IT201800021526A1 - Macchina etichettarice con sistema di applicazione etichetta idoneo al riciclo del contenitore - Google Patents

Macchina etichettarice con sistema di applicazione etichetta idoneo al riciclo del contenitore Download PDF

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IT201800021526A1
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IT
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label
container
labeling machine
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fluid
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Pinto Ivan Di
Damiano Fabbri
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Z Italia S R L
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Description

DESCRIZIONE
TITOLO: MACCHINA ETICHETTARICE CON SISTEMA DI APPLICAZIONE ETICHETTA IDONEO AL RICICLO DEL CONTENITORE
CAMPO DI APPLICAZIONE DELL’INVENZIONE
Il presente trovato si inserisce nel campo dei sistemi di etichettaggio o macchine etichettatrici con particolare riguardo all’applicazione dell’etichetta in plastica o carta su di un contenitore, per ottimizzare e facilitare il recupero delle bottiglie o dei contenitori in vetro o plastica per un successivo utilizzo dopo il primo.
STATO DELL’ARTE
Le bottiglie vengono stappate e disetichettate nel caso di bottiglie con etichetta o semplicemente stappate per quelle serigrafate senza etichetta.
Una volta tolto tappo e etichetta vengono lavate, riempite, ritappate e di nuovo etichettate o in alternativa vengono lavate, etichettate vuote, riempite, ritappate.
Le bottiglie da lavorare sono ad esempio quelle per birra acqua o soft drink in particolare bottiglia in vetro o plastica con etichetta avvolgente.
I metodi di etichettatura nei quali il trovato si inserisce sono relativi a quello denominato Roll Fed.
Attualmente questo è, tra i sistemi per etichettare, quello più ricercato per economicità ed estetica.
L’etichettatura Roll Fed prevede di utilizzare una bobina di film continuo per etichettare contenitori in plastica, metallo o vetro. In questo caso il film viene rispettivamente srotolato, tagliato ed applicato al contenitore.
Lo stato della tecnica prevede che il sistema per il fissaggio dell’etichetta sul contenitore, possa essere realizzato in diversi modi; uno dei più utilizzati prevede di applicare l’etichetta mediante colla che può essere già presente sulla bobina o applicata dopo il taglio della stessa etichetta, per poi trasferirla mediante dispositivi a tamburo sui contenitori.
Nel caso in cui la colla venga applicata dopo il taglio dell’etichetta, la colla può essere distribuita sul lembo iniziale e finale dell’etichetta mediante un sistema a spruzzo, senza contatto, oppure mediante un sistema a rullo che viene a contatto con i risalti di un tamburo su cui è veicolata l’etichetta, in modo che la colla risulti sui due lembi estremi dell’etichetta e per tutta la loro altezza. Detto tamburo farà poi aderire l’etichetta alla bottiglia.
L’etichetta così realizzata, presenta due strisce di colla una per fissare un primo lembo dell’etichetta alla bottiglia ed una per fissare un secondo lembo alla porzione di etichetta su cui va a sovrapporsi detta overlap, dopo che l’etichetta è stata completamente avvolta attorno alla bottiglia per tutta una sua porzione cilindrica.
L’utilizzo della normale colla a caldo, hot-melt, comporta l’inconveniente che l’etichetta non è facilmente staccabile dalla bottiglia, e rende il riciclo del contenitore più problematico anche perché la bottiglia potrebbe rimanere contaminata dalla colla.
ESPOSIZIONE E VANTAGGI DEL TROVATO
Il problema tecnico alla base della presente invenzione è quello di mettere a disposizione una macchina etichettatrice per l’applicazione di un’etichetta ad articoli strutturalmente e funzionalmente concepito per superare uno o più dei limiti sopra esposti con riferimento alla tecnica nota citata.
Nell’ambito del suddetto problema un principale scopo dell’invenzione è quello di mettere a punto una macchina etichettatrice che consente di ottenere un’etichettatura che semplifica il riciclo del contenitore.
Ulteriore scopo dell’invenzione è anche quello di mettere a disposizione della tecnica una macchina etichettatrice nell’ambito di una soluzione affidabile, e con elevata cadenza.
Tali ed altri scopi sono raggiunti grazie alle caratteristiche dell’invenzione riportante nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
In particolare, una forma di attuazione della presente invenzione rende disponibile una macchina etichettatrice per etichettare contenitori mediante un nastro di film continuo opportunamente tagliato in etichette, configurato per il fissaggio dell’etichetta al contenitore mediante un fluido di adesione atto a far aderire l’etichetta al contenitore, in cui detto fluido di adesione è di tipo dissolvibile entro un tempo determinato sufficiente a garantire la funzione di applicazione dell’etichetta al contenitore, e/o rimovibile attraverso l’impiego di appositi mezzi di rimozione.
Preferibilmente il fluido di adesione comprende, o è costituito da acqua, o alternativamente una colla di tipo degradabile o un fluido con componenti basso adesive.
Grazie a questa soluzione il distacco dell’etichetta dal contenitore risulta semplice e ne facilita il riciclo.
È anche scopo della presente invenzione quello di consentire una buona affidabilità di applicazione dell’etichetta.
Infatti la macchina etichettatrice può comprendere dei mezzi per l’adesione dell’etichetta al contenitore comprendenti mezzi di distribuzione di fluido per distribuire detto fluido di adesione.
Ulteriormente i mezzi per l’adesione possono comprendere mezzi di applicazione atti a guidare detta etichetta in modo da disporla in corrispondenza o in vicinanza della superficie di detto contenitore l’una verso l’altro, operanti lungo la sostanzialmente intera estensione della zona in cui le rispettive facce di detta etichetta ed il corpo di detto contenitore sono tra loro contraffacciati.
Grazie a questa soluzione è possibile etichettare garantendo una migliore precisione di posizionamento dell’etichetta sul contenitore.
Ulteriormente l’invenzione rende disponibile una macchina etichettatrice in cui i mezzi di applicazione comprendono un tamburo di trasferimento, rotante attorno ad un asse, che prevede almeno una zona di applicazione configurata per trattenere l’etichetta ed applicarla sul contenitore, detta zona di applicazione che a sua volta comprende un profilo guida etichetta su cui appoggia l’etichetta conformato in modo da mantenere sostanzialmente costante una distanza tra il contenitore ed il profilo guida etichetta, durante tutto il ciclo di applicazione.
Potendo mantenere la distanza tra il contenitore ed il profilo guida etichetta costante e preferibilmente di pochi millimetri si riesce a posizionare l’etichetta in modo preciso anche in mancanza di una colla che ne garantisca l’adesione al contenitore.
Inoltre questa precisione permette di chiudere l’etichetta sull’overlap senza che la colla per la chiusura dell’overlap, generalmente di tipo hot-melt, finisca sul contenitore a causa di un overlap troppo corto.
È anche scopo della presente invenzione quello di fornire un metodo di trattamento per il riciclo del contenitore etichettato che prevede il lavaggio del contenitore mediante liquido preferibilmente acqua atta a disattivare il fluido di adesione per il distacco dell’etichetta dal contenitore.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Questa ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di alcune forme di realizzazione illustrate, a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno.
- Figura 1: illustra una vista in pianta schematica di una macchina etichettatrice ad acqua, secondo l’invenzione.
- Figura 2a: illustra una vista in pianta schematica di una macchina etichettatrice con colla degradabile in una prima forma di realizzazione
- Figura 2b: illustra una vista in pianta schematica di una macchina etichettatrice con colla degradabile in una seconda
- Figura 3: illustra una vista in pianta di un tamburo cilindrico per applicazione dell’etichetta, secondo l’arte nota.
- Figura 4: illustra una vista in pianta di un tamburo per applicazione dell’etichetta conformato secondo l’invenzione.
- Figura 5: illustra una vista in alzata di un tamburo per applicazione dell’etichetta conformato secondo l’invenzione.
- Figura 6: illustra una vista in pianta delle fasi di applicazione dell’etichetta mediante un tamburo conformato secondo l’invenzione.
- Figura 6a: illustra una vista in pianta delle fasi di applicazione dell’etichetta a bandiera mediante un tamburo conformato a rullo cilindrico.
- Figura 6b: illustra una vista in pianta delle fasi di applicazione dell’etichetta mediante un tamburo conformato secondo l’invenzione con etichettatura in verso negativo.
- Figura 7: illustra una vista in alzata ed in pianta di un contenitore con etichetta.
DESCRIZIONE DEL TROVATO
Con particolare riferimento alle figura 1, 2a e 2b, sono rappresentate possibili forme di realizzazione di una macchina etichettatrice o etichettatrice secondo l’invenzione.
Nel seguito useremo come sinonimi il termine contenitore e bottiglia, ma anche più in generale articoli.
Per semplicità di descrizione, come illustrato in figura 7, suddividiamo la lunghezza dell’etichetta in un lembo finale 32, un lembo iniziale 31 ed una porzione centrale 33 dell’etichetta 3; con lembo iniziale 31 si intende il lembo dell’etichetta 3 che per primo va in contatto con il contenitore 4 durante l’applicazione, mentre con lembo finale 32 si intende il lembo che per ultimo va in contatto con il contenitore 4 durante l’applicazione.
Come rappresentato in figura 7, l’etichettatura preferibilmente prevede che il lembo finale 32 dell’etichetta 3 si vada a sovrapporre e fissare al lembo iniziale 31, ovverosia l’etichetta 3 viene chiusa e fissata sull’overlap; il fissaggio può essere realizzato ad esempio mediante un dispositivo di fissaggio 5 per l’applicazione di una colla sul lembo finale 32 dell’etichetta 3.
Con il termine di overlap il tecnico del settore intende la sovrapposizione del lembo finale 32 sul lembo iniziale 31 dell’etichetta 3.
Descriviamo di seguito l’arte nota relativa ad etichettatrici a colla, generalmente hot-melt, per meglio chiarire le differenze con l’invenzione. L’etichettatrice nota, generalmente comprende un tamburo di trasferimento 8a configurato per far avanzare il film 2 e mezzi di avanzamento per la movimentazione del contenitore 4.
Durante la fase di applicazione, si prevede di distribuire la colla, di tipo hot-melt, sul lembo iniziale e finale dell’etichetta 3 mediante un sistema a spruzzo, senza contatto, oppure mediante un sistema a rullo che viene a contatto con i risalti del tamburo di trasferimento 8a su cui è veicolata l’etichetta 3, in modo che la colla risulti sui due lembi estremi dell’etichetta 3 e per tutta la loro altezza.
Quindi il tamburo di trasferimento 8a trasferisce l’etichetta 3 tagliata, sul contenitore 4.
Le etichettatrici a colla note prevedono che il tamburo di trasferimento 8a sia di forma cilindrica, che per semplicità nel seguito chiameremo tamburo di trasferimento cilindrico 8a, utilizzato mediante ciclo di etichettatura, che in gergo tecnico, viene anche detto a bandiera come da figura 6a.
Il tamburo di trasferimento cilindrico 8a, come da figura 3 comprende almeno una zona di applicazione 80a configurata per trattenere l’etichetta 3 e trasferirla al contenitore 4 durante l’applicazione.
Questo ciclo di etichettatura a bandiera, come da figura 6a, prevede che l’etichetta 3 venga premuta sul contenitore 4 solo nel suo lembo iniziale 31; la restante parte dell’etichetta 3, disposta a bandiera, si avvolge solo per rotazione del contenitore 4. Durante la chiusura dell’overlap non c’è nulla che garantisca che l’etichetta 3 si avvolga correttamente fino a sovrapporsi con precisione sull’overlap.
La conformazione cilindrica del tamburo di trasferimento cilindrico 8a comporta che durante l’applicazione dell’etichetta 3 ci sia una distanza D’ variabile tra il contenitore 4 e la zona di applicazione 80a; detta distanza D’ risulta pertanto elevata e tale da non garantire il mantenimento in posizione dell’etichetta 3 che si dispone a bandiera.
Generalmente le etichettatrici note a colla utilizzano detto tamburo di trasferimento cilindrico 8a, seguito da un dispositivo ad esempio a spazzole che preme l’etichetta 3 sul contenitore 4 per garantirne l’adesione e il corretto avvolgimento attorno al contenitore 4.
Forma oggetto del trovato un’etichettatrice 1 e 10 per l’applicazione di un’etichetta 3 ad articoli in particolare contenitori 4 dove detta etichetta 3 è costituita preferibilmente da film plastico ed in particolare opportunamente tagliata da un nastro di film 2 preferibilmente continuo. In particolare può essere un’etichettatrice 1, 10 di tipo Roll Feed.
Come sarà meglio descritto nel seguito sono previste due forme di realizzazione preferite di etichettatrice 1 e 10.
In figura 1 è rappresentata una macchina etichettatrice 1 secondo una prima forma di realizzazione dell’invenzione; in figura 2a e 2b è invece rappresentata una macchina etichettatrice 10 secondo una seconda forma di realizzazione dell’invenzione.
In accordo con un aspetto dell’invenzione la macchina etichettatrice 1, 10 è configurata per il fissaggio dell’etichetta 3 al contenitore 4 mediante un fluido di adesione atto a far aderire l’etichetta 3 al contenitore 4, in cui detto fluido di adesione è di tipo dissolvibile, entro un tempo determinato, sufficiente a garantire la funzione di applicazione dell’etichetta 3 al contenitore 4, e/o rimovibile attraverso l’impiego di appositi mezzi di rimozione.
Pertanto detto fluido è tale che con il tempo si dissolve o deteriora perdendo le sue proprietà adesive e/o tale fase di dissoluzione è aiutata da appositi mezzi di rimozione ad esempio mediante lavaggio del contenitore 4 etichettato, durante la fase di riciclo.
In particolare una forma di realizzazione prevede che il fluido di adesione comprenda, o sia costituito da acqua. L’acqua, è infatti un fluido che si dissolve per evaporazione.
Una ulteriore forma di realizzazione prevede che il fluido di adesione comprenda, o sia costituito da, una colla di tipo degradabile.
Con il termine colla di tipo degradabile si intende un fluido che mantiene le sue proprietà adesive per un lasso di tempo abbastanza breve, ad esempio compatibile con la sola funzione di applicazione dell’etichetta 3 al contenitore 4.
Infatti è sufficiente che agisca solo per il tempo necessario a creare il tubo di etichetta 3 attorno al contenitore 4 durante l’applicazione.
In alternativa, si può intendere una colla in cui le componenti adesive sono soggette ad un invecchiamento naturale, che ne attenua le caratteristiche di tenuta, fino a farle completamente esaurire, in particolare nel corso della durata di utilizzo del contenitore 4.
Secondo una forma alternativa diversa, il fluido di adesione degradabile potrebbe essere un fluido di adesione disattivabile a seguito di un opportuno trattamento, ad esempio a seguito di una fase di lavaggio del contenitore 4, in particolare con acqua.
Un esempio di colla degradabile può essere dato dalla presenza nel fluido di sostanze quali destrine.
Ancora ulteriormente può essere previsto che il fluido di adesione comprenda, o sia costituito e/o da un fluido con componenti basso adesive.
Con il termine fluido con componenti basso adesive, si intende un fluido che presenta un’adesività molto bassa, quindi paragonabile all’acqua sufficiente a creare un adesione temporanea in fase di applicazione dell’etichetta 3 al contenitore 4 in grado successivamente di dissolversi/ degradarsi o di essere facilmente rimosso.
Una volta applicata, l’etichetta 3 al contenitore 4, nel caso in cui il fluido di adesione sia del tipo acqua, l’etichetta 3 risulta come un tubo libero di ruotare attorno alla superficie della bottiglia 4 in quanto non direttamente fissata ad essa, soprattutto a seguito dell’evaporazione dell’acqua.
Nel caso in cui il fluido di adesione sia una colla degradabile, o fluido con componenti basso adesive, l’etichetta 3 risulterà come un tubo libero di ruotare attorno alla superficie della bottiglia 4, quando si sarà completata la fase di degrado, rimozione o dissolvenza.
Pertanto in fase di riciclo dei contenitori 4, risulta facile l’asportazione dell’etichetta 3 ed il contenitore 4 risulta pulito, ovverosia non contaminato da colla.
In una formulazione del presente trovato la macchina etichettatrice 1, 10, comprende dei mezzi per l’adesione dell’etichetta 3 al contenitore 4 comprendenti a loro volta mezzi di distribuzione 6 di fluido per distribuire detto fluido di adesione.
In particolare la prima forma di realizzazione prevede una macchina etichettatrice 1, configurata preferibilmente per lavorare con fluido di adesione del tipo acqua e/o fluido con componenti basso adesive.
Detta etichettatrice 1 preferibilmente comprende mezzi di distribuzione 6 di fluido di adesione, configurati per distribuire detto fluido di adesione sul corpo del contenitore 4 e/o su di una corrispondente faccia 30 dell’etichetta 3 lungo sostanzialmente tutta la superficie di applicazione al fine di far aderire l’etichetta 3 al contenitore 4.
Per aiutare l’applicazione dell’etichetta 3 mediante acqua non è possibile utilizzare il dispositivo a spazzole noto per le etichettatrici a colla in quanto, essendo basso il potere adesivo dell’acqua, le spazzole tenderebbero a staccare l’etichetta 3 dal contenitore 4 spostandola dalla corretta posizione.
Pertanto secondo una possibile configurazione, nella macchina 1 i mezzi per l’adesione possono ulteriormente comprendere mezzi di applicazione 800 atti a guidare detta etichetta 3 in modo da disporla in corrispondenza o in vicinanza della superficie di detto contenitore 4, l’una verso l’altro, o viceversa, operanti lungo la sostanzialmente intera estensione della zona in cui una rispettiva faccia 30 di detta etichetta 3 ed il corpo di detto contenitore 4 sono tra loro contraffacciati.
Detta etichettatrice 1 pertanto, combina mezzi per l’adesione al fine dell’applicazione dell’etichetta 3 al contenitore 4; in particolare combina l’utilizzo di mezzi di distribuzione 6 di un fluido di adesione, con l’utilizzo di mezzi di applicazione 800 atti a guidare e mantenere/spingere in posizione sul contenitore 4 detta etichetta 3 durante la fase di applicazione.
Grazie a questa soluzione si ottiene un’etichettatura precisa ed affidabile.
La seconda forma di realizzazione prevede che la macchina 10 per etichettare contenitori 4 mediante un nastro di film 2 continuo opportunamente tagliato in etichette 3, sia configurata per il fissaggio dell’etichetta 3 al contenitore 4 mediante un fluido di adesione atto a far aderire l’etichetta 3 al contenitore 4; detto fluido di adesione comprende, o è costituito da, una colla di tipo degradabile ovverosia atta a mantenere le sue proprietà adesive per un lasso di tempo sufficiente almeno a garantire la funzione di applicazione dell’etichetta 3 al contenitore 4.
Infatti l’utilizzo di una colla di tipo degradabile permette un’adesione sicura dell’etichetta 3 al contenitore 4 e permette di raggiungere cadenze elevate di etichettatura che non si riescono a realizzare con un’etichettatura ad acqua, in quanto l’adesione temporanea realizzata con acqua non è forte e pertanto necessita di un ciclo di applicazione più lento.
In accordo con una caratteristica del presente trovato detta macchina etichettatrice 10 può prevedere mezzi per l’adesione che comprendono mezzi di distribuzione 6 di fluido per distribuire detto fluido di adesione sul lembo iniziale 31 dell’etichetta 3.
In particolare la colla sarà posta sull’etichetta 3 in posizione non interferente con una seconda colla per il fissaggio dell’overlap.
Detti mezzi di distribuzione 6 di fluido sono preferibilmente del tipo a pistola dosatrice 61 configurata per spruzzare la colla sull’etichetta 3 come rappresentato in figura 2a.
La colla viene spruzzata quando l’etichetta avanza trattenuta sul tamburo di trasferimento 8.
Come rappresentato in figura 2a, detta pistola 61 è posizionata tra un dispositivo di taglio 7 ed un dispositivo di fissaggio 5.
Il dispositivo di fissaggio 5 è configurato per il fissaggio dell’overlap, mediante generalmente colla hot-melt.
La pistola dosatrice 61 ha il vantaggio di avere ingombri ridotti e quindi installabile sulla stazione di etichettaggio.
Si intende comunque che quanto sopra descritto ha valore esemplificativo e non limitativo e anche una differente posizione del dispositivo di fissaggio 6 che si rendesse necessaria per ragioni tecniche e/o funzionali, si considera sin da ora rientrante nel medesimo ambito protettivo.
In alternativa, la macchina etichettatrice 10 può prevedere mezzi per l’adesione che comprendono mezzi di distribuzione 6 di fluido configurati per distribuire il fluido di adesione su di una porzione di contenitore 4 atta a ricevere l’etichetta 3.
Detta porzione del contenitore 4 è preferibilmente corrispondente alla zona atta a ricevere l’etichetta 3 ed ulteriormente preferibilmente corrisponde alla zona di applicazione del lembo iniziale 31 dell’etichetta 3. Potrebbe anche essere previsto di distribuire la colla sulla porzione centrale 33. In tal modo non viene distribuita la colla sull’etichetta 3, ma direttamente sul contenitore 4.
Detti mezzi di distribuzione 6 di fluido sono preferibilmente del tipo a rullo dosatore 62 per spalmare la colla sul contenitore 4 come rappresentato in figura 2b.
Pertanto la macchina etichettatrice 10 può prevedere che mezzi di distribuzione 6 siano configurati per cooperare con i mezzi di avanzamento 9 per l’applicazione della colla sul contenitore 4.
I mezzi di distribuzione 6 ed i mezzi di avanzamento 9 del contenitore 4 saranno opportunamente sincronizzati mediante l’unità di comando programmabile che gestisce la macchina 1.
Grazie a questa soluzione, si possono mantenere ingombri ridotti del tamburo di trasferimento 8 attorno al quale saranno disposti almeno il dispositivo di taglio 7 ed il dispositivo di fissaggio 5, oltre alla zona di applicazione etichetta 3 che si interfaccia con i mezzi di avanzamento 9.
Secondo un aspetto del trovato, detta etichettatrice 10 può prevedere di applicare l’etichetta 3 mediante mezzi noti per un tecnico del settore ed già utilizzati nelle macchine etichettatrici a colla note, quali ad esempio tamburo di trasferimento cilindrico 8a, spesso seguito da un dispositivo ad esempio a spazzole atto a premere l’etichetta 3 sul contenitore 4 per garantirne l’adesione e il corretto avvolgimento attorno al contenitore 4.
È anche scopo della presente invenzione quello di consentire una ottimizzazione dell’applicazione dell’etichetta 3 e pertanto una preferita forma di realizzazione dell’etichettatrice 10 prevede che i mezzi per l’adesione ulteriormente comprendono mezzi di applicazione 800 atti a guidare l’etichetta 3 in modo da disporla in corrispondenza o in vicinanza della superficie di detto contenitore 4, l’una verso l’altro, o viceversa, operanti lungo la sostanzialmente intera estensione della zona in cui le rispettive facce 30 di detta etichetta 3 ed il corpo di detto contenitore 4 sono tra loro contraffacciati.
In una formulazione del presente trovato, in entrambe le etichettatrici 1 e 10, detti mezzi di applicazione 800 preferibilmente possono comprendere un tamburo di trasferimento 8 avente particolari caratteristiche costruttive che saranno dettagliatamente descritte nel seguito.
Detta etichettatrice 1 e 10 si differenzia dall’etichettatrici note per la presenza di un tamburo di trasferimento 8 avente conformazione differente dal tamburo cilindrico 8a.
Infatti, soprattutto nelle macchine 1, in cui il fluido di adesione è acqua e/o fluido con componenti basso adesive, la combinazione tra la bassa adesione e l’utilizzo di un tamburo di trasferimento cilindrico 8a in cui la distanza D’ tra la zona di applicazione 80a ed il contenitore 4 è variabile ed elevata, non permette di accompagnare in posizione l’etichetta 3 attorno al contenitore 4 durante l’applicazione.
In accordo con i suddetti scopi, il tamburo di trasferimento 8, secondo l’invenzione, configurato per far avanzare il film 2, è sincronizzato con i mezzi di avanzamento 9 del contenitore 4 mediante una unità di comando programmabile. L’etichettatura può avvenire in verso positivo, come rappresentato in figura 6, o negativo, come rappresentato in figura 6b, dove con positivo si intende che se i mezzi di avanzamento 9 ruotano in un senso, ad esempio, orario, il tamburo 8 ruota in senso opposto e pertanto antiorario; con etichettatura in verso negativo, detto anche in contro velocità, si intende invece che se i mezzi di avanzamento 9 ruotano, ad esempio, in senso orario, il tamburo 8 ruota anch’esso in senso orario. In questo secondo caso, riportato in figura 6b, il tamburo di trasferimento 8 sarà uguale, ma specchiato rispetto a quello utilizzato nel funzionamento in verso positivo.
Detto tamburo di trasferimento 8 è anche configurato per cooperare con un dispositivo di taglio 7 per il taglio del film 2 in etichette 3.
Una volta tagliata l’etichetta 3 il tamburo di trasferimento 8 essendo configurato per ruotare attorno ad un suo asse Z, porta l’etichetta 3 in corrispondenza del contenitore 4 su cui deve essere applicata. Il contenitore 4, movimentato dai mezzi di avanzamento 9, arriva in prossimità del tamburo di trasferimento 8.
Come rappresentato nelle figure 1a, 2a e 2b, il tamburo di trasferimento 8 è ulteriormente configurato per cooperare con un dispositivo di fissaggio 5 configurato per il fissaggio del lembo finale 32 su del lembo iniziale 31 dell’etichetta 3 ovverosia per il fissaggio dell’overlap.
Detto dispositivo di fissaggio 5 è preferibilmente configurato per l’applicazione di una colla sull’etichetta 3.
Il dispositivo di fissaggio 5 applica la colla generalmente di tipo hot-melt, quindi di tipo non degradabile, finalizzata al fissaggio dell’overlap.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il tamburo di trasferimento 8 comprende almeno una zona di applicazione 80 configurata per trattenere e trasferire l’etichetta 3 interfacciandosi con il contenitore 4 durante l’applicazione dell’etichetta 3.
Il tamburo di trasferimento 8 può prevedere più zone di applicazione 80 in funzione della dimensione dei mezzi di avanzamento 9, dal numero di sezioni della giostra 9 che sostiene i contenitori 4.
Detta zona di applicazione 80 comprende preferibilmente un profilo guida etichetta 85.
Una possibile forma di realizzazione prevede che la zona di applicazione 80 ulteriormente comprenda, in corrispondenza del lembo iniziale 31 e del lembo finale 32 dell’etichetta 3, ovverosia in corrispondenza rispettivamente del primo punto di applicazione dell’etichetta 3 al contenitore 4 e del punto di sovrapposizione dell’ovelap, un pattino iniziale 81 e uno finale 82, atti a garantire rispettivamente l’applicazione al contenitore 4 e la chiusura dell’etichetta 3 sull’overlap.
Detti pattini 81, 82 sono preferibilmente realizzati in materiale deformabile, ad esempio gomma.
Una preferita forma di realizzazione prevede che detti pattini 81, 82 siano sporgenti dal profilo guida etichetta 85 che risulta infatti compreso tra detti pattino iniziale 81 e finale 82. La sporgenza di detti pattini 81, 82 definisce un offset H dal profilo guida etichetta 85 preferibilmente variabile e differente tra il pattino iniziale 81 ed il pattino finale 82, tale da farli interferire con il contenitore 4 esercitando la giusta pressione per il posizionamento del primo lembo 31 dell’etichetta 3 al contenitore 4 e per la chiusura del secondo lembo 32.
Detto tamburo di trasferimento 8 prevede che il profilo guida etichetta 85 non si sviluppi secondo una circonferenza avente raggio di curvatura centrato sull’asse di rotazione Z, come accade per il tamburo di trasferimento cilindrico 8a.
Detto profilo guida etichetta 85 infatti, ha conformazione tale da mantenere sostanzialmente costante e minima una distanza D tra detto profilo guida etichetta 85 del tamburo di trasferimento 8 ed il contenitore 4 durante tutto il ciclo di applicazione dell’etichetta 3. Pertanto l’etichetta 3 non si dispone a bandiera, ma il tamburo di trasferimento 8 svolge un’azione volta a guidare e mantenere in posizione l’etichetta 3 durante tutto il ciclo di applicazione sul contenitore 4.
Secondo una preferita forma di realizzazione detta distanza D è di pochi millimetri e preferibilmente minore di 2 millimetri.
Per mantenere minima e costante detta distanza D è ulteriormente previsto che il tamburo di trasferimento 8 ed i mezzi di avanzamento 9 del contenitore 4, siano sincronizzati durante tutto il ciclo di applicazione dell’etichetta 3.
L’utilizzo di detto tamburo di trasferimento 8 come conformato, permette di superare i limiti che si riscontrano con il tamburo cilindrico 8a.
Infatti la distanza D, che rimane sostanzialmente costante e di pochi millimetri durante tutto il ciclo di applicazione, rende possibile garantire che l’etichetta 3 si avvolga nella corretta posizione durante la sua applicazione al contenitore 4 consentendo di aumentare la precisione della sovrapposizione del dell’overlap per la chiusura del secondo lembo 32 sul primo lembo 31 dell’etichetta 3, senza che la colla hot-melt dell’overlap, finisca sulla bottiglia a causa di un overlap troppo corto. Pertanto aumenta l’affidabilità dell’etichettatrice 1, e/o 10.
Infatti tale distanza D minima e costante tra il profilo guida etichetta 85 ed il contenitore 4, guida e spinge in posizione l’etichetta 3 e ne consente l’avvolgimento della stessa a tubo attorno al contenitore 4, anche quando la forza di adesione dell’acqua è minima o quando ad esempio l’etichetta 3 è molto bassa e pertanto con una ridotta superficie di contatto con il contenitore 4.
In figura 6 sono rappresentate le posizioni relative del contenitore 4 sui mezzi di avanzamento 9 e del tamburo di trasferimento 8 durante le fasi di applicazione dell’etichetta 3.
In tale figura 6 è evidenziato l’effetto di accompagnamento, guida e trattenimento in posizione dell’etichetta 3 che il tamburo di trasferimento 8 esercita.
Infatti, in figura 6 sono illustrate le fasi di etichettatura, in cui il primo punto di applicazione dell’etichetta 3 e l’ultimo punto in cui avviene l’incollaggio dell’overlap, sono preferibilmente simmetrici rispetto ad un asse A che congiunge il centro dei mezzi di avanzamento 9 e il centro del tamburo di trasferimento 8.
In figura 6 è evidenziata la distanza D tra il contenitore 4 ed il profilo guida etichetta 85 che rimane sostanzialmente costante sia in prossimità che non di detto asse A.
Al contrario in figura 6a sono rappresentate le posizioni relative del contenitore 4, sui mezzi di avanzamento 9, e del tamburo di trasferimento cilindrico 8a in cui è evidenziato il mancato effetto di accompagnamento guida e trattenimento in posizione dell’etichetta 3.
Una forma di realizzazione preferita del tamburo di trasferimento 8, anche detta con profilo guida etichetta 85 lobato e con pattino iniziale 81 lobato, può comprendere raggi di curvatura differenti:
- un primo raggio R1 avente centro C1 preferibilmente sull’asse di rotazione di rotazione Z del tamburo di trasferimento 8,
- un secondo raggio R2 avente centro C2 che non è posto sull’asse di rotazione Z e pertanto non è coincidente con C1
-preferibilmente un terzo raggio R3 avente centro C3 non coincidente con C1 e C2.
In figura 4 è rappresentata una particolare configurazione di detta forma di realizzazione in cui i centri C2 e C3 coincidono.
Il primo raggio R1 definisce la curvatura di una circonferenza lungo cui si sviluppa una superficie di contrasto 820 del pattino finale 82.
Il secondo raggio R2 definisce la curvatura lungo cui si sviluppa il profilo guida etichetta 85.
Il terzo raggio R3 definisce la curvatura di una circonferenza lungo cui si sviluppa una superficie di contrasto 810 del pattino iniziale 81.
Il primo raggio R1 è preferibilmente minore di R2.
Il secondo raggio R2 è preferibilmente minore di R3.
In altre parole, il luogo dei punti della superficie di contrasto 810 è nel cerchio di raggio R3 di centro C3 e rispetto al centro C1 a distanza inferiore rispetto al raggio R1.
Ulteriormente il luogo dei punti del profilo guida etichetta 85 è nel cerchio di raggio R2 di centro C2 e rispetto al centro C1 a distanza inferiore rispetto al luogo dei punti della superficie di contrasto 810.
In particolare come evidenziato in figura 4, detta forma di realizzazione può prevedere che almeno il secondo e terzo raggio R2, R3 non siano costanti, ma siano il punto partenza di due curve non necessariamente circonferenziali, ma più generalmente due spline lungo cui si sviluppa rispettivamente il profilo guida etichetta 85 e la superficie di contrasto 810 del pattino iniziale 81.
In tal modo viene migliorato il fatto di mantenere costante e minima la distanza lungo tutta la lunghezza del pattino iniziale 81.
Si dice pertanto che in questa configurazione il profilo guida etichetta 85 è lobato ed anche il pattino iniziale 81 è lobato.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione può prevedere che anche il primo raggio R1 non sia costante, ma sia il punto partenza di una curva non necessariamente circonferenziale, ma più generalmente una spline lungo cui si sviluppa la superficie di contrasto 820 del pattino finale 82.
In accordo con un aspetto della invenzione in detta forma di realizzazione la superficie di contrasto 810 e/o 820 dei rispettivi pattini iniziale e finale 81, 82 può prevedere un invito per raccordarsi con il profilo guida etichetta 85.
Grazie a questa soluzione, è ulteriormente garantita la funzione del tamburo di trasferimento 8 di accompagnare guidare e trattenere/spingere l’etichetta 3 nella corretta posizione sul contenitore 4 durante tutta la fase di applicazione.
L’etichettatrice 1 e/o 10, pertanto prevede che l’adesione dell’etichetta 3 sul contenitore 4 sia garantita non soltanto dalla pressione esercitata dal pattino iniziale 81 sul lembo iniziale 31, ma l’adesione sia ulteriormente garantita andando ad accompagnare e guidare la porzione centrale 33 dell’etichetta 3, che pertanto aderisce al contenitore 4 non solo grazie al potere adesivo dell’acqua, ma anche e soprattutto grazie all’ausilio del profilo guida etichetta 85 del tamburo di trasferimento 8.
Inoltre l’utilizzo del tamburo di trasferimento 8, con le caratteristiche costruttive sopra descritte, contribuisce alla corretta adesione e applicazione dell’etichetta 3 al contenitore 4 non solo in corrispondenza del pattino iniziale 81, ma anche lungo tutto il profilo guida etichetta 85.
Infatti la possibilità di guidare l’etichetta 3 durante l’applicazione al contenitore 4 mediante il tamburo di trasferimento 8, riduce i problemi di distacco che si possono verificare con l’uso di un tradizionale tamburo di trasferimento cilindrico 8a.
In tal modo si riesce a realizzare un’etichettatrice 1 con fluido di adesione ad esempio acqua e/o fluido con componenti basso adesive, che riesce a raggiungere elevate affidabilità di applicazione dell’etichetta 3.
Ugualmente si riesce a realizzare un’etichettatrice 10 con fluido di adesione, ad esempio colla degradabile, che riesce a raggiungere elevate velocità di applicazione dell’etichetta 3.
Il risultato dell’etichettatura del tipo che si ottiene con l’etichettatrice 1 e/o 10 oggetto del presente trovato consente un risultato funzionale per il riciclo del contenitore 4, dal quale l’etichetta 3 risulta facilmente staccabile, senza lasciare detto contenitore 4 contaminato dalla colla.
Inoltre la prima forma di realizzazione rappresentata dall’etichettatrice 1 consente di ottenere un’etichettatrice 1 ad acqua con elevata l’affidabilità di applicazione dell’etichettata senza porre limiti all’utilizzo di etichette aventi altezze ridotte. Con la seconda forma di realizzazione rappresentata dall’etichettatrice 10 si riescono a raggiungere elevate cadenze paragonabili con le cadenze di etichettartici che utilizzano colle tradizionali per far aderire l’etichetta 3 al contenitore 4 dove la cadenza può essere di circa 40/50000 contenitori/ora e oltre.
Infatti la possibilità di fissare saldamente anche se in modo temporaneo l’etichetta 3 al contenitore 4 mediante la colla, garantisce una buona adesione dell’etichetta 3, durante la fase di applicazione.
In questo modo oltre ad aumentare la velocità di produzione non ci sono limiti all’utilizzo di etichette aventi altezze ridotte.
È anche scopo della presente invenzione quello di fornire un metodo per etichettare contenitori 4 mediante un nastro di film 2 preferibilmente continuo opportunamente tagliato in etichette 3 che prevede le seguenti fasi:
a) distribuire fluido di adesione sulla superficie del contenitore 4 su cui va applicata l’etichetta 3 e/o sulla superficie dell’etichetta 3 stessa;
b) trasferire l’etichetta 3 sul contenitore 4 mediante mezzi di applicazione 800, in modo che venga guidata e mantenuta in posizione l’etichetta 3 e/o il contenitore 4 l’una verso l’altro, o viceversa, operanti lungo la sostanzialmente intera estensione della zona in cui la rispettiva faccia (30) di detta etichetta 3 ed il corpo di detto contenitore 4 sono tra loro contraffacciati;
c) un’ulteriore possibile fase è quella di sovrapporre e fissare il lembo finale 32 sul lembo iniziale 31 dell’etichetta 3.
Detto metodo di etichettatura, può prevedere di far precedere a detta fase c) una ulteriore fase atta a distribuire uno strato di colla sul lembo finale 32 per il suo fissaggio sul lembo iniziale 31 dell’etichetta 3.
I mezzi di applicazione 800, utilizzati in detto metodo di etichettatura, possono comprendere il tamburo di trasferimento 8 secondo la forma costruttiva sopra descritta.
Pertanto la macchina etichettatrice 1 e/o 10, funzionante secondo il metodo sopra descritto o realizzata nelle forme di realizzazione previste, consente di raggiungere elevate affidabilità e velocità di etichettaggio.
Ulteriormente in questo modo oltre ad aumentare l’affidabilità e la velocità di produzione, non ci sono limiti all’utilizzo di etichette aventi altezze ridotte.
Forma oggetto del trovato anche il metodo di etichettatura per etichettare contenitori 4 mediante un nastro di film 2 continuo opportunamente tagliato in etichette 3, in cui si prevede di fissare l’etichetta 3 al contenitore 4 mediante un fluido di adesione atto a far aderire l’etichetta 3 al contenitore 4, caratterizzato dal fatto che come fluido di adesione si utilizza un fluido di tipo dissolvibile entro un tempo determinato sufficiente a garantire la funzione di applicazione dell’etichetta 3 al contenitore 4, e/o rimovibile attraverso l’impiego di appositi mezzi di rimozione.
Forma ulteriormente oggetto del trovato anche un articolo del tipo contenitore 4 in particolare un contenitore 4 con etichetta 3 in cui il fissaggio dell’etichetta 3 al contenitore 4 avviene mediante un fluido di adesione di tipo dissolvibile entro un tempo determinato sufficiente a garantire la funzione di applicazione dell’etichetta 3 al contenitore 4, e/o rimovibile attraverso l’impiego di appositi mezzi di rimozione.
Grazie a questa soluzione è possibile realizzare un contenitore 4 etichettato che semplifica e consente il completo riciclo del contenitore 4 stesso.
In accordo con i suddetti scopi ovverosia consentire il completo riciclo del contenitore 4, l'invenzione si riferisce ulteriormente ad un metodo di trattamento per il riciclo del contenitore 4, etichettato come sopra descritto, che prevede:
- Lavaggio del contenitore 4 mediante liquido preferibilmente acqua atta a disattivare il fluido di adesione per il distacco dell’etichetta 3 dal contenitore 4;
Ulteriormente detto metodo può prevedere le fasi di:
- Taglio dell’etichetta 3
- Separazione dell’etichetta 3 dal contenitore 4.
Grazie al lavaggio del contenitore 4 l’eventuale residuo di componenti adesive del fluido di adesione viene ulteriormente disattivato/eliminato.
Ugualmente forma oggetto dell’invenzione il relativo impianto per il trattamento di riciclo del contenitore 4, etichettato come descritto sopra, che comprende dispositivi configurati per bagnare i contenitori 4 mediante liquido preferibilmente acqua atta a disattivare il fluido di adesione per il distacco dell’etichetta 3 dal contenitore 4 e comprendente dispositivi di taglio configurati per il taglio dell’etichetta 3 e per attuare la separazione dell’etichetta 3 dal contenitore 4.
Si intende comunque che quanto sopra descritto ha valore esemplificativo e non limitativo, pertanto eventuali varianti di dettaglio che si rendessero necessarie per ragioni tecniche e/o funzionali, si considerano sin da ora rientranti nel medesimo ambito protettivo definito dalle sottoriportate rivendicazioni.

Claims (34)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina etichettatrice (1,10) per etichettare contenitori (4) mediante un nastro di film (2) continuo opportunamente tagliato in etichette (3), configurato per il fissaggio dell’etichetta (3) al contenitore (4) mediante un fluido di adesione atto a far aderire l’etichetta (3) al contenitore (4), caratterizzata dal fatto che detto fluido di adesione è di tipo dissolvibile entro un tempo determinato sufficiente a garantire la funzione di applicazione dell’etichetta (3) al contenitore (4), e/o rimovibile attraverso l’impiego di appositi mezzi di rimozione.
  2. 2. Macchina etichettatrice (1) secondo la rivendicazione 1 o la parte precaratterizzante della rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il fluido di adesione comprende, o è costituito da acqua.
  3. 3. Macchina etichettatrice (10) secondo una delle rivendicazioni precedenti o la parte precaratterizzante della rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il fluido di adesione comprende, o è costituito da, una colla di tipo degradabile.
  4. 4. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti o la parte precaratterizzante della rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il fluido di adesione comprende, o è costituito e/o da un fluido con componenti basso adesive.
  5. 5. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti o secondo la parte precaratterizzante della rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che comprende dei mezzi per l’adesione dell’etichetta (3) al contenitore (4) comprendenti mezzi di distribuzione (6) di fluido per distribuire detto fluido di adesione.
  6. 6. Macchina etichettatrice secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di distribuzione (6) sono configurati per distribuire il fluido di adesione sul corpo del contenitore (4) e/o su di una corrispondente faccia (30) dell’etichetta (3) lungo sostanzialmente tutta la superficie di applicazione al fine di far aderire l’etichetta (3) al contenitore (4).
  7. 7. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni 5 e 6, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di distribuzione (6) di fluido sono configurati per distribuire detto fluido di adesione sul lembo iniziale (31) dell’etichetta (3).
  8. 8. Macchina etichettatrice secondo la rivendicazione 7, in cui i mezzi di distribuzione (6) di fluido sono del tipo a pistola dosatrice (61) configurata per spruzzare la colla sull’etichetta (3).
  9. 9. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni 5 e 6, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di distribuzione (6) di fluido sono configurati per distribuire detto fluido di adesione su di una porzione di contenitore (4) atta a ricevere l’etichetta (3).
  10. 10. Macchina etichettatrice secondo la rivendicazione 9, in cui i mezzi di distribuzione (6) di fluido sono del tipo a rullo dosatore (62) per spalmare la colla sul contenitore (4).
  11. 11. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti o secondo la parte precaratterizzante della rivendicazione 1, in cui i mezzi per l’adesione dell’etichetta (3) al contenitore (4), comprendono mezzi di applicazione (800) atti a guidare detta etichetta (3) in modo da disporla in corrispondenza o in vicinanza della superficie di detto contenitore (4) l’una verso l’altro, operanti lungo la sostanzialmente intera estensione della zona in cui le rispettive facce (30) di detta etichetta (3) ed il corpo di detto contenitore (4) sono tra loro contraffacciati.
  12. 12. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti o secondo la parte precaratterizzante della rivendicazione 1, in cui i mezzi di applicazione (800) comprendono un tamburo di trasferimento (8), rotante attorno ad un asse (Z), che prevede almeno una zona di applicazione (80) configurata per trattenere l’etichetta (3) ed applicarla sul contenitore (4), detta zona di applicazione (80) a sua volta comprendente un profilo guida etichetta (85) su cui appoggia l’etichetta (3) conformato in modo da mantenere sostanzialmente costante una distanza (D) tra il contenitore (4) ed il profilo guida etichetta (85), durante tutto il ciclo di applicazione.
  13. 13. Macchina etichettatrice secondo la rivendicazione 12, in cui detta distanza (D) tra il profilo guida etichetta (85) ed il contenitore (4) è di pochi millimetri e preferibilmente minore di 2 millimetri, durante il ciclo di applicazione dell’etichetta (3).
  14. 14. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di avanzamento (9) del contenitore (4) che operano in modo sincronizzato con la rotazione del tamburo di trasferimento (8) attorno all’asse (Z) durante l’applicazione dell’etichetta (3) al contenitore (4).
  15. 15. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il tamburo di trasferimento (8) può prevedere più zone di applicazione (80) in funzione del numero di etichette da applicare, della dimensione dei mezzi di avanzamento (9).
  16. 16. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui la zona di applicazione (80) ulteriormente comprende un pattino iniziale (81) e uno finale (82) posti alle due estremità del profilo guida etichetta (85), configurati per trattenere in appoggio rispettivamente un lembo iniziale (31) ed un lembo finale (32) dell’etichetta (3), essendo posti in corrispondenza del primo punto di applicazione dell’etichetta (3) al contenitore (4) e del punto di sovrapposizione dell’overlap.
  17. 17. Macchina etichettatrice secondo la rivendicazione 16, in cui detti pattini (81, 82) sono realizzati in materiale deformabile e/o sono sporgenti dal profilo guida etichetta (85) di un offset (H) variabile tale da interferire con il contenitore (4) per esercitare la giusta pressione rispettivamente per l’applicazione del lembo iniziale (31) dell’etichetta (3) al contenitore (4) e per la chiusura dell’etichetta (3) mediante il fissaggio del lembo finale (32) sul lembo iniziale (31).
  18. 18. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni 16 e 17, in cui il pattino iniziale (81) e/o finale (82) comprendono una rispettiva superficie di contrasto (810, 820) che segue la curvatura di una circonferenza definita da un primo raggio (R1) che ha centro (C1) posto sull’asse di rotazione (Z) del tamburo di trasferimento (8).
  19. 19. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il profilo guida etichetta (85), segue la curvatura di una circonferenza definita da un secondo raggio (R2) con centro (C2) che non è posto sull’asse di rotazione (Z).
  20. 20. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo raggio (R1) è minore del secondo raggio (R2).
  21. 21. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il profilo guida etichetta (85) segue la curvatura di una spline, con raggio e centro variabile configurata per mantenere costante e minima la distanza (D) tra porzione di profilo guida etichetta (85) ed il contenitore (4) durante l’applicazione dell’etichetta (3).
  22. 22. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui la superficie di contrasto (810) del pattino iniziale (81) segue la curvatura di una circonferenza definita da un terzo raggio (R3) con centro (C3) che non è posto sull’asse di rotazione (Z).
  23. 23. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il centro (C3) coincide con (C2).
  24. 24. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il secondo raggio (R2) è minore del terzo raggio (R3).
  25. 25. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui la superficie di contrasto (810) del pattino iniziale (81) e/o la superficie di contrasto (820) del pattino finale (82) segue la curvatura di una spline, con raggio e centro variabile configurata per mantenere costante e minima la distanza (D) tra la superficie di contrasto (810) e/o (820) ed il contenitore (4) durante l’applicazione del lembo iniziale (31) e/o del lembo finale (32) dell’etichetta (3).
  26. 26. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui la superficie di contrasto (810) del pattino iniziale (81) e/o la superficie di contrasto (820) del pattino finale (82) prevede un invito per raccordarsi con il profilo guida etichetta (85).
  27. 27. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il fissaggio dell’etichetta (3) al contenitore (4) avviene prima del fissaggio di un lembo finale (32) su di un lembo iniziale (31) dell’etichetta (3).
  28. 28. Macchina etichettatrice secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il fissaggio del lembo finale (32) sul lembo iniziale (31) dell’etichetta (3), avviene mediante un secondo dispositivo di fissaggio (5) atto a distribuire una colla su detto lembo finale (32).
  29. 29. Macchina etichettatrice secondo la rivendicazione 28, in cui secondo dispositivo di fissaggio (5) è alimentato mediante una colla di tipo hot-melt.
  30. 30. Tamburo di trasferimento (8) realizzato secondo una delle rivendicazioni da 12 a 26.
  31. 31. Metodo di etichettatura per etichettare contenitori (4) mediante un nastro di film (2) continuo opportunamente tagliato in etichette (3), in cui si prevede di fissare l’etichetta (3) al contenitore (4) mediante un fluido di adesione atto a far aderire l’etichetta (3) al contenitore (4), caratterizzato dal fatto che come fluido di adesione si utilizza un fluido di tipo dissolvibile entro un tempo determinato sufficiente a garantire la funzione di applicazione dell’etichetta (3) al contenitore (4), e/o rimovibile attraverso l’impiego di appositi mezzi di rimozione.
  32. 32. Articolo del tipo contenitore (4) in particolare un contenitore (4) con etichetta (3) in cui il fissaggio dell’etichetta (3) al contenitore (4) avviene mediante un fluido di adesione di tipo dissolvibile entro un tempo determinato sufficiente a garantire la funzione di applicazione dell’etichetta (3) al contenitore (4), e/o rimovibile attraverso l’impiego di appositi mezzi di rimozione.
  33. 33. Metodo di trattamento per il riciclo del contenitore (4) con etichetta (3), in cui il fissaggio dell’etichetta (3) al contenitore (4) avviene mediante un fluido di adesione di tipo dissolvibile entro un tempo determinato sufficiente a garantire la funzione di applicazione dell’etichetta (3) al contenitore (4), e/o rimovibile attraverso l’impiego di appositi mezzi di rimozione, detto metodo che prevede: - Lavaggio del contenitore (4) mediante liquido preferibilmente acqua atta a rimuovere e/o disattivare il fluido di adesione per il distacco dell’etichetta (3) dal contenitore (4) .
  34. 34. Metodo di trattamento per il riciclo del contenitore (4) etichettato secondo la rivendicazione 33 che prevede: - Taglio dell’etichetta (3) - Separazione dell’etichetta (3) dal contenitore (4).
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