IT201900010095A1 - Impianto e procedimento per la produzione di carbonato di calcio di defecazione. - Google Patents

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Description

"Impianto e procedimento per la produzione di carbonato di calcio di defecazione"
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un impianto e un procedimento per la produzione di carbonato di calcio di defecazione per uso agricolo e formulazioni che lo contengono, in particolare fertilizzanti correttivi.
È noto che il trattamento delle acque civili e industriali produce grandi quantità di materiali biologici di depurazione quali digestati e fanghi che costituiscono un rifiuto da smaltire.
I fanghi e i digestati possono essere smaltiti mediante incenerimento finalizzato al recupero energetico, da soli o insieme con la frazione organica dei rifiuti, oppure in discariche controllate di rifiuti speciali; in alternativa possono essere riutilizzati in virtù del loro contenuto di sostanza organica e di elementi minerali ad azione fertilizzante, quali azoto, fosforo e potassio. Il riutilizzo come fertilizzanti può avvenire mediante spandimento su suoli adibiti ad uso agricolo dei fanghi e digestati tal quali, oppure previa loro disidratazione. In alternativa, fanghi e digestati possono essere trattati in impianti di compostaggio per il successivo utilizzo in agricoltura .
Sono noti nella tecnica calci di defecazione o carbonati di calcio di defecazione prodotti nel trattamento di acque civili e industriali a seguito del trattamento di disidratazione dei reflui in uscita dai trattamenti biologici e chimico/fisici utili alla depurazione. Le calci di defecazione sono ottenute con un procedimento che consiste nell'aggiunta di latte di calce ad acque reflue civili e industriali, fanghi di depurazione e digestati, e possono essere utilizzate per svariati usi quali, ad esempio, substrato per la coltivazione di funghi e produzione di cemento; tuttavia, il valore agronomico che le contraddistingue, derivante dalla loro composizione e caratteristiche, ne suggerisce un maggior utilizzo in agricoltura, quale correttivo, ammendante e fertilizzante.
Le calci di defecazione possono essere commercializzate come fertilizzanti correttivi, particolarmente per i terreni acidi e sub-acidi.
Inoltre, è noto l'utilizzo di carbonati di defecazione in agricoltura con l'obiettivo di migliorare le caratteristiche fisiche e/o chimiche e/o meccaniche e/o l'attività biologica del terreno, essendo utilizzabili, oltre che su terreni acidi, anche in quelli neutri o debolmente alcalini, argillosi e con problemi di struttura. L'apporto dello ione calcio, in questi casi, migliora diversi importanti parametri, quali la stabilità di struttura, la lavorabilità e la capacità di ritenzione idrica. Inoltre, le calci di defecazione contengono azoto di origine organica che, pertanto, è reso disponibile gradualmente nel tempo.
Il brevetto italiano n. 0001413643 riguarda la produzione di correttivo "carbonato di calcio di defecazione" da digestati trattando unicamente materiale in soluzione acquosa e non contenente dettaglio tecnico dell'impianto di produzione e dello stato fisico dei reagenti utilizzati sufficiente a confermarne una alta innovazione ed efficienza tecnologica.
Il brevetto US 4.997.572 riguarda la produzione di un fertilizzante correttivo quale il carbonato di calcio di defecazione in un unico reattore, senza garantire però i tempi di contatto sufficienti per un'idonea igienizzazione ed idrolisi del materiale, facendo avvenire la reazione tra calce e CO2 solo sulla superficie dei pellet in formazione.
Il brevetto italiano n. 0001387690 riguarda la produzione di gesso di defecazione per uso agricolo e di formulazioni che lo contengono, a partire da materiali organici solidi e liquidi, mediante idrolisi alcalina con ossido di calcio seguita da trattamento con acido solforico.
Il brevetto italiano n. 0001426165 riguarda la produzione di carbonato di defecazione attraverso il trattamento di materiali biologici propri del ciclo di depurazione delle acque reflue, con la limitazione di intervenire solo su matrici con contenuto di sostanza secca inferiore al 5% e di utilizzare esclusivamente ossido di calcio in polvere.
Compito precipuo del presente trovato è quello di fornire un procedimento che consenta di ottenere fertilizzanti correttivi mediante trattamento di reflui organici non disidratati, in particolare reflui con un contenuto di sostanza secca compreso fra 1 e 10%.
Un altro scopo della presente invenzione è di risolvere 1 limiti della tecnica nota sopra citati massimizzando le rese di conversione e abbattendo i costi legati all'impiego di reagenti.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di produrre un fertilizzante correttivo valorizzando economicamente e ambientalmente un materiale che sarebbe stato considerato un rifiuto .
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un impianto di produzione di carbonato di calcio di defecazione che consenta di ottenere prodotti fertilizzanti correttivi e non più solamente rifiuti.
Ulteriore scopo della presente invenzione è di fornire un impianto di produzione di carbonato di calcio di defecazione che consenta velocità di idrolisi elevate con conseguente riduzione delle dimensioni dell'impianto.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un impianto di produzione di carbonato di calcio di defecazione che possa essere inserito in un impianto di depurazione esistente .
Inoltre, la presente invenzione si prefigge lo scopo di superare gli inconvenienti della tecnica nota in modo alternativo alle soluzioni esistenti .
Questi ed altri scopi vengono raggiunti da un procedimento e un impianto della presente invenzione.
In un primo aspetto, la presente invenzione fornisce un procedimento per la produzione di carbonato di calcio da defecazione da fanghi biologici contenenti materiali organici di natura proteica comprendente le fasi di:
(i) fornire una prima miscela costituita da reflui organici con un contenuto di solidi totali minore o uguale al 10% in peso e uno o più agenti coagulanti selezionati dal gruppo costituito da sali di ferro e sali d'alluminio;
(ii) sottoporre detta prima miscela ad una prima fase di miscelazione con latte di calcio ottenendo una seconda miscela comprendente proteine idrolizzate in peptoni e amminoacidi;
(iii) sottoporre detta seconda miscela a una seconda fase di miscelazione con biossido di carbonio ottenendo carbonato di calcio di defecazione, in cui detta prima fase di miscelazione e detta seconda fase di miscelazione avvengono, in un unico reattore.
In un secondo aspetto la presente invenzione fornisce un impianto di produzione di carbonato di calcio di defecazione da fanghi biologici contenenti materiali organici di natura proteica caratterizzato dal fatto di comprendere un reattore dotato di un primo recipiente e un secondo recipiente,
detto primo recipiente essendo comunicante con primi mezzi di alimentazione di un refluo organico con contenuto di solidi totali uguale o inferiore al 10% in peso e di uno o più agenti coagulanti selezionati dal gruppo costituito da sali di ferro e sali d'alluminio, detto primo recipiente essendo ulteriormente comunicante con secondi mezzi di alimentazione di latte di calce, detto primo recipiente comprendendo un primo miscelatore adatto a miscelare detto refluo, detti agenti coagulanti e detto latte di calce alimentati a detto primo recipiente da detti primi e secondi mezzi di alimentazione, per ottenere una miscela comprendente proteine idrolizzate in peptoni e amminoacidi;
detto secondo recipiente essendo comunicante con mezzi di scarico e con terzi mezzi di alimentazione di biossido dì carbonio, detto secondo recipiente essendo inoltre comunicante con detto primo recipiente in modo da ricevere la miscela ottenuta in detto primo recipiente,
detto secondo recipiente comprendendo al suo interno ugelli o sparger collegati a detti terzi mezzi di alimentazione di biossido di carbonio per spruzzare detto biossido di carbonio dentro il secondo recipiente, in modo da operare una seconda fase di miscelazione del biossido di carbonio con detta miscela ricevuta dal primo recipiente, ottenendo carbonato di calcio di defecazione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata che segue e con l'ausilio della figura 1, che mostra schematicamente una forma di realizzazione dell'impianto secondo il trovato .
In un primo aspetto la presente invenzione riguarda un procedimento per la produzione di carbonato di calcio da defecazione da fanghi biologici contenenti materiali organici di natura proteica comprendente le fasi di:
(i) fornire una prima miscela costituita da reflui organici con un contenuto di solidi totali minore o uguale al 10% in peso e uno o più agenti coagulanti selezionati dal gruppo costituito da sali di ferro e sali d'alluminio;
(ii) sottoporre detta prima miscela ad una prima fase di miscelazione con latte di calcio ottenendo una seconda miscela comprendente proteine idrolizzate in peptoni e amminoacidi;
(iii) sottoporre detta seconda miscela a una seconda fase di miscelazione con biossido di carbonio ottenendo carbonato di calcio di defecazione, in cui detta prima fase di miscelazione e detta seconda fase di miscelazione avvengono in un unico reattore.
I reflui organici utilizzati come materiale di partenza nel procedimento della presente invenzione possono essere materiali organici solidi e liquidi intimamente miscelati tra dì loro .
Esempi di reflui organici utilizzati come materiale di partenza nel procedimento della presente invenzione sono digestati, fanghi di depurazione civili, fanghi di depurazione industriale, reflui zootecnici e fanghi agroalimentari .
I reflui organici utilizzati come materiale di partenza nel procedimento della presente invenzione possono contenere, anche prevalentemente, materiali organici di natura proteica, nella misura tra il 10% e il 45%, a seconda della natura della matrice, oltre che carboidrati, fibre e lipidi.
Preferibilmente i reflui organici utilizzati come materiale di partenza nel procedimento della presente invenzione hanno un contenuto di solidi totali compreso fra 1% e 10% in peso.
Nel procedimento secondo il trovato i reflui organici vengono, nella prima fase, miscelati con uno o più agenti coagulanti selezionati dal gruppo costituito da sali di ferro e sali d'alluminio, ottenendo una prima miscela che viene successivamente miscelata con ossido di calcio in soluzione acquosa con titolo compreso fra il 5 e il 15% in peso. La reazione di idrolisi alcalina che ne consegue porta alla formazione di una seconda miscela comprendente proteine idrolizzate in peptoni ed amminoacidi.
Successivamente, la seconda fase del procedimento prevede una seconda fase di miscelazione, all'interno del medesimo reattore, dove la suddetta seconda miscela viene miscelata con biossido di carbonio.
Preferibilmente il biossido di carbonio nella seconda fase di miscelazione è in fase gassosa o liquida .
La suddetta seconda fase di miscelazione porta alla formazione di un prodotto comprendente carbonato di calcio, detto carbonato di calcio di defecazione, utilizzabile come correttivo, particolarmente, di suoli agrari acidi, sodici e argillosi. L'uso del carbonato di calcio dì defecazione come fertilizzante correttivo richiede un titolo in ossido di calcio pari al 28% sulla sostanza secca del prodotto. Il raggiungimento del suddetto titolo può essere ottenuto mediate ulteriore disidratazione, previa eventuale aggiunta di flocculenti, del carbonato di calcio di defecazione e/o aggiunta di additivi.
In una forma di realizzazione il procedimento secondo il trovato comprende ulteriormente i passaggi di: (iv) aggiungere un flocculante al carbonato di calcio di defecazione ottenuto in (iii); e (v) disidratare il risultante chiarif locculato ottenendo un separato solido; (vi) miscelare il separato solido ottenuto in (v) con uno o più additivi selezionati dal gruppo costituito da carbonato di calcio, carbonato di calcio e magnesio, solfato di calcio, e additivi a base di azoto, fosforo o potassio.
Come flocculante nel suddetto passaggio (iv) può essere usato un polielettrolita anionico o cationico che viene dosato mediante una pompa peristaltica in quantità variabile in funzione del contenuto di solidi totali.
Con riferimento alla figura 1, un impianto di produzione di carbonato di calcio di defecazione secondo il trovato, indicato globalmente con il numero di riferimento 1, comprende un reattore dotato di un primo recipiente 21 e un secondo recipiente 22, preferibilmente in forma di vasche contigue tra loro.
Il primo recipiente 21 è comunicante in ingresso con primi mezzi 11 di alimentazione di un refluo organico con contenuto di solidi totali uguale o inferiore al 10% in peso e di uno o più agenti coagulanti.
In particolare, i primi mezzi 11 di alimentazione comprendono una tubazione 10 di convogliamento del suddetto refluo organico e un punto 12 di aggiunta di un coagulante al refluo convogliato in tale tubazione 10, laddove il coagulante è selezionato dal gruppo costituito da sali di ferro e sali d'alluminio. In questo modo viene favorita la formazione del microfiocco e la destabilizzazione delle particelle colloidali.
La tubazione 10 è preferibilmente una porzione di un condotto principale 100, eventualmente preesistente, previsto lungo una linea di trattamento reflui, in particolare in uscita da un digestore anaerobico da cui proviene il refluo. In particolare, tra la tubazione 10 e il condotto 100 è prevista una prima valvola a tre vie 101, che consente al reattore 2 di essere collegato in bypass a tale condotto 100 per trattare i reflui che altrimenti percorrerebbero tale condotto 100.
I primi mezzi 11 di alimentazione comprendono, lungo tale tubazione 10, almeno una prima pompa llb ed eventualmente uno sgrigliatore 11a, ad esempio del tipo a tamburo rotante, per la grigliatura del refluo in arrivo, cioè per trattenere eventuali materiali grossolani presenti nel refluo che potrebbero inceppare l'alimentazione del refluo.
La massa biologica risultante dall'aggiunta del coagulante al refluo viene immessa dai primi mezzi di alimentazione 11 nel primo recipiente 21 attraverso la pompa llb.
Il primo recipiente 21 è ulteriormente comunicante con secondi mezzi 13 di alimentazione di latte di calce, che possono comprendere una seconda pompa 13a lungo un condotto 13b che collega un serbatoio 14 di preparazione di latte di calce di titolo predefinito al primo recipiente 21 del reattore 2.
Il serbatoio 14 è adatto a ricevere in un ingresso 14a ossido di calcio e comprende mezzi 14c di mescolamento dell'ossido di calcio con una soluzione acquosa, per ottenere il latte di calce che viene poi alimentato al primo recipiente 21 attraverso il condotto 13b e per azione della seconda pompa 13a.
Il primo recipiente 21 comprende al suo interno almeno parte di un primo miscelatore 23 adatto a mescolare il latte di calce, alimentato dal condotto 13b, con la prima miscela del refluo con il coagulante in arrivo dal punto 12 di aggiunta, per idrolizzare la prima miscela e ottenere una seconda miscela comprendente proteine idrolizzate in peptoni e amminoacidi.
Il primo miscelatore 23 può essere ad asse verticale, in modo da consentire alla girante di tale miscelatore di essere accolta dentro il primo recipiente 21 e lasciare la relativa motorizzazione del primo miscelatore 23 all'esterno del reattore 2.
Il secondo recipiente 22 è comunicante con il primo recipiente 21 in modo da ricevere la suddetta seconda miscela ottenuta nel primo recipiente 21. Ad esempio, nella forma di realizzazione illustrata, il secondo recipiente 22 può essere comunicante con il primo recipiente 21 attraverso un troppo pieno, per ricevere la suddetta seconda miscela per tracimazione del contenuto del primo recipiente 21. In alternativa, la seconda miscela può essere alimentata dal primo recipiente 21 al secondo recipiente 22 attraverso opportuni mezzi di pompaggio.
Il secondo recipiente 22 comunica con mezzi di scarico 26, in particolare con una tubazione di scarico collegata al secondo recipiente 22 nella quale il contenuto del secondo recipiente 22 viene pompato attraverso una terza pompa 26a disposta lungo tale tubazione verso un separatore solido/liquido 3.
Inoltre, sono previsti terzi mezzi di alimentazione 24 di biossido di carbonio (CO2) collegati al secondo recipiente 22, ad esempio formati da un serbatoio 27 di biossido di carbonio in forma gassosa o liquida, in particolare un serbatoio criogenico. In particolare, il secondo recipiente 22 comprende al suo interno ugelli o "sparger" 25, vantaggiosamente disposti sul fondo del secondo recipiente 22 e collegati ai terzi mezzi di alimentazione di biossido di carbonio 24 per spruzzare il biossido di carbonio dentro il secondo recipiente 22, in modo da operare una seconda fase di miscelazione del biossido di carbonio con la seconda miscela ricevuta dal primo recipiente, ottenendo così carbonato di calcio di defecazione .
Il biossido di carbonio in forma gassosa o liquida, risalendo nella seconda miscela presente nel secondo recipiente 22, ha la possibilità di reagire con il calcio disciolto in modo omogeneo nella fase acquosa, formando carbonato di calcio solido, il quale rimane in sospensione e miscelato con la sostanza organica dispersa. Un eventuale controllo di pH permette di definire il dosaggio corretto del reagente.
Il separatore 3 solido/liquido è un'apparecchiatura di disidratazione di tipo di per sé noto e solitamente presente nelle linee di depurazione e, nella presente invenzione, è adatto a ottenere un separato solido a partire dal carbonato di calcio di defecazione ricevuto dai mezzi 26 di scarico.
Il condotto dei mezzi 26 di scarico può essere eventualmente collegato a una seconda valvola 102 a tre vie interposta tra il condotto 100 e il separatore 3 solido/liquido, qualora il reattore 2 sia disposto in configurazione di bypass lungo una linea di trattamento reflui.
Preferibilmente, a monte del separatore 3 può essere previsto un punto di aggiunta del flocculante 33 del passaggio (iv) sopra menzionato, per ottenere un chiariflocculato da sottoporre a disidratazione mediante il separatore 3. Il flocculante può essere un polielettrolita anionico o cationico che viene dosato mediante una pompa peristaltica (non illustrata) in quantità variabile in funzione del contenuto di solidi totali .
Il separatore 3 è adatto a rilasciare il separato solido in uscita 32 a un secondo mescolatore 4, per miscelare il separato solido con uno o più additivi 41 selezionati dal gruppo costituito da carbonato di calcio, carbonato di calcio e magnesio, solfato di calcio, e additivi a base di azoto, fosforo o potassio, per la raggiunta di un titolo di ossido di calcio predefinito sulla sostanza secca. Tali additivi possono essere aggiunti in polvere, ad esempio tramite tramoggia di carico.
Ad esempio, in corrispondenza del mescolatore 4 gli additivi 41 vengono aggiunti per raggiungere un titolo minimo di CaO nel carbonato di calcio di defecazione pari al 28% sulla sostanza secca, come previsto nel Decreto Legislativo italiano n.
75/2010, allegato 3, capitolo 2.1, riga 22.
L’aggiunta degli additivi 41 effettuata a valle del separatore 3 solido/liquido, evita l'accumulo di solidi totali nelle tubazioni che si avrebbe mescolando gli additivi 41 con la matrice organica in fase acquosa, operazione questa che causerebbe il deposito di materiale solido nelle tubazioni e problematiche associate alle pompe e altre apparecchiature per la movimentazione del refluo, nonché un sovraccarico del separatore 3 solido/liquido .
Il separato liquido 31 rilasciato dal separatore 3 può essere riutilizzato. Ad esempio, possono essere previsti mezzi di trasporto 14b per trasportare almeno parte di questo separato liquido al serbatoio 14 per la preparazione del latte di calce, ad esempio un'apposita tubatura e relativo sistema di pompaggio. Il separato liquido può essere anche riportato in testa all'impianto di depurazione che comprende la linea di trattamento da cui arriva il refluo o in un digestore anaerobico collegato a tale linea di trattamento .
Si è in pratica constatato come il trovato raggiunga il compito e gli scopi preposti.
In particolare, il trovato consente di risolvere i limiti della tecnica nota sopra citati quali ad esempio l'impossibilità pratica di raggiungere determinati titoli di CaO espressi sulla sostanza secca del fertilizzante correttivo disidratato, previsti dalle normative vigenti in materia di fertilizzanti, operando unicamente sulla linea di processo a monte del sistema di disidratazione .
Si ottimizzano anche i tempi di contatto e l'omogeneità di miscelazione e reazione, agendo prima direttamente sui reflui in soluzione acquosa, al fine di garantire rese di reazione per la formazione del carbonato superiori al 95%, e solo a valle del sistema di disidratazione della sostanza organica procedendo con l'inserimento di additivi con lo scopo di raggiungere i titoli di ossido di calcio previsti dalle normative vigenti in materia di fertilizzanti.
Inoltre, si possono ottimizzare i sistemi di addizione di additivi chimici: l'inserimento di ossido di calcio in forma di latte di calce velocizza, infatti, le cinetiche di reazione ed evita la formazione di grumi tipici dell'addizione di ossido di calcio solido in un mezzo acquoso (granuli di calcare, calcinaroli ), quindi minimizzando i dosaggi di calce utili a raggiungere un pH maggiore di 10.
Grazie al dosaggio di biossido di carbonio attraverso l'utilizzo di ugelli collocati sul fondo della vasca di reazione è possibile massimizzare il processo di solubilizzazione della CO2 nell'acqua e quindi di reazione con la calce disciolta .
Il trovato consente altresì di produrre un fertilizzante correttivo anziché un rifiuto sia da fanghi in linea, sia da digestati.
L'impianto secondo il trovato è versatile e adattabile a qualsiasi refluo contenente sostanza organica in soluzione acquosa, tra cui digestati, fanghi di depurazione civili, fanghi di depurazione industriale, reflui zootecnici, fanghi agroalimentari e affini, con possibilità di dosare differenti tipologie di flocculenti e coagulanti nella fase sia a valle sia a monte del processo di formazione del carbonato di calcio di defecazione (coagulanti i.e. sali d'alluminio e sali di ferro quali, ad esempio, il cloruro ferrico).
L'impianto secondo il trovato può inoltre essere aggiunto in bypass a linee di trattamento reflui già esistenti.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti .
In pratica, i materiali impiegati, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e dello stato della tecnica.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto (1) di produzione di carbonato di calcio di defecazione da fanghi biologici contenenti materiali organici di natura proteica caratterizzato dal fatto di comprendere un reattore (2) dotato di un primo recipiente (21) e un secondo recipiente (22), detto primo recipiente (21) essendo comunicante con primi mezzi di alimentazione (11) di un refluo organico con contenuto di solidi totali uguale o inferiore al 10% in peso e di uno o più agenti coagulanti selezionati dal gruppo costituito da sali di ferro e sali d’alluminio, detto primo recipiente (21) essendo ulteriormente comunicante con secondi mezzi di alimentazione di latte di calce (13), detto primo recipiente (21) comprendendo un primo miscelatore (23) adatto a miscelare detto refluo, detti agenti coagulanti e detto latte di calce alimentati a detto primo recipiente (21) da detti primi e secondi mezzi di alimentazione (11, 13), per ottenere una miscela comprendente proteine idrolizzate in peptoni e amminoacidi; detto secondo recipiente (22) essendo comunicante con mezzi di scarico (26) e con terzi mezzi di alimentazione di biossido di carbonio (24), detto secondo recipiente (22) essendo inoltre comunicante con detto primo recipiente (21) in modo da ricevere la miscela ottenuta in detto primo recipiente (21), detto secondo recipiente (22) comprendendo al suo interno ugelli o sparger (25) collegati a detti terzi mezzi di alimentazione di biossido di carbonio (24) per spruzzare detto biossido di carbonio dentro il secondo recipiente (22), in modo da operare una seconda fase di miscelazione del biossido di carbonio con detta miscela ricevuta dal primo recipiente (21), ottenendo carbonato di calcio di defecazione.
  2. 2. Impianto secondo la rivendicazione 1, in cui detto secondo recipiente (22) è comunicante con detto primo recipiente (21) attraverso un troppo pieno, in modo da ricevere la miscela ottenuta in detto primo recipiente (21) per tracimazione di detta miscela da detto primo recipiente (21).
  3. 3. Impianto secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di scarico (26) sono collegati a un ingresso di un separatore solido/liquido (3), per ottenere un separato solido dal carbonato di calcio di defecazione, in cui detto separatore (3) è adatto a rilasciare detto separato solido a un secondo mescolatore (4) per miscelare detto separato solido con uno o più additivi selezionati dal gruppo costituito da carbonato di calcio, carbonato di calcio e magnesio, solfato di calcio, e additivi a base di azoto, fosforo o potassio, per la raggiunta di un titolo di ossido di calcio predefinito sulla sostanza secca.
  4. 4. Impianto secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente ulteriormente un serbatoio di preparazione di latte di calce (14) adatto a ricevere in ingresso ossido di calcio e a miscelarlo con acqua per ottenere detto latte di calce, detto serbatoio (14) essendo collegato a detto reattore (2) attraverso detti secondi mezzi di alimentazione del latte di calce (13) in modo che detto primo recipiente (21) riceva il latte di calce preparato in detto serbatoio (14).
  5. 5. Impianto secondo le rivendicazioni 3 e 4, in cui detto separatore (3) è adatto a rilasciare anche un separato liquido a partire da detto carbonato di calcio di defecazione ricevuto da detti mezzi di scarico (26) del reattore (2), essendo previsti mezzi di trasporto (31, 14b) per trasportare almeno parte di detto separato liquido a detto serbatoio (14) per la preparazione di detto latte di calce.
  6. 6. Impianto secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto reattore (2) è collegato in configurazione di bypass a una linea di trattamento di reflui.
  7. 7. Impianto secondo la rivendicazione 6 e una o più delle rivendicazioni da 3 a 5, in cui detto bypass è realizzato tra il separatore (3) e una tubazione (10) di convogliamento di detto refluo.
  8. 8. Impianto secondo una o più delle rivendicazioni da 3 a 7, ulteriormente comprendente un condotto di ricircolo di detto separato liquido per il riutilizzo di detto separato liquido in testa a un impianto di depurazione comprendente detta linea di trattamento reflui o in un digestore anaerobico collegato a detta linea di trattamento reflui.
  9. 9. Procedimento per la produzione di carbonato di calcio da defecazione da fanghi biologici contenenti materiali organici di natura proteica comprendente le fasi di: i) fornire una prima miscela costituita da reflui organici con un contenuto di solidi totali minore o uguale al 10% in peso e uno o più agenti coagulanti selezionati dal gruppo costituito da sali di ferro e sali d'alluminio; ii) sottoporre detta prima miscela ad una prima fase di miscelazione con latte di calcio ottenendo una seconda miscela comprendente proteine idrolizzate in peptoni e amminoacidi; iii) sottoporre detta seconda miscela a una seconda fase di miscelazione con biossido di carbonio ottenendo carbonato di calcio di defecazione, in cui detta prima fase di miscelazione e detta seconda fase di miscelazione avvengono in un unico reattore.
  10. 10. Procedimento secondo la rivendicazione 9 in cui detti reflui organici hanno un contenuto di solidi totali compreso fra 1% e 10% in peso.
  11. 11. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui il biossido di carbonio in detta seconda fase di miscelazione è in fase gassosa o liquida.
  12. 12. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti fanghi biologici contengono uno o più tra digestati, fanghi di depurazione civili, fanghi di depurazione industriale, reflui zootecnici e fanghi agroalimentari.
  13. 13. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente ulteriormente i passaggi di: iv) aggiungere un flocculante al carbonato di calcio di defecazione ottenuto nella fase iii; e v) disidratare il risultante chiariflocculato ottenendo un separato solido; (vi) miscelare il separato solido ottenuto nella fase v) con uno o più additivi selezionati dal gruppo costituito da carbonato di calcio, carbonato di calcio e magnesio, solfato di calcio, e additivi a base di azoto, fosforo o potassio.
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