IT201900013551A1 - Dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata - Google Patents

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IT201900013551A1
IT201900013551A1 IT102019000013551A IT201900013551A IT201900013551A1 IT 201900013551 A1 IT201900013551 A1 IT 201900013551A1 IT 102019000013551 A IT102019000013551 A IT 102019000013551A IT 201900013551 A IT201900013551 A IT 201900013551A IT 201900013551 A1 IT201900013551 A1 IT 201900013551A1
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anchoring
support device
cams
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IT102019000013551A
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Matteo Vianini
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Matteo Vianini
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A63SPORTS; GAMES; AMUSEMENTS
    • A63BAPPARATUS FOR PHYSICAL TRAINING, GYMNASTICS, SWIMMING, CLIMBING, OR FENCING; BALL GAMES; TRAINING EQUIPMENT
    • A63B29/00Apparatus for mountaineering
    • A63B29/02Mountain guy-ropes or accessories, e.g. avalanche ropes; Means for indicating the location of accidentally buried, e.g. snow-buried, persons
    • A63B29/024Climbing chocks
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A63SPORTS; GAMES; AMUSEMENTS
    • A63BAPPARATUS FOR PHYSICAL TRAINING, GYMNASTICS, SWIMMING, CLIMBING, OR FENCING; BALL GAMES; TRAINING EQUIPMENT
    • A63B2225/00Miscellaneous features of sport apparatus, devices or equipment
    • A63B2225/09Adjustable dimensions

Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo:
“DISPOSITIVO DI ANCORAGGIO E SOSTEGNO PER ARRAMPICATA”;
DESCRIZIONE
CAMPO DELLA TECNICA
La presente invenzione si riferisce a un dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata.
Più in particolare, la presente invenzione si riferisce a un dispositivo di ancoraggio e sostegno alla roccia per la sicurezza passiva di alpinisti e scalatori durante le arrampicate su pareti o declivi rocciosi.
STATO DELLA TECNICA PREESISTENTE
Sono ampiamente noti e largamente utilizzati nei settori degli sport di arrampicata e alpinismo, i dispositivi meccanici di sicurezza a camme e molla, portabili e amovibili (Spring Loaded Cam Device), comunemente detti anche friend, detti dispositivi essendo atti a essere inseriti stabilmente in fessure o crepe delle pareti di roccia, in maniera tale da garantire un ancoraggio e un sostegno stabile e sicuro dell’alpinista o scalatore alla parete rocciosa e poter essere successivamente e agevolmente rimossi.
Durante la progressione in un’arrampicata l’alpinista o scalatore deve essere sempre opportunamente assicurato alla parete verticale per mezzo di corde o funi, tipicamente per mezzo di corde dinamiche di sicurezza, le quali devono essere fissate al supporto roccioso ad intervalli regolari in maniera tale da limitare la caduta dello stesso scalatore in caso di perdita di aderenza o di ancoraggio alla parete. Dette corde dinamiche di sicurezza sono tipicamente collegate e assicurate in maniera scorrevole alle pareti di roccia tramite tradizionali mezzi o dispositivi di ancoraggio, tra i quali detti dispositivi rimovibili a camme o friend.
Un grande vantaggio dei dispositivi di ancoraggio di tipo amovibile, tipo friend, è quello di poter essere riutilizzabili più volte dallo scalatore durante l’ascesa, rispetto ai tradizionali mezzi di ancoraggio tipo chiodi o tasselli a pressione da roccia.
Detti noti dispositivi di ancoraggio e sostegno a camme o friend, comprendono tipicamente un corpo, o una struttura portante centrale, atto ad essere collegato in corrispondenza di una sua estremità con una tipica corda da alpinismo di tipo dinamico. Su detto corpo o struttura centrale sono girevolmente incernierate una pluralità di camme mobili, simmetricamente contrapposte e definenti generalmente sulla loro superficie esterna di contatto affacciata con la roccia, un profilo avente una forma tipica a spirale logaritmica o a evolvente di cerchio. Questa particolare conformazione a spirale consente di avere un angolo di lavoro Ƣ ottimale su ogni punto del profilo di contatto della camma, tipicamente pari a circa 14°, misurato tra una retta perpendicolare alla forza di trazione passante per il punto di contatto della camma e la retta congiungente il centro di rotazione e lo stesso punto di contatto, come mostrato con riferimento preliminare alla figura 27. L' angolo di lavoro Ƣ ottimale è scelto in maniera tale da definire un compromesso che unisce una buona distanza di escursione della camma e una buona incidenza della componente trasversale, e quindi della forza di attrito, sulla parete rocciosa.
Dette camme sono generalmente tenute in una posizione stabile di massima apertura per mezzo di tradizionali elementi elastici a molla, tipo molle di torsione, dette camme essendo condotte in posizione di chiusura per mezzo di un’azione manuale dell’utilizzatore su dei tiranti per mezzo di una maniglia, in maniera da vincere la resistenza degli elementi elastici e portare le camme in posizione di chiusura. Nella posizione di chiusura le camme presentano una dimensione di ingombro o sagoma minima che consente loro di essere agevolmente inserite nella fessura o crepa della parete rocciosa. Per adattarsi alle varie dimensioni e larghezze delle fessure o crepe nella roccia detti dispositivi a camme sono generalmente realizzati in serie di dimensioni standardizzate o normalizzate, proporzionalmente crescenti in maniera tale da coprire, per ciascuna dimensione, un intervallo di dimensioni esteso generalmente da poche decine di millimetri a qualche decina di centimetri. Ogni friend di una serie è provvisto di camme aventi una dimensione atta a coprire un determinato intervallo di dimensioni della fessura è tipicamente indicato con un colore apposito in maniera tale da essere immediatamente riconoscibile allo scalatore o utilizzatore.
Generalmente in un gruppo o set di friend per arrampicata sono presenti una pluralità di dispositivi, ciascuno avente montato un gruppo di camme avente dimensioni e proporzioni crescenti, in maniera tale da consentire all'arrampicatore di poter coprire progressivamente intervalli o range di fessure o crepe della roccia via via crescenti.
Un esempio tipico di questi noti dispositivi di ancoraggio e sostegno a camme è descritto nel documento statunitense US 4,184,657 (A) che si riferisce a un dispositivo di ausilio per l'arrampicata con una barra di supporto, un perno montato sulla stessa barra di supporto, due coppie di camme girevolmente montate sullo stesso perno e atte a ruotare in maniera opposta da una posizione chiusa ad una posizione aperta. Degli elementi a molla sono montati sul perno tra ciascuna coppia di camme e sono atti ad applicare una forza a ciascuna camma in maniera tale da spingerla nella sua posizione aperta. Una barra operativa è scorrevolmente montata sulla barra di supporto ed è collegata a ciascuna camma, mentre sull’estremità opposta al perno della barra di supporto è ricavato un punto di attacco per una fune di arrampicata. Applicando una forza verso il basso sulla barra operativa porta le camme nella posizione chiusa in maniera tale che il dispositivo possa essere inserito in una fessura formata nella roccia o simile. La barra operativa viene quindi rilasciata e gli elementi a molla spingono le camme nella posizione aperta bloccando il dispositivo all'interno della fessura. Il documento descrive anche una barra di supporto che può anche includere mezzi per tenere la barra operativa in una posizione in cui le camme sono nella posizione chiusa.
Un limite, tuttavia, è dovuto al fatto che non è possibile aumentare proporzionalmente oltre una certa misura le camme rispetto al corpo o alla struttura di supporto del friend al fine di poter adattare il dispositivo di ancoraggio a fessure o crepe della roccia aventi una dimensione di larghezza dell’ordine delle decine di centimetri. Per cercare di ovviare a questo inconveniente, in alcune forme di realizzazione note, le camme sono vantaggiosamente e girevolmente incernierate con il loro rispettivi perni di rotazione su mezzi di movimentazioni degli stessi perni di rotazione, detti mezzi di movimentazione essendo atti a spostare gli stessi perni di rotazione delle camme in direzioni opposte in maniera tale da aumentare o diminuire l’intervallo o il range di apertura delle camme stesse.
Detti mezzi di movimentazione dei perni possono essere vantaggiosamente realizzati per mezzo di bracci o appendici mobili di supporto, aggettanti esternamente al corpo del friend e tali da proiettare o sporgere il perno di rotazione e la rispettiva cam verso l’esterno è consentire al dispositivo di adattarsi a intervalli di dimensioni via via maggiori delle fessure o crepe, senza aumentare le dimensioni delle camme.
Un tipico esempio di questo tipo di soluzione tecnica è descritto nella domanda internazionale WO 2006/125942 che descrive un dispositivo per arrampicata a camme comprendente due bracci di supporto girevolmente montati intorno ad un asse, dove ciascun braccio è provvisto in corrispondenza della sua estremità libera di almeno due camme girevolmente montate e mezzi di bloccaggio per impedire la rotazione delle braccia l’uno rispetto all’altra al raggiungimento di un angolo predeterminato. Detti noti dispositivi di ancoraggio e sostegno per arrampicata provvisti di camme e mezzi di movimentazione dei perni di rotazione dei perni, tipo bracci o appendici di supporto, presentano tuttavia degli inconvenienti e dei limiti di funzionamento.
Un limite importante di questi tradizionali dispositivi di ancoraggio a camme provvisti di mezzi di movimentazione dei perni delle camme, tipo bracci o appendici di supporto, atti è dovuto al fatto che essi tendono ad essere molto instabili e che l’instabilità cresce proporzionalmente con la dimensione e la distanza coperta dagli stessi mezzi di movimentazione dei perni.
Con riferimento preliminare alle figure da 8a a 9c, l’aumentare della dimensione o della lunghezza operativa dei mezzi di movimentazione dei perni, come i bracci nell’esempio di figura, mentre la misura delle camme rimane invariata, fa in modo che una componete trasversale T1 della forza T diretta non longitudinalmente alla direzione verticale (gravità) o allo sviluppo longitudinale della fessura o crepa, generi un momento M, proporzionale alla distanza dei perni, che destabilizza il dispositivo di ancoraggio o friend portandolo a pericolose perdite di contatto con la superficie rocciosa.
SCOPI DELL’INVENZIONE
Scopo della presente invenzione è quello di superare ed ovviare, almeno in parte, agli inconvenienti e ai limiti di funzionamento sopra citati.
Più in particolare, scopo della presente invenzione è quello di provvedere un dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata in grado di adattarsi e rimanere stabile anche su intervalli di dimensioni raggiungibili più ampi di fessure, aperture o crepe della roccia. Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di provvedere un dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata in grado di rimanere stabile senza perdere aderenza con la superficie rocciosa anche in caso di una forza di trazione che presenta una componente trasversale all'asse longitudinale della crepa o fessura della roccia.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione dell’utilizzatore un dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata provvisto di una regolazione fine e graduale per adattarsi con accuratezza alle svariate dimensioni delle fessure della roccia.
Ulteriore scopo ancora della presente invenzione è quello di provvedere un dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata in grado di garantire un elevato livello di resistenza e affidabilità nel tempo, tale inoltre da poter essere facilmente ed economicamente realizzabile.
Questi e altri scopi sono raggiunti dal dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione in accordo con la rivendicazione indipendente.
Le caratteristiche costruttive e funzionali del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata potranno essere meglio comprese dalla dettagliata descrizione che segue, nella quale si fa riferimento alle allegate tavole di disegno che ne rappresentano alcune forme di realizzazione preferite e non limitative, in cui:
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Alcune delle figure mostrate nelle allegate tavole di disegno sono di tipo schematico e semplificato, nelle quali diverse campiture e riempimenti delle aree possono evidenziare, oltre che un particolare sezionato, elementi diversi o elementi sovrapposti.
Per maggiore chiarezza, inoltre, alcuni elementi e componenti noti non essenziali alla presente trattazione brevettuale non sono mostrati e in alcune viste di alcune figure sono semplificativamente e schematicamente rese visibili anche le linee di elementi o caratteristiche nascoste o a cui sono sovrapposti altri elementi.
La figura 1a è una rappresentazione schematica di una vista in assonometria del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione in una posizione di apertura delle camme e nella configurazione limite di massimo ingombro dei mezzi di movimentazione dei perni di rotazione delle stesse camme e dei mezzi di stabilizzazione a camme;
La figura 1b è una rappresentazione schematica di una vista in assonometria del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione in una posizione di chiusura delle camme e nella configurazione limite di massimo ingombro dei mezzi di movimentazione dei perni di rotazione delle stesse camme e dei mezzi di stabilizzazione a camme;
La figura 2a è una rappresentazione schematica di una vista in assonometria del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione in una posizione di chiusura delle camme e nella configurazione limite di minimo ingombro dei mezzi di movimentazione dei perni di rotazione delle stesse camme e dei mezzi di stabilizzazione a camme;
La figura 2b è una rappresentazione schematica di una vista in assonometria del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione in una posizione di apertura delle camme e in una configurazione intermedia tra quelle limite di massimo e di minimo ingombro dei mezzi di movimentazione dei perni di rotazione delle stesse camme e dei mezzi di stabilizzazione a camme;
La figura 3a è una rappresentazione schematica di una vista in assonometria di un'ulteriore forma di realizzazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione in una posizione di apertura delle camme e nella configurazione limite di minimo ingombro dei mezzi di movimentazione dei perni di rotazione delle stesse camme e dei mezzi di stabilizzazione ad appendice sagomata;
La figura 3b è una rappresentazione schematica di una vista in assonometria da un'altra angolazione della forma di realizzazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata di figura 3a, in una posizione di apertura delle camme e nella configurazione limite di minimo ingombro dei mezzi di movimentazione dei perni di rotazione delle stesse camme e dei mezzi di stabilizzazione ad appendice sagomata;
la figura 4a è una rappresentazione schematica di una vista frontale in alzata del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione in una posizione di massima apertura o estensione delle camme e nella configurazione limite di massimo ingombro dei mezzi di movimentazione dei perni di rotazione delle stesse camme;
la figura 4b è una rappresentazione schematica di una vista frontale in alzata del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione in una posizione di massima apertura o estensione delle camme e in una configurazione intermedia di transizione tra le configurazioni limite di massimo e di minimo ingombro dei mezzi di movimentazione dei perni di rotazione delle stesse camme;
la figura 5a è una rappresentazione schematica di una vista frontale in alzata del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione in una posizione di massima apertura o estensione delle camme e nella configurazione limite di minimo ingombro dei mezzi di movimentazione dei perni di rotazione delle stesse camme; la figura 5b è una rappresentazione schematica di una vista frontale in alzata del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione in una posizione di chiusura delle camme e in una configurazione limite di minimo ingombro dei mezzi di movimentazione dei perni di rotazione delle stesse camme;
Le figure 6a e 7a sono una rappresentazione schematica generalizzata di una vista frontale del dispositivo di ancoraggio e sostegno oggetto della presente invenzione con i mezzi di stabilizzazione del tipo a puntone e rispettivamente, nelle configurazioni limite di minimo e di massimo ingombro dei perni di rotazione;
Le figure 6b e 7b sono una rappresentazione schematica generalizzata di una vista frontale del dispositivo di ancoraggio e sostegno oggetto della presente invenzione con i mezzi di stabilizzazione comprendenti una sola camma e rispettivamente, nelle configurazioni limite di minimo e di massimo ingombro dei perni di rotazione;
Le figure 6c e 7c sono una rappresentazione schematica generalizzata di una vista frontale del dispositivo di ancoraggio e sostegno oggetto della presente invenzione con i mezzi di stabilizzazione comprendenti una coppia di camme contrapposte rispettivamente, nelle configurazioni limite di minimo e di massimo ingombro dei perni di rotazione;
Le figure da 8a e 8c sono una rappresentazione schematica generalizzata di una vista frontale del funzionamento della configurazione operativa di un dispositivo di ancoraggio e sostegno secondo l'arte nota;
Le figure da 9a e 9c sono una rappresentazione schematica generalizzata di una vista frontale del funzionamento di una diversa configurazione operativa di un dispositivo di ancoraggio e sostegno secondo l'arte nota;
La figura 10a è una rappresentazione schematica di una vista laterale della forma di realizzazione di figura 3a del dispositivo di ancoraggio e sostegno con i mezzi di stabilizzazione ad appendice sagomata;
Le figure da 10b a 10c e da 11a a 11b sono delle rappresentazioni schematiche di viste laterali della forma di realizzazione variante di figura 3a del dispositivo di ancoraggio e sostegno con i mezzi di stabilizzazione ad appendice sagomata rispettivamente in sequenza da una configurazione di minimo ingombro di figura 10b a una configurazione di massimo ingombro di figura 11b passando per due configurazioni intermedie delle figure 10c e 11a;
La figura 12a è una rappresentazione schematica di una vista laterale della forma di realizzazione di figura 3a del dispositivo di ancoraggio e sostegno con i mezzi di stabilizzazione ad elementi di appoggio con appendice sagomata, in condizioni operative in una fessura o crepa della roccia;
La figura 12b è una rappresentazione schematica di una vista laterale di una ulteriore forma di realizzazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno con i mezzi di stabilizzazione a elementi di appoggio separabili e in condizioni operative in una fessura o crepa della roccia;
La figura 13a è una rappresentazione schematica di una vista laterale di una ulteriore forma di realizzazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno oggetto della presente invenzione con i mezzi movimentazione dei perni e i mezzi di stabilizzazione formati da una pluralità di bilancieri infulcrati a un perno centrale;
Le figure da 13b a 13c e da 14a a 14b sono delle rappresentazioni schematiche di viste laterali della forma di realizzazione di figura 13a del dispositivo di ancoraggio e sostegno con i mezzi movimentazione dei perni e i mezzi di stabilizzazione formati da una pluralità di bilancieri infulcrati a un perno centrale rispettivamente in sequenza da una configurazione di minimo ingombro di figura 13b a una configurazione di massimo ingombro di figura 14b passando per due configurazioni intermedie delle figure 13c e 14a; le figure 15a, 15b e15c sono delle rappresentazioni schematiche di viste frontali parziali di una forma di realizzazione dei bilancieri del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione con mezzi di bloccaggio provvisti di un meccanismo ad arpionismo e nelle fasi di passaggio dalla posizione limite di minimo ingombro dei perni e massima apertura della camme di figura 15a alla posizione limite di massimo ingombro dei perni di rotazione e massima apertura delle camme di figura 15c, passando attraverso una generica posizione intermedia di figura 15b;
le figure 16a,16b e16c sono delle rappresentazioni schematiche di viste frontali e laterali della stessa forma di realizzazione dei bilancieri del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata delle figure 15, raffigurante la conformazione delle coniugate corone dentate dei mezzi d bloccaggio ad arpionismo formate sugli stessi bilancieri;
La figura 17a è una rappresentazione schematica di una vista laterale di una ulteriore forma di realizzazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno oggetto della presente invenzione con i mezzi movimentazione dei perni e i mezzi di stabilizzazione formati da una pluralità di bilancieri disposti a quadrilatero deformabile e con i mezzi di bloccaggio ad arpionismo sui perni centrali;
Le figure da 17b a 17c e da 18a a 18b sono delle rappresentazioni schematiche di viste laterali della forma di realizzazione di figura 17a del dispositivo di ancoraggio e sostegno con i mezzi movimentazione dei perni e i mezzi di stabilizzazione formati da una pluralità di bilancieri disposti a quadrilatero deformabile e con i mezzi di bloccaggio ad arpionismo sui perni centrali, rispettivamente in sequenza da una configurazione di minimo ingombro di figura 17b a una configurazione di massimo ingombro di figura 18b passando per due configurazioni intermedie delle figure 17c e 18a;
Le figure da 19a a 20a sono delle rappresentazioni schematiche di viste laterali di una forma di realizzazione variante ulteriore del dispositivo di ancoraggio e sostegno oggetto della presente invenzione, con i mezzi movimentazione dei perni e i mezzi di stabilizzazione formati da una pluralità di bilancieri disposti a quadrilatero deformabile e con i mezzi di bloccaggio ad asta scorrevole, rispettivamente in sequenza da una configurazione di minimo ingombro di figura 19a a una configurazione di massimo ingombro di figura 20a, passando per due configurazioni intermedie delle figure 19b e 19c;
Le figura da 20b è una rappresentazione schematica di una vista laterale di una variante di realizzativa del dispositivo di ancoraggio e sostegno oggetto della presente invenzione, con i mezzi movimentazione dei perni e i mezzi di stabilizzazione formati da una pluralità di bilancieri disposti a doppio quadrilatero deformabile e con i mezzi di bloccaggio ad asta scorrevole;
le figure 21a, 21b, 21c e 21d sono una rappresentazione schematica di viste in pianta di un’ulteriore forma di realizzazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione con i perni di rotazione delle camme e dei mezzi di stabilizzazione a camme formati su di un albero a gomiti e rispettivamente, nel funzionamento di passaggio da una configurazione di minimo ingombro e minima apertura delle camme a una configurazione di massimo ingombro e nella posizione di massima apertura delle camme, attraverso due generiche posizioni intermedie;
le figure 22a, 22b, 22c e 22d sono una rappresentazione schematica di viste frontali della precedente forma di realizzazione delle figure 21 del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata, con i perni di rotazione delle camme formati su di un albero a gomiti e rispettivamente, nel funzionamento di passaggio da una configurazione di minimo ingombro e minima apertura delle camme a una configurazione di massimo ingombro e nella posizione di massima apertura delle camme, attraverso due generiche posizioni intermedie;
la figura 23a è una rappresentazione schematica di una vista laterale di una ulteriore forma di realizzazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione con i mezzi movimentazione dei perni delle camme e i mezzi di stabilizzazione a camme comprendenti una pluralità di aperture asolate di scorrimento dei perni di rotazione;
le figure 23b, e 23c sono una rappresentazione schematica di viste frontali della ulteriore forma di realizzazione di figura 23a del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione nel passaggio dalla posizione limite di minimo ingombro e minima apertura di figura 23b alla posizione di massimo ingombro e massima apertura delle camme di figura 23c;
le figure 24a, 24b e 24c sono una rappresentazione schematica di viste parziali frontali della stessa forma di realizzazione delle figure 23 del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione, nelle fasi operative di funzionamento esemplificativo nel passaggio del perno di rotazione delle prime camme dei mezzi di movimentazione e delle seconde camme e dei mezzi di stabilizzazione, dalla configurazione bloccata di massimo ingombro di figura 24a, alla configurazione bloccata di minimo ingombro di figura 24c, passando attraverso la configurazione libera di figura 24b;
le figure 25a, 25b, 25c e 25d sono una rappresentazione schematica parziale di viste frontali di un’ulteriore forma variante di realizzazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata della presente con i mezzi movimentazione e i mezzi di stabilizzazione a camme comprendenti una pluralità di aperture asolate di scorrimento dei perni di rotazione, rispettivamente, nel funzionamento esemplificativo di passaggio relativo a una sola camma, da una configurazione bloccata di minimo ingombro di figura 25a e nella posizione di minima apertura delle camme a una configurazione bloccata di massimo ingombro e massima apertura della camme di figura 25d attraverso due generiche configurazioni intermedie di scorrimento libero delle figure 25b e 25c ;
le figure 26a, 26b, 25c e 25d sono una rappresentazione schematica parziale di viste frontali di ancora un’ulteriore forma variante di realizzazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata della presente con i mezzi movimentazione e i mezzi di stabilizzazione a camme comprendenti una pluralità di aperture asolate di scorrimento dei perni di rotazione a forma di "U", rispettivamente, nel funzionamento esemplificativo di passaggio relativo a una sola camma, da una configurazione bloccata di massimo ingombro di figura 26a e nella posizione di massima apertura delle camme a una configurazione bloccata di minimo ingombro e massima apertura della camme di figura 26d attraverso due generiche configurazioni intermedie di scorrimento libero delle figure 26b e 26c ;
la figura 27 è una rappresentazione schematica esemplificativa del funzionamento di una generica camma secondo l’arte nota con l’angolo di lavoro Ƣ costante in diversi punti del profilo di contatto con la superficie rocciosa corrispondenti a diverse posizione di apertura o estensione della camma stessa girevolmente disposta intorno al suo perno di rotazione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
Sono di seguito descritte, con riferimento alle figure allegate, alcune possibili forme di realizzazione preferite del dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione. Nella descrizione seguente i termini “massimo ingombro” e “minimo ingombro” delle posizioni di apertura ed estensione o chiusura delle camme, sono riferiti alle varie possibili configurazioni operative di lavoro del dispositivo di ancoraggio e sostegno e cioè relativamente alla dimensione orizzontale perpendicolare allo sviluppo della fessura, apertura o crepa nella roccia che è la dimensione di larghezza o di lavoro alla quale il dispositivo deve adattarsi. Le altre dimensioni della stessa fessura, come altezza e profondità sono generalmente molto maggiori della larghezza.
Benché la trattazione seguente venga per semplicità di descrizione limitata, negli esempi, a un numero minimo di camme contrapposte, risulterà evidente per la persona esperta del ramo come la stessa possa essere estesa in maniera ovvia a configurazioni multiple con più camme o coppie di camme affiancate e disposte in serie, come per i tradizionali dispositivi dell’arte nota precedentemente citati.
Con riferimento iniziale a tutte le figure e in particolare alle figure da 6a a 7c è rappresentato in una forma di realizzazione generalizzata il dispositivo di ancoraggio e sostegno per arrampicata oggetto della presente invenzione, indicato nel complesso con 10, detto dispositivo comprendente:
- due prime camme 20, 20' contrapposte, girevolmente incernierate a un perno di rotazione 25, 25' e atte a operare secondo uno scambio di forze lungo una prima linea 11 o retta che unisce i punti di contatto P1 e P2 delle camme sulle pareti 100', 100'' contrapposte di una fessura o crepa 100 della roccia;
- mezzi di movimentazione 30 di detti perni di rotazione 25, 25' atti ad aumentare la distanza di estensione delle camme 20, 20' tra una posizione limite di minimo ingombro e una posizione limite di massimo ingombro delle camme 20, 20'; - mezzi di bloccaggio (40) dei mezzi di movimentazione (30) atti a bloccare in posizione fissa detti perni di rotazione (25, 25').
Caratteristica innovativa di detto dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 è quella di comprendere uno o più mezzi di stabilizzazione 50 provvisti di detti mezzi di movimentazione 30 e detti mezzi di bloccaggio 40, detti mezzi di stabilizzazione 50 essendo atti ad operare secondo uno scambio di forze lungo una seconda linea 12 passante per almeno un ulteriore punto di contatto S con delle pareti 100', 100'' contrapposte di detta fessura o crepa 100 della roccia, detta seconda linea 12 essendo disposta ad una diversa distanza rispetto a detta prima linea 11 in maniera tale da stabilizzare e impedire nello stesso tempo una anche una possibile rotazione di detto dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 all’interno di detta fessura o crepa 100.
Con riferimento particolare alle figure 6a e 7a, dove il dispositivo di ancoraggio e sostegno è raffigurato esemplificativamente nelle configurazioni limite di massimo ingombro B e di minimo ingombro A dei mezzi di movimentazione 30 e anche alle figure 3a e 3b, detti mezzi si stabilizzazione 50 mobili possono comprendere semplicemente un elemento di appoggio 70 tipo asta, un puntone o un’appendice sagomata (figura 6a 7a) atti a definire, in cooperazione con detti mezzi di movimentazione 30 dei perni di rotazione delle camme, almeno un ulteriore punto di contatto S con le superfici delle pareti 100', 100'' oltre quelli definiti dalle camme 20, 20'.
Con riferimento alle figure da 6b a 7b, detti mezzi di stabilizzazione 50 possono anche comprendere almeno una camma 60, 60', nel caso in cui il punto O di applicazione della forza di trazione, non è disposto sull’asse di simmetria del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, oppure una pluralità di seconde camme 60, 60' contrapposte (figure 6c e 7c), girevolmente incernierate per mezzo di un secondo perno di rotazione 65, 65' nel caso in cui il punto O di applicazione della forza di trazione è disposto sull’asse di simmetria dello stesso dispositivo di ancoraggio e sostegno 10.
Detti mezzi di bloccaggio 40 dei mezzi di movimentazione 30 e dei perni di rotazione, possono essere atti a bloccare contemporaneamente in posizione fissa sia detti perni di rotazione 25, 25' sia detti mezzi di stabilizzazione 50, come gli elementi di appoggio 70 o le seconde camme 60, 60'. In altre forme di realizzazione, invece detti mezzi di stabilizzazione possono essere provvisti di propri mezzi di movimentazione 30 e mezzi di bloccaggio.
Detti mezzi di bloccaggio 40 possono essere atti a bloccare in posizione fissa detti secondi perni di rotazione 65, 65' in maniera stabile e fissa rispetto allo stesso dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, consentendo la rotazione delle prime camme camma 20, 20' e delle seconde camme 60, 60' rispetto al proprio asse.
Nelle forme di realizzazione della presente descrizione, raffigurate nelle allegate tavole di disegno, date solo a scopo esemplificativo e non limitativo, le camme 20, 20' e le seconde camme 60, 60' contrapposte sono di eguali dimensioni e con i centri dei perni di rotazione 25, 25' e dei secondi perni di rotazione 65, 65' uniti da una retta sostanzialmente orizzontale; risulterà comunque evidente alla persona esperta del ramo come l’invenzione sia attuabile anche con camme 20, 20' e seconde camme 60, 60' di dimensioni diverse tra di loro e con i centri dei perni di rotazione 25, 25' e secondi perni di rotazione seconde camme 65, 65' non disposti su di una retta perfettamente orizzontale.
Detto dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 può comprendere anche dei mezzi di collegamento 17 (figure da 22a a 25d) come ad esempio un gambo asolato o un’apertura atti al fissaggio e al collegamento di una fune di sicurezza corde o equivalenti ai quali viene applicata la forza di trazione.
Detti mezzi di movimentazione 30 dei perni di rotazione, possono essere atti a movimentare vantaggiosamente i perni di rotazione 25, 25' delle prime camme 20, 20' e contemporaneamente anche i secondi perni di rotazione 65, 65' delle seconde camme 60, 60'.
Con riferimento particolare alla forma di realizzazione principale delle figure da 1a a 5b e in particolare alle figure 4a e 4b, detti mezzi di movimentazione 30 possono essere dei bilancieri 31 infulcrati per mezzo di un perno centrale 35 con le prime camme 20, 20' e le seconde camme 60, 60', girevolmente incernierare sulle estremità di detti bilancieri 31 per mezzo di detti primi e secondi perni di rotazione 25, 25', 65, 65', in maniera tale da configurare detta prima linea 11 di scambio delle forze in corrispondenza delle prime camme 20, 20' e detta seconda linea 12 di scambio delle forze in corrispondenza delle seconde camme 60, 60' di detti mezzi di stabilizzazione 50. Dette seconde camme 60, 60' sono generalmente disposte su porzioni o prolungamenti degli stessi bilancieri 31 in posizione distale rispetto a dette prime camme 20, 20'.
Le prime camme 20, 20' e le seconde camme 60, 60' possono comprendere, in tutte le forma di realizzazione, un tipico profilo di contatto 21, avente tradizionalmente uno sviluppo a spirale logaritmica o ad evolvente, detto profilo di contatto 21 essendo atto all’ancoraggio a una parete 100, 100' di roccia, dette prime camme 20, 20' e dette seconde camme 60, 60' essendo atte a disporsi tra una posizione limite di chiusura a ingombro ridotto, raccolta su detto dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, e una posizione limite di massima apertura estesa e sporgente rispetto detto corpo dispositivo di ancoraggio e sostegno 10.
Ciascuna camma 20, 20' e seconda camma 60, 60' è generalmente mantenuta in posizione monostabile di riposo e di massima estensione o apertura per mezzo di un elemento elastico, non raffigurato, come ad esempio una molla elicoidale di torsione coassialmente disposta rispetto al perno di rotazione 25, 25' o al secondo perno di rotazione 65, 65'. Detti perni di rotazione 25, 25' e detti secondi perni di rotazione 65, 65' possono essere congiunti da un asse o retta passante per il perno centrale 35 di detti bilancieri 31, 31' ma possono avere anche una conformazione diversa dove detta retta o asse non passa per il perno centrale 35 dove il bilanciere 31, 31' ha uno sviluppo arcuato.
Con riferimento invece alle figure 3a, 3b e da 10a a 12, detti mezzi di stabilizzazione 50 possono comprendere almeno un semplice elementi di appoggio 70 tipo puntone o appendice sagomata disposto sulle estremità opposte alle prime camme 20, 20' e formato su dei prolungamenti di detti bilancieri 31, 31'.
Detti elementi di appoggio 70 possono essere vantaggiosamente incurvate a forma di falce, mezza luna o uncino, dove l’estremità di detto elemento di appoggio 70, atta al contatto con la parete rocciosa, è preferibilmente piegata verso l’interno del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10.
In una forma di realizzazione ulteriore, mostrata in figura 12b, detti mezzi di stabilizzazione 50 possono comprendere uno o più elementi di appoggio 70 separati, ad esempio a forma di cono o di cuneo, cooperanti in contatto di superficie con il dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 in maniera tale da garantire detto ulteriore punto di contatto S con le pareti 100', 100'' per lo scambio di forze lungo detta una seconda linea 12, in maniera tale da impedire il momento di rotazione di detto dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 all’interno di detta fessura o crepa 100. Detti elementi di appoggio 70 separati degli elementi di stabilizzazione 50 possono, inoltre, essere anche collegabili o innestabili nel dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 in corrispondenza dei bilancieri dei mezzi di movimentazione 30 o del corpo dello stesso dispositivo di ancoraggio e sostegno 10. La superficie esterna delle porzioni inclinate di detti elementi di appoggio 70, atta al contatto con la roccia, può essere vantaggiosamente dentellata o zigrinata per migliorarne l’aderenza, come per le superfici esterne di contatto delle camme tradizionali.
In un’ulteriore forma variante, illustrata alle figure da 13a a 14b, detto dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, può comprendere una pluralità di bilancieri 31, 31' incernierati su un perno centrale 35 e aventi lunghezze diverse tra di loro. Ciascun bilanciere 31.31' è provvisto, sull’estremità distale al perno centrale 35, di una prima camma 20, 20' incernierata sul relativo perno di rotazione 25, 25', oppure, se il bilanciere 31, 31' è atto a funzionare come mezzo di stabilizzazione 50, di una seconda camma 60, 60' incernierata sul relativo secondo perno di rotazione 65, 65'.
In una forma variante, non raffigurata detti bilancieri 31, 31' possono anche essere girevolmente incernierati ad un corpo centrale su più perni centrali 35.
Con riferimento nuovamente alle figure da 1a a 5b, detti bilancieri 31, 31' possono essere azionati in rotazione per mezzo di detti primi tiranti 55 e della maniglia 56, in maniera tale da disporsi nella configurazione di minimo ingombro dei perni di rotazione 25, 25' e dei secondi perni di rotazione 65, 65'. Successivamente, ciascun bilanciere 31, 31', avente lunghezza compatibile con le dimensioni della fessura o crepa della roccia, andrà a disporsi una volta rilasciato con le prime camme 20, 20' in posizione di lavoro secondo detta prima linea 11 di scambio delle forze, mentre i bilancieri 31, 31' dei mezzi di stabilizzazione 50 andranno a disporsi in maniera tale da operare con le relative camme 60, 60' secondo detta seconda linea 12 di scambio delle forze con le superfici affacciate delle pareti rocciose. Detti primi tiranti 55 possono essere del tipo cavetti, o listelli sagomati in materiale metallico o composito e sono generalmente collegati con detto maniglia 56 scorrevolmente disposta a un’impugnatura o dei mezzi di collegamento 17 del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10.
Con riferimento a tutte le forma di realizzazione provviste di mezzi di stabilizzazione 50 a camme, detti mezzi di bloccaggio 40 dei perni di rotazione 25, 25', atti a stabilizzare detto perno di rotazione 25, 25' in maniera stabile e fissa rispetto allo stesso dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, possono anche essere atti al bloccaggio contemporaneo dei secondi perni di rotazione 65, 65' di dette seconde camme 60, 60' dei mezzi di stabilizzazione 50.
In altre forme di realizzazione di seguito descritte, i perni di rotazione 25, 25' e i secondi perni di rotazione 65, 65' di detti mezzi di stabilizzazione 50 a camme, possono essere provvisti ciascuno di propri mezzi di bloccaggio 40.
Con riferimento alle precedenti forme di realizzazione descritte, detto perno centrale 35 può vantaggiosamente essere cavo in maniera tale da poter alloggiare in maniera passante una corda o fune elastica di sicurezza 95 atta ad applicare la forza di trazione T al dispositivo di ancoraggio e sostegno, come mostrato esemplificativamente nelle figure 12a e 12b.
Sempre con riferimento a tutte le figure, una caratteristica comune al dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 oggetto della presente invenzione è quello di essere provvisto di noti mezzi di movimentazione 30 posti in cooperazione di movimento con detti mezzi di stabilizzazione 50, in maniera tale di posizionare o dislocare contemporaneamente detti perni di rotazione 25, 25' delle prime camme 20, 20' e detti mezzi di stabilizzazione 50, rispetto allo stesso dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, tra una posizione o configurazione di minimo ingombro dei perni di rotazione 25, 25' e dei mezzi di stabilizzazione 50, indicata nelle figure con la lettera A, e una posizione di massimo ingombro dei perni di rotazione 25, 25' e dei mezzi di stabilizzazione 50, indicata nelle figure con la lettera B, spostando la posizione relativa di detti perni di rotazione 25, 25 e di detti mezzi di stabilizzazione 50 tra di loro, fino anche a invertire la posizione degli stessi perni.
In questo modo è possibile adattare il dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 a fessure o aperture 100 della roccia aventi dimensioni minime, nella configurazione limite con i perni di rotazione 25, 25' e i mezzi di stabilizzazione 50 in una posizione di minimo ingombro contrassegnata con la lettera A e con una posizione di chiusura delle camme 20, 20' e de mezzi di stabilizzazione 50 e, nello stesso tempo, adattare lo stesso dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 a fessure o aperture 100 della roccia aventi dimensioni maggiori e più estese nella configurazione limite con i perni di rotazione 25, 25' e i mezzi di stabilizzazione 50 spostati o dislocati in una posizione di massimo ingombro, contrassegnata con la lettera B e con una massima apertura o estensione delle camme 20, 20' e dei mezzi di stabilizzazione 50, rispetto alla configurazione di minimo ingombro. Per condurre le camme 20, 20' e i mezzi di stabilizzazione 50, comprendenti ad esempio le seconde camme 60, 60', nella posizione di chiusura raccolta sul dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, sono utilizzati dei tradizionali secondi tiranti (non raffigurati) del tipo fili o cavetti materiale metallico o polimerico vincolati generalmente alle stesse camme 20, 20', e alle seconde camme 60, 60' in corrispondenza delle aperture 22, in maniera tale da creare un momento di forza rispetto al perno di rotazione 25, 25' e al secondo perno di rotazione 65, 65'e vincere la resistenza dell’elemento elastico. Detti tiranti sono preferibilmente fissati a una seconda maniglia 56’ scorrevolmente disposta rispetto a un’impugnatura o mezzi di collegamento 17 di detto dispositivo di ancoraggio e sostegno 10.
Detti bilancieri 31, 31' o bracci possono essere ulteriormente provvisti di un elemento elastico 90, tipo molla elastica di torsione, atto a mantenere gli stessi bilancieri in una posizione stabile in una delle configurazioni limite, detti elementi elastici essendo disposti in corrispondenza del perno centrale 35 o dei tiranti 55 come mostrato in figura 90. Con riferimento particolare ora alle figure da 17a a 20b, in una ulteriore forma di realizzazione alternativa del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, detti mezzi di movimentazione 30 di detti perni di rotazione 25, 25' e di detti secondi perni di rotazione 65, 65' dei mezzi di stabilizzazione 50 , possono comprendere una pluralità di bilancieri 31, 31' girevolmente incernierati per le rispettive estremità in maniera tale da definire uno o più poligoni deformabili, tipicamente a forma di losanga o quadrilatero o a deformabile 80.
Detto quadrilatero deformabile 80 può comprendere due secondi perni centrali 35' disposti in corrispondenza di due vertici opposti di detto quadrilatero deformabile 80, mentre in corrispondenza dei restanti vertici, detto quadrilatero deformabile 80 comprende i perni di rotazione 25, 25' ai quali sono incernierate le rispettive prime camme 20, 20'.
Sempre con riferimento alle stesse figure, a detti perni di rotazione 25, 25' sono anche girevolmente incernierati, in una porzione generalmente centrale, degli ulteriori secondi bilancieri 75, 75' comprendenti sulle loro estremità distali i mezzi di stabilizzazione 50, come ad esempio dette seconde camme 60, 60' incernierate agli stessi secondi bilancieri 75, 75' per mezzo dei relativi secondi perni di rotazione 65, 65'.
In un'ulteriore forma variante ancora, con riferimento ora alla sola figura 20b, detti mezzi di movimentazione 30 possono comprendere una pluralità di bilancieri 31, 31' girevolmente incernierati per le rispettive estremità in maniera tale da definire due o più poligoni deformabili sovrapposti, ad esempio a forma di doppia losanga o doppio quadrilatero o a deformabile 80, come mostrato alle citate figure. Detto doppio quadrilatero deformabile 80 può comprendere almeno tre secondi perni centrali 35', se i due quadrilateri 80 sono uniti per un vertice, oppure quattro secondi perni centrali 35' disposti in corrispondenza dei quattro vertici opposti di detto doppio quadrilatero deformabile 80, mentre in corrispondenza dei restanti vertici detto doppio quadrilatero deformabile 80 comprende detti secondi perni di rotazione 65, 65' ai quali sono incernierate le rispettive prime seconde camme 60, 60' dei mezzi di stabilizzazione 50. Sempre con riferimento alle stesse figure, detti perni di rotazione 25, 25' sono sempre girevolmente incernierati in una porzione generalmente centrale di detti ulteriori secondi bilancieri 75, 75', i quali in corrispondenza delle loro estremità distali sono incernierati ai secondi perni di rotazione 65, 65' delle seconde camme 60, 60' di detti mezzi di stabilizzazione 50.
Con riferimento ora alle figure da 23a a 25d, in un’ulteriore forma di realizzazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, detti mezzi di movimentazione 30 possono comprendere una o più aperture asolata 36 oblunga, formata in un corpo 15 del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, all’interno delle quali aperture è scorrevolmente e girevolmente disposto il perno di rotazione 25, 25' delle prime camme 20, 20' e il secondo perno di rotazione 65, 65' della una o più seconde camme 60, 60'. Detta apertura asolata 36 definisce due estremità 37, 37' opposte, aventi forma generalmente circolare o semicircolare e atte ad alloggiare in maniera girevole il perno di rotazione 25, 25' nelle posizioni limite di minimo e massimo ingombro A e B.
In una possibile variante costruttiva di questa ulteriore forma di realizzazione, con riferimento particolare alle figure da 25a a 25d che riportano per semplicità di descrizione solo le camme di un lato del dispositivo, detti i mezzi di bloccaggio 40 del perno di rotazione 25, 25' possono comprendere una porzione ristretta di detta apertura asolata 36 collegante dette estremità 37, 37', detta porzione avente una sezione di passaggio limitata rispetto a dette estremità 37, 37' di passaggio e atta a essere posta in cooperazione di movimento con una spianatura ricavata sulla superficie esterna del perno di rotazione 25, 25'. In corrispondenza di detta spianatura detto perno di rotazione 25, 25' presenta una sezione diametrale ridotta atta a porsi ruotando in allineamento con la porzione ristretta di detta apertura asolata 36, in maniera tale che in detta posizione di allineamento il perno 25, 25' può scorrere liberamente senza ruotare all’interno di detta apertura asolata 36 tra le estremità 37, 37' definenti le posizioni limite delle configurazioni A e B.
Detto perno di rotazione 25, 25' è vantaggiosamente richiamato in posizione stabile all’interno di una delle estremità 37, 37', tramite tradizionali elementi elastici tipo molle o equivalenti. Quando la prima camma 20, 20' ruota nella posizione tale da portare la sezione diametrale del perno di rotazione 25, 25' con la spianatura allineata a detta porzione ristretta 38 dell’apertura asolata 36, lo stesso perno di rotazione 25, 25' può essere spostato manualmente verso l’estremità 37, 37' opposta, in una diversa configurazione di ingombro, vincendo la forza dell’elemento elastico. Ruotando successivamente il perno nell’estremità 37, 37' di destinazione e disallineando la spianatura 26, il perno di rotazione 25, 25' mostra una sezione diametrale maggiore della porzione ristretta 38 tale da mantenerlo in posizione e impedire all’elemento elastico 60 di richiamarlo nella posizione della configurazione stabile di partenza attraverso la porzione ristretta 38.
Questa forma di realizzazione può vantaggiosamente essere applicata a tutti perni di rotazione 25, 25' del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 o solamente al perno di rotazione 25 della camma 20 o, viceversa, al perno di rotazione 25' della camma 20'. Con riferimento anche alle figure da 23a a24c, in un’ulteriore forma di realizzazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, detti mezzi di bloccaggio 40 comprendono almeno un elemento di blocco 45 scorrevolmente disposto, per mezzo di un ulteriore secondo elemento elastico 61 di richiamo, in un canale 46 formato nel corpo 15, detto canale 46 essendo aperto e intersecante l’apertura asolata 36, in maniera tale da bloccare e impedire lo scorrimento del perno 25, 25' tra le due estremità 37, 37' della stessa apertura asolata 36.
L’utilizzatore agendo su un terzo tirante 94 con una forza nel verso della freccia F delle figure 24a e 24b e vincendo la forza del secondo elemento elastico 61, sposta l’elemento di blocco 45 lungo la direzione e il verso della freccia P di figura 11f liberando il perno di scorrimento 25' consentendogli di spostarsi dalla posizione di figura 24a, definente una configurazione B di massimo ingombro, alla posizione di figura 24c definente una configurazione A di minimo ingombro. Rilasciando il terzo tirante 94 l’elemento di blocco 45 si riporta nella posizione originaria muovendosi nel verso della freccia P’ per mezzo del secondo elemento elastico 61, bloccando il perno di rotazione 25' stabilmente nella configurazione di figura 24c.
Con riferimento ora alle figure da 26a a 26d, in una ulteriore variante di quest'ultima forma di realizzazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, detti mezzi di bloccaggio 40 possono comprendere un’apertura asolata 36 sagomata a forma di “U” e formata nel corpo 15 con una porzione di materiale 36’ posta in maniera tale che le estremità 37, 37' dell’apertura asolata 36 non siano direttamente collegate e affacciate e definiscano una sezione diametrale sostanzialmente uguale a quella dell’apertura asolata 36.
Sempre con riferimento alla forma esemplificativa delle stesse figure, riferita per semplicità al solo perno di rotazione 25 e alla camma 20, il perno di rotazione 25 è movimentato manualmente per mezzo dei tiranti 55 vincendo la forza dell’elemento elastico 60, in maniera tale da condurre lo stesso perno di rotazione 25 con la camma 20 dalla posizione limite B di massimo ingombro di figura 10a, alla posizione limite A di minimo ingombro di figura 10d, passando per le configurazioni intermedie delle figure 10b e 10c.
Con riferimento ora alle figure da 21a 22d in un’ulteriore ancora forma di realizzazione possibile del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, detti mezzi di movimentazione 30 possono comprendere un albero a gomiti 27, girevolmente disposto nel corpo 15 rispetto ad un asse di rotazione x, come mostrato nelle figura da 21a a 21d, dove i perni di rotazione 25, 25' e i secondi perni di rotazione 65, 65' sono vantaggiosamente formati direttamente su detto albero e definiscono i perni di manovella di detto albero a gomiti 27. Anche il perno centrale 35 può vantaggiosamente formato su detto albero a gomiti 27 e ne definisce uno o più perni di banco. La rotazione dell’albero a gomiti 27 conduce i perni di rotazione 25, 25', che corrispondono ai perni di manovella dello stesso albero a gomiti 27, a ruotare rispetto al corpo 15. Dopo una rotazione di 180° i perni 25, 25' e le relative camme 20, 20' ad essi incernierate si portano dalla configurazione limite A di minimo ingombro di figura 21a e 22a, con le camme 20, 20' chiuse e raccolte sul corpo 15, alla configurazione limite B di massimo ingombro di figura 21d e 22d, con le camme 20, 20' completamente aperte ed estese, passando per delle generiche configurazioni intermedie rappresentate esemplificativamente alle figure 21b, 22b e 21c, 22c.
Con riferimento particolare alle figure da 22a a22d, i mezzi di bloccaggio 40 del perno 25, 25' possono comprendere almeno un perno di blocco 52, stabilizzato al corpo 15 e atto a impegnarsi con detto albero a gomiti 27 in corrispondenza di un recesso 32, in maniera tale da impedire la rotazione dello stesso. Sempre con riferimento alle stesse figure, detti mezzi di bloccaggio 40 possono ulteriormente comprendere un selettore 53 preferibilmente a forma discoidale, solidale a detto albero a gomiti 27, dove su detto selettore 53 sono formati una pluralità di recessi 32 in maniera tale da poter bloccare detto albero a gomiti 27 con i perni 25, 25' in posizione stabile, nella configurazione limite A di minimo ingombro (figure 22a e 22b) o nella configurazione limite di massimo ingombro (figura 22c, 22d). Allontanando il perno di blocco 52 nel verso della freccia F delle figure 22a e 22b, si può ruotare l’albero a gomiti 27 con il selettore 53 nella direzione della freccia R di figura 22d, posizionandolo nella posizione desiderate corrispondente alla configurazione voluta.
Un vantaggio di questa forma di realizzazione è quello di poter movimentare e riposizionare con un unico elemento entrambi i perni 25, 25', nello stesso tempo e in maniera stabile utilizzando altresì un unico elemento di bloccaggio 40.
Un vantaggio ulteriore di questa forma di realizzazione sopra descritta è quella di poter bloccare i perni di rotazione 25, 25' in più posizioni intermedie oltre alle posizioni limite delle configurazioni A e B aumentando il numero di recessi 32 formati sul selettore 53. La movimentazione e la rotazione della camme 20, 20' è sempre ottenuta anche in questa forma di realizzazione tramite tradizionali tiranti, per semplicità non raffigurati, posti generalmente in corrispondenza dei mezzi di collegamento 17 del dispositivo di ancoraggio e seostegno10.
Con riferimento ora nuovamente alle forme di realizzazione delle figure da 1a a 5b, da 10a a 14b e da 17 a 20b, detti mezzi di bloccaggio 40 del perno di rotazione 25, 25' e dei mezzi di stabilizzazione 50, possono comprendere un meccanismo di blocco ad arpionismo (anche detto a cricco) atto a consentire, in condizioni operative, la rotazione in un unico senso rispetto al perno centrale 35, in maniera tale da impedire il movimento di rotazione dei bilancieri 31, 31' nel senso di rotazione che porta alla chiusura dello stesso dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 con conseguente perdita di contatto tra le pareti della superficie rocciosa.
Con riferimento particolare alle figure da 15a a 16c, in tutte le forma di realizzazione comprendenti dei mezzi d movimentazione 30 a bracci 31, 31', detti mezzi di bloccaggio 40 ad arpionismo del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 per arrampicata, mostrati per semplicità solo su un bilanciere, comprendono una pluralità di recessi 110 e denti inclinati 110' disposti alternativamente a definire almeno una corona 115, 115' dentata a sviluppo radiale circolare formata sulle superfici affacciate dei rispettivi bilancieri 31, 31', detta corona 115, 115' essendo centrata in corrispondenza del foro di alloggiamento del perno centrale 35.
La corona 115' formata sul bilanciere 31 è atta ad impegnate in cooperazione di rotazione almeno una coniugata corona 115 del bilanciere 31.
La conformazione asimmetrica e l’orientamento dei denti inclinati 110' delle corone 115 e 115', impegnate a contatto di superficie tra di loro, consente la rotazione relativa tra detti bilancieri 31, 31' in un senso di rotazione concorde con la direzione di orientamento dei denti inclinati 110' della corona 115, 115' opposta a quella considerata, mentre è impedita nel senso opposto dove i denti inclinati 110' si impegnano con i recessi 110. Alla rotazione relativa dei bilancieri 31, 31' è associata anche una traslazione assiale di uno dei bilancieri 31, 31' rispetto al secondo perno di rotazione 50, in maniera tale da consentire il disimpegno dei denti inclinati 110' con i coniugati recessi 110 e il successivo impegno degli stessi con gli omologhi successivi in direzione del senso di rotazione del meccanismo ad arpionismo.
Con riferimento nuovamente alle forme di realizzazione delle figure da 17a a 18b, detti mezzi di bloccaggio 40 comprendono almeno due meccanismi di blocco ad arpionismo o a cricco, comprendenti ciascuno una pluralità di recessi 110 e denti inclinati 110' disposti alternativamente secondo due corone 115, 115' a sviluppo radiale circolare formate sulle superfici affacciate dei rispettivi bilancieri 31, 31', dette corone 115, 115' essendo centrate ciascuna in corrispondenza del foro di alloggiamento dei secondi perni centrali 35'. Con riferimento a tutte le forme di realizzazione comprendenti mezzi di bloccaggio 40 ad arpionismo, detti bilancieri 31, 31' sono vantaggiosamente tenuti con le superfici delle rispettive corone 115, 115' impegnate e a contatto per mezzo di almeno un elemento elastico di contrasto, come ad esempio una molla a spirale coassialmente disposta su detto perno centrale 35 o su detti secondi perni centrali 35' tra la superficie esterna del bilanciere 31, 31'. Per poter ruotare l’uno rispetto all’altro almeno uno dei bilancieri 31, 31' deve traslare assialmente per disimpegnare le corone 115, 115' per consentire lo scatto dei denti inclinati 110' nella posizione di impegno successiva.
Con riferimento ancora alle forme di realizzazione delle figure da 19a a 20b, detti mezzi di bloccaggio 40 possono anche comprendere un’asta 82 radialmente disposta attraverso detti secondi perni centrali 35'. Detta asta 82 può essere vantaggiosamente filettata in maniera tale che in conseguenza a una rotazione della stessa asta importa dall’utilizzatore corrisponde una variazione dell’angolo tra i bilancieri 31, 31' mantenendoli stabili nella posizione raggiunta.
In una forma variante detta asta 82 può anche comprendere una superficie diametralmente liscia in maniera tale che detti perni e detti bilancieri 31, 31' possano essere liberi di muoversi variando l’angolazione tra di loro. L’asta 82 è altresì vantaggiosamente provvista di pinze o freni di bloccaggio, non raffigurati, in maniera tale da bloccare lo scorrimento relativo della stessa asta 82 con detti bilancieri 31, 31' in maniera tala da rimanere solidale ad essa e mantenere l’angolazione tra gli stessi stabile.
Dalla descrizione delle forme di realizzazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 sopra descritte se ne evince il funzionamento di seguito descritto.
Come avviene generalmente nel funzionamento di tutte le forme di realizzazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 per arrampicata sopradescritte, anche in questo caso, agendo su di una maniglia 56 collegata a dei tiranti 55 si vince la forza di resistenza degli elementi elastici dei mezzi d movimentazione 30 dei perni di rotazione 25, 25', portando le camme 20, 20' e i mezzi di stabilizzazione 50 in posizione di chiusura e il dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 nella configurazione A di minimo ingombro, come mostrato ad esempio in figura 2a e cioè nella configurazione di inserimento dello stesso in una fessura o crepa della roccia.
Gli elementi elastici delle camme 20, 20', coassialmente disposti su primi perni di rotazione 25, 25, ed eventualmente delle seconde camme 60, 60' presentano una rigidezza elastica minore degli eventuali elementi elastici 90 dei bilancieri 31, 31' del tipo a molla di torsione, coassialmente disposti sul perno centrale 35, in maniera tale che gli stessi bilancieri 31, 31' non possono essere condotti in rotazione fintanto che le camme 20, 20' non hanno raggiunto la posizione di chiusura.
Una volta raggiunta la posizione limite di chiusura delle camme 20, 20' di figura 1b, continuando ad applicare una forza di trazione sulla maniglia 56 si vince la forza di resistenza degli elementi elastici dei bilancieri 31, 31' conducendo gli stessi in rotazione l’uno rispetto all’altro in maniera tale da variare l’angolo ơ individuato tra gli stessi bilancieri (figura 4a) e consentire la regolazione del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 a dimensioni di fessure o crepe della roccia maggiori.
Continuando ad applicare la forza sulla maniglia 56 si raggiungono in sequenza una pluralità di posizioni intermedie stabili, azionando e rilasciando in successione i mezzi di bloccaggio 40, consentendo così un adattamento progressivo del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 in una pluralità di posizioni intermedie (figura2b) in maniera tale da poterlo adattare facilmente e con una sola mano a diverse dimensioni di crepe o fessure della superficie rocciosa.
Nell'utilizzo del dispositivo di ancoraggio e sostegno della presente invenzione su fessure o crepe della roccia di ridotta profondità è possibile inserire il dispositivo di ancoraggio e sostegno limitatamente alle sole prime camme 20, 20', lasciando fuori dalle fessura o crepa i mezzi di stabilizzazione 50. In questo caso il dispositivo di ancoraggio è atto ad operare come un tradizionale dispositivo secondo l'arte nota. Per riportare il dispositivo nella posizione iniziale l’utilizzatore dovrà sbloccare manualmente i mezzi di bloccaggio 40 e riportarli nella posizione iniziale.
Nelle forme di realizzazione principali, con i mezzi di bloccaggio 40 preferibilmente definenti un dispositivo di blocco ad arpionismo o cricco, durante la rotazione dei bilancieri 31, 31' i denti inclinati 110' e i recessi 110 disposti radialmente sulle rispettive corone 115, 115' si disimpegnano facendo contemporaneamente traslare assialmente il bilanciere esterno 31' vincendo la reazione di un elemento elastico di contrasto, fino ad impegnare progressivamente i successivi denti inclinati 110' con i coniugati recessi 110 delle rispettiva corona 115, 115', in maniera tale da portare dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, ad esempio, da una posizione limite della configurazione A di minimo ingombro di figura 15a a una posizione limite della configurazione B di massimo ingombro di figura 15c.
Nel passaggio tra le due configurazioni limiti A e B il dispositivo può vantaggiosamente disporsi in una pluralità di posizioni corrispondenti a configurazioni intermedie e progressivamente crescenti, corrispondenti a ogni singola posizione tra i recessi 110 e i denti inclinati 110' delle coniugate corone 115 115' consentendo così, anche in questa forma di realizzazione, un adattamento progressivo del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 in una pluralità di posizioni intermedie in maniera tali da poterlo adattare facilmente e con una sola mano a diverse dimensioni di crepe o fessure della superficie rocciosa. Una volta raggiunta la regolazione adatta, le camme 20, 20' aprendosi si portano a contatto con il supporto roccioso effettuando la regolazione accurata finale.
Con riferimento particolare alle figure 4a, 4b, 12 e alle figure da 6a a 7c, i mezzi di stabilizzazione 50 del dispositivo di ancoraggio e sostegno, scaricano sulla parete 100', 100'', in corrispondenza del punto S, la componente trasversale della forza di trazione T rispetto allo sviluppo longitudinale della fessura o crepa 100 della roccia, impedendo così che si produca sul dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 un momento rotazionale M che tenderebbe a destabilizzarlo e fargli perdere aderenza dalla superficie rocciosa.
Come si può rilevare da quanto precede, sono evidenti il funzionamento e i vantaggi che il dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 per arrampicata oggetto della presente invenzione consegue.
Il dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 per arrampicata oggetto della presente invenzione risulta particolarmente vantaggioso perché consente di mettere a disposizione dell’utilizzatore un dispositivo con una sicurezza maggiore, in grado di funzionare, grazie ai mezzi di stabilizzazione 50 anche quando la forza di trazione del carico applicato non è sostanzialmente perpendicolare alla verticale o allo sviluppo della fessura o crepa della roccia.
Il dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 per arrampicata oggetto della presente invenzione risulta inoltre particolarmente vantaggioso perché consente, grazie alla sua stabilità, la possibilità di adattarsi a intervalli maggiori di dimensioni di fessure o crepe nella roccia, consentendo allo utilizzatore di trasportare in una scalata un numero minore di dispositivi e quindi un peso ridotto, permettendo inoltre allo stesso di riutilizzare lo stesso dispositivo di ancoraggio e sostegno 10, più volte.
Il dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 per arrampicata oggetto della presente invenzione risulta, inoltre, particolarmente vantaggioso perché consente una regolazione graduale e accurata, ad esempio per mezzo dei mezzi di bloccaggio 40 ad arpionismo o a cricco, che consentono allo stesso di adattarsi in maniera precisa e ottimale alle diverse dimensioni di larghezza delle fessure o crepe della roccia.
Ulteriore vantaggio ancora del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 oggetto della presente invenzione è rappresentato dal fatto che l'utilizzo di mezzi di movimentazione 30 in grado di coprire intervalli di dimensioni di fessure o crepe della roccia maggiori consente anche di impiegare un angolo di lavoro Ƣ minore e tale da garantire lo scarico sulla parete rocciosa di una maggiore componente trasversale della forza di trazione con un conseguente e vantaggioso aumento della forza di attrito e della stabilità dello stesso dispositivo.
Ulteriore vantaggio del dispositivo di ancoraggio e sostegno 10 oggetto della presente invenzione e che grazie all'utilizzo dei mezzi di movimentazione dei perni 30 e dei mezzi di stabilizzazione 50, che conferiscono l'adattamento e la stabilità del dispositivo ad ampi intervalli di misura delle dimensioni di fessure o crepe 100, l'angolo di lavoro Ƣ delle prime camme 20, 20' e delle seconde camme 60, 60' determinato in fase di progetto, può vantaggiosamente essere scelto più basso rispetto a una camma tradizionale andando così ad aumentare la componente normale alla superficie rocciosa e aumentando vantaggiosamente la forza di attrito della camma sulla roccia.
Benché l’invenzione sia stata sopra descritta con particolare riferimento a una serie di forme di realizzazione preferite, date a scopo esemplificativo e non limitativo, numerose modifiche e varianti ulteriori appariranno evidenti a un tecnico esperto del ramo alla luce della descrizione sopra riportata. La presente invenzione, pertanto, intende abbracciare tutte le modifiche e le varianti che rientrano nello spirito e nell’ambito protettivo delle rivendicazioni che seguono.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) per arrampicata atto ad essere collegato ad una fune di sicurezza comprendente; - almeno due prime camme (20, 20') contrapposte, girevolmente incernierate a un perno di rotazione (25, 25') e atte a operare in uno scambio di forze lungo una prima linea (11) passante per i punti di contatto di dette camme (20, 20') con le pareti (100', 100'') contrapposte di una fessura o crepa (100) della roccia; - mezzi di movimentazione (30) di detti perni di rotazione (25, 25') atti ad aumentare la distanza di estensione delle camme (20, 20') tra una posizione limite di minimo ingombro e una posizione limite di massimo ingombro delle camme (20, 20'); - mezzi di bloccaggio (40) dei mezzi di movimentazione (30) atti a bloccare in posizione fissa detti perni di rotazione (25, 25'); caratterizzato dal fatto di comprendere uno o più mezzi di stabilizzazione (50) provvisti di mezzi di movimentazione (30) e mezzi di bloccaggio (40), detti mezzi di stabilizzazione (50) essendo atti ad operare secondo uno scambio di forze lungo una seconda linea (12) passante per almeno un ulteriore punto di contatto S con le pareti (100', 100''), in maniera tale da stabilizzare e impedire una rotazione di detto dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) all’interno di detta fessura o crepa (100).
  2. 2. Il dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) secondo la rivendicazione 1, dove detti mezzi di movimentazione (30) e detti mezzi di bloccaggio (40) sono atti sia alla movimentazione e al bloccaggio sia di detti perni di rotazione (25, 25') sia alla movimentazione e al bloccaggio di detti mezzi di stabilizzazione (50).
  3. 3. Il dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) secondo la rivendicazione 2, dove detti mezzi di stabilizzazione (50) comprendono almeno un elemento di appoggio (70), atto a scaricare una forza su almeno una parete (100', 100'') di una fessura o crepa (100) della roccia;
  4. 4. Il dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) secondo la rivendicazione 2, dove detti mezzi di stabilizzazione (50) comprendono almeno una seconda camma (60, 60').
  5. 5. Il dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) secondo la rivendicazione 3, dove dette seconde camme (60, 60') di detti mezzi di stabilizzazione (50) sono girevolmente incernierate su detti bilancieri (31, 31') per mezzo di un secondo perno di rotazione (65, 65').
  6. 6. Il dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) secondo la rivendicazioni 5, dove detti mezzi di bloccaggio (40) sono atti a bloccare in posizione fissa detti secondi perni di rotazione (65, 65') delle seconde camme (60, 60').
  7. 7. Il dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) secondo la rivendicazioni 3, dove detto almeno elemento di appoggio (70) comprende un puntone o un'appendice sagomata formato su dei prolungamenti di detti bilancieri (31, 31').
  8. 8. Il dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) secondo la rivendicazioni 3, dove detto almeno elemento di appoggio (70) comprende un puntone o un'appendice sagomata formato su dei prolungamenti di detti bilancieri (31, 31').
  9. 9. Il dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) secondo la rivendicazioni 6, comprendente una pluralità di bilancieri (31, 31') incernierati su un perno centrale (35) e aventi lunghezze diverse tra di loro, ciascun bilanciere (31. 31') essendo provvisto, sull’estremità distale al perno centrale (35), di una prima camma (20, 20') incernierata sul relativo perno di rotazione (25, 25'), o di una seconda camma (60, 60') incernierata sul relativo secondo perno di rotazione (65, 65').
  10. 10. Il dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) secondo la rivendicazioni 9, dove detta pluralità di bilancieri (31, 31') sono incernierati ad un corpo centrale su più perni centrali (35).
  11. 11. Il dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) secondo la rivendicazione 1, comprendente primi tiranti (55) e una maniglia (56) atti ad azionare detti metti di movimentazione (30).
  12. 12. Il dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) secondo la rivendicazione 9, dove detto perno centrale (35) è cavo ed è atto ad alloggiare in maniera passante una corda o fune elastica di sicurezza (95).
  13. 13. Il dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) secondo la rivendicazione 1, dove detti mezzi di movimentazione (30) comprendono una o più aperture asolata (36) oblunga, formata in un corpo (15) del dispositivo di ancoraggio e sostegno (10), all’interno delle quali aperture è scorrevolmente e girevolmente disposto il perno di rotazione (25, 25') delle prime camme (20, 20') e il secondo perno di rotazione (65, 65') della una o più seconde camme (60, 60').
  14. 14. Il dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) secondo la rivendicazione 1, dove detti mezzi di movimentazione (30) comprendono un albero a gomiti (27), girevolmente disposto in un corpo (15) e dove detti i perni di rotazione (25, 25') e detti secondi perni di rotazione (65, 65') sono formati direttamente su detto albero e definiscono i perni di manovella di detto albero a gomiti (27).
  15. 15. Il dispositivo di ancoraggio e sostegno (10) secondo la rivendicazione 2, dove detti mezzi di bloccaggio (40) comprendono un meccanismo di blocco ad arpionismo o a cricco atto a consentire, in condizioni operative, la rotazione in un unico senso rispetto al perno centrale (35), in maniera tale da impedire il movimento di rotazione dei bilancieri (31, 31').
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