IT201800020854A1 - Dispositivo di contenimento per una macchina di trattamento, in particolare lavaggio e/o sterilizzazione, di prodotti sfusi - Google Patents

Dispositivo di contenimento per una macchina di trattamento, in particolare lavaggio e/o sterilizzazione, di prodotti sfusi Download PDF

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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"DISPOSITIVO DI CONTENIMENTO PER UNA MACCHINA DI TRATTAMENTO, IN PARTICOLARE LAVAGGIO E/O STERILIZZAZIONE, DI PRODOTTI SFUSI"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un dispositivo di contenimento per una macchina di trattamento, in particolare lavaggio e/o sterilizzazione, di prodotti sfusi ed utilizzabile, ad esempio, in ambito farmaceutico, ospedaliero, alimentare, oppure in ambito industriale nella produzione degli stessi prodotti sfusi.
Tali prodotti sfusi possono essere, ad esempio, tappi di chiusura di provette per analisi di laboratorio, tappi di chiusura per fialette di farmaci, oppure piccoli strumenti od oggetti utilizzati nelle sale operatorie o nei laboratori.
Il presente trovato si riferisce anche una macchina di trattamento, ad esempio lavaggio e/o sterilizzazione, di prodotti sfusi comprendente tale dispositivo di contenimento.
STATO DELLA TECNICA
È nota la necessità in ambiti quali l’ambito farmaceutico, ospedaliero, o altri, ad esempio quello alimentare, di trattare, come ad esempio lavare e/o sterilizzare, prodotti sfusi in macchine di lavaggio e/o sterilizzazione provviste di una camera di trattamento stagna, delimitata da pareti, nella quale un tamburo rotante riceve i prodotti da trattare da un lato di carico, ne effettua il lavaggio e/o la sterilizzazione durante un ciclo di trattamento, e li scarica da un lato di scarico, ove generalmente vengono confezionati in confezioni sterili.
I tamburi rotanti di queste macchine sono partizionati mediante una molteplicità di dispositivi di contenimento, quali ad esempio settori angolari di contenimento, ciascuno atto a contenere, ad ogni ciclo operativo, una voluta quantità di prodotti sfusi da trattare. Tali dispositivi di contenimento sono normalmente in forma di cestelli, in modo da garantire un efficace trattamento di lavaggio e/o sterilizzazione.
Tra i prodotti sfusi che sono normalmente trattati si possono, ad esempio, prevedere tappi per la chiusura di provette destinate a contenere sostanze da sottoporre ad analisi di laboratorio, tappi di chiusura per fialette di farmaci o generalmente per contenitori di medicinali, oppure piccoli strumenti od oggetti utilizzati nelle sale operatorie o nei laboratori. I materiali con cui possono essere realizzati sono a titolo di esempio, gomma, plastica, materiali polimerici, metalli o leghe metalliche.
I prodotti sfusi da trattare vengono caricati, attraverso una prima apertura provvista di sportello ed in modo manuale e/o automatico dei dispositivi di contenimento per effettuarne il trattamento, ad esempio il lavaggio e/o la sterilizzazione. Una volta che i prodotti sfusi hanno terminato il trattamento vengono scaricati attraverso una seconda apertura, comunicante ad esempio con una valvola di scarico.
Tali dispositivi di contenimento sono realizzati normalmente in materiale metallico e comprendono generalmente un corpo di contenimento provvisto internamente di un vano di trattamento, che presenta un’apertura di carico/scarico ed un gruppo di chiusura, mobile selettivamente tra una condizione aperta, in cui consente il passaggio attraverso l’apertura di carico/scarico per il carico e/o lo scarico dei prodotti sfusi nel/dal vano di trattamento, ed una condizione chiusa, in cui impedisce il passaggio attraverso l’apertura di carico/scarico.
Tale gruppo di chiusura normalmente comprende uno sportello incernierato al corpo di contenimento e comprende altresì diversi elementi, anch’essi in materiale metallico, che sono soggetti a strisciamenti mediante movimento reciproco, ad esempio di scorrimento o di rotazione, oppure che possono venire a contatto gli uni con gli altri, ad esempio mediante urti, o anche che possono venire a contatto con elementi metallici esterni al dispositivo di contenimento stesso, ad esempio attuatori di azionamento del gruppo di chiusura. Tali elementi soggetti a urti e/o scorrimenti possono essere ad esempio cerniere di rotazione, parti reciprocamente scorrevoli, parti di snodo, elementi di battuta, o altro.
Il dispositivo di contenimento prevede quindi, in generale, una pluralità di elementi metallici soggetti a urti e/o a strisciamenti, ad esempio rotazione, scorrimento, o altro, che possono, indesideratamente ed a causa di tali fenomeni di urto e/o strisciamenti a cui sono sottoposti, rilasciare particelle metalliche che rischiano di contaminare i prodotti sfusi da sterilizzare situati all’ interno del dispositivo di contenimento.
La presenza di tali elementi metallici soggetti a urti e/o strisciamenti che a causa di contatti o sfregamenti reciproci possono rilasciare materiale, in particolare particelle metalliche, rappresenta naturalmente un inconveniente negli attuali dispositivi di contenimento.
Altre limitazioni e svantaggi di soluzioni e tecnologie convenzionali saranno chiare ad una persona esperta del ramo a seguito della lettura della rimanente parte della presente descrizione con riferimento ai disegni ed alla descrizione delle forme di realizzazione che seguono, sebbene si intenda che la descrizione dello stato della tecnica correlato alla presente descrizione non debba essere considerata un’ammissione che quanto qui descritto sia già noto dallo stato della tecnica anteriore.
Esiste pertanto la necessità di perfezionare un dispositivo di contenimento per una macchina di trattamento, in particolare lavaggio e/o sterilizzazione, di prodotti sfusi che possa superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica nota.
Uno scopo del presente trovato è la realizzazione di un dispositivo di contenimento per una macchina di trattamento, in particolare lavaggio e/o sterilizzazione, di prodotti sfusi che eviti o almeno limiti l indesiderato rilascio di materiale, in particolare particelle metalliche, dovuto al contatto o strisciamento di elementi soggetti a urti e/o strisciamenti che sono previsti in particolare nel gruppo di chiusura del dispositivo di contenimento.
Un ulteriore scopo del presente trovato è la realizzazione di un dispositivo di contenimento per una macchina di trattamento, in particolare lavaggio e/o sterilizzazione, di prodotti sfusi che sia provvisto di elementi soggetti a urti e/o strisciamenti che possano resistere in modo ottimale anche a condizioni di trattamento che richiedono specifiche condizioni termiche, o termo-igrometriche, dovute al calore e/o vapore ad una voluta temperatura, e/o a specifiche condizioni chimiche. Si tenga presente, ad esempio, che in una macchina di sterilizzazione si possono raggiungere temperature anche di 140°C durante la fase di sterilizzazione e di 120°C durante la fase di asciugatura.
Un ulteriore scopo del presente trovato è la realizzazione di una macchina di trattamento in particolare lavaggio e/o sterilizzazione, di prodotti sfusi che sia provvista di una serie di dispositivi di contenimento che evitino o almeno limitino il rilascio di particelle metalliche e che sia resistente alle condizioni volute di trattamento.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, un oggetto del trovato è un dispositivo di contenimento per una macchina per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi, comprendente:
un corpo di contenimento dei prodotti sfusi provvisto di un’apertura di carico/scarico;
un gruppo di chiusura comprendente almeno uno sportello mobile selettivamente tra una condizione aperta, in cui consente il passaggio attraverso l’apertura di carico/scarico per il carico e/o lo scarico dei prodotti sfusi nel/dal corpo di contenimento, ed una condizione chiusa, in cui impedisce il passaggio attraverso l’apertura di carico/scarico.
In forme di realizzazione del trovato, tale gruppo di chiusura comprende uno o più elementi soggetti a urti e/o strisciamenti, conseguenti a rotazioni, scorrimenti o altro, che almeno esternamente vengono realizzati mediante un materiale polimerico avente almeno una resilienza ed una resistenza meccanica tali da rimanere integro anche in seguito a tali urti e/o strisciamenti, evitando indesiderati rilasci di materiale generati da contatto di strisciamento e/o urto di detti uno o più elementi nel dispositivo di contenimento e quindi su tali prodotti sfusi.
Vantaggiosamente, mediante l’utilizzo di tale materiale polimerico di cui sono almeno esternamente costituiti tale elementi soggetti a urti e/o strisciamenti, viene evitato o almeno fortemente limitato il rilascio di materiale, in particolare particelle metalliche, dovuto all’ interazione di tali elementi soggetti a urti e/o strisciamenti con altre parti del dispositivo di contenimento o anche con elementi esterni al dispositivo di contenimento. Tali uno o più elementi soggetti a urti e/o strisciamenti sono preferibilmente realizzati, almeno esternamente, mediante un materiale polimerico avente: resistenza meccanica almeno 90 Mpa; resilienza almeno 6 KJ/m<2>; temperatura distorsione superiore a 140°C; assorbimento d'acqua prossimo allo zero.
In particolare, un materiale polimerico particolarmente adatto e con il quale possono essere realizzati tali uno o più elementi soggetti a urti e/o frizioni è PEEK (polietere etere chetone) provvisto delle seguenti proprietà medie: resistenza meccanica circa 96 Mpa; resilienza circa 7 KJ/m<2>; temperatura distorsione maggiore di circa 155°C; assorbimento d'acqua circa 0.5%.
Un altro materiale polimerico con il quale possono essere realizzati tali uno o più elementi soggetti a urti e/o frizioni è PVDF (polivinilidenfluoruro) o simile.
Un elemento soggetto ad urto e che può essere realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è almeno una parte di battuta del coperchio durante la fase di chiusura.
Un elemento soggetto a urto e che può essere realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è una parte di battuta del gruppo di chiusura contro un primo piolo sporgente lateralmente dal corpo di contenimento.
Un elemento soggetto a urto e che può essere realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è un perno, sporgente lateralmente dal gruppo di chiusura, configurato per cooperare con un attuatore di azionamento di tale gruppo di chiusura.
Un elemento soggetto a strisciamento per scorrimento e ad urto, in fase di chiusura dello sportello, contro un secondo piolo sporgente lateralmente dal corpo di contenimento e che può essere realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è un’asta del gruppo di chiusura scorrevole all’ interno di un ulteriore elemento soggetto a strisciamento per rotazione e all’interno di un elemento elastico di richiamo.
Il suddetto elemento soggetto a strisciamento per rotazione può essere realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico ed è configurato per ruotare attorno ad un perno fissato lateralmente al gruppo di chiusura.
Un elemento soggetto a strisciamento per rotazione e che viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è almeno una boccola posizionata ai lati di un perno di rotazione dello sportello.
Un elemento soggetto a strisciamento per rotazione e che può essere realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è una parte di snodo del gruppo di chiusura.
Tali uno o più elementi soggetti a urti e/o strisciamenti possono prevedere una parte interna in acciaio o altro materiale metallico, ed un parte esterna in tale materiale polimerico.
Tali uno o più elementi soggetti a urti e/o strisciamenti hanno uno spessore che può variare tra circa 2 mm e circa 10 mm.
Un ulteriore oggetto del trovato è una macchina di trattamento per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi, provvista di una camera di trattamento al cui interno è girevolmente alloggiato un tamburo rotante comprendente una pluralità di dispositivi di contenimento di prodotti sfusi. Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi della presente divulgazione saranno meglio compresi con riferimento alla seguente descrizione, alle tavole di disegno e alle annesse rivendicazioni. Le tavole di disegno, che sono integrate e facenti parte della presente descrizione, illustrano alcune forme di realizzazione del presente oggetto e, unitamente alla descrizione, si propongono di descrivere i principi della divulgazione. I vari aspetti e caratteristiche descritte nella presente descrizione possono essere applicati individualmente, dove possibile. Questi aspetti individuali, ad esempio aspetti e caratteristiche presenti nella descrizione oppure nelle rivendicazioni dipendenti allegate, possono essere oggetto di domande divisionali.
Si fa notare che qualsiasi aspetto o caratteristica che si trovi essere già nota durante la procedura di brevettazione si intende non essere rivendicata ed essere l’oggetto di un disclaimer.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui: - la fig. 1 è una vista in assonometria di un dispositivo di contenimento, secondo il trovato, per una macchina di trattamento, in particolare lavaggio e/o sterilizzazione;
- la fig. 2 è un’ulteriore vista in assonometria del presente dispositivo di contenimento;
- la fig. 3 è un’ulteriore vista in assonometria del presente dispositivo di contenimento;
- la fig. 4 è una vista in assonometria ed in scala maggiore di una parte del presente dispositivo di contenimento;
- la fig. 5 è una vista in assonometria ed in scala maggiore di un’altra parte del presente dispositivo di contenimento;
- la fig. 6 è una vista in sezione della parte di fig. 5 del presente dispositivo di contenimento;
- la fig. 7 è una vista schematica in sezione trasversale di uno degli elementi soggetti a urti e/o strisciamenti del presente dispositivo di contenimento; - la fig. 8 è un’ulteriore vista schematica in sezione trasversale di uno degli elementi soggetti a urti e/o strisciamenti del presente dispositivo di contenimento;
- la fig. 9 è una vista laterale e parzialmente in sezione di una macchina di trattamento in particolare lavaggio e/o sterilizzazione, di prodotti sfusi secondo il trovato in una condizione operativa;
- la fig. 10 è un’ulteriore vista laterale e parzialmente in sezione della macchina di trattamento in particolare lavaggio e/o sterilizzazione, di prodotti sfusi di fig. 9.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
Prima di descrivere le forme di realizzazione, si chiarisce, inoltre, che la presente descrizione non è limitata nella sua applicazione ai dettagli costruttivi e di disposizione dei componenti come descritti nella seguente descrizione utilizzando le figure allegate. La presente descrizione può prevedere altre forme di realizzazione ed essere realizzata o messa in pratica in altri svariati modi. Inoltre, si chiarisce che la fraseologia e terminologia qui utilizzata è a fini descrittivi e non deve essere considerata come limitante.
Con riferimento ai disegni allegati, in particolare alla fig. 1 degli stessi, un dispositivo di contenimento 10 di prodotti sfusi, secondo il trovato, comprende un corpo di contenimento 11, o cestello, provvisto internamente di un vano di trattamento Ila e di un’apertura di carico/scarico 12 che consente di caricare o scaricare i prodotti sfusi nel vano di trattamento Ila. Il dispositivo di contenimento 10 comprende, inoltre, un gruppo di chiusura 13 comprendente almeno uno sportello 14, o porta, mobile selettivamente tra una condizione aperta (fig. 3), in cui consente il passaggio attraverso l’apertura di carico/scarico 12 per il carico e/o lo scarico dei prodotti sfusi, ed una condizione chiusa (fig. 1-2), in cui impedisce il passaggio attraverso l’apertura di carico/scarico 12.
Come si può osservare, il corpo di contenimento 11 e lo sportello 14 del gruppo di chiusura 13 sono forati, permettendo l’ingresso e la fuoriuscita di eventuali liquidi o miscele, utilizzati durante il trattamento dei prodotti sfusi, nel/dal dispositivo di contenimento 10, in modo da prevenire ed evitare effetti di stagnazione.
Lo sportello 14 è sagomato di forma e dimensioni coniugate a quelle dell’apertura di carico/scarico 12.
Lo sportello 14 può essere incernierato al corpo di contenimento 11, ad esempio mediante un perno 15, girevole rispetto a quest’ultimo per chiudere, e mantenere chiusa, l’apertura di carico/scarico 12, durante il trattamento di lavaggio e/o sterilizzazione, e per mantenere invece aperta la stessa apertura di carico/scarico 12 durante le fasi di carico e di scarico dei prodotti sfusi.
Il suddetto gruppo di chiusura 13 può comprendere ad esempio esemplificativamente due assiemi di apertura/chiusura 17 disposti ai lati contrapposti dell’apertura di carico/scarico 12.
Gli assiemi di apertura/chiusura 17 sono entrambi collegati allo sportello 14 per fargli assumere selettivamente le suddette posizione di chiusura, nella quale lo sportello 14 copre l’apertura di carico/scarico 12, e posizione di apertura, nella quale lo sportello 14 è aperto, liberando l’apertura di carico/scarico 12.
Il corpo di contenimento 11 e il gruppo di chiusura 13 possono essere realizzati almeno in parte in acciaio, o altro materiale metallico adatto per applicazioni sanitarie, cioè compatibile ad entrare in contatto con l’ambiente di processo, in particolare di lavaggio e/o sterilizzazione, nel quale viene utilizzato il presente dispositivo di contenimento 10.
Il gruppo di chiusura 13 comprende uno o più elementi 18, 19, 2021, 22, 23 e 24 soggetti a urti e/o strisciamenti, conseguenti a rotazioni, scorrimenti o altro, che almeno esternamente vengono realizzati mediante un materiale polimerico avente almeno una resilienza ed una resistenza meccanica tali da rimanere integro anche in seguito a detti urti e/o strisciamenti, evitando indesiderati rilasci di materiale generati da contatto di strisciamento e/o urto di detti uno o più elementi 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24 nel dispositivo di contenimento e quindi su detti prodotti sfusi.
In particolare, detti uno o più elementi 18, 19, 2021, 22, 23 e 24 soggetti a urti e/o strisciamenti sono realizzati almeno esternamente mediante un materiale polimerico avente: resistenza meccanica almeno 90 Mpa; resilienza almeno 6 KJ/m<2>; temperatura distorsione superiore a 140°C; e assorbimento d'acqua prossimo allo zero. Inoltre tale materiale polimerico è certificato a norme FDA USP 6.
Un materiale polimerico che si rivela particolarmente performante ed adatto agli utilizzi del presente dispositivo di contenimento 10 è il PEEK (polietere etere chetone) che è provvisto delle seguenti proprietà medie: resistenza meccanica circa 96 Mpa; resilienza circa 7 KJ/m<2>; temperatura distorsione maggiore di circa 155°C; assorbimento d'acqua circa 0.5%.
Un altro materiale polimerico che si è rivelato efficace per gli utilizzi del presente dispositivo di contenimento 10 è il P VDF (polivinilidenfluoruro) o simile.
Un elemento 18 soggetto ad urto e che viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è la parte di battuta dello sportello 14 durante la fase di chiusura, si veda in particolare fig. 5-6. Normalmente verranno previsti due elementi 18 su ciascun lato dell’apertura di carico/scarico 12.
In accordo con varianti realizzative, l’elemento 18 può comprendere almeno un elemento cilindrico 44 realizzato almeno esternamente in materiale polimerico e vincolato allo sportello 14 tramite un anello di bloccaggio 45.
Tale elemento cilindrico 44 può essere provvisto di almeno una estremità terminale 46 realizzata almeno esternamente in materiale polimerico e sporgente dallo sportello 14. In particolare, tale estremità terminale 46 è idonea ad andare in battuta contro il dispositivo di contenimento 11, in prossimità dell’apertura di carico/scarico 12, durante la fase di chiusura del suddetto sportello 14.
Un ulteriore elemento 19 soggetto a urto e che viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è una parte di battuta del gruppo di chiusura 13, in particolare dell’assieme di apertura/chiusura 17, contro un primo piolo 25 sporgente lateralmente dal corpo di contenimento 11 , si veda in particolare fig. 4.
Un ulteriore elemento 20 soggetto a urto e che viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è un perno, si veda fig. 1, sporgente lateralmente dal gruppo di chiusura 13, in particolare da ciascun assieme di apertura/chiusura 17, che viene in contatto con un attuatore (non illustrato) di azionamento di tale gruppo di chiusura 13, in particolare un attuatore di spinta dell’assieme di apertura/chiusura 17 per consentire l’apertura dello sportello 14.
Un elemento 21 soggetto a strisciamento per scorrimento e ad urto, in fase di chiusura dello sportello 14, contro un secondo piolo 43 sporgente lateralmente dal corpo di contenimento Il e che viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico, si vedano in particolare fig. 1 -4, è un’asta del gruppo di chiusura 13 scorrevole all’ interno di un elemento 22 soggetto a strisciamento per rotazione, ovvero una parte di snodo, e aH’intemo di un elemento elastico di richiamo 27, ad esempio una molla o simile. E’ possibile prevedere uno di tali elementi 21 su ciascun lato del dispositivo di contenimento 10, ovvero per ciascun assieme di apertura/chiusura 17. L’elemento elastico di richiamo 27 viene normalmente realizzato in materiale metallico, quale acciaio o simile.
Tale elemento 22 soggetto a strisciamento per rotazione viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico. Tale elemento 22 in particolare può ruotare attorno ad un perno 28 fissato lateralmente al gruppo di chiusura 13, si vedano ad esempio fig. 1 - 4. E’ possibile prevedere un elemento 22 su ciascun lato del corpo di contenimento 11. Il perno 28 è realizzato normalmente in acciaio o altro materiale metallico.
Un elemento 23 soggetto a strisciamento per rotazione e che viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è una boccola posizionata a entrambi i lati del perno 15 in modo da evitare che il gruppo di chiusura 13, in particolare lo sportello 14, durante la rotazione attorno a tale perno 15, entri in contatto con il corpo di contenimento 11, si veda in particolare fig. 3.
Un ulteriore elemento 24 soggetto a strisciamento per rotazione e che viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è una parte di snodo del gruppo di chiusura 13, in particolare una parte di snodo nella quale viene inserito il perno 15 di rotazione. Tale elemento 24 sarà previsto su ciascun lato del corpo di contenimento 11 , si vedano ad esempio fig. 1-4. Tale elemento 24 viene collegato mediante un perno 29 solidale a detto elemento 24 ad un’estremità 31 di supporto dell’elemento elastico di richiamo 27 e dell’elemento 21, ovvero l’asta.
Con riferimento a fig. 7, tali elementi 18-24 soggetti a urti e/o strisciamenti potrebbero essere realizzati interamente in materiale polimerico oppure, preferibilmente, prevedere una parte interna 41 più resistente alle sollecitazioni, ad esempio in acciaio o altro materiale metallico, ed un parte esterna 42 in materiale polimerico. In fig. 8 è esemplificativamente schematizzata la sezione trasversale dell’elemento 21 con la parte interna 41 sostanzialmente cilindrica in acciaio e la parte esterna 42 in materiale polimerico che riveste esternamente la parte interna 41.
Tali elementi 18-24 hanno uno spessore che può variare tra circa 2 mm e circa 10 mm, in modo da avere la necessaria resistenza meccanica e resilienza.
In particolare, può essere previsto uno spessore di almeno 2 mm per gli elementi 21, 22, 23 e 24 soggetti a strisciamenti.
In particolare, può essere previsto uno spessore di circa 8-10 mm per gli elementi 18, 19, 20, 21 soggetti a urti.
Il presente dispositivo di contenimento 10 di prodotti sfusi può essere utilizzato in una macchina di trattamento 30, si vedano fig.9 e fig. 10, la quale può essere configurata per effettuare un processo, o ciclo, di trattamento, ad esempio di lavaggio e/o sterilizzazione, di tali prodotti sfusi, contenendoli in una pluralità di dispositivi di contenimento 10 tra loro separati. Tale macchina di trattamento 30 è generalmente provvista di una camera di trattamento 32 al cui interno eseguire il ciclo di trattamento desiderato.
Tipicamente, le condizioni di trattamento possono prevedere specifiche condizioni termiche, o termo-igrometriche, ottenute ad esempio generando od immettendo, nella camera di trattamento 32, calore e/o vapore ad una voluta temperatura, e/o condizioni chimiche, ottenute ad esempio immettendo nella camera di trattamento 32 una determinata quantità di agenti chimici funzionali al lavaggio e/o alla sterilizzazione, condizioni di pressione, ad esempio sottoponendo la camera di trattamento 32 ad un regime di vuoto.
In accordo con alcune varianti realizzative, il trattamento dei prodotti sfusi può prevedere, inoltre, anche l’utilizzo di una miscela di acqua calda e silicone, tipicamente al fine di proteggerli.
La macchina di trattamento 30 contiene una pluralità di dispositivi di contenimento 10 disposti radialmente, fissati per mezzo di gruppi di fissaggio 33, si vedano fig. 1 o fig. 2, ad un telaio 34, a definire un tamburo rotante 35.
Si precisa che per esigenze rappresentative, nelle figure 8 e 9, solo alcuni dei dispositivi di contenimento 10 sono illustrati forati, ma normalmente, tutti i dispositivi di contenimento 10 sono realizzati forati come in fig. 1 - 3. La camera di trattamento 32 è definita da almeno una parete 36 ad esempio una forma cilindrica al cui interno è contenuto il tamburo rotante 35.
La macchina di trattamento 30 comprende almeno una zona di carico 37, per il caricamento dei prodotti sfusi nel tamburo rotante 35, ed almeno una zona di scarico 38 dei prodotti sfusi dopo il lavaggio e/o la sterilizzazione, ad esempio posizionata dalla parte opposta della macchina di trattamento 30 rispetto alla zona di carico 37.
In accordo con ulteriori varianti realizzative, può essere previsto ad esempio, che la zona di carico 37 sia situata frontalmente alla macchina di trattamento 30, e che la zona di scarico 38 sia invece situata posteriormente alla macchina di trattamento 30.
La zona di carico 37 può esser provvista di un’apertura di caricamento manuale 39 apribile e chiudibile selettivamente mediante una porta di carico 40, per il caricamento di prodotti sfusi nei dispositivi di contenimento 10 del tamburo rotante 35.
In accordo con varianti realizzative, può essere provvista un’apertura di caricamento automatico 26, in aggiunta o in alternativa all’apertura di caricamento manuale 39, ricavata nella parete 36 della camera di trattamento 32.
La macchina di trattamento 30 comprende un’apertura di scarico 16 nei pressi della zona di scarico 38, per effettuare lo scarico dei prodotti sfusi dai dispositivi di contenimento 10 del tamburo rotante 35.
Osservando ad esempio flg.8, quando è prevista una fase di caricamento di prodotti sfusi, uno dei dispositivi di contenimento 10 si trova nei pressi dell’apertura di caricamento manuale 39 (o dell’apertura di caricamento automatico 26) con lo sportello 14 del gruppo di chiusura 13 in condizione di apertura.
Osservando ad esempio fig. 9, quando è prevista una fase di scarico di prodotti sfusi trattati, uno dei dispositivi di contenimento 10 si trova nei pressi dell’apertura di scarico 16 con lo sportello 14 del gruppo di chiusura 13 in condizione di apertura.
In tutte le fasi di movimentazione del gruppo di chiusura 13, sia in fase di caricamento che di scaricamento dei prodotti sfusi, gli elementi 18-24 soggetti a urti e/o strisciamenti, grazie al fatto che sono almeno esternamente realizzati in materiale polimerico, sostanzialmente non rilasciano alcun tipo di materiale, in particolare particelle metalliche, che potrebbe indesideratamente giungere ai prodotti sfusi contenuti nei dispositivi di contenimento 10.
Il presente trovato si può applicare sia ai dispositivi di contenimento mono-porta, come ad esempio descritti nella domanda di brevetto n. UD2015A000039, sia ai dispositivi di contenimento a doppia porta, come ad esempio descritti nella domanda di brevetto n. 102016000026622, entrambe appartenenti ai titolari della presente domanda.
È chiaro che al dispositivo di contenimento 10 per una macchina per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di dispositivo di contenimento 10 per una macchina per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.
Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi per quanto attiene all’ambito di protezione sotteso nelle specifiche rivendicazioni.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di contenimento per una macchina per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi, comprendente: un corpo di contenimento (11) di prodotti sfusi provvisto di un’apertura di carico/scarico (12); un gruppo di chiusura (13) comprendente almeno uno sportello (14) mobile selettivamente tra una condizione aperta, in cui consente il passaggio attraverso l’apertura di carico/scarico per il carico e/o lo scarico dei prodotti sfusi nel/dal corpo di contenimento (11), ed una condizione chiusa, in cui impedisce il passaggio attraverso l’apertura di carico/scarico (12), caratterizzato dal fatto che detto gruppo di chiusura (13) comprende uno o più elementi (18, 19, 20, 21, 22, 23, 24) soggetti a urti e/o strisciamenti, conseguenti a rotazioni, scorrimenti o altro, che almeno esternamente vengono realizzati mediante un materiale polimerico avente almeno una resilienza ed una resistenza meccanica tali da rimanere integro anche in seguito a detti urti e/o strisciamenti, evitando indesiderati rilasci di materiale generati da contatto di strisciamento e/o urto di detti uno o più elementi (18, 19, 20, 21, 22, 23, 24) nel dispositivo di contenimento e quindi su detti prodotti sfusi.
  2. 2. Dispositivo di contenimento come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti uno o più elementi (18, 19, 20, 21, 22, 23, 24) soggetti a urti e/o strisciamenti sono realizzati almeno esternamente mediante un materiale polimerico avente: resistenza meccanica almeno 90 Mpa; resilienza almeno 6 KJ/m<2>; temperatura distorsione superiore a 140°C; assorbimento d'acqua prossimo allo zero.
  3. 3. Dispositivo di contenimento come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto materiale polimerico è PEEK (polietere etere chetone) avente seguenti proprietà medie: resistenza meccanica circa 96 Mpa; resilienza circa 7 KJ/m<2>; temperatura distorsione maggiore di circa 155°C; assorbimento d'acqua circa 0.5%.
  4. 4. Dispositivo di contenimento come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto materiale polimerico è PVDF (polivinilidenfluoruro) o simile.
  5. 5. Dispositivo di contenimento come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che un elemento (18) soggetto ad urto e che viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è almeno una parte di battuta dello sportello (14) durante la fase di chiusura.
  6. 6. Dispositivo di contenimento come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che un elemento (19) soggetto a urto e che viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è una parte di battuta del gruppo di chiusura (13) contro un primo piolo (25) sporgente lateralmente dal corpo di contenimento (1 1).
  7. 7. Dispositivo di contenimento come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che un elemento (20) soggetto a urto e che viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è un perno, sporgente lateralmente dal gruppo di chiusura (13), configurato per cooperare con un attuatore di azionamento di detto gruppo di chiusura (13).
  8. 8. Dispositivo di contenimento come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che un elemento (21) soggetto a strisciamento per scorrimento e ad urto, in fase di chiusura dello sportello (14), contro un secondo piolo (43) sporgente lateralmente dal corpo di contenimento (11) e che viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è almeno un’asta del gruppo di chiusura (13) scorrevole di un ulteriore elemento (22) soggetto a strisciamento per rotazione e di un elemento elastico di richiamo (27).
  9. 9. Dispositivo di contenimento come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detto elemento (22) soggetto a strisciamento per rotazione viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico ed è configurato per ruotare attorno ad un perno (28) fissato lateralmente al gruppo di chiusura (13).
  10. 10. Dispositivo di contenimento come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che un elemento (23) soggetto a strisciamento per rotazione e che viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è almeno una boccola posizionata ai lati di un perno (15) di rotazione dello sportello (14).
  11. 11. Dispositivo di contenimento come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che un elemento (24) soggetto a strisciamento per rotazione e che viene realizzato almeno esternamente mediante materiale polimerico è una parte di snodo del gruppo di chiusura (13).
  12. 12. Dispositivo di contenimento come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti uno o più elementi (18, 19, 20, 21, 22, 23, 24) soggetti a urti e/o strisciamenti prevedono una parte interna (41) in acciaio o altro materiale metallico, ed un parte esterna (42) in detto materiale polimerico.
  13. 13. Dispositivo di contenimento come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti uno o più elementi (18, 19, 20, 21, 22, 23, 24) soggetti a urti e/o strisciamenti hanno uno spessore variabile tra circa 2 mm e circa 10 mm.
  14. 14. Macchina di trattamento per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi, comprendente una camera di trattamento (32) al cui interno è girevolmente alloggiato un tamburo rotante (35) provvisto di una pluralità di dispositivi di contenimento (10) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 13.
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