ITAN20110145A1 - Radiatore bimetallico di nuova concezione - Google Patents

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ITAN20110145A1
ITAN20110145A1 IT000145A ITAN20110145A ITAN20110145A1 IT AN20110145 A1 ITAN20110145 A1 IT AN20110145A1 IT 000145 A IT000145 A IT 000145A IT AN20110145 A ITAN20110145 A IT AN20110145A IT AN20110145 A1 ITAN20110145 A1 IT AN20110145A1
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radiator
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IT000145A
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Stefano Ragaini
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Gruppo Ragaini S P A
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    • F24DDOMESTIC- OR SPACE-HEATING SYSTEMS, e.g. CENTRAL HEATING SYSTEMS; DOMESTIC HOT-WATER SUPPLY SYSTEMS; ELEMENTS OR COMPONENTS THEREFOR
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    • F24D19/06Casings, cover lids or ornamental panels, for radiators
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Description

RADIATORE BIMETALLICO DI NUOVA CONCEZIONE
DE SCRIZIONE DE LL’ INVENZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un radiatore per riscaldamento d’ambiente di nuova concezione e di costruzione semplificata, alla cui realizzazione compartecipano almeno due componenti distinti, preferibilmente di diverso materiale e prodotti separatamente.
Ciascun elemento scaldante à ̈ realizzabile secondo varie modalità, dipendenti dalla tecnologia e dal diverso tipo di materiale utilizzato. Sono molto diffusi i radiatori ottenuti per pressofusione di lega di alluminio o per assemblaggio di elementi tubolari.
I radiatori ottenuti per pressofusione sono composti dall’affiancamento ed assemblaggio di più elementi uguali tra loro, in numero sufficiente a garantire la potenza termica richiesta, mentre i radiatori in elementi tubolari consistono in un unico corpo.
In generale, a prescindere dalla modalità di realizzazione, ogni singolo elemento scaldante à ̈ accomunato dalla caratteristica di comprendere tratti di condotti trasversali orizzontali superiore ed inferiore, costituenti i collettori di mandata e raccolta del fluido termovettore, uniti da canali diffusori verticali che diffondono il calore verso l’esterno.
Sono noti anche i radiatori da bagno detti scalda-salviette, in elementi tubolari, dove, invece, i condotti collettori sono verticali ed i condotti diffusori li congiungono orizzontalmente.
La scelta del materiale con cui sono realizzati i singoli elementi dipende da molti fattori, con esigenze di solito contrapposte.
I radiatori in elementi tubolari, ad esempio, rispetto a quelli in leghe di alluminio pressofuso, hanno più elevata incidenza di manodopera, sono termicamente meno efficienti e più pesanti ed à ̈ più laborioso ottenere una buona finitura estetica, specie se prodotti dove la monodopera à ̈ a basso costo; per contro, richiedono bassi investimenti in attrezzature.
I radiatori in leghe di alluminio pressofuso, di converso, consentono un maggior ventaglio di possibilità estetiche e funzionali, permettendo facilmente superfici complicate e munite di alettature che aumentano l’efficienza di scambio termico, a scapito, tuttavia, di elevati costi delle attrezzature di stampaggio che sono piuttosto complicate per la necessità, in particolare, di ottenere cavità interne. Sono inoltre richieste leghe di buona resistenza alla corrosione e vanno evitati fenomeni di corrosione galvanica per l’eventuale presenza di tubazioni in rame nel circuito di distribuzione dell’acqua.
Nel settore, allora, sono stati sviluppati anche i cc.dd. “radiatori bimetallici†, composti da singoli elementi modulari affiancati aventi un’anima interna in acciaio su cui à ̈ sovrastampato per colata un elemento esterno in leghe di alluminio.
Tale soluzione presenta vantaggi sotto l’aspetto dell’efficienza termica, in quanto l’elemento esterno può avere, per stampaggio, superficie con alettature della forma più opportuna mentre all’interno esso à ̈ in intimo contatto termico con l’anima in acciaio che può, sostanzialmente, ricoprire per intero. Tale tecnologia, però, comporta anche svantaggi pratici, connessi all’impossibilità di smontaggi susseguenti in caso di sbavature ed imprecisioni nella colata dello strato esterno.
Infatti un elemento bimetallico realizzato in tal maniera deve necessariamente evitare la presenza di sbavature ed imprecisioni nelle lavorazioni meccaniche di finitura, soprattutto nelle zone laterali di connessione con gli altri elementi scaldanti per l’assemblaggio del radiatore completo, sia per motivi di ordine estetico che, ancor più importante, per ragioni di tenuta ed efficienza energetica. Altro problema sono le tensioni meccaniche che si formano per la forte differenza tra i coefficienti di dilatazione termica dei due componenti abbinati (l’elemento esterno e l’anima interna in acciaio).
Scopo principale della presente invenzione à ̈ di ovviare agli inconvenienti sopra esposti, prevedendo un radiatore bimetallico di nuova concezione e semplificata costruzione.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di ottenere un radiatore con elevate prestazioni termiche e funzionali.
Altro scopo della presente invenzione à ̈ di prevedere un radiatore che consenta un’ampia gamma di soluzioni estetiche, pur limitando il costo delle attrezzature necessarie alle diverse varianti.
Ulteriori caratteristiche del presente trovato risulteranno meglio evidenziate dalla seguente descrizione di una preferita forma di realizzazione, conforme alle rivendicazioni brevettuali e illustrata, a puro titolo esemplificativo e non limitativo, nelle allegate tavole di disegno, in cui:
− la fig. 1 mostra, in vista prospettica, il radiatore assemblato secondo l’invenzione;
− la fig. 2 mostra il componente interno del radiatore secondo l’invenzione;
− la fig. 3 raffigura la parte interna del componente esterno anteriore del radiatore secondo l’invenzione;
− la fig. 4 mostra la faccia esterna del componente esterno posteriore del radiatore secondo l’invenzione;
− la fig. 5 mostra un dettaglio dell’assemblaggio tra i componenti esterni ed il componente interno del radiatore secondo l’invenzione.
Si descrivono ora le caratteristiche del trovato, avvalendosi dei riferimenti contenuti nelle figure e con particolare riferimento alla variante rappresentata in esse; per semplicità espositiva, le ulteriori varianti del trovato saranno esposte in calce a detta trattazione.
I termini “superiore†/†inferiore†, “verticale†/†orizzontale†o simili riferimenti spaziali di qui in poi utilizzati riguardano la posizione con cui gli elementi compaiono nelle figure, senza alcun riferimento, salvo ove altrimenti precisato, alla loro posizione in condizioni operative.
Con il riferimento 1 à ̈ complessivamente indicato il radiatore secondo l’invenzione nella sua interezza, di qui in poi detto radiatore combinato 1, il cui aspetto esteriore rimanda al classico radiatore per riscaldamento d’ambiente realizzato tramite assemblaggio di singoli elementi affiancati.
Invece la peculiarità del presente trovato risiede nel fatto che la sua composizione prevede l’unione tra una singola anima interna, preferibilmente in acciaio, e plurimi semigusci esterni contrapposti, preferibilmente in lega di alluminio, come qui di seguito dettagliato.
Con il riferimento 2 à ̈ indicata un’anima interna in acciaio, comprendente un’unica struttura tubolare per il passaggio del fluido termovettore, composta da collettori superiore 2.1 ed inferiore 2.2 per l’immissione e la raccolta del fluido termovettore, e da condotti diffusori verticali 2.3 per un’adeguata circolazione del fluido all’interno dell’anima 2. Detti collettori 2.1 e 2.2 hanno estremità 2.4 per l’allaccio all’impianto termico di adduzione e scarico di detto fluido termovettore.
Vantaggiosamente, detta anima interna 2 può essere costituita da un radiatore scalda-salviette, di dimensioni adeguate alla misura del radiatore combinato 1 che si desidera ottenere (si veda la fig. 2).
Con i riferimenti 3 e 4 sono indicati gli elementi contrapposti che costituiscono i componenti esterni del radiatore combinato 1 secondo l’invenzione, da qui in avanti denominati “semigusci†anteriore e posteriore, dove il primo à ̈ rivolto verso il locale da riscaldare ed il secondo verso la parete di appoggio.
Ogni coppia di detti semigusci anteriore 3 e posteriore 4 à ̈ destinata a rivestire ciascun condotto diffusore verticale 2.3 dell’anima interna 2, accoppiandosi l’un l’altro con le modalità ed i mezzi più avanti descritti.
Le figg. da 3 a 5 mostrano in dettaglio le caratteristiche ed i modi di assemblaggio di detti semigusci 3, 4, i quali sono vantaggiosamente realizzabili per pressofusione di leghe di alluminio.
La fig.3, in particolare, mostra la faccia interna del semiguscio anteriore 3 mentre la fig. 5 mostra, tra l’altro, la faccia interna del semiguscio posteriore 4.
Detti semiguscio anteriore 3 e posteriore 4 sono vincolati l’un l’altro, con le rispettive facce interne contrapposte, serrando tra di essi almeno parte di un condotto diffusore verticale 2.3 tramite opportuni mezzi di vincolo, preferibilmente di tipo smontabile.
Almeno uno di tali semigusci 3, 4, preferibilmente, se uno solo, l’anteriore 3, prevede, sulla sua faccia interna, un canale longitudinale 3.1, 4.1 avente forma controsagomata rispetto a quella della porzione di condotto diffusore verticale 2.3 dell’anima interna 2 contro cui viene serrato.
Per forma “controsagomata†di una prima superficie rispetto ad una seconda superficie si intende la realizzazione di un “accoppiamento di forma†che permette alla prima superficie di essere posta sostanzialmente in intimo contatto con la seconda essendo l’una superficie la forma negativa dell’altra.
Nella variante rappresentata nelle figure, tali canali longitudinali 3.1, 4.1 vanno ad accoppiarsi con quella metà della superficie esterna di un corrispondente condotto diffusore verticale 2.3 che à ̈ rivolta verso il canale longitudinale medesimo.
Nel caso specifico rappresentato nelle figure, i condotti diffusori verticali 2.3 hanno sezione circolare e, quindi, i canali longitudinali 3.1, 4.1 corrispondenti hanno sezione semicircolare.
In generale, ovviamente la conformazione di detti canali longitudinali 3.1, 4.1 Ã ̈ strettamente correlata alla forma del condotto diffusore verticale 2.3 della zona da rivestire, dovendo assicurare un contatto diretto e continuo al fine di favorire lo scambio termico.
Come rappresentato nelle figg. 3 e 5, tali canali longitudinali 3.1, 4.1 si sviluppano verticalmente nella faccia interna dei semigusci 3, 4 per una lunghezza pari al tratto longitudinale del condotto diffusore verticale 2.3 con cui l’accoppiamento di forma si vuol realizzare.
E’ anche possibile che la faccia interna dei semigusci 3, 4 sia così conformata da poter realizzare un accoppiamento di forma anche con almeno parte dei collettori 2.1, 2.2 dell’anima interna 2.
Detti collettori 2.1, 2.2 sono preferibilmente mascherati da elementi di copertura 3.3, 4.3 o 3.3/4.3.
Tali elementi di copertura 3.3, 4.3 o 3.3/4.3 possono consistere in semicuffie 3.3, 4.3, conformate alle estremità superiore ed inferiore di ciascuna coppia di semigusci 3, 4: l’accoppiamento di dette semicuffie 3.3, 4.3 realizza uno spazio interno chiuso, atto ad accogliere detti collettori 2.1, 2.2 realizzando con essi, eventualmente, anche un accoppiamento di forma.
Si noti che, nelle figg. da 3 a 5, dette semicuffie 3.3, 4.3 sono realizzate di corpo con la porzione longitudinale del rispettivo semiguscio 3, 4 a cui sono vincolate.
Eventuali nervature di rinforzo 3.31, realizzate all’interno di una o entrambe le semicuffie 3.3, 4.3 dei semigusci 3, 4 supplementari o alternative all’eventuale detto accoppiamento di forma, possono anch’esse migliorare la trasmissione termica dall’anima interna 2 verso l’esterno.
Per ragioni estetiche e di semplificazione costruttiva, però, una o entrambe le semicuffie 3.3, 4.3 possono consistere in elementi 3.31, 4.31 distinti dai semigusci 3, 4, realizzati separatamente e consistendo ciascuno in un profilato formante una cuffia trasversale continua 3.3/4.3, realizzabile ad es. in estruso di lega di alluminio, su cui sono eventualmente praticati fori di aereazione, che, come mostrato in fig.1, va a mascherare detti collettori 2.1, 2.2.
Il serraggio di ciascun semiguscio anteriore 3 o posteriore 4 contro il corrispondente diffusore verticale 2.3 avviene preferibilmente per reciproco vincolo di ciascuna contrapposta coppia di semigusci 3, 4 con interposto il corrispondente diffusore verticale 2.3.
Ciò può ottenersi per il tramite di noti elementi di fissaggio quali, ad esempio, viti autofilettanti, rivetti, bulloni, perni e simili alloggiati in fori 3.21, 4.21 praticati in corrispondenza di una serie di sedi 3.2, 4.2; nella variante in figura, dette sedi sono realizzate facilmente per pressofusione, lateralmente e di corpo con i canali longitudinali 3.1, 4.1.
Detti mezzi di fissaggio possono essere nascosti alla vista dell’utente (si veda la fig. 4) per il fatto di essere introdotti in fori passanti 4.21 realizzati nel semiguscio posteriore 4, andando ad ancorarsi ai fori ciechi 3.21 della contrapposta serie di sedi 3.2 della faccia interna del semiguscio anteriore 3.
Naturalmente, sebbene non illustrato nelle figure, vi sono molti altri modi per ottenere il serraggio dei semigusci 3, 4 contro l’anima 2 tramite mezzi non visibili dalla faccia anteriore del radiatore combinato 1 e che non richiedono la detta serie di sedi 3.2, 4.2 ottenute di di corpo.
Dette sedi 3.2, 4.2, ad esempio, possono essere sempre vincolate alla faccia interna di ciascun semiguscio 3, 4 ma non necessariamente realizzate di corpo con i medesimi; oppure dette sedi possono essere poste sulle semicuffie 3.3, 4.3 superiore ed inferiore di ciascuna coppia di semigusci 3, 4 (quando queste sono realizzate di corpo con la porzione longitudinale del rispettivo semiguscio), restando invariata la peculiarità che i mezzi di fissaggio restano nascosti alla vista dell’utente.
Altri mezzi di fissaggio, aggiuntivi o alternativi a quelli sopra esposti, possono consistere in un accoppiamento di forma con chiusura a scatto o a pressione di ciascun semiguscio 3, 4 contro l’altro, ad esempio realizzato con canali e nervature longitudinali controformati previste, rispettivamente, sui semigusci 3 e 4. Oppure il fissaggio può consistere in uno o più punti di saldatura, atti a vincolare reciprocamente detti semigusci 3, 4.
Ancora, se sono previste le suddette cuffie trasversali continue 3.3/4.3 in estruso di alluminio, queste possono avere conformazione a C e serrare tra loro a ganascia le estremità dei semigusci 3, 4.
In definitiva, il tecnico del settore à ̈ in grado di prevedere una quantità di mezzi di fissaggio nascosti alla vista e che non richiedano sedi 3.2, 4.2 ricavate di corpo con i semigusci anteriore 3 e posteriore 4. A questo punto, se i semigusci anteriore 3 e posteriore 4 sono anche privi delle semicuffie 3.3, 4.3, sostitute dalle cuffie trasversali continue 3.3/4.3, nulla vieta che essi possano essere realizzati per estrusione anziché pressofusione. In tal caso, allora, la tecnologia di pressofusione, con il relativo costo degli stampi, à ̈ eliminata dal processo produttivo.
Si noti che i reciproci mezzi di fissaggio appena descritti, pur assicurando un buon accoppiamento di forma tra semigusci 3, 4 ed anima 2, cosa che assicura una adeguata trasmissione del calore, consente anche lo scorrimento relativo tra i componenti di diverso materiale, causati dalle differenti dilatazioni termiche degli stessi.
Il radiatore combinato 1 oggetto della presente invenzione consente una serie di vantaggi rispetto ai radiatori dell’arte nota, anche in confronto ai cc. dd. radiatori bimetallici. In comunanza con questi ultimi presenta il beneficio di avere un’anima interna 2 in acciaio con elevata resistenza alla corrosione ed alle pressioni di esercizio.
Ma i radiatori bimetallici dell’arte nota prevedono tutti la realizzazione di singoli elementi scaldanti, poi assemblati l’uno a fianco all’altro per la creazione del radiatore completo.
Invece il presente radiatore combinato 1 utilizza un’anima interna 2 già preformata, costituita da un’unica struttura tubolare in acciaio che, nella sostanza, può consistere in un noto scalda-salviette (che, nella variante rappresentata in figura, à ̈ posizionato con i collettori orizzontali).
Tale soluzione apporta sensibili vantaggi economici e di tempo nella linea di produzione del radiatore combinato 1, in quanto, con la presenza di un’anima interna 2 già preformata (per la totalità del radiatore e non del singolo elemento scaldante), viene meno la necessità di un’attenta lavorazione meccanica di finitura del singolo elemento scaldante per il suo corretto assemblaggio.
Quanto ai semigusci 3, 4, gli stampi necessari per ottenerli per pressofusione sono nettamente meno costosi di quelli necessari per stampare i noti elementi di radiatore in pressofusione in quanto, sprovvisti di cavità interne, sono molto più semplici non avendo bisogno di parti mobili.
Inoltre si à ̈ visto che, per certe varianti, detti semigusci 3, 4 sono anche ottenibili per estrusione.
Da tale semplificazione tecnologica segue un ulteriore ordine di vantaggi che risiede nell’ampia possibilità di diversificazione estetica dei semigusci 3, 4, rimanendo invariata la struttura tubolare costituente l’anima interna 2: detti semigusci esterni possono essere realizzati in accordo alle forme ed alle estetiche richieste dal mercato, poiché la loro produzione per pressofusione di alluminio o sue leghe avviene tramite appositi stampi ad hoc, nettamente più economici, come detto, di stampi per elementi integralmente in alluminio pressofuso.
Pertanto, a fronte di un’anima interna 2 in acciaio che può restare sempre identica, à ̈ sufficiente realizzare stampi diversificati per la preparazione di semigusci di rivestimento 3, 4 di diverso aspetto.
Nelle figure allegate à ̈ mostrata una variante esemplificativa e non limitativa di tale variabilità estetica, in cui il semiguscio anteriore 3 à ̈ provvisto di ornamenti 3.5. In tale figura, detti ornamenti 3.5 sono creati in prossimità delle sue semicuffie di estremità 3.3, ma essi possono essere dislocati anche sull’intera superficie anteriore di detto semiguscio 3. Anche la superficie esterna del semiguscio posteriore 4 può essere provvista di ornamenti estetici o, come raffigurato nella fig. 4, di una o più serie di alette 4.5 atte a favorire lo scambio termico con l’aria ambiente.
Tali alette possono anche essere realizzate sulla faccia anteriore del contrapposto semiguscio anteriore 3, così come essere presenti anche nelle parti interne di ciascun semiguscio 3, 4, negli spazi non occupati dai canali longitudinali 3.1, 4.1.
Un altro vantaggio à ̈ strettamente connesso all’estrema semplicità e rapidità di assemblaggio dei semigusci 3, 4, che avviene tramite noti mezzi di fissaggio svincolabili; diversamente dagli attuali radiatori bimetallici, detti mezzi di fissaggio consentono anche il successivo smontaggio di detti semigusci, nel caso si vogliano effettuare opere di manutenzione o sostituzione dell’anima interna 2 o di una o più coppie di semigusci 3, 4.
E’ chiaro che numerose varianti del radiatore combinato 1 sopra descritto sono possibili all’uomo del ramo, senza per questo uscire dagli ambiti di novità insiti nell’idea inventiva, così com’à ̈ chiaro che nella pratica attuazione dell’invenzione i vari componenti in precedenza descritti potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.
Ad esempio, nelle figure allegate si à ̈ sempre fatto riferimento ad un’anima interna 2 con condotti diffusori verticali 2.3 a sezione tubolare circolare o sostanzialmente circolare, ma ovviamente nulla impedisce che detta sezione abbia una diversa forma sempre prevedendo un accoppiamento di forma con i semigusci 3, 4.
Una variante semplificata del radiatore combinato 1, ad esempio, può prevedere un’anima interna 2 con condotti diffusori verticali 2.3 aventi sezione tubolare a losanga, ossia a quadrilatero regolare e con una diagonale parallela all’asse dei collettori 2.1 e 2.2: in tale evenienza la conformazione dei canali longitudinali 3.1, 4.1 può essere realizzata in maniera semplice essendo sufficiente che essa abbia sezione ad L più o meno aperta o chiusa, che replichi lo stesso angolo dello spigolo della losanga contro cui va serrato. Più l’angolo di tale sezione ad L à ̈ chiuso (in particolare <= a 45°) più, a parità di sforzo di serraggio, si ottiene un intimo contatto tra le porzioni di superficie controformate.
Ulteriori varianti del presente trovato possono riguardare le modalità di creazione dei semigusci 3, 4 ed il loro reciproco accoppiamento per il rivestimento dei condotti diffusori verticali 2.3: sinora si à ̈ sempre descritta la variante in cui ciascuna coppia di detti semigusci 3, 4 va a ricoprire un singolo condotto diffusore verticale 2.3, ma à ̈ pure possibile creare semigusci di ampiezza maggiorata atti a rivestire due o più di detti condotti diffusori verticali 2.3.
Una variante minimale, adatta per radiatori 1 particolarmente economici, può prevedere la presenza dei soli semigusci 3 anteriori, con l’anima interna 2 del radiatore combinato 1 che risulta, pertanto, rivestita soltanto anteriormente da detti semigusci 3, mentre la faccia posteriore resta sprovvista del guscio di copertura: in questo caso il semiguscio anteriore 3, non potendo accoppiarsi con il reciproco semiguscio posteriore 4, à ̈ vincolato direttamente all’anima interna 2 ad una o più piastre dislocate posteriormente all’anima interna 2 medesima.
Le alette 4.5, che nella fig. 4 sono presenti in senso longitudinale, potrebbero essere anche previste trasversali ai semigusci 3, 4, che in tal caso dovrebbero necessariamente essere ottenuti per pressofusione, mentre lo scaldasalviette che forma l’anima 2 del radiatore combinato 1 secondo l’invenzione sarebbe montato come usualmente gli scalda-salviette e, cioà ̈, con condotti diffusori 2.3 orizzontali.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI Riv. 1 Radiatore combinato (1) per riscaldamento d’ambiente, comprendente un’anima (2) atta ad essere percorsa dal fluido termovettore, detta anima (2) comprendendo collettori di immissione e raccolta (2.1, 2.2) e condotti diffusori (2.3) per la circolazione di detto fluido termovettore, ed uno o più elementi esterni (3, 4) caratterizzato dal fatto che detta anima (2) ha un’unica struttura tubolare di dimensioni sostanzialmente pari alle dimensioni di detto radiatore combinato (1) e comprendente una pluralità di condotti diffusori (2.3), e dal fatto che detti uno o più elementi esterni (3, 4) comprendono almeno uno o più semigusci anteriori (3), ciascuno serrato con opportuni mezzi di fissaggio (3.21, 4.21, 3.2, 4.2) contro uno o più di detti condotti diffusori (2.3), con almeno parte dei quali realizzano un accoppiamento di forma. Riv.
  2. 2 Radiatore combinato (1) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto accoppiamento di forma si ottiene per il fatto che detti condotti diffusori (2.3) hanno forma tubolare mentre i corrispondenti semigusci (3, 4) sono internamente provvisti di canali longitudinali (3.1, 4.1) aventi forma controsagomata rispetto a detta forma tubolare. Riv.
  3. 3 Radiatore combinato (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto accoppiamento di forma si estende sostanzialmente per quella metà della superficie esterna di detti condotti diffusori (2.3) che à ̈ rivolta verso il semiguscio (3, 4) corrispondente. Riv.
  4. 4 Radiatore combinato (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti canali longitudinali (3.1, 4.1) si sviluppa verticalmente sulla faccia interna di ognuno di detti semigusci (3, 4), per una lunghezza sostanzialmente pari alla dimensione longitudinale del condotto diffusore (2.3) che va a ricoprire. Riv.
  5. 5 Radiatore combinato (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, dalla 2 in poi, caratterizzato dal fatto che detti condotti diffusori (2.3) di forma tubolare hanno sezione circolare. Riv.
  6. 6 Radiatore combinato (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, dalla 2 alla 4 inclusa, caratterizzato dal fatto che detti condotti diffusori (2.3) di forma tubolare hanno sezione a quadrilatero regolare con una diagonale parallela all’asse dei detti collettori (2.1, 2.2). Riv.
  7. 7 Radiatore combinato (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti collettori (2.1, 2.2) di detta anima (2) sono mascherati da elementi di copertura (3.3, 4.3; 3.3/4.3). Riv.
  8. 8 Radiatore combinato (1) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti elementi di copertura (3.3, 4.3; 3.3/4.3) consistono in semicuffie (3.3, 4.3) conformate alle estremità superiore ed inferiore di ciascuno di detti semigusci (3, 4), i semigusci (3, 4) medesimi essendo ottenuti per pressofusione di lega di alluminio. Riv.
  9. 9 Radiatore combinato (1) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti elementi di copertura (3.3, 4.3; 3.3/4.3) consistono in cuffie trasversali continue (3.3/4.3) − atte a mascherare, ciascuna, il corrispondente detto collettore (2.1, 2.2), − ottenute separatamente dai detti semigusci (3, 4), − e consistendo, ciascuna, in un profilato in lega di alluminio. Riv.
  10. 10 Radiatore combinato (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che − detti uno o più semigusci (3, 4) sono almeno una coppia (3, 4) di semigusci anteriore (3) e posteriore (4), − detti opportuni mezzi di fissaggio (3.21, 4.21, 3.2, 4.2) prevedono noti elementi di fissaggio (rivetti, bulloni, perni e simili) che sono inseriti in fori passanti (4.21) realizzati in una serie di sedi (4.2) del semiguscio posteriore (4) di detta coppia di semigusci (3, 4) e che si ancorano in corrispondenti fori ciechi (3.21) nella contrapposta serie di sedi (3.2) della faccia interna del semiguscio anteriore (3) della medesima coppia di semigusci (3, 4) Riv.
  11. 11 Radiatore combinato (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente da 1 a 9 inclusa, caratterizzato dal fatto che − detti uno o più semigusci (3, 4) sono almeno una coppia (3, 4) di semigusci anteriore (3) e posteriore (4) − detti opportuni mezzi di fissaggio consistono in un accoppiamento di forma con chiusura a scatto o a pressione di ciascun semiguscio (3, 4) di detta coppia di semigusci (3, 4) contro l’altro della medesima coppia di semigusci (3, 4). Riv.
  12. 12 Radiatore combinato (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente da 1 a 9 inclusa, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti uno o più semigusci anteriori (3) à ̈ vincolato direttamente alla detta anima interna (2). Riv.
  13. 13 Radiatore combinato (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente da 1 a 9 inclusa, caratterizzato dal fatto che a ciascuno di detti uno o più semigusci anteriori (3) à ̈ vincolata una o più piastre dislocate posteriormente a detta anima interna (2). Riv.
  14. 14 Radiatore combinato (1) secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che − detti uno o più semigusci (3, 4) sono almeno una coppia (3, 4) di semigusci anteriore (3) e posteriore (4) − dette cuffie trasversali continue (3.3/4.3) hanno conformazione a C e serrano a ganascia le estremità dei detti semigusci (3, 4) di detta coppia (3, 4) di semigusci. Riv.
  15. 15 Radiatore combinato (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti uno o più semigusci (3, 4) sono provvisti di alette (4.5) atte a favorire lo scambio termico con l’aria ambiente. Riv.
  16. 16 Radiatore combinato (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti uno o più semigusci (3, 4) - sono realizzati in lega di alluminio pressofusa, - e dette alette (4.5) sono trasversali ai semigusci (3, 4) medesimi. Riv.
  17. 17 Radiatore combinato (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, 8 e 16 escluse, caratterizzato dal fatto che detti uno o più semigusci (3, 4) sono realizzati in lega di alluminio estrusa. Riv.
  18. 18 Radiatore combinato (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti uno o più semigusci (3, 4) ha un accoppiamento di forma con uno solo dei detti condotti diffusori (2.3).
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