IT202000018901A1 - Composizioni probiotiche e loro uso nella prevenzione e/o nel trattamento di patologie e/o disturbi della pelle - Google Patents

Composizioni probiotiche e loro uso nella prevenzione e/o nel trattamento di patologie e/o disturbi della pelle Download PDF

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Rosella Malanchin
Cristiana Piangiolino
Silvia Castegnaro
Federica Carlomagno
Chiara Pesciaroli
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Description

Descrizione del brevetto per invenzione industriale avente per titolo: ?COMPOSIZIONI PROBIOTICHE E LORO USO NELLA PREVENZIONE E/O NEL TRATTAMENTO DI PATOLOGIE E/O DISTURBI DELLA PELLE?
Campo tecnico dell?invenzione
La presente invenzione ? relativa a composizioni probiotiche comprendenti Lactobacillus plantarum, Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus reuteri, utili nella prevenzione e/o nel trattamento di patologie e/o disturbi della pelle.
Stato dell?arte
La pelle, o cute, ? uno degli organi pi? estesi del corpo umano. La pelle ? soggetta a malattie e disturbi di diversa eziologia, come ad esempio, dermatite atopica e acne.
La dermatite atopica (DA) ? una malattia allergica multifattoriale della pelle, con una elevata incidenza mondiale sia negli adulti che nei bambini.
La dermatite atopica ha carattere infiammatorio, cronico, che genera prurito, con una vasta scala di gravit?, un elevato tasso di ricadute e infezioni dovute allo sfregamento, che pu? inficiare gravemente la qualit? della vita del soggetto. I sintomi spesso associati alla dermatite atopica sono: prurito, rossore, lesioni eczematose ricorrenti, pelle secca e squamosa. A livello mondiale negli ultimi decenni, l?incidenza della dermatite atopica ? aumentata: circa il 60% della popolazione ne ? affetta, in particolar modo i bambini (il 60% nel primo anno di vita e l?85% prima dei 5 anni). Generalmente ? un disturbo tipico della prima infanzia, che tende a scomparire durante l?adolescenza, ma in alcuni casi persiste anche in et? adulta.
Per contrastare la dermatite atopica, esistono diversi trattamenti, alcuni palliativi come l?uso giornaliero di emollienti e ceramidi, per ridurre la perdita di acqua trans-epidermica, mentre altri sono prescritti per curare e prevenire le recidive, come corticosteroidi non specifici.
Recentemente, per i casi pi? acuti di dermatite atopica, ? stata approvata una terapia a base di anticorpi monoclonali: il Dupilumab, ossia un farmaco iniettabile a base di anticorpi monoclonali IgG4 umani in grado di inibire la risposta delle citochine IL-4 e IL-13 con risultati promettenti. Il suo utilizzo resta comunque oggetto di dibattito per la scarsa applicabilit? come trattamento routinario.
Sebbene l?utilizzo di medicinali ad azione antinfiammatoria sia il trattamento maggiormente prescritto, di recente si ? osservata una maggiore preoccupazione riconducibile all?alto tasso di effetti collaterali associati a questi. In aggiunta, i corticosteroidi non sono indicati per trattare parti delicate del corpo, come le palpebre, e sono altamente sconsigliati nella prima infanzia.
Alcuni studi hanno evidenziato l?efficacia dei probiotici nella prevenzione e nel trattamento della dermatite atopica, sebbene l?opinione sia conflittuale: alcuni studi clinici hanno dimostrato un miglioramento con riduzione della gravit? della malattia dopo l?assunzione di un complesso probiotico per un minimo di otto settimane, ma le evidenze scientifiche a dimostrazione della loro efficacia non sono sufficientemente solide.
L?acne ? un disturbo multifattoriale con prevalenza infiammatoria, che interessa le parti della cute ad alta concentrazione di unit? pilosebacee, strutture composte da bulbi piliferi associati a ghiandole sebacee produttrici di sebo.
L?acne pu? manifestarsi attraverso lesioni di diverso tipo che si distinguono in comedoni aperti (punti neri) o chiusi (punti bianchi), cisti, papule, pustole o noduli, in seguito all?ostruzione e infiammazione delle unit? pilosebacee; in aggiunta l?eccesso di sebo rende l?area colpita sensibile a infezioni da parte di P. acnes. Le zone dove l?acne si manifesta pi? frequentemente sono viso, dorso, petto e torace, con conseguenze negative sulla qualit? della vita del soggetto.
L?incidenza dell?acne ? elevata: colpisce maggiormente in fase adolescenziale - puberale, circa l?83% degli adolescenti, ma anche in et? adulta, specialmente nel genere femminile (circa il 20%).
Per trattare l?acne esistono diverse terapie, suddivise in trattamenti topici o sistemici, con lo scopo di ridurre la produzione di sebo, la formazione di nuovi comedoni, l?infiammazione, la carica batterica e di normalizzare il processo di cheratinizzazione.
Nei casi pi? lievi si prediligono retinoidi o antibiotici di tipo topico, nei casi pi? gravi, invece, la scelta ricade sulla via sistemica con assunzione di antibiotici o isotretinoina. Diverse evidenze dimostrano che gli antibiotici non sono efficaci contro una forma grave di acne: in questi casi si predilige l?isotretinoina, un farmaco retinoide derivante dalla vitamina A, poich? tra tutti ? il trattamento che conferisce un notevole miglioramento della condizione. Nonostante l?azione importante del farmaco sulla malattia, sono noti diversi effetti collaterali a livello delle mucose (secchezza delle fauci, nasale, e oculare) e a livello epatico con bioaccumuli di retinoidi che possono causare ipervitaminosi da vitamina A con danni permanenti a fegato e milza.
La presenza di effetti collaterali non ? associabile esclusivamente all?isotretinoina, ma anche alla maggior parte dei trattamenti farmacologici esistenti.
L?utilizzo di retinoidi topici pu? provocare irritazione, secchezza e bruciore della pelle, cos? come l?applicazione di benzoil perossido; la terapia antibiotica, seppur consigliata, non ? ritenuta la migliore strategia contro l?acne poich? tale patologia ? per il 78% di tipo infiammatorio e l?impiego di antibiotici a lungo andare potrebbe avere un impatto pi? negativo che positivo sia per l?acne che per l?alterazione del microbiota intestinale e cutaneo.
Alla luce di quanto sopra, sussiste tuttora la necessit? di individuare soluzioni alternative efficaci e sicure nella prevenzione e/o nel trattamento di patologie e condizioni croniche della pelle.
Sommario dell?invenzione
La presente invenzione si riferisce a composizioni probiotiche comprendenti Lactobacillus plantarum, Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus reuteri.
Inoltre, l?invenzione riguarda l?uso di tali composizioni nella prevenzione e/o nel trattamento di patologie e/o disturbi della pelle.
Descrizione dettagliata dell?invenzione
La presente invenzione ? relativa a composizioni comprendenti tre diverse specie probiotiche: Lactobacillus plantarum (noto anche come: Lactiplantibacillus plantarum), Lactobacillus rhamnosus (noto anche come: Lacticaseibacillus rhamnosus) e Lactobacillus reuteri (noto anche come: Limosilactobacillus reuteri).
Si ? sorprendentemente trovato che composizioni comprendenti una combinazione probiotica comprendente almeno un (uno o pi?) ceppo appartenente a ciascuna delle tre specie: Lactobacillus plantarum, Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus reuteri, sono efficaci nella prevenzione e/o nel trattamento di patologie della pelle, in particolare di patologie infiammatorie, autoimmuni o allergiche a carico della pelle.
Secondo un aspetto preferito dell?invenzione, le composizioni comprendono una combinazione di un ceppo preferito per ciascuna delle tre diverse specie probiotiche, in particolare le composizioni possono comprendere Lactobacillus plantarum PBS067, Lactobacillus rhamnosus LRH020 e Lactobacillus reuteri PBS072.
Secondo un ulteriore aspetto dell?invenzione, nelle composizioni uno dei tre ceppi appartenente a una delle tre specie: Lactobacillus plantarum, Lactobacillus rhamnosus o Lactobacillus reuteri pu? essere sostituito da un ceppo appartenente alla specie Lactobacillus acidophilus, preferibilmente dal ceppo Lactobacillus acidophilus PBS066.
Il ceppo di Lactobacillus plantarum (L. plantarum o LP) denominato ?PBS067? ? stato depositato presso DSMZ - Deutsche Sammlung von Mikroorganismen und Zellkulturen GmbH al numero di accesso ?DSM 24937? in data 17/06/2011 ai sensi del Trattato di Budapest.
Il ceppo di Lactobacillus rhamnosus (L. rhamnosus o LRH) denominato ?LRH020? ? stato depositato presso DSMZ - Deutsche Sammlung von Mikroorganismen und Zellkulturen GmbH al numero di accesso ?DSM 25568? in data 17/01/2012 ai sensi del Trattato di Budapest.
Il ceppo di Lactobacillus reuteri (L. reuteri o LR) denominato ?PBS072? ? stato depositato presso DSMZ ? Deutsche Sammlung von Mikroorganismen und Zellkulturen GmbH al numero di accesso ?DSM 25175? in data 14/092011 ai sensi del Trattato di Budapest.
Il ceppo di Lactobacillus acidophilus (L. acidophilus o LA) denominato ?PBS066? ? stato depositato presso DSMZ ? Deutsche Sammlung von Mikroorganismen und Zellkulturen GmbH al numero di accesso ?DSM 24936? in data 17/06/2011 ai sensi del Trattato di Budapest.
La presente invenzione ? relativa a composizioni comprendenti, come ingredienti attivi, almeno un ceppo appartenente a ciascuna delle seguenti specie: Lactobacillus plantarum, Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus reuteri, preferibilmente le composizioni comprendono Lactobacillus plantarum PBS067, Lactobacillus rhamnosus LRH020 e Lactobacillus reuteri PBS072, in miscela con almeno un eccipiente e/o veicolo fisiologicamente accettabile.
Le composizioni possono essere formulate mediante metodi convenzionali. Forme di somministrazione preferibili sono formulazioni solide, ad esempio capsule rigide, bustine, stick, stick oro-solubili, compresse, granulati, oppure formulazioni liquide, ad esempio flaconcini con tappo dosatore mono- o multi-dose, dispersioni multidose in fase oleosa, gocce, sciroppi, emulsioni multi-fase, etc.
Lactobacillus plantarum (LP), preferibilmente il ceppo di Lactobacillus plantarum PBS067, pu? essere presente nella composizione in percentuale in peso sul peso totale della combinazione probiotica da 10% a 30%, preferibilmente da 15% a 25%, ancor pi? preferibilmente ? pari a 20%.
Lactobacillus plantarum (LP), preferibilmente il ceppo di Lactobacillus plantarum PBS067, pu? essere presente in ogni singola dose unitaria in quantit? variabile da 0,5 a 2,5 miliardi UFC, preferibilmente in quantit? variabile da 1 a 2 miliardi UFC, pi? preferibilmente ? presente in quantit? pari a 1 miliardo UFC.
Lactobacillus rhamnosus (LRH), preferibilmente il ceppo di Lactobacillus rhamnosus LRH020, pu? essere presente nella composizione in percentuale in peso sul peso totale della combinazione probiotica da 25% a 45%, preferibilmente da 30% a 40%, ancor pi? preferibilmente ? pari a 35%.
Lactobacillus rhamnosus (LRH), preferibilmente il ceppo di Lactobacillus rhamnosus LRH020 pu? essere presente in ogni singola dose unitaria in quantit? variabile da 0,5 a 2,5 miliardi UFC, preferibilmente in quantit? variabile da 1 a 2 miliardi UFC, pi? preferibilmente ? presente in quantit? pari a 1 miliardo UFC. Lactobacillus reuteri (LR), preferibilmente il ceppo di Lactobacillus reuteri PBS072, pu? essere presente nella composizione in percentuale in peso sul peso totale della combinazione probiotica da 35% a 55%, preferibilmente da 40% a 50%, ancor pi? preferibilmente ? pari a 45%.
Lactobacillus reuteri (LR), preferibilmente il ceppo di Lactobacillus reuteri PBS072 pu? essere presente in ogni singola dose unitaria in quantit? variabile da 0,5 a 2,5 miliardi UFC, preferibilmente in quantit? variabile da 1 a 2 miliardi UFC, pi? preferibilmente ? presente in quantit? pari a 1 miliardo UFC.
Le tre specie Lactobacillus plantarum, Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus reuteri possono essere presenti in un rapporto in peso pari a 1:2,5:1,75 o in rapporto 1:1:1 se espresso in UFC.
Le composizioni probiotiche dell?invenzione possono essere somministrate per via orale o topica.
Ulteriore oggetto della presente invenzione ? l?uso delle composizioni probiotiche comprendenti almeno un (uno o pi?) ceppo appartenente a ciascuna delle seguenti specie: Lactobacillus plantarum, Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus reuteri, preferibilmente le composizioni comprendono Lactobacillus plantarum PBS067, Lactobacillus rhamnosus LRH020 e Lactobacillus reuteri PBS072, nella prevenzione e/o nel trattamento di patologie e/o disturbi della pelle, in particolare di tipo infiammatorio, allergico o autoimmune.
Secondo un aspetto preferito, le patologie e/o i disturbi di tipo infiammatorio della pelle sono scelti dal gruppo comprendente: dermatiti, come dermatite seborroica; rosacea; acne; alopecia; vasculite cutanea; forfora; vitiligine; preferibilmente dal gruppo comprendente: rosacea; acne; vasculite cutanea; eczema; orticaria; angioedema; eritema; forfora; pi? preferibilmente la patologia e/o il disturbo di tipo infiammatorio della pelle ? l?acne.
Secondo un ulteriore aspetto preferito, le patologie e/o i disturbi di tipo allergico della pelle sono scelti dal gruppo comprendente: dermatiti, come dermatite atopica, dermatite da contatto o fotoallergie da contatto; eczema; orticaria allergica; angioedema; eritema; preferibilmente la patologia e/o il disturbo di tipo allergico della pelle ? la dermatite atopica.
Le patologie e/o i disturbi autoimmuni della pelle possono essere scelti preferibilmente dal gruppo comprendente: psoriasi; lupus eritematoso sistemico, subacuto e cronico; sclerodermia; alopecia; dermatomiosite; pemfigo volgare; dermatite erpetiforme; dermatite a IgA lineari; orticaria autoimmune; vitiligine; pi? preferibilmente dal gruppo comprendente: psoriasi; dermatite erpetiforme; orticaria autoimmune.
Gli esempi di seguito riportati illustrano ulteriormente l?invenzione.
Esempi
Esempi di formulazione
Esempio 1
? stata preparata una composizione in forma di polvere in capsule contenente:
Esempio 2
? stata preparata una composizione in forma di polvere in capsule contenente:
Esempio 3
? stata preparata una composizione in forma di stick dispersibile:
Esempio 4
? stata preparata una composizione in forma di flaconcino monodose con tappo dosatore:
Esempio 5
? stata preparata una composizione in forma di polvere in stick orosolubile:
Esempio 6
? stata preparata una composizione in forma di sospensione in fase oleosa:
Esempio 7
? stata preparata una composizione in forma di stick anidro per il corpo:
Esempi sperimentali
Gli esempi sperimentali che seguono sono relativi alla valutazione dell?efficacia delle composizioni dell?invenzione nel trattamento della dermatite atopica e dell?acne.
Esempio 8 - Esperimenti in vitro
Sono stati condotti esperimenti in-vitro, per determinare l?efficacia del ceppo probiotico L. acidophilus PBS066 nel prevenire e/o trattare disturbi della pelle.
Modulazione della citochina IL-4
L?interleuchina 4 ? nota essere una citochina anti-infiammatoria e la sua presenza tende ad aumentare durante una risposta infiammatoria.
Materiali e metodi
? stata valutata la vitalit? di colture cellulari (BALB/c3T3, clone A31) trattate con SDS (sodio dodecil solfato, agente irritante/pro-infiammatorio - tempo di esposizione: 24 ore e 5 giorni) in presenza ed in assenza di probiotici.
I risultati vengono confrontati con quelli ottenuti per cellule controllo positivo trattate esclusivamente con SDS (CTR+) e cellule controllo negativo, senza alcun trattamento (CTR-).
Risultati
Il ceppo probiotico L. acidophilus PBS066 ha dimostrato di aumentare notevolmente la concentrazione della citochina anti-infiammatoria sia in una condizione acuta: 24 ore, che cronica: 5 giorni (Tabella 1).
TABELLA 1
Modulazione del fattore di necrosi tumorale ?
Il TNF-? ? prima citochina pro-infiammatoria reclutata durante l?innesco di una risposta immunitaria di tipo 1.
Materiali e metodi
? stata valutata la vitalit? di colture cellulari (BALB/c3T3, clone A31) trattate con SDS (sodio dodecil solfato, agente irritante/pro-infiammatorio - tempo di esposizione: 24 ore e 5 giorni) in presenza ed in assenza di L. acidophilus PBS066.
I risultati vengono confrontati con quelli ottenuti per cellule controllo positivo trattate esclusivamente con SDS (CTR+) e cellule controllo negativo, senza alcun trattamento (CTR-).
Risultati
Il ceppo di L. acidophilus PBS066 ha dimostrato di ridurre notevolmente la concentrazione della citochina pro-infiammatoria nella fase acuta. Tale risultato ? in linea con la fisiologia cellulare considerando che il TNF-? ? una delle citochine coinvolte nella fase acuta della risposta infiammatoria (Tabella 2).
TABELLA 2
Modulazione della capacit? antiossidante della cellula
Il potere antiossidante ? misurato per osservare la capacit? delle cellule nel rispondere a delle condizioni di forte stress ossidativo.
Materiali e metodi
E? stata valutata la capacit? antiossidante e riducente delle colture cellulari trattate con il ceppo di L. acidophilus PBS066.
La valutazione ? stata eseguita mediante saggio FRAP, ovvero la capacit? delle cellule di ridurre il ferro trivalente (ossidato) a ferro bivalente (ridotto). Il ferro rappresenta in questo sistema sperimentale un agente ossidante per via della sua natura di metallo di transizione e quindi un agente in grado di indurre stress ossidativo.
Risultati
Il ceppo di L. acidophilus PBS066 dimostrato di aumentare notevolmente il potere antiossidante della cellula sia in una condizione acuta: 24 ore, che cronica: 5 giorni (Tabella 3).
TABELLA 3
Modulazione dei marcatori di sensibilizzazione
Gli allergeni sono in grado di indurre delle alterazioni fenotipiche sulle cellule dendritiche, aumentare sia la produzione di citochine coinvolte nella risposta allergica che il numero di recettori (CD54 o CD86) sulla superficie cellulare responsabili dell?attivazione delle cellule T verso una risposta di tipo allergico.
Materiali e metodi
L?abilit? in-vitro dei probiotici nel modulare il numero di recettori CD54 e CD86 presenti sulla superficie dei monociti THP1, ? stata valutata mediante il trattamento della linea cellulare con un agente di sensibilizzazione (2,4-dinitroclorobenze ?DNCB). In seguito, attraverso il citofluorimetro, ? stato misurato l?indice di fluorescenza relativo ai singoli ceppi paragonati con il controllo negativo (sistema non perturbato da DNCB) e positivo (sistema perturbato, ma in assenza di probiotici).
Risultati
Il ceppo di L. acidophilus PBS066 ha dimostrato di inibire notevolmente l?azione dei marker di sensibilizzazione mediante la modulazione positiva dell?espressione dei recettori CD54 e CD86 (Tabelle 4 e 5):
TABELLA 4
Modulazione della Beta-Defensina2 e della Catelicidina
La Beta-Defensina e la Catelicidina sono dei peptidi coinvolti nella risposta immunitaria innata per la difesa dell?organismo dall?attacco di patogeni. Agiscono a livello locale nel distretto della pelle come prima barriera contro l?infezione nell?area di una lesione cutanea da parte dei patogeni.
Materiali e metodi
? stata valutata in vitro l?attivit? anti-infiammatoria e immunomodulante del ceppo di L. acidophilus PBS066 nelle cellule Caco2, dopo induzione di uno stress infiammatorio
da parte del lipopolisaccaride (LPS). L'attivit? immunomodulante ? stata misurata dall'espressione di Beta Defensina-2 (DEFB2) e Catelicidina Peptide Antimicrobico (CAMP) dopo induzione dell'infiammazione in presenza di PBS066. I risultati sono stati confrontanti con il controllo positivo e negativo (CTR- come cellule senza alcuna condizione di stress, CTR come cellule soggette a induzione da stress LPS).
Risultati
I risultati dimostrano come il ceppo di L. acidophilus PBS066 sia in grado di modulare positivamente i marcatori selezionati, incrementando la produzione nella linea cellulare Caco2 della Beta-Defensina e della Catelicidina come mostrato nelle Tabelle 6 e 7.
TABELLA 6
Attivit? antimicrobica
? stato osservato che infezioni da parte di S. aureus, S. epidermidis e P. acnes sono comuni nei soggetti affetti da disturbi della pelle.
Il ceppo di L. acidophilus PBS066 ha dimostrato in-vitro di avere una forte attivit? antimicrobica nei confronti di tali patogeni.
I risultati hanno evidenziato come il ceppo di L. acidophilus PBS066 abbia notevoli capacit? sia in un modello ?preventivo? - crescita in piastra del probiotico e successivo overlay del ceppo patogeno - che nel modello di ?trattamento? ? crescita in piastra del patogeno seguita da l?addizione del terreno di coltura dei ceppi probiotici arricchiti post-biotici rilasciati durante la fermentazione (Tabelle 8, 9 e 10).
Legenda: ** inibizione forte; * inibizione moderata; - nessuna inibizione.
TABELLA 8
TABELLA 9
TABELLA 10
Esempio 9 - Dermatite atopica
? stato condotto uno studio clinico per valutare l?efficacia per via orale della composizione probiotica dell?Esempio 1 rispetto alla formulazione placebo della Tabella 11 riportata di seguito nel trattamento della dermatite atopica negli adulti.
Materiali e metodi
? stato condotto uno studio clinico randomizzato in doppio cieco a gruppi paralleli controllato con placebo.
Ottanta soggetti di entrambi i sessi, di et? compresa tra i 18 e i 50 anni affetti da una forma lieve o moderata di dermatite atopica, determinata tramite SCORAD, sono stati selezionati e successivamente confermati solo se rientranti nei criteri di inclusione dello studio. I soggetti sono stati dunque suddivisi in modo omogeneo e randomizzato in due gruppi (40 soggetti per il gruppo attivo e 40 per il gruppo placebo) per ricevere una capsula al giorno della composizione dell?Esempio 1 o di placebo (Tabella 11) per 56 giorni.
TABELLA 11
I soggetti sono stati forniti di una crema idratante da utilizzare durante tutto il periodo dello studio in sostituzione della loro abituale crema per il corpo.
Le visite con lo specialista sono state programmate come segue: visita iniziale (T0d), visita a met? trattamento (T28d) e visita finale (T56d); a seguire ? stata programmata una visita di controllo a 28 giorni dalla fine dell?assunzione del prodotto (T84d).
Durante le visite sono stati valutati i seguenti parametri: valutazione clinica del corretto utilizzo del prodotto, valutazioni cliniche, strumentali e biochimiche come la ?skin tape stripping? per misurare la concentrazione delle citochine infiammatorie. Infine, durante la visita di fine trattamento e a 28 giorni dal termine di assunzione del prodotto, ai soggetti ? stato somministrato un questionario per valutare la personale percezione del trattamento.
Valutazione dell?efficacia clinica
Tutti i parametri clinici sono stati controllati e valutati da un dermatologo in un locale a temperatura controllata (T=22?2?C and RH=40-60%) dopo 15-20 minuti di acclimatazione.
La gravit? della dermatite atopica ? stata misurata attraverso l?indice SCORAD (SCORing AD) sviluppato dalla European Task Force on Atopic Dermatitis (ETFAD).
La levigatezza della pelle ? stata analizzata secondo il punteggio clinico riportato in Tabella 12.
TABELLA 12
L?idratazione cutanea ? stata misurata con metodo Corneometer?, attraverso l?utilizzo del Corneometer<?>CM 825 (Courage+Khazaka, electronic GmbH).
La valutazione indiretta della perdita d?acqua transepidermica ? stata effettuata mediante l?utilizzo del Tewameter<? >TM 300 (Courage+Khazaka electronic GmbH).
Le reazioni della pelle sia fisiche (eritema, edema, secchezza e desquamazione) che funzionali (tensione, prurito e bruciore), sono state valutate clinicamente attraverso una scala di punteggio (0. Nessuno; 1. Molto lieve; 2. Lieve; 3. Moderato; 4. Severo) e ad ogni controllo si ? osservata l?eventuale comparsa di nuove reazioni sia fisiche che funzionali o il loro peggioramento.
Ai soggetti, infine, ? stato richiesto di esprimere la loro personale opinione sul trattamento rispondendo, alla fine del trattamento e a 28 giorni dal termine di assunzione del prodotto, ad un questionario relativo all?accettabilit? ed efficacia del prodotto.
Macrofotografia digitale e skin tape stripping
Le fotografie delle aree colpite da dermatite atopica sono state eseguite per ogni soggetto durante tutte le visite di controllo (T0d, T28d, T56d, T84d) attraverso l?utilizzo di una macchina fotografica reflex professionale (NIKON 0300 digital camera).
I campioni di ?skin tape stripping? sono stati prelevati con il Corneofix<? >(Courage+Khazaka) in condizioni di temperatura, umidit? relativa e pressione controllata: sono stati eseguiti 10 strips consecutivi nell?area adiacente alla lesione. I campioni ottenuti, sono stati conservati a -80?C prima dell?analisi biochimica: in seguito ad estrazione con soluzione di tampone fosfato e l% di Triton sono state misurate le concentrazioni delle citochine: Tumor Necrosis Factor alpha (TNF-alpha), Thymus- and activation-regulated chemokine (TARC) e Thymic stromal lymphopoietin (TSLP) mediante l?utilizzo di kit commerciali ELISA (RayBio? Human TSLP ELISA, RayBio? Human TARC (CCL17) ELISA, BosterBio Human TNF-Aipha ELISA).
Analisi statistica
I dati collezionati sono stati schematizzati usando distribuzioni di sequenza (numero e percentuale) per le variabili ordinarie e categoriche. Per le variabili continue sono stati calcolati i seguenti valori: media dei valori, minimo e massimo valore, errore standard della media (SEM), variazione individuale/variazione percentuale individuale, media delle variazioni/media della variazione percentuale. I calcoli sono stati effettuati mediante l?utilizzo dei fogli di lavoro di Microsoft<? >Excel 2013 (vers. 15.0.4885.1001; Microsoft, USA) con il seguente sistema operativo: Microsoft<? >Windows 8.1 Professional (Microsoft, USA).
I risultati dei questionari di autovalutazione sono stati calcolati come percentuale (%) di soggetti a cui ? stata assegnata una valutazione specifica tra quelle proposte. Per ogni domanda, la percentuale di risposte di ciascuna opzione ? stata calcolata sommando il numero di soggetti associati ad ogni specifico parere e dividendolo successivamente per il numero totale dei soggetti.
Metodi statistici
I dati strumentali sono stati sottoposti al test ANOVA e successivamente analizzati attraverso Tukey-Kramer post-test (analisi intra gruppo); l?analisi statistica inter gruppo, ? stata effettuata sulla variazione dei dati rispetto al T0d attraverso il Bilateral Student's Test t per le variabili indipendenti.
I dati clinici sono stati analizzati utilizzando il Mann-Whitney U / Wilcoxon Rank-Sum Test (Two Samples). Il software per l?analisi statistica utilizzato ? stato il NCSS 10 statistical software (NCSS, LLC. Kaysville, Utah, USA) supportato dal seguente sistema operativo Windows Server 2008 R2 Standard (Microsoft, USA).
Un valore di p <0.05 ? stato considerato statisticamente significativo per tutte le analisi effettuate.
Risultati
Sia il trattamento con la miscela probiotica riportata nell?Esempio 1 che il placebo sono stati ben tollerati da tutta la popolazione dello studio, non sono stati registrati eventi indesiderati durante il periodo di studio; in aggiunta nessun soggetto arruolato ha abbandonato lo studio clinico. All?inizio, non sono state osservate differenze statisticamente significative tra i gruppo da trattare con la composizione probiotica riportata nell?Esempio 1 e quello da trattare con il placebo in termini di et?, genere e livello di SCORAD iniziale (Tabella 13) confermando una randomizzazione obiettiva.
TABELLA 13
Si ? osservato un generale miglioramento dei valori dello SCORAD per entrambi i gruppi, tuttavia si ? osservata una significativa e progressiva riduzione di quest?ultimo nel gruppo trattato con la composizione probiotica riportata nell?Esempio 1 per l?intero periodo di analisi (a partire da 20,9?0,5 al T0d, 16,9?0,5 al T28d, raggiungendo il 13,7?0,6 al T56d); un andamento significativamente analogo ? stato misurato anche dopo 28 dal termine di assunzione del prodotto (14,8?0,6 al T84d).
Durante l?intero periodo di studio, il gruppo che ha assunto la composizione probiotica riportata nell?Esempio 1 ha riscontrato dei valori di SCORAD significativamente ridotti rispetto al gruppo placebo e all?inizio del trattamento (p<0.001 vs valore basale vs placebo) come mostrato in Tabella 14.
TABELLA 14
Legenda:
*** Tukey-Kramer's p<0.001 vs T0
### p<0,001 Bilateral Student?s Test t per le variabili indipendenti (effettuato sulla variazione dei dati rispetto al T0) Attivo vs Placebo
La valutazione clinica della levigatezza cutanea ha evidenziato un profilo simile: il gruppo trattato con la composizione probiotica riportata nell?Esempio 1 ha mostrato un progressivo incremento nella percentuale dei soggetti che hanno presentato un miglioramento rispetto all?inizio dello studio: 57,5% al T28d e 82,5% al T56d, che ? stato mantenuto anche al T84d (77,5%). Questo miglioramento ? risultato statisticamente significativo sia rispetto all?inizio che al gruppo placebo (Tabella 15).
TABELLA 15
Legenda:
* Wilcoxon test p<0.05 vs T0 ** Wilcoxon test p<0.01 vs T0
*** Wilcoxon test p<0.001 vs T0
## p<0,01 Mann-Whitney U Test per le differenze tra attivo e placebo Inoltre, ? stato misurato un globale miglioramento dell?idratazione cutanea attraverso una riduzione della perdita d?acqua transepidermica ed un aumento dell?indice di idratazione misurato attraverso il corneometro: paragonata con l?inizio, per la perdita d?acqua transepidermica ? stata osservata una riduzione statisticamente significativa, - 9,5% al T28d e -19,3% al T56d, valore rimasto relativamente invariato a 28 giorni dal termine di assunzione del prodotto T84d -15%. Tale valore risulta essere statisticamente significativo a tutti i tempi osservati anche nei confronti del gruppo placebo (Tabella 16).
TABELLA 16
Tra parentesi sono riportate le variazioni percentuali rispetto al T0 (i.e. [Tx-T0]/T0).
Legenda:
* Tukey-Kramer's p<0.05 vs T0 ** Tukey-Kramer's p<0.01 vs T0
*** Tukey-Kramer's p<0.001 vs T0
## p<0,01 - <### >p<0,001 Bilateral Student?s Test t per le variabili indipendenti (effettuato sulla variazione dei dati rispetto al T0) Attivo vs Placebo
Un andamento analogo ? stato osservato anche per l?idratazione cutanea: il gruppo che ha assunto la composizione probiotica dell?Esempio 1 ha mostrato un progressivo e significativo aumento dell?idratazione durante il periodo di assunzione del prodotto mantenuto anche dopo 28 giorni dal termine di assunzione (22,9% al T28d, 33,7% al T56d, e 28,3% al T84d); inoltre ? stata osservata una differenza statisticamente significativa (p<0.001) rispetto al gruppo placebo ad ogni controllo (Tabella 17).
TABELLA 17
,
Tra parentesi sono riportate le variazioni percentuali rispetto al T0 (i.e. [Tx-T0]/T0).
Legenda
*** Tukey-Kramer's p<0.001 vs T0
### p<0,001 Bilateral Student?s Test t per le variabili indipendenti (effettuato sulla variazione dei dati rispetto al T0) Attivo vs Placebo
La macro fotografia digitale ? stata acquisita durante l?intero studio, fornendo una prova oggettiva del miglioramento clinico della porzione di cute affette da dermatite atopica.
La skin tape stripping, non invasiva ? stata utilizzata per misurare l?espressione delle citochine nell?area circostante le lesioni date da dermatite atopica. Rispetto al placebo, il TNF-alpha indicatore globale dello stato infiammatorio ha mostrato una progressiva e significativa riduzione al T28d e al T56d (Tabella 18). I livelli di TARC e TSLP, indicatori dello stato infiammatorio specifici per le lesioni da dermatite atopica, erano considerabilmente pi? bassi al T28d e al T56d (Tabella 19-20).
TABELLA 18
Tra parentesi sono riportate le variazioni percentuali rispetto al T0 (i.e. [Tx-T0]/T0).
Legenda:
# p<0,05 - ### p<0,001 Bilateral Student?s Test t per le variabili indipendenti (effettuato sulla variazione dei dati rispetto al T0) Attivo vs Placebo
TABELLA 19
Tra parentesi sono riportate le variazioni percentuali rispetto al T0 (i.e. [Tx-T0]/T0).
Legenda:
## p<0,01 - ### p<0,001 Bilateral Student?s Test t per le variabili indipendenti (effettuato sulla variazione dei dati rispetto al T0) Attivo vs Placebo
TABELLA 20
Tra parentesi sono riportate le variazioni percentuali rispetto al T0 (i.e. [Tx-T0]/T0).
Legenda:
### p<0,001 Bilateral Student?s Test t per le variabili indipendenti (effettuato sulla variazione dei dati rispetto al T0) Attivo vs Placebo
I soggetti appartenenti al gruppo che ha assunto la composizione probiotica dell?Esempio 1, hanno osservato un costante miglioramento della secchezza, desquamazione e tensione cutanea, ma anche del prurito e del bruciore; tali sintomi nel gruppo placebo sono rimasti stabili durante tutto lo studio.
Inoltre, sia alla fine del trattamento T56d che alla fine dello studio T84d, la percentuale dei soggetti ha raggiunto almeno il 90% di risposte positive per la sensazione ?pelle che tira?, desquamazione cutanea e prurito inteso.
A conferma di ci?, il questionario di autovalutazione ha mostrato che il 75% dei soggetti appartenenti al gruppo che ha assunto la composizione probiotica dell?Esempio 1 giudicava la propria pelle da ?poco idratata a ben idratata? dopo 56 giorni di trattamento (T56d), mentre il 60% di questi ha risposto in modo analogo alla fine dello studio (T84d). Le stesse risposte sono state riportate per il gruppo placebo rispettivamente con le seguenti percentuali: 35% e 28%.
La persistenza del beneficio del trattamento ? stato osservato anche per il prurito: all?interno del gruppo che ha assunto la composizione probiotica dell?Esempio 1, il 70% dei soggetti ha giudicato da ?buona? a ?molto buona? la riduzione della sensazione di prurito, mentre il restante 30% ha valutato il miglioramento percepito come ?sufficiente? alla fine del trattamento (T56d); quando intervistati alla fine dello studio (T84d), l?85% dei soggetti ha dichiarato che questo effetto ? stato mantenuto da ?si abbastanza? a ?si molto?, mentre solo il 15% ha dichiarato ?leggermente? per il mantenimento dell?effetto.
Nel gruppo placebo, la riduzione della sensazione di prurito ? stata percepita dal 38% dei soggetti da ?buona? a ?molto buona? e ?sufficiente? dal 45% alla fine del trattamento (T56d); in termini di effetto mantenuto, dopo 28 dal termine di assunzione del prodotto (T84d), il 25% dei soggetti ha dichiarato ?s? abbastanza? mentre il 40% ?leggermente?.
L?assunzione della composizione probiotica riportata nell?Esempio 1, in soggetti affetti da dermatite atopica nell?intervallo da leggero a moderato, ha portato ad una riduzione statisticamente significativa dell?indice SCORAD. La riduzione, osservata gi? dopo 4 settimane di assunzione del prodotto, ? stata mantenuta durante l?intera durata del periodo di trattamento e conservata anche nei 28 giorni successivi al termine di assunzione del prodotto dell?invenzione.
In questo contesto, un miglioramento del genere ? essenziale per constatare il globale beneficio sulla pelle. Lo straordinario risultato ottenuto con la miscela probiotica ? evidente non solo attraverso le analisi dei parametri clinici, ma anche attraverso le fotografie effettuate all?inizio, durante, alla fine del trattamento e 28 giorni dopo il termine.
La miscela probiotica riportata nell?Esempio 1 garantisce un continuo andamento positivo dei parametri clinici associati ai disagi dati dalla dermatite atopica nel tempo, mentre i sintomi rimangono pressoch? stabili nel gruppo placebo. Insieme alla valutazione da parte del dermatologo, il questionario di autovalutazione sottolinea un generale miglioramento dei sintomi associati alla dermatite atopica, raggiungendo risultati anche migliori nei 28 giorni successivi al termine dell?assunzione del prodotto con particolare menzione per il prurito e l?idratazione cutanea.
In conclusione, l?assunzione della miscela probiotica riportata nell?Esempio 1 contenente L. plantarum PBS067, L. reuteri PBS072 e L. rhamnosus LRH020 ha dimostrato un miglioramento dei sintomi associate alla dermatite atopica in una popolazione adulta.
Esempio 10 ? Acne
? stato condotto uno studio clinico per valutare l?efficacia per via orale della composizione probiotica dell?Esempio 2 rispetto alla formulazione placebo della Tabella 21 riportata di seguito nel trattamento dell?acne negli adulti.
Materiali e metodi
Uno studio clinico randomizzato in doppio cieco, controllato con placebo/prodotto di riferimento (composizione probiotica dell?Esempio 2) ? stato effettuato per valutare l?efficacia di un trattamento nutraceutico, combinato ad un cosmetico, nel migliorare l?aspetto della pelle in soggetti adulti affetti da acne.
TABELLA 21
Ottanta soggetti di ambo i sessi (40 soggetti per gruppo secondo le indicazioni di randomizzazione) sono stati selezionati in base ad una diversa severit? della condizione (da 1 a 3 secondo l?Investigator?s Global Assessment ? IGA). Non sono stati registrati abbandoni durante il periodo di studio.
Per ragioni etiche, tutti i soggetti hanno utilizzato un prodotto cosmetico per il trattamento dell?acne.
I soggetti sono stati dunque suddivisi in modo omogeneo e randomizzato in due gruppi (40 soggetti per il gruppo attivo e 40 per il gruppo placebo) per ricevere una capsula al giorno della composizione probiotica mostrata nell?Esempio 2 o di placebo (Tabella 10) per 56 giorni.
Le analisi strumentali sono state effettuate durante la prima visita (inizio - T0), a met? trattamento (28 giorni - T28) e a fine trattamento (56 giorni - T56). Lo studio prevedeva anche la valutazione clinica da parte di un dermatologo e un questionario di autovalutazione da parte dei volontari. Le visite effettuate sono state condotte in locali a temperatura e umidit? controllata (T = 22?2?C e RH = 40-60%). Prima della visita i soggetti sono stati fatti acclimatare per 15 - 20 minuti.
Valutazione del sebo cutaneo
La misurazione del sebo cutaneo ? stata effettuata con il Sebumeter<? >riconosciuto a livello internazionale (Sebumeter 815, Courage+Khazaka GmbH).
Il principio della misurazione ? il metodo fotometrico, con un fotometro dedicato per la misurazione del sebo.
Sulla base di questo metodo, il sebo cutaneo ? stato prelevato attraverso un nastro sintetico di 64 mm<2 >contenuto all?interno di una cassetta. Una volta raccolto il sebo, nell?apertura ? stato inserito un dispositivo dotato di fotocellula in grado di misurare la trasparenza del nastro data dalla presenza di sebo. La trasmissione di luce generata, riflette il contenuto di sebo sulla superficie dell?area analizzata d?interesse. Un microprocessore rielaborava i risultati che sono espressi sullo schermo in ?g sebo/cm? di pelle.
Valutazione dell?idratazione cutanea
L?idratazione cutanea ? stata misurata attraverso l?utilizzo del Corneometer<? >basato sulla misurazione della costante dielettrica dell?acqua.
La sonda mostra i cambiamenti di capacitanza (costante dielettrica del mezzo) a seconda del contenuto d?acqua nella pelle. Un campo di dispersione elettrica penetra nei primissimi strati della pelle (10-20 ?m) determinando la variazione nel tempo della costante dielettrica, direttamente proporzionale all?idratazione cutanea. Lo strumento utilizzato ? stato il Corneometer<? >CM 825 (Courage+Khazaka, electronic GmbH).
Valutazione del pH cutaneo
Lo strumento utilizzato ? stato il SKIN pH-METER 905<?>, Courage Khazaka GmbH.
La misura si ? basata su un elettrodo combinato, in cui sia l'elettrodo di vetro sensibile a H<+ >sia l'elettrodo di riferimento aggiuntivo sono collocati nello stesso sito, collegato ad una ulteriore sonda per le misurazioni.
Prima delle misurazioni, il pH-metro<? >SKIN<? >905 (Courage Khazaka electronic GmbH) ? stato calibrato utilizzando come riferimento soluzioni a pH noto (pH 4,01 e 1,7). Intervallo di misurazione: da 0 a 12.
Accuratezza: ? 0.1 pH
Valutazione del numero di lesioni acneiche
L?operatore ha determinato visivamente e attraverso palpazione se necessario, il numero di lesioni acneiche presenti sul viso. L?esame ? stato principalmente basato sulla valutazione del numero di papule, pustole, comedoni aperti (punti neri) e comedoni chiusi (punti bianchi) presenti sul viso dei soggetti.
Valutazione dell?uniformit? dell?incarnato
La valutazione clinica dell?uniformit? dell?incarnato ? stata valutata da parte del dermatologo attraverso lo schema riportato in Tabella 22.
TABELLA 22
Valutazione del miglioramento dello stato infiammatorio della regione cutanea circostante le lesioni acneiche
La riduzione dell?infiammazione associata all?area circostante la lesione acneica ? stata valutata dall?ottenimento di immagini acquisite con filtri cross-polarizzati. Le immagini acquisite durante le visite di controllo, sono state confrontate con le foto di partenza; il dermatologo ad ogni visita, ha confrontato le immagini al progredire del trattamento assegnando uno tra i valori presenti in Tabella 23.
TABELLA 23
Macro fotografia Digitale
Le fotografie sono state acquisite durante ogni visita programmata utilizzando una fotocamera digitale reflex (NIKON D300 digital camera, Nikon Corporation Tokyo, Japan), equipaggiata di macro-obiettivo (AF-S Micro NIKKOR 60mm f/2.8G ED, Nikon Corporation Tokyo, Japan), sistema flash (Kit R1C1, Nikon Corporation Tokyo, Japan) e filtri paralleli e cross-polarizzati.
Questionari di autovalutazione
Alla fine dello studio ? stato chiesto ai soggetti di esprimere la loro opinione personale sul trattamento a cui sono stati sottoposti rispondendo ad un questionario sull?assunzione del prodotto e dei suoi risultati.
Risultati
Sia il trattamento con la composizione probiotica riportata nell?Esempio 2 che quello con il placebo sono stati ben tollerati da tutta la popolazione dello studio; non sono stati registrati eventi indesiderati durante il periodo di osservazione; infine, nessun soggetto arruolato ha abbandonato lo studio clinico.
Durante l?intero periodo di trattamento, il gruppo che ha assunto la composizione probiotica riportata nell?Esempio 2 ha riscontrato una riduzione maggiore del sebo cutaneo sia a met? trattamento (T28) sia a fine dello stesso (T56) rispetto al livello basale, come mostrato in Tabella 24.
TABELLA 24
Tra parentesi sono riportate le variazioni percentuali rispetto al T0 (i.e. [Tx-T0] / T0).
Legenda:
* Tukey-Kramer's p<0.05 vs T0
Allo stesso modo, anche la valutazione del pH cutaneo, ha evidenziato una riduzione significativa sia a met? trattamento che prolungato fino al termine di assunzione del prodotto. In aggiunta ? stata osservata una variazione significativa tra il gruppo che ha assunto la composizione probiotica riportata nell?Esempio 2 e il gruppo placebo (-1,78% T0-T28 composizione probiotica vs 0% T0-T28 miscela placebo; -3,57% T0-T56 composizione probiotica vs 0% T0-T56 miscela placebo; p<0,05 vs placebo) evidenziando il contributo della composizione probiotica nel normalizzare il pH cutaneo (Tabella 25).
TABELLA 25
Tra parentesi sono riportate le variazioni percentuali rispetto al T0 (i.e. [Tx-T0]/T0).
Legenda:
* Tukey-Kramer's p<0.05 vs T0
# p<0,05 Bilateral Student?s Test t per le variabili indipendenti (effettuato sulla variazione dei dati rispetto al T0) Attivo vs Placebo
Durante i 56 giorni di trattamento, il gruppo che ha assunto la composizione probiotica riportata nell?Esempio 2 ha mostrato un progressivo aumento dell?idratazione cutanea come mostrato in Tabella 26.
TABELLA 26
Tra parentesi sono riportate le variazioni percentuali rispetto al T0 (i.e. [Tx-T0]/T0).
Legenda:
* Tukey-Kramer's p<0.05 vs T0
La valutazione del numero di lesioni acneiche (papule e pustole), durante il periodo di trattamento ha evidenziato una riduzione consistente gi? a partire dal tempo T28 fino alla fine del trattamento T56 (Tabella 27) nel gruppo che ha assunto la composizione probiotica riportata nell?Esempio 2.
TABELLA 27
Tra parentesi sono riportate le variazioni rispetto al T0.
Legenda:
* Tukey-Kramer's p<0.05 vs T0
Associato al numero di lesioni acneiche, ? stata anche osservata la riduzione dello stato infiammatorio circostante la lesione acneica espressa come percentuale di soggetti che hanno osservato un miglioramento durante il trattamento. La percentuale dei soggetti appartenenti al gruppo che ha assunto la composizione probiotica che ha osservato un miglioramento alla fine del trattamento (T56) era pari al 65% contro un 45% per il gruppo placebo (Tabella 28).
TABELLA 28
In aggiunta, ? stata osservata la riduzione del numero di comedoni sia aperti che chiusi tra la composizione probiotica dell?Esempio 2 e il gruppo placebo con un visibile miglioramento sul lungo periodo (T56) come evidenziato nella Tabella 29.
TABELLA 29
Tra parentesi sono riportate le variazioni rispetto al T0.
Legenda:
* Tukey-Kramer's p<0.05 vs T0
Un ulteriore parametro osservato durante il periodo di studio ? stato la valutazione dell?incarnato della pelle, valore espresso come percentuale di soggetti che hanno osservato un miglioramento durante il trattamento con la composizione probiotica riportata nell?Esempio 2 (Tabella 30). Anche in questo caso la percentuale dei soggetti, appartenenti al gruppo attivo, che presentava dei risultati positivi era pari al 67,5% contro un 45% del gruppo placebo.
TABELLA 30
Infine, il questionario di autovalutazione ha sottolineato un generale miglioramento dei sintomi associati all?acne e confermato una buona tollerabilit? del prodotto dell?invenzione.
In conclusione, l?assunzione della composizione probiotica riportata nell?Esempio 2 contenente L. plantarum PBS067, L. reuteri PBS072 e L. rhamnosus LRH020 ha dimostrato un miglioramento dei sintomi associati all?acne in una popolazione adulta.

Claims (14)

RIVENDICAZIONI
1. Composizione probiotica comprendente una combinazione di almeno un ceppo di ciascuna delle seguenti specie:
- Lactobacillus plantarum,
- Lactobacillus rhamnosus, e
- Lactobacillus reuteri.
2. Composizione probiotica secondo la rivendicazione 1, comprendente una combinazione dei seguenti ceppi:
- Lactobacillus plantarum PBS067,
- Lactobacillus rhamnosus PBS072, e
- Lactobacillus reuteri LRH020.
3. Composizione probiotica secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui Lactobacillus plantarum ? presente in percentuale variabile sul peso totale della combinazione probiotica da 10% a 30%, preferibilmente da 15% a 25%, ancor pi? preferibilmente ? pari a 20%, oppure in ogni singola dose unitaria in quantit? variabile da 0,5 a 2,5 miliardi UFC, preferibilmente in quantit? variabile da 1 a 2 miliardi UFC, pi? preferibilmente ? presente in quantit? pari a 1 miliardo UFC.
4. Composizione probiotica secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui Lactobacillus rhamnosus ? presente in percentuale variabile sul peso totale della combinazione probiotica da 25% a 45%, preferibilmente da 30% a 40%, ancor pi? preferibilmente ? pari a 35% oppure in ogni singola dose unitaria in quantit? variabile da 0,5 a 2,5 miliardi UFC, preferibilmente in quantit? variabile da 1 a 2 miliardi UFC, pi? preferibilmente ? presente in quantit? pari a 1 miliardo UFC.
5. Composizione probiotica secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui Lactobacillus reuteri ? presente in percentuale variabile sul peso totale della combinazione probiotica da 35% a 55%, preferibilmente da 40% a 50%, ancor pi? preferibilmente ? pari a 45% oppure in ogni singola dose unitaria in quantit? variabile da 0,5 a 2,5 miliardi UFC, preferibilmente in quantit? variabile da 1 a 2 miliardi UFC, pi? preferibilmente ? presente in quantit? pari a 1 miliardo UFC.
6. Composizione probiotica secondo le rivendicazioni 1-5, in cui Lactobacillus plantarum:Lactobacillus rhamnosus:Lactobacillus reuteri sono presenti in rapporto pari a 1: 2,5: 1,75 in percentuale sulla combinazione probiotica o pari a 1:1:1 se espresso in UFC.
7. Composizione probiotica secondo le rivendicazioni 1-6, in cui un ceppo di una delle specie Lactobacillus plantarum, Lactobacillus rhamnosus o Lactobacillus reuteri ? sostituito con un ceppo della specie Lactobacillus acidophilus, preferibilmente dal ceppo Lactobacillus acidophilus PBS066.
8. Composizione probiotica secondo le rivendicazioni 1-7, in forma orale o topica.
9. Composizione probiotica secondo le rivendicazioni 1-8, per l?uso come medicamento.
10. Composizione probiotica secondo le rivendicazioni 1-8, per l?uso nella prevenzione e/o nel trattamento di patologie e/o disturbi della pelle.
11. Composizione probiotica per l?uso secondo la rivendicazione 10, in cui le patologie e/o i disturbi della pelle sono di tipo infiammatorio, autoimmune o allergico.
12. Composizione probiotica per l?uso secondo la rivendicazione 11, in cui le patologie e/o i disturbi infiammatori della pelle sono scelte tra dermatiti, come dermatite seborroica; rosacea; acne; alopecia; vasculite cutanea; forfora; vitiligine; preferibilmente dal gruppo comprendente: rosacea; acne; vasculite cutanea; eczema; orticaria; angioedema; eritema; forfora; pi? preferibilmente la patologia o il disturbo di tipo infiammatorio della pelle ? l?acne.
13. Composizione probiotica per l?uso secondo la rivendicazione 11, in cui le patologie e/o i disturbi autoimmuni della pelle sono scelti tra psoriasi; lupus eritematoso sistemico, subacuto e cronico; sclerodermia; alopecia; dermatomiosite; pemfigo volgare; dermatite erpetiforme; dermatite a IgA lineari; orticaria autoimmune; vitiligine; preferibilmente dal gruppo comprendente: psoriasi; dermatite erpetiforme; orticaria autoimmune.
14. Composizione probiotica per l?uso secondo la rivendicazione 11, in cui le patologie e/o i disturbi allergici della pelle sono scelti tra dermatiti, come dermatite atopica, dermatite da contatto o fotoallergie da contatto; eczema; orticaria allergica; angioedema; eritema; preferibilmente la patologia o il disturbo di tipo allergico della pelle ? la dermatite atopica.
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