ITAN20100024U1 - Contenitore parallelepipedo di struttura compattabile. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

a corredo di una domanda di brevetto per modello di utilità avente per titolo:

“CONTENITORE PARALLELEPIPEDO DI STRUTTURA COMPATTABILE”.

TESTO DELLA DESCRIZIONE

La presente domanda di brevetto per modello di utilità ha per oggetto un contenitore parallelepipedo di struttura compattabile.

Da sempre viene fatto largo uso, per le più svariate esigenze di stoccaggio e/o di confezionamento degli oggetti, di contenitori di forma parallelepipeda, dotati cioè di una parete di fondo rettangolare o quadrata e di quattro sponde perimetrali.

In questa tipologia rientrano a pieno titolo le pattumiere, le cassette, le scatole e molti altri analoghi contenitori che talvolta risultano anche corredati di un conforme coperchio.

Ormai da molti anni questi contenitori parallelepipedo vengono generalmente realizzati facendo ricorso a materiali leggeri ed economici, quali ad esempio la plastica o il cartone rigido.

Ebbene se è vero che questi contenitori parallelepipedi hanno sempre mostrato una grande efficacia funzionale, è altrettanto innegabile che gli stessi siano penalizzati da un inconveniente alquanto significativo che deriva, in particolare, dal notevole ingombro in altezza dovuto all’adozione delle anzidette sponde perimetrali.

Certamente queste ultime sono indispensabili per assicurare il corretto contenimento degli oggetti inseriti al loro interno, allorquando però il rispettivo contenitore non sia nella sua tipica condizione operativa, è evidente come le stesse finiscano per creare un notevole ingombro “passivo” in senso verticale.

In questo senso è facile comprendere i disagi e gli oneri che gli stessi fabbricanti, così come i relativi rivenditori, possano incontrare nelle fasi di stoccaggio, di confezionamento e di trasporto per gestire grandi quantità di simili contenitori parallelepipedi.

Nel tentativo di superare un simile inconveniente già da qualche tempo i contenitori parallelepipedi sono spesso realizzati in una versione impilabile, tale per cui un esemplare sovrastante possa essere parzialmente calato all’interno di un analogo esemplare sottostante.

Si deve rilevare, tuttavia, che anche una simile soluzione può soltanto limitare il problema degli eccessivi ingombri dei contenitori parallelepipedi, ma non certo ridimensionarlo in misura sostanziale.

In alternativa vi è chi ha realizzato contenitori parallelepipedi, realizzati magari in cartone rivestito, che recano sponde abbattibili incorporate, con l’interposizione di linee di invito di piegatura, alla stessa parete di fondo; essendo previsto che tali sponde siano poi in grado di essere reciprocamente accoppiate nel loro assetto operativo verticale per il tramite bottoni automatici o di altri analoghi mezzi di aggancio rapido.

Si dà il caso tuttavia che i contenitori così realizzati presentano una stabilità ed una robustezza assai precarie, tali, se non altro, da impedire loro di contenere oggetti dotati di un peso rilevante.

Scopo specifico della presente invenzione è allora quello di superare definitivamente i problemi connessi con gli anzidetti ingombri “passivi” in verticale dei contenitori parallelepipedi.

Ulteriore scopo della medesima invenzione è quello di realizzare un contenitore dotato di robustezza e stabilità strutturale in misura superiore a quella degli anzidetti contenitori a sponde abbattibili di configurazione convenzionale.

In tale prospettiva si è pensato di realizzare un contenitore di natura componibile, nell’ambito del quale i componenti che creano maggiori ingombri (si allude naturalmente alle quattro sponde verticali) possono essere facilmente compattate e “chiuse su se stesse” fintanto che il rispettivo contenitore non debba assumere il proprio assetto operativo.

In questo caso queste quattro sponde manifestano un ingombro sostanzialmente bidimensionale, paragonabile a quello della stessa parete di fondo del rispettivo contenitore.

Peraltro, nel loro assetto operativo “eretto”, queste stesse sponde verticali sono stabilizzate grazie alla cooperazione di due elementi di fissaggio rigidi, costituiti rispettivamente da un pannello scatolato di fondo e da un telaietto a cornice di sommità.

Nell’ambito della presente invenzione è peraltro previsto che tutti i componenti del contenitore in questione possano essere smontati e compattati insieme con le anzidette sponde perimetrali, sì da ottenere nel complesso un “pacchetto” sostanzialmente parallelepipedo di ridottissima altezza, che può essere confezionato e stoccato con grande facilità e minimi ingombri.

Inutile dire che, al momento del bisogno, le anzidette sponde verticali del nuovo contenitore in parola possono facilmente e rapidamente recuperare il loro assetto “eretto”, sì da poter essere accoppiate con la rispettiva parete di fondo e con il rispettivo telaietto a cornice di sommità, restituendo la tipica configurazione tridimensionale operativa al contenitore medesimo.

Maggiori ragguagli sulla struttura composita e sulle modalità di montaggio/smontaggio del contenitore secondo il trovato saranno forniti con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui:

- le figure da 1A a 1N sono altrettante rappresentazioni assonometriche che mostrano le fasi di montaggio e l’assetto operativo del contenitore in questione, nella condizione in cui sia utilizzato per realizzare una pattumiera con coperchio ribaltabile

- le figure 2A e 2B sono altrettante rappresentazioni assonometriche che mostra il medesimo contenitore nella condizione in cui sia utilizzato per realizzare una pattumiera per la raccolta differenziata dei rifiuti

- le figure da 3A a 3I sono altrettante rappresentazioni assonometriche che mostrano le fasi di montaggio e l’assetto operativo del contenitore in questione, nella condizione in cui sia destinato a fungere da cassetta porta-oggetti

- le figure 4A e 4B sono due rappresentazioni assonometriche parziali, di cui la seconda in esploso, che mostrano in dettaglio la configurazione dei principali componenti del contenitore in questione e le modalità del reciproco stabile accoppiamento; - le figure da 5A a 5F sono altrettante rappresentazioni assonometriche che mostrano le fasi di montaggio, l’assetto operativo e l’assetto compatto di una versione costruttiva “semplificata” del contenitore in questione.

Con particolare riferimento alle figure 1E, 1F, 1G, 4A e 4B, il contenitore compattabile in questione (C) si avvale di tre componenti cooperanti (1, 2, 3) atti ad essere realizzati in materiali plastici, cartone pressato o altri materiali idonei all’uso.

In particolare i tre anzidetti componenti consistono rispettivamente in:

- un pannello quadrangolare di fondo (1), circoscritto da quattro spondine rialzate (1a) sull’interno delle quali è prevista una scanalatura perimetrale (1b)

- un corpo tubolare (2), destinato, nel suo assetto operativo ad assumere una forma parallelepipeda, sì da dar luogo alle quattro pareti verticali del contenitore medesimo, ciò per il fatto di avere la capacità di essere “allargato” e compattato a soffietto per il tramite di sei linee di invito di piegatura di assetto verticale, delle quali quattro (2a) previste in corrispondenza dei suoi spigoli e le altre due (2b) al centro delle sue pareti laterali

- un telaietto a cornice di sommità (3), dotato di una struttura scatolata con una sezione trasversale sostanzialmente ad “U” capovolta che delimita una scanalatura perimetrale (3a) e che prevede che la spondina verticale interna (3b) rechi un’altezza sensibilmente inferiore a quella della spondina verticale esterna.

La cooperazione di tali componenti prevede che l’anzidetto corpo tubolare compattabile (2), una volta condotto nel suo assetto allargato, sia calato entro l’anzidetto pannello di fondo (1), in maniera tale che il suo bordo perimetrale inferiore (2d) possa insediarsi esattamente entro la scanalatura perimetrale (1b) prevista sull’interno delle anzidette spondine perimetrali rialzate (1a).

Per stabilizzare ulteriormente questo accoppiamento è previsto che il corpo tubolare compattabile (2) presenti, in prossimità del proprio bordo perimetrale inferiore (2d), una serie orizzontale di asole (2c) atte ad accoppiarsi a scrocco con una corrispondente serie di denti (1c) dislocata entro l’anzidetta scanalatura perimetrale (1b) ed ottenuta in particolare sulla faccia interna delle anzidette spondine rialzate (1a).

Da parte sua l’anzidetto telaio a cornice (3) è destinato ad essere calato sull’anzidetto corpo tubolare (2), ormai stabilmente allargato, in maniera tale che il bordo superiore (2e) di quest’ultimo possa insediarsi esattamente entro l’anzidetta scanalatura perimetrale (3a), rivolta verso il basso, prevista all’interno del medesimo telaio a cornice (3).

Per stabilizzare anche questo accoppiamento è previsto che il corpo tubolare compattabile (2) presenti, anche in prossimità del proprio bordo perimetrale superiore (2e), un’ulteriore serie orizzontale di asole (2c) atte ad accoppiarsi a scrocco con una corrispondente serie di denti (3c) dislocata entro l’anzidetta scanalatura perimetrale (3a) ed ottenuta in particolare sulla faccia interna delle anzidette spondine più brevi (3b).

Una volta chiarita, nelle sue linee generali, l’idea di soluzione alla base del trovato in questione, si ritiene opportuno illustrare alcune specifiche forme di applicazione pratica della stessa.

Con particolare riferimento alle anzidette figure da 1A a 1N, l’idea in questione è stata sfruttata innanzitutto per realizzare una pattumiera a pedale che impiega due contenitori del tipo secondo il trovato, disposti l’uno dentro l’altro, dei quali quello esterno (C1) ha funzione portante e quello interno (C) risulta sfilabile rispetto ad esso ed è quello effettivamente destinato alla raccolta dei rifiuti.

Le figure 1C, 1D e 1E permettono infatti di verificare come il primo di tali contenitori (C1) sia ottenuto accoppiando, secondo le modalità precedentemente precisate, tre rispettivi componenti (10, 20, 30), sostanzialmente corrispondenti a quelli (1, 2, 3) utilizzati per comporre il contenitore (C) mostrato nelle figure 4A e 4B.

Più precisamente si può affermare che il corpo tubolare compattabile (20) ed il telaietto a cornice di sommità (30) del contenitore esterno (C1) siano davvero del tutto corrispondenti agli analoghi componenti (2, 3) del contenitore interno (C). Si può invece rilevare una differenza strutturale tra il pannello di fondo (10) del contenitore esterno (C1) ed il pannello di fondo (1) del contenitore interno (C), consistente nel fatto che il primo incorpora un pedale (40) destinato a favorire lo sfilaggio verso l’alto del contenitore interno medesimo (C), secondo le modalità che risulteranno chiarite di seguito.

Si precisa peraltro, con particolare riferimento alle figure 1D e 1N, che il pedale medesimo (40), leggermente sporgente sul fronte del rispettivo pannello di fondo (10), risulta fulcrato, rispetto a due perni ad asse orizzontale (40a), ai tratti longitudinali contrapposti di una paretina verticale (40b), sostanzialmente ad “U”, che delimita una sede ottenuta al centro del pannello di fondo (10) proprio al fine di alloggiare esattamente il pedale medesimo (40).

A ciò si aggiunga che nel contenitore esterno in questione (C1) è prevista l’adozione di un coperchio ribaltabile (50) fulcrato, rispetto a due perni ad asse orizzontale (50a), verso le estremità posteriori dei rami laterali dell’anzidetto telaietto a cornice di sommità (30), così come espressamente mostrato in figura 1N.

Le figure da 1H a 1N servono ad illustrare le modalità di cooperazione “statica” e “dinamica” dei due anzidetti contenitori (C, C1).

In particolare le figure 1H e 1I mostrano in sequenza come il contenitore interno (C) sia in grado di essere esattamente calato entro il contenitore esterno (C1), previo sollevamento del coperchio ribaltabile (50).

Naturalmente al termine di tale inserimento, è possibile richiudere il coperchio medesimo (50), secondo quanto mostrato espressamente in figura 1L.

Allorquando poi si voglia estrarre nuovamente il contenitore interno (C), occorre esercitare una pressione sul pedale (40), in virtù del quale il tratto posteriore dello stesso, quello a monte degli anzidetti perni di fulcraggio (40a), risulta in grado di esercitare una spinta verso l’alto in corrispondenza della faccia inferiore del pannello di fondo (1) del contenitore interno (C), così come espressamente mostrato nelle figure 1M e 1N.

Questa breve corsa verso l’alto fa sì che l’estremità superiore del medesimo contenitore interno (C) possa debordare dal contenitore interno (C1), interferendo con il coperchio (50) e favorendo il parziale sollevamento dello stesso.

A questo punto l’utente non deve fare altro che completare manualmente il sollevamento del coperchio medesimo (50) ed afferrare il contenitore interno (C), sì da poterlo estrarre del tutto dal rispettivo contenitore esterno (C1).

Le figure 1A e 1B servono infine a mostrare la vantaggiosa capacità di compattamento su cui può contare la pattumiera realizzata con i due anzidetti esemplari cooperanti (C, C1) del contenitore secondo il trovato.

La figura 1B mostra in esploso i vari componenti debitamente smontati e sovrapposti, secondo una logica per cui i componenti di minore superficie tendono ad essere “contenuti” entro i componenti di maggiore superficie.

Da parte sua la figura 1A, che li mostra effettivamente impilati l’uno sull’altro, permette di verificare come l’intera pattumiera, così smontata, assuma la configurazione di un “pacchetto” di pianta rettangolare certamente assai facile da imballare e da impilare eventualmente con altri analoghi esemplari.

Prima di proseguire la presente descrizione preme precisare che in tutte le figure appena citate, da 1A a 1N, così come in tutte le successive sino alla 3H, si è scelto di adottare, per ovvii motivi di semplicità grafica, un livello di dettaglio illustrativo inferiore a quello previsto nelle anzidette figure 4A e 4B.

In effetti questo minore livello di dettaglio ha comportato la rinuncia ad evidenziare le scanalature presenti sia sui pannelli di fondo (1, 10), che sui telaietti a cornice di sommità (3, 30) dei rispettivi contenitori (C, C1), nonché i rispettivi denti di aggancio (1c, 3c) previsti su tali pannelli di fondo (1, 10) e su tali telaietti a cornice (3, 30); allo stesso modo si è evitato di mostrare le serie di asole (2c) previste in prossimità dei bordi perimetrali inferiore e superiore del corpo scatolare compattabile (2, 20).

Ciò non toglie che in realtà tutte le versioni del contenitore descritte con riferimento alle suddette figure da 1A a 3F prevedano preferibilmente gli anzidetti mezzi necessari ad assicurare lo stabile accoppiamento dei loro rispettivi componenti.

Le figure 2A e 2B si riferiscono invece ad una pattumiera del tutto analoga a quella appena descritta, con la sola differenza che il suo contenitore interno (C) adotta in sommità, un ponticello trasversale (6) applicato tra i rami longitudinali del proprio telaio a cornice (3) di sommità.

La presenza di tale ponticello (6) deve essere sfruttata per appendere all’interno contenitore medesimo (C) due differenti buste per la raccolta differenziata dei rifiuti, l’una sulla destra del ponticello medesimo, l’altra sulla sinistra dello stesso.

Un’ulteriore forma applicativa dell’idea di soluzione alla base della presente invenzione risulta illustrata nelle figure da 3A a 3H.

In questo caso, infatti, il contenitore secondo il trovato (C2) viene utilizzato per realizzare una cassetta componibile, eventualmente munita di ruotine piroettanti.

Con particolare riferimento alle figure da 3C a 3F, il contenitore in questione (C3) si avvale della solita terna di componenti cooperanti, intesi rispettivamente come un pannello di fondo (100) con spondine perimetrali rialzate, un corpo scatolare compattabile a soffietto (200) ed un telaietto di sommità a cornice (300).

La cassetta in questione risulta inoltre corredata di un coperchio sollevabile scatolato (500) che, nella versione mostrata nelle figure 3G e 3H, risulta munito di due manici di presa (500b); in questa ipotesi è peraltro prevista anche l’adozione di quattro ruotine piroettanti (100a) applicabili inferiormente all’anzidetto pannello di fondo (100).

Le figure 3A e 3B mostrano le modalità con cui i componenti di tale cassetta possono essere impilati gli uni dentro gli altri, allo scopo di razionalizzarne e minimizzarne gli ingombri.

Nella figura 3A gli anzidetti componenti sono mostrati con un disegno in esploso, mentre la figura 3B (e soprattutto il relativo ingrandimento realizzato con una sezione con un piano verticale longitudinale) li mostra effettivamente nel loro assetto finale compatto.

In particolare è previsto che il compito di alloggiare tutti gli altri componenti sia affidato all’anzidetto coperchio scatolato (500) disposto in assetto capovolto, vale a dire con le sue spondine laterali (500a) rivolte verso l’alto.

Al di sopra di tale coperchio (500) risultano poi appoggiati in sequenza:

- il corpo tubolare compattabile (200), in assetto “schiacciato” - il pannellino di fondo (100) in assetto capovolto

- il telaietto a cornice (300).

Nel caso in cui la cassetta così realizzata sia dotata di maniglie e di ruotine, anche queste possono trovare opportuno alloggiamento in un simile “pacchetto” compatto e, più precisamente al di sopra dell’anzidetto pannellino di fondo rovesciato (100), secondo quanto risulta espressamente mostrato nella figura 3I.

Le figure da 5A a 5F si riferiscono, infine, ad una forma di realizzazione “semplificata” del contenitore secondo il trovato, destinata ad avvalersi dell’anzidetto coperchio scatolato sollevabile (500), ma priva di quel telaietto di irrigidimento di sommità che nelle figure 4A e 4B risulta indicato con il numero (3).

Claims (11)

1. RIVENDICAZIONI 1) Contenitore componibile realizzato in plastica, cartone pressato ed altri materiali idonei all’uso, caratterizzato per il fatto di essere formato da: - un pannello quadrangolare di fondo (1, 10, 100) circoscritto da quattro spondine rialzate (1a), sull’interno delle quali è prevista una scanalatura perimetrale (1b) - un corpo tubolare (2, 20, 200) dotato di una struttura allargabile e compattabile a soffietto, atto ad assumere, nel suo assetto operativo, una forma parallelepipeda in virtù della quale il suo bordo perimetrale inferiore (2d) risulta capace di insediarsi esattamente entro la scanalatura (1b) dell’anzidetto pannello di fondo (1, 10, 100).
2. 2) Contenitore componibile secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto di adottare, come ulteriore elemento componibile, un telaietto a cornice di sommità (3, 30, 300), dotato di una forma in pianta analoga a quella dell’anzidetto pannello quadrangolare di fondo (1), nonché di una sezione trasversale sostanzialmente ad “U” capovolta che genera al suo interno una scanalatura perimetrale (3a), atta ad accogliere esattamente il bordo perimetrale superiore (2e) dell’anzidetto corpo tubolare (2, 20, 200).
3. 3) Contenitore componibile secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che l’anzidetto corpo tubolare (2) risulta compattabile a soffietto per il tramite di sei linee verticali di invito di piegatura, di cui quattro (2a) realizzate in corrispondenza dei suoi spigoli e due (2b) realizzate al centro delle sue pareti laterali.
4. 4) Contenitore secondo la una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato per il fatto di essere in grado di contenere esattamente un secondo esemplare di analoga struttura e configurazione, inserito al suo interno attraverso l’anzidetto telaietto a cornice di sommità (3, 30, 300).
5. 5) Contenitore secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato per il fatto di essere corredato di un coperchio ribaltabile (50) fulcrato, per il tramite di due perni ad asse orizzontale simmetricamente contrapposti (50a), sul retro dell’anzidetto telaietto a cornice di sommità (30).
6. 6) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che il suo anzidetto pannello di fondo (10) risulta corredato di un pedale (40), leggermente sporgente sul fronte dello stesso, che risulta fulcrato, rispetto a due perni ad asse orizzontale simmetricamente contrapposti (40a), ai tratti longitudinali contrapposti di una paretina verticale sostanzialmente ad “U” (40b) che delimita la sede, prevista al centro dell’anzidetto pannello (10), che ospita esattamente il pedale medesimo (40).
7. 7) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto di adottare quattro ruotine (100a) inferiormente al suo pannello di fondo (1, 10, 100).
8. 8) Contenitore secondo una delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato per il fatto di essere corredato di un coperchio asportabile (500).
9. 9) Contenitore secondo la rivendicazione 8, caratterizzato per il fatto che l’anzidetto coperchio asportabile (500) risulta corredato di due maniglie laterali di presa (500b).
10. 10) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che il suo anzidetto corpo tubolare (2, 20, 200) risulta corredato, in prossimità dei suoi anzidetti bordi perimetrali inferiore e superiore (2d, 2e) di rispettive serie orizzontali di asole (2c), atte ad accoppiarsi a scrocco con corrispondenti serie orizzontali di risalti (1c, 3c) rispettivamente previste all’interno dell’anzidetta scanalatura (1b) del pannello di fondo (1, 10, 100) ed all’interno dell’anzidetta scanalatura (3a) del telaietto a cornice di sommità (3, 30, 300).
11. 11) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto di essere corredato di un ponticello (6) atto ad essere fissato trasversalmente al di sopra dell’anzidetto telaietto a cornice di sommità (3, 30, 300).