ITMI20120483A1 - Bloccante ventrale - Google Patents

Description

Titolo: “Bloccante ventraleâ€

DESCRIZIONE

Forma oggetto della presente invenzione un dispositivo autobloccante per la risalita lungo una corda di un alpinista o di uno speleologo.

Tali dispositivi nascono in realtà per la speleologia, pur essendo validamente impiegati anche nelle attività alpinistiche.

Dispositivi per la risalita lungo una corda sono già noti e comprendono generalmente una struttura o corpo principale che comprende un alloggiamento in grado di accogliere almeno parzialmente una corda, così da permetterne lo scorrimento, ed un organo a leva che agendo sulla corda stessa la trattiene bloccando in tal modo la discesa verso il basso.

In particolare, il movimento durante la progressione di risalita lungo una corda prevede l’alternanza di movimenti di spinta e sospensione (il cosiddetto movimento “a rana†).

Nel primo movimento, l’utilizzatore alza tipicamente un bloccante impugnabile del tipo a maniglia spingendolo verso l’alto e contemporaneamente porta le ginocchia al petto. Dopodiché, si issa sulla staffa collegata alla maniglia e si spinge verso l’alto, portando quindi il bloccante ventrale in posizione più elevata. Questo à ̈ possibile, in quanto l’organo a camma del dispositivo consente lo scorrimento lungo la corda.

Successivamente, l’utilizzatore si appende al bloccante ventrale e può quindi risollevare la maniglia per issarsi nuovamente sulla staffa e continuare così la progressione.

Un importante limite dei dispositivi noti à ̈ tuttavia dovuto alla presenza di spigoli e bordi a contatto con la corda, come ad esempio raffigurato nella Figura 1A. In questa configurazione, lo scorrimento continuo della corda usura lentamente il bordo stesso causandone il progressivo assottigliamento. In particolare, l’usura à ̈ maggiore nella parte superiore (a monte, di entrata della corda) a causa dell’angolo che si forma fra il bloccante ventrale e la maniglia; se, in aggiunta a questi, à ̈ impiegato anche il bloccante da piede ausiliario, l’angolo fra questa ed il bloccante ventrale à ̈ ancora più accentuato, così come maggiore sarà l’attrito anche nella porzione inferiore (a valle) del dispositivo. Tale fenomeno, in particolare, può essere più rapido a causa del fango, delle polveri e dello sporco che si depositano sulla corda e/o sul dispositivo, circostanze certamente normali in montagna e soprattutto all’interno di grotte. In pratica, con l’uso ripetuto lo spigolo si fa sempre più sottile fino a diventare quasi una lama, quindi tagliente. Si tratta di condizioni decisamente pericolose, in quanto la camicia della corda viene lacerata ed anche il suo interno può essere pericolosamente e progressivamente lesionato. Inoltre, in caso di caduta (ma anche solamente di angolazione sfavorevole) potrebbe verificarsi addirittura il taglio netto della corda.

Una situazione delicata nell’utilizzo del bloccante ventrale à ̈ rappresentata dalla risalita dei tratti di corda in obliquo, ad esempio nei pendoli o nei frazionamenti particolarmente tesi (si veda la Figura 1C).

Tale situazione presenta rischi contingenti poiché, à ̈ possibile che durante la risalita la tensione della corda impartisca al dispositivo un’inclinazione anomala, tale per cui questa può fuoriuscire dalla sua sede e disimpegnarsi dal dispositivo di risalita.

I problemi sopra citati sono almeno parzialmente risolti da un dispositivo come definito nella rivendicazione principale allegata e, nei suoi aspetti particolari, nelle rivendicazioni dipendenti, le cui definizioni formano parte integrante della presente descrizione.

Per meglio comprendere l'invenzione ed apprezzarne i vantaggi verrà di seguito descritta una forma di realizzazione, facendo riferimento alle figure allegate, in cui:

la Figura 1A mostra il particolare relativo alla presenza di spigoli a contatto con la corda nei dispositivi noti nell’arte, la Figura 1B mostra l’impiego di un bloccante ventrale mentre la Figura 1C mostra la problematica situazione di un classico pendolo;

la Figura 2 mostra una vista esplosa del dispositivo dell’invenzione;

la Figura 3 à ̈ una vista dall’alto del dispositivo dell’invenzione;

le Figure 4A e 4B mostrano il dispositivo rispettivamente in posizione chiusa e con la camma in posizione di battuta;

le Figure 5A e 5B mostrano rispettivamente il dispositivo con l’elemento di aggancio in posizione aperta ed il dispositivo in posizione di apertura;

la Figura 6 mostra il dispositivo in condizione operativa.

Con riferimento alle figure, un dispositivo secondo l’invenzione per la risalita lungo una corda à ̈ complessivamente indicato con 1.

In particolare, tale dispositivo 1 comprende un corpo principale 3 avente una faccia interna 3b e comprendente una sede di scorrimento 4 di una corda 2.

Secondo un aspetto dell’invenzione, tale sede di scorrimento 4 può essere rappresentata da un lembo del corpo 3 del dispositivo ripiegato.

Sulla faccia interna 3b del corpo à ̈ inoltre associato, tramite un elemento di trattenuta 7, un organo a camma 5. In particolare, detto organo a camma 5 à ̈ in grado di ruotare intorno ad un asse X ed à ̈ basculabile da una posizione di apertura (mostrata ad esempio in Figura 5B) ad una posizione operativa di trattenuta della corda (mostrata ad esempio in Figura 4B). A tal fine, l’elemento di trattenuta 7 comprende un perno 7a destinato ad inserirsi in un occhiello 30, praticato ad un’estremità dell’organo a camma 5, ed in un corrispondente foro 31 nel corpo principale 3, in modo da formare una cerniera.

Secondo un aspetto preferito, possono essere previsti dei mezzi elastici 6 associati all’organo a camma 5 per il suo ritorno elastico dalla posizione di apertura alla posizione di chiusura secondo il senso della freccia in Figura 3.

Ad esempio, tali mezzi elastici 6 possono essere rappresentati da una molla a torsione, come mostrato in Figura 2.

Più in dettaglio, l’organo a camma 5 ha una forma comprendente una porzione sostanzialmente a semi-cerchio con un profilo convesso 5d, che può comprendere una superficie di attrito 33 dell’organo a camma 5 con la corda 2.

In accordo con un aspetto preferito dell’invenzione, tale superficie di attrito comprende degli elementi ausiliari di trattenuta della corda 10, rappresentati ad esempio da corrugamenti.

Per quanto riguarda la sede 4 in cui à ̈ alloggiata la corda, come sopra descritto, questa à ̈ in parte delimitata da un lembo della faccia superiore 3b del dispositivo, che à ̈ ripiegata su se stessa.

Vantaggiosamente secondo l’invenzione, sono previsti dei mezzi di scorrimento 13 che hanno la duplice funzione di coadiuvare il contenimento della corda 2 all’interno della sede 4 stessa e di permettere il suo scorrimento minimizzando l’attrito.

In una forma di realizzazione, detti mezzi di scorrimento 13 comprendono una o più pulegge 13a, 13b, che sono girevolmente associate al corpo principale 3 del dispositivo tramite mezzi di collegamento 14, ad esempio dei perni.

In particolare, tali pulegge 13a, 13b, sono disposte con l’asse Z longitudinale perpendicolare alla direzione di scorrimento della corda 2.

Nella presente descrizione si fa riferimento alla forma di realizzazione in cui sono previste più pulegge, in particolare due, intendendosi tuttavia analogamente possibile la forma di realizzazione in cui à ̈ prevista una sola puleggia o un numero di pulegge superiore a due.

In questo caso, le pulegge saranno disposte in modo tale che i loro assi longitudinali Z siano fra loro paralleli.

Inoltre, secondo un aspetto preferito dell’invenzione, le pulegge 13a, 13b, sono disposte in modo tale da limitare la sede di scorrimento 4 della corda 2 superiormente (come rappresentato nella Figura, in cui la faccia superiore 3b ne delimita invece la parte inferiore).

Vantaggiosamente, pertanto, dette pulegge 13a, 13b, favoriscono lo scorrimento della corda attraverso la sede 4, facilitando le operazioni di risalita dell’alpinista o dello speleologo.

Inoltre, ancor più vantaggiosamente, si evita che la corda possa scorrere su profili o bordi potenzialmente taglienti.

Secondo una forma di realizzazione, dette pulegge 13a, 13b, presentano un profilo concavo (o a sella) che accoglie parzialmente la sezione della corda.

Secondo un aspetto preferito, tale profilo non à ̈ simmetrico, ma presenta una svasatura più accentuata nella porzione rivolta verso l’esterno, cioà ̈ opposta alla posizione dell’organo a camma 5, come mostrato in Figura 3. Da ciò ne deriva che la corda 2 à ̈ ancor più trattenuta all’interno della sede di scorrimento 4.

Secondo una forma di realizzazione preferita dell’invenzione, à ̈ previsto un meccanismo che consente l’apertura completa dell’organo a camma 5 ed il suo blocco in posizione di apertura (mostrato in Figura 5B). In questo modo, à ̈ reso più agevole l’inserimento della corda nella sede 4 del dispositivo.

A tale scopo, l’organo a camma 5 può essere associato ad un elemento di aggancio 17, in grado di agganciare i mezzi di arresto 9.

Più in particolare, detto elemento di aggancio 17 comprende una porzione di aggancio 17a ed una porzione di fermo 18 sostanzialmente perpendicolare a detta porzione di aggancio 17a e destinata ad andare in battuta contro lo spigolo dell’organo a camma 5.

Tale porzione di aggancio 17a à ̈ incernierata, in corrispondenza di un'estremità, all'organo a camma 5 tramite un perno 16, mentre l’estremità opposta, invece, termina con una porzione ad uncino 19 configurata per poter cooperare con o per poter agganciare i mezzi di arresto 9.

Secondo un aspetto preferito, l’elemento di aggancio à ̈ alloggiato almeno parzialmente in una sede 11 realizzata nella faccia inferiore 5b dell’organo a camma 5 (rivolta quindi verso la faccia superiore 3b del corpo del dispositivo) e delimitata da un profilo a gradino 5d’ su cui detto elemento di aggancio 17 va in battuta.

Come mostrato in Figura 5A, l’elemento di aggancio 17 può ruotare secondo la freccia intorno ad un asse y passante per il perno 16 e può assumere una posizione di chiusura – in cui la porzione di fermo 18 va in battuta contro lo spigolo dell'organo a camma 5 – ed una posizione di apertura in contrasto con mezzi elastici 20. A tal fine, i mezzi elastici 20 sono accomodati in rispettivi incavi presenti sull'elemento di aggancio 17 e sulla sede 11 dell'organo a camma 5, rispettivamente. Tali mezzi elastici 20 tendono a mantenere l'elemento di aggancio 17 in posizione non operativa come mostrato in Figura 4A o 4 B.

Per passare dalla posizione non operativa alla posizione operativa, à ̈ dunque necessario far basculare l’elemento di aggancio 17 nel senso contrario a quello indicato dalla freccia in Figura 5A. Ciò può essere ottenuto ad esempio agendo sulla porzione di fermo 18 direttamente con le dita oppure tramite elementi ausiliari di apertura 34, ad esempio rappresentati da un cordino (non mostrato nelle figure) che può essere vincolato ad un foro passante 18a.

Una volta così aperto l’elemento di aggancio 17, l’organo a camma 5 può essere fatto ruotare nel senso indicato dalla freccia in Figura 5A e può essere bloccato agganciando la porzione ad uncino 19 dell’elemento di aggancio 17 ai mezzi di arresto 9.

In tale configurazione aperta, la corda può essere facilmente infilata all’interno della sede 4.

In una forma di realizzazione particolare, può essere previsto che la porzione di fermo 18 dell’elemento di aggancio 17 sia conformata in modo tale da non andare in battuta contro l’elemento 9; in tale configurazione, pertanto, la rotazione di apertura dell’organo a camma 5 à ̈ permessa fino al punto in cui il profilo 5d’ della sede 11 va in battuta contro i mezzi di arresto 9.

Vantaggiosamente, pertanto, i mezzi di arresto 9 hanno la duplice funzione di bloccare l’apertura completa dell’organo a camma 5, andando in battuta contro lo spigolo 5d’ oppure di mantenere completamente aperto l’organo a camma 5 grazie al vincolo con la porzione ad uncino 19.

Inoltre, al fine di permettere l’utilizzo del dispositivo dell’invenzione 1, possono essere previsti mezzi per il collegamento con l’imbraco dell’utilizzatore.

Preferibilmente, tali mezzi sono previsti agli estremi del dispositivo.

Da notare che per le attività di speleologia, l’imbraco comprende tipicamente una parte bassa a cui sono collegati i due cosciali e una parte alta rappresentata da una bretella dorsale che si raccorda anteriormente. Per il collegamento con l’imbraco, quindi, il corpo 3 del dispositivo comprendere un foro passante 12a all’interno del quale viene inserito un moschettone a ghiera oppure una maglia rapida (o maillon rapide) 21 che à ̈ a sua volta collegata all’imbraco (o alla parte bassa di un imbraco da speleologia).

Secondo un aspetto preferito, il dispositivo comprende ulteriormente un foro passante 12b per il collegamento dello stesso alla porzione di imbraco superiore (alta) così da pensionarlo e mantenerlo parallelo alla corda, permettendone quindi lo scorrimento.

Preferibilmente, i fori sono sversati, in modo tale che una volta collegato il bloccante ventrale si disponga il più possibile parallelamente ed aderente al corpo dell’utilizzatore.

Per quanto riguarda l’impiego del dispositivo, nel momento in cui l’alpinista o lo speleologo si appresta ad intraprendere una risalita lungo una corda, à ̈ innanzitutto necessario che l’organo a camma venga aperto per permettere l’inserimento della corda nella sua sede di scorrimento.

Come sopra descritto, questo à ̈ facilmente ottenuto grazie alla possibilità di agganciare l’organo a camma 5 ai mezzi di arresto 9. Successivamente, il dispositivo à ̈ collegato all’imbraco, ad esempio mediante un moschettone o una maglia rapida (o maillon rapide) passante per il foro.

Dalla descrizione sopra riportata del dispositivo per la risalita di un alpinista o di uno speleologo secondo la presente invenzione, sono evidenti i vantaggi apportati rispetto ai dispositivi già noti.

Innanzitutto, il dispositivo può essere impiegato non solo in ambito alpinistico o speleologico, bensì anche per tutte le attività cosiddette “ad alta quota†, come ad esempio in ambito industriale, per riparazioni o manutenzioni.

Inoltre, grazie alla presenza degli elementi di trattenuta della corda nella sede, à ̈ resa ancora più difficile, se non impossibile, la fuoriuscita della corda stessa dal dispositivo, concorrendo così alla maggior sicurezza dell’attività di progressione.

Ancor più vantaggiosamente, il dispositivo dell’invenzione evita che la corda vada in contatto e scorra su profili o bordi metallici che, assottigliandosi con l’usura, possono causare la lacerazione progressiva della corda.

Alle forme di realizzazione sopra descritte del dispositivo dell'invenzione una persona esperta, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerosi adattamenti, modifiche e sostituzioni di elementi con altri funzionalmente equivalenti, senza tuttavia uscire dall’ambito delle rivendicazioni di seguito riportate.

Claims (16)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) comprendente: - un corpo principale (3) comprendente una sede di scorrimento (4) di detta corda (2); - un organo a camma (5) associato a detto corpo (3) e basculabile intorno ad un asse X da una posizione di apertura ad una posizione di trattenuta di detta corda (2); - mezzi per il contenimento (13) di detta corda (2) all’interno di detta sede (4); caratterizzato dal fatto che detti mezzi di contenimento (13) comprendono una (13a) o più pulegge (13a, 13b) associate a detto corpo (3).
2. 2. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) secondo la rivendicazione precedente, in cui detta sede di scorrimento della corda (4) Ã ̈ delimitata almeno parzialmente da un lembo del corpo (3) del dispositivo ripiegato su stessa.
3. 3. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) secondo la rivendicazione precedente, in cui detta sede (4) Ã ̈ delimitata inferiormente almeno parzialmente dalla faccia superiore (3b) del corpo (3) del dispositivo.
4. 4. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto organo a camma (5) comprende una superficie di attrito (33) eventualmente comprendente elementi ausiliari di trattenuta (10) della corda.
5. 5. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui dette una (13a) o più pulegge (13a, 13b) sono disposte in modo che il loro asse longitudinale Z sia perpendicolare alla direzione di scorrimento della corda (2).
6. 6. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui dette una (13a) o più pulegge (13a, 13b) hanno un profilo concavo sostanzialmente simmetrico oppure più concavo nella porzione di profilo esterna opposta rispetto alla posizione dell’organo a camma (5).
7. 7. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di contenimento della corda (13) comprendono due pulegge (13a, 13b) o più pulegge, preferibilmente due, aventi assi longitudinali Z fra loro paralleli.
8. 8. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di contenimento (13) della corda delimitano almeno superiormente parzialmente la sede (4) di scorrimento della corda.
9. 9. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente ulteriormente mezzi di arresto (9) dell’apertura dell’organo a camma (5).
10. 10. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detto organo a camma (5) comprende ulteriormente un elemento di aggancio (17) in grado di agganciarsi ai mezzi di arresto (9) dell’apertura dell’organo a camma (5) per mantenerlo aperto.
11. 11. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) la rivendicazione precedente, in cui detto elemento di aggancio (17) Ã ̈ alloggiato almeno parzialmente in una sede (11) di detto organo a camma (5).
12. 12. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di aggancio (17) comprende una porzione di fermo (18) eventualmente associata a mezzi ausiliari (34) per l’apertura dell’organo a camma (5).
13. 13. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi ausiliari (34) per l’apertura dell’organo a camma comprendono un foro passante (18a).
14. 14. Dispositivo autobloccante (1) per la risalita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 10 a 13, in cui detto elemento di aggancio (17) comprende ulteriormente una porzione ad uncino (19) in grado di agganciarsi a detti mezzi di arresto (9) dell’apertura dell’organo a camma (5).
15. 15. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente ulteriormente mezzi per il collegamento (12a, 12b) del dispositivo (1) all’imbraco dell’alpinista o dello speleologo.
16. 16. Dispositivo autobloccante (1) per la salita di un alpinista o di uno speleologo lungo una corda (2) secondo la rivendicazione 15, in cui detti mezzi (12a, 12b) consentono il collegamento con la porzione alta ed eventualmente anche con la porzione bassa dell’imbraco.