IT8224325A1 - "protesi dentaria provvista di una porzione di sostegno dei denti fatta di un polimero non poliuretanico duro e di una porzione di impegno con la gengiva fatta di un elastomero poliuretanico morbido - Google Patents

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"PROTESI DENTARIA PROVVISTA DI UNA PORZIONE DI SOSTEGNO DEI
DENTI PATTA DI UN POLIMERO NON POLIURETANICO DURO E DI UNA PORZIONE DI IMPEGNO CON LA GENGIVA FATTA DI UN ELASTOMERO POLIURETAN ICO MORBIDO ".
RIASSUNTO
E' fornita una protesi dentaria artificiale di struttura composita, la quale comprende una porzione di ritenuta dei denti fatta di un polimero non poliuretanico duro, avente una durezza non inferiore a circa Shore.D40, legata chimicamente in modo integrale con una porzione di ita? pegno della bocca fatta di un elastomero poliuretanico nonidrofilo morbido avente una durezza non superiore a circa Shore A65, detto poliuretano essendo il prodotto di reazione di un poliolo polietere e di un di-oppure poliisocianato alifatico, cicloalifatico od aralchilico, in cui i gruppi di isocianato sono legati direttamente alle frazioni alifatica, cicloalifatica od alchilica di esso.
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda il campo delle protesi dentarie artificiali, e, pi? particolarmente, protesi preparate a partire da elastomeri poliuretanici e componenti polimerici duri come ad esempio le resine acriliche dure e le resine epossidiche dure.
E' gi? stato proposto di dotare le protesi dentarie di uno strato morbido in contatto con le gengive ed altre parti biella bocca, per consentire sollievo dei tessuti. Questi strati morbidi erano costituiti da materiali acrilici, siliconici e materiali tipo gomma similari. Tuttavia, in seguito all?invecchiamento, questi strati morbidi tendono ad indurire e a liberare odori fastidiosi. In aggiunta, pu? pur? verificarsi una certa decomposizione del polimero, presumibilmente a causa di processo di ossidazione come pure a causa di fluttuazioni del pH nella bocca. Per eliminare questi inconvenienti, i brevetti statunitensi nn. 4.024.636 e 4.080.412, entrambi inclusi nel presente contesto a titolo di riferimento, descrivono protesi dentarie in cui i denti sono ancorati in un elemento a gengiva comprendente una porzione di ritenuta dei denti, fatta di un elastomero poliuretanico non idrofilo duro avente una durezza non inferiore a circa Shore D40 ed una porzione di impegno della bocca fatta di un elastomero poliuretanico non idrofilo morbido avente una durezza non maggiore di circa Shore A65 legato integralmente e chimicamente in una massa unitaria. Il brevetto statunitense n. 4.024.630 a nome Colpitts, anch'esso qui incluso a titolo di riferimento, descrive una protesi dentaria in cui denti di elastomero poliuretanico non idrofilo duro sono annegati in e legati chimicernente ad un elastomero poliuretanico non idrofilo morbido. Elastomeri non idrofili preferiti sono quelli formati da prepolimeri terminati con isocianato i quali sono reticolati o polimerizzati tramite miscelazione con un agente di reticolazione e tramite riscaldamento come richiesto per effettuare la polimerizzazione. Prepolimeri terminati con isocianato adatti per preparare gli elastomeri poliuretanici non idrofili duri vengono preparati tramite la reazione di dioli o trioli polieteri con di- o poliisocianati alifatici o cicloalifatici od aralchilici in una proporzione tale da fornire gruppi NCO liberi. I prepolimeri sono quindi polimeriz zati o reticolati, con un diolo, poliolo, una alcanolammina, un poliolo contenente una diammina oppure un'ammina terziaria o miscele di questi. Vantaggiosamente il diolo o poliolo ? un diolo o poliolo polietere, oppure un prepolimero terminato con idrossile.
Al fine di migliorare la resistenza di protesi dentarie di poliuretano alla deformazione meccanica od alla flessione nelle condizioni prevalenti nella bocca, il brevetto statunitense n. 4.225.696 a nome Colpitts ed altri, che ? anch?esso qui incluso a titolo di riferimento, sostituisce i summenzionati di- o poliisocianati alifatici, cicloalifatici od aralchilici con poliisocianati aromatici in cui i gruppi isocianato sono legati direttamente al nucleo aromatico, ad esempio 2,4 -tolilen diisocianato (TDI), miscele isomeriche ai TDI, 3,3?-tolidene 4*4 diisocianato (TODI), 3,3?--dimetilf enilmetano 4?4'?diisocianato, difenil metano 4,4'--diiaocianato (MDI), miscele di MDI ed addotti di MDI, eccetera. Il poliuretano risultante pu? essere fabbricato nella porzione morbida di impegno della bocca di una protesi avente un polimero relativamente duro in qualit? di porzione di impegno dei denti di essa. Il polimero duro pu? essere costituito da un poliuretano duro preparato secondo uno qualsiasi dei summenzionati brevetti a nome Colpitts, ed altri, oppure pu? essere uno qualsiasi dei polimeri duri precedentemente impiegati nella fabbricazione di protesi dentarie. Come ? ben noto, le resine acriliche, costituenti una classe di resine relativamente dure, sono state impiegate per molti anni nella fabbricazione di dispositivi tipo protesi dentarie, e sarebbero i "candidati " principali per la preparazione di protesi dentarie composite di poliuretan?/polirnero duro secondo gli insegnamenti del brevetto statunitense n. 4?225.696 a nome Colpitts ed altri.Tuttavia, i componenti poliuretanici di queste protesi dentarie composite che, come si ? detto precedentemente, sono preparati a partire da un isocianato aromatico come ad esempio TDI, TODI, o MDI,e che sono relativamente fotosensibili e suscettibili di degradazione per effetto della radiazione attinica, sono suscettibili di perfezionamenti. La probabile spiegazione di questo comportamento ? che quando un gruppo isocianato reagisce con l'acqua, esso forma un gruppo ureico, che, nel caso degli is?c?anati aromatici, ? relativamente e chimicamente stabile ma ? sensibile alla luce.
Perci?, ? desiderabile fornire una protesi dentaria avente un elemento di impegno della bocca morbido, cos? da fornire comfort per l'utente e che, al tempo stesso, sia resistente alla flessione ed alla fotodegradazione.
secondo la presente invenzione, ? fornita una protesi dentaria artificiale avente struttura composita, la quale comprende una porzione di ritenuta dei denti fabbricata a partire da un polimero non poliuretanico duro avente una durezza non inferiore a circa Shore D40, legato chimicamente integralmente con ima porzione di impegno della bocca fabbricata a partire da un elastomero poliuretanico non idrofilo morbido'avente una durezza non superiore a circa Shore A65, detto poliuretano essendo il prodotto di reazione di un poliolo polietere? e di un di- o poliisocianato alifatico, eicloalifatico o aralchilico, in cui i gruppi isocianato sono legati direttamente alle frazioni alifatiche, cicloalifatiche od alchiliche di esso.
Le protesi composite secondo la presente invenzione presentano notevoli vantaggi rispetto ad una protesi fatta completamente di poliuretano. All'incirca il 40% di tutte le protesi dentarie complete e parziali attualmente fabbricate sono dotate di denti acrilici. Poich? in pratica ? difficile ottenere un buon legame chimico fra i denti acrilici ed il poliuretano, le possibilit? che corpi estranei (provenienti da alimenti, bevande, tabacco, eccetera) abbiano a infiltrarsi fra le fessure tra i denti e il poliuretano sono molto maggiori che non nel caso di denti acrilici legati ad una porzione di ritenuta dei denti acrilica. In aggiunta, poich? le resine acriliche dure, come classe, sono generalmente abbastanza stabili alla flessione e sono superiori da questo punto di vista ad una protesi tutta di poliuretano la cui porzione di impegno della bocca ? preparata con un di- o poliisocianato alifatico, cicloalifatico od aralchilico, ? particolarmente vantaggioso accoppiare i poliuretani morbidi relativamente suscettibili di deformarsi ma resistenti alla fotodegradazione, del tipo precedentemente descritto, con He resine acriliche o, da questo punto di vista, con qualsiasi altro polimero non poliuretanico resistente alla flessione come ad esempio le resine epossidiche dure, la resistenza d? questi poliuretani alla degradazione sotto l'influenza della radiazione attinica, ? probabilmente dovuta al fatto che, diversamente dai gruppi ureici aromatici, i gruppi ureici alifatici di questi poliuretaninella misura in cui sono formati per reazione di alcuni gruppi di isocianato con acqua) tendono a reagire l'uno con l'altro per formare biureto che ? notevolmente pi? resistente alla luce che non i gruppi ureici aromatici i quali non reagiscono per fornire biureto in nessuna quantit? apprezzabile. Ancora un altro vantaggio di questi poliuretani rispetto a quelli preparati con isocianati aromatici consistenella ridotta incidenza con cui essi formano gruppi urea/biureto. Pi? gruppi di isocianato disponibili di un isocianato alifatico reagiranno con i gruppi ossidrilici del poliolo polietere per formare i legami uretanici desiderati (che conferiscono resistenza chimica) che nel caso di un isocianato aromatico.
La porzione di ritenuta od impegno dei denti della protesi composita in oggetto pu? essere preparata a partire da una qualsiasi delle resine acriliche dure note e convenzionali impiegate nella fabbricazione delle protesi dentarie, ad esempio quelle aventi una durezza di almeno Shore D40 e sino a circa Shore D100. L'espressione "resina acrilica" come impiegata nel oontesto vuole includere omopolimeri di esteri acrilici ed ammidi acriliche aventi la formula generale:
in cui X ? 0 oppure NH, R1 ? H o metile, e R ? un gruppo qualsiasi fra un'ampia variet? di gruppi includenti gruppi alifatici, cicloalifatici , alcarilici, aralchilici, alcossilici, arilossilici, glicidilici, eccetera e copolimeri di detti esteri/ammidi con altri esteri acrilici/ammidi e/o con uno o pi? altri monomeri etilenicamente insaturi copolimerizz abili come ad esempio acrilonitrile, butadiene, stirene, vinil acetato e simili. Il poli(metilmetacrilato) ? una resina particolarmente preferita per la porzione di ritenuta dei denti della protesi composita in oggetto, a causa della facile disponibilit? del monomero, del suo basso costo e del suo impiego comune in odontotecnica. Le tecniche tramite le quali le resine acriliche possono essere configurate in protesi dentarie e protesi parziali sono ben note, si vedano ad esempio i brevetti statunitensi nn. 3.251.910 e 3.258.509 entrambi i quali sono qui inclusi a titolo di riferimento.
Le resine epossidiche dure, ad esempio quelle aventi una durezza di almeno Shore D40 e Bino a circa Shore D100, che possono essere impiegate come il componente di impegno dei denti delle protesi in oggetto costituiscono una classe ben nota di resine termoindurenti. Rappresentative di queste resine sono quelle ottenute dal Bisfenolo A e da epicloroidrina,polimerizzati con una qualsiasi fra una variet? di poliammine, e resine epossidiche per impieghi speciali, come ad esempio resine novolacche di epossicre solo, resine novolacche di epossifenile,resine derivate dal bisfenolo F, resine derivate da fenolo polinucleare-glicidiletere, resine epossidiche cicloalifatiche, resine amminiche glicidiliche aromatiche ed eterocicliche, resine derivate da tetragliciciilmetilen dianilina, resine derivate da trig?icidil-p-amminofenolo ,resine a base di triazina, e resine epossidiche di idantoina. Particolari relativi alla formulazione di composizioni formanti polimeri epossidici duri e relative alle condizioni in cui essi subiscono polimerizzazione, sono ben noti agli esperti del ramo e sono compietamente descritti nella letteratura tecnica pertinente, si veda ad esempio Kirk-Orthmer Encyclopedia of Chemical Technology, 3a Edizione, Voi, 9, PP. 274 e seguenti, John Wiley & Sons, Ine. qui incluso a titolo di riferimento, I polioli polieteri che possono essere impiegati per preparare la porzione poliuretanica morbida di impegno della bocca della protesi dentaria composita in oggetto possono essere scelti fra uno qualsiasi dei polioli polieteri in precedenza impiegati nella preparazione di' poliuretani,Questi polioli possiedono? due e preferibilmente tre o pi? gruppi ossidrilici, Pra i polioli polieteri utili sono inclusi i poli-(ossipropilene) glicoli, i poli-(ossipropilene)poli~(ossietilene) glicoli, i poli-(l,4-ossipropilene ) glicoli e copolimeri ad innesto dei poli-(ossipropilene ) (poliossietilene) glicoli con acrilonitrile o miscele di acrilonitrile e stirene. Il peso equivalente di questi dioli polieteri pu? variare fra 20e 1000, con un intervallo preferito fra 200 e 400,11 poliolo pu? essere costituito da alcooli polifunzionali semplici come ad esempio glicerina, trimetilol propano, 1,2,6esantriolo o pentaeritritolo , oppure essi possono essere costituiti da trioli polieteri come ad esempio addotti di poli (ossipropilene ) o p?li(ossietilene) dei polioli precedenti;* Il peso equivalente dei polioli polieterj. pu? variare fra 100 e 800 con un intervallo preferito da 100 a 500. Risulter? pure chiaro che possono essere impiegate varie combinazioni di dioli e polioli.
I poliisocianati impiegati per la preparazione degli elastomeri poliuretanici morbidi devono contenere i gruppi isocianato legati direttamente alle frazioni alifatiche di essi. Questi isocianati includono, senza per? essere ad essi limitati,4,4?-dicicloesilmetano diisocianato, isoforone diisocianato, 2,2,4-trime til~l,6-esano diisocianato, esametilendiisocianato , xililene diisocianato, "dimeril" diisocianato, metilcicloesil diisocianato ed il prodotto di reazione di 3 moli di esametilendiisocianato con una mole d'acqua (?esmodur N-rtriisocianato).
Il rapporto fra NCO e.OH nella preparazione del prepolimero ffiorbido terminato con isocianato pu? variare fra 1,75 e 2,5 con un intervallo preferito da 2,0 a 2,25. I prepolimeri terminati con isocianato morbidi avranno un contenuto di NCO libero da circa il 3,5 a 5?5%i preferibilmente dal 3,7 al 4,7%.
Per la polimerizzazione (reticolazione) dei prepolimeri, polioli preferiti sono polioli contenenti ammina terziaria come ad esempio addotti di poli(ossipropilene) o poli(ossietilene ) ?i diammine o trianimine come ad esempio et?lendiammina, dietilentriammina, tolilendiammina, fenil?ndiammina od anilina, o un qualsiasi diolo, poliolo o loro miscele. Vantaggiosamente, essi sono polioli di peso molecolare relativamente basso come quelli che sono ottenuti tramite condensazione dell 'ossido di propilene con etilen diammina o pentaeritritolo sino adun pesomolecolare di circa 500 o di trimetilol propano o un qualsiasi altro composto di base, sino ad un peso molecolare di 2500*
Un altro agente di polimerizzazione o reticolazione preferito ? un prepolimero terminato con ossidrile.
Questi vengono preparati essenzialmente nel medesimo modo dei prepolimeri terminati con isocianato, ma il rapporto ? tale che vi sono gruppi ossidrilici l?beri e non reagiti. Possono essere impiegati i medesimi dioli e polioli ed isocianati, bench? sia preferito che il prepolimero abbia una funzionalit? superiore a 2, il che pu? essere ottenuto impiegando un poliolo avente una funzionalit? maggiore di 2e/o un isocianato avente una funzionalit? maggiore di 2. Vantaggiosamente, 1 1isocianato ? 2,2,4-trimetil-l,6-esandiisocianato, diisocianato di esametilene o Desmodur N.
Il rapporto OH/NCO nei prepolimeri terminati con l'ossidrile pu? vantaggiosamente essere situato nel medesimo intervallo del rapporto NCO/OH nei prepolimeri terminati con isocianato. Si comprender?, tuttavia, che poich? l?agente di reticolazione pu? essere costituito da uno o pi? dioli o polioli (niente isocianato), il rapporto OH/NCO finale ? infinito.
Un altro agente di polimerizzazione o reticolazione preferito ? una miscela di prepolimero-poliolo. Ad esempio, un prepolimero poliuretanico, vantaggiosamente un prepolimero non avente n? gruppi NCO n? gruppi OH liberi pu? essere miscelato con un poliolo, vantaggiosamente un poliolo avente una funzionalit? maggiore di 2, per formare una miscela di prepolimero-poliolo. Quando tale miscela viene miscelata con un prepolimero terminato con isocianato in un rapporto NCO/OH maggiore di 1, la reticolazione viene effettuata sia tramite una reazione NCO-OH sia tramite una reazioneNCO-uretano ? Per unire il componente polimerico duro al componente poliuretanico morbido, una od entrambe le superfici di unione sono ricoperte con una formulazione di rivestimento di fondo preparata miscelando polisocianato con poliolo e successivamente i due componenti sono uniti. In seguito alla polimerizzazione della formulazione elastomerica morbida, sar? ottenuta una protesi in cui gli elementi duro e morbido sono "legati" permanentemente l'uno all'altro.
Al fine di accelerare la formazione dei prepolimeri oppure la polimerizzazione dei prepolimeri con gli agenti di reticolazione possono essere impiegati catalizzatori me? tallici come ad esempio catalizzatori di stagno, ad esempio dilaurato di dibutilstagno ed ottanoato stannoso.
Nelle seguenti formulazioni di resine poliuretaniche morbide (tutte le parti essendo espresse in peso) che sono illustrative dell'invenzione, sono stati impiegati i componenti le cui propriet? sono indicate nella Tabella qui sotto. I. PREPARAZIONE DI PREPOLIMERI (Componenti A)
1Poli(ossitetrajhetilene)glicol; peso molecolare 976 Poli(ossitetrametilene)glicol; peso molecolare 1998
4,4 '-dicicloesilmetano diisocianato
PROCEDURA DI PREPARAZIONE
Polimeg 1000 e Polimeg 2000 sono caricati nel reattore e la miscela ? riscaldata a 70?C. Esso viene deumidificata sotto vuotoper 2-3ore sino a che lo sviluppo di bolle non cessa.
Successivamente viene applicata una copertura di azoto anidro e la miscela viene raffreddata a 50?C, e viene aggiunta Hilene. La miscela di reazione viene agitata a 100-120 giri al minuto per almeno 30 minuti e sorvegliata, poich? potrebbe verificarsi una leggera reazione esotermica. La temperatura del reattore ? mantenuta a 65-70?C. Il catalizzatore viene aggiunto in porzioni, al fine di accelerare la reazione. Dopo che sono trascorse tre ore, viene controllato il contenuto di NCO impiegando il metodo di titolazione di n-dibutilammina. Il contenuto di NCO dovrebbe essere attorno al 4,8%. La variazione in questo caso e altrove pu? essere ai pi? o meno il 5%?
Dopo che ? stato raggiunto questo livello di NCO libero, il contenuto del reattore viene raffreddato, ed ? introdotto in contenitori rivestiti internamente da un galloneoda un quarto (5,7 litri). Azoto anidro viene impiegato per mantenere un'atmosfera inerte nei contenitori che sono quindi chiusi a tenuta.
Le procedure di preparazione sono uguali a quelle della Formulazione I. Il contenuto di NCO libero del prepolimero deve essere del 4,5%.
Le procedure di preparazione sono uguali a quelle della Formulazione 1. Il contenuto di NCO libero deve essere di 4,18J&.
PROCEDURA DI PREPARAZIONE
Poli(ossitetrametilen)glicoli, Polimeg 2000 e Polimeg 1000, vengono caricati in un reattore e deumidificati sotto vuoto per 2-3 pre sotto blanda agitazione a 60-120 giri al minuto a 70?C.
La miscela di glicoli deumidificata viene raffreddata a 50?C viene applicata una copertura di azoto anidro ed aggiunto diisocianato (Hilene W), Il catalizzatore viene ag~ giunto in porzioni al fine di accelerare la reazione.
La carica del reattore dovr? essere esotermica.
La temperatura dei reagenti non deve essere lasciata passare al di sopra di 75?C. Dopo 2-3 ore della reazione, deve essere controllato il contenuto di NCO tramite il metodo di titolazione con n-dibutilammina. Il contenuto di NCO deve essere attorno al 3,3%? Se ? trovato un contenuto di NCO superiore al 3,7%, allora il riscaldamento deve essere continuato per un?altra ora a 70?C dopo l?aggiunta di una piccola quantit? (0,005%) catalizzatore. .
I precedenti prepolimeri terminati con isocianato morbidi
sono essenzialmente lineari.
PREPARAZIONE DEGLI AGENTI Di RETICOLAZIONE (COMPONENTI B)
Poli(ossipropilene) derivato di etilen diammina, peso molecolare 490.
PROCEDURA DI PREPARAZIONE
Tutti i pigmenti sono dispersi nel 5% del poliolo totale, Pluracol 355. Per scopi di dispersione, pu? essere impiegato un mulino a palle oppure un mulino a rulli, od un qualsiasi mulino ad alta velocit? fornente buona dispersione.
Quindi tutto il resto del poliolo, Pluracol 355, viene introdotto sotto agitazione. Successivamente, la miscela viene degassificata e deumidificata applicando vuoto e blando riscaldamento a 60-70?C.
Il catalizzatore deve essere aggiunto prima dell'applicazione, La quantit? del catalizzatore dipende dal tipo di prepolimero terminato con isocianato da impiegare. Solitamente viene aggiunto lo 0,15-0,35% del catalizzatore, riferito al peso totale del polimero ed al tipo del polimero e dei gruppi reagenti.
^Addotto di poli(ossipropilene) di pentaeritritolo con peso molecolare di circa 500.
PROCEDURA DI PREPARAZIONE
Tutti i pigmenti sono dispersi nel 5% dei polioli e quindi tutto il resto dei polioli ? miscelato con la dispersio ne dei pigmenti. Successivamente la miscela viene deumidificata applicando vuoto e "blando riscaldamento a 60-70?C.
Il catalizzatore deve essere aggiunto prima della applicazione. La quantit? del catalizzatore dipende dal tipo di prepolimero terminato con isocianato che deve essere impiegato.
Solitamente per la formulazione elastomerica rigida la quantit? del catalizzatore ? nell'intervallo da 0,15 a 0,25 per la formulazione elastomerica morbida nell?intera vallo da 0,30 a 0,35%?
La procedura di preparazione ? simile alla pr?cedura della formulazione 6.
La procedura di preparazione ? simile alla procedura della formulazione 6.
1(3 mali di isocianato di esametilene reagito con una mole d'acqua).
Poli(ossipropilene) derivato di trimetilolpropano, peso molecolare 1500.
PROCEDURA DI PREPARAZIONE
Poli(ossitetrametilene)glicol viene caricato in un reattore e deumidificato sotto vuoto per 2-3 ore sotto blanda agitazione a 60-120 giri al minuto a 70?C. Quindi il vuoto viene rilasciato sotto azoto anidro, e la copertura di azoto anidro ? ritenuta durante il tempo di reazione.
Desmodur N-triisocianato viene introdotto sotto agitazione e fattoreagire con il glicol sinch? il contenuto di NCO non si ? ridotto a 0. Viene introdotto a miscelazione il Pluracol TP 1540.
I pigmenti sono dispersi in una piccola quantit? del triolo, Pluracol TP 1540, e introdotto sotto agitazione eon il contenuto totale della miscela di prepolimero - poliolo, II. PREPARAZIONE DI RESINE POLIURETANICHE MORBIDE
Esempio 1
Componente A, formulazione 1, 100 parti
Componente B, formulazione 5, 13,6 parti
Catalizzatore, ottoato stannoso, 8 gocce
NCo/OH = da 1,08 a 1
I componenti A e B sono degassificati e deumidificati per almeno un'ora a 60?C e quindi miscelati blandamente con il catalizzatore e disposti in un forno sotto vuoto preriscaldato per 1-2 minuti. Essi sono quindi colati in uno stampo per protesi preriscalciato contenente un elastomero poliuretanico non idrofilo duro precedentemente colato, come ? stato descritto precedentemente, e sono mantenuti in un forno a 90?C per tre ore. La protesi viene quindi rimossa dallo stampo e finita rimuovendo i canaletti di colata e le bave e polendo come necessario.
ESEMPIO 2
Componente A, formulazione 2, 100 parti
Componente B, Formulazione 6, 7 parti
Catalizzatore, dilaurato di dibutil stagno, 12 gocce NCO/OH = da 1,05 al
ESEMPIO 3
Componente A; formulazione 3? 100 parti
Componente B, formulazione 6, 6,44 parti
Catalizzatore, dilaurato di dibutil stagno, 16 gocce NCO/OH'da 1,05 a 1.
Le composizioni degli esempi 2 e 3 sono degassificate, deumidificate, miscelate, colate e polimerizzate come nell'esempio 1.
ESEMPIO 4
Componente A, Formulazione 9, 100 parti
Componente B, formulazione 11, 56,2 parti
Catalizzatore, ottoato stannoso, 0,32 gocce
NCO/OH = da 1,05 a 1.
I componenti A e B devono essere riscaldati sino ad approssimativamente 60?C e degassificati e deumidificati sotto vuoto prima della miscelazione. Dovr? quindi esserre aggiunto il catalizzatore. La miscela deve essere colata in uno stampo preriscaldato e riscaldata con un agente di stacco dallo stampo. L'elastomero dovr? essere polimerizzato in un forno a 95?C per due ore.
IV. Fabbricazione di una protesi composita
ESEMPIO 5
In questo esempio, una protesi dentaria acrilica dura preformata, fornita da un laboratorio odontotecnico o dentista, ? provvista di una porzione di impegno della bocca preparata con un elastomero poliuretanico morbido come ad esempio uno qualsiasi di quelli descritti nei precedenti esempi da 1 a 4.
La protesi acrilica dura viene posta in un pallone in modo tale che la porzione inferiore della protesi sia a livello con il pallone. Materiale di fusione ? quindi introdotto nel pallone, a livello con la sommit? di esso.
Dopo la presa del materiale di fusione, un agente di stacco dallo stampo viene applicato a tutte le superfici, ossia, materiale di fusione, protesi e denti. Dopo l'essiccazione dell'agente di stacco dallo stampo (approssimativamente 5 minuti) viene applicato un materiale di fusione addizionale per coprire l'intera protesi.il pallone viene quindi completamente sigillato fissando un coperchio su di esso. Il palIone viene separato . e la protesi rimossa, la protesi viene quindi molata per fornire spazio per la porzione di impegno della "bocca di elastomero poliuretanico morbido.
Dopo aver ricevuto una protesi acrilica completa convenzionale con una nuova impronta risupportata fatta da un dentista, viene preparato un modello di gesso in conformit? con le procedure convenzionali dei laboratori odontotecnici. Successivamente il modello di gesso viene sigillato (ossia viene disposto un rivestimento su tutte le superfici esposte del gesso tranne che sul fondo). La protesi viene quindi disposta in un pallone in modo tale che la porzione inferiore di essa abbia ad essere a livello con il pallone stesso. Materiale di fusione viene quindi introdotto nel pallone a livello con la sommit? di esso. Dopo la presa del materiale di fusione, un agente di stacco dallo stampo viene applicato a tutte le superfici ossia materiale di fusione, protesi, e denti.
Dopo l'essiccazione dell'agente di fondo o di stacco dello stampo (approssimativa mente 5 minuti) viene applicato ulteriore materiale di fusione per coprire l'intera protesi. Il pallone ? quindi sigillato completamente fissando un coperchio su di esso. Il pallone viene separato e la protesi rimossa. La protesi ? quindi molata per fornire spazio per l'elastomero poliuretanico morbido. Agente di sigillatura ? nuovamente applicato a tutte le superfici
del gesso appena esposte. Dopo la molatura della protesi, quest 'ultima viene lavata con isopropanolo od etanolo anidro per rimuovere i residui di molatura ed ? essiccata all'aria. Un agente di fondo, ad esempio 7,8 g di Pep 550 (un poliolo polietere ottenuto da BASF Wyandotte avente un peso molecolare medio di circa 600 ed un numero di ossidrile di 448, ed il quale b basato su pentaeritritolo ossialchila to con ossido di propilene)miscelato con 7,3 g di Hylene W (4,4-dicicloesilmetanodiisocianato della Du Pont) viene applicato a tutte le superfici della protesi dove l'elastomero morbido deve aderire. Il materiale di bloccaggio ?
rimosso dal modello di gesso. Agente di stacco dallo stampo viene nuovamente applicato allo stampo ed al modello di gesso, essendo consentito ad esso di essiccare nell'aria (approssimativamente 5 minuti). La protesi dotata di fondo b quindi inserita n?lla cavit? dello stampo. Formulazione poliuretanica morbida liquida ? quindi introdotta nella cavit? dello stampo, e nei punti bassi dello stampo di gesso. L'intero complesso dello stampo viene disposto in un elemento di serraggio, e lo stampo fissato viene disposto in un forno riscaldato a 85?C. Dopo circa 3 ore, il complesso viene rimosso dal forno e raffreddato sino a quando non risulta confortevole al tatto. Lo stampo viene aperto e la protesi rimossa dal materiale di fusione e dal modello di gesso. La protesi viene successivamente rifinita, polita, eccetera per

Claims (7)

RIVENDICAZIONI
1. Protesi dentaria artificiale a struttura composita comprendente una porzione di ritenuta dei denti fatta di un polimero non poliuretanico duro avente una durezza non inferiore a circa Shore D40, legata chimicamente integralmente con una porzione di impegno della bocca fatta di un elastomero poliuretanico non idrofilo morbido avente una durezza non superiore a circa Shore A65, detto poliuretano essendo il prodotto di reazione di un poliolo polietere e di un di- o poliisocianato alifatico, cicloalifatico od araluhilico.in cui i gruppi di isocianato sono legati direttamente alle frazioni alifatiche, cicloalifatiche od alchlliche di esso
Protesi artificiale secondo la rivendicazione 1 in cui il polimero duro ? un polimero acrilico duro oppure un polimero epossidico duro.
i. Protesi artificiale secondo la rivendicazione 2, in cui il polimero acrilico duro o polimero epossidico duro ha una durezza sino a Shore D100.
4. Protesi artificiale secondo la rivendicazio ne 1, in cui il di-o poliisocianato ? scelto dal gruppo costituito da 4,4?-diicicloesilmetano diisocianato, isoforone diisocianato , 2,2,4-trimetil-l,6-esano diisocianato, esametilendiisocianato , xililene diisocianato, dimerildiisocianato, metilcicloesildiisocianato ed il prodotto di reazione di 3 moli di esametilendiisocianato con una mole d'acqua.
5. Protesi artificiale secondo la rivendicazione 1 in cui il poliolo polietere ? un diolo, triolo o tetrolo polietere avente un peso equivalente compreso fra 100 e 800.
6. Protesi artificiale secondo la rivendicazione 5 in cui il poliolo ? ottenuto da pentaeritritolo o glicerolo ossialchilato con ossido di etilene, ossido di propilene od una miscela di essi.
7. Protesi artificiale secondo la rivendicazione 1, in cui il polirmero duro ? integralmente legato chimicamente all'elastomero poliuretanico con un elemento difendo a base di poliuretano
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