IT201800006019A1 - Dispositivo di guida per l'applicazione di un filo e procedimento - Google Patents

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magnets
magnetic
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Gabriele Biagio Antonelli
Oscar Centorame
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
“DISPOSITIVO DI GUIDA PER L’APPLICAZIONE DI UN FILO E PROCEDIMENTO”
CAMPO DI APPLICAZIONE
Forme realizzative del presente trovato sono relative ad un dispositivo di guida per l’applicazione di un filo su un substrato destinato alla realizzazione di articoli igienico-sanitari, quali ad esempio pannolini, pannolini-mutanda, pannoloni per l’incontinenza, assorbenti, o altri articoli destinati ad assorbire liquidi corporei.
Forme realizzative del presente trovato sono relative ad un dispositivo di guida impiegabile in una stazione di lavorazione configurata per applicare fili elastici su un substrato, come ad esempio un materiale in nastro continuo, un telo composito continuo, oppure un componente discreto.
Forme realizzative del presente trovato sono relative altresì ad un procedimento utilizzante uno o più dispositivi di guida per applicare fili su un substrato destinato a realizzare articoli igienico-sanitari.
STATO DELLA TECNICA
Esistono articoli igienico-sanitari realizzati con materiali non elastici che, in relazione agli specifici articoli che si intendono realizzare ed alla voluta vestibilità che si intende raggiungere, possono essere resi elastici, ad esempio, intrappolando tra di essi dei fili elastici.
Un esempio tipico di applicazione dei fili elastici in un pannolino è quello della fascia di vita, oppure delle barriere di contenimento delle gambe, in cui vengono realizzate zone pieghettate mediante tali fili elastici che forniscono una certa estensibilità al materiale.
È noto intrappolare fili elastici pretensionati fra due teli di materiale non elastico, quale ad esempio un tessuto non tessuto, denominato anche nonwoven, fissando localmente i teli fra loro e/o i fili elastici tensionati a questi ultimi in modo da vincolare localmente i fili elastici lungo un pattern di intrappolamento.
In relazione allo specifico pattern di intrappolamento e all’azione elastica che si vuole fornire alla specifica zona dell’articolo, il filo elastico viene guidato lungo uno specifico percorso adeguando la velocità di alimentazione durante la sua applicazione sul substrato.
Alcuni dispositivi di guida comprendono una guida lineare definente una direzione lineare ed un carrello provvisto di un utensile porta filo che è configurato per muoversi sulla guida lineare in relazione allo specifico pattern di intrappolamento che si intende realizzare.
Durante la movimentazione del carrello sulla guida lineare, il carrello compie molteplici cambi di direzione che usurano sensibilmente sia le ruote, o sfere, del carrello, sia la superficie della guida lineare, imponendo frequenti interventi di manutenzione e/o lubrificazioni.
A causa dell’usura delle sfere del carello e della superficie della guida lineare, tipicamente il filo viene fornito al substrato in modo errato, rendendo gli articoli igienico-sanitari risultanti non conformi alle specifiche richieste.
Sono note soluzioni utilizzanti attuatori magnetici per velocizzare la movimentazione del carrello provvisto di sfere che, tuttavia, risultano ancora inadatte per la specifica applicazione, in quanto le problematiche relative all’usura vengono accentuate.
Tali soluzioni note non hanno fornito risultati soddisfacenti in relazione agli elevati standard di stabilità e di precisione richiesti, ed inoltre risultano inadatte in contesti soggetti a contaminazioni di cellulosa, o di altri materiali fibrosi e/o polverosi.
È noto che tali contaminanti vengono mossi durante gli spostamenti del carrello sulla guida lineare sì da depositarsi su quest’ultima, rendendo la traslazione del carrello più difficoltosa e rischiando di compromettere il funzionamento del sistema.
Tale problematica viene ulteriormente enfatizzata dalla presenza del lubrificante che si comporta da collante per le polveri e che quando è contaminato perde la sua azione lubrificante rendendo la superficie sulla quale scorre il carello inadatta allo scorrimento.
In questo contesto, si è concretizzata l’esigenza di fornire un dispositivo di guida che, oltre a garantire elevati standard di stabilità, di precisione e di performance sia in grado di superare le problematiche connesse alle contaminazioni e quelle relative all’usura delle parti in scorrimento.
Esiste pertanto la necessità di perfezionare e mettere a disposizione un dispositivo di guida per applicare fili su un substrato destinato alla realizzazione di articoli igienico-sanitari che superi almeno uno degli inconvenienti della tecnica nota.
Uno scopo del presente trovato è quello di fornire un dispositivo di guida in grado di superare le problematiche relative all’usura, che non richieda frequenti manutenzioni e lubrificazioni, e che consenta al contempo di fornire il filo sul substrato in modo riproducibile e preciso.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di fornire un dispositivo di guida in grado di fornire il filo in modo stabile, controllato e ad alta velocità.
È anche uno scopo del presente trovato quello di fornire un dispositivo di guida in grado di superare le problematiche relative alle contaminazioni, eliminando al contempo le problematiche relative all’usura ed alle lubrificazioni.
È un ulteriore scopo del presente trovato fornire un procedimento utilizzante uno o più dispositivi di guida per applicare fili su un substrato destinato alla realizzazione di articoli igienico-sanitari che sia in grado di superare almeno uno dei problemi della tecnica nota. Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti, mentre le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, il presente trovato è relativo ad un dispositivo di guida per l’applicazione di almeno un filo su un substrato destinato a realizzare articoli igienico-sanitari che comprende un primo corpo mobile lungo una direzione lineare e configurato per guidare il filo, ed almeno un secondo corpo fisso rispetto al primo corpo. Ad esempio, il substrato può comprendere un materiale in nastro continuo, o altro.
Il dispositivo di guida comprende anche un gruppo di movimentazione magnetica associato al primo corpo e all’almeno un secondo corpo per movimentare il primo corpo lungo la direzione lineare mediante una forza magnetica. Grazie all’azione del gruppo distanziatore, tra il primo corpo e l’almeno un secondo corpo, considerando anche eventuali elementi ad essi associati, viene a formarsi un’intercapedine.
In accordo con un aspetto del presente trovato, il dispositivo di guida comprende un gruppo distanziatore configurato per distanziare il primo corpo dall’almeno un secondo corpo a formare un’intercapedine tra di essi mediante un cuscinetto d’aria.
Grazie alla presenza di un cuscinetto d’aria che funge da barriera per eventuali contaminanti, tale soluzione ostacola l’accesso delle fibre di cellulosa e/o altri contaminanti nell’intercapedine, nonché il loro deposito sulle superfici definenti quest’ultima.
Tale soluzione non richiede l’uso di lubrificanti ed inoltre riduce sensibilmente l’usura delle parti in movimento, in quanto non vi sono corpi volventi, quali ad esempio sfere, rulli, o altri elementi, a contatto con il primo corpo e/o con l’almeno un secondo corpo.
La presenza del cuscinetto d’aria inoltre permette di velocizzare ulteriormente la movimentazione del primo corpo lungo la direzione lineare, garantendo al contempo elevata stabilità e precisione per applicare il filo sul substrato in modo corretto.
Sia quando il gruppo distanziatore è attivo, sia quando quest’ultimo è disattivato, ovvero quando il primo corpo è fermo rispetto all’almeno un secondo corpo non si ha contaminazione delle superfici definenti l’intercapedine. Infatti, nel primo caso il gruppo distanziatore impedisce ai contaminanti di accedere nell’intercapedine, mentre nel secondo caso, essendo i corpi a contatto reciproco, l’intercapedine non c’è.
Secondo possibili forme realizzative, il gruppo distanziatore può comprendere una pluralità di elementi distanziatori aerostatici ciascuno configurato per generare un rispettivo cuscinetto d’aria tale da distanziare localmente il primo corpo dall’almeno un secondo corpo.
In accordo con possibili forme realizzative, gli elementi distanziatori aerostatici possono essere posti sull’almeno un secondo corpo ai lati del gruppo di movimentazione magnetica. Secondo possibili forme realizzative, il gruppo distanziatore può comprendere almeno un elemento distanziatore magnetico configurato per distanziare localmente il primo corpo dall’almeno un secondo corpo mediante un’altra forza magnetica.
In accordo con possibili forme realizzative, il gruppo di movimentazione magnetica può comprendere una pluralità di magneti e mezzi per la generazione di un campo magnetico variabile tale da cooperare, in uso, con almeno parte dei magneti per movimentare il primo corpo lungo la direzione lineare mediante la forza magnetica.
Secondo possibili forme realizzative, la pluralità di magneti può essere posta sul primo corpo e i mezzi per la generazione di un campo magnetico variabile possono essere posti sull’almeno un secondo corpo.
In accordo con possibili forme realizzative, il dispositivo di guida può comprendere almeno due secondi corpi fra i quali è interposto il primo corpo.
Secondo possibili forme realizzative, il rapporto tra le rispettive lunghezze lungo la direzione lineare del primo corpo e del secondo corpo può essere maggiore di 1.
In accodo con possibili forme realizzative, il dispositivo di guida può comprendere un elemento di supporto collegato al primo corpo e configurato per collegare un utensile per portare il filo, in cui l’elemento di supporto si estende, almeno in parte, fuori dall’almeno un secondo corpo.
In accordo con possibili forme realizzative, il presente trovato è relativo altresì ad un procedimento per applicare un filo su un substrato destinato a realizzare articoli igienicosanitari.
In accordo con un aspetto del presente trovato, il procedimento prevede di: associare il filo ad un primo corpo mobile lungo una direzione lineare; distanziare il primo corpo dall’almeno un secondo corpo fisso rispetto al primo corpo mediante un cuscinetto d’aria; e movimentare il primo corpo lungo la direzione lineare mediante una forza magnetica in modo da guidare il filo per applicarlo sul substrato.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fornite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica di un dispositivo di guida secondo una possibile forma realizzativa del presente trovato;
- la figura 2 è una vista laterale di fig.1;
- la figura 3 è una vista in esploso di fig.1;
- la figura 4 è una vista prospettica schematica di un dispositivo di guida secondo una possibile forma realizzativa del presente trovato;
- la figura 5 è una vista prospettica di un dispositivo di guida secondo una possibile forma realizzativa del presente trovato.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Forme di realizzazione qui descritte, con riferimento alle figure, si riferiscono ad un dispositivo di guida 10 per l’applicazione di almeno un filo 11 su un substrato 12 destinato a realizzare articoli igienico-sanitari.
A titolo esemplificativo e non limitativo, nel seguito si farà riferimento ad un solo filo 11 elastico e ad un substrato 12 che comprende almeno un materiale di tessuto non tessuto.
Il substrato 12 può essere un nastro continuo, un elemento discreto, o un altro componente di un articolo igienico-sanitario. Ad esempio, il dispositivo di guida 10 permette di applicare un filo 11 elastico fra due substrati 12 di tessuto flessibile ma non elastico e di intrappolarlo tra di essi sì da rendere il tessuto composito elastico.
Secondo possibili forme realizzative, il dispositivo di guida 10 comprende un primo corpo 13 mobile lungo una direzione lineare X e configurato per guidare il filo 11, ed almeno un secondo corpo 14 fisso rispetto al primo corpo 13.
Secondo possibili forme realizzative, il primo corpo 13 è configurato per portare un filo 11 ad esso fornito, il quale viene guidato verso il substrato 12 mediante la movimentazione del primo corpo 13 stesso.
Il dispositivo di guida 10 comprende anche un gruppo di movimentazione magnetica 15 associato al primo corpo 13 e all’almeno un secondo corpo 14 per movimentare il primo corpo 13 lungo la direzione lineare X mediante una forza magnetica.
In accordo con un aspetto del presente trovato, il dispositivo di guida 10 comprende un gruppo distanziatore 16 configurato per distanziare il primo corpo 13 dall’almeno un secondo corpo 14 mediante un cuscinetto d’aria.
Secondo possibili forme realizzative, grazie all’azione del gruppo distanziatore 16, tra il primo corpo 13 e l’almeno un secondo corpo 14, considerando anche eventuali elementi ad essi associati, viene a formarsi un’intercapedine 17.
Come sarà chiaro nel prosieguo e come si può osservare nei disegni, ad esempio, gli eventuali elementi associati al primo corpo 13 e/o all’almeno un secondo corpo 14 possono comprendere i magneti 18, i mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico variabile, gli elementi distanziatori aerostatici 27, 127, o altro.
Secondo possibili forme realizzative, l’ampiezza minima dell’intercapedine 17 può essere compresa tra 1 µm e 20 µm. In accordo con possibili forme realizzative, l’ampiezza minima dell’intercapedine 17 può essere compresa tra 5 µm e 15 µm.
Secondo possibili forme realizzative, il gruppo di movimentazione magnetica 15 può comprendere una pluralità di magneti 18 e mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico variabile tale da cooperare, in uso, con almeno parte dei magneti 18 per movimentare il primo corpo 13 lungo la direzione lineare X.
Tale forma realizzativa permette di comandare la movimentazione del primo corpo 13 attraverso i mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico variabile senza che vi sia la necessità di intervenire direttamente anche sui magneti 18.
Ciò semplifica notevolmente le operazioni di comando e manutenzione sui componenti e tendenzialmente limita gli eventuali ricambi ai soli mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico variabile.
In accordo con possibili forme realizzative, i magneti 18 possono essere magneti permanenti, quali ad esempio magneti comprendenti ferro, o altri elementi magnetici. Ad esempio, i magneti 18 possono comprendere neodimio, ferro e boro che combinati presentano densità energetiche e temperature di funzionamento elevate.
Secondo possibili forme realizzative, i mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico variabile possono comprendere uno o più bobine accoppiate eventualmente a nuclei ferromagnetici che consentono di generare un campo magnetico variabile in relazione alla corrente elettrica che viene fornita ad esse.
Tali bobine possono essere spazialmente posizionate in modo da generare di volta in volta un campo magnetico avente la voluta distribuzione di intensità e direzione.
Secondo possibili forme realizzative, i mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico variabile possono essere degli attuatori magnetici.
In relazione alle specifiche del campo magnetico variabile generato dai mezzi 19 ed alla posizione reciproca dei magneti 18 rispetto a questi ultimi, il primo corpo 13 viene movimentato lungo la direzione lineare X.
Secondo possibili forme realizzative, la pluralità di magneti 18 può essere posta sul primo corpo 13 e i mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico variabile possono essere posti sull’almeno un secondo corpo 14.
Tale aspetto consente di posizionare i mezzi 19 che richiedono un collegamento verso sorgenti di alimentazione sull’almeno un secondo corpo 14 fisso, mentre i magneti 18 che non richiedono collegamenti verso ulteriori elementi vengono posizionati sul primo corpo 13 mobile.
Ciò consente di rendere il corpo mobile 13 leggero e privo di elementi aggiuntivi ingombranti o che intralciano il movimento, come ad esempio i collegamenti alle sorgenti di alimentazioni, che rendono il montaggio e l’utilizzo complesso.
Secondo possibili forme realizzative, i magneti 18 possono essere posti in successione lungo l’estensione del primo corpo 13 che si estende lungo la direzione lineare X.
In accordo con possibili forme realizzative, i mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico variabile possono essere posti sull’almeno un secondo corpo 14 in modo che essi siano rivolti verso la pluralità di magneti 18.
Posizionando i mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico variabile sull’almeno un secondo corpo 14 fisso, è possibile dimensionare e posizionare i collegamenti verso la sorgente di alimentazione elettrica che alimenta i mezzi 19 in modo che essi siano stabili e non siano di intralcio alla movimentazione del primo corpo 13. Tale aspetto semplifica eventuali manutenzioni sul dispositivo di guida 10.
Secondo possibili forme realizzative, il primo corpo 13 può essere un profilato avente una sezione trasversale a forma di “L” definita da un lato lungo 20 e da un lato corto 21.
Come sarà chiaro nel prosieguo della descrizione, tale conformazione del primo corpo 13 consente di stabilizzare la posizione di quest’ultimo rispetto a quella dell’almeno un secondo corpo 14 lungo entrambe le direzioni ortogonali rispetto alla direzione lineare X.
In accordo con possibili forme realizzative, i magneti 18 possono essere posti sul lato lungo 20 del profilato. Ad esempio, i magneti 18 possono essere posti nella zona centrale del lato lungo 20 che si estende lungo la direzione lineare X.
In questo modo, il lato corto 21 non viene interessato dall’azione dei mezzi 19 sui magneti 18 e può vantaggiosamente essere utilizzato per connettere un utensile porta filo.
Al fine di contenere la temperatura entro i limiti di esercizio dei magneti 18 e dei mezzi 19 senza rischiare di danneggiare e/o deformare il primo corpo 13, l’almeno un secondo corpo 14, o altro, il dispositivo di guida 10 può comprendere uno o più elementi isolanti 22 associati ai magneti 18 e/o ai mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico variabile, in modo da isolare termicamente il primo corpo 13 e l’almeno un secondo corpo 14 dal calore generato dai magneti 18 e/o dai mezzi 19.
Ad esempio, gli elementi isolanti 22 possono comprendere vetro epossidico o altri materiali termoisolanti. Con riferimento alla fig.1, l’elemento isolante 22 può essere posto fra i magneti 18 e il primo corpo 13 lungo la direzione lineare X e/o anche tra i mezzi 19 e il secondo corpo 14.
Sempre con lo scopo di mantenere la temperatura entro i valori di esercizio e garantire un costante ricircolo di aria, il dispositivo di guida 10 può comprendere una o più ventole 23 configurate per far circolare aria lungo la direzione lineare X.
Secondo possibili forme realizzative, i mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico variabile possono essere accoppiati ad un sistema di raffreddamento configurato per raffreddare i mezzi 19 e/o l’almeno un secondo corpo 14 per portare e mantenere la temperatura entro i valori di esercizio.
In accordo con possibili forme realizzative, il dispositivo di guida 10 può comprendere almeno due secondi corpi 14 fra i quali è interposto il primo corpo 13.
Tale aspetto risulta particolarmente vantaggioso in quanto l’azione combinata dei due secondi corpi 14 tra i quali è interposto il primo corpo 13 fornisce maggiore stabilità ed uniformità di spinta al primo corpo 13.
Secondo possibili forme realizzative, i magneti 18 sono posti su entrambe le facce del lato lungo 20 del primo corpo 13 lungo la direzione lineare X, mentre i mezzi 19 sono posti sui due secondi corpi 14 rivolti verso una rispettiva faccia del lato lungo 20 del primo corpo 13.
L’azione combinata dei mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico sui magneti 18 permette di mantenere il primo corpo 13 nella posizione corretta, riducendo sensibilmente il carico supportato dal gruppo distanziatore 16.
Tale soluzione permette di velocizzare ulteriormente la movimentazione del primo corpo 13 e consente inoltre di ridurre il carico sui secondi corpi 14 considerati singolarmente a parità di spinta ottenuta con un solo secondo corpo 14 provvisto di mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico variabile.
Il presente trovato presenta il notevole vantaggio che permette di generare elevata energia utilizzabile per alimentare il dispositivo di guida 10 stesso e/o altri dispositivi.
A differenza della tecnica nota in cui le accelerazioni e le decelerazioni possono raggiungere circa 100-150 m/s<2>, l’azione combinata e sinergica del gruppo distanziatore 16 e del gruppo di movimentazione magnetica 15 consentono di raggiungere anche i 250-350 m/s<2>.
Le variazioni di velocità reciproca dei magneti 18 rispetto ai mezzi 19 ed in particolare la fase di decelerazione permette di generare una corrente elettrica nei mezzi 19 che può essere convogliata verso la rete e/o altri componenti secondo le esigenze specifiche.
Secondo possibili forme realizzative, l’energia elettrica generata durante la fase di decelerazione del primo corpo 13 sul quale sono disposti i magneti 18 può essere utilizzata per alimentare il gruppo distanziatore 16 e/o il gruppo di alimentazione magnetica 15. Ciò consente di rendere il dispositivo di guida 10 almeno in parte autoalimentato.
Secondo possibili forme realizzative, il rapporto tra le rispettive lunghezze lungo la direzione lineare X del primo corpo 13 e del secondo corpo 14 può essere maggiore o uguale a 1.
Secondo possibili forme realizzative, il rapporto tra le rispettive lunghezze lungo la direzione lineare X del primo corpo 13 e del secondo corpo 14 può essere compreso tra 1 e 3.
Secondo possibili forme realizzative, il rapporto tra le rispettive lunghezze lungo la direzione lineare X del primo corpo 13 e del secondo corpo 14 può essere compreso tra 1.5 e 2.5.
Tali relazioni geometriche fra il primo corpo 13 e l’almeno un secondo corpo 14 sono state messe a punto in modo da equilibrare ed ottimizzare il rapporto fra ingombri ed efficienza di trasferimento dell’energia.
Tali rapporti geometrici individuati consentono di utilizzare la totalità del campo magnetico generato dai mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico variabile dell’almeno un secondo corpo 14 per movimentare il primo corpo 13.
Risulta infatti che l’area di azione dei mezzi 19 sull’almeno un secondo corpo 14 sia affacciata per la sua maggior parte, o per la sua totalità, verso l’area del primo corpo 13 ove sono disposti i magneti 18.
Ciò consente di movimentare il primo corpo 13 senza che vi siano elevate perdite elettromagnetiche dei mezzi 19 per la generazione di un campo magnetico variabile, in quanto l’energia magnetica generata da questi ultimi viene trasferita al primo corpo 13.
In accodo con possibili forme realizzative, il dispositivo di guida 10 può comprendere un elemento di supporto 24 collegato al primo corpo 13 e configurato per collegare un utensile per portare il filo 11, in cui l’elemento di supporto 24 si estende, almeno in parte, fuori dall’almeno un secondo corpo 14.
Tale aspetto consente di posizionare e guidare il filo 11 in una zona lontandisposta sia dal gruppo di movimentazione magnetica 15, sia dal gruppo distanziatore 16. Ciò è vantaggioso in quanto il filo 11, l’utensile e l’elemento di supporto 24 non risentono del campo magnetico e dell’azione del gruppo distanziatore 16.
Secondo possibili forme realizzative, l’elemento di supporto 24 e/o l’utensile possono portare e guidare una pluralità di fili 11 contemporaneamente.
Secondo possibili forme realizzative, l’elemento di supporto 24 può essere fissato al lato corto 21 del primo corpo 13 mediante opportuni elementi di fissaggio, come ad esempio pioli, giunti di saldatura, o altro. Secondo possibili forme realizzative, l’elemento di supporto 24 può essere realizzato in corpo unico con il primo corpo 13.
In accordo con possibili forme realizzative, il dispositivo di guida 10 può comprendere un involucro 25 configurato per contenere il primo corpo 13, l’almeno un secondo corpo 14, il gruppo distanziatore 16 e il gruppo di movimentazione magnetica 15.
Al fine di limitare l’esposizione alle contaminazioni e rendere il dispositivo di guida 10 sicuro per gli operatori, l’involucro 25 è provvisto di un’asola 26 lungo la quale fuoriesce e scorre almeno parte dell’elemento di supporto 24.
Secondo possibili forme realizzative, l’involucro 25 può comprendere una pluralità di gusci collegabili fra loro in modo amovibile.
In accordo con possibili forme realizzative, i connettori 30 deputati al collegamento elettrico o al collegamento fluidico sia esso ad aria, oppure con altro gas, nonché con un fluido di raffreddamento, possono essere disposti sulle facce laterali dell’involucro 25 poste trasversalmente rispetto alla direzione lineare X.
Secondo possibili forme realizzative, il gruppo distanziatore 16 può comprendere una pluralità di elementi distanziatori aerostatici 27, 127 ciascuno configurato per generare un rispettivo cuscinetto d’aria tale da distanziare localmente il primo corpo 13 dall’almeno un secondo corpo 14.
Tale aspetto consente di distanziare in modo voluto e anche all’occorrenza diversificato il primo corpo 13 dall’almeno un secondo corpo 14 rendendo il dispositivo di guida 10 flessibile per essere utilizzato in molteplici condizioni e settaggi.
Secondo possibili forme realizzative, il dispositivo di blocco 10 può comprendere un primo corpo 13 ed un unico secondo corpo 14. Ad esempio, il primo corpo 13 può essere un profilato avente una sezione trasversale a forma di “U” rovesciata.
Nella fase di azionamento degli elementi distanziatori aerostatici 27, la forza di attrazione magnetica tra i mezzi 19 e i magneti 18 permette di trattenere il primo corpo 13 nella posizione corretta.
Nel caso di un solo secondo corpo 14, la forza di attrazione magnetica tra i mezzi 19 e i magneti 18 permette di trattenere il primo corpo 13 nella posizione corretta evitando che, soprattutto nella fase di azionamento degli elementi distanziatori aerostatici 27, il primo corpo 13 venga allontanato eccessivamente dal secondo corpo 14.
Secondo possibili forme realizzative, per ciascun secondo corpo 14 del dispositivo di guida 10, il gruppo distanziatore 16 può comprendere almeno un elemento distanziatore aerostatico 27 che agisce per distanziare il primo corpo 13 dal rispettivo secondo corpo 14 lungo una prima direzione ortogonale rispetto alla direzione lineare X ed almeno un altro elemento distanziatore aerostatico 127 che agisce per distanziare il primo corpo 13 dal rispettivo secondo corpo 14 lungo una seconda direzione ortogonale rispetto alla direzione lineare X.
Secondo possibili forme realizzative, la prima e la seconda direzione ortogonale sono fra loro ortogonali.
Ad esempio, nel caso in cui il primo corpo 13 sia un profilato avente una sezione trasversale a forma di “L” e vi siano due secondi corpi 14, il gruppo distanziatore 16 può comprendere almeno una coppia di elementi distanziatori aerostatici 27 atti a distanziare il lato lungo 20 dai due secondi corpi 14 lungo una prima direzione ortogonale rispetto alla superficie 32 del primo corpo 13 interessata dal gruppo di movimentazione magnetica 15, ovvero la superficie 32 rivolta verso i mezzi 19 per la generazione del campo magnetico variabile, ovvero la superficie 32 sulla quale sono disposti i magneti 18.
In quest’ultimo caso, secondo possibili forme realizzative, il gruppo distanziatore 16 può comprendere una coppia di elementi distanziatori aerostatici 127 atti a distanziare il lato corto 21 dai due secondi corpi 14 lungo una seconda direzione ortogonale rispetto alla prima direzione ortogonale.
Tale aspetto consente di stabilizzare e mantenere distanziato il primo corpo 13 dai secondi corpi 14 lungo entrambe le direzioni ortogonali rispetto alla direzione lineare X.
Resta inteso che le considerazioni relative al caso esemplificativo di un primo corpo 13 compreso tra due secondi corpi 14 possono essere estese al caso di un solo secondo corpo 14 adeguando opportunatamente geometrie e/o posizioni reciproche del primo corpo 13, del secondo corpo 14, nonché degli elementi ad essi eventualmente associati.
In accordo con possibili forme realizzative, gli elementi distanziatori aerostatici 27 possono essere posti sull’almeno un secondo corpo 14 ai lati del gruppo di movimentazione magnetica 15.
Secondo possibili forme realizzative, gli elementi distanziatori aerostatici 27 possono essere rivolti verso le porzioni laterali 28 del primo corpo 13 fra le quali sono disposti i magneti 18. Tale aspetto consente sia di stabilizzare il posizionamento del primo corpo 13 rispetto all’almeno un secondo corpo 14, sia di separare la zona di azione del gruppo di movimentazione magnetica 15 rispetto alle zone di azione degli elementi distanziatori aerostatici 27.
La presenza degli elementi distanziatori aerostatici 27 sull’almeno un secondo corpo 14 ai lati del gruppo di movimentazione magnetica 15 permette di posizionare il primo corpo 13 su un piano di giacitura stabile e definito, garantendo al contempo continuità di funzionamento senza interferenze indesiderate fra il gruppo distanziatore 16 ed il gruppo di movimentazione magnetica 15.
Secondo possibili forme realizzative, le porzioni laterali 28 possono essere provviste di piste comprendenti materiale anti-frizione configurato per ridurre la frizione fra il primo corpo 13 sull’almeno un secondo corpo 14 qualora vi sia contatto tra questi ultimi. Ad esempio, la pista può comprendere un materiale denominato Turcite®, o altri materiali simili.
Secondo possibili forme realizzative, non illustrate, il gruppo distanziatore 16 può comprendere almeno un elemento distanziatore magnetico configurato per distanziare localmente il primo corpo 13 dall’almeno un secondo corpo 14 mediante un’altra forza magnetica.
Secondo possibili forme realizzative, gli elementi distanziatori magnetici possono comprendere magneti e/o mezzi per la generazione di un campo magnetico e sono posti ai lati del gruppo di movimentazione magnetica 15 in modo da non ostacolare l’azione di quest’ultimo.
Ad esempio, gli elementi distanziatori magnetici possono essere sostanzialmente configurati in modo analogo al gruppo di movimentazione magnetica 15, ma con lo scopo di distanziare il primo corpo 13 dall’almeno un secondo corpo 14 invece di muovere il primo corpo 13 rispetto all’almeno un secondo corpo 14.
In accordo con possibili forme realizzative, gli elementi distanziatori magnetici possono essere localizzati sia sul lato lungo 20, sia sul lato corto 21.
Tale aspetto consente di ridurre i consumi energetici per generare il cuscinetto d’aria, in quanto parte dell’energia necessaria a distanziare il primo corpo 13 dall’almeno un secondo corpo 14 viene fornita mediante uno o più elementi distanziatori magnetici, anche in modo passivo, ossia mediante magneti permanenti.
Grazie alla possibilità di generare due campi magnetici dedicati rispettivamente per il distanziamento dei corpi 13 e 14 e per la movimentazione reciproca di essi, è possibile semplificare il dispositivo di guida 10 rendendo il posizionamento e la movimentazione precisa, stabile e riproducibile.
In accordo con possibili forme realizzative, il presente trovato è relativo altresì ad un procedimento impiegante un dispositivo di guida 10 come descritto in una qualsiasi delle forme realizzative descritte per applicare un filo 11 su un substrato 12 destinato a realizzare articoli igienico-sanitari.
In accordo con un aspetto del presente trovato, il procedimento prevede di: associare il filo 11 ad un primo corpo 13 mobile lungo una direzione lineare X; distanziare il primo corpo 13 dall’almeno un secondo corpo 14 fisso rispetto al primo corpo 13 mediante un cuscinetto d’aria; e movimentare il primo corpo 13 lungo la direzione lineare X mediante una forza magnetica in modo da guidare il filo 11 per applicarlo sul substrato 12.
Secondo possibili forme realizzative, il procedimento prevede di generare energia elettrica mediante induzione elettromagnetica, mentre il primo corpo 13 decelera.
Tale aspetto consente di generare energia elettrica impiegabile per alimentare parti del dispositivo di guida 10, come ad esempio il gruppo distanziatore 16, e/o altri dispositivi. È chiaro che al dispositivo di guida 10, e al procedimento per l’applicazione di un filo 11 su un substrato 12 destinato alla realizzazione di articoli igienico-sanitari fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti del dispositivo di guida 10, e del procedimento aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.
Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi per quanto attiene all’ambito di protezione sotteso nelle specifiche rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di guida per l’applicazione di almeno un filo (11) su un substrato (12) destinato a realizzare articoli igienico-sanitari, comprendente un primo corpo (13) mobile lungo una direzione lineare (X) e configurato per guidare detto filo (11), almeno un secondo corpo (14) fisso rispetto a detto primo corpo (13), un gruppo di movimentazione magnetica (15) associato a detto primo corpo (13) e a detto almeno un secondo corpo (14) per movimentare detto primo corpo (13) lungo detta direzione lineare (X) mediante una forza magnetica, in cui detto dispositivo di guida è caratterizzato dal fatto che comprende un gruppo distanziatore (16) configurato per distanziare detto primo corpo (13) da detto almeno un secondo corpo (14) mediante un cuscinetto d’aria.
  2. 2. Dispositivo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto gruppo distanziatore (16) comprende una pluralità di elementi distanziatori aerostatici (27, 127) ciascuno configurato per generare un rispettivo cuscinetto d’aria tale da distanziare localmente detto primo corpo (13) da detto almeno un secondo corpo (14).
  3. 3. Dispositivo come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti elementi distanziatori aerostatici (27, 127) sono posti su detto almeno un secondo corpo (14) ai lati di detto gruppo di movimentazione magnetica (15).
  4. 4. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto gruppo distanziatore (16) comprende almeno un elemento distanziatore magnetico configurato per distanziare localmente detto primo corpo (13) da detto almeno un secondo corpo (14) mediante un’altra forza magnetica.
  5. 5. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto gruppo di movimentazione magnetica (15) comprende una pluralità di magneti (18) e mezzi (19) per la generazione di un campo magnetico variabile tale da cooperare, in uso, con almeno parte di detti magneti (18) per movimentare detto primo corpo (13) lungo detta direzione lineare (X) mediante detta forza magnetica.
  6. 6. Dispositivo come nella rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta pluralità di magneti (18) è posta su detto primo corpo (13) e detti mezzi (19) per la generazione di detto campo magnetico variabile sono posti su detto almeno un secondo corpo (14).
  7. 7. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende almeno due secondi corpi (14) fra i quali è interposto detto primo corpo (13).
  8. 8. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il rapporto tra le rispettive lunghezze lungo detta direzione lineare (X) di detto primo corpo (13) e di detto secondo corpo (14) è maggiore a 1.
  9. 9. Procedimento per applicare almeno un filo (11) su un substrato (12) destinato a realizzare articoli igienico-sanitari impiegante un dispositivo di guida (10) come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto procedimento prevede di: associare detto filo (11) ad un primo corpo (13) mobile lungo una direzione lineare (X); distanziare detto primo corpo (13) da almeno un secondo corpo (14) fisso rispetto a detto primo corpo (13) mediante un cuscinetto d’aria; e movimentare detto primo corpo (13) lungo detta direzione lineare (X) mediante una forza magnetica in modo da guidare detto filo (11) per applicarlo su detto substrato (12).
  10. 10. Procedimento come nella rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che prevede di generare energia elettrica mediante induzione elettromagnetica, mentre detto primo corpo (13) decelera.
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