IT202000014014A1 - Apparato di illuminazione e relativo procedimento di realizzazione - Google Patents

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IT202000014014A1
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Cortem S P A
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"APPARATO DI ILLUMINAZIONE E RELATIVO PROCEDIMENTO DI REALIZZAZIONE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono ad un apparato di illuminazione.
L?apparato ? impiegato, vantaggiosamente ma non esclusivamente, in aree industriali in cui la formazione di un'atmosfera esplosiva, consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapori o nebbia, non ? probabile, o qualora si verifichi, sia di breve durata.
In particolare, ma non in modo limitativo, gli ambiti preferenziali di utilizzo del suddetto apparato sono, ad esempio, ma in modo non limitativo, l?industria chimica, l?industria di estrazione del petrolio e del gas naturale, le stazioni di rifornimento, l?industria offshore, il settore marino, le autocisterne, i cantieri navali, le centrali elettriche, le raffinerie, i servizi di soccorso pubblico, l?aviazione, le raffinerie di zucchero, l?industria delle granaglie e dei mangimi, l?industria dei fertilizzanti, l?industria molitoria, l?industria farmaceutica, gli impianti di trattamento dei rifiuti, l?industria del legno.
Il presente trovato si riferisce sia alla composizione che al procedimento di realizzazione del suddetto apparato.
STATO DELLA TECNICA
Sono noti apparati di illuminazione che comprendono un corpo di contenimento, realizzato in materiale metallico, provvisto di un alloggiamento nel quale ? collocata una sorgente luminosa ed eventualmente di un vano nel quale ? collocata un?unit? di alimentazione.
Tale sorgente luminosa ? idonea a generare un fascio di luce destinato, ad esempio, ad illuminare un ambiente interno od esterno, oppure a fornire un segnale di allarme, ad esempio, associato ad un malfunzionamento di un macchinario all? interno di un impianto produttivo.
Secondo possibili forme di realizzazione, il corpo di contenimento dell?apparato di illuminazione, oltre alla funzione meccanica di accogliere i vari componenti elettronici/meccanici che formano il suddetto apparato, svolge, vantaggiosamente, una funzione di dissipazione termica del calore generato dalla sorgente luminosa e dall?unit? di alimentazione.
In particolare, nella categoria di tali apparati rientrano, ad esempio, i fari, i proiettori, le armature illuminati e le plafoniere.
Attualmente, negli apparati di illuminazione si sta sempre pi? diffondendo l?utilizzo delle sorgenti luminose a LED, dato che con esse si possono ottenere, rispetto alle lampade tradizionali di uguale potenza, vantaggi quali, ad esempio, la riduzione del peso e delle dimensioni, un?efficienza elevata con un grande risparmio energetico, una lunga durata (oltre 100.000 ore), con conseguente riduzione dei costi di manutenzione, ed un'accensione immediata.
Nel caso specifico dell?impiego di sorgenti luminose a LED nella costruzione di apparati di illuminazione utilizzabili in zone classificate secondo la normativa ATEX (ATmosphere EXplosive), il vantaggio principale risiede soprattutto nella lunga durata che, oltre ad essere conveniente in termini economici, porta con s? la necessit? di un numero inferiore d?interventi manutentivi (riconducibili essenzialmente alla sostituzione della sorgente luminosa) sui suddetti apparati di illuminazione.
Di conseguenza, viene ridotta sensibilmente l?esposizione al rischio di esplosioni e/o di incendi da parte degli operatori in caso di interventi manutentivi, aumentando la sicurezza di impiego del suddetto apparato di illuminazione e ri ducendone i costi.
Gli apparati di illuminazione noti comprendono un corpo di contenimento che pu? avere una forma circolare, ellittica, quadrata, rettangolare, a sviluppo longitudinale, o simili.
In particolare, gli apparati di illuminazione con tecnologia LED sono configurati per contenere all? interno del corpo di contenimento una sorgente luminosa costituita da un array di LED, ad esempio, con sorgenti luminose a LED disposte su una pluralit? di circonferenze concentriche, oppure su segmenti longitudinali paralleli, o simili.
Negli apparati di illuminazione noti, in particolare in quelli che utilizzano una sorgente luminosa a LED, si presenta la primaria necessit? di evitare che una qualunque sostanza pericolosa, in termini di infiammabilit? o di esplosione, possa venire a contatto con detta sorgente luminosa.
In taluni apparati di illuminazione noti, la suddetta sorgente luminosa viene isolata ermeticamente dall?atmosfera esterna. In particolare, secondo una soluzione realizzativa nota, la sorgente luminosa viene completamente ricoperta, e quindi sigillata, mediante uno strato di resina polimerica trasparente.
Un apparato di illuminazione che presenta una tale forma realizzativa viene vantaggiosamente, ma non esclusivamente, impiegato in zone con rischio di esplosione basso e/o, al massimo, intermedio.
Un apparato di illuminazione che viene impiegato in zone a rischio di esplosione ? definito come antideflagrante.
Un primo inconveniente degli apparati di illuminazione antideflagranti noti ? rappresentato dal fatto che la presenza della resina polimerica di sigillatura, sopra descritta, altera remissione luminosa e l?indice di resa cromatica della suddetta sorgente luminosa, provocando un assorbimento della radiazione luminosa emessa.
Inoltre, la resina polimerica ? soggetta a degrado dovuto all?invecchiamento e, non potendo essere sostituita, con il passare del tempo, riduce l?efficienza luminosa dell?apparato.
Esiste, pertanto, la necessit? di perfezionare un apparato di illuminazione che possa essere utilizzato almeno in tutti gli ambienti con rischio di esplosione basso (zona 2 secondo normativa ATEX), che possa superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica nota.
Pi? in generale, uno scopo del presente trovato ? quello di migliorare un apparato di illuminazione antideflagrante, rispetto allo stato della tecnica.
Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di non alterare l?emissione luminosa e l indice di resa cromatica della sorgente luminosa.
Un altro scopo ? che l efficienza luminosa dell?apparato sia elevata e costante lungo l?intera vita di utilizzo.
Uno scopo ulteriore ? quello di mettere a punto un procedimento di realizzazione di un apparato di illuminazione che sia semplice, replicabile in serie, efficiente, rapido e con costi di implementazione contenuti, che consenta operazioni di montaggio facilitate e che permetta di ottenere una lunga durata dell?apparato stesso.
Di conseguenza, uno scopo finale del presente trovato ? quello di fornire un apparato di illuminazione che, anche aumentando le prestazioni in termini di efficienza luminosa e durata nel tempo, abbia costi di produzione non superiori, o possibilmente inferiori, a quelli degli apparati appartenenti alla tecnica nota.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato ? espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell?idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, il presente documento illustra un apparato di illuminazione idoneo ad essere impiegato, vantaggiosamente ma non esclusivamente, in ambienti classificati al massimo come zona 2 secondo la normativa ATEX.
Secondo forme di realizzazione, l?apparato di illuminazione comprende un corpo di contenimento metallico provvisto internamente di un vano e di una sorgente luminosa.
Secondo il presente trovato, il corpo di contenimento comprende un alloggiamento configurato per accogliere al suo interno la sorgente luminosa, ed un diffusore, disposto al di sopra di detta sorgente luminosa, formando una prima camera separata dall?ambiente esterno. Il suddetto diffusore, posizionato esternamente all? alloggiamento, pu? essere configurato al fine di diffondere in modo opportuno il fascio di luce emesso dalla sorgente luminosa ed eliminare il rischio di abbagliamento. Inoltre, tale diffusore pu? garantire una funzione protettiva di tipo meccanico.
La suddetta prima camera viene sigillata ermeticamente mediante elementi sigillanti lungo l?intera periferia del diffusore.
Tali elementi sigillanti comprendono almeno una porzione di estremit? deformabile e presente almeno lungo parte della periferia del diffusore ed eventuali elementi di tenuta, applicabili in corrispondenza di tutta la restante parte della periferia di detto diffusore.
Secondo una forma di realizzazione, il diffusore presenta una porzione principale realizzata in materiale trasparente e/o traslucido ed almeno una porzione di estremit? realizzata in materiale deformabile con propriet? di tenuta, per ottenere un effetto sigillante, in uso, quando cooperante con almeno una seconda sede ricavata nell? almeno una prima cavit?.
Vantaggiosamente, la porzione principale e le porzioni di estremit? sono realizzate mediante stampaggio ad iniezione o coestrusione di due materiali polimerici, cos? da ridurre i tempi ed i costi di lavorazione.
Vantaggiosamente, il corpo di contenimento presenta almeno una prima cavit? di inserimento, che presenta un dente di trattenimento, il quale definisce una prima sede configurata per accogliere e mantenere in posizione il suddetto diffusore.
Vengono, quindi, evitate ulteriori lavorazioni meccaniche per la realizzazione e/o il montaggio nell? almeno una prima cavit? di inserimento del diffusore.
Qualsiasi sia la tipologia di sorgente luminosa impiegata nell?apparato di illuminazione, il corpo di contenimento viene, vantaggiosamente, realizzato in un materiale che presenta una buona conducibilit? termica e, quindi, in grado di dissipare il calore prodotto dalla sorgente luminosa stessa.
In questo modo, si ottiene un apparato di illuminazione che supera i limiti della tecnica nota ed elimina i difetti in essa presenti.
In particolare, si ottiene un apparato di illuminazione che pu? essere utilizzato in tutti gli ambienti con rischio di esplosione basso (zona 2 secondo normativa ATEX). Detto apparato di illuminazione pu?, altres?, essere impiegato in ambienti con rischio inferiore a quello basso, ad esempio, in ambienti in cui ? assente il rischio di esplosione.
Un ulteriore vantaggio ? rappresentato dal fatto che il diffusore pu? essere sostituito nell? eventualit? in cui l?efficienza luminosa dell?apparato sia ridotta, in seguito a degrado dovuto all? invecchiamento.
Secondo altre possibili forme di realizzazione, eventualmente, una lastra di vetro ? fissata in corrispondenza dell?alloggiamento del corpo di contenimento al di sopra della sorgente luminosa, in modo da isolare nei confronti dell?atmosfera esterna detta sorgente luminosa, mediante elementi sigillanti. Detti elementi sigillanti comprendono materiale sigillante ed eventuali elementi di tenuta.
La lastra di vetro, cooperando con l?alloggiamento e con gli elementi sigillanti, delimita una seconda camera chiusa a tenuta stagna, che comprende al suo interno la sorgente luminosa.
Secondo forme di realizzazione, l?alloggiamento comprende almeno una seconda cavit?, in corrispondenza della zona di appoggio della lastra di vetro. Detta almeno una seconda cavit? ? idonea a collocare, ed eventualmente anche a trattenere, il materiale sigillante.
L?impiego di una lastra di vetro con materiale sigillante, lungo l?intera sua periferia, aumenta ulteriormente il grado di isolamento dell?apparato nei confronti di un?atmosfera potenzialmente esplosiva.
In particolare, mediante l?impiego anche di una lastra di vetro con materiale sigillante, si ottiene un apparato di illuminazione che pu? essere utilizzato, al massimo, anche in ambienti con rischio di esplosione intermedio (zona 1 secondo normativa ATEX).
Inoltre, il vetro, eventualmente presente, non ? soggetto ad alterazione delle caratteristiche di trasparenza con l invecchiamento, lungo l?intera vita di funzionamento dell?apparato di illuminazione.
Vantaggiosamente, l almeno una prima cavit? e l?eventuale almeno una seconda cavit? sono realizzate insieme al corpo di contenimento (ad esempio, mediante stampaggio, estrusione o pressofusione), permettendo cos? di evitare eventuali lavorazioni meccaniche successive.
In accordo con forme di realizzazione, ? previsto, inoltre, un procedimento di realizzazione di un apparato di illuminazione, che comprende:
- la realizzazione di un corpo di contenimento;
- la realizzazione di un diffusore e di elementi sigillanti associati, che comprendono almeno una porzione di estremit? deformabile, presente lungo almeno parte della periferia di detto diffusore, ed eventuali elementi di tenuta;
- il montaggio, all?interno di un alloggiamento del corpo di contenimento, di una sorgente luminosa;
- eventualmente, il posizionamento, al di sopra della sorgente luminosa, di una lastra di vetro, in modo da delimitare una seconda camera, contenente detta sorgente luminosa, separata dall?ambiente esterno;
- eventualmente, la sigillatura della seconda camera mediante l?applicazione, lungo tutta la periferia della lastra di vetro, di elementi sigillanti, che comprendono materiale sigillante ed eventuali elementi di tenuta;
- il montaggio del suddetto diffusore, provvisto di detti elementi sigillanti associati, in corrispondenza dell?alloggiamento del corpo di contenimento in modo da delimitare una prima camera, contenente detta sorgente luminosa, separata e sigillata dall?ambiente esterno;
- eventualmente, la sigillatura di detta prima camera mediante l?applicazione, lungo parte della periferia del diffusore, di elementi sigillanti, quali elementi di tenuta;
Vantaggiosamente, il montaggio del diffusore pu? avvenire senza ? ausilio di elementi di fissaggio, inserendolo in corrispondenza dell? almeno una prima cavit?, ricavata nel corpo di contenimento, esternamente all? alloggiamento.
In questo modo, si ottiene un procedimento di realizzazione di un apparato di illuminazione in cui vengono ottimizzati i tempi di montaggio.
Secondo forme di realizzazione, l?apparato di illuminazione presenta un corpo di contenimento allungato con uno sviluppo longitudinale. Vantaggiosamente, in questo caso, il procedimento di realizzazione prevede che il corpo di contenimento sia realizzato mediante estrusione. Il procedimento di estrusione ? pi? flessibile, potendo essere adattato ad apparati di lunghezze diverse, semplicemente tagliando il corpo di contenimento alla lunghezza voluta, o permettendo la modifica degli elementi strutturali, ad esempio la modifica della posizione delle cavit? e delle sedi o la loro eliminazione, mediante semplici operazioni sulla matrice e sull?eventuale anima di estrusione, piuttosto che mediante la realizzazione di uno stampo ex novo.
Inoltre, viene ridotta la variabilit? degli articoli stoccati a magazzino, minimizzando i consumi energetici e di materie prime necessari per la produzione dell?apparato di illuminazione.
Secondo forme di realizzazione, nel caso di apparati di illuminazione a corpo di contenimento con sviluppo longitudinale, il procedimento di realizzazione include anche la chiusura ermetica delle estremit? del corpo di contenimento, mediante il montaggio di due elementi di chiusura insieme a due corrispondenti elementi di tenuta, per ottenere una chiusura ermetica della sorgente luminosa e dell? intero apparato. Il procedimento di realizzazione appena descritto ? impiegato, vantaggiosamente ma non esclusivamente, per la produzione di apparati di illuminazione antideflagranti, impiegabili in tutti gli ambienti con rischio di esplosione basso (zona 2 secondo normativa ATEX) o inferiore.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi del presente trovato appariranno chiari dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 ? una vista prospettica di un apparato di illuminazione;
- la fig. 2 ? una vista prospettica esplosa, in sezione parziale, dell?apparato di illuminazione di fig. 1;
- la fig. 3 ? una vista in sezione trasversale lungo il piano III-III di fig. 1 , secondo una forma di realizzazione del presente trovato;
- la fig. 3a rappresenta il dettaglio A, indicato in fig. 3, ingrandito;
- la fig. 4 ? una vista in sezione trasversale lungo il piano III-III di fig. 1 , secondo una forma di realizzazione alternativa del presente trovato;
- la fig. 4a rappresenta il dettaglio B, indicato in fig. 4, ingrandito.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si far? ora riferimento nel dettaglio alle possibili forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o pi? esempi sono illustrati nelle figure allegate a titolo esemplificativo non limitativo. Anche la fraseologia e terminologia qui utilizzata ? a fini esemplificativi non limitativi.
Le figure allegate sono utilizzate per descrivere forme di realizzazione di un apparato 10 di illuminazione, di seguito indicato come apparato, e di un relativo procedimento di realizzazione.
L?apparato 10 ? idoneo all?impiego in ambienti con rischio di esplosione basso (zona 2 secondo normativa ATEX), ma anche in ambienti con nessun rischio.
Secondo una possibile variante realizzativa, inoltre, l?apparato 10 diventa idoneo anche per l?impiego in ambienti con, al massimo, rischio di esplosione intermedio (zona 1 secondo normativa ATEX).
Il presente apparato 10 comprende un corpo di contenimento 11 ed una sorgente luminosa 16, fissata su detto corpo di contenimento 11. Il corpo di contenimento 11 ? realizzato in materiale metallico, ad esempio acciaio, alluminio o rame, preferibilmente in lega di alluminio. I materiali metallici, infatti, hanno il vantaggio di presentare una buona conducibilit? termica, atta a dissipare il calore prodotto dalla sorgente luminosa 16 e da elementi elettronici quali, ad esempio, quelli relativi all? alimentazione elettrica. Inoltre, la lega di alluminio ? anche un materiale leggero e resistente alla corrosione.
Secondo forme realizzative proposte dal presente trovato, come illustrato nelle figure allegate, il corpo di contenimento 11 pu? essere realizzato in corpo unico.
In una forma realizzativa preferita, il corpo di contenimento 11 pu? avere uno sviluppo longitudinale e, quindi, una forma sostanzialmente allungata che si estende lungo un asse longitudinale X, ed una sezione chiusa, cava al suo interno, ad esempio di forma pressoch? a O.
Secondo detta forma di realizzazione, il corpo di contenimento 11 ? realizzato mediante stampaggio, pressofusione oppure estrusione, preferibilmente mediante estrusione.
Secondo possibili forme di realizzazione alternative, il corpo di contenimento 11 pu?, altres?, avere una forma circolare, ellittica, quadrata, rettangolare, o simili. Secondo dette forme di realizzazione alternative, il corpo di contenimento 11 ? realizzato mediante stampaggio o pressofusione.
La sorgente luminosa 16 pu? essere un qualsiasi dispositivo in grado di convertire la potenza elettrica, fornita da un?unit? di alimentazione 14, in un fascio di luce, come ad esempio le lampade ad incandescenza, alogene, a scarica, a LED o simili.
Secondo una forma di realizzazione preferenziale, la sorgente luminosa 16 comprende uno o pi? LED, in particolare, in modo non limitativo, un modulo costituito da uno o pi? array di LED. Ad esempio, la suddetta sorgente luminosa 16 pu? essere una striscia a LED oppure una barra a LED.
Secondo una forma di realizzazione preferenziale, il corpo di contenimento 11 ? provvisto di un alloggiamento 22.
Tale alloggiamento 22 pu? essere configurato per accogliere al suo interno la sorgente luminosa 16.
Qualora la sorgente luminosa 16 produca una notevole quantit? di calore, ? alloggiamento 22 ? anche configurato per accogliere al suo interno un elemento dissipatore 16a, in grado di smaltire il calore prodotto dalla sorgente luminosa 16 stessa.
Qui e nel seguito della descrizione, la sorgente luminosa 16 comprende anche l?elemento dissipatore 16a.
In accordo con forme di realizzazione del presente trovato, il corpo di contenimento 11 pu? comprendere, lungo la periferia dell? alloggiamento 22, almeno una prima cavit? 27. Tale almeno una prima cavit? 27 pu? presentare un dente di trattenimento 32, il quale pu? definire una prima sede 27a configurata per accogliere e mantenere in posizione un diffusore 28.
Con riferimento alle figg. 3, 3 a, 4 e 4a, il corpo di contenimento 11 pu? comprendere due prime cavit? 27 con sviluppo longitudinale.
Secondo una possibile variante realizzativa, il diffusore 28 pu? comprendere una porzione principale 28a, trasparente e/o traslucido, in materiale polimerico, che lungo la periferia pu? presentare almeno una sede 28c, ciascuna configurata per accogliere almeno una porzione di estremit? 28b deformabile.
In particolare, la base dell?almeno una prima cavit? 27 pu? presentare almeno una seconda sede 27b atta a cooperare con l?almeno una porzione di estremit? 28b associata al diffusore 28.
Infatti, l almeno una porzione di estremit? 28b del diffusore 28 pu? essere realizzata in un materiale polimerico avente propriet? di sigillatura, in modo da formare una guarnizione che si pu? accoppiare a tenuta stagna in corrispondenza dell? almeno una seconda sede 27b dell?almeno una prima cavit? 27 (figg. 3a e 4a).
Secondo quest?ultima forma di realizzazione, la porzione principale 28a e l?almeno una porzione di estremit? 28b possono essere separate ed unibili in uso o, preferibilmente, possono essere realizzate in corpo unico, mediante lo stampaggio ad iniezione o la coestrusione di un materiale polimerico trasparente e/o traslucido, quale, ad esempio, policarbonato, e di un materiale polimerico avente propriet? di sigillatura.
L?almeno una seconda sede 27b, ricavata all? interno dell? almeno una prima cavit? 27, ? configurata in modo che l almeno una porzione di estremit? 28b del diffusore 28, mentre viene montato sull?apparato 10, si deformi in modo da chiudere ermeticamente l?alloggiamento 22 rispetto all?ambiente esterno, individuando una prima camera 26, separata dall?ambiente esterno.
In accordo con forme di realizzazione, al fine di ottenere un isolamento stagno della sorgente luminosa 16, lungo tutta la periferia del diffusore 28 vengono applicati elementi sigillanti. Secondo una variante realizzativa, tali elementi sigillanti comprendono almeno una porzione di estremit? 28b deformabile e presente lungo l?intera periferia del diffusore 28. Secondo una variante realizzativa alternativa, i suddetti elementi sigillanti comprendono almeno una porzione di estremit? 28b deformabile e presente lungo parte della periferia del diffusore 28 ed elementi di tenuta 21, applicabili in corrispondenza di tutta la restante parte della periferia di detto diffusore 28.
Secondo una forma di realizzazione preferenziale, in cui il corpo di contenimento presenta sviluppo longitudinale, al fine di ottenere un isolamento stagno della sorgente luminosa 16, il diffusore 28 presenta lateralmente almeno due porzioni di estremit? 28b che cooperano con elementi di tenuta 21, disposti alle due estremit? dell?apparato 10.
Tale diffusore 28 pu? essere, inoltre, configurato per proteggere l?alloggiamento 22, ad esempio da polvere oppure urti, e/o per diffondere in modo opportuno il fascio luminoso generato dalla sorgente luminosa 16. Ad esempio, il suddetto diffusore 28 pu? eliminare il rischio di abbagliamento e, quindi, aumentare considerevolmente il comfort visivo. In accordo con una variante realizzativa, il suddetto alloggiamento 22 pu? essere anche configurato per posizionare una lastra di vetro 24 al di sopra della sorgente luminosa 16, al fine di aumentare ulteriormente il grado di isolamento di quest?ultima.
Secondo una forma di realizzazione preferenziale, al fine di ottenere un isolamento stagno della sorgente luminosa 16, lungo tutta la periferia della lastra di vetro 24 vengono applicati elementi sigillanti. In questo caso, tali elementi sigillanti comprendono materiale sigillante 25 ed eventuali elementi di tenuta 21.
Secondo una possibile forma di realizzazione, il materiale sigillante 25 ? un elastomero di sintesi impiegato per realizzare guarnizioni (ad esempio, silicone).
Secondo forme di realizzazione, la lastra di vetro 24, posizionata nell? alloggiamento 22, forma una seconda camera 26a separata dall?ambiente esterno comprendente al suo interno la sorgente luminosa 16.
Secondo una possibile forma di realizzazione, l alloggiamento 22 ? dotato di almeno una protuberanza 23 che si estende verso l esterno, configurata per definire la base di appoggio della lastra di vetro 24, su una sua superficie inferiore 23 a. Tale protuberanza 23 ?, inoltre, configurata per ottenere il centraggio, in fase di montaggio, dell?elemento dissipatore 16a appartenente alla sorgente luminosa 16.
Secondo forme di realizzazione, la suddetta superficie inferiore 23 a ? rivolta verso il lato esterno.
Detta almeno una protuberanza 23 pu? essere configurata, inoltre, per definire la suddetta seconda camera 26a.
Secondo una forma di realizzazione preferenziale, nella quale il corpo di contenimento 11 ha una forma allungata, e con riferimento alle figg. 3, 3 a, 4 e 4a, l?alloggiamento 22 comprende due protuberanze 23 che si estendono verso l?esterno e lungo l?intera lunghezza del corpo di contenimento 11.
Secondo una forma di realizzazione preferenziale, l almeno una protuberanza 23 comprende, eventualmente, almeno un mezzo di tratenimento 31, che sporge verso l?esterno, lateralmente alla superficie inferiore 23 a.
Tale almeno un mezzo di tratenimento 31 funge da riscontro per posizionare e centrare corretamente, durante le fasi montaggio, la lastra di vetro 24 al di sopra della sorgente luminosa 16, sulla superficie inferiore 23 a dell? almeno una protuberanza 23.
Inoltre, l?almeno una suddeta protuberanza 23 ? disposta in modo da definire almeno una seconda cavit? 29, collocata lateralmente alla zona di appoggio della lastra di vetro 24.
Deta almeno una seconda cavit? 29 ? idonea a collocare, ed eventualmente anche a tratenere, il materiale sigillante 25.
Secondo la forma di realizzazione rappresentata nelle figure 3, 3 a, 4 e 4a, le due protuberanze 23 sono disposte in modo da definire due seconde cavit? 29 longitudinali, all? interno dell? alloggiamento 22.
In particolare, secondo una forma di realizzazione preferenziale, e con riferimento alle figg. 3 a e 4a, una parete 29a dell? almeno una seconda cavit? 29 che coopera con il materiale sigillante 25, presenta un angolo di inclinazione a, rispeto alla verticale, rivolto verso l?interno dell?apparato 10.
Mediante la configurazione della parete 29a dell? almeno una seconda cavit? 29, vantaggiosamente, si impedisce al materiale sigillante 25, che riempie deta almeno una seconda cavit? 29, di traslare verso il basso, ad esempio in seguito ad urti oppure a causa dell?invecchiamento. In tal modo, la lastra di vetro 24, posizionata al di sopra della sorgente luminosa 16, rimane, in qualsiasi condizione, fissa.
Al fine di ridurre il numero di articoli stoccati in magazzino, il corpo di contenimento 11 dell?apparato 10 pu? comprendere sempre almeno una protuberanza 23 ed, in corrispondenza di quest?ultima, una superficie inferiore 23 a ed almeno un mezzo di trattenimento 31, che definiscono almeno una seconda cavit? 29. In tal modo, possono essere previste due possibili varianti realizzative dell?apparato 10 con lo stesso corpo di contenimento 11 (con diffusore 28 avente ? almeno una porzione di estremit? 28b con propriet? sigillanti, senza lastra di vetro 24 e senza materiale sigillante 25; con diffusore 28 avente l?almeno una porzione di estremit? 28b con propriet? sigillanti, con lastra di vetro 24 e con materiale sigillante 25).
Secondo una possibile variante realizzativa, il corpo di contenimento 11 di detto apparato 10 non comprende nessuna protuberanza 23, nessuna superficie inferiore 23 a e nessun mezzo di trattenimento 31 all?interno dell ?alloggiamento 22.
Vantaggiosamente, l?impiego di un diffusore 28 con almeno una porzione di estremit? 28b, avente propriet? di sigillatura, insieme alla lastra di vetro 24 e al materiale sigillante 25, aumenta il grado di isolamento della sorgente luminosa 16 nei confronti di un?atmosfera potenzialmente esplosiva, rendendo idoneo l?impiego dell?apparato 10 in ambienti con, al massimo, rischio di esplosione intermedio (zona 1 secondo normativa ATEX).
Secondo forme di realizzazione preferite, il corpo di contenimento 11 funge da involucro per gli altri elementi che compongono l?apparato 10, e costituisce la struttura portante di quest?ultimo.
Il corpo di contenimento 11 ? provvisto internamente di un vano 12, configurato per accogliere almeno un elemento di supporto 13.
Tale elemento di supporto 13 ? configurato in modo da accogliere e fissare su di esso elementi elettronici, quali, ad esempio, l?unit? di alimentazione 14, un?unit? di controllo 15, fusibili, rel? e schede elettroniche, configurati per alimentare e pilotare la sorgente luminosa 16. Vantaggiosamente, detto almeno un elemento di supporto 13 pu? essere realizzato durante la realizzazione del corpo di contenimento 11, ad esempio, pu? essere estruso insieme al suddetto corpo di contenimento 11. Si possono, cos?, evitare lavorazioni meccaniche, quali forature, filettature, svasature, o simili. Si riducono o si eliminano, perci?, processi di lavorazione per asportazione di truciolo, minimizzando i tempi di realizzazione dell?apparato 10 di illuminazione. La superficie esterna del corpo di contenimento 11 dell?apparato 10 pu? essere liscia oppure ruvida al tatto, ad esempio, pu? presentare delle scanalature.
L?apparato 10 pu? comprendere elementi di chiusura 17, 18 configurati per chiudere estremit? del corpo di contenimento 11.
Secondo forme di realizzazione, gli elementi di chiusura 17, 18 sono realizzati mediante stampaggio o pressofusione e, preferibilmente, in lega di alluminio.
Ad esempio, in apparati 10 a sviluppo longitudinale sono presenti elementi di chiusura 17, 18, come rappresentato nelle figure allegate. I suddetti elementi di chiusura 17, 18 possono essere configurati per essere applicati alle rispettive estremit? contrapposte del corpo di contenimento 11 mediante opportuni mezzi di fissaggio 19, quali, ad esempio, viti autofilettanti.
Secondo una possibile forma realizzativa, rappresentata nelle figg. 1 e 2 gli elementi di chiusura 17, 18 possono comprendere un foro 17a, concentrico, o meno, con l?asse longitudinale X, o possono essere ciechi. Il foro 17a pu? essere configurato per accogliere un elemento pressacavo 20 a tenuta stagna. Tale elemento pressacavo 20 pu? essere configurato per consentire il passaggio del cavo elettrico che si connette all?unit? di alimentazione 14.
Tra gli elementi di chiusura 17, 18 ed il corpo di contenimento 11 possono essere interposti, inoltre, due elementi di tenuta 21, realizzati in materiale avente propriet? sigillanti. Tali elementi di tenuta 21 possono essere configurati per ottenere, cooperando con l almeno una porzione di estremit? 28b del diffusore 28, ed, eventualmente, con il materiale sigillante 25, la completa tenuta stagna dell?apparato 10.
Secondo possibili forme realizzative, ? previsto un procedimento di realizzazione di un apparato 10 di illuminazione, che comprende:
- la realizzazione di un corpo di contenimento 1 1 ;
- la realizzazione di un diffusore 28 e di elementi sigillanti associati, che comprendono almeno una porzione di estremit? 28b deformabile, presente lungo almeno parte della periferia di detto diffusore 28, ed eventuali elementi di tenuta 21 ;
- il montaggio, all? interno di un alloggiamento 22 del corpo di contenimento 11, di una sorgente luminosa 16;
- il montaggio del suddetto diffusore 28, provvisto di detti elementi sigillanti associati 28b, in corrispondenza dell?alloggiamento 22 del corpo di contenimento 11 in modo da delimitare una prima camera 26, contenente detta sorgente luminosa 16, separata e sigillata dall?ambiente esterno.
Il procedimento pu?, inoltre, eventualmente comprendere la sigillatura della prima camera 26 mediante l?applicazione, lungo parte della periferia del diffusore 28, di elementi sigillanti, quali elementi di tenuta 21.
Il montaggio del suddetto diffusore 28 pu? avvenire senza l ausilio di elementi di fissaggio, quali viti, bulloni e simili, inserendolo in corrispondenza di una prima sede 27 a dell? almeno una prima cavit? 27, ricavata nel corpo di contenimento 11 airintemo dell? alloggiamento 22, ad esempio, per scorrimento o mediante l?applicazione di una leggera pressione.
Nel caso specifico in cui il corpo di contenimento 1 1 sia allungato e presenti uno sviluppo longitudinale, il procedimento di realizzazione dell?apparato 10 comprende anche la sigillatura delle estremit? del corpo di contenimento 11 , mediante il montaggio di due elementi di chiusura 17, 18 insieme a due corrispondenti elementi di tenuta 21, per ottenere una chiusura ermetica dell?alloggiamento 22, contenente la sorgente luminosa 16 e dell?intero apparato 10, insieme al diffusore 28.
Vantaggiosamente, il procedimento pu? prevedere che il corpo di contenimento 11 ed il diffusore 28 siano ciascuno realizzato in corpo unico.
In forme alternative, il procedimento pu? prevedere che il diffusore 28 sia realizzato mediante l?unione di pi? elementi.
In accordo con possibili forme di realizzazione, il procedimento di realizzazione dell?apparato 10, secondo il presente trovato, pu? eventualmente includere, prima del montaggio del diffusore 28, anche: - il posizionamento, al di sopra della sorgente luminosa 16, di una lastra di vetro 24, in modo da delimitare una seconda camera 26a, contenente detta sorgente luminosa 16, separata dall?ambiente esterno;
- la sigillatura della seconda camera 26a mediante l?applicazione, lungo tutta la periferia della lastra di vetro 24, di elementi sigillanti, che comprendono materiale sigillante 25 ed eventuali elementi di tenuta 21. Il procedimento di realizzazione dell?apparato 10, infine, pu? comprendere la realizzazione, durante lo stampaggio o l?estrusione del corpo di contenimento 11 ed all? interno di un vano 12 del suddetto corpo di contenimento 11, di elementi di aggancio 30 per il montaggio, senza l?ausilio di ulteriori elementi di fissaggio, di elementi di supporto 13 di elementi elettronici 14, 15, configurati per alimentare e controllare la sorgente luminosa 16.
? chiaro che all?apparato 10 di illuminazione ed al relativo procedimento di realizzazione fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti o fasi, senza per questo uscire dall?ambito del presente trovato come definito dalle rivendicazioni.
Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi per quanto attiene all?ambito di protezione sotteso nelle specifiche rivendicazioni.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Apparato di illuminazione (10) comprendente:
- un corpo di contenimento (11), in materiale metallico, provvisto di un alloggiamento (22) e, internamente, di un vano (12);
- una sorgente luminosa (16) fissata in detto alloggiamento (22);
caratterizzato dal fatto che un diffusore (28) ? posizionato in detto alloggiamento (22), sopra detta sorgente luminosa (16), formando una prima camera (26) separata dall?ambiente esterno, detta prima camera (26) essendo sigillata ermeticamente mediante elementi sigillanti lungo l?intera periferia di detto diffusore (28).
2. Apparato (10) come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti elementi sigillanti comprendono almeno una porzione di estremit? (28b) deformabile e presente lungo l?intera periferia del diffusore (28).
3. Apparato (10) come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti elementi sigillanti comprendono almeno una porzione di estremit? (28b) deformabile e presente lungo parte della periferia del diffusore (28) ed elementi di tenuta (21), applicabili in corrispondenza di tutta la restante parte della periferia di detto diffusore (28).
4. Apparato (10) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il diffusore (28) comprende una porzione principale (28a) trasparente e/o traslucida, in materiale polimerico, che lungo almeno parte della periferia presenta almeno una sede (28c), ciascuna configurata per accogliere detta almeno una porzione di estremit? (28b) deformabile.
5. Apparato (10) come nelle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che il diffusore (28) comprende in corpo unico una porzione principale (28a), in materiale polimerico trasparente e/o traslucido, e, lungo almeno parte della periferia, una porzione di estremit? (28b) deformabile.
6. Apparato (10) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il corpo di contenimento (11) comprende, lungo la periferia dell? alloggiamento (22), almeno una prima cavit? (27), che presenta un dente di trattenimento (32), il quale definisce una prima sede (27a) configurata per accogliere e mantenere in posizione il diffusore (28), in cui la base dell?almeno una prima cavit? (27) presenta almeno una seconda sede (27b) atta a cooperare con l? almeno una porzione di estremit? (28b) associata al diffusore (28).
7. Apparato (10) come nelle rivendicazioni dalla 3 alla 6, caratterizzato dal fatto che detto alloggiamento (22) ? configurato per posizionare una lastra di vetro (24) al di sopra della sorgente luminosa (16), un materiale sigillante (25) atto a fissare detta lastra di vetro (24), ed eventuali elementi di tenuta (21), detti materiale sigillante (25) ed eventuali elementi di tenuta (21) essendo atti a sigillare la sorgente luminosa (16) dall?ambiente esterno.
8. Apparato (10) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo di contenimento (11) ? allungato e presenta uno sviluppo longitudinale, caratterizzato dal fatto che comprende due elementi di chiusura (17, 18) e due elementi di tenuta (21), interposti tra detti elementi di chiusura (17, 18) ed estremit? del corpo di contenimento (11), realizzati in materiale avente propriet? sigillanti, in cui detti elementi di chiusura (17, 18) e detti elementi di tenuta (21) sono configurati per chiudere il corpo di contenimento (11) ed ottenere la completa tenuta stagna di detto apparato (10).
9. Procedimento di realizzazione di un apparato di illuminazione (10), caratterizzato dal fatto che detto procedimento comprende:
- la realizzazione di un corpo di contenimento (11) dell?apparato (10);
- la realizzazione di un diffusore (28) e di elementi sigillanti associati, che comprendono almeno una porzione di estremit? (28b) deformabile, presente lungo almeno parte della periferia di detto diffusore (28), ed eventuali elementi di tenuta (21);
- il montaggio, all? interno di un alloggiamento (22) del corpo di contenimento (1 1), di una sorgente luminosa (16);
- il montaggio del suddetto diffusore (28), provvisto di detti elementi sigillanti associati (28b), in corrispondenza dell?alloggiamento (22) del corpo di contenimento (11) in modo da delimitare una prima camera (26), contenente detta sorgente luminosa (16), separata dall?ambiente esterno;
- eventualmente, la sigillatura di detta prima camera (26) mediante l?applicazione, lungo parte della periferia del diffusore (28), di elementi di tenuta (21).
10. Procedimento come nella rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che comprende, prima del montaggio del diffusore (28):
- il posizionamento, al di sopra della sorgente luminosa (16), di una lastra di vetro (24), in modo da delimitare una seconda camera (26a), contenente detta sorgente luminosa (16), separata dall?ambiente esterno; - la sigillatura della seconda camera (26a) mediante l?applicazione, lungo tutta la periferia della lastra di vetro (24), di elementi sigillanti, che comprendono materiale sigillante (25) ed eventuali elementi di tenuta (21).
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