IT201800006590A1 - Dispositivo erogatore di liquidi, in particolare per l'abbeveramento di animali - Google Patents

Dispositivo erogatore di liquidi, in particolare per l'abbeveramento di animali Download PDF

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Description

Domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“DISPOSITIVO EROGATORE DI LIQUIDI, IN PARTICOLARE PER L’ABBEVERAMENTO DI ANIMALI”
DESCRIZIONE CAMPO TECNICO
La presente invenzione si colloca nel campo dell’erogazione controllata, in particolare automatica, di liquidi. In particolare, la presente invenzione si colloca nel campo dell’erogazione controllata, in particolare automatica, di liquidi, nel campo della stabulazione di animali, in particolare di animali da laboratorio quali piccoli roditori o piccoli animali simili. In dettaglio, la presente invenzione ha per oggetto un dispositivo innovativo per l’erogazione automatica e/o controllata di liquidi per animali, in particolare per animali da laboratorio. Ancora più in dettaglio, la presente invenzione ha per oggetto un dispositivo innovativo del tipo suddetto atto a essere attivato (e quindi a erogare liquidi) da animali, quali topi, ratti e altri animali relativamente piccoli da laboratorio e non solo.
STATO DELLA TECNICA NOTA
Sono noti nello stato della tecnica e ampiamente utilizzati dispositivi di erogazione di liquidi (detti anche comunemente valvole) per l’abbeveramento automatico di animali. Nell’ambito della presente invenzione, e in particolare nella descrizione seguente, il termine “abbeveramento” dovrà essere inteso come equivalente (e sarà eventualmente usato in alternativa) al termine “abbeverazione”, anche quest’ultimo termine essendo comunemente usato nel campo tecnico della presente invenzione. In particolare, l'avvento e l’utilizzo sempre più diffuso delle gabbie individualmente ventilate, hanno fatto emergere l'esigenza di disporre di dispositivi di abbeveramento caratterizzati da elevata affidabilità (possibilmente esenti da guasti e/o funzionamenti impropri) allo scopo di scongiurare, ad esempio, interruzioni dell’erogazione e/o una erogazione incontrollata dei liquidi di abbeveramento. E’ infatti evidente che una interruzione, anche temporanea, nell’erogazione dei liquidi di abbeveramento potrebbe avere ripercussioni irreparabili sulla salute degli animali (e condurre anche, nel caso peggiore, alla morte degli animali stessi), laddove una erogazione incontrollata dei liquidi potrebbe avere come conseguenza l’allagamento della gabbietta di stabulazione, anche in questo caso con il rischio di ripercussioni anche irreparabili sulla salute degli animali.
Va inoltre ricordato che la salute degli animali rappresenta il requisito essenziale per garantire l’affidabilità dei test di laboratorio ai quali gli animali sono sottoposti. Diversi sono i dispositivi di abbeveramento per animali sviluppati e proposti nel settore nell’ottica di quanto sopra riportato, in particolare per garantire l’affidabilità richiesta dalle tecniche e metodologie di stabulazione.
In particolare, i dispositivi di abbeveramento automatico di ultima generazione comprendono sostanzialmente le seguenti caratteristiche comuni.
Un corpo principale definisce una cavità longitudinale in comunicazione con l’esterno tramite un’apertura di mandata e un’apertura di scarico per l’immissione e rispettivamente lo scarico dei liquidi di abbeveramento. Nel corpo cavo è alloggiato il meccanismo di attivazione attraverso il quale gli animali possono aprire e chiudere la valvola, laddove l’attivazione della valvola viene ottenuta per mezzo dello spostamento, da parte dell’animale, di un elemento cilindrico allungato realizzato in acciaio inossidabile, denominato spillo, che permette agli animali di aprire la valvola ottenendo un quantitativo di acqua definito.
Inoltre, nel corpo principale cavo vi è alloggiato il meccanismo di tenuta realizzato generalmente per mezzo di una guarnizione elastomerica contro la quale viene premuta, per mezzo di un elemento denominato premi-spillo, una porzione della valvola denominata spillo.
In condizione di riposo o chiusura, la deformazione elastica della guarnizione sotto la pressione esercitata dalla testa dello spillo sottoposto alla spinta da parte del premi-spillo impedisce il flusso di liquidi oltre la (a valle della) guarnizione elastica (assicurando la tenuta del sistema), laddove al contrario, uno spostamento dello spillo dalla posizione di riposo si traduce in una perdita di contatto tra la testa dello spillo e la guarnizione con conseguente flusso di liquidi (generalmente acqua) oltre la (a valle della) guarnizione elastica.
Inoltre, allo scopo di permettere allo spillo di ritornare nella posizione di riposo o chiusura (con conseguente interruzione del flusso di liquidi), i dispositivi di tipo noto dispongono di alcuni elementi specificatamente progettati per mantenere lo spillo (detto anche stelo) nella posizione di riposo (centrato rispetto l’asse longitudinale della valvola), e per favorirne il ritorno nella detta posizione a seguito di uno spostamento da parte dell’animale.
In pratica, secondo alcune delle soluzioni note, è quindi lo stesso elemento premispillo che provvede almeno in parte alla spinta elastica necessaria al corretto riposizionamento dello spillo nella posizione di riposo o chiusura, laddove sono altresì note soluzioni che prevedono, allo scopo, l’uso di un ulteriore elemento elastico disposto a valle della testa dello spillo; detto ulteriore elemento mediano e distale, detto anche elemento centratore, aiuta lo spillo a ritornare facilmente nella posizione in asse di riposo o chiusura, garantendo la chiusura del dispositivo.
Le soluzioni di tipo noto riassunte in precedenza, seppur apprezzabili secondo diversi punti di vista quali ad esempio, la semplicità costruttiva e i costi sostanzialmente contenuti, presentano tuttavia alcuni svantaggi al momento ancora almeno in parte irrisolti.
Un primo svantaggio o problema è relativo al fatto che non è del tutto scongiurato il rischio di deposito di corpuscoli (derivanti ad esempio dalla lettiera e/o dal cibo) si depositino all’interno del corpo principale e contrastino il ritorno dello spillo nella posizione di chiusura, laddove con lo spillo bloccato nella posizione di apertura il flusso continuo di liquidi può portare, come anticipato, all’allagamento della gabbietta o quantomeno inumidire o bagnare eccessivamente la lettiera.
Nel tentativo di superare il problema del deposito di detriti nel corpo principale e relativo blocco dello spillo sono stati proposti nel recente passato dispositivi cosiddetti “schermati” e cioè equipaggiati con uno schermo di protezione disposto in prossimità dell’apertura di scarico del dispositivo.
Tuttavia, gli schermi di tipo noto, se realizzati con materiale rigidi, pur contrastando efficacemente il deposito di detriti, si sono rivelati improponibili o inadatti per diverse applicazioni in quanto ostacolano eccessivamente la commutazione dello spillo dalla posizione di chiusura a quella di apertura e non ne favoriscono il ritorno dalla posizione di apertura a quella di chiusura. D’altra parte, se realizzati in materiali più morbidi, spesso non contrastano efficacemente il deposito e/o l’accumulo di detriti nel corpo principale.
Inoltre, alcuni dei dispositivi di abbeveramento di tipo noto, oltre agli svantaggi sopra esposti, presentano anche problematiche relative alla configurazione dell’elemento premi-spillo. Questo componente, in molti casi, deve assicurare la necessaria forza elastica per comprimere la parte anteriore della testa dello spillo contro la guarnizione, al fine di garantire la tenuta della valvola, ma permettere anche il passaggio di liquidi in caso di commutazione dello spillo (dalla posizione di chiusura a quella di apertura) e favorire o almeno non ostacolare la commutazione contraria (dalla posizione di apertura a quella di chiusura).
Spesso però, il premi-spillo, viene distorto o danneggiato a causa del processamento in autoclave a cui è sottoposto durante le fasi di sterilizzazione del dispositivo di erogazione, ad esempio per effetto della pressione negativa che, combinata con le alte temperature presenti nelle autoclavi durante i cicli di decontaminazione, riesce a deformare e ad alterare le caratteristiche elastiche di questi componenti. In questi casi, si rende necessaria la sostituzione dell’elemento, perché i dispositivi premi-spillo danneggiati possono essere la causa di allagamenti e/o non essere più in grado di assicurare la portata d’acqua nominale.
DESCRIZIONE DELLA PRESENTE INVENZIONE
Lo scopo della presente invenzione è quindi quello di superare o almeno minimizzare gli inconvenienti riscontrati nelle soluzioni secondo l’arte nota, in particolare nei dispositivi di erogazione di liquidi equipaggiati con elemento valvolare configurato a spillo o stelo.
In particolare, un obiettivo o scopo della presente invenzione è quello di addivenire a una soluzione che permetta lo schermaggio efficace dell’apertura di scarico del dispositivo e quindi eviti il deposito e/o l’accumulo di detriti nel corpo principale del dispositivo stesso, in particolare senza ostacolare (o rendere troppo gravosa per l’animale) la commutazione dello spillo o stello dalla posizione di chiusura a quella di apertura, e anzi, al contrario, favorendone la commutazione contraria dalla posizione di apertura a quella di chiusura.
Inoltre, un’ulteriore scopo della presente invenzione è quello di proporre una soluzione di schermaggio del tipo suddetto che sia di semplice realizzazione e semplificata implementazione, nonché realizzabile a costi contenuti.
Rientra inoltre tra gli scopi della presente invenzione quello di proporre un elemento centratore premi-spillo dalle caratteristiche migliorate, che agisca in modo efficace garantendo quindi sia la necessaria pressione sulla guarnizione da parte della testa dello spillo, che al tempo stesso la ricommutazione dello spillo dalla posizione di apertura a quella di chiusura, e senza ostacolare la commutazione dello spillo dalla posizione di chiusura a quella di apertura.
In considerazione sia degli svantaggi riscontrati nelle soluzioni secondo la tecnica nota che degli scopi riassunti in precedenza, secondo la presente invenzione si propone un dispositivo erogatore di liquidi, in particolare per l’abbeveramento di animali, in particolare di animali da laboratorio quali piccoli roditori o simili, detto dispositivo comprendendo un corpo principale che definisce una cavità longitudinale per il passaggio di liquidi di abbeveramento, detta cavità longitudinale essendo in comunicazione con l’esterno tramite una mandata e uno scarico per l’immissione dei detti liquidi nella detta cavità longitudinale e rispettivamente lo scarico dei detti liquidi dalla detta cavità longitudinale, un corpo valvolare e un elemento elastico di tenuta di forma anulare disposti all’interno della detta cavità longitudinale, detto corpo valvolare comprendendo uno stelo con una prima porzione che si stende attraverso il detto elemento anulare di tenuta e una testa conformata a flangia, laddove detta testa conformata a flangia è mantenuta premuta contro il detto elemento anulare di tenuta mediante un elemento elastico di spinta, e laddove detto stelo è commutabile tra una prima posizione di chiusura in cui il flusso di detti liquidi a valle di detto elemento anulare di tenuta è impedito dal detto elemento anulare di tenuta e una seconda posizione di apertura in cui è possibile il flusso di detti liquidi a valle del detto elemento anulare di tenuta, laddove detto elemento elastico di spinta comprende una porzione di impegno che definisce una cavità di impegno sostanzialmente cilindrica in cui vi è alloggiata una seconda porzione del detto stelo opposta alla detta prima porzione, e laddove detto elemento elastico di spinta comprende una base conformata a corona circolare che si estende radialmente dalla detta porzione di impegno ed è posta a contatto con la detta testa conformata a flangia del detto elemento valvolare da parte opposta rispetto al detto elemento anulare di tenuta.
Secondo una forma di realizzazione, detta seconda porzione del detto stelo è alloggiata nella detta cavità di impegno cilindrica del detto elemento di spinta per interferenza.
Secondo una forma di realizzazione, detto elemento elastico di spinta comprende una parete laterale sostanzialmente cilindrica che si estende dalla detta base a corona circolare nella stessa direzione di estensione della detta porzione di impegno.
Secondo una forma di realizzazione, detta cavità sostanzialmente cilindrica è cieca in corrispondenza dell’estremità di detta seconda porzione del detto stelo.
Secondo una forma di realizzazione, detta porzione di impegno ha superficie esterna sostanzialmente troncoconica a stringere verso l’estremità opposta alla detta base a corona circolare.
Secondo una forma di realizzazione, la detta parete laterale sostanzialmente cilindrica che si estende dalla detta base a corona circolare comprende porzioni di estensione longitudinale inferiore rispetto alla estensione longitudinale massima della detta parete laterale sostanzialmente cilindrica, laddove quindi ognuna delle dette porzioni con estensione longitudinale inferiore definisce una tacca o intaglio che si estende dal bordo libero della detta parete sostanzialmente cilindrica opposto alla detta base a corona circolare.
Secondo una forma di realizzazione, in corrispondenza di dette tacche o intagli lo spessore della detta parete sostanzialmente cilindrica è maggiore dello spessore delle porzioni della detta parete adiacenti a dette tacche o intagli.
Secondo una forma di realizzazione, detto dispositivo erogatore comprende un elemento discoide in materiale elastomerico fissato al detto corpo principale in corrispondenza del detto scarico, laddove detto elemento discoide definisce un foro sostanzialmente coassiale alla detta cavità longitudinale attraverso il quale si estende detta prima porzione del detto stelo, e laddove la commutazione del detto stelo dalla detta prima posizione di chiusura alla detta seconda posizione di apertura avviene contro la resistenza elastica esercitata dal detto elemento discoide mentre al contrario la commutazione del detto stelo dalla detta seconda posizione di apertura e la detta prima posizione di chiusura è favorita dalla spinta elastica esercitata dal detto elemento discoide.
Secondo una forma di realizzazione, il detto stelo, in corrispondenza del detto foro del detto elemento discoide ha diametro esterno sostanzialmente corrispondente al diametro del detto foro del detto elemento discoide.
Secondo una forma di realizzazione, detto elemento discoide, in prossimità di detto foro centrale, comprende una porzione a corona circolare con sezione trasversale rastremata e spessore crescente dal bordo del detto foro centrale verso il bordo periferico esterno del detto elemento discoide.
Secondo una forma di realizzazione, lo spessore di detta porzione a corona circolare di detto elemento discoide aumenta da uno spessore minimo in modo uniforme e sostanzialmente proporzionale alla distanza radiale dal detto bordo del detto foro centrale.
Secondo una forma di realizzazione, detta porzione a corona circolare ha diametro interno sostanzialmente coincidente con il diametro del detto foro centrale e diametro esterno inferiore al diametro massimo del detto elemento discoide.
Secondo una forma di realizzazione, detto elemento discoide è alloggiato all’interno del detto corpo principale.
Secondo una forma di realizzazione, detto elemento discoide, in corrispondenza del suo bordo periferico esterno, comprende una porzione sostanzialmente toroidale. Secondo una forma di realizzazione, detta porzione sostanzialmente toroidale comprende una porzione definita dalla rivoluzione rispetto ad un asse di rotazione perpendicolare al detto elemento discoide di una semicirconferenza.
Ulteriori eventuali forme di realizzazione della presente invenzione sono definite dalle rivendicazioni.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Nel seguito, la presente invenzione verrà chiarita per mezzo della descrizione dettagliata seguente delle forme di realizzazione rappresentate nelle tavole di disegno. La presente invenzione non è peraltro limitata alle forme di realizzazione descritte nel seguito e rappresentate nelle tavole di disegno; al contrario, rientrano nello scopo della presente invenzione tutte quelle varianti realizzative delle forme di realizzazione descritte nel seguito e rappresentate nelle tavole di disegno che risulteranno ovvie a quanti esperti nel campo tecnico.
Nelle tavole di disegno:
- le figure 1 e 2 mostrano ognuna una vista in sezione longitudinale di un dispositivo erogatore secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;
- la figura 3 mostra viste in sezione longitudinale di parti componenti di un dispositivo erogatore secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;
- la figura 4 mostra una vista prospettica in esploso di un dispositivo erogatore secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;
- le figure 5 e 6 mostrano viste in sezione longitudinale di porzioni di un dispositivo erogatore secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;
- la figura 7 mostra una vista prospettica di un elemento premi-spillo di un dispositivo erogatore secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;
- la figura 8 mostra una vista prospettica di un elemento discoide di schermaggio di un dispositivo erogatore secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;
- la figura 9 mostra una vista prospettica di un elemento valvolare conformato a spillo di un dispositivo erogatore secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;
Le figure 10 e 11 mostrano ognuna una vista in sezione e una vista in pianta di un elemento di diaframma di un dispositivo erogatore secondo una forma di realizzazione della presente invenzione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA PRESENTE INVENZIONE La presente invenzione trova applicazione particolarmente vantaggiosa nel campo dell’abbeveramento di animali, in particolare di animali da laboratorio quali piccoli roditori o simili, questa essendo la ragione per cui nel seguito la presente invenzione verrà chiarita con (eventuale) riferimento alla sua applicazione all’abbeveramento di animali, in particolare di animali del tipo suddetto.
Le possibili applicazioni della presente invenzione non sono peraltro limitate all’abbeveramento, ma comprendono al contrario tutte quelle applicazioni in cui sia richiesta una erogazione controllata e/o automatica di liquidi.
Secondo la forma di realizzazione rappresentata nelle figure 1, 2 e 4, il dispositivo erogatore 100 secondo la presente invenzione comprende un corpo principale 101 costituito da un primo elemento 102, un elemento intermedio 103 e un elemento terminale 104 fissati reciprocamente (sostanzialmente assemblati e/o in parte avvitati reciprocamente secondo modalità di per sé sostanzialmente note) a definire una cavità longitudinale 1011 che comunica con l’esterno attraverso un’apertura di mandata 1002 e una apertura di scarico 1001 per l’immissione dei liquidi nella cavità 1011 e rispettivamente lo scarico dei liquidi dalla cavità 1011. Una prima guarnizione di tipo O-ring 111 è disposta tra il primo elemento 102 e l’elemento intermedio 103, una seconda guarnizione di tipo O-ring 110 essendo disposta tra l’elemento intermedio 103 e l’elemento terminale 104, le due guarnizioni 111 e 110 essendo previste allo scopo di scongiurare perdite di liquidi in corrispondenza dei collegamenti reciproci tra gli elementi 102, 103 e 104. Inoltre, una terza guarnizione di tipo O-ring 160 è disposta in una gola definita dalla superficie esterna del primo elemento 102 allo scopo di garantire la tenuta idraulica tra l’elemento 102 (e quindi tra il dispositivo 100) e, ad esempio, una tubazione di mandata (non rappresentata) alla quale il dispositivo venga fissato.
Si evince quindi che il flusso di liquidi all’interno della cavità 1011 avverrà dall’apertura di mandata 1002 a quella di scarico 1001 e quindi da sinistra verso destra rispetto alle figure 1 e 2.
All’interno della cavità 1011 vi sono disposti o alloggiati un corpo o elemento valvolare 105, una ulteriore guarnizione di tipo O-ring 120, e un elemento 130 detto anche elemento premi-spillo per ragioni che appariranno chiare alla luce della descrizione seguente. L’elemento 130 comprende una parete laterale 1301 sostanzialmente cilindrica (figura 7) disposta a battuta contro una spalla a corona circolare 1021 definita dal primo elemento 102 in modo da agire in pressione (grazie all’elasticità dell’elemento 130 realizzato, ad esempio, in materiale elastomerico) contro una flangia 107 (testa) dell’elemento valvolare 105, laddove quindi la pressione esercitata dall’elemento 130 sulla flangia o testa 107 si traduce in una pressione esercitata dalla flangia o testa 107 sulla guarnizione 120, la guarnizione 120, con l’elemento valvolare 105 nella posizione di figura 1 e 2 (di riposo o chiusura) essendo quindi sollecitata (in pratica deformata) sotto l’azione della detta spinta a bloccare il flusso dei liquidi a valle della guarnizione stessa 120.
Senonché, secondo modalità sostanzialmente note e quindi non descritte in dettaglio per ragioni di sintesi, l’elemento o corpo valvolare 105 è commutabile dalla posizione di figura 1 e 2 contro la resistenza elastica esercitata dall’elemento 130 come schematizzato dalla doppia freccia nelle figure 1 e 2, laddove spostamenti dell’elemento 105 (in pratica disallineamenti) dalla posizione di cui alle figure 1 e 2, si traducono in una diminuzione della sollecitazione della guarnizione 120 (in pratica in una perdita di contatto tra porzioni contrapposte della guarnizione 120 e della flangia o testa 107), e quindi nella possibilità per i liquidi di scorrere dalla porzione della cavità 1011 a monte della guarnizione 120, nella porzione a valle della guarnizione 120 stessa per essere scaricati attraverso l’apertura 1001. Ad esempio, le commutazioni o spostamenti di cui sopra dell’elemento 105 possono essere causati da azioni di spinta (o anche da piccoli morsi) esercitate da piccoli animali, anche in questo caso secondo modalità sostanzialmente note.
Nel seguito, con riferimento alle figure 7 e 9 verrà data descrizione di ulteriori dettagli di parti componenti del dispositivo secondo la presente invenzione.
In particolare, come rappresentato in figura 9, l’elemento valvolare 105 comprende una porzione conformata a stelo o spillo, dalla quale si estende radialmente la flangia o testa 107, laddove una prima porzione 106 dello stelo si estende a valle della testa 107, mentre una seconda porzione 108 dello stelo si estende a monte della testa 107 e quindi da parte opposta della testa 107 rispetto alla prima porzione 106. L’elemento valvolare 105 è solitamente realizzato in acciaio, laddove nell’ambito della presente invenzione l’elemento 105 può essere realizzato in materiali equivalenti e alternativi.
In merito all’elemento 130, lo stesso, come rappresentato in figura 7, comprende una porzione di impegno (vedasi la descrizione seguente) 131 che definisce una cavità interna sostanzialmente cilindrica 132 (eventualmente con una porzione di estremità cieca), e una porzione a corona circolare 133 che si estende radialmente all’esterno della detta porzione di impegno 131. Infine, l’elemento 130 comprende una parete esterna sostanzialmente cilindrica 1301 che si estende dalla detta base a corona circolare 133 nello stesso senso di estensione della porzione 131.
Ancora come rappresentato, la superficie esterna della porzione 131 è troncoconica, con diametro a diminuire verso l’estremità (come detto eventualmente cieca) opposta alla base 133. Inoltre, la parete laterale 1301 comprende una pluralità di tacche o intagli 135 disposti con regolarità lungo lo sviluppo della parete 1301, laddove la parete 1301, in corrispondenza delle tacche 135 ha spessore maggiore rispetto a quello delle porzioni di parete 136 adiacenti alle dette tacche. In uso, come rappresentato nelle figure 1, 2 e 4, la porzione 108 dello stelo è alloggiata per interferenza nella cavità 132 dell’elemento 130, laddove la base 133 dell’elemento 130 è posta a battuta (spinta) contro la flangia o testa 107 dell’elemento 105 e la porzione 106 dell’elemento 105 si estende attraverso la guarnizione 120. Inoltre, le tacche 135 permettono il passaggio dei liquidi in corrispondenza delle porzioni 136 con spessore ridotto della parete 1301, dette porzioni 136 non essendo a contatto, anzi definendo delle intercapedini, con la parete cilindrica opposta definita dal primo elemento 102 del corpo 101.
Si evince quindi che le commutazioni riassunte in precedenza dell’elemento valvolare 105 dalla posizione di riposo o chiusura delle figure 1 e 2 in rispettive posizioni di apertura avvengono contro la resistenza elastica esercitata dall’elemento 130, laddove al contrario le commutazioni contrarie dell’elemento 105 dalle posizioni di apertura alla posizione di riposo o chiusura sono favorite dalla spinta elastica esercitata dall’elemento 130.
Come anticipato, secondo una forma di realizzazione, il dispositivo secondo la presente invenzione comprende un elemento di schermaggio allo scopo di scongiurare il deposito di detriti all’interno della cavità 1011, laddove detti detriti, se intrappolati nella cavità 1011 potrebbero compromettere il funzionamento del dispositivo 100, ad esempio bloccando l’elemento 105 in posizione di apertura, e quindi provocando il flusso continuo e incontrollato dei liquidi. Detto elemento di schermaggio verrà descritto nel seguito con riferimento alle figure 1, 2 e 8.
Nelle figure 1, 2 e 8, il numero di riferimento 109 identifica un elemento discoide che definisce un foro centrale 1091. Nelle adiacenze del foro passante 1091, il discoide 109 comprende una porzione a corona circolare 1092 il cui spessore aumenta da uno spessore minimo in corrispondenza del foro 1091 fino a raggiungere uno spessore massimo in corrispondenza di una distanza radiale predefinita dal centro del foro. Nella forma di realizzazione rappresentata, la detta distanza radiale è inferiore al raggio massimo del discoide 109, laddove sono possibili forme di realizzazione in cui la detta distanza radiale predefinita corrisponde sostanzialmente al raggio massimo del discoide.
Infine come rappresentato, il discoide 109 comprende una porzione periferica sostanzialmente toroidale, e quindi definita per rivoluzione di una superficie almeno in parte cilindrica rispetto ad un asse di rotazione perpendicolare al discoide stesso 109. In pratica, in corrispondenza della porzione toroidale 1093 lo spessore del discoide 109 è massimo e in particolare maggiore sia di quello della porzione a corona circolare 1092 che di quello della porzione a corona circolare intermedia 1094.
In uso, il discoide 109 è fissato al corpo principale 101 in corrispondenza dall’apertura di scarico 1001 con la porzione 106 del corpo valvolare 105 che si estende attraverso il foro 1091, il diametro del foro essendo sostanzialmente coincidente (o anche leggermente inferiore) al diametro esterno della porzione 106 in corrispondenza del foro 1091. In particolare, secondo la forma di realizzazione rappresentata, il discoide 109 è alloggiato nel corpo principale 101 (nell’elemento terminale 104), la porzione toroidale 1093 essendo in questo caso alloggiata in una gola corrispondente definita dal corpo 101 e/o dall’elemento 104, il contrasto tra la gola e la porzione toroidale 1093 impedendo la fuoriuscita accidentale del discoide 109 dal corpo 101.
Inoltre, come rappresentato, l’elemento terminale 104 definisce una superficie interna rastremata (troncoconica) 1041 con diametro a crescere verso l’uscita, alla quale si raccorda una superficie 1042 sostanzialmente perpendicolare all’asse longitudinale X della cavità 1011, laddove la porzione intermedia 1094 (con spessore sostanzialmente uniforme) del discoide 109 è disposta in corrispondenza della detta superficie 1042.
Si evince quindi da quanto esposto in precedenza che il discoide 109 contrasta efficacemente l’entrata di detriti e/o corpuscoli nella cavità 1011, in particolare in considerazione del fatto che, in corrispondenza del foro 1091, lo spessore del discoide 109 è minimo, il discoide 109 essendo quindi flessibile almeno in corrispondenza del foro 1091, essendo quindi possibile scegliere un diametro del foro 1091 sostanzialmente coincidente, o addirittura leggermente inferiore, al diametro della porzione di stelo 106.
Inoltre, le caratteristiche di cui sopra, vale a dire spessore minimo del discoide 109 in corrispondenza del foro 1091 e/o elasticità del discoide (ad esempio realizzato in materiale elastomerico), fanno sì che il discoide non contrasti la commutazione dello stello o spillo 105 dalla posizione di chiusura a quella di apertura, il bordo del foro 1091, inoltre, almeno per piccoli spostamenti dello stelo 105, rimanendo sostanzialmente a contatto con lo stelo 105 anche durante le commutazioni dello stesso (sia da quella di chiusura a quella di apertura che viceversa da quella di apertura a quella di chiusura), quindi garantendo uno schermaggio della cavità 1011 anche durante le suddette commutazioni.
Al contrario, le commutazioni dello stelo 105 dalle posizioni di apertura a quella di chiusura, sono facilitate dal discoide 109, che quindi durante le suddette commutazioni, agisce in sinergia con il premi-spillo 130.
Ulteriori dettagli del dispositivo 100 secondo una forma di realizzazione della presente invenzione sono descritti nel seguito con riferimento alle figure 10, 11 e 2. Come rappresentato, nella forma di realizzazione di cui alle figure 10, 11 e 2, il dispositivo comprende un filtro posteriore di sicurezza 140 costituito da una rete in acciaio inossidabile con mesh micrometrica, co-stampata su un supporto elastomerico. Il filtro 140 ha la funzione di bloccare eventuali impurità presenti all’interno del circuito di distribuzione dell’acqua dell’impianto per abbeveramento automatico.
A valle del filtro posteriore di sicurezza 140 vi è posizionato un diaframma microforato 150 mantenuto in posizione dal filtro stesso.
Questo elemento o diaframma 150, dotato di uno o più fori micrometrici 151, permette di equalizzare il flusso di acqua erogata dal dispositivo 100. Il diaframma microforato 150 è dimensionato in accordo con la dimensione delle maglie del filtro, per evitare il rischio di intasamento.
Si è quindi dimostrato per mezzo della descrizione dettagliata precedente delle forme di realizzazione della presente invenzione rappresentate nelle tavole di disegno, che la presente invenzione permette di raggiungere gli scopi prefissati superando gli inconvenienti riscontrati nello stato della tecnica.
In particolare, la presente invenzione permette l’efficace protezione (schermaggio) della cavità 1011 da detriti (grazie all’innovativo discoide 109) e/o una efficace ricommutazione dello stello 105 dalle posizioni di apertura a quella di chiusura, nonché una tenuta affidabile (con lo stelo in posizione di chiusura) e un flusso soddisfacente di liquidi (con lo stelo in posizione di apertura) grazie alla conformazione e/o alle caratteristiche innovative del premi-spillo 130.
Sebbene la presente invenzione sia stata chiarita in precedenza mediante descrizione dettagliata delle forme di realizzazione rappresentate nelle tavole di disegno, la presente invenzione non è limitata alle forme di realizzazione descritte in precedenza e rappresentate nelle tavole di disegno. Al contrario, rientrano nell’ambito della presente invenzione tutte quelle modifiche e/o varianti realizzative delle forme di realizzazione descritte in precedenza e rappresentate nelle tavole di disegno che appariranno ovvie e immediate agli esperti del ramo.
Ad esempio, ampia scelta è lasciata all’esperto del ramo in merito alla scelta dei materiali per la realizzazione dei componenti del dispositivo secondo la presente invenzione.
L’ ambito della presente invenzione è quindi definito dalle rivendicazioni.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1 . Dispositivo erogatore di liquidi (100), in particolare per l’abbeveramento di animali, in particolare di animali da laboratorio quali piccoli roditori o simili, detto dispositivo (100) comprendendo un corpo principale (101) che definisce una cavità longitudinale (1011) per il passaggio di liquidi di abbeveramento, detta cavità longitudinale (1011) essendo in comunicazione con l’esterno tramite una mandata (1002) e uno scarico (1001) per l’immissione dei detti liquidi nella detta cavità longitudinale (1011) e rispettivamente lo scarico dei detti liquidi dalla detta cavità longitudinale (1011), un corpo valvolare (105) e un elemento elastico di tenuta di forma anulare (120) disposti all’interno della detta cavità longitudinale (1011), detto corpo valvolare (105) comprendendo uno stelo con una prima porzione (106) che si stende attraverso il detto elemento anulare di tenuta (120) e una testa conformata a flangia (107), laddove detta testa conformata a flangia (107) è mantenuta premuta contro il detto elemento anulare di tenuta (120) mediante un elemento elastico di spinta (130), e laddove detto stelo è commutabile tra una prima posizione di chiusura in cui il flusso di detti liquidi a valle di detto elemento anulare di tenuta (120) è impedito dal detto elemento anulare di tenuta (120) e una seconda posizione di apertura in cui è possibile il flusso di detti liquidi a valle del detto elemento anulare di tenuta (120), caratterizzato dal fatto che detto elemento elastico di spinta (130) comprende una porzione di impegno (131) che definisce una cavità di impegno (132) sostanzialmente cilindrica in cui vi è alloggiata una seconda porzione (108) del detto stelo opposta alla detta prima porzione (106), e dal fatto che detto elemento elastico di spinta comprende (130) una base conformata a corona circolare (133) che si estende radialmente dalla detta porzione di impegno (131) ed è posta a contatto con la detta testa conformata a flangia (107) del detto elemento valvolare da parte opposta rispetto al detto elemento anulare di tenuta (120).
  2. 2. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta seconda porzione del detto stelo (108) è alloggiata nella detta cavità di impegno cilindrica (132) del detto elemento di spinta (130) per interferenza.
  3. 3. Dispositivo (100) secondo una delle rivendicazioni da 1 a 2, caratterizzato dal fatto che detto elemento elastico di spinta (130) comprende una parete laterale sostanzialmente cilindrica (1301) che si estende dalla detta base a corona circolare (133) nella stessa direzione di estensione della detta porzione di impegno (131).
  4. 4. Dispositivo (100) secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che detta cavità sostanzialmente cilindrica (132) è cieca in corrispondenza dell’estremità di detta seconda porzione del detto stelo (108).
  5. 5. Dispositivo (100) secondo una delle rivendicazioni precedenti da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che detta porzione di impegno (131) ha superficie esterna sostanzialmente troncoconica a stringere verso l’estremità opposta alla detta base a corona circolare (133).
  6. 6. Dispositivo (100) secondo una delle rivendicazioni da 3 a 5, caratterizzato dal fatto che la detta parete laterale sostanzialmente cilindrica (1301) che si estende dalla detta base a corona circolare (133) comprende porzioni di estensione longitudinale inferiore rispetto alla estensione longitudinale massima della detta parete laterale sostanzialmente cilindrica (1301), laddove quindi ognuna delle dette porzioni con estensione longitudinale inferiore definisce una tacca o intaglio (135) che si estende dal bordo libero della detta parete sostanzialmente cilindrica (1301) opposto alla detta base a corona circolare (133).
  7. 7. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che in corrispondenza di dette tacche o intagli (135) lo spessore della detta parete sostanzialmente cilindrica (1301) è maggiore dello spessore delle porzioni della detta parete (1301) adiacenti a dette tacche o intagli (135).
  8. 8. Dispositivo (100) secondo una delle rivendicazioni da 1 a 7, , caratterizzato dal fatto che detto dispositivo erogatore (100) comprende un elemento discoide (109) in materiale elastomerico fissato al detto corpo principale (101) in corrispondenza del detto scarico (1001), dal fatto che detto elemento discoide (109) definisce un foro (1091) sostanzialmente coassiale alla detta cavità longitudinale (1011) attraverso il quale si estende detta prima porzione (106) del detto stelo, e dal fatto che la commutazione del detto stelo dalla detta prima posizione di chiusura alla detta seconda posizione di apertura avviene contro la resistenza elastica esercitata dal detto elemento discoide (109) mentre al contrario la commutazione del detto stelo dalla detta seconda posizione di apertura alla detta prima posizione di chiusura è favorita dalla spinta elastica esercitata dal detto elemento discoide (109).
  9. 9. Dispositivo erogatore (100) secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che il detto stelo, in corrispondenza del detto foro (1091) del detto elemento discoide (109) ha diametro esterno sostanzialmente corrispondente al diametro del detto foro (1091) del detto elemento discoide (109).
  10. 10. Dispositivo (100) secondo la secondo la rivendicazione 8 o 9, caratterizzato dal fatto che detto elemento discoide (109), in prossimità di detto foro centrale (1091), comprende una porzione a corona circolare (1092) con sezione trasversale rastremata e spessore crescente dal bordo del detto foro centrale (1091) verso il bordo periferico esterno del detto elemento discoide (109).
  11. 11. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che lo spessore di detta porzione a corona circolare (1092) di detto elemento discoide (109) aumenta da uno spessore minimo in modo uniforme e sostanzialmente proporzionale alla distanza radiale dal detto bordo del detto foro centrale (1091).
  12. 12. Dispositivo (100) secondo una delle rivendicazioni da 10 a 11, caratterizzato dal fatto che detta porzione a corona circolare (1092) ha diametro interno sostanzialmente coincidente con il diametro del detto foro centrale (1091) e diametro esterno inferiore al diametro massimo del detto elemento discoide (109).
  13. 13. Dispositivo (100) secondo una delle rivendicazioni da 8 a 12, caratterizzato dal fatto che detto elemento discoide (109) è alloggiato all’interno del detto corpo principale (101).
  14. 14. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detto elemento discoide (109), in corrispondenza del suo bordo periferico esterno, comprende una porzione sostanzialmente toroidale (1093).
  15. 15. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detta porzione sostanzialmente toroidale (1093) comprende una porzione definita dalla rivoluzione rispetto ad un asse di rotazione perpendicolare al detto elemento discoide (109) di una semicirconferenza.
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