IT9067819A1 - Tubo radiante a moduli interni per dispositivi di riscaldamento a gas, in particolare per fabbricati industriali - Google Patents

Tubo radiante a moduli interni per dispositivi di riscaldamento a gas, in particolare per fabbricati industriali Download PDF

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Description

DESCRIZIONE dell'Invenzione industriale dal titolo:
"Tubo radiante a moduli interni per dispositivi di riscaldamento a gas, in particolare per fabbricati industriai:"
La presente invenzione riguarda il campo tecnico generale dei dispositivi di riscaldamento per fabbricati di tipo industriale e si riferisce più particolarmente ai dispositivi di riscaldamento a gas del tipo a tubi radianti.
Le apparecchiature a tubi radianti vengono comunemente utilizzate per il riscaldamento dei fabbricati industriali e commerciali e sono per la maggior parte del tempo sospesi ad una certa altezza nel fabbricato considerato. Essi possono anche essere mantenuti in posizione contro degli elementi di tramezzi o analoghi. Questi dispositivi, che emettono una radiazione infrarossa a bassa temperatura, vengono utilizzati per realizzare un riscaldamento globale e a zone.
E ' noto un primo tipo di impianti che comprende un circuito di riscaldamento unico, generalmente con un solo tubo, con forma e con dimensione adattate alla conformazione e al volume dello spazio da riscaldare. Questi impianti, la cui larghezza può essere considerevole, dell'ordine di 30 metri, richiedono, a causa della loro stessa lunghezza, la presenza di più unità di riscaldamento, che comprendono almeno un bruciatore, ripartito lungo il circuito di riscaldamento, allo scopo di mantenere un'emissione di temperatura la più omogenea possibile nel locale. Un estrattore è montato all'estremità del circuito e assicura la circolazione del gas di combustione, come pure la qualità di questa. Questi impianti presentano un posizionamento delicato, a causa della loro complessità di installazione, poiché essi non sono smontabili, e inoltre, a causa delle loro specificità questi impianti, non essendo infatti di tipo standard, non 'permettono di modulare la temperatura lungo il circuito di riscaldamento.
Per rimediare a questi inconvenienti, è stato proposto di realizzare degli impianti di riscaldamento a tubi radianti che comprendono più unità singole di riscaldamento ripartite più o meno regolarmente nel complesso del fabbricato da riscaldare. Ciascuna unità comprende un blocco principale che comprende il bruciatore a gas e un estrattore che comprende una turbina di estrazione. Il bruciatore è collegato al blocco di estrazione tramite un tubo che è resistente alle alte temperature e che costituisce il tubo radiante propriamente detto. Quest'ultimo può estendersi per una lunghezza che va fino a 6 metri e forma un circuito a "U" fra il bruciatore e la turbina di estrazione. Il dispositivo di riscaldamento comprende inoltre, generalmente, una carcassa riflettente, con sezione trasversale a "U", che è disposta al disopra del circuito dei tubi radianti e che ricopre lateralmente questi ultimi. Il dispositivo è completato da un gruppo di irrigidimento del dispositivo e da sistemi di fissaggio e di sospensione dell'unità di riscaldamento.
La presenza di più unità di riscaldamento singole permette un controllo della temperatura ambiente e una modulazione della temperatura in zone privilegiate del locale da riscaldare. La dimensione limitata di queste unità singole facilita d'altra parte l'installazione generale del dispositivo. Il funzionamento di questo genere di impianti, se è generalmente considerato soddisfacente, presenta taluni inconvenienti. In primo luogo conviene menzionare le difficoltà poste quando si rivela desiderabile allungare il circuito di riscaldamento, mediante l'assemblaggio di una o più porzioni di tipo modulare.
Questi dispositivi sono infatti concepiti per una determinata lunghezza, dell'ordine di 8 a 10 metri, e l'allungamento del circuito di riscaldamento richiede correlativamente un aumento della potenza del bruciatore. Queste modifiche portano, malgrado la presenza di un'unità di estrazione, ad una temperatura del tubo molto elevata, dell'ordine di 600°C, in prossimità del bruciatore, cioè lungo la parte del tubo lambita dalla fiamma del bruciatore. Così l'omogeneità della temperatura lungo il tubo radiante non è più garantita, ciò che nuoce evidentemente alle prestazioni termiche globali del dispositivo e che influenza negativamente il rendimento dell'apparecchiatura. Questo inconveniente si ritrova anche nel primo tipo di apparecchiatura citato in precedenza. La confortevolezza per l'utilizzatore viene inoltre diminuita poiché la temperatura del locale è allora eterogenea.
D'altra parte si rivela difficile aumentare in forti proporzioni l'emissione di calore del dispositivo, nella misura in cui l'aumento di potenza del bruciatore si traduce sempre in un'elevazione di temperatura eterogenea lungo il tubo e provoca lana variazione della lunghezza d'onda infrarossa.
E' anche noto, dal brevetto US-A-4529 123, un dispositivo di riscaldamento che comprende un bruciatore associato all'estremià di un tubo radiante, all'interno del quale è stato inserito, a distanza dalla superficie interna del tubo, un manicotto isolante tubolare. Tale manicotto isolante favorisce in una certa misura l'omogeneizzazione della temperatura lungo il tubo sulla sua porzione adiacente al bruciatore. L'effetto di omogeneizzazione è tuttavia incompleto e non tiene conto del gradiente di temperatura assiale provocato dalla fiamma del bruciatore, nella misura in cui lo spessore dei manicotti è costante. D'altra parte, nel caso di impianti di grande lunghezza che comprendono dei bruciatori di forte capacità, è necessario fare ricorso a dei manicotti interni di lunghezza considerevole, ciò che aumenta in proporzione il costo dell'impianto e che influenza negativamente la circolazione e la combustione dell'aria all'interno del tubo, a causa della diminuzione della sezione dei tubi su porzioni di lunghezze considerevoli.
L'oggetto della presente invenzione mira a rimediare agli inconvenienti dei dispositivi descritti in precedenza e a realizzare un dispositivo di riscaldamento nel quale la temperatura, lungo tutto il circuito costituito dai tubi radianti, è la più omogenea possibile.
Un altro oggetto dell'invenzione consiste nel realizzare un dispositivo di riscaldamento a tubi radianti che evita un'eccessiva temperatura del tubo in prossimità del bruciatore e che permette un allungamento della fiamma del bruciatore .
Un altro oggetto dell'invenzione consiste nel proporre un dispositivo di riscaldamento a tubi radianti con rendimento termico migliorato.
Un altro oggetto dell'invenzione consiste nel realizzare un dispositivo di riscaldamento a tubi radianti nel quale l'emissione globale della radiazione di calore, attraverso i tubi radianti, è migliorata.
Questi obiettivi vengono raggiunti grazie ad un dispositivo di riscaldamento a tubi radianti, del tipo destinato ad essere sospeso o fissato in altezza in un fabbricato, che comprende almeno un tubo radiante associato con un'estremità ad un blocco bruciatore a gas che emette una fiamma, l'interno del tubo radiante essendo dotato, a partire dalla sua estremità associata al blocco bruciatore, di almeno un modulo a forma di camicia cava che si estende per una porzione di lunghezza del tubo radiante, caratterizzato dal fatto che il modulo possiede una conformazione destinata ad aumentare progressivamente la sezione interna del tubo radiante, a partire dalla sua estremità associata al bruciatore.
Diverse altre caratteristiche appaiono dalla descrizione fatta qui di seguito con riferimento ai disegni allegati che illustrano, a titolo di esempi non limitativi, delle forme di attuazione dell'oggetto dell'invenzione.
La figura 1 illustra una vista generale in prospettiva di un dispositivo di riscaldamento a tubi radianti munito di una carcassa isolante riflettente.
Le figure 2, 2a e 3 illustrano delle viste di varianti dell'invenzione secondo una sezione longitudinale di una porzione del tubo radiante associata al bruciatore.
Le figure 4 e 5 rappresentano delle sezioni trasversali del tubo radiante, prese rispettivamente secondo le linee IV-IV della figura 2 e V-V della figura 3.
Le figure 6 e 7 rappresentano delle sezioni trasversali del tubo radiante che illustrano due differenti forme di attuazione.
La figura 8 illustra una vista in prospettiva e secondo una sezione trasversale di un'unità di riscaldamento secondo l'invenzione, nella quale i tubi sono isolati l'uno dall'altro, almeno in parte.
La figura 9 illustra una vista dall'alto dell'estremità di un circuito di riscaldamento secondo l'invenzione.
Le figure 10 e 11 illustrano rispettivamente una vista in prospettiva e una vista in sezione trasversale di organi di collegamento interposti tra due tubi radianti.
La figura 1 rappresenta, in vista esplosa, un'unità di riscaldamento 1 costituita da un gruppo di riscaldamento 2 propriamente detto e da una carcassa isolante e riflettente 3. Il gruppo di riscaldamento 2 comprende un contenitore principale 4 nel quale sono disposti i diversi elementi necessari al comando dell'unità di riscaldamento 1, cioè ad esempio i circuiti elettronici di comando e di regolazione, le elettrovalvole di sicurezza, i sistemi di accensione e di controllo. Il contenitore principale 4 è prolungato da due carenature distinte che formano un blocco bruciatore 5 e un blocco estrattore 6 che contengono rispettivamente il bruciatore propriamente detto 7 e una turbina di estrazione munita del suo motore di azionamento.
Il blocco bruciatore 5 e il blocco estrattore 6 sono in relazione tramite un circuito chiuso costituito da un elemento tubolare che forma l'organo di irradiazione. Nell'esempio rappresentato nella figura 1 l'organo di irradiazione forma un circuito a "U" composto da più elementi tubolari che si estendono in piani sostanzialmente paralleli e che sono collegati rispettivamente, con una delle loro estremità, al blocco bruciatore 5 e al blocco estrattore 6. Questi diversi elementi tubolari sono collegati fra di loro o sono posati testa a testa per costituire il gruppo di irradiazione composto dai tubi radianti 8, 9. Il gruppo di irradiazione può evidentemente essere composto solo da un numero limitato di elementi tubolari 8, 9 e al minimo due bastano. Le estremità dei tubi radianti sono collegate fra di loro tramite un gomito 10. Nell'esempio rappresentato nella figura 1 i tubi radianti sono rettilinei e cilindrici, ma è evidente che possono essere utilizzati dei tubi con sezioni diverse e che la forma del circuito può ugualmente variare.
E' anche possibile escogitare di realizzare un dispositivo di riscaldamento senza circuito di estrazione.
I tubi radianti 8 e 9 sono realizzati, in modo noto al tecnico dell'arte, in un materiale particolarmente resistente alle alte temperature.
I tubi radianti 8 e 9 sono ricoperti, su tutta la loro lunghezza, dalla carcassa isolante e riflettente 3, che può essere realizzata in più elementi che corrispondono ai differenti elementi tubolari che compongono i tubi radianti 8, 9. La carcassa 3 presenta d'altra parte una sezione trasversale a "U", che comprende una faccia superiore 3a e due facce laterali 3b, 3c. La carcassa isolante e riflettente 3 si estende secondo un asse con la stessa direzione degli assi longitudinali A, A dei tubi 8 e 9 ed è dotata, ad una delle sue estremità, di una parete di chiusura 3d. La carcassa isolante e riflettente 3 è destinata ad essere posata in appoggio contro il contenitore principale 4 o contro il blocco bruciatore 5 e il blocco estrattore 6, da un lato, ed anche preferibilmente contro uno scontro 12 disposto sul gomito 10, da un altro lato. La carcassa isolante e riflettente 3 garantisce cosi un rivestimento parziale dei tubi radianti 8, 9 atto a favorire una diffusione privilegiata verso il basso delle radiazioni infrarosse.
Nel caso di utilizzazione delle unità di riscaldamento 1 come dispositivi di riscaldamento sospeso, si prevede di equipaggiare i tubi radianti con delle fascette di sospensione 13 che rinserrano i tubi radianti 8 e 9. E' allora necessario prevedere ad esempio, in combinazione con le fascette 13, delle sbarrette 14 di supporto fissate sotto le fascette 13 e disposte sotto i tubi 8, 9. L’unità di riscaldamento 1 è sospesa mediante un dispositivo di sospensione 14 che include ad esempio un cavo collegato ad un chiodo di supporto fissato direttamente alla carcassa isolante e riflettente 3.
L'interno del tubo radiante 8, in relazione diretta con il bruciatore 7, è dotato, a partire dalla sua estremità associata con il bruciatore 7, di un modulo 15 a forma di camicia cava. Questo manicotto riveste la superficie interna del tubo 8 e può estendersi su una porzione di lunghezza variabile. Il modulo 15 si estende preferibilmente per una lunghezza sostanzialmente equivalente alla lunghezza di estensione della fiamma 16 del bruciatore 7. Il modulo 15 può evidentemente avere una lunghezza superiore o inferiore alla lunghezza della fiamma 16.
Il modulo 15 si presenta sotto la forma di una camicia cava che si adatta esattamente alle dimensioni e alla conformazione della sezione interna del tubo radiante 8 e che comprende uno spessore che delimita un condotto interno 17 nel modulo 15. L'equipaggiamento dell'interno del tubo radiante 8 mediante il modulo 15 porta dunque ad una modifica della sezione interna del tubo 8 sulla porzione di lunghezza che corrisponde sostanzialmente alla lunghezza della fiamma 16.
La figura 2 illustra un primo esempio di attuazione nel quale il modulo 15 è costituito da una pluralità di moduli riduttori di sezioni. Per una prima porzione della sua lunghezza, che corrisponde alla parte più vicina al bruciatore 7, il tubo radiante 8 è dotato di tre moduli, rispettivamente concentrici e coassiali, incastrati rispettivamente gli uni negli altri, come illustrato nella figura 4. La porzione di tubo 8, adiacente alla porzione definita in precedenza, è dotata di due moduli, rispettivamente
concentrici e incastrati l'uno nell'altro. Questa seconda serie si trova in posizione di giunzione testa a testa con la prima serie di moduli. Un modulo di equipaggiamento supplementare 15 può essere disposto all'interno del tubo 8, di seguito e in modo giuntivo, con la seconda serie dei moduli. Si ottiene in questo modo un gruppo ininterrotto di moduli che, mediante degli incastri e delle giunzioni successive, portano ad un aumento progressivo della sezione interna del tubo radiante 8, per mezzo dell'aumento di sezione del canale interno 17 nel modulo 15.
I moduli di riduzione vengono generalmente realizzati in un materiale di fibre di ceramica e possono ad esempio essere incastrati a forza.
La figura 3 illustra una seconda forma di attuazione, nella quale il modulo di riduzione 15 è costituito da una camicia unica la cui variazione di spessore è prevista in modo tale che il canale interno 17 nel modulo 15 aumenta progressivamente in modo continuo. La sezione interna del tubo radiante 8 viene dunque ugualmente modificata in un senso di aumento lungo la porzione del tubo radiante 8 lambita dalla fiamma 16 del bruciatore 7.
Le figure 6 e 7 illustrano altre varianti di attuazione che rientrano nell'ambito della presente invenzione. E' così possibile realizzare dei moduli di riduzione 15 il cui canale interno 17, delimitato dallo spessore del modulo 15, è disassato rispetto all'asse longitudinale del modulo a forma di manicotto. Nell'esempio illustrato a titolo indicativo l'asse longitudinale M del manicotto 15 è situato ad un livello inferiore rispetto all'asse centrale longitudinale A del tubo 8, per creare così un isolamento differenziale del tubo 8 che provoca, nel caso illustrato a titolo indicativo nella figura 6, un superisolamento della parte superiore del tubo 8. Si possono escogitare altre configurazioni. Si ottiene in questo modo una sezione interna del tubo radiante che presenta un diametro ridotto e il cui posizionamento all'interno del tubo può essere controllato. Si può anche escogitare di far variare la conformazione del canale interno 17, che può assumere ad esempio una sezione con forma cilindrica, quadrata, triangolare, esagonale o a losanga. E' evidentemente possibile combinare una forma specifica con una posizione disassata del canale 17, allo scopo di isolare più o meno una parte del tubo.
La presenza di moduli riduttori della sezione interna della camera di combustione, nella zona lambita dalla fiamma del bruciatore, permette un controllo della temperatura nella porzione del tubo radiante 8 sottoposta alla temperatura più elevata. Grazie all'aumento progressivo della sezione interna della camera di combustione, la temperatura del tubo può essere mantenuta ad una temperatura generalmente inferiore a 400°C sulla superficie esterna del tubo. D'altra parte l'aumento crescente della sezione interna della camera di combustione provoca un effetto di Venturi provoca un allungamento supplementare della fiamma. Questo effetto di Venturi crea un fattore supplementare che influenza positivamente l'omogeneizzazione della temperatura nel tubo radiante, come pure la combustione .
La figura 2a illustra un'altra variante di attuazione che differisce, da quella presentata nella figura 2, solo per l'interposizione di zeppe di montaggio 31 fra la superficie interna del tubo 8 e la superficie esterna dei moduli 15. Le zeppe 31 possono essere ad esempio cilindriche ed anulari, oppure a forma di cubi, disposte in modo distanziato alla periferia dei moduli 15. Le zeppe 31 assicurano il bloc caggio in posizione dei moduli quando, allo scopo di ridurre il costo dell'impianto, i manicotti, e ad esempio quelli che portano i riferimenti della figura 2, vengono soppressi. Il manicotto terminale, non rappresentato nella figura 2a, può essere in contatto totale con la superficie interna del tubo 8 e può garantire così il suo rivestimento, totale o parziale, e richiedere allora l'interposizione di una zeppa 31. Il rivestimento dei manicotti 15 può così essere totale o parziale a seconda della forma di attuazione.
La figura 8 illustra una configurazione particolare del dispositivo di riscaldamento. La carcassa isolante e riflettente 3 è costituita da un materiale isolante 18 preso a sandwich fra le due lamiere che costituiscono la carcassa isolante e riflettente 3. E' anche possibile, come è illustrato dalla figura 8, munire la carcassa isolante e riflettente 3 di una parete di separazione 19 che si estende nel senso longitudinale della carcassa isolante 3, fra i due tubi radianti 8 e 9. Questa parete 19, la cui funzione è quella di evitare o di ridurre l'irradiazione mutua dei tubi radianti 8 e 9, si può estendere per un'altezza di separazione equivalente all'altezza fuoritutto dei tubi radianti 8 e 9, oppure al contrario, come è rappresentato nell'esempio della figura 8, la parete 19 può estendersi per un'altezza tale da intercettare parzialmente la radiazione di ciascuno dei tubi 8, 9 a ad esempio la metà. In quest'ultimo caso la parete 19 si estende sostanzialmente, a partire dalla faccia superiore 3a della carcassa isolante e riflettente 3, fino agli assi centrali e longitudinali A, di ciascuno dei due tubi radianti 8 e 9. La parete 19 è evidentemente preferibilmente parallela alle altre due facce 3b e 3c della carcassa isolante 3.
La semicirconferenza inferiore di ciascuno dei tubi radianti 8 e 9 è vantaggiosamente ricoperta da un materiale 21 atto a favorire la diffusione termica dei tubi. Si può trattare ad esempio di un rivestimento a base di vernice adatto a conferire alla semicirconferenza inferiore il comportamento particolare di un corpo nero. Questa proposta, che lascia il tubo alluminato senza alcun rivestimento nella sua semicirconferenza superiore, presenta il vantaggio di favorire l'emissività termica nella parte inferiore di ciascuno dei tubi, mentre l'emissività termica nella parte superiore è la più ridotta possibile. Questa disposizione garantisce di conseguenza un miglioramento non trascurabile del rendimento globale dell'apparecchiatura, privilegiando la radiazione diretta a detrimento della radiazione indiretta, sottoposta d'altra parte ad un effetto di raffreddamento dovuto al suo percorso nell'aria.
La figura 9 mostra che, nel caso particolare e preferito di utilizzazione di un circuito radiante a forma di "U", i tubi 8 e 9 sono collegati fra di loro per mezzo di un gomito flessibile 10. Di conseguenza la dilatazione dell'insieme dell'apparecchiatura si può effettuare liberamente, ciò che contribuisce ad alleggerire la struttura stessa dell'insieme del dispositivo e che aumenta la durata di vita, se non del dispositivo nel suo insieme, almeno di taluni pezzi.
La figura 10 illustra una forma di attuazione secondo l'invenzione, utilizzata quando la lunghezza del circuito dei tubi radianti deve essere aumentata. Si prevede allora di inserire, all'interno dei tubi radianti 8, 9, un manicotto di collegamento 22 cavo che presenta dunque una forma complementare a quella dei tubi 8, 9, a meno del gioco di montaggio; e di incastro.
Nell'esempio rappresentato, dato che i tubi sono cilindrici, il manicotto 22 è ugualmente cilindrico e comprende, sostanzialmente in una zona centrale, un anello esterno 23 che limita due semicilindri di incastro 22a e 22b. L'anello esterno 23 forma una protuberanza rispetto all'involucro esterno del manicotto 22 e costituisce uno scontro contro il quale si appoggiano le sezioni trasversali di ciascuno dei tubi 8, 9.
E' cosi possibile, grazie all'interposizione dei manicotti 22, allungare il circuito di riscaldamento e renderlo compatibile con la potenza del bruciatore, quando questo è stato modificato. E' naturalmente possibile incorporare più moduli supplementari di tubi. Si dispone così, per mezzo dei moduli riduttori di sezione e dei manicotti di collegamento, di mezzi particolarmente semplici da mettere in opera e affidabili, che permettono un'emissione di calore omogenea lungo il tubo e una modifica del circuito di riscaldamento. E' allora particolarmente comodo modificare un impianto esistente.
Si può anche prevedere di utilizzare dei tubi radianti 8 o 9 dotati, alle loro estremità di collegamento, di collari ripiegati 24 (figura 11), questi tubi essendo allora collegati fra di loro a queste stesse estremità per mezzo di una fascetta di collegamento 25 atta a serrare e a circondare i collari ripiegati 24 di due tubi adiacenti per garantire il loro collegamento stagno. L’interposizione di un gomito flessibile 10 fra i tubi 8 e 9 è allora necessaria per prendere in conto la dilatazione dell'insieme.
L'insieme delle proposte tecniche descritte nella presente invenzione permette anche di realizzare un dispositivo di riscaldamento a tubi radianti nel quale le variazioni di temperatura lungo l'insieme del circuito dei tubi radianti sono ridotte al minimo, mentre il controllo della temperatura e delle zone di emissioni termiche è migliorato.
L'invenzione non è limitata agli esempi descritti e rappresentati, poiché diverse modifiche possono essere apportate ad essa senza uscire dal suo ambito.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di riscaldamento a tubi radianti, del tipo destinato ad essere sospeso o fissato in altezza in un fabbricato, che comprende almeno un tubo radiante (8, 9) associato con un'estremità ad un blocco bruciatore (5) a gas, che emette una fiamma (16), l'interno del tubo radiante (8, 9) essendo dotato, a partire dalla sua estremità associata al blocco bruciatore (5), di almeno un modulo (15) a forma di camicia cava che si estende per una porzione di lunghezza del tubo radiante (8), caratterizzato dal fatto che il modulo (15) possiede una conformazione destinata ad aumentare progressivamente la sezione interna del tubo radiante (8, 9), a partire dalla sua estremità associata al bruciatore (5).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il modulo (15) riveste almeno in parte la superficie interna del tubo (8).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che il modulo (15) si estende per una lunghezza che corrisponde alla lunghezza della fiamma (16) emessa dal blocco bruciatore (5).
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che l'aumento della sezione è continuo.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che l'aumento della sezione è discontinuo.
  6. 6. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni 2 a 5, caratterizzato dal fatto che il modulo (15), a forma di camicia, comprende almeno due camicie che si incastrano l'una nell 'altra.
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che delle zeppe di montaggio (31) sono interposte fra le camicie e la superficie interna del tubo (8).
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che il modulo (15) comprende almeno due serie di camicie in posizione di giunzione testa a testa nel tubo (8).
  9. 9. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i tubi (8, 9) e le camicie (15) sono cilindrici e coassiali.
  10. 10. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le camicie sono realizzate in fibre di ceramica stampata.
  11. 11. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che esso,comprende due tubi radianti (8, 9) paralleli disposti a forcina e collegati alle loro estremità mediante un gomito flessibile (10).
  12. 12. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i tubi radianti (8, 9) sono ricoperti esternamente, sulla loro semicirconferenza inferiore, da un rivestimento (21) atto a favorire l'emissione di calore.
  13. 13. Dispositivo secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che esso comprende una carcassa riflettente e isolante (3), aperta su una faccia che contiene i tubi radianti (8, 9) e costituita da lana di roccia presa a sandwich fra due lamiere, i suddetti tubi radianti essendo separati, in senso longitudinale, da una parete riflettente (19) che fa parte della carcassa (3).
  14. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che esso è sospeso per mezzo di un dispositivo di sospensione (14) collegato direttamente alla carcassa riflettente e isolante (3).
  15. 15. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che si prevede un manicotto di collegamento cavo (22) che è interposto fra due tubi (8, 9) e che si può incastrare rispettivamente all'interno dei due tubi (8, 9).
  16. 16. Dispositivo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che il manicotto di collegamento (22) comprende una protuberanza esterna (23) che delimita due semimanicotti (23a, 23b).
  17. 17. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che si utilizzano dei tubi radianti (8, 9) dotati di collari ripiegati (24) alle loro estremità, i suddetti tubi essendo collegati tra di loro per mezzo di fascette di collegamento (25) a queste stesse estremità
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