IT201900006092A1 - Sistema di monitoraggio e segnalazione e relativo metodo per prevenire l'abbandono di infanti in veicoli - Google Patents

Sistema di monitoraggio e segnalazione e relativo metodo per prevenire l'abbandono di infanti in veicoli Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“SISTEMA DI MONITORAGGIO E SEGNALAZIONE E RELATIVO METODO PER PREVENIRE L'ABBANDONO DI INFANTI IN VEICOLI”
La presente invenzione è relativa ad un sistema di monitoraggio e segnalazione e ad un relativo metodo per prevenire l’abbandono di infanti in veicoli.
Come noto, negli ultimi anni, il numero di casi di abbandono di infanti in veicoli chiusi e in condizioni avverse (ad esempio, in condizioni di caldo afoso) da parte di genitori o babysitter è aumentato; in particolare, tali situazioni di abbandono possono compromettere la salute fisica e/o mentale dell’infante, in quanto quest’ultimo è esposto ad eventi potenzialmente mortali.
Pertanto, sono stati sviluppati sistemi e metodi di monitoraggio e segnalazione atti a prevenire tali eventi di abbandono.
Un esempio di un sistema di monitoraggio e di segnalazione di tipo noto è mostrato nelle figure 1A-1B.
Con riferimento congiunto alle figure 1A ed 1B, il sistema, indicato con il numero di riferimento 1, comprende un seggiolino 2, alloggiabile in un veicolo 3 (ad esempio, un’auto); in particolare, il seggiolino 2 è accoppiabile in modo removibile ad un sedile (ad esempio, posteriore) del veicolo 3.
Il seggiolino 2 è accoppiato un dispositivo di rilevamento e segnalazione per seggiolino 5 (definito, nel seguito, come dispositivo per seggiolino 5), alloggiato in un cuscinetto (“pad”) aggiuntivo, accoppiabile alla seduta del seggiolino 2 in modo rilasciabile (ad esempio, mediante velcro). Alternativamente, il dispositivo per seggiolino 5 è integrato nella seduta del seggiolino 2.
La figura 2 mostra schematicamente il dispositivo per seggiolino 5, comprendente un’unità di rilevamento di pressione 10, definita nel seguito come sensore di pressione 10, ed un primo faro elettromagnetico (“beacon”) 11, accoppiato al sensore di pressione 10 mediante opportuni elementi di collegamento elettrico (ad esempio, cavi elettrici, non mostrati).
In particolare, il sensore di pressione 10 è configurato per rilevare la presenza dell’infante sul seggiolino 2; in dettaglio, quando l’infante è disposto sul seggiolino 2, il sensore di pressione 10 rileva la presenza dell’infante (ad esempio, mediante rilevamento capacitivo) e genera un corrispondente segnale elettrico, il quale è trasmesso al primo beacon 11.
Il primo beacon 11 è, in prima approssimazione, una sorgente puntiforme, ad esempio posizionata in un primo punto O’, configurata per emettere un primo segnale S1, ad esempio in radiofrequenza, impiegando, ad esempio, la tecnologia Bluetooth a basso consumo energetico (“Bluetooth Low Energy”), in base al summenzionato segnale elettrico. In particolare, il primo segnale S1 viene emesso dal primo beacon 11 con una prima periodicità T1, compresa, ad esempio, tra 1 ms e 200 ms (ad esempio 100 ms).
Il sistema 1 comprende inoltre un dispositivo mobile 7, ad esempio uno smartphone, un tablet oppure un notebook, mostrato schematicamente in figura 3. In particolare, il dispositivo mobile 7 comprende: un ricevitore 13, ad esempio Bluetooth, configurato per ricevere il primo segnale S1; una logica integrata 14, collegata al ricevitore 13; e una memoria 15, collegata alla logica integrata 14.
La logica integrata 14 è configurata per elaborare il primo segnale S1, in modo da generare un primo dato elaborato; in particolare, il primo dato elaborato è un dato ottenuto mediante algoritmi di tipo noto atti a convertire il primo segnale S1 in una corrispondente distanza tra il dispositivo mobile 7 e il primo beacon 11 (ovvero, il dispositivo per seggiolino 5).
La logica integrata 14 è inoltre configurata per verificare, sulla base della distanza ottenuta a partire dal primo segnale S1, che il dispositivo mobile 7 sia posizionato in una prima regione di segnalazione 6 (mostrata tratteggiata nelle figure 1A-1B); in particolare, la prima regione di segnalazione 6 è uno spazio geometrico predeterminato avente forma, ad esempio, sferica con raggio Rth1 (ad esempio, pari a cinque metri) e centro coincidente con il primo punto O’. Inoltre, il primo raggio Rth1 rappresenta una distanza di riferimento rispetto alla quale la logica integrata 14 compara la corrispondente distanza. In particolare, il sistema 20 è in una condizione di vicinanza quando la corrispondente distanza del dispositivo mobile 7 rispetto al dispositivo per seggiolino 5 è minore del primo raggio Rth1, ovvero è nella prima regione di segnalazione 6; inoltre, il sistema 20 è in una condizione di lontananza quando la corrispondente distanza del dispositivo mobile 7 rispetto al dispositivo per seggiolino 5 è maggiore del primo raggio Rth1, ovvero quando è esterno alla prima regione di segnalazione 6.
Inoltre, la logica integrata 14 è configurata per generare un segnale di monitoraggio quando rileva che il sistema 20 è nella condizione di lontananza.
Inoltre, la logica integrata 14 è configurata per eseguire un applicativo (“app”), installato nel dispositivo mobile 7, per generare una notifica di segnalazione in funzione del corrispondente segnale di monitoraggio; in particolare, la notifica di segnalazione è, ad esempio, un SMS o un segnale acustico.
In aggiunta, la logica integrata 14 del dispositivo mobile 7 è configurata per determinare in modo di per sé noto una posizione GPS (“Global Positioning System”) del dispositivo mobile 7 mediante un ricevitore GPS 16 (mostrato schematicamente in figura 3), quest’ultimo accoppiato alla logica integrata 14. In dettaglio, la logica integrata 14 attiva il ricevitore GPS 16 solo quando rileva che il sistema 20 è nella condizione di vicinanza.
In uso, il sistema 1 opera secondo un metodo di monitoraggio e segnalazione descritto in dettaglio nel seguito con riferimento alle figure 1A-1B.
In una prima fase operativa, in particolare in un primo istante di tempo t0, figura 1A, l’infante è disposto seggiolino 2 e, pertanto, sul dispositivo per seggiolino 5; conseguentemente, il sensore di pressione 10 rileva la presenza dell’infante, genera un segnale elettrico e lo trasmette al primo beacon 11, il quale viene attivato e genera il primo segnale S1.
In un secondo istante di tempo t1, definito come la somma tra il primo istante di tempo t0 e un primo intervallo di tempo Δt0, 1 (ovvero, il tempo di propagazione del primo segnale S1 dal dispositivo per seggiolino 5 al dispositivo mobile 7 nella fase di figura 1A), il ricevitore 13 riceve il primo segnale S1 e lo trasmette alla logica integrata 14; la logica integrata 14 elabora il summenzionato primo segnale S1 secondo le modalità precedentemente descritte, in modo da determinare il primo dato elaborato, ovvero una prima distanza (indicata nel seguito con d0), presente tra il dispositivo mobile 7 ed il dispositivo per seggiolino 5 al secondo istante di tempo t1.
In seguito, la logica integrata 14 esegue una verifica mediante l’applicativo, nella quale confronta la prima distanza d0 con il raggio Rth1 della prima regione di segnalazione 6, in modo da determinare se il dispositivo mobile 7 è nella prima regione di segnalazione 6. Nella prima fase operativa mostrata in figura 1A, la logica integrata 14 determina, mediante l’applicativo, che la prima distanza d0 è inferiore al raggio Rth1 (condizione di vicinanza), ovvero il dispositivo mobile 7 è in prossimità del dispositivo per seggiolino 5.
A seguito della summenzionata verifica, la logica integrata 14 attiva il ricevitore GPS 16, il quale determina una prima posizione GPS P0 del dispositivo mobile 7 nel secondo istante di tempo t1; successivamente, la logica integrata 14 riceve la suddetta prima posizione GPS P0 e la memorizza nella memoria 15.
A seguito della verifica e della determinazione della prima posizione GPS P0, nella prima fase operativa, la logica integrata 14 genera una prima notifica di segnalazione, ad esempio riportante la dicitura “bambino a bordo” sul dispositivo mobile 7 (ad esempio, sullo schermo del dispositivo mobile 7); in particolare, la prima notifica di segnalazione è atta ad avvertire l’utente del dispositivo mobile 7 (ad esempio, un genitore o un babysitter) che l’infante è sul seggiolino 2 e nel veicolo 3 e che il dispositivo mobile 7 è nella prima regione di segnalazione 6.
Nella seconda fase operativa, in particolare in un terzo istante di tempo t2, successivo al secondo istante di tempo t1, figura 1B, il primo beacon 11 è attivato ed emette nuovamente il primo segnale S1, in quanto, in questa fase, l’infante è ancora sul seggiolino 2.
Pertanto, in un quarto istante di tempo t3, definito come la somma tra il terzo istante di tempo t2 e un secondo intervallo di tempo Δt0, 2 (ovvero, il tempo di propagazione del primo segnale S1 dal dispositivo per seggiolino 5 al dispositivo mobile 7 nella fase di figura 1B), il ricevitore 13 riceve il primo segnale S1 e lo invia alla logica integrata 14; in particolare, la logica integrata 14 elabora il summenzionato primo segnale S1, in modo da determinare una seconda distanza d1, presente tra il dispositivo mobile 7 e il dispositivo per seggiolino 5 al quarto istante di tempo t3.
La logica integrata 14 esegue nuovamente la fase di verifica mediante l’applicativo, nella quale confronta la seconda distanza d1 con il raggio Rth1 della prima regione di segnalazione 6, ovvero se il sistema 20 è nella condizione di vicinanza al quarto istante di tempo t3. In particolare, nella seconda fase operativa, la logica integrata 14 determina che la seconda distanza d1 è maggiore del raggio Rth1 (condizione di lontananza) e, pertanto, il dispositivo mobile 7 è lontano dal dispositivo per seggiolino 5. In altre parole, la logica integrata 14 determina che l’infante sul seggiolino 2 è stato abbandonato nel veicolo 3. Conseguentemente, la logica integrata 14 genera un primo segnale di monitoraggio Sm0 indicativo della condizione di lontananza del dispositivo mobile 7; sulla base del primo segnale di monitoraggio Sm0, la logica integrata 14 genera, mediante l’applicativo una seconda notifica di segnalazione sul dispositivo mobile 7, ad esempio riportante la dicitura “bambino a bordo”, atta a segnalare l’utente dell’avvenuto abbandono nel veicolo 3 del seggiolino 2 (e, dunque, dell’infante).
Il metodo di monitoraggio e segnalazione sopra descritto memorizza la posizione GPS più recente associata ad una rispettiva distanza dal dispositivo per seggiolino 5 solo quando la summenzionata verifica di posizionamento nella prima regione di segnalazione 6 dà esito positivo (ovvero il dispositivo mobile 7 è nella prima regione di segnalazione 6).
Ulteriori esempi di sistemi e di relativi metodi di monitoraggio e segnalazione sono descritti nel brevetto statunitense US 2018/0322758 A1.
Tuttavia, i sistemi e i metodi sopracitati presentano degli svantaggi.
In particolare, con riferimento al sistema 1 delle figure 1A ed 1B e al relativo metodo e come precedentemente discusso, l’invio delle notifiche di segnalazione è subordinato ad una verifica della posizione del dispositivo mobile 7 entro una regione spaziale predeterminata (ovvero, la prima regione di segnalazione 6), centrata nel primo beacon 11 del dispositivo per seggiolino 5.
Tuttavia, in alcuni casi, l’operazione di verifica da parte della logica integrata 14 può generare dei falsi allarmi. Ad esempio, quando l’infante è disposto sul seggiolino 2, ma quest’ultimo non è nel veicolo 3, e il dispositivo mobile 7 è esterno alla prima regione di segnalazione 6, la logica integrata 14 del dispositivo mobile 7 rileva la condizione di lontananza e, quindi, genera una corrispondente notifica di segnalazione; tale notifica di segnalazione rappresenta un falso allarme, in quanto l’infante non è stato abbandonato nel veicolo 3.
Scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un sistema ed un metodo che superino almeno in parte gli inconvenienti della tecnica nota.
Secondo la presente invenzione vengono realizzati un sistema di monitoraggio e segnalazione e un relativo metodo per prevenire l’abbandono di infanti in veicoli, come definiti nelle rivendicazioni allegate.
Per una migliore comprensione della presente invenzione ne vengono ora descritte forme di realizzazione preferite, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
- le figure 1A-1B mostrano schematicamente, in vista dall’alto, un sistema di monitoraggio e segnalazione di tipo noto in una prima ed una seconda fase operativa, rispettivamente;
- la figura 2 mostra schematicamente un dispositivo di segnalazione e rilevamento facente parte del sistema di monitoraggio e segnalazione delle figure 1A-1B;
- la figura 3 mostra schematicamente un dispositivo mobile facente parte del sistema di monitoraggio e segnalazione delle figure 1A-1B;
- la figura 4 mostra schematicamente, in vista dall’alto, il presente sistema di monitoraggio e segnalazione;
- le figure 5A-5B mostrano schematicamente in vista dall’alto il sistema di monitoraggio e segnalazione di figura 4 in una prima modalità operativa;
- le figure 6A-6C mostrano schematicamente in vista dall’alto il sistema di monitoraggio e segnalazione di figura 4 in una seconda modalità operativa; e
- la figura 7 mostra schematicamente in vista dall’alto il sistema di monitoraggio e segnalazione in una terza modalità operativa.
La figura 4 mostra schematicamente un sistema di monitoraggio e segnalazione 20 (indicato, nel seguito, come sistema 20); in particolare, il sistema 20 ha una struttura simile al sistema 1 delle figure 1A-1B, 2-3 e, pertanto, verrà descritto limitatamente alle differenze rispetto al summenzionato sistema 1.
In particolare, il veicolo 3 è accoppiato ad un terzo faro elettromagnetico 28 (in seguito definito come secondo beacon 28), disposto, ad esempio, sul cruscotto del veicolo 3. In maggior dettaglio, il secondo beacon 28 è, in prima approssimazione, una sorgente puntiforme, ad esempio posizionata in un secondo punto O”, configurata per emettere, indipendentemente dal primo beacon 11, un secondo segnale S2, ad esempio in radiofrequenza, impiegando, ad esempio, la tecnologia Bluetooth a basso consumo energetico (“Bluetooth Low Energy”); in particolare, il secondo segnale S2 viene emesso con una seconda periodicità T2, la quale, a titolo esemplificativo e non limitativo, si assume sia pari alla prima periodicità T1 (ovvero, compresa, ad esempio, tra 1 ms e 200 ms, ad esempio 100 ms).
In ulteriori forme di realizzazione, la seconda periodicità T2 è definita come somma tra la prima periodicità T1 e un ritardo ΔT, pari ad esempio ad 1 ms; in questo modo, in uso, il ricevitore 13 del dispositivo mobile 7 riceve il secondo segnale S2 con un ritardo pari al ritardo ΔT rispetto al primo segnale S1.
Assumendo per semplicità che il primo ed il secondo beacon 11, 28 emettano, rispettivamente, il primo ed il secondo segnale S1, S2 nel medesimo istante di tempo, il primo ed il secondo beacon 11, 28 emettono il primo ed il secondo segnale S1, S2 in una regione (non mostrata e definita nel seguito come regione di massima ricezione) approssimativamente sferica, con raggio pari, ad esempio, a 70 metri. In maggior dettaglio, nell’ipotesi in cui il primo ed il secondo segnale S1, S2 si propaghino in spazio libero, il ricevitore 13 del dispositivo mobile 7 ha una sensibilità tale da essere in grado di ricevere correttamente (e quindi elaborare in modo da determinare i corrispondenti dati) sia il primo sia il secondo segnale S1, S2, quando si trova all’interno della summenzionata regione di massima ricezione.
La logica integrata 14 è inoltre configurata per elaborare il secondo segnale S2, in modo da generare un secondo dato elaborato; in particolare, il secondo dato elaborato è un dato ottenuto mediante algoritmi di tipo noto atti a determinare, a partire dal secondo segnale S2, in una corrispondente distanza tra il dispositivo mobile 7 e il secondo beacon 28 a partire dal secondo segnale S2.
La logica integrata 14 è inoltre configurata per verificare, sulla base della distanza ottenuta a partire dal secondo segnale S2, che il dispositivo mobile 7 sia posizionato in una seconda regione di segnalazione 30 (mostrata tratteggiata in figura 4); in particolare, la seconda regione di segnalazione 30 è uno spazio geometrico predeterminato avente forma, ad esempio, sferica con raggio Rth2 (ad esempio, pari a venti metri) e centro coincidente con il secondo punto O”. Senza alcuna perdita generalità, il raggio Rth1 della prima regione di segnalazione 6 è minore del raggio Rth2 della seconda regione di segnalazione 30. In aggiunta, i raggi Rth1, Rth2 rispettivamente della prima e della seconda regione di segnalazione 6, 30 sono inferiori rispetto al raggio della regione di massima ricezione.
In particolare, il sistema 20 è in una condizione di vicinanza quando le distanze ottenute dal primo e dal secondo segnale S1, S2 sono minori, rispettivamente, del primo e del secondo raggio Rth1, Rth2, ovvero il dispositivo mobile 7 è sia nella prima sia nella seconda regione di segnalazione 6, 30; inoltre, il sistema 20 è in una condizione di lontananza quando le summenzionate distanze sono entrambi maggiori, rispettivamente, del primo e del secondo raggio Rth1, Rth2, ovvero il dispositivo mobile 7 è esterno sia alla prima sia alla seconda regione di segnalazione 6, 30.
In aggiunta, il sistema 20 è in una prima condizione intermedia quando la distanza ottenuta dal primo segnale S1 è maggiore del primo raggio Rth1 e la distanza ottenuta dal secondo segnale S2 è minore del secondo raggio Rth2, ovvero il dispositivo mobile 7 è esterno alla prima regione di segnalazione 6 e interno alla seconda regione di segnalazione 30; inoltre, il sistema 20 è in una seconda condizione intermedia quando la distanza ottenuta dal primo segnale S1 è minore del primo raggio Rth1 e la distanza ottenuta dal secondo segnale S2 è maggiore del secondo raggio Rth2, ovvero il dispositivo mobile 7 è interno alla prima regione di segnalazione 6 e esterno alla seconda regione di segnalazione 30.
Inoltre, la logica integrata 14 è configurata per generare rispettivi segnali di monitoraggio quando rileva che il dispositivo mobile 7 è nella prima o nella seconda condizione intermedia oppure nella condizione di lontananza.
Inoltre, la logica integrata 14 è configurata per eseguire l’applicativo in modo da generare una notifica di segnalazione in funzione dei summenzionati segnali di monitoraggio; in particolare, la notifica di segnalazione è, ad esempio, un SMS o un segnale acustico generato dal dispositivo mobile 7.
In uso, il sistema 20 opera secondo un metodo di monitoraggio e segnalazione descritto in dettaglio nel seguito. In particolare, di seguito sono descritte tre modalità operative, alternative tra loro.
Di seguito si assume, senza alcuna perdita di generalità, che il sistema 20 di figura 4 rappresenti una prima fase operativa (in particolare, in un primo istante di tempo t0’) comune alle tre modalità operative descritte di seguito.
In maggior dettaglio, la fase operativa mostrata in figura 4 è analoga alla prima fase operativa descritta con riferimento alla figura 1A.
In un primo istante di tempo t0’, l’infante è disposto nel seggiolino 2 e, pertanto, sul dispositivo per seggiolino 5; conseguentemente, il sensore di pressione 10 rileva la presenza dell’infante, genera un segnale elettrico e lo trasmette al primo beacon 11, il quale viene attivato e genera il primo segnale S1.
Nel primo istante di tempo t0’, il secondo beacon 28 emette il secondo segnale S2 in modo indipendente dal primo beacon 11. Per semplicità di descrizione e senza alcuna perdita di generalità, si assume che il primo ed il secondo beacon 11, 28 emettano i rispettivi primo e secondo segnale S1, S2 nel medesimo primo istante di tempo t0’. Inoltre, si assume che il dispositivo mobile 7 riceva i suddetti primo e secondo segnale S1, S2 nel medesimo istante di tempo; in altre parole, nel seguito si trascura, per semplicità, la distanza tra primo ed il secondo beacon 11, 28, salvo laddove specificato diversamente.
In un secondo istante di tempo t1’, definito come la somma tra il primo istante di tempo t0’ e un primo intervallo di tempo Δt0, 1’, il ricevitore 13 riceve il primo segnale S1 e lo trasmette alla logica integrata 14; in dettaglio, la logica integrata 14 elabora il summenzionato primo segnale S1 secondo le modalità precedentemente descritte, in modo da determinare il primo dato elaborato, ovvero una prima distanza d0’ del dispositivo mobile 7 rispetto al dispositivo per seggiolino 5 al secondo istante di tempo t1’.
Nel medesimo secondo istante di tempo t1’, il ricevitore 13 riceve inoltre il secondo segnale S2 e lo trasmette alla logica integrata 14; in dettaglio, la logica integrata 14 elabora il summenzionato secondo segnale S2 secondo le modalità precedentemente descritte con riferimento al primo segnale, in modo da determinare il secondo dato elaborato, ovvero una seconda distanza d0” del dispositivo mobile 7 rispetto al secondo beacon 28 al secondo istante di tempo t1’.
Si noti che, poiché il ricevitore13 riceve sia il primo sia il secondo segnale S1, S2 nel secondo istante di tempo t1’, il primo intervallo di tempo Δt0, 1’ rappresenta il tempo di propagazione del primo e del secondo segnale S1, S2 rispettivamente dal dispositivo per seggiolino 5 e dal secondo beacon 28 al ricevitore13 nella fase di figura 4.
Il primo ed il secondo segnale S1, S2 ricevuti al secondo istante di tempo t1’ formano una prima coppia di segnali.
In seguito, la logica integrata 14 esegue una prima verifica mediante l’applicativo, nella quale confronta la prima distanza d0’ con il raggio Rth1 della prima regione di segnalazione 6, in modo da determinare se il dispositivo mobile 7 è nella prima regione di segnalazione 6. Nella fase operativa di figura 4, la logica integrata 14 determina, mediante l’applicativo, che la prima distanza d0’ è inferiore al raggio Rth1 e, pertanto, che il dispositivo mobile 7 è in prossimità del dispositivo per seggiolino 5.
Nel medesimo secondo istante di tempo t1’, la logica integrata 14 esegue una seconda verifica mediante l’applicativo, nella quale confronta la seconda distanza d0” con il raggio Rth2 della seconda regione di segnalazione 30, in modo da determinare se il dispositivo mobile 7 è nella seconda regione di segnalazione 30. Nella fase mostrata in figura 4, la logica integrata 14 determina che la seconda distanza d0” è inferiore al raggio Rth2, ovvero che il dispositivo mobile 7 è in prossimità del secondo beacon 28 (e, quindi, del veicolo 3).
Pertanto, poiché sia la verifica della prima distanza d0’ rispetto al raggio Rth1 sia la verifica della seconda distanza d0” rispetto al raggio Rth2 hanno dato esito positivo, ovvero il sistema 20 è nella condizione di vicinanza, la logica integrata 14 attiva il ricevitore GPS 16, il quale determina una prima posizione GPS P0’ del dispositivo mobile 7 al secondo istante di tempo t1’. Successivamente, la prima posizione GPS P0’la quale è associata alla prima e alla seconda distanza d0’, d0”, è ricevuta dalla logica integrata 14 e viene memorizzata nella memoria 15.
Inoltre, nella fase operativa sopra descritta, la logica integrata 14 esegue l’applicativo per generare una prima notifica di segnalazione, ad esempio una notifica di testo riportante la dicitura “bambino a bordo” sul dispositivo mobile 7 (ad esempio, sullo schermo); tale notifica di segnalazione consente di avvertire l’utente del dispositivo mobile 7 che l’infante è a bordo del veicolo 3.
Le figure 5A-5B mostrano fasi successive di una prima modalità operativa, le quali sono successive alla fase mostrata in figura 4. In maggior dettaglio, ciascuna delle fasi mostrate nelle figure 5A-5B esegue le medesime operazioni descritte con riferimento alla figura 4.
In particolare, figura 5A, in un terzo istante di tempo t2’, successivo al secondo istante di tempo t1’, l’infante è ancora disposto seggiolino 2 e, pertanto, sul dispositivo per seggiolino 5; conseguentemente, anche in questa fase, il primo beacon 11 emette il primo segnale S1. Nel medesimo terzo istante di tempo t2’, il secondo beacon 28 emette nuovamente il secondo segnale S2.
In un quarto istante di tempo t3’, definito come la somma tra il terzo istante di tempo t2’ e un secondo intervallo di tempo Δt0, 2’, il ricevitore13 riceve il primo segnale S1 e lo trasmette alla logica integrata 14; la logica integrata 14 elabora il summenzionato primo segnale S1 secondo le modalità precedentemente descritte, in modo da determinare nuovamente il primo dato elaborato, ovvero una terza distanza d1 del dispositivo mobile 7 rispetto al dispositivo per seggiolino 5 al quarto istante di tempo t3’.
Nel medesimo quarto istante di tempo t3’, il ricevitore 13 riceve il secondo segnale S2 e lo trasmette alla logica integrata 14; in dettaglio, la logica integrata 14 elabora il summenzionato secondo segnale S2 secondo le modalità precedentemente descritte con riferimento al primo segnale S1, in modo da determinare nuovamente il secondo dato elaborato, ovvero una quarta distanza d1’ del dispositivo mobile 7 rispetto al secondo beacon 28 al quarto istante di tempo t3’.
In particolare, il primo e il secondo segnale S1, S2 ricevuti al quarto istante di tempo t3’ formano una seconda coppia di segnali.
Inoltre, analogamente a quanto discusso con riferimento al primo intervallo di tempo Δt0, 1’, il secondo intervallo di tempo Δt0, 2’ rappresenta il tempo di propagazione del primo e del secondo segnale S1, S2 rispettivamente dal dispositivo per seggiolino 5 e dal secondo beacon 28 al ricevitore 13 nella fase di figura 5A.
In seguito, la logica integrata 14 esegue nuovamente la prima verifica mediante l’applicativo, nella quale confronta la terza distanza d1 con il raggio Rth1 della prima regione di segnalazione 6, in modo da determinare se il dispositivo mobile 7 è nella prima regione di segnalazione 6. Nella fase operativa di figura 5A, la logica integrata 14 determina che la terza distanza d1 è maggiore del raggio Rth1 della prima regione di segnalazione 6, ovvero che il dispositivo mobile 7 è lontano dal dispositivo per seggiolino 5.
Nel medesimo quarto istante di tempo t3’, la logica integrata 14 esegue inoltre la seconda verifica mediante l’applicativo, nella quale confronta la quarta distanza d1’ con il raggio Rth2 della seconda regione di segnalazione 30, in modo da determinare se il dispositivo mobile 7 è nella seconda regione di segnalazione 30. Nella fase mostrata in figura 5A, la logica integrata 14 determina che la quarta distanza d1’ è inferiore al raggio Rth2 e, quindi, il dispositivo mobile 7 è in prossimità del secondo beacon 28.
Pertanto, in figura 5A, il dispositivo mobile 7 è nella prima condizione intermedia.
Nella fase operativa sopra descritta, la logica integrata 14 genera un secondo segnale di monitoraggio Sm1, indicativo della prima condizione intermedia del dispositivo mobile 7; sulla base del secondo segnale di monitoraggio Sm1, la logica integrata 14 genera, mediante l’applicativo, generare una seconda notifica di segnalazione, ad esempio una notifica testuale riportante la dicitura “bambino a bordo” ad esempio sullo schermo del dispositivo mobile 7. Inoltre, nella fase operativa di figura 5A, la logica integrata 14 disattiva il ricevitore GPS 16, ovvero non determina la posizione GPS del dispositivo mobile 7 al quarto istante di tempo t3’, in quanto almeno una delle summenzionate verifiche basate sulla terza e sulla quarta distanza d1, d1’ ha dato esito negativo. In questo modo, la prima posizione GPS P0’ determinata nella fase operativa descritta con riferimento alla figura 4 è mantenuta nella memoria 15 del dispositivo mobile 7.
La figura 5B mostra una fase successiva alla fase descritta con riferimento alla figura 5A; in particolare, nella fase di figura 5B, sono ripetute le medesime operazioni descritte con riferimento alla figura 5A in istanti di tempo successivi a quelli indicati con riferimento alla figura 5A.
In maggior dettaglio, in un quinto istante di tempo t4’, successivo al quarto istante di tempo t3’, il primo ed il secondo beacon 11, 28 emettono rispettivamente il primo ed il secondo segnale S1, S2. Il primo ed il secondo segnale S1, S2 così emessi sono ricevuti dal ricevitore13 in un sesto istante di tempo t5’, quest’ultimo definito come la somma tra il quinto istante di tempo t4’ e un terzo intervallo di tempo Δt0, 3’.
Il primo ed il secondo segnale S1, S2 ricevuti al sesto istante di tempo t5’ formano una terza coppia di segnali.
Inoltre, analogamente a quanto discusso con riferimento al primo e al secondo intervallo di tempo Δt0, 1’, Δt0, 2’, il terzo intervallo di tempo Δt0, 3’ rappresenta il tempo di propagazione del primo e del secondo segnale S1, S2 rispettivamente dal dispositivo per seggiolino 5 e dal secondo beacon 28 al ricevitore13 nella fase di figura 5B.
Conseguentemente, il ricevitore13 trasmette il primo ed il secondo segnale S1, S2 così ricevuti alla logica integrata 14, in modo tale che quest’ultima determini, secondo le modalità descritte in precedenza, una quinta ed una sesta distanza d2, d2’ tra il dispositivo mobile 7 e, rispettivamente, il dispositivo per seggiolino 5 e il secondo beacon 28. In seguito, la logica integrata 14 esegue nuovamente la prima e la seconda verifica mediante l’applicativo, nella quale confronta la quinta e la sesta distanza d2, d2’ con, rispettivamente, i raggi Rth1, Rth2 della prima e della seconda regione di segnalazione 6, 30, in modo da determinare se il dispositivo mobile 7 è nella prima e/o nella seconda regione di segnalazione 6, 30. Nella fase operativa di figura 5B, la logica integrata 14 determina che la quinta e la sesta distanza d2, d2’ sono maggiori, rispettivamente, ai raggi Rth1, Rth2 (condizione di lontananza) e, pertanto, che il dispositivo mobile 7 è lontano sia dal secondo beacon 28 sia dal dispositivo per seggiolino 5.
Pertanto, nella fase operativa sopra descritta, la logica integrata 14 genera un terzo segnale di monitoraggio Sm2 indicativo della condizione di lontananza del dispositivo mobile 7; pertanto, sulla base del terzo segnale di monitoraggio Sm2, la logica integrata 14 genera una terza notifica di segnalazione, ad esempio una notifica testuale riportante la dicitura “bambino a bordo” ad esempio sullo schermo del dispositivo mobile 7. Inoltre, anche in questo caso, la logica integrata 14 disattiva il ricevitore GPS 16, ovvero non acquisisce la posizione GPS del dispositivo mobile 7 nel sesto istante di tempo t5’, in modo tale che la prima posizione GPS P0’ determinata nella fase operativa descritta con riferimento alla figura 4 sia mantenuta nella memoria 15 del dispositivo mobile 7.
In ulteriori forme di realizzazione, la logica integrata 14 esegue una terza verifica, atta a determinare la veridicità della summenzionata notifica di avvenuto abbandono dell’infante (figura 5B). In particolare, in un settimo istante di tempo t6’, definito come la somma tra il sesto istante di tempo t5’ e un intervallo di tempo di verifica Δtver (ad esempio, pari a 60 s), il dispositivo mobile 7 esegue le medesime operazioni descritte con riferimento alle figure 4 e 5A-5B; in altre parole, il sistema 20 viene nuovamente operato per determinare le distanze del dispositivo mobile 7 stesso rispetto al dispositivo per seggiolino 5 e il secondo beacon 28 e verificare che le summenzionate distanze siano tali per cui il dispositivo mobile 7 sia nella prima e/o nella seconda regione di segnalazione 6, 30 (quindi, che il dispositivo mobile 7 sia nella condizione di vicinanza o nella prima condizione intermedia). Qualora il dispositivo mobile 7 sia nella prima e nella seconda regione di segnalazione 6, 30 (condizione di vicinanza), la logica integrata 14 determina che la notifica di segnalazione generata nella fase mostrata in figura 5B non era indice di un effettivo abbandono dell’infante nel veicolo 3, in quanto, nel settimo istante di tempo t6’, il dispositivo mobile 7 risulta nuovamente in prossimità del seggiolino 2 e del veicolo 3. Pertanto, la logica integrata 14 esegue l’applicativo in modo tale che la suddetta notifica di segnalazione sia eliminata; inoltre, dato l’esito positivo delle summenzionate verifiche, la logica integrata 14 esegue l’applicativo per determinare e memorizzare una seconda posizione GPS P0”.
Qualora il dispositivo mobile 7 sia esterno alla prima e/o alla seconda regione di segnalazione 6, 30 (prima condizione intermedia o condizione di lontananza), la logica integrata 14 determina che la precedente notifica di segnalazione è indice di un effettivo abbandono dell’infante nel veicolo 3; pertanto, tale notifica di segnalazione viene nuovamente segnalata all’utente sul dispositivo mobile 7 mediante l’applicativo.
Il sopracitato meccanismo di verifica consente di ridurre il numero di notifiche di segnalazione fasulle; ad esempio, il presente metodo è vantaggiosamente utilizzabile in situazioni di momentaneo allontanamento dal veicolo 3 e dal seggiolino 2.
Le figure 6A-6C mostrano fasi successive una seconda modalità operativa, alternativa alla prima modalità operativa delle figure 5A-5B. In dettaglio, le figure 6A, 6B mostrano situazioni in cui l’utente si allontana dal veicolo 3 con il seggiolino 2 (figura 6A) fino ad essere fuori dalla seconda regione di segnalazione 30 (figura 6B); la figura 6C mostra una situazione in cui l’utente si è allontanato sia dal veicolo 3 sia dal seggiolino 2. Inoltre, nelle situazioni mostrate nelle figure 6A-6C l’infante è ancora disposto sul seggiolino 2.
In particolare, figura 6A, in un terzo istante di tempo t2”, poiché l’infante è ancora disposto seggiolino 2 e, pertanto, sul dispositivo per seggiolino 5, il primo beacon 11 genera nuovamente il primo segnale S1. Nel medesimo terzo istante di tempo t2”, il secondo beacon 28 emette nuovamente il secondo segnale S2 su comando della rispettiva logica integrata (non mostrata).
In un quarto istante di tempo t3”, definito come la somma tra il terzo istante di tempo t2” e un secondo intervallo di tempo Δt0, 2”, il ricevitore13 riceve il primo segnale S1 e lo trasmette alla logica integrata 14; in dettaglio, la logica integrata 14 elabora il summenzionato primo segnale S1 secondo le modalità precedentemente descritte, in modo da determinare nuovamente il primo dato elaborato, ovvero una terza distanza d3 del dispositivo mobile 7 rispetto al dispositivo per seggiolino 5 al quarto istante di tempo t3”.
Nel medesimo quarto istante di tempo t3”, il ricevitore 13 riceve il secondo segnale S2 e lo trasmette alla logica integrata 14; in dettaglio, la logica integrata 14 elabora il summenzionato secondo segnale S2 secondo le modalità precedentemente descritte con riferimento al primo segnale S1, in modo da determinare nuovamente il secondo dato elaborato, ovvero una quarta distanza d3’ del dispositivo mobile 7 rispetto al secondo beacon 28 al quarto istante di tempo t3”.
Il primo e il secondo segnale S1, S2 ricevuti al quarto istante di tempo t3” formano una quarta coppia di segnali.
Si noti che, poiché il ricevitore13 riceve sia il primo sia il secondo segnale S1, S2 nel quarto istante di tempo t3”, il secondo intervallo di tempo Δt0, 2” rappresenta il tempo di propagazione del primo e del secondo segnale S1, S2 rispettivamente dal dispositivo per seggiolino 5 e dal secondo beacon 28 al ricevitore13 nella fase di figura 6A.
In seguito, la logica integrata 14 esegue una verifica mediante l’applicativo, nella quale confronta la terza e la quarta distanza d3, d3’ rispettivamente con ai raggi Rth1, Rth2 della prima e della seconda regione di segnalazione 6, 30, in modo da determinare se il dispositivo mobile 7 è nella prima e/o nella seconda regione di segnalazione 6, 30. Nella fase operativa di figura 6A, la logica integrata 14 determina che la terza e la quarta distanza d3, d3’ sono rispettivamente inferiori ai raggi Rth1, Rth2 (condizione di vicinanza) e, pertanto, che il dispositivo mobile 7 è in prossimità del dispositivo per seggiolino 5 e del secondo beacon 28.
Conseguentemente, alla luce delle summenzionate verifiche, la logica integrata 14 attiva il ricevitore GPS 16, il quale determina una seconda posizione GPS P1’ del dispositivo mobile 7 nel quarto istante di tempo t3”; successivamente, la logica integrata 14 riceve la suddetta seconda posizione GPS P1’ e la memorizza nella memoria 15.
Inoltre, nella fase operativa sopra descritta, la logica integrata 14 esegue l’applicativo per generare una quarta notifica di segnalazione sul dispositivo mobile 7, ad esempio riportante la dicitura “bambino a bordo”, in modo da indicare che il dispositivo mobile 7 è nella prima e nella seconda regione di segnalazione 6, 30.
La figura 6B mostra una fase successiva alla fase descritta con riferimento alla figura 6A; in particolare, nella fase di figura 6B, sono ripetute le medesime operazioni descritte con riferimento alla figura 6A.
In maggior dettaglio, in un quinto istante di tempo t4”, successivo al quarto istante di tempo t3”, il primo ed il secondo beacon 11, 28 emettono rispettivamente il primo ed il secondo segnale S1, S2. Il primo ed il secondo segnale S1, S2, formanti qui una quinta coppia di segnali, così emessi sono ricevuti dal ricevitore13 in un sesto istante di tempo t5”, definito come la somma tra il quinto istante di tempo t4” e un terzo intervallo di tempo Δt0, 3”. Conseguentemente, il ricevitore13 trasmette il primo ed il secondo segnale S1, S2 alla logica integrata 14, in modo tale che quest’ultima determini nuovamente, secondo le modalità descritte in precedenza, il primo ed il secondo dato elaborato, ovvero una quinta ed una sesta distanza d4, d4’ tra il dispositivo mobile 7 e, rispettivamente, il dispositivo per seggiolino 5 e il secondo beacon 28.
Inoltre, analogamente a quanto discusso con riferimento al secondo intervallo di tempo Δt0, 2”, il terzo intervallo di tempo Δt0, 3” rappresenta il tempo di propagazione del primo e del secondo segnale S1, S2 rispettivamente dal dispositivo per seggiolino 5 e dal secondo beacon 28 al ricevitore 13 nella fase di figura 6B.
In seguito, la logica integrata 14 esegue nuovamente la prima verifica mediante l’applicativo, nella quale confronta la quinta e la sesta distanza d4, d4’ con, rispettivamente, i raggi Rth1, Rth2 della prima e della seconda regione di segnalazione 6, 30, in modo da determinare se il dispositivo mobile 7 è nella prima e/o nella seconda regione di segnalazione 6, 30. Nella fase operativa di figura 6B, la logica integrata 14 determina che la quinta distanza d4 è inferiore al raggio Rth1 e che la sesta distanza d4’ è maggiore del raggio Rth2, ovvero che il dispositivo mobile 7 è in prossimità del dispositivo per seggiolino 5 e lontano dal secondo beacon 28.
Pertanto, il dispositivo mobile 7 è nella seconda condizione intermedia, ovvero è esterno alla seconda regione di segnalazione 30 ed interno alla prima regione di segnalazione 6.
Pertanto, nella fase operativa sopra descritta, la logica integrata 14 genera un quarto segnale di monitoraggio Sm3 indicativo della seconda condizione intermedia; sulla base del quarto segnale di monitoraggio Sm3, la logica integrata 14 esegue l’applicativo per generare una quinta notifica di segnalazione, ad esempio una notifica testuale riportante la dicitura “grazie per averci utilizzato” e determina che, poiché il dispositivo mobile 7 è vicino al seggiolino 2, ma non al veicolo 3, la segnalazione può essere disattivata e, pertanto, non è necessario generare ulteriori notifiche. In altre parole, il quarto segnale di monitoraggio Sm3 è un segnale di inibizione di segnalazione per il dispositivo mobile 7.
La figura 6C mostra una fase successiva alla fase descritta con riferimento alla figura 6B; in particolare, nella fase di figura 6C, sono ripetute le medesime operazioni descritte con riferimento alle figure 6A-6B.
In maggior dettaglio, in un settimo istante di tempo t6”, successivo al sesto istante di tempo t5”, il primo ed il secondo beacon 11, 28 emettono rispettivamente il primo ed il secondo segnale S1, S2. Il primo ed il secondo segnale S1, S2 così emessi e qui formanti una sesta coppia di segnali sono ricevuti dal ricevitore13 in un ottavo istante di tempo t7”, definito come la somma tra il settimo istante di tempo t6” e un quarto intervallo di tempo Δt0, 4” ; conseguentemente, il ricevitore13 trasmette il primo ed il secondo segnale S1, S2 alla logica integrata 14, in modo tale che quest’ultima determini, secondo le modalità descritte in precedenza, una settima ed un’ottava d5, d5’ tra il dispositivo mobile 7 e, rispettivamente, il dispositivo per seggiolino 5 e il secondo beacon 28.
Inoltre, analogamente a quanto discusso con riferimento al terzo intervallo di tempo Δt0, 3”, il quarto intervallo di tempo Δt0, 4” rappresenta il tempo di propagazione del primo e del secondo segnale S1, S2 rispettivamente dal dispositivo per seggiolino 5 e dal secondo beacon 28 al ricevitore13 nella fase di figura 6C.
In seguito, la logica integrata 14 esegue una verifica mediante l’applicativo, nella quale confronta la settima e l’ottava distanza d5, d5’ con, rispettivamente, i raggi Rth1, Rth2 della prima e della seconda regione di segnalazione 6, 30, in modo da determinare se il dispositivo mobile 7 è nella prima e/o nella seconda regione di segnalazione 6, 30. Nella fase operativa di figura 6C, la logica integrata 14 determina che la settima e l’ottava distanza d5, d5’ sono maggiori, rispettivamente, dei raggi Rth1, Rth2 (condizione di lontananza) e, pertanto, che il dispositivo mobile 7 è lontano sia dal dispositivo per seggiolino 5 sia dal secondo beacon 28.
In tal caso, la logica integrata 14 genera un quinto segnale di monitoraggio Sm4 indicativo della condizione di lontananza del dispositivo mobile 7; sulla base del suddetto quinto segnale Sm4, la logica integrata 14 determina nuovamente che, poiché precedente verifica non ha dato esito positivo, la segnalazione continua ad essere interrotta. Pertanto, anche il quinto segnale di monitoraggio Sm4 è un segnale di inibizione di segnalazione per il dispositivo mobile 7.
La figura 7 mostra una terza modalità operativa, alternativa alla prima o alla seconda modalità operativa descritte con riferimento alle figure 5A-5B e 6A-6C rispettivamente. In particolare, la terza modalità operativa della figura 7 può essere eseguita sia prima sia dopo la fase descritta con riferimento alla figura 4; di seguito, si assume che la terza modalità operativa di figura 7 sia eseguita dopo la fase operativa di figura 4.
In particolare, in un terzo istante di tempo t2’’’, l’infante non è disposto seggiolino 2 e, pertanto, sul dispositivo per seggiolino 5; conseguentemente, il sensore di pressione 10 non rileva la presenza dell’infante e, quindi, il primo beacon 11 non è attivo. Pertanto, il primo beacon 11 non emette il primo segnale S1. D’altra parte, nel medesimo terzo istante di tempo t2’’’, il secondo beacon 28 emette nuovamente il secondo segnale S2 su comando della rispettiva logica integrata (non mostrata).
In un quarto istante di tempo t3’’’, definito come la somma tra il terzo istante di tempo t2’’’ e un secondo intervallo di tempo Δt0, 2’’’, il ricevitore13 riceve il secondo segnale S2 e lo trasmette alla logica integrata 14; in dettaglio, la logica integrata 14 elabora il summenzionato secondo segnale S2 secondo le modalità precedentemente descritte, in modo da determinare nuovamente il secondo dato elaborato, ovvero una quarta distanza d6’ del dispositivo mobile 7 rispetto al secondo beacon 28 al quarto istante di tempo t3’’’.
Data la mancanza del primo segnale S1, la logica integrata 14 non è in grado di verificare che il dispositivo mobile 7 sia nella prima regione di segnalazione 6.
Pertanto, il secondo intervallo di tempo Δt0, 2’’’ è il tempo di propagazione del secondo segnale S2 dal secondo beacon 28 al ricevitore13.
Tuttavia, nel medesimo quarto istante di tempo t3’’’, la logica integrata 14 esegue nuovamente la seconda verifica mediante l’applicativo, nella quale confronta la quarta distanza d6’ con il raggio Rth2 della seconda regione di segnalazione 30, in modo da determinare se il dispositivo mobile 7 è nella seconda regione di segnalazione 30. Nella fase mostrata in figura 6A, la logica integrata 14 determina che la quarta distanza d6’ è inferiore al raggio Rth2 della seconda regione di segnalazione 30 e, quindi, che il dispositivo mobile 7 è in prossimità del secondo beacon 28.
Conseguentemente, nella fase operativa sopra descritta, la logica integrata 14 non genera un ulteriore segnale di monitoraggio e non esegue l’applicativo per generare una nuova notifica di segnalazione, in quanto l’infante non è sul seggiolino 2; pertanto, la segnalazione è interrotta.
Il presente metodo e il presente sistema presentano diversi vantaggi.
In particolare, il presente sistema impiega il primo e il secondo beacon 11, 28 e il ricevitore 13 per il monitoraggio e la segnalazione di un possibile abbandono di infante su un veicolo. La sinergia tra i suddetti elementi consente di verificare che l’utente, utilizzante il dispositivo mobile 7, sia distante sia dal seggiolino 2 sia dal veicolo 3.
In particolare, la verifica di prossimità al veicolo 3 mediante la ricezione del secondo segnale S2, emesso dal secondo beacon 28, consente di determinare la distanza del dispositivo mobile 7 rispetto al secondo beacon 28 in qualunque istante di tempo. In tal modo, la generazione di notifiche di segnalazione è subordinata ad almeno due verifiche da parte della logica integrata 14, le quali consentono di verificare se l’abbandono dell’infante sia effettivamente avvenuto, limitando, di conseguenza, le notifiche di segnalazione fasulle. A titolo esemplificativo, come descritto con riferimento alle figure 6A-6B, il seggiolino 2 può accomodare l’infante, essere distante dal dispositivo mobile 7, ma non essere disposto nel veicolo 3; in tal caso, il presente sistema e il relativo metodo consentono di evitare la generazione di una notifica di segnalazione, altrimenti fasulla.
Risulta infine chiaro che al sistema e al metodo qui descritti ed illustrati possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito protettivo della presente invenzione, come definito nelle rivendicazioni allegate.
Ad esempio, il dispositivo per seggiolino 5 può essere un sensore diverso da un sensore di pressione, ad esempio un sensore ottico.
Inoltre, qualora il primo ed il secondo segnale S1, S2 siano sfasati tra loro, la determinazione della coppia di segnali che il ricevitore 13 acquisisce e che viene elaborata dalla logica integrata 14 secondo le modalità precedentemente descritte per determinare la condizione del sistema 20 può avvenire, ad esempio, selezionando il secondo segnale S2 ricevuto in un primo istante di tempo tn e il primo segnale S1 ricevuto nell’istante di tempo tn-1 immediatamente precedente.
Inoltre, con riferimento alla fase mostrata in figura 6B, qualora la logica integrata 14 rilevi che il dispositivo mobile 7 sia nella condizione di vicinanza in un istante di tempo successivo al sesto istante di tempo t5” (ovvero che il dispositivo mobile 7 sia nuovamente nella condizione mostrata in figura 6A), il corrispondente segnale di monitoraggio, generato dalla logica integrata 14, sarebbe indicativo della condizione di vicinanza e, quindi, la logica integrata 14 eseguirebbe nuovamente le summenzionate operazioni di monitoraggio e segnalazione. In altre parole, il corrispondente segnale di monitoraggio sarebbe segnale di abilitazione di segnalazione per il dispositivo mobile 7.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di monitoraggio e segnalazione (20) comprendente: - un dispositivo di rilevamento (10) accoppiabile ad un seggiolino (2) per infanti, detto dispositivo di rilevamento essendo configurato per generare un segnale di uscita indicativo della presenza, nel seggiolino, di un infante; - un primo dispositivo di segnalazione (11), accoppiato al dispositivo di rilevamento (10) e configurato per emettere in successione primi segnali (S1), quando il segnale di uscita indica la presenza dell’infante nel seggiolino; e - un secondo dispositivo di segnalazione (28), accoppiabile ad un veicolo (3) e configurato per emettere in successione, quando accoppiato al veicolo, secondi segnali (S2); detto sistema comprendendo inoltre un dispositivo mobile (7) comprendente: - mezzi di elaborazione (13, 14) configurati per ricevere coppie di segnali formate, ciascuna, da un rispettivo primo segnale e da un corrispondente secondo segnale, e per determinare, per ciascuna coppia, un corrispondente valore di una prima distanza (d0’, d1, d2, d3, d4, d5) ed un corrispondente valore di una seconda distanza (d0”, d1’, d2’, d3’, d4’, d5’), a partire rispettivamente dal primo e dal secondo segnale della coppia, detta prima distanza essendo presente tra il dispositivo mobile ed il primo dispositivo di segnalazione, detta seconda distanza essendo presente tra il dispositivo mobile ed il secondo dispositivo di segnalazione; - mezzi di comparazione (14) configurati per confrontare i valori della prima e della seconda distanza con, rispettivamente, una prima ed una seconda distanza di riferimento (Rth1, Rth2); - mezzi di rilevamento (14) configurati per rilevare, per ciascuna coppia di segnali ricevuta, se il sistema (20) opera alternativamente in: - una condizione di vicinanza, in cui i valori della prima e della seconda distanza sono inferiori, rispettivamente, alla prima ed alla seconda distanza di riferimento; oppure - una condizione di lontananza, in cui i valori della prima e della seconda distanza sono superiori, rispettivamente, alla prima ed alla seconda distanza di riferimento; oppure - una prima condizione intermedia, in cui la prima distanza è maggiore della prima distanza di riferimento, e la seconda distanza è in inferiore alla seconda distanza di riferimento; oppure - una seconda condizione intermedia, in cui la prima distanza è inferiore alla prima distanza di riferimento, e la seconda distanza è maggiore della seconda distanza di riferimento; detto sistema comprendendo inoltre: - mezzi di segnalazione (14) configurati per generare, nel caso in cui i mezzi di rilevamento rilevino la condizione di lontananza, segnali di monitoraggio (Sm1, Sm2, Sm3, Sm4) diversi, a seconda del fatto che detta condizione di lontananza sia stata rilevata successivamente al rilevamento, da parte di detti mezzi di rilevamento, della prima oppure dalla seconda condizione intermedia.
  2. 2. Sistema secondo la rivendicazione 1, in cui il dispositivo mobile (7) comprende inoltre: - mezzi di verifica (14) configurati per verificare, dopo che i mezzi di rilevamento (14) hanno rilevato, sulla base di una prima coppia di segnali ricevuti (S1, S2), detta condizione di lontananza, se, sulla base di una successiva seconda coppia (S1, S2) di segnali ricevuti, i primi mezzi di rilevamento (14) rilevano che il sistema (20) opera ancora nella condizione di lontananza, la seconda coppia essendo ricevuta dopo che è trascorso, a partire dalla ricezione della prima coppia, un intervallo di tempo avente durata almeno pari ad una durata predeterminata; ed in cui detti mezzi di segnalazione (14) sono inoltre configurati in maniera tale per cui la generazione del segnale di monitoraggio (Sm1, Sm2, Sm3, Sm4) corrispondente a detta rilevazione di detta condizione di lontananza sulla base della prima coppia di segnali ricevuti è subordinata al fatto che i mezzi di verifica verifichino che i mezzi di rilevamento hanno rilevato, sulla base della seconda coppia di segnali ricevuti, che il sistema opera ancora nella condizione di lontananza.
  3. 3. Sistema secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui i primi mezzi di rilevamento (14) sono inoltre configurati per rilevare, per ciascuna coppia di segnali (S1, S2) ricevuta, se il sistema (20) opera in una condizione di vicinanza, in cui i valori della prima e della seconda distanza sono inferiori, rispettivamente, alla prima ed alla seconda distanza di riferimento (Rth1, Rth2).
  4. 4. Sistema secondo la rivendicazione 3, in cui i mezzi di segnalazione (14) sono inoltre configurati per generare, nel caso in cui i mezzi di rilevamento (14) rilevino la condizione di lontananza, un medesimo segnale di monitoraggio (Sm1, Sm2, Sm3, Sm4), se detta condizione di lontananza è stata rilevata successivamente al rilevamento, da parte di detti mezzi di rilevamento (14), della prima condizione intermedia oppure della condizione di vicinanza.
  5. 5. Sistema secondo la rivendicazione 3 o 4, in cui il dispositivo mobile (7) comprende inoltre: - un ricevitore satellitare (16), configurato per attivarsi per determinare una posizione (P0’, P1’) del dispositivo mobile, quando i mezzi di rilevamento (14) rilevano che il sistema (20) opera in una condizione di vicinanza, e per rimanere disattivo quando i mezzi di rilevamento rilevano che il sistema opera in una qualsiasi tra la condizione di lontananza e la prima e la seconda condizione intermedia; e - mezzi di memoria (15) configurati per memorizzare la posizione determinata dal ricevitore satellitare.
  6. 6. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta seconda distanza di riferimento (Rth2) è maggiore di detta prima distanza di riferimento (Rth1).
  7. 7. Metodo di monitoraggio e segnalazione comprendente le fasi di: - generare un segnale di uscita indicativo della presenza, in un seggiolino (2), di un infante; - emettere in successione, a partire dal seggiolino, primi segnali (S1), quando il segnale di uscita indica la presenza dell’infante nel seggiolino; e - emettere in successione secondi segnali (S2) a partire da un veicolo (3); - ricevere, mediante un dispositivo mobile (7), coppie di segnali formate, ciascuna, da un rispettivo primo segnale e da un corrispondente secondo segnale; - determinare, per ciascuna coppia, un corrispondente valore di una prima distanza (d0’, d1, d2, d3, d4, d5) ed un corrispondente valore di una seconda distanza (d0”, d1’, d2’, d3’, d4’, d5’), a partire rispettivamente dal primo e dal secondo segnale della coppia, detta prima distanza essendo presente tra il dispositivo mobile ed il seggiolino, detta seconda distanza essendo presente tra il dispositivo mobile ed il veicolo; - confrontare i valori della prima e della seconda distanza con, rispettivamente, una prima ed una seconda distanza di riferimento (Rth1, Rth2); - rilevare, per ciascuna coppia di segnali ricevuta, se il sistema (20) opera alternativamente in: - una condizione di vicinanza, in cui i valori della prima e della seconda distanza sono inferiori, rispettivamente, alla prima ed alla seconda distanza di riferimento; oppure - una condizione di lontananza, in cui i valori della prima e della seconda distanza sono superiori, rispettivamente, alla prima ed alla seconda distanza di riferimento; oppure - una prima condizione intermedia, in cui la prima distanza è maggiore della prima distanza di riferimento, e la seconda distanza è in inferiore alla seconda distanza di riferimento; oppure - una seconda condizione intermedia, in cui la prima distanza è inferiore alla prima distanza di riferimento, e la seconda distanza è maggiore della seconda distanza di riferimento; detto metodo comprendendo inoltre le fasi di: - generare, nel caso in cui sia stata rilevata la condizione di lontananza, segnali di monitoraggio (Sm1, Sm2, Sm3, Sm4) diversi, a seconda del fatto che detta condizione di lontananza sia stata rilevata successivamente al rilevamento della prima oppure dalla seconda condizione intermedia.
  8. 8. Metodo secondo la rivendicazione 7 comprendente inoltre la fase di: - verificare, dopo che sia stata rilevata, sulla base di una prima coppia di segnali ricevuti (S1, S2), detta condizione di lontananza, se, sulla base di una successiva seconda coppia (S1, S2) di segnali ricevuti, il sistema (20) opera ancora nella condizione di lontananza, la seconda coppia essendo ricevuta dopo che è trascorso, a partire dalla ricezione della prima coppia, un intervallo di tempo avente durata almeno pari ad una durata predeterminata; e ed in cui la generazione del segnale di monitoraggio (Sm1, Sm2, Sm3, Sm4) corrispondente a detta rilevazione di detta condizione di lontananza sulla base della prima coppia di segnali ricevuti è subordinata al fatto che sia stato rilevato, sulla base della seconda coppia di segnali ricevuti, che il sistema opera ancora nella condizione di lontananza.
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 7 o 8 comprendente inoltre la fase di rilevare, per ciascuna coppia di segnali (S1, S2) ricevuta, che il sistema (20) opera in una condizione di vicinanza, in cui i valori della prima e della seconda distanza sono inferiori, rispettivamente, alla prima ed alla seconda distanza di riferimento (Rth1, Rth2).
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 9 comprendente inoltre la fase di generare, nel caso in cui sia stata rilevata la condizione di lontananza, un medesimo segnale di monitoraggio (Sm1, Sm2, Sm3, Sm4), se detta condizione di lontananza è stata rilevata successivamente al rilevamento della prima condizione intermedia oppure della condizione di vicinanza.
  11. 11. Metodo secondo la rivendicazione 9 o 10 comprendente inoltre le fasi di: - attivare un ricevitore satellitare (16) per determinare una posizione (P0’, P1’) del dispositivo mobile (7), in seguito alla rilevazione dell’operazione in condizione di vicinanza del sistema (20), e disattivare detto ricevitore satellitare in seguito alla rilevazione dell’operazione in una qualsiasi tra la condizione di lontananza e la prima e la seconda condizione intermedia del sistema; e - memorizzare la posizione determinata dal ricevitore satellitare.
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