IT201900002310U1 - Cerniera durevole di accoppiamento ammortizzato per vaso sanitario - Google Patents

Cerniera durevole di accoppiamento ammortizzato per vaso sanitario Download PDF

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Michele Cominotti
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Description

DESCRIZIONE
Forma oggetto del presente trovato una cerniera di accoppiamento ammortizzata per sedile e coperchio di un vaso sanitario.
Nel settore sanitario le cerniere di accoppiamento sono utilizzate per incernierare il sedile (o anello) ed il relativo coperchio di chiusura alla tazza di un vaso sanitario. Tali cerniere consentono una rotazione del sedile/coperchio rispetto alla tazza, da una posizione orizzontale di chiusura, in appoggio sul bordo della tazza, ad una posizione sostanzialmente verticale di apertura, in cui il sedile/coperchio è aperto a circa 90 gradi e solitamente appoggiato contro la parete a cui è affiancato il vaso sanitario. Per evitare che a seguito di piccoli spostamenti il sedile/coperchio possa ricadere sulla tazza, con il rischio di danneggiare la ceramica o di danneggiarsi, è noto l’impiego di cerniere ammortizzate che attutiscono il moto di ricaduta del sedile/coperchio, accompagnandolo nella discesa fino all’appoggio sul bordo della tazza. Sono ormai considerate superate le cerniere che per realizzare l’effetto di smorzamento utilizzano liquidi viscosi disposti all’interno di apposite camere. Tali soluzioni sono infatti complesse e costose da realizzare, oltre che ingombranti e di notevoli dimensioni.
Molto più efficaci sono le cerniere che per realizzare l’effetto di smorzamento utilizzano un elemento elastico in gomma che viene via via compresso tra un dente ed un’aletta all’interno di un’apposita camera. Un esempio di tale cerniera nota è dato dal brevetto EP3017131B1. Tale tipologia di cerniera presenta tuttavia alcuni inconvenienti. Quando il coperchio è completamente chiuso infatti, l’elemento elastico in gomma risulta costantemente compresso tra dente ed aletta: col tempo, tale condizione di continua compressione compromette la gomma, in particolare la sua capacità di espansione, e di conseguenza il sistema ammortizzante. Quando il coperchio è completamente aperto invece (poco più di 90°), il dente è in battuta contro l’aletta ed il coperchio non può ruotare ulteriormente in direzione di apertura: ogni ulteriore spinta in direzione di apertura rischia di rompere il dente o l’aletta, e di conseguenza il sistema ammortizzante.
Scopo del presente trovato è di risolvere i problemi dell’arte nota tenendo conto delle necessità del settore.
In particolare, scopo del presente trovato è quello di realizzare una cerniera di accoppiamento che sia particolarmente efficace nell’azione di ammortizzamento e duratura nel tempo.
Tale scopo è raggiunto da una cerniera di accoppiamento ammortizzata realizzata in accordo con la rivendicazione 1. Le rivendicazioni dipendenti descrivono forme di realizzazione preferite o vantaggiose della cerniera.
Le caratteristiche ed i vantaggi della cerniera di accoppiamento ammortizzata secondo il presente trovato saranno evidenti dalla descrizione di seguito riportata, data a titolo esemplificativo e non limitativo in accordo con le figure allegate, in cui:
- la figura 1 mostra una vista assonometrica di una cerniera di accoppiamento secondo il presente trovato, applicata ad un sedile e ad un coperchio di un vaso sanitario;
- la figura 2 mostra una vista in esploso di una cerniera di accoppiamento secondo il presente trovato;
- le figure 3A e 3B mostrano la cerniera di accoppiamento secondo il presente trovato, parzialmente assemblata, in cui il meccanismo di ammortizzamento è applicato rispettivamente al coperchio ed al sedile;
- la figura 4 mostra una sezione del meccanismo di ammortizzamento della cerniera secondo il presente trovato.
Con riferimento alle figure allegate, con 1 si è complessivamente indicata una cerniera di accoppiamento ammortizzata per sedile e coperchio di un vaso sanitario.
La figura 1 mostra l’applicazione di una coppia di cerniere 1 ad un vaso sanitario 70 dotato di sedile 71 (o anello), coperchio 72 e tazza 74. Ciascuna cerniera 1 incerniera il sedile 71 ed il relativo coperchio 72 alla tazza 74. Essendo dotata di meccanismo di ammortizzamento, la cerniera 1 attutisce il moto di ricaduta del sedile 71 o del coperchio 72, accompagnandolo durante la rotazione attorno all’asse di rotazione X, nella discesa da una posizione sostanzialmente verticale di apertura ad una posizione sostanzialmente orizzontale di chiusura, in appoggio sul bordo 73 della tazza 74.
Con il termine “sedile” si intende la porzione anulare che viene impiegata per fruire del vaso sanitario in posizione seduta; con il termine “coperchio” si intende l’elemento sovrapponibile al sedile, idoneo a chiudere il vaso sanitario.
Con il termine “componente mobile” si intende un componente atto a ruotare attorno ad un asse di rotazione X, in particolare un sedile 71 o un coperchio 72 di un vaso sanitario 70.
Con il termine “componente fisso” si intende in particolare una tazza 74 di un vaso sanitario 70.
Come mostrato in figura 2 e 3A, la cerniera 1 comprende:
- un primo elemento 20, adatto ad essere vincolato solidalmente in rotazione ad un componente mobile da ammortizzare in modo da ruotare con esso rispetto ad un asse di rotazione X, oppure ad un componente fisso;
- un secondo elemento 30, adatto ad essere vincolato solidalmente ad un componente fisso, oppure adatto ad essere vincolato solidalmente in rotazione ad un componente mobile da ammortizzare in modo da ruotare con esso rispetto ad un asse di rotazione X,
- un elemento elastico 50, interposto tra il primo elemento 20 e il secondo elemento 30.
Il primo elemento 20 comprende un corpo 21, preferibilmente di forma cilindrica, dotato di una camera 23, preferibilmente di forma cilindrica, atta ad alloggiare al suo interno l’elemento elastico 50 e, almeno parzialmente, il secondo elemento 30. Preferibilmente, sia il corpo 21 che la camera 23 si sviluppano longitudinalmente lungo l’asse di rotazione X.
Il corpo 21 è dotato di una parete circolare interna 231 che definisce, insieme ad una parete di fondo, l’interno della camera 23. Tale parete circolare interna 231 è libera, ovvero priva di protuberanze o elementi sporgenti in direzione dell’asse di rotazione X. Preferibilmente, la parete circolare interna 231 è dotata di una superficie liscia, per evitare un’eccessiva usura dell’elemento elastico 50. Vantaggiosamente, essendo la parete circolare interna 231 libera, non vi sono fermi alla rotazione del primo elemento 20 che può essere completamente aperto (anche oltre i 90°), senza che vi siano rotture di parti o elementi interni frenanti.
Il corpo 21 comprende inoltre una sede 25, dotata di un lume interno 251, preferibilmente filettato, atta ad alloggiare un elemento di fissaggio, ad esempio una vite. La sede 25 è un elemento cilindrico sporgente dal fondo 232 della camera 23, e coassiale al corpo 21 e alla camera 23.
In una variante di realizzazione, il primo elemento 20 comprende una porzione di fissaggio 22, atta ad essere fissata ad un componente mobile o ad un componente mobile.
Nella variante mostrata nelle figure 2 e 3A, la porzione di fissaggio 22 è una leva 211 che si estende dalla parete esterna verso l’esterno del corpo 21, radialmente rispetto all’asse di rotazione X. Preferibilmente, la porzione di fissaggio 22 è dotata di almeno un foro 221 per l’alloggio di un elemento di fissaggio per realizzare l’accoppiamento del primo elemento 20 con un componente mobile.
Nella variante mostrata in figura 3B, la porzione di fissaggio 22 è un inserto che si estende dal fondo 212 del corpo 21, longitudinalmente rispetto all’asse di rotazione X. Preferibilmente, la porzione di fissaggio 22 realizzare un accoppiamento di forma tra il primo elemento 20 ed il componente mobile. In particolare, la porzione di fissaggio 22 è adatta ad essere inserita in una apposita sede (non mostrata) provvista nel componente mobile, sede avente la stessa forma della porzione di fissaggio 22 per realizzare un accoppiamento di forma con esso. Nella variante di figura 3B, il primo elemento 20 è inseribile contemporaneamente sia in un’apposita sede provvista nel sedile 71 che in un’apposita sede provvista nel coperchio 72.
Il secondo elemento 30 comprende un corpo 31, preferibilmente di forma cilindrica, atto ad essere inserito almeno parzialmente nella camera 23 del primo elemento 20. Il corpo 31 è dotato di un’aletta 34, sporgente dalla parete circolare esterna 331, verso l’esterno del corpo 31. Il corpo 31 comprende inoltre un fondo 37.
Come mostrato in figura 3B, il secondo elemento 30 è dotato di un lume interno 33 atto ad alloggiare un elemento di fissaggio. Preferibilmente, sia il corpo 31 che il lume interno 33 si sviluppano longitudinalmente lungo l’asse di rotazione X.
In una variante di realizzazione, mostrata in figura 2 e 3A, il secondo elemento 30 comprende una porzione di fissaggio 32 atta ad essere fissata ad un componente fisso o ad un componente mobile. La porzione di fissaggio 32 si estende dal fondo 37 del corpo 31, longitudinalmente lungo l’asse di rotazione X. Preferibilmente, la porzione di fissaggio 32 ha un diametro esterno maggiore rispetto del corpo 31.
Anche la porzione di fissaggio 32 è dotata di un lume interno 35, atto a consentire il passaggio di un elemento di fissaggio. Il lume interno 35 si estende longitudinalmente lungo l’asse di rotazione X, come continuazione del lume interno 33. Preferibilmente, il lume interno 35 ha un diametro maggiore rispetto al lume interno 33.
Nella variante mostrata in figura 3A, la porzione di fissaggio 32 ha una forma sostanzialmente cilindrica ed è dotata di un foro 321 per l’alloggio di un elemento di fissaggio per realizzare l’accoppiamento del secondo elemento 30 con un componente fisso. Il foro 321 è passante attraverso l’intera porzione di fissaggio 32, in direzione sostanzialmente ortogonale rispetto all’asse di rotazione X.
Nella variante mostrata in figura 3B, la porzione di fissaggio 32 è dotata di un foro cieco 322, in direzione sostanzialmente ortogonale rispetto all’asse di rotazione X, in cui è inseribile un perno solidale ad un componente fisso per realizzare un accoppiamento di forma tra il secondo elemento 30 ed il componente fisso.
L’elemento elastico 50 è in materiale resiliente, preferibilmente in gomma. L’elemento elastico 50 è ad esempio in poliuretano. Preferibilmente, l’elemento elastico 50 ha una durezza compresa tra 75 e 90 Shore. Preferibilmente, l’elemento elastico 50 è una striscia di materiale resiliente avente una forma sostanzialmente a C.
L’elemento elastico 50 ha una lunghezza (misurabile come un arco di circonferenza) inferiore rispetto alla circonferenza interna libera della camera 23. La circonferenza interna libera della camera 23 è definita come la circonferenza della camera 23 al netto della porzione occupata dall’aletta 35. Pertanto, una volta che l’elemento elastico 50 e il corpo 31 del secondo elemento 30 sono stati inseriti nella camera 23 del primo elemento 20, la camera 23 non risulta completamente occupata in quanto rimane una porzione L di circonferenza interna ancora libera (come mostrato in figura 4).
L’elemento elastico 50 ha una larghezza (misurabile longitudinalmente rispetto all’asse di rotazione X) inferiore rispetto alla larghezza della camera 23.
Ad esempio, nel caso della cerniera destinata ad ammortizzare la chiusura del coperchio, se la larghezza della camera 23 è di 15mm, la larghezza dell’elemento elastico 50 è compresa tra 7mm e 13mm.
Ad esempio, nel caso della cerniera destinata ad ammortizzare la chiusura dell’anello, se la larghezza della camera 23 è di 13mm, la larghezza dell’elemento elastico 50 è compresa tra 6mm e 10mm.
L’elemento elastico 50 ha uno spessore (misurabile radialmente rispetto all’asse di rotazione X) uguale o inferiore rispetto all’ampiezza della camera 23.
Preferibilmente, l’elemento elastico 50 è fissato al primo elemento 20. In particolare, un’estremità 51 dell’elemento elastico 50 è fissata all’aletta 34 del secondo elemento 30, in modo da essere trascinato in rotazione attorno all’asse X. Preferibilmente, l’elemento elastico 50 è fissato tramite incastro, ad esempio l’estremità 51 è inseribile in un’apposita scanalatura 243 provvista sull’aletta 34, oppure tramite incollaggio. Una volta fissato, come risulta evidente dalla figura 4, l’elemento elastico 50 non può essere trascinato dall’elemento ruotabile (primo elemento 20) durante la rotazione in direzione di apertura A.
Durante il montaggio della cerniera 1, al fine di assemblare il meccanismo di ammortizzamento, l’elemento elastico 50 è calzato sul corpo 31 del secondo elemento 30 e l’estremità 51 è inserita nella scanalatura 243 provvista sull’aletta 34. Successivamente, l’elemento elastico 50 ed il corpo 31 sono inseriti nella camera 23 del primo elemento 20. Come visibile in figura 4, tra una seconda estremità 51 dell’elemento elastico 50 e l’aletta 34 del secondo elemento 30 rimane uno spazio libero L.
Il fissaggio del meccanismo di ammortizzamento è ottenuto tramite l’inserimento di un elemento di fissaggio, ad esempio una vite, attraverso i lumi interni 35 e 33 del secondo elemento 30, e l’avvitamento nel lume interno filettato 251 del primo elemento 20. Successivamente il secondo elemento 30 e il primo elemento 20 sono fissati ai rispettivi componenti fisso e mobile.
La figura 4 mostra il primo elemento 20 in una configurazione iniziale, prima della chiusura del coperchio o del sedile. Ruotando il sedile 71 o il coperchio 72 in una direzione di chiusura (C), l’elemento elastico 50 (a contatto contro la superficie della parete circolare interna 231) viene trascinato in rotazione dal primo elemento 20 e viene fin da subito spinto a comprimersi contro l’aletta 34 del corpo 31, esercitando fin da subito la sua funzione ammortizzante espandendosi nella camera 231. Continuando la rotazione, l’elemento elastico 50 continua ad essere trascinato dal primo elemento 20 e spinto a comprimersi contro l’aletta 34 del corpo 31 per esercitare la sua funzione frenante espandendosi nella camera 231. Raggiunto il punto di massima compressione, l’elemento elastico 50 (non essendo vincolato da alcun dente sporgente dal primo elemento 20) inizia a scivolare contro la superficie della parete circolare interna 231 continuando ad esercitare la sua funzione, per espansione nella camera 231, senza essere sovracompresso. L’effetto frenante è quindi costante per tutte le fasi di abbassamento e inclinazioni dell’anello/coperchio.
Vantaggiosamente, essendo la parete circolare interna 231 della camera 23 del primo elemento 20 completamene libera, vale a dire priva di elementi interni sporgenti o frenanti, anche in una configurazione finale di lavoro in cui l’anello/coperchio è completamente abbassato sulla ceramica, l’elemento elastico 50 non risulta mai sovracompresso, rimanendo sempre una porzione L di circonferenza interna ancora libera. L’elemento elastico 50, non essendo mai sovracompresso, non risulta eccessivamente stressato, con conseguente maggior durata della gomma, che risulta in grado di effettuare ben 60.000 battute di frenate prima di rompersi.
Il meccanismo di ammortizzamento secondo il presente trovato è semplice e poco ingombrante: tutti gli elementi essenziali del meccanismo sono infatti alloggiati all’interno della camera provvista nel primo elemento, senza necessità di grandi spazi di alloggio. Inoltre, il meccanismo di ammortizzamento così realizzato agisce sul movimento della cerniera solamente durante la fase di chiusura del sedile/coperchio, senza interferire con il sollevamento del sedile/coperchio.
Vantaggiosamente, la cerniera di accoppiamento ammortizzata secondo il presente trovato risulta particolarmente efficace nell’azione di ammortizzamento e duratura nel tempo.
Vantaggiosamente, la cerniera di accoppiamento ammortizzata secondo il presente trovato mantiene un effetto ammortizzante costante durante la fase di chiusura dell’anello/coperchio.
Vantaggiosamente, con una cerniera di accoppiamento ammortizzata secondo il presente trovato, l’anello/coperchio può essere completamente aperto invece (anche a più di 90°), senza rischi di rotture. Vantaggiosamente, la cerniera di accoppiamento ammortizzata secondo il presente trovato, è particolarmente semplice da realizzare ed efficace nell’azione di ammortizzamento.
Vantaggiosamente, la cerniera di accoppiamento ammortizzata secondo il presente trovato è molto compatta e consente di alloggiare tutti gli elementi essenziali del meccanismo di ammortizzamento all’interno di una cerniera di dimensioni standard.
E' chiaro che un tecnico del settore potrebbe apportare modifiche al dispositivo sopra descritto, tutte contenute nell'ambito di tutela come definito dalle rivendicazioni seguenti.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Cerniera di accoppiamento ammortizzata (1) per incernierare un sedile o un coperchio ad una tazza di un vaso sanitario, adatta ad accoppiare in maniera ruotabile un componente mobile ed un componente fisso, in cui il componente mobile è il sedile (151) o il coperchio (152) ed il componente fisso è la tazza (154) di un vaso sanitario (150), detta cerniera di accoppiamento ammortizzata (1) comprendente: - un primo elemento (20) ed un secondo elemento (30), in cui il primo elemento (20) è vincolabile solidalmente al componente mobile da ammortizzare in modo da ruotare con esso attorno ad un asse di rotazione (X), ed il secondo elemento (30) è vincolabile solidalmente al componente fisso; in cui: - il primo elemento (20) comprende un corpo (21) dotato di una camera (23) atta ad alloggiare, almeno parzialmente, il secondo elemento (30), detta camera avente una parete circolare interna (231); - il secondo elemento (30) comprende un corpo (31), atto ad essere inserito, almeno parzialmente, nella camera (23), e dotato di un’aletta (34) sporgente verso l’esterno; e comprendente inoltre un elemento elastico (50), interposto tra il primo elemento (20) ed il secondo elemento (30), accolto nella camera (23) e atto a rallentare la rotazione del primo elemento (20) agendo durante la chiusura del componente mobile (151,152) e senza interferire con l’apertura del componente mobile (151,152), caratterizzato dal fatto che la parete circolare interna (231) è priva di elementi sporgenti in direzione dell’asse di rotazione (X), e dal fatto che ruotando il sedile (151) o il coperchio (152) in una direzione di chiusura (C), l’elemento elastico (50) viene trascinato dal primo elemento (20), per attrito contro la parete circolare interna (231), a comprimersi contro l’aletta (34) del secondo elemento (30) in modo da espandersi contro la parete circolare interna (231) della camera (23) rallentando la rotazione del primo elemento (20) senza essere sovracompresso rimanendo sempre una porzione di circonferenza interna (L) ancora libera.
  2. 2. Cerniera di accoppiamento ammortizzata (1), in accordo con la rivendicazione 1, in cui l’elemento elastico (50) raggiunto il punto di massima compressione, scivola contro la superficie della parete circolare interna (231) continuando ad esercitare la sua funzione, per espansione nella camera (231), senza essere sovracompresso.
  3. 3. Cerniera di accoppiamento ammortizzata (1), in accordo con la rivendicazione 1 o 2, in cui l’effetto frenante è costante per tutte le fasi di abbassamento del sedile (151) o del coperchio (152).
  4. 4. Cerniera di accoppiamento ammortizzata (1), in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’elemento elastico (50) ha una lunghezza inferiore rispetto alla circonferenza interna libera della camera (23), detta circonferenza interna libera essendo definita come la circonferenza della camera (23) al netto della porzione occupata dall’aletta (35).
  5. 5. Cerniera di accoppiamento ammortizzata (1), in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la parete circolare interna (231) è dotata di una superficie liscia.
  6. 6. Cerniera di accoppiamento ammortizzata (1), in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’elemento elastico (50) è in gomma.
  7. 7. Cerniera di accoppiamento ammortizzata (1), in accordo con la rivendicazione 6, in cui l’elemento elastico (50) ha una durezza compresa tra 75 e 90 Shore.
  8. 8. Cerniera di accoppiamento ammortizzata (1), in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’elemento elastico (50) è fissato all’aletta (34) del secondo elemento (30) tramite un’estremità sagomata (51) inserita in una scanalatura (243) provvista nell’aletta (34).
  9. 9. Cerniera di accoppiamento ammortizzata (1), in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo elemento (20) comprende una porzione di fissaggio (22), atta a realizzare il fissaggio con il componente mobile, avente forma di una leva che si estende dal corpo (21) e dotata di almeno un foro (221) per l’alloggio di un elemento di fissaggio, e/o il secondo elemento(30) comprende una porzione di fissaggio (32), atta a realizzare il fissaggio con il componente fisso, avente forma sostanzialmente cilindrica e dotata di un foro (321), passante in direzione sostanzialmente ortogonale all’asse di rotazione (X), per l’alloggio di un elemento di fissaggio.
  10. 10. Cerniera di accoppiamento ammortizzata (1), in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, in cui il primo elemento (20) comprende una porzione di fissaggio (22), atta a realizzare il fissaggio con il componente mobile, avente forma di un inserto che si estende dal corpo (21), lungo all’asse di rotazione (X), e/o il secondo elemento (30) comprende una porzione di fissaggio (32), atta a realizzare il fissaggio con il componente fisso, avente forma di un inserto che si estende dal corpo (31), lungo l’asse di rotazione (X).
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