IT201900005430A1 - Guida chirurgica paziente-specifica per applicare una revisione di protesi totale di ginocchio - Google Patents

Guida chirurgica paziente-specifica per applicare una revisione di protesi totale di ginocchio Download PDF

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IT102019000005430A
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Francesco Siccardi
Massimiliano Bernardoni
Andrea Parrinello
Gianluca Gargantini
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Medacta Int Sa
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
“GUIDA CHIRURGICA PAZIENTE-SPECIFICA PER APPLICARE UNA
REVISIONE DI PROTESI TOTALE DI GINOCCHIO”
La presente invenzione ha per oggetto un procedimento per realizzare una guida chirurgica paziente-specifica per applicare una revisione di protesi totale di ginocchio. L’invenzione riguarda anche la guida chirurgica ottenibile mediante il suddetto procedimento, convenientemente utilizzabile in un metodo per realizzare una revisione di protesi totale di ginocchio.
EP 2739216 B1 descrive una guida chirurgica per l’impianto di una protesi di ginocchio comprendente un primo componente che viene accoppiato in modo univoco con l’estremità distale dell'epifisi femorale e un secondo componente che viene accoppiato all'estremità prossimale dell'epifisi tibiale. L’installazione della protesi prevede una pianificazione preoperatoria nel corso della quale viene rilevata la conformazione anatomica dell’estremità distale del femore e dell’estremità prossimale della tibia del paziente, tipicamente mediante tomografia computerizzata (TC) o risonanza magnetica (RMI). In base alle conformazioni anatomiche rilevate, vengono realizzate le protesi da impiantare nonché le guide chirurgiche e/o altri strumenti specificamente utilizzabili per la loro installazione sul paziente.
La guida chirurgica viene realizzata secondo una sagomatura adatta conformazione interna che si adatta a quella dell’estremità distale del ginocchio, in modo da prestarsi ad essere accoppiata secondo un posizionamento univoco e predeterminato sulla epifisi ossea. In seguito al posizionamento della guida chirurgica sulla epifisi ossea, una serie di perni inseribili attraverso rispettivi fori di guida predisposti nella guida chirurgica permette il fissaggio della guida stessa sull’epifisi, per consentire la corretta esecuzione delle resezioni richieste al fine di adattare la conformazione dell’epifisi femorale a quella della protesi da installare. Nello stato dell’arte, in caso di sostituzione di una protesi per artroplastica totale di ginocchio, utilizzando uno strumentario metallico convenzionale si procede con la rimozione della protesi già in situ e con l’apertura dei canali femorali e tibiali tramite una punta da trapano dedicata. Viene poi eseguita la finitura dei canali intramidollari femorale e tibiale tramite frese di lunghezza e diametro specificatamente scelti in funzione delle dimensioni dello stelo femorale/tibiale associato alla nuova protesi, che deve essere impiantata in sostituzione di quella precedente. Ulteriori lavorazioni vengono eseguite sull’estremità distale del femore e/o sull’estremità prossimale della tibia per rimodellare le porzioni ossee destinate ad accogliere le nuove protesi femorale e/o tibiale.
La presenza delle protesi portate dal paziente nelle fasi di pianificazione pre-operatoria preclude la possibilità di adottare, ai fini della lavorazione delle porzioni ossee per predisporle ad ospitare le nuove protesi sostitutive, le stesse procedure operative impiegate nella realizzazione del primo impianto. Infatti, la necessità di rimuovere le protesi per eseguire la lavorazione delle porzioni ossee determina la perdita dei riferimenti geometrici rilevabili mediante le tecniche di tomografia computerizzata o risonanza magnetica.
Conseguentemente, l’inclinazione sul piano coronale e sagittale del taglio femorale distale e prossimale tibiale che guidano il posizionamento finale dell’impianto e la direzione di finitura dei canali intramidollari per gli steli di estensione, non può essere pianificata. L’inclinazione delle resezioni ossee e la direzione della finitura del canale vengono necessariamente definite manualmente dal chirurgo durante l’intervento, sulla base della sua esperienza e delle sue abilità.
Qualora l’individuazione della corretta direzione della finitura del canale intramidollare non sia corretta fin da subito, vi è il rischio di non corretto posizionamento dello stelo all’interno del canale intramidollare, che può causare interferenze dello stelo contro l’osso corticale con dolore per il paziente, rischi per la coesione ossea del femore e/o difficoltà di posizionamento della componente femorale e/o tibiale.
Scopo della presente invenzione è superare i limiti della tecnica nota, mediante uno strumento che consenta di rimodellare in modo più preciso ed affidabile le porzioni ossee dedicate ad accogliere le nuove protesi in sostituzione di quelle precedentemente installate.
In particolare, si vuole offrire una strumentazione che consenta di riposizionare in modo univoco e corretto le guide di taglio per ricalibrare le resezioni delle estremità ossee, nonostante la presenza delle protesi primarie previamente impiantate.
In un primo aspetto, forma oggetto della presente invenzione una guida chirurgica paziente-specifica per applicare una revisione di protesi totale di ginocchio, secondo la rivendicazione 1 e/o una o più delle successive rivendicazioni.
In un ulteriore aspetto inventivo, un preferenziale processo per la realizzazione della guida chirurgica comprendente: rilevare la conformazione anatomica dell’estremità distale di un femore di un paziente, in cui detta estremità distale porta una protesi femorale; realizzare, sulla base della conformazione anatomica rilevata, una guida chirurgica secondo la rivendicazione 1 e/o una o più delle successive rivendicazioni.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, la guida chirurgica secondo l’invenzione è convenientemente utilizzabile in un metodo per applicare una revisione di protesi totale di ginocchio, comprendente:
accoppiare in modo univoco il componente femorale di una guida chirurgica secondo la rivendicazione 1 e/o una o più delle successive rivendicazioni, contro l’estremità distale del femore del paziente;
inserire almeno due perni di allineamento nei fori di guida del componente femorale e attraverso la regione corticale anteriore del femore;
rimuovere il componente femorale dall’estremità distale del femore; rimuovere la protesi femorale dall’estremità distale del femore; impegnare detti fori di guida lungo i perni di allineamento per riaccoppiare in modo univoco il componente femorale sull’estremità distale del femore;
predisporre fori di innesto attraverso la parte ossea femorale, mediante uno strumento di foratura guidato attraverso i fori di posizionamento frontali e i fori di posizionamento distali del componente femorale;
rimuovere il componente femorale dall’estremità distale del femore; impegnare perni di posizionamento frontali e perni di posizionamento distali rispettivamente nei fori di posizionamento frontali e nei fori di posizionamento distali;
impegnare un blocchetto di taglio distale sui perni di posizionamento frontali;
eseguire una resezione distale della parte ossea femorale mentre il blocchetto di taglio distale è impegnato sui perni di posizionamento frontali;
impegnare un blocchetto di taglio frontale sui perni di posizionamento distali;
eseguire una resezione frontale della parte ossea femorale mentre il blocchetto di taglio frontale è impegnato sui perni di posizionamento distali;
rimuovere i perni di posizionamento frontali e i perni di posizionamento distali;
posizionare una protesi femorale di revisione sull’estremità distale del femore.
Prima o dopo l’impianto della protesi femorale di revisione mediante il componente femorale, possono essere convenientemente attuate le azioni di:
accoppiare in modo univoco il componente tibiale di una guida chirurgica secondo la rivendicazione 14 e/o una o più delle rivendicazioni successive, contro l’estremità prossimale della tibia del paziente;
inserire almeno due perni di allineamento tibiali nei fori di posizionamento tibiali del componente tibiale e attraverso la regione corticale anteriore della tibia;
rimuovere il componente tibiale dall’estremità prossimale della tibia; rimuovere la protesi tibiale dall’estremità prossimale della tibia; impegnare un blocchetto di resezione tibiale sui perni di posizionamento tibiali;
eseguire una resezione prossimale della parte ossea tibiale mentre il componente tibiale è impegnato sui perni di allineamento tibiali;
rimuovere i perni di allineamento tibiali;
posizionare una protesi tibiale di revisione sull’estremità prossimale della tibia.
In almeno uno dei suddetti aspetti inventivi, una forma realizzativa preferenziale dell’invenzione può inoltre comprendere una o più delle seguenti caratteristiche.
Preferibilmente, il componente femorale presenta inoltre due riscontri laterali portanti terze aree di riscontro configurate per agire in appoggio contro la parte ossea femorale in regioni epicondilari, rispettivamente mediale e laterale del femore.
Preferibilmente, i riscontri laterali presentano rispettivi fori di posizionamento ausiliari estendentisi attraverso le terze aree di riscontro. Preferibilmente, i riscontri laterali sono terminalmente portati da rispettive staffe sporgenti dalla porzione distale.
Preferibilmente, la seconda area di riscontro è configurata per agire in appoggio contro la regione frontale della protesi femorale.
Preferibilmente, la porzione distale presenta almeno una quarta area di riscontro configurata per agire in appoggio contro la regione distale della protesi femorale.
Preferibilmente, la quarta area di riscontro è sostanzialmente ortogonale rispetto alla prima area di riscontro.
Preferibilmente, la prima area di riscontro e la seconda area di riscontro si estendono rispettivamente in relazione di continuità.
Preferibilmente, la porzione prossimale presenta un orientamento trasversale rispetto alla porzione distale.
Preferibilmente, i fori di guida sono configurati per l’impegno scorrevole di rispettivi perni di allineamento inseribili attraverso la regione corticale anteriore del femore.
Preferibilmente, i fori di guida sono configurati ciascuno per guidare il rispettivo perno di allineamento attraverso la parte ossea femorale in posizione distanziata da un bordo perimetrale della protesi femorale.
Preferibilmente, i fori di guida sono paralleli fra loro.
Preferibilmente, i fori di posizionamento frontali sono posizionati ciascuno fra almeno uno dei fori di guida e la porzione distale.
Preferibilmente, i fori di posizionamento frontali sono orientati secondo rispettivi assi sostanzialmente paralleli ai fori di guida.
Preferibilmente, i fori di posizionamento frontali sono orientati secondo rispettivi assi sostanzialmente perpendicolari ad una direzione di sviluppo longitudinale del femore, quando il componente femorale è accoppiato con l’estremità distale del femore.
Preferibilmente, i fori di posizionamento frontali sono configurati per l’impegno scorrevole di un utensile di foratura inseribile attraverso la parte ossea femorale quando il componente femorale è accoppiato con l’estremità distale del femore previa rimozione della protesi femorale, per realizzare nel femore fori predisposti ad accogliere rispettivi perni di posizionamento frontali.
Preferibilmente, i perni di posizionamento frontali sono configurati per impegnare scorrevolmente due primi fori di centraggio predisposti su un blocchetto di taglio distale amovibilmente impegnabile sui perni di posizionamento frontali previa rimozione del componente femorale.
Preferibilmente, i fori di posizionamento distali sono orientati secondo rispettivi assi sostanzialmente paralleli ad una direzione di sviluppo longitudinale del femore, quando il componente femorale è accoppiato con l’estremità distale del femore.
Preferibilmente, i fori di posizionamento distali sono configurati per l’impegno scorrevole di un utensile di foratura inseribile attraverso la parte ossea femorale quando il componente femorale è accoppiato con l’estremità distale del femore previa rimozione della protesi femorale, per realizzare nel femore fori predisposti ad accogliere rispettivi perni di posizionamento distali.
Preferibilmente, i perni di posizionamento distali sono configurati per impegnare scorrevolmente due secondi fori di centraggio predisposti su un blocchetto di taglio frontale amovibilmente impegnabile sui perni di posizionamento distali previa rimozione del componente femorale.
Preferibilmente, la porzione distale presenta una sede di centratura femorale configurata per guidare l’inserimento di una fresa di alesaggio lungo l’asse longitudinale del femore.
Preferibilmente, la sede di centratura femorale è direttamente ricavata nella porzione distale.
Preferibilmente, la sede di centratura femorale è ricavata in un inserto femorale amovibilmente impegnabile al componente femorale.
Preferibilmente, il componente femorale porta almeno una sede di innesto per l’impegno di un’asta di riferimento femorale configurata per indicare l’orientamento del componente femorale rispetto allo sviluppo longitudinale del femore.
Preferibilmente, la porzione distale è almeno parzialmente delimitata rispetto alla porzione frontale mediante almeno un intaglio di guida femorale, preferibilmente ricavato secondo un piano sostanzialmente ortogonale rispetto allo sviluppo longitudinale del femore.
Preferibilmente, la guida chirurgica comprende inoltre un componente tibiale configurato per l'accoppiamento in modo univoco con l'estremità prossimale di una tibia portante un piatto protesico innestato su una parte ossea tibiale, in cui il componente tibiale presenta:
una porzione anteriore presentante una prima area di contatto configurata per agire in appoggio contro una regione corticale anteriore della parte ossea tibiale;
una porzione prossimale aggettante a sbalzo sul proseguimento della porzione anteriore e presentante almeno una seconda area di contatto configurata per agire in appoggio contro una superficie di lavoro del piatto protesico circoscritta da un bordo perimetrale del piatto protesico stesso;
in cui la porzione anteriore presenta almeno una prima coppia di fori di posizionamento tibiali configurati per affacciarsi alla regione corticale anteriore della tibia, quando il componente tibiale è accoppiato con l’estremità prossimale della tibia.
Preferibilmente, detta prima area di contatto presenta una porzione superiore che si estende secondo uno sviluppo arcuato lungo il bordo perimetrale del piatto protesico.
Preferibilmente, detta prima area di contatto presenta una porzione inferiore distanziata dal bordo perimetrale del piatto protesico.
Preferibilmente, i fori di posizionamento tibiali appartenenti alla prima coppia sono collocati in posizioni distanziate dalla porzione superiore della prima area di contatto.
Preferibilmente, i fori di posizionamento tibiali appartenenti alla prima coppia sono collocati in posizioni distanziate dalla prima area di contatto. Preferibilmente, la porzione anteriore presenta un’area di contatto addizionale estendentesi secondo uno sviluppo arcuato e configurata per agire in appoggio contro il piatto protesico lungo il bordo perimetrale dello stesso.
Preferibilmente, l’area di contatto addizionale e la prima area di contatto si estendono rispettivamente in relazione di continuità.
Preferibilmente, la porzione anteriore presenta almeno una seconda coppia di fori di posizionamento tibiali, rispettivamente allineati lungo una direzione parallela ad una direzione di reciproco allineamento dei fori di posizionamento tibiali appartenenti alla prima coppia.
Preferibilmente, la porzione anteriore presenta almeno due seconde coppie di fori di posizionamento tibiali, rispettivamente allineati lungo una direzione parallela ad una direzione di reciproco allineamento dei fori di posizionamento tibiali appartenenti alla prima coppia.
Preferibilmente, una seconda distanza rilevabile fra la direzione di reciproco allineamento dei fori di posizionamento tibiali appartenenti alla seconda coppia e la prima area di contatto è maggiore di una prima distanza rilevabile fra la stessa prima area di contatto e la direzione di reciproco allineamento dei fori di posizionamento tibiali appartenenti alla prima coppia.
Preferibilmente, la porzione anteriore presenta inoltre almeno una coppia di fori di fissaggio orientati obliquamente rispetto ai fori di posizionamento tibiali e configurati per affacciarsi alla regione corticale anteriore della tibia in posizioni distanziate dalla porzione superiore della prima area di contatto.
Preferibilmente, i fori di fissaggio sono collocati in corrispondenza della porzione inferiore della prima area di contatto.
Preferibilmente, almeno una delle prima e seconda area di contatto sottende lungo il bordo perimetrale del piatto protesico un arco maggiore di 90° attorno ad un asse di sviluppo longitudinale della tibia.
Preferibilmente, la porzione prossimale presenta un bordo terminale aggettante sulla superficie di lavoro del piatto protesico ed estendentesi parallelamente al bordo perimetrale del piatto protesico stesso.
Preferibilmente, la seconda area di contatto si estende lungo il bordo perimetrale del piatto protesico.
Preferibilmente, la porzione anteriore presenta due bracci aggettanti sulla superficie di lavoro del piatto protesico e portanti rispettive porzioni terminali configurate per agire contro la superficie di lavoro stessa in corrispondenza della seconda area di contatto.
Preferibilmente, la seconda area di contatto si estende secondo l’intera estensione di almeno uno di detti bracci, in relazione di continuità con la prima area di contatto.
Preferibilmente, la porzione prossimale del componente tibiale presenta una sede di centratura tibiale configurata per guidare l’inserimento di una fresa di alesaggio lungo l’asse longitudinale della tibia.
Preferibilmente, la sede di centratura tibiale è direttamente ricavata nella porzione prossimale.
Preferibilmente, la sede di centratura tibiale è ricavata in un inserto tibiale amovibilmente impegnabile al componente tibiale.
Preferibilmente, il componente tibiale porta almeno una sede di impegno per l’innesto di un’asta di riferimento tibiale configurata per indicare l’orientamento del componente tibiale rispetto allo sviluppo longitudinale della tibia.
Preferibilmente, la porzione superiore e la porzione inferiore della prima area di contatto sono almeno parzialmente separate fra loro, mediante almeno un intaglio di guida tibiale ricavato nella porzione anteriore, preferibilmente secondo un piano sostanzialmente parallelo alla superficie di lavoro del piatto tibiale.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente da una descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di una guida chirurgica paziente-specifica per applicare una revisione di protesi totale di ginocchio, in accordo con la presente invenzione.
Tale descrizione verrà esposta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e, pertanto, non limitativo, nei quali. - la figura 1 mostra in vista prospettica frontale un componente femorale di una guida chirurgica secondo l’invenzione, applicato sulla estremità distale di un femore portante una protesi primaria;
- la figura 2 mostra il componente femorale di figura 1 in vista laterale; - la figura 3 mostra una vista prospettica da parte opposta rispetto alla figura 1, evidenziante il componente femorale in assenza del femore e della protesi primaria;
- la figura 4 è una vista prospettica simile alla figura 3, in cui è anche rappresentato il posizionamento del componente femorale rispetto alla protesi primaria, in assenza della parte ossea femorale;
- la figura 5 è una vista frontale del componente femorale applicato sull’estremità distale del femore;
- la figura 6 mostra il componente femorale da una direzione distale del femore;
- la figura 7 mostra in vista prospettica frontale un primo esempio realizzativo di un componente tibiale della guida chirurgica secondo l’invenzione, applicato sulla estremità prossimale di una tibia portante una protesi tibiale primaria;
- la figura 8 mostra il componente tibiale di figura 7 in vista frontale;
- la figura 9 mostra il componente tibiale di figura 7 in vista laterale;
- la figura 10 mostra una vista prospettica del componente tibiale da parte opposta rispetto alla figura 7;
- la figura 11 è una vista prospettica da una angolazione diversa rispetto alla figura 10, evidenziante il componente tibiale in assenza della tibia e della protesi tibiale primaria;
- la figura 12 è una vista prospettica simile alla figura 11, in cui è anche rappresentato il posizionamento del componente tibiale rispetto alla protesi tibiale primaria, in assenza della parte ossea tibiale;
- la figura 13 mostra in vista prospettica frontale un secondo esempio realizzativo di un componente tibiale della guida chirurgica secondo l’invenzione, applicato sulla estremità prossimale di una tibia portante una protesi tibiale primaria;
- la figura 14 mostra una vista prospettica del componente tibiale da parte opposta rispetto alla figura 13;
- la figura 15 è una vista prospettica da una angolazione diversa rispetto alla figura 14, evidenziante il componente tibiale in assenza della tibia e della protesi tibiale primaria;
- la figura 16 è una vista prospettica simile alla figura 14, in cui è anche rappresentato il posizionamento del componente tibiale rispetto alla protesi tibiale primaria, in assenza della parte ossea tibiale.
In accordo con la presente invenzione, una guida chirurgica pazientespecifica per il posizionamento di guide di resezione per applicare una revisione di protesi totale di ginocchio, comprende essenzialmente un componente femorale complessivamente indicato con 10 nelle figure da 1 a 6, e/o un componente tibiale, complessivamente indicato con 100 nelle figure da 7 a 16.
Ai fini della presente descrizione, l’espressione “paziente-specifica” si riferisce a componenti o attrezzature realizzate specificatamente per l’impiego su uno specifico paziente, in base a precedenti rilevamenti effettuati sull’anatomia ossea del paziente stesso. Poiché l’anatomia ossea varia da paziente a paziente, una guida chirurgica pazientespecifica realizzata per un determinato paziente non è utilizzabile per l’esecuzione di interventi chirurgici su un altro paziente.
Il componente femorale 10 è configurato per l'accoppiamento in modo univoco con l'estremità distale di un femore 11 portante una protesi femorale 12, denominata anche protesi femorale primaria, innestata su una parte ossea femorale. Il componente tibiale 100 è a sua volta configurato per l'accoppiamento in modo univoco con l'estremità prossimale di una tibia 101 portante una protesi tibiale 112, denominata anche protesi tibiale primaria, innestata su una parte ossea tibiale.
Ai fini della presente descrizione, l’espressione “in modo univoco” è riferita ad un accoppiamento meccanico tale per cui esiste un solo orientamento reciproco fra il componente femorale 10 o tibiale e la struttura ossea e/o protesica del paziente, tale da permetterne un reciproco accoppiamento a seguito di un accostamento in una direzione predeterminata. Ad accoppiamento avvenuto, vincoli meccanici per reciproco accoppiamento di forma fanno sì che il componente femorale 10 o tibiale 100 e la rispettiva struttura ossea restino stabilmente fermi l’uno rispetto l’altro in relazione a eventuali sollecitazioni dirette trasversalmente o attorno dalla direzione di reciproco accostamento.
La protesi femorale primaria 12 e la protesi tibiale primaria 112 sono state innestate nel paziente mediante un precedente intervento operatorio, e nell’esempio qui descritto devono essere sostituite, ad esempio a causa di usura per l’uso prolungato o per l’insorgenza di problematiche di altro genere.
Nella protesi femorale primaria 12 sono individuabili una regione frontale 13 che si affaccia anteriormente rispetto al femore 11 ed una regione distale 14 che si affaccia in allontanamento dal femore 11 lungo un asse di sviluppo longitudinale X11 di quest’ultimo. La regione frontale 13 e la regione distale 14 risultano orientate sostanzialmente perpendicolarmente l’una rispetto l’altra, e reciprocamente raccordate secondo un profilo arcuato come meglio evidenziato in figura 2. La protesi tibiale primaria 112 è a sua volta sostanzialmente formata da un piatto protesico 102 innestato sulla parte ossea della tibia 101, e presentante una superficie di lavoro 103 che, in condizioni operative, si affaccia verso il femore 11 per fornire una sede di appoggio scorrevole alla protesi femorale 12, previa interposizione di un inserto tibiale non illustrato. La superficie di lavoro 103 è delimitata perimetralmente da un bordo perimetrale 104 che delinea il contorno del piatto protesico 102.
Il componente femorale 10 presenta essenzialmente una porzione frontale 15 ed una porzione distale 16, preferibilmente orientate trasversalmente l’una rispetto l’altra. Come meglio visibile in figura 2, la porzione frontale 15 e la porzione distale 16 si estendono sostanzialmente l’una sul proseguimento dell’altra, preferibilmente in modo da conferire al componente femorale 10 una conformazione complessivamente arcuata in un piano contenente l’asse longitudinale del femore 11.
La porzione frontale 15 presenta una prima area di riscontro 17 configurata per agire in appoggio contro la parte ossea femorale in una regione corticale frontale 18 del femore 11, ed una seconda area di riscontro 19 configurata per affacciarsi, preferibilmente in relazione di appoggio, contro la regione frontale 13 della protesi femorale 12 quando il componente femorale 10 è accoppiato con l’estremità distale del femore 11. Come meglio visibile in figura 3, la prima e seconda area di riscontro 17, 19 possono estendersi rispettivamente in relazione di continuità.
Nella porzione frontale 15 sono predisposti due o più fori di guida 20, tre nell’esempio illustrato e orientati secondo assi rispettivamente paralleli, che attraversano la porzione frontale stessa in modo da sfociare in corrispondenza della prima area di riscontro 17.
Inoltre, almeno due fori di posizionamento frontali 21 si estendono attraverso la porzione frontale 15 in modo da sfociare in corrispondenza della seconda area di riscontro 19. I fori di posizionamento frontali 21 risultano posizionati ciascuno fra almeno uno dei fori di guida 20 e la porzione distale 16, e sono preferibilmente orientati secondo rispettivi assi sostanzialmente paralleli ai fori di guida 20. Preferibilmente, i fori di posizionamento frontali 21 risultano orientati secondo rispettivi assi sostanzialmente perpendicolari ad una direzione di sviluppo longitudinale del femore 11, vale a dire all’asse longitudinale X11, quando il componente femorale 10 è accoppiato con l’estremità distale del femore 11.
Possono essere inoltre previste, preferibilmente nella porzione frontale 15, una o più sedi di innesto 22 per l’impegno di un’asta di riferimento femorale (non illustrata), configurata per indicare l’orientamento del componente femorale 10 rispetto allo sviluppo longitudinale del femore 11. Preferibilmente, il componente femorale 10 presenta inoltre due riscontri laterali 23, portanti terze aree di riscontro 24 configurate per agire in appoggio contro la parte ossea femorale in regioni epicondilari, rispettivamente mediale e laterale, del femore 11. Più in particolare, i riscontri laterali 23 sono terminalmente portati da rispettive staffe 25 sporgenti da lati rispettivamente opposti della porzione distale 16, e presentano rispettivi fori di posizionamento ausiliari 26 estendentisi attraverso le terze aree di riscontro 24, preferibilmente secondo assi rispettivamente convergenti.
La porzione distale 16 è a sua volta configurata per affacciarsi alla estremità distale del femore 11, e presenta preferibilmente almeno una quarta area di riscontro 27, preferibilmente disposta secondo un orientamento sostanzialmente ortogonale rispetto alla prima area di riscontro 17, e configurata per agire in relazione di appoggio contro la regione distale 14 della protesi femorale 12. Preferibilmente la quarta area di riscontro 27 è suddivisa in due porzioni collocate in rispettive zone condilari.
La porzione distale 16 porta almeno due fori di posizionamento distali 28, 29, preferibilmente orientati secondo rispettivi assi sostanzialmente paralleli ad una direzione di sviluppo longitudinale del femore 11. Nell’esempio illustrato, sono previste una prima coppia di fori di posizionamento distali 28 ed una seconda coppia di fori di posizionamento distali 28, collocati a differenti distanze dalla porzione frontale 15. Quando il componente femorale 10 è accoppiato con l’estremità distale del femore 11, i fori di posizionamento distali 28, 29 risultano affacciati alla regione distale 14 della protesi femorale 12.
Uno o più intagli di guida femorale 30 ricavati secondo un piano sostanzialmente parallelo ortogonale rispetto allo sviluppo longitudinale del femore 11, delimitano almeno parzialmente la porzione distale 16 dalla porzione frontale 15. Gli intagli di guida femorale 30 sono vantaggiosamente utilizzabili per guidare utensili di taglio e/o per l’impegno di una o più lamine di riferimento, non illustrate in quanto note, che permettono di evidenziare al chirurgo la posizione e l’orientamento del piano secondo cui dovrà essere eseguito un taglio di resezione distale sulla parte ossea femorale.
La porzione distale 16 può eventualmente presentare una sede di centratura femorale 31, ad esempio in forma di foro o manicotto a profilo circolare, configurata per guidare l’inserimento di una fresa di alesaggio lungo l’asse longitudinale del femore 11.
La sede di centratura femorale 31 può essere direttamente ricavata nella porzione distale 16, oppure portata da un inserto femorale 32, amovibilmente impegnabile al componente femorale 10, come esemplificato schematicamente a tratteggio in figura 6.
Nel componente tibiale 100 sono individuabili una porzione anteriore 105 ed una porzione prossimale 106 aggettante a sbalzo sul proseguimento della porzione anteriore 105.
La porzione anteriore 105 presenta una prima area di contatto 107 configurata per agire in appoggio contro una regione corticale anteriore 108 della parte ossea tibiale, quando il componente tibiale 100 è accoppiato con l’estremità prossimale della tibia. Preferibilmente, come meglio evidenziato in figura 12 e 16, nella prima area di contatto 107 sono individuabili una porzione superiore 107a che si estende secondo uno sviluppo arcuato parallelo allo sviluppo dell’adiacente bordo perimetrale 104 del piatto protesico 102, ed una porzione inferiore 107b distanziata dal bordo perimetrale 104 del piatto protesico 102.
Almeno in corrispondenza della porzione superiore 107a, la prima area di contatto 107 presenta uno sviluppo sufficiente a sottendere, lungo il bordo perimetrale 104 del piatto protesico 102 e attorno all’asse di sviluppo longitudinale della tibia, un arco maggiore di 90°. Nelle allegate figure, lo sviluppo longitudinale della tibia 101 è rappresentato dall’asse longitudinale X101.
Uno o più intagli di guida tibiale 109 ricavati nella porzione anteriore 105 secondo un piano sostanzialmente parallelo alla superficie di lavoro 103 del piatto tibiale 102, separano almeno parzialmente la porzione superiore 107a dalla porzione inferiore 107b della prima area di contatto 107. Gli intagli di guida tibiale 109 sono vantaggiosamente utilizzabili per guidare utensili di taglio e/o per l’impegno di una o più lamine di riferimento, non illustrate in quanto note, che permettono di evidenziare al chirurgo la posizione e l’orientamento del piano secondo cui dovrà essere eseguito un taglio di resezione frontale sulla parte ossea tibiale.
Preferibilmente, la porzione anteriore 105 presenta inoltre un’area di contatto addizionale 110 (figure 11 e 15), estendentesi in relazione di reciproca continuità con la prima area di contatto 107, secondo uno sviluppo arcuato. L’area di contatto addizionale 110 è configurata per agire direttamente in appoggio contro il piatto protesico 102 lungo il bordo perimetrale 104 dello stesso, indicativamente in una zona delimitata fra il piano di giacitura della superficie di lavoro 103 ed un piano contenente il bordo inferiore del piatto protesico stesso.
Nella porzione anteriore 105 è predisposta almeno una prima coppia di fori di posizionamento tibiali 111, configurati per affacciarsi alla regione corticale anteriore 108 della tibia 101 quando il componente tibiale 100 è accoppiato con l’estremità prossimale della tibia stessa.
I fori di posizionamento tibiali 111 risultano preferibilmente collocati in posizioni distanziate della prima area di contatto 107 o almeno dalla porzione superiore 107a di quest’ultima. Più in particolare, gli assi geometrici dei fori di posizionamento tibiali 111 appartenenti alla prima coppia risultano rispettivamente allineati lungo una prima direzione di allineamento D1 sostanzialmente parallela al piano di giacitura della superficie di lavoro 103 del piatto tibiale 102, ad una prima distanza L1 dalla prima area di contatto 107.
Può essere anche prevista almeno una seconda coppia di fori di posizionamento tibiali 112a, 112b, rispettivamente allineati con i propri assi geometrici lungo una seconda direzione di allineamento D2 parallela alla prima direzione di allineamento D1. In una realizzazione preferenziale sono previste due seconde coppie di fori di posizionamento tibiali, rispettivamente indicate con 112a e 112b, paralleli fra loro e allineati lungo la seconda direzione di allineamento D2. La seconda direzione di allineamento D2 è collocata, rispetto alla prima area di contatto 107, ad una seconda distanza L2 maggiore della prima distanza L1.
La porzione anteriore 105 del componente tibiale 100 presenta inoltre almeno una coppia di fori di fissaggio 113, orientati obliquamente rispetto ai fori di posizionamento tibiali 111, 112a, 112b e configurati per affacciarsi alla regione corticale anteriore 108 della tibia 101, in posizioni distanziate dalla porzione superiore 107a della prima area di contatto 107.
Preferibilmente, come visibile nelle figure 11, 12, 15 e 16, i fori di fissaggio 113 sono collocati in corrispondenza della porzione inferiore 107b della prima area di contatto 107.
Il componente tibiale 100 presenta inoltre, preferibilmente sulla porzione anteriore 105, almeno una sede di impegno 114 per l’innesto di un’asta di riferimento tibiale (non illustrata) configurata per indicare l’orientamento del componente tibiale 100 stesso rispetto allo sviluppo longitudinale della tibia.
Nelle realizzazioni rappresentate rispettivamente nelle figure da 7 a 12 e da 13 a 16, la porzione prossimale 106 presenta conformazione rispettivamente differente, ma in entrambi i casi comprende almeno una seconda area di contatto 115, configurata per agire in appoggio contro la superficie di lavoro 103 circoscritta dal bordo perimetrale 104 del piatto protesico 102.
Più in particolare, nell’esempio realizzativo di figure da 7 a 12, la porzione prossimale 106 presenta un bordo terminale 116 aggettante sulla superficie di lavoro 103 del piatto protesico 102, ed estendentesi parallelamente al bordo perimetrale 104 del piatto protesico 102 stesso. In questo caso la seconda area di contatto 115 si estende sostanzialmente a ridosso del bordo perimetrale 104 del piatto protesico 102, lungo lo sviluppo perimetrale dello stesso, preferibilmente secondo un’ampiezza sufficiente a sottendere, attorno all’asse di sviluppo longitudinale della tibia, un arco maggiore di 90°. Questa configurazione è particolarmente adatta all’impiego su protesi tibiali del tipo “ad inserto fisso”. In questo tipo di protesi può essere previsto l’impiego di un inserto fisso (non illustrato), che in condizione di esercizio risulterà posizionato fra il piatto tibiale 102 e la protesi femorale 12 senza possibilità di scorrimento sulla superficie di lavoro 103.
Nell’esempio realizzativo di figure da 13 a 16, la seconda area di contatto 115 è ricavata su due bracci 117 aggettanti sulla superficie di lavoro 103 del piatto protesico 102. I bracci 117 presentano infatti rispettive porzioni terminali configurate per agire contro la superficie di lavoro 103 stessa in corrispondenza della seconda area di contatto 115. Preferibilmente, come evidenziato in figura 15, in almeno uno dei bracci 117 la seconda area di contatto 115 occupa l’intera estensione del braccio stesso, raccordandosi in relazione di continuità con la prima area di contatto 107.
Questa configurazione è particolarmente adatta all’impiego su protesi tibiali del tipo “ad inserto mobile”. In questo tipo di protesi è previsto l’impiego di un inserto mobile (non illustrato), che in condizione di esercizio risulterà posizionato fra il piatto tibiale 102 e la protesi femorale 12 con una certa libertà di scorrimento sulla superficie di lavoro 103.
La porzione prossimale 106 può eventualmente presentare una sede di centratura tibiale 118, ad esempio in forma di foro o manicotto a profilo circolare, configurata per guidare l’inserimento di una fresa di alesaggio lungo l’asse longitudinale X101 della tibia 101.
La sede di centratura tibiale 118 può essere direttamente ricavata nella porzione prossimale 106, oppure portata da un inserto tibiale 119, amovibilmente impegnabile al componente tibiale 100 come esemplificato a tratteggio in figura 10.
L’esecuzione di un intervento chirurgico di revisione protesica in accordo con la presente invenzione prevede che in una fase di pianificazione preoperatoria venga realizzata la guida chirurgica paziente-specifica strutturata secondo quanto sopra descritto. Più in particolare, la realizzazione della guida chirurgica 10, 100 prevede che il paziente venga sottoposto a radiografia, tomografia computerizzata, risonanza magnetica o altro idoneo metodo di rilevamento, per rilevare la conformazione anatomica dell’estremità distale del femore 11 e dell’estremità prossimale della tibia 101. A seguito di questo rilevamento verrà ottenuto, mediante elaborazione elettronica delle immagini e/o altri dati acquisiti, un modello matematico rappresentativo della configurazione anatomica dell’estremità distale del femore 11 e dell’estremità prossimale della tibia 101, comprensive delle protesi primarie, femorale 12 e tibiale 102, precedentemente installate nel paziente. Il modello matematico viene quindi utilizzato per modellare, mediante lavorazione meccanica e/o mediante un processo di stampa 3D, le aree di riscontro 17, 19, 24, 27 del componente femorale 10 e le aree di contatto 107, 110, 115 del componente tibiale 100, in modo da ottenere la guida chirurgica pazientespecifica in cui tali aree risultano conformate in modo da riprodurre in negativo la forma delle parti ossee e/o protesiche contro cui devono giungere a contatto.
Una volta creati il componente femorale 10 ed il componente tibiale 100, il chirurgo taglia l’epidermide del paziente e i tessuti molli fino ad esporre il ginocchio del paziente che deve essere operato.
Il componente femorale 10 viene posizionato sull'estremità distale del femore 11 portante la protesi femorale 12. In questa circostanza, l’azione combinata della prima 17, seconda 19, terza 24, e/o quarta 27 aree di riscontro agenti sia sulle superfici della parte ossea che della protesi femorale 12, determina un accoppiamento univoco e stabile fra il componente femorale 10 e l’estremità distale del femore 11.
Lungo almeno due dei fori di guida 20 vengono introdotti rispettivi perni di allineamento (non illustrati), che vengono inoltre inseriti in modo fisso attraverso la regione corticale frontale 18 del femore 11. Ciascuno dei fori di guida 20 si presta infatti a guidare l’inserimento del rispettivo perno di allineamento attraverso la parte ossea femorale, in posizione distanziata dal bordo perimetrale della protesi femorale 12. Può essere previsto che prima dell’inserimento dei perni di allineamento vengano eseguiti rispettivi fori nella regione corticale frontale 18 del femore 11, mediante una punta o altro utensile di foratura guidato attraverso i rispettivi fori di guida 20.
Il componente femorale 10 può essere quindi sfilato dai perni di guida e rimosso dall’estremità distale del femore 11, per consentire la successiva rimozione della protesi femorale primaria 12 che deve essere sostituita. A rimozione avvenuta, il componente femorale 10 viene riposizionato calzando nuovamente i fori di guida 20 lungo i perni di posizionamento, il cui reciproco impegno fa sì che, nonostante l’assenza della protesi femorale 12, il componente femorale 10 e l’estremità distale del femore 11 vengano nuovamente impegnati in modo univoco e stabile, esattamente nella posizione di impegno univoco assunta in precedenza.
Il corretto posizionamento del componente femorale 10 può essere anche verificato visivamente mediante le lamine di riferimento inseribili negli intagli di guida femorale 30, e/o mediante l’asta di riferimento inseribile nelle sedi di innesto 22.
Due perni di fissaggio inseribili, previa eventuale foratura, nelle regioni epicondilari attraverso i fori di posizionamento ausiliari 26, possono essere utilizzati per stabilizzare ulteriormente il posizionamento del componente femorale 10.
Vengono quindi realizzate due coppie di fori di innesto frontali nelle zone condilari della parte ossea, mediante una punta guidata attraverso i fori di posizionamento frontali 21 e attraverso la prima o la seconda coppia di fori di posizionamento distali 28, 29. Il componente femorale 10 posizionato sull’estremità distale del femore 11 può essere anche utilizzato per guidare, attraverso la sede di centratura femorale 31, un utensile di foratura e/o fresatura del canale midollare del femore 11, per predisporre lo stesso canale midollare a ricevere una nuova protesi di revisione femorale. La direzione di finitura del canale potrà essere pertanto guidata in funzione dell’inclinazione del taglio di resezione distale del femore 11 pianificata in fase pre-operatoria.
Ultimate le operazioni sopra descritte, il componente femorale 10 ed i perni di guida possono essere rimossi.
Una coppia di perni di posizionamento frontali ed una coppia di perni di posizionamento distali (non illustrati) vengono rispettivamente inseriti nei fori realizzati attraverso i fori di guida 20 frontali ed i fori di guida 20 distali. Una volta innestati, i perni di posizionamento frontali si prestano ad impegnare scorrevolmente due primi fori di centraggio predisposti su un blocchetto di taglio distale, che viene posizionato contro la parte ossea ed utilizzato, in modo di per sé noto, per guidare l’esecuzione di un taglio di resezione distale sulla estremità distale del femore 11. L’inclinazione della resezione distale è data dalla posizione dei perni di posizionamento basata sulla pianificazione pre-operatoria.
Analogamente, i perni di posizionamento distali si prestano ad impegnare scorrevolmente due secondi fori di centraggio predisposti su un blocchetto di taglio frontale, che viene posizionato contro la parte ossea ed utilizzato, in modo di per sé noto, per guidare l’esecuzione di tagli di resezione frontale, posteriore e di smussatura sulla estremità distale del femore 11. La scelta di impiegare la prima o la seconda coppia dei fori di posizionamento distali 28, 29 ai fini operatori può essere determinata dal tipo di blocchetto di taglio frontale che il chirurgo prevede di utilizzare per la successiva esecuzione delle resezioni. Nel caso sia pianificato l’impiego di un blocchetto di taglio frontale identico a quello precedentemente utilizzato per l’applicazione della protesi primaria, verranno utilizzati i fori di posizionamento distali 28 appartenenti alla prima coppia. Nel caso sia invece pianificato l’utilizzo di un blocchetto diverso da quello precedentemente utilizzato per l’applicazione della protesi primaria, così da consentire l’esecuzione di una resezione di revisione in una posizione diversa rispetto alla resezione effettuata durante l’innesto della protesi femorale primaria 12, potranno essere utilizzati i fori di posizionamento distali 29 appartenenti alla seconda coppia.
Successivamente all’esecuzione dei tagli di resezione, si può procedere con l’innesto della nuova protesi di revisione femorale, previa rimozione dei perni di posizionamento.
L’intervento sulla tibia 101 prevede che il componente tibiale 100 venga posizionato sull'estremità prossimale della tibia stessa, previa rimozione dell’inserto tibiale dalla protesi tibiale primaria 112. In questa circostanza, l’azione combinata delle aree di appoggio agenti sia sulle superfici della parte ossea, sia sulle superfici della protesi tibiale primaria 112, determina l’impegno univoco e stabile del componente tibiale 100 sull’estremità prossimale della tibia 101.
In almeno una delle coppie dei fori di posizionamento tibiali 111, 112a, 112b vengono inseriti rispettivi perni di posizionamento tibiali, che si innestano attraverso la regione corticale frontale 18 della tibia 101 previa eventuale foratura attraverso gli stessi fori di posizionamento tibiali.
Il corretto posizionamento del componente tibiale 100 può essere verificato visivamente mediante le lamine di riferimento inseribili negli intagli di guida tibiale 109, e/o mediante l’asta di riferimento inseribile nelle rispettive sedi di impegno.
Il componente tibiale 100 posizionato sull’estremità prossimale della tibia 101 può essere anche utilizzato per guidare, attraverso la sede di centratura tibiale 118, un utensile di foratura e/o fresatura del canale midollare della tibia, per predisporre lo stesso canale midollare a ricevere una nuova protesi di revisione tibiale. La direzione di finitura del canale può essere pertanto guidata in funzione dell’inclinazione del taglio di resezione tibiale pianificata in fase pre-operatoria.
Il componente tibiale 100 può essere quindi sfilato dai perni di posizionamento tibiali e rimosso dall’estremità prossimale della tibia 101, per consentire la rimozione della protesi tibiale primaria 112 che deve essere sostituita.
A rimozione avvenuta, i perni di posizionamento tibiali si prestano ad impegnare scorrevolmente rispettivi fori di centraggio predisposti su un blocchetto di resezione tibiale, che viene posizionato contro la parte ossea ed utilizzato, in modo di per sé noto, per guidare l’esecuzione di un taglio di resezione tibiale sulla estremità prossimale della tibia 101.
La scelta di impiegare la prima o la seconda coppia dei fori di posizionamento tibiali ai fini dell’installazione dei perni di posizionamento tibiali può essere determinata dal tipo di blocchetto di taglio tibiale che il chirurgo prevede di utilizzare ai fini della successiva esecuzione della resezione tibiale. Nel caso di utilizzo di un blocchetto di taglio tibiale identico a quello precedentemente utilizzato per l’applicazione della protesi tibiale primaria 112, verranno utilizzati i fori di posizionamento tibiali 111 appartenenti alla prima coppia. Nel caso di utilizzo di un blocchetto diverso da quello precedentemente utilizzato per l’applicazione della protesi primaria ai fini dell’esecuzione di una resezione tibiale di revisione, potranno essere utilizzati i fori di posizionamento tibiali 112a, 112b appartenenti alle seconde coppie. La scelta dell’una o l’altra seconda coppia di fori tibiali 112a, 112b può essere anche pianificato in fase preoperatoria in modo da evitare interferenze con la protesi primaria.
Dopo l’esecuzione del taglio di resezione tibiale, si può procedere con l’innesto della nuova protesi di revisione tibiale, previa rimozione dei perni di posizionamento tibiali.

Claims (29)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Guida chirurgica paziente-specifica per applicare una revisione di protesi totale di ginocchio, comprendente: un componente femorale (10) configurato per l'accoppiamento in modo univoco con l'estremità distale di un femore (11) portante una protesi femorale (12) innestata su una parte ossea femorale; in cui il componente femorale (10) presenta: una porzione distale (16) configurata per affacciarsi alla estremità distale del femore (11), e portante almeno due fori di posizionamento distali (28, 29) configurati per affacciarsi ad una regione distale (14) della protesi femorale (12) quando il componente femorale (10) è accoppiato con l’estremità distale del femore (11); una porzione frontale (15) estendentesi sul proseguimento della porzione distale (16) e presentante una prima area di riscontro (17) configurata per agire in appoggio contro la parte ossea femorale in una regione corticale frontale (18) del femore (11), ed una seconda area di riscontro (19) configurata per affacciarsi ad una regione frontale (13) della protesi femorale (12), quando il componente femorale (10) è accoppiato con l’estremità distale del femore (11); in cui la porzione frontale (15) presenta: almeno due fori di guida (20), estendentisi attraverso la porzione frontale (15) in corrispondenza della prima area di riscontro (17); almeno due fori di posizionamento frontali (21) estendentisi attraverso la porzione frontale (15) in corrispondenza della seconda area di riscontro (19).
  2. 2. Guida chirurgica secondo la rivendicazione 1, in cui il componente femorale (10) presenta inoltre due riscontri laterali (23) portanti terze aree di riscontro (24) configurate per agire in appoggio contro la parte ossea femorale in regioni epicondilari, rispettivamente mediale e laterale del femore (11).
  3. 3. Guida chirurgica secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la seconda area di riscontro (19) è configurata per agire in appoggio contro la regione frontale (13) della protesi femorale (12).
  4. 4. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione distale (16) presenta almeno una quarta area di riscontro (27) configurata per agire in appoggio contro la regione distale (14) della protesi femorale (12).
  5. 5. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i fori di guida (20), preferibilmente paralleli fra loro, sono configurati per l’impegno scorrevole di rispettivi perni di allineamento inseribili attraverso la regione corticale frontale (18) del femore (11).
  6. 6. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i fori di posizionamento frontali (21) sono orientati secondo rispettivi assi sostanzialmente paralleli ai fori di guida (20).
  7. 7. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i fori di posizionamento frontali (21) sono configurati per l’impegno scorrevole di un utensile di foratura inseribile attraverso la parte ossea femorale quando il componente femorale (10) è accoppiato con l’estremità distale del femore (11) previa rimozione della protesi femorale (12).
  8. 8. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i fori di posizionamento distali (28, 29) sono orientati secondo rispettivi assi sostanzialmente paralleli ad una direzione di sviluppo longitudinale del femore (11) quando il componente femorale (10) è accoppiato con l’estremità distale del femore (11).
  9. 9. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i fori di posizionamento distali (28, 29) sono configurati per l’impegno scorrevole di un utensile di foratura inseribile attraverso la parte ossea femorale quando il componente femorale (10) è accoppiato con l’estremità distale del femore (11) previa rimozione della protesi femorale (12).
  10. 10. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione distale (16) presenta una sede di centratura femorale (31) configurata per guidare l’inserimento di una fresa di alesaggio lungo l’asse longitudinale del femore (11).
  11. 11. Guida chirurgica secondo la rivendicazione 10, in cui la sede di centratura femorale (31) è direttamente ricavata nella porzione distale (16).
  12. 12. Guida chirurgica secondo la rivendicazione 10, in cui la sede di centratura femorale (31) è ricavata in un inserto femorale (32) amovibilmente impegnabile al componente femorale (10).
  13. 13. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione distale (16) è almeno parzialmente delimitata rispetto alla porzione frontale (15) mediante almeno un intaglio di guida femorale (30), preferibilmente ricavato secondo un piano sostanzialmente ortogonale rispetto allo sviluppo longitudinale del femore (11).
  14. 14. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un componente tibiale (100) configurato per l'accoppiamento in modo univoco con l'estremità prossimale di una tibia (101) portante un piatto protesico (102) innestato su una parte ossea tibiale; in cui il componente tibiale (100) presenta: una porzione anteriore (105) presentante una prima area di contatto (107) configurata per agire in appoggio contro una regione corticale anteriore (108) della parte ossea tibiale; una porzione prossimale (106) aggettante a sbalzo sul proseguimento della porzione anteriore (105) e presentante almeno una seconda area di contatto (114) configurata per agire in appoggio contro una superficie di lavoro (103) del piatto protesico (102) circoscritta da un bordo perimetrale (104) del piatto protesico (102) stesso; in cui la porzione anteriore (105) presenta almeno una prima coppia di fori di posizionamento tibiali (111) configurati per affacciarsi alla regione corticale anteriore (108) della tibia (101), quando il componente tibiale (100) è accoppiato con l’estremità prossimale della tibia (101).
  15. 15. Guida chirurgica secondo la rivendicazione 14, in cui detta prima area di contatto (107) presenta una porzione superiore (107a) che si estende secondo uno sviluppo arcuato lungo il bordo perimetrale (104) del piatto protesico (102).
  16. 16. Guida chirurgica secondo la rivendicazione 14 o 15, in cui detta prima area di contatto (107) presenta una porzione inferiore (107b) distanziata dal bordo perimetrale (104) del piatto protesico (102).
  17. 17. Guida chirurgica secondo la rivendicazione 15 o 16, in cui i fori di posizionamento tibiali (111) appartenenti alla prima coppia sono collocati in posizioni distanziate dalla porzione superiore (107a) della prima area di contatto (107).
  18. 18. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 17, in cui la porzione anteriore (105) presenta un’area di contatto addizionale (110) estendentesi, preferibilmente in relazione di continuità con la prima area di contatto (107), secondo uno sviluppo arcuato e configurata per agire in appoggio contro il piatto protesico (102) lungo il bordo perimetrale (104) dello stesso.
  19. 19. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 18, in cui la porzione anteriore (105) presenta almeno una seconda coppia di fori di posizionamento tibiali (112a, 112b), rispettivamente allineati lungo una direzione (D2) parallela ad una prima direzione (D1) di reciproco allineamento dei fori di posizionamento tibiali (111) appartenenti alla prima coppia.
  20. 20. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni da 15 a 19, in cui la porzione anteriore (105) presenta inoltre almeno una coppia di fori di fissaggio (113) orientati obliquamente rispetto ai fori di posizionamento tibiali e configurati per affacciarsi alla regione corticale anteriore (108) della tibia (101) in posizioni distanziate dalla porzione superiore (107a) della prima area di contatto (107), preferibilmente in corrispondenza della porzione inferiore (107b) della prima area di contatto (107).
  21. 21. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 20, in cui almeno una delle prima (107) e seconda area di contatto (114) sottende lungo il bordo perimetrale (104) del piatto protesico (102) un arco maggiore di 90° attorno ad un asse di sviluppo longitudinale (X101) della tibia (101).
  22. 22. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 21, in cui la porzione prossimale (106) presenta un bordo terminale (116) aggettante sulla superficie di lavoro (103) del piatto protesico (102) ed estendentesi parallelamente al bordo perimetrale (104) del piatto protesico stesso.
  23. 23. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 22, in cui la seconda area di contatto (114) si estende lungo il bordo perimetrale (104) del piatto protesico (102).
  24. 24. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 23, in cui la porzione anteriore (105) presenta due bracci (117) aggettanti sulla superficie di lavoro (103) del piatto protesico (102) e portanti rispettive porzioni terminali configurate per agire contro la superficie di lavoro stessa in corrispondenza della seconda area di contatto (114).
  25. 25. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 24, in cui la seconda area di contatto (114) si estende secondo l’intera estensione di almeno uno di detti bracci (117), in relazione di continuità con la prima area di contatto (107).
  26. 26. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 25, in cui la porzione prossimale (106) del componente tibiale (100) presenta una sede di centratura tibiale (118) configurata per guidare l’inserimento di una fresa di alesaggio lungo l’asse longitudinale della tibia (101).
  27. 27. Guida chirurgica secondo la rivendicazione 26, in cui la sede di centratura tibiale (118) è direttamente ricavata nella porzione prossimale (106).
  28. 28. Guida chirurgica secondo la rivendicazione 26, in cui la sede di centratura tibiale (118) è ricavata in un inserto tibiale (119) amovibilmente impegnabile al componente tibiale (100).
  29. 29. Guida chirurgica secondo una o più delle rivendicazioni da 16 a 28, in cui la porzione superiore (107a) e la porzione inferiore (107b) della prima area di contatto (107) sono almeno parzialmente separate fra loro, mediante almeno un intaglio di guida tibiale (109) ricavato nella porzione anteriore (105), preferibilmente secondo un piano sostanzialmente parallelo alla superficie di lavoro (103) del piatto tibiale (102).
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