IT202100029360A1 - Dispositivo per connessione diatonica di due paramenti di una parete a cassa vuota. - Google Patents

Dispositivo per connessione diatonica di due paramenti di una parete a cassa vuota. Download PDF

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flange
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Alberto Capitanucci
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    • E04G2023/0251Increasing or restoring the load-bearing capacity of building construction elements by using fiber reinforced plastic elements

Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
?DISPOSITIVO PER CONNESSIONE DIATONICA DI DUE PARAMENTI DI UNA PARETE A CASSA VUOTA?.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce al settore edile ed in particolare ad un dispositivo per connessione diatonica di due paramenti di una parete a cassa vuota.
Le pareti a cassa vuota, dette anche pareti con intercapedine o murature a doppia parete, sono formate da due strati (paramenti) pi? o meno distanziati, tra i quali viene a crearsi un?intercapedine d?aria nella quale pu? essere inserito uno strato di materiale isolante.
Le pareti a cassa vuota sono quelle pi? comunemente impiegate per il tamponamento degli edifici con struttura portante in calcestruzzo armato e sono declinate in diverse soluzioni costruttive a seconda dell?epoca di costruzione dell?edificio o dell?area geografica in cui questo si trova.
In base ai materiali di cui ? realizzata la muratura, si possono avere:
? pareti a cassa vuota di mattoni ed elementi di laterizio forato, che sono quelle pi? comunemente usate;
? pareti a cassa vuota di elementi di laterizio forato su entrambe le facce, in foglio o in piano;
? pareti a cassa vuota con paramento esterno in mattoni o blocchi di laterizi ad alto tasso di vuoti e paramento interno in elementi di calcestruzzo cellulare.
La maggior parte degli edifici italiani ad uso residenziale (77% circa) ? stata realizzata prima del 1981, quando solo il 25% circa del territorio era classificato sismico. Oltre quelli in muratura storica, gli edifici non protetti sismicamente sono strutture in calcestruzzo realizzate negli anni successivi al dopoguerra che costituiscono una quota significativa del volume del patrimonio edilizio italiano. Come mostrato dagli eventi sismici degli ultimi trenta anni, tali edifici sono frequentemente caratterizzati da un?elevata vulnerabilit? degli elementi strutturali e non strutturali che, in considerazione anche dei rilevanti livelli di esposizione, richiedono un diffuso piano di interventi per la mitigazione del rischio sismico.
Come ? noto, in un edificio a struttura intelaiata in cemento armato, le pareti di tamponatura perimetrale sono costituita da pannelli di muratura mono o multi strato, delimitati e confinati verticalmente dai pilastri ed orizzontalmente dalle travi.
Sotto l?azione del sisma le pareti sono soggette anche ad azioni ?fuori piano? ? ovvero agenti ortogonalmente alla stesse.
Il comportamento di una parete per azioni fuori dal proprio piano ? principalmente governato dal grado di collegamento della parete con gli elementi della struttura portante. In particolare possono realizzarsi due diversi meccanismi di collasso:
1. per ribaltamento della parete;
2. per instabilit? laterale o rottura per flessione della parete.
Il primo meccanismo si attiva in presenza di una debole o inefficace adesione delle sezioni superiori e laterali della parete con la struttura portante. La parete, sottoposta a forze di inerzia attivate dall?accelerazione sismica, subisce un ribaltamento con moto di corpo rigido che coinvolge la parete interamente o parzialmente. L?attivazione di tale meccanismo ? fortemente favorita dall?eventuale danneggiamento della parete per azioni nel piano della parete che possono provocare il distacco della parete dalla struttura portante e conseguente degrado delle condizioni di vincolo tra parete e struttura portante. Anche uno spostamento interpiano in direzione ortogonale al piano della parete favorisce la perdita di stabilit? e l?espulsione della parete fuori dal suo piano originario.
In presenza di un vincolo efficace lungo il perimetro della parete, la parete risponde alle azioni dirette fuori dal proprio piano con un funzionamento a piastra. Nella fase postfessurativa, per ciascuna delle direzioni principali, entro lo spessore della parete si attiva un meccanismo resistente ?ad arco? con la formazione di tre cerniere a sviluppo lineare collocate alle estremit? della parete e a circa met? della sua altezza. La direzione lungo la quale si potr? attendere la formazione di tale meccanismo ? funzione del rapporto tra lo spessore e le dimensioni della parete. In particolare gli assi delle cerniere saranno disposti lungo la dimensione maggiore e, pertanto, in una parete di lunghezza L e altezza H, gli assi delle cerniere avranno sviluppo orizzontale se L>H e, al contrario, avranno sviluppo verticale se L<H.
In molti casi, il collasso della parete ? favorito dal fatto che la parete ? realizzata in continuit? ?passante? rispetto i pilastri: il vincolo in questo caso ? costituito dalle semplici solette aggettanti dalle travi - di dimensioni pari allo spessore dei pannelli ? e, pertanto, il pannello di tamponamento risulta confinato solo in testa ed alla base.
In via generale, i pannelli di tamponatura devono essere sempre confinati entro gli elementi della struttura portante sia verticali sia orizzontali ed a contatto con essi per l?intero spessore dei pannelli. Inoltre, in presenza di pareti con snellezza elevata, quasi sempre risulta necessario l?inserimento di elementi secondari realizzati entro lo spessore della parete per limitare la possibilit? di ribaltamento per azioni fuori dal piano.
Le pareti a cassa vuota multistrato sono costituite da due paramenti (un paramento interno ed un paramento esterno) ed un?intercapedine tra i paramenti. Il confinamento lungo il perimetro del pannello deve essere quindi garantito per entrambi i due paramenti per garantire una reale sicurezza del pannello nei confronti dei cinematismi di collasso.
Si pu? anche ottenere un significativo incremento della sicurezza del pannello a cassa vuota attraverso un efficace collegamento trasversale tra i paramenti mediante diatoni di solidarizzazione opportunamente distribuiti sulla superficie della parete. I diatoni possono essere ad esempio realizzati applicando elementi resistenti a compressione (ed esempio, laterizio pieno) entro cavit? realizzate in ciascuno dei paramenti e vincolando poi a trazione i due paramenti mediante tiranti in fibra polimerica. In genere detta tecnica prevede l?accoppiamento con un sistema di rinforzo a fasce realizzate con reti di materiale fibro-rinforzato. ? quindi evidente come tale soluzione possa essere convenientemente utilizzata solo nel caso in cui sia praticabile un intervento sia sul paramento rivolto verso l?interno che sul paramento rivolto verso l?esterno.
In sintesi la vulnerabilit? delle pareti a cassa nei confronti delle azioni fuori dal piano della parete pu? essere ridotta in due modi:
1) garantendo un?efficacia del vincolo perimetrale del pannello di tamponatura multistrato, e intervenendo sull?eliminazione del cinematismo di ribaltamento intorno alla cerniera cilindrica di piede, mediante la disposizione di fasce in materiale composito (FRP) tra il pannello di tamponatura e il reticolo strutturale, su entrambi i paramenti (interno ed esterno);
2) garantendo un vincolo di congruenza degli spostamenti tra i due paramenti della parete mediante la formazione di un sistema diatonico che, di fatto, interviene sulla riduzione della possibilit? che si istauri sia una cerniera cilindrica mediana sia una cerniera cilindrica di piede.
Tuttavia i diatoni secondo la tecnica convenzionale sopra descritta hanno l?inconveniente di richiedere interventi sia sul paramento interno che sul paramento esterno. Ovviamente, se uno dei due paramenti fosse un paramento di pregio, l?invasivit? della tecnica ordinaria ne comprometterebbe irrimediabilmente l?aspetto estetico. Altrettanto impossibile sarebbe garantire l?efficacia dell?intervento operando da un solo lato della parete.
In ogni caso la messa in opera dei diatoni ordinari nella parete risulta essere invasiva, lunga e complessa.
Scopo della presente invenzione ? di eliminare gli inconvenienti della tecnica nota, fornendo un dispositivo per connessione diatonica dei due paramenti di una parete a cassa vuota con una modalit? che consenta comunque di salvaguardare uno dei due paramenti.
Altro scopo ? quello di fornire un dispositivo tale che sia, semplice nella realizzazione ed installazione ed efficiente ed affidabile nella connessione dei due paramenti della parete a cassa vuota.
Questi scopi sono raggiunti in accordo all?invenzione con le caratteristiche delle annesse rivendicazioni indipendenti.
Realizzazioni vantaggiose dell?invenzione appaiono dalle rivendicazioni dipendenti.
Ulteriori caratteristiche dell?invenzione appariranno pi? chiare dalla descrizione dettagliata che segue, riferita a una sua forma di realizzazione puramente esemplificativa e quindi non limitativa, illustrata nei disegni annessi, in cui:
la Fig. 1 ? una vista in prospettiva, illustrante in esploso il dispositivo per connessione diatonica di due paramenti di una parete a cassa vuota, secondo l?invenzione;
la Fig. 2 ? una vista in prospettiva, illustrante il dispositivo di Fig. 1 assemblato in una condizione finale, senza la rete di ripristino;
la Fig. 3 ? una vista in prospettiva, illustrante un foglio per la realizzazione di una flangia del dispositivo di Fig. 2;
la Fig. 4 ? una vista in prospettiva illustrante il dispositivo di Fig. 1 assemblato in una condizione inziale, senza la rete di ripristino;
la Fig. 5 ? una vista in prospettiva illustrante il dispositivo di Fig. 4, dopo un taglio del foglio per la formazione della flangia;
la Fig. 6 ? una vista laterale del dispositivo assemblato nella condizione inziale di Fig. 4;
la Fig. 7 ? una vista laterale del dispositivo assemblato nella condizione finale di Fig. 2;
le Figg. 8, 9 e 10 sono viste in sezione trasversale prese rispettivamente lungo i piani di sezione VIII-VIII, IX-IX e X-X di Fig. 7;
la Fig. 11 ? una vista in prospettiva e in sezione illustrante una parete a cassa vuota;
la Fig. 12 ? una vista in prospettiva illustrante una prima fase di preparazione della parete a cassa vuota per montaggio del dispositivo secondo l?invenzione;
la Fig. 13 ? una vista in prospettiva illustrante il dispositivo secondo l?invenzione montato nella parete a cassa vuota;
la Fig. 14 ? una vista in prospettiva illustrante una fase finale di montaggio, in cui ? stato istallato il dispositivo secondo l?invenzione e la rete di ripristino viene applicata su un paramento della parete a cassa vuota.
Con l?ausilio delle figure viene descritto il dispositivo per connessione diatonica di due paramenti di una parete a cassa vuota, secondo l?invenzione, indicato compressivamente con il numero di riferimento 100.
La Fig. 11 illustra una parete a cassa vuota indicata complessivamente con il numero 200. La parete (200) comprende un primo paramento (201), un secondo paramento (202) e un?intercapedine (203) disposta tra i due paramenti. Il primo paramento (201) ha uno spessore (D1), il secondo paramento (202) ha uno spessore (D2) e l?intercapedine (203) ha un?ampiezza (D3).
Il primo paramento (201) ha una superficie interna (201a) rivolta verso l?intercapedine (203) e una superficie esterna (201b) rivolta verso l?esterno. Similmente il secondo paramento (202) ha una superficie interna (202a) rivolta verso l?intercapedine (203) e una superficie esterna (202b) rivolta verso l?esterno. Un intonaco (204) ? disposto sulle superfici esterne (201b, 202b) del primo e secondo paramento.
Con riferimento alle Figg. 1 e 2 il dispositivo (100) comprende:
- un fusto (1) avente una prima estremit? (10) ed una seconda estremit? (11),
- una flangia (2) destinata a sporgere radialmente verso l?esterno dalla prima estremit? (11) del fusto, e
- un fondello (3) disposto nella seconda estremit? (11) del fusto.
Il fusto (1) ? destinato ad attraversare un foro (205) del primo paramento (201) della parete, in modo che il fondello (3) sia fissato alla superficie interna (202a) del secondo paramento della parete, mediante un cuscino adesivo (4) e la flangia (2) sia fissata alla superficie esterna (201b) del primo paramento mediante adesivo.
Il dispositivo (100) opzionalmente pu? comprendere una placca di ripristino (5) destinata ad essere applicata sulla flangia (2) ed incollata alla flangia (2) e al primo paramento, per il ripristino della superficie esterna del primo paramento.
Il fusto (1) ha una lunghezza (L) pari all?ampiezza (D3) dell?intercapedine (203) della parete pi? lo spessore dell?unico paramento che pu? essere forato. Nell?esempio delle Figg. 11-14, viene forato solo il primo paramento (201), quindi la lunghezza (L) del fusto ? uguale all?ampiezza (D3) dell?intercapedine pi? lo spessore (D1) del primo paramento. Ovviamente potrebbe essere forato solo il secondo paramento (202), in questo caso la lunghezza (L) del fusto sarebbe uguale all?ampiezza (D3) dell?intercapedine pi? lo spessore (D2) del secondo paramento.
Il fusto (1) pu? avere una forma tubolare cilindrica, internamente cava. Il fusto pu? essere ottenuto con una lamiera cilindrica, ad esempio in acciaio zincato.
Lo spessore e il diametro del fusto (1) dipendono dal tipo di intervento da effettuare. A titolo esemplificativo il fusto pu? essere ottenuto da una lamiera cilindrica di acciaio S235JR avente un diametro di 88,9 mm e uno spessore di 3,0 mm.
Con riferimento a Fig. 3, la flangia (2) ? ottenuta a partire da un foglio (6) avente una forma rettangolare, con un primo bordo di estremit? longitudinale (60) e un secondo bordo di estremit? longitudinale (61). Andando dal primo bordo di estremit? longitudinale (60) al secondo bordo di estremit? longitudinale (61), il foglio ha una porzione di accoppiamento (62) atta accoppiarsi con un collare (12) del fusto ed una porzione utile (63) destinata a sporgere dal fusto per formare la flangia (2).
Il foglio (6) viene curvato in modo da ottenere un cilindro (65) (vedere Figg. 1, 4 e 6). La porzione di accoppiamento (62) del cilindro viene calzata sul collare (12) del fusto (1), attorno vicino alla prima estremit? (10) del fusto.
Mezzi di fissaggio (64) sono interposti tra il collare (12) del fusto e la porzione di accoppiamento (64) del cilindro (65) per fissare saldamente il cilindro (65) al fusto. I mezzi di fissaggio (64) possono essere adesivi, quale una resina epossidica o poliuretanica o altri mezzi di fissaggio equivalenti, quali saldatura, incastro, accoppiamento a pressione, accoppiamento filettato e simili.
In una direzione trasversale, il foglio (6) ha una lunghezza (W), la porzione di accoppiamento (62) ha una lunghezza (W1), e la porzione utile (63) ha una lunghezza (W2). La lunghezza (W2) della porzione utile (63) del cilindro (65) ? uguale all?estensione radiale della flangia (2).
Come mostrato in Fig. 5, per ottenere la flangia (2), sulla porzione utile (63) del cilindro (65) vengono effettuati intagli longitudinali (66), ad esempio quattro intagli longitudinali (66) equidistanziati angolarmente di 90? tra loro. In questo modo si ottengono alette (67) che vengono piegate verso l?esterno, in corrispondenza della prima estremit? (10) del fusto, in modo da ottenere la flangia (2) che sporge radialmente dal fusto (1) (mostrata nelle Figg. 2, 7 e 10.)
Il foglio (6) utilizzato per ottenere il cilindro (65) vantaggiosamente pu? essere un tessuto FRP (Fiber Reinforced Polymers) comprendente fibre di carbonio, vetro e basalto. Vantaggiosamente la disposizione delle fibre ? monodirezionale cio? con direzione assiale rispetto all?asse del cilindro (65).
Il cilindro (65) pu? essere realizzato anche in lamiera, quale lamiera in acciaio zincato come il fusto.
Inoltre la flangia (2) potrebbe essere in pezzo unico con il fusto (1).
Vantaggiosamente il dispositivo (100) ha una forma cilindrica, prima dell?utilizzo, per potere essere agevolmente trasporto e confezionato. In questo caso il dispositivo comprende la porzione utile (63) cilindrica atta ad essere tagliata con tagli longitudinali (66) per ottenere alette (67) che vengono piegate in modo da ottenere la flangia (2). In questo caso ovviamente lo spessore della porzione utile (63) deve essere tale da consentire tagli longitudinali (66) con comuni dispostivi di taglio manuali e un piegamento manuale delle alette (67) da parte dell?operatore. In questo caso la porzione utile (63) pu? essere ottenuta da un foglio di tessuto FRP oppure un foglio di lamiera di spessore ridotto, inferiore a 3 mm.
Con riferimento a Figg. 1 e 8, il fondello (3) ? realizzato in lamiera forata con fori (30) di circa 2-3 mm atti a far penetrare l?adesivo pastoso del cuscino adesivo (4).
In questo caso il fondello (3) viene fissato alla seconda estremit? (11) del fusto mediante saldatura, ad esempio saldatura a punti.
Il cuscino di adesione (4) ? in resina, quale ad esempio resina epossidica allo stato pastoso. Il cuscino di adesione (4) viene applicato sul fondello (3) e va a contatto con la superficie interna (201a) del secondo paramento.
La placca di ripristino (5) ha una forma rettangolare e preferibilmente ? realizzata con un tessuto FRP (Fiber Reinforced Polymers) comprendente fibre di carbonio, vetro e basalto, orientate in modo biassiale o pluri-assiale.
In seguito con riferimento alle Figg. 11-14 viene descritto un procedimento di installazione del dispositivo (100).
La Fig. 11 illustra la parete a cassa vuota (200), prima dell?intervento. Si decide di forare solo il primo paramento (201) salvando il secondo paramento (202).
Con riferimento a Fig. 12, mediante una fresa circolare (7) viene fatto un foro (205) di forma circolare nel primo paramento (201). Il foro (205) ha un diametro leggermente maggiore del diametro del fusto (1), in modo che il fusto (1) possa essere inserito nel foro (205).
Attorno al foro (205) viene rimosso l?intonaco (204) sulla superficie esterna (201b) del primo paramento, per realizzare una sede di adesione (206) atta ad accogliere la flangia (2) e la placca di ripristino (5). Tale sede di adesione (206) viene opportunamente trattata e pulita per consentire un?efficace presa dell?adesivo.
Sulla superficie interna (202a) del secondo paramento viene preparata e pulita una superficie di adesione (207) sulla quale deve essere incollato il fondello (3) del dispositivo tramite il cuscino adesivo (4).
Con riferimento a Fig. 13, il cuscino adesivo (4) ? applicato sul fondello (3). Il fusto (1) del dispositivo viene inserito nel foro (205) del primo paramento, finch? il cuscino adesivo (4) va a contatto con la superficie di adesione (207) del secondo paramento, solidarizzando in questo modo il dispositivo (100) al secondo paramento (202).
A questo punto vengono effettuati gli intagli longitudinali (66) sulla parte utile (63) del cilindro (65) in modo da ottenere le alette (67) che vengono piegate verso l?esterno in modo da ottenere la flangia (2) che va in battuta sulla superficie esterna (201b) del primo paramento, entro la sede di adesione (206). Un collante, quale resina epossidica viene disposto nella sede di adesione (206) per incollare la flangia (2) e al primo paramento (201). In questo modo il dispositivo (100) viene solidarizzato anche al primo paramento (201).
Come mostrato in Fig. 7, nella sede di adesione (206) viene disposta la placca di ripristino (5) che va in battuta sopra la flangia (2), del collante incolla la placca di ripristino (5) alla flangia (2) e al primo paramento (201). Quindi viene ripristinato l?intonaco nella sede di adesione (206) in modo da coprire la placca di ripristino (5).
Ad eccezione degli interventi di radicale ristrutturazione e consolidamento, nei quali generalmente l?intervento di consolidamento pesante delle tamponature ? comparabile alla loro stessa sostituzione, la ridotta invasivit? del dispositivo (100) pu? costituire un discriminante tra dare seguito all?intervento o meno. Il dispositivo (100) ? utile in particolare nei casi in cui l?intervento abbia come oggetto anche il paramento interno (non sono infrequenti casi in cui questo ? costituito da elementi laterizi di 6cm di spessore) e, conseguentemente si debba interessare l?interno delle unit? immobiliari.
Condizione analoga si ha quando il paramento esterno sia costituito da elementi di pregio (paramenti in mattoni a vista, paramenti rivestiti in pietra da taglio, marmo e simili) sui quali qualunque intervento ne costituirebbe la compromissione.
In tutte le situazioni dove la bassa invasivit? sia la precondizione per procedere ad un intervento di riduzione della vulnerabilit? dalla parete a cassa vuota, il dispositivo (100) si propone come unica soluzione in grado di ottenere risultati, operando da un unico lato della parete.
Il principio di funzionamento del dispositivo (100) ? quello del mutuo vincolamento dei due paramenti (201, 202) della parete. Il dispositivo (100) comprende il fusto tubolare (1) chiuso con il fondello (3) sulla seconda estremit? (11) e provvisto della flangia (2), rigida o modellabile, sulla prima estremit? (110).
La connessione tra i paramenti (101, 102) viene stabilita tra la superficie esterna (201b) del primo paramento (201) e la superficie interna (202a) del secondo paramento (202), mediante incollaggio del fondello (3) sulla superficie interna (202a) del secondo paramento (202) e incollaggio della flangia (2) sulla superfice sterna (201b) del primo paramento.
La superfice di adesione (207) del secondo paramento e la sede di adesione (206) del primo paramento sono liberate da possibili escrescenze di malta e preparate rimuovendo gli strati di finitura non stabili.
Sul fondello (3) viene applicato il cuscino adesivo (4) costituito da uno strato di collante, quale resina epossidica e/o qualsiasi altro tipo di materiale adesivo con consistenza pastosa. Il dispositivo (100) viene inserito nel foro (205) del primo paramento e fatto aderire al secondo paramento (202). La calibratura e la lunghezza del foro (205) del primo paramento sono tali da mantenere il dispositivo (100) in una posizione corretta per un?adeguata adesione del fondello (3) al secondo paramento.
L?adesione alla superficie esterna (201b) del primo paramento avviene con il fissaggio della flangia (2). La flangia (2) ha uno sviluppo a corona circolare con area maggiore o uguale a quella del fondello (3).
Se la flangia (2) ? in tessuto FRP, le sue modalit? di incollaggio al primo paramento (201) sono quelle ordinariamente adottate per tutti i tessuti in FRP. Una volta che la flangia (2) ha aderito al primo paramento (201), si procede al ripristino della faccia esterna del primo paramento (201) mediante l?applicazione della placca di ripristino (5) e al ripristino della planarit? superficiale mediante applicazione d?intonaco e rasatura.
La disposizione ed il numero dei dispostivi (100) sono funzione delle specificit? costruttive e geometrie della parete. In generale, la disposizione consigliata ? quella ?a quinconce?.
Il dispositivo (100) pu? essere realizzato con qualunque materiale di comprovate caratteristiche meccaniche e di durabilit?, in composizione saldata o meccanica. Se il dispositivo ? in acciaio pu? essere ottenuto per presso-formata. Se il dispositivo ? in materiale plastico pu? essere ottenuto per termosaldata. Il dispositivo pu? essere realizzato interamente in tessuti FRP stabilizzati con resina.
Preferibilmente il fusto (2) e il fondello (3) sono in acciaio ma potrebbero essere realizzati con qualsiasi altro materiale. Preferibilmente il fondello (3) ? realizzato da una lamiera multiforata a foro tondo, saldata per punti al bordo del fusto. Il componente assemblato (fusto e fondello) ? sottoposto ad un processo di zincatura (a caldo o elettrolitica).
La flangia (2) preferibilmente ? ricavata da un tessuto monodirezionale di fibre ad elevate propriet? meccaniche (carbonio, vetro, basalto), ma potrebbe essere realizzata con qualsiasi altro materiale. Il tessuto ? incollato con resina epossidica e/o qualsiasi altro tipo di materiale adesivo al collare (12) del fusto. Tuttavia la flangia (2) pu? essere realizzata anch?essa in lamiera d?acciaio.
Alla presente forma di realizzazione dell'invenzione, possono essere apportate variazioni e modifiche equivalenti, alla portata di un tecnico del ramo, che rientrano comunque entro l'ambito dell'invenzione espresso dalle rivendicazioni annesse.

Claims (11)

RIVENDICAZIONI
1. Dispositivo (100) per connessione diatonica di due paramenti (201, 202) di una parete a cassa vuota (200); detto dispositivo (100) comprendendo:
- un fusto (1) avente una prima estremit? (10) ed una seconda estremit? (11),
- una flangia (2) destinata a sporgere radialmente verso l?esterno dalla prima estremit? (11) del fusto, e
- un fondello (3) disposto nella seconda estremit? (11) del fusto;
in cui il fusto (1) ? destinato ad attraversare un foro (205) del primo paramento (201) della parete, in modo che il fondello (3) sia fissato ad una superficie interna (202a) del secondo paramento della parete, mediante un cuscino adesivo (4) e la flangia (2) sia fissata ad una superficie esterna (201b) del primo paramento, mediante adesivo.
2. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 1, in cui detto fusto (1) ha una forma cilindrica.
3. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto fusto (1) ? internamente cavo.
4. Dispositivo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto fusto (1) ? in lamiera di acciaio.
5. Dispositivo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta flangia (2) comprende un tessuto FRP (Fiber Reinforced Polymers).
6. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 1, in cui detto tessuto FRP della flangia (2) comprende fibre di carbonio, vetro e basalto.
7. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui dette fibre del tessuto FRP della flangia (2) hanno una disposizione monodirezionale.
8. Dispositivo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta flangia (2) ? ottenuta da un cilindro (65) avente una porzione utile (63) che sporge da detto fusto (1); in cui la porzione utile (63) del cilindro viene tagliata in modo da ottenere intagli longitudinali (66) e alette (67) che sono piegate verso l?esterno in modo da ottenere detta flangia (2).
9. Dispositivo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il fondello (3) ? realizzato in lamiera forata con fori (30) atti a far penetrare l?adesivo del cuscino adesivo (4).
10. Dispositivo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre una placca di ripristino (5) destinata ad essere applicata sulla flangia (2) ed incollata alla flangia (2) e al primo paramento (201) della parete.
11. Procedimento per la messa in opera di un dispositivo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente i seguenti passi:
- foratura di un primo paramento (201) della parete in modo da ottenere un foro (205) di diametro calibrato al diametro del fusto (1),
- inserimento del fusto (1) del dispositivo nel foro (205) del primo paramento,
- incollaggio del fondello (3) alla superficie interna (202a) del secondo paramento, mediante il cuscino adesivo (4), e
- incollaggio della flangia (2) alla superficie esterna (201b) del primo paramento, mediante adesivo.
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