IT201800006150A1 - Impianto per il trattamento dei fanghi di linea dei depuratori di acque reflue - Google Patents

Impianto per il trattamento dei fanghi di linea dei depuratori di acque reflue Download PDF

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Description

IMPIANTO PER IL TRATTAMENTO DEI FANGHI DI LINEA DEI DEPURATORI DI ACQUE REFLUE
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si inquadra nel settore tecnico del trattamento dei fanghi di linea degli impianti di depurazione delle acque reflue.
In particolare, la presente invenzione si riferisce ad un impianto ad elevata automazione per il trattamento chimico-fisico dei fanghi di linea degli impianti di depurazione delle acque reflue di origine urbana o agroalimentari o industriali.
E’ noto nel settore tecnico dell’ingegneria sanitaria che la funzione più importante svolta dagli impianti di trattamento delle acque di scarico consiste nel depurare i reflui prodotti dall’attività umana al fine di consentire il loro recapito nei corpi idrici superficiali contribuendo in tal modo al conseguimento degli obiettivi di qualità dei corsi d’acqua stessi; ciò determina la produzione di volumi significativi di fanghi di depurazione che rappresentano, quindi, i “rifiuti” derivanti da questo processo, con la conseguente problematica del loro smaltimento e/o recupero.
Il fango da depurazione è quella frazione di materia solida contenuta nelle acque reflue urbane ed extraurbane, che viene rimossa, negli impianti di depurazione, durante i vari trattamenti depurativi, meccanico-biologico-chimico, necessari a rendere le acque chiarificate compatibili con la loro re-immissione in natura senza creare alterazioni all'ecosistema del corpo ricettore (mare, fiumi, laghi o in casi particolari anche il terreno superficiale).
Il fango di risulta di un impianto di depurazione, segue una serie di operazioni dette “trattamento dei fanghi il cui obiettivo finale è quello di realizzare il progressivo addensamento della sostanza solida, separata dai reflui, per minimizzarne l’impatto ambientale, per facilitarne lo smaltimento oppure (solo se rispettano determinati requisiti) di riutilizzarli in agricoltura e/o di trasformarli in un fertilizzante.
Come è noto, uno dei principi ispiratori della normativa ambientale comunitaria e nazionale in tema di tutela della salute e della qualità dell'ambiente si estrinseca attraverso la chiara indicazione “gerarchica” delle modalità di gestione (ivi compresa la prevenzione) dei rifiuti, laddove si indica il perseguimento, ovunque possibile, della loro riduzione e laddove si privilegia il recupero, prima di materia e poi di energia, rispetto allo smaltimento. Per quanto riguarda la minimizzazione della produzione dei fanghi biologici di depurazione, sono in atto diverse innovazioni in campo tecnico. In particolare, sono destinate ad essere applicate convenientemente sotto il profilo tecnico, ambientale ed economico, alcune “tecniche” (attribuendo alla nozione di “tecnica” la sommatoria di “tecnologia” e di “pratica gestionale”) che operano nella “linea fanghi”, in quanto più sicure e pressoché prive di rischi per il processo depurativo.
Un impiego possibile della biomassa “fanghi” in un diverso ciclo tecnologico rispetto a quello ordinario, ovvero direttamente all'interno degli impianti di depurazione delle acque reflue, rappresenta una forma tangibile di trasformazione dei fanghi in fertilizzanti. L’impianto tecnologico proposto è in grado di trattare direttamente la biomassa liquida (fanghi di linea) degli impianti di depurazione delle acque reflue, prima che esiti dalla disidratazione, mediante il processo chimico-fisico che, in base alle caratteristiche del fango biologico di linea, può essere alternativamente utilizzato:
+) per ottenere un fertilizzante correttivo (ad esempio gesso di defecazione da fanghi); oppure
+) per effettuare una stabilizzazione biologica dei fanghi per un successivo utilizzo in agricoltura; oppure ) per effettuare una inertizzazione dei fanghi per un successivo smaltimento in discarica in condizioni di sicurezza adeguate agli standard indicati dalla normativa di settore.
L’impianto può effettuare il suddetto trattamento chimico fisico dei fanghi di linea in modo: (i) discontinuo (in batch), ovvero con operazioni singole e successive con interruzione di flusso del fluido, in un solo reattore di volume fisso, secondo la sequenza appropriata; oppure (ii) continuo ovvero senza interruzione di flusso del fluido in reattori separati. Nel caso di produzione di fertilizzanti correttivi il trattamento chimico-fisico dei fanghi di linea degli impianti di depurazione delle acque reflue, mediante un processo di idrolisi (ed eventuale attacco enzimatico) degli stessi, può utilizzare nel suo ciclo produttivo i reagenti (ossido di calcio che provoca la rottura idrolitica delle proteine, il cloruro ferrico, l’acido solforico o l’anidride carbonica), gli additivi (solfato di calcio, zeolite, correttivi calcarei, carbonato di calcio, etc.).
Alternativamente, è possibile effettuare la stabilizzazione biologica dei fanghi di linea tramite l’utilizzo di ossido di calcio e di additivi, per un loro successivo utilizzo in agricoltura.
Alternativamente, è inoltre possibile effettuare l’inertizzazione dei fanghi di linea tramite l’utilizzo di ossido di calcio e di additivi, minimizzando il tasso di contaminazione degli inquinanti, riducendo quindi la tossicità dei fanghi, stabilizzandoli, per facilitarne la gestione e il loro smaltimento in discarica.
Più precisamente intervenendo sulla linea di trattamento dei fanghi di depurazione delle acque reflue, il fango liquido di linea viene prelevato prima della fase di disidratazione, tramite bypass della tubazione, e condotto in apposita vasca di reazione attrezzata, dove avvengono le reazioni descritte. Tale massa viene quindi ri-pompata nella tubazione e mandata alla fase di disidratazione, così che l’acqua estratta viene (come del resto anche nel processo attuale di formazione del fango di depurazione) rimandata in testa all’impianto di depurazione. In un’ulteriore forma di realizzazione prevede l’inserimento degli additivi tramite sistema di miscelazione, subito dopo la fase di disidratazione meccanica.
La funzione principale dell’impianto è comunque quella di produrre fertilizzanti correttivi (ad esempio il gesso di defecazione da fanghi) partendo non più dal fango alla fine del ciclo depurativo e quindi avente le caratteristiche di rifiuto, bensì da un materiale biologico in sospensione acquosa, comunemente denominato “fango liquido”, o “fango biologico di linea”, o “fangoliquame”, che è, di fatto, un materiale biologico ancora in fase di trattamento, negli steps antecedenti la formazione del rifiuto (in questo caso la massa è liquida con una presenza di sostanza secca (s.s.) che varia da un minimo di 0.5% ad un massimo di 6%).
Il prodotto così ottenuto dal processo sopra descritto è un fertilizzante correttivo (ad esempio il gesso di defecazione da fanghi) che è solido in uno stato “palabile” la cui consistenza è simile ad un terriccio, con un contenuto di sostanza secca (s.s.) che varia da un minimo di circa 20% ad un massimo di 65% in peso e il quale viene generalmente abbancato per lotti pronto a subire controlli e campionature e ad essere poi caricato e trasportato (su gomma) per essere trasferito presso le aziende agricole che lo utilizzano come fertilizzante correttivo. Alternativamente, qualora le caratteristiche chimico-fisiche del fango non permettano la produzione di fertilizzanti correttivi, lo stesso impianto può essere utilizzato per effettuare una stabilizzazione biologica del fango biologico di linea per un successivo utilizzo in agricoltura o una inertizzazione dello stesso per un successivo smaltimento in discarica in condizioni di sicurezza.
L’impianto di trattamento dei fanghi di linea descritto, conforme alla rivendicazione 1, comprende:
- almeno una vasca di ossidazione dotata di un sistema elettronico di controllo di livello galleggiante o dispositivi noti similari;
- almeno un misuratore di portata e di densità dei fanghi di linea collegati ad una tubazione che tramite una pompa idraulica invia i suddetti fanghi dalla vasca di ossidazione alla vasca di reazione;
- almeno una vasca di reazione a camera unica nel caso di trattamento a batch o camera doppia con collegamento a sfioro nel caso di trattamento in continuo, dotata di un sistema controllo di livello, di una saracinesca motorizzata per lo svuotamento manuale, ed atta ad essere azionata da mezzi elettronici di controllo PLC e, mediante essi, ad essere dinamicamente impostata per il trattamento chimico fisico;
- almeno una pompa centrifuga che preleva i fanghi dalla vasca di reazione e li invia al dissolutore meccanico tramite condotto di convogliamento;
- almeno un agitatore meccanico, che ha la funzione di miscelare in modo efficace i reagenti, gli additivi, con i fanghi di linea, posto all’interno della vasca di reazione, che viene attivato automaticamente dal sistema elettronico di controllo PLC, nel momento in cui viene immesso il fango biologico di linea all’interno della vasca di reazione e quando viene raggiunto il livello prestabilito di riempimento;
- almeno uno sgrigliatore fine a tamburo rotante o attrezzatura similare per la grigliatura dei fanghi di linea in ingresso prima che confluiscano nella vasca di reazione, dotato di un contenitore all’interno del quale confluiscono i residui grigliati tramite condotto di convogliamento;
- almeno un serbatoio a doppia camera per il contenimento del reagente (cloruro ferrico) dotato di allarme sonoro atto a segnalare eventuali perdite, comprendente impianto idraulico per l’introduzione di detto reagente in detto serbatoio il quale comunica con l’interno della vasca di reazione tramite un impianto idraulico atto all’introduzione del reagente all’interno della vasca stessa; dotato di misuratore di livello;
- almeno una pompa dosatrice che invia tramite un condotto di convogliamento il reagente (cloruro ferrico) dal serbatoio di contenimento alla vasca di reazione;
- almeno un dispositivo misuratore di portata collegato all’impianto idraulico che trasferisce tramite un condotto di convogliamento il reagente (cloruro ferrico) dal serbatoio di contenimento alla vasca di reazione;
- almeno un serbatoio a doppia camera per il contenimento del reagente (acido solforico o anidride carbonica) dotato di allarme sonoro atto a segnalare eventuali perdite, comprendente impianto idraulico per l’introduzione di detto reagente in detto serbatoio il quale comunica con l’interno della vasca di reazione tramite un impianto idraulico atto all’introduzione del reagente (acido solforico o anidride carbonica) all’interno della vasca stessa; dotato di misuratore di livello;
- almeno una pompa dosatrice che invia il reagente (acido solforico o anidride carbonica) dal serbatoio di contenimento alla vasca di reazione tramite un condotto di convogliamento;
- almeno un dispositivo misuratore di portata collegato all’impianto idraulico che porta il reagente (acido solforico) dal serbatoio di contenimento alla vasca di reazione tramite un condotto di convogliamento;
- almeno un silo contenente il reagente (ossido di calcio in polvere) comprendente mezzi pneumatici per l’introduzione di detto materiale in detto silo, il quale comunica con l’interno della vasca di reazione tramite almeno un condotto di convogliamento, dotato di serbatoio di mandata, comprendente un mezzo di trasporto, atto ad essere azionato da detti mezzi elettronici di controllo comandati dal PLC per il trasporto di tale reagente (ossido di calcio) all’interno della vasca di reazione stessa;
- almeno un silo contenente gli additivi (ad esempio ad esempio solfato di calcio, zeoliti, etc) in polvere comprendente mezzi pneumatici per l’introduzione di detto additivo in detto silo, il quale comunica con l’interno della vasca di reazione tramite almeno un condotto di convogliamento, dotato di serbatoio di mandata, comprendente un mezzo di trasporto, atto ad essere azionato da detti mezzi elettronici di controllo PLC per il trasporto di tali additivi all’interno della vasca di reazione stessa;
- almeno un serbatoio di mandata, dotato di sensore di controllo di livello e sistema di pesatura (preferibilmente a celle di carico), atto a contenere il reagente (ossido di calcio) e l’additivo(ad esempio solfato di calcio, zeoliti, etc), il quale comunica con almeno un dissolutore meccanico tramite almeno un condotto di convogliamento comprendente un mezzo di trasporto, atto ad essere azionato da detti mezzi elettronici di controllo PLC per il trasporto di tale reagente (ossido di calcio) e additivo all’interno del dissolutore meccanico stesso; alternativamente al serbatoio di mandata può essere previsto un sistema di pesatura diretta dei silos;
- almeno un compressore ad aria compressa dotato di almeno un essiccatore o dispositivo similare a vibrazione meccanica, atto ad essere collegato ai sili contenenti il reagente (ossido di calcio) e l’additivo (ad esempio solfato di calcio, zeoliti, etc), per migliorare la fuoriuscita di tali materiali dai sili; - almeno un dissolutore meccanico costituito da un serbatoio all’interno del quale confluiscono i fanghi di linea inviati dalla pompa di rilancio e, in due fasi distinte del processo, l’ossido di calce e l’additivo, provenienti dal serbatoio di mandata, i quali vengono miscelati tramite apparecchiatura di uso comune e poi inviati alla vasca di reazione nel caso di trattamento a batch; alternativamente in una delle due partizioni della vasca di reazione nel caso di trattamento in continuo tramite un’apposita tubazione che può essere dotata di pompa di rilancio;
- almeno una pompa centrifuga che preleva i fanghi reflui trattati e li invia tramite un condotto di convogliamento al sistema di disidratazione presente nell’impianto di depurazione che ha il compito di separare la parte liquida che viene rimandata in testa all’impianto di depurazione, dalla parte solida (fertilizzante o fango stabilizzato o fango da smaltire), la quale tramite mezzo idoneo trasporto, viene inviata all’interno di un contenitore (43) adibito allo stoccaggio;
- almeno un impianto idraulico atto a mettere in comunicazione fluidodinamica una rete di distribuzione idrica dei fanghi con i macchinari componenti l’impianto;
- almeno un PLC che gestisce il sistema di controllo elettronico del processo che può essere verificato da operatore addetto alla gestione dell’impianto sia in loco che in remoto;
- almeno un software per la formulazione delle ricette e la supervisione dell’impianto dotato di una connessione internet per accedere anche in remoto all’applicazione delle formule per il calcolo automatico dei quantitativi dei reagenti e degli additivi necessari per l’ottenimento della tipologia di prodotto desiderato;
- alternativamente è possibile collegare tramite condotto il silo contenente l’additivo direttamente con mezzo idoneo trasporto del tipo a coclea di espulsione dei fanghi dal sistema di disidratazione attraverso un sistema di miscelazione di uso comune inserito prima che i fanghi vengano convogliati all’interno di un contenitore adibito allo stoccaggio degli stessi.
I diversi materiali (reagenti e additivi) citati (allo stato liquido, solido e polverulento) vengono miscelati tra loro all’interno della vasca di reazione secondo le “ricette” che vengono formulate dagli utenti e realizzate dal software, che sono studiate ad hoc in funzione delle caratteristiche chimico fisiche dei fanghi reflui di linea. I prodotti originati dall’attività di trattamento mediante processo chimico fisico possono essere alternativamente fertilizzanti correttivi, oppure fanghi stabilizzati, oppure fanghi inertizzati i quali vengono espulsi dal sistema di disidratazione adottato all’interno degli impianti di depurazione delle acque reflue. Il processo di trattamento descritto non necessita di acqua o di calore aggiuntivi.
La soluzione tecnica proposta è in grado di raggiungere i seguenti obiettivi: (i) sanificare i reflui generati nel depuratore grazie al trattamento con la calce che garantisce la distruzione degli agenti patogeni e la successiva insorgenza di fenomeni putrefattivi, (ii) eliminare gli odori molesti tipico della produzione dei fanghi di depurazione e (iii) di ottenere, in sostituzione di un rifiuto, un fertilizzante correttivo dei suoli, oppure un fango igienizzato e stabilizzato utilizzabile direttamente in agricoltura oppure un fango inertizzato smaltibile in discarica.
Le caratteristiche dell’invenzione, non emergenti da quanto appena detto, saranno meglio evidenziate nel seguito, in accordo con quanto riportato nelle rivendicazioni e con l’ausilio della allegata tavola di disegno, nella quale (figura 1) illustra schematicamente l’impianto secondo l’invenzione.
Con riferimento alla figura allegata, si è indicato con 50 un impianto per il trattamento dei fanghi di linea descritto, comprendente:
- una vasca di ossidazione (1) dotata di un sistema elettronico controllo di livello galleggiante o altri dispositivi noti similari (29),
- un misuratore di portata fanghi di linea (2) e un misuratore di densità fanghi di linea (3) collegati alla tubazione (30) che tramite una pompa idraulica (44) invia i fanghi dalla vasca di ossidazione (1) alla vasca di reazione (4);
- una vasca di reazione (4) a camera unica nel caso di trattamento a batch oppure a camera doppia con collegamento a sfioro (49) nel caso di trattamento in continuo, dotata di un sistema controllo di livello (5), di una saracinesca (6) per lo svuotamento manuale, ed atta ad essere comandata da mezzi elettronici di controllo PLC (27) e, mediante essi, ad essere dinamicamente impostata per il trattamento chimico fisico che può sfruttare il processo di idrolisi;
- una pompa centrifuga (7) che preleva i fanghi dalla vasca di reazione (4) e li invia al dissolutore meccanico (8) tramite condotto di convogliamento (31); - un agitatore meccanico (9), posto all’interno della vasca di reazione (4), che viene attivato dal sistema di controllo PLC (27), quando viene immesso il fango biologico di linea all’interno della vasca di reazione (4) e il sistema di controllo di livello (5) indica un livello prestabilito di riempimento; che ha la funzione di miscelare tra loro i reagenti e gli additivi, con i fanghi di linea;
- uno sgrigliatore fine a tamburo rotante o attrezzatura similare (10) per la grigliatura dei fanghi di linea in ingresso prima che confluiscano nella vasca di reazione (4), dotato di un contenitore (28) all’interno del quale confluiscono i residui grigliati tramite condotto di convogliamento (32).
- un serbatoio a doppia camera per il contenimento del cloruro ferrico (11) dotato di allarme sonoro atto a segnalare eventuali perdite, comprendente impianto idraulico (33) per l’introduzione di detto reagente in detto serbatoio il quale comunica con l’interno della vasca di reazione (4) tramite un impianto idraulico (33) atto all’introduzione del reagente (cloruro ferrico) all’interno della vasca stessa; dotato di misuratore di livello massimo e minimo (12);
- una pompa dosatrice (13) che invia tramite un condotto di convogliamento (33) il reagente (cloruro ferrico) dal serbatoio di contenimento alla vasca di reazione (4);
- un dispositivo misuratore di portata (14) collegato all’impianto idraulico che porta tramite un condotto di convogliamento (33) il reagente (cloruro ferrico) dal serbatoio di contenimento (11) alla vasca di reazione (4);
- un serbatoio a doppia camera per il contenimento del reagente(acido solforico o anidride carbonica) (15) dotato di allarme sonoro atto a segnalare eventuali perdite, comprendente impianto idraulico (34) per l’introduzione di detto reagente in detto serbatoio il quale comunica con l’interno della vasca di reazione (4) tramite un impianto idraulico (34) atto all’introduzione del reagente (acido solforico o anidride carbonica) all’interno della vasca stessa; dotato di misuratore di livello (16);
- una pompa dosatrice (17) che invia il reagente (acido solforico) dal serbatoio di contenimento (15) alla vasca di reazione (4) tramite un condotto di convogliamento (34);
- un dispositivo misuratore di portata (18) collegato all’impianto idraulico che porta il reagente (acido solforico) dal serbatoio di contenimento (15) alla vasca di reazione (4) tramite un condotto di convogliamento (34).
- un silo contenente il reagente (ossido di calcio) (19) in polvere comprendente mezzi pneumatici (45) per l’introduzione di detto reagente in detto silo, il quale comunica con almeno un serbatoio di mandata (20) tramite almeno un condotto di convogliamento comprendente un mezzo di trasporto (35), atto ad essere azionato da detti mezzi elettronici di controllo comandati dal PLC (27) per il trasporto di tale reagente (ossido di calcio) all’interno del serbatoio di mandata stesso;
- un silo contenente l’additivo (21) in polvere comprendente mezzi pneumatici (46) per l’introduzione di detto additivo in detto silo, il quale comunica con almeno un serbatoio di mandata (20) tramite almeno un condotto di convogliamento comprendente un mezzo di trasporto (36), atto ad essere azionato da detti mezzi elettronici di controllo PLC (27) per il trasporto di tale additivo all’interno del serbatoio di mandata stesso;
- un serbatoio di mandata (20), dotato di sensore di controllo di livello (47) e sistema di pesatura (preferibilmente a celle di carico) (24), atto a contenere il reagente (ossido di calcio) e l’additivo, il quale comunica con un dissolutore meccanico (8) tramite un condotto di convogliamento (37) comprendente un mezzo di trasporto (38), atto ad essere azionato da detti mezzi elettronici di controllo PLC per il trasporto di tale reagente (ossido di calcio) e l’additivo all’interno del dissolutore meccanico stesso (8);
- alternativamente al serbatoio di mandata (20) può essere previsto un sistema di pesatura diretta del silo reagente (ossido di calcio) (19) e del silo dell’additivo (21);
- un compressore ad aria compressa (22) dotato di un essiccatore (23) o sistemi similari (vibrazione) atto ad essere collegato ai sili contenenti il reagente (ossido di calcio) (19) e l’additivo (21), per migliorare la fuoriuscita dei suddetti materiali da detti sili;
- un dissolutore meccanico (8) costituito da un serbatoio all’interno del quale confluiscono i fanghi di linea inviati dalla pompa di rilancio (7) e, in due fasi distinte del processo, il reagente (ossido di calce) e l’additivo, provenienti dal serbatoio di mandata (20), i quali vengono miscelati tramite apparecchiatura di uso comune e poi inviati: alla vasca di reazione (4) nel caso di trattamento a batch; alternativamente in una delle due partizioni della vasca di reazione (4) nel caso di trattamento in continuo tramite un’apposita tubazione (39) che può essere dotata di pompa di rilancio (26);
- una pompa centrifuga (25) che preleva i fanghi reflui trattati e li invia tramite un condotto di convogliamento (40) al sistema di disidratazione (48)presente nell’impianto di depurazione delle acque reflue che ha il compito di separare la parte liquida che viene rimandata in testa all’impianto di depurazione, dalla parte solida (fertilizzante o fango stabilizzato o fango da smaltire), la quale tramite mezzo idoneo trasporto (40), viene inviata all’interno di un contenitore (43) adibito allo stoccaggio;
- un impianto idraulico atto a mettere in comunicazione fluidodinamica una rete di distribuzione idrica dei fanghi con i macchinari componenti l’impianto;
- un PLC (27) che gestisce il sistema di controllo del processo che può essere verificato da operatore addetto alla gestione dell’impianto sia in loco che in remoto;
- un software (44) per la formulazione delle ricette e la supervisione dell’impianto dotato di una connessione internet per accedere anche in remoto all’applicazione delle formule per il calcolo automatico dei quantitativi dei reagenti necessari per l’ottenimento della tipologia di prodotto desiderato; - alternativamente è possibile collegare tramite condotto (41) il silo contenente l’additivo (solfato di calcio, zeolite, etc) (21) direttamente con mezzo idoneo trasporto (40) di espulsione dei fanghi dal sistema di disidratazione (48) attraverso un sistema di miscelazione (42) di uso comune inserito prima che i fanghi vengano convogliati all’interno di un contenitore (43) adibito allo stoccaggio dei fanghi trattati.
I vantaggi della presente invenzione consistono innanzitutto nel fatto che l’impianto di trattamento dei fanghi di linea dei depuratori delle acque reflue è in grado di operare in modo del tutto automatico, attraverso un “sistema esperto”, cioè un modello di calcolo che tenendo conto delle composizioni chimico fisiche dei fanghi, è in grado di formulare ricette ad hoc per ciascuna tipologia di reflui da trattare.
Ulteriore vantaggio è dato dal fatto che con il presente impianto il trattamento chimico fisico è effettuato con un elevato grado di automazione e livello di sicurezza. Ciò contribuisce a rendere ulteriormente conveniente e vantaggioso l’intero procedimento di trattamento. L’invenzione in questione è stata ovviamente descritta, con riferimento al disegno allegato, a puro titolo esemplificativo e non limitativo, ed è pertanto evidente che ad essa possono essere apportate tutte quelle modifiche o varianti suggerite dalla pratica nonché dalla sua attuazione ed utilizzazione, comunque comprese nell’ambito definito dalle rivendicazioni seguenti.

Claims (2)

  1. IMPIANTO PER IL TRATTAMENTO DEI FANGHI DI LINEA DEI DEPURATORI DI ACQUE REFLUE RIVENDICAZIONI 1) Impianto per il trattamento dei fanghi reflui di linea dei depuratori, legato sia dal punto di vista tecnologico che funzionale all’esistente sistema depurativo delle acque reflue, mediante un processo chimico-fisico che, in base alle caratteristiche del fango biologico di linea, può essere alternativamente utilizzato per ottenere un fertilizzante correttivo (ad esempio gesso di defecazione da fanghi), oppure per effettuare una stabilizzazione biologica dei fanghi per un loro successivo utilizzo in agricoltura, oppure per effettuare una inertizzazione dei fanghi per un loro successivo smaltimento in discarica, caratterizzato dal fatto di comprendere: - almeno una vasca di ossidazione (1) dotata di un sistema elettronico controllo di livello galleggiante o similari (29), - almeno un misuratore di portata fanghi (2) e almeno un misuratore di densità fanghi (3) collegati alla tubazione (30) che invia i fanghi dalla vasca di ossidazione (1) alla vasca di reazione (4); - almeno una vasca di reazione (4) a camera unica nel caso di trattamento a batch oppure a camera doppia con collegamento a sfioro (49) nel caso di trattamento in continuo, dotata di un sistema controllo di livello (5), di una saracinesca (6) per lo svuotamento manuale, ed atta ad essere comandata da mezzi elettronici di controllo PLC (27) e, mediante essi, ad essere dinamicamente impostata per il trattamento chimico fisico che può sfruttare anche il processo di idrolisi; - almeno una pompa centrifuga (7) che preleva i fanghi dalla vasca di reazione (4) e li invia al dissolutore meccanico (8) tramite condotto di convogliamento (31) - almeno un agitatore meccanico (9), posto all’interno della vasca di reazione (4), che viene attivato dal sistema di controllo PLC (27), quando viene immesso il fango biologico di linea all’interno della vasca di reazione (4) e il sistema di controllo di livello (5) indica il un livello prestabilito di riempimento; che ha la funzione di miscelare i reagenti, e gli additivi, con i fanghi di linea. - almeno uno sgrigliatore fine a tamburo rotante o attrezzatura similare (10) per la sgrigliatura dei fanghi di linea in ingresso prima che confluiscano nella vasca di reazione (4), dotato di un contenitore (28) all’interno del quale confluiscono i residui sgrigliati tramite condotto di convogliamento (32). - almeno un serbatoio a doppia camera per il contenimento del reagente (cloruro ferrico) (11) dotato di allarme sonoro atto a segnalare eventuali perdite, comprendente impianto idraulico (33) per l’introduzione di detto reagente in detto serbatoio il quale comunica con l’interno della vasca di reazione (4) tramite un impianto idraulico (33) atto all’introduzione del reagente (cloruro ferrico) all’interno della vasca stessa; dotato di misuratore di livello massimo e minimo (12); - almeno una pompa dosatrice (13) che invia il cloruro ferrico dal serbatoio di contenimento alla vasca di reazione; - almeno un dispositivo misuratore di portata (14) collegato all’impianto idraulico (33) che porta il reagente (cloruro ferrico) dal serbatoio di contenimento (11) alla vasca di reazione (4); - almeno un serbatoio a doppia camera per il contenimento del reagente (acido solforico o anidride carbonica) (15) dotato di allarme sonoro atto a segnalare eventuali perdite, comprendente impianto idraulico (34) per l’introduzione di detto reagente in detto serbatoio il quale comunica con l’interno della vasca di reazione (4) tramite un impianto idraulico (34) atto all’introduzione del reagente (acido solforico o anidride carbonica) all’interno della vasca stessa; dotato di misuratore di livello (16); - almeno una pompa dosatrice (17) che invia il reagente (cloruro ferrico) dal serbatoio di contenimento (15) alla vasca di reazione (4); - almeno un dispositivo misuratore di portata (18) collegato all’impianto idraulico (34) che porta il reagente (acido solforico) dal serbatoio di contenimento (15) alla vasca di reazione (4); - almeno un silo contenente il reagente (ossido di calcio) (19) in polvere comprendente mezzi pneumatici per l’introduzione di detto correttore in detto silo, il quale comunica con almeno un serbatoio di mandata (20) tramite almeno un condotto di convogliamento comprendente un mezzo di trasporto (35), atto ad essere azionato da detti mezzi elettronici di controllo comandati dal PLC (27) per il trasporto di tale reagente (ossido di calcio) all’interno del serbatoio di mandata stesso; - almeno un silo contenente l’additivo (per esempio solfato di calcio, zeolite, etc) (21) in polvere comprendente mezzi pneumatici per l’introduzione di detto correttore in detto silo, il quale comunica con almeno un serbatoio di mandata (20) tramite almeno un condotto di convogliamento comprendente un mezzo di trasporto (36), atto ad essere azionato da detti mezzi elettronici di controllo PLC (27) per il trasporto di tale additivo all’interno del serbatoio di mandata stesso; - almeno un serbatoio di mandata (20), dotato di sensore di controllo di livello e sistema di pesatura (preferibilmente a celle di carico) (24), atto a contenere l’ossido di calcio e l’additivo, il quale comunica con almeno un dissolutore meccanico (8) tramite almeno un condotto di convogliamento (37) comprendente un mezzo di trasporto (38), atto ad essere azionato da detti mezzi elettronici di controllo PLC per il trasporto di tale reagente (ossido di calcio) e l’additivo all’interno del dissolutore meccanico stesso (8); - alternativamente al serbatoio di mandata (20) può essere previsto almeno un sistema di pesatura diretta del silo del reagente (ossido di calcio) (19) e del silo dell’additivo (per esempio solfato di calcio, zeolite, etc) (21); - almeno un compressore ad aria compressa (22) dotato di almeno un essiccatore (23) o sistemi similari (vibrazione) atto ad essere collegato ai sili contenenti l’ossido di calcio e l’additivo, per migliorare la fuoriuscita di tali ossido di calcio e additivo da detti sili; - almeno un dissolutore meccanico (8) costituito da un serbatoio all’interno del quale confluiscono i fanghi inviati dalla pompa di rilancio (7) e, in due fasi distinte del processo, il reagente (ossido di calce) e l’additivo, provenienti dal serbatoio di mandata (20), i quali vengono miscelati tramite apparecchiatura di uso comune e poi inviati: alla vasca di reazione (4) nel caso di trattamento a batch; alternativamente in una delle due partizioni della vasca di reazione (4) nel caso di trattamento in continuo tramite un’apposita tubazione (39) che può essere dotata di pompa di rilancio (26); - almeno una pompa centrifuga (25) che preleva i fanghi reflui trattati e li invia tramite tubazione al sistema di disidratazione dei fanghi presente nell’impianto di depurazione che separa la parte liquida che viene rimandata in testa all’impianto di depurazione, dalla parte solida, ovvero il fertilizzante, il quale tramite mezzo idoneo trasporto (40), viene inviato all’interno di un cassone (43) per lo stoccaggio; - almeno un impianto idraulico atto a mettere in comunicazione fluidodinamica una rete di distribuzione idrica dei fanghi con i macchinari componenti l’impianto; - almeno un PLC (27) che gestisce le varie fasi di trattamento che può essere modificato da operatore addetto alla gestione dell’impianto sia in loco che in remoto. - almeno un software (44) per la formulazione delle ricette e la supervisione dell’impianto dotato di una connessione internet per accedere anche in remoto all’applicazione delle formule per il calcolo automatico dei quantitativi dei reagenti necessari per l’ottenimento della tipologia di prodotto desiderato; - alternativamente è possibile collegare tramite condotto (41) il silo contenente l’additivo (21) direttamente con mezzo idoneo trasporto (40) di espulsione dei fanghi dalla centrifuga attraverso un sistema di miscelazione (42) di uso comune inserendolo quindi solo prima che i fanghi vengano inviati all’interno di un contenitore (43) per lo stoccaggio.
  2. 2) Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che può essere applicato a tutte le tipologie di impianti di depurazione delle acque reflue di origine urbana o agro-alimentare o industriale tramite un by pass nella linea fanghi, funzionalmente collegato al sistema di disidratazione dei fanghi esistente; 3) Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che, in base alle caratteristiche del fango biologico di linea, il sistema di trattamento chimicofisico può essere alternativamente utilizzato per ottenere un fertilizzante correttivo (ad esempio gesso di defecazione da fanghi), oppure per effettuare una stabilizzazione biologica dei fanghi per un loro successivo utilizzo in agricoltura, oppure per effettuare una inertizzazione dei fanghi per un loro successivo smaltimento in discarica in condizioni di sicurezza. 4) Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che all’interno della vasca di reazione (4) è installato almeno un agitatore meccanico (9) in grado di effettuare una efficiente ed efficace miscelazione ed omogeneizzazione del prodotto e di garantire il processo chimico fisico anche mediante idrolisi azionato da mezzi elettronici di controllo PLC (27). 5) Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il silo di stoccaggio dell’ossido di calcio (19) attraverso un condotto di convogliamento (35) e il silo di stoccaggio dell’additivo (21) attraverso un condotto di convogliamento (36), sono rispettivamente connessi ad almeno un serbatoio di mandata (20), collegati a detti mezzi elettronici di controllo PLC (27); 6) Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il silo di stoccaggio dell’ossido di calcio (19) e il silo di stoccaggio dell’additivo (21) possono essere dotati di un proprio sistema di pesatura (preferibilmente a celle di carico) collegato a detti mezzi elettronici di controllo PLC (27); 7) Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto il serbatoio di mandata (20), dotato di idoneo sistema di pesatura (24), è connesso ad almeno un dissolutore meccanico (8) attraverso un mezzo di trasporto (37) collegato a detti mezzi elettronici di controllo PLC (27); il dissolutore meccanico (8) comprende una molteplicità di dispositivi connessi tra loro in grado di garantire una efficace miscelazione dei prodotti; 8) Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il l’aggiunta dell’additivo può avvenire sia all’interno del dissolutore meccanico (8), che all’interno del sistema di miscelazione (42); 9) Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la vasca di reazione (4) può essere suddivisa in due parti in modo tale da poter effettuare anche il trattamento in continuo dei fanghi di linea; 10) Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’intero processo di trattamento chimico fisico è completamente automatizzato e azionato da mezzi elettronici di controllo PLC (27) e che le quantità dei prodotti reagenti da introdurre vengono calcolati tramite software (44) in base alle caratteristiche chimico fisiche del fango biologico di linea.
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