IT9002960A1 - Apparato di trasformazione reversibile da moto rotatorio in moto rettilineo auto-guidato - Google Patents

Apparato di trasformazione reversibile da moto rotatorio in moto rettilineo auto-guidato

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IT9002960A1
IT9002960A1 IT002960A IT296090A IT9002960A1 IT 9002960 A1 IT9002960 A1 IT 9002960A1 IT 002960 A IT002960 A IT 002960A IT 296090 A IT296090 A IT 296090A IT 9002960 A1 IT9002960 A1 IT 9002960A1
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Description

Questa invenzione si riferisce ad un apparato di trasformazione reversibile da moto rotatorio in moto rettilineo auto-guidato .
Come è noto, il moto rotatorio può essere ricavato dal moto rettilineo in vari modi tra loro differentemente reversibili: il meccanismo biella -manovella ed il meccanismo
camma-punteria sono quelli che, per loro semplicità e
simmetricità, hanno trovato un impiego praticamente illimitato. Uno dei campi in cui l'applicazione dei citati due meccanismi ha trovato il maggiore impiego è quello inerente la creazione di camere in pressione a volume variabile: il campo cioè comune sia alle pompe (a palette, a pistoni assiali con piatto o con testa obliqui, a pistoni comandati da piste eccentriche) , sia ai motori a scoppio. Il meccanismo più diffuso e più versatile, per la sua semplicità, è quello costituito da un pistone che è scorrevole in una camera cilindrica per effetto del moto impostogli da un insieme biella-manovella. Tale meccanismo ò infatti utilizzato per la quasi totalità dei motori a scoppio e per la creazione di compressori e pompe ad alta pressione.
Nonostante ciò, tale apparato è dotato della notoriamente grave limitazione concettuale consistente nella necessaria obliquità assunta dalla biella durante la rotazione della manovella: tale obliquità crea infatti elevatissime spinte trasversali sul pistone che lo fanno rovinosamente sfregare contro le pareti interne del cilindro. Ciò comporta: - elevatissime perdite di potenza a causa degli attriti; necessità di lubrificare il cilindro in cui scorre il pistone; necessità di pistoni lunghi (mantello) per ridurre la pressione specifica trasversale; pistoni appesantiti da uno spinotto di acciaio necessariamente lungo perché diametrale; materiali di altissimo pregio; giochi di accoppiamento elevati e perciò limitatori della tenuta; presenza di fasce elastiche che, per la loro teoricamente impossibile rotondità, offrono un accoppiamento con la camera necessariamente approssimato. Nel caso specifico dei motori endotermici il meccanismo biella-manovella accoppiato ad ogni singolo pistone impone un enorme sovradimensionamento delle parti rispetto all'entità della coppia motrice: ciò perché la spinta generata dallo scoppio su un pistone viene utilizzata, per l'attuazione delle fasi passive (aspirazione, compressione, scarico) negli altri cilindri, passando attraverso l'albero a gomiti. Anche considerando le pompe oleodinamiche ad alta pressione, tutti i tipi esistenti sono riconducibili concettualmente all'impiego di superfici inclinate (camme) rispetto ad una traiettoria di avanzamento relativo di una punteria a scorrimento perpendicolare. Essi tipi utilizzano pertanto sempre un pistone (oppure paletta, oppure punteria) che è sollecitato trasversalmente dal contatto operativo relativo con l'organo rotante (piattello obliquo, eccentricità della circonferenza di riferimento entro cui ruotano, per esempio, pistoni a scorrimento radiale, eccetera) e che
reagisce a tali forze trasversali con il suo strisciamento nelle pareti della camera o simile in cui scorre per realizzare il pompaggio: uno strisciamento causante ovviamente usure, perdite di potenza, calo di rendimento nel tempo, limitazioni della velocità massima di rotazione.
Scopo della presente invenzione è quello di eliminare tutti questi difetti tipici del dispositivo biella-manovella, e tipici dei dispositivi concettualmente riconducibili al moto relativo di un piano inclinato o camme.
Questo ed altri scopi appariranno come raggiunti dalla lettura della 'descrizione dettagliata seguente, illustrante un apparato di trasformazione reversibile da moto rotatorio in moto rettilineo auto-guidato attuato dall'accoppiamento simmetrico di almeno due meccanismi biella-manovella accomunati sia dagli assi dei loro piedi di biella, sia da un ingranamento di ruote dentate uguali calettate simmetricamente sulle, due specifiche manovelle.
La descrizione dettagliata seguente illustra particolarmente anche una applicazione del citato apparato per la realizzazione di camere a volume variabile, particolarmente per pompe di liquidi, compressori di gas, motori esotermici, endotermici, oleodinamici e ad aria compressa, avente la particolarità di avere dei pistoni tuffanti a scorrimento rettilineo alternativo guidati dall'impegno in almeno due differenti punti di una loro traversa di supporto di assi comuni di imperniamento di coppie di piedi di bielle uguali e simmetricamente montate su due uguali coppie di manovelle collegate rotatoriamente tra esse, onde conferire alla citata traversa di supporto di essi pistoni, singoli o multipli, un movimento sempre perpendicolare alla linea congiungente trasversalmente gli assi di rotazione delle citate coppie di manovelle non richiedente strisciamento di guida alle pareti dei cilindri in cui essi pistoni scorrono .
Le indicate modalità operative della citata traversa possono, ovviamente, trovare applicazione in tutte le situazioni in'cui sia richiesto un moto rettilineo alternativo tratto oppure ceduto ad un organo a moto rotatorio: da quella di presse meccaniche a ‘collo di cigno* impiegate nella lavorazione della lamiera, alla situazione di azionamento delle valvole nei tradizionali motori a scoppio a quattro tempi.
L'invenzione è illustrata nelle allegate tavole di disegno, particolarmente in riferimento ad una applicazione su apparati realizzativi di camere a volume variabile, anche se, ovviamente, i cinematismi illustrati sono da ritenersi concettualmente utilizzabili in qualsiasi altra applicazione dove fosse richiesta la citata trasformazione del moto da rettilineo a rotatorio o viceversa. In particolare:
la fig.1 mostra schematicamente il concetto-base
dell <1 >invenzione;
- la fig. 2 mostra in sezione trasversale mediana un apparato a quattro cilindri con pistone multiplo a semplice effetto, con biellismi affiancati ravvicinati idoneo particolarmente ad un impiego come pompa o compressore;
- la fig.3 mostra in sezione trasversale mediana un apparato a quattro cilindri con pistone multiplo a doppio effetto con biellismi contrapposti, idoneo anche come motore endotermico;
la fig.4 mostra l'apparato di fig.3 visto secondo una sezione perpendicolare alla precedente;
la fig.5 mostra in sezione trasversale mediana un altro esempio di apparato a quattro cilindri con pistone centrale multiplo a doppio effetto , con biellismi laterali distanziati, idoneo anche come motore endotermico;
la fig.6 mostra in sezione trasversale mediana un ulteriore esempio di apparato a quattro cilindri laterali avente pistone multiplo a doppio effetto con biellismi longitudinalmente sovrapposti .
Con riferimento alla fig.1 si può illustrare il principio che sta alla base dell'invenzione, e che trova poi altri esempi applicativi nelle versioni illustrate nelle altre figure.
Una manovella 107A, ruotante su di un'orbita 109A, è associata ad una sua biella 10SA dotata di un primo piede 110A. Tale piede di biella è unito ad un secondo piede di biella 110B appartenente ad una biella 108B associata ad una manovella 107B ruotante su di un'orbita 109B. L'unione tra i citati piedi delle due bielle avviene tramite un perno comune 111. Sia le bielle 108A e 108B, sia le manovelle 107A e 107B sono uguali. La manovella 107A è solidale ad una ruota dentata 112A avente un suo asse di rotazione 113A comune ad essa manovella 107A. La manovella 107B è solidale ad una ruota dentata 112B avente un suo asse di rotazione 113B comune ad essa manovella 107B. La ruota dentata 112A ingrana con la ruota dentata 112B secondo una posizione angolare tale da rendere le posizioni delle due manovelle 107A e 107B simmetriche rispetto ad un asse di mezzerìa 114 perpendicolare ad un asse 115 di congiunzione dei due centri di rotazione 113A e 113B. In questo modo, una qualsiasi rotazione 116A di una delle due manovelle impone una rotazione simmetrica 116B all'altra manovella, determinando uno scorrimento rettilineo del perno comune 111 lungo lo stesso asse 114. Risulta cosi che una rotazione di una manovella (107A, oppure 107B) determina uno spostamento rettilineo di un piede di biella (110A, oppure 110B) senza ricorrere a strisciamenti rettilinei di guida, ma solo ad attriti di imperniamento (110-111) facilmente riducibili con le usuali tecnologie anti-frizione tipiche dei cuscinetti (volventi, radenti) non sempre trasferibili (per problemi di temperatura e di lubrificazione) su elementi-pattini a scorrimento rettilineo di guida di un singolo piede di biella (per esempio, lo scorrimento dei pistoni negli usuali motori a scoppio). La configurazione essenziale di fig.1 potrebbe dunque trovare applicazione in tutti i casi in cui sia richiesta una spinta intermittente sempre perpendicolare alla superficie su cui agisce: per esempio, per abbassare le singole "valvole a fungo" a ritorno elastico dei motori a scoppio, evitando cosi la lubrificazione delle sedi di guida dello scorrimento degli steli di esse valvole. Con tale comando, infatti, essi non sarebbero soggetti ad alcuna spinta trasversale: né a quelle create dallo strisciamento dei loro “bicchierini rovesciati" sui profili delle camme nel caso di azionamento diretto (camme in testa), né quelle create dalla corsa arcuata di oscillazione del bilanciere nel caso di azionamento indiretto di tali steli delle tradizionali valvole a fungo. Nel caso vi sia da spingere più di un singolo stelo—valvola in modo contemporaneo, allora tale spinta potrebbe essere vantaggiosamente realizzata da una "traversa" mossa perpendicolarmente a sé stessa da una coppia delle citate doppie bielle-manovelle di fig.1. Con tale doppia coppia si consente alla citata traversa una capacità di reazione trasversale (come se ci fossero delle guide rettilinee di scorrimento) che sarà meglio comprensibile dall'applicazione di tale concetto per la movimentazione di pistoni in un apparato costitutivo di camere a volume variabile, tipicamente pompa oppure motore endotermico, ed illustrato nella fig.2. Su di una incastellatura 1 sono supportati degli assi 2,3,4,5 di manovelle aventi rispettivi bottoni 6,7,8,9. Su tali bottoni di manovella sono imperniate le teste di rispettive bielle 10,11,12,13. I piedi delle bielle 10 e 11 e quelli delle bielle 12 e 13 sono imperniati con asse comune rispettivamente 14 e 15 su di una traversa 16. Su questa traversa possono essere presenti uno o più pistoni 17, 18, 19, 20 operativamente tuffanti all'interno di cavità coniugate o camere cilindriche 21,22,23,24. Sul cielo di tali camere sono presenti delle usuali valvole dì aspirazione e di mandata <o scarico) 25A-25B, 26A-26B, 27A-27B, 28A-28B, sia di tipo automatico a molla nel caso di funzionamento come pompa, sia di tipo comandato nel caso di funzionamento come motore. Sugli assi 2,3,4,5 delle varie manovelle ruotano pure delle ruote dentate -29,30,31,32, uguali tra loro, solidali ad esse manovelle ed ingrananti pure tra loro. In questo modo, qualsiasi rotazione imposta ad una ruota dentata (ovvero ad una qualsiasi manovella solidale ad esse ruote dentate) sì trasmette in modo uguale a tutte le altre ruote dentate; così pure un qualsiasi spostamento rettilineo di un pistone 17, oppure 18, oppure 19, oppure 20, crea un uguale spostamento rettilineo negli altri pistoni. Ciò ò dovuto al fatto che la traversa 16 su cui essi sono presenti, si muove sempre parallelamente a sé stessa: ovvero, perpendicolarmente ad una linea 33 di congiunzione dei due assi comuni 14 e 15. Questi due assi comuni 14 e 15 si spostano pertanto sempre con una traiettoria rettilinea e di entità uguali, per effetto del collegamento attuato dalle varie ruote dentate uguali 29,30,31,32 tra le varie manovelle 6,7,8,9, regolanti la
posizione degli assi 14 e 15 comuni rispettivamente alle bielle 10-11 e 12-13. Le componenti trasversali delle spinte agenti su tali bielle sono sempre reciprocamente annullate, cosicché si hanno forze risultanti sempre e soltanto secondo una direzione 34 coincidente con quella di scorrimento dei pistoni. Qualsiasi ipotetica forza trasversale che dovesse agire sulla traversa 16 non creerebbe alcuna modifica alla citata traiettoria dei pistoni, i quali possono cosi scorrere all'interno delle loro camere cilindriche con gioco zero, senza alcuna necessità di contatto con esse. Tale condizione sbilanciata è-quella che si realizzerebbe eliminando dalla configurazione già descritta, la biella 13, la manovella 9 e la ruota dentata 32. Tale condizione sbilanciata è costituita dalle bielle 10-11 a triangolo isoscele cooperanti con una ulteriore biella 12 con propria manovella, tutte collegate dalle ruote dentate 29,30,31 nonché dalla traversa 16 con i suoi distinti assi 14 e 15; tale condizione sbilanciata costituisce la condizione minima di fattibilità di un apparato a pistone auto-guidato: a tale versione sbilanciata è ovviamente preferibile la versione bilanciata a due coppie di bielle illustrata in fig.1, salvo particolari esigenze di economicità. Nella fig.3 è illustrata una versione di apparato, di cui all'invenzione, comprendente due coppie simmetriche di bielle 35-36, 37-38, le quali sono imperniate con spinotti 39 e 40 su una traversa 41: non già in un modo affiancato come in fig.2, ma in un modo contrapposto. Tali spinotti 39 a 40 hanno degli assi 42 e 43 distanti tra loro di una certa entità, necessaria a costituire un braccio di reazione ad eventuali forze di intraversamento presenti sulla traversa 41. Data l'obliquità con cui operano tali bielle rispetto ad un asse di simmetria 44, esse formano tra loro angoli differenti, per cui solo una coppia di esso è collegata ad un albero motore di uscita o di entrata: per esempio, l'albero 45 solidale ad una manovella 46. L'altra coppia gira liberamente in folle, con una semplice funzione di guida geometrica. La coppia di bielle 37 e 38 è montata con le rispettive teste su bottoni di manovella 46 e 47. Ognuno degli alberi di tali manovelle è solidale ad una propria ruota dentata, 48, 49, uguale a quella dell'altro ed ingranante con essa. La coppia di bielle 35 e 36 è montata con le rispettive teste su bottoni di manovella 50 e 51. Ognuno degli alberi di tali manovelle è solidale ad una propria ruota dentata 52,53, uguale a quella dell'altro e ingranante con essa. In questo modo, le due coppie di bielle effettuano una guida della traversa 41 secondo una traiettoria rettilinea nella stessa direzione 44 dell'asse di simmetria. La presa di forza, ovvero l'albero motore, può essere indifferentemente ubicata su ognuno degli assi delle quattro manovelle, ma escludendo gli altri tre, che diventano pertanto condotti. Su due estremità della traversa 41 sono presenti dei pistoni 54, 55, 56, 57, preposti a tuffarsi in loro rispettive camere coniugate 58, 59, 60, 61, per realizzare compressioni ed espansioni alterne dei fluidi contenuti in esse. Tale versione di fig.3 si presta eccellentemente per un impiego come motore endotermico o a scoppio. Infatti, essa offre dei pistoni 54-55 e 56—57 che sono allineati, contrapposti, e soprattutto realizzati in un solo corpo comprensivo della stessa traversa 41. Ciò significa che, mentre nella camera 59 si è completata l'aspirazione, nella camera 58 si è completato lo scarico dei gas combusti in una precedente fase, nella camera 60 è completata la fase di espansione attiva dovuta allo scoppio, nella,camera 61 è completata la compressione che precede il successivo scoppio. In ogni camera 58, 59, 60, 61, si attuano pertanto tutte le necessarie quattro fasi, in una sequenza che è sfalsata di una fase rispetto a quella inerente un'altra camera. Ciò offre l'immenso vantaggio di far giungere all'albero motore, per esempio 45, solo la forza utile risultante dalla sottrazione delle altre forze passive. Nei tradizionali motori poli-cilindrici si ha, invece, che l'albero motore è assoggettato all'intera forza di scoppio di ogni cilindro, la quale viene poi da esso albero utilizzata mediante altre bielle-manovelle per realizzare le altre fasi passive di aspirazione, compressione e scarico negli altri cilindri. Nei tradizionali motori si ha dunque un albero motore che, per trasmettere una coppia utile piccolissima in uscita, deve essere dimensionato per coppie enórmi; inoltre, per fare ciò, deve dissipare la grande energia di attrito connessa con la movimentazione di usuali bielle-manovelle dotate di usuale pistone di guida a strisciamento. Le bielle 35, 36, 37, 38 operano, vantaggiosamente, in modo differente rispetto ai motori tradizionali: nel senso che devono trasmettere, non solo forze di scoppio già private delle forze richieste dalla realizzazione delle fasi passive negli altri cilindri, ma forze equivalenti ad 1/4 essendo divise tra esse quattro bielle. Ciò significa, evidentemente, motori molto più leggeri, più economici e più potenti. Più potenti, sia perchè soggetti a minori attriti, sia perchè l'assenza di strisciamento tra pistoni e camere consente di far lavorare il motore a temperature molto più alte, notoriamente determinanti innalzamento del rendimento del ciclo termodinamico. L'assenza di strisciamento dei pistoni consente inoltre di eliminare la lubrificazione di essi, con ben comprensibili vantaggi economici ed ecologici: per la mancata inutile dispersione di olio nell'aria, e per il mancato deterioramento causato all'olio dagli idrocarburi combustibili e dai prodotti residui della combustione. L'unico olio richiesto in tale versione applicativa dell'invenzione ò quello per la lubrificazione delle manovelle , degli ingranaggi e degli spinotti: un olio che opera in una scatola chiusa e che è vantaggiosamente assente nelle camere di scoppio, il quale olio non viene pertanto né consumato né deteriorato. Precedentemente è stata ipotizzata la seguente sequenza operativa dei vari pistoni: 59 aspirazione, 58 scarico, 60 espansione, 61 compressione. Tale sequenza ò puramente esemplificativa, giacché anche più valida potrebbe essere ritenuta una sequenza simmetrica, che faccia avvenire contemporaneamente lo scoppio nelle due camere 59 e 60: e cosi pure le altre fasi.
Sviluppandosi in questo modo delle forze risultanti che passano per l'asse di simmetria, non si creano sulla traversa 41 delle coppie di forze sollecitanti trasversalmente gli spinotti 39 e 40. In questo modo operativo doppio e simmetrico rispetto all'asse 44 si avrebbe, pertanto, oltre che un motore più bilanciato (anche per la compensazione attuata dalla inclinazione simmetrica delle coppie di bielle rispetto alla biella singola tipica dei motori tradizionali), anche un motore più leggero, perché meno soggetto alla sollecitazione di forze inutili. In tale fig.3, come in altre, le valvole presenti nelle varie camere, non sono state disegnate: sia perché appartenenti alla tecnica nota, sia perché i vari apparati possono essere impiegati in funzioni diverse richiedenti ovviamente valvole di tipo specifico. In tale figura 3, come nelle successive figg.5 e 6, i pistoni sono indicati come cilindri interi ai quali è saldata la traversa: ciò consente di comprendere un impiego di tubi a pareti sottili e perciò anche molto leggeri. La stessa traversa, essendo realizzabile con lamierati nervati, è dotata di notevole leggerezza: cosicché, anche considerando la esiguità dimensionale delle bielle, non è difficile comprendere che l'insieme in moto alternativo di tale apparato ha un'inerzia inferiore a quella dei tradizionali motori, appesantiti da bielle molto più grandi, da pistoni molto più massicci, da spinotti di acciaio più numerosi, più grandi e più lunghi. I pistoni dell'apparato oggetto della presente invenzione offrono i seguenti vantaggi: non sono striscianti nelle loro camere; operano teoricamente con gioco-zero; non sono soggetti agli urti da scampanamento, creati nei tradizionali biella-manovellismi dalle inversioni delle inclinazioni delle bielle e delle forze ad esse relative Ciò significa che l'apparato oggetto dell'invenzione può essere dotato di pistoni idonei a pompare liquidi anche ad altissime temperature, anche senza dover ricorrere ad alcun tipo di guarnizione; può essere dotato di pistoni per pompare fluidi sia corrosivi, sia alimentari, sia e comunque da non contaminare con lubrificanti; può essere dotato di pistoni costruiti in materiali relativamente fragili, ma leggeri e resistenti a temperature elevatissime (per esempio, ceramici), in ragione del suo mancato assoggettamento ad urti e strisciamenti. Con riferimento alla fig.5, è rilevabile una versione non solo idonea per un generico impiego come motore endotermico, ma anche per un impiego in cui la sequenza delle usuali fasi seguita dai pistoni sia tra essi di vario tipo. A differenza della versione di cui in fig.3, infatti, dei pistoni 61-63 e 62-64 hanno i loro assi molto vicini in modo che, rispetto ad un asse di simmetria 65, dispongano di bracci di azione esigui, e creanti perciò su una loro traversa di supporto 66A-66B piccoli momenti torcenti di intraversamento a parità di spinta sulla testa di ogni pistone. Per di più, la traversa stessa 66A-66B è implicitamente molto lunga e si avvale, pertanto, di grandi bracci di reazione, che rendono piccole le forze sbilancianti da scaricarsi su degli spinotti 67 e 68 accomunanti le necessarie coppie di bielle 69-70, 71-72. Anche tali bielle cooperano con dei propri bottoni di manovella 73,74,75,76 solidali a proprie ruote dentate uguali ed ingrananti tra loro 77, 78, 79, 80, ruotanti nel senso indicato dalle frecce f . Per realizzare una continuità di ingranamento tra esse secondo i versi di rotazione indicati, esse operano con interposizione di due ruote dentate oziose 81 e 82. Tutte queste ruote 77-78-81-82-79-80 possono operare su uno stesso piano esterno sia agli ingombri strutturali delle camere di combustione, che a quelli delle manovelli, potendo queste ultime essere calettate alle loro ruote mediante alberi di qualsiasi lunghezza. Con riferimento alla fig.6, l'apparato trova una sua ulteriore configurazione, disponendo due coppie di bielle (accomunate due a due) 83-84 e 85-86 tra loro sovrapposte (guardando il disegno). Esse hanno dei propri bottoni di manovella rispettivamente 87, 88, 89, 90, solidali a proprie ruote dentate accoppiate: 91 con 92, 93 con 94. La ruota 91 è impegnata pure con la ruota 93 mediante una ruota oziosa 95, mentre la ruota 92 è impegnata pure con la 94 mediante una ruota oziosa 96. In questo modo può essere realizzato il sincronismo già illustrato nelle altre versioni e necessario a conferire ad una traversa 97 uno scorrimento in una direzione 9B, mantenendola sempre perpendicolare ad essa direzione. Essa traversa può cosi consentire una uguale traiettoria di scorrimento a suoi pistoni contrapposti di estremità 99, 100, 101, 102, scorrevoli in loro specifiche camere coniugate 103, 104, 105, 106, onde realizzare in esse la voluta variabilità di volume.

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1)Apparato di trasformazione reversibile di moto rotatorio (116A,116B) in moto rettilineo alternativo, particolarmente per la creazione di camere in pressione a volume variabile, caratterizzato da una auto-guida del moto rettilineo alternativo attuata dall'accoppiamento simmetrico di almeno due meccanismi biella-manovella (107A-108A, 107B-108B) accomunati sia dagli assi dei loro piedi di biella (110A-110B), sia da un ingranamento di ruote dentate uguali {112A, 112B), sull'albero delle quali (113A,113B) le loro due manovelle (107A, 107B) sono rispettivamente calettate concentricamente simmetricamente ad un asse mediano (114) perpendicolare alla linea (115) congiungente i centri di rotazione (113A, 113B) di tali ruote dentate (112A, 112B) e definente la direzione (114) di scorrimento rettilineo alternativo.
  2. 2) Apparato di trasformazione reversibile di moto rotatorio in moto rettilineo alternativo per la creazione di camere in pressione a volume variabile come alla rivendicazione precedente, perticolarmente pompe di liquidi, compressori di gas, motori esotermici, motori endotermici, oleodinamici e ad aria compressa, caratterizzato da pistoni tuffanti (17-18-19-20, 99-100-101-102, 61-62-63-64, 54-55-56-57) a scorrimento rettilineo alternativo guidati dall'impegno in almeno due distanziati punti (14-15, 14A-15A, 67-68, 42-43) di una loro traversa (16, 97, 66A-66B, 16A) di supporto di assi comuni di imperniamento (14-15, 14A-15A, 67-68, 42-43) di coppie di piedi di bielle uguali (10-11, 12-13; 83-84,85-86; 69-70, 71-72; 35—36, 37—38) e simmetricamente montate su due uguali coppie di manovelle (6-7, 8-9; 87-88, 89-90; 73-74, 75-76; 46—47, 50—51) collegate rotatoriamente tra esse, onde conferire alla citata traversa (16, 97, 66A-66B, 16A) di supporto di essi pistoni, singoli o multipli, un movimento sempre perpendicolare alla linea congiungente trasversalmente gli assi di rotazione delle citate coppie di manovelle non richiedente strisciamento di guida alle pareti dei cilindri (21-22-23-24, 58-59-60-61, 58A-59A-60A-61A, 103-104-105-106) in cui essi pistoni scorrono.
  3. 3) Apparato come alle rivendicazioni 1 e 2 caratterizzato (fig.2) da una traversa (16) porta pistoni (17, 18, 19, 20) associata a due coppie di bielle (10-11, 12-13) uguali e simmetricamente montate su rispettive manovelle (6-7, 8-9) solidali a proprie ruote dentate uguali (29, 30, 31, 32) ingrananti allineate tra loro in modo da conferire a degli assi (14, 15) accomunatori dei piedi delle citate coppie di bielle (10-11, 12—13) dei movimenti paralleli, uguali ed equiversi onde far sempre mantenere alla traversa (16) il suo orientamento trasversale alla direzione (34) del moto alternativo dei citati due assi (14, 15) per far operare correttamente dei pistoni di pompaggio presenti in essa (17, 1 8, 1 9, 20).
  4. 4) Apparato come alle rivendicazioni 1 e 2 caratterizzato <fig.3) da due coppie di bielle (35-36, 37-38) uguali e simmetricamente montate su rispettive manovelle (50-51, 46-47) solidali a proprie ruote dentate uguali (48-49, 52-53) ingrananti solamente in coppia, onde realizzare apparati di cui alla rivendicazione 1 contrapposti e con loro assi di accomunamento-piedi (42,43) distanziati in una traversa (16A) lungo la direttrice mediana comune perpendicolare ad entrambe le congiungenti gli assi di rotazione delle due coppie di ruote (48-49, 52-53), detta traversa (16A) portando alle sue estremità due coppie (54—55, 56—57) di pistoni contrapposti.
  5. 5) Apparato come alle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato (fig.5) da due coppie di bielle (69-70, 71-72) uguali e simmetricamente montate su rispettive manovelle (73-74, 75-76) solidali a proprie ruote dentate uguali (77-78, 79-80) ingrananti tra loro mediante interposizione di altre due ruote dentate (81, 82) oziose attuata su un piano parallelo esterno agli ingombri di camere in cui operano pistoni affiancati paralleli (63,64), sporgenti rispetto a delle mensole (66A-66B) costitutive della traversa porta-pistoni come altri pistoni (61-62) allineati opposti ad essi (63, 64).
  6. 6) Apparato come alle rivendicazioni 1 e 2 , caratterizzato (fig.6) da due coppie di bielle (83-84, 85-86) uguali e simmetriche montate su rispettive manovelle (87-88, 89-90) solidali a proprie ruote dentate uguali (91-92, 93-94), ingrananti tra loro mediante interposizione di altre due ruote dentate oziose (95, 96) disposte nel senso longitudinale dello scorrimento alternativo ad attuare una circolazione chiusa delle rotazioni (93-95-91-92-96-94) onde consentire a perni (14A, 15A) accomunatoci dei piedi delle bielle accoppiate (83-84, 85-86) di impegnarsi distanziati nella direzione dello scorrimento rettilineo su di una traversa (97) portante alle sue estremità coppie di pistoni contrapposti (99-102, 100-101) operanti in camere coniugate (103, 106, 104, 105).
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