IT201900005478A1 - Dispositivo per proteggere manufatti, in particolare opere d’arte, da azioni sismiche e fenomeni vibratori in genere - Google Patents

Dispositivo per proteggere manufatti, in particolare opere d’arte, da azioni sismiche e fenomeni vibratori in genere Download PDF

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Maurizio Froli
Linda Giresini
Francesco Laccone
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Univ Pisa
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    • E04BUILDING
    • E04HBUILDINGS OR LIKE STRUCTURES FOR PARTICULAR PURPOSES; SWIMMING OR SPLASH BATHS OR POOLS; MASTS; FENCING; TENTS OR CANOPIES, IN GENERAL
    • E04H9/00Buildings, groups of buildings or shelters adapted to withstand or provide protection against abnormal external influences, e.g. war-like action, earthquake or extreme climate
    • E04H9/02Buildings, groups of buildings or shelters adapted to withstand or provide protection against abnormal external influences, e.g. war-like action, earthquake or extreme climate withstanding earthquake or sinking of ground
    • E04H9/021Bearing, supporting or connecting constructions specially adapted for such buildings
    • E04H9/0235Anti-seismic devices with hydraulic or pneumatic damping

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Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo: “DISPOSITIVO PER PROTEGGERE MANUFATTI, IN PARTICOLARE OPERE D’ARTE, DA AZIONI SISMICHE E FENOMENI VIBRATORI IN GENERE”
DESCRIZIONE
Ambito dell’invenzione
[0001] La presente invenzione si riferisce a un dispositivo per proteggere una struttura o un manufatto fragile, in particolare un’opera d’arte come una statua, da fenomeni vibratori di varia natura, in particolare da azioni sismiche, che agiscono su un piano di posizionamento come un pavimento, un soffitto, una parete, con cui tale struttura o manufatto è in contatto.
[0002] Più in dettaglio, trattasi di un dispositivo per realizzare una separazione del moto tra il manufatto protetto e la sede di supporto, in modo che un movimento vibratorio della sede di supporto non induca nel manufatto spostamenti di entità tale da causarne il danneggiamento.
Tecnica anteriore - Problemi tecnici
[0003] Negli ultimi decenni è stata rivolta una considerevole attenzione allo studio del comportamento sismico delle costruzioni, dei complessi storici e monumentali e delle relative metodologie di restauro e protezione sismica, con l’obiettivo principale di stabilire criteri e metodi per effettuare interventi che siano rispettosi dei valori culturali e allo stesso tempo razionali ed efficienti, in grado cioè di garantire che i danni prevedibili in caso di evento sismico risultino contenuti entro i limiti ritenuti accettabili.
[0004] Tuttavia, al tema della protezione sismica di oggetti museali/beni artistici è stata sinora dedicata un’attenzione molto minore rispetto a quella che ha ricevuto la protezione degli edifici che li ospitano. Per quanto riguarda gli oggetti d’arte, infatti, sono necessarie tecniche specifiche, definite con riferimento alle caratteristiche degli oggetti protetti e alla sismicità del luogo ove sono collocati. Queste opere, a differenza delle comuni costruzioni oggetto di provvedimenti antisismici, non permettono alcuna riduzione delle forze sismiche di progetto, non potendosi fare affidamento sul loro comportamento post-elastico e quindi sulla loro duttilità. Si tratta infatti di beni che occorre preservare integralmente, il cui danneggiamento in caso di sisma non è ammissibile.
[0005] È quindi sentita l’esigenza di sviluppare tecniche di vero e proprio isolamento, oltre che di dissipazione sismica che impediscano alle sollecitazioni di natura sismica, come pure altre sollecitazioni affini associate a vibrazioni del terreno e delle strutture, nonché a condizioni eccezionali di vento, di giungere agli oggetti protetti.
[0006] I dispositivi attualmente più utilizzati per l’isolamento sismico degli edifici comprendono isolatori in gomma e gli isolatori a pendolo. Entrambi questi tipi non sono idonei per proteggere manufatti artistici. Infatti, i primi hanno una rigidezza che, correlata con la massa isolata, fa aumentare il periodo proprio della sovrastruttura, determinando una riduzione delle azioni sismiche nel caso di costruzioni pesanti come edifici, ma non nel caso di oggetti relativamente leggeri come i manufatti artistici. Al contrario, i dispositivi a pendolo comportano una frequenza che non dipende dalla massa del bene protetto, ma in questo caso l’attrito non risulta trascurabile.
[0007] Più specificatamente, per gli oggetti d’arte sono state sviluppate semplici tecniche di mitigazione sismica che consiste nel fissare saldamente l’opera alla base o a un proprio piedistallo, e nello stabilizzare quest’ultimo, modificandone ad esempio le proporzioni geometriche. Tali tecniche sono utili se l’oggetto protetto ha un’adeguata resistenza all’azione sismica. In caso contrario, come di frequente accade, sono state sviluppate tecniche di isolamento, che prevedono di ridurre la domanda sismica disaccoppiando il moto dell’oggetto da quello del terreno.
[0008] Tali tecniche, descritte per esempio in Sebastiano Baggio, et al., “Vulnerability assessment and seismic mitigation intervention for artistic assets: from theory to practice”, Engineering Structures, 167 (2018), pagg.
272–286, prevedono di disporre l’oggetto da proteggere su un supporto caratterizzato da una bassa rigidezza alla traslazione orizzontale, in modo da ottenere una traslazione della frequenza fondamentale del sistema oggetto-supporto in un campo di frequenze in cui il contenuto energetico del sisma è ridotto. Solitamente, al dispositivo che realizza l’isolamento viene accoppiato un dispositivo dissipatore, che è in grado di smaltire parte dell’energia che il sisma trasmette al sistema.
[0009] Altre tecniche di isolamento e dissipazione sono descritte in
− D. Sondaet al., “Seismic and vibration protection of the statue “Pietà Rondanini” by Michelangelo”, 2017, o in
− M. Fenz e M.C. Constantinou, “Behaviour of the double concave Friction Pendulum bearing”, Earthquake engineering and structural dynamics - Earthquake Engng Struct. Dyn. 2006; 35:1403–1424,
in particolare in quest’ultima pubblicazione si fa riferimento a un dispositivo del tipo noto come “Double Concave Friction Pendulum”. Esso consiste in due superfici metalliche di acciaio inossidabile separate da un elemento centrale disarticolato non metallico e provvisto di superfici superiore ed inferiore sagomate in modo tale da accoppiarsi con le due superfici di scorrimento concave. La disarticolazione è necessaria sia per una corretta distribuzione delle pressioni verticali sulle interfacce scorrevoli, sia per permettere movimenti relativi tra le superfici superiore ed inferiore del dispositivo e l’elemento centrale. Il sistema ha capacità di ricentraggio nella posizione iniziale una volta cessato il sisma, per effetto della combinazione dell’accelerazione di gravità e della curvatura.
[0010] Altri dispositivi di isolamento sismico sono descritti in WO2018098857, KR101863763, KR20180051067, KR20180063602 e, per strutture di grandi dimensioni, in WO2011/029749.
[0011] Essendo i manufatti artistici degli oggetti snelli che si sviluppano prevalentemente in verticale, è facilmente immaginabile, sotto un’eccitazione sismica, la loro tendenza a mostrare oscillazioni flessionali piuttosto che delle oscillazioni di taglio.
Sintesi dell’invenzione
[0012] È quindi scopo della presente invenzione fornire un dispositivo che mitighi e risolva i problemi caratteristici dei dispositivi di isolamento del moto di tecnica anteriore.
[0013] Questi ed altri scopi sono raggiunti da un dispositivo di separazione del moto come definito dalla rivendicazione n.1 allegata. Forme realizzative vantaggiose dell’invenzione sono definite dalle rivendicazioni dipendenti.
[0014] Secondo l’invenzione, un dispositivo di separazione del moto tra un manufatto, per esempio un manufatto artistico come una statua, e un piano di posizionamento di detto manufatto, comprende:
− una porzione di basamento configurata per essere posizionata sul piano di posizionamento;
− una porzione di supporto configurata per supportare il manufatto,
− in cui la porzione di basamento e la porzione di supporto sono articolate tra di loro per mezzo di almeno una coppia di facce che si impegnano a scorrimento l’una con l’altra,
− in cui l’almeno una coppia di facce comprende:
− una faccia concava;
− una faccia convessa,
in modo tale che la porzione di supporto possa variare un proprio angolo di inclinazione rispetto alla porzione di basamento;
− una pluralità di elementi di richiamo comprendenti componenti deformabili elasticamente, ciascuno degli elementi di richiamo essendo collegato in rispettivi propri punti di collegamento con la porzione di basamento e con la porzione di supporto, in modo tale che ciascuno degli elementi di richiamo muti la propria conformazione al variare della inclinazione, in cui una pluralità di conformazioni di riferimento di rispettivi elementi di richiamo corrisponde a una posizione di equilibrio della porzione di supporto rispetto alla porzione di basamento,
la cui caratteristica principale è che la faccia concava e la faccia convessa sono disposte per generare forze di attrito statico radente predeterminate, le forze di attrito avendo una risultante sostanzialmente parallela al piano di posizionamento, in modo tale che, quando il piano di posizionamento trasmette al dispositivo una forza esterna avente una componente sostanzialmente parallela al piano di posizionamento, la porzione di supporto insieme al manufatto rimanga solidale alla porzione di basamento, oppure si inneschi un moto oscillatorio smorzato tra la porzione di supporto e il manufatto, da un lato, e la porzione di basamento, dall’altro, secondoché la componente sostanzialmente parallela al piano di posizionamento sia non superiore o superiore alla risultante delle forze di attrito.
[0015] Il vantaggio principale del sistema di isolamento secondo l’invenzione, rispetto ad alcuni dei dispositivi di tecnica anteriore sopra indicati, è che questi, sotto l’azione del sisma, manifestano una dinamica puramente traslazionale (comportamento a taglio), mentre il dispositivo secondo l’invenzione libera il comportamento oscillatorio per dondolio o “rocking” in modo controllato, cioè legato al superamento di una soglia minima per l’attivazione definita dal coefficiente di attrito tra le facce, dell’intero sistema dispositivo-manufatto, privilegiando le oscillazioni per rotazione e riducendo la domanda sismica sulla sovrastruttura.
[0016] In altre parole, tramite il dispositivo secondo l’invenzione, il carico verticale ed il taglio alla base vengono trasferiti come in un normale attacco, e solo le componenti flettenti e torcenti vengono mitigate o, addirittura, eliminate. Molti isolatori e dissipatori dello stato dell’arte, ad esempio dispositivi elastomerici o pendolari, agiscono per mitigazione del taglio alla base, ma ignorano le azioni flettenti o torcenti fuori dal loro piano di azione. Allo stesso modo, dispositivi basati su collegamenti sferici articolati con dissipatori elastoviscosi riescono a mitigare le azioni fuori piano, ignorando il contributo dell’attrito, il quale risulta fondamentale nel presente dispositivo. Inoltre, rispetto alle strutture isolate per dondolio, si evita il fenomeno impattivo che, pur generando dissipazione e capacità di ri-centraggio, degrada la base della sovrastruttura irreversibilmente a causa dei battimenti alternati (“hard rocking”). Con il dispositivo secondo l‘invenzione si realizza invece un contatto liscio e continuo, o “smooth rocking”, grazie al quale il contatto è sempre assicurato, la dissipazione energetica è continua e la sovrastruttura è sollecitata in modo graduale.
[0017] Inoltre, il dispositivo secondo l’invenzione dissipa l’energia associata al sisma mediante l’attrito presente tra le facce concava-convessa a contatto di strisciamento. La capacità di dissipare parte dell’energia sismica attraverso l’attrito comporta inoltre l’impiego di sistemi di smorzamento e molle aventi prestazioni inferiori rispetto a quelle richieste nel caso in cui l’attrito tra le facce non fosse presente, con una conseguente riduzione delle dimensioni geometriche del dispositivo.
[0018] Inoltre, rispetto agli isolatori a pendolo scorrevole, tale dinamica rotazionale agevola inoltre il ricentraggio del sistema una volta esaurito il sisma, grazie agli elementi di richiamo.
[0019] Inoltre, la sostanziale conversione delle traslazioni associate a un sisma di tipo ondulatorio in rotazioni di parte della porzione di supporto e del manufatto protetto permette livelli superiori di dissipazione, come confermano modelli numerici e sperimentazioni.
[0020] In una forma realizzativa, i componenti deformabili elasticamente degli elementi di richiamo sono pretensionati in modo da esercitare rispettive forze applicate in modo permanente alle porzioni di basamento e di supporto trasversalmente alle facce concava e convessa.
[0021] Preferibilmente, i componenti deformabili elasticamente degli elementi di richiamo sono provvisti di mezzi di precarico regolabili per regolare rispettive forze applicate in modo permanente alle porzioni di basamento e di supporto trasversalmente alle facce concava e convessa.
[0022] In una forma realizzativa la porzione di basamento e la porzione di supporto sono articolate tra di loro per mezzo di una sola coppia di facce e comprendono, rispettivamente o viceversa, la faccia concava e la faccia convessa.
[0023] In una variante preferita, la faccia concava e la faccia convessa sono porzioni di facce sostanzialmente sferiche aventi un centro comune, in modo che la porzione di supporto possa compiere rispetto alla porzione di basamento una rotazione attorno a un centro di rotazione sostanzialmente coincidente con il centro comune delle facce sferiche. In tal modo, il dispositivo può essere azionato quando sottoposto a sollecitazioni orizzontali, trasmesse dal piano di posizionamento, aventi qualsiasi direzione. Tale soluzione è vantaggiosa nel caso di sollecitazioni orizzontali pericolose per il manufatto di direzione a priori incognita, per esempio sollecitazioni di natura sismica a prevalente ondulatoria, ma anche sollecitazioni di direzione variabile come quelle dovute al vento.
[0024] In un’altra variante, la faccia concava e la faccia convessa sono porzioni di facce sostanzialmente cilindriche aventi un asse comune. In tal modo, il dispositivo può essere azionato quando sottoposto a sollecitazioni orizzontali trasmesse dal piano di posizionamento in cui prevale o esiste soltanto una componente diretta ortogonalmente all’asse delle due superfici cilindriche. Tale soluzione può essere utilizzata nel caso di sollecitazioni orizzontali di direzione a priori prevedibile, indotta per esempio da macchinati in una struttura industriale.
[0025] In un’altra forma realizzativa, il dispositivo comprende inoltre una porzione di raccordo tra la porzione di basamento e la porzione di supporto, in cui la porzione di raccordo si articola con la porzione di basamento e con la porzione di supporto per mezzo rispettivamente di una prima coppia di facce e di una seconda coppia di facce delle almeno una coppia di facce mutuamente impegnate a scorrimento.
[0026] In una variante preferita, le facce mutuamente impegnate a scorrimento della prima coppia e della seconda coppia di facce sono sostanzialmente cilindriche, e le facce sostanzialmente cilindriche della prima coppia di facce hanno un asse ortogonale a un asse della seconda coppia di facce, in modo che la porzione di supporto possa compiere rispetto alla porzione di basamento una rotazione attorno a un centro di rotazione predeterminato.
[0027] Preferibilmente, ciascuna superficie cilindrica della porzione di raccordo è disposta simmetricamente rispetto a un piano diametrale dell’altra superficie cilindrica. In tal modo, la porzione di supporto può compiere rispetto alla porzione di basamento una rotazione attorno a un centro di rotazione predeterminato come nel caso di un dispositivo avente una sola coppia di superfici sferiche, Anche questo dispositivo può essere azionato quando sottoposto a sollecitazioni orizzontali aventi qualsiasi direzione, offrendo un’ulteriore soluzione è vantaggiosa per proteggere il manufatto da azioni orizzontali di direzione a priori incognita, dovute per esempio a sisma ondulatorio o a vento. In questo caso, si tuttavia utilizzando però componenti cilindrici che possono realizzabili, con la precisione dimensionale richiesta, in modo più semplice rispetto ai componenti sferici.
[0028] Vantaggiosamente, le facce sostanzialmente cilindriche della porzione di raccordo della prima coppia e della seconda coppia di facce hanno diametri uguali.
[0029] Preferibilmente, gli elementi di richiamo comprendono inoltre rispettivi componenti smorzatori. In tal modo, viene dissipata ulteriore energia, durante il funzionamento del dispositivo, rispetto a quella dissipata per attrito tra le superfici mutuamente articolate delle porzioni di basamento e di supporto e, quando presente della porzione di raccordo. Ciò permette di attenuare gli effetti oscillatori dovuti alle sollecitazioni esterne. In particolare, tali componenti smorzatori possono essere scelti tra:
− dispositivi idraulici;
− dispositivi attritivi;
− dispositivi plastici.
[0030] In una forma realizzativa preferita, gli elementi di richiamo comprendono elementi di richiamo rettilinei disposti perifericamente rispetto alle facce concava e convessa.
[0031] Nel caso di facce sferiche o affini, in cui è definito un centro di rotazione relativa, gli elementi di richiamo rettilinei sono preferibilmente disposti due a due a V lungo direzioni sostanzialmente tangenziali a una superficie di rotazione contenente il centro di rotazione. In tal modo, il dispositivo è in grado di rispondere a sollecitazioni di tipo torsionale cui può andare soggetto il manufatto protetto in determinate condizioni, quali quelle che si possono avere in caso di sisma e di particolare struttura del sottosuolo. Tali sollecitazioni possono essere pericolose per particolari manufatti che presentano masse eccentriche, come può avvenire in numerosi esempi di sculture.
[0032] Vantaggiosamente, le porzioni di basamento e di supporto comprendono rispettivamente una piastra di base, configurata per essere posizionata sul piano di posizionamento, e una piastra di supporto per il manufatto, le piastre di basamento e di supporto avendo una medesima forma poligonale regolare, per esempio una forma esagonale regolare, preferibilmente con rispettivi vertici allineati in una disposizione in pianta.
[0033] In una forma realizzativa, tra le facce è disposto un materiale lubrificante avente una viscosità predeterminata.
[0034] Vantaggiosamente, la porzione di basamento e/o la porzione di supporto sono provviste di mezzi per richiamare/alimentare il lubrificante disposto tra le facce in funzione di un carico esercitato dal manufatto rispetto al piano di posizionamento.
[0035] In una forma realizzativa, il dispositivo comprende inoltre mezzi di precompressione delle facce, in particolare mezzi a cavo, configurati per modo da poter montare le facce precompresse di un’entità dipendente da un carico applicato dal manufatto che tende ad allontanare le porzioni di supporto e di basamento, in altre parole tali mezzi di compressione sono configurati per applicare delle forze di precompressione dipendenti dal peso del manufatto protetto.
Breve descrizione dei disegni
[0036] L’invenzione verrà di seguito illustrata con la descrizione che segue di sue forme realizzative, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi, in cui:
− la figura 1 è una vista schematica in sezione diametrale o trasversale di un dispositivo secondo l’invenzione, provvisto di facce concava e convessa rispettivamente cilindriche e sferiche che si impegnano a mutuo scorrimento l’una con l’altra, in una configurazione di equilibrio;
− la figura 2 mostra il dispositivo di figura 1 in una configurazione inclinata;
− la figura 3 è una vista schematica di un dispositivo analogo al dispositivo di figura 1, con le facce concava e convessa invertite rispetto alla figura 1; − la figura 4 è una vista schematica in prospettiva di un dispositivo secondo una forma realizzativa dell’invenzione, in cui le facce convessa e concava comprendono superfici cilindriche;
− la figura 5 è una vista schematica in prospettiva esplosa di un dispositivo secondo una forma realizzativa dell’invenzione, in cui le facce convessa e concava comprendono superfici sferiche, e in cui sono omessi gli elementi di richiamo;
− la figura 6 è una vista schematica in prospettiva esplosa di un dispositivo secondo una forma realizzativa dell’invenzione, comprendente una porzione di raccordo tra ala porzione id basamento e la porzione di supporto, avente facce convesse;
− la figura 7 è una vista schematica in prospettiva della porzione di raccordo del dispositivo di figura 6;
− la figura 8 mostra il dispositivo di figura 6 in una configurazione inclinata;
− la figura 9 è una vista schematica come in figura 1, in cui gli elementi di richiamo comprendono, oltre a un componente elastico, un componente smorzatore;
− la figura 10 è una vista schematica in prospettiva di un dispositivo come in figura 5, provvisto di elementi di richiamo allungati e disposti due a due a V;
− la figura 11 è una vista schematica come in figura 9, in cui la porzione di basamento è posizionata su un piano di posizionamento orizzontale tipo soffitto;
− la figura 12 è una vista schematica come in figura 9, in cui la porzione di basamento è posizionata su un piano di posizionamento verticale.
Descrizione dettagliata dell’invenzione
[0037] Con riferimento alle figure, vengono descritte nel seguito forme realizzative di un dispositivo 100, secondo l’invenzione, per proteggere una struttura o un manufatto 1 avente un peso P predeterminato, da forze variabili nel tempo trasmesse da un piano di posizionamento 9, ed aventi una componente parallela a tale piano di posizionamento 9. In particolare, l’oggetto protetto 1 è un oggetto snello, cioè un oggetto che si sviluppa prevalentemente in una direzione, nel caso di figura 1 in verticale.
[0038] Per esempio, l’oggetto 1 può essere un’opera d’arte come una statua, un obelisco, una colonna, realizzata in un materiale che, in determinate condizioni di carico e in relazione alla struttura dell’oggetto, può mostrare un comportamento fragile.
[0039] Le azioni da cui il dispositivo 100 è in grado di proteggere il manufatto 1 possono essere, in particolare, azioni sismiche, ma anche azioni dovute al vento, o associate a fenomeni vibratori di varia natura, quali quelle trasmesse dal piano di posizionamento 9 in occasione di un passaggio di un mezzo di trasporto pesante in prossimità della sede ove il manufatto è installato, o circostanze simili.
[0040] Il dispositivo 100 è un dispositivo di isolamento o separazione del moto tra il manufatto 1 e un piano di posizionamento 9, che associa a tale funzione di isolamento la funzione di dissipazione dell’energia associata alle azioni rispetto a cui realizza l’isolamento.
[0041] In generale, il dispositivo 100 comprende una porzione di basamento 10 configurata per essere posizionata, per esempio per mezzo di una piastra di base 17, sul piano di posizionamento 9. Il piano di posizionamento 9 può essere un piano sostanzialmente orizzontale come il suolo, un basamento, un piano di un edificio (figure 1-10), ma anche un solaio (figura 11), oppure un piano inclinato o verticale di una parete (figura 12). Il dispositivo 100 comprende inoltre una porzione di supporto 20 configurata per supportare il manufatto 1, per esempio provvista di una piastra di appoggio 27 configurata per ricevere in semplice appoggio il manufatto 1 o predisposta per il fissaggio del manufatto 1 mediante mezzi di fissaggio di tipo convenzionale, non mostrati.
[0042] La porzione di basamento 10 e la porzione di supporto 20 si articolano tra di loro per mezzo di almeno una coppia di facce, l’una concava e l’altra convessa, che s’impegnano a scorrimento l’una con l’altra. Nel caso delle figure 1-3, la porzione di basamento 10 si articola direttamente con la porzione di supporto 20 per mezzo di una sola coppia di facce 11 e 22 e la porzione di basamento 10 comprende la faccia concava 11, mentre la porzione di basamento comprende la faccia convessa 22. Invece, nel caso di figura 3, la porzione di basamento 10 comprende la faccia convessa 12, mentre la porzione di basamento comprende la faccia concava 21.
[0043] Le facce concava e convessa 11,22 o 12,21 sono configurate in modo che, per effetto del loro mutuo scorrimento, la porzione di supporto 20 vari la propria posizione rispetto alla porzione di basamento 10 nei termini descritti da almeno un angolo di inclinazione α, come in figura 2. Come descritto più in dettaglio nel seguito, tale inclinazione è vantaggiosamente descritta da una coppia di angoli di inclinazione α1,α2.
[0044] Il dispositivo 100 comprende inoltre una pluralità di elementi di richiamo 50 comprendenti rispettivi componenti deformabili elasticamente 51. Gli elementi di richiamo 50 sono preferibilmente di forma allungata, cioè si sviluppano longitudinalmente, e sono collegati in rispettivi punti di collegamento 57,58 con la porzione di basamento 10 e con la porzione di supporto 20. Per effetto dello spostamento relativo delle due porzioni 10,20 di basamento e di supporto, ciascuno degli elementi di richiamo 50 muta la propria conformazione al variare dell’inclinazione α, e la posizione relativa dei punti di contatto 57,58 cambia generalmente secondo spostamenti relativi che hanno rispettive componenti orizzontali. Nel caso di elementi di richiamo 50 di forma allungata, questi possono deformarsi flessionalmente lungo la propria direzione principale, oppure in corrispondenza dei punti di collegamento 57,58 possono essere presenti giunti a cerniera o giunti flessibili.
[0045] In generale, le conformazioni degli elementi di richiamo 50 variano, per effetto dell’inclinazione, in un intorno di conformazioni di riferimento corrispondenti globalmente, a una posizione di equilibrio della porzione di supporto 20 rispetto alla porzione di basamento 10. Nel caso delle figure 1-10, tale posizione di equilibrio corrisponde a una posizione in cui un piano di appoggio, in particolare una piastra di appoggio 27 della porzione di supporto 20 per il manufatto 1, e un piano di base, in particolare una piastra di base 17 della porzione di basamento 10, sono paralleli tra loro, che è la normale condizione espositiva di statue, opere d’arte in genere o comunque la normale disposizione di strutture di varia natura.
[0046] Per effetto dei componenti deformabili elasticamente 51, a seguito di una sollecitazione orizzontale di predeterminata intensità, trasmessa dal piano di posizionamento 9, la porzione di supporto 20 è in grado di compiere delle oscillazioni rispetto alla porzione di basamento 10, sostanzialmente in un intorno della sopra menzionata posizione di equilibrio, a condizione però che tale sollecitazione superi un valore minimo predeterminato.
[0047] Infatti, il dispositivo 100 secondo l’invenzione si distingue dall’arte nota per il fatto che la faccia concava 11,12 e la faccia convessa 22,21 sono mutuamente disposte per generare forze di attrito statico radente predeterminate per effetto del peso P, le quali hanno una risultante Fa sostanzialmente ortogonale al peso P. Per tale motivo, quando il piano di posizionamento 9 trasmette al dispositivo 100 una forza esterna avente una componente Fe sostanzialmente ortogonale al peso P inferiore a un predeterminato valore di soglia uguale alla risultante Fa, la porzione di supporto 20 insieme al manufatto 1 non muta la propria posizione rispetto alla porzione di basamento 10. Invece, quando la componente Fe è superiore a tale risultante Fa, si innesca un moto oscillatorio tra la porzione di supporto 20 e il manufatto 1, da un lato, e la porzione di basamento 10, dall’altro. Tale moto oscillatorio è smorzato, cioè la sua ampiezza decresce nel tempo, per effetto della dissipazione di energia dovuta all’attrito che si esercita tra le facce concava e convessa 11,22 (figure 1 e 2) o 12,21 (figura 3).
[0048] La risultante Fa, che discrimina le due condizioni di funzionamento del dispositivo 100 è predeterminabile mediante una scelta della natura delle superfici delle facce 11,22 o 12,21, del loro posizionamento reciproco, e quindi delle condizioni di vincolo tra le porzioni 10,20 di basamento e di supporto.
[0049] Per predeterminare il valore di soglia oltre il quale la porzione di supporto 20 si muove rispetto alla posizione di basamento 10, i componenti deformabili elasticamente 51 degli elementi di richiamo 50 possono essere pretensionati o precaricati, in modo da esercitare in modo permanente, durante l’uso del dispositivo 100, forze elastiche Fr che tendono a modificare la distanza tra le porzioni 10,20 di basamento e di supporto, cioè a modificare la distanza tra le facce 11,22 o 12,21. Tali forze sono applicate trasversalmente rispetto alle facce concava 11,21 e convessa 22,12, in modo da generare/modificare forze di attrito statico tra le porzioni 10,20 di basamento e di supporto.
[0050] Nelle forme realizzative mostrate nelle figure 1-10, tali forze di attrito addizionali si sommano con il proprio segno a quelle dovute al peso P del manufatto 1 e al peso della porzione di supporto 20, aumentando o diminuendo l’attrito dovuto al peso P del manufatto 1 e al peso della porzione di supporto 20 in base alle esigenze specifiche.
[0051] In particolare, i componenti deformabili elasticamente 51 degli elementi di richiamo 50 possono essere provvisti di mezzi di precarico regolabili, non mostrati, per regolare tali forze applicate in modo permanente alle porzioni di basamento e di supporto 10,20 trasversalmente alle facce concava 11,21 e convessa 22,12. Ciò permette di tarare il dispositivo 00, i una pluralità di esemplari standard per ampie fasce di peso P del manufatto 1, al valore del peso P di ciascun singolo caso.
[0052] In particolare, come mostrato per esempio in figura 10, i componenti deformabili elasticamente 51 degli elementi di richiamo elastico 50 possono essere delle molle a trazione/compressione.
[0053] In un’altra forma realizzativa, per predeterminare il valore di soglia oltre il quale la porzione di supporto 20 si muove rispetto alla posizione di basamento 10, tra le facce 11,22 e 12,21 che si impegnano mutuamente a scorrimento è disposto un materiale lubrificante avente viscosità predeterminata, o comunque un comportamento reologico predeterminato. In particolare, la porzione di basamento 10 e/o la porzione di supporto 20 possono essere provviste di mezzi per richiamare/alimentare il lubrificante dal/nel meato definito dalle facce 11,22 e 12,21 in funzione del peso P del manufatto 1 rispetto al piano di posizionamento 9.
[0054] In una forma realizzativa preferita, mostrata in figura 5 o in figura 10, la faccia concava 11,12 e la faccia convessa 22,21 indicate schematicamente nelle figure 1-3 presentano superfici sostanzialmente sferiche aventi un centro comune, in modo che la porzione di supporto 10 possa compiere rispetto alla porzione di basamento 20 una rotazione attorno a un centro di rotazione O sostanzialmente coincidente con il centro comune delle facce sferiche 11,22 o 12,21. Gli schemi mostrati nelle figure 1-3 corrispondono, in tale situazione, a sezioni diametrali del dispositivo 100 di figura 5 o di figura 10.
[0055] In questo caso, la rotazione della porzione di supporto 20 rispetto alla porzione di basamento 10 può essere espressa come combinazione di due angoli di rotazione indipendenti α1 e α2, in altre parole il sistema formato dalle porzioni 10,20 di basamento e di supporto possiede due gradi di libertà. Gli angoli di rotazione α1 e α2 sono mostrati in figura 8, con riferimento a una forma realizzativa descritta nel seguito e cinematicamente equivalente alla forma realizzativa di figure 5 e 10.
[0056] Il dispositivo 100 di questa forma realizzativa può quindi essere azionato quando sottoposto a sollecitazioni orizzontali Fe trasmesse dal piano di posizionamento 9 aventi qualsiasi direzione. Tale soluzione è vantaggiosa nel caso di sollecitazioni orizzontali pericolose per il manufatto 1 di direzione a priori incognita, per esempio sollecitazioni di natura sismica a prevalente ondulatoria, ma anche sollecitazioni di direzione variabile come quelle dovute al vento.
[0057] Nella forma realizzativa mostrata in figura 5, le porzioni di basamento 10 e di supporto 20 comprendono rispettivamente una piastra di base 17 configurata per essere posizionata sul piano di posizionamento 9 e una piastra di supporto 27 per il manufatto, per esempio, configurata per ricevere in semplice appoggio il manufatto 1 o predisposta per il fissaggio del manufatto 1 mediante mezzi di fissaggio di tipo convenzionale, come anticipato.
[0058] Le piastre di base e di supporto 17,27 hanno preferibilmente una forma assialsimmetrica, in questo caso una medesima forma poligonale regolare, in particolare esagonale, con rispettivi vertici 171,271 centralmente allineati in una disposizione in pianta. Tale soluzione è particolarmente idonea per disporre gli elementi di richiamo 50 due a due a V, come descritto nel seguito.
[0059] Sempre come mostrato in figura 5, la faccia 20 è provvista di una flangia 223 configurata per accoppiarsi con una flangia 225 della parte rimanente della porzione di supporto 20, in un collegamento smontabile con essa realizzato per mezzo di bulloni 221, per i quali nelle flange 223,225 sono previsti fori passanti 222 e 224. La flangia 225 può essere collegata alla piastra di supporto 27 per mezzo di un elemento tubolare 227, provvisto di elementi di rinforzo radiali interni 226’ ed esterni 226”. La faccia concava 11 della porzione di basamento 10 può essere realizzata internamente a un elemento tubolare 127 provvisto di elementi di rinforzo radiali esterni 126.
[0060] In una soluzione realizzativa alternativa, mostrata in figura 4, la faccia concava 11,21 e la faccia convessa 22,12 presentano superfici sostanzialmente cilindriche aventi un asse comune 40. Gli schemi mostrati nelle figure 1-3 corrispondono, in tale situazione, a sezioni trasversali del dispositivo 100 di figura 4. Il dispositivo 100 può quindi essere azionato quando sottoposto a sollecitazioni orizzontali Fe trasmesse dal piano di posizionamento 9 in cui prevale o esiste soltanto una componente diretta ortogonalmente all’asse 40 delle due superfici cilindriche. Tale soluzione può essere utilizzata nel caso di sollecitazioni orizzontali pericolose per il manufatto 1 di direzione a priori prevedibile, indotta per esempio da macchinati in una struttura industriale.
[0061] Ovviamente, sono possibili forme realizzative corrispondenti a quelle di figure 4 e 5, anche se non mostrate, in cui la porzione di basamento 10 comprende la faccia convessa 12 e la porzione di supporto 20 comprende la faccia concava 21 come mostrato in figura 3.
[0062] Preferibilmente, come mostrato nelle figure 4 e 5, gli elementi di richiamo 50 sono disposti perifericamente rispetto alle facce concava e convessa 11 e 22, in particolare è prevista almeno una e preferibilmente sono previste più coppie di elementi di richiamo 50 contrapposti tra di loro rispetto a un piano di simmetria π (figura 4) o rispetto a un asse di simmetria 41 (figure 5,10) delle facce concava e convessa 11 e 22, rispettivamente nei due casi di facce concava e convessa 11 e 22 cilindriche o sferiche.
[0063] Con riferimento alle figure 6-8, in una forma realizzativa, il dispositivo 100 comprende una porzione di raccordo 30 tra la porzione di basamento 10 e la porzione di supporto 20. La porzione di raccordo 30 si articola con la porzione di basamento 10 e con la porzione di supporto 20 per mezzo rispettivamente di una prima coppia di facce, l’una concava e l’altra convessa, 11,32 e di una seconda coppia di facce, l’una concava e l’altra convessa, 34,21, in cui le facce 11,32 e 34,21 di ciascuna coppia si impegnano mutuamente a scorrimento.
[0064] Nell’esempio mostrato nelle figure 6-8, le facce 11,32 mutuamente impegnate a scorrimento della prima coppia e le facce 34,21 della seconda coppia sono facce sostanzialmente cilindriche rispettivamente di diametro D1 e D2. Preferibilmente, come pure mostrato, l’asse 30’ delle facce sostanzialmente cilindriche 11,32 della prima coppia è ortogonale all’asse 30” delle facce sostanzialmente cilindriche 34,21 della seconda coppia. Preferibilmente, come pure mostrato, ciascuna superficie cilindrica 32,34 della porzione di raccordo 30 è disposta simmetricamente rispetto a un piano diametrale δ1,δ2 dell’altra superficie cilindrica 34,32. In tal modo, la porzione di supporto 20 può compiere rispetto alla porzione di basamento 10 una rotazione attorno a un centro di rotazione predeterminato O, ed è quindi cinematicamente equivalente al dispositivo delle figure 5 e 10, avente una sola coppia di superfici sferiche 11,22 o 12,21. Infatti, come mostra la figura 8, la rotazione della porzione di supporto 20 rispetto alla porzione di basamento 10 può essere espressa come combinazione di due angoli di rotazione indipendenti α1 e α2, l’uno esprimente la rotazione della porzione di supporto 20 rispetto alla porzione di raccordo 30 attorno all’asse di rotazione 30’, l’altro esprimente la rotazione della porzione di raccordo 30 rispetto alla porzione di basamento 10 attorno all’asse di rotazione 30”.
[0065] Il dispositivo di figure 6-8 utilizza tuttavia componenti cilindrici che sono realizzabili, con la precisazione dimensionale richiesta, in modo più semplice rispetto ai componenti sferici delle figure 5 e 10.
[0066] L’esempio di figure 6 e 7 illustra inoltre il caso particolare in cui le facce sostanzialmente cilindriche 32,34 della porzione di raccordo 30 hanno i diametri D1 e D2 uguali tra loro, in altre parole la lunghezza assiale D2 di una faccia cilindrica 32 è uguale al diametro dell’altra faccia cilindrica 34, e viceversa. In tal caso, la porzione di raccordo 30 può essere vantaggiosamente ottenuta unendo due corpi cilindrici di diametro D1=D2 per una superficie diametrale quadrata 37.
[0067] Anche se nelle figure 6 e 7 la porzione di raccordo comprende facce entrambe convesse 32 e 34, e quindi le porzioni di basamento e di supporto 10,20 presentano entrambe facce concave 11 e 21, sono possibili in modo ovvio per il tecnico del ramo i casi in cui la porzione di raccordo comprende facce entrambe concave, e quindi le porzioni di basamento e di supporto 10,20 presentano entrambe facce convesse, e in cui la porzione di raccordo comprende una faccia concava e l’altra convessa, e quindi le porzioni di basamento e di supporto 10,20 l’una una corrispondente faccia convessa e l’altra una corrispondente faccia concava.
[0068] La figura 9 ripropone la struttura generale del dispositivo di figure 1 e 2 e, con ovvie modifiche, di figura 3, in cui, vantaggiosamente, gli elementi di richiamo 50 comprendono inoltre rispettivi componenti smorzatori 52. Durante il funzionamento del dispositivo 100, cioè durante le oscillazioni della porzione di supporto 20 rispetto alla porzione di basamento 10, i componenti smorzatori 52 permettono di dissipare ulteriore energia rispetto a quella dissipata per attrito tra le superfici concava e convessa della coppia di facce mutuamente articolate 11,22 o 12,21 delle porzioni 10,20 (figure 1-3) o delle facce mutuamente articolate 11,32 e 12,34 delle porzioni 10,20 di basamento e di supporto, e della pozione di raccordo 30.
[0069] I componenti smorzatori 52 degli elementi di richiamo possono essere dispositivi idraulici, in cui l’energia viene dissipata per effetto dello scorrimento viscoso tra un fluido e porzioni di ciascun componente smorzatore 50 rispettivamente connesse alla porzione di basamento 10 supporto e alla porzione di supporto 20, e dello scorrimento viscoso interno di tale fluido.
[0070] In alternativa, o in aggiunta, i componenti smorzatori 52 degli elementi di richiamo possono essere componenti in cui l’energia viene dissipata per attrito tra porzioni di ciascun componente smorzatore 52 rispettivamente connesse alle porzioni 10,20 di basamento e di supporto, eventualmente da sostituire per usura in tempi prolungati, in base alla frequenza di intervento del dispositivo 100.
[0071] In alternativa, o in aggiunta, i componenti smorzatori 52 degli elementi di richiamo possono essere componenti in cui l’energia viene dissipata per effetto di una plasticizzazione di una porzione sacrificale, non mostrata di tali componenti smorzatori 52, da sostituire dopo ogni intervento del dispositivo 100 per ripristinarne la funzionalità.
[0072] La figura 10 mostra un dispositivo 100 a facce sferiche che è sostanzialmente uguale al dispositivo 100 di figura 5, in cui gli elementi di richiamo rettilinei 50 sono disposti due a due contrapposti in una porzione periferica del dispositivo 100. Ciascun elemento di richiamo 50 comprende un componente elastico 51 nella forma di una molla elicoidale a sviluppo longitudinale, cioè di una molla di trazione/compressione, e un componente smorzatore 52 anch’esso a sviluppo longitudinale, che può essere scelto tra i tipi sopra menzionati.
[0073] Inoltre, gli elementi di richiamo rettilinei 50 sono disposti due a due a V lungo la periferia del dispositivo 100, in particolare, con i rispettivi assi giacenti su facce di un parallelepipedo a base esagonale, in questo caso un prisma regolare retto, in cui ciascuna base coincide sostanzialmente con la piastra di base 17 e con la base di supporto 27, per cui gli elementi di richiamo rettilinei 50 hanno direzioni sostanzialmente tangenziali a una superficie di rotazione, non mostrata ma inscrivibile nel parallelepipedo contenente il centro di rotazione O del dispositivo 100.
[0074] La disposizione a V degli elementi di richiamo rettilinei 50 permette di contrastare spinte torsionali cui può andare soggetto il manufatto protetto 1 in determinate condizioni, quali quelle che si possono avere in caso di sisma e di particolare struttura del sottosuolo.
[0075] Nelle forme realizzative delle figure 1-10, la forza di attrito tra le superfici 11,22; 12,21; 11,32; 34,21 è garantita almeno in parte dalla forza preso e, in alcune varianti, dallo stato di precarico o pretensionamento dei componenti elastici degli elementi di richiamo 50.
[0076] Nelle forme realizzative di figure 11 e 12 sono mostrati schematicamente dispositivi, secondo rispettive forme realizzative dell’invenzione, in cui il piano di posizionamento 9 è diverso da un piano di calpestio, come mostrato nelle figure 1-10. In particolare, il figura 11 il piano di posizionamento 9 può essere la superficie inferiore di un solaio, mentre in figura 12 il piano di posizionamento 9 è la superficie di una parete notevolmente inclinata rispetto all’orizzontale, in particolare la superficie di una parete verticale.
[0077] Anche in questo caso, i componenti deformabili elasticamente 51 degli elementi di richiamo 50 possono essere precaricati, in modo da esercitare in modo permanente, durante l’uso del dispositivo 100, forze elastiche Fr che tendono ad avvicinare tra loro le porzioni 10,20 di basamento e di supporto, in modo da generare forze di attrito statico tra le rispettive facce 11,22. In alternativa, o in aggiunta, il dispositivo comprende mezzi di precompressione delle facce 11,22 di diversa natura, non mostrati, per esempio mezzi a cavo che collegano la porzione di supporto 20 con la porzione di basamento 10, in modo da applicare una forza di precompressione Fp dipendente dal peso P del manufatto 1 e tale da mantenere le facce 21,22 a contatto tra loro, ripristinando la condizione di lavoro del dispositivo 100 per esempio come nelle figure 1-3.
[0078] La descrizione di cui sopra di forme realizzative dell’invenzione è in grado di mostrare l’invenzione dal punto di vista concettuale in modo che altri, utilizzando la tecnica nota, potranno modificare e/o adattare in varie applicazioni tali forme realizzative specifiche senza ulteriori ricerche e senza allontanarsi dal concetto inventivo e, quindi, si intende che tali adattamenti e modifiche saranno considerabili come equivalenti delle forme realizzative specifiche. I mezzi e i materiali per realizzare le varie funzioni descritte potranno essere di varia natura senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione. S’intende che le espressioni o la terminologia utilizzate hanno scopo puramente descrittivo e, per questo, non limitativo.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un dispositivo (100) di separazione del moto tra un manufatto (1) avente un peso (P) predeterminato e un piano di posizionamento (9), detto dispositivo (100) comprendendo: − una porzione di basamento (10) configurata per essere posizionata su detto piano di posizionamento (9); − una porzione di supporto (20) configurata per supportare detto manufatto (1), in cui detta porzione di basamento (10) e detta porzione di supporto (20) sono articolate tra di loro per mezzo di almeno una coppia di facce (11,22;12,21;11,32;34,21) che si impegnano a scorrimento l’una con l’altra, in cui detta almeno una coppia di facce comprende: − una faccia concava (11,21); − una faccia convessa (22,12,32,34), in modo tale che detta porzione di supporto (20) possa variare un proprio angolo di inclinazione (α) rispetto a detta porzione di basamento (10); − una pluralità di elementi di richiamo (50) comprendenti componenti deformabili elasticamente (51), ciascuno di detti elementi di richiamo (50) essendo collegato in rispettivi propri punti di collegamento (57,58) con detta porzione di basamento (10) e con detta porzione di supporto (20), in modo tale che ciascuno di detti elementi di richiamo (50) muti la propria conformazione al variare di detta inclinazione (α), in cui una pluralità di conformazioni di riferimento di rispettivi elementi di richiamo (50) corrisponde a una posizione di equilibrio di detta porzione di supporto (20) rispetto a detta porzione di basamento (10), caratterizzato dal fatto che detta faccia concava (11,12) e detta faccia convessa (22,21,32,34) sono disposte per generare forze di attrito statico radente predeterminate, dette forze di attrito avendo una risultante (Fa) sostanzialmente parallela a detto piano di posizionamento (9), in modo tale che, quando detto piano di posizionamento (9) trasmette a detto dispositivo (100) una forza esterna avente una componente (Fe) sostanzialmente parallela a detto piano di posizionamento (9), detta porzione di supporto (20) insieme a detto manufatto (1) rimanga solidale a detta porzione di basamento (10), oppure si inneschi un moto oscillatorio smorzato tra detta porzione di supporto (20) e detto manufatto (1), da un lato, e detta porzione di basamento (10), dall’altro, secondoché detta componente (Fe) sostanzialmente parallela a detto piano di posizionamento (9) sia non superiore o superiore a detta risultante (Fa).
  2. 2. Il dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detti componenti deformabili elasticamente (51) di detti elementi di richiamo (50) sono pretensionati, in modo da esercitare rispettive forze applicate in modo permanente a dette porzioni di basamento e di supporto (10,20) trasversalmente a dette facce concava (11,21) e convessa (22,12).
  3. 3. Il dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detti componenti deformabili elasticamente (51) di detti elementi di richiamo (50) sono provvisti di mezzi di precarico regolabili (53) per regolare rispettive forze applicate in modo permanente a dette porzioni di basamento e di supporto (10,20) trasversalmente a dette facce concava (11,21) e convessa (22,12,32,34).
  4. 4. Il dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detta porzione di basamento (10) e detta porzione di supporto (20) sono articolate tra di loro per mezzo di una sola coppia di facce (11,22;12,21) e comprendono, rispettivamente o viceversa, detta faccia concava (11,21) e detta faccia convessa (22,12).
  5. 5. Il dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui detta faccia concava (11,12) e detta faccia convessa (22,21) sono porzioni di facce sostanzialmente sferiche aventi un centro comune, in modo che detta porzione di supporto (10) possa compiere rispetto a detta porzione di basamento (20) una rotazione attorno a un centro di rotazione (O) sostanzialmente coincidente con detto centro comune di dette facce sferiche (11,12,21,22).
  6. 6. Il dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui detta faccia concava (11,21) e detta faccia convessa (22,12) sono porzioni di facce sostanzialmente cilindriche aventi un asse comune.
  7. 7. Il dispositivo secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre − una porzione di raccordo (30) tra detta porzione di basamento (10) e detta porzione di supporto (20), in cui detta porzione di raccordo (30) si articola con detta porzione di basamento (10) e con detta porzione di supporto (20) per mezzo rispettivamente di una prima coppia di facce (11,32) e di una seconda coppia di facce (34,21) di dette almeno una coppia di facce mutuamente impegnate a scorrimento.
  8. 8. Il dispositivo secondo la rivendicazione 7, in cui dette facce (11,22;12,21) mutuamente impegnate a scorrimento di detta prima coppia (11,22) e di detta seconda coppia (12,21) di facce sono facce sostanzialmente cilindriche, e dette facce sostanzialmente cilindriche di detta prima coppia di facce hanno un asse (30’) ortogonale a un asse (30”) di detta seconda coppia di facce, in modo che detta porzione di supporto (20) possa compiere rispetto a detta porzione di basamento (10) una rotazione attorno a un centro di rotazione predeterminato (O).
  9. 9. Il dispositivo secondo la rivendicazione 8, in cui ciascuna di dette facce cilindriche (32,34) di detta porzione di raccordo (30) è disposta simmetricamente rispetto a un piano diametrale (δ1,δ2) dell’altra faccia (34,32) cilindrica di detta porzione di raccordo.
  10. 10. Il dispositivo secondo la rivendicazione 8, in cui dette facce sostanzialmente cilindriche (32,34) di detta porzione di raccordo (30) di detta prima coppia di facce (11,32) e di detta seconda coppia di facce (34,21) hanno diametri (D1,D2) uguali.
  11. 11. Il dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detti elementi di richiamo (50) comprendono inoltre rispettivi componenti smorzatori (52).
  12. 12. Il dispositivo secondo la rivendicazione 10, in cui detti componenti smorzatori (52) di detti elementi di richiamo (50) sono scelti tra: − dispositivi idraulici; − dispositivi attritivi; − dispositivi plastici.
  13. 13. Il dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detti elementi di richiamo comprendono elementi di richiamo rettilinei (50) disposti perifericamente rispetto a dette facce concava (11,21) e convessa (22,12).
  14. 14. Il dispositivo secondo le rivendicazioni 5 o 8, e 13, in cui detti elementi di richiamo rettilinei (51) sono disposti due a due a V lungo direzioni sostanzialmente tangenziali a una superficie di rotazione contenente detto centro di rotazione (O).
  15. 15. Il dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui dette porzioni di basamento (10) e di supporto (20) comprendono rispettivamente una piastra di base (17), configurata per essere posizionata su detto piano di posizionamento (9), e una piastra di supporto (27) per detto manufatto, dette piastre di base e di supporto (17,27) avendo una medesima forma poligonale regolare.
  16. 16. Il dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui tra dette facce (11,22;12,21) è disposto un materiale lubrificante avente una viscosità predeterminata.
  17. 17. Il dispositivo secondo la rivendicazione 16, in cui detta porzione di basamento (10) e/o detta porzione di supporto (20) sono provviste di mezzi per richiamare/alimentare detto lubrificante disposto tra dette facce (11,22;12,21) in funzione di un carico esercitato da detto manufatto (1) rispetto a detto piano di posizionamento (9).
  18. 18. Il dispositivo secondo la rivendicazione 1, comprendente mezzi di precompressione di dette facce (11,22), in particolare mezzi a cavo, configurati per applicare a detta porzione di supporto (20) e a detta porzione di basamento (10) una forza di precompressione dipendente da un carico (P) applicato da detto manufatto (1) in un verso tale da allontanare dette facce, in particolare una forza di precompressione dipendente da detto peso (P) di detto manufatto (1).
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