IT202100012074A1 - Rulliera per lo stendimento di cavi in un impianto di stendimento di cavi ed impianto di stendimento di cavi comprendente tale rulliera - Google Patents

Rulliera per lo stendimento di cavi in un impianto di stendimento di cavi ed impianto di stendimento di cavi comprendente tale rulliera Download PDF

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IT202100012074A1
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IT
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trolleys
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cables
roller conveyor
bundle
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IT102021000012074A
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Alberto Oscar
Stefano Osio
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Tesmec Spa
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    • HELECTRICITY
    • H02GENERATION; CONVERSION OR DISTRIBUTION OF ELECTRIC POWER
    • H02GINSTALLATION OF ELECTRIC CABLES OR LINES, OR OF COMBINED OPTICAL AND ELECTRIC CABLES OR LINES
    • H02G1/00Methods or apparatus specially adapted for installing, maintaining, repairing or dismantling electric cables or lines
    • H02G1/02Methods or apparatus specially adapted for installing, maintaining, repairing or dismantling electric cables or lines for overhead lines or cables
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"RULLIERA PER LO STENDIMENTO DI CAVI IN UN IMPIANTO DI STENDIMENTO DI CAVI ED IMPIANTO DI STENDIMENTO DI CAVI COMPRENDENTE TALE RULLIERA"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad una rulliera per lo stendimento di cavi, quali ad esempio conduttori elettrici, funi, fibre ottiche, o simili, o per la loro sostituzione, in un impianto di stendimento di cavi, e anche ad un impianto di stendimento di cavi comprendente tale rulliera.
In particolare il presente trovato si riferisce ad una rulliera utilizzabile in un impianto di stendimento, ad esempio, di una linea elettrica aerea ad alta tensione ed in generale alle linee aeree che prevedono lo stendimento cosiddetto ?frenato? di tali cavi.
STATO DELLA TECNICA
E noto che lo stendimento dei cavi di linee elettriche aeree, linee di distribuzione dati, od altre, si esercita con impianti che realizzano il principio della ?tesatura frenata?, dove una o pi? macchine ?argano? recuperano una o pi? funi o vecchi conduttori da sostituire ed una o pi? macchine ?freno? esercitano la frenatura dei conduttori nuovi in corso di stendimento per garantire una configurazione geometrica in campata che eviti interferenze con ostacoli naturali e/o artificiali. Questi impianti pertanto effettuano lo stendimento e la tesatura controllata di tali cavi. In particolare, i suddetti impianti di stendimento prevedono una macchina con funzione di argano configurata per recuperare un cavo, o una fune di acciaio, con funzione traente, mediante avvolgimento di quest?ultimo su una rispettiva coppia di tamburi o cabestani di trazione. I suddetti impianti di stendimento comprendono, sull?altro lato della linea da stendere, una macchina con funzione di freno configurata per controllare la tensione di svolgimento del o dei cavi da stendere mediante avvolgimento dello stesso sulla rispettiva coppia di cabestani di svolgimento laddove il cavo sia trazionato, ad esempio, per azione della macchina argano.
In particolare, la macchina freno esercita sui cavi in fase di stendimento una tensione controllata per garantire che gli stessi possano restare sospesi ad opportuni dispositivi di guida previsti su sostegni intermedi e si dispongano secondo la configurazione della catenaria sospesa con inflessione controllata. In questo modo, i cavi non strisciano a terra e restano distanti da eventuali ostacoli presenti sotto i cavi stessi, quali ad esempio attraversamenti stradali o ferroviari, intersezione di altre linee elettriche ecc.
Per lo stendimento dei cavi vengono normalmente usate funi traenti pilota, oppure gli stessi cavi elettrici da sostituire gi? presenti sulle linee. Le macchine di stendimento comprendono due o pi? coppie abbinate di cabestani, sui quali vengono avvolti i cavi: se il cavo viene tirato la tesatrice ? utilizzata come argano, mentre se il cavo viene frenato dall?azione del cabestano stesso, la tesatrice viene utilizzata come freno per regolare la corretta tensione del cavo durante la tesatura.
Gli opportuni dispositivi di guida previsti su sostegni intermedi, ad esempio tralicci, sono tipicamente rappresentati da supporti costituiti da una serie di carrucole, tutte rotanti folli attorno ad un comune asse, e sulle quali inizialmente scorrono le funi traenti e successivamente i conduttori. Quando i cavi conduttori hanno raggiunto la tensione richiesta vengono tolti dalla gola della relativa carrucola di supporto e bloccati nella posizione definitiva mediante operazioni manuali.
II diametro minimo delle carrucole ? fissato dalle norme vigenti in funzione del diametro del conduttore, tipicamente 20 volte il diametro del conduttore, e quindi le dimensioni di tali carrucole possono raggiungere dimensioni notevoli. Tali norme mirano infatti ad evitare l?impiego di carrucole di diametro ridotto, che favorirebbero le operazioni di tesatura, ma che danneggerebbero il conduttore a causa della elevata pressione superficiale che si instaurerebbe tra le gole di detta carrucole ed il cavo stesso. In pratica la scelta della carrucola viene fatta mediando le esigenze di praticit? con l?esigenza di non rovinare il cavo gi? all?atto del montaggio.
In tempi pi? recenti, per evitare la concentrazione degli sforzi di schiacciamento del conduttore sulle gole delle carrucole, nonch? per evitare angoli di piegatura compromissori della resistenza meccanica del conduttore, vengono adottate delle cosiddette rulliere, ovvero una pluralit? di rulli disposti secondo un arco di cerchio, che definisce l?arco geometrico equivalente di lavoro di tali rulliere.
L?arco geometrico di lavoro della suddetta rulliera ha tuttavia valore fisso, quindi definito in fase di costruzione, pertanto tale rulliera si rivela poco flessibile riguardo alle modalit? di funzionamento e impiego.
? altres? noto che la sostituzione dei conduttori, ad esempio di conduttori tradizionali tipo ACSR (Aluminium Conductor Steel Reinforced) con conduttori di tipologia HTLS (High Temperature Low Sag), avviene con la tecnologia del cosiddetto ?re-conductoring?, ovvero l?utilizzo dei conduttori vecchi da sostituire come elementi traenti per tirare i nuovi conduttori. Questo ovviamente quando le condizioni dei vecchi conduttori e degli elementi su essi installati, quali distanziatori o giunti in campata, ne consentano l?utilizzo come elementi traenti.
L'attuale metodo di sostituzione dei conduttori aerei prevede:
- posizionamento sui tralicci della sezione di stendimento delle carrucole o delle rulliere per stendimento del conduttore;
- rimozione dei vecchi conduttori dai gioghi di sospensione previsti al fondo delle catene isolatori installate sui tralicci di supporto della linea aerea;
- posizionamento dei vecchi conduttori nelle gole delle carrucole o delle rulliere di stendimento;
- rimozione dei distanziatori/smorzatori di vibrazione installati a distanze prefissate lungo ogni campata dei conduttori esistenti, mediante carrelli traslanti sul fascio di conduttori con a bordo uno o due operatori;
- collegamento del nuovo conduttore o di una fune traente al conduttore esistente;
- recupero del vecchio conduttore tramite un argano freno stoccando poi il vecchio conduttore su bobine vuote preventivamente preparate alla stazione argano;
- il nuovo conduttore verr? rilasciato dalla bobina su cui ? avvolto mediante l?utilizzo di un freno (o argano freno) per consentire la tesatura frenata del nuovo conduttore.
Le linee aeree in alta tensione sono composte normalmente da fasci di conduttori multipli (da 2 a 8 conduttori).
La rimozione dei cosiddetti distanziatori, ovvero di quei dispositivi installati a distanza prefissata sul fascio di conduttori lungo la campata, viene normalmente eseguita mediante l?utilizzo di carrelli, detti anche carrozzini di ispezione, dotati di ruote di appoggio configurate secondo la conformazione geometrica del fascio di conduttori, che traslano sul fascio di conduttori trasportando uno o due operatori lungo la campata, permettendo la rimozione progressiva dei distanziatori installati sul fascio prima di iniziare la fase di recupero dei conduttori stessi.
La stessa procedura si attua al termine della tesatura dei conduttori per l?installazione dei nuovi distanziatori sul fascio di conduttori nuovi appena installati.
Laddove non sia ritenuto possibile oppure adeguatamente sicuro installare carrelli di trasporto del personale sul fascio di conduttori esistenti prima dell?operazione di re-conductoring, ci si trova nell?impossibilit? di rimuovere i distanziatori installati prima dell?operazione di tesatura.
Si rende pertanto necessario recuperare i conduttori con i distanziatori installati, rimuovendo questi ultimi quando approcciano l?area di lavoro antistante la carrucola o rulliera, raggiungibile dagli operatori per mezzo di opportuni accessori di scalata e/o stazionamento, quali scale di sospensione o piattaforme di lavoro, collegate ad elementi fissi del traliccio, che permettono di raggiungere e stazionare in sicurezza nell?area di lavoro adiacente alla carrucola o rulliera, ai fini della rimozione dei distanziatori dai conduttori in recupero, prima che questi vadano ad incastrarsi nella carrucola o rulliera.
Considerando che le tradizionali carrucole o rulliere di stendimento presentano le ruote o le singole linee di rulli montate affiancate e parallele, si intuisce che non ? possibile alloggiare i conduttori di un fascio multiplo oltre i due conduttori su tali carrucole o rulliere, per esempio un fascio quadrinato, caratterizzato da conduttori posizionati a due a due su piani paralleli, in quanto nella fase di approccio alla carrucola o rulliera la conformazione del fascio verrebbe a modificarsi passando da due piani ad un solo piano, generando il rischio molto alto di uno scarnicolamento, o comunque di una anomala forzatura meccanica dei conduttori, e quindi di fatto rendendo impossibile recuperare i vecchi conduttori di un fascio quadrinato con i distanziatori installati fino ad approcciare la carrucola e/o rulliera.
Le problematiche spiegate sopra per un fascio quadrinato possono essere estese facilmente a tutte le configurazioni in fascio di conduttori superiori a due, quindi fascio trinato, pentanato, esanato e cosi via.
Esiste pertanto la necessit? di perfezionare una rulliera per lo stendimento di cavi e quindi un impianto di stendimento di cavi che possano superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica nota. In particolare, uno scopo del presente trovato ? quello di realizzare una rulliera per lo stendimento di cavi in configurazione a fascio, ovvero una rulliera mediante la quale, durante in particolare le operazioni di recupero dei cavi, possa essere replicata la configurazione geometrica a fascio dei cavi da recuperare, in modo da evitare interventi sui cavi stessi, quali passaggi dei cavi da pi? piani di giacenza ad un solo piano di giacenza o altro.
Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di realizzare una rulliera che sia efficiente ed eviti il rischio di impuntamenti o interferenze del cavo anche al passaggio di elementi che compongono la catena cinematica del sistema di tesatura, quali giunti in campata o simili.
Un ulteriore scopo del presente trovato inoltre ? quello di realizzare una rulliera che abbia caratteristiche di modularit? e quindi possa essere installata su cavi esistenti con configurazione a fascio senza richiedere interventi sui conduttori stessi, come ad esempio la loro rimozione o spostamento.
Un ulteriore scopo del presente trovato ? la realizzazione di un impianto di tesatura nel quale lo stendimento dei cavi in configurazione a fascio avvenga in modo efficiente e sicuro.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato ? espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell?idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi e secondo il presente trovato, una rulliera per lo stendimento di cavi secondo una configurazione a fascio, ovvero una configurazione geometrica comprendente una pluralit? di cavi giacenti su una pluralit? di piani, comprende un telaio dove sono posizionate una pluralit? di coppie di carrelli provvisti ciascuno di almeno una coppia di ruote di sostegno di un cavo da stendere. Tali carrelli sono incernierati a tale telaio e ruotabili attorno a rispettivi assi di rotazione in modo da variarne l inclinazione rispetto a tale telaio e quindi da variare il raggio di curvatura di tale cavo. Ciascuna coppia di carrelli ? diretta lungo una direzione di stendimento di un relativo cavo di tale fascio, in modo che tali coppie di carrelli risultino allineate con i cavi e ne replichino la suddetta configurazione a fascio.
Vantaggiosamente, mediante la presente rulliera pu? essere replicata la configurazione geometrica a fascio dei cavi da recuperare, in modo da evitare interventi sui cavi stessi, quali passaggi dei cavi da pi? piani di giacenza ad un solo piano di giacenza o altro, in particolare durante le operazioni di recupero dei cavi, ovvero di re-conductoring.
La presente rulliera si rivela inoltre estremamente efficiente ed evita il rischio di impuntamenti o interferenze del cavo anche al passaggio di elementi che compongono la catena cinematica del sistema di tesatura, quali giunti in campata o simili.
Secondo un ulteriore aspetto del trovato, la rulliera pu? comprendere una o pi? coppie di carrelli situate ad una prima altezza ed una o pi? coppie di carrelli situate ad una seconda altezza diversa da detta prima altezza. La rulliera pu? comprendere almeno due prime coppie di carrelli, configurate per allinearsi con una prima coppia di cavi giacenti su un primo piano, ed almeno due seconde coppie di carrelli, configurate per allinearsi con una seconda coppia di cavi giacenti su un secondo piano. Gli assi di rotazione di tali due prime coppie di carrelli possono giacere su uno stesso piano sostanzialmente orizzontale.
Gli assi di rotazione di tali due seconde coppie di carrelli possono giacere su uno stesso piano sostanzialmente orizzontale.
Le ruote di tali due prime coppie di carrelli possono essere allineate in direzione sostanzialmente verticale con le ruote di tali due seconde coppie di carrelli.
Tale telaio pu? essere composto da una serie di elementi modulari e collegabili tra loro mediante mezzi di fissaggio amovibili.
La presente rulliera ha quindi caratteristiche di modularit? e pu? essere installata su cavi esistenti con configurazione a fascio senza richiedere interventi sui cavi stessi, come ad esempio la loro rimozione o spostamento.
Tale telaio pu? comprendere almeno un primo elemento superiore a tali coppie di carrelli, almeno una coppia di elementi laterali ed almeno un elemento inferiore.
Ciascuno di tali elementi laterali ha una forma generalmente quadrangolare e ciascun asse di rotazione di tali carrelli ? posizionato in prossimit? dei vertici di tali elementi.
Un ulteriore oggetto del trovato ? un impianto di stendimento di cavi secondo una configurazione a fascio, provvisto di almeno una macchina argano ed almeno una macchina freno posizionate su lati opposti rispetto ad uno o pi? sostegni intermedi, sui quali sono posizionate una o pi? rulliere di stendimento di cavi come sopra definite.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi del presente trovato appariranno chiari dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 ? una vista schematica di un impianto di stendimento di cavi secondo il presente trovato;
- la fig. la ? una rappresentazione schematica di un fascio di cavi;
- la fig. 2 ? una vista in assonometria di una rulliera per lo stendimento di cavi secondo il presente trovato;
- la fig. 3 ? una vista laterale della rulliera;
- la fig. 4 ? una vista frontale della rulliera;
- le figure 5a e 5b rappresentano due fasi di lavoro della presente rulliera al passaggio di un giunto in campata.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente combinati o incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si far? ora riferimento nel dettaglio alle possibili forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o pi? esempi sono illustrati nelle figure allegate a titolo esemplificativo non limitativo. Anche la fraseologia e terminologia qui utilizzata ? a fini esemplificativi non limitativi.
Con riferimento ai disegni allegati, in fig. 1 ? illustrato schematicamente un impianto 10 di stendimento, secondo il presente trovato, configurato per stendere un fascio 11 di cavi 18 ovvero, ad esempio, pi? conduttori elettrici di una linea aerea ad alta tensione.
Il fascio 11, si veda l?ingrandimento schematico della zona Z1 di fig.1a, pu? essere ad esempio un fascio 11 quadrinato, ovvero comprendente quattro cavi 18 giacenti a coppie su due piani P1 e P2. Come si pu? osservare, i piani P1 e P2 sono sostanzialmente paralleli, orizzontali e collocati a diverse altezze, pertanto, per il recupero dei cavi 18 con le rulliere tradizionali, sarebbe necessario portare tutti i cavi 18 su uno stesso piano e ci? pu? comportare diversi problemi, come detto in premessa, ad esempio problemi di sicurezza, scarnicolamenti, anomale forzature meccaniche dei cavi 18 e altro, laddove si recuperi il fascio con i distanziatori installati.
Pi? in generale, la configurazione a fascio dei cavi ? una configurazione geometrica comprendente una pluralit? di cavi giacenti su una pluralit? di tali piani sostanzialmente paralleli, in particolare con numero di cavi complessivi maggiore a due. Quindi tale configurazione potrebbe essere anche a fascio trinato, pentanato, esanato o altro.
Lungo il fascio 11 di cavi 18 possono essere disposti pi? distanziatori in modo da mantenere i cavi 18 nella configurazione schematizzata ed alla giusta distanza reciproca.
L?impianto 10 comprende, per lo stendimento del fascio 11, almeno una macchina freno 12 ed almeno una macchina argano 14, ognuna di queste provvista di uno o pi? organi di avvolgimento o svolgimento, o cabestani 13.
Tale macchina freno 12 e tale macchina argano 14 possono essere anche del tipo argano-freno, ovvero combinate per svolgere selettivamente sia la funzione di argano che la funzione di freno.
Almeno una macchina freno 12 e almeno una macchina argano 14, sono posizionate da parti opposte rispetto a sostegni intermedi 15, ad esempio tralicci, su cui ? installato il fascio 11. Nel caso di utilizzo di macchine di tipo argano-freno, almeno una macchina argano-freno sar? posizionata su ogni lato rispetto ai sostegni intermedi.
I nuovi cavi 18 del fascio 11 vengono alimentati all?impianto di stendimento mediante almeno una bobina 17 per ogni cavo, disposta a monte della macchina freno 12, mentre i vecchi cavi 18 vengono recuperati a valle della macchina argano 14 su una bobina 17 per ogni cavo.
Su ciascuno di tali sostegni intermedi 15, come si pu? osservare, il fascio 11 viene steso su una rulliera 16 secondo il presente trovato, sulla quale come ? noto, il fascio 11 sar? sottoposto ad una certa curvatura. Tale rulliera 16 pu? essere posizionata ad una certa altezza dal suolo e viene fissata, preferibilmente in modo amovibile, ad elementi di supporto previsti su detti sostegni intermedi, ad esempio travi, profilati in acciaio o simili.
Tale rulliera 16 comprende un telaio 19 dove sono posizionate una pluralit? di coppie C1, C2, C3 e C4 di carrelli 20a, 20b, provvisti ciascuno di almeno una coppia di ruote 21, o rulli, di sostegno di un cavo 18 da stendere. Le ruote 21 sono folli e collegate ai carrelli 20a, 20b mediante perni 22 di rotazione.
Tali carrelli 20a, 20b sono incernierati a tale telaio 19 e ruotabili attorno a rispettivi assi di rotazione A in modo da variarne l?inclinazione rispetto a tale telaio 19 e quindi da variare il raggio di curvatura di tale cavo 18. Ciascuna coppia C1, C2, C3 e C4 di carrelli 20a, 20b ? diretta lungo una direzione S di stendimento di un relativo cavo 18 di tale fascio 11 , in modo che tali coppie C1 , C2, C3 , C4 di carrelli 20a, 20b risultino allineate con i cavi 18 e replichino la configurazione a fascio 11.
Sostanzialmente, quindi, la presente rulliera 16 presenta una o pi? coppie di carrelli 20a, 20b situata ad una prima altezza, ad esempio le coppie C1, C2, ed una o pi? coppie di carrelli 20a, 20b situate ad una seconda altezza diversa da tale prima altezza, ad esempio le coppie C3, C4.
In questo caso sono illustrate quattro coppie C1, C2, C3, C4 di carrelli 20a, 20b, le quali sono configurate per sostenere un fascio 11 quadrinato con quattro cavi 18, diretti lungo una direzione S. Il numero di coppie di carrelli varia se il fascio ? costituito da un diverso numero di cavi, ad esempio tre coppie di carrelli per un fascio trinato, cinque coppie di carrelli per un fascio pentanato e cos? via.
Secondo la forma di realizzazione illustrata, la rulliera 16 pu? comprendere almeno due prime coppie C1 e C2 di carrelli 20a e 20b configurate per allinearsi con una prima coppia di cavi 18 giacenti su un primo piano P1, si veda anche fig. la, ed almeno due seconde coppie C3 e C4 di carrelli 20a e 20b configurate per allinearsi con una seconda coppia di cavi 18 giacenti su un secondo piano P2.
Gli assi A di rotazione di tali due prime coppie C1 e C2 di carrelli 20a e 20b possono giacere su uno stesso piano P3 sostanzialmente orizzontale, si vedano fig. 3 e fig. 4.
Gli assi A di rotazione di tali due seconde coppie C3 e C4 di carrelli 20a e 20b possono giacere su uno stesso piano P4 sostanzialmente orizzontale, si vedano fig. 3 e fig. 4.
Il piano P3 si trova ad un?altezza maggiore rispetto al piano P4.
Ciascuno di tali carrelli 20a, 20b pu? prevedere un telaio 23 di supporto delle ruote 21. Tale telaio 23 pu? prevedere ad esempio un perno centrale 24 di oscillazione o basculamento lungo il quale ? diretto l?asse A. Inoltre, alle estremit? di tale carrello 20a, 20b possono essere posizionati i perni 22 di rotazione delle ruote 21.
Le ruote 21 di tali due prime coppie C1, C2 di carrelli 20a, 20b possono essere allineate in direzione sostanzialmente verticale con le ruote 21 di tali due seconde coppie C3, C4 di carrelli 20a, 20b.
Il telaio 19 pu? essere composto da una serie di elementi 25, 26 e 27 modulari e collegabili tra loro mediante mezzi 28 di fissaggio amovibili, quali chiavistelli o simili.
Ad esempio, il telaio 19 pu? comprendere almeno un elemento 25 superiore, destinato al collegamento con il sostegno intermedio 15. A tale elemento 25 sono collegati una coppia di elementi 26 laterali, che sono amovibili rispetto a tale elemento 25. Inoltre, il telaio 19 comprende almeno un elemento 27 inferiore, si vedano in particolare fig. 3 e fig. 4, amovibile rispetto agli elementi 26.
In questo modo il telaio 19 assume una conformazione modulare, quindi con gli elementi 25, 26 e 27 che lo compongono separati, posizionabili sul fascio 11 e poi collegabili fra loro, senza necessariamente richiedere lo spostamento dei cavi stessi per poter inserire la rulliera 16 all? interno del fascio 11 di cavi 18.
Gli elementi 26 laterali, ad esempio, possono essere posizionati sui cavi 18 del fascio 11 dall?esterno, senza dover preventivamente spostare i cavi 18 stessi dalla loro configurazione originale, e successivamente tali elementi 26 possano essere tra loro collegati con gli altri elementi 25 e 27 superiore ed inferiore a formare un insieme rigido e portante.
Gli elementi 26, che sostanzialmente rappresentano i fianchi del telaio 19, possono essere diretti parallelamente alle coppie C1-C4 di carrelli 20a, 20b, mentre gli elementi 25 e 27 superiore ed inferiore sono diretti trasversalmente rispetto a tali coppie C1-C4.
Ciascuno degli elementi 26 pu? avere una forma generalmente quadrangolare, ad esempio rettangolare, e ciascun asse A di rotazione dei carrelli 20a, 20b delle coppie C1-C4 pu? essere posizionato in prossimit? dei vertici 29 di tali elementi 26, rendendo la struttura estremamente equilibrata, si veda ad esempio fig. 3.
Le coppie C1-C4 di carrelli 20a, 20b, si vedano ad esempio le coppie C1 e C3 di fig. 5a e fig. 5b, grazie al fatto che i carrelli 20a, 20b posti in sequenza in ciascuna coppia C1-C4 possono oscillare attorno al proprio asse A di rotazione, definiscono sostanzialmente un percorso P ad arco che presenta un raggio R di curvatura variabile, in funzione della posizione assunta dai carrelli stessi oscillanti.
Tale raggio R di curvatura ? molto ampio e variabile, normalmente ma non esclusivamente, da circa 400 mm a circa 3000 mm.
Le coppie C1-C4 di carrelli 20a, 20b cos? concepite permettono il passaggio di elementi che compongono la catena cinematica dell? impianto 10, quali ad esempio un giunto 30 in campata, senza modificare la conformazione geometrica della rulliera 16 ne dovendo rimuovere o installare altri dispositivi di guida del giunto 30 durante il passaggio all? interno della rulliera 16.
Il giunto 30 pu? avere ad esempio una lunghezza L di 1 m e pu? transitare nella rulliera 16 senza generare interferenze o impuntamenti che impediscano la corretta prosecuzione dell?operazione di tesatura e recupero dei vecchi cavi 18. Questo passaggio senza interferenze e impuntamenti dei giunti ? importante, in quanto tali giunti possono essere considerati elementi deboli e potenzialmente oggetto di rotture.
La presente rulliera 16, come visto, pu? essere utilizzata in modo efficiente e sicuro su cavi 18 in configurazione a fascio, ad esempio ma non solo la configurazione a fascio 11 illustrata, senza la necessit? di alterare la configurazione del fascio stesso.
La presente rulliera 16 pu? inoltre consentire l?auto allineamento dei carrelli 20a, 20b secondo la configurazione richiesta, e permette di minimizzare gli effetti del passaggio di elementi che compongono la catena cinematica del sistema di tesatura, quali ad esempio il giunto 30 in campata, i quali hanno sezioni materiali differenti dal fascio di conduttori, con elementi anche di dimensioni molto maggiori, e quindi che incidono sulla situazione di equilibrio della rulliera 16 sospesa.
Inoltre la presente rulliera 16 consente di mantenere le ruote 21 di ciascuna coppia di carrelli 20a, 20b sempre in contatto, grazie all?auto allineamento, con i cavi 18.
La rulliera 16 secondo il trovato ? inoltre particolarmente adatta in caso di stendimento di conduttori di tipo HTLS (High Temperature Low Sag), ovvero conduttori di ultima generazione atti a lavorare a temperature molto pi? alte rispetto ad un tradizionale conduttore ACSR (da 80?C a 150-220?C) a parit? di freccia in campata, ovvero sotto carico. Questi conduttori sono caratterizzati da anime in materiali non convenzionali (compositi, acciai invar o altro) e strati di conduttore caratterizzati da alluminio ricotto, quindi molto puro e molto conduttivo, oppure leghe di alluminio non convenzionali, quali alluminio-zirconio, caratterizzati da durezza superficiale molto bassa, e quindi estrema facilit? di danneggiamento rispetto ai conduttori tradizionali. Ogni procedimento o dispositivo che minimizzi gli sforzi sul conduttore e che ne permetta quindi di conservare l integrit? ? quindi indispensabile, e la presente rulliera 16 si adatta vantaggiosamente ed efficacemente alle caratteristiche di tali conduttori.
I conduttori HTLS sono anche caratterizzati da rapporti di avvolgimento maggiori rispetto ad un conduttore tradizionale, passando dal tradizionale valore di 20 a valori fino a 30 o anche pi? in determinati casi, quindi, a parit? di diametro del conduttore, si verrebbero a rendere necessarie carrucole di diametro non disponibile in commercio, oppure realizzabili ma a fronte di pesi, dimensioni e costi non accettabili.
Quindi la presente rulliera 16 si rivela molto vantaggiosa anche nell?utilizzo per lo stendimento di tali conduttori HTLS, poich?, tra gli altri, mediante essa ? possibile realizzare elevati raggi di curvatura pur con limitati ingombri e pesi.
? chiaro che alla rulliera per lo stendimento di cavi fin qui descritta possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti o fasi, senza per questo uscire dall?ambito del presente trovato come definito dalle rivendicazioni.
Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi per quanto attiene all?ambito di protezione sotteso nelle specifiche rivendicazioni.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Rulliera (16) per lo stendimento di cavi (18) secondo una configurazione a fascio (11), ovvero una configurazione geometrica comprendente una pluralit? di cavi (18) giacenti su una pluralit? di piani (PI, P2), caratterizzata dal fatto che comprende un telaio (19) dove sono posizionate una pluralit? di coppie (C1, C2, C3, C4) di carrelli (20a, 20b) provvisti ciascuno di almeno una coppia di ruote (21) di sostegno di un cavo (18) da stendere, in cui detti carrelli (20a, 20b) sono incernierati a detto telaio (19) e ruotabili attorno a rispettivi assi di rotazione (A) in modo da variarne l?inclinazione rispetto a detto telaio (19) e quindi da variare il raggio di curvatura di detto cavo (18), ed in cui ciascuna coppia (C1, C2, C3, C4) di carrelli (20a, 20b) ? diretta lungo una direzione (S) di stendimento di un relativo cavo (18) di detto fascio (11), in modo che dette coppie (C1, C2, C3, C4) di carrelli (20a, 20b) risultino allineate con i cavi (18) e ne replichino detta configurazione a fascio (11).
2. Rulliera (16) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che comprende una o pi? coppie (C1, C2) di carrelli (20a, 20b) situate ad una prima altezza ed una o pi? coppie (C3, C4) di carrelli (20a, 20b) situate ad una seconda altezza diversa da detta prima altezza.
3. Rulliera (16) secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che comprende almeno due prime coppie (C1, C2) di carrelli (20a, 20b), configurate per allinearsi con una prima coppia di cavi (18) giacenti su un primo piano (P1), ed almeno due seconde coppie (C3, C4) di carrelli (20a, 20b), configurate per allinearsi con una seconda coppia di cavi (18) giacenti su un secondo piano (P2).
4. Rulliera (16) secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che gli assi (A) di rotazione di dette due prime coppie (C 1 , C2) di carrelli (20a, 20b) giacciono su uno stesso piano (P3) sostanzialmente orizzontale.
5. Rulliera (16) secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che gli assi (A) di rotazione di dette due seconde coppie (C3, C4) di carrelli (20a, 20b) giacciono su uno stesso piano (P4) sostanzialmente orizzontale.
6. Rulliera (16) secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che le ruote (21) di dette due prime coppie (C1, C2) di carrelli (20a, 20b) sono allineate in direzione sostanzialmente verticale con le ruote (21) di dette due seconde coppie (C3, C4) di carrelli (20a, 20b).
7. Rulliera (16) secondo una qualsivoglia delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detto telaio (19) ? composto da una serie di elementi (25, 26, 27) modulari e collegabili tra loro mediante mezzi (28) di fissaggio amovibili.
8. Rulliera (16) secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detto telaio (19) comprende almeno un primo elemento (25) superiore a dette coppie (C1, C2, C3, C4) di carrelli (20a, 20b), almeno una coppia di elementi (26) laterali ed almeno un elemento (27) inferiore.
9. Rulliera (16) secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti elementi (26) laterali ha una forma generalmente quadrangolare e ciascun asse (A) di rotazione di detti carrelli (20a, 20b) ? posizionato in prossimit? dei vertici (29) di detti elementi (26).
10. Impianto (10) di stendimento di cavi (18) secondo una configurazione a fascio (11), ovvero una configurazione geometrica comprendente una pluralit? di cavi (18) giacenti su una pluralit? di piani (P1, P2), provvisto di almeno una macchina argano (14) ed almeno una macchina freno (12) posizionate su lati opposti rispetto ad uno o pi? sostegni intermedi (15), sui quali sono posizionate una o pi? rulliere (16) di stendimento di cavi, dette una o pi? rulliere (16) comprendendo un telaio (19) dove sono posizionate una pluralit? di coppie (C1, C2, C3, C4) di carrelli (20a, 20b) provvisti ciascuno di almeno una coppia di ruote (21) di sostegno di un cavo (18) da stendere, in cui detti carrelli (20a, 20b) sono incernierati a detto telaio (19) e ruotabili attorno a rispettivi assi di rotazione (A) in modo da variarne l?inclinazione rispetto a detto telaio (19) e quindi da variare il raggio di curvatura di detto cavo (18), ed in cui ciascuna coppia (C1, C2, C3, C4) di carrelli (20a, 20b) ? diretta lungo una direzione (S) di stendimento di un relativo cavo (18) di detto fascio (1 1), in modo che dette coppie (C1, C2, C3, C4) di carrelli (20a, 20b) risultino allineate con i cavi (18) e ne replichino detta configurazione a fascio (11).
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