IT201900006358A1 - Sospensioni non acquose per il controllo della deriva - Google Patents

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Description

SOSPENSIONI NON ACQUOSE PER IL CONTROLLO DELLA DERIVA
La presente invenzione riguarda sospensioni non acquose, con proprietà di controllo della deriva (drift control), che contengono un veicolo liquido, una sostanza polimerica attiva nel controllo della deriva, un emulsionante e uno specifico agente sospendente; essa è inoltre relativa a un metodo per la preparazione e a un metodo per l’utilizzo di tali sospensioni non acquose.
STATO DELL’ARTE
In agricoltura si spruzzano frequentemente sulle piante e nel loro habitat circostante formulazioni di composti attivi, normalmente diluiti in un liquido acquoso. Quando si applicano queste formulazioni, si osserva un più o meno marcato fenomeno di deriva della soluzione spray che contiene le sostanze attive.
La deriva dello spruzzo (spray drift) implica materiale che non raggiunge l’obiettivo durante l’applicazione: esso rappresenta un fattore limitante che riduce l'efficienza dei trattamenti pesticidi, aumentando di conseguenza i loro costi. Inoltre aumenta l'impatto dei prodotti chimici sull'ambiente e può avere un effetto negativo sulle piante non facenti parte dell’obiettivo del trattamento.
Inoltre lo spray drift può inquinare i corsi di acqua adiacenti all’obiettivo, l'acqua della falda freatica, aree naturali e terreni boscosi. Lo spray drift può esporre l'applicatore e parte della popolazione al contatto con prodotti chimici potenzialmente nocivi o comunque sgradevoli.
Lo spray drift è provocato da una combinazione di fattori quali velocità del vento, condizioni atmosferiche locali, tipo di ugello, pressione dello spruzzatore, velocità del veicolo, altezza operativa dello spruzzatore e fattori chimici.
La ricerca si è sinora principalmente focalizzata sulla riduzione dello spray drift mediante modifica delle caratteristiche dello spruzzatore, quali il tipo di ugelli e la pressione operativa, e mediante l’uso di speciali coadiuvanti, noti come agenti di controllo della dispersione (agenti anti-drift), in grado di ottimizzare la distribuzione dimensionale delle goccioline, riducendo il numero di quelle più piccole e limitando l’accrescimento di quelle più grandi.
Gli agenti anti-drift modificano le proprietà viscoelastiche del liquido spruzzato, più specificamente la viscosità elongazionale, e la sua tendenza a separare in goccioline più piccole. Questi fattori danno luogo a uno spruzzo con una ridotta percentuale di goccioline fini, cioè di quelle che hanno diametro sotto i 150 micron.
Guar e guar derivati sono tra i più comuni agenti di controllo della deriva (agenti anti-drift) e venivano utilizzati tradizionalmente in forma solida aggiungendoli come tali alla formulazione acquosa agrochimica prima dell’applicazione a spruzzo (“in tank”). Tuttavia, l’idratazione di polimeri idrosolubili quali il guar e i suoi derivati, in polvere o granuli, nei mezzi acquosi può risultare spesso un compito arduo e frustrante. Una dispersione insufficiente del guar in polvere, causata spesso da un’aggiunta troppo veloce della polvere al mezzo acquoso o da agitazione insufficiente del mezzo, causa spesso la formazione di agglomerati, o grumi. La formazione di grumi produce difficoltà nell’applicazione a spruzzo e la perdita di efficienza nel controllo della deriva, poiché causa un abbassamento della concentrazione del guar effettivamente disciolto nel mezzo. In aggiunta, il mezzo acquoso potrebbe risultare difficilmente pompabile, e verificarsi il rischio di ostruzione degli ugelli di spruzzo.
Per superare gli svantaggi associati all’uso di composizioni in polvere a base guar per il controllo della deriva, l’utilizzo di composizioni liquide concentrate contenenti guar, acquose o a base olio, rappresenta una soluzione promettente e in parte già praticata nel settore.
Nell’arte nota, US 6,939,555 descrive ad esempio una composizione per uso in agricoltura che contiene un fertilizzante o un olio e almeno una farina di origine naturale come agente coadiuvante della deposizione. Simili composizioni, tuttavia, mostrano una tendenza a sedimentare nel tempo, come riportato in Halecky, A., Roberts, J., Penfield, K., and Baker, T., "Evaluation of a Modified Guar OD Formulation for Spray Drift Mitigation," Journal of ASTM International, Vol.8, No. 10, 2011, pp. 1-13.
AU 2013206347 descrive un concentrato liquido a base olio che contiene: a) circa 0.01-15% in peso di un additivo che modifica la viscosità di un liquido spruzzabile (un agente anti-drift); b) circa 56-75 % in peso di un olio scelto tra gli oli vegetali, le paraffine, gli oli minerali e sintetici o le loro miscele; e c) circa 1-5% in peso di un agente disperdente.
US 2011/0054042 descrive una composizione di guar non-acquosa che contiene polietilene glicol, un olio vegetale, un emulsionante e un’argilla come agente sospendente.
Nonostante ciò, sussiste ancora la necessità di fornire composizioni non acquose che contengano guar o derivati di guar o altri agenti anti-drift, che siano stabili, diano la desiderata azione anti-deriva, e, possibilmente, permettano di veicolare altri additivi, quali condizionanti, emulsionanti e coadiuvanti (adjuvant), nella composizione agrochimica finale.
RIASSUNTO DELL'INVENZIONE
È pertanto oggetto della presente invenzione una sospensione non acquosa contenente:
a) da 20 a 90% in peso di un veicolo scelto dal gruppo costituito da glicoli, poliglicoli, glicol eteri, esteri di glicoli, esteri di lattato o loro miscele;
b) da 2 a 60% in peso di un polimero solubile in acqua disperso nel veicolo, il polimero solubile in acqua essendo scelto tra polisaccaridi, derivati di polisaccaridi e loro miscele;
c) da 0,5 a 15% in peso di un agente sospendente costituito da un copolimero di un monomero monoetilenicamente insaturo contenente un gruppo carbossilico e un estere di un acido (met)acrilico;
d) da 1 a 20% in peso di un emulsionante.
Un ulteriore oggetto dell'invenzione è un metodo per ridurre la deriva delle goccioline durante l’applicazione a spruzzo di formulazioni pesticida, o di formulazioni per la cura delle colture, che comprende miscelare la formulazione prima dell’applicazione con una sospensione non acquosa che contiene:
a) da 20 a 90% in peso di un veicolo scelto dal gruppo costituito da glicoli, poliglicoli, glicol eteri, esteri di glicoli, esteri di lattato o loro miscele;
b) da 2 a 60% in peso di un polimero solubile in acqua disperso nel veicolo, il polimero solubile in acqua essendo scelto tra polisaccaridi, derivati di polisaccaridi e loro miscele;
c) da 0,5 a 15% in peso di un agente sospendente costituito da un copolimero di un monomero monoetilenicamente insaturo contenente un gruppo carbossilico e un estere di un acido (met)acrilico;
d) da 1 a 20% in peso di un emulsionante,
e spruzzare la formulazione sul campo.
Secondo un'altra forma di realizzazione, l'invenzione fornisce un metodo per la preparazione di una sospensione non-acquosa che comprende le seguenti fasi:
i. preparare da 20 a 90% in peso di un veicolo scelto nel gruppo costituito da glicoli, poliglicoli, glicol eteri, esteri di glicoli, esteri di lattato o loro miscele;
ii. preparare da 2 a 60% in peso di un polimero solubile in acqua scelto tra polisaccaridi, derivati di polisaccaridi e loro miscele;
iii. preparare da 1 o 20% in peso di un emulsionante;
iv. miscelare il veicolo, il polimero solubile in acqua e l’emulsionante, in qualsiasi ordine e regolare, se necessario, il pH della miscela risultante, misurata all’1% in peso in acqua, portandolo tra 3 e 6 mediante l’aggiunta di un acido;
v. aggiungere alla miscela ottenuta da 0,5 a 15% in peso di un agente sospendente costituito da un copolimero di un monomero monoetilenicamente insaturo contenente un gruppo carbossilico e un estere di un acido (met)acrilico.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL'INVENZIONE
Preferibilmente, la suddetta sospensione non acquosa comprende:
a) da 5 a 20% in peso di un veicolo scelto dal gruppo costituito da glicoli, poliglicoli, glicol eteri, esteri di glicoli, esteri di lattato o loro miscele;
b) da 5 a 20% in peso di un polimero solubile in acqua disperso nel veicolo, il polimero solubile in acqua essendo scelto tra polisaccaridi, derivati di polisaccaridi e loro miscele;
c) da 1 a 10% in peso di un agente sospendente, che è un copolimero di un monomero monoetilenicamente insaturo contenente un gruppo carbossilico e un estere di un acido (met)acrilico;
d) da 3 a 20% in peso di un emulsionante.
Sebbene in letteratura siano state descritte sospensioni non acquose contenenti vari agenti di sospendenti, si è sorprendentemente trovato che anche copolimeri di un monomero monoetilenicamente insaturo contenente un gruppo carbossilico e un estere di un acido (met)acrilico possono essere impiegati con successo per fornire sospensioni non acquose di un polimero solubile in acqua che siano stabili e facilmente versabili. Questo risultato è particolarmente sorprendente, in quanto tali copolimeri, che in genere sono ottenuti attraverso un processo di polimerizzazione in emulsione, sono stati sviluppati e sono diffusamente utilizzati come addensanti e/o agenti sospendenti in sistemi acquosi (ad esempio in prodotti cosmetici o detergenti), in cui il loro effetto addensante è dovuto alla repulsione elettrostatica tra i gruppi carbossilati generati in ambiente acquoso basico.
Le sospensioni secondo l'invenzione sono non-acquose. Nel presente documento, con "non-acquoso" s’intende un liquido sostanzialmente privo di acqua o che contiene una quantità piccola di acqua. La quantità piccola di acqua nel mezzo di sospensione può derivare da diverse fonti: il tenore di umidità del polimero idrosolubile, la quantità residua di acqua che può essere presente nel veicolo non-acquoso in seguito a un processo di distillazione, il contenuto d'acqua del copolimero, che può essere fornito sotto forma di emulsione. Detta quantità piccola di acqua è tipicamente inferiore al 10% in peso, preferibilmente è inferiore al 7% in peso della sospensione.
I veicoli dell'invenzione sono non-acquosi e sono miscibili con acqua. Veicoli adatti sono scelti dal gruppo costituito da glicoli, poliglicoli, glicol eteri, esteri di glicoli, esteri di lattato o loro miscele. Preferibilmente, detti veicoli non acquosi sono glicol eteri.
I glicoli o i poliglicoli adatti per essere utilizzati come veicolo dell'invenzione dovrebbero avere un peso molecolare superiore a 100 Da; composti aventi pesi molecolari inferiori a 100 Da tendono a solubilizzare in maniera indesiderata le particelle sospese. Tuttavia, a causa del requisito che il veicolo sia nella fase liquida a temperature ambiente, il loro peso molecolare dovrebbe essere inferiore a 4.000 Da. Pertanto, glicoli e poliglicoli adatti possono avere un peso molecolare compreso tra 100 e 4000 Da, preferibilmente da 100 a 2000 Da, e più preferibilmente da circa 100 a 1000 Da, ancora più preferibilmente tra 200 e 500 Da (i pesi molecolari dei veicoli ossidrilati sono calcolati in base al numero di idrossile, che può essere determinato secondo i metodi standard ASTM E222-10 o E1899-16). I glicoli utilizzabili come veicolo hanno la seguente formula generale:
H-O-R1-O-H,
dove R1 è un gruppo alchilenico avente da 4 a 8 atomi di carbonio. Esempi di glicoli adatti includono 1,5-pentandiolo ed esilenglicole.
I poliglicoli che possono essere usati come veicolo hanno la seguente formula:
H-[O-R1]n-O-H,
dove R1 è un gruppo alchilenico avente da 1 a 6 atomi di carbonio, preferibilmente da 2 a 4 atomi di carbonio. Il valore per n è un intero compreso tra 1 e 100. Esempi specifici di poliglicoli che possono essere utilizzati in modo appropriato comprendono, senza essere limitati ad essi, trietilenglicole, dipropilenglicole, tripropilenglicole, polietilenglicole (avente un peso molecolare compreso tra 200 e 4000 Da, preferibilmente da 200 a 1.000 Da) e polipropilene glicole (avente un peso molecolare compreso tra 200 e 4000 Da, preferibilmente da 200 a 1000 Da). I poliglicoli preferiti per l'impiego come veicolo sono polietilene glicol e trietilenglicole.
I glicol eteri che possono essere usati come veicolo hanno la seguente formula generale:
R2-[O-R1]n-O-R3,
dove R1 è un gruppo alchilenico contenente da 1 a 6 atomi di carbonio, preferibilmente da 2 a 4 atomi di carbonio, e dove ciascun R<2 >e R<3 >può essere un idrogeno, un gruppo alchile, arile, aralchile o alchilarile contenente da 1 a 10 atomi di carbonio, purché non siano entrambi idrogeno. Il valore di n è un intero compreso nell'intervallo da 1 a 10. Esempi specifici di glicol eteri che possono essere appropriatamente utilizzati come veicolo comprendono, senza essere limitati ad essi, etilenglicole butil etere, dietilenglicole dimetil etere, dietilenglicole etil etere, dietilenglicole butil etere (butil diglicol), dietilenglicole fenil etere, trietilenglicol butil etere, dipropilenglicole metil etere e dipropilenglicole dimetil etere. I glicol eteri preferiti da impiegare come veicoli delle sospensioni sono monoalchil glicoli eteri e, in particolare, dipropilenglicole metil etere e dietilenglicole butil etere, il dietileneglicole butil etere essendo più preferito.
Gli esteri di glicoli che possono essere usati come veicolo hanno la seguente formula generale:
R1-COO-[R2-O]n-R3,
dove R1 è un gruppo alchile avente da 1 a 6 atomi di carbonio, preferibilmente da 1 a 4 atomi di carbonio, e dove R2 è un gruppo alchile avente da 1 a 6 atomi di carbonio, preferibilmente da 1 a 4 atomi di carbonio e dove R3 è un idrogeno, alchile o OOCR4, dove R4 ha lo stesso significato di R1. Il valore di n è un intero compreso nell'intervallo da 1 a 10. Esempi specifici di esteri di glicoli che possono essere appropriatamente utilizzati come veicolo comprendono, ma senza essere limitati ad essi, 1,2-etandiolo monoacetato ed etilenglicol diacetato.
Altri esempi di esteri di glicoli che possono essere appropriatamente utilizzati come veicolo comprendono, ma senza essere limitati ad essi, 2-etossi etilacetato, dietilenglicol etil etere acetato, dietilenglicol butil etere acetato e dipropilenglicole metil etere acetato.
Esteri di lattati adatti ad essere utilizzati come veicolo comprendono, ma senza essere limitati ad essi, etil lattato, metil lattato, butil lattato e loro combinazioni.
Secondo l'invenzione, i veicoli più preferiti sono i glicol eteri e in particolare l'etilenglicole butil etere, il dietilenglicole butil etere, il trietilenglicole butil etere e il dipropilenglicole metil etere, il dietilenglicole butil etere essendo preferito.
Le sospensioni liquide non acquose che sono considerate stabili secondo l'invenzione sono quelle in cui il polimero solubile in acqua rimane disperso nella fase liquida e non si ha separazione di fasi dopo stoccaggio per 14 giorni a 54 °C o quelle sospensioni che si separano, ma mostrano una separazione di fase liquida nella parte superiore della sospensione che è inferiore al 5% in volume dopo la conservazione per 14 giorni a 50 °C.
Secondo l'invenzione, il polimero solubile in acqua è sotto forma di particolato solido sostanzialmente insolubile o solo parzialmente solubile nel veicolo non-acquoso. Il diametro medio delle particelle di polimero è compreso tra circa 0,1 e circa 1000 micron, preferibilmente da circa 0,5 a circa 500 micron, più preferibilmente da circa 1 a circa 100 micron.
Secondo l'invenzione, i polimeri idrosolubili adatti comprendono vari polisaccaridi noti o loro derivati.
Il termine "polisaccaride", per come è utilizzato in questo testo, indica un polimero comprendente una pluralità di monosaccaridi (unità di zucchero), tipicamente pentosi o esosi. Esempi non limitativi di polisaccaridi idonei comprendono amidi, cellulose, emicellulose, xilani, xiloglucani, chitina, poligalattomannani, poliarabinani, poligalattani e loro miscele. Il termine "polisaccaride" è utilizzato anche per includere polimeri con eteroatomi presenti nella struttura polisaccaridica, come chitina e/o chitosano o polimeri che comprendono diversi tipi di unità di zucchero (eteropolisaccaridi), ad esempio polimeri che comprendono contemporaneamente pentosi e esosi.
Con il termine "derivati di polisaccaridi" s’intendono polisaccaridi modificati con reazioni chimiche ovvero che contengono gruppi chimici legati covalentemente al polisaccaride tramite sintesi chimica, ad esempio gruppi metilici, etilici, carbossimetilici, idrossietilici, idrossipropilici, cationici, catene alchiliche idrofobizzanti e simili.
Questi polisaccaridi e i loro derivati sono noti nello stato dell’arte e sono commercialmente disponibili o possono essere prodotti utilizzando metodi ben noti nello stato dell’arte.
Esempi idonei e non limitativi di polisaccaridi includono poligalattomannani, xantano, chitosano, xiloglucani, pectina, alginato, agar, destrina, amido, amilosio, amilopectina, alternano, gellano, mutano, destrano, pullulano, fruttano, gomma arabica e carragenina.
Esempi di polgalattomannani adatti sono guar (“guar gum” o farina di guar), farina di semi di carrube, farina di tara, farina di cassia e farina di sesbania. Un esempio adatto di xiloglucano è la farina di tamarindo.
Fra i derivati di polisaccaridi, esempi di derivati di cellulosa sono l'idrossietil cellulosa, l'etilidrossietil cellulosa, la metilcellulosa, l'etil cellulosa, la metil idrossipropil cellulosa, la carbossimetilmetil cellulosa, la carbossimetil cellulosa idrofobicamente modificata, l'idrossietil cellulosa idrofobicamente modificata, l’idrossipropil cellulosa idrofobicamente modificata, la metil cellulosa idrofobicamente modificata.
I derivati di guar che sono utili in questa forma di realizzazione preferita includono carbossimetil guar, idrossietil guar, idrossipropil guar, carbossimetilidrossipropil guar, guar cationico, idrossipropil guar cationico, guar idrfobicamente modificato, carbossimetil guar idrofobicamente modificato, idrossietil guar idrofobicamente modificato, idrossipropil guar idrofobicamente modificato, idrossipropil guar cationico idrofobicamente modificato, carbossimetilidrossipropil guar idrofobicamente modificato, guar cationico idrofobicamente modificato.
Esempi di derivati dell'amido comprendono carbossimetil amido e idrossipropil amido.
Altri polisaccaridi possono essere derivatizzati allo stesso modo.
I polisaccaridi o i loro derivati dell'invenzione possono essere reticolati, utilizzando, ad esempio, borace (tetraborato di sodio) o gliossale.
Secondo una forma di realizzazione dell'invenzione, i polisaccaridi derivatizzati hanno un grado di sostituzione (DS) nell'intervallo 0,01-3,0 o una sostituzione molare (MS) compresa tra 0,01 e 4,0.
L'espressione "grado di sostituzione" (DS) si riferisce al numero medio di siti che sono sostituiti da un gruppo funzionale (per esempio, carbossimetil) per unità anidroglicosidica nel polisaccaride. Di solito, ognuna delle unità anidroglicosidiche di un polisaccaride contiene in media tre siti idrossilici disponibili. Un grado di sostituzione di tre significa che tutti i siti idrossilici disponibili sono stati sostituiti da gruppi funzionali.
Con l'espressione "sostituzione molare" (MS) s’intende il numero di sostituenti (ad esempio, idrossipropil) su ciascuna unità anidroglicosidica del polisaccaride.
Secondo una realizzazione preferita dell’invenzione, il polimero solubile in acqua è guar o un suo derivato.
Il guar (o farina di guar) è un polisaccaride della famiglia dei poligalattomannani e viene estratto da una leguminosa, “Cyamopsis Tetragonolobus”, che cresce nelle regioni semi desertiche in paesi tropicali, in particolare in India e in Pakistan, e ha rapporto circa 2:1 tra le unità di D-mannosio e D-galattosio.
Tipicamente ha peso molecolare medio ponderale tra 2.000.000 e 5.000.000 Da.
Il polimero solubile in acqua è più preferibilmente guar o idrossipropil guar, ancora più preferibilmente guar.
L'agente sospendente secondo l'invenzione viene utilizzato non solo per fornire una viscosità supplementare al veicolo, ma anche per contribuire a mantenere il particolato non solubile disperso nel veicolo. L'agente sospendente secondo l'invenzione dev’essere solubile nel veicolo della composizione inventiva e nello stesso tempo deve consentire di migliorare la sospendibilità del polimero solubile in acqua nella fase liquida della composizione e quindi la stabilità della composizione inventiva. Sì è trovato che sospensioni non acquose stabili possono essere ottenute utilizzando come agente sospendente un copolimero di un monomero monoetilenicamente insaturo contenente un gruppo carbossilico e un estere di un acido (met)acrilico.
Preferibilmente, detto copolimero viene ottenuto mediante polimerizzazione di:
a) da 20 a 70% in peso, preferibilmente da 20 a 50% in peso di un monomero monoetilenicamente insaturo contenente un gruppo carbossilico;
b) da 20 a 70% in peso, preferibilmente da 40 a 70% in peso, di un estere di un acido (met)acrilico;
c) da 0 a 3% in peso, preferibilmente da 0,01 a 1% in peso, di un monomero polietilenicamente insaturo;
d) da 0 a 10% in peso, preferibilmente da 0 a 3% in peso di un monomero associativo acrilico non ionico,
in cui la somma di a) e b) rappresenta almeno l'80% in peso della miscela di monomeri.
Detto copolimero può essere preparato secondo metodi di polimerizzazione noti quali polimerizzazione in emulsione, in soluzione, in massa o per precipitazione, ma preferibilmente viene preparata mediante polimerizzazione in emulsione.
Il monomero monoetilenicamente insaturo a) contenente un gruppo carbossilico utile per la preparazione del copolimero della presente invenzione può essere scelto tra acidi mono- o di-carbossilici etilenicamente insaturi o loro sali o loro anidridi, come ad esempio acido acrilico, acido metacrilico, acido itaconico, acido crotonico, acido maleico e acido fumarico. L'acido metacrilico è preferito come monomero monoetilenicamente insaturo contenente un gruppo carbossilico a).
L'estere di un acido (met)acrilico b) è scelto tra gli alchil esteri C1-C8 di un acido met(acrilico), come metil, etil, propil, butil, 2-etilesil (met)acrilati o loro miscele. Preferibilmente l'estere di acido (met)acrilico b) è etil acrilato. Il monomero c) polietilenicamente insaturo può essere uno qualsiasi dei derivati polifunzionali noti per essere utilizzati nella polimerizzazione radicalica con monomeri (met)acrilici. Tra i monomeri polietilenicamente insaturi adatti ci sono trimetilolpropano triacrilato, diallil maleato, allil metacrilato, diallil ftalato, N-metilene-bisacrilammide, pentaeritritol eteri poliacrilati e triallil cianuro.
Il monomero associativo acrilico non ionico d) può essere scelto tra esteri di un acido (met)acrilico con un idrocarbil monoetere alchilico, alchilarilico o policiclico C8-C30 di un polietilenglicole avente almeno due unità di ossietilene, preferibilmente da 10 a 40 unità di ossietilene e fino a 70 unità di ossietilene; questi esteri hanno formula generale
H2C=C(R)-CO-O-(CH2CH2O)n-R',
dove
R è H oppure CH3, con quest'ultimo preferito;
n è almeno 2 e preferibilmente ha un valore medio di almeno 10, fino a 40 a 60 o fino a 70;
e R' è un gruppo idrofobico, ad esempio alchile, alchilarile o policiclico alchilico avente da 8 a 30 atomi di carbonio, avente preferibilmente in media da 12 a 18 atomi di carbonio.
Altri monomeri insaturi possono essere utilizzati nella polimerizzazione accanto ai monomeri da a) a d), come ad esempio altri monomeri acrilici non ionici, monomeri monoetilenicamente insaturi eventualmente contenenti un gruppo acido solfonico, monomeri acrilici cationici. Esempi non limitanti di altri monomeri insaturi utilizzabili sono acetato di vinile, stirene, cloruro di vinile, cloruro di vinilidene, acrilonitrile, (met)acrilammide, N,N-dimetil(met)acrilammide, t-butil(met)acrilammide, acido 2-acrilammido-2-metilpropan solfonico.
Il copolimero dell'invenzione ha una viscosità Brookfield<® >in acqua a pH 7,5 (RVT, 20 rpm, 1,0% in peso a 20 °C) compresa tra circa 500 e circa 10000 mPa*s. ;Sorprendentemente, il copolimero dell'invenzione mostra il suo effetto sospendente ottimale se è completamente indissociato (cioè, quando i gruppi carbossilici sono protonati). Per questo motivo, se il polimero solubile in acqua da sospendere ha una basicità residua, o qualche altro componente porta basicità nella composizione, può essere necessario aggiungere un acido prima di aggiungere l’agente sospendente alla composizione, per regolarne il pH, misurato all’1% in peso in acqua, tra 3 e 6, preferibilmente tra 4 e 5. ;Facoltativamente, le sospensioni dell'invenzione possono contenere da 0 a 2,0% in peso di agenti sospendenti aggiuntivi scelti tra silice, silice pirogenica, argille colloidali o non colloidali come smecticti o attapulgiti. Le smectiti adatte (note anche come argille montmorillonoidi) includono, ad esempio, montmorillonite (bentonite), volchonskoite, nontronite, beidellite, hectorite, saponite, sauconite e vermiculite. ;Le attapulgiti (note anche come palygorskiti) sono argille ricche di magnesio e gli esempi idonei sono quelli commercialmente disponibili da BASF con il marchio Attagel® e da Elementis Specialties con il marchio Baragel®. ;L’emulsionante nella sospensione liquida non-acquosa dell’invenzione è tipicamente costituito da un tensioattivo anionico, non-ionico, cationico, amfolitico o da una loro miscela. ;Emulsionanti adatti sono ad esempio, tensioattivi non-ionici quali: alcol alifatici saturi o insaturi polialcossilati, preferibilmente polietossilati, aventi da 8 a 24 atomi di carboni nella catena alchilica, che deriva dal corrispondente acido grasso o da prodoti petrolchimici, e aventi da 1 a 100, preferibilmente da 4 a 40, unità da ossido di etilene (EO); arilalchilfenolii polialcossilati, preferibilmente polietossilati, quali ad esempio, tristirilfenoli aventi un grado di etossilazione media tra 8 e 80, preferibilmente tra 16 e 40; alchilfenoli polialcossilati, preferibilmente polietossilati, aventi uno o più radicali alchilici, quali ad esempio, nonil fenolo o tri-sec-butil fenolo, e un grado di etossilazione tra 2 e 40, preferibilmente tra 4 e 20; idrossiacidi grassi o gliceridi di idrossiacidi grassi alcossilati, preferibilmente polietossilati, per esempio olio di ricino, avente grado di etossilazione tra 10 e 80; sorbitan o sorbitol esteri con acid grassi, o loro polialcossilati, preferibilmente polietossilati; ammine grasse polialcossilate, preferibilmente polietossilate; copolimeri a due o tre blocchi, per esempio da alchilene ossidi, per esempio da ossido di etilene e ossido di propilene, aventi peso molecolare medio tra 200 and 8000 g/mol, preferibilmente tra 1000 e 4000 g/mol; alchilpoliglicosidi o loro derivati polialcossilati, preferibilmente loro derivati polietossilati. ;Gli emulsionanti non-ionici preferiti sono alcoli polietossilati, preferibilmente da fonte rinnovabile, quali alcoli naturali C12-C14 etossilati 4-8 moli (4-8 EO); gliceridi di idrossiacidi grassi polietossilati, ammine grassi polietossilate, tipicamente ammine primarie C12-C22 polietossilate, e copolimeri a blocchi polietilene ossido/ polipropilene ossido. ;Sono anche utili come emulsionanti i tensioattivi anionici, che fungono anche un’azione bagnante, per esempio: tensioattivi polialcossilati, preferibilmente polietossilati, che sono modificati ionicamente mediante conversione di una funzione ossidrilica terminale dell’ossido di alchilene in estere solfato o fosfato; sali di metalli alcalini o alcalino terrosi di acidi alchilarilsolfonici aventi una catena alchilica lineare o ramificata; sali di metalli alcalini o alcalino terrosi di paraffine solfonate e paraffine clorurate e solfonate; polielettroliti, quali lignosolfonati, condensati di naftalen solfonati e formaldeide, polistirenesolfonati o polimeri solfonati insaturi o aromatici; esteri anionici di alchilpoliglicosidi, quali quelli descritti in WO 2010/100039, per esempio alchilpoliglicosidi solfosuccinati o citrati; solfosuccinati che sono mono- o di-esterificati con alcoli lineari o ramificati, alifatici, cicloalifatici o aromatici, o solfosuccinati mono- o di-esterificati con addotti di addotti di alcoli con polialchileneossidi. I tensioattivi anionici preferiti sono dialchil C4-C14 solfocuccinati, in particolare diottilsolfosuccinato. ;Esempi di emulsionanti cationici e anfolitici sono sali di ammonio quaternario, alchil amminoacidi, betaine o imidazoline anfolitiche. ;Preferibilmente, gli emulsionanti sono una miscela di tensioattivi non-ionici e anionici, più preferibilmente una miscela di almeno un tensioattivo nonionico scelto tra gli alcoli polietossilati, preferibilmente da fonte rinnovabile, quali alcoli naturali C12-C14 etossilati 4-8 moli (4-8 EO); gliceridi di idrossiacidi grassi polietossilati, ammine grassi polietossilate, tipicamente ammine primarie C12-C22 polietossilate e copolimeri a blocchi polietilene ossido/ polipropilene ossido, in miscela con almeno un dialchil solfosuccinato C4-C14. ;L’emulsionante più preferito è una misceal di alcol C12-C14 (4-8 EO) e diottil solfosuccinato. ;La presente invenzione è anche relativa a un metodo per ridurre la deriva delle goccioline durante l’applicazione a spruzzo di formulazioni pesticida, o di formulazioni per la cura delle colture, che comprende miscelare la formulazione prima dell’applicazione con la sospensione non acquosa per il controllo della deriva sopra descritta. ;Quando la composizione che deve essere spruzzata è una formulazione per la cura delle colture, secondo alcuni aspetti, essa è una formulazione fertilizzante che contiene come sostanza attiva, ad esempio: sali di ammonio, quali solfato di ammonio, ammonio bisolfato, sali di ammonio di acidi carbossilici, cloruro di ammonio, ammonio carbonato, ammonio fosfato; urea e derivati dell’urea; fonti di fosfati quali acidi fosforici e loro sali; fonti di potassio, quali potassio mono- o di- fosfato, potassio carbonato, potassio citrato, potassio nitrato; composti contenenti micronutrienti e nutrienti secondari, quali zinco, manganese, magnesio, ferro, calcio, zolfo, boro, ecc.; loro miscele. ;Quando la formulazione è una formulazione pesticida, secondo alcuni aspetti preferiti, è una formulazione erbicida, che contiene un erbicida quale sostanza attiva. L’erbicida può essere: Acetochlor, Acibenzolar, Acibenzolar-S-metil, Acifluorfen, Sodio Acifluorfen, Aclonifen, Alachlor, Allidochlor, Alloxydinn, Sodio Alloxydinn, Ametryn, Amicarbazone, Amidochlor, Amidosulfuron, Aminocyclopyrachlor, Aminopyralid, Amitrole, Ammonium sulfamat, Ancymidol, Anilofos, Asulam, Atrazine, Azafenidin, Azimsulfuron, Aziprotryn, Beflubutamid, Benazolin, Etil Benazolin, Bencarbazone, Benfluralin, Benfuresate, Bensulide, Bensulfuron, Metil Bensulfuron, Bentazone, Benzfendizone, Benzobicyclon, Benzofenap, Benzofluor, Benzoylprop, Bicyclopyrone, Bifenox, Bispyribac, Bispyribacsodium, Bromacil, Bromobutide, Bromofenoxim, Bromoxynil, Bromuron, Buminafos, Busoxinone, Butachlor, Butafenacil, Butamifos, Butenachlor, Butralin, Butroxydim, Butylate, Cafenstrole, Carbetamide, Carfentrazone, Etil Carfentrazone, Chlomethoxyfen, Chloramben, Chlorazifop, Butil Chlorazifop, Chlorbromuron, Chlorbufam, Chlorfenac, Sodio Chlorfenac, Chlorfenprop, Chlorflurenol, Metil Chlorflurenol, Chloridazon, Chlorimuron, Etil Chlorimuron, Chlormequat-cloruro, Chlornitrofen, Chlorophthalim, Dimetil Chlorthal, Chlorotoluron, Chlorsulfuron, Cinidon, Etil Cinidon, Cinmethylin, Cinosulfuron, Clethodim (C10), Clodinafop, Propargil Clodinafop, Clofencet, Clomazone, Clomeprop, Cloprop, Clopyralid (C1), Cloransulam, Metil Cloransulam, Cumyluron, Cyanamide, Cyanazine, Cyclanilide, Cycloate, Cyclosulfamuron, Cycloxydim (C11), Cycluron, Cyhalofop, Butil Cyhalofop, Cyperquat, Cyprazine, Cyprazole, 2,4-D (e suoi sali o esteri, quali 2,4-D-butotil, 2,4-D-butil, 2,4-D-dimetilammonio, 2,4-D-diolamina, 2,4-D-etil, 2,4-D-etilesil, 2,4-D-isobutil, 2,4-D-isottil, 2,4-D-isopropil, 2,4-D-isopropilammonio, 2,4-D-sodio, 2,4-D-triisopropanolammonio, 2,4-Dtrolamina), 2,4-DB, Dalapon, Daminozide, Dazomet, n-Decanol, Desmedipham, Desmetryn, Detosyl-Pyrazolate (DTP), Diallate, Dicamba (e suoi sali o esteri, quali Dicamba-butotil, Dicamba sale di diglicolamina, Dicamba-dimetilammonio, Dicamba-diolamina, Dicambaisopropilammonio, Potassio Dicamba, Sodio Dicamba, Dicambatrolamina), Dichlobenil, Dichlorprop, Dichlorprop-P, Diclofop, Diclofopmetil, Diclofop-P-metil, Diclosulam, Diethatyl, Diethatyl-etil, Difenoxuron, Difenzoquat, Diflufenican, Diflufenzopyr, Sodio Diflufenzopyr, Dimefuron, Sodio Dikegulac, Dimefuron, Dimepiperate, Dimethachlor (C2), Dimethametryn, Dimethenamid, Dimethenamid-P, Dimethipin, Dimetrasulfuron, Dinitramine, Dinoseb, Dinoterb, Diphenamid, Dipropetryn, Diquat, Diquat-dibromuro, Dithiopyr, Diuron, DNOC, Etil Eglinazine, Endothal, EPTC, Esprocarb, Ethalfluralin, Ethametsulfuron, Ethametsulfuronmethyl, Ethephon, Ethidimuron, Ethiozin, Ethofumesate, Ethoxyfen, Etil Ethoxyfen, Ethoxysulfuron, Etobenzanid, F-5331, i.e. N-[2-Cloro-4-fluoro-5-[4-(3-fluoropropil)-4,5-diidro-5-oxo-1H-tetrazol-1-il]-fenl]-etan solfonamide, F-7967, i.e. 3-[7-Cloro-5-fluoro-2-(trifluorometil)-1H-benzimidazol-4-il]-1-metil-6-(trifluormetil)pirimidin-2,4(1H,3H)-dione, Fenoprop, Fenoxaprop, Fenoxaprop-P, Etil Fenoxaprop, Fenoxaprop-P-etil (C3), Fenoxasulfone, Fentrazamide, Fenuron, Flamprop, Flamprop-M-isopropil, Flamprop-M-metil, Flazasulfuron, Florasulam, Fluazifop, Fluazifop-P, Fluazifop-butil, Fluazifop-P-butil, Fluazolate, Flucarbazone, Sodio Flucarbazone, Flucetosulfuron, Fluchloralin, Flufenacet (Thiafluamide), Flufenpyr, Etil Flufenpyr-, Flumetralin, Flumetsulam, Flumiclorac, Flumiclorac-pentil, Flumioxazin, Flumipropyn, Fluometuron, Fluorodifen, Fluoroglycofen, Etil Fluoroglycofen, Flupoxam, Flupropacil, Flupropanate, Flupyrsulfuron, Flupyrsulfuron-metil-sodio, Flurenol, Butil Flurenol, Fluridone, Flurochloridone, Fluroxypyr, Fluroxypyr-meptyl, Flurprimidol, Flurtamone, Fluthiacet, Metil Fluthiacet, Fluthiamide, Fomesafen, Foramsulfuron, Forchlorfenuron, Fosamine, Furyloxyfen, Glufosinate, Ammonio Glufosinate, Glyphosate, Diammonio Glyphosate, Isopropilammonio Glyphosate, Potassio Glyphosate, H-9201, i.e. O-(2,4-Dimetil-6-nitrofeni)-O-etil-isopropil fosforamidotioato, Halosafen, Halosulfuron, Metil Halosulfuron-, Haloxyfop, Haloxyfop-p (C4), Etossietil Haloxyfop-l, Etossietil Haloxyfop-P, Metil Haloxyfop, Metil Haloxyfop-P, Hexazinone, HW-02, i.e. 1-(Dimetossifosforil)-etil(2,4-diclorofenossi)acetato, Imazamethabenz, Metil Imazamethabenz, Imazamox (C9), Imazamox-ammonio, Imazapic, Imazapyr, Imazapyrisopropylammonio, Imazaquin, Imazaquin-ammonio, Imazethapyr, Imazethapyr-ammonio, Imazosulfuron, Inabenfide, Indanofan, Indaziflam, acido Indolacetic (IAA), acido 4-lndol-3-il-butirrico (IBA), lodosulfuron, sodio metil lodosulfuron, loxynil, Ipfencarbazone, Isocarbamid, Isopropalin, Isoproturon, Isouron, Isoxaben, Isoxachlortole, Isoxaflutole, Isoxapyrifop, KUH-043, i.e. 3-({[5-(Difluorometil)-1-metil-3-(trifluorometil)-1H-pirazol-4-il]metil}sulfonil)-5,5-dimetil-4,5-diidro-1,2-ossazolo, Karbutilate, Ketospiradox, Lactofen, Lenacil, Linuron, MCPA, MCPB, metil, -etil e -sodio MCPB, Mecoprop, Mecoprop-sodio, Mecoprop-butotil, Mecoprop-P-butotil, Mecoprop-P-dimetiilammonio, Mecoprop-P-2-etilesil, Mecoprop-P-potassio, Mefenacet, Mefluidide, Mepiquat-cloro, Mesosulfuron, Mesosulfuron-metil, Mesosulfuron-metil-Na, Mesotrione, Methabenzthiazuron, Metam, Metamifop, Metamitron, Metazachlor (C5), Metazasulfuron, Methazole, Methiopyrsulfuron, Methiozolin, Methoxyphenone, Methyldymron, 1-Methylcyclopropen, Methylisothiocyanat, Metobenzuron, Metobromuron, Metolachlor, S-Metolachlor, Metosulam, Metoxuron, Metribuzin, Metsulfuron, Metsulfuronmethyl, Molinate, Monalide, Monocarbamide, Monocarbamidedihydrogensulfat, Monolinuron, Monosulfuron, Monosulfuron-ester, Monuron, MT-128, i.e. 6-Cloro-N-[(2E)-3-cloroprop-2-en-1-il]-5-metill-N-fenilpiridazin-3-amine, MT-5950, i.e. N-[3-Cloro-4-(1-metletil)-fenil]-2-metilpentanamide, NGGC-011, Naproanilide, Napropamide (C6), Naptalam, NC-310, i.e. 4-(2,4-Diclorobenzoil)-1-metil-5-benzilossipirazolo, Neburon, Nicosulfuron, Nipyraclofen, Nitralin, Nitrofen, Sodio Nitrophenolat (miscela di isomeri), Nitrofluorfen, Nonansäure, Norflurazon, Orbencarb, Orthosulfamuron, Oryzalin, Oxadiargyl, Oxadiazon, Oxasulfuron, Oxaziclomefone, Oxyfluorfen, Paclobutrazol, Paraquat, Paraquat-dichlorid, Pendimethalin, Pendralin, Penoxsulam, Pentanochlor, Pentoxazone, Perfluidone, Pethoxamid, Phenisopham, Phenmedipham, Phenmediphametil, Picloram, Picolinafen, Pinoxaden, Piperophos, Pirifenop, Pirifenop-butil, Pretilachlor, Primisulfuron, Primisulfuron-methyl, Probenazole, Profluazol, Procyazine, Prodiamine, Prifluraline, Profoxydim, Prohexadione, Prohexadione-calcium, Prohydrojasmone, Prometon, Prometryn, Propachlor, Propanil, Propaquizafop, Propazine, Propham, Propisochlor, Propoxycarbazone, Sodio Propoxycarbazone, Propyrisulfuron, Propyzamide, Prosulfalin, Prosulfocarb, Prosulfuron, Prynachlor, Pyraclonil, Pyraflufen, Etil Pyraflufen, Pyrasulfotole, Pyrazolynate (Pyrazolate), Pyrazosulfuron, Pyrazosulfuron-ethyl, Pyrazoxyfen, Pyribambenz, Pyribambenz-isopropyl, Propil Pyribambenz, Pyribenzoxim, Pyributicarb, Pyridafol, Pyridate (C7), Pyriftalid, Pyriminobac, Metil Pyriminobac Pyrimisulfan, Pyrithiobac, Sodio Pyrithiobac, Pyroxasulfone, Pyroxsulam, Quinclorac, Quinmerac, Quinoclamine, Quizalofop, Etil Quizalofop, Quizalofop-P, Quizalofop-P-etil, Quizalofop-P-tefuril, Rimsulfuron, Saflufenacil, Secbumeton, Sethoxydim, Siduron, Simazine, Simetryn , SN-106279, i.e. Metil-(2R)-2-({7-[2-cloro-4-(trifluorometil)fenossi]-2-naftil}ossi) propanoate, Sulcotrione, Sulfallate (CDEC), Sulfentrazone, Sulfonneturon, Metil Sulfonneturon, Sulfosate (Glyphosate-trimesium), Sulfosulfuron, SYN-523, SYP-249, i.e. 1-Etossi-3-metil-1-ossobut-3-en-2-il-5-[2-cloro-4-(trifluorometil)fenossi]-2-nitrobenzoate, SYP-300, i.e. 1-[7-Fluoro-3-osso-4-(prop-2-in-1-il)-3,4-diidro-2H-1,4-benzoxazin-6-il]-3-propil-2-tiossoimidazolidin-4,5-dione, Tebutam, Tebuthiuron, Tecnazene, Tefuryltrione, Tembotrione, Tepraloxydim, Terbacil, Terbucarb, Terbuchlor, Terbumeton, Terbuthylazine, Terbutryn, Thenylchlor, Thiafluamide, Thiazafluron, Thiazopyr, Thidiazimin, Thidiazuron, Thiencarbazone, Metil Thiencarbazone, Thifensulfuron, Metil Thifensulfuron, Thiobencarb, Tiocarbazil, Topramezone, Tralkoxydim, Triallate, Triasulfuron, Triaziflam, Triazofenamide, Tribenuron, Metil Tribenuron, Acido tricloroacetico (TCA), Triclopyr, Tridiphane, Trietazine, Trifloxysulfuron, Sodio Trifloxysulfuron, Trifluralin (C8), Triflusulfuron, Triflusulfuron-methyl, Trimeturon, Trinexapac, Etil Trinexapac, Tritosulfuron, Tsitodef, Uniconazole, Uniconazole-P, Vernolate, ZJ-0862, i.e.3,4-Dicloro-N-{2-[(4,6-dimetossipirimidin-2-il)ossi]benzil}anilina, loro Sali e loro miscele. ;Secondo un aspetto preferito, l’invenzione è relativa a un metodo per ridurre la deriva delle goccioline durante l’applicazione a spruzzo di una formulazione pesticida contenente una sostanza attiva erbicida scelta tra Glyphosate, Glufosinate, Paraquat, 2,4-D, Dicamba, Clethodim, loro derivati e/o loro miscele. Quando la sostanza attiva erbicida è una miscela è, preferibilmente, una miscela di Clethodim e Dicamba o una miscela di Dicamba e Glyphosate, o una miscela di Dicamba e Glufosinate. ;Le formulazioni pesticida o per la cura delle colture da applicare sono formulazioni acquose diluite che possono essere spruzzate sui campi. Per gli scopi di questa domanda, il termine "diluito" significa che le formulazioni hanno una concentrazione di sostanze attive da circa 0,001 a circa 50 g/1. Le formulazioni di pesticidi o per la cura delle colture del metodo possono opzionalmente contenere uno o più ingredienti aggiuntivi noti nella tecnica, come condizionanti, agenti chelanti, antiossidanti, agenti antischiuma, riempitivi, agenti umidificanti, agenti disperdenti, agenti distaccanti, agenti regolatori del pH, agenti leganti, stabilizzanti, solventi organici, agenti antigelo, penetranti, bioattivatori o agenti compatibilizzanti. ;L'acqua rappresenta in genere almeno il 90% in peso delle formulazioni acquose diluite. Le formulazioni dei pesticidi o per la cura delle colture sono solitamente preparate in loco dall'agricoltore o dall'imprenditore miscelando formulazioni pesticida concentrate di sostanze attive (che possono essere in varie forme, ad esempio liquidi o polveri puliti, granuli, soluzioni acquose, sospensioni concentrate, emulsioni concentrate, suspoemulsioni o simili), acqua e gli ingredienti supplementari. Le formulazioni diluite qui descritte non richiedono speciali dispositivi di spruzzatura e possono essere applicate sull'area bersaglio utilizzando apparecchiature a spruzzo convenzionali per applicazioni aeree o terrestri, anche con droni droni. ;Per dimostrare i vantaggi della sospensione non acquosa della presente invenzione, sono state preparate sospensioni con agenti sospendenti esemplificativi, valutando il comportamento dell'agente sospendente e la stabilità delle sospensioni così ottenute. ;ESEMPI ;Esempi comparativi11c-3c ;Il veicolo viene pesato in un bicchiere di vetro da 250 ml; il polimero in emulsione viene dosato in una siringa di plastica e viene aggiunto lentamente goccia a goccia sotto agitazione magnetica al veicolo. Dopo 10 minuti di agitazione le particelle del polisaccaride da sospendere vengono pesate e aggiunte lentamente sotto agitazione meccanica al veicolo viscosizzato; la miscela viene agitata per 5 minuti per ottenere una sospensione omogenea. ;Esempio comparativo 4c ed Esempio 5 ;Il veicolo viene pesato in un bicchiere di vetro da 250 ml; l’emulsionante e il guar vengono aggiunti al veicolo sotto agitazione. Si corregge il pH (misurato all’1% in soluzione acquosa) con una soluzione al 50 % di acido citrico, portandolo a 5.5. Il polimero in emulsione viene dosato in una siringa di plastica e viene aggiunto lentamente goccia a goccia sotto agitazione magnetica al veicolo. La miscela viene agitata per circa 10 minuti, fino a ottenere una sospensione omogenea. ;Misure di viscosità ;La viscosità RV Brookfield<® >(20 rpm, 25 °C) delle sospensioni viene misurata seguendo ASTM D 2196 con mandrino 5. ;Prove di stabilità ;200 ml di sospensione vengono versati in una beuta di vetro e chiusi con un tappo per evitare l'evaporazione del fluido. Il vaso è conservato in forno a 54 °C per 14 giorni. La stabilità viene valutata come percentuale di separazione di veicolo sulla sommità della sospensione con la seguente formula: ;% separazione = (altezza di veicolo separato in alto / altezza totale della sospensione) * 100
Una sospensione è considerata stabile se la separazione percentuale dopo 14 giorni a 54 °C è pari o inferiore al 5%.
Le composizioni delle sospensioni (% in peso) e i risultati delle prove sono riportati in Tabella 1.
Non è stato possibile misurare la viscosità degli Esempi comparativi 1c, 2c e 4c a causa della formazione di una pasta al posto di una stabile sospensione.
I risultati del test di stabilità mostrano che il polimero in emulsione secondo l'invenzione è adatto per fornire sospensioni stabili, mentre l’argilla, gli acidi poliacrilici e il polivinilpirrolidone testati negli esempi comparativi non riescono a fornire sospensioni stabili.
Tabella 1
1- comparativo
2-acido poliacrilico reticolato (Guangzhou Tinci Materials Technology Co.,Ltd.) 3-polivinilpirrolidone (Ashland)
4-Baragel®24 (Elementis Specialties), al 10% in peso in dietilene glicol monobutil etere
5-dopo 1 mese a 50°C
nd=pasta, troppo viscosa per essere misurata

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sospensione non acquosa contenente: a) da 20 a 90% in peso di un veicolo scelto dal gruppo costituito da glicoli, poliglicoli, glicol eteri, esteri di glicoli, esteri di lattato o loro miscele; b) da 2 a 60% in peso di un polimero solubile in acqua disperso nel veicolo, il polimero solubile in acqua essendo scelto tra polisaccaridi, derivati di polisaccaridi e loro miscele; c) da 0,5 a 15% in peso di un agente sospendente costituito da un copolimero di un monomero monoetilenicamente insaturo contenente un gruppo carbossilico e un estere di un acido (met)acrilico; d) da 1 a 20% in peso di un emulsionante.
  2. 2. La sospensione non acquosa secondo la rivendicazione 1, in cui l'agente sospendente è un copolimero ottenuto per polimerizzazione di: I. da 20 a 70% in peso di un monomero monoetilenicamente insaturo contenente un gruppo carbossilico; II. da 20 a 70% in peso di un estere di un acido (met)acrilico; III. da 0 a 3% in peso di un monomero polietilenicamente insaturo; IV. da 0 a 10% in peso di un monomero acrilico associativo non ionico, in cui la somma di a) e b) rappresenta almeno l'80% in peso della miscela monomerica.
  3. 3. La sospensione non acquosa secondo la rivendicazione 1, in cui l'agente sospendente è un copolimero ottenuto per polimerizzazione di: I. da 20 a 50% in peso di un monomero monoetilenicamente insaturo contenente un gruppo carbossilico; II. da 40 a 70% in peso di un estere di un acido (met)acrilico; III. da 0,01 a 1% in peso di un monomero polietilenicamente insaturo; IV. da 0 a 3% in peso di un monomero acrilico associativo non ionico, in cui la somma di a) e b) rappresenta almeno l'80% in peso della miscela monomerica.
  4. 4. La sospensione non acquosa secondo la rivendicazione 1, in cui il polimero solubile in acqua è scelto tra guar e idrossipropil guar.
  5. 5. La sospensione non acquosa secondo la rivendicazione 1, in cui il veicolo è un glicol etere.
  6. 6. La sospensione non acquosa secondo la rivendicazione 5, in cui il veicolo è etilenglicole butil etere, dietilenglicole butil etere, trietilenglicole butil etere o dipropilenglicole metil etere.
  7. 7. La sospensione non acquosa secondo la rivendicazione 6, in cui il veicolo è dietilenglicole butil etere.
  8. 8. La sospensione non acquosa secondo la rivendicazione 1, che comprende: a) da 50 a 80% in peso di veicolo; b) da 5 a 20% in peso di polimero solubile in acqua; c) da 1 a 10% in peso di agente sospendente; d) da 3 a 20% in peso di emulsionante.
  9. 9. Metodo per ridurre la deriva delle goccioline durante l’applicazione a spruzzo di formulazioni pesticida, o di formulazioni per la cura delle colture, che comprende miscelare la formulazione prima dell’applicazione con una sospensione non acquosa secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 8 e spruzzare la formulazione sul campo.
  10. 10. Metodo per la preparazione di una sospensione non-acquosa che comprende le seguenti fasi: i. preparare da 20 a 90% in peso di un veicolo scelto nell gruppo costituito da glicoli, poliglicoli, glicol eteri, esteri di glicoli, esteri di lattato o loro miscele; ii. preparare da 2 a 60% in peso di un polimero solubile in acqua scelto tra polisaccaridi, derivati di polisaccaridi e loro miscele; iii. preparare da 1 o 20% in peso di un emulsionante; iv. miscelare il veicolo, il polimero solubile in acqua e l’emulsionante, in qualsiasi ordine e regolare, se necessario, il pH della miscela risultante, misurato all’1% in peso in acqua, portandolo tra 3 e 6, mediante l’aggiunta di un acido; v. aggiungere alla miscela ottenuta da 0,5 a 15% in peso di un agente sospendente costituito da un copolimero di un monomero monoetilenicamente insaturo contenente un gruppo carbossilico e un estere di un acido (met)acrilico.
IT102019000006358A 2019-04-24 2019-04-24 Sospensioni non acquose per il controllo della deriva IT201900006358A1 (it)

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