IT202000020602A1 - Metodo di dispensazione di prodotti fluidi, e macchina dispensatrice di prodotti fluidi - Google Patents

Description

Descrizione del trovato avente per titolo:

"METODO DI DISPENSAZIONE DI PRODOTTI FLUIDI, E MACCHINA DISPENSATRICE DI PRODOTTI FLUIDI"

CAMPO DI APPLICAZIONE

Il presente trovato si riferisce ad un metodo di dispensazione di prodotti fluidi.

Il metodo del presente trovato si intende idoneo ad essere implementato in una macchina dispensatrice di prodotti fluidi, automatica o semiautomatica, principalmente per uso industriale o commerciale, in particolare configurata per dispensare il prodotto secondo tecniche gravimetriche e volumetriche.

Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono, inoltre, alla macchina dispensatrice idonea ad implementare il suddetto metodo.

STATO DELLA TECNICA

Sono note macchine dispensatrici, principalmente ad uso industriale o commerciale, di prodotti fluidi, per la dispensazione di prodotti quali ad esempio vernici, impregnanti e altri, per ottenere una formulazione obiettivo miscelando ad esempio tinte base e pigmenti delle tonalit? e nelle quantit? opportune.

Solitamente, le macchine dispensatrici note sono basate su tecniche di misura della quantit? di prodotto fluido di tipo volumetrico, gravimetrico o una combinazione di entrambe.

Le macchine dispensatrici basate su tecniche volumetriche controllano il volume del prodotto erogato mediante il controllo della pompa volumetrica configurata per erogarlo o a mezzo di misuratori di portata (massici, volumetrici, ecc...).

Nelle macchine dispensatrici basate su tecniche gravimetriche, viene invece rilevato il peso del prodotto erogato mediante dispositivi di misura gravimetrici per la misurazione del peso del prodotto, come ad esempio delle bilance.

Inoltre, le macchine dispensatrici possono presentare un funzionamento completamente automatico oppure semi-automatico, nelle quali ? previsto un intervento dell?operatore per gestire i diversi cicli di dispensazione. La formulazione obiettivo dei prodotti fluidi ? ottenuta miscelando almeno una tinta base e almeno un pigmento in modo da ottenere una tonalit? predeterminata. La tinta base ? di solito bianca oppure trasparente, ed ? previsto di diluirvi il pigmento, che invece ha una colorazione ben definita.

Usualmente, in un prodotto fluido finale, la tinta base ha una proporzione di gran lunga maggiore rispetto alla proporzione di pigmento; ad esempio il pigmento rappresenta di solito all? incirca il 5% della formulazione obiettivo. Concretamente, ad esempio, in un volume di 10,5 kg di prodotto finale, si trovano all? incirca 10 kg di tinta base e 0,5 kg di pigmento.

Data la differenza di volume della tinta base e del pigmento da dispensare, e con l?obiettivo di ridurre al massimo i tempi di dispensazione, pur rispettando le caratteristiche della formulazione obiettivo, la tinta base viene dispensata tramite pompe ad alta portata, ad esempio del tipo a membrana, mentre il pigmento ? erogato utilizzando altre pompe volumetriche, come ad esempio pompe a ingranaggi o a soffietto, che hanno portate minori ma precisioni maggiori.

Nelle macchine note, la tinta base e il pigmento di uno stesso prodotto fluido sono erogati in sequenza, uno dopo l?altro mediante la combinazione di tecniche gravimetriche (tinta base) e tecniche volumetriche (pigmento). Un inconveniente di questo metodo di dispensazione noto nella tecnica ? che il tempo totale di dispensazione, che ? pari alla somma del tempo di dispensazione della tinta base e del tempo di dispensazione del pigmento, ? migliorabile.

Un altro inconveniente del metodo noto sta nel fatto che, essendo la tinta base e il pigmento dispensati l?uno dopo l?altro, essi non si miscelano adeguatamente, il che comporta successivamente un tempo maggiore necessario per la fase di miscelazione dopo la chiusura del recipiente contenente il prodotto fluido.

Esiste pertanto la necessit? di perfezionare un metodo di dispensazione di prodotti fluidi che possa superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica.

In particolare, uno scopo del presente trovato ? quello di mettere a punto un metodo di dispensazione di prodotti fluidi che permetta di accorciare ulteriormente i tempi di dispensazione per aumentare la produttivit? delle macchine dispensatrici note.

Un altro scopo ? quello di rendere disponibile un metodo di dispensazione che consenta di ottimizzare la successiva fase di miscelazione dato che la tinta base e i pigmenti sono meglio amalgamati fra loro gi? durante la fase di dispensazione.

Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.

ESPOSIZIONE DEL TROVATO

Il presente trovato ? espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell?idea di soluzione principale.

In accordo con i suddetti scopi, si descrive nella presente domanda un metodo di dispensazione di prodotti fluidi che supera i limiti della tecnica nota ed elimina i difetti in essa presenti.

In accordo con forme di realizzazione, ? previsto un metodo di dispensazione di prodotti fluidi che comprendono almeno un fluido base dispensato con tecniche gravimetriche e almeno un fluido aggiuntivo, ad esempio un fluido colorante, dispensato con tecniche volumetriche. Il metodo ? in particolare implementabile su una macchina dispensatrice comprendente una stazione di dispensazione in corrispondenza della quale ? collocata una testa di dispensazione dotata di almeno due ugelli di dispensazione.

Il metodo prevede una fase di dispensazione del fluido di base attraverso un primo ugello della testa di dispensazione. La dispensazione del fluido di base ? eseguita vantaggiosamente con l?ausilio di primi mezzi di dispensazione, ad esempio mezzi di pompaggio e misurato con tecniche gravimetriche.

Si prevede anche una fase di dispensazione del fluido aggiuntivo attraverso un secondo ugello della testa di dispensazione. Il fluido aggiuntivo ? dispensato tramite secondi mezzi di dispensazione, preferibilmente di tipo volumetrico.

Secondo il trovato, la dispensazione del fluido base e la dispensazione del fluido aggiuntivo avvengono simultaneamente, almeno in parte.

Il fluido base e il fluido aggiuntivo sono configurati per essere miscelati assieme per formare la formulazione obiettivo. Ci? implica che il fluido base e il fluido aggiuntivo siano dispensati tramite due ugelli della stessa testa di dispensazione, in corrispondenza della stessa stazione di dispensazione, e opportunamente in uno stesso recipiente di raccolta. Si pu? anche prevedere che la dispensazione simultanea del fluido base e del fluido aggiuntivo sia eseguita in pi? recipienti posizionati su uno stesso dispositivo, cio? in corrispondenza della stessa stazione di dispensazione. Secondo forme di realizzazione, la suddetta stazione di dispensazione comprende anche un dispositivo di misura gravimetrico, e il fluido base e il fluido aggiuntivo sono dispensati in uno stesso recipiente, o in pi? recipienti, posizionato/i su tale dispositivo di misura gravimetrico.

In modo preferenziale, la dispensazione del fluido base ? completata dopo che la dispensazione del fluido aggiuntivo sia stata completata. Detto altrimenti, la dispensazione della formulazione obiettivo ? completata preferibilmente con la dispensazione del fluido di base. In alternativa si pu? prevedere di completare la dispensazione del fluido base prima di completare la dispensazione del fluido aggiuntivo.

Secondo forme di realizzazione, ? possibile interrompere temporaneamente la dispensazione di uno tra il fluido base e il fluido aggiuntivo, in modo da completare tale dispensazione dopo aver terminato la dispensazione dell?altro. Preferibilmente, si interrompe la dispensazione di fluido base in modo da completarla dopo aver completato la dispensazione del fluido aggiuntivo.

Vantaggiosamente, la dispensazione di uno tra il fluido base e il fluido aggiuntivo avviene prevalentemente in tempo mascherato durante la dispensazione dell?altro fluido. Pi? vantaggiosamente, la dispensazione volumetrica del fluido aggiuntivo avviene in tempo mascherato durante la dispensazione gravimetrica del fluido base.

Preferibilmente, la dispensazione del fluido base e la dispensazione del fluido aggiuntivo avvengono simultaneamente per almeno il 50% delle loro durate rispettive.

Favorevolmente, la dispensazione del fluido base prevede una prima durata temporale, e la dispensazione del fluido aggiuntivo prevede una seconda durata temporale. La prima e la seconda durata temporale possono essere uguali tra loro oppure differenti. Preferibilmente, la prima e la seconda durata temporale sono diverse l?una dall?altra. Pi? preferibilmente, la prima durata temporale, per la dispensazione del fluido di base, ? maggiore della seconda durata temporale, per la dispensazione del fluido aggiuntivo.

Secondo un aspetto, ? prevista anche una macchina dispensatrice comprendente almeno due unit? di contenimento per contenere almeno un fluido base e almeno un fluido aggiuntivo. Le unit? di contenimento, in particolare quella atta a contenere il fluido base per il quale ? necessario stoccare grandi quantit? in vista delle elevate portate erogate, possono essere direttamente integrate nella macchina ma anche esterne alla macchina dispensatrice, ad esempio essendo configurate come serbatoi di grande capienza fluidicamente collegati alla macchina.

Dette unit? di contenimento sono dotate rispettivamente di un mezzo di dispensazione gravimetrico, per dispensare il fluido base, e un mezzo di dispensazione volumetrico per dispensare il fluido aggiuntivo. La macchina comprende anche una stazione di dispensazione comprendente una testa di dispensazione collegata fluidicamente alle unit? di contenimento e dotata di almeno due ugelli per dispensare il fluido base e il fluido aggiuntivo, un?interfaccia utente per immettere dati di input per la preparazione di un prodotto fluido e un?unit? di controllo collegata all?interfaccia utente e ai mezzi di dispensazione delle unit? di contenimento per controllare la dispensazione dei fluidi sulla base dei dati di input. Detta unit? di controllo ? configurata per dispensare simultaneamente, almeno in parte, il fluido base e il fluido aggiuntivo mediante la stessa testa di dispensazione.

ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI

Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi del presente trovato appariranno chiari dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:

- la fig. 1 ? una vista in prospettiva di una prima forma di realizzazione di una macchina dispensatrice di prodotti fluidi idonea ad implementare il metodo secondo il presente trovato;

- la fig. 2 ? una vista in prospettiva di dettaglio, ingrandita di una stazione di erogazione e di un contenitore dei prodotti fluidi dispensati che ? associato a un dispositivo gravimetrico posto su un mezzo di supporto della macchina dispensatrice di fig.1 ;

- la fig. 3 ? una vista in prospettiva di una seconda forma di realizzazione di una macchina dispensatrice di prodotti fluidi idonea ad implementare il metodo secondo il presente trovato; e

- le fig. 4A-4H sono rappresentazioni schematiche dell?andamento dell?erogazione di un fluido base e di un fluido aggiuntivo nel corso del tempo.

Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente combinati o incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.

DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE

Si far? ora riferimento nel dettaglio alle possibili forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o pi? esempi sono illustrati nelle figure allegate a titolo esemplificativo non limitativo. Anche la fraseologia e terminologia qui utilizzata ? a fini esemplificativi non limitativi.

Con riferimento alla fig. 1 , viene descritta una macchina dispensatrice 10 di prodotti fluidi, comprendente una pluralit? di unit? di contenimento 11, almeno una stazione di dispensazione 12, almeno una testa di dispensazione 13 dei prodotti fluidi collocata in corrispondenza della stazione di dispensazione 12, mezzi di interfaccia utente 14 e un?unit? di controllo 15 programmabile.

La stazione di dispensazione 12, la testa di dispensazione 13 e i mezzi di interfaccia utente 14 sono vantaggiosamente inclusi in un modulo di comando e dispensazione 30 della macchina dispensatrice 10.

Le unit? di contenimento 11 sono preferenzialmente racchiuse in un apposito modulo 31 di contenimento configurato per collegarsi al modulo di comando e dispensazione (f?g. 1). ? per? possibile prevedere che una o pi? unit? di contenimento 11 siano disposte esternamente al modulo di contenimento 31, ad esempio nel caso in cui il volume di fluido da contenere sia maggiore rispetto al volume interno del modulo di contenimento 31. Si possono citare, quali esempi di unit? di contenimento esterne, i cosiddetti drums, IBC oppure tanks.

La macchina dispensatrice 10 rappresentata in fig. 1 comprende un secondo modulo di contenimento 31 in cui ? integrata l?unit? di controllo 15, che per? pu? essere collocata in un altro modo, ad esempio potendo essere integrata nel modulo di comando e dispensazione 30. Si noti che i moduli di contenimento 31 possono essere provvisti di un coperchio superiore 32, ad esempio per coprire le unit? di contenimento 11 in essi contenuti.

Nella fig. 1 ? rappresentata, a tiolo di esempio, una macchina dispensatrice 10 di tipo ?stand alone?, ovvero configurata per la preparazione estemporanea di prodotti fluidi, ad esempio in un esercizio commerciale.

Secondo forme di realizzazione, l?unit? di controllo 15, di tipo noto nella tecnica, pu? essere configurata come un processore o un microprocessore programmabile o altro, in grado di memorizzare ed elaborare dati.

L?unit? di controllo 15 ? atta a comprendere algoritmi di calcolo per il controllo del processo di dispensazione.

Detti algoritmi di calcolo possono implementare un metodo di dispensazione di prodotti fluidi secondo il trovato.

In accordo con forme realizzative, i mezzi di interfaccia utente 14 sono atti a permettere all?operatore la selezione della formulazione da dispensare ed il controllo e la visualizzazione dello stato di dispensazione. I mezzi di interfaccia utente 14 possono comprendere display, per esempio di tipo tattosensibile, mouse o tastiere o altri tipi di interfacce, ad esempio di tipo audio, purch? permettano all?utente di comandare e controllare l?unit? di controllo 15.

Secondo forme di realizzazione, le unit? di contenimento 11 sono configurate per contenere ciascuna un rispettivo fluido da erogare. In particolare, almeno una delle unit? di contenimento 11 contiene un fluido base, e almeno un?altra delle unit? di contenimento 11 contiene un fluido aggiuntivo, ad esempio un colorante o pigmento, da miscelare con, o diluire in, tale fluido base.

Ciascuna unit? di contenimento 11 pu? comprendere un contenitore 16 per il relativo fluido. Tale contenitore 16 comprende generalmente un?apertura superiore richiudibile tramite un coperchio 26, e attraverso la quale ? possibile introdurre il fluido allinterno del contenitore 16, ed una o pi? aperture di uscita 17 selettivamente richiudibili da idonei mezzi valvolari, di per s? noti. L?apertura di uscita 17 del fluido ? collegata alla testa di dispensazione 13 mediante condotti 18 (fig. 1).

Il contenitore 16 pu? inoltre avere un corpo di contenimento 19, o serbatoio, in cui il fluido ? contenuto fino al momento della dispensazione. A titolo di esempio, per la tipologia di macchina dispensatrice 10 illustrata in fig. 1, il corpo di contenimento 19 pu? presentare un volume da 100 ml fino a 5 litri.

La macchina dispensatrice 10 comprende anche mezzi di dispensazione, di tipo noto e non raffigurati, che sono operativamente associati alle unit? di contenimento 11 per dispensare una quantit? del fluido ivi contenuto. Ad esempio, i mezzi di dispensazione possono comprendere pompe o gruppi pompa di tipo noto nella tecnica.

Alle unit? di contenimento 11 che contengono un fluido di base sono associati mezzi di dispensazione gravimetrici, preferibilmente a grande portata, ad esempio pompe a diaframma. Alle unit? di contenimento 11 che contengono un fluido aggiuntivo sono invece associati mezzi di dispensazione volumetrici idonei ad erogare portate pi? ridotte, come ad esempio pompe ad ingranaggi o pompe a soffietto.

Con mezzi di dispensazione gravimetrici si intendono mezzi di dispensazione controllati tramite tecniche gravimetriche. Con mezzi di dispensazione volumetrici si intendono mezzi di dispensazione controllati tramite tecniche volumetriche.

In accordo con forme di realizzazione, la testa di dispensazione 13 dei prodotti fluidi comprende almeno due ugelli di dispensazione 20, preferibilmente una pluralit? di ugelli di dispensazione 20, ciascuno collegato a un rispettivo contenitore 16 tramite un rispettivo condotto 18 (fig. 1, 2 e 3). In particolare, un primo ugello 20A ? configurato per dispensare il fluido base, mediante i mezzi di dispensazione gravimetrici, e un secondo ugello 20B ? configurato per dispensare il fluido aggiuntivo, tramite i mezzi di dispensazione volumetrici (fig. 1 e 3).

La testa di dispensazione 13 ? collocata in corrispondenza di una stazione di dispensazione 12, nella quale sono solitamente disposti uno o pi? recipienti 21 entro i quali il prodotto fluido pu? essere erogato. I recipienti 21 sono vantaggiosamente aperti superiormente ed hanno una capacit? idonea a contenere la quantit? prevista della formulazione obiettivo desiderata, ad esempio possono essere configurati come barattoli o altri contenitori, generalmente di forma cilindrica o tronco-conica, come una latta colore standard.

Secondo forme di realizzazione, la testa di dispensazione 13 pu? comprendere una pluralit? di valvole (non mostrate nei disegni) configurate per regolare e controllare il flusso dei prodotti fluidi.

Vantaggiosamente, la zona di dispensazione 12 pu? presentare mezzi di supporto 22 configurati per ricevere in appoggio, in maniera stabile, gli uno o pi? recipienti 21 e/o uno o pi? dispositivi di misura 23 su cui possono essere posti gli uno o pi? recipienti 21 (figure 1 e 2).

I mezzi di supporto 22 possono comprendere un ripiano disposto in modo tale per cui la sua superficie di supporto 24 sia sostanzialmente parallela al pavimento, ovvero preferibilmente orizzontale, per un funzionamento pi? preciso del dispositivo di misura 23.

Preferibilmente, il dispositivo di misura 23 ? di tipo gravimetrico. Esso ? atto ad interfacciarsi con l?unit? di controllo 15, per fornire a quest?ultima i dati relativi alla quantit?, o massa, di fluido dispensata nel recipiente 21. Si evince che ? preferibile prevedere che l?unit? di controllo 15 sia configurata per controllare la dispensazione in funzione della quantit? o peso di fluido dispensato. In particolare, l?unit? di controllo 15 ? configurata per interrompere automaticamente la dispensazione dei fluidi quando viene raggiunto un peso totale predeterminato dei fluidi dispensati.

Nell?esempio rappresentato nelle figg. 1 e 2, il dispositivo di misura comprende una bilancia 23, quale esempio non limitativo di un dispositivo di misura idoneo a misurare il peso dei fluidi dispensati. Per esempio, la bilancia 23 pu? essere una bilancia digitale, di un tipo noto nella tecnica, avente una risoluzione di 0,02 grammi o migliore, ad esempio 0,01 grammi.

La bilancia 23 comprende favorevolmente un piano di appoggio 25 su cui pu? essere ricevuto in appoggio il recipiente 21, all?interno del quale sono dispensati i diversi fluidi per ottenere la formulazione obiettivo. Nella fig. 3 ? invece rappresentata una seconda forma di realizzazione di macchina dispensatrice 10, configurata per un uso industriale. In particolare, la macchina dispensatrice 10 comprende una pluralit? di moduli di contenimento 31, ciascuno comprendente una o pi? unit? di contenimento 11 come sopra descritte. Preferibilmente, uno dei moduli di contenimento 31 contiene l?unit? di controllo 15, ma ? possibile prevedere che quest?ultima sia integrata nel modulo di comando e dispensazione 30.

Si noti che nella seconda forma di realizzazione della macchina dispensatrice 10, i contenitori 16 possono avere volumi maggiori rispetto alla prima forma di realizzazione sopra descritta, ad esempio 20 litri oppure di pi?.

In questa forma di realizzazione, la macchina dispensatrice 10 comprende anche un dispositivo di convogliamento 40 di cui almeno un tratto attraversa la stazione di dispensazione 12 (fig. 3), in modo da potervi convogliare i recipienti 21 per il loro riempimento, e da poterli allontanare da tale stazione di dispensazione 12.

Preferibilmente, il dispositivo di convogliamento 40 pu? essere configurato come una rulliera, come illustrato in fig. 3. I recipienti 21 possono essere di capienza maggiore rispetto ai barattoli previsti nella prima forma di realizzazione.

Anche in questa forma realizzativa, la macchina dispensatrice 10 comprende, in corrispondenza della stazione di dispensazione 12, un dispositivo di misura idoneo a misurare il peso dei fluidi dispensati, ad esempio configurato come una bilancia 23, preferibilmente di tipo digitale, del tutto analogo a quello precedentemente descritto con riferimento alle figg. 1 e 2. Il dispositivo di misura 23 ? integrato nel dispositivo di convogliamento 40, secondo modalit? che risulteranno ben note al tecnico esperto del settore.

Con riferimento in particolare alle figg. 4A-4H, vengono descritte possibili forme di realizzazione di un metodo di dispensazione di prodotti fluidi implementabile su una macchina dispensatrice 10 di prodotti fluidi, ad esempio come sopra descritta.

Secondo forme di realizzazione, il metodo di dispensazione comprende preferibilmente ricevere, come dato di input, una formulazione obiettivo selezionata da un operatore tramite l?interfaccia utente 14 e comprendente almeno un fluido base e un fluido aggiuntivo, ciascuno da dispensare secondo predeterminate quantit? in modo da ottenere la formulazione obiettivo.

Una volta immesso il dato di input, l?unit? di controllo 15 provvede vantaggiosamente a calcolare i dosaggi relativi ad ogni fluido da dispensare in modo da avere le proporzioni necessarie per ottenere la formulazione obiettivo.

L?unit? di controllo 15 comanda successivamente la dispensazione del fluido base e del fluido aggiuntivo in modo che essi siano, almeno in parte, dispensati simultaneamente.

Detto altrimenti, l?unit? di controllo 15 determina un primo periodo di tempo di dispensazione gravimetrica del fluido base, avente una prima durata T1, e un secondo periodo di tempo di dispensazione volumetrica del fluido aggiuntivo, avente una seconda durata T2. L?unit? di controllo 15 comanda la dispensazione del fluido base e del fluido aggiuntivo in modo che il primo periodo di tempo e il secondo periodo di tempo siano almeno parzialmente sovrapposti o coincidenti (figg. 4A-4H).

In tal modo ? possibile accorciare i tempi di dispensazione dei fluidi per preparare la formulazione obiettivo. Ad esempio, test e prove sperimentali hanno mostrato che i tempi di dispensazione per preparare 10,5 kg di prodotto fluido ammontano a circa 55 secondi, contro 1 minuto e 30 secondi necessari con la dispensazione sequenziale.

Secondo una prima forma di realizzazione, la dispensazione del fluido base e del fluido aggiuntivo inizia allo stesso momento (figg. 4A, 4B e 4C). Qualora la prima durata T1 e la seconda durata T2 siano uguali, le dispensazioni finiscono allo stesso momento.

Nel caso in cui, invece, la prima durata T1 e la seconda durata T2 siano diverse tra loro, ovviamente le due dispensazioni finiranno in due momenti distinti. Se la prima durata T1 ? minore della seconda durata T2, la dispensazione del fluido aggiuntivo finisce dopo la dispensazione del fluido base (fig. 4B). Al contrario, se la prima durata T1 ? maggiore della seconda durata T2, la dispensazione del fluido base finisce dopo la dispensazione del fluido aggiuntivo (fig. 4C).

Si pu? anche prevedere di iniziare le due dispensazioni in due momenti diversi, ad esempio per far s? che i due periodi di tempo finiscano contemporaneamente, nonostante la prima T1 e la seconda durata T2 siano diverse tra loro, oppure per fare finire una delle dispensazioni prima dell?altra oppure dopo l?altra.

Una possibile variante del metodo prevede di avere una prima durata T1 maggiore della seconda durata T2, e di iniziare la dispensazione del fluido aggiuntivo dopo l?inizio della dispensazione del fluido base, ma di terminarla prima della fine della dispensazione di quest?ultimo (fig. 4D). In tal modo si ha una dispensazione mascherata del fluido aggiuntivo, e la durata totale di dispensazione dei fluidi corrisponde alla prima durata T1. Ci? corrisponde a una condizione di massima produttivit?.

In alternativa, sempre con una prima durata T1 maggiore della seconda durata T2, si pu? prevedere di iniziare la dispensazione del fluido aggiuntivo dopo la dispensazione del fluido base, e di farla finire anche dopo (fig. 4E).

In un?altra forma di realizzazione, la prima durata T1 ? minore della seconda durata T2. In tal caso, si pu? prevedere di dispensare il fluido base in tempo mascherato durante la dispensazione del fluido aggiuntivo, facendola iniziare dopo e finire prima della dispensazione del fluido aggiuntivo (fig. 4F). In alternativa, si pu? prevedere anche di iniziare la dispensazione del fluido base dopo l inizio della dispensazione del fluido aggiuntivo, e di farla finire dopo il termine della dispensazione del fluido aggiuntivo (fig. 4G).

Ad ogni modo, ? possibile, a prescindere della prima T1 e della seconda durata T2 di dispensazione, scegliere il momento dell?inizio di ciascuna delle dispensazioni in modo da farle finire in modo voluto, cio? l?una dopo l?altra oppure allo stesso momento, a seconda delle esigenze.

Il fatto che la dispensazione del fluido base termini dopo la fine della dispensazione del fluido aggiuntivo ha il vantaggio di rendere disponibile una dispensazione pi? precisa e pi? veloce. Infatti, finendo con la dispensazione del fluido base si pu? controllare la fine della dispensazione globale dei due fluidi sulla base del peso dei fluidi nel recipiente 21. A tale scopo, qualora ci si rendesse conto, sulla base delle durate T1, T2, che la dispensazione di fluido base sta per finire prima della dispensazione del fluido aggiuntivo, ? prevista la possibilit? di interrompere temporaneamente, e in modo volontario, la dispensazione del fluido base, e di riavviarla in un secondo momento, in modo da farla finire dopo aver completato la dispensazione del fluido aggiuntivo, come illustrato in fig. 4H. Vice versa, ? possibile prevedere l interruzione temporanea della dispensazione di fluido aggiuntivo in modo da completarla dopo aver completato la dispensazione di fluido base.

Un vantaggio che deriva da questa caratteristica ? che si determina una prima miscelazione dei due fluidi sin dalla dispensazione. Ci? fa s? che sia possibile prevedere dei tempi minori di miscelazione dopo la chiusura del recipiente 21, a vantaggio di una maggiore produttivit? della macchina dispensatrice 10, in particolare in ambito industriale.

In tal senso, ? vantaggioso che la seconda durata T2 di dispensazione del fluido aggiuntivo sia minore della prima durata T1 del fluido base, in modo da consentire svariate configurazioni temporali di dispensazione dei due fluidi che comunque permettono di terminare la dispensazione totale con la dispensazione del fluido base.

E chiaro che al metodo di dispensazione e alla macchina dispensatrice fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti o fasi, senza per questo uscire dall?ambito del presente trovato come definito dalle rivendicazioni. Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi per quanto attiene all? ambito di protezione sotteso nelle specifiche rivendicazioni.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI

1. Metodo di dispensazione di prodotti fluidi comprendenti almeno un fluido base e almeno un fluido aggiuntivo, mediante una testa di dispensazione (13) dotata di almeno due ugelli di dispensazione (20), un primo ugello (20A) atto a dispensare, mediante primi mezzi di dispensazione gravimetrici, detto almeno un fluido di base e un secondo ugello (20B) atto a dispensare, mediante secondi mezzi di dispensazione volumetrici, detto almeno un fluido aggiuntivo, detto metodo essendo caratterizzato dal fatto che la dispensazione di detto almeno un fluido base e la dispensazione di detto almeno un fluido aggiuntivo avvengono, almeno in parte, simultaneamente.

2. Metodo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto almeno un fluido base e detto almeno un fluido aggiuntivo sono dispensati in uno stesso recipiente (21) o in pi? recipienti (21), posizionato/i in corrispondenza di una stessa stazione di dispensazione (12), in cui ? compresa la testa di dispensazione (13).

3. Metodo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di prevedere di completare la dispensazione di detto almeno un fluido base prima del completamento della dispensazione di detto almeno un fluido aggiuntivo.

4. Metodo come in una qualsiasi delle rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto di prevedere di completare la dispensazione di detto almeno un fluido base successivamente al completamento della dispensazione di detto almeno un fluido aggiuntivo.

5. Metodo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di prevedere di interrompere temporaneamente la dispensazione di uno tra detto almeno un fluido base e detto almeno un fluido aggiuntivo, e di riavviarla in un momento successivo in modo da completare detta dispensazione dopo aver completato la dispensazione dell?altro tra detto almeno un fluido base e detto almeno un fluido aggiuntivo.

6. Metodo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di prevedere una prima durata (T1) per la dispensazione del fluido base e una seconda durata (T2) per la dispensazione del fluido aggiuntivo, e che detta prima durata (T1) ? maggiore di detta seconda durata (T2).

7. Metodo come nella rivendicazione 6, se dipendente dalla rivendicazione 1, 2 o 4, caratterizzato dal fatto che la dispensazione di detto fluido aggiuntivo avviene in tempo mascherato durante la dispensazione di detto fluido base.

8. Metodo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la dispensazione totale di detti fluidi che compongono il prodotto fluido ? controllata misurando il peso totale di fluidi dispensati tramite un dispositivo di misura gravimetrico (23).

9. Macchina dispensatrice (10), comprendente almeno due unit? di contenimento (11) per contenere almeno un fluido base e almeno un fluido aggiuntivo e dotate rispettivamente di un mezzo di dispensazione gravimetrico, per la dispensazione di detto almeno un fluido base, e di un mezzo di dispensazione volumetrico, per la dispensazione di detto almeno un fluido aggiuntivo, una stazione di dispensazione (12) comprendente una testa di dispensazione (13) collegata fluidicamente a dette unit? di contenimento (11) e dotata di almeno due ugelli di dispensazione (20) per dispensare rispettivamente detto almeno un fluido base e detto almeno un fluido aggiuntivo, un?interfaccia utente (14) per immettere dati di input per la preparazione di un prodotto fluido, e un?unit? di controllo (15) collegata all? interfaccia utente e ai mezzi di dispensazione di dette unit? di contenimento (1 1) in modo da comandare la dispensazione di detto almeno un fluido base e detto almeno un fluido aggiuntivo, detta macchina dispensatrice (10) essendo caratterizzata dal fatto che detta unit? di controllo (15) ? configurata per comandare la dispensazione simultanea, almeno in parte, di detto fluido base e di detto fluido aggiuntivo.

10. Macchina dispensatrice (10) come nella rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto di comprendere un dispositivo di misura gravimetrico (23) in corrispondenza della stazione di dispensazione (12) e collegata all?unit? di controllo (15), e che l?unit? di controllo (15) ? configurata per controllare la dispensazione dei fluidi base e aggiuntivo sulla base del peso totale di fluido dispensato.