IT201900006684A1 - Meccanismo di supporto per supportare in modo regolabile in altezza un parabrezza su di un veicolo del tipo a sella e metodo relativo - Google Patents

Meccanismo di supporto per supportare in modo regolabile in altezza un parabrezza su di un veicolo del tipo a sella e metodo relativo Download PDF

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IT201900006684A1
IT201900006684A1 IT102019000006684A IT201900006684A IT201900006684A1 IT 201900006684 A1 IT201900006684 A1 IT 201900006684A1 IT 102019000006684 A IT102019000006684 A IT 102019000006684A IT 201900006684 A IT201900006684 A IT 201900006684A IT 201900006684 A1 IT201900006684 A1 IT 201900006684A1
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IT
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Application number
IT102019000006684A
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Inventor
Marco Guzzetti
Original Assignee
Yamaha Motor Co Ltd
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B62LAND VEHICLES FOR TRAVELLING OTHERWISE THAN ON RAILS
    • B62JCYCLE SADDLES OR SEATS; AUXILIARY DEVICES OR ACCESSORIES SPECIALLY ADAPTED TO CYCLES AND NOT OTHERWISE PROVIDED FOR, e.g. ARTICLE CARRIERS OR CYCLE PROTECTORS
    • B62J17/00Weather guards for riders; Fairings or stream-lining parts not otherwise provided for
    • B62J17/02Weather guards for riders; Fairings or stream-lining parts not otherwise provided for shielding only the rider's front
    • B62J17/04Windscreens

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  • Lock And Its Accessories (AREA)
  • Vehicle Body Suspensions (AREA)
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  • Mechanical Control Devices (AREA)

Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“MECCANISMO DI SUPPORTO PER SUPPORTARE IN MODO REGOLABILE IN ALTEZZA UN PARABREZZA SU DI UN VEICOLO DEL TIPO A SELLA E METODO RELATIVO”
La presente invenzione riguarda un meccanismo di supporto per supportare in modo regolabile in altezza un parabrezza su di un veicolo del tipo a sella.
La presente invenzione riguarda inoltre un metodo per regolare l’altezza di un parabrezza di un veicolo del tipo a sella.
I veicoli del tipo a sella sono noti comprendere un corpo, una ruota anteriore ed una ruota posteriore, che sono collegate operativamente al corpo.
I veicoli del tipo a sella sono anche noti comprendere una ruota posteriore e due ruote anteriori, o una ruota anteriore e due ruote posteriori, o due ruote anteriori e due ruote posteriori.
Inoltre, sono noti veicoli del tipo a sella con due ruote anteriori o posteriori, che sono montate in modo da essere inclinate rispetto al corpo.
I veicoli del tipo a sella possono essere configurati in una varietà di modi, ad esempio come motocicli o scooter.
I veicoli del tipo a sella comprendono generalmente un parabrezza anteriore.
I parabrezza anteriori sono generalmente usati per schermare il motociclista dal flusso di aria causato dal movimento del veicolo o dai detriti della strada.
La quantità di flusso di aria ricevuta dal motociclista dipende dall’altezza del parabrezza, che a sua volta corrisponde ad una posizione del parabrezza stesso.
In particolare, più alto è il parabrezza, minore sarà la quantità di flusso di aria che colpisce il motociclista.
Tuttavia, più alto è il parabrezza, maggiore sarà la resistenza aerodinamica, che agisce sul veicolo.
Vari parabrezza regolabili in altezza sono stati proposti secondo le preferenze di guida del motociclista, l’uso del veicolo e simili.
Per esempio, EP-A-3192729, a nome della stessa richiedente, descrive un veicolo del tipo a sella comprendente un meccanismo di supporto, che supporta il parabrezza ad un’altezza regolabile rispetto al corpo del veicolo.
In maggiore dettaglio, il meccanismo di supporto comprende:
- un primo telaio fisso, che è fissato al corpo del veicolo; e
- un secondo telaio, che è fissato al parabrezza e che è mobile rispetto al primo telaio fisso, al fine di regolare l’altezza del parabrezza.
In maggiore dettaglio, il secondo telaio e, pertanto, il parabrezza possono essere posizionati in una pluralità di posizioni di blocco discrete e rispettive altezze discrete rispetto al primo telaio fisso. In modo ancora più preciso, una data posizione di blocco del parabrezza corrisponde ad un’altezza relativa del parabrezza.
A tale scopo, il primo telaio fisso comprende una pluralità di primi denti e primi incavi alternati gli uni agli altri.
Il secondo telaio comprende una pluralità di secondi denti e secondi incavi alternati gli uni agli altri.
I primi denti impegnano rispettivi secondi incavi nonché i secondi denti impegnano rispettivi primi incavi.
I primi e i secondi denti hanno una sezione trasversale longitudinale a triangolo complementare, in particolare una sezione trasversale a forma di dente di sega.
In tal modo, in ciascuna posizione di blocco, i secondi denti del secondo telaio impegnano rispettivi primi incavi diversi del primo telaio.
L’utente regola l’altezza del parabrezza determinando lo scorrimento del secondo telaio rispetto al primo telaio, da una posizione di blocco a un’altra posizione di blocco.
La più piccola regolazione possibile dell’altezza del parabrezza è limitata dal passo dei primi e dei secondi denti, ovvero dalle loro dimensioni longitudinali.
Il meccanismo di supporto comprende inoltre due dadi di regolazione, che sono inseriti dall’utente all’interno di rispettive sedi definite dal primo telaio fisso, in modo tale da assicurare il secondo telaio e, pertanto, il parabrezza al primo telaio fisso nella posizione di blocco desiderata e all’altezza desiderata.
Poiché almeno due dadi sono usati per fissare il parabrezza al primo telaio fisso, è necessario che il motociclista usi entrambi le mani per spostare dapprima il parabrezza e serrare i dadi successivamente.
Inoltre, il meccanismo di supporto noto consente al motociclista di regolare l’altezza del parabrezza soltanto in una pluralità di posizioni discrete. Di conseguenza, il parabrezza di EP-A-3192729 può essere regolato ad un’altezza che è adatta al motociclista, ma che è subottimale per la riduzione della resistenza aerodinamica, o viceversa.
Si percepisce quindi la necessità all’interno del settore di fornire un meccanismo di supporto, che possa essere opportunamente regolato usando soltanto una mano e in un singolo movimento, in modo tale da facilitare l’operazione di regolazione.
Inoltre, si percepisce la necessità all’interno del settore di consentire una regolazione continua dell’altezza del parabrezza.
Uno scopo della presente invenzione è fornire un meccanismo di supporto, che consente di soddisfare almeno una delle necessità summenzionate in un modo semplice ed efficace in termini di costo.
Questo scopo è conseguito mediante un meccanismo di supporto, come rivendicato nella rivendicazione 1.
La presente invenzione riguarda inoltre un metodo per regolare l’altezza di un parabrezza di un veicolo del tipo a sella, come rivendicato nella rivendicazione 16.
Una forma di realizzazione preferita, non limitativa, della presente invenzione sarà descritta a titolo esemplificativo in riferimento ai disegni allegati, in cui:
- la figura 1 è una vista laterale di un veicolo del tipo a sella con un meccanismo di supporto per supportare un parabrezza anteriore in un modo regolabile in altezza secondo la presente invenzione;
- le figure 2a e 2b sono viste laterali in una scala ingrandita del meccanismo di supporto della figura 1 con il parabrezza disposto ad altezze rispettive diverse l’una dall’altra;
- le figure 3 e 4 sono viste in prospettiva in una scala ingrandita del meccanismo di supporto delle figure 1 e 2 rispettivamente in una posizione sbloccata e in una posizione bloccata;
- le figure 5 e 6 sono viste posteriori in una scala ingrandita del meccanismo di supporto delle figure da 1 a 4 con il parabrezza disposto ad altezze rispettive diverse l’una dall’altra;
- le figure 7 e 8 sono viste in prospettiva in una scala ingrandita del meccanismo di supporto delle figure da 1 a 6, rispettivamente in una vista in esploso e in una vista assemblata;
- le figure 9 e 10 sono sezioni trasversali in un’ulteriore scala ingrandita del meccanismo di supporto delle figure da 1 a 8, rispettivamente lungo la linea IX-IX della figura 3 e lungo la linea X-X della figura 4, con parti rimosse per chiarezza; e
- la figura 11 è un grafico della forza esercitata dal meccanismo di supporto delle figure da 1 a 10 sul veicolo in funzione della posizione del meccanismo di supporto.
In riferimento alla figura 1, il numero 1 indica un veicolo del tipo a sella.
Nella forma di realizzazione mostrata, il veicolo del tipo a sella è un motociclo. In alternativa, il veicolo del tipo a sella è uno scooter.
Nel seguito della presente descrizione, le espressioni come “anteriore”, “posteriore”, “inferiore”, “verso l’alto” e “verso il basso” sono usate in riferimento ad una direzione di avanzamento e una posizione di funzionamento normali del motociclo 1 mostrato nelle figure allegate.
Il motociclo 1 comprende sostanzialmente:
- un corpo 2;
- una ruota anteriore 3 e una ruota posteriore 4; e - un meccanismo di supporto 35, per supportare un parabrezza anteriore 6 in una pluralità di posizioni regolabili rispetto al corpo 2.
In dettaglio, il meccanismo di supporto 35 comprende (figure 2a, 2b, da 3 a 8):
- un telaio stazionario 5, che è fissato al corpo 2 attraverso primi mezzi di collegamento noti e non mostrati;
- il parabrezza 6; e
- un telaio regolabile 7, che è fissato al parabrezza 6, mediante l’uso di secondi mezzi di collegamento noti e non mostrati.
Nella forma di realizzazione mostrata, il telaio regolabile 7 è realizzato in plastica.
Il telaio stazionario 5 comprende un corpo principale inferiore 5a e una coppia di bracci 5b, che sporgono verso l’alto dal corpo 5a e sono distanziati tra loro.
Analogamente, il telaio regolabile 7 comprende un corpo principale inferiore 7a e una coppia di bracci 7b, che sporgono verso l’alto dal corpo 7a e sono distanziati tra loro.
I corpi 5a, 7a si sovrappongono tra loro. I bracci 5b, 7b si sovrappongono tra loro.
Inoltre, come mostrato nelle figure da 5 a 8, il telaio stazionario 5 comprende guide 8, 9 e 10, che si estendono longitudinalmente al telaio stazionario 5 e parallelamente a una direzione X.
Il telaio regolabile 7 comprende una pluralità di elementi scorrevoli 11, 12, 13, tre nella forma di realizzazione mostrata, che sono montati in modo scorrevole parallelamente alla direzione X all’interno delle relative guide 8, 9, 10.
È inoltre possibile definire un asse Y, perpendicolare alla direzione X e ai telai 5, 7 e un asse Z, perpendicolare alla direzione X e all’asse Y. Gli assi Y e Z definiscono un piano P.
Quando gli elementi scorrevoli 11, 12, 13 sono impegnati con le guide corrispondenti 8, 9 e 10, il telaio regolabile 7 può scorrere rispetto al telaio stazionario 5 lungo la direzione X.
Siccome il parabrezza 6 è fissato al telaio regolabile 7, il parabrezza 6 si sposta solidalmente con il telaio regolabile 7.
Gli elementi scorrevoli 11 e 12 sporgono dai rispettivi bracci 7b del telaio regolabile 7 verso il telaio stazionario 5. Le guide 8, 9 sono formate all’interno di rispettivi bracci 5b del telaio stazionario 5.
L’elemento scorrevole 13 sporge dal corpo principale 7a e la guida 10 è formata all’interno del corpo principale 5a.
In particolare, gli elementi scorrevoli 11 e 12 sono dotati di un foro passante 16 ciascuno, che si estende parallelamente all’asse Z (figura 7).
Le guide 8, 9 e 10 sono formate simili a rettangoli, aventi una certa lunghezza, misurata parallela alla direzione X, ed una certa larghezza, misurata parallelamente all’asse Z. Pertanto, le guide 8, 9 e 10 sono piane e senza denti.
Inoltre, l’elemento scorrevole 13 è dotato di un elemento di arresto 38 in corrispondenza del suo lato rivolto verso il telaio stazionario 5. Come mostrato nelle figure da 5 a 8, l’elemento di arresto 38 è solidale all’elemento scorrevole 13 ed è più grande della larghezza della guida 10.
In maggiore dettaglio, quando gli elementi scorrevoli 11, 12, 13 sono impegnati con le guide corrispondenti 8, 9 e 10, l’elemento di arresto 38 sporge dalla guida 10, mentre è a contatto con il telaio stazionario 5, come mostrato nelle figure 5, 6 e 8.
Grazie all’elemento di arresto 38, quando il telaio regolabile 7 è spostato rispetto al telaio stazionario 5 parallelamente alla direzione X, viene impedito al telaio regolabile 7 di disimpegnarsi dal telaio stazionario 5.
La lunghezza delle guide 8, 9, 10 definisce la corsa del parabrezza 6 lungo la direzione X.
In modo vantaggioso, il meccanismo di supporto 35 comprende una maniglia 14 (figure 3, 4, 9, 10), che è solidalmente mobile con il telaio regolabile 7; la maniglia 14 comprende mezzi di impegno 15 ed è selettivamente mobile in una pluralità di posizioni di blocco L (una delle quali è mostrata nelle figure 4, 10), in cui i mezzi di impegno 15 bloccano il telaio regolabile 7 sul telaio stazionario 5 o in una pluralità di posizioni di sblocco U (una delle quali è mostrata nelle figure 3, 9) in cui i mezzi di impegno 15 lasciano libero il movimento del telaio regolabile 7 rispetto al telaio stazionario 5.
In particolare, per ciascuna posizione del telaio regolabile 7 lungo la direzione X, è possibile identificare una posizione di blocco L e una relativa posizione di sblocco U della maniglia 14.
In dettaglio, la maniglia 14 comprende:
- una porzione di presa 14a, che può essere tenuta con una singola mano dal motociclista; e
- una coppia di bracci 14b che sporgono dalla porzione di presa 14a e incernierati ai fori rispettivi 16 con due perni 18 attorno all’asse Z. Di conseguenza, la maniglia 14 può essere commutata dalla posizione di blocco L alla posizione di sblocco U, mediante la sua rotazione attorno all’asse Z.
Nella forma di realizzazione mostrata, i mezzi di impegno 15 comprendono due camme 32,33, distanziate tra loro (figure 3, 4).
In particolare, le camme 32,33 sono solidali alla maniglia 14, pertanto possono anch’esse essere ruotate attorno all’asse Z.
In altri termini, la maniglia 14, le camme 32,33 e il telaio regolabile 7 formano un singolo gruppo.
Il meccanismo di supporto 35 comprende inoltre mezzi elastici 19 che sono interposti tra le rispettive camme 32,33 e il telaio stazionario 5. Nella forma di realizzazione mostrata, i mezzi elastici 19 comprendono una coppia di molle 17, associate a rispettive camme 32,33 (figure 3, 4, 9, 10).
Preferibilmente, le molle 17 fanno parte dello stesso singolo gruppo costituito dalla maniglia 14, dalle camme 32,33 e dal telaio regolabile 7.
Come risulterà evidente da quanto precede della presente descrizione, le camme 32, 33 sono accoppiate ad attrito contro il telaio stazionario 5 con una forza tangenziale T. Il valore T1 della forza tangenziale T è maggiore di un valore di soglia T0 ed è parallelo alla direzione X, quando la maniglia 14 è nella posizione di blocco L, in modo tale da mantenere bloccati il telaio stazionario 5 e il telaio regolabile 7 l’uno rispetto all’altro (figura 10).
Quando la maniglia 14 è nella posizione di sblocco U, il telaio stazionario 5 esercita sulle camme 32,33 un valore T2 di forza tangenziale T, che è inferiore al valore di soglia T0, in modo tale da rendere il telaio regolabile 7 liberamente mobile lungo la direzione X rispetto al telaio stazionario 5 (figure 3 e 9).
In particolare, ciascuna camma 32,33 definisce rispettive posizioni di estremità dei bracci corrispondenti 14b della maniglia 14, che sono opposti alla porzione di presa 14a.
In dettaglio, ciascuna camma 32,33 comprende:
- un profilo 34, che entra a contatto con la relativa molla 17; e
- un profilo 37, che rimane sostanzialmente distaccato dalla relativa molla 17.
I profili 34 e 37 di ciascuna camma 32,33 sono uniti ad angolo, nella forma di mostrata, in un bordo 39, parallelo all’asse Z.
I profili 34,37 si estendono in modo eccentrico attorno all’asse Z delle relative camme 32,33.
Nella forma di realizzazione mostrata, ciascuna camma 32,33 comprende inoltre un rispettivo dente di arresto 36. Quando la maniglia 14 è nella posizione di blocco L, i denti di arresto 36 sono a contatto con gli elementi scorrevoli 11,12.
I denti di arresto 36 sono usati per impedire alla maniglia 14, quando ruota dalla posizione di sblocco U verso la posizione di blocco L, di ruotare oltre la posizione di blocco L.
In particolare, ciascuna molla 17 ha un’estensione prevalente parallela alla direzione X.
Ciascuna molla 17 comprende (figure 9 e 10):
- una coppia di porzioni 17a, che entrano a contatto con il telaio stazionario 5 in corrispondenza di ubicazioni distanziate parallele alla direzione X;
- una porzione di interazione 17b, che entra a contatto con una relativa camma 32,33 e interposta tra le rispettive porzioni 17a lungo la direzione X; e
- una coppia di porzioni curve 17c, ciascuna interposta tra rispettive porzioni 17a e la rispettiva porzione di interazione 17b lungo la direzione X.
In una condizione non deformata delle molle 17, le porzioni di interazione 17b sono interposte tra rispettive camme 32,33 e il telaio stazionario 5 lungo l’asse Y e si estendono sostanzialmente parallelamente alla direzione X.
Nella condizione non deformata, ciascuna molla 17 si estende in modo simmetrico rispetto al piano P.
Nella condizione non deformata, la porzione curva 17c di ciascuna molla 17 sporge dalla porzione di interazione 17b verso la maniglia 14.
Inoltre, le molle 17 comprendono rispettive aperture 17d, attraverso cui passano gli elementi scorrevoli 11,12.
In dettaglio, le camme 32,33 esercitano sulle relative molle 17 forze normali N, parallele all’asse Y.
In particolare, quando la maniglia 14 è impostata nella posizione di blocco L, la forza normale N è uguale ad un valore N1 (figure 10 e 11).
Come conseguenza della forza normale N e della conseguente deflessione elastica delle molle 17, le molle 17 esercitano a loro volta un'ulteriore forza sul telaio stazionario 5 in corrispondenza dei punti di contatto tra le molle 17 e il telaio stazionario 5.
Quest’ulteriore forza ha, per via dell’attrito, una componente parallela alla direzione X che è opposta e uguale in ampiezza rispetto alla forza tangenziale T.
Diversamente, quando la maniglia 14 è impostata nella posizione di sblocco U, la forza normale è uguale a un valore N2 (figure 9 e 11).
Nella forma di realizzazione mostrata, quando la maniglia 14 è impostata nella posizione di sblocco U, le camme 32,32 sono distanziate dal telaio stazionario 5 e il valore T2 è sostanzialmente nullo (si vedano le figure 3 e 9).
In ulteriore dettaglio, il valore di soglia T0 è il valore minimo della forza tangenziale T che deve esercitare il telaio stazionario 5 sulle molle 17, come conseguenza indiretta della forza normale N che esercitano le camme 32,33 sulle relative molle 17, in modo tale da mantenere mediante attrito il telaio regolabile 7 contro il telaio stazionario 5. Ciò significa che il valore T1 della forza tangenziale T è maggiore di o uguale a quello risultante dalle forze esterne che agiscono sul meccanismo di supporto 35 aventi una componente diretta verso il basso parallelamente alla direzione X, come ad esempio una forza peso.
Le camme 32,33 e le rispettive molle 17 sono formate in modo tale che la forza normale N esercitata dalle camme 32,33 sulle rispettive molle 17 segua l’andamento del grafico della figura 11.
In particolare, il grafico della forza normale N comprende un tratto crescente 25, quando la maniglia 14 si sposta dalla posizione di sblocco U verso una posizione intermedia S (non mostrata nelle figure 9 e 10), che è disposta tra la posizione di blocco L e la posizione di sblocco U.
Inoltre, il grafico della forza normale N comprende un tratto decrescente 26, quando la maniglia 14 si sposta da una posizione intermedia S alla posizione di blocco L.
Nella forma di realizzazione mostrata, il profilo 34 di ciascuna camma 32,33 entra a contatto con una relativa molla 17 su un primo e/o su un secondo lato 34a, 34b del piano P (rispettivamente il lato inferiore e il lato superiore in riferimento alle figure 9 e 10), opposti tra loro.
Quando la maniglia 14 è nella posizione di sblocco U (figure 3 e 9), il profilo 34 di ciascuna camma 32,33 interagisce con la porzione di interazione 17b della relativa molla 17 principalmente sul primo lato 34a del piano P. Diversamente, quando la maniglia 14 è nella posizione di blocco L (figure 4 e 10), il profilo 34 di ciascuna camma 32,33 interagisce con la porzione di interazione 17b della relativa molla 17 principalmente sul secondo lato 34b del piano P.
Come mostrato nelle figure 9 e 10, il profilo 34 di ciascuna camma 32,33 si avvicina al telaio stazionario 5 parallelamente all’asse Y quando, durante l’uso, la maniglia 14 si sposta dalla posizione di sblocco U alla posizione intermedia S, in modo da aumentare la deflessione elastica delle molle 17 parallela all’asse Y.
In questa condizione, quando la deflessione elastica aumenta, le distanze d del telaio stazionario 5 dalle rispettive porzioni di interazione 17b parallele all’asse Y diminuiscono a partire da un valore d1 (figura 9) ad un valore d2 (non mostrato).
Analogamente, il profilo 34 di ciascuna camma 32,33 si allontana dal telaio stazionario 5 parallelamente all’asse Y quando, durante l’uso, la maniglia 14 si sposta da una posizione intermedia S ad una posizione di sblocco U, in modo tale da diminuire la deflessione elastica delle molle 17 parallela all’asse Y.
Di conseguenza, quando la deflessione elastica diminuisce, le distanze d aumentano a partire dal valore d2 al valore d3 (figura 10).
Nella forma di realizzazione mostrata, il valore d2 è superiore ai valori d1, d3 delle distanze d parallele all’asse Y.
Preferibilmente, quando la maniglia 14 è nella posizione intermedia S, il profilo 34 si estende in modo simmetrico rispetto al piano P e la forza normale N è uguale ad un valore massimo Nmax (figura 11).
Come conseguenza indiretta del fatto che le camme 32,33 esercitano sulle molle 17 il valore massimo della forza normale N, il telaio stazionario 5 esercita sulle molle 17 un valore massimo corrispondente Tmax della forza tangenziale T, che è superiore al valore di soglia T0. Nmax corrisponde al valore massimo tra il tratto crescente 25 e il tratto decrescente 26 della forza normale N del grafico della figura 11.
In riferimento alla figura 10, conseguentemente all’azione delle forze normali N aventi valore N1 esercitate dalle relative camme 32,33 sulle rispettive porzioni di interazione 17b quando la maniglia 14 è nella posizione di blocco L, le porzioni di interazione 17b esercitano sulle rispettive camme 32,33 rispettive prime forze di reazione F1 in corrispondenza dei punti di contatto tra le rispettive camme 32,33 e le molle 17 parallele all’asse Y e indirizzate verso le camme 32,33. Le prime forze di reazione F1 hanno un’ampiezza uguale e una direzione opposta rispetto alle relative forze normali N aventi rispettivi valori N1.
L’asse Z è scostato dalle linee di azione parallele all’asse Y delle prime forze di reazione F1. Pertanto, un primo braccio di momento b1 può essere misurato tra la linea di azione di ciascuna prima forza di reazione F1 e l’asse Z. Di conseguenza, le prime forze di reazione F1 generano rispettive prime coppie M1 (in senso antiorario in riferimento alla figura 10), mantenendo pertanto in modo elastico la maniglia 14 nella posizione di blocco L.
In un modo simile (figura 9), conseguentemente all’azione della forza normale N con il valore N2 esercitata dalle camme 32,33 sulle relative porzioni di interazione 17b quando la maniglia 14 è nella posizione di sblocco U, le porzioni di interazione 17b esercitano sulle camme 32,33 relative seconde forze di reazione F2, parallele all’asse Y. Anche in questa condizione, l’asse Z è scostato dalle linee di azione parallele all’asse Y delle seconde forze di reazione F2. Pertanto, un secondo braccio di momento b2 può essere misurato tra le linee di azione di ciascuna seconda forza di reazione F2 e l’asse Z. Di conseguenza, le seconde forze di reazione F2 generano rispettive seconde coppie M2 (in senso orario in riferimento alla figura 9), che mantengono in modo elastico la maniglia 14 nella posizione di sblocco U.
Nella forma di realizzazione mostrata, le prime e seconde coppie M1, M2 sono opposte tra loro.
Più in generale, un braccio di momento generico può essere misurato tra l’asse Z e la linea di azione di una forza di reazione generica che ciascuna molla 17 esercita sulla rispettiva camma 32,33, parallelamente all’asse Y, quando la maniglia 14 è in una delle posizioni consecutive in modo continuo tra la posizione di sblocco U e la posizione di blocco L, ad eccezione della posizione intermedia S.
Pertanto, mentre la maniglia 14 è in una delle posizioni consecutive in modo continuo dalla posizione di blocco L alla posizione intermedia S, due prime coppie generiche agiscono sulla maniglia 14, tendendo a portare indietro in modo elastico la maniglia 14 nella posizione di blocco L.
Analogamente, mentre la maniglia 14 è in una delle posizioni consecutive in modo continuo dalla posizione intermedia S alla posizione di sblocco U, due seconde coppie generiche agiscono sulla maniglia 14, tendendo a portare in modo elastico la maniglia 14 nella posizione di sblocco U.
Nell’uso, il funzionamento del meccanismo di supporto 35 è descritto come una condizione della figura 2a, in cui il parabrezza 6 è ad una prima altezza rispetto al corpo 2 e la maniglia 14 è nella posizione di blocco L.
Al fine di regolare l’altezza del parabrezza 6 rispetto al corpo 2, l’utente ruota in modo selettivo la maniglia 14 attorno all’asse Z tra la posizione di blocco L e la posizione di sblocco U (figura 3, 4, 9, 10), passando attraverso la posizione intermedia S. Le camme 32,33 ruotano solidalmente con la maniglia 14.
A questo punto, il motociclista sposta la maniglia 14 lungo la direzione X rispetto al telaio stazionario 5. In tal modo, il motociclista dispone il parabrezza 6 in una delle posizioni consecutive in modo continuo che corrisponde ad un’altezza desiderata del parabrezza 6 (figura 2b), entro la corsa del parabrezza 6.
Una volta che il parabrezza 6 è stato posizionato all’altezza desiderata, il motociclista ruota la maniglia 14 dalla posizione di sblocco U verso la posizione di blocco L.
In maggiore dettaglio, mentre la maniglia 14 è nella posizione di sblocco U, i profili 34 di ciascuna camma 32,33 interagiscono con le rispettive molle 17 soprattutto sul primo lato 34a del piano P, e il telaio stazionario 5 esercita sulle molle 17 rispettive forze tangenziali T aventi valori T2 (figura 9).
Mentre la maniglia 14 è nella posizione di sblocco U, le distanze d del telaio stazionario 5 dalle rispettive porzioni di interazione 17b sono uguali al primo valore d1.
Dato che i valori T2 sono inferiori al valore di soglia T0, le camme 32,33 non sono accoppiate ad attrito contro il telaio stazionario 5. Pertanto, fintantoché la maniglia 14 è nella posizione di sblocco U, il telaio regolabile 7 può essere ancora fatto scorrere lungo la direzione X.
Inoltre, mentre il motociclista sposta la maniglia 14 lungo la direzione X rispetto al telaio stazionario 5, le coppie M2 generate dalle rispettive molle 17 contribuiscono a mantenere in modo elastico la maniglia 14 nella posizione di sblocco U.
Inoltre, grazie all’elemento di arresto 38, quando il motociclista sposta la maniglia 14 rispetto al telaio stazionario 5 lungo la direzione X, si può impedire al telaio regolabile 7 di disimpegnarsi dal telaio stazionario 5.
Quando la maniglia 14 è ruotata dalla posizione di sblocco U verso la posizione intermedia S, le forze normali N esercitate dalle camme 32,33 sulle rispettive molle 17 aumentano dal valore N2 fino al valore massimo Nmax (lungo il tratto crescente 25 del grafico della figura 11).
Quando la maniglia 14 è nella posizione intermedia S, le distanze d raggiungono il valore d2 e il profilo 34 si estende preferibilmente in modo simmetrico rispetto al piano P.
Quando la maniglia 14 è ruotata dalla posizione intermedia S alla posizione di blocco L, le forze normali N esercitate dalle camme 32,33 sulle relative molle 17 diminuiscono dal valore massimo Nmax ai valori N1 (lungo il tratto decrescente 26 del grafico della figura 11). Di conseguenza, le distanze d del telaio stazionario 5 dalle rispettive porzioni di interazione 17d aumentano fino al terzo valore d3.
Quando la maniglia 14 è nella posizione di blocco L, i valori delle forze normali N esercitate dalle camme 32,33 sulle relative molle 17 sono uguali a N1. I valori corrispondenti T1 delle forze tangenziali T, che il telaio stazionario 5 esercita sulle molle 17 superano il valore di soglia T0.
Il telaio stazionario 5 e il telaio regolabile 7 sono pertanto accoppiati ad attrito. Pertanto, si impedisce al parabrezza 6 di spostarsi dall’altezza desiderata.
Inoltre, i profili 34 interagiscono con le relative molle 17 principalmente sul secondo lato 34b del piano P.
Pertanto, le prime coppie M1 generate delle relative molle 17 tendono in modo elastico a mantenere la maniglia 14 nella posizione di blocco L. Grazie alle prime coppie M1, si impedisce alla maniglia 14 di ruotare in modo non desiderabile dalla posizione di blocco L.
Inoltre, quando la maniglia 14 è in una delle posizioni consecutive in modo continuo dalla posizione di blocco L alla posizione intermedia S, le prime coppie generiche generate dalle relative molle 17 agiscono sulla maniglia 14, tendendo a portare indietro in modo elastico la maniglia 14 nella posizione di blocco L.
Inoltre, quando la maniglia 14 è nella posizione di blocco L, i denti di arresto 36 entrano in battuta contro i rispettivi elementi di scorrevoli 11,12, impedendo pertanto alla maniglia 14 di ruotare oltre la posizione di blocco L.
I vantaggi del meccanismo di supporto 35 e del metodo di regolare l’altezza del parabrezza 6 saranno chiari dalla descrizione di cui sopra.
In particolare, il telaio regolabile 7 può essere spostato e bloccato rispetto al telaio stazionario 5 spostando rispettivamente la maniglia 14 rispetto al telaio stazionario 5 e ruotando la maniglia 14 attorno all’asse Z.
Pertanto, è possibile regolare l’altezza del parabrezza 6 rispetto al telaio stazionario 7 agendo facilmente sulla maniglia 14.
Queste operazioni sulla maniglia 14 possono essere eseguite dal motociclista in un solo movimento.
In questo modo, a differenza della soluzione nota descritta nella parte introduttiva della descrizione, è possibile regolare in modo pratico l’altezza del parabrezza 6 usando soltanto una mano.
Il fissaggio del il telaio regolabile 7 al telaio stazionario 5 è pertanto reso significativamente più comodo, poiché il motociclista non deve più serrare e allentare alcun dado di regolazione.
Inoltre, poiché il movimento del telaio di regolazione 7 rispetto al telaio stazionario 5 è ottenuto facendo semplicemente scorrere gli elementi scorrevoli 11, 12,13 nelle rispettive guide 8, 9, 10, che sono piane e senza denti, il parabrezza 6 può essere regolato a una qualsiasi delle altezze continue entro la sua corsa.
In altri termini, la maniglia 14 è configurata per eseguire la stessa funzione di impegno dei denti e degli incavi descritti in EP-A-3192729, quando impostata nella posizione di blocco, per ciascuna delle infinite altezze a cui il parabrezza 6 può essere posizionato entro la sua corsa.
La regolazione dell’altezza del parabrezza 6 rispetto al telaio stazionario 5 è pertanto resa significativamente più appropriata e precisa, poiché il motociclista non ha più il limite di posizionare il parabrezza 6 in poche posizioni discrete soltanto.
In tal modo, a differenza della soluzione nota descritta nella parte introduttiva della descrizione, è possibile regolare in modo pratico l’altezza del parabrezza 6 nella posizione ottimale, che meglio si adatta alle necessità del motociclista e all’intenzione di limitare la resistenza aerodinamica.
Inoltre, è possibile trarre vantaggio dal fatto che le molle 17 sono interposte tra relative camme 32,33 e il telaio stazionario 5.
In particolare, l’azione elastica delle molle 17 è efficace nel recuperare le tolleranze di produzione inevitabili che influiscono sulle dimensioni del profilo 34, del telaio stazionario 5 e del telaio regolabile 7 parallelamente alla direzione Y.
Inoltre, le molle 17 impediscono il danneggiamento del profilo 34 e del telaio stazionario 5 quando la maniglia 14 è nella posizione intermedia S, in cui le camme 32,33 esercitano la forza normale massima Nmax sulle relative molle 17, compensando la rigidità delle parti a contatto (34,5).
Le molle 17 sono usate anche al fine di evitare un contatto diretto tra la maniglia 14 e il telaio stazionario 5, limitando in tal modo l’usura di queste due parti.
Inoltre, le molle 17 caricano in modo elastico i mezzi di impegno 15 verso la posizione di blocco L, quando la maniglia 14 è impostata nella posizione di blocco L e caricano in modo elastico i mezzi di impegno 15 verso la posizione di sblocco U, quando la maniglia è impostata nella posizione di sblocco U.
Di conseguenza, la posizione di blocco L è una posizione di equilibrio stabile, poiché quando la maniglia 14 è leggermente spostata dalla posizione di blocco L, essa tende in modo elastico a ritornare alla posizione di blocco L.
Ciò è altamente vantaggioso, poiché la maniglia 14 potrebbe essere accidentalmente spostata leggermente dalla posizione di blocco L, per esempio a causa delle vibrazioni o delle irregolarità della superficie stradale.
Infine, è evidente che modifiche e varianti che non si scostano dall’ambito di protezione delle rivendicazioni possano essere realizzate per il meccanismo di supporto 35 e il metodo descritti nella presente.
In particolare, il meccanismo di supporto 35 potrebbe non comprendere le molle 17. In tal caso, le camme 32,33 e il telaio stazionario 5 sarebbero a contatto diretto quando la maniglia 14 è nella posizione di blocco L, mentre sarebbero preferibilmente distanziati quando la maniglia 14 è nella posizione di sblocco U.
Inoltre, quando la maniglia 14 è nella posizione di sblocco U e/o nella posizione intermedia S, le molle 17 potrebbero essere deflesse in modo elastico, in modo tale che le porzioni rispettive 17b possano essere a contatto diretto con il telaio stazionario 5 e il valore d3 sarebbe nullo.
Inoltre, le camme 32,33 potrebbero essere configurate in modo tale che i profili 34,37 non convergano in rispettivi bordi 39, ma verso ulteriori profili, estesi parallelamente alla direzione X.
Infine, quando la maniglia 14 è nella posizione intermedia S, i profili 34 potrebbero estendersi in un modo non simmetrico rispetto al piano P.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1.- Meccanismo di supporto (35) per supportare in modo regolabile in altezza un parabrezza (6) su di un veicolo del tipo a sella (1), comprende - un primo telaio stazionario (5), che può essere fissato al corpo (2) di detto veicolo (1); - detto parabrezza (6); e - un secondo telaio regolabile (7), che è fissato a detto parabrezza (6) ed è scorrevole rispetto a detto primo telaio stazionario (5); caratterizzato dal comprendere una maniglia (14), che è solidalmente mobile con detto secondo telaio regolabile (7) e comprende mezzi di impegno (15); detta maniglia (14) essendo mobile in modo selettivo in: - almeno una posizione di blocco (L), in cui detti mezzi di impegno (15) bloccano detto secondo telaio regolabile (7) su detto primo telaio stazionario (5), fissando pertanto detto parabrezza (6) ad una altezza desiderata rispetto a detto primo telaio stazionario (5); o in - almeno una posizione di sblocco (U), in cui detti mezzi di impegno (15) lasciano libero il movimento di detto secondo telaio regolabile (7) rispetto a detto primo telaio stazionario (5). 2.- Meccanismo di supporto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di impegno (15) sono accoppiati ad attrito contro detto primo telaio stazionario (5) con un primo valore (T1) di una forza di blocco (T) maggiore di un valore di soglia (T0) e diretto parallelamente a una direzione di scorrimento (X) di detto secondo telaio regolabile (7) rispetto a detto primo telaio stazionario (5), quando detta maniglia (14) è impostata, durante l’uso, in detta almeno una posizione di blocco (L); detti mezzi di impegno (15) esercitando, durante l’uso, un secondo valore (T2) di detta forza di blocco (T) inferiore a detto valore di soglia (T0) o nullo, quando detta maniglia (14) è impostata, durante l’uso, in detta almeno una posizione di sblocco (U). 3.- Meccanismo di supporto secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di impegno (15) sono distanziati da detto primo telaio stazionario (5), quando detta maniglia (14) è impostata, durante l’uso, in detta almeno una posizione di sblocco (U). 4.- Meccanismo di supporto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal comprendere mezzi elastici (19) che sono interposti tra detti mezzi di impegno (15) e detto primo telaio stazionario (5). 5.- Meccanismo di supporto secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elastici (19) caricano in modo elastico, durante l’uso, detta maniglia (14) verso detta almeno una posizione di blocco (L), quando detta maniglia (14) è impostata in detta almeno una posizione di blocco (L); e/o dal fatto che detti mezzi elastici (19) caricano in modo elastico, durante l’uso, detta maniglia (14) verso detta almeno una posizione di sblocco (U), quando detta maniglia (14) è impostata in detta almeno una posizione di sblocco (U). 6.- Meccanismo di supporto secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di impegno (15) e detti mezzi elastici (19) sono configurati in modo tale che un grafico di un'ulteriore forza (N) esercitata, durante l’uso, da detti mezzi di impegno (15) su detti mezzi elastici (19), ortogonalmente a detta direzione di scorrimento (X), comprenda un primo tratto crescente (25), quando detta maniglia (14) si sposta, durante l’uso, da detta almeno una posizione di sblocco (U) verso una posizione intermedia (S), che è disposta tra detta almeno una posizione di blocco (L) e detta almeno una posizione di sblocco (U). 7.- Meccanismo di supporto secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto grafico comprende un secondo tratto decrescente (26) successivo a detto primo tratto crescente (25), quando detta maniglia (14) si sposta, durante l’uso, da detta posizione intermedia (S) a detta almeno una posizione di blocco (L). 8.- Meccanismo di supporto secondo le rivendicazioni da 2 a 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di impegno (15) comprendono almeno una camma (32,33); detta almeno una camma (32,33) essendo accoppiata ad attrito contro detto primo telaio stazionario (5) con detto primo valore (T1) di detta forza di blocco (T) maggiore di detto valore di soglia (T0) e diretto parallelamente a detta direzione di scorrimento (X) di detto secondo telaio regolabile (7) rispetto a detto primo telaio stazionario (5), quando detta maniglia (14) è impostata, durante l’uso, in detta almeno una posizione di blocco (L); detta almeno una camma (32,33) esercitando, durante l’uso, detto secondo valore (T2) di detta forza di blocco (T) inferiore a detto valore di soglia (T0) o nullo, quando detta maniglia (14) è impostata, durante l’uso, in detta almeno una posizione di sblocco (U). 9.- Meccanismo di supporto secondo la rivendicazione 8, quando dipende da una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 7, caratterizzato dal fatto che detta almeno una camma (32,33) è girevole attorno a un asse (Z), trasversale a detta direzione (X) e parallelo a detto telaio stazionario (5), e comprende un profilo (34) che entra a contatto con detti mezzi elastici (19); detto profilo (34) interagendo con detti mezzi elastici (19) principalmente su un primo lato (34a) di un piano (P), quando detta maniglia (14) è impostata, durante l’uso, in detta almeno una posizione di blocco (L); detto profilo (34) interagendo con detti mezzi elastici (19) principalmente su un secondo lato (34b), opposto a detto primo lato (34a), di detto piano (P), quando detta maniglia (14) è impostata, durante l’uso, in detta almeno una posizione di sblocco (U); detto piano (P) essendo definito da detto asse (Z) e da un'ulteriore direzione (Y) ortogonale a detta direzione di scorrimento (X) e a detto asse (Z); detta almeno una camma (32,33) essendo mobile da detto primo lato (34a) verso detto secondo lato (34b), quando detta maniglia (14) si sposta, durante l’uso, da detta almeno una posizione di sblocco (U) a detta almeno una posizione di blocco (L). 10.- Meccanismo di supporto secondo la rivendicazione 9, quando dipende dalle rivendicazioni da 6 a 8, caratterizzato dal fatto che detto profilo (34) si estende in modo simmetrico rispetto a detto piano (P) quando detta maniglia (14) è in detta posizione intermedia (S). 11.- Meccanismo di supporto secondo la rivendicazione 9 o 10, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elastici (19) comprendono almeno una molla (17); detta almeno una molla (17) comprendendo: - due prime porzioni (17a) a contatto con detto primo telaio stazionario (5); e - una seconda porzione di interazione (17b), interposta tra dette prime porzioni (17a) e che entra a contatto, durante l’uso, con detto profilo (34). 12.- Meccanismo di supporto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 11, caratterizzato dal fatto che detta maniglia (14) comprende due camme (32,33) distanziate tra loro, e dal comprendere una coppia di dette molle (17) interposte, ciascuna, tra una relativa camma (32,33) e detto primo telaio stazionario (5). 13.- Meccanismo di supporto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che quando detta maniglia (14) è impostata, durante l’uso, in detta almeno una posizione di sblocco (U), detto parabrezza (6) può essere spostato tra una pluralità di posizioni consecutive in modo continuo rispetto a detto primo telaio stazionario (5); detto parabrezza (6) essendo bloccato, durante l’uso, in una posizione desiderata tra dette posizioni consecutive in modo continuo, quando detta maniglia (14) è impostata in una rispettiva detta posizione di blocco (L). 14.- Meccanismo di supporto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo telaio stazionario (5) comprende una pluralità di guide piane (8, 9, 10) e detto secondo telaio regolabile (7) comprende una pluralità di elementi scorrevoli (11, 12,13); detti elementi scorrevoli (11, 12,13) essendo impegnati in rispettive dette guide piane (8, 9, 10); detti elementi scorrevoli (11, 12, 13) essendo scorrevoli in rispettive dette guide piane (8, 9, 10) tra una pluralità di posizioni consecutive in modo continuo di dette guide piane (8, 9, 10), quando detto secondo telaio regolabile (7) scorre, durante l’uso, rispetto a detto primo telaio stazionario (5). 15.- Veicolo del tipo a sella (1) comprendente un corpo (2) e un meccanismo di supporto (35) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti. 16.- Metodo per regolare l’altezza di un parabrezza (6) di un veicolo del tipo a sella (1) rispetto a un corpo (2) di detto veicolo (1), comprendente le fasi di: i) montare un primo telaio stazionario (5) di un meccanismo di supporto (35) su detto corpo (2); e ii) regolare la posizione di un secondo telaio regolabile (7) di detto meccanismo di supporto (35) rispetto a detto primo telaio stazionario (5); caratterizzato dal comprendere le ulteriori fasi di: iii) spostare in modo selettivo una maniglia (14) tra: - almeno una posizione di blocco (L) in cui i mezzi di impegno (15) definiti da detta maniglia (14) bloccano detto secondo telaio regolabile (7) su detto primo telaio stazionario (5), fissando pertanto detto parabrezza (6) ad una altezza desiderata; e - almeno una posizione di sblocco (U) in cui detti mezzi di impegno (15) lasciano libero il movimento di detto secondo telaio regolabile (7) rispetto a detto primo telaio stazionario (5). 17.- Metodo secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal comprendere le fasi di: iv) accoppiare ad attrito detti mezzi di impegno (15) contro detto primo telaio stazionario (5) con un primo valore (T1) di una forza di blocco (T) maggiore di un valore di soglia (T0) e diretto parallelamente ad una direzione di scorrimento (X) di detto secondo telaio regolabile (7) rispetto a detto primo telaio stazionario (5), quando detta maniglia (14) è impostata in detta almeno una posizione di blocco (L); e v) esercitare un secondo valore (T2) di detta forza di blocco (T) inferiore a detto valore di soglia (T0) o nullo per mezzo di detti mezzi di impegno (15) su detto primo telaio stazionario (5), quando detta maniglia (14) è impostata in detta almeno una posizione di sblocco (U). 18.- Metodo secondo la rivendicazione 16 o 17, caratterizzato dal comprendere una fase vi) di distanziare detti mezzi di impegno (15) da detto primo telaio stazionario (5), quando detta maniglia (14) è impostata in detta almeno una posizione di sblocco (U). 19.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 16 a 18, caratterizzato dal comprendere le fasi di: vii) caricare in modo elastico detta maniglia (14) verso detta almeno una posizione di blocco (L), quando detta maniglia (14) è in detta almeno una posizione di blocco (L); e/o viii) caricare in modo elastico detta maniglia (14) verso detta almeno una posizione di sblocco (U), quando detta maniglia (14) è in detta almeno una posizione di sblocco (U); dette fasi vii) e/o viii) essendo eseguite per mezzo di mezzi elastici (19). 20.- Metodo secondo la rivendicazione 19, caratterizzato dal comprendere la fase ix) di esercitare un'ulteriore forza (N) per mezzo di detti mezzi di impegno (15) su detti mezzi elastici (19) ortogonalmente a detta direzione di scorrimento (X); un grafico di detta ulteriore forza (N) comprendendo un primo tratto crescente (25), quando detta maniglia (14) si sposta da detta almeno una posizione di sblocco (U) verso una posizione intermedia (S), che è disposta tra detta almeno una posizione di blocco (L) e detta almeno una posizione di sblocco (U). 21.- Metodo secondo la rivendicazione 20, caratterizzato dal fatto che detto grafico comprende un secondo tratto decrescente (26) successivo a detto primo tratto crescente (25), quando detta maniglia (14) si sposta da detta posizione intermedia (S) a detta almeno una posizione di blocco (L). 22.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 19 a 21, caratterizzato dal comprendere le fasi di: x) ruotare attorno a un asse (Z) almeno una camma (32, 33) di detti mezzi di impegno (15); detto asse (Z) essendo trasversale a detta direzione (X) e parallelo a detto telaio stazionario (5); xi) portare a contatto almeno una molla (17) di detti mezzi elastici (19) interposti tra detta almeno una camma (32, 33) e detto primo telaio stazionario (5) per mezzo di un profilo (34) di detta almeno una camma (32, 33); detta fase xi) comprende le fasi di: xii) portare a contatto una porzione (17b) di detta almeno una molla (17) per mezzo di detto profilo (34) principalmente su un primo lato (34a) di un piano (P), quando detta maniglia (14) è in detta almeno una posizione di blocco (L); xiii) portare a contatto detta porzione (17b) di detta almeno una molla (17) per mezzo di detto profilo (34) principalmente su un secondo lato (34b), opposto a detto primo lato (34a), di detto piano (P), quando detta maniglia (14) è in detta almeno una posizione di sblocco (U); detto piano (P) essendo definito da detto asse (Z) e da un'ulteriore direzione (Y) ortogonale a detta direzione di scorrimento (X) e a detto asse (Z); e xiv) spostare detta almeno una camma (32, 33) da detto primo lato (34a) verso detto secondo lato (34b), quando detta maniglia (14) si sposta da detta almeno una posizione di sblocco (U) a detta almeno una posizione di blocco (L). 23.- Metodo secondo la rivendicazione 22, caratterizzato dal comprendere la fase xv) di disporre detto profilo (34) in modo simmetrico rispetto a detto piano (P) quando detta maniglia (14) è in detta posizione intermedia (S). 24.- Metodo secondo la rivendicazione 22 o 23, quando dipende dalla rivendicazione 20 o 21, caratterizzato dal comprendere le fasi di: xvi) aumentare una deflessione elastica massima di detta porzione (17b) di detta almeno una molla (17) parallela a detta ulteriore direzione (Y), quando detta maniglia (14) si sposta da detta almeno una posizione di sblocco (U) a detta posizione intermedia (S) e detto profilo (34) si avvicina a detto primo telaio stazionario (5) lungo detta ulteriore direzione (Y); e/o xvii) diminuire detta deflessione elastica massima di detta porzione (17b) di detta almeno una molla (17) parallela a detta ulteriore direzione (Y), quando detta maniglia (14) si sposta da detta posizione intermedia (S) a detta almeno una posizione di blocco (L) e detto profilo (34) si allontana da detto primo telaio stazionario (5) lungo detta ulteriore direzione (Y). 25.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 16 a 24, caratterizzato dal comprendere le fasi di: xviii) spostare detto parabrezza (6) tra una pluralità di posizioni consecutive in modo continuo rispetto a detto primo telaio stazionario (5), quando detta maniglia (14) è in detta almeno una posizione di sblocco (U); e xix) bloccare detto parabrezza (6) in una posizione desiderata tra dette posizioni consecutive in modo continuo, quando detta maniglia (14) è impostata in una rispettiva detta posizione di blocco (L).
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