IT202100027014A1 - Gruppo di trasferimento di prodotti ortofrutticoli - Google Patents

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IT202100027014A1
IT202100027014A1 IT102021000027014A IT202100027014A IT202100027014A1 IT 202100027014 A1 IT202100027014 A1 IT 202100027014A1 IT 102021000027014 A IT102021000027014 A IT 102021000027014A IT 202100027014 A IT202100027014 A IT 202100027014A IT 202100027014 A1 IT202100027014 A1 IT 202100027014A1
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fruit
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Luca Benedetti
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    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65GTRANSPORT OR STORAGE DEVICES, e.g. CONVEYORS FOR LOADING OR TIPPING, SHOP CONVEYOR SYSTEMS OR PNEUMATIC TUBE CONVEYORS
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Description

Titolo: GRUPPO DI TRASFERIMENTO DI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI.
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un gruppo di trasferimento di prodotti ortofrutticoli, e una stazione di alimentazione che incorpora il gruppo. Le aziende che operano nel settore del confezionamento e della distribuzione di frutta e prodotti ortofrutticoli si avvalgono sempre pi? spesso di impianti o linee almeno parzialmente automatizzati, che sono progettati e dimensionati per eseguire una pluralit? di operazioni e trattamenti su uno o pi? specifici tipi di prodotto ortofrutticolo.
L'automazione consente di gestire in poco tempo e a costi contenuti le grandi quantit? di prodotto necessarie al soddisfacimento della domanda da parte del mercato, nel rispetto degli standard qualitativi sempre pi? alti imposti da istituzioni e consumatori stessi.
Secondo modalit? ben note, tali impianti sono quindi muniti di mezzi di movimentazione dei prodotti ortofrutticoli di interesse, che li spostano lungo un percorso predefinito, a fini logistici e/o, soprattutto, per sottoporli a vari trattamenti da parte di stazioni e dispositivi collocati lungo il percorso stesso.
In una forma di realizzazione ampiamente adottata, l'impianto prevede una stazione di alimentazione iniziale, in cui un nastro trasportatore si incarica di trasferire a valle, alle altre stazioni e/o ai dispositivi di interesse, delle casse (o cassette) riempite con i prodotti ortofrutticoli da trattare (spesso provenienti direttamente dai campi di raccolta e ivi accumulati in modo indiscriminato).
Per rifornire il nastro, in prossimit? di esso vengono posizionati grandi contenitori o cassoni (denominati anche con il vocabolo inglese "bin") a conformazione parallelepipeda, che ospitano una pluralit? di casse tra loro affiancate e distribuite su strati sovrapposti.
Il trasferimento dal contenitore al nastro ? realizzato manualmente da uno o pi? operatori, che si incaricano di sollevare e prelevare ad una ad una ciascuna cassa dal contenitore, e di depositarla appunto sul nastro.
Tale soluzione realizzativa non ? per? priva di inconvenienti.
Infatti, appare evidente come il prelievo e il deposito di ciascuna cassa sottopongano gli operatori ad uno sforzo considerevole, che li espone al rischio di infortuni e anche di patologie croniche, al prolungarsi nel tempo di tale mansione. Ci? ? ancor pi? vero se si osserva che ciascuna cassa, riempita con i prodotti ortofrutticoli di interesse, pu? arrivare a pesare alcune decine di chili.
Inoltre, va sottolineato come una delle esigenze che hanno portato alla adozione di linee automatizzate sia quella di velocizzare per quanto possibile le attivit? di trattamento e confezionamento dei prodotti; in tal contesto, la fase manuale di prelievo e deposito eseguita dagli operatori, rappresenta un punto debole del processo per l'impossibilit? di eseguirla in tempi adeguatamente rapidi, se non a prezzo di sottoporre gli operatori a sforzi ancor pi? accentuati o di incrementare il numero di persone coinvolte (e il costo dell'attivit?).
Compito precipuo del presente trovato ? quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando un gruppo che consenta di trasferire casse di frutta o di altri prodotti ortofrutticoli, tipicamente ad un nastro o altro analogo sistema di movimentazione, in modo pratico e agevole.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato ? quello di realizzare una stazione che consenta che consenta di trasferire casse di frutta o di altri prodotti ortofrutticoli ad un nastro o altro analogo sistema di movimentazione, in modo pratico e agevole.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato ? quello di realizzare un gruppo che consenta di trasferire casse, per esempio per alimentare un nastro o un altro analogo sistema di movimentazione, senza imporre uno sforzo fisico agli operatori.
Un altro scopo del trovato ? quello di realizzare un gruppo che consenta di trasferire casse, per esempio per alimentare un nastro o un altro analogo sistema di movimentazione, in modo rapido ed economico.
Un altro scopo del trovato ? quello di realizzare un gruppo e una stazione che assicurino un'elevata affidabilit? di funzionamento e che si dimostri versatile.
Un altro scopo del trovato ? quello di proporre un gruppo e una stazione che adottino una architettura tecnica e strutturale alternativa a quelle di tipo noto.
Non ultimo scopo del trovato ? quello di realizzare un gruppo e una stazione di alimentazione che risultino facilmente ottenibile partendo da elementi e materiali di comune reperibilit? in commercio.
Un altro scopo ancora del trovato ? quello di realizzare un gruppo e una stazione di costi contenuti e di sicura applicazione.
Questo compito e questi ed altri scopi che risulteranno maggiormente chiari nel seguito vengono raggiunti da un gruppo secondo la rivendicazione 1, da una stazione secondo la rivendicazione 11 e da un procedimento secondo la rivendicazione 12.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del gruppo e della stazione secondo il trovato, illustrati a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
le figure 1 e 2 illustrano il gruppo e la stazione secondo il trovato, visti dall'alto, e mostrano la movimentazione degli organi di presa dall'area di carico all'area di scarico;
la figura 3 mostra una porzione del gruppo di figura 1, e gli organi di presa in particolare, in vista assonometrica dal basso;
le figure 4 e 5 mostrano, in alzato laterale, due diversi momenti della fase di prelievo delle casse da parte di una porzione del gruppo di figura 1; le figure 6 e 7 mostrano una porzione del gruppo di figura 1 visto dal basso, con in tratteggio le casse da movimentare, nelle configurazioni assunte dagli organi di presa rispettivamente nelle figure 4 e 5,
la figura 8 mostra schematicamente, in vista assonometrica, una possibile modalit? di serraggio di casse disposte secondo una diversa distribuzione.
Con particolare riferimento alle figure citate, ? indicata globalmente con il numero di riferimento 1, un gruppo di trasferimento di casse A di prodotti ortofrutticoli B.
Si precisa sin da ora che l'ambito di protezione qui rivendicato ? da considerarsi esteso al trattamento di prodotti B di qualsiasi tipo: solitamente, per le finalit? degli impianti e dei trattamenti in cui il gruppo 1 ? destinato a trovare applicazione, le casse A sono riempite con un unico tipo di prodotto ortofrutticolo B (pesche per esempio, come nelle figure allegate), ma non si esclude di collocarne due o pi? nella medesima cassa A, comunque mantenendosi appunto nell'ambito di protezione qui rivendicato.
Si osservi inoltre che tipicamente il gruppo 1 opera (nelle modalit? che verranno illustrate in seguito) su casse A (pi? o meno) riempite di prodotti B (accessibili tipicamente dall'alto); ciononostante, non si esclude l'impiego del gruppo 1 su casse A vuote (prima o dopo che sono state impiegate per alloggiare i prodotti B).
Il gruppo 1 pu? essere utilizzato in qualsiasi contesto e/o in associazione a linee di trattamento di prodotti B di qualsiasi tipo, senza con ci? fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato. Nel contempo, si fornir? comunque nel prosieguo un esempio di applicazione del gruppo 1 di rilevante interesse pratico, a scopo esemplificativo e non limitativo del trovato.
Secondo il trovato, il gruppo 1 comprende almeno un apparato 2 di movimentazione di almeno un organo 3 di presa.
L'apparato 2 ? configurato per la movimentazione dell'organo 3 tra una area di carico C delle casse A, in cui pu? essere collocato almeno uno strato delle casse A in modo che esse siano contigue, e una area di scarico D delle casse A stesse. Il numero di strati (orizzontali e sovrapposti) pu? comunque essere qualsiasi.
Giova precisare che tipicamente nell'area di carico C le casse A da prelevare e movimentare sono alloggiate in modo ordinato in un contenitore primario E (o "bin").
Sia il contenitore primario E che le casse A hanno tipicamente (ma non necessariamente) conformazione parallelepipeda (a base quadrata o rettangolare); le dimensioni del contenitore E e delle casse A sono tali da permettere al primo di ospitare un numero pi? o meno elevato delle seconde. Pi? in dettaglio, tipicamente il contenitore E viene collocato nell'area di carico C (aperto verso l'alto e) con al suo interno una pluralit? di casse A, disposte su uno o (preferibilmente) pi? strati orizzontali (come mostra schematicamente la figura 4). In ogni strato (sia esso alloggiato in un contenitore E o meno), le casse A sono (tipicamente ma non necessariamente) disposte secondo la medesima distribuzione ordinata, che prevede che esse siano affiancate una all'altra fino a formare una sorta di "mosaico" che ricopre completamente il fondo stesso del contenitore E (o il pavimento sottostante). Si osservi quindi come in tale mosaico (per ciascuno degli strati previsti), (almeno alcune) sponde laterali F di ciascuna cassa A siano parallelamente a contatto con (o quantomeno ravvicinate a) le sponde laterali F di un'altra cassa A o con le pareti laterali del contenitore E. Tale distribuzione permette evidentemente di ottimizzare gli spazi a disposizione, alloggiando nel medesimo contenitore E (a parit? di ingombro di quest'ultimo) il maggior numero possibile di casse A. Nelle figure 1-7 allegate, le casse A di ogni strato sono disposte nel medesimo orientamento, cio? con i lati lunghi (del perimetro di base) reciprocamente paralleli (ovviamente, anche i lati corti sono reciprocamente paralleli): in tale condizione, le sponde F reciprocamente a contatto (o quantomeno reciprocamente ravvicinate) sono sempre coppie di sponde F lunghe e/o coppie di sponde F corte. E' prevista la possibilit? di adottare diversi orientamenti per le casse A del medesimo strato, per esempio facendo in modo che i lati lunghi di una o pi? casse A siano ortogonali ai lati lunghi di un'altra cassa A o di altre casse A (cos? da avere coppie di casse A contigue disposte a "T", se osservate dall'alto). In tal caso, le sponde F reciprocamente a contatto o ravvicinate sono una sponda F lunga di una cassa A e una sponda F corta dell'altra. Tale diversa soluzione ? schematicamente rappresentata in figura 8 (dalla quale si pu? notare come, scegliendo tale distribuzione, la medesima sponda F lunga di una cassa A possa essere messa a contatto con due sponde F corte di altre due casse A).
Si sottolinea altres? come non sia escluso l'impiego del gruppo 1 per il prelievo di casse A appoggiate a terra o comunque diversamente disposte o collocate (anche in assenza di un contenitore E che le accoglie quindi), a condizione che esse (come appunto nel contenitore E) siano disposte su uno o pi? strati sovrapposti con alcune sponde F reciprocamente (e parallelamente) a contatto o comunque ravvicinate, a voler intendere appunto con tale termine che esse sono adeguatamente affacciate tra loro e prossime (e in sostanziale reciproco parallelismo).
Si sottolinea quindi come nella presente trattazione per casse A "contigue" si intenda che tali casse A sono disposte in modo da avere rispettive sponde F parallelamente in contatto (per la loro interezza o solo per una porzione) o quantomeno adeguatamente ravvicinate e reciprocamente affacciate. Quest'ultima condizione ? qui considerata equivalente a quella del contatto reciproco vero e proprio: per sponde "ravvicinate" nel prosieguo si deve appunto intendere sia la condizione di contatto reciproco sia quella in cui sono semplicemente vicine, reciprocamente affacciate e parallele .
Tipicamente, l'area di scarico D ? costituita o occupata da (almeno una porzione di) un nastro trasportatore G o altro sistema di trasporto di casse A (potrebbe essere anche un trasportatore a rulli, o di altro tipo), comunque in grado di inviare le casse A posate su di esso ad una linea, ad un impianto, ad un magazzino.
L'organo 3 di presa ? configurato per il serraggio di almeno due sponde F reciprocamente ravvicinate di almeno due rispettive casse A contigue, cos? da poter prelevare almeno due casse A contigue dall'area di carico C e il deposito nell'area di scarico D. Durante il trasferimento tra le aree C, D, le casse A sono quindi trattenute dall'organo 3 in corrispondenza appunto di rispettive sponde F ravvicinate, serrate fra loro. L'organo 3 interrompe l'azione di serraggio (trattenimento) in corrispondenza dell'area di scarico D, dove rilascia le casse A.
Il gruppo 1 sfrutta quindi la distribuzione conferita alle casse A negli strati, tipicamente scelta per ridurre gli ingombri, per contare su una comoda zona di presa (le sponde F a contatto o comunque ravvicinate) per prelevare e spostare le casse A stesse. Si ribadisce come prima dell'azione degli organi 3 le sponde F di interesse possano anche non essere perfettamente a contatto: ? infatti sufficiente che siano sufficientemente ravvicinate e prossime, in reciproco parallelismo, da permettere all'organo 3 di serrarle saldamente portandole e quindi trasportandole in reciproco contatto.
Si prevede che il gruppo 1 sia in grado di identificare la posizione corretta in cui portare l'organo 3, per permettergli appunto di afferrare e serrare le sponde F ravvicinate. In caso di due o pi? strati sovrapposti di casse A da trasferire, preferibilmente, la distribuzione delle casse A ? la medesima, in modo che l'organo 3 possa essere portato alle medesime coordinate x, y (quelle del piano di appoggio) per afferrare le sponde F di interesse, dovendo solo variare l'altezza (coordinata z) in cui agire, man mano che si spinge agli strati sottostanti.
Parimenti, si pu? prevedere che il gruppo 1 sia programmato per variare la traiettoria degli organi 3 (e in particolare il punto in cui portarli per far loro afferrare le casse A) tenendo conto di diverse distribuzioni delle casse A nei vari strati (eventualmente, il gruppo 1 pu? essere dotato di una telecamera e/o altri sistemi per "riconoscere" la distribuzione delle casse A e la posizione delle sponde F ravvicinate.
In una forma di realizzazione di rilevante interesse pratico, illustrata nelle figure allegate a scopo esemplificativo ma non limitativo del trovato, l'organo di presa 3 comprende una morsa 4 provvista di due ganasce 5 reciprocamente mobili. Il movimento delle ganasce 5 permette loro (e alla morsa 4/organo 3 in generale) di passare reversibilmente da almeno una configurazione inattiva (figure 4, 6 e 8), in cui sono reciprocamente distanziate (cos? da potersi portare esternamente alle sponde F da serrare, inizialmente senza toccarle o sfiorarle), ad almeno una configurazione attiva (figure 3, 5 e 7), in cui sono ravvicinate. Raggiungendo la configurazione attiva, si pu? cos? serrare tra le ganasce 5 le due (o pi?) sponde F reciprocamente ravvicinate delle due (o pi?) rispettive casse A contigue. Si noti quindi come le morse 4 possano efficacemente operare anche nei confronti di sponde F che inizialmente non si trovano perfettamente a contatto: ? sufficiente che siano sufficientemente vicine e reciprocamente parallele (ravvicinate) per permettere alle ganasce 5 stesse di serrarle e portarle in contatto.
Fintanto che la configurazione attiva ? mantenuta, l'apparato 2 pu? sollevare l'organo 3 e le casse A contigue in presa (mantenute orizzontali nella disposizione che avevano a terra o nel contenitore E), per movimentare queste ultime e depositarle ancora affiancate (passando dalla configurazione attiva a quella inattiva) sull'area di scarico D. In particolare, e con ulteriore riferimento alla soluzione delle figure allegate, l'organo di presa 3 comprende una unit? motrice 6 di almeno una delle ganasce 5 lungo un binario rettilineo 7 di guida, per il passaggio dalla configurazione inattiva alla configurazione attiva, e viceversa. L'unit? motrice 6 pu? comprendere una scatola alloggiante un motore elettrico o di altra natura e/o riduttori o altri ingranaggi, associati alla ganascia 5. Il movimento relativo conferito alle ganasce 5 permette a queste ultime di avvicinarsi o allontanarsi reciprocamente in direzione parallela al piano di appoggio (del gruppo 1 e delle casse A); tale direzione ? inoltre scelta ortogonale alle sponde F che si desiderare serrare reciprocamente.
Pi? particolarmente, le due ganasce 5 del (medesimo) organo di presa 3 sono mobili su rispettivi binari rettilinei 7, reciprocamente allineati. Sebbene dunque non si escluda la possibilit? di mantenere una ganascia 5 fissa e di muovere solo l'altra, preferibilmente esse sono entrambe mobili (comunque per l'allontanamento e avvicinamento reciproco). In quest'ultimo caso, le due ganasce 5 possono essere mosse dalla medesima unit? motrice 6 o da due distinte, come nelle figure allegate.
Utilmente, il gruppo 1 pu? comprendere una pluralit? di organi 3 di presa, per il prelievo contemporaneo di tutte le casse A del medesimo strato, che possono essere in questo caso almeno a due a due serrate in corrispondenza di rispettive coppie di sponde F reciprocamente ravvicinate. Si ? visto infatti che tipicamente lo strato di casse A da prelevare comprende un numero pi? o meno elevato di queste ultime: identificando per rispettive coppie di esse due sponde F ravvicinate, si prevede appunto di dotare il gruppo 1 di un numero adeguato di organi 3, per sollevare e trasportare contemporaneamente l'intero strato di casse A. Pi? generalmente, ? ricompresa nell'ambito di protezione qui rivendicata la possibilit? che gli organi 3 si incarichino di prelevare contemporaneamente un numero a piacere di casse A. In figura 2, nello strato rappresentato in basso a destra, si ? indicato il riferimento F per tutte e sole le sponde destinate appunto ad essere serrate dai quattro organi 3 previsti (nella specifica e non limitativa distribuzione ivi illustrata).
Qualsiasi considerazione che si ? fatta o si far? nella presente trattazione in relazione ad un organo 3 di presa, deve quindi intendersi valida per tutti (o anche solo alcuni tra) gli organi 3 effettivamente presenti nel gruppo 1.
Utilmente, gli organi 3 presentano interasse regolabile (per interasse dovendosi intendere la distanza relativa, misurata su un piano parallelo al piano di appoggio delle casse A, quindi tipicamente su un piano orizzontale).
In tal contesto, oltre al movimento di allontanamento e avvicinamento permesso dai binari 7, si sottolinea per esempio come sia prevista la possibilit? di conferire ulteriori movimenti alle morse 4, per poter spostare solidalmente entrambe le ganasce 5 (rispetto all'apparato 2) su un piano parallelo al piano di appoggio.
In generale, l'interasse regolabile (manualmente o in modo automatico) permette agli organi 3 di adeguarsi ad una diversa disposizione delle casse A da prelevare.
In una forma di realizzazione preferita (non esclusiva comunque), che permette una presa pi? salda sulle sponde F delle casse A, le ganasce 5 dell'organo di presa 3 sono sostanzialmente costituite da rispettive piastre; tali piastre sono reciprocamente affacciate con corrispondenti facce maggiori, atte appunto al serraggio almeno delle due sponde F reciprocamente ravvicinate delle almeno due rispettive casse A contigue. In altri termini, a seguito del passaggio dalla configurazione inattiva alla configurazione attiva, sono proprio le facce maggiori citate che si portano (da parti opposte) parallelamente in contatto con le sponde F, per serrarle reciprocamente e assicurare la presa stabile delle casse A contigue. Per assicurare una presa pi? efficace e ridurre il rischio di danni, le facce maggiori poc'anzi citate possono essere munite di cuscinetti tampone 5a (una sorta di protezione in gomma), utili anche per assorbire gli urti e addolcire il contatto con le sponde F. I tamponi 5a (della medesima ganascia 5 o di ganasce diverse) possono avere medesimo spessore (e medesime dimensioni in generale) o differenti, in funzione delle specifiche esigenze (e cos? pure i rebbi delle ganasce 5).
Le piastre (o comunque le ganasce 5) possono assumere la forma di volta in volta ritenuta pi? appropriata ed essere per esempio a sagoma rettangolare o quadrata. Nelle figure allegate le piastre assumono una peculiare forma a "U": cos?, ogni ganascia 5 comprende due rebbi (dotati di rispettivi cuscinetti tampone 5a) raccordati da una porzione centrale. Tale forma si rivela particolarmente utile quando, anche in funzione dello specifico orientamento reciproco delle casse A, con la medesima morsa 4 si vogliono serrare pi? di due casse A contigue. Sebbene infatti le figure 1-7 allegate propongano una forma di realizzazione in cui ciascuna ganascia 5 afferra solo due sponde F di due rispettive casse A, in generale, si ricorda che secondo il trovato ciascun organo 3 pu? serrare un numero a piacere di sponde F e di coppie di casse A contigue. Infatti, come mostra chiaramente la figura 8, la medesima morsa 4 pu? serrare e movimentare tre casse A contemporaneamente in questo modo: una ganascia 5 pu? appoggiarsi contro una sponda F lunga di una cassa A, mentre i due rebbi contrapposti dell'altra ganascia 5 nel passaggio alla configurazione attiva si portano in pressione contro sponde F corte allineate di due ulteriori casse A (tra loro affiancate), "scavalcando" le sponde F ravvicinate di queste ultime in corrispondenza della porzione centrale di raccordo tra i rebbi. Anche adottando una distribuzione analoga a quella delle figure 1-7, in cui tutte le casse A sono orientate allo stesso modo, analogamente si pu? ipotizzare che la medesima morsa 4 afferri e sposti quattro casse A contemporaneamente: ? sufficiente infatti ipotizzare che, rispetto alla figura 8, la singola cassa A sulla sinistra sia sostituita da due casse A disposte come le due di destra, e far s? che anche la ganascia 5 di sinistra prema contro sponde F di due diverse casse A cos? appunto da ottenere, complessivamente, la movimentazione contemporanea di quattro casse A.
Si sottolinea come un singolo organo 3 possa anche essere deputato a movimentare contemporaneamente un intero strato di casse A (nelle modalit? poc'anzi delineate), soprattutto se tale strato si compone di un numero esiguo di casse A.
Nella forma di realizzazione preferita, che si ribadisce nuovamente essere rappresentata nelle figure allegate a scopo illustrativo e non limitativo del trovato, l'apparato 2 comprende un robot seriale 8, che pu? essere configurato in vario modo e dotato di un qualsiasi numero di gradi di libert?, in funzione delle specifiche esigenze. Il robot 8 reca ad un'estremit? libera una struttura 9 di sostegno per l'organo 3 di presa.
Il robot 8 quindi pu? essere opportunamente programmato e riprogrammato per far eseguire all'organo 3 la traiettoria di volta in volta pi? appropriata, in funzione delle dimensioni e della distribuzione delle casse A nel contenitore E o comunque nei vari strati in cui sono collocate sull'area di carico C. La scelta di ricorrere ad un robot 8 assicura in questo senso massima versatilit?, data appunto la possibilit? di muovere con leggi di moto di ogni tipo l'estremit? libera (in funzione ovviamente della sua conformazione e dei vincoli tra i vari membri che lo compongono).
Il robot 8 ? scelto quindi in modo tale che lo spazio in cui pu? operare la sua estremit? libera ricomprende l'area di carico C (e quindi eventualmente il contenitore primario E) e l'area di scarico D (e quindi eventualmente almeno una porzione del nastro G).
La struttura 9 di sostegno pu? essere una semplice lastra (come nelle figure allegate), mantenuta (preferibilmente) parallela al suolo quantomeno nelle fasi di prelievo, scarico e movimentazione delle casse A; alla faccia inferiore della lastra possono quindi essere assicurati gli organi 3 (per esempio fissando ad essa i binari 7 su cui sono scorrevolmente guidate le morse 4). La struttura 9 pu? anche avere conformazione pi? articolata, prevedendo per esempio una intelaiatura comprendente due o pi? profilati reciprocamente mobili (uno dei quali destinato a sorreggere gli organi 3), cos? da poter variare anche la disposizione stessa degli organi 3.
Come si ? anticipato, il robot 8 (o altro apparato 2) pu? essere in grado di riconoscere ed adeguarsi a diverse distribuzioni ("mosaici") delle casse A al variare degli strati (e/o dei contenitori E). A tale scopo, pu? essere dotato di tutti gli accessori, strumenti o sensori che la persona esperta del ramo saprebbe adottare per tale finalit?.
In particolare, il gruppo 1 pu? comprendere mezzi di verifica della posizione delle casse A (nel rispettivo strato e/o nel contenitore E).
Pi? particolarmente, tali mezzi comprendono un tastatore 10 collocato in prossimit? di almeno un organo 3 di presa. Il tastatore 10 ha la funzione di rilevare eventuali anomalie nel posizionamento delle casse A rispetto alla distribuzione o mosaico attesi, e quindi di evitare danni a seguito della discesa degli organi 3 (per esempio, in caso di effettivo rilevamento dell'anomalia, si potr? immediatamente arrestare la discesa, inviando altres? un segnale di allarme, o imporre una rotazione del supporto 9 per adeguarsi alla diversa distruzione e poter comunque serrare adeguatamente le sponde F).
Come si ? sottolineato, l'ambito di protezione qui rivendicato si estende a qualsiasi impiego del gruppo, in particolare per fornire casse A a impianti di trattamento o movimentazione di prodotti B di qualsiasi tipo e per qualsiasi finalit?. In tal contesto quindi, la sezione iniziale dell'impianto pu? coincidere con l'area di scarico D, dove pu? essere collocato un nastro G o altro sistema di trasporto delle casse A.
Nel contempo, costituisce oggetto della presente trattazione e della protezione qui rivendicato una specifica tipologia di stazione 100 di alimentazione di casse A di prodotti ortofrutticoli B.
Tale stazione 100 comprende dunque almeno un'area di carico C di casse A di prodotti ortofrutticoli B, in cui pu? essere collocato almeno un contenitore primario E alloggiante almeno uno strato di casse A di prodotti ortofrutticoli B reciprocamente contigue. Inoltre, la stazione 100 comprende il sistema di trasporto di casse A, del tipo di un nastro trasportatore G, di un trasportatore a rulli, o simili, che definisce con almeno una sua porzione l'area di scarico D delle casse A. Di nuovo, la stazione 100 pu? rappresentare il primo stadio di un qualsiasi tipo di impianto o linea di trattamento di prodotti ortofrutticoli B.
Secondo il trovato, tale stazione 100 comprende dunque un gruppo 1 di trasferimento secondo quanto sin qui illustrato (e in particolare quindi, quantomeno almeno un apparato 2 di movimentazione di almeno un organo 3 di presa).
L'ambito di protezione qui rivendicato deve essere considerato esteso anche a un procedimento di trasferimento di casse A di prodotti ortofrutticoli B, che pu? essere attuato mediante il gruppo 1 qui descritto.
Il procedimento consiste quindi, in una fase a., nel collocare in un'area di carico C almeno uno strato di casse A di prodotti ortofrutticoli B contigue (tipicamente si prevede di collocare una pluralit? di strati sovrapposti di casse A) e successivamente, in una fase b., nel serrare almeno due sponde F reciprocamente ravvicinate di almeno due rispettive casse A contigue mediante l'organo di presa 3.
Dopo aver serrato le sponde F, il procedimento consiste, in una fase c., nel prelevare le rispettive casse A contigue dall'area di carico C, e quindi, in una fase d., nel depositare queste ultime in un'area di scarico D. Preferibilmente il procedimento prevede di iterare le fasi a., b., c. e d. fino a trasferire tutte le casse A dall'area di carico C all'area di scarico D; inoltre, si sottolinea come la fase b. possa prevedere di prelevare contemporaneamente un numero a piacere di casse A ed eventualmente anche un intero strato.
Il funzionamento del gruppo (e della stazione) secondo il trovato ? stato di fatto gi? illustrato, ma se ne riporta di seguito un sunto. Nell'area di carico C possono essere posizionate casse A, preferibilmente alloggiate in un contenitore primario E e comunque distribuite ordinatamente su uno o pi? strati sovrapposti, in modo da avere sponde F ravvicinate.
In prossimit? dell'area di carico C opera il gruppo 1, che comprende un robot 8 o comunque un apparato 2 in grado di far compiere la traiettoria desiderata ad uno o pi? organi di presa 3. Gli organi di presa 3 sono configurati per afferrare le casse A (coppie di casse A contigue) in corrispondenza delle sponde F poste a reciproco contatto. Una volta afferrate, l'apparato 2 le solleva e/o comunque le sposta fino all'area di scarico D, dove gli organi 3 rilasciano le casse A, per esempio su un nastro trasportatore G.
In particolare, nella forma di realizzazione preferita il compito di afferrare le sponde F ? affidato a una o pi? morse 4, le cui ganasce 5 possono appunto essere disposte, nella configurazione inattiva, da parti opposte delle sponde F ravvicinate, per poi essere fatte avvicinare reciprocamente fino a serrare saldamente le sponde F stesse (nella configurazione attiva, come in figura 5), poi mantenuta fino al raggiungimento dell'area di scarico D.
La scelta di serrare sponde F in reciproco contatto si rivela di cruciale importanza soprattutto quando le casse A sono collocate nel contenitore E: in tal caso infatti, non ? possibile sollevare le casse A afferrandole semplicemente dall'esterno, in quanto una pinza che si muovesse in tal modo, chiudendosi attorno alle casse A si troverebbe ad impattare contro le pareti stesse del contenitore E, senza quindi poter raggiungere le sponde F.
Viceversa, il gruppo 1 secondo il trovato prevede di spostare la struttura 9 (scelta preferibilmente di dimensioni inferiori a quelle della base del contenitore E) sopra all'area di carico C, avendo cura di collocare gli organi 3 nell'area immediatamente sovrastante le sponde F ravvicinate (figure 6 e 7), per poi far scendere verticalmente gli organi 3 (anche tra le pareti del contenitore E, se necessario), semplicemente mantenendo le ganasce 5 all'esterno delle sponde F (come in figura 6).
Di fatto cio?, tenendo presente che i contenitori E hanno forma parallelepipeda aperta verso l'alto, la scelta di afferrare le casse A in corrispondenza delle sponde F contigue, permette di contare su una comoda zona di presa, sempre facilmente accessibile senza intralcio alcuno.
Si noti peraltro come, senza uscire dall'ambito di protezione qui rivendicato, il gruppo 1 possa essere efficacemente impiegato per prelevare e trasportare anche una sola cassa A (afferrando una singola sponda F, se adeguatamente distante da eventuali altre casse A), se ci? ? richiesto dalle specifiche esigenze.
Il gruppo 1 e la stazione 100 che lo incorpora permettono quindi di svolgere la fase di prelievo (dal contenitore E) e deposito (sul nastro G o su un altro analogo sistema di movimentazione) delle casse A in modo automatico, senza richiedere l'intervento di uno o pi? operatori e quindi senza sottoporre questi ultimi a gravosi sforzi fisici. Quando le casse A sono collocate nei contenitori E, l'operativit? del gruppo 1 non ? in alcun modo intralciato dalle pareti laterali dei contenitori E stessi.
Evidentemente, i limiti di velocit? di movimentazione dell'apparato 2 sono ben superiori a quelli dell'operatore, ed ? quindi possibile ottenere tempi di trasferimento sensibilmente minori a quelli delle soluzioni note (ovviamente, senza dover richiedere sforzi aggiuntivi agli operatori o senza incrementarne il numero).
Il ricorso ad un robot 8, al quale viene affidato il compito di movimentare gli organi 3, permette di assicurare grande versatilit?, oltre che affidabilit?, al trovato, in quanto ? possibile programmare e riprogrammare a piacimento le leggi di moto degli organi 3, in funzione delle specifiche esigenze e della distribuzione delle casse A negli strati che di volta in volta si presentano nell'area di carico C.
Si ? in pratica constatato come il gruppo e la stazione di alimentazione (e anche il procedimento secondo il trovato, assolva pienamente il compito prefissato, in quanto il ricorso ad un apparato di movimentazione di almeno un organo di presa, configurato per il serraggio di due sponde reciprocamente ravvicinate di due rispettive casse contigue, permette di trasferire casse di frutta o di altri prodotti ortofrutticoli, tipicamente ad un nastro o altro analogo sistema di movimentazione, in modo pratico e agevole.
Il trovato, cos? concepito, ? suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realt? sostituite con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
In pratica i materiali impiegati, nonch? le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (12)

R I V E N D I C A Z I O N I
1. Gruppo di trasferimento di casse (A) di prodotti ortofrutticoli (B), caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un apparato (2) di movimentazione di almeno un organo (3) di presa, detto apparato (2) essendo configurato per la movimentazione di detto organo (3) tra una area di carico (C) delle casse (A), in cui ? collocabile almeno uno strato di casse (A) di prodotti ortofrutticoli (B) contigue, e una area di scarico (D) delle casse (A), detto organo (3) essendo configurato per il serraggio di almeno due sponde (F) reciprocamente ravvicinate di almeno due rispettive casse (A) contigue, per il prelievo di almeno due casse (A) contigue dall'area di carico (C) e il deposito nell'area di scarico (D).
2. Gruppo secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto organo (3) di presa comprende una morsa (4) provvista di due ganasce (5) reciprocamente mobili, per il passaggio reversibile da almeno una configurazione inattiva, in cui sono reciprocamente distanziate, ad almeno una configurazione attiva, in cui sono ravvicinate per il serraggio tra dette ganasce (5) delle almeno due sponde (F) reciprocamente ravvicinate delle almeno due rispettive casse (A) contigue.
3. Gruppo secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detto almeno un organo (3) di presa comprende una unit? motrice (6) di almeno una di dette ganasce (5) lungo un binario rettilineo (7) di guida, per il passaggio da detta configurazione inattiva a detta configurazione attiva, e viceversa.
4. Gruppo secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che dette due ganasce (5) di detto almeno un organo (3) di presa sono mobili su rispettivi detti binari rettilinei (7) di guida, reciprocamente allineati.
5. Gruppo secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere una pluralit? di detti organi (3) di presa, per il prelievo contemporaneo di tutte le casse (A) del medesimo strato, almeno a due a due serrate in corrispondenza di rispettive coppie di sponde (F) reciprocamente ravvicinate.
6. Gruppo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detti organi (3) presentano interasse regolabile.
7. Gruppo secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che dette ganasce (5) di detto almeno un organo (3) di presa sono sostanzialmente costituite da rispettive piastre, reciprocamente affacciate con corrispondenti facce maggiori, atte al serraggio almeno delle due sponde (F) reciprocamente ravvicinate delle almeno due rispettive casse (A) contigue.
8. Gruppo secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto apparato (2) comprende un robot seriale (8), recante ad un'estremit? libera una struttura (9) di sostegno per detto almeno un organo (3) di presa.
9. Gruppo secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di verifica della posizione delle casse (A).
10. Gruppo secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detti mezzi comprendono un tastatore (10) collocato in prossimit? di almeno un detto organo (3) di presa.
11. Stazione di alimentazione di casse (A) di prodotti ortofrutticoli (B), che comprende almeno un'area di carico (C) di casse (A) di prodotti ortofrutticoli (B), in cui ? collocabile almeno un contenitore primario (E) alloggiante almeno uno strato di casse (A) di prodotti ortofrutticoli (B) contigue, e almeno un sistema di trasporto di casse (A), del tipo di un nastro trasportatore (G), di un trasportatore a rulli, o simili, definente con almeno una sua porzione un'area di scarico (D) delle casse (A), caratterizzata dal fatto di comprendere un gruppo (1) di trasferimento secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti.
12. Procedimento di trasferimento di casse (A) di prodotti ortofrutticoli (B), attuabile mediante un gruppo (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, che consiste nel:
a. collocare in un'area di carico (C) almeno uno strato di casse (A) di prodotti ortofrutticoli (B) contigue,
b. serrare almeno due sponde (F) reciprocamente ravvicinate di almeno due rispettive casse (A) contigue mediante detto organo di presa (3),
c. prelevare almeno due casse (A) contigue dall'area di carico (C),
d. depositare le almeno due casse (A) contigue in un'area di scarico (D).
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Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
GB1118748A (en) * 1964-08-03 1968-07-03 Kumag Ag A device for stacking and un-stacking open-topped containers, in particular crates
EP2331300A1 (en) * 2009-07-27 2011-06-15 J&L Group International, LLC System and methods for forming stacks

Patent Citations (2)

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