IT201800006524A1 - Apparato di taglio di tubi in materiale plastico - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo:

“APPARATO DI TAGLIO DI TUBI IN MATERIALE PLASTICO”

La presente invenzione ha per oggetto un apparato di taglio di tubi in materiale plastico.

In particolare, la presente invenzione concerne un apparato di taglio di tubi in materiale plastico in macchine taglierine automatiche.

Nelle macchine taglierine automatiche per tubi in materiale plastico, normalmente disposte in linea con l’estrusore che produce tubo in continuo, è usualmente presente un gruppo o apparato di taglio equipaggiato con uno o più rispettivi utensili, tipicamente in grado di eseguire anche un moto rotativo attorno al tubo stesso.

Secondo preferite forme attuative, durante la fase di taglio l’apparato di taglio si muove longitudinalmente in sincronia con l’avanzamento del tubo, l’utensile di taglio è inoltre avanzato radialmente fino al contatto col tubo per penetrarne lo spessore, tutto ciò contestualmente ruotando attorno all’asse del tubo per eseguire un taglio circonferenziale.

Una volta eseguito un taglio, definendo pertanto un relativo spezzone di tubo, l’utensile di taglio viene allontanato radialmente dal tubo mentre in sequenza l’apparato di taglio è riportato longitudinalmente in corrispondenza di una opportuna posizione di partenza per affrontare un nuovo taglio.

Gli utensili comunemente usati per il taglio dei tubi, anche in funzione di spessori di parete e materiali plastici differenti, sono lame fisse, lame folli o anche lame circolari dentate rotanti a mezzo di opportuna motorizzazione. Comunemente i dispositivi di movimentazione degli organi di taglio presentano azionamento di tipo pneumatico od idraulico.

In particolare l’azionamento idraulico richiede un impianto piuttosto complesso e costoso, oltretutto supportato da un apparato mobile e spesso rotante e comprendente normalmente una centralina con valvole on-off o proporzionali, uno o più motori elettrici, un serbatoio, una pompa idraulica che preleva olio dal serbatoio, lo manda in pressione e, attraverso le specifiche valvole, agli attuatori.

In termini operativi, con le macchine taglierine attualmente in uso, sussiste una problematica connessa all’adozione del succitato azionamento idraulico degli organi di taglio.

Infatti, poiché per esigenze di efficienza produttiva gli organi di taglio, come detto, si muovono longitudinalmente in sincronia con il tubo durante la fase di taglio, penetrando all’interno dello stesso, in caso di interruzione energetica o di un sopraggiunto arresto in emergenza della macchina di taglio, il tubo spinto dall’estrusore continuerebbe ad avanzare longitudinalmente almeno per un tempo determinato mentre l’apparato di taglio, non disponendo più della necessaria energia non sarebbe in grado di disimpegnarsi radialmente dal tubo, finendo per essere da esso trascinato col rischio di danneggiare profondamente sia l’utensile che la macchina taglierina ed in generale creando possibili avarie all’intero sistema di estrusione.

Costruttivamente è stata fornita una soluzione a questo problema accoppiando al cilindro idraulico che avanza radialmente gli organi di taglio verso il tubo, elementi elastici (tipicamente molle di compressione) che risultano compressi dallo stesso cilindro idraulico quando l’organo di taglio viene spinto a penetrare il tubo in lavorazione.

In caso di interruzione dell’energia elettrica e quindi idraulica, il cilindro non è più in grado di comprimere le molle a cui è accoppiato e queste ultime sono così libere di rilasciare la propria energia elastica accumulata, facendo arretrare il gruppo di taglio (e quindi l’utensile) disimpegnandolo dal tubo.

Un simile risultato si può raggiungere complicando ulteriormente l’impianto oleodinamico, inserendo in luogo delle molle un opportuno dispositivo di accumulo idraulico il quale viene caricato in condizioni normali di funzionamento con lo scopo poi di immettere l’olio accumulato ed in pressione nel circuito ed indurre quindi l’allontanamento dell’utensile di taglio dal tubo in lavorazione anche in assenza di energia elettrica.

Le suddette soluzioni, seppure si siano dimostrate comunque efficaci, non sono però esenti esse stesse da inconvenienti, in particolare in relazione alla loro complessità che va ad aggiungersi a quella di un sistema idraulico base già di per sé molto articolato.

In particolare, per taluni materiali e specifici processi di taglio è conveniente poter controllare in modo puntuale velocità, forza e traiettoria di affondamento dell’utensile; per fare ciò si dimostra necessario complicare ulteriormente l’impianto oleodinamico inserendo specifiche valvole idrauliche di tipo proporzionale ed elaborare dedicati algoritmi di controllo delle stesse. Oltre la complessità intrinseca di detti impianti anche le performance non possono spingersi oltre certi livelli di precisione a causa delle inevitabili inerzie di risposta tipiche dei sistemi idraulici e la variabilità di comportamento che detti sistemi hanno in funzione delle condizioni operative come ad esempio la temperatura.

Scopo della presente invenzione è quindi quello di superare gli inconvenienti della tecnica nota mediante un apparato di taglio di tubi in materiale plastico che sia al contempo efficace, preciso, di facile controllo e di estremamente ripetibile funzionamento.

Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire al contempo un apparato di taglio in grado di disattivarsi repentinamente in caso di interruzione dell’energia o del presentarsi di condizioni di emergenza, così da non danneggiare gli utensili di taglio ed in generale la macchina taglierina nella quale è installato.

Un altro scopo ancora connesso all’invenzione è quello di fornire un apparato di taglio comprendente un numero limitato di componenti e che sia pertanto di economica realizzazione e di semplice installazione, ispezione e manutenzione.

Questi scopi ed altri ancora, che meglio appariranno nel corso della descrizione che segue, sono raggiunti, in accordo con la presente invenzione, da un apparato di taglio di tubi in materiale plastico comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle rivendicazioni annesse.

Le caratteristiche tecniche dell’invenzione, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate, ed i vantaggi della stessa risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:

- le figure da 1 a 7 illustrano, in rispettive viste in elevazione frontale, una preferita forma realizzativa di un apparato di taglio di tubi in materiale plastico secondo l’invenzione rappresentata in sue differenti fasi operative; - le figure da 8 a 10 illustrano, in rispettive viste prospettiche schematiche, un particolare dell’apparato di cui alle figure precedenti, in sue differenti configurazioni operative.

Secondo quanto illustrato nella figura 1, con il numero 1 di riferimento è indicato nel suo complesso un apparato di taglio di tubi in materiale plastico.

L’apparato 1 di taglio è normalmente inserito all’interno di una macchina taglierina posta a valle di una stazione di estrusione in continuo e adibita al taglio di spezzoni di tubo a partire, appunto, da un tubo 2 continuo proveniente dalla stazione di estrusione.

Il tubo 2 in materiale plastico, proveniente in maniera continua dalla stazione di estrusione, è tagliato in spezzoni di misure determinate.

L’apparato 1 di taglio è supportato da una struttura 3 girevole della macchina taglierina.

La struttura 3 girevole è atta a ruotare, in modo noto, attorno ad un rispettivo asse A1 centrale di rotazione sostanzialmente coincidente con l’asse centrale del tubo proveniente dalla citata e non illustrata stazione di estrusione e perpendicolare al piano di figura 1.

Vantaggiosamente, secondo metodologie note e qui non ulteriormente descritte, l’apparato 1 di taglio durante la fase di taglio è mobile lungo il citato asse A1 in sincronia col tubo 2 che avanza, per poi arretrare velocemente per intraprendere una nuova fase di taglio.

L’apparato 1 di taglio comprende un primo braccio 4 a bilanciere supportante un utensile 5 di taglio del tubo 2 in materiale plastico.

La rotazione della struttura 3 girevole è tale da determinare un impegno dell’utensile 5 di taglio con il tubo 2 da tagliare, lungo tutta la circonferenza di quest’ultimo.

Secondo la preferita forma realizzativa dell’apparato 1 di taglio illustrata nelle allegate figure, l’utensile 5 di taglio è una lama circolare folle.

In alternativa alla lama circolare folle, secondo varianti realizzative non rappresentate, per differenti tipologie di materiali plastici è previsto ad esempio l’utilizzo di lame fisse (a coltello) o lame circolari dentate rotanti. L’apparato 1 di taglio comprende un secondo braccio 6 di comando del citato primo braccio 4 a bilanciere e un rispettivo primo attuatore 7 elettrico.

Il primo braccio 4 a bilanciere supporta il citato utensile 5 di taglio disposto in corrispondenza di una sua prima estremità 4a e, in corrispondenza di una seconda estremità 4b è infulcrato sul secondo braccio.

Il primo braccio 4 a bilanciere è infulcrato, in corrispondenza di una sua porzione 4c intermedia, sulla citata struttura 3 girevole, per oscillare attorno ad un rispettivo asse A2, parallelo al citato asse A1 di rotazione della struttura 3 girevole stessa.

Il secondo braccio 6 di comando si sviluppa longitudinalmente secondo un rispettivo asse A3 e presenta due rispettive estremità longitudinalmente opposte 6a, 6b, l’una superiore e l’altra inferiore.

In corrispondenza della propria estremità 6a superiore il secondo braccio 6 di comando, come detto, è infulcrato sul primo braccio 4 a bilanciere.

In corrispondenza della sua estremità 6b inferiore, il secondo braccio 6 di comando è a sua volta infulcrato sulla citata struttura 3 girevole mediante un perno P, per oscillare attorno ad un rispettivo asse A4.

Il secondo braccio 6 di comando comprende il citato primo attuatore 7 elettrico di tipo lineare ed un corpo 8 di supporto del primo attuatore 7 elettrico stesso.

Il primo attuatore 7 elettrico lineare presenta vantaggiosamente un cilindro 9 di alloggiamento degli apparati elettro-meccanici ed uno stelo 10 emergente da tale cilindro 9 e atto a muoversi longitudinalmente lungo il citato asse A3.

Lo stelo 10 definisce, con una propria porzione estrema superiore, la citata estremità 6a superiore del secondo braccio 6 di comando infulcrata sul primo braccio 4 a bilanciere.

Vantaggiosamente, in una sua preferita forma realizzativa, il primo attuatore 7 elettrico è del tipo con riduttore integrato a vite epicicloidale a rulli.

Forme realizzative alternative, non illustrate, prevedono l’utilizzo, quale primo attuatore 7 elettrico di martinetti elettro-meccanici di differente tipologia.

In corrispondenza di una porzione inferiore estrema del cilindro 9 e solidale ad esso è disposta una prima piastra 11 sulla quale sono fissate una pluralità di aste 12 emergenti in allontanamento dal cilindro 9, in direzione del citato asse A3 di sviluppo longitudinale del secondo braccio 6 di comando.

Il corpo 8 di supporto comprende una seconda piastra 13, contraffacciata rispetto alla citata prima piastra 11 e presentante rispettivi fori passanti, all’interno dei quali si impegnano scorrevolmente le citate aste 12 emergenti dalla prima piastra 11.

Oltre la citata seconda piastra 13, su alcune delle aste 12, vantaggiosamente realizzate di adeguata lunghezza, sono calzate rispettive molle 14 elicoidali.

Le molle 14 sono vantaggiosamente montate precompresse.

Mediante le citate aste 12, le due piastre 11, 13 prima e seconda risultano mobili scorrevolmente tra loro.

Le spire terminali delle molle 14 elicoidali, distali rispetto alla seconda piastra 13, sono impegnate in battuta con rispettivi elementi 15 di fermo, quali dadi e rondelle di tipo noto.

Come sarà descritto in dettaglio nel seguito, il primo attuatore 7 elettrico e il corpo 8 di supporto sono connessi scorrevolmente per modificare la propria posizione reciproca tra una posizione avvicinata, illustrata ad esempio nelle figure 4 e 9, ed una posizione distanziata, illustrata nelle figure 1 e 8.

Le molle 14 definiscono, per l’apparato 1 di taglio, rispettivi mezzi elastici configurati per spingere il primo attuatore 7 elettrico e il corpo 8 di supporto al raggiungimento della loro posizione reciproca avvicinata.

Secondo quanto illustrato in dettaglio anche nelle figure 8 e 9, il corpo 8 di supporto comprende un meccanismo 16 vite-madrevite configurato per muovere secondo l’asse A3 l’insieme costituito dal primo attuatore 7 e dalla prima piastra 11 rispetto alla seconda piastra 13.

In altre parole, secondo quanto illustrato in figura 10, il meccanismo 16 vite-madrevite presenta un’asta 17 di spinta, vantaggiosamente integrante la vite del meccanismo 16 stesso, atta a spingere il citato insieme in allontanamento dal corpo 8 di supporto, per raggiungere la citata posizione distanziata illustrata in figura 8.

Il corpo 8 di supporto comprende inoltre un secondo attuatore 18 elettrico atto a movimentare il citato meccanismo 16 vite-madrevite.

I citati meccanismo 16 vite-madrevite e secondo attuatore 18 elettrico definiscono, nel loro insieme per l’apparato 1 di taglio, un organo 19 di azionamento per portare il primo attuatore 7 elettrico ed il corpo 8 di supporto nella loro posizione reciproca distanziata.

Secondo quanto illustrato in dettaglio nelle figure da 8 a 10, l’apparato 1 di taglio comprende un organo 20 di bloccaggio per mantenere stabilmente il primo attuatore 7 elettrico ed il corpo 8 di supporto in una tra le citate posizione avvicinata e posizione distanziata.

Secondo la preferita forma realizzativa dell’apparato 1 di taglio illustrata nelle allegate figure, l’organo 20 di bloccaggio è configurato per mantenere stabilmente il primo attuatore 7 elettrico ed il corpo 8 di supporto nella loro reciproca posizione distanziata, raggiunta attraverso la precedente azione dell’organo 19.

L’organo 20 di bloccaggio presenta vantaggiosamente un leveraggio 21 a ginocchiera, in grado di evitare lo sblocco spontaneo del dispositivo, sblocco che può quindi realizzarsi per azione di comando impartita.

Il leveraggio 21 a ginocchiera comprende una leva 22 di fermo atta ad impegnarsi in battuta con la prima piastra 11 per impedirne l’avvicinamento alla seconda piastra 13.

L’apparato 1 di taglio comprende inoltre un terzo attuatore 23 elettrico atto a comandare il movimento del leveraggio 21.

Il terzo attuatore 23 definisce, per l’apparato 1 di taglio, rispettivi mezzi di disimpegno configurati per liberare l’organo 20 di bloccaggio e consentire al primo attuatore 7 elettrico e al corpo 8 di supporto il raggiungimento della loro posizione reciproca avvicinata.

Vantaggiosamente, secondo la preferita forma realizzativa illustrata, il terzo attuatore 23 elettrico è un attuatore lineare.

In uso, secondo quanto illustrato in figura 1, l’apparato 1 di taglio si presenta in una condizione di attesa, prima di iniziare un nuovo processo di taglio sul tubo 2 in materiale plastico proveniente dalla citata e non illustrata stazione di estrusione.

Il secondo braccio 6 di comando, con il primo attuatore 7 elettrico presentante il proprio stelo 10 ritratto all’interno del cilindro 9, mantiene il primo braccio 4 a bilanciere in configurazione non operativa, in corrispondenza della quale, cioè, l’utensile 5 di taglio da esso supportato è disimpegnato dal tubo 2.

Come illustrato in figura 2, al fine di operare il taglio del tubo 2, è attivato il primo attuatore 7 in modo che l’estensione dello stelo 10 determini una rotazione del primo braccio 4 a bilanciere secondo il verso della freccia F2, in senso orario con riferimento alla figura, in conseguenza della quale rotazione l’utensile 5 di taglio si avvicina radialmente all’asse A1 del tubo 2, incontrando quest’ultimo nel proprio percorso.

La circostanza che durante il taglio del tubo 2 la struttura 3 girevole e l’apparato 1 di taglio ad essa solidale ruoti attorno all’asse A1 non rileva ai fini dell’invenzione e, pertanto, non sarà evidenziata nel corso della presente trattazione.

La figura 2 illustra una configurazione operativa del primo braccio 4 a bilanciere in cui pertanto l’utensile 5 di taglio penetra nello spessore di parete del tubo 2.

Se il processo di taglio si compie normalmente, l’utensile 5 di taglio seziona completamente il tubo 2 e il primo attuatore 7 elettrico inverte quindi il moto dello stelo 10 allontanando il primo braccio 4 a bilanciere, ed il relativo utensile 5, dal tubo 2, riposizionandosi nella configurazione di figura 1 in attesa di eseguire un nuovo processo di taglio.

In figura 3 è rappresentato il caso, eventuale, di un inconveniente verificatosi nel corso del processo di taglio, ad esempio costituito da un blocco di emergenza o da un’interruzione dell’erogazione di energia elettrica di qualunque natura avente come conseguenza l’arresto del moto di rotazione della struttura 3 girevole attorno all’asse A1, con l’utensile 5 di taglio impegnato comunque col tubo 2. In tal caso, il tubo 2 continua ad avanzare, anche solo per inerzia, dietro la spinta della porzione di tubo posta a monte, proveniente dalla stazione di estrusione.

L’incapacità, a causa dell’alimentazione elettrica interrotta, da parte del primo attuatore 7 elettrico di ritrarre lo stelo 10 e quindi di allontanare l’utensile 5 di taglio dal tubo 2, fa sì che l’utensile 5 rimanga in interferenza con il tubo 2 con il rischio che quest’ultimo con il proprio avanzamento danneggi l’apparato 1 di taglio.

Tale condizione deve essere assolutamente evitata.

Sempre con riferimento alla figura 3, in una tale condizione di sostanziale fermo macchina è attivato automaticamente il terzo attuatore 23 il quale esercita una trazione sul leveraggio 21 a ginocchiera, tale da muovere la leva 22 di fermo secondo il verso della freccia F3, così da disimpegnare la stessa dalla prima piastra 11.

Vantaggiosamente, il terzo attuatore 23 è del tipo elettromagnetico ed è alimentato, in occasione delle sopradescritte situazioni di emergenza, da una relativa batteria di tipo sostanzialmente noto e non illustrata né ulteriormente descritta.

Come illustrato in figura 4, senza l’ostacolo costituito dalla leva 22 di fermo, l’insieme costituito dal primo attuatore 7 elettrico e dalla prima piastra 11 si muovono, sotto l’azione della forza elastica esercitata dalle molle 14 elicoidali, in avvicinamento al corpo 8 di supporto, secondo il verso delle frecce F4.

Il citato movimento di avvicinamento del primo attuatore 7 elettrico al corpo 8 di supporto si arresta con la prima piastra 11 in battuta con la seconda piastra 13, come illustrato, appunto, in figura 4.

Stante il fatto che il corpo 8 di supporto è infulcrato stabilmente sulla struttura 3 girevole mediante il perno P, tale movimento di avvicinamento, con lo stelo 10 fermo rispetto al cilindro 9 a causa della cessata alimentazione elettrica, si traduce operativamente in un movimento del primo braccio 4 a bilanciere, con rotazione antioraria secondo il verso della freccia F5.

Tale rotazione antioraria del primo braccio 4 a bilanciere lo riporta nella propria configurazione non operativa, ovverosia comporta il completo disimpegno dell’utensile 5 di taglio dal tubo 2.

Il movimento appena descritto, ottenuto in condizioni di emergenza, cioè in mancanza di alimentazione elettrica e solo grazie all’energia elastica accumulata dalle molle 14 elicoidali, riporta istantaneamente l’apparato 1 di taglio in una condizione di sicurezza in cui l’avanzamento del tubo 2 proveniente dalla stazione di estrusione non provoca alcun danneggiamento all’apparato 1 stesso.

Con riferimento alla figura 5, una volta rimossa l’anomalia che ha provocato il disimpegno dell’utensile 5 di taglio dal tubo 2 e ristabilita la normale alimentazione elettrica, il primo attuatore 7 elettrico è azionato per ritrarre lo stelo 10 secondo il verso della freccia F6.

Tale ritrazione dello stelo 10 provoca una conseguente rotazione antioraria, secondo il verso della freccia F7, del primo braccio 4 a bilanciere, allontanando ulteriormente l’utensile 5 di taglio dalla superficie esterna del tubo 2.

Come chiaramente illustrato in figura 6, è opportuno riportare il braccio 6 di comando nella propria condizione di normale funzionamento ovverosia ripristinare anche l’operatività delle componenti che hanno generato il movimento relativo di sicurezza tra il primo attuatore 7 elettrico ed il corpo 8 di supporto.

A questo scopo è attivato l’organo 19 di azionamento il quale mediante il meccanismo 16 vite-madrevite azionato dal secondo attuatore 18 elettrico, spinge la prima piastra 11, ed il primo attuatore 7 elettrico ad essa solidale, in allontanamento dalla seconda piastra 13, secondo il verso della freccia F8.

In dettaglio, è l’asta 17 di spinta del meccanismo 16 vite-madrevite che si estende secondo il verso della freccia F8 e spinge in tal senso la prima piastra 11 in allontanamento dalla seconda piastra 13.

Durante l’allontanamento delle due piastre 11, 13 prima e seconda si ha una nuova compressione delle molle 14 elicoidali calzate sulle aste 12. La compressione delle molle 14 elicoidali determina l’immagazzinando di energia elastica in vista di una nuova attivazione in caso di necessità. Sempre con riferimento alla figura 6, l’allontanamento del primo attuatore 7 elettrico dal corpo 8 di supporto che ristabilisce le originarie dimensioni longitudinali del secondo braccio 6 di comando ha come conseguenza anche la rotazione oraria del primo braccio 4 secondo il verso della freccia F9, con relativo avvicinamento dell’utensile 5 di taglio al tubo 2, pur senza con questo interferire, ma semplicemente riposizionando l’utensile 5 alla distanza ideale dal tubo 2 per attendere l’inizio di un nuovo processo.

In ultimo, come rappresentato in figura 7, raggiunta nuovamente la configurazione iniziale appena descritta, il terzo attuatore 23 elettrico provvede a comandare il leveraggio 21 a ginocchiera così da riportare nuovamente la leva 22 di fermo ad impegnarsi in battuta con la prima piastra 11, per impedirne l’avvicinamento spontaneo alla seconda piastra 13.

Il movimento compiuto dalla leva 22 di fermo per tornare nella propria condizione di impegno con la prima piastra 21 è raffigurato in figura 7 con la freccia F10.

Una volta raggiunta la configurazione di impegno da parte della leva 22 di fermo, il secondo attuatore 18 elettrico attiva il meccanismo 16 vitemadrevite per riportare la sua asta 17 di spinta, visibile in figura 10, nella sua configurazione inziale (ritratta dalla prima piastra 11 secondo il verso della freccia F11), consentendo (in una eventuale nuova condizione anomala) un nuovo avvicinamento tra le due piastre 11, 13 prima e seconda.

L’apparato 1 di taglio secondo l’invenzione raggiunge gli scopi prefissi e consegue importanti vantaggi.

Un primo vantaggio connesso all’invenzione è dato dal fatto di aver adottato, in luogo dell’azionamento idraulico dell’utensile di taglio, noto allo stato dell’arte, un azionamento di tipo elettrico, più versatile e più semplice in termini sia di installazione che di manutenzione.

Un altro vantaggio connesso all’apparato secondo l’invenzione è dato dalla possibilità, in caso di anomalia nell’alimentazione di energia, di disimpegnare in maniera rapida e sicura l’apparato di taglio dal tubo in lavorazione, garantendo al sistema la massima sicurezza.

Un ulteriore vantaggio collegato all’adozione di un’attuazione elettrica dell’organo di taglio è dato dalla possibilità, di ottimizzare l’avvicinamento dell’utensile al tubo da tagliare in funzione del diametro di quest’ultimo ed in generale di poter definire a piacimento il moto relativo dell’utensile di taglio rispetto al tubo.

Per di più, grazie all’adozione di attuatori elettrici servocontrollati nel comando del primo braccio, è possibile regolare con molta praticità la corsa dell’utensile anche in funzione del diametro di tubo in lavorazione, in modo da minimizzare la distanza tra utensile in attesa di operare un taglio e tubo da tagliare.

E’ altresì molto semplice differenziare le velocità radiali dell’utensile rispetto al tubo tra fase di avvicinamento e fase di taglio vero e proprio per ottimizzare i tempi di processo o variare e controllare in modo continuo la forza di penetrazione dell’utensile o definire una specifica traiettoria di affondamento dell’utensile entro lo spessore del tubo, come richiesto ad esempio per particolari materiali plastici onde evitare indesiderate rotture fragili del tubo o qualità scadenti dei tagli effettuati.

Poter controllare in modo così dinamico e puntuale il processo di taglio con gli usuali sistemi di movimentazione (pneumatica o idraulica) risulta proibitivo sia in termini di eccessiva complicazione costruttiva che di minore precisione di controllo comunque ottenibile.

Secondo varianti realizzative dell’apparato di taglio secondo l’invenzione non illustrate, il primo braccio ed il secondo braccio di comando assumono differenti configurazioni, anche legate ad una diversa disposizione dei punti di fulcro.

A titolo esemplificativo realizzando il primo braccio non a bilanciere, cioè non infulcrato centralmente, per l’avvicinamento dell’utensile di taglio al tubo può essere richiesto un accorciamento dell’attuatore lineare invece che un’estensione, come nelle allegate figure.

In altri termini, la variabilità della posizione normale distanziata o avvicinata del secondo braccio di comando sta nella costruzione del leveraggio: con primo braccio avente fulcro intermedio tra l’utensile di taglio e l’attuatore, la posizione normale è allontanata perché l’attuatore si estende per tagliare e quindi, in caso di blocco dell’alimentazione elettrica, il secondo braccio di comando deve essere ritratto; se invece il punto di applicazione della forza dell’attuatore si trovasse in una posizione intermedia tra l’utensile di taglio e il fulcro del primo braccio, allora l’attuatore porterebbe l’utensile di taglio in condizione operativa ritraendosi e, quindi, in caso di blocco, il secondo braccio di comando dovrebbe essere esteso.

Secondo ulteriori possibili forme realizzative, il primo braccio è previsto non in forma di leva infulcrata ma direttamente e rigidamente connesso al secondo braccio, potendosi pertanto considerare un prolungamento di quest’ultimo.

In tal caso, il movimento tra le configurazioni non operativa ed operativa del primo braccio e quindi dell’utensile è operato direttamente dal primo attuatore, senza cioè alcun leveraggio interposto tra l’utensile ed il secondo braccio.

In altri termini, secondo tali forme realizzative non illustrate, il secondo braccio ed il primo braccio si trovano a definire sostanzialmente un unico braccio di supporto e movimentazione dell’utensile.

In analogia con quanto detto appena sopra relativamente alla possibilità di differenti possibili forme realizzative del primo braccio, anche per il secondo braccio di comando sono da prevedersi alternative alla forma realizzativa illustrata e descritta. In particolare, proprio in tale ottica, il concetto di collegamento scorrevole tra il primo attuatore elettrico ed il corpo di supporto è da intendersi in senso lato come possibilità di movimento reciproco tra i due, ben potendo intendersi anche come rotazione reciproca qualora le due parti fossero tra loro infulcrate. A titolo esemplificativo infatti tali due parti potrebbero anche essere collegate a mo’ di compasso ed estendersi ruotando tra loro per modificare la distanza reciproca delle proprie estremità.

Claims (6)

1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato di taglio di tubi in materiale plastico in macchine taglierine automatiche, comprendente: - un utensile (5) di taglio di tubi (2) in materiale plastico, - un primo braccio (4), di supporto di detto utensile (5) di taglio, mobile tra una configurazione non operativa in corrispondenza della quale detto utensile (5) è disimpegnato da detto tubo (2) ed una configurazione operativa in cui detto utensile (5) è atto ad esercitare una propria azione di taglio su detto tubo (2), - un secondo braccio (6), di comando di detto primo braccio (4), operativamente connesso a detto primo braccio (4) per movimentare lo stesso almeno tra dette sue configurazioni non operativa ed operativa, detto secondo braccio (6) comprendendo un primo attuatore (7) elettrico ed un corpo (8) di supporto di detto primo attuatore (7) elettrico, detti primo attuatore (7) elettrico e corpo (8) di supporto essendo connessi scorrevolmente per modificare la propria posizione reciproca tra una posizione avvicinata ed una posizione distanziata, - un organo (20) di bloccaggio per mantenere stabilmente detti primo attuatore (7) elettrico e corpo (8) di supporto in una tra dette posizione avvicinata e posizione distanziata, - mezzi (23) di disimpegno configurati per liberare detto organo (20) di bloccaggio e consentire a detti primo attuatore (7) elettrico e corpo (8) di supporto il raggiungimento dell’altra tra dette posizione avvicinata e posizione distanziata.
2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi (14) elastici configurati per spingere detti primo attuatore (7) elettrico e corpo (8) di supporto al raggiungimento della seconda tra dette posizione avvicinata e posizione distanziata.
3. 3. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un organo (19) di azionamento per riportare detti primo attuatore (7) elettrico e corpo (8) di supporto in detta loro prima posizione reciproca tra dette posizione avvicinata e posizione distanziata.
4. 4. Apparato secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto organo (19) di azionamento comprende un meccanismo (16) vitemadrevite ed un secondo attuatore (18) elettrico atto ad azionare detto meccanismo (16) vite-madrevite.
5. 5. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto organo (20) di bloccaggio comprende un leveraggio (21) a ginocchiera.
6. 6. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di disimpegno comprendono un secondo attuatore (23) elettrico configurato per generare in detto organo (20) di bloccaggio un movimento tale da liberare lo scorrimento reciproco di detti primo attuatore (7) elettrico e corpo (8) di supporto.