IT201800006461A1 - Anta per refrigeratori - Google Patents

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IT201800006461A1
IT201800006461A1 IT102018000006461A IT201800006461A IT201800006461A1 IT 201800006461 A1 IT201800006461 A1 IT 201800006461A1 IT 102018000006461 A IT102018000006461 A IT 102018000006461A IT 201800006461 A IT201800006461 A IT 201800006461A IT 201800006461 A1 IT201800006461 A1 IT 201800006461A1
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F25REFRIGERATION OR COOLING; COMBINED HEATING AND REFRIGERATION SYSTEMS; HEAT PUMP SYSTEMS; MANUFACTURE OR STORAGE OF ICE; LIQUEFACTION SOLIDIFICATION OF GASES
    • F25DREFRIGERATORS; COLD ROOMS; ICE-BOXES; COOLING OR FREEZING APPARATUS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • F25D21/00Defrosting; Preventing frosting; Removing condensed or defrost water
    • F25D21/04Preventing the formation of frost or condensate
    • HELECTRICITY
    • H05ELECTRIC TECHNIQUES NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • H05BELECTRIC HEATING; ELECTRIC LIGHT SOURCES NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; CIRCUIT ARRANGEMENTS FOR ELECTRIC LIGHT SOURCES, IN GENERAL
    • H05B3/00Ohmic-resistance heating
    • H05B3/84Heating arrangements specially adapted for transparent or reflecting areas, e.g. for demisting or de-icing windows, mirrors or vehicle windshields

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Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“ANTA PER REFRIGERATORI”
Campo della tecnica
La presente invenzione riguarda un’anta di una porta per un refrigeratore, in particolare un’anta senza telaio (frameless) per refrigeratori, preferibilmente refrigeratori a non bassa temperatura.
Stato della tecnica
Sono noti refrigeratori o armadi refrigerati, utilizzati nei locali commerciali per la vendita di prodotti alimentari di vario genere che devono essere conservati a temperature solitamente comprese tra 0°C e 10°C.
Tali armadi refrigerati sono dotati di ante che devono essere configurate in modo da permettere ai clienti di visionare la merce accolta nel refrigeratore ed in modo che un cliente possa scegliere il prodotto ancor prima di aprire il refrigeratore in modo da evitare di sottoporre i prodotti e il refrigeratore a continui sbalzi termici a causa del ripetuto aprirsi e chiudersi delle ante.
Durante l’apertura dell’anta, è poi noto che, a causa della differenza di temperatura tra ambiente esterno al refrigeratore e ambiente interno al refrigeratore è solito formarsi della condensa che se non opportunamente rimossa permane sull’anta per un certo lasso temporale anche una volta che l’anta sia stata richiusa almeno parzialmente pregiudicando la visibilità del contenuto del refrigeratore e bagnando l’anta e le zone circostanti.
Un’esigenza sentita nel settore è quindi quella di configurare le ante in modo da massimizzare la visibilità del contenuto del refrigeratore, ed al contempo in modo da ovviare al formarsi della condensa in fase di apertura e richiusura dell’anta. Uno scopo della presente invenzione è quello rispondere a tali esigenze sentite nel settore.
Un altro scopo è quello di conseguire tale obiettivo nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo relativamente contenuto.
Tali ed altri scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione come riportate nella rivendicazione indipendente.
Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
Esposizione dell’invenzione
In particolare l’invenzione rende disponibile una anta per refrigeratori che comprende:
- una coppia di lastre, ad esempio otticamente trasparenti, realizzate in materiale termicamente isolante, affacciate ed unite da un distanziale che suddivide un’intercapedine tra le lastre della coppia di lastre in una camera chiusa e almeno un canale longitudinale parallelo ad un primo lato della coppia di lastre,
- un elemento riscaldante fissato ad una delle lastre internamente alla camera chiusa,
- una sede di alloggiamento contenuta nel canale longitudinale che si sviluppa longitudinalmente lungo un tratto assiale del canale longitudinale e che sfocia in un’apertura di uscita in corrispondenza di un secondo lato adiacente al primo lato della coppia di lastre,
- un elemento di connessione elettrica dotato di una prima estremità connessa all’elemento riscaldante e una contrapposta seconda estremità che esce dalla apertura di uscita della sede di alloggiamento, almeno un tratto allungato dell’elemento di connessione elettrica essendo contenuto nella sede di alloggiamento.
Grazie a tale soluzione si rende disponibile una anta di facile realizzazione costruttiva, ad elevata visibilità, e dotata di un sistema anticondensa in gran parte contenuto nell’ingombro dell’anta.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che l’elemento riscaldante può comprendere strisce di un resistore elettrico depositate su una prima superficie interna della lastra a cui è fissato l’elemento riscaldante, in cui le strisce sono tra loro collegate in modo da definire un’unica resistenza elettrica.
Grazie a tale soluzione si rende disponibile un elemento riscaldante per il sistema anticondensa particolarmente semplice ed efficace.
Ancora, un altro aspetto dell’invenzione prevede che l’elemento riscaldante può comprendere:
- almeno due prime strisce parallele al primo lato e prossimali al canale longitudinale, in cui le prime strisce sono tra loro allineate e separate fra loro da un segmento isolante posto in prossimità della mezzeria della prima superficie interna della prima lastra;
- una seconda striscia parallela al primo lato e prossimale al primo lato della coppia di lastre contrapposto al canale longitudinale; e
- un resistore depositato sulla prima superficie interna che collega elettricamente una prima striscia con la seconda striscia e la seconda striscia con l’altra prima striscia definendo una pista elettrica.
Grazie a tale soluzione l’elemento riscaldante è atto a riscaldare tutta la superficie della lastra uniformemente evitando in tal maniera la formazione di condensa su tutta la superficie.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che il distanziale possa comprendere due longheroni verticali paralleli al secondo lato della coppia di lastre e contrapposti, in cui i longheroni verticali sono otticamente trasparenti. Grazie a tale soluzione l’anta è di tipo frame-less ovvero senza telaio ed i longheroni verticali mantengono la coppia di lastre distanziate massimizzandola visibilità attraverso l’anta.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che il distanziale possa comprendere due longheroni orizzontali paralleli al primo lato della coppia di lastre e contrapposti, in cui i almeno uno dei longheroni orizzontali presenta una cavità longitudinale comunicante con la camera chiusa mediante aperture, almeno una sostanza essiccante essendo contenuta nella cavità longitudinale di almeno un longherone orizzontale.
Grazie a tale soluzione i longheroni orizzontali realizzano con i longheroni verticali un distanziale perimetrale, e la sostanza essiccante ivi contenuta permette la deumidificazione della camera chiusa ulteriormente riducendo la possibilità di formazione di condensa.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che l’anta possa comprendere inoltre un elemento di supporto per il collegamento dell’anta ad un telaio del refrigeratore, l’elemento di supporto essendo contenuto nel canale longitudinale parallelamente a distanza dal distanziale.
Grazie a tale soluzione si rende disponibile un elemento di supporto dell’anta al telaio del refrigeratore, senza necessità di realizzazione di un telaio dell’anta stessa.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che l’elemento di connessione elettrica possa comprendere, in corrispondenza della prima estremità, un connettore fissato al distanziale accessibile dal canale longitudinale e protendentesi all’interno della camera chiusa tramite due alette di connessione in contatto con almeno una porzione dell’elemento riscaldante.
Grazie a tale soluzione si rende disponibile un elemento di connessione elettrica di rapida installazione ed utilizzazione.
L’invenzione rende ulteriormente disponibile, inoltre, un refrigeratore comprendente:
- un telaio per delimitare un’apertura di accesso del refrigeratore, e - almeno un’anta come sopra descritta, atta ad occludere almeno una porzione della apertura di accesso.
Grazie a tale soluzione si rende disponibile un refrigeratore dotato di un’anta con le suddette caratteristiche ed i vantaggi a tali caratteristiche associati.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista prospettica dell’anta di figura 1.
La figura 2 è una vista frontale di un’anta secondo l’invenzione.
La figura 3 è una vista in sezione dell’anta di figura 1.
La figura 4 è una vista ingrandita di una porzione della sezione dell’anta di figura 1.
La figura 5 è una vista ingrandita di un’altra porzione della sezione dell’anta di figura 1.
La figura 6 è una vista di un connettore di un elemento riscaldante dell’anta di figura 1.
La figura 7 è una vista di un refrigeratore dotato dell’anta di figura 1.
Descrizione dettagliata
Con particolare riferimento alle figure si è indicato con 1 un’anta per porte di un refrigeratore R.
Il refrigeratore R è generalmente dotato di un telaio T che delimita un’apertura di accesso E da cui si accede ad un vano interno refrigerato (come noto al tecnico del settore).
L’anta 1 è connessa al telaio T del refrigeratore R ad esempio in modo mobile tra una prima posizione in cui è atta ad occludere almeno una porzione dell’apertura di accesso E al refrigeratore R ed una seconda posizione in cui apre l’apertura di accesso E e rende accessibile dall’esterno del refrigeratore R almeno una porzione del suo vano interno.
L’anta 1 può essere incernierata e/o associata in modo scorrevole al telaio T del refrigeratore R.
Il refrigeratore R è, nell’esempio, un refrigeratore di tipo commerciale a non bassa temperatura (ovvero operante a temperatura compresa tra 0°C e 10°C, per la vendita di prodotti alimentari di vario genere.
L’anta 1 comprende innanzitutto una prima lastra 5, otticamente trasparente, dotata di una prima superficie interna 10, ovvero rivolta verso un ambiente interno al refrigeratore R, e di una prima superficie esterna 15, ovvero rivolta verso un ambiente esterno al refrigeratore R.
Ad esempio la prima lastra 5 può presentare in corrispondenza della sua prima superficie esterna 15, una maniglia 20 per l’apertura dell’anta 1.
La prima lastra 5 può presentare inoltre forma complessivamente rettangolare, ovvero presenta due primi lati 25 uguali e paralleli, nell’esempio orizzontali, e due secondi lati 30 uguali e paralleli, adiacenti e perpendicolari ai primi lati 25 nell’esempio verticali.
La prima lastra 5 è ad esempio realizzata in vetro.
Non si esclude che in altre forme di attuazione la prima lastra 5 possa presentare altra forma e che possa essere realizzata in altro materiale termicamente isolante, seppure trasparente.
L’anta 1 comprende poi una seconda lastra 35, otticamente trasparente, dotata di una seconda superficie interna 40, ovvero rivolta verso l’ambiente interno al refrigeratore R, e di una seconda superficie esterna 45, ovvero rivolta verso l’ambiente esterno al refrigeratore R.
La seconda lastra 35 può presentare inoltre forma rettangolare ovvero presenta due primi lati 50 uguali e paralleli, nell’esempio orizzontali, e due secondi lati 55 uguali e paralleli, adiacenti e perpendicolari ai primi lati 50 nell’esempio verticali. La seconda lastra 35 è ad esempio realizzata in vetro o altro materiale termicamente isolante, seppure trasparente.
La seconda lastra 35 presenta ad esempio primi lati 50 di lunghezza uguale ai primi lati 25 della prima lastra 5 e secondi lati 55 di lunghezza minore rispetto ai secondi lati 30 della prima lastra 5, tuttavia non si esclude che in altre forme di attuazione possano presentare lunghezza omologa.
La seconda lastra 35 è affacciata sulla prima lastra 5, ovvero la sua seconda superficie esterna 45 è affacciata sulla prima superficie interna 10 della prima lastra 5, ed è unita alla stessa per mezzo di un distanziale 60 come meglio verrà descritto nel seguito, in modo da definire un’intercapedine 65 tra la prima lastra 5 e la seconda lastra 35.
In uso una tra la prima lastra 5 e la seconda lastra 35 è prossimale ad un vano interno del refrigeratore R, ad esempio la seconda lastra 35, e l’altra tra la prima lastra 5 e la seconda lastra 35 (ovvero la prima lastra 5) è distale da detto vano interno del refrigeratore R.
In particolare la prima lastra 5 e la seconda lastra 35 sono collegate, tramite il distanziale 60, in modo che i secondi lati 30 della prima lastra 5 siano complanari ai secondi lati 55 della seconda lastra 35, e ad esempio in modo che almeno un primo lato 25 della prima lastra 5 sia complanare ad un primo lato 50 della seconda lastra 35.
Il distanziale 60 comprende innanzitutto un primo longherone orizzontale 70, ad esempio superiore.
Detto primo longherone orizzontale 70 è, ad esempio, di sezione poligonale ed è interposto tra la prima lastra 5 e la seconda lastra 35 in prossimità di un primo lato 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 stesse.
Il primo longherone orizzontale 70 è, ad esempio, cavo internamente e si estende per una lunghezza sostanzialmente pari alla lunghezza dei primi lati 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 (e parallelamente agli stessi).
Detto primo longherone orizzontale 70 è ad esempio realizzato in materiale plastico non trasparente o trasparente.
Il primo longherone orizzontale 70 è fissato alla prima lastra 5 e alla seconda lastra 35 ovvero alla prima superficie interna 10 della prima lastra 5 e alla seconda superficie esterna 45 della seconda lastra 35, ad esempio per mezzo di un collante/sigillante trasparente o non trasparente.
Il distanziale 60 comprende poi un secondo longherone orizzontale 75, ad esempio inferiore.
Detto secondo longherone orizzontale 75 è, ad esempio, di sezione poligonale ed è interposto tra la prima lastra 5 e la seconda lastra 35 in prossimità del primo lato 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 che è distale dal primo longherone orizzontale 70.
Il secondo longherone orizzontale 75 è, ad esempio, cavo internamente e si estende per una lunghezza sostanzialmente pari alla lunghezza dei primi lati 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 (parallelamente agli stessi). Detto secondo longherone orizzontale 75 è ad esempio realizzato in materiale plastico non trasparente o trasparente.
Il secondo longherone orizzontale 75 è fissato alla prima lastra 5 e alla seconda lastra 35, ovvero alla prima superficie interna 10 della prima lastra 5 e alla seconda superficie esterna 45 della seconda lastra 35, per mezzo di un collante/sigillante trasparente o non trasparente.
Il primo longherone orizzontale 70 e/o il secondo longherone orizzontale 75 sono atti a contenere una sostanza essiccante G, ad esempio in forma di granuli, in corrispondenza di una loro cavità interna longitudinale (a tutto sviluppo) e presentano aperture F che permettono a detta cavità interna di essere in comunicazione di fluido con l’intercapedine 65 definita tra la prima lastra 5 e la seconda lastra 35.
Ad esempio il primo longherone orizzontale 70 presenta aperture F in corrispondenza di una faccia dello stesso rivolta verso il secondo longherone orizzontale 75 e, nel caso ne sia provvisto, il secondo longherone orizzontale 75 presenta aperture F in corrispondenza di una faccia dello stesso rivolta verso il primo longherone orizzontale 70.
Il distanziale 60 comprende inoltre un primo longherone verticale 80, ad esempio a forma di un parallelepipedo.
Il primo longherone verticale 80 è otticamente trasparente e, ad esempio, è realizzato in plexiglass.
Detto primo longherone verticale 80 si estende dal primo longherone orizzontale 70 al secondo longherone orizzontale 75, ed è a contatto con gli stessi in modo da essere ad essi unito (di testa) a tenuta, in prossimità di un secondo lato 30,55 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35.
In particolare, il primo longherone verticale 80 è posizionato in modo da essere completamente contenuto nella intercapedine 65 definita tra la prima lastra 5 e la seconda lastra 35 e che una sua superficie (esterna) sia complanare ad un secondo lato 30,55 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35.
Il primo longherone verticale 80 è fissato alla prima lastra 5 e alla seconda lastra 35, ovvero alla prima superficie interna 10 della prima lastra 5 e alla seconda superficie esterna 45 della seconda lastra 35, per mezzo di (un rispettivo strato di) collante/sigillante, preferibilmente otticamente trasparente.
Il distanziale 60 comprende inoltre un secondo longherone verticale 85, ad esempio a forma di un parallelepipedo.
Il secondo longherone verticale 85 è otticamente trasparente e, ad esempio, è realizzato in plexiglass.
Detto secondo longherone verticale 85 si estende dal primo longherone orizzontale 70 al secondo longherone orizzontale 75, ed è a contatto con gli stessi in modo da essere unito ad essi (di testa) a tenuta, in prossimità di un secondo lato 30,55 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 distale dal primo longherone orizzontale 70.
In particolare, il secondo longherone verticale 85 è posizionato in modo da essere completamente contenuto nella intercapedine 65 definita tra la prima lastra 5 e la seconda lastra 35 e che una sua superficie (esterna) sia complanare a detto secondo lato 30,55 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 distale dal primo longherone orizzontale 70.
Il secondo longherone verticale 85 è fissato alla prima lastra 5 e alla seconda lastra 35, ovvero alla prima superficie interna 10 della prima lastra 5 e alla seconda superficie esterna 45 della seconda lastra 35, per mezzo di (un rispettivo strato di) collante/sigillante preferibilmente otticamente trasparente. Il distanziale 60, così conformato (ovvero conformato a cornice definito dalla unione del primo longherone orizzontale 70, il primo longherone verticale 80, il secondo longherone orizzontale 75 e il secondo longherone orizzontale 85), definisce un perimetro chiuso e divide l’intercapedine 65 tra la prima lastra 5 e la seconda lastra 35 in una camera chiusa 90 (interna al distanziale 60) e in almeno un canale longitudinale 95,100 parallelo ai primi lati 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 (esterno al distanziale 60 e comunque contenuto nell’ingombro della prima lastra 5 e della seconda lastra 35).
In particolare la camera chiusa 90 è racchiusa tra la prima superficie interna 10 della prima lastra 5 e la seconda superficie esterna 45 della seconda lastra 35 e definita superiormente dal primo longherone orizzontale 70, inferiormente dal secondo longherone orizzontale 75, e lateralmente dal primo longherone verticale 80 e dal secondo longherone verticale 85.
Il canale longitudinale 95,100 è definito dalla porzione di intercapedine 65 non occupata dalla camera chiusa 90 e, quindi, delimitato lateralmente dalla prima superficie interna 10 della prima lastra 5 e la seconda superficie esterna 45 della seconda lastra 35, ovvero da porzioni della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 che si protendono superiormente e/o inferiormente oltre la camera chiusa 90. In tale forma di attuazione il distanziale 60 divide l’intercapedine 65 nella camera chiusa 90 e in un primo canale longitudinale 95 (superiore), realizzato tra il primo longherone orizzontale 70 ed i primi lati 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35, ed in un secondo canale longitudinale 100 (inferiore), realizzato tra il secondo longherone orizzontale 75 ed i primi lati 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 distali dal primo longherone orizzontale 70. In pratica, il primo canale longitudinale 95 (superiore) è delimitato inferiormente da (una faccia esterna de) il primo longherone orizzontale 70 e lateralmente dalle porzioni protendentesi superiormente alla camera chiusa 90 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35; il secondo canale longitudinale 100 (inferiore) è delimitato superiormente da (una faccia esterna de) il secondo longherone orizzontale 75 e lateralmente dalle porzioni protendentesi inferiormente alla camera chiusa 90 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35; il primo canale longitudinale 95 e il secondo canale longitudinale 100 essendo aperti in corrispondenza delle opposte estremità (poste in corrispondenza dei secondi lati 30,55 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35).
In particolare, la cavità interna del primo longherone orizzontale 70 che contiene detta sostanza essiccante G è in comunicazione di fluido con la camera chiusa 90 in modo da deumidificare la camera chiusa 90 stessa.
Non si esclude che in altre forme di attuazione possa essere presente un solo canale longitudinale (superiore) definito tra uno tra il primo longherone orizzontale 70 ed il secondo longherone orizzontale 75 ed un primo lato 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35, in tal caso uno tra il primo longherone orizzontale 70 ed il secondo longherone orizzontale 75 è fissato alla prima lastra 5 e alla seconda lastra 35 in modo da essere totalmente contenuto nell’intercapedine 65 ed in modo che una sua superficie (esterna) sia complanare ad un primo lato 25,50 di dette prima lastra 5 e seconda lastra 35.
L’anta 1 comprende inoltre un elemento riscaldante 105, preferibilmente, posto nella camera chiusa 90.
L’elemento riscaldante 105 è fissato ad una tra la prima lastra 5 e la seconda lastra 35, ad esempio è fissato alla prima lastra 5 (ovvero quella posta più distante dal vano interno del refrigeratore R).
L’elemento riscaldante 105 può comprendere una resistenza elettrica atta ad emanare calore quando è attraversata da una corrente elettrica.
Ad esempio, l’elemento riscaldante 105 comprende due prime strisce 110 elettricamente conduttive di materiale metallico.
Le prime strisce 110 sono, ad esempio allineate tra loro e separate da un segmento isolante 115, posto in prossimità della mezzeria della prima superficie interna 10 della prima lastra 5, ovvero il segmento isolante 115 è sostanzialmente equidistante dai secondi lati 30 della prima lastra 5. Il segmento isolante 115, nell’esempio, è definito da una porzione di prima lastra 5 isolante o non conduttiva (ovvero non rivestita da elementi conduttivi).
Le prime strisce 110 sono, ad esempio realizzate in prossimità del primo canale longitudinale 95, parallelamente ad un primo lato 25 della prima lastra 5.
L’elemento riscaldante 105 comprende inoltre una seconda striscia 120 elettricamente conduttiva di materiale metallico, parallela alle prime strisce 110 e realizzata in corrispondenza di un primo lato 25 della prima lastra 5 distale dal primo lato 25 prossimale alle prime due strisce 110.
Le prime strisce 110 e la seconda striscia 120 sono ad esempio depositate tramite serigrafia.
Ad esempio il materiale metallico delle prime strisce 110 e della seconda striscia 120 è argento o ossido di argento, tuttavia non si esclude che in altre forme di attuazione possa essere utilizzato un altro metallo o altro materiale elettricamente conduttivo.
L’elemento riscaldante 105 comprende, inoltre, un resistore 125 fissato alla prima superficie interna 10 della prima lastra 5.
Il resistore 125 è ad esempio una polvere metallica depositata sulla prima superficie interna 10 della prima lasta 5, ad esempio tramite serigrafia, preferibilmente una polvere di argento o di ossido di argento (che non pregiudica la visibilità permessa dalla prima lastra 5 e dalla seconda lastra 35, in quanto finemente dispersa sulla superficie o localizzata in strisce sottili e sostanzialmente otticamente trasparenti).
Il resistore 125 è atto a mettere in comunicazione elettrica una delle prime due strisce 110 con la seconda striscia 120 e la seconda striscia 120 con l’altra delle prime due strisce 110 in modo da realizzare una pista elettricamente conduttiva (che attraversa longitudinalmente la prima superficie interna 10 della prima piastra 5).
L’elemento riscaldante 105 è collegato ad una fonte di alimentazione tramite un elemento di connessione elettrica 130.
L’elemento di connessione elettrica 130 comprende, ad esempio, una coppia di cavi 135, i quali sono collegati (direttamente o indirettamente) ad un’estremità prossimale all’elemento riscaldante 105 e con un’altra estremità distale ad una fonte di energia elettrica, ad esempio direttamente alla rete elettrica o ad una batteria.
In particolare un cavo della coppia di cavi 135 è collegato, in corrispondenza dell’estremità distale (collegata alla fonte di energia elettrica), ad un polo positivo di alimentazione, e l’altro cavo della coppia di cavi 135 è collegato, in corrispondenza della sua estremità distale, ad un polo negativo di alimentazione. In tal maniera un cavo della coppia di cavi 135 collega il polo positivo di alimentazione con una delle prime strisce 110, ad esempio in una porzione della prima striscia 110 prossimale al segmento isolante 115, e l’altro cavo della coppia di cavi 135 collega il polo negativo di alimentazione all’altra della prime strisce 110, ad esempio in una porzione dell’altra prima striscia 110 prossimale al segmento isolante 115.
In una prima forma di realizzazione non illustrata, la estremità prossimale della coppia di cavi 135 può essere collegata all’elemento riscaldante 105 direttamente, ad esempio mediante due rispettivi punti di saldatura.
In particolare, un’estremità prossimale di uno dei cavi della coppia di cavi 135 è collegata direttamente ad una delle due prime strisce 110 e l’altro cavo della coppia di cavi 135 è collegato all’altra delle prime strisce 110.
A partire dall’estremità prossimale collegata all’elemento riscaldante 105 la coppia di cavi 135 è atta ad attraversare, sostanzialmente verticalmente, il primo longherone orizzontale 70 in maniera da fuoriuscire (radialmente) dalla camera chiusa 90.
La coppia di cavi 135 si prolunga, poi, parallelamente ai primi lati della prima lastra 5 e della seconda lastra 35, accolta in una sede di alloggiamento S realizzata nel primo canale longitudinale 95, ovvero in esso completamente contenuta.
Ad esempio, la coppia di cavi 135 è accolta in una sede di alloggiamento S che si estende, per tutto il suo sviluppo, sostanzialmente parallela ai primi lati 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35.
Detta sede di alloggiamento S si estende da un primo lato 25,50 di dette prima lastra 5 e seconda lastra 35 fino a circa metà dello sviluppo longitudinale del primo canale longitudinale 95 (circa in corrispondenza della mezzeria della prima lastra 5, ovvero dell’anta 1), ad esempio in prossimità del segmento isolante 115. In pratica, la sede di alloggiamento S si estende sostanzialmente per metà dello sviluppo longitudinale (orizzontale) del primo canale longitudinale 95.
Nell’esempio, la sede di alloggiamento S è realizzata in modo che una porzione di una faccia esterna del primo longherone orizzontale 70 definisca una parete della sede di alloggiamento S.
La sede di alloggiamento S, ovvero tale parete definita dalla faccia esterna del primo longherone orizzontale 70, è poi chiusa (superiormente) da una superficie di interfaccia, ad esempio concava con concavità rivolta verso la faccia esterna del primo longherone orizzontale 70.
Tale superficie di interfaccia è definita, ad esempio, da un sigillante W inserito nel primo canale longitudinale 95, ad esempio in modo da riempire sostanzialmente tutto detto primo canale longitudinale 95 (tranne la sede di alloggiamento S per la coppia di cavi 135), risultando a filo con almeno un primo lato 50 della seconda lastra 35.
In pratica, la superficie di interfaccia è una superficie realizzata dal sigillante W all’interfaccia con i cavi della coppia di cavi 135 e che circonda gli stessi definendo di fatto, tra tale superficie di interfaccia e la parete definita dalla faccia esterna del primo longherone orizzontale 70, la sede di alloggiamento S.
La sede di alloggiamento S sfocia in corrispondenza di un secondo lato 30,55 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 mediante una apertura di uscita 140, che di fatto definisce una estremità aperta della sede di alloggiamento S stessa rivolta verso l’esterno della anta 1.
La coppia di cavi 135 fuoriesce poi dall’intercapedine 65 definita tra la prima lastra 5 e la seconda lastra 35, ovvero dal primo canale longitudinale 95, attraverso la detta apertura di uscita 140 della sede di alloggiamento S posta in corrispondenza del secondo lato 30 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35.
Tale secondo lato 30,55 da cui esce la coppia di cavi 135, in uso, sarà il lato dell’anta 1 prossimale alla zona di incernieramento (o fissaggio) della stessa al telaio T del refrigeratore R.
In una preferita forma di attuazione, illustrata nelle figure, l’elemento di connessione elettrica 130 (oltre alla coppia di cavi 135) comprende anche un connettore 150, il quale connette la estremità prossimale dei cavi della coppia di cavi 135 all’elemento riscaldante 105.
In pratica, in tale forma di realizzazione i cavi della coppia di cavi 135 sono collegati indirettamente all’elemento riscaldante 105 mediante l’interposizione di tale connettore 150.
Ad esempio, il connettore 150 è atto ad attraversare il primo longherone orizzontale 70 (e/o il secondo longherone orizzontale 75), prevedendo, quindi, nel senso di attraversamento della corrente una estremità prossimale collegata (direttamente) ai cavi della coppia di cavi 135, la quale è posta all’interno del (o sfocia nel) primo canale longitudinale 95 (e/o secondo canale longitudinale 100), e una contrapposta estremità distale collegata (direttamente) all’elemento riscaldante 105 (ovvero alla coppia di prime strisce 110), la quale è posta all’interno della (o sfocia nella) camera chiusa 90.
Nell’esempio, il primo longherone orizzontale 70 e/o il secondo longherone orizzontale 75 del distanziale 60, ad esempio il primo longherone orizzontale 70, è realizzato in due semi-porzioni 145 omologhe.
In tale forma di attuazione le semi-porzioni 145 sono allineate e connesse l’una all’altra (in corrispondenza di una zona di mezzeria dell’anta 1), ad esempio, per mezzo del connettore 150.
In particolare, il connettore 150 è posto tra le due semi-porzioni 145, sostanzialmente equidistante dai secondi lati 30 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35, e collegato alle stesse per mezzo, ad esempio, di un accoppiamento di tipo prismatico ad incastro (a tenuta), in pratica l’elemento di connessione elettrica 130 realizza esso stesso una porzione di primo longherone orizzontale 70, ovvero una porzione di distanziale 60.
Il connettore 150 presenta una prima porzione (che definisce la sua estremità distale) inserita nella camera chiusa 90 a contatto con le prime strisce 110 dell’elemento riscaldante 105 ed una seconda porzione (che definisce la sua estremità prossimale) rivolta verso (o che sfocia nel) il primo canale longitudinale 95 (risultando accessibile da esso).
Detto connettore 150 è inserito e fissato alle semi-porzioni 145 del primo longherone orizzontale 70 in modo da realizzare esso stesso una porzione di detto primo longherone orizzontale 70 ovvero del distanziale 60 (in pratica, il connettore 150 occlude le estremità aperte affacciate delle due semi-porzioni 145).
Ad esempio, il connettore 150 presenta sostanzialmente forma ad “H” ovvero presenta un primo tratto 155 ed un secondo tratto 160 paralleli tra loro ed un tratto intermedio 165 di collegamento tra detto primo tratto 155 e detto secondo tratto 160 ortogonale agli stessi.
Il primo tratto 155 è, ad esempio, realizzato in materiale plastico e può prevedere un corpo centrale 170, ad esempio, di sezione poligonale (irregolare).
Il corpo centrale 170 presenta un primo contatto metallico ed un secondo contatto metallico, elettricamente isolati l’uno dall’altro.
Ad esempio il primo contatto metallico è associato al corpo centrale 170 in corrispondenza di un primo canale 175 ed il secondo contatto metallico è associato al corpo centrale 170 in corrispondenza di un secondo canale 180.
Il primo canale 175 ed il secondo canale 180 si estendono in direzione perpendicolare ad un asse longitudinale del corpo centrale 170, e presentano un’apertura di ingresso rivolta verso, e accessibile da, il primo canale longitudinale 95.
Il primo tratto 155 presenta poi due perni laterali 185 realizzati in corrispondenza di contrapposti lati del corpo centrale 170.
I perni laterali 185 si estendono in direzione parallela ad un’asse longitudinale del corpo centrale 170 ovvero realizzano un prolungamento laterale del corpo centrale 170 stesso.
I perni laterali 185 presentano, ad esempio, forma omologa a quella del corpo centrale 170 e sono atti ad essere inseriti ciascuno in una semi-porzione 145 del primo longherone orizzontale 70 in modo da realizzare un accoppiamento a tenuta di tipo prismatico con le stesse (chiudendo di fatto le estremità aperte affacciate delle semi-porzioni stesse).
Il tratto intermedio 165 presenta una prima lamina metallica 190 estendentesi dal primo canale 175 del primo tratto 155 e connessa al contatto metallico di detto primo canale 175, ed una secondo lamina metallica 195 che si protende dal secondo canale 180 ed è connessa al contatto metallico di detto secondo canale 180 del primo tratto 155.
La prima lamina metallica 190 e la seconda lamina metallica 195 sono poste parallele e a distanza tra loro, in modo da essere elettricamente isolate, e si estendono in direzione ortogonale al primo tratto 155.
Il secondo tratto 160 presenta una prima ala metallica 200, ad esempio sostanzialmente a forma di “C”, realizzante un prolungamento senza soluzione di continuità della prima lamina metallica 190 del tratto intermedio 165, ed una seconda ala metallica 205, ad esempio sostanzialmente a forma di “C”, realizzante un prolungamento senza soluzione di continuità della seconda lamina metallica 195 del tratto intermedio 165.
La prima ala metallica 200 e la seconda ala metallica 205 sono tra loro allineate e si sviluppano ortogonalmente al tratto intermedio 165 in direzioni opposte.
Ciascuna ala metallica 200,205 è dotata poi di una piastra 210, ad esempio di forma rettangolare.
Le piastre 210 sono complanari e giacciono in uso su di un piano parallelo ad un piano di giacitura della prima lastra 5.
In uso il primo tratto 155 è allineato con le due semi-porzioni 145 del primo longherone orizzontale 70 ed è collegato alle stesse per mezzo dei perni laterali 185 realizzati sui contrapposti lati del corpo centrale 170.
Il tratto intermedio 165 è in tal modo posto all’interno della camera chiusa 90 ed il secondo tratto 160 si trova in contatto con l’elemento riscaldante 105, ovvero le piastre 210 della prima ala metallica 200 e della seconda ala metallica 205 sono in contatto ciascuna con una rispettiva prima striscia 110 dell’elemento riscaldante 105 (ad esempio forzatamente per effetto di una forza elastica dovuta alla conformazione delle ali metalliche 200 e 205 stesse).
In tale preferita forma di realizzazione, i cavi della coppia di cavi 135 sono collegati (direttamente) con la loro estremità prossimale – che è posta esternamente alla camera chiusa 90 ed è posta all’interno del primo canale longitudinale 95 (e/o secondo canale longitudinale 100) – al connettore 150.
Più nel dettaglio, un cavo della coppia di cavi 135 è inserito e connesso elettricamente nel primo canale 175 del primo tratto 155 mediante il contatto metallico ivi realizzato, e l’altro cavo della coppia di cavi 135 è inserito e connesso elettricamente nel secondo canale 180 del primo tratto 155 mediante il contatto metallico ivi realizzato.
A partire dalla loro estremità prossimale, i cavi della coppia di cavi 135 si prolungano (anche in questo caso), parallelamente ai primi lati 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35, accolti nella sede di alloggiamento S realizzata nel primo canale longitudinale 95, ovvero in esso completamente contenuta.
Preferibilmente, la coppia di cavi 135 è accolta in una sede di alloggiamento S che si estende, per tutto il suo sviluppo, sostanzialmente parallela ai primi lati 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35.
Anche in questo caso, la sede di alloggiamento S si estende da un primo lato 25,50 di dette prima lastra 5 e seconda lastra 35 fino a circa metà dello sviluppo longitudinale del primo canale longitudinale 95 (circa in corrispondenza della mezzeria della prima lastra 5, ovvero dell’anta 1), ad esempio in prossimità (del primo canale 175 e del secondo canale 180 del primo tratto 155) del connettore 150, ovvero fino ad una porzione di intercapedine 65 sostanzialmente equidistante dai secondi lati 30,55 di dette prime lastra 5 e seconda lastra 35. In pratica, la sede di alloggiamento S si estende sostanzialmente per una metà dello sviluppo longitudinale (orizzontale) del primo canale longitudinale 95.
Anche in questo caso, la sede di alloggiamento S è realizzata in modo che una porzione della faccia esterna del primo longherone orizzontale 70 definisca una parete della sede di alloggiamento S e (la sede di alloggiamento S nel suo complesso o) tale parete definita dalla faccia esterna del primo longherone orizzontale 70 è chiusa (superiormente) dalla superficie di interfaccia (come sopra descritta), ad esempio concava con concavità rivolta verso la faccia esterna del primo longherone orizzontale 70.
Tale superficie di interfaccia, come detto, è definita da un sigillante W inserito nel primo canale longitudinale 95, ad esempio in modo da riempire sostanzialmente tutto detto primo canale longitudinale 95 (tranne la sede di alloggiamento S per la coppia di cavi 135), risultando a filo con almeno un primo lato 25 della seconda lastra 35.
In pratica, la superficie di interfaccia è una superficie realizzata dal sigillante W all’interfaccia con i cavi della coppia di cavi 135 e che circonda gli stessi definendo di fatto, tra tale superficie di interfaccia e la parete definita dalla faccia esterna del primo longherone orizzontale 70, la sede di alloggiamento S.
La sede di alloggiamento S sfocia, poi, in corrispondenza di un secondo lato 30 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 mediante la apertura di uscita 140, che di fatto definisce una estremità aperta della sede di alloggiamento S stessa rivolta verso l’esterno della anta 1.
La coppia di cavi 135 fuoriesce dall’intercapedine 65 definita tra la prima lastra 5 e la seconda lastra 35, ovvero dal primo canale longitudinale 95, attraverso la detta apertura di uscita 140 realizzata della sede di alloggiamento S posta in corrispondenza del secondo lato 30 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35.
Tale secondo lato 30 da cui esce la coppia di cavi 135, in uso, sarà il lato dell’anta 1 prossimale alla zona di incernieramento (o fissaggio) della stessa al telaio T del refrigeratore R.
L’anta 1 comprende ancora un primo elemento di supporto 215 per l’aggancio dell’anta 1 stessa al telaio T del refrigeratore R, in corrispondenza dei primi lati 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 prossimali al primo longherone orizzontale 70.
Il primo elemento di supporto 215 è allocato (o completamente contenuto) nel primo canale longitudinale 95, ad esempio annegato nel sigillante W inserito nel primo canale longitudinale 95, ed è interposto tra il primo longherone orizzontale 70, tenuto a distanza dallo stesso dal sigillante W stesso, ed i primi lati 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 prossimali a detto primo longherone orizzontale 70.
Il primo elemento di supporto 215 è fissato alla prima lastra 5 e alla seconda lastra 35.
Ad esempio detto primo elemento di supporto 215 è a forma di parallelepipedo ed è fissato in modo da essere totalmente contenuto nel primo canale di alloggiamento 95 e che una sua superficie esterna sia complanare ad almeno uno tra i primi lati 25 della prima lastra 5 e i primi lati 50 della seconda lastra 35 prossimali al primo longherone orizzontale 70.
Detto primo elemento di supporto 215 è configurato, ad esempio, come una barra estendentesi lungo tutto lo sviluppo longitudinale del primo lato 25,50 superiore della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 ed è dotato di asole per l’accoglimento di perni di cerniera associati al telaio T del refrigeratore R.
Ad esempio il primo elemento di supporto 215 è realizzato in alluminio o altro materiale metallico o in altro materiale rigido in genere.
L’anta 1 comprende poi un secondo elemento di supporto 220 per l’aggancio dell’anta 1 stessa al telaio T del refrigeratore R, in corrispondenza dei primi lati 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 prossimali al secondo longherone orizzontale 75.
Il secondo elemento di supporto 220 è allocato (o completamente contenuto) nel secondo canale longitudinale100, ad esempio annegato nel sigillante W inserito nel secondo canale longitudinale 100, ed è interposto tra il secondo longherone orizzontale 75 (e a contatto con lo stesso) ed i primi lati 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 prossimali a detto secondo longherone orizzontale 75. Il secondo elemento di supporto 220 è fissato alla prima lastra 5 e alla seconda lastra 35.
Ad esempio detto secondo elemento di supporto 220 è a forma di parallelepipedo ed è fissato in modo da essere totalmente contenuto nel secondo canale di alloggiamento 100 e in modo che una sua superficie esterna sia complanare ad almeno uno tra i primi lati 25 della prima lastra 5 e i primi lati 50 della seconda lastra 35 prossimali al secondo longherone orizzontale 75.
Il secondo elemento di supporto 220 è configurato, ad esempio, come una barra estendentesi lungo tutto lo sviluppo longitudinale del primo lato 25,50 della prima lastra 5 e della seconda lastra 35 ed è dotato di asole per l’accoglimento di perni di cerniera associati al telaio T del refrigeratore R.
Ad esempio il secondo elemento di supporto 220 è realizzato in alluminio altro materiale metallico o in altro materiale rigido in genere.
Ad esempio sulla prima superficie esterna 15 della prima lastra 5 può essere depositato uno strato di vernice P (otticamente non trasparente), ad esempio mediante serigrafia o altra tecnica di deposizione, in modo da coprire alla vista la porzione di anta 1 che va dal primo elemento di supporto 215, ovvero da un primo lato 25 della prima lastra 5, alla superficie del primo longherone orizzontale 70 rivolta verso la camera chiusa 90.
Un ulteriore strato di vernice P (otticamente non trasparente), anch’esso ad esempio depositato mediante serigrafia o altra tecnica di deposizione, può essere depositato sulla prima superficie esterna 15 della prima lastra 5, in modo da coprire alla vista (anche) la porzione di anta 1 che va dal secondo elemento di supporto 220, ovvero dall’altro primo lato 25 dell’anta, al secondo longherone orizzontale 75, ovvero ad una superficie del secondo longherone orizzontale 75 rivolta verso il primo longherone orizzontale 70.
L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Una anta (1) per refrigeratori che comprende: - una coppia di lastre (5,35), realizzate in materiale termicamente isolante, affacciate ed unite da un distanziale (60) che suddivide un’intercapedine (65) tra le lastre della coppia di lastre (5,35) in una camera chiusa (90) e almeno un canale longitudinale (95,100) parallelo ad un primo lato (25,50) della coppia di lastre; - un elemento riscaldante (105) fissato ad una delle lastre (5,35) internamente alla camera chiusa (90); - una sede di alloggiamento (S) contenuta nel canale longitudinale (95,100) che si sviluppa longitudinalmente lungo un tratto assiale del canale longitudinale (95,100) e che sfocia in un’apertura di uscita (140) in corrispondenza di un secondo lato (30,55) adiacente al primo lato della coppia di lastre (5,35); e - un elemento di connessione elettrica (130) dotato di una prima estremità connessa all’elemento riscaldante (105) e una contrapposta seconda estremità che esce dalla apertura di uscita (140) della sede di alloggiamento (S), almeno un tratto allungato dell’elemento di connessione elettrica (130) essendo contenuto nella sede di alloggiamento (S).
  2. 2. L’anta secondo la rivendicazione 1, in cui l’elemento riscaldante (105) comprende strisce (110,115) di un resistore elettrico depositate su una prima superficie interna (10) della lastra (5) a cui è fissato l’elemento riscaldante (105), in cui le strisce (110,115) sono tra loro collegate in modo da definire un’unica resistenza elettrica.
  3. 3. L’anta secondo la rivendicazione 2, in cui l’elemento riscaldante (105) comprende: - almeno due prime strisce (110) parallele al primo lato (25,50) e prossimali al canale longitudinale (95), in cui le prime strisce (110) sono tra loro allineate e separate fra loro da un segmento isolante (115) posto in prossimità della mezzeria della prima superficie interna (10); - una seconda striscia (120) parallela al primo lato (25,50) e prossimale al primo lato (25,50) della coppia di lastre (5,35) contrapposto al canale longitudinale (95) prossimale alle prime strisce (110); e - un resistore (125) depositato sulla prima superficie interna (10) che collega elettricamente una prima striscia (110) con la seconda striscia (115) e la seconda striscia (120) con l’altra prima striscia (110) definendo una pista elettrica.
  4. 4. L’anta secondo la rivendicazione 1 in cui il distanziale (60) comprende due longheroni verticali (80,85) paralleli al secondo lato (30,55) della coppia di lastre (5,35) e contrapposti, in cui i longheroni verticali (80,85) sono otticamente trasparenti.
  5. 5. L’anta secondo la rivendicazione 1, in cui il distanziale (60) comprende due longheroni orizzontali (70,75) paralleli al primo lato (25,50) della coppia di lastre (5,35) e contrapposti, in cui i almeno uno dei longheroni orizzontali (70,75) presenta una cavità longitudinale comunicante con la camera chiusa (90) mediante aperture (F), almeno una sostanza essiccante (G) essendo contenuta nella cavità longitudinale di almeno un longherone orizzontale (70,75).
  6. 6. L’anta (1) secondo la rivendicazione 1, ciascuna lastra della coppia di lastre (5,35) è otticamente trasparente.
  7. 7. L’anta (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre un elemento di supporto (215) per il collegamento dell’anta (1) ad un telaio (T) del refrigeratore (R), l’elemento di supporto (215) essendo contenuto nel canale longitudinale (95) parallelamente a distanza dal distanziale (60).
  8. 8. L’anta (1) secondo la rivendicazione 1, in cui l’elemento di connessione elettrica (130) comprende in corrispondenza della prima estremità un connettore (150) fissato al distanziale (60) accessibile dal canale longitudinale (95) e protendentesi all’interno della camera chiusa (90) tramite ali (200,205) di connessione in contatto con almeno una porzione dell’elemento riscaldante (105).
  9. 9. Un refrigeratore (R) comprendente: - un telaio (T) per delimitare un’apertura di accesso (E) del refrigeratore (R), e - almeno un’anta (1) secondo la rivendicazione 1, atta ad occludere almeno una porzione della apertura di accesso (E).
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