IT9020317A1 - Procedimento di deodorazione di olii e grassi - Google Patents

Procedimento di deodorazione di olii e grassi

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Description

"PROCEDIMENTO DI DEODORAZIONE DI OLII E GRASSI".
RIASSUNTO
Procedimento di deodorazione di olii e grassi basato sul sottoporre il prodotto da deodorare ad una corrente di gas inerte, preferibilmente gas azoto, in condizioni di vuoto comprese tra l e 8 mbar e ad una temperatura compresa tra 60 e 270°C.
Rispetto a procedimenti convenzionali a corrente di vapor d'acqua, migliora il consumo di energia e d'acqua, non contamina l'ambiente e facilita il recupero di sottoprodotti.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un procedimento per la deodorazione di olio e grassi. Nella presente descrizione, sarà di seguito attribuita alla parola "olio" una interpretazione ampia, essendo questa quella di liquido grasso di origine vegetale o animale.
Nel procedimento della raffinazione di olii, la fase di deodorazione è della massima importanza, poiché essa influenza assai fortemente la qualità dell'olio o grasso da raffinare per impartire ad esso le caratteristiche organolettiche desiderate. Per il fatto che la deodorazione rappresenta una fase della raffinazione, si ritiene conveniente fare un riferimento alla medesima.
Gli olii sono prodotti naturali che derivano sia dal regno vegetale (semi e frutti oleosi) sia dal regno animale (tessuto adiposo , viscere, ecc.) che hanno una natura complessa.
Pressoché completamente sono costituiti da quelli denominati gliceridi, vale a dire esteri della glicerina con quelli denominati acidi grassi (acidi a catena lineare e con un numero di atomi di carbonio compreso fra 12 e 24 tranne qualche eccezione). Poiché l'esterificazione è unii reazione reversibile, negli olii è possibile incontrare, oltre ai trigliceridi, mono e digliceridi formati dall'azione di taluni enzimi, processi ossidativi ecc, che producono l'idrolisi di tali trigliceridi fornendo come risultato questi mono e digliceridi, come pure acidi grassi liberi.
In aggiunta a questi mono e digliceridi, che sono pregiudizievoli , poiché per le loro proprietà emulsionanti influenzano negativamente i procedimenti che saranno descritti successivamente, gli olii contengono un'altra serie di componenti che, benché alcuni siano vantaggiosi come i tocoferoli, steroli, caroteni ecc, per le loro proprietà antiossidanti, provitaminiche , ecc, altri sono nocivi come acidi grassi liberi, fosfolipidi, tracce metalliche, umidità, che è opportuno eliminare.
Per guanto detto precedentemente, tutti gli olii o grassi, sia di origine vegetale sia di origine animale (tranne quelli chiamati olii vergini) per essere impiegati sia in campo alimentare sia nell'industria devono essere sottoposti ad una serie di trattamenti preliminari. Il complesso di questi trattamenti, che ci consente la separazione di tutte queste sostanze, è la raffinazione.
La raffinazione è un procedimento necessario per ridurre in grado massimale quegli agenti contaminanti dell'olio che presentano un effetto nocivo sulla qualità finale ed influiscono negativamente sull'efficacia delle operazioni, in alcuni casi necessarie, di frazionamento, trans-esterificazione ed idrogenazione, ed inoltre analogamente per renderlo idoneo per il suo impiego nel campo alimentare o in applicazioni industriali .
Tale procedimento di raffinazione può essere realizzato mediante diversi sistemi, tuttavia, in realtà, la maggior parte di essi sono abbandonati, ed in pratica viene applicato solo quello denominato raffinazione classica o chimica e quello denominato raffinazione fisica. Qui di seguito - sarà fornito uno schema di entrambi i procedimenti da cui è possibile osservare le differenze tra di essi:
Nel caso di alcuni olii e grassi è opportuno introdurre altre fasi nel procedimento, come l'idrogenazione, il frazionamento, ecc tutte queste dipendendo dalla natura cieli'olio.
Facendo riferimento alla raffinazione chimica, è opportuno indicare che nella fase di sgommatura degli olii è ottenuta la separazione delle sostanze seguenti: fosfolipidi, proteine, tracce metalliche, alcuni pigmenti, carboidrati, ecc. La separazione è solitamente condotta in mezzo acido, poiché è ottenuta una precipitazione più rapida e completa di quella ottenuta nella sgommatura con acqua.
La neutralizzazione ha come finalità principale la separazione degli acidi grassi liberi presenti naturalmente negli olii greggi. Esistono vari sistemi di neutralizzazione, benché quelli più usuali siano la neutralizzazione con alcali caustici e la distillazione neutralizzante.
Il lavaggio ha come oggetto la separazione delle tracce di sapone che hanno potuto restare sciolte nell'olio. Consente la separazione di tutte le sostanze alcaline (saponi e soda in eccesso) presenti nell'olio, come pure tracce di metalli, fosfolipidi ed altre impurità. L'acqua di lavaggio deve trovarsi a circa 90 °C e viene impiegata in una quantità che varia dal 10 a 15%.
Dopo aver lavato l'olio, è necessario procedere alla sua essiccazione per eliminare l'umidità rimanente che è presente nell'olio in conseguenza di tale lavaggio, la quale può interferire in modo negativo sul susseguente processo di decolorazione, poiché disattiva gli agenti decoloranti, terre e carboni attivi.
Nell'operazione di decolorazione vengono eliminati la maggior parte dei pigmenti tramite l'adsorbimento su terra decolorante o su carbone attivo.
La deodorazione ha come scopo di eliminare lo sostanze che danno agli olii odore e sapore sgradevoli. Tra queste sostanze sono stati identificati vari chetoni, aldeidi, idrocarburi, terpeni, alcoli di peso molecolare e volatilità assai diversi (la maggior parte di questi provengono dall'ossidazione e dalla degradazione degli acidi grassi) ecc.
In seguito sarà fatto nuovamente riferimento alla deodorazìone convenzionale.
Per guanto riguarda la raffinazione fisica, occorre segnalare che la differenza principale tra la raffinazione classica o chimica e la raffinazione fisica consiste nel fatto che nella prima gli acidi grassi vengono eliminati sotto forma di saponi o paste, mediante un agente alcalino nella fase di neutralizzazione, eliminando congiuntamente altri componenti o impurità come fosfatidi, tracce metalliche, pigmenti e così via, richiedendo condizioni di decolorazione meno drastiche, mentre nella raffinazione fisica devono essere realizzate in condizioni più drastiche le fasi dal pretrattamento fino alla fase di deodorazione neutralizzante.
Come è già stato indicato, il procedimento consiste nelle fasi seguenti: eliminazione delle gomme, decolorazione e deodorazione neutralizzante.
La necessità che gli olii debbano entrare nel distillatore privi di sostanze facilmente degradabili con :La temperatura come i fosfatidi, fa sì che sia necessaria la preliminare eliminazione delle mucillaggini o delle gomme dagli olii.
Questo procedimento è analogo a quello realizzato nel procedimento di raffinazione classico, tranne per il fatto che in questo caso esso è molto ampio ed energico per ottenere un contenuto di fosfolipidi inferiore allo 0,2%.
La decolorazione è realizzata in forma simile a quella con cui viene effettuata nella raffinazione chimica, l'unica differenza esistente essendo costituita dal maggior consumo di terre decoloranti a causa del pretrattamento più energico a cui deve essere sottoposto l'olio prima della deodorazione neutra lizzante.
La raffinazione fisica vera e propria consiste in una distillazione per la rimozione con vapore degli acidi grassi liberi , di tutte quelle sostanze volatili che sono associate agli olii e che impartiscono ad essi odore e sapore:, come pure la distruzione di quei pigmenti termolabili.
L'olio, dopo essere stato privato delle gomme e decolorato passa ad un deaeratore dopo il quale l'olio, previamente riscaldato, viene introdotto nel deodoratore in cui si lavora sotto vuoto ed a temperature di approssimativamente 275<e>c, essendo iniettato vapore diretto in controcorrente.
Da quanto esposto, si nota che entrambi i procedimenti di raffinazione comprendono una fase di deodorazione in cui, come si è detto, vengono eliminate le sostanze che impartiscono agli olii odore e sapore sgradevoli.
In pratica, l'eliminazione di queste sostanze viene effettuata tramite rimozione con una corrente di vapor secco sotto vuoto ed a temperatura elevata. Sotto tali condizioni, la deodorazione è possibile per la grande differenza di volatilità tra trigliceridi e le sostanze che danno agli, olii il loro sapore ed odore. La pressione di vapore di quesiti composti è cosi bassa che per eliminarli a pressione atmosferica sarebbe necessaria una temperatura molto elevata. Per attuare la deodorazione nel modo più efficace, si ricorre all'impiego combinato del vuoto con la rimozione a vapore. Quando la corrente di vapore passa attraverso l'olio, la distillazione inizia quando la somma delle pressioni parziali del vapore e dei composti volatili raggiunge la pressione che agisce sulla superficie dell'olio, a temperatura minore che senza vapore.
Per ottenere l'efficacia massima della deodorazione, il vapore deve essere iniettato nell'olio in modo tale da formare un gran numero di piccole bolle con una superficie totale molto grande rispetto al suo peso. In pratica si è osservato che la saturazione delle bolle di vapore è talmente rapida che può essere considerata completa a pressioni assid ute dell'ordine di 8 mbar.
Per quanto riguarda le perdite nella deodorazione, oltre alla perdita di peso provocata dalla eliminazione delle piccole quantità di prodotti volatili (inferiore allo 0,2%) esiste una perdita di trigliceridi durante la medesima principalmente a causa della rimozione meccanica dell'olio tramite la corrente di vapore. La quantità di olio asportata è funzione della velocità di passaggio del vapore e della sua densità. Le perdite dovute all'idrolisi dell'olio da parte del vapore sono inevitabili.
In generale, un impianto di deodorazione è costituito dalle unità seguenti:
- apparecchiatura di deodorazione
- impianto per riscaldare l'olio
- impianto del vuoto
- generatore di vapore per il trascinamento
- condensatori di sostanze volatili
- apparecchiature raffreddatrici dell'olio.
Si deve inoltre constatare che esiste una notevole varietà di impianti per la deodorazione, i quali possono essere classificati in impianti discontinui, semicontinui e continui, tralasciando particolari principali dei medesimi.
Si deve segnalare che durante il procedimento di deodorazione gli olii subiscono una decolorazione parziale poiché alcuni pigmenti si decolorano ad alta temperatura. Il grado di scolorimento dipende dal trattamento di chiarificazione preliminare e dalla natura dell'olio.
Si deve pure segnalare il fatto che, durante la.deodorazione, gli olii perdono gli antiossidanti naturali, aumentando la loro tendenza all'ossidazione.
Questi sistemi noti di deodorazione tramite vapor d'acqua presentano inconvenienti che, in linea generale, sono:
- elevato consumo energetico
- elevato consumo d'acqua
- contaminazione ambientale
- difficile recupero economico dei sottoprodotti.
L'invenzione si propone di fornire un procedimento di deodorazione dell'olio tramite il quale siano eliminati gli inconvenienti menzionati.
Secondo l'invenzione, ciò è ottenuto tramite un procedimento caratterizzato dal fatto che l'olio da deodorare viene sottoposto all'azione di una corrente di gas inerte, preferibilmente azoto, che costituisce un flusso di trascinamento o rimozione di sostanze che impartiscono odore e sapore sgradevoli all'olio, il procedimento avendo luogo sotto condizioni di vuoto compreso fra l e 8 mbar, e ad una temperatura compresa fra 60 e 270 °C.
Preferibilmente, l'olio da deodorare ha costituito l'oggetto di un procedimento preliminare di eliminazione delle gomme, decolorazione, neutralizzazione e deaerazione.
Secondo un'altra caratteristica preferita, la corrente di gas inerte è oggetto di dispersione entro l'olio da deodorare, con la qual cosa è ottenuta una buona diffusione o distribuzione dell'azoto attraverso la massa di olio.
Preferibilmente, la portata della corrente di gas è compresa fra 0,8 e 3 Nm3/ora per Tm di olio.
Il procedimento è pure applicabile impiegando impianti che consentono una deodorazione continua. In questi casi, esiste un ingresso continuo d'olio da deodorare e uria conseguente uscita continua di olio deodorato, per la qual cosa nell'interno dell 'impianto esiste un determinato movimento d'olio; risulta preferibile, secondo l'invenzione far sì che il gas azoto abbia a circolare in controcorrente rispetto al senso dii movimento dell'olio.
Le prove e gli esperimenti realizzati relativamente al procedimento oggetto dell'invenzione hanno consentito di ottenere le conclusioni seguenti:
a) La qualità degli olii deodorati con il procedimento secondo l'invenzione non solamente è simile a quelli ottenuti mediante il procedimento classico, ma ha inoltre il vantaggio che essi non contengono prodotti conseguenti all'idrolisi dei gliceridi ed inoltre non contengono prodotti derivanti dall'ossidazione, come i perossidi.
b) La stabilità degli olii deodorati mediante il procedimento secondo l'invenzione è superiore a quella di quelli raffinati tramite il procedimento classico; ciò viene attribuito al contenuto superiore di sostanze insaponificabili degli olii raffinati con azoto.
c) L'utilizzazione dell'azoto è particolarmente consigliabile nella raffinazione di olii altamente insaturi come olii di soia, girasole, pesce ed altri.
d) Il procedimento è applicabile con completa efficacia alla raffinazione fisica degli olii (fase di deodorazione neutralizzante) .
e) I sottoprodotti ottenuti con il procedimento secondo l'invenzione sono di qualità superiore a quelli ottenuti mediante il procedimento classico; inoltre sono ottenute maggiori proporzioni dei medesimi.
f) Esiste un importante risparmio energetico ed un minor consumo di acqua.
g) Quando il procedimento è applicato in associazione con pompe per vuoto per ottenere il vuoto adeguato,, viene eliminato l'inquinamento nel procedimento di deodorazione.
Qui di seguito, e senza nessun carattere 3.imitativo, vengono illustrati alcuni esempi del procedimento secondo l'invenzione.
ESEMPIO 1
Si parte da un olio di oliva neutralizzato con soda e decolorato con terra Gador C; il suo contenuto in sostanza insaponificabile era di 1,24%.
In un matraccio di deodorificazione, viene iniziata l'iniezione di vapore generato in un recipiente tramite il calore prodotto in una piastra di riscaldamento. Alternativamente, viene impiegato come fluido di rimozione o trascinamento l'azoto fornito da un recipiente a pressione di gas, conseguendo la regolazione della diffusione efficace di azoto tramite un dispositivo poroso ed una valvola di regolazione di portata, con il proprio corrispondente misuratore di.portata.
Sono state realizzate una serie di prove che hanno consentito di studiare gli effetti dei vari parametri che influenzano la deodorazione: tempo, temperatura, pressione e portata del fluido di trascinamento. Si è deciso di mantenere costanti la portata del fluido di trascinamento e la pressione, e sono stati combinati i parametri tempo e temperatura. Come portata di trascinamento è stato scelto un flusso di 30 mi/min di gas azoto o anche di vapor d'acqua, il che ha consentito di ottenere una buona agitazione dell'olio nel deodoratore ed una pressione di 4 mbar. Dopo aver fissato queste condizioni, le prove sono state realizzate variando la temperatura tra 180 e 270 °C ed il tempo tra 2 e 6 ore.
Come controllo delle varie prove è stato misurato il contenuto di sostanza insaponificabile dell'olio ed i caratteri organolettici dei corrispondenti olii raffinati. I dati forniti nella Tabella I corrispondono alla media di 3 prove.
Dall'esame di questi dati è possibile dedurre che la qualità degli olii è simile in tutti i casi, poiché le differenze fra di essi non si sono rivelate sensibili nella maggior parte delle prove. Ciò che è opportuno porre in evidenza è che i contenuti di sostanza insaponificabile, (piando si lavora con azoto, sono più alti di quelli che si hanno quando si lavora con vapore, il che risulta vantaggioso per la successiva stabilità dell'olio. L'impiego di temperature elevate come 270°C aveva il fine di provare che gli acidi grassi non subivano isomerizzazioni (il che è stato provato mediante gli spettri degli olii raffinati) al fine di realizzare raffinazioni fisiche degli olii con tale nuovo sistema.
A causa della cattiva qualità degli olii da analizzare, si è proceduto alla determinazione delle impurità, fornendo i risultati seguenti:
Greggio 1 Greggio 2 Impurità in etere di petrolio 0,79% 0,08% Umidità 0,20% 0,10%
Alla luce di questi risultati si è proceduto alla preliminare depurazione dell'olio greggio 1, a causa del suo elevato contenuto di impurità, non essendo considerato necessario tale trattamento con l'olio greggio 2.
La depurazione è stata realizzata aggiungendo all'olio, preliminarmente riscaldato a 70°C, 2/1000 di acido fosforico e 4/1000 di acqua. Si agita per 20 minuti, e successivamente si fa decantare e si separa il precipitato formato. Si preleva un campione di olio e si determina l'acidità per procedere alla neutralizzazione, sia di quella corrispondente acfli acidi grassi liberi come pure dì quella dell'acido minerale residuo.
Una volta conosciuta l'acidità, viene aggiunta all'olio, dopo essere stata riscaldato a 70°C, la quantità necessaria di ipoclorito di sodio a 18°Bé per neutralizzare l'acidità, più un 10% in eccesso. Si agita per 20 minuti, si separano le paste mediante decantazione e successivamente l'olio viene lavato con acqua calda. Questi lavaggi sono ripetuti finché le acque di lavaggio non forniscono reazione alcalina.
L'olio, una volta lavato e secco, viene decolorato con 0,5% di terra decolorante Gador C, agitando l'olio, preliminarmente riscaldato a 80°C per 10 minuti, filtrando l'olio dopo che è trascorso tale tempo.
L'olio viene sottoposto successivamente al procedimento di deodorazione, realizzando prove parallele con vapor d'acqua ed azoto, nelle condizioni che saranno indicate dettagliatamente in seguito.
Condizioni: pressione 4 mbar; temp. 270°C; tempo, 3 ore; e
portata 30 ml/min
La qualità degli olii raffinati era la seguente: l'olio n° 1 forniva un materiale raffinato, sia con vapore come pure con azoto, mandorlato accettabile, mentre il raffinato del n° 2 forniva in entrambi i casi (con vapore e con azoto) una qualità accettabile con leggerissimo sapore che ricordava il dattero.
Per gli olii raffinati è stato determinato il contenuto in composti polari e si osservava che le percentuali in trigliceridi alterati, dimeri e composti ossidati erano minori quando era impiegato l'azoto, tranne che nelle prove a 270'C in cui i trigliceridi alterati e dimeri fornivano contenuti simili a causa dell'alta temperatura. Il contenuto di digliceridi risultava sempre minore quando era impiegato l'azoto.
ESEMPIO 3
Si parte da un olio di girasole e si applica il metodo dell'Esempio 1 con le condizioni seguenti: pressione 4 mbar; tempo 3 ore; portata di vapore o azoto 30 ml/min, le prove essendo realizzate a 180 e 220°C. In tutte le prove sono staiti ottenuti oli raffinati di qualità e caratteristiche proprie degli olii di semi raffinati.
ESEMPIO 4
si parte da un olio di soia che, parimenti a quello di girasole, è un olio molto sensibile alle condizioni di raffinazione, a causa della sua assai elevata insaturazione. Le condizioni erano analoghe a quelle dell'Esempio precedente e sono stati ottenuti risultati simili a quelli dell'olio di girasole. E' stata osservata nell'olio deodorato umi notevole decolorazione .
ESEMPIO 5
Con riferimento a prove con grassi animali, si è optato per l'olio di pesce per ragioni di grande importanza: le sue caratteristiche speciali, perché è un olio altamente insaturo e, per questo, è molto sensibile agli agenti di ossidazione e isomerizzazione, e d'altro canto, la grande importanza che va acquisendo nella preparazione di prodotti dietetici grazie al suo alto contenuto di PUFA (acidi grassi altamente insaturi) che in particolare sono quelli che forniscono la maggiore instabilità all'olio.
E ' stato ottenuto, da varie prove preliminari, un olio che aveva caratteristiche qui sotto riportate.
Come è possibile osservare nella Tabella precedente, il contenuto totale di PUFA (acidi grassi poliinsaturi), quando si opera nelle condizioni descritte, diminuisce notevolmente, per cui dopo varie prove con risultati negativi per conservare inalterabili gli acidi poliinsaturi, si è pensato di lavorare in atmosfera inerte. Si è potuto provare che trattando l'olio sotto atmosfera inerte di gas azoto non venivano alterate le sostanze poliinsature. Dopo varie prove preliminari con risultati positivi sono state scelte come ottimali le condizioni seguenti:
- Depurazione
Si riscalda l'olio a circa 35-40°C facendo passare sin dall'inizio una corrente di azoto. Si aggiunge una dose per mille di acido fosforico, sotto agitazione, e si mantiene quest'ultima sino a che la miscela non raggiunge una temperatura di 60 °C. Si aggiunge circa il 4% di soluzione acquosa di cloruro sodico, al 5% e si sospende l'agitazione. Si aggiunge circa il 6% d'acqua, si agita e si separa l'olio dalla fase acquosa mediante decantazione. Tutte queste operazioni sono realizzate sotto atmosfera di azoto.
- Neutralizzazione
Si riscalda l'olio a 60°C e si aggiunge una soluzione di soda a 24°Bé in ima quantità sufficiente a neutralizzare l'acidità dell'olio, più l'acidità minerale data al medesimo dall'acido fosforico aggiunto più un 20% in eccesso.
La miscela viene mantenuta sotto agitazione in atmosfera di azoto a 60”C per 30 minuti. Dopo questo tempo, l'agitazione viene arrestata ed è aggiunto circa il 25% di acqua calda; si agita per io minuti e si lascia a riposo sino ad ottenere una buona decantazione (generalmente da 15 a 20 minuti). Successivamente si separa la fase acquosa.
Si deve avere molta cura per far sì che l'iniezione di gas azoto non abbia a penetrare nella fase grassa; vale a dire che deve sempre rimanere al di sopra della superficie dell'olio poiché in caso contrario, il gas azoto verrebbe conglobato nelle paste, portandosi queste verso la superficie rendendone difficile la separazione.
- Lavaggio
Poiché i saponi costituiscono un veleno per le terre decoloranti, in quanto interferiscono negativamente nel procedimento di decolorazione, si è proceduto al lavaggio degli olii neutralizzati per eliminare le tracce di sapone. A tal fine è stato aggiunto circa il 25% d'acqua calda con agitazione per 10 minuti. Si è lasciato a riposo fino alla decantazione e si separarono le acque di lavaggio. Tale operazione è ripetuta sino a reazione neutra delle acque di lavaggio. - Decolorazione
Prima della decolorazione l'olio viene essiccato per eliminare l'umidità rimanente dei lavaggi. A tal fine, l'olio viene riscaldato a 60'C sotto vuoto e con corrente di gas azoto. Una volta ottenuta essiccazione, si aggiunge circa l'1,5% di terra decolorante (Gador Tipo C) e circa 0,2% di carbone attivo (Ceca Tipo AG). Si mantiene l'olio sotto agitazione a 60°C per 20 minuti, filtrando successivamemte l'olio.
Come è stato indicato, tutte le prove sono state realizzate in atmosfera di gas azoto ottenendosi olii risultanti con caratteristiche che erano quelle che dovevano essere ottenute come si può osservare nelle seguenti tabelle di dati e che corrispondono alla inedia delle varie prove realizzate
In nessuno lei casi si presenta isomeria trans.
L'influenza della sostituzione della separazione con vapore con gas azoto nelle varie fasi del procedimento è stata seguita tramite lo studio dei cromatogrammi corrispondenti alla composizione in acidi grassi degli olii ottenuti e presenza degli isomeri trans, la cui formazione si desidererebbe evitata. Dai dati riportati nella Tabella precedente si può dedurre che diversamente da guanto si verifica quando vengono utilizzate le condizioni normali di raffinazione, con l'impiego di atmosfera di gas azoto, gli acidi errassi non hanno subito alcuna trasformazione né ossidativa né di polimerizzazione ed in modo specifico gli acidi che interessano sono stati adeguatamente protetti. Così, si è evitata la formazione di perossidi in tutte le fasi.
- Deodorazione
L'olio dopo la decolorazione presenta un aspetto molto buono, tuttavia ha l'odore caratteristico degli olii di pesce. Per eliminare tale inconveniente esso è stato sottoposto ad ima blanda deodorazione. A causa della tendenza di tali olii a polimerizzare ad elevata temperatura e poiché questa tendenza è molto accentuata negli acidi grassi più interessanti (eicosapentanoico e decosaesanoico) le condizioni di tempo e di temperatura sono state studiate con molto attenzione. Sono stati studiati intervalli di temperatura tra 60 e 110°C poiché valori superiori produrrebbero polimerizzazioni e tempi tra 60 e 240 minuti. Il controllo delle prove è stato eseguito per gli indici di iodio degli olii e i loro caratte¬
ri organolettici. Dai risultati ottenuti, si perveniva alla conclusione che senza eliminare l'odore ed il sapore caratte¬
ristici degli olii di pesce, si ottengono risultati accettabili impiegando temperature tra 80 e 90°C ed un tempo di 2 ore. In condizioni più estreme sono generati polimeri.
ESEMPIO 6
Sono stati raffinati 2880 kg di olio di olive·, lampante con acidità di 4,5°; dopo neutralizzazione e decolorazione
sono stati realizzati sedici lotti di 160 kg ciascuno, otto lotti vengono trattati con vapore in un dispositivo di deodorazione industriale dell'Impianto Pilota dell'Instituto de la Grasa de Sevilla; altri otto lotti sono stati trattati in un
dispositivo di deodorazione gemello a cui era adattato un dispositivo speciale per l'iniezione di gas azoto. In tutti i
casi sono state applicate le condizioni seguenti: pressione 3
3 mbar? tempo 3 ore e portata 0,3 m /ora.
In tutte le prove, tranne quella a 180°C, sono state ottenute qualità di olio raffinato di sapore mandorlato caratteristico degli olii di oliva raffinati, di qualità abbastanza buona, sia nelle prove con vapore come pure con azoto. Nelle prove a 180°c si notava in entrambi i casi (vapore e azoto) mancanza di tempo di deodorazione, per cui è stata eseguita un'altra prova con un tempo di 4 ore ottenendo un buon olio raffinato.
ESEMPIO 7
Nelle medesime condizioni di quelle dell'Esempio precedente, si è proceduto alla deodorazione di un olio di oliva raffinabile di cattiva qualità. In questo caso, i prodotti raffinati ottenuti avevano un sapore che ricordava leggermente la loro provenienza da un olio di olive ammuffite per cui è stato aumentato il tempo a quattro ore fornendo un risultato molto buono.
ESEMPIO 8
Nelle medesime condizioni che nell'Esempio 6, e con olii di girasole sgommati, neutralizzati e decolorati sono state realizzate due prove a 180°C e a 210°C ottenendo risultati ottimi sia con vapore sia con azoto.
E' stata realizzata un'altra serie di prove su olii di girasole solamente sgommati e neutralizzati tuttavia senza decolorazione ottenendo un olio deodorato della medesima qualità di quelli precedenti e si è potuto osservare che aveva perso il colore.
Con olio di soia sono stati ottenuti i medesimi risultati che con quello di girasole, con la condizione che, quando l'olio era deodorato senza decolorazione, si partioa da un olio con più colore, mediante il quale si otteneva un prodotto deodorato di sapore, colore e odore molto buoni.
ESEMPIO 9
Per prove di raffinazione fisica si sono impiegate le medesime apparecchiature che nelle prove precedenti tuttavia in questo caso il vuoto era realizzato in tutte le prove con il sistema CRYO-COND della Ditta Busch Ibèrica non utilizzando il sistema ad eiettori in nessun caso.
Per queste prove sono stati utilizzati quattro olii di oliva, i cui greggi avevano le caratteristiche indicate nella seguente Tabella VI.
Tutti gli olii sono stati depurati e decolorati prima di essere sottoposti alla deodorazione-neutrali zzante. Le condizioni di lavoro erano le seguenti:
I risultati erano positivi e le caratteristiche degli olii raffinati, sia con separazione con vapore come:pure con separazione con azoto vengono riportati nella menzionata tabella. Come si può osservare in tale tabella, i trigliceridi alterati, indice di perossido, ecc, erano sempre minori quando era impiegato azoto che non quando era utilizzato vapore diretto. Analogamente i digliceridi sono presenti in proporzione minore, per il fatto che non viene prodotta idrolisi dal vapore.
La raffinazione fisica dell'olio di girasole è stata realizzata su un olio sgommato e decolorato prima della deodorazione neutralizzante che si realizza nelle condizioni seguenti: vuoto 3 Torr, temperatura 230°C e tempo 3 ore. I dati dell'olio ottenuto sono riportati nella Tabella VII.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per la deodorazione di olii e grassi, caratterizzato dal fatto che l'olio o grasso da deodorare è sottoposto all'azione di una corrente di gas inerte che costituisce un flusso di separazione di sostanze che comunicano odore e sapore sgradevoli all'olio o grasso, il procedimento avendo luogo in condizioni di vuoto compreso fra 1 e 8 mbar e ad una temperatura compresa fra 60 e 270°c.
  2. 2. Procedimento di deodorazione di olii e grassi secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'olio o grasso da deodorare viene sottoposto all'azione di una corrente di gas azoto che costituisce un flusso di separazione di sostanze che comunicano odore e sapore sgradevoli all'olio o grasso, il procedimento avendo luogo in condizioni di vuoto comprese fra 1 e 8 mbar e ad una temperatura compresa fra 60 e 270°C.
  3. 3. Procedimento secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato dal fatto che l'olio o grasso da deodorare è stato preliminarmente sottoposto ad un processo di sgommatura.
  4. 4. Procedimento secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che l'olio o grasso da deodorare è stato preliminarmente sottoposto ad un processo di decolorazione.
  5. 5. Procedimento secondo una delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che l'olio o grasso da deodorare è stato preliminarmente sottoposto ad un processo di neutralizzazione.
  6. 6. Procedimento secondo una delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che l'olio o grasso da deodorare è stato preliminarmente sottoposto ad un processo di deaerazione.
  7. 7. Procedimento secondo una delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzato dal fatto che la portata <">di detta corrente 3 di gas azoto è compresa fra 0,8 e 3 Nm /ora per Tm di olio o grasso.
  8. 8. Procedimento secondo una delle rivendicazioni da 2 a 7, caratterizzato dal fatto che detta corrente di gas azoto è sottoposta a dispersione.
  9. 9. Procedimento secondo una delle rivendicazioni da 2 a 8, caratterizzato dal fatto che il gas azoto circola in controcorrente rispetto al senso di spostamento dell'olio o grasso .
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