IT201900008886A1 - Metodo e macchina per l'analisi aerodinamica delle emissioni di microplastiche generate dal rotolamento di uno pneumatico su una pavimentazione stradale - Google Patents

Metodo e macchina per l'analisi aerodinamica delle emissioni di microplastiche generate dal rotolamento di uno pneumatico su una pavimentazione stradale Download PDF

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Description

D E S C R I Z I O N E
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“METODO E MACCHINA PER L'ANALISI AERODINAMICA DELLE EMISSIONI DI MICROPLASTICHE GENERATE DAL ROTOLAMENTO DI UNO PNEUMATICO SU UNA PAVIMENTAZIONE STRADALE”
SETTORE DELLA TECNICA
La presente invenzione è relativa ad un metodo e ad una macchina per l’analisi aerodinamica delle emissioni di microplastiche generate dal rotolamento di uno pneumatico su una pavimentazione stradale.
ARTE ANTERIORE
Come noto, con il termine microplastiche si intendono delle particelle di materiale plastico di dimensioni ridotte (generalmente più piccole del millimetro) che possono essere rilasciate direttamente nell’ambiente, oppure possono essere ottenute dalla degradazione di oggetti in materiale plastico di dimensioni maggiori, oppure ancora possono essere originate dal lavaggio di capi sintetici oppure dalla abrasione degli pneumatici causata dal rotolamento sulla pavimentazione stradale.
Le normative di tutela ambientale stanno diventando sempre più stringenti ed è pertanto sempre più sentita l’esigenza di poter realizzare una analisi aerodinamica delle emissioni di microplastiche generate dal rotolamento di uno pneumatico sulla pavimentazione stradale.
DESCRIZIONE DELLA INVENZIONE
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di fornire una macchina per l’analisi aerodinamica delle emissioni di microplastiche generate dal rotolamento di uno pneumatico su una pavimentazione stradale che sia esente dagli inconvenienti dello stato della tecnica e sia, in particolare, di facile ed economica realizzazione.
Ulteriore scopo della presente invenzione è di fornire un metodo per l’analisi aerodinamica delle emissioni di microplastiche generate dal rotolamento di uno pneumatico su una pavimentazione stradale che sia esente dagli inconvenienti dello stato della tecnica e sia, in particolare, di facile ed economica implementazione.
Secondo la presente invenzione vengono forniti un metodo ed una macchina per l’analisi aerodinamica delle emissioni di microplastiche generate dal rotolamento di uno pneumatico su una pavimentazione stradale secondo quanto stabilito nelle rivendicazioni allegate.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento al disegno annesso che ne illustra un esempio di attuazione non limitativo, in cui la figura allegata è una vista schematica e prospettica di una macchina per l’analisi aerodinamica delle emissioni di microplastiche generate dal rotolamento di uno pneumatico su una pavimentazione stradale realizzata in accordo con la presente invenzione.
FORME DI ATTUAZIONE PREFERITE DELL’INVENZIONE
Nella figura allegata, con il numero 1 è indicato nel suo complesso una macchina per l’analisi aerodinamica delle emissioni di microplastiche generate dal rotolamento di uno pneumatico 2 su una pavimentazione stradale.
La macchina 1 comprende una galleria 3 del vento utilizzata per studiare il comportamento dello penumatico 2 immerso in un fluido, che in questo caso è aria. La galleria 3 del vento è preferibilmente a ciclo chiuso comprendente un condotto sostanzialmente ad anello in cui l’aria è ricircolata direttamente al suo interno, senza scambiarla con l’ambiente esterno.
La galleria 3 del vento comprende una camera 4 di prova dello pneumatico 2.
La galleria 3 del vento comprende un convergente 5, cioè un condotto che si restringe per accelerare l’aria disposto prima (a monte) della camera 4 di prova.
La galleria 3 del vento comprende poi un divergente 6, cioè un condotto da cui fuoriesce il flusso di aria proveniente dalla camera 4 di prova e che si allarga per rallentare l’aria dopo (a valle di) la camera 4 di prova.
Inoltre, la galleria 3 del vento comprende una ventola 7 azionata da un motore che consente la circolazione forzata dell’aria all’interno della galleria 3 del vento.
Preferibilmente, la galleria 3 del vento comprende anche dei deflettori 8 di flusso destinati a ridurre il moto rotazionale dell’aria dovuto alla ventola 7 e atti a consentire di avere un flusso di aria sostanzialmente laminare all’interno della camera 4 di prova. I deflettori 8 di flusso sono preferibilmente alloggiati a monte del convergente 5.
La galleria 3 del vento comprende poi ulteriori tre condotti 9 e quattro gomiti per collegare il divergente 6 con il convergente 5 e per realizzare una corretta circolazione del flusso di aria.
Vantaggiosamente, la galleria 3 del vento comprende un generatore 10 di fumo e/o di nebbia per visualizzare le linee aerodinamiche del flusso di aria all’interno della camera 4 di prova. Preferibilmente, il generatore 10 di fumo e/o di nebbia è interposto fra i deflettori 8 di flusso e il convergente 5.
Inoltre, a valle del divergente 6, è disposto un collettore 11 di raccolta delle microplastiche che vengono generate durante la fase di test all’interno della camera 4 di prova e che vengono successivamente trascinate dal flusso di aria. Il collettore 11 di raccolta è preferibilmente realizzato come un filtro nelle cui maglie vengono intrappolate le microplastiche generate durante la fase di test all’interno della camera 4 di prova.
Preferibilmente, il collettore 11 di raccolta presenta le stesse dimensioni della sezione di uscita del divergente 6.
Infine, dal momento che la circolazione forzata dell’aria all’interno della galleria 3 del vento produce un incremento della temperatura dell’aria stessa, è previsto un dispositivo 12 di condizionamento del flusso di aria. Il dispositivo 12 di condizionamento è destinato a condizionare (raffreddare) il flusso di aria in modo da mantenerne la temperatura all’interno di un intervallo di valori prestabilito. Preferibilmente, il dispositivo 12 di condizionamento è realizzato mediante uno scambiatore di calore all’interno del quale scorre un fluido di condizionamento che scambia calore con (riceve calore da) il flusso di aria. Vantaggiosamente, il dispositivo 12 di condizionamento del flusso di aria è disposto a valle del divergente 6; preferibilmente, il dispositivo 12 di condizionamento del flusso di aria è disposto a valle del collettore 11 di raccolta delle microplastiche.
Secondo una alternativa non illustrata, la galleria 3 dell’aria è aperta e prevede un ingresso (in corrispondenza del convergente 5) ed una uscita (in corrispondenza del divergente 6) tramite le quali scambiare l’aria con l’ambiente circostante.
All’interno della camera 4 di prova è ricavata una stazione 13 di prova per lo pneumatico 2 oppure per un modello in scala ridotta (ad esempio in scala 1:2 oppure 1:3) di uno pneumatico 2. Nella trattazione che segue si indicherà genericamente con pneumatico 2 sia uno pneumatico 2 di dimensioni standard, sia un modello in scala ridotta.
All’interno della galleria 3 del vento, lo pneumatico 2 viene portato in rotazione attorno ad un asse X di rotazione. Lo pneumatico 2 riceve il moto da un motore termico oppure, alternativamente, da un motore elettrico a cui lo penumatico 2 è calettato. Secondo una preferita variante, la stazione 13 di prova comprende una trasmissione che trasmette il moto allo pneumatico 2 ed è accoppiato al motore termico/elettrico.
La stazione 13 di prova comprende inoltre un dispositivo 14 di contrasto disposto al di sotto dello pneumatico 2 e su cui lo pneumatico 2 scorre per simulare il rotolamento su una pavimentazione stradale.
Secondo una prima variante, il dispositivo 14 di contrasto è realizzato mediante un tappeto 15 mobile, disposto al di sotto dello pneumatico 2 e su cui lo pneumatico 2 scorre per simulare il rotolamento su una pavimentazione stradale. Il tappeto 15 mobile comprende un nastro 16 (preferibilmente azionato da un motore elettrico) che scorre su due rulli ed è realizzato mediante l’alternanza di settori rigidi (sostanzialmente incurvabili e indeformabili) che riproducono le caratteristiche dell’asfalto e settori flessibili per consentire la curvatura in corrispondenza dei rulli.
Secondo una seconda variante non illustrata, il dispositivo 14 di contrasto è realizzato mediante un tamburo, disposto al di sotto dello pneumatico 2 e su cui lo pneumatico 2 scorre per simulare il rotolamento su una pavimentazione stradale. Il tamburo è girevole attorno ad un asse di rotazione parallelo all’asse X e comprende una superficie periferica esterna rigida che riproduce le caratteristiche dell’asfalto. Il tamburo può essere azionato da un motore elettrico oppure, alternativamente può essere montato folle.
Vantaggiosamente, la stazione 13 di prova comprende un elemento 17 per la pulizia superficiale del dispositivo 14 di contrasto su cui scorre lo pneumatico 2. In particolare, l’elemento 17 di pulizia è realizzato mediante un elemento aspiratore e/o raschiatore, preferibilmente posto al di sotto del dispositivo 14 di contrasto e opposto rispetto allo pneumatico 2.
Preferibilmente, allo pneumatico 2 è applicato un carico verticale per simulare il normale funzionamento in condizioni di utilizzo (in modo noto mediante un motore elettrico e/o un dispositivo pneumatico); di conseguenza, durante la fase di test, lo pneumatico 2 viene sottoposto all’effetto di carichi centrifughi ed all’effetto di carichi a terra.
Lo pneumatico 2 comprende una carcassa toroidale, la quale è costituita da una unica tela di carcassa parzialmente ripiegata su sé stessa e quindi presentante lateralmente due strati tra loro sovrapposti. Ai lati opposti della carcassa sono disposti due talloni anulari, ciascuno dei quali è circondato dalla tela di carcassa. La carcassa supporta un battistrada anulare che è composto di un materiale a base di gomma vulcanizzata e costituisce la corona dello pneumatico 2; tra la carcassa ed il battistrada è interposta una cintura di battistrada, la quale comprende due tele di battistrada.
Il battistrada è inoltre provvisto di un agente tracciante. L’agente tracciante è destinato a rendere visibili le traiettorie delle microplastiche emesse dal rotolamento dello pneumatico 2 sul dispositivo 14 di contrasto durante la fase di test.
Secondo una prima variante, l’agente tracciante (ad esempio un colorante fosforescente) è stato preventivamente aggiunto in fase di preparazione della mescola del battistrada e di conseguenza è contenuto nella matrice polimerica del battistrada stesso.
In questo caso, il metodo per la costruzione dello pneumatico 2 prevede, in primo luogo, di avvolgere la tela di carcassa attorno ad un tamburo di formatura per conferire alla tela di carcassa una forma anulare sovrapponendo le due estremità opposte della tela di carcassa. Successivamente, viene completata la formazione dello pneumatico 2 crudo accoppiando alla tela di carcassa anche gli altri componenti quali il battistrada. Una volta completato l’assemblaggio dello pneumatico crudo, quest’ultimo viene sottoposto ad un processo di vulcanizzazione in appositi stampi per ottenere uno pneumatico 2 finito e pronto per la fase di test.
Secondo una seconda variante, l’agente tracciante è realizzato mediante delle polveri di metalli elettro conduttori (ad esempio, rame, argento oppure oro) oppure di grafite con cui vengono drogati i polimeri utilizzati nella fabbricazione del battistrada.
In questo caso, il metodo per la costruzione dello pneumatico 2 prevede, in primo luogo di avvolgere la tela di carcassa attorno ad un tamburo di formatura per conferire alla tela di carcassa una forma anulare sovrapponendo le due estremità opposte della tela di carcassa. I polimeri utilizzati per la produzione del battistrada vengono drogati tramite l’aggiunta delle polveri di metalli oppure della grafite e, successivamente, viene completata la formazione del battistrada; il battistrada viene quindi accoppiato alla tela di carcassa in modo da ottenere uno pneumatico crudo. Una volta completato l’assemblaggio dello pneumatico crudo, quest’ultimo viene sottoposto ad un processo di vulcanizzazione in appositi stampi per ottenere uno pneumatico 2 finito e pronto per la fase di test.
In questo caso, la stazione 13 di prova è provvista di un dispositivo per la captazione magnetica delle microplastiche conduttrici (cioè addizionate con polveri di metalli oppure grafite) che vengono generate durante la fase di test all’interno della camera 4 di prova. Secondo una prima variante, il dispositivo per la captazione magnetica è realizzato mediante una piastra magnetica (cioè realizzata in una materiale magnetico) disposta ad una determinata distanza ed in prossimità dello pneumatico 2.
Secondo una preferita variante, la piastra magnetica presenta un profilo che riproduce il profilo di un parafango di una vettura che circonda, almeno parzialmente, lo pneumatico 2 per simulare le reali condizioni di rotolamento sulla pavimentazione stradale.
La stazione 13 di prova è inoltre provvista di un dispositivo 18 per misurare la velocità del flusso di aria che scorre all’interno della camera 4 di prova; vantaggiosamente, il dispositivo 18 per misurare la velocità del flusso di aria è realizzato mediante un tubo di Pitot che viene investito dal flusso di aria che scorre all’interno della camera 4 di prova.
Secondo una prima e preferita forma realizzativa, la stazione 13 di prova comprende inoltre almeno un dispositivo 19 ottico, in particolare una videocamera, disposta in una posizione affacciata a ed in prossimità dello pneumatico 2 in modo da inquadrare in uso almeno una porzione di analisi dello pneumatico 2. Il dispositivo 19 ottico è destinato a rilevare le traiettorie delle microplastiche (in particolare, dell’agente tracciante) generate dal rotolamento dello pneumatico 2 sul dispositivo 14 di contrasto durante la fase di test. Il dispositivo 19 ottico è collegato rigidamente ad un organo di supporto in modo da ridurre le possibili sorgenti di vibrazioni. Si è verificato sperimentalmente che dispositivi 19 ottici comprendenti sensori noti di tipo CCD (charge-coupled device) oppure CMOS (metal-oxide-semiconductor) sono contraddistinti da un ridotto rumore di fondo e sono in grado di offrire prestazioni soddisfacenti. La stazione 13 di prova comprende una unità 20 di rilevamento dati collegata al dispositivo 19 ottico e comunicante con una unità 21 esterna di supervisione, generalmente un computer.
Durante la fase di test, il dispositivo 19 ottico rileva in continuo delle immagini della porzione di analisi e le trasmette alla unità 20 di rilevamento dati. L’unità 21 esterna di supervisione è destinata ad utilizzare le immagini della porzione di analisi per ottenere indicazioni sulle traiettorie delle microplastiche generate durante la detta fase di test.
Il metodo per l’analisi aerodinamica delle emissioni di microplastiche prevede quindi di costruire 2 lo penumatico e realizzare una fase di test di durata prestabilita in cui portare in rotazione lo pneumatico 2 attorno al proprio asse X in determinate condizioni di velocità e carico applicato; durante la fase di test, lo pneumatico 2 scorre sul dispositivo 14 di contrasto per simulare il rotolamento sulla pavimentazione stradale.
Successivamente si procede a raccogliere le microplastiche generate dalla abrasione dello pneumatico 2 durante la fase di test e che si sono depositate sul collettore 11 di raccolta e/oppure sul dispositivo per la captazione magnetica per ottenere una indicazione della quantità e delle dimensioni delle microplastiche generate durante la detta fase di test.
La fase di costruzione dello pneumatico 2 può prevedere una fase in cui dotare il battistrada di un agente tracciante destinato a rendere visibili le traiettorie delle microplastiche generate dal rotolamento dello pneumatico 2 sul dispositivo 14 di contrasto durante la fase di test. In particolare, è possibile prevedere di applicare l’agente tracciante sulla superficie periferica/esterna del battistrada dello penumatico finito e/o costruire il battistrada dello pneumatico 2 drogando i polimeri con delle polveri di metalli elettro conduttori (ad esempio, rame, argento oppure oro) oppure di grafite.
Nel caso sia previsto il dispositivo 19 ottico, il metodo prevede di acquisire in continuo immagini della porzione di analisi durante la rotazione dello pneumatico 2. L’unità 21 esterna di supervisione è predisposta per analizzare le dette immagini per ottenere indicazioni sulle traiettorie delle microplastiche generate durante la detta fase di test.
La macchina 1 per l’analisi aerodinamica delle emissioni di microplastiche generate dal rotolamento di uno pneumatico 2 ed il metodo fin qui descritti presentano alcuni vantaggi. In particolare, consentono di simulare il normale funzionamento dello pneumatico 2 per realizzare una analisi aerodinamica efficace ed affidabile delle emissioni di microplastiche generate dal suo rotolamento sulla pavimentazione stradale.
ELENCO DEI NUMERI DI RIFERIMENTO DELLE FIGURE
1 macchina
2 pneumatico
3 galleria del vento
4 camera di prova
5 convergente
6 divergente
7 ventola
8 deflettori di flusso
9 condotti
10 generatore di fumo
11 collettore di raccolta
12 dispositivo di condizionamento
13 stazione di prova
14 dispositivo di contrasto
15 tappeto mobile
16 nastro
17 elemento di pulizia
18 dispositivo di misura velocità
19 dispositivo ottico
20 unità di rilevamento dati
21 unità esterna di supervisione
X asse di rotazione

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1.- Una macchina (1) per l’analisi aerodinamica delle emissioni di microplastiche generate dal rotolamento di uno pneumatico (2) comprendente: una galleria (3) del vento avente un condotto convergente (5) per indirizzare un flusso di aria all’interno di una camera (4) di prova ed un condotto divergente (6) da cui fuoriesce il flusso di aria proveniente dalla camera (4) di prova; una stazione (13) di prova ricavata all’interno della camera (4) di prova e destinata ad accogliere uno pneumatico (2) e avente un dispositivo (14) di contrasto disposto, in uso, al di sotto dello pneumatico (2), una cui porzione riproduce le caratteristiche dell’asfalto e su cui lo pneumatico (2) scorre durante una fase di test per simulare il rotolamento su una pavimentazione stradale; e mezzi (11, 19) atti a rilevare le traiettorie di e/o raccogliere le microplastiche generate dal rotolamento dello pneumatico (2) sul dispositivo (14) di contrasto durante la fase di test. 2.- Macchina secondo la rivendicazione 1, in cui i detti mezzi (11, 19) comprendono almeno un dispositivo (19) ottico disposto in una posizione affacciata a ed in prossimità dello pneumatico (2) in modo da inquadrare almeno una porzione di analisi dello pneumatico (2) e rilevare la direzione di emissione delle microplastiche generate dal rotolamento dello pneumatico (2) sul dispositivo (14) di contrasto durante la fase di test. 3.- Macchina secondo la rivendicazione 1 oppure 2, in cui i detti mezzi (11, 19) comprendono un dispositivo per la captazione magnetica delle microplastiche conduttrici generate dal rotolamento dello pneumatico (2) sul dispositivo (14) di contrasto durante la fase di test. 4.- Macchina secondo la rivendicazione 3, in cui il dispositivo per la captazione magnetica comprende almeno una piastra magnetica disposta ad una determinata distanza ed in prossimità dello pneumatico (2). 5.- Macchina secondo la rivendicazione 4, in cui la piastra magnetica presenta un profilo che riproduce il profilo di un parafango di una vettura che circonda, almeno parzialmente, lo pneumatico (2). 6.- Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i detti mezzi (11, 19) comprendono un collettore (11) di raccolta delle microplastiche generate dal rotolamento dello pneumatico (2) sul dispositivo (14) di contrasto durante la fase di test, preferibilmente disposto a valle del condotto divergente (6); in cui, il detto collettore (11) di raccolta è preferibilmente realizzato come un filtro che presenta le stesse dimensioni della sezione di uscita del condotto divergente (6). 7.- Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il dispositivo (14) di contrasto è realizzato mediante un tappeto (15) mobile; in cui il tappeto (15) mobile comprende un nastro (16) che scorre su due rulli ed è realizzato mediante l’alternanza di settori rigidi (sostanzialmente incurvabili e indeformabili) che riproducono le caratteristiche dell’asfalto e settori flessibili per consentire la curvatura del nastro (16) stesso in corrispondenza dei rulli. 8.- Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6, in cui il dispositivo (14) di contrasto è realizzato mediante un tamburo girevole attorno ad un asse di rotazione e avente una superficie periferica esterna rigida che riproduce le caratteristiche dell’asfalto. 9.- Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti e comprendente un elemento (17) per la pulizia superficiale del dispositivo (14) di contrasto su cui scorre lo pneumatico (2); in cui, l’elemento (17) di pulizia è preferibilmente realizzato mediante un elemento aspiratore e/o raschiatore posto al di sotto del dispositivo (14) di contrasto e opposto rispetto allo pneumatico (2). 10.- Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la stazione (13) di prova è provvista di un dispositivo (18) per misurare la velocità del flusso di aria che scorre all’interno della camera (4) di prova; in cui, il dispositivo (18) per misurare la velocità del flusso di aria è preferibilmente realizzato mediante un tubo di Pitot. 11.- Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti e comprendente un dispositivo (12) di condizionamento realizzato per mantenerne la temperatura del flusso di aria all’interno di un intervallo di valori prestabilito; in cui il dispositivo (12) di condizionamento è preferibilmente disposto a valle del condotto divergente (6). 12.- Metodo per l’analisi aerodinamica delle emissioni di microplastiche generate dal rotolamento di uno pneumatico (2) comprendente le seguenti fasi: alloggiare uno pneumatico (2) all’interno della camera (4) di prova di una galleria (3) del vento; realizzare una fase di test in cui portare in rotazione lo pneumatico (2) attorno al proprio asse (X) ed in cui lo pneumatico (2) scorre su un dispositivo (14) di contrasto per simulare il rotolamento su una pavimentazione stradale; e rilevare le traiettorie di e/o raccogliere le microplastiche generate dal rotolamento dello pneumatico (2) sul dispositivo (14) di contrasto durante la detta fase di test. 13.- Metodo secondo la rivendicazione 12, in cui la fase di test è realizzata applicando un carico verticale allo pneumatico (2). 14.- Metodo secondo la rivendicazione 12 oppure 13 e comprendente l’ulteriore fase di dotare il battistrada dello pneumatico (2) di un agente tracciante destinato a rendere visibili le traiettorie delle microplastiche generate dal rotolamento dello pneumatico (2) sul dispositivo (14) di contrasto durante la fase di test. 15.- Metodo secondo la rivendicazione 14 e comprendente le ulteriori fasi di: costruire il battistrada dello pneumatico (2) drogando i polimeri con delle polveri di metalli elettro conduttori oppure di grafite; accoppiare il battistrada ad una tela di carcassa in modo da ottenere uno pneumatico (2) crudo; e sottoporre lo pneumatico (2) crudo ad un processo di vulcanizzazione per ottenere uno pneumatico (2) finito. 16.- Metodo secondo una delle rivendicazioni da 12 a 15 e comprendente le ulteriori fasi di: acquisire in continuo delle immagini della porzione di analisi durante la rotazione dello pneumatico (2); analizzare le dette immagini per ottenere indicazioni sulle traiettorie delle microplastiche generate durante la detta fase di test.
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