAN20120086U1
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Stefano Ragaini
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Description

D E S C R I Z I O N E
RADIATORE ELETTRICO DI NUOVA CONCEZIONE
D E S C R I Z I O N E D E L L ’ I N V E N Z I O N E
La presente invenzione si riferisce ad un radiatore elettrico per riscaldamento d’ambiente di nuova concezione.
Il trovato si inserisce, pertanto, nel campo dei sistemi per il riscaldamento d’ambiente, preferibilmente nel campo dei radiatori elettrici a secco portatili o installabili a parete. Da qui in poi per radiatore elettrico a secco è da intendersi, come noto, un radiatore elettrico non interessato dalla circolazione di un fluido termovettore.
In tal specifico campo, sono molto diffusi i radiatori per pressofusione di lega di alluminio composti dall’affiancamento ed assemblaggio di più elementi uguali tra loro, in numero sufficiente a garantire la potenza termica richiesta.
A prescindere dalla modalità di realizzazione, ogni singolo elemento radiante è accomunato dalla caratteristica di comprendere tronchi di condotti trasversali orizzontali superiore ed inferiore, tramite i quali vengono meccanicamente accoppiati tra loro, ed una nervatura portante verticale, con funzione strutturale, che si estende tra detti tronchi di condotti, ortogonalmente ai loro assi.
Ciascun elemento radiante può essere provvisto, su ciascun lato, di una pluralità di alette che ne aumentano la superficie di scambio termico convettivo mentre una aletta anteriore ed una posteriore fungono rispettivamente da faccia frontale e da schienale di detto elemento, oltre a contribuire al già citato aumento di superficie scambiante.
In radiatori a secco così concepiti, la generazione del calore è affidata ad una resistenza elettrica (collegata alla rete di alimentazione), generalmente del tipo “a cartuccia” o “corrazzato” (sulle cui caratteristiche costruttive non è necessario dilungarsi essendo ben note all’esperto del ramo) alloggiata all’interno di almeno un suo collettore definito dai detti tratti di condotti superiori od inferiore, in particolare quello inferiore.
Il calore generato per Effetto Joule dalla resistenza elettrica è in tal modo trasferito direttamente a ciascun elemento radiante del radiatore e quindi diffuso nell’ambiente da riscaldare.
In alternativa alle resistenze “a cartuccia” o “corrazzate”, è sempre più in voga l’uso di riscaldatori elettrici in pietra naturale (anche dette, o più semplicisticamente note, come “resistenze elettriche in pietra naturale”) inserite in apposite cavità realizzate internamente al radiatore.
E’ noto come tali riscaldatori in pietra naturale siano costituiti da due pannelli identici di pietra naturale accoppiati tra loro, uno dei quali è scanalato nella sua faccia interna per alloggiare un filamento elettrico resistivo.
Tali pietre naturali sono generalmente scelte tra quelle rocce metamorfiche o laviche caratterizzate da una eccezionale stabilità e resistenza agli sbalzi termici ed alle alte temperature e, soprattutto, da una buona attitudine ad accumulare il calore (ovvero con una discreta capacità termica) generato dal filamento elettrico resistivo.
Nella maggior parte dei casi, tali pietre naturali consistono in pannelli di pietra ollare (anche conosciuta come “steatite” o “pietra saponaria”).
Riscaldatori elettrici in pietra ollare così concepiti sono pertanto in grado di fornire il calore richiesto per il riscaldamento dell’ambiente circostante in modo graduale, costante e per lunghi intervalli temporali anche dopo la sua disconnessione dalla rete elettrica di alimentazione, riducendo drasticamente i consumi di energia elettrica.
Tuttavia, l’uso di riscaldatori elettrici in pietra ollare comporta un aggravio del peso e del costo complessivo del radiatore mentre non sempre facile risulta la loro reperibilità ed approvvigionamento: tali pietre sono infatti ricavate da cave naturali ove vengono estratti blocchi di materiale da sottoporre a successive lavorazioni.
Tali lavorazioni finiscono molto spesso per omologare e standardizzare gli spessori di tali pietre rendendo il relativo riscaldatore elettrico in pietra naturale non universalmente compatibile con ogni tipologia di radiatore.
La superficie irregolare e porosa della pietra, inoltre, non permette al filamento resistivo di aderirvi perfettamente con la conseguenza di avere un accoppiamento termico non ottimale mentre il loro assiemaggio, spesso realizzato tramite colle o leganti chimici difficilmente riciclabili e separabili, pone grossi problemi di smaltimento al termine della “vita operativa” del radiatore.
Scopo principale della presente invenzione è di ovviare agli inconvenienti sopra esposti, prevedendo un radiatore elettrico a secco per il riscaldamento d’ambiente adatto ad impiegare un riscaldatore elettrico di nuova concezione. Più precisamente, scopo della presente invenzione è quelli di fornire un radiatore elettrico a secco del tipo impiegabile un riscaldatore elettrico in pietra naturale convertibile in uno impiegabile il riscaldatore elettrico di nuova concezione.
Ulteriori caratteristiche del presente trovato risulteranno meglio evidenziate dalla seguente descrizione di una preferita forma di realizzazione, conforme alle rivendicazioni brevettuali e illustrata, a puro titolo esemplificativo e non limitativo, nelle allegate tavole di disegno, in cui:
� la fig. 1 mostra, in sezione frontale, il radiatore elettrico a secco per il riscaldamento d’ambiente assemblato secondo l’invenzione;
� la fig.2 mostra una vista laterale del radiatore di fig. 1;
� la fig.3 raffigura, in vista assonometrica, il radiatore delle figg.1 e 2;
� la fig.4 mostra, in più viste, il riscaldatore elettrico per un radiatore elettrico a secco secondo l’invenzione;
� la fig.5 mostra una vista esplosa del riscaldatore elettrico di fig.4;
� la fig.6 mostra un dettaglio della fig.4.
Si descrivono ora le caratteristiche del trovato, avvalendosi dei riferimenti contenuti nelle figure e con particolare riferimento alla variante rappresentata in esse. I termini “superiore”/”inferiore”, “verticale”/”orizzontale” o simili riferimenti spaziali da qui in poi utilizzati riguardano la posizione con cui gli elementi compaiono nelle figure, senza alcun riferimento, salvo ove altrimenti precisato, alla loro posizione in condizioni operative.
A titolo puramente esemplificativo e senza alcun intento limitativo, il radiatore elettrico a secco che verrà di seguito descritto avrà caratteristiche e conformazione del tutto analoghe a quelle dei noti radiatori per il riscaldamento d’ambiente atti ad alloggiare un riscaldatore elettrico in pietra naturale, ad es. in pietra ollare. Nel corso della descrizione si farà inoltre riferimento, senza perdere di generalità, ad un radiatore elettrico composto da una pluralità di elementi radianti estrusi o pressofusi che sono corpi allungati, dove per corpo allungato, da qui in poi, si intenderà un corpo la cui dimensione verticale V è marcatamente maggiore delle sue dimensioni trasversali T (si faccia riferimento, ad es., alla figura 2): più precisamente un corpo che abbia V ≥ 2T
Come mostrato in fig. 1 e/o 3, con il riferimento 1 è quindi complessivamente indicato il radiatore elettrico a secco per il riscaldamento d’ambiente oggetto dell’invenzione comprendente una pluralità di elementi radianti 11 meccanicamente connessi tra loro in modo noto (ad es., tramite nippli o raccordi simili) in corrispondenza dei tronchi di collettore superiori 12.s ed inferiori 12.i.
In accordo allo stato dell’arte, con 13 (si veda fig.2) è inoltre indicata, la nervatura portante verticale di ciascun elemento scaldante 11, avente giacitura ortogonale all’asse di detto tronchi di collettore 12.s - 12.i, mentre con 14, 15, 16 sono individuate rispettivamente le alette frontale (che contribuisce all’aspetto estetico del radiatore), posteriore e laterali atte ad incrementare, come noto, la superficie di scambio termico con l’ambiente da riscaldare ed a definire l’estetica del prodotto.
Su ciascuna nervatura portante 13, che in definitiva costituisce la struttura verticale di ciascun elemento radiante 11, è ricavata un’asola passante 17 che, quando meccanicamente accoppiati tra loro, contribuisce alla definizione di una cavità 18 interna al radiatore 1 atta ad alloggiare un generatore di calore 2, ad esempio un noto riscaldatore in pietra naturale (in particolare, una resistenza elettrica in pietra ollare).
Detta cavità 18 ha pertanto dimensioni almeno sufficienti a contenere detto generatore di calore 2 e tale da assicurare, al contempo, il più intimo contatto con il radiatore 1 e quindi l’ottimale accoppiamento termico e trasmissione del calore.
Quanto fin qui detto non si discosta sostanzialmente dall’arte nota.
Secondo l’invenzione, detta cavità 18 del radiatore elettrico a secco 1, anziché contenere un riscaldatore elettrico in pietra è destinata ad alloggiare un generatore di calore 2 di nuova concezione, direttamente collegabile alla rete di alimentazione elettrica.
Senza alcun intento limitativo, tale innovativo generatore di calore 2, mostrato espressamente in fig. 4 e/o 5, è preferibilmente un “riscaldatore elettrico ad accumulo” comprendente un serbatoio 23 di contenimento di un fluido termovettore, ottenuto saldando (o con sistemi equivalenti) lungo il loro perimetro un primo 21 e secondo 22 semi-guscio di analoga fattura ed in materiale metallico, ed una resistenza elettrica 3, in esso immersa, preferibilmente del tipo “a cartuccia” o “corrazzata”, ovvero del tipo comprendente un elemento tubolare metallico 31 che costituisce la guaina entro cui è contenuta il filamento resistivo ed il dielettrico che assicura l’ottimale trasmissione del calore a detta guaina.
Come chiaramente mostrato nelle figg. 4, 5 e nel dettaglio di fig. 6, la resistenza elettrica 3 è inserita montata all’interno del serbatoio 23 tramite mezzi ermetici 4.
Senza alcun intento limitativo, tali mezzi ermetici 4 comprendono, preferibilmente, un raccordo filettato 4 (o flangiato) e forato assialmente per l’inserimento e l’alloggiamento del corpo tubolare 31 che costituisce la sua guaina, detto raccordo 4, senza perdere di generalità, essendo innestato e vincolato (ad es., per saldatura) ad una apertura 24 localizzata preferibilmente nella zona inferiore di un fianco 231 del serbatoio 23 ed individuata dall’assiemaggio di detti primo 21 e secondo 22 semi-gusci.
Nulla vieta che, in alternativa, detta resistenza elettrica 3 possa essere inserita sull’apertura 24 del serbatoio 23 per interferenza o accoppiamento elastico o sistemi analoghi.
Mezzi di tenuta (non mostrati) tra resistenza elettrica 3 e raccordo filettato 4 o apertura 24 evitano perdite del fluido termovettore.
Preferibilmente, il fluido termovettore contenuto nel serbatoio 23 e riscaldato dalla resistenza elettrica 3 è un olio diatermico o qualsiasi altro fluido diatermico caratterizzato da una buona stabilità termica e da un’alta temperatura di ebollizione o una miscela di acqua e glicole
La cavità 18 entro cui è disposto il riscaldatore ad accumulo 2 dell’invenzione è mostrata nella fig.2 e/o 3 con dimensione trasversale maggiore rispetto a quelle del riscaldatore 2 che contiene al fine di facilitare, come visto, la sua estrazione per fini manutentivi o per essere sostituito con altri riscaldatori, aventi differenti ingombri, o con le note resistenze in pietra ollare. Non è invece necessario dilungarsi sulla descrizione degli svariati sistemi, noti all’esperto del ramo, per vincolare in modo amovibile e reversibile detto riscaldatore 2 all’interno della suddetta cavità 18 del radiatore 1; ad ogni modo, tali sistemi sono tali da consentire la rapida convertibilità del radiatore 1 dell’invenzione in un noto radiatore elettrico a secco impiegabile resistenze in pietra naturale o viceversa.
E’ chiaro che numerose varianti del trovato sopra descritto sono possibili all’uomo del ramo, senza per questo uscire dagli ambiti di novità insiti nell’idea inventiva, così come è chiaro che nella pratica attuazione dell’invenzione i vari componenti in precedenza descritti potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti. Ad esempio, nulla vieta la possibilità di prevedere un riscaldatore elettrico ad accumulo 2 comprendente più resistenze elettriche 3 o di prevedere resistenze elettriche aggiuntive inserite in corrispondenza del collettore inferiore del radiatore 1.
Come in parte anticipato, tale radiatore 1 pur essendo stato sempre mostrato nella versione installabile a parete può essere anche di tipo “portatile” semplicemente dotandolo di rotelline e/o di mezzi presa (ad es., maniglie) che facilitano il suo spostamento.
E’ chiaro come con un radiatore 1 secondo l’invenzione si raggiungono gli scopi prefissati, in particolare la possibilità di convertire in modo rapido un noto e tradizionale radiatore comprendente un riscaldatore elettrico in pietra naturale (ad es., in pietra ollare) in un radiatore elettrico impiegante il “riscaldatore elettrico ad accumulo” precedentemente descritto, che è economicamente e semplicemente realizzabile e sostenibile dal punto di vista ambientale sia per la riciclabilità del prodotto sia per la sua eco-compatibilità.
Tale innovativo riscaldatore elettrico ad accumulo contribuisce, infine, a ridurre il peso complessivo del radiatore elettrico a secco in cui è inserito, essendo più leggero delle tradizionali pietre ollari attualmente impiegate.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI Riv. 1 Radiatore elettrico a secco (1) comprendente una pluralità di elementi radianti (11) meccanicamente connessi tra loro e riscaldato da un generatore di calore (2; 21, 22, 23, 24) suscettibile di essere alloggiato entro una sua cavità interna (18) caratterizzato dal fatto che detto generatore di calore (2; 21, 22, 23, 24) è un “riscaldatore elettrico ad accumulo” comprendente: � un accumulo (23) atto a contenere un fluido termovettore � una resistenza elettrica (3) immersa in detto fluido termovettore e suscettibile di riscaldarlo. Riv.
  2. 2 Radiatore elettrico a secco (1) secondo la precedente rivendicazione caratterizzato dal fatto che detto accumulo (23) è un serbatoio (23) realizzato per accoppiamento di un primo (21) e secondo (22) semiguscio. Riv.
  3. 3 Radiatore elettrico a secco (1) secondo la precedente rivendicazione caratterizzato dal fatto che detta resistenza elettrica (3) è del tipo “a cartuccia” o “corrazzata”. Riv.
  4. 4 Radiatore elettrico a secco (1) secondo la precedente rivendicazione caratterizzato dal fatto che detta resistenza elettrica (3) è montata su detto serbatoio (23) tramite mezzi ermetici (4). Riv.
  5. 5 Radiatore elettrico a secco (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che il detto riscaldatore elettrico ad accumulo (2) è vincolato in modo amovibile e reversibile all’interno di detta cavità (18), detto riscaldatore elettrico ad accumulo (2) potendo essere sostituito ed intercambiabile con un altro di differenti ingombri o con una tradizionale resistenza elettrica in pietra naturale. Riv.
  6. 6 Radiatore elettrico a secco (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detto fluido termovettore è un olio diatermico o una miscela di acqua e glicole. Riv.
  7. 7 Riscaldatore elettrico ad accumulo (2) per radiatori elettrici a secco (1) suscettibile di essere alloggiato entro una sua cavità interna (18)<caratterizzato dal fatto di comprendere:> � un accumulo (23) atto a contenere un fluido termovettore � una resistenza elettrica (3) immersa in detto fluido termovettore e suscettibile di riscaldarlo, detta resistenza elettrica (3) essendo del tipo “a cartuccia” o “corrazzata”. Riv.
  8. 8 Riscaldatore elettrico ad accumulo (2) per radiatori elettrici a secco (1) secondo la rivendicazione 7 caratterizzato dal fatto di essere vincolato in modo amovibile e reversibile all’interno di detta cavità (18), detto riscaldatore elettrico ad accumulo (2) potendo essere sostituito ed intercambiabile con un altro di differente ingombro o con una tradizionale resistenza elettrica in pietra naturale. Riv.
  9. 9 Riscaldatore elettrico ad accumulo (2) per radiatori elettrici a secco (1) secondo le precedenti rivendicazioni 7 e 8 caratterizzato dal fatto che detto fluido termovettore è un olio diatermico o una miscela di acqua e glicole.
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