IT201800006501A1 - Rulliera per lo stendimento di cavi in un impianto di stendimento di cavi ed impianto di stendimento di cavi comprendente tale rulliera - Google Patents
Rulliera per lo stendimento di cavi in un impianto di stendimento di cavi ed impianto di stendimento di cavi comprendente tale rulliera Download PDFInfo
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Description
Descrizione del trovato avente per titolo:
"RULLIERA PER LO STENDIMENTO DI CAVI IN UN IMPIANTO DI STENDIMENTO DI CAVI ED IMPIANTO DI STENDIMENTO DI CAVI COMPRENDENTE TALE RULLIERA"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad una rulliera per lo stendimento di cavi, quali ad esempio conduttori elettrici, funi, fibre ottiche, o simili, o per la loro sostituzione, in un impianto di stendimento di cavi e anche ad un impianto di stendimento di cavi comprendente tale rulliera.
In particolare il presente trovato si riferisce ad una rulliera utilizzabile in un impianto di stendimento, ad esempio, di una linea elettrica aerea ad alta tensione ed in generale alle linee aeree che prevedono lo stendimento cosiddetto “frenato” di tali cavi.
STATO DELLA TECNICA
È noto che lo stendimento dei cavi di linee elettriche aeree, linee di distribuzione dati, od altre, si esercita con impianti che realizzano il principio della “tesatura frenata”, dove una o più macchine “argano” recuperano una o più funi o vecchi conduttori da sostituire e una o più macchine “freno” esercitano la frenatura dei conduttori nuovi in corso di stendimento per garantire una configurazione geometrica in campata che eviti interferenze con ostacoli naturali e/o artificiali. Questi impianti pertanto effettuano lo stendimento e la tesatura controllata di tali cavi.
In particolare, i suddetti impianti di stendimento prevedono una macchina con funzione di argano configurata per recuperare un cavo, o una fune di acciaio, con funzione traente, mediante avvolgimento di quest’ultimo su una rispettiva coppia di tamburi o cabestani di trazione. I suddetti impianti di stendimento comprendono, sull’altro lato della linea da stendere, una macchina con funzione di freno configurata per controllare la tensione di svolgimento del o dei cavi da stendere mediante avvolgimento dello stesso sulla rispettiva coppia di cabestani di svolgimento laddove il cavo sia trazionato, ad esempio, per azione della macchina argano.
In particolare, la macchina freno esercita sui cavi in fase di stendimento una tensione controllata per garantire che gli stessi possano restare sospesi ad opportuni dispositivi di guida previsti su sostegni intermedi e si dispongano secondo la configurazione della catenaria sospesa con inflessione controllata. In questo modo, i cavi non strisciano a terra e restano distanti da eventuali ostacoli presenti sotto i cavi stessi, quali ad esempio attraversamenti stradali o ferroviari, intersezione di altre linee elettriche ecc.
Per lo stendimento dei cavi, vengono normalmente usate funi traenti pilota, oppure gli stessi cavi elettrici da sostituire già presenti sulle linee.
Le macchine di stendimento comprendono due o più coppie abbinate di cabestani, sui quali vengono avvolti i cavi: se il cavo viene tirato la tesatrice è utilizzata come argano, mentre se il cavo viene frenato dall’azione del cabestano stesso, la tesatrice viene utilizzata come freno per regolare la corretta tensione del cavo durante la tesatura.
Gli opportuni dispositivi di guida previsti su sostegni intermedi, ad esempio tralicci, sono tipicamente rappresentati da supporti costituiti da una serie di carrucole, tutte rotanti folli attorno ad un comune asse, e sulle quali inizialmente scorrono le funi traenti e successivamente i conduttori. Quando i cavi conduttori hanno raggiunto la tensione richiesta vengono tolti dalla gola della relativa carrucola di supporto e bloccati nella posizione definitiva.
Il diametro minimo delle carrucole è fissato dalle norme vigenti in funzione del diametro del conduttore, tipicamente 20 volte il diametro del conduttore, e quindi le dimensioni di tali carrucole possono raggiungere dimensioni notevoli. Tali norme mirano infatti ad evitare limpiego di carrucole di diametro ridotto, che favorirebbero le operazioni di tesatura, ma che danneggerebbero il conduttore a causa della inflessione che genera elevata pressione superficiale tra le gole di detta carrucole ed il cavo stesso. In pratica la scelta della carrucola viene fatta mediando le esigenze di praticità con l’esigenza di non rovinare il cavo già all’ atto del montaggio. In tempi più recenti, per evitare la concentrazione degli sforzi di schiacciamento del conduttore sulle gole delle carrucole, nonché per evitare angoli di piegatura compromissori della resistenza meccanica del conduttore, vengono adottate delle cosiddette rulliere, ovvero una pluralità di rulli disposti secondo un arco di cerchio, che definisce l’arco geometrico equivalente di lavoro di tali rulliere.
L’arco geometrico di lavoro della suddetta rulliera ha tuttavia valore fisso, quindi definito in fase di costruzione, pertanto tale rulliera si rivela poco flessibile riguardo alle modalità di funzionamento e impiego.
Per risolvere almeno in parte tale problema esistono anche rulliere che comprendono un telaio oscillante, anche con più carrelli, in modo da avere una possibilità di variazione della geometria di lavoro, a seconda dei carichi applicati e delle configurazioni geometriche della catenaria del conduttore durante le fasi di lavoro.
Tali rulliere con telaio oscillante presentano tuttavia alcuni inconvenienti, ad esempio generalmente presentano un escursione troppo ampia dei carrelli, quindi il raggio di curvatura a cui è sottoposto il cavo potrebbe diventare troppo basso, ovvero visto che l’escursione dei carrelli è troppo ampia, in determinate situazioni può determinare un valore di diametro equivalente o di lavoro della rulliera troppo basso e che può entrare in conflitto con i parametri di dimensionamento della carrucola, quali per esempio 20 volte il diametro del conduttore.
Pur presentando un telaio oscillante, quindi, anche con una pluralità di carrelli, le rulliere note si rivelano poco stabili, migliorabili riguardo alle possibilità di essere utilizzate in diverse situazioni e anche sulla possibilità di far assumere al cavo supportato, in modo preciso e stabile, diversi raggi di curvatura, in modo che i cavi non si incurvino troppo.
Altre limitazioni e svantaggi di soluzioni e tecnologie convenzionali saranno chiare ad una persona esperta del ramo a seguito della lettura della rimanente parte della presente descrizione con riferimento ai disegni ed alla descrizione delle forme di realizzazione che seguono, sebbene si intenda che la descrizione dello stato della tecnica correlato alla presente descrizione non debba essere considerata un’ammissione che quanto qui descritto sia già noto dallo stato della tecnica anteriore.
Esiste pertanto la necessità di perfezionare una rulliera per lo stendimento di cavi e quindi un impianto di stendimento di cavi che possano superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica nota.
Uno scopo del presente trovato è la realizzazione di una rulliera per lo stendimento di cavi che preveda un’oscillazione limitata dei carrelli di sostegno del cavo e consenta di far assumere a tale cavo, in modo stabile, un determinato raggio di curvatura, garantendo comunque che tale raggio di curvatura a cui è sottoposto tale cavo, sia esso una fune traente, una fune pilota, un conduttore o altro, non scenda sotto ad un valore prestabilito. Un ulteriore scopo del presente trovato è la realizzazione di una rulliera per lo stendimento di cavi che consenta eventualmente di variare la geometria di stendimento del cavo, ovvero il suo raggio di curvatura minimo, in modo stabile e preciso.
Un ulteriore scopo del presente trovato è la realizzazione di una rulliera di stendimento di cavi che presenti elevata flessibilità operativa, in modo da adattarsi a diverse situazioni di stendimento o di limitazione della curvatura minima, e che possa garantire anche ampi raggi di curvatura del cavo.
Un ulteriore scopo del presente trovato è la realizzazione di una rulliera per lo stendimento di cavi che presenti un diametro equivalente di lavoro molto maggiore rispetto ad esempio ad una carrucola di grandi dimensioni, e comunque consenta di coprire intervalli di lavoro che possano andare oltre i comuni diametri di carrucole disponibili in commercio, che arrivano generalmente fino a 1,5 m, permettendo di realizzare diametri equivalenti e quindi raggi di curvatura anche molto elevati, ovvero pari a 3 m e oltre.
Un ulteriore scopo del presente trovato è la realizzazione di un impianto di tesatura nel quale lo stendimento dei cavi avvenga in modo efficiente, nel quale i cavi possano essere stesi in modo preciso con diversi raggi di curvatura, pur garantendo che tali raggi di curvatura non scendano sotto ad un determinato valore prestabilito.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, un oggetto del trovato è una rulliera per lo stendimento di cavi, comprendente un telaio dove sono posizionati almeno una coppia di carrelli allineati parallelamente ad una direzione di stendimento di cavi e provvisti ciascuno di almeno una coppia di ruote di sostegno di un cavo da stendere; tali carrelli sono incernierati a tale telaio e ruotabili attorno a rispettivi assi di rotazione in modo da variarne l’inclinazione rispetto a tale telaio e quindi da variare il raggio di curvatura del cavo sostenuto.
Secondo un aspetto del trovato, in tale rulliera almeno uno dei carrelli comprende un dispositivo limitatore dell’oscillazione previsto in almeno una porzione del carrello sporgente da tale telaio e configurato per andare in battuta contro una parete di tale telaio quando tale carrello, ruotando attorno al rispettivo asse di rotazione, supera una certa inclinazione, in modo da impedire un’eccessiva riduzione del raggio di curvatura del cavo supportato da tale carrello.
Vantaggiosamente, mediante il dispositivo limitatore dell’oscillazione di cui è provvisto almeno un carrello della presente rulliera, è possibile limitare il raggio di curvatura a cui si vuole che il cavo da stendere sia sottoposto e anche di fornire una posizione stabile di tale carrello secondo l’inclinazione desiderata, che rappresenta sostanzialmente il raggio di curvatura voluto del cavo da stendere.
Tale dispositivo limitatore dell’oscillazione può comprendere un dente che sporge da una porzione del carrello che sporge esternamente da tale telaio ed è atto ad andare in battuta contro tale parete di tale telaio.
Tale dispositivo limitatore dell’ oscillazione preferibilmente può essere previsto su entrambi i carrelli ed in particolare su entrambe le porzioni dei carrelli sporgenti esternamente rispetto a estremità opposte di tale telaio. Tale rulliera può comprende un dispositivo limitatore dell’oscillazione posizionato su una porzione del carrello disposta internamente rispetto a tale telaio.
Tale rulliera può comprendere uno o più organi di regolazione della distanza reciproca tra tale telaio e tale dispositivo limitatore dell’oscillazione.
Tali organi di regolazione possono comprendere uno o più spessori applicabili a tale telaio e/o a tale dispositivo limitatore dell’oscillazione. Tali organi di regolazione possono comprendere almeno una vite di regolazione applicabile a tale telaio e/o a tale dispositivo limitatore dell’oscillazione.
Tale rulliera può comprendere una pluralità di coppie di carrelli disposti affiancati, in cui ciascuna coppia di tali carrelli è allineata parallelamente ad una direzione di stendimento ed è atta a sostenere almeno un cavo da tesare. Tale rulliera può comprendere tre, oppure cinque, coppie di carrelli allineati, in cui le ruote della coppia di carrelli centrali supportano una fune traente e le ruote delle coppie di carrelli laterali supportano i rispettivi conduttori in stendimento secondo la configurazione in fascio.
Un ulteriore oggetto del presente trovato è un impianto di stendimento di cavi, comprendente almeno una macchina argano ed almeno una macchina freno posizionate su lati opposti rispetto ad uno o più sostegni intermedi, sui quali sono posizionate una o più rulliere di stendimento di cavi come sopra definite.
Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi della presente divulgazione saranno meglio compresi con riferimento alla seguente descrizione, alle tavole di disegno e alle annesse rivendicazioni. Le tavole di disegno, che sono integrate e facenti parte della presente descrizione, illustrano alcune forme di realizzazione del presente oggetto e, unitamente alla descrizione, si propongono di descrivere i principi della divulgazione. I vari aspetti e caratteristiche descritte nella presente descrizione possono essere applicati individualmente, dove possibile. Questi aspetti individuali, ad esempio aspetti e caratteristiche presenti nella descrizione oppure nelle rivendicazioni dipendenti allegate, possono essere oggetto di domande divisionali.
Si fa notare che qualsiasi aspetto o caratteristica che si trovi essere già nota durante la procedura di brevettazione si intende non essere rivendicata ed essere l’oggetto di un disclaimer.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui: - la fig. 1 è una vista schematica di un impianto di stendimento di cavi secondo il trovato;
- la fig. 2 è una vista laterale schematica di una rulliera per lo stendimento di cavi secondo il trovato;
- la fig. 3 è una vista laterale schematica di un carrello della presente rulliera avente una prima inclinazione;
- la fig. 4 è una vista laterale schematica di un carrello della presente rulliera avente una seconda inclinazione;
- la fig. 5 è una vista laterale schematica di un carrello della presente rulliera avente una terza inclinazione
- la fig. 6 è una vista laterale ed in sezione di una parte di un telaio della presente rulliera;
- la fig. 7 è una vista in assonometria di una rulliera multipla per lo stendimento di cavi;
- la fig. 8 è una vista frontale schematica di una parte di una rulliera singola per lo stendimento di cavi di fig. 2;
- la fig. 8a è una vista frontale schematica di una carrucola singola tradizionale per lo stendimento di cavi;
- la fig. 9 è una vista frontale schematica di una parte della rulliera multipla di fig. 7;
- la fig. 9a è una vista frontale schematica di una carrucola multipla tradizionale per lo stendimento di cavi.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
Prima di descrivere le forme di realizzazione, si chiarisce, inoltre, che la presente descrizione non è limitata nella sua applicazione ai dettagli costruttivi e di disposizione dei componenti come descritti nella seguente descrizione utilizzando le figure allegate. La presente descrizione può prevedere altre forme di realizzazione ed essere realizzata o messa in pratica in altri svariati modi. Inoltre, si chiarisce che la fraseologia e terminologia qui utilizzata è a fini descrittivi e non deve essere considerata come limitante.
Con riferimento alle figure allegate, in fig. 1, è illustrato un impianto di stendimento 10, secondo il presente trovato, configurato per stendere cavi 11, 12, 13, ovvero, ad esempio, una coppia di conduttori 11, mediante in questo caso una fune traente 12, oppure per stendere una fune pilota 13. L’impianto di stendimento 10 comprende, per lo stendimento dei conduttori 11, almeno una macchina freno 14, provvista di uno o più organi di svolgimento, o cabestani 16, ed almeno una macchina argano 15.
Similmente, rimpianto di stendimento 10 comprende, per lo stendimento della fune piota 13, almeno una macchina freno 14’, provvista di uno o più organi di svolgimento, o cabestani 16’, ed almeno una macchina argano 15’. Tali macchine freno 14, 14’ e le macchine argano 15, 15’ potrebbero essere anche del tipo argano-freno, ovvero combinate per svolgere selettivamente sia la funzione di argano che la funzione di freno.
Le macchine freno 14, 14’ e le macchine argano 15, 15’ sono posizionate da parti opposte rispetto a sostegni intermedi 17, ad esempio tralicci, su cui vengono stesi tali cavi 11, 12, 13.
Su tali sostegni intermedi 17, come si può osservare, i cavi 11, 12, 13 vengono stesi su una pluralità di rulliere 20, 20’ secondo il presente trovato. Tali rulliere 20, 20’ possono essere posizionate ad una certa altezza dal suolo e vengono fissate, preferibilmente in modo amovibile, ad elementi di supporto 18 previsti su detti sostegni intermedi, ad esempio travi, profilati in acciaio o simili.
Tali elementi di supporto 18 possono essere diretti trasversalmente rispetto alle direzioni SI e S2 di stendimento dei cavi 11, 12, 13 e su di essi possono essere posizionate più rulliere 20, 20’ allineate.
Sulla macchina freno 14, i conduttori 1 1 sono alimentati mediante rispettive bobine 19 disposte a monte delle rispettive coppie di cabestani 16. Anche la macchina argano 15 è provvista di relativi cabestani 21 e su ciascuno di essi viene avvolta la fune traente 12 che poi viene raccolta in un una bobina 19”.
Tale fune traente 12 ha la sua estremità saldamente collegata ad un dispositivo di rinvio 22, al quale sono collegati sul lato opposto i conduttori 11 in stendimento lungo la direzione S 1 mediante la macchina argano 15 e provenienti dalle coppie di cabestani 16 della corrispondente macchina freno 14.
La fune pilota 13 viene invece prelevata da una bobina 19’ posta a monte della macchina freno 14’ e stesa lungo la direzione S2 mediante la macchina argano 15’.
La rulliera 20, si veda in particolare fig. 2, comprende un telaio 23 che può essere fissato, mediante opportuni mezzi di collegamento 24, all’elemento di supporto 18 posizionato sul sostegno intermedio 17.
Su tale telaio 23 sono posizionati un primo carrello 25 ed un secondo carrello 25’, in particolare tali carrelli 25 e 25’ sono incernierati al telaio 23 in modo da definire rispettivi assi di rotazione A, A’, mediante ad esempio un perno di rotazione 26, 26’.
Tali carrelli 25 e 25’ sono allineati, ad esempio parallelamente ad una delle direzioni SI o S2 di stendimento e quindi atti ad accogliere in modo adeguato uno dei cavi 11, 12, 13.
In particolare, gli assi rotazione A, A’ di tali carrelli 25, 25’ sono posizionati in prossimità di estremità 27, 27’ opposte di tale telaio 23.
A ciascuno di tali carrelli 25, 25’ viene associata almeno una coppia di ruote 28 sulle quali poggi un cavo 11, 12, 13 da stendere, in particolare ruote 28 folli incernierate ai carrelli 25, 25’, ad esempio mediante relativi perni di rotazione 29.
Tali carrelli 25, 25’ possono prevedere ad esempio una coppia di telai di supporto 43, 43’, si veda anche fig. 7, paralleli e opportunamente sagomati tra le quali sono incernierate dette ruote 28.
Ciascuno di tali carrelli 25, 25’ è provvisto di un dispositivo limitatore dell’ oscillazione 30, 30’ configurato per limitare in modo stabile l’inclinazione o oscillazione di ciascuno di detti carrelli 25, 25’ rispetto a detto telaio 23, quindi in modo che il raggio di curvatura R dei cavi 11, 12 13 non scenda sotto ad un valore prestabilito.
Tale dispositivo limitatore dell’ oscillazione 30, 30’ può essere ad esempio un dispositivo meccanico ad interferenza, ovvero ad esempio un dente sporgente da una porzione 32, 32’ di detto carrello 25, 25’ posizionata esternamente a detto telaio 23, in modo da andare in battuta contro una parete 31, 31 di detto telaio 23, in particolare una parete laterale ricavata alle estremità 27, 27’ opposte di detto telaio 23.
E’ possibile prevedere che tale dispositivo limitatore dell’oscillazione 30, 30’ sia previsto su almeno uno dei carrelli 25, 25’ del telaio 23, ma preferibilmente, sarà previsto su entrambi i carrelli 25, 25’.
Tale dispositivo limitatore dell’oscillazione 30, 30’, ad esempio il dispositivo meccanico ad interferenza illustrato in fig. 2, agisce in automatico se i carrelli 25, 25’ vengono inclinati attorno ai rispetti assi A, A’ verso l’esterno del telaio 23 e impedisce quindi che detti carrelli 25, 25’ possano ruotare ulteriormente attorno ai rispettivi assi A, A’, evitando così un’indesiderata diminuzione del raggio di curvatura R, che quindi viene stabilmente mantenuto come illustrato in figura.
Eventualmente possono essere previsti dispositivi limitatori dell’oscillazione 34, 34’, analoghi ai dispositivi limitatori dell’oscillazione 30, 30’, anche in porzioni 33, 33’ dei carrelli 25, 25’ posizionate internamente al telaio 23. In questo modo si otterrebbe una limitazione del raggio di curvatura dei cavi 11, 12, 13, che quindi non potrebbero assumere raggi di curvatura troppo ampi.
In funzione della posizione del punto di contatto dei dispositivi limitatori dell’oscillazione 30, 30’ con le pareti 31, 31 ’ è inoltre possibile variare il posizionamento stabile di detti carrelli 25, 25’ e quindi il raggio di curvatura dei cavi 11, 12, 13 posati sulla rulliera 20.
E’ possibile ad esempio prevedere che il telaio 23 abbia un’estensione L variabile, si vedano anche fig. 3, fig. 4 e fig. 5. L’estensione L del telaio 23 può essere variata, da una o entrambe le estremità 27, 27’ di detto telaio 23 in modo da ottenere un’inclinazione della rulliera 20 tale da realizzare diversi raggi di curvatura RI, R2 o R3.
Nell’esempio di fig. 3, fig. 4 e fig.5, il raggio di curvatura R1 è il raggio di curvatura minore per il cavo 11, 12, 13, il raggio di curvatura R2 è un raggio di curvatura intermedio, mentre il raggio di curvatura R3 è il raggio di curvatura maggiore.
E’ possibile prevedere organi di regolazione che varino la distanza reciproca tra il telaio 23 e il dispositivo limitatore dell’oscillazione 30, 30’, ovvero l’estensione L del telaio 23 e/o l’estensione del dispositivo limitatore dell’oscillazione 30, 30’.
Tale estensione L del telaio 23 può essere variata ad esempio mediante l’utilizzo di organi di regolazione applicabili ad una o entrambe le estremità 27, 27’ del telaio 23.
Tali organi di regolazione potrebbero essere ad esempio opportuni spessori 39, 40, 41 di estensione LI, L2 e L3 posti alle estremità 27, 27’ del telaio 23 ed atti a frapporsi tra il dispositivo limitatori dell’ oscillazione 30, 30’ e la parete 31, 31’.
Tali spessori 39-41 sono preferibilmente intercambiabili e applicati al telaio 23 in modo amovibile e mediante qualunque idoneo mezzo di fissaggio.
Tali organi di regolazione potrebbero essere realizzati ad esempio anche mediante una vite di regolazione 36 sporgente dalla parete 31, 31 ’ dell’estremità 27, 27’, si veda fig. 6, e la cui testa 42 possa andare in battuta contro il dispositivo limitatore dell’ oscillazione 30, 30’.
In funzione di un maggiore o minore avvitamento di tale vite di regolazione 36 rispetto a tale telaio 23, è possibile regolare la posizione del punto di contatto del dispositivo limitatore dell’ oscillazione 30, 30’, quindi l’inclinazione dei carrelli 25, 25’ ed in definitiva ottenere il voluto raggio di curvatura del cavo 11, 12, 13, ad esempio il raggio di curvatura R1, R2 o R3.
Ancora altri organi di regolazione dell’estensione E del telaio 23 possono prevedere lardoni di regolazione, o altri dispositivi meccanici adatti a tale scopo.
In alternativa o in combinazione a quanto appena descritto, tali organi di regolazione della distanza reciproca tra tale telaio 23 e tali dispositivi limitatori dell’oscillazione 30, 30’ potrebbero essere previsti sui dispositivi limitatori dell’oscillazione 30, 30’, quindi sarebbe possibile prevedere viti di regolazione 36, spessori 39-41 o altro applicabili su detti dispositivi limitatori dell’oscillazione 30, 30’.
In fig. 7 è illustrata una variante della presente rulliera 20’ provvista di relativo telaio 23’. In tale variante, la rulliera 20’ comprende una pluralità di coppie di carrelli 25, 25’ allineati, ad esempio tre coppie di carrelli 25, 25’ allineati lungo ad esempio le direzioni SI o S2 di stendimento di fig. 1. E’ possibile ad esempio prevedere che lungo le ruote 28a della coppia di carrelli 25, 25’ centrali venga posizionata la fune traente 12, mentre sulle ruote 28b delle coppie di carrelli 25, 25’ laterali vengano posizionati i conduttori 11.
Tra le coppie di carrelli 25, 25’ è possibile prevedere almeno un ulteriore ruota 35 di stendimento con funzione di messa a terra, grazie all’appoggio del cavo 11, 12, 13 realizzabile per esempio con opportune molle precaricate. Naturalmente tale ulteriore ruota 35 può essere prevista anche per la rulliera 20 di fig. 2.
Ciascuna delle ruote 28, 28a, 28b illustrate, inoltre è conformata in modo da prevedere una gola 37 di appoggio del cavo e ali 38 di contenimento, si vedano ad esempio fig. 8 o fig. 9.
La presente rulliera 20, 20’ vantaggiosamente può consentire l’auto allineamento dei due carrelli 25, 25’ secondo la configurazione richiesta, e permette di minimizzare gli effetti del passaggio di elementi che compongono la catena cinematica del sistema di tesatura, quali rinvìi fissi o bilanciati, ad esempio il dispositivo di rinvio 22, giunti girevoli e giunti a calza, i quali hanno sezioni materiali differenti dal fascio di conduttori, con elementi anche di dimensioni molto maggiori, e quindi che incidono sulla situazione di equilibrio della rulliera 20, 20’ sospesa.
Inoltre la presente rulliera 20 consente di mantenere le quattro ruote 28 di ciascuna coppia di carrelli 25, 25’ rulli sempre in contatto, grazie all’auto allineamento, con i cavi 11, 12, 13, mentre la rulliera 20’ con più coppie di carrelli 25, 25’ affiancati multipli si comporta di fatto come una carrucola, dove l’angolo di contatto, e quindi il numero di ruote 28a, 28b in contatto con i cavi 11, 12, 13, può variare in funzione della configurazione geometrica del conduttore stesso in campata.
Altro aspetto di notevole vantaggio della presente rulliera 20, 20’ è il contenimento dei pesi a valori di molto minori rispetto ad una carrucola di equivalente diametro, si vedano ad esempio la carrucola semplice 44 di fig.
8a, oppure la carrucola multipla 44’ di fig. 9a.
Le rulliere 20 e 20’ se confrontate rispettivamente con tali carrucole 44 e 44’ presentano pesi e ingombri minori, maggiore facilità logistica di spostamento e di montaggio, ma anche e soprattutto una posizione del baricentro B1, Β1 molto più vicina al cavo 11, 12, 13 steso e tesato rispetto ai baricentri B2, B2’ delle carrucole 44, 44’ tradizionali.
La rulliera 20, 20’ secondo il trovato è inoltre molto vantaggiosa in caso di stendimento di conduttori di tipo HTLS (High Temperature Low Sag), ovvero conduttori di ultima generazione atti a lavorare a temperature molto più alte rispetto ad un tradizionale conduttore ACSR (da 80°C a 150-220°C) a parità di freccia in campata, ovvero sotto carico. Questi conduttori sono caratterizzati da anime in materiali non convenzionali (compositi, acciai invar o altro) e strati di conduttore caratterizzati da alluminio ricotto, quindi molto puro e molto conduttivo, oppure leghe di alluminio non convenzionali, quali alluminio-zirconio, caratterizzati da durezza superficiale molto bassa, e quindi estrema facilità di danneggiamento rispetto ai conduttori tradizionali. Ogni procedimento o dispositivo che minimizzi gli sforzi sul conduttore e che ne permetta quindi di conservare l’integrità è quindi indispensabile, e le presenti rulliere 20, 20’ si adattano vantaggiosamente ed efficacemente alle caratteristiche di tali conduttori. I conduttori HTLS sono anche caratterizzati da rapporti di avvolgimento maggiori rispetto ad un conduttore tradizionale, passando dal tradizionale valore di 20 a 24, 28, 30 o anche più in determinati casi, quindi, a parità di diametro del conduttore, si verrebbero a rendere necessarie carrucole di diametro non disponibile in commercio, oppure realizzabili ma a fronte di pesi, dimensioni e costi non accettabili.
Quindi le presenti rulliere 20, 20’ si rivelano molto vantaggiose anche nell’utilizzo per lo stendimento di tali conduttori HTLS, poiché, tra gli altri, mediante essere è possibile realizzare elevati raggi di curvatura pur con limitati ingombri e pesi.
È chiaro che alla rulliera di stendimento di cavi fin qui descritta possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di rulliera di stendimento di cavi, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.
Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi per quanto attiene all’ambito di protezione sotteso nelle specifiche rivendicazioni.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Rulliera per lo stendimento di cavi (11, 12, 13), comprendente un telaio (23, 23’) dove sono posizionati almeno una coppia di carrelli (25, 25’) allineati parallelamente ad una direzione (SI, S2) di stendimento dei cavi (11, 12, 13) e provvisti ciascuno di almeno una coppia di ruote (28, 28a, 28b) di sostegno di un cavo (11, 12, 13) da stendere, detti carrelli (25, 25’) essendo incernierati a detto telaio (23, 23’) e ruotabili attorno a rispettivi assi di rotazione (A, A’) in modo da variarne l’inclinazione rispetto a detto telaio (23, 23’) e quindi da variare il raggio di curvatura (R, RI, R2, R3) del cavo (11, 12, 13) sostenuto, detta rulliera essendo caratterizzata dal fatto che almeno uno dei carrelli (25, 25’) comprende un dispositivo limitatore dell’oscillazione (30, 30’) previsto in almeno una porzione (32, 32’) del carrello (25, 25’) sporgente da detto telaio (23, 23’) e configurato per andare in battuta contro una parete (31, 3Γ) di detto telaio (23, 23’) quando detto carrello (25, 25’), ruotando attorno al rispettivo asse di rotazione (A, A’), supera una certa inclinazione, in modo da impedire un’eccessiva riduzione del raggio di curvatura (R, RI, R2, R3) del cavo (11, 12, 13) supportato da detto carrello (25, 25’).
- 2. Rulliera secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo limitatore dell’oscillazione (30, 30’) comprende un dente che sporge da una porzione (32, 32’) del carrello (25, 25’) che sporge esternamente da detto telaio (23, 23’) ed è atto ad andare in battuta contro detta parete (31 , 3 Γ) di detto telaio (23, 23 ’).
- 3. Rulliera secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo limitatore dell’oscillazione (30, 30’) è previsto su entrambi i carrelli (25, 25’) ed in particolare su entrambe le porzioni (32, 32’) dei carrelli (25, 25’) sporgenti esternamente rispetto a estremità (27, 27’) opposte di detto telaio (23, 23’).
- 4. Rulliera secondo una qualsivoglia delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che comprende un ulteriore dispositivo limitatore dell’oscillazione (34, 34’) posizionato su una porzione (33, 33’) del carrello (25, 25’) disposta internamente rispetto a detto telaio (23, 23’).
- 5. Rulliera secondo una qualsivoglia delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che comprende uno o più organi di regolazione (39, 40, 41, 36) della distanza reciproca tra detto telaio (23, 23’) e detto dispositivo limitatore dell’oscillazione (30, 30’).
- 6. Rulliera secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detti organi di regolazione (39, 40, 41, 36) comprendono uno o più spessori (39, 40, 41) applicabili a detto telaio (23, 23’) e/o a detto dispositivo limitatore dell’oscillazione (30, 30’).
- 7. Rulliera secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detti organi di regolazione (39, 40, 41, 36) comprendono almeno una vite di regolazione (36) applicabile a detto telaio (23, 23’) e/o a detto dispositivo limitatore dell’oscillazione (30, 30’).
- 8. Rulliera secondo una qualsivoglia delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che comprende una pluralità di coppie di carrelli (25, 25’) disposti affiancati, in cui ciascuna coppia di detti carrelli (25, 25’) è allineata parallelamente ad una direzione (SI, S2) di stendimento ed è atta a sostenere almeno un cavo (11, 12, -13) da tesare.
- 9. Rulliera secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che comprende tre oppure cinque coppie di carrelli (25, 25’) allineati, in cui le ruote (28a) della coppia di carrelli (25, 25’) centrali supportano una fune traente (12) e le ruote (28b) delle coppie di carrelli laterali (25, 25’) supportano rispettivi conduttori (11).
- 10. Impianto di stendimento di cavi, comprendente almeno una macchina argano (15, 15’) ed almeno una macchina freno (14, 14’) posizionate su lati opposti rispetto ad uno o più sostegni intermedi (17), sui quali sono posizionate una o più rulliere (20, 20’) di stendimento di cavi, detta uno o più rulliere (20, 20’) comprendendo un telaio (23, 23’) dove sono posizionati almeno una coppia di carrelli (25, 25’) allineati parallelamente ad una direzione (S1, S2) di stendimento dei cavi (11, 12, 13) e provvisti ciascuno di almeno una coppia di ruote (28, 28a, 28b) di sostegno di un cavo (11, 12, 13) da stendere, detti carrelli (25, 25’) essendo incernierati a detto telaio (23, 23’) e ruotabili attorno a rispettivi assi di rotazione (A, A’) in modo da variarne l’inclinazione rispetto a detto telaio (23, 23’) e quindi da variare il raggio di curvatura (R, R1, R2, R3) del cavo (11, 12, 13) sostenuto, in cui almeno uno di detti carrelli (25, 25’) comprende un dispositivo limitatore dell’oscillazione (30, 30’) previsto in almeno una porzione (32, 32’) del carrello (25, 25’) sporgente da detto telaio (23, 23’) e configurato per andare in battuta contro una parete (31, 31) di detto telaio (23, 23’) quando detto carrello (25, 25’), ruotando attorno al rispettivo asse di rotazione (A, A’), supera una certa inclinazione, in modo da impedire un’eccessiva riduzione del raggio di curvatura (R, RI, R2, R3) del cavo (11, 12, 13) supportato da detto carrello (25, 25’).
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