IT201900020150A1 - Distributore automatico e metodo per il caricamento di articoli in detto distributore - Google Patents
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Description
Descrizione dell'Invenzione Industriale dal titolo:
“DISTRIBUTORE AUTOMATICO E METODO PER IL CARICAMENTO DI ARTICOLI IN DETTO DISTRIBUTORE”
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda macchine per la distribuzione automatica di articoli di varia natura, come ad esempio bevande, snacks, dispositivi medici, medicinali, dispositivi per la protezione individuale (DPI), utensili, ricambi e così via.
Le attuali macchine per la distribuzione automatica di articoli, anche dette distributori automatici o semplicemente distributori, consentono di immagazzinare e distribuire una quantità di articoli numerosa ma limitata, ad esempio qualche centinaio di articoli. Ciò rende necessario un assiduo rifornimento degli articoli dispensati da detti distributori automatici. L’approvvigionamento dei distributori può essere demandato a diversi soggetti, come ad esempio gli utenti finali oppure i gestori, o a terzi, i quali hanno la necessità di inventariare con precisione la distribuzione di ogni singolo articolo. Attualmente, il corretto caricamento degli articoli è garantito esclusivamente dal corretto operato degli addetti o degli utenti, che manualmente effettuano il rifornimento dei distributori. Le modalità di rifornimento variano tra diverse tipologie di distributori automatici e riguardano spesso centinaia di articoli; conseguentemente le possibilità di errore di caricamento degli articoli da parte degli addetti può essere molto elevata. Diventa quindi indispensabile disporre i distributori di un accorgimento tecnico che garantisca il corretto caricamento degli articoli nei distributori.
Scopo della presente invenzione è pertanto di indicare un distributore automatico e un metodo per il caricamento degli articoli in esso contenuti che consenta di ridurre l’errore di caricamento di detti articoli.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di indicare un distributore automatico e un metodo per il caricamento degli articoli in esso contenuti che consenta di conoscere lo stato di approvvigionamento dei distributori.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di indicare un distributore automatico e un metodo per il caricamento degli articoli in esso contenuti che consenta di effettuare ricariche parziali a causa della mancata disponibilità di specifici articoli, in maniera semplice e precisa.
L’invenzione descritta è applicabile a tutte le macchine distributrici comprendenti celle in grado di contenere uno o più articoli. Queste possono essere organizzate in una struttura statica, come ad esempio una matrice di celle, oppure possono essere alloggiate in elementi mobili come ad esempio piatti rotanti in grado di ruotare autonomamente rispetto agli altri. Alternativamente, i piatti rotanti possono ruotare solidalmente agli altri costituendo un tamburo rotante. L’invenzione descritta è inoltre applicabile ai distributori comprendenti sia celle alloggiate in strutture statiche che celle alloggiate in strutture semoventi. Allo scopo di caricare correttamente gli articoli in dette celle, i distributori sono predisposti con mezzi di input, come ad esempio lettori di codici a barre, che operano coordinandosi con gli elementi mobili dei distributori come ad esempio sportelli, piatti o tamburo rotanti. In questo modo, è possibile ottenere il corretto caricamento degli articoli nelle celle del distributore.
Ulteriori caratteristiche vantaggiose della presente invenzione sono oggetto delle unite rivendicazioni che formano parte integrante della presente descrizione.
L’invenzione verrà di seguito descritta dettagliatamente attraverso esempi di realizzazione non limitanti con particolare riferimento alle figure allegate, in cui:
le Figure 1 e 2 rappresentano rispettivamente una vista esterna di un distributore automatico con celle movimentabili ed una vista esterna di un distributore automatico con celle statiche;
la Figura 3 rappresenta uno schema a blocchi esemplificativo di un sistema di controllo dei distributori automatici di Figura 1 e 2;
la Figura 4 rappresenta un diagramma di flusso esemplificativo di un processo di caricamento degli articoli immagazzinati nei distributori automatici di Figura 1 e 2.
Con riferimento alle Figure 1 e 2, un distributore automatico comprende, al suo interno, una pluralità di celle in cui almeno una cella di detta pluralità di celle è atta a contenere almeno un articolo. Il distributore 10 comprende un armadio preferibilmente metallico o in materiale plastico detto anche cabinet, e uno o più sportelli 110, 120, attraverso i quali un utente può accedere ad almeno un articolo immagazzinato, o attraverso i quali un operatore può caricare almeno un articolo da immagazzinare. Gli sportelli 110, 120 possono comprendere una serratura controllabile elettricamente 111, che rende possibile l’apertura dello sportello quando l’utente è autorizzato al prelievo dell’articolo di suo interesse dal distributore 10, o l’operatore è autorizzato all’inserimento dell’articolo nello stesso distributore 10. Detti sportelli 110, 120 possono essere di tipo scorrevole o a cerniera, azionati da attuatori elettromeccanici, da altri dispositivi o azionati manualmente. Gli sportelli 110, 120 possono essere realizzati con materiale trasparente, come ad esempio plexiglass, in modo da consentire l’osservazione diretta dell’articolo da parte dell’utente. Gli sportelli 110, 120 possono inoltre essere muniti di segnalatori luminosi o acustici (non indicati in Figura 1) che possono segnalarne lo stato di apertura o chiusura degli stessi.
Il distributore 10 comprende inoltre mezzi di input 15 come ad esempio un lettore di badge, una tastiera alfanumerica, un lettore ottico di codici a barre o di codici QR, un lettore RFID; i mezzi di input 15 possono inoltre comprendere uno o più tasti posti in prossimità di detti sportelli 110, 120, in modo tale che l’utente possa selezionare almeno un articolo immagazzinato all’interno del distributore 10. L’utente ad esempio può prelevare un articolo agendo su detti tasti, dopo essere stato abilitato per mezzo del lettore di badge o digitando un codice identificativo sulla tastiera. Ad esempio, l’utente può essere abilitato a prelevare, o l’operatore a caricare, un articolo per mezzo di un lettore biometrico di impronte digitali, iride, voce e similari. Alternativamente, la selezione dell’articolo da prelevare e/o caricare può essere effettuata attraverso l’identificazione dello stesso articolo mediante: display (monitor, eventualmente anche touch screen) posto sulla macchina od in prossimità della stessa;
codice a barre dell’articolo ed idoneo dispositivo di lettura e decodifica a corredo della macchina;
codice RFID o simile riportato sull’/nell’articolo ed idoneo dispositivo di lettura e decodifica a corredo del distributore 10;
transponder e/o altro dispositivo in radiofrequenza e sistema di lettura e decodifica a corredo della macchina.
Detto distributore 10 può comprendere mezzi di output 16 come ad esempio uno schermo, un altoparlante o entrambi. I mezzi di output 16 forniscono informazioni all’utente e/o all’operatore come ad esempio messaggi di errore, istruzioni per prelevare o immagazzinare gli articoli e/o la descrizione degli stessi articoli posti all’interno del distributore 10. Detti mezzi di input 15, mezzi di output e sportelli 110, 120 possono essere alloggiati nella porta 11 del distributore 10. Per effettuare la manutenzione del distributore 10, la porta 11 può essere resa mobile, ad esempio ancorandola al cabinet attraverso l’utilizzo di cerniere. In questo modo, l’operatore che gestisce il distributore 10 ha la possibilità di accedervi, ad esempio sbloccando un dispositivo di ritenuta della porta 11.
Detto distributore 10 comprende, al suo interno, una pluralità di celle in cui almeno una cella di detta pluralità di celle è atta a contenere almeno un articolo. Ad ogni cella è possibile associare almeno un articolo in essa contenuto mediante una base dati BD predefinita rappresentabile, ad esempio, con una tabella di associazione T. Detta base dati BD comprende almeno un identificativo di cella V di una cella di detta pluralità di celle e almeno un identificativo di articolo K dell’articolo immagazzinato nella cella stessa, in cui detti identificativo di articolo K e identificativo di cella V sono tra loro associati. La base dati BD può essere predefinita, ad esempio, dal gestore del distributore 10 e può essere inviata e/o memorizzata nel distributore 10. L’identificativo di articolo K identifica univocamente un articolo o una tipologia di articoli da immagazzinare nel distributore 10. La base dati BD può comprendere un flag F il quale specifica se l’articolo identificato dall’identificativo di articolo K è presente, ad esempio con “1”, o meno, ad esempio con “0”, nella cella corrispondente all’identificativo di cella V, ad esempio sulla stessa riga di detta tabella di associazione T. Tali identificativo di cella V, identificativo di articolo K e flag F possono essere ad esempio valori alfanumerici, binari, esadecimali e così via. L’identificativo di cella V identifica univocamente la cella di detta pluralità di celle del distributore 10.
In riferimento alla Figura 1, almeno una cella di detta pluralità di celle può essere movimentabile all’interno del distributore 10. Ad esempio, il distributore 10 può alloggiare un tamburo rotante, il quale può ad esempio ruotare lungo un asse sostanzialmente perpendicolare al piano di appoggio del distributore 10. Il tamburo rotante può essere costituito da una pila di piatti che ruotano solidalmente intorno all’asse; in alternativa i piatti possono ruotare autonomamente intorno all’asse. Il tamburo rotante o i piatti rotanti possono essere movimentati da mezzi attuatori, come ad esempio uno o più motori elettrici, tramite un accoppiamento pignone corona. Ogni piatto rotante può comprendere ad esempio una o più celle di detta pluralità di celle, che possono avere la forma di settori circolari regolari. Alternativamente, i piatti rotanti possono comprendere celle di forma o di passo irregolare, in modo da immagazzinare diverse tipologie di articoli. Una o più celle possono essere movimentate in modo da poter erogare uno o più articoli in esse contenuti attraverso detti sportelli 110, 120 o alternativamente in modo da poter caricare uno o più articoli in esse.
In riferimento alla Figura 2, il distributore automatico 10 comprende una pluralità di celle organizzate in una struttura statica, come ad esempio una matrice. Il distributore 10 presenta gli stessi elementi descritti in riferimento alla Figura 1, ovverosia presenta una porta 11, e uno o più sportelli 110, 120, attraverso i quali l’utente può accedere ad almeno un articolo immagazzinato. Gli sportelli 110, 120 possono comprendere una serratura controllabile elettricamente 111, che rende possibile l’apertura dello sportello quando l’utente è autorizzato al prelievo o l’operatore è autorizzato al caricamento di un articolo. Il distributore 10 può inoltre comprendere mezzi di input 15 e mezzi di output 16. La porta 11 può alloggiare detti mezzi di input 15, mezzi di output 16 e uno o più sportelli 110, 120 e può essere resa mobile, ad esempio ancorandola al cabinet attraverso l’utilizzo di cerniere.
In una ulteriore forma di realizzazione dell’invenzione, il distributore 10 può comprendere sia celle alloggiate in strutture statiche sia celle alloggiate in strutture con elementi mobili, ad esempio implementando contemporaneamente la struttura a matrice e la struttura a piatti rotanti.
Con riferimento alla Figura 3, il sistema di controllo del distributore 10 è costituito da una unità di memoria 310, una unità di controllo centrale 320, una unità di input 330, una unità di output 340, una unità di controllo degli attuatori 350 e una unità di comunicazione 360. Le unità 310, 320, 330, 340, 350, 360 possono essere operativamente connesse attraverso un bus di comunicazione 301.
L’unità di memoria 310 può essere costituita da una memoria elettronica come ad esempio una memoria a stato solido di tipo flash, in cui sono memorizzate le informazioni e le istruzioni che implementano la presente forma di realizzazione dell’invenzione. Le informazioni possono riguardare la struttura del distributore 10, come ad esempio dei piatti rotanti, le velocità di movimentazione degli stessi, le informazioni degli articoli immagazzinati ad esempio in detta base dati BD, le informazioni relative ai profili degli utenti abilitati all’utilizzo ed al caricamento degli articoli, e così via. Le istruzioni memorizzate nell’unità di memoria 310 saranno descritte in dettaglio successivamente, in riferimento al diagramma di flusso di Figura 4.
L’unità di controllo centrale 320 è atta ad elaborare le informazioni e le istruzioni immagazzinate nell’unità di memoria 310. L’unità di controllo centrale 320 può comprendere ad esempio un microcontrollore Arduino, un controllore logico programmabile PLC, un elaboratore e così via.
L’unità di input 330 gestisce i mezzi di input 15, che possono comprendere tasti, un lettore di badge, una tastiera alfanumerica e così via. Le informazioni in uscita dall’unità di input 330 possono essere memorizzate nell’unità di memoria 310 e/o processate nell’unità di controllo centrale 320.
L’unità di output 340 gestisce i mezzi di output 16, come ad esempio uno schermo, un altoparlante o entrambi. Le informazioni in ingresso all’unità di output 340 possono essere lette dall’unità di memoria 310 e/o provenire dall’unità di controllo centrale 320.
L’unità di controllo dei mezzi attuatori 350 controlla i mezzi attuatori che azionano i servomeccanismi del distributore 10. Ad esempio, essa gestisce, direttamente o tramite inverter, i motori elettrici atti a movimentare i piatti rotanti, l’attivazione delle serrature 111, l’accensione delle spie luminose, e così via. Le informazioni in ingresso all’unità di controllo dei mezzi attuatori 350 possono essere lette dall’unità di memoria 310 e/o provenire dall’unità di controllo centrale 320.
L’unità di comunicazione 360 consente di comunicare con un sistema gestionale per la gestione degli articoli, degli utenti e degli addetti relativi ad uno o più distributori 10. L’unità di comunicazione 360 può comprendere ad esempio un modulo Wi-Fi, un modulo GSM o ETHERNET. Sono quindi previsti i collegamenti sia wired sia wireless. Le informazioni in ingresso all’unità di comunicazione 360 possono essere lette dall’unità di memoria 310 e/o provenire dall’unità di controllo centrale 320.
In un’altra forma di realizzazione dell’invenzione, le unità 330, 340, 350, 360 possono essere incluse nell’unità centrale 320. L’insieme delle unità 310, 320, 330, 340, 350, 360 ed il bus di comunicazione 301, possono essere realizzate da sistemi embedded commerciali o personalizzati, da PLC, oppure da PC e/o tablet, di tipo industriale per garantire qualità e reperibilità in futuro.
In riferimento alla Figura 4, viene descritto un metodo esemplificativo per il caricamento di almeno un articolo nel distributore 10 delle Figure 1 e 2.
Al passo 400, l’unità di controllo centrale 320 è configurata per attuare una fase di inizializzazione del distributore 10, che consente la messa in opera dello stesso. In questo passo, ad esempio, l’unità di controllo centrale 320 effettua una verifica dello stato di funzionamento del distributore 10 stesso. Durante questo passo ad esempio, il distributore 10 può ricevere la base dati BD predefinita, ad esempio da un gestore del distributore 10, per mezzo dell’unità di comunicazione 360. Ad esempio, nel caso in cui tutte le celle del distributore 10 siano vuote, la tabella di associazione T può indicare l’assenza dei rispettivi articoli nelle celle per mezzo dei flag F, ad esempi tutti posti a “0”.
Al passo 410, l’unità di controllo centrale 320 è configurata per attuare una fase di identificazione. Durante questa fase, l’unità di controllo centrale 320 identifica, mediante i mezzi di input 15, almeno un articolo da immagazzinare in una cella di detta pluralità di celle. Ad esempio, l’unità di controllo centrale 320 acquisisce, mediante i mezzi di input 15, il codice identificativo di articolo K relativo ad almeno un articolo da immagazzinare nella cella. Ad esempio, l’articolo da immagazzinare nella cella del distributore 10 può comprendere un codice a barre o un codice QR rappresentativo del corrispondente identificativo di articolo K. L’operatore esegue la lettura del codice a barre, o del codice QR, dell’articolo da caricare mediante detti mezzi di input 15, come ad esempio un lettore ottico di codici a barre o di codici QR. In altre forme di realizzazione dell’invenzione, nel caso gli articoli fossero muniti di un chip identificativo RFID, i mezzi di input 15 potrebbero comprendere un lettore RFID e/o, qualora l’articolo fosse dotato di un transponder o comunque di un dispositivo in radiofrequenza, i mezzi di input 15 potrebbero comprendere uno strumento atto a verificarne la presenza. Alternativamente, i mezzi di input 15 possono comprendere una fotocamera o una videocamera in grado di acquisire le immagini per il riconoscimento dell’articolo da immagazzinare nel distributore 10.
Durante questa fase, l’operatore può effettuare l’identificazione di uno o più articoli da immagazzinare nel distributore 10 in base al suo profilo, memorizzato ad esempio nell’unità di memoria 310, in modo da essere autorizzato ad introdurre almeno una tipologia di articoli nel distributore 10. L’operatore può essere identificato attraverso i mezzi di input 15. Nel caso in cui detti mezzi di input 15 comprendano una tastiera, l’operatore può essere autorizzato a caricare gli articoli ad esso associati digitando un proprio codice identificativo. Nel caso in cui detti mezzi di input 15 comprendano un lettore di badge, l’operatore può essere autorizzato a caricare gli articoli ad esso associati accostando un proprio badge identificativo. I mezzi di input 15 possono comprendere dispositivi biometrici, come ad esempio un lettore di impronte digitali, atto a identificare l’operatore attraverso le sue informazioni biometriche.
Al passo 420, l’unità di controllo centrale 320 è configurata per attuare una fase di controllo del caricamento dell’articolo da immagazzinare nel distributore 10. Durante questa fase, l’unità di controllo centrale 320 verifica se l’articolo identificato in detta fase di identificazione può essere immagazzinato in una cella di detta pluralità di celle. Ad esempio, l’unità di controllo centrale 320 verifica se l’identificativo di articolo K, acquisito al passo 410, è presente nella base dati BD. Ad esempio, verificando se l’identificativo di articolo K acquisito è presente a partire dalla prima riga della tabella di associazione T.
In caso negativo, ovvero nel caso in cui detto identificativo di articolo K non sia presente in una riga, l’unità di controllo centrale 320 passa alla riga successiva della tabella di associazione T. Nel caso in detto identificativo di articolo K non sia presente in tutte le righe della tabella di associazione T, l’unità di controllo centrale 320 esegue il passo 425.
In caso affermativo, ovvero nel caso in cui detto identificativo di articolo K è presente in almeno una riga della tabella di associazione T, l’unità di controllo centrale 320 verifica se il flag F della stessa riga indica la presenza di tale articolo nella cella corrispondente all’identificativo di cella V. Nel caso in cui la cella corrispondente sia piena (F=1), l’unità di controllo centrale 320 passa alla riga successiva della tabella di associazione T.
Nel caso in cui la cella corrispondente sia vuota (F=0), tale cella è abilitata per essere caricata, l’unità di controllo centrale esegue il passo 430.
Nel caso in cui tutti i flag F verificati, relativi a detto identificativo di articolo K, indicano che le rispettive celle siano piene (F=1), l’unità di controllo centrale 320 esegue il passo 425.
Il passo 425 viene eseguito, dall’unità di controllo centrale 320, nel caso in cui la fase di controllo descritta al passo 420 abbia esito negativo. In tal caso, l’unità di controllo centrale 320 invia un messaggio di avviso o di errore all’unità di output 340 che gestisce i dispositivi di output 16. Ad esempio, i mezzi di output 16 possono comprendere uno schermo in cui viene visualizzato un messaggio di avviso all’operatore che non può essere immesso l’articolo nel distributore 10 e/o un messaggio di errore, oppure un altoparlante mediante cui viene riprodotto un messaggio audio di avviso e/o di errore, o ambo le due opzioni. Tale messaggio di avviso o di errore può essere inviato, mediante i mezzi di comunicazione 360, al sistema gestionale.
Al passo 430, l’unità di controllo centrale 320 è configurata per attuare una fase di caricamento. Durante questa fase, l’unità di controllo centrale 320 comanda detti mezzi attuatori in modo tale che detta cella abilitata per essere caricata possa ricevere almeno un articolo identificato dall’operatore. Ad esempio, i mezzi attuatori movimentano almeno uno sportello 110 per consentire all’operatore il caricamento della cella abilitata per essere caricata con almeno un articolo identificato. Per facilitare il caricamento dell’articolo identificato da parte dell’operatore, il distributore 10 può comprendere almeno un indicatore luminoso, ad esempio posto in prossimità dello sportello 110, atto a segnalare a detto operatore detta cella abilitata per essere caricata.
Durante questa fase, l’unità di controllo centrale 320 aggiorna le informazioni nella base dati BD. Ad esempio, l’unità di controllo centrale 320 aggiorna il flag F corrispondente alla cella caricata in modo tale da indicare la presenza dell’articolo nella cella, ad esempio il flag F corrispondente alla cella caricata può cambiare dal valore “0” al valore “1”. Durante questa fase, l’unità di controllo centrale 320 può inviare le informazioni aggiornate in detta base dati BD, come ad esempio il flag F, al sistema gestionale mediante detti mezzi di comunicazione 360.
Al passo 440, l’unità di controllo centrale 320 verifica se continuare il processo di caricamento degli articoli in detto distributore 10. Ad esempio, l’operatore può continuare il processo di caricamento inviando un opportuno comando all’unità di controllo centrale 320 mediante i mezzi di input 15. Detto comando può essere ad esempio la pressione di un tasto di una tastiera, la lettura del badge dell’operatore e così via. Alternativamente, l’operatore può continuare il processo di caricamento procedendo direttamente all’identificazione di un altro articolo mediante i mezzi di input 15. In caso affermativo, ovvero nel caso in cui il processo di caricamento continui, l’unità di controllo esegue il passo 410 altrimenti esegue il passo 450.
Al passo 450, l’unità di controllo centrale 320 è configurata per attuare una fase di erogazione degli articoli contenuti nel distributore 10. Durante questa fase, l’unità di controllo centrale 320 predispone il distributore 10 all’erogazione di almeno un articolo in esso contenuto, ad esempio su richiesta dell’utente, secondo le modalità descritte in precedenza. Durante l’erogazione, l’unità di controllo centrale 320 aggiorna le informazioni nella base dati BD; ad esempio il flag corrispondente all’articolo erogato può indicare l’assenza dell’articolo erogato nella cella corrispondente passando da “1” a “0”.
Durante la fase di erogazione, l’unità di controllo centrale 320 può inviare le informazioni aggiornate in detta base dati BD, come ad esempio il flag F, al sistema gestionale mediante detti mezzi di comunicazione 360.
In una forma di realizzazione dell’invenzione, l’unità di controllo centrale 320 esegue una fase di validazione degli articoli prelevati dal distributore 10.
Durante questa fase, l’unità di controllo centrale 320 identifica, mediante i mezzi di input 15, almeno un articolo prelevato dall’utente. Ad esempio, l’unità di controllo centrale 320 acquisisce l’identificativo di articolo prelevato K’ corrispondente all’articolo prelevato dall’utente il quale, ad esempio, può eseguire la lettura del codice a barre dell’articolo prelevato mediante detti mezzi di input 15 come ad esempio un lettore ottico di codici a barre.
Successivamente, l’unità di controllo centrale 320 verifica se l’articolo prelevato era stato caricato correttamente, in accordo alle informazioni della base dati BD. Ad esempio, l’unità di controllo centrale 320 verifica se l’identificativo di articolo prelevato K’ coincide con l’identificativo di articolo K associato alla cella, mediante l’identificativo di cella V della base dati BD, in cui era immagazzinato l’articolo prelevato.
Nel caso in cui l’articolo prelevato era stato caricato correttamente tale coincidenza risulta essere verificata: l’unità di controllo centrale 320 può memorizzare questa informazione in detta base dati BD, ad esempio in una seconda tabella.
Nel caso in cui l’articolo prelevato non era stato caricato correttamente detta coincidenza risulta non essere verificata: l’unità di controllo centrale 320 può memorizzare tale informazione in detta base dati BD e può inviare un messaggio di errore, ad esempio a detto utente, mediante i mezzi di output 16. Le informazioni relative al messaggio di errore possono essere inviate al sistema gestionale mediante detti mezzi di comunicazione 360.
Detta fase di validazione consente vantaggiosamente di verificare, dopo l’erogazione dell’articolo, se l’operatore aveva caricato correttamente, durante il caricamento del distributore 10, l’articolo successivamente prelevato dall’utente. Le informazioni derivanti dalla fase di validazione consentono vantaggiosamente di monitorare in tempo reale eventuali errori di caricamento.
Dalla descrizione effettuata risultano dunque evidenti i vantaggi della presente invenzione. Il distributore automatico secondo la presente invenzione consente vantaggiosamente il caricamento controllato degli articoli, riducendo l’errore di caricamento di detti articoli.
Un ulteriore vantaggio della presente invenzione è quello di indicare in tempo reale lo stato di approvvigionamento del distributore, aggiornando la tabella di associazione ogni qualvolta un articolo è caricato o prelevato.
Questo accorgimento tecnico risolve vantaggiosamente la problematica, sino ad ora irrisolta, di caricare efficientemente gli articoli esauriti nel distributore 10, in maniera semplice e precisa.
Naturalmente, fermo restando il principio dell’invenzione, le forme di attuazione ed i particolari di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto è stato descritto ed illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall’ambito di protezione della presente invenzione definito dalle rivendicazioni allegate.
Claims (20)
- RIVENDICAZIONI 1. Distributore automatico (10) comprendente una pluralità di celle, in cui almeno una cella di detta pluralità di celle è atta a contenere almeno un articolo, detto distributore (10) comprendendo mezzi di input (15), mezzi attuatori ed una unità di controllo centrale (320) atta a eseguire: - una fase di identificazione, in cui l’unità di controllo centrale (320) è atta ad identificare, mediante detti mezzi di input (15), almeno un articolo da immagazzinare in una cella di detta pluralità di celle; - una fase di controllo, in cui l’unità di controllo centrale (320) è atta a verificare se detto almeno un articolo identificato in detta fase di identificazione può essere immagazzinato in una cella di detta pluralità di celle abilitata per essere caricata; - una fase di caricamento, in cui l’unità di controllo centrale (320) è atta a comandare detti mezzi attuatori in modo tale che detta cella abilitata per essere caricata possa ricevere da un operatore detto almeno un articolo identificato.
- 2. Distributore (10) secondo la rivendicazione 1 comprendente almeno uno sportello (110), in cui detti mezzi attuatori sono atti a movimentare detto almeno uno sportello (110) per consentire a detto operatore il caricamento di detta cella abilitata per essere caricata con detto almeno un articolo identificato.
- 3. Distributore (10) secondo la rivendicazione 2 comprendente almeno un indicatore luminoso, in cui detto indicatore luminoso è atto a segnalare a detto operatore detta cella abilitata per essere caricata.
- 4. Distributore (10) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui ad ogni cella di detta pluralità di celle è associato almeno un articolo in essa contenuto mediante una base dati (BD) predefinita.
- 5. Distributore (10) secondo la rivendicazione 4, in cui detta unità di controllo centrale (320) è atta ad eseguire una fase di validazione in cui detta unità di controllo centrale (320) è atta ad identificare, mediante detti mezzi di input (15), almeno un articolo prelevato da un utente ed in cui detta unità di controllo centrale (320) è atta a verificare se detto articolo prelevato era stato caricato correttamente in accordo alle informazioni di detta base dati (BD).
- 6. Distributore (10) secondo la rivendicazione 5 comprendente mezzi di output (16) in cui detta unità di controllo centrale (320) è atta ad inviare un messaggio di errore mediante detti mezzi di output (16), nel caso in cui detto articolo prelevato non era stato caricato correttamente.
- 7. Distributore (10) secondo la rivendicazione 6 comprendente mezzi di comunicazione (360) in cui detta unità di controllo centrale (320) è atta ad inviare informazioni relative a detto messaggio di errore ad un sistema gestionale mediante detti mezzi di comunicazione (360).
- 8. Distributore (10) secondo la rivendicazione 7, in cui l’unità di controllo centrale (320) è atta ad inviare informazioni aggiornate in detta base dati (BD) a detto sistema gestionale mediante detti mezzi di comunicazione (360).
- 9. Distributore (10) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui detti mezzi di input (15) comprendono almeno un lettore di tipo bar-code, un lettore QR-code, una fotocamera o una videocamera.
- 10. Distributore (10) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 9, in cui detti mezzi di input (15) comprendono almeno un dispositivo di tipo elettromagnetico, in particolare un lettore RFID oppure a radiofrequenza.
- 11. Metodo per il caricamento di almeno un articolo in un distributore automatico (10) comprendente una pluralità di celle, in cui almeno una cella di detta pluralità di celle è atta a contenere detto almeno un articolo, detto distributore (10) comprendendo mezzi di input (15), mezzi attuatori ed una unità di controllo centrale (320), detto metodo comprendendo: - una fase di identificazione, in cui l’unità di controllo centrale (320) identifica, mediante detti mezzi di input (15), almeno un articolo da immagazzinare in una cella di detta pluralità di celle; - una fase di controllo, in cui l’unità di controllo centrale (320) verifica se detto almeno un articolo identificato in detta fase di identificazione può essere immagazzinato in una cella di detta pluralità di celle abilitata per essere caricata; - una fase di caricamento, in cui l’unità di controllo centrale (320) comanda detti mezzi attuatori in modo tale che detta cella abilitata per essere caricata possa ricevere da un operatore detto almeno un articolo identificato.
- 12. Metodo secondo la rivendicazione 11, in cui detti mezzi attuatori movimentano almeno uno sportello (110) di detto distributore (10) per consentire a detto operatore il caricamento di detta cella abilitata per essere caricata con detto almeno un articolo identificato.
- 13. Metodo secondo la rivendicazione 12, in cui un indicatore luminoso di detto distributore (10) segnala a detto operatore detta cella abilitata per essere caricata.
- 14. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni da 11 a 13, in cui ad ogni cella di detta pluralità di celle è associato almeno un articolo in essa contenuto mediante una base dati (BD) predefinita.
- 15. Metodo secondo la rivendicazione 14, in cui detta unità di controllo centrale (320) esegue una fase di validazione in cui detta unità di controllo centrale (320) identifica, mediante detti mezzi di input (15), almeno un articolo prelevato da un utente ed in cui detta unità di controllo centrale (320) verifica se detto articolo prelevato era stato caricato correttamente in accordo alle informazioni di detta base dati (BD).
- 16. Metodo secondo la rivendicazione 15, in cui detta unità di controllo centrale (320) invia un messaggio di errore mediante mezzi di output (16) di detto distributore (10), nel caso in cui detto articolo prelevato non era stato caricato correttamente.
- 17. Metodo secondo la rivendicazione 16, in cui detta unità di controllo centrale (320) invia informazioni relative a detto messaggio di errore ad un sistema gestionale mediante mezzi di comunicazione (360) di detto distributore (10).
- 18. Metodo secondo la rivendicazione 17, in cui l’unità di controllo centrale (320) invia informazioni aggiornate in detta base dati (BD) a detto sistema gestionale mediante detti mezzi di comunicazione (360) di detto distributore (10).
- 19. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni da 11 a 18, in cui detti mezzi di input (15) comprendono almeno un lettore di tipo bar-code, un lettore QR-code, una fotocamera o una videocamera.
- 20. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni da 11 a 19, in cui detti mezzi di input (15) comprendono almeno un dispositivo di tipo elettromagnetico, in particolare un lettore RFID oppure a radiofrequenza.
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2019
- 2019-10-31 IT IT102019000020150A patent/IT201900020150A1/it unknown
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