IT201900006904A1 - Apparato per l’ancoraggio su palificazioni verticali integrante un dispositivo di salvataggio immediato - Google Patents

Description

Descrizione della domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo:

“Apparato per l’ancoraggio su palificazioni verticali integrante un dispositivo di salvataggio immediato”.

Descrizione

La presente invenzione si riferisce a un apparato per l’ancoraggio su palificazioni verticali integrante un dispositivo di salvataggio immediato.

Più in particolare, la presente invenzione si riferisce a un apparato di protezione contro le cadute per palificazioni verticali, provvisto di un dispositivo atto a consentire il salvataggio dell’operatore addetto alle attività in quota al verificarsi di condizioni di emergenza.

Come è noto, sulle palificazioni verticali delle linee aeree telefoniche e di presa elettrica sono sovente necessari interventi di manutenzione, ispezione o riparazione e similari che richiedono l’accesso in quota e lo stazionamento temporaneo sulla palificazione stessa da parte di un operatore che rimane in appoggio o sospeso a diversi metri dal suolo. È quindi necessario predisporre mezzi e attrezzature idonee a garantire all’operatore la massima sicurezza, consentendogli in pari tempo un’ampia libertà dei movimenti.

Sono note al riguardo diverse soluzioni, che tuttavia consentono solo di prevenire le cadute dall’alto dell’operatore; in proposito si ricordano le piattaforme di lavoro aeree o elevabili, tipicamente portate da un veicolo, e il trovato descritto nel brevetto italiano n.

1.410.923 depositato a nome della stessa richiedente. Le soluzioni sopra citate comportano però un inconveniente di rilievo, in quanto non comprendono mezzi atti a consentire di effettuare il salvataggio di un operatore che, a seguito di caduta, malore o di altro tipo di incidente, rimanga sospeso in quota e non sia pertanto in condizione di scendere al suolo autonomamente; in tali circostanze, invece, la tempestività nell’esecuzione dell’intervento di soccorso risulta parametro di fondamentale importanza ai fini di scongiurare l’insorgenza della cosiddetta sindrome da sospensione inerte, condizione nota anche come harness hang syndrome (HHS), la cui evoluzione porta, in caso di mancato intervento, al decesso per insufficienza cardiocircolatoria e ischemia cerebrale in un tempo medio di 15-20 minuti.

Altro inconveniente delle note soluzioni è riferito a un secondo parametro di fondamentale importanza, da considerare e tenere presente durante le gestioni di un’emergenza, ovvero alla protezione dai rischi per il soccorritore. Questi, infatti, potrebbe effettuare le manovre di soccorso di un operatore infortunato che si trovi sospeso nella propria imbragatura solo dopo aver effettuato l’accesso in quota mediante un kit dotato di paranco; questo kit permette il sollevamento di un infortunato a seguito di una caduta, lo sgancio dal dispositivo anticaduta su cui l’infortunato è rimasto sospeso e la calata fino a terra. Tale apparato richiede però di essere installato al di sopra dell’infortunato ed espone quindi lo stesso soccorritore al concreto rischio di una caduta dall’alto durante tutto il tempo necessario all’esecuzione delle manovre.

Scopo della presente invenzione è quello di ovviare agli inconvenienti sopra lamentati.

Più in particolare, lo scopo della presente invenzione è quello di provvedere un apparato per l’ancoraggio su palificazioni verticali nel quale è integrato un dispositivo atto a consentire il salvataggio dell’operatore addetto alle attività in quota al verificarsi di condizioni di emergenza.

Ulteriore scopo dell’invenzione è quello di provvedere un apparato atto a proteggere da possibili rischi il soccorritore che interviene in soccorso di un operatore infortunatosi e sospeso in quota, nel rispetto delle norme di riferimento e degli obblighi circa l’attuazione di un piano di salvataggio a fronte di emergenze che potrebbero insorgere durante il lavoro su dette palificazioni.

Ulteriore scopo dell’invenzione è quello di provvedere un apparato atto a consentire al soccorritore di effettuare da terra l’intervento di soccorso dell’infortunato.

Non ultimo scopo dell’invenzione è quello di provvedere un apparato che consenta al soccorritore di effettuare le operazioni di soccorso dell’operatore infortunato in modo rapido e agevole, senza la necessità di compiere sforzi fisici di rilievo.

Ulteriore scopo dell’invenzione è quello di provvedere un apparato come sopra definito atto a garantire un elevato livello di resistenza e affidabilità nel tempo, tale inoltre da poter essere facilmente ed economicamente realizzato.

Questi e altri scopi ancora vengono raggiunti dall’apparato per l’ancoraggio su palificazioni verticali della presente invenzione in accordo con la rivendicazione principale.

Le caratteristiche costruttive e funzionali dell’apparato per l’ancoraggio su palificazioni verticali della presente invenzione potranno essere meglio comprese dalla dettagliata descrizione che segue, in cui si fa riferimento alle allegate tavole di disegni che ne rappresentano una forma di realizzazione preferita e non limitativa e in cui:

la figura 1 rappresenta schematicamente una vista frontale dell’apparato per l’ancoraggio su palificazioni verticali secondo la tecnica nota;

la figura 2 rappresenta schematicamente una vista frontale dell’apparato per l’ancoraggio su palificazioni verticali integrante il dispositivo di salvataggio immediato secondo l’invenzione;

la figura 3 rappresenta schematicamente una vista frontale dello stesso apparato sul quale l’operatore è rimasto sospeso a seguito di caduta o infortunio;

la figura 4 rappresenta schematicamente una vista frontale dello stesso apparato sul quale interviene da terra il soccorritore per eseguire le eventuali manovre preliminari di sollevamento dell’infortunato;

la figura 5 rappresenta schematicamente una vista frontale dello stesso apparato sul quale interviene da terra il soccorritore per eseguire la successiva manovra di calata dell’operatore sospeso; la figura 6 rappresenta schematicamente, in vista frontale, i componenti atti a effettuare le manovre di sollevamento e successiva discesa per il salvataggio dell’operatore infortunato da parte del soccorritore.

Con riferimento iniziale alla figura 1, un apparato di ancoraggio su palificazioni verticali, corrispondente alla soluzione tutelata dalla stessa richiedente nel citato brevetto italiano, è indicato nel complesso con 10 e comprende un elemento di appoggio a bicchiere 14 con intelaiatura 16 di irrigidimento e con anelli 18 in cui sono inserite e agganciate la corda di risalita 20 e un cordino di stabilizzazione 22 con ancoraggio 40 a terra; l’elemento di appoggio 14 è calzato sull’estremità superiore del palo, indicato con 12, per mezzo di un’asta telescopica o equivalenti mezzi. La corda 20 è fissata all’imbragatura dell’operatore attraverso un dispositivo anticaduta di tipo guidato 44, schematizzato alle figure 1 e 2, e la risalita lungo il palo 12 dell’operatore stesso può essere agevolata dall’utilizzo di ramponi 26.

L’apparato per l’ancoraggio su palificazioni verticali integrante un dispositivo di salvataggio immediato secondo l’invenzione è indicato con 10’ alle figure 2 e 3, nelle quali i componenti comuni con la soluzione nota di figura 1 sono indicati con gli stessi riferimenti numerici. In detto apparato 10’, uno degli anelli 18 dell’elemento di appoggio a bicchiere 14 definisce l’organo per il collegamento di un connettore 28, con ancoraggio girevole atto soprattutto a evitare l’accidentale attorcigliamento della corda 20, all’estremità inferiore del quale è fissata una carrucola 30. Su detta carrucola scorre la corda medesima collegata all’imbragatura dell’operatore, schematizzato con 32. Un ramo di detta corda 20 è inserito in un discensore di salvataggio 36, installato e vincolato di preferenza in prossimità del suolo con un ancoraggio 34 e quindi atto a essere agevolmente raggiunto e azionato da parte del soccorritore, indicato con 42. Detto discensore di salvataggio 36 è costituito da un dispositivo in linea con la norma UNI EN 341, che individua detti dispositivi utilizzabili nelle operazioni di soccorso in cui l’intervento richieda il trasporto di una o più persone a partire da una posizione più elevata a un’altra posta a un livello inferiore. Il discensore 36 comprende una leva 38 atta al controllo dello scorrimento della corda 20, la cui lunghezza complessiva è almeno pari, o preferibilmente superiore, a tre volte l’altezza del palo 12, per poter all’occorrenza essere rilasciata gradualmente dal soccorritore 42 e condurre a terra in sicurezza l’operatore 32. Una volta effettuata la regolazione della corda 20, garantendo una lunghezza del ramo libero della corda a valle del discensore pari almeno all’altezza del palo, la leva 38 del discensore 36 viene posta in posizione di blocco e, di preferenza, viene pure effettuato un nodo di sicurezza all’estremità libera della corda medesima per ovviare al pericolo di una eventuale errata valutazione per difetto dell’altezza del palo 12, dalla quale dipende la distanza massima di calata dell’operatore 32 infortunato. Il cordino di stabilizzazione 22, un’estremità del quale è collegata a uno degli anelli 18 dell’elemento di appoggio 14, è vincolato a terra con l’ancoraggio 40 posto in posizione prossima all’ancoraggio 34 della corda 20.

La figura 2 illustra la condizione di normalità in cui l’operatore 32 è in posizione normale di lavoro sul palo 12, con un’estremità del cordino di stabilizzazione 22 e della corda 20 rispettivamente collegati all’ancoraggio 40 e al discensore 36, a sua volta vincolato all’ancoraggio 34; l’imbragatura dell’operatore 32 è collegata alla corda 20, nella sua parte che scende dalla carrucola 30 ed è opposta a quella collegata al discensore 36.

La figura 3 illustra, invece, la condizione in cui l’operatore 32, ad esempio a causa di un malore, è sospeso sulla corda 20, staccato dal palo 12 e immobile; questa condizione richiede pertanto l’intervento del soccorritore 42, il quale (vedasi la figura 5) aziona la leva 38 del discensore di salvataggio 36 muovendola in avanti e all’indietro nel senso indicato dalla freccia “F” e lasciando quindi scorrere progressivamente la corda 20 nel senso indicato dalle frecce “F1”. Come la stessa figura 5 schematizza, l’operatore 32 viene condotto ad abbassarsi progressivamente fino a toccare il suolo, rendendo così possibile liberarlo dall’imbragatura e avviarlo al mezzo di soccorso. Il tutto in termini di totale sicurezza anche per il soccorritore 42, che opera solo da terra e non è quindi costretto a effettuare alcun intervento di soccorso in quota, con i correlati rischi di accidentale caduta.

Secondo un’ulteriore vantaggiosa caratteristica, il trovato della presente invenzione prevede, all’occorrenza, la possibilità di sollevare l’operatore 32 infortunato prima di effettuarne la calata a terra, come schematizzato alla figura 4; ciò avviene grazie alla previsione di una maniglia bloccante 24 che interagisce con la carrucola 30. Tale manovra si può rendere necessaria, ad esempio, nel caso in cui i ramponi dell’operatore 32 infortunato restino bloccati nel palo 12 e quindi rendano impossibile calare immediatamente l’operatore 32 infortunato. La maniglia bloccante 24 viene installata sul ramo della corda 20 compreso tra il discensore di salvataggio 36 e la sommità del palo 12; un foro presente sulla maniglia bloccante 24 permette di collegare, tramite il connettore 28, la carrucola 30 nella quale è stato fatto passare il ramo libero della corda 20. Viene così realizzato un paranco che riduce la forza necessaria al soccorritore 42 per il sollevamento dell’operatore 32 infortunato. Viene altresì realizzata una deviazione della corda 20, per consentire allo stesso soccorritore 42 di manovrarla in migliori condizioni di lavoro: infatti, il ramo libero della corda 20 arriva ora dall’alto e il soccorritore 42 può sfruttare il proprio peso durante la manovra di sollevamento dell’operatore 32 infortunato.

Come si può rilevare da quanto precede, sono evidenti i vantaggi che l’invenzione consegue.

Oltre a rendere possibile e agevole la risalita su pali 12 e la stabilizzazione sugli stessi da parte di un operatore 32, l’apparato della presente invenzione integra un dispositivo di salvataggio immediato; tale dispositivo permette a un soccorritore 42 di intervenire da terra, quindi in totale sicurezza, per portare il necessario aiuto all’operatore che non fosse in condizioni di autogestirsi e ricondurlo rapidamente al suolo per prestargli la necessaria assistenza.

Benché l’invenzione sia stata sopra descritta con particolare riferimento a una sua forma di realizzazione, data solo a scopo esemplificativo e non limitativo, numerose modifiche e varianti appariranno evidenti a un tecnico del ramo alla luce della descrizione sopra riportata. La presente invenzione, pertanto, intende abbracciare tutte le modifiche e le varianti che rientrano nello spirito e nell’ambito delle rivendicazioni che seguono.

Claims (7)

1. Rivendicazioni 1. Un apparato per l’ancoraggio su palificazioni verticali integrante un dispositivo per il salvataggio immediato di un operatore (32) infortunato, comprendente un elemento di appoggio a bicchiere (14), calzato sull’estremità superiore di un palo (12) sul quale sale l’operatore stesso, provvisto di un’intelaiatura (16) di irrigidimento e di uno o più anelli (18) per una corda di risalita (20) e per un cordino di stabilizzazione (22) ancorato a terra, caratterizzato dal fatto che a uno degli anelli (18) dell’elemento di appoggio a bicchiere (14) è collegato un connettore (28), all’estremità inferiore del quale è fissata una carrucola (30) sulla quale scorre la stessa corda di risalita (20) collegata all’imbragatura dell’operatore (32), un’estremità di detta corda (20) essendo inserita in un discensore di salvataggio (36).
2. 2. L’apparato secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il discensore di salvataggio (36) è vincolato a terra con un ancoraggio (34) azionabile da un soccorritore (42).
3. 3. L’apparato secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che il discensore di salvataggio (36) comprende una leva (38) atta al controllo manuale dello scorrimento della corda (20) la cui lunghezza complessiva è almeno pari a tre volte l’altezza del palo (12) e definisce una lunghezza libera utile per la calata dell’operatore infortunato (32) pari ad almeno l’altezza del medesimo palo (12).
4. 4. L’apparato secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il cordino di stabilizzazione (22), un’estremità del quale è collegata a uno degli anelli (18) dell’elemento di appoggio (14), è vincolato a terra con un ancoraggio (40) posto in posizione prossima all’ancoraggio (34) della corda (20).
5. 5. L’apparato secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il connettore (28) collegato a uno degli anelli (18) dell’elemento di appoggio a bicchiere (14) è provvisto di ancoraggio girevole.
6. 6. L’apparato secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere una maniglia bloccante (24) interagente con la carrucola (30).
7. 7. L’apparato secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la maniglia bloccante (24) è installata sul ramo della corda (20) compreso tra il discensore di salvataggio (36) e la sommità del palo (12), detta maniglia bloccante essendo provvista di un foro atto a collegare, tramite il connettore 28, la carrucola (30) attraversata dal ramo libero della corda (20).