IT201900015270A1 - Anello rotante per proteggere dagli agenti esterni un cuscinetto di un mozzo e sistema equipaggiato con tale anello rotante per collegare rotazionalmente il mozzo a un perno del veicolo - Google Patents

Anello rotante per proteggere dagli agenti esterni un cuscinetto di un mozzo e sistema equipaggiato con tale anello rotante per collegare rotazionalmente il mozzo a un perno del veicolo Download PDF

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Description

ANELLO ROTANTE PER PROTEGGERE DAGLI AGENTI ESTERNI UN CUSCINETTO DI UN MOZZO E SISTEMA EQUIPAGGIATO CON TALE ANELLO ROTANTE PER COLLEGARE ROTAZIONALMENTE IL MOZZO A UN PERNO DEL VEICOLO
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si inserisce nel settore tecnico relativo ai sistemi per la protezione dei cuscinetti del mozzo di una ruota dagli agenti esterni. Nel settore di riferimento gli agenti esterni sono genericamente indicati come acqua e polvere o acqua e fango, ma possono comprendere svariate sostanze, sia in forma liquida che solida, così come anche sotto forma di emulsioni o aerosol. In particolare l'invenzione riguarda un anello rotante per proteggere il cuscinetto. L’invenzione riguarda inoltre un sistema, per collegare rotazionalmente il mozzo a un perno che sostiene il veicolo, equipaggiato con tale anello rotante. Il sistema trova peculiare applicazione nel campo dei mozzi di ruote per motoveicoli, specialmente per quelli per percorsi fuoristrada, ad esempio motociclette da motocross, da enduro, da trial e simili. Tuttavia l'invenzione può essere applicata anche su altri veicoli con strutture mozzo-perno similari a quella che verrà descritta di seguito.
L’invenzione trova particolare vantaggio applicativo su mozzi di ruote impegnati su perni che li collegano al telaio e che sostengono, almeno in parte, il veicolo.
Secondo una soluzione molto diffusa il mozzo comprende una cavità che ospita i cuscinetti di un sistema che lo rendono rotazionalmente connesso a un perno che sostiene il veicolo, o una sua porzione. Ad esempio nelle motociclette il perno è comunemente collegato al telaio attraverso una forcella, nel caso di ruote anteriori, o attraverso un forcellone, nel caso di ruote posteriori.
In una versione particolarmente diffusa il mozzo comprende una cavità passante che si sviluppa secondo l’asse della ruota e che ospita un primo e un secondo cuscinetto di rotolamento contrapposti. Il primo cuscinetto risulta prossimo a una prima apertura della cavità mentre il secondo cuscinetto risulta prossimo a una seconda apertura della cavità. Solitamente il primo e il secondo cuscinetto sono piantati con interferenza sul mozzo attraverso, rispettivamente, la prima e la seconda apertura e, una volta in sede, l’anello esterno di ciascun cuscinetto batte contro un rispettivo spallamento del mozzo; l’altro lato dell’anello esterno può essere libero o essere bloccato da un anello elastico, come spesso accade per i mozzi delle ruote posteriori. L’anello elastico è accolto da un’opportuna sede ricavata sul mozzo tra il cuscinetto e la rispettiva apertura. Comunemente tra l’anello interno del primo cuscinetto e l’anello interno del secondo cuscinetto è frapposto un distanziale tubolare.
Sono state sviluppate numerose varianti, sia usando cuscinetti di diversa tipologia, quali ad esempio dei cuscinetti a rulli, cilindrici e/o conici, sia variandone il numero 0 la configurazione, che agendo su altre caratteristiche.
Comunemente il sistema comprende anche dei distanziali che si frappongono tra l’anello interno dei cuscinetti e la forcella o il forcellone o altri elementi di collegamento al telaio del veicolo. I distanziali sono cavi per accogliere il perno che può essere direttamente a contatto con gli anelli interni dei cuscinetti oppure esservi connesso tramite gli stessi distanziali.
1 cuscinetti comprendono di solito delle schermature di protezione che, tuttavia, risultano da sole insufficienti per garantire una vita utile adeguata. Infatti nello spazio lasciato libero tra il mozzo e il perno, o tra un distanziale tra questi interposto e il mozzo, gli agenti esterni possono entrare e stanziare dando vita a processi di decadimento dei cuscinetti.
Nelle soluzioni classiche la protezione dei cuscinetti del sistema è assicurata da mezzi di protezione quali anelli parapolvere, anche noti come paraolio, che lavorano tra elementi in rotazione relativa, ad esempio tra il mozzo e il distanziale provvisto di opportune sedi. In linea di massima la tenuta dei parapolvere è direttamente proporzionale all’attrito o alle perdite che essi determinano sulle parti in movimento. Inoltre l’anello parapolvere deteriora la superficie del componente sulla quale lavora per assicurare la tenuta; ad esempio è pratica comune sostituire il distanziale usurato ogni volta che l’anello parapolvere viene cambiato. Ulteriormente gli anelli parapolvere non permettono la fuoriuscita degli agenti esterni che si trovano dal lato del cuscinetto. Una simile condizione può verificarsi spesso, ad esempio dopo la pulizia del veicolo, specialmente se questa avviene con l’ausilio di idropulitrici o di getti di acqua ad alta pressione. La pressione dei getti vince la forza elastica degli anelli parapolvere e permette agli agenti esterni di penetrare in prossimità dei cuscinetti. In presenza di acqua, o di una sua emulsione con il grasso che generalmente è presente sul cuscinetto, quest’ultimo inizia un rapido decadimento, dapprima prestazionale e quindi funzionale. Tutto questo può avvenire assai rapidamente, dopo pochi cicli di lavoro del cuscinetto, ma anche a cuscinetto fermo, ad esempio con la motocicletta ferma dopo la pulizia. Una prima soluzione consiste nello smontare l’anello parapolvere e i cuscinetti, asciugare i pezzi e il mozzo e quindi ingrassare e rimontare; sono evidenti gli svantaggi di un simile approccio.
Altre soluzioni commerciali propongono l’uso di mezzi di copertura dell’apertura della cavità del mozzo in prossimità del cuscinetto che non sigillano la zona, permettendo la fuoriuscita di eventuali agenti esterni che dovessero superare i mezzi di copertura. Ad esempio i mezzi di copertura comprendono una cuffia forata centralmente per impegnare esternamente un distanziale o il perno che sostiene il veicolo e che va ad abbracciare, con gioco, le pareti dell’apertura. L’impegno può, ad esempio, avvenire tramite un accoppiamento con interferenza 0 grazie a una sede ricavata esternamente sul distanziale o sul perno. La cuffia può essere flessibile o deformabile ma anche rigida. La cuffia preserva l’anello parapolvere il quale però continua a lavorare per attrito determinando perdite al rotolamento della ruota. Inoltre, per quanto la cuffia permetta la fuoriuscita dei liquidi, il volume tra questa e l’anello parapolvere può rimanere bagnato rendendo più probabile l’attacco da parte degli agenti esterni.
È quindi sentita l’esigenza di un sistema per la protezione dei cuscinetti che risolva 1 problemi delle soluzioni note.
Un primo scopo è quello di limitare l’ingresso degli agenti esterni all’interno dello spazio tra il cuscinetto e i mezzi di copertura.
Un altro scopo è quello di favorire l’espulsione degli agenti esterni una volta che si trovino all’interno dello spazio tra il cuscinetto e i mezzi di copertura.
Ancora uno scopo è quello di ridurre le perdite che caratterizzano i sistemi per collegare rotazionalmente il mozzo e il perno provvisti di mezzi di protezione di tipo noto.
Un altro scopo è quello di limitare o eliminare l’usura dei componenti, ad esempio quella dovuta al contatto tra componenti in rotazione reciproca; a titolo esemplificativo l’usura del distanziale causata dall’anello parapolvere.
Ancora uno scopo di alcune forme realizzative dell’invenzione è quello di limitare il numero dei componenti del sistema per collegare rotazionalmente il mozzo e il perno.
Un ulteriore scopo dell’invenzione è quello di proporre un sistema per collegare rotazionalmente il mozzo e il perno strutturalmente semplice, in relazione alle prestazioni con lo stesso conseguite, ed estremamente funzionale.
Scopo non secondario è quello di poter applicare l'invenzione anche a veicoli già su strada.
Questi e gli altri scopi che nel seguito verranno chiari all’esperto del ramo sono ottenuti mediante un elemento rotante in accordo con le rivendicazioni e la descrizione. È anche descritto e rivendicato un sistema per collegare rotazionalmente la cavità interna di un mozzo di una ruota a un perno che sostiene un veicolo. Delle prime forme realizzative dell’elemento rotante e del sistema sono descritte nelle rivendicazioni indipendenti.
Forme di realizzazione preferite dell’invenzione saranno descritte nel seguito della presente trattazione, anche con riferimento alle tavole allegate, nelle quali:
la figura 1 mostra una vista prospettica di una forma realizzativa dell’anello rotante (5);
la figura 2 mostra una vista dall’alto dell’anello rotante (5) di figura 1 nella quale è visibile la traccia del piano di taglio III - III della figura successiva;
la figura 3 mostra una sezione dell’anello rotante (5) della figura precedente; la figura 4 mostra una vista prospettica di un’altra forma realizzativa dell’anello rotante (5);
la figura 5 mostra una vista dall’alto dell’anello rotante (5) di figura 4 nella quale è visibile la traccia del piano di taglio VII - VII della figura 7;
la figura 6 mostra una vista laterale dell’anello rotante (5) di figura 4;
la figura 7 mostra una sezione dell’anello rotante (5) di figura 5;
la figura 8 mostra una vista prospettica di una ulteriore forma realizzativa dell’anello rotante (5);
la figura 9 mostra una vista dall’alto dell’anello rotante (5) di figura 8 nella quale è visibile la traccia del piano di taglio X - X della figura successiva;
la figura 10 mostra una sezione dell’anello rotante (5) della figura precedente; la figura 11 mostra uno schema in sezione, senza campiture, di una forma realizzativa di un sistema per collegare rotazionalmente un mozzo (A) a un perno (B) che sostiene un veicolo;
la figura 12 mostra una vista prospettica parzialmente esplosa di una versione del sistema montata su uno spezzone di mozzo (A);
la figura 13 riporta una sezione, secondo un piano mediano passante per l’asse di rotazione (Y) del cuscinetto (2), della figura precedente con i mezzi di copertura (4) rimossi;
la figura 14 mostra una vista prospettica di una forma realizzativa dell’anello rotante (5) con i setti non rastremati.
Secondo una prima forma realizzativa l’anello rotante (5) per proteggere dagli agenti esterni un cuscinetto (2) che è accolto nella cavità interna di un mozzo (A) di una ruota e che accoppia rotazionalmente il mozzo (A) a un perno (B) di un veicolo, comprende un corpo, un bordo esterno e una pluralità di setti (55).
Il corpo è anulare rispetto a un asse che definisce una direzione assiale e comprende una prima faccia (51) che si sviluppa secondo una direzione radiale e una direzione circonferenziale.
Con riferimento al corpo anulare e al suo asse, si definisce assiale qualsiasi direzione parallela a detto asse, si definisce radiale qualsiasi direzione perpendicolare aliasse e con esso incidente, e si definisce circonferenziale o tangenziale qualsiasi direzione tangente ad una circonferenza centrata su detto asse e giacente su un piano normale a detto asse o una direzione circonferenziale coincidente con detta circonferenza.
Il bordo esterno delimita radialmente la prima faccia (51) e si sviluppa dal corpo in direzione assiale. Il bordo esterno comprende una faccia interna (53) continua alla prima faccia (51) e comprende una faccia esterna (54), secondo la direzione radiale, per contattare il mozzo (A).
I setti della pluralità di setti (55) uniscono la prima faccia (51) e la faccia interna (53) e si sviluppano dalla prima faccia (51) e dalla faccia interna (53) secondo una direzione assiale, come visibile nelle figure allegate.
Grazie alle caratteristiche appena descritte l’anello rotante (5), che ruota quando montato solidalmente sul mozzo (A), movimenta gli agenti esterni e ne facilita l’espulsione attraverso gli spazi lasciati aperti dai mezzi di copertura (4). Infatti gli agenti esterni si spostano radialmente sotto l’azione delle forze centrifughe e quindi assialmente seguendo il bordo esterno.
L’anello rotante (5) può essere reso solidale al mozzo (A) in più modi. Ad esempio l’anello rotante (5) può essere montato sul mozzo (A) con un adeguato grado di interferenza o comprendere mezzi di accoppiamento solidale al mozzo (A) o a un altro componente solidale a quest’ultimo. A titolo esemplificativo i mezzi di accoppiamento possono comprendere sedi per accogliere elementi di bloccaggio o protuberanze che si impegnano in rispettive cavità del mozzo (A) o all’anello rotante (5) di un cuscinetto di rotolamento. Nel caso in cui l’anello rotante (5) sia reso solidale al cuscinetto (2), l’anello rotante (5) può anche assolvere la funzione di schermatura. In particolare l’anello rotante (5) può sfruttare l’ancoraggio già presente sul cuscinetto (2) per la schermatura.
Preferibilmente la faccia interna (53) diverge radialmente secondo un verso in allontanamento dalla prima faccia (51), così favorendo l’effetto di espulsione degli agenti esterni. Inoltre la prima faccia (51) può essere raccordata con la faccia interna (53).
Il raccordo determina una curvatura che agevola il movimento degli agenti esterni verso i mezzi di copertura (4). Questo movimento avviene perché la rotazione dell’anello rotante (5) spinge gli agenti esterni radialmente mentre l'inclinazione della faccia interna (53) e, eventualmente, la curvatura li deviano assialmente. Preferibilmente il raggio di raccordo deve essere sufficientemente ampio in base allo spazio disponibile, ovvero allo sviluppo assiale e a quello radiale, tenendo anche conto delle esigenze meccaniche, ad esempio per impartire la rigidità desiderata. Preferibilmente, quando lo sviluppo assiale è superiore a quello radiale la faccia interna (53) diverge radialmente.
Secondo una vantaggiosa forma realizzativa ciascun setto della pluralità di setti (55) è rastremato assialmente secondo un verso in allontanamento dalla prima faccia (51). Secondo una pratica forma realizzativa che garantisce il funzionamento in entrambi i versi di rotazione, lo sformo è realizzato simmetricamente dai due lati del setto. Questo permette anche di impiegare un unico stampo per aperture della cavità del mozzo (A) opposte.
Preferibilmente l’angolo di sformo, ovvero nel caso di sformo simmetrico da entrambi i lati la metà dell’angolo formato dalle due superfici laterali del setto, è compreso tra i dieci gradi sessagesimali e i settanta gradi sessagesimali, assai preferibilmente tra i dieci gradi sessagesimali e i quarantacinque gradi sessagesimali, trenta gradi nella forma realizzativa illustrata in figura 1.
Preferibilmente i setti sono disposti radialmente.
Inoltre lo sviluppo assiale di ciascun setto della pluralità di setti (55) può diminuire in direzione radiale secondo un verso centripeto. Questa conformazione aumenta la pressione generata dai setti in rotazione in prossimità della zona di uscita, limitando o evitando il fatto che gli agenti esterni confluiscano in altre zone.
In una versione dell’anello rotante (5) che aumenta la protezione della zona centrale del cuscinetto (2), l’anello rotante (5) comprende inoltre un bordo interno. Il bordo interno delimita radialmente la prima faccia (51), si sviluppa in direzione assiale nello stesso verso del bordo esterno e comprende una faccia di dentro (56) continua alla prima faccia (51). Preferibilmente la faccia di dentro (56) diverge radialmente in allontanamento dalla prima faccia (51) e inoltre la prima faccia (51) può essere raccordata con la faccia di dentro (56). In questo caso la divergenza e, eventualmente, la curvatura conferiscono rigidità all’anello rotante (5).
In una versione particolarmente vantaggiosa l’anello rotante (5) comprende un dente (57) sulla seconda faccia (52) del corpo anulare, la quale si sviluppa secondo una direzione radiale e una direzione circonferenziale dal lato opposto alla prima faccia (51). Il dente (57) delimita internamente in senso radiale la seconda faccia (52) e si sviluppa dalla seconda faccia (52) in direzione assiale, nel verso opposto del bordo esterno.
L’anello rotante (5) può essere prodotto in una molteplicità di materiali, anche rigidi. Secondo una preferita forma realizzativa esso è prodotto in stampo con una mescola di gomma, quale ad esempio un copolimero butadiene acrilonitrile. Altre forme preferite sono, ad esempio, prodotte con materie plastiche.
L’anello rotante (5) trova peculiare applicazione in un sistema per collegare rotazionalmente la cavità interna di un mozzo (A) di una ruota a un perno (B) che sostiene un veicolo.
Il sistema comprende un primo anello rotante (5) secondo quanto sopra descritto, un primo cuscinetto (2) e mezzi di copertura (4).
Il primo cuscinetto (2) è accolto nella cavità interna, dal lato di una prima apertura, comprende una prima porzione resa solidale al mozzo (A), comprende una seconda porzione per accogliere il perno (B) e definisce un asse di rotazione (Y). La prima porzione è costituita, ad esempio, dall’anello esterno di un cuscinetto di rotolamento il cui anello interno rappresenta la seconda porzione ed accoglie il perno (B), anche con uno o più elementi, quale ad esempio un distanziale (3), interposti.
I mezzi di copertura (4) comprendono una porzione interna e una porzione esterna. La porzione interna è forata centralmente per accogliere il perno (B) e si sviluppa in direzione radiale oltre la parete che delimita radialmente la prima apertura e la porzione esterna si sviluppa dalla porzione interna in direzione assiale fino a coprire la parete che delimita radialmente la prima apertura. Preferibilmente la porzione esterna non tocca la parete permettendo quindi il passaggio degli agenti esterni spinti dall’anello rotante (5). Sono possibili soluzioni alternative.
La porzione interna dei mezzi di copertura (4) può impegnarsi sul perno (B) o su elementi interposti tra il perno (B) e il cuscinetto (2), quale ad esempio un distanziale (3).
Secondo una pratica forma realizzativa detti mezzi di copertura (4) comprendono una cuffia forata centralmente, preferibilmente in mescola di gomma o in materie plastiche.
Vantaggiosamente il primo anello rotante (5) è frapposto tra il primo cuscinetto (2) e i mezzi di copertura (4) con i setti della pluralità di setti (55) rivolti verso i mezzi di copertura (4). Inoltre la faccia esterna (54) del primo anello rotante (5) è a contatto con la cavità interna del mozzo (A) e il primo anello rotante (5) è reso solidale al mozzo (A).
Il sistema appena descritto garantisce la protezione del cuscinetto (2) senza strisciamenti, riducendo così le perdite determinate dall’attrito sugli elementi in rotazione.
Nelle forme realizzative rappresentate nelle tavole allegate il sistema comprende inoltre un primo distanziale (3). Il primo distanziale (3) è cavo per accogliere il perno (B), il quale è generalmente accoppiato per interferenza. Il primo distanziale (3) comprende esternamente una prima sede per il primo cuscinetto (2) e una seconda sede ed è reso solidale alla seconda porzione del primo cuscinetto (2), di solito grazie a un accoppiamento per interferenza. Preferibilmente la porzione interna dei mezzi di copertura (4), in prossimità del foro centrale, si impegna nella seconda sede.
Sono tuttavia possibili numerose varianti, ad esempio il distanziale (3) potrebbe essere rimosso. 0 ancora il distanziale (3) potrebbe essere integrato con i mezzi di copertura (4), ad esempio formando un unico pezzo metallico. In ogni caso i mezzi di copertura (4) riparano la zona tra un elemento fisso centrale e il mozzo (A).
Nella comune pratica il distanziale (3) è chiuso a pacco tra il cuscinetto (2) e la forcella o il forcellone.
Secondo delle preferite forme realizzative l’anello rotante (5) chiude la zona prossima al cuscinetto (2) tramite un dente (57). Vantaggiosamente, una volta che l’anello rotante (5) è montato come visibile ad esempio in figura 11 o in figura 13, il dente (57) va a battuta con il cuscinetto (2), generalmente con lo schermo di protezione del cuscinetto (2), proteggendolo ulteriormente.
In altre forme preferite la seconda faccia (52) dell’anello rotante (2) va a battuta con il cuscinetto (2), o con lo schermo di protezione, eliminando il volume prossimo al cuscinetto (2) che potrebbe accogliere gli agenti esterni.
Nella figura 13 si osserva come l’anello rotante (5) non tocchi il distanziale (3), così evitando perdite e/o usura dei pezzi. Preferibilmente l’anello rotante (5) non tocca il distanziale (3) e la distanza tra l’anello rotante (5) e il distanziale (3), o tra l’anello rotante (5) e il perno (B), è molto ridotta; ad esempio in figura 13 è di un ordine di grandezza inferiore rispetto allo sviluppo radiale dell’anello rotante (5). Nella particolare forma realizzativa di figura 11 il dente (57) dell’anello rotante (5) presenta anche uno sviluppo radiale con verso centripeto per sfiorare il distanziale (3), ovvero andando a contatto con attriti minimi. L’esperto del ramo noterà come questa soluzione costruttiva, che a differenza delle altre qui descritte tocca leggermente il distanziale (3), o eventualmente il perno (B), permetta la protezione della porzione della schermatura del cuscinetto (2) generalmente più debole. Delle prime prove hanno mostrato come la combinazione delle caratteristiche sopra descritte aumenta la protezione del cuscinetto (2).
La presenza del dente (57) permette altresì di impiegare un unico stampo sia per configurazioni che prevedono un anello elastico tra l’anello rotante (5) e il cuscinetto (2) che per configurazioni prive di questo elemento.
Il cuscinetto (2) visibile in figura 11 e in figura 13 è un cuscinetto di rotolamento a sfere di tipo schermato, come sopra accennato sono possibili numerose varianti. Si intende che quanto sopra è stato descritto a titolo esemplificativo e non limitativo, per cui eventuali varianti costruttive si intendono rientranti neN'ambito protettivo della presente soluzione tecnica, come nel seguito rivendicata.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Anello rotante (5) per proteggere dagli agenti esterni un cuscinetto (2) che è accolto nella cavità interna di un mozzo (A) di una ruota e che accoppia rotazionalmente il mozzo (A) a un perno (B) che sostiene un veicolo, caratterizzato dal fatto di comprendere: un corpo che è anulare rispetto a un asse definente una direzione assiale e che comprende una prima faccia (51) la quale si sviluppa secondo una direzione radiale e una direzione circonferenziale; un bordo esterno che delimita radialmente la prima faccia (51), che si sviluppa dal corpo in direzione assiale, che comprende una faccia interna (53) continua alla prima faccia (51) e che comprende una faccia esterna (54) per contattare il mozzo (A); una pluralità di setti (55) che uniscono la prima faccia (51) e la faccia interna (53) e che si sviluppano dalla prima faccia (51) e dalla faccia interna (53) secondo una direzione assiale.
  2. 2. Anello rotante (5) secondo la rivendicazione precedente in cui: la faccia interna (53) diverge radialmente secondo un verso in allontanamento dalla prima faccia (51).
  3. 3. Anello rotante (5) secondo la rivendicazione precedente in cui: la prima faccia (51) è raccordata con la faccia interna (53).
  4. 4. Anello rotante (5) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui: ciascun setto della pluralità di setti (55) è rastremato assialmente secondo un verso in allontanamento dalla prima faccia (51).
  5. 5. Anello rotante (5) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui: l’estensione assiale di ciascun setto della pluralità di setti (55) diminuisce in direzione radiale secondo un verso centripeto.
  6. 6. Anello rotante (5) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente inoltre un dente (57) in cui: il corpo anulare comprende inoltre una seconda faccia (52) che si sviluppa secondo una direzione radiale e una direzione circonferenziale dal lato opposto alla prima faccia (51); il dente (57) delimita internamente in senso radiale la seconda faccia (52) e si sviluppa dalla seconda faccia (52) in direzione assiale, nel verso opposto del bordo esterno.
  7. 7. Sistema per collegare rotazionalmente la cavità interna di un mozzo (A) di una ruota a un perno (B) che sostiene un veicolo caratterizzato dal fatto di comprendere: un primo anello rotante (5) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni che precedono; un primo cuscinetto (2) che è accolto nella cavità interna dal lato di una prima apertura, che comprende una prima porzione resa solidale al mozzo (A), che comprende una seconda porzione per accogliere il perno (B) e che definisce un asse di rotazione (Y); mezzi di copertura (4) che comprendono una porzione interna e una porzione esterna, la porzione interna è forata centralmente per accogliere il perno (B) e si sviluppa in direzione radiale oltre la parete che delimita radialmente la prima apertura e la porzione esterna si sviluppa dalla porzione interna in direzione assiale fino a coprire la parete che delimita radialmente la prima apertura; in cui il primo anello rotante (5) è frapposto tra il primo cuscinetto (2) e i mezzi di copertura (4) con i setti della pluralità di setti (55) rivolti verso i mezzi di copertura (4), in cui la faccia esterna (54) è a contatto con la cavità interna del mozzo (A) e in cui il primo anello rotante (5) è reso solidale al mozzo (A).
  8. 8. Sistema secondo la rivendicazione precedente in cui: il primo cuscinetto (2) è un cuscinetto di rotolamento; il primo anello rotante (5) è solidalmente accoppiato alla prima porzione del primo cuscinetto (2).
  9. 9. Sistema secondo la rivendicazione precedente in cui: la prima porzione del primo cuscinetto (2) comprende una sede per una schermatura di protezione; il primo anello rotante (5) si impegna solidalmente nella sede per una schermatura di protezione.
  10. 10. Sistema come da una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 9 comprendente inoltre un primo distanziale (3) in cui: il primo distanziale (3) è cavo per accogliere il perno (B), comprende esternamente una prima sede per il primo cuscinetto (2) e una seconda sede ed è reso solidale alla seconda porzione del primo cuscinetto (2); la porzione interna dei mezzi di copertura (4) si impegna nella seconda sede del primo distanziale (3).
  11. 11. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 10 in cui: il primo anello rotante (5) va a battuta con la prima porzione del primo cuscinetto (2).
  12. 12. Sistema secondo la rivendicazione precedente in cui: il primo anello rotante (5) comprende inoltre un dente (57) secondo la rivendicazione 6; il dente (57) si sviluppa anche in direzione radiale con verso centripeto per toccare il primo distanziale (3) o il perno (B).
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