IT201900017147A1 - Imballaggio per alimenti e bevande a media e lunga conservazione a temperatura ambiente o refrigerata, suo contenitore, coperchio e guarnizione a tenuta ermetica e barriera - Google Patents

Imballaggio per alimenti e bevande a media e lunga conservazione a temperatura ambiente o refrigerata, suo contenitore, coperchio e guarnizione a tenuta ermetica e barriera Download PDF

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DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale avente titolo "IMBALLAGGIO PER ALIMENTI E BEVANDE A MEDIA E LUNGA CONSERVAZIONE A TEMPERATURA AMBIENTE O REFRIGERATA, SUO CONTENITORE, COPERCHIO E GUARNIZIONE A TENUTA ERMETICA E BARRIERA"
CAMPO DELL'INVENZIONE
La presente invenzione rientra nel campo degli imballaggi primari per prodotti alimentari liquidi, polposi o pastosi, con o senza pezzi solidi, oppure composti esclusivamente da elementi solidi, e per bevande, cosmetici, farmaci, prodotti chimici, o biologici, da conservarsi per periodi tempo medi o lunghi a temperatura ambiente o refrigerata.
Se nel caso dei prodotti umidi che si devono conservare per periodi di tempo medi o lunghi a temperatura ambiente o refrigerata, un adeguato trattamento di inattivazione enzimatica, pastorizzazione o sterilizzazione del prodotto, e di pastorizzazione o sterilizzazione dell'imballaggio primario, sono necessari affinché gli stessi risultino microbiologicamente, fisicamente e chimicamente stabili, oppure la presenza in quantità adeguata di sostanze batteriostatiche (alcool, CO2, sorbato di potassio, etc.) è sufficiente per assicurare la stabilità microbiologica, oppure ancora se, nel caso dei prodotti freschi a breve o prolungata conservazione a temperatura refrigerata, occorre modificare l'atmosfera in cui i medesimi vengono confezionati affinché le caratteristiche qualitative non decadano, tecnica che consente anche di meglio conservare nel tempo gli aspetti qualitativi dei prodotti pastorizzati o sterilizzati a media e lunga conservazione a temperatura ambiente o refrigerata, altrettanto necessaria è la protezione microbiologica, chimica e fisica dall'ambiente esterno esercitata dall'imballaggio primario sul prodotto contenuto, e/o la conservazione dell'atmosfera modificata all'interno dello stesso.
E altrettanto importante è che l'imballaggio non dia luogo a migrazioni di sostanze pericolose al prodotto e contaminazioni, e non abbia effetti negativi sull'ambiente. A tal riguardo, l'invenzione riguarda un imballaggio primario per alimenti, bevande, cosmetici, farmaci ed affini avente caratteristiche tali da non presentare migrazioni verso il prodotto e non contaminarlo, e da preservarlo microbiologicamente, chimicamente e fisicamente da e verso l'ambiente esterno, oltreché garantire la chiusura a la tenuta ermetica.
Detto imballaggio è anche pastorizzabile o sterilizzabile con mezzi fisici, ad alta temperatura o elevata pressione, anziché con mezzi chimici, ed è riutilizzabile molte volte.
Esso è composto da elementi in vetro o ceramica, gomma siliconica o altro elastomero per alimenti e metallo, tutti facilmente ed economicamente riciclabili.
La tutela si esplica sia all'imballaggio primario, inteso come combinazione di un contenitore, di un coperchio di chiusura e di una guarnizione di tenuta ermetica, che al solo contenitore, oppure al solo coperchio di chiusura o alla sola guarnizione.
DESCRIZIONE DELLO STATO DELLA TECNICA
Ad oggi, per le prodotti alimentari, bevande, cosmetici, farmaci, ed affini, si fa largo uso di imballaggi primari realizzati in materiali polimerici, e precisamente in polimeri termoplastici quali polietilene PE, polipropilene PP, polietilentereftalato PET, acido polilattico PLA, polistirene PS espanso o non, polivinilcloruro PVC, poliammide PA, etc., oppure in metallo, quale banda stagnata o alluminio, anche se le loro caratteristiche non sono ottimali per la salute del consumatore e la conservazione deM'ambiente. Negli ultimi decenni, infatti, è prevalso il fatto che detti imballaggi siano leggeri, pratici, pressoché infrangibili, trasparenti ed economici, ciò che li rende graditi alla GDO e ai consumatori meno attenti.
Per gli stessi motivi, quelli in metallo, il cui uso per alimenti conservati è iniziato a scopi militari negli anni '40 del secolo scorso estendendosi subito dopo anche a quelli civili, e pure essi nocivi per la salute del consumatore, ed inoltre non trasparenti, più pesanti e meno pratici di quelli in materiali polimerici, salvo alcune eccezioni (conserve di pomodoro o tonno in scatola, birra in lattina, etc.) hanno lasciato il passo a questi ultimi.
Gli imballaggi in vetro, porcellana o altra ceramica, invece, pur essendo utilizzati fin da epoca antica, in generale non sono stati finora impiegati per le migliori caratteristiche di detti materiali ai fini della salute del consumatore e dell'ambiente, bensì piuttosto per l'immagine di pregio che gli stessi conferiscono all'imballaggio, cosicché sono relegati a comparti ed applicazioni di nicchia.
In comune, gli imballaggi realizzati in polimeri termoplastici hanno che quasi tutti sono derivati dal petrolio e quindi sono di natura organica o abiotica, ed inoltre che sono flessibili, leggeri, pressoché infrangibili, termosaldabili, quasi sempre trasparenti e di basso costo, ma presentano migrazioni o cessioni verso il prodotto più o meno elevate e nocive per la salute del consumatore, non resistono ad elevata pressione interna e al vuoto, non possono assumere stabilmente forma geometrica predefinita e non sono assoggettabili a medie o alte temperature: il PVC, infatti, è potenzialmente molto pericoloso perché rilascia al prodotto, specialmente se ricco di grassi, ftalati che sono solventi ad effetto plastificante e che anche in piccolissime quantità interferiscono sul sistema endocrino umano e danneggiano fegato e reni, il PS è pericoloso perché contiene stirene che è un idrocarburo aromatico che pure interferisce sul sistema endocrino, il PLA, interessante per l'origine vegetale dei suoi componenti e la caratteristica biodegradabilità, non può essere assoggettato a temperature superiori a 65°C per qualche secondo, il PET al massimo a 50°C per 15 minuti e non alla luce solare diretta, altrimenti rilascia al prodotto sostanze nocive tra cui acetaldeide, antimonio, cobalto, coloranti e glicole etilenico (Ashby. Migration from polyethylenterephta late under all conditions of use. Food Additives and Contaminans, 1988, 5. Suppl. n.1. 485-492) e Bis (2-etilsil) ftalato DEHP (Balafas, Shaw, Whitfield. Phtalate and adipate esters in australian packaging materials, Foos CHEMISTRY, 1999, 65, 279-287), di nuovo acetaldeide AA, sostanza mutogena in vitro, dimetiltereftalato DMT e acido tereftalico TPA, sostanze genotossiche in vivo (Evandri, Tucci, Bolle. Toxicological evaluation of commercial minerai water bottled in polyethylenterephthalate: a cytogenetic approach with Allium cepa. Food Additives and Contaminans, 2000, 17(12), 1037-1045, e pertanto non solo non sono pastorizzabili per via termica (65°C per almeno 20 minuti, oppure 75-85°C per almeno 3 minuti), ma non possono neppure rimanere a contatto a lungo con il prodotto o essere esposti per lunghi periodi alla luce diretta del sole; il PE può essere assoggettato al massimo a 60-70°C e il PP al massimo a 120°C, per qualche minuto e senza carico, cosicché non sono sterilizzabili per via termica (121°C per almeno 20 minuti, oppure 142 °C per almeno 4 secondi) bensì solo per via chimica, ad es. con acqua ossigenata, acido peracetico, oxonia, etc., a temperatura ridotta e per tempi ristretti perché tali polimeri sono altamente ossidabili, effettuando poi comunque la completa rimozione di detti agenti prima dell'immissione del prodotto affinché non avvengano contaminazioni o ossidazioni, il che è anche fonte di rischi nell'ambiente di lavoro e pure ha un considerevole impatto sull'ambiente esterno.
Ogni polimero termoplastico o metallo, inoltre, presenta caratteristiche tali da renderlo idoneo o meno all'uso per alimenti, bevande ed affini, o per alcuni di essi, oppure da soddisfare alcune loro esigenze e non altre, cosicché, per risultare compatibile ed utile, generalmente viene accoppiato ad altri materiali aventi caratteristiche diverse, ottenendo un materiale composto di caratteristiche migliori dei singoli componenti. Si tratta degli imballaggi in materiale c.d. accoppiato o multistrato, che per effetto delle maggiori prestazioni (ve ne sono di numerosi tipi, con caratteristiche interne ed applicative differenti) si sono molto diffusi.
Ad esempio, gli imballaggi in banda stagnata o alluminio resistono alle temperature di sterilizzazione, alla pressione interna e al vuoto, ma presentano migrazioni di ioni metallici al prodotto, specialmente se questo è umido, acido e contiene sali, e detti ioni sono altamente pericolosi per la salute del consumatore, essendo cancerogeni, cosicché la superficie destinata a venire in contatto con il prodotto viene trattata in vario modo o rivestita con vernici di varia natura che mitigano tale effetto, creandone tuttavia altri pure pericolosi. I rivestimenti interni delle lattine e scatole, infatti, sono realizzati con resine viniliche termoplastiche (organosol) a base di PVC e ftalati della cui migrabilità nel prodotto e pericolosità per la salute umana già si è accennato, oppure con resine fenoliche termoindurenti (resoli o novolacche) che sono prodotti della polimerizzazione formaldeide+fenolo, altrettanto nocive, o epossidiche o epossi-fenol iche, contenenti sostanze indurenti quali bisfenolo A (BPA), che è considerato fra gli interferenti endocrini più pericolosi, soprattutto per la sviluppo sessuale maschile, e/o formaldeide, che è cancerogena e genotossica, e melammina, che può causare danni renali e alle vie urinarie, oppure ancora con resine poliestere ottenute da monomeri diversi (anidride ftalica, anidride maleica, acido fumarico, glicole etilenico) e integrati con oli vegetali e pigmenti, pure molto pericolose. Anche le capsule in metallo per la chiusura ermetica di contenitori in vetro o ceramica sono molto pericolose, perché hanno l'elemento di tenuta realizzato con un mastice di PVC ammorbidito e plastificato con ftalati, quindi ancora più nocivo.
Quelli in PE o PP, invece, salvo che durante la termosaldatura e per effetto della stessa, che è realizzata a temperatura di circa 180-200°C, sono ritenuti pressoché inerti nei confronti della maggior parte degli alimenti e delle bevande, anche se acidi o con sali, e sono scarsamente permeabili all'acqua, ma sono permeabili all'ossigeno, alla CO2, agli oli, all'alcool e alle sostanze aromatiche (in misura lievemente minore il PET), ragion per cui in generale vengono utilizzati in combinazione multistrato, interponendo ad essi, con opportuni adesivi, altri materiali meno permeabili (ad es., PA, PVDC, EVOH, oppure alluminio laminato a freddo), che, invece, non sono idonei al contatto diretto con alimenti o bevande, migliorando così alcune caratteristiche (ad es. effetto barriera ai gas e vapore) e peggiorandone altre (ad es. impossibilità di riscaldamento del prodotto con forni a microonde o radiofrequenza, nel caso di utilizzo di uno strato di alluminio; riduzione delle proprietà barriera dell'EVOH nel caso di umidità relativa elevata, e quindi impossibilità di effettuare trattamenti dell'imballaggio con vapore o acqua).
Un imballaggio multistrato che si è molto diffuso, è quello il cui materiale è composto, in estrema sintesi, al centro da uno strato di carta ed eventualmente anche uno di alluminio, e, su ciascun lato, da uno strato di polietilene o polipropilene, oltre i relativi adesivi. Tuttavia, fra tutti i materiali per imballaggi è tra quelli più difficilmente riciclabili, in quanto la separazione dei vari strati al fine del riciclo è problematica e costosa, con un considerevole impatto negativo sull'ambiente.
Anche gli strati dei materiali multistrato in cui non vi è carta o alluminio sono difficilmente separabili, ma se sono fra loro compatibili per dare luogo mediante il riciclo ad altri materiali utilizzabili, la loro separazione può essere evitata, e quindi il riciclo stesso è facilitato.
In aggiunta a detta problematica, è di recente approvazione la Direttiva UE 2019/904 sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente, meglio conosciuta come direttiva SUP (Single Use Plastics), che mira ad imporre divieti o limitazioni all'uso e alla vendita di alcuni articoli monouso in plastica. Ad oggi, gli articoli messi al bando sono: bastoncini cotonati, posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette), piatti, cannucce; agitatori per bevande; aste da attaccare a sostegno dei palloncini.
Vietati anche gli imballaggi per alimenti in polistirene espanso, quali scatole con o senza coperchio destinati al consumo immediato, sul posto o da asporto, generalmente consumati direttamente nel contenitore e pronti per il consumo senza ulteriore preparazione, per esempio cottura, bollitura o riscaldamento, compresi i contenitori per alimenti tipo fast food o per altri pasti pronti per il consumo immediato; contenitori per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi; tazze per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi.
La Direttiva fissa inoltre target di raccolta e riciclo più restrittivi per le bottiglie, rispetto ad altri imballaggi in plastica: i paesi membri dovranno raccogliere il 90% di quanto immesso al consumo entro il 2029 (il 77% entro il 2025), mentre a partire dal 2025, le bottiglie in PET dovranno contenere un minimo del 25% di materiale riciclato, percentuale che salirà al 30% nel 2030.
E in base alla medesima Direttiva, le confezioni per bevande in plastica devono inoltre avere tappi e coperchi solidali con il contenitore.
A seguito di detto quadro nefasto per il mondo del packaging e imballaggi in plastica e misti con carta e/o alluminio, oppure in metallo, appare corretto prevedere a breve un forte incremento dell'utilizzo di imballaggi in vetro, oppure in materiale ceramico.
L'attività di ricerca del richiedente, pertanto, si è focalizzata su imballaggi e parti di imballaggi in questi materiali, risultante in innovazioni, oggetto anche di separate domande di brevetto per invenzione industriale, in grado di utilizzare al meglio le caratteristiche positive e mitigarne le altre e di conferire agli stessi maggiore utilità.
Sul piano salutistico ed ambientale, per i prodotti alimentari, bevande ed affini non vi è materiale da imballaggio migliore del vetro.
Questo, infatti, essendo composto da vetrificanti (di solito sabbia silicea, cioè diossido di silicio SiO2, in ragione di circa il 70%, che fonde a 1600°C), fondenti (di solito soda sotto forma di carbonato di sodio Na2CO3 o potassa sotto forma di carbonato di potassio K2CO3, e rottami di vetro, in ragione del 25-30%, che abbassano la temperatura di fusione a circa 1000-1100°C) ed eventuali stabilizzanti (di solito CaO, MgO, BaO, Al2O3, che servono a rendere insolubile il vetro in acqua), ha natura esclusivamente inorganica, è assolutamente inerte nei confronti del prodotto e non presenta migrazioni o cessioni verso lo stesso, ha elevate caratteristiche meccaniche, assume stabilmente qualsiasi forma geometrica predefinita, è resistente alla pressione interna e al vuoto, può essere utilizzato diverse volte e si lava facilmente, può essere messo sia nel forno a convezione e/o irraggiamento che in quello a microonde o radiofrequenza, è pastorizzabile per via termica o ad elevata pressione, e sterilizzabile ad alta temperatura senza quindi dover usare prodotti chimici, realizza una barriera assoluta di tipo microbiologico, fisico e chimico tra il prodotto contenuto nell'imballaggio e l'ambiente esterno, è facilmente, completamente ed economicamente riciclabile, ha costo contenuto.
Va però mitigata la sua fragilità e il maggior peso rispetto alla plastica o ai materiali misti, oppure ai metalli, e la sua trasparenza.
Quest'ultima, se da una parte costituisce un vantaggio perché rende l'imballaggio di vetro ricco ed elegante e il prodotto contenuto visibile al consumatore, dall'altra è il contrario in quanto la luce che penetra dall'esterno danneggia la qualità del prodotto.
Il vetro è attualmente apprezzato principalmente per la sua immagine di ricchezza e per la robustezza o trasparenza, cosicché di fatto, quale imballaggio primario, nel settore degli alimenti e delle bevande viene utilizzato solo per specifici prodotti a prezzo elevato (vasetti di conserve, bottiglie di vino 0 birra, bottiglie di acqua minerale premium, bottiglie olio di oliva). Solo nel settore dei profumi viene utilizzato anche per la sua impermeabilità alle essenze aromatiche, e solo nel settore farmaceutico, ma esclusivamente per specifici prodotti, viene utilizzato per la sua inerzia chimica e proprietà barriera (iniettabili e alcuni altri preparati liquidi).
I recipienti in materiali polimerici o vetro attualmente in commercio, per la loro chiusura richiedono l'impiego di tappi in sughero o plastica ad immissione assiale e tenuta radiale a compressione o a labbro sulla superficie laterale interna del bordo dell'apertura del contenitore (bottiglie vino tradizionali), o di coperchi in vetro o plastica ad immissione assiale e guarnizione in plastica o gomma con tenuta assiale a compressione (vasi houseware per conserve), o di tappi metallici a immissione assiale e guarnizione in plastica a tenuta assiale a compressione (bottiglie acqua o vino per tappi corona), oppure ancora di capsule metalliche ad avvitamento (vasetti o bottiglie per chiusura a vite del tipo Twist Off o altri) con tenuta assiale a compressione realizzata, come detto, con mastice in PVC plastificato mediante solventi (ftalati), ad es. in PLASTISOL, e più recentemente, a seguito della domanda di brevetto WIPO PCT n. WO2012 152329A1 del 11.05.2011, in elastomero termoplastico denominato TPE, che è un compound di elastomeri a base di stirene (SBS, SEBS, poliolefina (TPO) e gomma reticolata (TPV).
Tali materiali di tenuta sono generalmente preferiti agli elastomeri termoindurenti (ad es. gomma nitrilica NBR, gomma siliconica VMQ), perché, a differenza di questi, presentano minore permeabilità ai gas e in particolare all'ossigeno e al vapore, e quindi preservano meglio il prodotto contenuto nell'imballaggio dall'ossidazione ad opera dell'ossigeno permeato dall'aria esterna e dalle migrazioni di umidità.
Ma il primo è altamente pericoloso per la salute del consumatore perché traferisce al prodotto detti solventi che notoriamente interagiscono con il sistema endocrino umano, mentre il secondo resiste solo fino alla temperatura di pastorizzazione e pertanto non è idoneo per imballaggi di prodotti alimentari e bevande che devono essere sterilizzati per via termica.
Questi, come noto, sono i prodotti con pH>4,5, e sono la maggior parte, in quanto in generale solo la frutta (e non tutta) ha pH inferiore o uguale.
Anche il pomodoro, con l'avvento negli ultimi 40 anni delle varietà a raccolta meccanica, ha generalmente pH superiore, motivo per cui, per non doversi operare, ai fini della sua conservazione nel tempo, la più onerosa sterilizzazione, limitandosi quindi alla sola pastorizzazione, industrialmente si usa acidificarlo prima di quest'ultimo trattamento, generalmente con acido citrico.
Gli alimenti e le bevande contenenti alcool o CO2, oppure altri agenti chimici batteriostatici (sorbato di potassio, etc), invece, anche se aventi pH>4,5, non richiedono la pastorizzazione o la sterilizzazione degli imballaggi primari e quindi delle bottiglie, vasetti, capsule, tappi, contenitori e guarnizioni con cui devono essere confezionati, perché detti agenti chimici agiscono non solo nei confronti della flora microbica del prodotto contenuto, bensì anche di quella del l'imballaggio, ma necessitano comunque che questo conservi dette sostanze e quindi che abbia quantomeno proprietà barriera.
Inoltre, la quasi totalità dei tappi, coperchi e capsule attuali non possono essere riutilizzati, perché dopo il primo utilizzo, venendo in tale frangente deformato plasticamente il materiale di tenuta, non offrono garanzia di tenuta ermetica, al punto che il prodotto di una consistente percentuale di imballaggi non si conserverebbe.
Ed infine, gli stessi presentano il problema, non piccolo per il consumatore, di essere difficilmente rimuovibili manualmente quando l'imballaggio è sotto vuoto, condizione questa che si realizza sempre quando il prodotto è invasato caldo o con vapore nello spazio di testa, per effetto del raffreddamento e/o condensazione in detto spazio, se vi è tenuta ermetica, È scopo della presente invenzione superare gli inconvenienti predetti, mettendo a disposizione della tecnica un imballaggio primario per alimenti, bevande ed affini, salubre per il consumatore e rispettoso dellambiente, composto da un contenitore e un coperchio o capsula di chiusura entrambi in vetro o materiale ceramico e da una guarnizione in gomma siliconica o altro elastomero per alimenti accoppiata all'interno con una lamina sottile in materiale metallico o polimerico non a contatto diretto del prodotto, idoneo ad assumere e mantenere stabilmente qualsiasi forma geometrica prestabilita, resistente alle sollecitazioni meccaniche e sufficientemente leggero, assoggettabile a temperature da molto basse (es. -30°C) a molto alte (es. 160°C), e di pressioni da sottovuoto spinto (es. 759 mmHg) a pressione positiva (1,001-10 bar se chiuso e in base a forma geometrica e dimensione, 2000 bar se aperto), pertanto pastorizzabile o sterilizzabile con soli mezzi fisici (es.: past.
80°C per 12 minuti a p. atm, oppure 60°C a 1600 bar; ster.
142°C per 4 secondi, in presenza di umidità) utilizzabile in forno a convezione o irraggiamento oppure a microonde o radiofrequenza, sicuro ed affidabile in quanto ad ermeticità e barrieramento sia sul piano microbiologico che chimico e fisico in ogni condizione di usuale impiego, durevole nel tempo e riutilizzabile molte volte mantenendo inalterate tutte le proprie caratteristiche, facilmente ed economicamente realizzabile e riciclabile, e di costo contenuto (la riciclabilità delle parti in gomma siliconica deriva dal fatto che la stessa ha punto di infiammabilità di 430°C e temperatura di combustione di 750°C, e per effetto della combustione si trasforma in silice, anidride carbonica ed energia termica, pertanto ad es. può essere vantaggiosamente posta nel forno di fusione tra i componenti del vetro).
Tali ed altri scopi sono raggiunti dall'imballaggio primario per alimenti, bevande ed affini oggetto del presente ritrovato, le cui caratteristiche sono riportante in una o più rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell'invenzione.
SOMMARIO DELLA PRESENTE INVENZIONE
L'imballaggio primario oggetto del presente ritrovato è composto da un contenitore in vetro, oppure porcellana o altra ceramica vetrificata in superficie, e da un corpo di chiusura o capsula, composto da un elemento di chiusura, pure in detto materiale e da una guarnizione in gomma siliconica o altro elastomero per alimenti, e configurato per chiudere ermeticamente il suddetto contenitore.
La guarnizione è ad innesto assiale e tenuta bilaterale, e disposta perimetralmente sul bordo esterno della faccia inferiore dell'elemento di chiusura, e configurata "a sella" in modo tale da realizzare duplice tenuta sul bordo perimetrale, configurato "a schiena" o "a cuneo" e di dimensioni leggermente superiori, dell'apertura del contenitore.
Detta guarnizione è definita da un labbro esterno ed uno interno divisi da una scanalatura, entrambi pressoché verticali e paralleli o lievemente divergenti dall'alto verso il basso, mentre invece detto bordo da una superficie laterale esterna ed una interna convergenti dal basso verso l'alto e a sezione piana (superfici troncoconiche) o raggiata (superfici bombate) o di qualsiasi altra geometria, in modo tale che una volta posto tale coperchio in posizione di chiusura sull'apertura del contenitore, la guarnizione si trova innestata completamente in tale bordo, e ciascuno di detti labbri combacia perfettamente e preme sulla corrispondente superficie laterale del bordo dell'apertura del contenitore, realizzando così duplice tenuta ermetica laterale.
Poiché la gomma siliconica, e così pure gli altri elastomeri per alimenti, è in sé permeabile in misura maggiore o minore a gas e vapori aventi piccola dimensione molecolare (O2, N2, CO2, vapore, umidità, alcool, essenze aromatiche, etc.), la guarnizione è resa impermeabile o pressoché impermeabile a dette sostanze mediante una lamina sottile e flessibile in materiale metallico o polimerico avente tale proprietà e resistente alle alte temperature inserita all'interno della guarnizione, nella parte superiore della scanalatura, e pertanto non a contatto diretto del prodotto contenuto nell'imballaggio, e avente la medesima forma "a sella". Detta lamina forma un ponte a tenuta tra la parte superiore di ciascuna delle superfici laterali del bordo dell'apertura del contenitore e la superficie inferiore dell'elemento di chiusura del coperchio o capsula, e di conseguenza realizza tra gli stessi una duplice barriera laterale-assiale a dette sostanze.
Grazie a questa soluzione, l'imballaggio risulta idoneo a conservare anche per lungo tempo le caratteristiche qualitative del prodotto in esso contenuto, salubre per il consumatore e rispettoso dell'ambiente, ricco ed elegante, e il prodotto stesso risulta visibile al consumatore.
È altresì spirito del trovato dotare la porzione terminale inferiore del labbro esterno della guarnizione di una bordatura interna, configurata per ancorarsi e fare ritenuta meccanica sullo scalino inferiore della superficie laterale esterna del bordo dell'apertura del contenitore, quando il coperchio è inserito su questo in posizione di chiusura.
Grazie a questa soluzione, in detto stato si realizza una efficace ritenuta assiale dei componenti dell'imballaggio, che li rende tra loro solidali.
E' pure spirito del trovato rendere disponibile una sottile fascia in materiale metallico o in carta, configurata e posizionata per cingere simultaneamente il contenitore e il coperchio con la guarnizione.
Grazie a tale fascia, è impedito il disancoraggio della bordatura interna del labbro dallo scalino, e l'imballaggio risulta sigillato.
E' altresì spirito del trovato rendere disponibile una guarnizione di tenuta che presenti sui labbri una o più aperture poste ad opportuna distanza dall'estremità inferiore. Grazie a tale soluzione, tramite dette aperture si permette a vapori e fumi di uscire dall'imballaggio quando il coperchio è con la guarnizione semplicemente appoggiata sul bordo dell'apertura del contenitore, e non ancora completamente innestata in esso fino alla posizione di chiusura, senza pregiudicare la tenuta ermetica quando invece il coperchio e la stessa siano in posizione di chiusura.
E' anche spirito del trovato, mettere a disposizione una guarnizione di tenuta che comprenda una o più linguette solidali o facenti parte del labbro esterno e aventi la funzione di facilitare l'apertura dell'imballaggio agendo manualmente in direzione radiale verso l'esterno su una o più delle stesse e quindi anche su detto labbro, provocando così il distacco dello stesso dalla superficie laterale esterna del bordo dell'apertura del contenitore.
Grazie a tale soluzione si consente l'ingresso di aria e quindi la rottura del vuoto, se presente, all'interno dell'imballaggio e, comunque, l'allontanamento della bordatura interna del labbro esterno della guarnizione dallo scalino di ancoraggio e ritenuta meccanica del bordo dell'apertura del contenitore, ciò che consente e facilita l'apertura dell'imballaggio anche se sottovuoto.
E' pure spirito del trovato tutelare indipendentemente il contenitore, il coperchio e la guarnizione, tra loro cooperanti e componenti il suddetto imballaggio.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Gli altri vantaggi, obiettivi e aspetti, nonché le forme di attuazione della presente invenzione, sono descritti nelle rivendicazioni e saranno chiariti nelle sezioni seguenti mediante la seguente descrizione, dove si fa riferimento ai disegni allegati al presente. Più specificamente:
- le Figure 1, 2 e 3 illustrano un imballaggio primario, in accordo con l'invenzione,
- la Figura 4 illustra un dettaglio del coperchio, in particolare l'elemento di chiusura e la guarnizione,
- la Figura 4A illustra un dettaglio del contenitore, in particolare del bordo,
- le Figure 5, 6, 7 illustrano varianti di imballaggio primario, realizzabili sempre in accordo con l'invenzione,
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA INVENZIONE
Benché la presente invenzione venga descritta nel seguito con riferimento alla sua forma di realizzazione mostrata nelle tavole di disegno, la stessa non si limita al solo modello di realizzazione descritto nel seguito e mostrato nelle tavole annesse. La realizzazione descritta e rappresentata, infatti, aiuta a chiarire alcune caratteristiche relative alla presente invenzione, il cui scopo è definito dalle rivendicazioni.
Con riferimento alle figure sopra indicate, si identifica con 10, nel suo complesso, un imballaggio primario in accordo con l'invenzione, e dove detto imballaggio 10 comprende un contenitore 1 in vetro, oppure porcellana o altra ceramica vetrificata in superficie, dotato di una apertura 11, e un corpo di chiusura o capsula 2 ad innesto assiale, composto dall'elemento di chiusura 15, pure in detto materiale, e dalla guarnizione 3 in elastomero termoindurente, preferibilmente gomma siliconica, ad es. del tipo liquido LSR, e configurato per chiudere ermeticamente il suddetto contenitore 1; detta guarnizione essendo a tenuta bilaterale, e disposta perimetralmente sul bordo esterno della faccia inferiore dell'elemento di chiusura 15, e configurata "a sella" in modo tale da realizzare una duplice tenuta ermetica sul bordo perimetrale 7, configurato invece "a schiena" o "a cuneo" e di dimensioni leggermente superiori, dell'apertura 11 del contenitore.
La guarnizione 3 è definita da un labbro esterno 4 ed uno interno 5 divisi da una scanalatura 6, il 4 con superficie di tenuta laterale interna 4a, e il 5 con la laterale esterna 5a pressoché verticali e parallele o lievemente divergenti dall'alto verso il basso, ed invece detto bordo 7 è definito da una superficie di tenuta laterale esterna 8a ed una interna 9a convergenti dal basso verso l'alto e a sezione piana (superfici troncoconiche) o raggiata (superfici bombate) o di qualsiasi altra geometria, in modo tale che una volta posto tale coperchio 2 in posizione di chiusura sull'apertura del contenitore 1, la guarnizione 3 si trova innestata completamente in tale bordo, e ciascuna delle superfici laterali di tenuta di detti labbri combacia perfettamente e preme sulla corrispondente superficie laterale di tenuta del bordo dell'apertura del contenitore, realizzando così una duplice tenuta ermetica laterale in serie.
Detta guarnizione 3 funge anche da barriera nei confronti dei gas e vapori di piccola dimensione molecolare (O2, N2, CO2, vapore, umidità, alcool, essenze aromatiche, etc.) che in misura maggiore o minore permeano attraverso la gomma siliconica o gli altri elastomeri per alimenti, all'interno della stessa. A tale scopo, nella parte superiore della scanalatura 6, e pertanto non a contatto diretto del prodotto contenuto nell'imballaggio 10 in quanto separata dai labbri 4 e 5 in gomma siliconica o altra gomma per alimenti, è inserita una lamina sottile e flessibile 12 in materiale metallico o polimerico impermeabile o pressoché impermeabile a tali sostanze e resistente alle temperature di pastorizzazione o di sterilizzazione, preferibilmente in alluminio laminato a freddo AL oppure polivinildenfluoruro PVDF, avente la medesima forma "a sella".
Detta lamina 12 ha sezione "a ponte" a due spalline e parte sospesa intermedia; le due spalline 12c e 12b coincidono con le parti superiori 4b e 5b dei labbri 4 e 5, e la superficie superiore della parte sospesa intermedia 12a con quella inferiore 15a dell'elemento di chiusura 15, cosicché quando il coperchio o capsula 2 è posto sul contenitore 1 in posizione di chiusura la lamina è direttamente ed estesamente a contatto sia delle superfici laterali 8b e 9b del bordo 7 che della superficie inferiore 15a dell'elemento di chiusura, realizzando così una duplice barriera laterale e assiale che impedisce il passaggio delle suddette sostanze di piccola dimensione molecolare attraverso la gomma siliconica o altra gomma per alimenti.
Per rendere tra loro assialmente solidali i componenti 1, 2 e 3 dell'imballaggio 10 e quindi esercitare la suddetta tenuta e barriera, alla estremità inferiore del labbro esterno 4 della guarnizione 3 vi è una bordatura interna 4d, configurata per ancorarsi e fare ritenuta meccanica sullo scalino inferiore 8d della superficie laterale esterna 8 del bordo 7 dell'apertura 11 del contenitore, quando il coperchio 2 è inserito in posizione di chiusura sul contenitore 1, cosicché tali componenti non possono spontaneamente allontanarsi uno dall'altro.
Per evitare l'apertura accidentale e allo stesso tempo sigillare l'imballaggio è prevista la sottile fascia 17 in materiale metallico oppure in carta o polimero termoretraibile, configurata e posizionata in modo che cinga simultaneamente il contenitore 1 e il coperchio 2 con la guarnizione 3. Tale fascia impedisce il disancoraggio della bordatura 4d dallo scalino 8d e quindi l'apertura dell'imballaggio, e la sua integrità costituisce la prova che lo stesso non si è o non è stato aperto.
Per facilitare l'apertura dell'imballaggio 10, in specie se all'interno vi è il vuoto, la guarnizione di tenuta 3 è dotata di una o più linguette 18 solidali o facenti parte del labbro esterno 4 e poste all'estremità inferiore dello stesso, agendo manualmente su una o più delle quali in direzione radiale verso l'esterno e quindi anche su detto labbro, si provoca il distacco di questo dalla superficie laterale 8 del bordo 7 dell'apertura 11 del contenitore. Di conseguenza, se nell'imballaggio vi è vuoto, entra aria e quindi lo stesso svanisce, e, comunque, il suddetto distacco facilita l'apertura anche se non vi è vuoto.
La guarnizione di tenuta 3, inoltre, può essere realizzata in modo che sui labbri 4 e 5 vi siano una o più aperture 19 poste ad opportuna distanza dall'estremità inferiore, cosicché tramite le stesse i vapori e fumi possono uscire dall'imballaggio 10 quando il coperchio 2 e i labbri 4 e 5 della guarnizione 3 sono semplicemente appoggiati sul bordo 7 dell'apertura del contenitore 1, e non ancora completamente innestati fino alla posizione di chiusura, senza che sia pregiudicata la tenuta ermetica quando invece gli stessi siano in posizione di chiusura.
In maggiore dettaglio, il contenitore 1 è sostanzialmente un oggetto rigido di tipo cavo (bottiglie, flaconi, etc.) o aperto (tazze, vaschette, piatti, etc.), con qualsivoglia forma (rotonda, quadra, rettangolare, ellissoidale, etc.) e design in ogni vista o sezione, e ha la funzione di contenere sostanze liquide o solide, in particolare cibi e bevande oppure anche materiali granulari.
Esso è definito da almeno un fondo la piatto o lievemente bombato e da una parete di contenimento lb, verticale e/o svasata, piatta o bombata, che termina superiormente con un bordo anulare o perimetrale 7. Detto bordo, oltre a collaborare alla tenuta ermetica, svolge funzione di nervatura; esso, infatti, essendo la parte di maggiori dimensioni e più esposta del contenitore, insieme alle pareti di contenimento lb e al fondo la, conferisce al contenitore 1 una elevata resistenza meccanica al vuoto, alla pressione interna e anche contro eventuali urti, pure se realizzato con spessori ridotti e quindi leggero, ed inoltre una configurazione geometrica ottimale per la manovrabilità.
L'apertura 11 del suddetto contenitore 1 e quindi il bordo superiore 7 dello stesso possono avere sezione trasversale di forma qualsiasi, cioè la bocca del contenitore può essere rotonda, quadra, rettangolare, ellissoidale, etc., indipendentemente da quella del corpo del contenitore stesso. Di conseguenza, il corpo di chiusura o capsula 2 e quindi la guarnizione 3 hanno il medesimo profilo rotondo, quadro, rettangolare o ellissoidale.
L'elemento di chiusura 15 può essere piatto oppure bombato, o di altra forma geometrica e design, ed è configurato per essere innestato assialmente insieme alla guarnizione 3 nel bordo 7 dell'apertura 11 del contenitore 1, fino alla posizione di chiusura determinata dall'impegno della bordatura 4d del labbro 4 della guarnizione nello scalino 8d di detto bordo, posizione nella quale tra il coperchio o capsula 2 e il contenitore 1 si rea lizza la tenuta ermetica bilaterale e la barriera bilaterale-assiale.
Con 16 si identifica un bordo anulare o perimetrale del corpo di chiusura 2, con funzione di nervatura; essendo la parte di maggiori dimensioni e più esposta di detto corpo, tale bordo conferisce allo stesso, anche se realizzato con spessori ridotti e quindi leggero, una elevata resistenza meccanica al vuoto, alla pressione interna e anche contro eventuali urti, ed inoltre una configurazione geometrica ottimale per la manovrabilità. La guarnizione 3, predisposta anularmente o perimetralmente sul bordo esterno della faccia inferiore dell'elemento rigido di chiusura 15, è flessibile; essa è configurata geometricamente "a sella" per potersi coniugare perfettamente con il bordo rigido 7 del contenitore 1, una volta inserita "a cavallo" su questo, che, invece, ha sezione "a schiena" cuneiforme, ad es. a trapezio o bombata, realizzando così con esso una efficace tenuta ermetica bilaterale.
In accordo con una preferita realizzazione, la guarnizione 3, si protrae assialmente dall'elemento di chiusura 15 verso il basso ed è stampata e vulcanizzata direttamente su di esso, così da consentirne un totale e sicuro ancoraggio a tenuta ermetica, durevole nel tempo, ma senza pregiudicarne la successiva riciclabilità in quanto, se ad es. tale elemento di chiusura è in vetro e viene ridotto a rottame per essere riciclato per la produzione di nuovo vetro, alle temperature normalmente impiegate (1000°C e oltre) nei forni di fusione del vetro la gomma siliconica brucia nella sua parte organica (producendo CO2 ed energia termica) mentre la rimanente parte inorganica si rigenera (producendo silice).
Quando l'elemento di chiusura 2 viene sovrapposto al contenitore 1 ed inserito assialmente sul bordo 7 dell'apertura 11 dello stesso al fine di ottenere la chiusura dell'imballaggio 10, i due labbri flessibili interni ed esterni 4 e 5 della guarnizione 3 si aprono leggermente dovendo gli stessi e la scanalatura tra loro interposta 6 alloggiare il bordo rigido 7 di sezione cuneiforme, trapezoidale o bombata e di dimensioni lievemente maggiori, del contenitore 1. Le superfici anulari o perimetrali di detti labbri 4 e 5 rivolte verso la scanalatura 6 si coniugano perfettamente con le superfici troncoconiche o bombate, anulari o perimetrali, rispettivamente interne ed esterne 8 e 9 di detto bordo 7, con le quali vanno estesamente a contatto, e di conseguenza svolgono su di esse una efficace tenuta ermetica bilaterale a labbro, anche in caso di dimensioni e geometria leggermente variabili tipiche dei contenitori in vetro o in ceramica. Data la particolare conformazione geometrica e bilateralità della guarnizione 3 e del bordo 7, la tenuta bilaterale a labbro così realizzata risulta ermeticamente efficace sia quando vi è differenza di pressione positiva dall'esterno verso l'interno dell'imballaggio 10 (es. prodotto sotto vuoto), nel qual caso la tenuta è principalmente realizzata dal labbro esterno 4 sulla superficie troncoconica o bombata 8 e in misura minore dal labbro interno 5 sulla superficie troncoconica o bombata 9, sia nel caso contrario (es. prodotto lievemente pressurizzato con atmosfera modificata protettiva, oppure consistentemente pressurizzato da anidride carbonica naturale, oppure prodotta o addizionata), nel qual caso la tenuta è principalmente realizzata dal labbro interno 5 sulla superficie troncoconica o bombata 9 e in misura minore dal labbro esterno 4 sulla superficie troncoconica o bombata 8. Nel caso, invece, di situazione isobarica, entrambi i labbri e le superfici operano la tenuta in ugual misura. In ogni caso si tratta di due tenute in serie, cioè successive nella direzione interno-esterno dell'imballaggio 10, pertanto di una tenuta doppia particolarmente efficace anche con (limitate) variazioni dimensionali e geometriche del bordo del contenitore e in ogni usuale condizione di utilizzo dell'imballaggio 10.
In alcuni casi, in particolare per prodotti a breve o media conservazione per i quali non è necessario che l'imballaggio sia anche a barriera e pertanto che nella guarnizione 3 vi sia la lamina 12, la guarnizione 3 e quindi la tenuta può essere semplificata, realizzando solo il labbro esterno 4 (prodotti sotto vuoto) o solo quello interno 5 (prodotti carbonati) e di conseguenza solo rispettivamente la superficie troncoconica o bombata 8 o la 9.
La chiusura tra contenitore 1 ed elemento 2, come si è visto, avviene con un'azione di inserimento assiale, quindi priva di movimenti di avvitamento dell'uno sull'altro, il che rende più semplice il contenitore in quanto elimina la necessità di realizzare in esso un'impronta a vite, preserva l'integrità funzionale della guarnizione da dannose azioni e frizioni tangenziali che si potrebbero verificare invece con il serraggio di coperchi o capsule di tipo Twist Off, e rende molto più semplice e facile l'apertura da parte del consumatore, soprattutto in presenza di alto vuoto all'interno dell'imballaggio 10. A tale fine, il labbro esterno 4 della guarnizione 3 del coperchio 2 è dotato di uno o più linguette 18, illustrata in dettaglio in figura 4, agendo manualmente su una delle quali in direzione radiale verso l'esterno si provoca il distacco del labbro stesso dalla superficie troncoconica o bombata 8 del bordo 7 del contenitore 1, ciò che consente l'ingresso di aria esterna all'interno dell'imballaggio 10 e quindi la "rottura" del vuoto, e di conseguenza la rimozione senza particolare sforzo del coperchio dal contenitore.
Il labbro interno 5 si estende verticalmente dall'elemento 15 di una misura maggiore rispetto al labbro 4; detta extraestensione, indicata con 5e, non opera alcuna tenuta sul fianco interno, bensì migliora l'azione di inserimento del coperchio; in altri termini è di ausilio al centraggio dell'elemento di chiusura 2 durante l'inserimento assiale sul contenitore 1 in fase di chiusura dell'imballaggio 10. Dopodiché, proseguendo con l'inserimento assiale per ottenere la chiusura e la tenuta ermetica, grazie alla sezione "a sella" formata dai due labbri 4 e 5 e dalla scanalatura intermedia 6 della guarnizione 3, e alla sezione "a schiena" cuneiforme del bordo anulare o perimetrale 7, l'inserimento e coniugazione del bordo 7 del contenitore nella guarnizione 3 del coperchio 2 avviene in modo semplice ed automatico: i labbri 4 e 5 della guarnizione 3 si aprono infatti sotto l'azione assiale cuneiforme del bordo 7, così che questo si inserisce senza difficoltà nella scanalatura anulare 6 e quindi tra detti labbri, e le sue superfici laterali 8 e 9 si coniugano perfettamente ad essi, realizzando così con gli stessi una doppia tenuta ermetica a labbro.
Per chiudere o aprire l'imballaggio 10, pertanto, è sufficiente rispettivamente spingere il coperchio sul contenitore o tirarlo su assialmente: il sistema, quindi, a buon motivo, potrebbe essere definito di tipo PUSH ON-PULL OFF, ovvero con l'acronimo POP.
Il labbro esterno 4, alla sua estremità inferiore, presenta una bordatura anulare o perimetrale 4d, continua o discontinua, che protrae radialmente verso l'asse del corpo di chiusura 2; detta bordatura 4d è preposta per mantenere i componenti 1 e 2 3 dell'imballaggio 10 assialmente uniti e solidali, e di conseguenza anche salvaguardare la tenuta ermetica e la barriera tra gli stessi. Precisamente, a seguito del completo accoppiamento tra il coperchio 2 e il contenitore 1, la suddetta bordatura 4d con sezione a "dentino" del labbro 4 della guarnizione 3 supera e va ad ancorarsi sullo scalino 8d del bordo 7, realizzando una efficace ritenuta assiale dei componenti dell'imballaggio 10 e quindi assicurando la loro coesione ed ermeticità.
Secondo un aspetto della invenzione, il contenitore 1 può essere provvisto di una sottile fascia perimetrale 17, metallica oppure in carta o in materiale termoretraibile, configurata per sigillare il coperchio-guarnizione sul contenitore, garantendo così al consumatore l'integrità dell'imballaggio 10. Tale fascia svolge anche la funzione di impedire il disimpegno della bordatura 4d dallo scalino 8d e quindi il venir meno dell'ancoraggio e ritenuta.
In accordo alla variante di realizzazione illustrata in figura 4, la guarnizione 3 funge anche da barriera nei confronti dei gas e vapori di piccola dimensione molecolare (O2, N2, CO2, vapore, umidità, alcool, essenze aromatiche, etc.) che in misura maggiore o minore permeano attraverso la gomma siliconica o altro elastomero per alimenti. A tale scopo è presente all'interno della stessa, nella parte superiore della scanalatura 6, e pertanto non a contatto diretto del prodotto contenuto nell'imballaggio 10 in quanto separata dai labbri 4 e 5, una lamina sottile e flessibile 12 in materiale metallico o polimerico impermeabile o pressoché impermeabile a tali sostanze e resistente alle temperature di pastorizzazione o di sterilizzazione, preferibilmente in alluminio laminato a freddo AL oppure polivinildenfluoruro PVDF, avente la medesima forma "a sella".
Detta lamina ha sezione "a ponte" a due spalline e parte sospesa intermedia; le spalline 12c e 12b essendo coincidenti rispettivamente con le parti superiori 4b e 5b dei labbri 4 e 5 e la superficie superiore della parte sospesa 12a con la superficie inferiore 15a dell'elemento di chiusura 15, cosicché quando il coperchio o capsula 2 è completamente inserito nel contenitore 1 in stato di chiusura, le spalline 12c e 12b si trovano estesamente a contatto diretto rispettivamente con la parte superiore 8b e la 9b delle superfici laterali 8 e 9 del bordo 7 dell'apertura del contenitore e la superficie superiore della parte sospesa intermedia 12a con la superficie inferiore 15a dell'elemento di chiusura 15, realizzando così la lamina una duplice barriera laterale e assiale che impedisce il passaggio delle suddette sostanze di piccola dimensione molecolare attraverso la gomma siliconica o altro elastomero per alimenti. Detti contatti, infatti, realizzano una efficace tenuta meccanica, in quanto le superfici di contatto 12b e 12c, e di riflesso la 12a, della lamina sono soggette alla pressione su di esse esercitata dalle parti superiori 5b e 4b dei labbri della guarnizione e dalla contropressione delle superfici laterali 9b e 8b del bordo 7 del contenitore per effetto dell'incuneamento di questo nella guarnizione 3, oltre che dalla differenza di pressione eventualmente esistente tra esterno ed interno dell'imballaggio 10.
Per la doppia tenuta ermetica laterale e doppia barriera laterale-assiale che la caratterizzano, pertanto, la guarnizione 3 può essere qualificata come guarnizione bilateral-assiale. Detta lamina sottile viene prestampata e poi inserita meccanicamente nella scanalatura della guarnizione, oppure inserita e vulcanizzata insieme alla guarnizione nello stampo di questa, oppure ancora, se in materiale polimerico, stampata appena prima della gomma siliconica e con il medesimo stampo, ma opportunamente attrezzato per operare in due fasi immediatamente successive, ognuna con un materiale. Queste ultime realizzazioni sono possibili anche grazie alla recente tecnica di stampaggio a bassa pressione di gomma siliconica liquida (LSR), che in fase di iniezione consente di non deformare la lamina in quanto in tale frangente detto tipo di materiale presenta viscosità e quindi perdite di carico estremamente ridotte.
A chiusura avvenuta l'imballaggio 10 risulta completamente ermetico e barrierato. Infatti, le pareti del contenitore 1 e dell'elemento di chiusura 15, essendo in vetro o in materiali ceramici con superfici vetrificate, sono impermeabili ad ogni microorganismo ed usuale elemento chimico, e la guarnizione 3 altrettanto, perché è multistrato, ad es. LSR-AL/AL-LSR oppure LSR-PVDF/PVDF-LSR e pertanto unisce la rara gamma di proprietà fisico-chimiche-batteriologiche della gomma siliconica (nessuna migrazione di sostanze nocive e contaminazione del prodotto, resistenza alle elevate temperature fino a 205 °C in continuo, resistenza e tenuta ermetica alla pressione e al vuoto, impenetrabilità alla luce solare, resistenza ed impermeabilità alle sostanze chimiche solide, liquide e aeriformi di medie e grandi dimensioni, biocompatibilità, resistenza ed impenetrabilità ai batteri, approvazione ISO10993, USP Class VI e FDA), a quelle dell'alluminio AL laminato a freddo (impermeabilità ai gas, all'umidità e alle sostanze aromatiche, resistenza a temperature fino anche oltre 300-400°C ) o a quelle del PVDF (pressoché simili a quelle dell'alluminio, ma resistenza a temperatura fino a poco oltre 160°C).
VARIANTI
La presente invenzione è stata descritta con riferimento allo specifico modo di realizzazione mostrato nelle illustrazioni; si noti, tuttavia, che questa invenzione non è limitata a detto specifico modo di realizzazione presentato e descritto nel presente documento. Al contrario, anche ulteriori varianti della realizzazione descritta fanno parte dello scopo della presente invenzione, come dettagliato nelle rivendicazioni pertinenti.
1 contenitore
1a fondo del contenitore
1b parete di contenimento
2 corpo di chiusura
3 guarnizione
4 labbro esterno
4d bordatura labbro esterno
4a parte inferiore del labbro esterno
4b parte superiore del labbro esterno
5 labbro interno
5e maggior estensione del labbro interno
5a parte inferiore del labbro interno
5b parte superiore del labbro interno
6 scanalatura
6a estremità superiore della scanalatura
7 bordo dell'apertura del contenitore
8 superficie esterna del bordo del contenitore 8d battuta inferiore del bordo contenitore
9 superficie interna del bordo del contenitore 10 Imballaggio primario
11 apertura del contenitore
12 lamina sottile
13 superficie interna del contenitore
14 clips
15 elemento di chiusura
16 nervatura dell'elemento di chiusura
17 fascia di sigillatura
18 linguetta easy opening
19 aperture per uscita vapore e fumi

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Imballaggio primario (10), comprendente un contenitore (1) ed un corpo di chiusura (2) configurato per chiudere ermeticamente il suddetto contenitore (1) tramite una guarnizione (3), e caratterizzato dal fatto che detta guarnizione (3): a. è a tenuta ermetica bilaterale ad innesto assiale, ed è in gomma siliconica o altro tipo di elastomero per alimenti; b. è predisposta perimetralmente sul bordo esterno della faccia inferiore dell'elemento di chiusura (15), è configurata a fare tenuta sul bordo perimetrale superiore (7) dell'apertura (11) del contenitore (1); c. è definita da due labbri, rispettivamente esterno (4) ed interno (5), divisi da una scanalatura (6), ed è configurata per ricevere il bordo superiore (7) dell'apertura (11) del contenitore (1); detti labbri e scanalatura essendo configurati "a sella", i primi con le rispettive superfici di tenuta disposte lateralmente, all'interno la superficie (4a) del labbro (4) e all'esterno la superficie (5a) del labbro (5), verticali e parallele oppure divergenti dall'alto verso il basso, piane o arcuate o di qualsiasi altra forma, cosicché in fase e stato di chiusura dell'imballaggio la superficie di tenuta laterale interna (4a) del labbro (4) e quella laterale esterna ( 5 a ) del labbro (5) vanno rispettivamente a contatto diretto, coniugarsi e premere sulla corrispondente superficie di tenuta laterale esterna (8a) e interna (9a) del bordo (7), in modo che si realizzano due tenute ermetiche in serie tra loro, una tra la superficie laterale (4a) del labbro (4) e la superficie laterale (8a) del bordo (7) e una tra la superficie laterale ( 5 a ) del labbro (5) e la superficie laterale (9a) di detto bordo.
  2. 2. Imballaggio primario secondo la rivendicazione 1, in cui il contenitore (1) ed elemento di chiusura (15) sono entrambi in vetro, oppure in porcellana o altro materiale ceramico con superfici vetrificate, oppure uno in vetro e l'altro di porcellana o di altro materiale ceramico con superfici vetrificate.
  3. 3. Imballaggio primario secondo la rivendicazione 1, in cui detto bordo perimetrale (7) è configurato "a schiena" e con dimensioni uguali o appena maggiori di quelle della "sella" della guarnizione (3) in cui si innesta in fase e stato di chiusura dell'imballaggio, realizzando con essa due tenute ermetiche laterali in serie tra loro; ed in cui le corrispondenti superfici di tenuta laterale esterna (8a) e interna (9a) sono a cuneo e convergenti dal basso verso l'alto e a sezione piana, superfici troncoconiche, o raggiata, superfici bombate, o di qualsiasi altra geometria.
  4. 4. Imballaggio primario secondo la rivendicazione 1, in cui la porzione terminale del labbro esterno (4) comprende una bordatura (4 d ) rivolta verso l'asse dell'elemento di chiusura (15), e configurata per ancorarsi e fare ritenuta meccanica sullo scalino inferiore (8d) della superficie laterale esterna (8) del bordo superiore (7) dell'apertura (11) del contenitore (1).
  5. 5. Imballaggio primario 10 secondo la rivendicazione 1, in cui la guarnizione (3) comprende una lamina sottile e flessibile (12) in materiale impermeabile o pressoché impermeabile a O2, CO2, N2, acqua, vapore, alcool, essenze aromatiche e altre sostanze di piccola dimensione molecolare, e resistente alle temperature di pastorizzazione o di sterilizzazione, preferibilmente alluminio AL laminato a freddo oppure polivinildenfluoruro PVDC o altri polimeri o elastomeri aventi tali proprietà; detta lamina (12) avendo forma "a sei la" come la guarnizione (3) ed essendo collocata all'interno della scanalatura (6) della stessa nella parte superiore della medesima, così da formare un ponte a due spalline e parte sospesa intermedia, avente le superfici (12b) e (12c), rispettivamente esterne ed interne, delle due spalline complanari e coincidenti rispettivamente alle parti superiori ( 5 b ) e ( 4 b ) delle superfici di tenuta dei labbri (5) e (4) della guarnizione, e la superficie superiore ( 12 a ) della parte sospesa intermedia complanare e coincidente alla superficie inferiore (15a) dell'elemento di chiusura (15); dette superfici ( 12 b ), ( 12 c ) e ( 12 a ) della lamina (12) tali che, quando il coperchio (2) e la guarnizione (3) sono inseriti nel contenitore (1) in stato di chiusura, le prime due si trovano a contatto diretto e compresse rispettivamente tra la superficie laterale superiore (5b) del labbro (5) della guarnizione (3) e la superficie laterale superiore (9b) del bordo (7) del contenitore (1) e tra la superficie laterale superiore (4b) del labbro (4) e la superficie laterale superiore (8b) di tale bordo, e la terza a contatto diretto e compressa per reazione con la superficie inferiore (15a) dell'elemento di chiusura (15) del coperchio (2), cosicché tra detto elemento di chiusura (15) e detto bordo (7) si realizzano due barriere latera li-assiali, in serie tra loro, che impediscono il passaggio delle suddette sostanze ed altre di piccola dimensione molecolare.
  6. 6. Imballaggio primario (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una fascia (17), sottile, in materiale metallico oppure in carta o in polimero termoretraibile, configurata e posizionata per cingere simultaneamente il contenitore (1) e il coperchio (2) con la guarnizione (3), impedendo il disancoraggio della bordatura ( 4 d ) dallo scalino ( 8 d ) e sigillando l'imballaggio (10) stesso.
  7. 7. Imballaggio primario (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti in cui la guarnizione di tenuta (3) presenta su entrambi i labbri (4) e (5) una o più aperture (19) poste ad opportuna distanza dalla loro parte terminale inferiore ed interessanti solo un parte degli stessi, che permettono il passaggio di vapori, fumi e gas dall'imballaggio verso l'esterno o viceversa, quando il coperchio (2) e i suddetti labbri (4) e (5) siano semplicemente appoggiati sul bordo superiore (7) del contenitore (1), e quindi non innestati in esso in posizione di chiusura, senza pregiudicare la tenuta ermetica e barriera quando siano invece in posizione di chiusura.
  8. 8. Imballaggio primario (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il labbro (4) o il (5) della guarnizione (3) si estende maggiormente rispetto all'altro dalla superficie inferiore (15a) dell'elemento di chiusura (15), e la porzione che si estende maggiormente, ad es. la (5e), è di ausilio al centraggio ed innesto del corpo di chiusura (2) sul contenitore (1) nella fase di chiusura di questo.
  9. 9. Imballaggio primario (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la guarnizione di tenuta (3) comprende una o più linguette (18) solidali o facenti parte del labbro esterno (4) della guarnizione (3), agendo manualmente in direzione radiale verso l'esterno su una o più delle stesse e quindi anche sul il labbro (4), si provoca il distacco di questo dalla superficie laterale (8) del bordo (7) dell'apertura (11) del contenitore (1), ciò che consente l'ingresso di aria e quindi la rottura del vuoto, se presente, all'interno dell'imballaggio e, comunque, l'allontanamento della bordatura (4d) di ancoraggio e ritenuta meccanica dalla battuta a scalino (8d) di detto bordo (7), e quindi la facile apertura dell'imballaggio.
  10. 10. Imballaggio primario (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il coperchio (2) è configurato con nervatura perimetrale (16) rivolta verso il basso, anziché verso l'alto.
  11. 11. Imballaggio primario (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la ritenuta del coperchio (2) sul contenitore (1) e/o la sigillatura è ottenuta mediante clips (14) in metallo o altro materiale idoneo applicate tra la sommità (16a) del bordo (16) del coperchio (2) e lo scalino (8d) del bordo (7) del contenitore (1).
  12. 12. Imballaggio primario (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la tenuta tra il coperchio (2) e il contenitore (1) è realizzata mediante guarnizione perimetrale (3) "a sella" in gomma siliconica o altro elastomero per alimenti, stampata e vulcanizzata sul bordo dell'apertura (11) del contenitore (1) anziché sull'elemento di chiusura (15) del coperchio (2), e che tale elemento di chiusura ha bordo perimetrale con sezione cuneiforme a "schiena", così da potersi innestare assialmente in detta guarnizione e realizzare con essa una duplice tenuta ermetica laterale in serie e una duplice barriera laterale pure in serie.
  13. 13. Imballaggio primario secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il coperchio (2) è cilindrico con concavità verso il basso, e la guarnizione (3) di tenuta tra detto coperchio (2) e il contenitore (1), pure cilindrico ma con concavità verso l'alto, è ad inserimento assiale e tenuta e barriera laterali, e realizzata in gomma siliconica o altro elastomero per alimenti con labbri (4) e (5) radiali o inclinati vulcanizzati sulla parete laterale interna di detto coperchio oppure sulla parete laterale esterna del contenitore (1), oppure con alcuni sulla prima ed altri sulla seconda, comunque con interposta scanalatura in cui è inserita la lamina (12).
  14. 14. Imballaggio primario secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la guarnizione bilaterale (3) non è vulcanizzata sull'elemento di chiusura (15) o sul contenitore (1), ma meccanicamente ritenuta dallo stesso mediante il proprio profilo, cosicché risulta facilmente separabile e ricambiabile.
  15. 15. Imballaggio primario secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui invece della lamina (12) alla sommità della scanalatura (6) comprende un sottile strato di mastice elastico o plastico a barriera, disposto sulla superfice inferiore ( 15 a ) del coperchio (2) tra i due labbri (4) e (5), cosicché quando il coperchio (2) e la guarnizione (2) sono innestati in posizione di chiusura sul contenitore (1) detto mastice risulta materialmente separato da detti labbri rispetto al prodotto contenuto nell'imballaggio e all'esterno.
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