IT201900005024A1 - Procedimento per la realizzazione di una muratura armata e/o confinata - Google Patents

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Andrea Ficara
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Description

Descrizione di Brevetto di Invenzione Industriale avente per titolo: “PROCEDIMENTO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA MURATURA ARMATA E/O CONFINATA”.
CAMPO TECNICO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione riguarda un procedimento per la realizzazione di una muratura armata e/o confinata, come pure un blocco o mattone per la realizzazione di una muratura armata e/o confinata e una rispettiva muratura armata e/o confinata.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
Sono state proposti molti procedimenti di realizzazione di muratura armata e/o confinate, che prevedono solitamente di impilare più blocchi o mattoni e quindi di colare all’interno di rispettive fessure del cemento o calcestruzzo così da ottenere pilastri di rinforzi.
Tuttavia, nelle soluzioni sinora proposte il vincolo tra i pilastri e i mattoni non è solitamente soddisfacente, ciò comportando una fragilità strutturale complessiva, che determina la necessità di prevedere diversi adattamenti strutturali complessi e costosi.
SCOPI DELL’INVENZIONE
Uno scopo della presente invenzione è quello di fornire un nuovo procedimento per la realizzazione di una nuova muratura armata e/o confinata.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un procedimento per la realizzazione di una muratura armata e/o confinata tale da garantire una maggiore resistenza di quest’ultima rispetto alle murature tradizionali.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un procedimento per la realizzazione di una muratura armata e/o confinata che presenti un vincolo tra i pilastri e i mattoni delle pareti migliore rispetto alle soluzioni sinora proposte.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un nuovo blocco o mattone per la realizzazione di una muratura armata e/o confinata come pure una nuova muratura armata e/o confinata che presenti le caratteristiche sopra indicate.
Conformemente ad un aspetto dell’invenzione è previsto un nuovo metodo secondo la rivendicazione 1.
Le rivendicazioni dipendenti si riferiscono ad esempi di realizzazione preferiti e vantaggiosi dell’invenzione.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Altre caratteristiche e vantaggi dell’invenzione saranno maggiormente evidenti dalla descrizione di un esempio di realizzazione di un blocco o mattone per la realizzazione di una muratura armata e/o confinata e di procedimenti per la realizzazione di una nuova muratura armata e/o confinata, illustrati a titolo indicativo negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 illustra un blocco o mattone secondo la presente invenzione, - la figura 2 illustra un’unità di delimitazione secondo la presente invenzione assemblati,
- la figura 2a è una vista schematica che illustra due unità di figura 2 impilate una sull’altra.
- le figure da 3 a 12 illustrano dettagli in sezione di una muratura secondo la presente invenzione,
- le figure da 13 a 17 illustrano rispettive fasi di un procedimento secondo la presente invenzione,
- la figura 18 è una vista laterale di un particolare di una muratura secondo la presente invenzione ottenuta con un procedimento secondo la presente invenzione,
- la figura 19 illustra il particolare di figura 18 con parti asportate, - le figure 20 e 21 illustrano rispettive fasi di un procedimento secondo la presente invenzione,
- le figure da 22 a 24 illustrano rispettive fasi di un procedimento secondo la presente invenzione,
- le figure da 25 a 28 illustrano dettagli in sezione di altre murature secondo la presente invenzione,
- le figure 29 e 31 illustrano altri esempi di realizzazione di un’unità di delimitazione secondo la presente invenzione assemblati.
Negli uniti disegni parti o componenti uguali sono contraddistinti dagli stessi numeri di riferimento.
ESEMPI DI REALIZZAZIONE DELL’INVENZIONE
Con riferimento allegate, si è illustrato un blocco o mattone principale 1, 2 per la realizzazione di un livello o tratto di una muratura armata e/o confinata provvista di uno o più pilastri di rinforzo. Più in particolare, un blocco o mattone 1, 2 è per la realizzazione di almeno una porzione a sviluppo verticale 11a di una parete 11 o di una pluralità di pareti o di un tratto di angolo 12 di connessione di pareti 11 di una muratura armata e/o confinata.
Nella presente invenzione, per muratura armata è da intendersi quella muratura costituita da elementi artificiali pieni e semipieni idonei alla realizzazione di pareti murarie incorporanti apposite armature metalliche verticali e orizzontali, annegate nella malta o nel conglomerato cementizio.
Per muratura confinata è invece da intendersi una muratura costituita da elementi resistenti artificiali pieni o semipieni, dotata di elementi di confinamento in calcestruzzo armato o muratura armata.
Tali definizioni sono quelle fornite dal decreto 17 gennaio 2018 -Aggiornamento delle “Norme tecniche per le costruzioni”.
Il blocco o mattone 1, 2 definisce un incavo TR, aperto verso l’esterno del blocco, oppure un’apertura passante TO.
Secondo l’esempio di realizzazione non limitativo illustrato in figure, il blocco 1, 2 comprende almeno un corpo principale a C o ad L con un incavo aperto verso l’esterno in corrispondenza di un rispettivo primo lato 1a, 2a.
A tal riguardo, il blocco 1, 2 può comprendere un secondo 1b, 2b e un terzo 1c, 2c lato ortogonali al primo lato 1a, 2a o ad uno sviluppo principale del primo lato 1a, 2a, come pure ad esempio un quarto lato 1d, 2d opposto al primo 1a, 2a che, volendo è ortogonale al terzo 1b, 2b e secondo 1c, 2c lato.
Il blocco 1, 2, con riferimento ad una vista o sezione in pianta o comunque ortogonale allo spessore del blocco e definente di fatto la lunghezza e la larghezza del blocco o mattone 1, 2, può essere quindi a quattro lati oppure anche con più lati.
Con vista o sezione “in pianta” si intende qui una vista con riferimento ad un piano orizzontale, tenuto conto della giacitura in opera o montati degli elementi descritti.
Naturalmente, nel caso in cui il blocco 1, 2 fosse a C, il rispettivo primo lato 1a, 2a presenterebbe una porzione intermedia a C volendo con due ali terminali, quindi, dall’interno verso l’esterno, con un tratto intermedio dritto o leggermente curvo 1a1, 2a1 due tratti laterali paralleli 1a2, 1a3, 2a2, 2a3 tra loro e trasversali od ortogonali rispetto al tratto intermedio dritto, ad esempio paralleli al secondo 1b, 2b e terzo 1c, 2c lato e quindi due tratti terminali 1a4, 1a5, 2a4, 2a5 volendo dritti e allineati al primo tratto intermedio dritto 1a1.
Pertanto, in tal caso, il primo lato 1a, 2a non sarebbe effettivamente un lato rettilineo o piano, mentre gli altri 1b, 2b, 1c, 2b e 1d, 2d lati potrebbero essere rettilinei o piani. In tal caso, il quarto lato 1d, 2d potrebbe essere sostanzialmente parallelo al tratto intermedio dritto o leggermente curvo del primo lato 1a, 2a. Volendo, anche il quarto lato 1d, 2d è a C o comunque come il primo lato 1a, 2a.
La distanza tra i tratti laterali paralleli 1a2, 1a3, 2a2, 2a3 del primo lato 1a, 2a e i lati 1b, 2b, 1c, 2c ad essi più vicini (1a2-1b, 1a3-1c, 2a2-2b, 2a3-2c) può essere molto piccola o meno, ad esempio tra 1/10 e 1/4, tra 1/8 e un 1/6, volendo 1/7 dell’intera lunghezza del primo lato 1a, 2a, comprendendo tutti i tratti 1a1-1a5, 2a1-2a5, ad esempio corrispondente alla lunghezza del quarto lato 1d, 2d.
Volendo, il secondo 1b e il terzo 1c lato di un primo blocco 1 secondo la presente invenzione sono di lunghezza tra 1/3 e 2/3, volendo circa 1/2 della lunghezza del rispettivo quarto lato 1d.
I lati 2b, 2c di un secondo blocco 2 secondo la presente invenzione potrebbero invece essere di lunghezza tra 1/2 e 2 volte o tra 2/3 e 2 volte la lunghezza del rispettivo quarto lato 2d, volendo sostanzialmente tra 3/4 e 1 volta la lunghezza del rispettivo quarto lato 2d.
Un blocco o mattone 1, 2 secondo la presente invenzione presenta, di preferenza, sezione costante in direzione del rispettivo spessore, ciò vale a dire che assi paralleli allo spessore del blocco o comunque ad una direzione ortogonale alla lunghezza e larghezza del blocco 1, 2 giacciono nei piani lungo i quali sono sostanzialmente disposti i lati 1a-1d, 2a-2d.
Vantaggiosamente, in uso, il blocco 1, 2 è disposto con spessore sostanzialmente verticale e con larghezza e lunghezza in un piano orizzontale.
Chiaramente, i lati del blocco 1a-1d, 2a-2d possono presentare esternamente delle leggere costolature od ondulature, che ai fini della presente descrizione non saranno considerate.
Preferibilmente, l’apertura passante TO o l’incavo TR, in particolare nel caso in cui il blocco o mattone sia configurato a C definente un incavo TR, in direzione x-x di sviluppo principale o lunghezza definita dal primo lato 1a, 2a ha un’estensione tra 1/2 e circa 1 volta l’estensione del mattone 1, 2, in direzione y-y o larghezza definita dal secondo lato 1b, 2b ha un’estensione tra 1/8 e 3/4 l’estensione del mattone o blocco principale 1, 2, mentre in direzione z-z o spessore del mattone 1, 2 ha un’estensione pari a quella del mattone 1, 2.
Ancora più vantaggiosamente, l’incavo TR è ricavato o formato in posizione centrale o intermedia in un primo lato 1a, 2a.
Il blocco o mattone 1 può presentare una struttura alveolare o comunque forellata con alveoli o forellini 5, volendo passanti, con asse di sviluppo principale in direzione dello spessore. Gli alveoli o forellini 5 hanno una sezione in pianta (larghezza, lunghezza) molto piccola, ad esempio tra circa 1/50 e 1/200, ad esempio tra 1/100 e 1/150 la sezione in pianta del mattone 1, 2.
Il blocco o mattone 1 può essere ad esempio un laterizio oppure un altro elemento artificiale per la realizzazione di una muratura e può chiaramente essere realizzato in un materiale adatto qualsiasi.
Secondo la presente invenzione viene fornita anche un’unità di delimitazione 4 di un livello o tratto verticale di un tratto di canale CS per la colatura di un impasto, quale cemento o calcestruzzo per l’ottenimento di un pilastro di una muratura armata e/o confinata.
Tale unità 4 può essere definita da uno, due o più blocchi o mattoni principali 1, 2.
Secondo l’esempio di realizzazione non limitativo illustrato in figure, l’unità o ciascuna unità 4 comprende due blocchi o mattoni 1, 2, un primo 1 e un secondo 2 mattone oppure due primi mattoni 1 o due secondi mattoni 2 attestati uno contro l’altro cosicché i rispettivi incavi TR, ad esempio definiti nella parte interna della rispettiva configurazione, volendo a C, siano affacciati uno verso l’altro.
Più in particolare, secondo l’esempio di realizzazione non limitativo illustrato in figure, i blocchi o mattoni 1, 2 sono attestati l’uno contro l’altro in corrispondenza dei tratti terminali 1a4, 1a5, 2a4, 2a5, cioè un primo tratto terminale 1a4 di un blocco 1 o 2 è attestato, sostanzialmente per tutta la sua estensione, contro un primo tratto terminale 2a5 di un altro blocco 1 o 2, mentre il secondo tratto terminale 1a4 di un blocco 1 o 2 è attestato, sostanzialmente per tutta la sua estensione, contro il secondo tratto terminale 2a5 di un altro blocco 1 o 2.
Al di là della configurazione di ciascun blocco o mattone 1, 2, di cui si dirà anche in seguito, l’unità 4 è tale da definire un tratto di canale CS passante in direzione dello spessore del blocco o dei blocchi, in modo tale che girando, ad esempio di un angolo tra 30° e 120°, volendo 90° il blocco o i blocchi 1, 2 assemblati dell’unità 4 attorno ad un asse parallelo allo spessore del blocco/dei blocchi 1, 2, si ottiene una corrispondente rotazione del tratto di canale CS che non presenta in pianta, vale a dire in un piano ortogonale allo spessore o definito da lunghezza e larghezza del blocco 1, 2, una configurazione interamente sovrapponibile a quella prima della rotazione.
In sostanza, sempre con riferimento ad una vista in pianta, l’unità 4 può essere spostata o girata tra un primo assetto e un secondo assetto, e nei due assetti il tratto di canale CS presenta configurazione differente, nel senso che sovrapponendo due unità 4 comprendenti gli stessi mattoni 1-2, 1-1 o 2-2 o volendo anche mattoni differenti, con riferimento sempre ad una vista in pianta, ponendo prima un’unità 4 in un primo assetto e quindi su di essa un’unità 4 in un secondo assetto, per cui i lati del blocco o blocchi della prima unità non sono allineati, ma inclinati di un angolo, con riferimento allo spessore, tra 30° e 120°, volendo 90°, rispetto ai lati del blocco o blocchi della seconda unità, e portando il tratto di canale CS di un’unità immediatamente sopra al e in comunicazione di fluido con il tratto di canale CS dell’altra unità, si ottengono due tratti di canale CS non completamente sovrapposti e anzi ciascun tratto di canale CS presenterà delle zone in recesso CS2 rispetto all’altro tratto di canale CS. Chiaramente, la dimensione e la posizione delle zone in recesso CS2 dipenderebbe da come effettivamente viene disposta un’unità 4 sull’altra. Le stesse potrebbero ad esempio presentare ampiezza in pianta tra il 5% e il 50%, volendo tra il 20% e il 30% l’ampiezza complessiva in pianta del tratto di canale CS.
Più in particolare, una parte di canale CS così ottenuto, presenta una fascia centrale CS1 principale con sezione in pianta costante lungo lo spessore di entrambe le unità, mentre le zone in recesso CS2 si estendono dalla fascia centrale principale CS1 in modo tale che definendo in un piano orizzontale un primo asse x-x e un secondo asse y-y ortogonale o trasversale al primo asse x-x, le zone in recesso CS2 in corrispondenza di una prima unità 4 si estendono a partire dalla fascia centrale principale CS1 parallelamente al primo asse x-x e le zone in recesso CS2 in corrispondenza di un secondo livello adiacente al primo si estendono a partire dalla fascia centrale principale CS1 parallelamente al secondo asse y-y.
La fascia centrale CS1 principale può presentare ad esempio sezione in pianta quadrata o volendo anche rettangolare o circolare.
Come detto il primo asse x-x può essere parallelo ad un primo lato dei blocchi definenti il tratto di canale CS in corrispondenza di determinati livelli, mentre in corrispondenza di altri livelli il secondo asse y-y potrebbe essere parallelo ad un primo lato dei blocchi definenti il tratto di canale CS.
Ciò può essere ottenuto ad esempio con un’unità che definisce un’apertura passante TO a configurazione rettangolare in pianta, con spigoli arrotondati o meno, oppure anche con configurazione differente, ad esempio a rombo, a poligono irregolare, a ellisse o altro. Di preferenza, l’apertura passante TO non è quadrata o circolare.
L’apertura passante TO può avere anche una configurazione irregolare. Volendo, l’apertura passante TO presenta un’estensione in pianta tra 1/6 e 1, tra 1/4 e 1/2 l’intera estensione in pianta di una rispettiva unità 4.
Peraltro, l’unità 4 potrebbe essere ottenuta mediante due blocchi o mattoni 1, 2 come sopra indicato, ma anche con un solo mattone definente un’apertura passante TO oppure con più mattoni opportunamente assemblabili così da definire un’apertura passante TO.
Chiaramente, anche nel caso in cui i blocchi o mattoni 1, 2 di ciascuna unità 4 fossero due, gli stessi potrebbero presentare anche configurazione non a C, ad esempio due mattoni ad L, oppure un mattone ad U e uno rettilineo, quindi standard, ma tali da essere impegnati così da delimitare un’apertura passante TO come sopra indicato.
Naturalmente, quando si parla di configurazione dei mattoni, si intende una configurazione generale esterna definita dai lati rivolti all’esterno, indipendentemente quindi dagli alveoli o forellini 5.
Peraltro, un’unità di delimitazione 4 secondo la presente invenzione, potrebbe essere ottenuta anche mediante combinazione o attestamento di un blocco o mattone principale 1, 2 e di uno o più blocchi o mattoni secondari 18, laddove i blocchi o mattoni secondari 18 presentano una configurazione standard, priva quindi di incavi o aperture passanti come suddetto con riferimento ai blocchi o mattoni principali 1, 2, ma ad esempio con una struttura alveolare o comunque forellata come sopra indicato. I mattoni secondari 18 possono presentare configurazione rettangolare in pianta o configurazione differente.
A tal riguardo, si comprenderà come un’unità di delimitazione 4 secondo la presente invenzione potrebbe essere definita oltre che da uno, due o più blocchi o mattoni principali 1, 2 come sopra illustrato, da uno, due o più blocchi o mattoni principali 1, 2 unitamente a uno, due o più mattoni secondari 18 (si veda in particolare figura 31) oppure da una pluralità di mattoni secondari 18, 18a (si vedano in particolare figure 29 e 30).
Le combinazioni di mattoni principali 1, 2 o secondari 18, 18a per l’ottenimento di un’unità secondo la presente invenzione sono quindi molteplici, ad esempio come illustrato e descritto più avanti.
In accordo con la presente invenzione, è fornita anche una muratura armata e/o confinata 10 comprendente una parete 11 o una pluralità di pareti 11 tra loro connesse a formare un edificio o parte di un edificio.
Almeno una porzione a sviluppo verticale 11a della parete o della pluralità di pareti o di un tratto di angolo 12 di connessione di pareti 11 della muratura 10 comprende una pluralità di blocchi o mattoni principali 1, 2 ciascuno definente un incavo TR o un’apertura TO passante e/o una pluralità di blocchi o mattoni secondari 18, 18a, i quali blocchi 1, 2, 18, 18a sono impilati in modo tale da definire almeno un canale C avente una pluralità di zone in recesso CS2 distribuite lungo di esso, cosicché aree o livelli verticalmente successivi e adiacenti del canale C presentino zone in recesso CS2 in posizione differente e quindi sezione in pianta differente.
In tal caso, ciascuna zona in recesso CS2 può essere definita da parte dell’incavo TR o apertura TO passante di un blocco o di due o più blocchi 1, 2 in impegno di attestamento.
Volendo, la porzione a sviluppo verticale 11a comprende una pluralità di unità 4 come sopra indicato, volendo, ma non necessariamente, tutte comprendenti mattoni con la medesima configurazione o struttura, le quali sono impilate le une sulle altre secondo lo schema sopra indicato, per cui su un’unità 4 sottostante ad esempio in un primo assetto, si dispone un’unità in un secondo assetto e quindi sopra a quest’ultima un’unità in un primo assetto o comunque in un assetto differente dal secondo e così via.
La muratura 10 comprende in tal caso almeno un pilastro 13 realizzato mediante solidificazione di un impasto, quale cemento o calcestruzzo colato o inserito nel canale, il quale pilastro 13 sostanzialmente riempie il canale C definito dalle unità 4 impilate.
Il pilastro 13 presenta quindi dentellature o porzioni sporgenti 14 in corrispondenza delle zone in recesso CS2.
In tal caso, il canale C presenta una fascia centrale principale CS1 con sezione in pianta costante (ad esempio quadrata o rettangolare o circolare) lungo lo sviluppo in verticale del canale C, mentre le zone in recesso CS2 si estendono dalla fascia centrale principale in modo tale che definendo in un piano orizzontale un primo asse x-x e un secondo asse y-y ortogonale o trasversale al primo asse xx, le zone in recesso CS2 in corrispondenza di un primo livello si estendono a partire dalla fascia centrale principale parallelamente al primo asse x-x e le zone in recesso CS2 in corrispondenza di un secondo livello adiacente e successivo, quindi superiore o inferiore, al primo si estendono a partire dalla fascia centrale principale parallelamente al secondo asse y-y.
Il primo asse x-x può essere parallelo ad un primo lato dei blocchi definenti il canale C, in corrispondenza di determinati livelli, mentre in corrispondenza di altri livelli il primo lato dei blocchi definenti il tratto di canale CS potrebbe essere parallelo al secondo asse y-y.
La disposizione delle zone in recesso CS2 in maniera differente tra livelli adiacenti, ad esempio parallelamente al primo asse x-x o al secondo asse y-y si ripete di preferenza lungo tutta l’estensione del canale C e che con riferimento a tutte le unità dello stesso.
Il pilastro 13 invece presenterà in corrispondenza di ciascun livello rispettive dentellature o porzioni sporgenti 14 che si estendono in maniera differente dalle dentellature o porzioni sporgenti 14 in corrispondenza di livelli adiacenti e successivi del pilastro 13.
Così ad esempio definendo sempre in un piano orizzontale un primo asse x-x e un secondo asse y-y ortogonale o trasversale al primo asse, le dentellature 14 in corrispondenza di un primo livello si estendono a partire da un corpo principale intermedio del pilastro 13 parallelamente, di preferenza solo parallelamente, al primo asse x-x e le dentellature 14 in corrispondenza di un secondo livello adiacente e successivo, quindi superiore o inferiore, al primo si estendono a partire dal corpo principale intermedio parallelamente, di preferenza solo parallelamente, al secondo asse y-y.
Di preferenza, tutti le coppie di livelli adiacenti e successivi del pilastro 13 presentano dentellature 14 estendentesi lungo assi differenti come ora indicato.
In ogni caso, vantaggiosamente, se un pilastro 13 è in una porzione verticale di una parete 11 curva o rettilinea allora esso presenterà dentellature 14 estendentesi lungo una direzione parallela a quella di sviluppo principale della parete come pure dentellature 14 lungo una direzione ortogonale a tale direzione parallela a quella di sviluppo principale. Di preferenza, le dentellature 14 estendentesi lungo una direzione parallela a quella di sviluppo principale della parete sono previste in corrispondenza di livelli differenti e alternati a quelli in cui sono formate dentellature 14 lungo una direzione ortogonale a tale direzione parallela a quella di sviluppo principale.
Se un pilastro 13 è invece entro un tratto di angolo 12 tra due pareti 11 rettilinee allora esso può presentare dentellature 14 estendentesi lungo una direzione parallela a quella di sviluppo principale di una parete 11 come pure dentellature lungo una direzione parallela a quella di sviluppo principale dell’altra parete 11 di tali due pareti 11.
A tal riguardo, le dentellature 14 estendentesi lungo una direzione parallela a quella di sviluppo principale di una parete 11 sono previste in corrispondenza di livelli differenti e alternati a quelli in cui sono formate dentellature 14 lungo una direzione parallela a quella di sviluppo principale dell’altra parete 11 di tali due pareti 11.
Più in particolare, un primo e un secondo livello successivi e adiacenti sono realizzati ciascuno mediante un’unità 4.
Se tali unità 4 comprendono coppie di blocchi a C, ciascun blocco di un primo livello è sostanzialmente uguale ad un blocco del secondo livello adiacente e successivo, quindi superiore o inferiore, al primo livello, mentre l’incavo a C dei blocchi del primo livello è aperto in direzione del primo asse x-x, mentre l’incavo a C dei blocchi del secondo livello è aperto in direzione del secondo asse y-y e così via in maniera alternata per tutto lo sviluppo del canale C.
Volendo, la muratura 10 comprende barre o tondini di irrigidimento 15, ad esempio in metallo, quale ferro, annegati nel pilastro 13. A tal riguardo, in un canale C possono essere previsti due, tre, quattro o più barre di irrigidimento 15 sostanzialmente verticali e disposte a due a due lungo due file parallele una in corrispondenza di un lato del canale C e l’altra in corrispondenza di un lato opposto del canale C.
Le barre 15 sono tra loro vincolate mediante rispettivi mezzi di vincolo 16, così da costituire con essi una struttura a traliccio. I mezzi di vincolo 16 possono includere un componente a fascia anulare.
Ciò consente di evitare il posizionamento di più armature lungo lo sviluppo del muro o parete, ad esempio incrementando il diametro o configurazione delle barre 15.
I blocchi 1, 2, 18, 18a delle unità 4 possono essere vincolati l’uno all’altro in un modo adatto qualsiasi, ad esempio con cemento, malta o altro, così da rendere i tratti di canale C e il rispettivo canale C a tenuta di fluido o di impasto. Ciò potrebbe essere ottenuto prima della colatura o inserimento dell’impasto (cemento o calcestruzzo) oppure anche durante tale fase ad opera dell’impasto stesso.
Una muratura 10 secondo la presente invenzione comprende una o più porzioni a sviluppo verticale 11a, come pure volendo anche altri parti a sviluppo verticale non includenti unità 4 come sopra indicato, e ad esempio costituite solo da blocchi o mattoni secondari 18, che possono presentare una configurazione standard, priva quindi di incavi o apertura passanti come suddetto con riferimento ai blocchi o mattoni principali 1, 2, ma ad esempio con una struttura alveolare o comunque forellata come sopra indicato. In tal caso, chiaramente i mattoni secondari 18 sarebbero impilati uno sull’altro senza ottenere un canale C per la colatura con pilastro 13 con dentellature o porzioni sporgenti 14.
I mattoni secondari 18 possono presentare configurazione rettangolare in pianta.
I mattoni secondari 18 potrebbero essere impilati secondo tecnologie standard e vincolati alla porzione a sviluppo verticale 11a, ad esempio mediante cemento, malta, eccetera fino a costituire l’intera parete o pareti 11.
A tal proposito, i mattoni secondari 18 potrebbero essere utilizzati per realizzare livelli o altezze della muratura con configurazione in sezione o configurazione esterna uguale o comunque sovrapponibile. Pertanto, in funzione della disposizione delle unità, potrebbero essere previsti più mattoni secondari 18 in corrispondenza di un primo livello e meno in corrispondenza di un livello ad esso adiacente oppure mattoni secondari 18 con una configurazione in corrispondenza di un primo livello e mattoni secondari 18 con un’altra configurazione in corrispondenza di un livello ad esso adiacente.
A tal riguardo, le figure 3 e 4 illustrano sezioni di tratti di angolo 12 di una muratura 10, con un’unità 4 in corrispondenza dell’angolo e quindi mattoni secondari 18 portati in attestamento contro i lati di quest’ultima. Più in particolare, la figura 3 illustra un’unità 4 in un primo assetto, mentre la figura 4 mostra un’unità 4 in un secondo assetto sovrapponibile senza ulteriori rotazioni all’unità 4 di figura 3 così da costituire con quest’ultima una parte di una porzione a sviluppo verticale 11a.
Chiaramente per l’ottenimento di una porzione a sviluppo verticale 11a si impilerebbero alternate unità disposte come in figura 3 ad unità disposte come in figura 4 fino all’ottenimento dell’altezza desiderata.
Le figure 5 e 6 illustrano invece sezioni di mazzette o spallette di porte e finestre 12a ottenute mediante un’unità in accordo con la presente invenzione, con un’unità in un primo assetto in figura 5 e un’unità in un secondo assetto in figura 6 sovrapponibile all’unità di figura 5. Per l’ottenimento di una porzione a sviluppo verticale 11a si impilerebbero alternate unità disposte come in figura 5 ad unità disposte come in figura 6 fino all’ottenimento dell’altezza desiderata.
Le figure 7 e 8 mostrano sezioni di primi muri a T 12b ottenuti secondo la presente invenzione, con un’unità in un primo assetto in figura 7 e un’unità in un secondo assetto in figura 8 sovrapponibile all’unità di figura 7.
Le figure 9 e 10 mostrano muri a doppia T 12c ottenuti secondo la presente invenzione, con un’unità in un primo assetto in figura 9 e un’unità in un secondo assetto in figura 10 sovrapponibile all’unità di figura 9.
Le figure 11 e 12 mostrano un tratto di angolo 12 di una muratura 10, con quattro unità 4 impilate e barre annegate nell’impasto solidificato di un pilastro 15.
In tali figure sono visibili anche parti delle due pareti 11 costruite a ridosso della porzione a sviluppo verticale 11a, le quali pareti sono costituite da mattoni secondari 18 impilati e vincolati tra loro come pure alla porzione a sviluppo verticale 11a.
Un procedimento per la realizzazione di una muratura armata e/o confinata secondo la presente invenzione comprende una fase di realizzazione di una parete o una pluralità di pareti 11 tra loro connesse secondo cui per la realizzazione di almeno una porzione a sviluppo verticale 11a della parete 11 o della pluralità di pareti o per la realizzazione di una porzione a sviluppo verticale 11a di un tratto di angolo 12 di connessione di pareti si realizzano le seguenti fasi:
- predisporre una pluralità di blocchi o mattoni 1, 2 ciascuno definente un incavo TR o un’apertura passante TO e/o una pluralità di blocchi o mattoni secondari 18, 18a,
- impilare la pluralità di blocchi 1, 2 in modo tale da definire almeno un canale C avente una pluralità di zone in recesso CS2 distribuite lungo di esso, cosicché aree o livelli verticalmente successivi e adiacenti del canale C presentino zone in recesso CS2 in posizione differente e quindi sezione in pianta differente, ciascuna zona in recesso CS2 essendo definita dall’incavo TR o apertura passante TO di un blocco 1, 2 o dall’apertura passante (TO) di due o più blocchi principali 1, 2 e/o secondari 18, 18a in impegno di attestamento,
- riempire il canale C con un impasto, quale cemento, che può essere colato o iniettato o inserito nel canale C,
- far solidificare o lasciare solidificare l’impasto nel canale C così da ottenere un pilastro 13 avente dentellature o porzioni sporgenti 14 in corrispondenza delle zone in recesso CS2.
Quando sopra descritto con riferimento alle unità 4 e alla muratura 10 si applica chiaramente ad un procedimento in accordo con la presente invenzione.
A tal proposito, volendo, come sopra indicato il canale C presenta una fascia centrale principale CS1 con sezione in pianta costante lungo lo sviluppo in verticale del canale C, mentre le zone in recesso CS2 si estendono dalla fascia centrale principale in modo tale che definendo in un piano orizzontale un primo asse x-x e un secondo asse y-y ortogonale o trasversale al primo asse x-x, le zone in recesso CS2 in corrispondenza di un primo livello si estendono a partire dalla fascia centrale principale parallelamente al primo asse x-x e le zone in recesso in corrispondenza di un secondo livello adiacente e successivo, quindi superiore o inferiore, al primo si estendono a partire dalla fascia centrale principale parallelamente al secondo asse y-y.
Volendo, il primo asse x-x può essere parallelo ad un primo lato dei blocchi definenti il tratto di canale CS in corrispondenza di determinati livelli, mentre in corrispondenza di altri livelli il secondo asse y-y potrebbe essere parallelo ad un primo lato dei blocchi definenti il tratto di canale CS.
I blocchi 1, 2, 18, 18a per un procedimento secondo la presente invenzione possono essere come sopra indicato.
Con riferimento alle unità 4, la porzione a sviluppo verticale 11a può essere ottenuta impilando la pluralità di unità 4, in modo tale che l’apertura passante TO di almeno una o ciascuna unità 4 non sia interamente allineata all’apertura passante TO di un’unità ad essa adiacente e successiva. Volendo, le unità vengono disposte in modo tale che i lati del blocco o blocchi 1, 2 di una, ciascuna o alcune unità non siano allineati ai lati del blocco o blocchi 1, 2 di un’unità adiacente e successiva, ma inclinati di un angolo, con riferimento ad un asse di rotazione verticale o parallelo allo spessore dei blocchi o unità, tra 30° e 120°, volendo 90°.
Naturalmente, può essere poi previsto o predisposto un apposito basamento 17 sui cui vengono predisposti e impilati come suddetto i blocchi o mattoni 1, 2, 18a, 18a.
Può essere poi prevista una fase di posizionamento o fissaggio nel suolo o in un basamento 17 di tondini di irrigidimento 15, volendo due, tre, quattro o più tondini come sopra indicato attorno ai quali si assemblano le unità, cosicché colando o inserendo successivamente l’impasto nel canale C, a solidificazione avvenuta dell’impasto, i tondini 15 risultino entro il canale C ed annegati nel pilastro 13.
In tal caso, come sopra indicato, i tondini 15 potrebbe essere tra loro vincolati mediante rispettivi mezzi di vincolo 16, così da costituire con essi una struttura a traliccio. Come suddetto, i mezzi di vincolo 16 possono includere un componente a fascia anulare.
Con riferimento a tale aspetto, le figure da 13 a 17 illustrano fasi di ottenimento di una porzione a sviluppo verticale 11a in corrispondente di un tratto di angolo 12, che prevede dapprima di porre un’unità 4 in un primo assetto, quindi di porre su di essa un’altra unità, ad esempio in un secondo assetto, poi di nuovo un’unità in un primo assetto e così via. Si pongono pertanto un’unità 4 una sull’altra così da definire un tratto di canale CS come sopra indicato.
Volendo, prima di disporre la prima unità 4 si innestano nel suolo o nel basamento 17 i tondini di irrigidimento 15 e quindi si dispongono le unità cosicché i tondini 15 rimangano entro l’incavo TR o l’apertura passante TO.
Dopo che sono state impilate tutte le unità si cola o inserisce un impasto, ad esempio cemento nel canale C così ottenuto.
La figura 18 mostra un tratto di angolo secondo la presente invenzione ottenibile con un procedimento in accordo con quest’ultima e la figura 19 è una sezione della figura 18.
Le figure 20 e 21 illustrano fasi di ottenimento di porzioni a sviluppo verticale in corrispondente di una parete 11.
Le figure da 22 a 24 illustrano fasi di ottenimento di una porzione a sviluppo verticale in corrispondente di un tratto di angolo 12 oppure di una parete.
Relativamente ora alle figure 25 e 26, esse illustrano sezioni di secondi muri a T 12d ottenuti secondo la presente invenzione, con un’unità in un primo assetto in figura 25 e un’unità in un secondo assetto in figura 26 sovrapponibile all’unità di figura 25.
Per l’ottenimento di una porzione a sviluppo verticale 11a si impilerebbero alternate unità disposte come in figura 25 ad unità disposte come in figura 26 fino all’ottenimento dell’altezza desiderata.
A tal riguardo, si noterà come l’unità 1 di figura 26 sia ottenuta o definita mediante combinazione o attestamento di un blocco o mattone principale 1 e di tre blocchi o mattoni secondari 18, 18a.
Secondo l’esempio di realizzazione non limitativo illustrato in figure, è previsto un blocco o mattone secondario 18 di dimensioni maggiori e due blocchi o mattoni secondari 18a di dimensioni minori.
In tal caso, i due mattoni secondari 18a di dimensioni minori sono attestati ciascuno con un rispettivo lato corto contro i tratti terminali 1a4, 1a5 del blocco o mattone principale 1 e tali mattoni 18a presentano larghezza pari a tali tratti terminali 1a4, 1a5. Il blocco o mattone secondario 18 di dimensioni maggiori viene invece posto a chiusura dell’apertura TO tra le estremità dei due mattoni secondari 18a di dimensioni minori distali dal blocco o mattone principale 1. Il blocco o mattone secondario 18 di dimensioni maggiori può poi sporgere o meno rispetto ai mattoni secondari 18a di dimensioni minori.
Relativamente ora alle figure 27 e 28, esse illustrano sezioni di terzi muri a T 12e ottenuti secondo la presente invenzione, con un’unità in un primo assetto in figura 27 e un’unità in un secondo assetto in figura 28 sovrapponibile all’unità di figura 27.
Per l’ottenimento di una rispettiva porzione a sviluppo verticale 11a si impilerebbero alternate unità disposte come in figura 27 ad unità disposte come in figura 28 fino all’ottenimento dell’altezza desiderata.
Un terzo muro a T 12e è molto simile al secondo muro a T 12d, a parte il fatto che è prevista una serie di unità 4 impilate sia in corrispondenza di un vertice o punto di connessione di due pareti della T che in corrispondenza di un tratto di sviluppo rettilineo della T.
Peraltro, anche in tale caso alcune unità di delimitazione 4 (si veda ad esempio figura 28) potrebbero essere ottenute mediante combinazione o attestamento di un blocco o mattone principale 1 e di tre blocchi o mattoni secondari 18, 18a sostanzialmente come indicato per le figure 25 e 26.
I secondi 12d e/o i terzi 12e muri a T potrebbero ad esempio essere utilizzati per la connessione tra pareti esterne e pareti interne di edifici.
Con riferimento ora alle figure da 29 a 31 sono illustrate alcune varianti di unità 4 in accordo con la presente invenzione e che potrebbero essere realizzate nel corso di un procedimento o per una muratura in accordo con la presente invenzione.
A tal riguardo, si comprenderà come un’unità di delimitazione 4 secondo la presente invenzione potrebbe essere definita oltre che da uno, due o più blocchi o mattoni principali 1, 2 come sopra illustrato, da uno, due o più blocchi o mattoni principali 1, 2 e da uno, due o più mattoni secondari 18 (si veda in particolare figura 31) oppure da una pluralità di mattoni secondari 18, 18a (si vedano in particolare figure 29 e 30).
Le combinazioni di mattoni principali 1, 2 o secondari 18, 18a per l’ottenimento di un’unità, un procedimento o una muratura secondo la presente invenzione sono quindi molteplici, ad esempio come illustrato nelle figure allegate.
Così ad esempio, con riferimento alle figure 29 e 30 sono previste unità 4 ottenute attestando in corrispondenza di rispettivi tratti e vincolando con un metodo adatto qualsiasi, ad esempio con cemento, malta o altro, quattro mattoni secondari, volendo due blocchi o mattoni secondari 18 di dimensioni maggiori e due blocchi o mattoni secondari 18a di dimensioni minori, con i due blocchi o mattoni secondari 18 di dimensioni maggiori paralleli tra loro e connessi a ponte in corrispondenza di rispettive estremità o tratti terminali mediante i due blocchi o mattoni secondari 18 di dimensioni minori, anch’essi tra loro paralleli.
La figura 31 illustra invece un’unità 4 con un mattone principale 2 ad U o C e un mattone secondario rettilineo 18 di connessione a ponte delle estremità libere del mattone 2 a C o U.
In sostanza, i mattoni secondari 18, 18a possono essere utilizzati per l’ottenimento di rispettive parti a sviluppo verticale della muratura senza pilastro 13 con dentellature 14 oppure per la realizzazione insieme ai blocchi o mattoni principali 1, 2 di una porzione a sviluppo verticale 11a.
In tal caso, almeno un mattone secondario 18, 18a è portato in attestamento contro rispettive facce o tratti di uno o più blocchi o mattoni principali 1, 2 o a chiusura dell’incavo TR definito dal blocco o mattone 1, 2 per la definizione di un’apertura passante TO.
La presente invenzione consente quindi di realizzare muratura armate e/o confinate mediante la semplice sovrapposizione di blocchi, ad esempio in laterizio, senza che siano necessari casseri in legno o similari.
Peraltro, la presente invenzione garantisce un trasferimento degli sforzi migliore tra la parte in laterizio e la parte in calcestruzzo, ciò grazie alle dentellature 14 che incrementano il vincolo tra tali parti.
In particolare, il pilastro o i pilastri 13 presentano sia dentellature o porzioni sporgenti 14 che si estendono in una direzione, ad esempio quella della rispettiva parete o di una parete che si diparte da un rispettivo tratto d’angolo, che dentellature o porzioni sporgenti 14 che si estendono in un’altra direzione, ad esempio ortogonale alla rispettiva parete o dell’altra parete che si diparte da un rispettivo tratto d’angolo.
Ciò, come si comprenderà, comporta una zona di vincolo tra pilastro e unità e quindi pareti maggiore rispetto alle soluzioni sinora proposta, sia in termini di distruzione delle forze, che area di contatto.
Modifiche e varianti dell’invenzione sono possibili entro l’ambito di protezione definito dalle rivendicazioni.

Claims (26)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per la realizzazione di una muratura armata e/o confinata comprendente le seguenti fasi: - realizzare una parete (11) o una pluralità di pareti (11) tra loro connesse, in cui per la realizzazione di almeno una porzione a sviluppo verticale (11a) di detta parete (11) o di detta pluralità di pareti o di un tratto di angolo (12) di connessione di pareti (11) si realizzano le seguenti fasi: - predisporre una pluralità di blocchi o mattoni principali (1, 2) definenti ciascuno un incavo (TR) o un’apertura passante (TO) e/o una pluralità di blocchi o mattoni secondari (18, 18a), - impilare la pluralità di blocchi (1, 2, 18, 18a) in modo tale da definire almeno un canale (C) avente una pluralità di zone in recesso (CS2) distribuite lungo di esso, cosicché aree o livelli verticalmente successivi e adiacenti di detto almeno un canale (C) presentino zone in recesso (CS2) in posizione differente e quindi sezione in pianta differente, ciascuna zona in recesso (CS2) essendo definita dall’incavo (TR) o apertura passante (TO) di un blocco o mattone principale (1, 2) o dall’apertura passante (TO) di due o più blocchi principali e/o secondari (1, 2, 18, 18a) in impegno di attestamento, - riempire detto almeno un canale (C) con un impasto, - far solidificare o lasciare solidificare detto impasto in detto almeno un canale (C) così da ottenere un pilastro (13) avente dentellature o porzioni sporgenti (14) in corrispondenza delle zone in recesso (CS2).
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui detto canale presenta una fascia centrale principale con sezione in pianta costante lungo lo sviluppo in verticale del canale (C), mentre dette zone in recesso (CS2) si estendono da detta fascia centrale principale in modo tale che definendo in un piano orizzontale un primo asse (x-x) e un secondo asse (y-y) ortogonale o trasversale al primo asse (xx), le zone in recesso (CS2) in corrispondenza di un primo livello si estendono a partire da detta fascia centrale principale parallelamente a detto primo asse (x-x) e le zone in recesso in corrispondenza di un secondo livello adiacente e successivo al primo si estendono a partire da detta fascia centrale principale parallelamente a detto secondo asse (y-y).
  3. 3. Procedimento secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, in cui almeno alcuni blocchi (1, 2) comprendono almeno un corpo principale a C o a L con un incavo aperto verso l’esterno in corrispondenza di un rispettivo primo lato (1a, 2a), e dal fatto che ciascun livello o alcuni livelli di detto canale (C) è/siano definito/i da due blocchi a C o ad L tra loro attestati cosicché i rispettivi incavi definiti nella parte interna della C o L sia affacciati uno verso l’altro.
  4. 4. Procedimento secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, in cui detto almeno un pilastro (13) presenta in corrispondenza di ciascun livello rispettive dentellature o porzioni sporgenti (14) che si estendono in maniera differente dalle dentellature o porzioni sporgenti (14) in corrispondenza di livelli adiacenti e successivi di detto almeno un pilastro (13).
  5. 5. Procedimento secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, in cui definendo in un piano orizzontale un primo asse (x-x) e un secondo asse (y-y) trasversale od ortogonale al primo asse (x-x), le dentellature (14) in corrispondenza di un primo livello si estendono a partire da un corpo principale intermedio del pilastro (13) parallelamente al primo asse (x-x) e le dentellature (14) in corrispondenza di un secondo livello adiacente e successivo al primo si estendono a partire dal corpo principale intermedio parallelamente al secondo asse (y-y).
  6. 6. Procedimento secondo la rivendicazione 5, in cui detto almeno un pilastro (13) è in una porzione verticale di una parete (11) e presenta dentellature (14) estendentesi lungo una direzione parallela a quella di sviluppo principale di tale parete come pure dentellature (14) lungo una direzione ortogonale a tale direzione parallela a quella di sviluppo principale.
  7. 7. Procedimento secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui detto almeno un pilastro (13) è entro un tratto di angolo (12) tra due pareti (11) e presenta dentellature (14) estendentisi lungo una direzione parallela a quella di sviluppo principale di una parete (11) come pure dentellature (14) estendentisi lungo una direzione parallela a quella di sviluppo principale dell’altra parete (11) di tali due pareti (11).
  8. 8. Procedimento secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, comprendente una pluralità di unità di delimitazione (4), ciascuna unità (4) delimitando un’apertura passante (TO) e ciascuna essendo definita da uno, due o più di detti blocchi o mattoni (1, 2) e/o mattoni secondari (18, 18a), in cui ciascun livello o tratto verticale di detto almeno un canale (C) è delimitato da un’unità di delimitazione (4), e in cui detta porzione a sviluppo verticale (11a) viene ottenuta impilando detta pluralità di unità (4), in modo tale che l’apertura passante (TO) di almeno una o ciascuna unità (4) non sia interamente allineata all’apertura passante (TO) di un’unità ad essa adiacente e successiva.
  9. 9. Procedimento secondo la rivendicazione 8, in cui i lati del blocco o blocchi di ciascuna unità non sono allineati ai lati del blocco o blocchi di un’unità adiacente e successiva, ma inclinati di un angolo, con riferimento allo spessore, tra 30° e 120°, volendo 90°.
  10. 10. Procedimento secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui detta unità definisce un’apertura passante (TO) a configurazione rettangolare in pianta, con spigoli arrotondati o meno, a rombo, a poligono irregolare o a ellisse.
  11. 11. Procedimento secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, comprendente una fase di posizionamento di barre o tondini di irrigidimento (15) attorno ai quali si assemblano detti blocchi (1, 2), cosicché colando o inserendo successivamente l’impasto nel canale (C), dette barre o tondini (15) risultino entro il canale (C) ed annegati nel pilastro (13).
  12. 12. Procedimento secondo la rivendicazione 11, in cui sono previste quattro barre di irrigidimento (15) in almeno un canale (C), dette barre (15) essendo sostanzialmente verticali e disposte a due a due lungo file parallele una in corrispondenza di un lato del canale (C) e l’altra in corrispondenza di un lato opposto del canale (C) e in cui dette barre (15) sono tra loro vincolate mediante rispettivi mezzi di vincolo (16), così da costituire con essi una struttura a traliccio.
  13. 13. Procedimento secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, in cui detti mattoni secondari (18, 18a) sono utilizzati per l’ottenimento di rispettive parti a sviluppo verticale della muratura oppure per la realizzazione insieme a detti blocchi o mattoni principali (1, 2) di detta almeno una porzione a sviluppo verticale (11a).
  14. 14. Procedimento secondo la rivendicazione 8 e 13, in cui almeno un’unità di delimitazione (4) è definita da almeno un blocco o mattone principale (1, 2) e da almeno un mattone secondario (18, 18a).
  15. 15. Procedimento secondo la rivendicazione 14, in cui detto almeno un mattone secondario (18, 18a) è portato in attestamento contro rispettive facce o tratti di detto almeno un blocco o mattone principale (1, 2) o a chiusura di detto incavo (TR) definito da detto almeno un blocco o mattone (1, 2) per la definizione di un’apertura passante (TO).
  16. 16. Blocco o mattone per la realizzazione di una muratura armata e/o confinata, comprendente almeno un corpo principale a C con un incavo aperto in corrispondenza di un rispettivo primo lato (1a, 2a), un secondo (1b, 2b) e un terzo (1c, 2c) lato ortogonali al primo lato (1a, 2a) e un quarto lato opposto al primo, in cui il secondo (1b) e il terzo (1c) lato di un blocco sono di lunghezza tra 1/3 e 2/3, volendo 1/2 la lunghezza del rispettivo quarto lato (1d) oppure sono di lunghezza tra 1/2 e 2 volte la lunghezza del rispettivo quarto lato (1d), volendo sostanzialmente tra 3/4 e 1 volta la lunghezza del rispettivo quarto lato (2d).
  17. 17. Blocco o mattone secondo la rivendicazione 16, in cui detta apertura passante (TO) o incavo (TR) in direzione (x-x) di sviluppo principale o lunghezza definita dal primo lato (1a, 2a) ha un’estensione tra 1/2 e circa 1 volta l’estensione del mattone (1, 2), in direzione (y-y) o larghezza definita dal secondo lato (1b, 2b) ha un’estensione tra 1/8 e 3/4 l’estensione del mattone o blocco (1, 2), mentre in direzione (z-z) o spessore del mattone (1, 2) ha un’estensione pari a quella del mattone (1, 2).
  18. 18. Unità di delimitazione (4) di un livello o tratto verticale di un tratto di canale (C) per la colatura di un impasto per l’ottenimento di un pilastro di una muratura armata e/o confinata, detta unità (4) essendo definita da uno, due o più blocchi o mattoni principali (1, 2) oppure da uno, due o più blocchi o mattoni principali (1, 2) unitamente ad uno, due o più mattoni secondari (18, 18a) oppure da una pluralità di mattoni secondari (18, 18a), detta unità (4) definendo un tratto di canale (CS) passante in direzione dello spessore del blocco o mattone (1, 2) o dei blocchi o mattoni (1, 2, 18, 18a), in modo tale che girando, ad esempio di un angolo tra 30° e 120°, volendo 90° il blocco o il mattone o i blocchi o i mattoni (1, 2, 18, 18a) assemblati dell’unità (4) attorno ad un asse parallelo allo spessore del blocco/dei blocchi (1, 2, 18, 18a), si ottiene una corrispondente rotazione del tratto di canale (CS) che non presenta in pianta, vale a dire in un piano ortogonale allo spessore o definito da lunghezza e larghezza del blocco (1, 2, 18, 18a), una configurazione interamente sovrapponibile a quella prima della rotazione.
  19. 19. Muratura armata e/o confinata comprendente una parete o una pluralità di pareti tra loro connesse, in cui almeno una porzione a sviluppo verticale (11a) di detta parete (11) o della pluralità di pareti (11) o di un tratto di angolo (12) di connessione di pareti comprende: - una pluralità di blocchi o mattoni principali (1, 2) ciascuno definente un incavo (TR) o un’apertura (TO) passante e/o una pluralità di blocchi o mattoni secondari (18, 18a), detti blocchi o mattoni (1, 2, 18, 18a) essendo impilati in modo tale da definire almeno un canale (C) avente una pluralità di zone in recesso (CS2) distribuite lungo di esso, cosicché aree o livelli verticalmente successivi e adiacenti di detto almeno un canale (C) presentino zone in recesso (CS2) in posizione differente e quindi sezione in pianta differente, ciascuna zona in recesso (CS2) essendo definita dall’incavo (TR) o apertura (TO) passante di un blocco o mattone principale o dall’apertura passante (TO) definita da due o più blocchi principali e/o secondari (1, 2, 18, 18a) in impegno di attestamento, - almeno un pilastro (13) realizzato mediante solidificazione di un impasto, detto almeno pilastro (13) riempiendo detto almeno un canale (C), detto pilastro avendo dentellature o porzioni sporgenti (14) in corrispondenza di dette zone in recesso (CS2).
  20. 20. Muratura secondo la rivendicazione 19, in cui detto canale presenta una fascia centrale principale con sezione in pianta costante lungo lo sviluppo in verticale del canale (C), mentre dette zone in recesso (CS2) si estendono da detta fascia centrale principale in modo tale che definendo in un piano orizzontale un primo asse (x-x) e un secondo asse (y-y) ortogonale al primo asse (x-x), le zone in recesso (CS2) in corrispondenza di un primo livello si estendono a partire da detta fascia centrale principale parallelamente a detto primo asse (x-x) e le zone in recesso in corrispondenza di un secondo livello adiacente al primo si estendono a partire da detta fascia centrale principale parallelamente a detto secondo asse (yy).
  21. 21. Muratura secondo la rivendicazione 19 o 20, in cui almeno alcuni blocchi principali (1, 2) comprendono almeno un corpo principale a C con un incavo aperto verso l’esterno in corrispondenza di un rispettivo primo lato (1a, 2a), e dal fatto che ciascun livello o alcuni livelli di detto canale (C) è/siano definito/i da due blocchi a C tra loro attestati cosicché i rispettivi incavi definiti nella parte interna della C sia affacciati uno verso l’altro.
  22. 22. Muratura secondo la rivendicazione 19, 20 o 21, in cui definendo in un piano orizzontale un primo asse (x-x) e un secondo asse (y-y) ortogonale o trasversale al primo asse, dette dentellature (14) in corrispondenza di un primo livello si estendono a partire da un corpo principale intermedio del pilastro (13) parallelamente al primo asse (x-x) e le dentellature (14) in corrispondenza di un secondo livello adiacente e successivo al primo si estendono a partire dal corpo principale intermedio parallelamente al secondo asse (y-y).
  23. 23. Muratura secondo la rivendicazione 22, in cui tutti le coppie di livelli adiacenti e successivi del pilastro (13) presentano dentellature (14) estendentesi lungo assi differenti.
  24. 24. Muratura secondo una qualunque delle rivendicazioni da 19 a 23, in cui detto pilastro (13) è in una porzione verticale di una parete (11) e presenta dentellature (14) estendentesi lungo una direzione parallela a quella di sviluppo principale della rispettiva parete (11) come pure dentellature (14) lungo una direzione ortogonale a tale direzione parallela a quella di sviluppo principale.
  25. 25. Muratura secondo una qualunque delle rivendicazioni da 19 a 24, in cui detto pilastro (13) è entro un tratto di angolo (12) tra due pareti (11) e presenta dentellature (14) estendentesi lungo una direzione parallela a quella di sviluppo principale di una parete (11) come pure dentellature lungo una direzione parallela a quella di sviluppo principale dell’altra parete (11) di tali due pareti (11).
  26. 26. Muratura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni da 19 a 25, comprendente barre o tondini di irrigidimento (15) annegati nel pilastro (13).
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