IT202000006148U1 - Dispositivo ginnico per esercizi acquatici - Google Patents

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Adriano ANGLANA
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Franco Anglana
Adriano ANGLANA
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Description

Dispositivo ginnico per esercizi acquatici
Descrizione
La presente innovazione tecnica ha come oggetto un dispositivo ginnico per esercizi acquatici, che pu? essere impiegato anche come dispositivo per la propulsione natatoria.
? noto l?impiego di pinne calzate ai piedi di nuotatori per amplificare la spunta propulsiva associata, nell?esercizio del nuoto e di attivit? subacquee, al movimento delle gambe, o per alleggerire la fatica nella pratica dello snorkeling.
Dispositivi simili possono per? essere usati, in particolare in piscine, come ausili all?esercizio fisico relativo al movimento delle gambe in acqua, con notevoli risvolti in impieghi idroterapici, di riabilitazione del moto e di allenamento specifico.
In tal caso, questi dispositivi non sono associati solamente al movimento di flesso-estensione sul piano sagittale del nuotatore, tipico della pinneggiata, ma possono essere usati per eseguire movimenti pi? complessi.
A tale proposito, sono noti dispositivi di natazione o per esercizi acquatici che, oltre alla pala che si estende orizzontalmente da una scarpetta, presentano estensioni su altri piani e in altre direzioni per aumentare la resistenza in acqua al moto delle gambe per una vasta gamba di movimenti.
Un esempio di pinna con una porzione verticale di pala disposta longitudinalmente al centro della pala principale ? descritto nel brevetto USA No.
5,183,424 A, in cui ? prevista una porzione di pinna che presenta un?altezza inferiore a circa met? della larghezza della pala principale, estendendosi solo dal suo lato superiore.
La domanda internazionale di brevetto No. WO 2019/136217 A1 descrive invece una pinna la cui pala principale ? vincolata alla scarpetta da aste flessibili. La pala principale presenta, in corrispondenza dei suoi bordi laterali, delle pareti verticali che agiscono da pale verticali, o comunque perpendicolari alla pala principale.
Questa disposizione produce un vano superiore e un vano inferiore alla pala principale, delimitati su tre lati, che indirizzano l?acqua spostata a scopo propulsivo.
Il brevetto francese No. 1,587,036 A descrive invece una pinna la cui pala sporge dalla suola della scarpetta, e quindi si trova in una posizione perpendicolare a quella canonica.
Pi? complesso invece ? invece il dispositivo descritto nel brevetto USA No. 6,109,990 A in cui la canonica singola pala orizzontale di una pinna ? sostituita da tre pale incrociate, ed esso viene impiegato come strumento per la riabilitazione della caviglia.
La domanda internazionale di brevetto No. WO 2007/000394 A1 descrive un dispositivo per esercizi acquatici conformato come una pinna, ma che presenta, al posto della convenzionale pala, una doppia pala incrociata in una configurazione a X, o a croce di Sant?Andrea.
Tuttavia, questa configurazione del dispositivo tende ad aumentare la resistenza allo spostamento in acqua qualunque sia la direzione di spostamento, e quindi non ? sufficientemente flessibile per eseguire una gamma pi? vasta di esercizi acquatici. Inoltre, esso non appare comodo per essere impiegato per la propulsione in acqua, ovvero per il nuoto pinnato.
Lo scopo che ? alla base della presente innovazione ? di fornire un dispositivo ginnico per esercizi acquatici che sia efficace in una vasta gamma di esercizi idroterapici e che fornisca una maggiore comodit? d?impiego come dispositivo di propulsione, ovvero nell?uso come pinna, rispetto agli esempi di dispositivo menzionati con riferimento alla tecnica nota.
Tale scopo viene raggiunto da un dispositivo come sopra specificato, che si caratterizza per il fatto di comprendere una coppia di pale incrociate sulla rispettiva mezzeria, e in particolare una prima pala che costituisce un prolungamento del rispettivo piano plantare o palmare, e che presenta una sezione trasversale parallela a esso, e una seconda pala che si estende su un piano perpendicolare al piano su cui giace detta prima pala.
Si noti che un dispositivo come sopra definito pu? avere una struttura tale che gli consente di essere indossato sia ai piedi sia sulle mani di un utilizzatore, e pu? essere utilizzato come strumento di propulsione pressoch? in ogni stile natatorio.
Nell?impiego come pinna, la seconda pala si estende su un piano che ? sostanzialmente parallelo al piano sagittale dell?utilizzatore, e pertanto non ne ostacola il movimento tradizionale di pinneggiata.
Il principale vantaggio del dispositivo acquatico secondo la presente innovazione risiede nella maggiore efficacia come dispositivo per esercizi acquatici in una vasta gamma di movimenti sia per le gambe sia per le braccia, e nella maggiore comodit? nell?attivit? natatoria, come ausilio alla propulsione, che si traducono quindi in una maggiore utilit?.
In altre parole, i principi fondamentali del dispositivo ginnico sopra definito si basano sulla realizzazione di una pinna, o di una pala manuale, che sfrutta, oltre la normale propulsione basata su un movimento antero-posteriore sagittale, un movimento che avviene su un piano coronale. La pinna ? quindi composta da due pale che si estendono una su un convenzionale piano coronale e l?altra sul piano sagittale (figura 4A).
? proprio questa pala sagittale, aggiunta a una pinna normale, che permette la propulsione spostandosi sul piano coronale.
La presente innovazione tecnica verr? qui di seguito descritta secondo due suoi esempi di realizzazione preferita, forniti a scopo esemplificativo e non limitativo con riferimento ai disegni annessi in cui:
* la figura 1 mostra una vista in prospettiva frontale di un primo esempio di dispositivo ginnico per esercizi acquatici, in particolare del tipo a pinna, inteso per essere calzato ai piedi di un utilizzatore;
* la figura 2 mostra una vista in pianta dall?alto del dispositivo di figura 1;
* la figura 3 mostra una vista laterale del dispositivo di figura 1;
* la figura 4 mostra una vista in sezione trasversale del dispositivo di figura 1, presa secondo il piano A-A visibile in figura 3;
* la figura 4A illustra i piani sagittale, coronale e frontale di un utilizzatore;
* la figura 5 mostra una vista in prospettiva frontale di un secondo esempio di dispositivo ginnico per esercizi acquatici, in particolare inteso per essere indossato sulle mani di un utilizzatore; e
* la figura 6 mostra una vista in prospettiva posteriore del dispositivo di figura 5.
Con riferimento alle figure da 1 a 4, un primo esempio di dispositivo ginnico per esercizi acquatici ? indicato nel suo complesso con 1. Esso ha sostanzialmente la struttura di una pinna da natazione, e comprende una scarpetta 2, atta a essere calzata da un utilizzatore.
La scarpetta 2 ? avvolgente e anatomica, in modo da aderire al piede di un utilizzatore, e pu? quindi essere fornita in varie misure, eventualmente personalizzate e di varie misure, con una lunghezza che pu? variare da 40 cm a 65 cm.
Il dispositivo 1 comprende una struttura di pala 3 che ? vincolata all?estremit? anteriore della scarpetta 2. Essa pu? essere realizzata in gomma, polipropilene, o altri materiali idonei, a seconda della rigidit? richiesta, e pu? avere una lunghezza che pu? variare in base all?uso previsto.
A titolo di esempio, la lunghezza potrebbe essere di circa 40 cm per un uso in ambito fitness a 59 cm per un uso in ambito di snorkeling, con una larghezza che pu? variare da 24 a 34 cm.
la struttura di pala 3 comprende una prima pala o pala principale, indicata con 4, che costituisce un prolungamento del rispettivo piano plantare della scarpetta 2, e che si estende su un piano sostanzialmente parallelo al piano coronale dell?utilizzatore, con un?eventuale leggera inclinazione verso il basso (figura 3).
In questo modo, la prima pala 4 presenta una sezione trasversale (figura 4) che ? parallela al piano coronale dell?utilizzatore, ed ? perpendicolare al suo piano sagittale.
Inoltre, la seconda pala 5 presenta una sezione trasversale che ? perpendicolare al piano coronale di un utilizzatore, e parallela al suo piano sagittale.
Con riferimento alla figura 4A, i piani sagittale, coronale e frontale di un essere umano in posizione eretta sono indicati rispettivamente con S, C e F.
La struttura di pala 3 comprende una seconda pala 5 che si estende dall?estremit? anteriore della scarpetta 2 su un piano che ? sostanzialmente perpendicolare al piano su cui giace detta prima pala 4 (figura 4); tale piano ? sostanzialmente parallelo al piano sagittale dell?utilizzatore.
Le due pale 4, 5 sono pertanto incrociate sul rispettivo piano di mezzeria. In questo modo, la seconda pala 5, che costituisce un?aggiunta alla prima pala 4 di una pinna convenzionale, risulta composta da una coppia di emipale, ovvero da un?emipala superiore e da un?emipala inferiore.
A titolo di esempio, l?emipala superiore pu? essere lunga dai 4 a 59 cm, con una larghezza che va dai 12 ai 17 cm circa. Il suo bordo superiore sar? curvo in modo tale da fornire la massima ampiezza in corrispondenza della sua porzione frontale, e per determinare un raccordo con l?estremit? anteriore della scarpetta 2.
In un esempio preferito di realizzazione, la prima e la seconda pala 4, 5 hanno sostanzialmente la stessa estensione.
L?emipala inferiore pu? presentare le stesse dimensioni dell?emipala superiore, ma pu? avere un profilo pi? appiattito per degradare verso la scarpetta 2 e consentire quindi un pi? comodo uso quando l?utilizzatore si trova in posizione eretta, appoggiato in piedi sulle suole delle scarpette 2.
In una vista frontale (figure 1 e 4), la struttura di pinna 3 presenta una caratteristica forma a croce latina.
Tuttavia, se si vuole privilegiare un tipo di propulsione, sia la pala orizzontale che quella verticale possono essere pi? lunghe.
La scarpetta e la pala possono essere fatte della stessa amalgama o possono essere fatti di materiali diversi.
Si noti che la normale propulsione di una pinna convenzionale si basa su l?utilizzo degli arti inferiori che si muovono in flesso estensione (sul piano sagittale), ma il dispositivo 1 sopra descritto prevede due tipi di propulsione:
1) una propulsione per adduzione degli arti inferiori sul piano coronale; e
2) una propulsione per spostamento di entrambi gli arti inferiori uniti, in senso latero-laterale sul piano coronale.
L?utilizzo del movimento di abduzione lenta e adduzione rapida del dispositivo 1, nella posizione di dorso o ventrale prona, prevede l?utilizzo di un notevole numero di catene cinetiche degli arti inferiori, dei fianchi e del busto, in particolare: ? catena abduttori arto inferiore (isotonica), ? catena adduttori arti inferiori (isotonica), ? muscoli addominali del Core (isometrica).
In posizione prona, con gli arti superiori che si muovono secondo lo stile di nuoto a rana ma con movimento che termina con adduzione rapida degli arti inferiori, sono coinvolte nel moto le stesse catene cinetiche sopra menzionate.
In posizione prona, con braccia sollevate e mani sovrapposte, si utilizzano in particolare i muscoli obliqui e il muscolo gran dentato, insieme ai muscoli laterali del dorso; in questo caso gli arti inferiori tesi si muovono in senso latero-laterale.
In riabilitazione, con una rotazione interna ed esterna degli arti inferiori tesi in appoggio sui talloni, si sollecitano i muscoli rotatori dell?anca, con il risultato di un grosso sostegno alla articolazione coxofemorale e, di riflesso, a quella del ginocchio.
Pertanto, con il dispositivo 1 sopra descritto si possono eseguire numerosi esercizi riabilitativi dell?anca, prima impossibili in ambiente acquatico.
Inoltre, esso pu? essere usato come stimolo alla dissociazione degli arti, utilizzando movimenti diversi di una gamba rispetto all?altra, promuovendo un impegno cerebrale con integrazione emisferica.
Il dispositivo sopra descritto pu? quindi essere utile a scopo ludico-motorio e sportivo, permettendo nuovi stili di nuoto, a scopo fitness per migliorare la performance di parecchi gruppi muscolari, con movimenti e sollecitazioni che non sono possibili con normali pinne, e a scopo riabilitativo, rendendo possibili numerosi movimenti sotto carico isocinetico mai finora previsti sotto carico, in ambiente acquatico, e con uno stimolo cerebrale complesso per l?utilizzatore.
Con riferimento alle figure 5 e 6, un secondo esempio di dispositivo ginnico per esercizi acquatici ? anch?esso indicato nel suo complesso con 1, e parti equivalenti a quelle descritte con riferimento al primo esempio sono indicate con gli stessi riferimenti numerici.
Tale esempio di dispositivo si presta a essere indossato sulle mani di un utilizzatore, sia per incrementare la forza propulsiva degli arti superiori nel nuoto, sia per promuovere esercizi che coinvolgono il busto e gli arti superiori.
Pertanto, il dispositivo di questo secondo esempio comprende una prima pala, o pala principale, indicata con 4, che costituisce un prolungamento del rispettivo piano palmare, e che presenta una sezione trasversale sostanzialmente parallela a esso.
Sulla prima pala 4 ? presente un primo laccio 6 che pu? essere usato per assicurare il dispositivo 1 al polso di un utilizzatore; esso pertanto ? disposto in corrispondenza di un bordo prossimale della prima pala 4.
Il dispositivo 1 comprende inoltre una seconda pala 5 che si estende su un piano perpendicolare al piano su cui giace detta prima pala 4, in modo da formare una struttura a croce latina, con una coppia di emipale che sporgono, una superiormente e l?altra inferiormente, dalle superfici piane della prima pala 4, sostanzialmente in corrispondenza della sua mezzeria.
Ai lati dell?emipala superiore, il dispositivo 1 comprende secondi lacci 7, su entrambi i lati, che sono destinati a essere impegnati dalle dita dell?utilizzatore.
Su una delle pale 4, 5, in particolare sulla prima pala 4, pu? essere presente un?apertura passante 8, disposta in posizione centrale, di un?ampiezza che serve a regolare la resistenza offerta dal dispositivo 1 in acqua.
Il funzionamento di questa versione di dispositivo consente, come per la versione precedente, sia un potenziamento della forza propulsiva degli arti superiori, sia una vasta gamma di esercizi che sollecitano tutte le catene degli atri superiori e delle spalle.
Si noti che il potenziamento della forza propulsiva pu? essere ottenuto sia nello stile crawl, sia in quello a rana o anche a dorso.
Inoltre, ? possibile far lavorare l?avambraccio sia in supinazione sia in pronazione.
In entrambi gli esempi, la prima e la seconda pala possono essere formati in un unico pezzo, mediante tecniche di stampaggio a iniezione o di stampa 3D, eventualmente insieme alla scarpetta.
Al sopra descritto dispositivo ginnico per esercizi acquatici un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare ulteriori e contingenti esigenze, potr? apportare numerose ulteriori modifiche e varianti, tutte peraltro comprese nell'ambito di protezione della presente innovazione, quale definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Dispositivo ginnico (1) per esercizi acquatici comprendente una coppia di pale incrociate sulla rispettiva mezzeria, e in particolare una prima pala (4) che costituisce un prolungamento del rispettivo piano plantare o palmare, e che presenta una sezione trasversale parallela a esso, e una seconda pala (5) che si estende su un piano perpendicolare al piano su cui giace detta prima pala (4).
2. Dispositivo ginnico (1) secondo la rivendicazione 1, che comprende una scarpetta (2), dette prima e seconda pinna (4,5) costituendo una struttura a pinna (3) che ? vincolata all?estremit? anteriore della scarpetta (2), in cui la prima pala (4) presenta una sezione trasversale che ? parallela al piano coronale di un utilizzatore, e perpendicolare al suo piano sagittale, e in cui la seconda pala (5) presenta una sezione trasversale che ? perpendicolare al piano coronale di un utilizzatore, e parallela al suo piano sagittale.
3. Dispositivo ginnico (1) secondo la rivendicazione 2, in cui la scarpetta (2) ? avvolgente e anatomica.
4. Dispositivo ginnico (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la prima e la seconda pala (4, 5) hanno sostanzialmente la stessa estensione.
5. Dispositivo ginnico (1) secondo una delle rivendicazioni da 2 o 4, in cui la seconda pala (5) ? divisa dalla prima pala (4) in un?emipala superiore e in un?emipala inferiore, in cui l?emipala superiore presenta un bordo superiore curvo, in modo tale da fornire la massima ampiezza in corrispondenza della sua porzione frontale, e per determinare un raccordo con l?estremit? anteriore della scarpetta (2).
6. Dispositivo ginnico (1) secondo l rivendicazione 5, in cui l?emipala inferiore ha le stesse dimensioni dell?emipala superiore.
7. Dispositivo ginnico (1) secondo l rivendicazione 5, in cui l?emipala inferiore, ha un profilo appiattito per degradare verso la scarpetta (2) e consentire quindi un pi? comodo uso quando l?utilizzatore si trova in posizione eretta, appoggiato in piedi sulle suole delle scarpette (2).
8. Dispositivo ginnico (1) secondo l rivendicazione 1, in cui sulla prima pala (4) ? presente un primo laccio (6) che pu? essere usato per assicurare il dispositivo ginnico (1) al polso di un utilizzatore, disposto in corrispondenza di un bordo prossimale della prima pala (4).
9. Dispositivo ginnico (1) secondo l rivendicazione 5, che comprende secondi lacci (7) disposti sulla faccia superiore della prima pala (4), su entrambi i lati della seconda pala (5), destinati a essere impegnati dalle dita dell?utilizzatore.
10. Dispositivo ginnico (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui prima e seconda pala (4, 5) sono formati in un unico pezzo.
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