IT201800005075A1 - Dispositivo di pompaggio e Apparecchiatura medicale, in particolare per dialisi, che la include - Google Patents

Dispositivo di pompaggio e Apparecchiatura medicale, in particolare per dialisi, che la include Download PDF

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Description

Dispositivo di pompaggio e Apparecchiatura medicale, in particolare per dialisi, che la include
Descrizione
La presente invenzione ha come oggetto un dispositivo di pompaggio di tipo peristaltico, in cui un fluido viene spinto lungo un tubo deformabile elasticamente, e un’apparecchiatura medicale che comprende detto dispositivo, in particolare un’apparecchiatura per la dialisi, con particolare riferimento a un cycler per la dialisi peritoneale, in cui una soluzione dializzante viene lentamente rimossa ed addotta da e verso di un paziente.
L’introduzione della soluzione dializzante e la sua estrazione dall’addome del paziente rappresentano le fasi critiche della dialisi peritoneale, in quanto esse hanno bisogno di un controllo stretto e preciso delle tempistiche e delle modalità di trattamento.
Inoltre, le apparecchiature che svolgono questo compito, normalmente affidate a pazienti che le impiegano in ambito domestico e anche durante il sonno, devono essere particolarmente affidabili, robuste e semplici da usare. Infatti, qualsiasi malfunzionamento dell’apparecchiatura, e qualsiasi intoppo nelle operazioni di dialisi derivanti dall’uso sbagliato del cycler, che non possano essere risolti immediatamente, potrebbero avere serie conseguenze sulla salute e sulla vita del paziente.
Inoltre, si richiede che l’apparecchiatura, e quindi in particolare il suo dispositivo di pompaggio, siano compatti e prevedano un uso il più intuitivo possibile. Infine, considerando che questa tipologia di dispositivi non deve presentare ostacoli economici per la sua diffusione, essa deve essere di semplice realizzazione.
Sono note svariate tipologie di cycler che impiegano almeno un dispositivo di pompaggio per iniettare una soluzione dializzante nell’addome del paziente e per evacuarla successivamente estraendola dal medesimo sito attraverso un catetere apposito, ma il loro impiego presenta spesso eccessive complicazioni, anche derivanti dalla complessità della loro struttura.
Il problema tecnico che è alla base della presente invenzione è di fornire un dispositivo di pompaggio per apparecchiature medicali che consenta di ovviare all’inconveniente menzionato con riferimento alla tecnica nota.
Tale problema viene risolto da un dispositivo di pompaggio come sopra specificato che si caratterizza per il fatto di comprendere:
• un tratto di tubo deformabile elasticamente, disposto con una configurazione lineare rettilinea in una sede di destinazione;
• un elemento operatore rotante che determina su detto tubo uno schiacciamento, mediato da una membrana mantenuta ferma rispetto al tubo stesso, della sezione che è mobile, con il procedere della rotazione dell’elemento operatore rotante, in verso di scorrimento del flusso di fluido; e
• almeno un elemento comprimente, che esercita una pressione sul tubo in una direzione che si oppone a detto schiacciamento, ma di entità tale da permettere lo schiacciamento, su una pluralità di porzioni discrete di detto tratto di tubo, per ripristinare la normale sezione di passaggio del tubo una volta cessato detto schiacciamento.
Il principale vantaggio del dispositivo di pompaggio secondo la presente invenzione risiede nella sua affidabilità e semplicità di funzionamento, accoppiate con una notevole robustezza strutturale. Oltre alla possibilità di usare tubi di materiale a comportamento non perfettamente elastico rispetto ai tubi siliconici attualmente in uso.
La presente invenzione verrà qui di seguito descritta secondo un suo esempio di realizzazione preferita, nell’ambito di un’apparecchiatura medicale per la dialisi peritoneale, fornito a scopo esemplificativo e non limitativo con riferimento ai disegni annessi in cui:
• la figura 1 mostra una vista assonometrica di un dispositivo di pompaggio secondo l’invenzione, in posizione chiusa;
• la figura 2 mostra una vista assonometrica del dispositivo di pompaggio di figura 1, in posizione aperta;
• la figura 3 mostra una rappresentazione schematica di un kit da dialisi peritoneale che viene impiegato con il dispositivo di pompaggio di figura 1;
• la figura 4 mostra una vista assonometrica del dispositivo di pompaggio di figura 1, in posizione aperta e con una porzione A del kit di figura 3 inserita nel dispositivo di pompaggio;
• la figura 5A mostra una vista assonometrica del dispositivo di pompaggio di figura 1, in posizione aperta e con il coperchio di cui l’interno è visibile;
• la figura 5B mostra una vista assonometrica del dispositivo di pompaggio di figura 1, privo di coperchio e con una porzione A del kit di figura 3 inserita nel dispositivo di pompaggio;
• la figura 6 mostra una vista prospettica ingrandita di un dettaglio del dispositivo di figura 1;
• la figura 7 mostra una vista prospettica dall’alto del dettaglio di figura 6;
• la figura 8 mostra una vista in pianta del dispositivo di pompaggio di figura 1, con coperchio aperto e con una porzione A del kit di figura 3 inserita nel dispositivo di pompaggio;
• la figura 8A mostra una vista in sezione del dispositivo di pompaggio di figura 8, secondo il piano B-B di figura 8;
• la figura 8B mostra un ingrandimento di un dettaglio C della vista di figura 8A;
• la figura 8 mostra una vista in pianta del dispositivo di pompaggio di figura 1, con il coperchio in posizione chiusa e con una porzione A del kit di figura 3 inserita nel dispositivo di pompaggio;
• la figura 9A mostra una vista in sezione del dispositivo di pompaggio di figura 9, secondo il piano B-B di figura 9; e
• la figura 9B mostra un ingrandimento di un dettaglio D della vista di figura 8A.
Con riferimento alla figura 3 viene descritto un kit da dialisi peritoneale, indicato nel suo complesso con 100, che comprende una pluralità di sacche di carico 8, che contengono una soluzione dializzante per la dialisi peritoneale che deve essere introdotta nell’addome del paziente affinché essa riempia la cosiddetta cavità peritoneale P. Trascorso un certo tempo, di alcune ore, la soluzione dializzante assorbe, attraverso il peritoneo, una membrana intraddominale molto vascolarizzata, una quantità di impurità dal sangue del paziente. Al termine del processo, la soluzione “sporca” deve pertanto essere aspirata dalla cavità peritoneale P affinché sia accumulata in una sacca di scarico 10.
L’introduzione e l’estrazione avvengono attraverso un catetere peritoneale 14 che è inserito chirurgicamente nell’addome del paziente e che presenta un’estremità distale un connettore 13, rappresentato schematicamente in figura 3, che serve alla connessione del catetere peritoneale 14 con un condotto di connessione 12 realizzato da un tubo in materiale flessibile elasticamente, in particolare in un materiale di tipo gommoso.
Il condotto di connessione 12 a sua volta termina con un raccordo a Y 11, che lo collega a un primo condotto di carico 29 che a sua volta si dirama, in corrispondenza di un collettore 9 a più vie, in un numero di secondi condotti di carico 30 commessi a rispettive sacche di carico 8.
Inoltre, il secondo ramo di detto raccordo a Y 11 è connesso a un condotto di scarico 31 che conduce a detta sacca di scarico 10.
In figura 3, con A è indicata una porzione del kit da dialisi 100 che è interessata al dispositivo di pompaggio qui descritto, indicato nel suo complesso con 1, che realizza il cycler per la dialisi peritoneale qui descritto. Si intende comunque che il dispositivo di pompaggio che verrà descritto nel seguito potrà essere adatto per l’impiego in altre apparecchiature, in particolare apparecchiature mediche che richiedono il pompaggio controllato di un fluido.
Il dispositivo 1 comprende una base 3 di tipo scatolare, che presenta una prima superficie operativa 32 di sommità, atta ad accogliere detta porzione A del kit di dialisi peritoneale 100, e in particolare la diramazione a Y 11 e il condotto di connessione 12, realizzato da un tubo anche non adatto all’impiego in una pompa peristaltica.
Infatti, i tubi impiegati nelle pompe peristaltiche sono normalmente in materiali ad elevata elasticità e tipicamente a base siliconica, mentre i tubi impiegati nei kit per dialisi peritoneale sono in materiali meno elastici, come ad esempio il PVC, ma comunque adatti chimicamente al contatto con il fluido di dialisi formato da acqua arricchita di diversi soluti adatti a generare, una volta nel peritoneo del paziente, un effetto osmotico che richiama liquidi ed impurità dal corpo del paziente dializzato. ,
Nel caso qui descritto il fluido è una soluzione dializzante, in genere acqua depurata con soluti adatti allo scopo per tipo e quantità.
Su detta superficie di sommità 32 della base 3, il dispositivo 1 comprende una sede 6 per accogliere una porzione di condotto di connessione 12 che presenta le caratteristiche succitate, e può quindi essere sollecitato meccanicamente per trasferire a un fluido in esso contenuto una prevalenza affinché possa scorrere, con una portata costante predeterminata, in un verso o nell’altro verso del condotto 12.
Tale sede 6 comprende quindi anche una biforcazione a Y che la divide in due rami 61. In corrispondenza di ciascuno di detti rami 61, la base 3 comprende rispettivi dispositivi di clampaggio 5 a pinza, di tipo elettro attuato.
Ciascun dispositivo di clampaggio 5 comprende una pinza di clampaggio cilindrica sulla quale è realizzata una scanalatura 52 (figura 5A) atta ad accogliere un tratto di condotto di carico 29 o di scarico 31 del kit 100 (figura 4).
Nella condizione in cui la scanalatura è allineata con il percorso dei condotti 29, 31 imposto dalla sede 6 di destinazione, tali condotti non sono ostruiti o deformati in alcun modo. Gli stessi risulteranno, invece, completamente occlusi attraverso l'attuazione di una di dette pinze 51 secondo adatte modalità di controllo atte alla gestione dei flussi durante il trattamento di dialisi.
Le pinze 51 sono comandate da una posizione aperta, con il rispettivo condotto non deformato, a una posizione chiusa, con il rispettivo condotto clampato, da un attuatore elettromeccanico contenuto nella base 3 (figura 2).
La superficie di sommità 32 della base 3 è richiusa da un coperchio 2 di tipo girevole, incernierato in corrispondenza di un lato della base 3 stessa mediante una cerniera 4. Il coperchio 2 ha anch’esso una struttura scatolare e si richiude sulla base 3 sovrapponendosi a essa perfettamente, formando quindi con essa un’unica struttura scatolare chiusa (figura 1).
Pertanto, il coperchio 2 realizza una chiusura sostanzialmente a libro, in cui si identifica una posizione aperta (figura 2), con il coperchio 2 che forma un angolo di circa 120° con la base 3, e una posizione chiusa (figura 1).
La superficie esposta del coperchio 2 comprende alcuni pulsanti di comando 22, in particolare un pulsante di accensione, uno di spegnimento e un pulsante di selezione 24, e un display 23 collegati a una scheda elettronica inserita nel coperchio 2, che costituisce l’unità di controllo del dispositivo di pompaggio 1 e ne governa il funzionamento (figura 1).
Inoltre, sono presenti segnalatori luminosi, associati ai pulsanti di selezione 24, che indicano a un utente qual è la fase di funzionamento in corso, e in particolare in quale direzione il fluido viene pompato all’interno del condotto 12.
Si intende che il display 23 può fornire all’utente ulteriori informazioni sul processo in corso, e può essere anche di tipo touch screen.
In corrispondenza del lato della base 3 e del coperchio 2 opposto a detta cerniera 4, è realizzato un recesso 25 che facilita la separazione tra base 3 e coperchio 2, permettendo l’inserimento delle dita di un utente.
Il coperchio 2 presenta una seconda superficie operativa 33 che si affaccia a detta prima superficie operativa 32 della base, e che combacia con essa quando il coperchio 2 è in posizione chiusa.
Su detta seconda superficie operativa 33 è presente una membrana rigida e deformabile 15 che, quando il coperchio 2 è in posizione chiusa, è aderita alla sede 6, in particolare al tratto di sede 6 che corrisponde al condotto di connessione 12, in modo che membrana deformabile 15 e condotto di connessione 12, che è il tubo operativo della pompa peristaltica, siano a contatto.
Nello spessore del coperchio 2 è accolto un elemento operatore rotante 16 della pompa peristaltica che, in questo esempio di realizzazione, presenta una conformazione a vite senza fine. Infatti, esso è composto da un cilindro 161 che ruota intorno al proprio asse longitudinale e che presenta, sulla sua superficie cilindrica estera, una nervatura 162 (figura 6) con un profilo a elica, che si estende su detta superficie con un passo d’elica costante (figure 5A e 5B).
In questo esempio, il cilindro 161 è sostenuto a un’estremità da un perno di estremità 163 folle, mentre sull’altra estremità è presente un pignone 164 comandato da una cinghia dentata 18, trascinata da un motore elettrico 17 anch’esso accolto all’interno del coperchio 2 e solidale con esso.
Il coperchio 2 potrà accogliere anche una batteria e un eventuale unità di ricarica, oppure il motore elettrico 17 potrà essere connesso direttamente a una fonte di energia elettrica esterna, preferibilmente a bassa tensione.
Il motore elettrico 17, comandato da detta unità di controllo, si estende con un asse longitudinale, che corrisponde al suo asse di rotazione, parallelo all’asse di rotazione dell’elemento operatore rotante 16. Esso è capace di ruotare quest’ultimo in ambo le direzioni di rotazione.
Per effetto di questa rotazione, la nervatura 162 deforma la membrana deformabile 15 che, a sua volta, esercita una pressione sul condotto 12 nella sua sede 6. Tale pressione produce un effetto peristaltico che trasferisce una certa prevalenza al fluido nel condotto 12, spingendolo lungo una direzione di flusso imposta dal verso di rotazione dell’elemento operatore rotante 16.
Grazie all’interposizione della membrana 15, il condotto 12 non riceve dall’elemento operatore rotante 16 una sollecitazione assiale ma soltanto una sollecitazione trasversale che lo schiaccia (figura 9B). A tale proposito, si noti che la membrana deformabile 15 è ancorata al coperchio 2, quindi indipendentemente rispetto al tratto di tubo 12 in modo che sia ferma rispetto ad esso.
Per effetto della rotazione dell’elemento operatore rotante 16, la deformazione di schiacciamento si sposta lungo la direzione che, all’interno del condotto 12, viene imposta al flusso di liquido che viene così spostato con una portata costante, che dipende con precisione dalla velocità di rotazione dell’elemento operativo rotante 16.
Sia l’elemento operativo rotante 16, che nel presente esempio è privo di parti mobili come rulli o simili, e la membrana deformabile 15 sono realizzato in materiale antiattrito, per facilitare lo scivolamento della nervatura 162 senza l’esigenza di un lubrificante.
Anche la sede 6 ha una struttura particolare che viene di seguito descritta. Infatti, il condotto 12 è disposto in appoggio su un supporto 19, realizzato per esempio in gomma dura o in un altro materiale ad attrito elevato.
Il supporto 19 è pieno e si estende dalla superficie di appoggio del condotto 12 verso il basso, con due superfici laterali contrapposte.
Sui lati del supporto 19 è fissato un elemento comprimente 20 che esercita una pressione sul condotto 12 quando questo non è sollecitato dalla peristalsi. In particolare, il dispositivo 1 comprende una coppia di elementi comprimenti 20, uno su ciascun lato del supporto 19, che sono simmetrici e hanno una struttura sostanzialmente a pettine: essi presentano una lamina di base 26 e una pluralità di rebbi 21 che premono lateralmente sul condotto 12. Vantaggiosamente, l’elemento comprimente 20 è realizzato in materiale metallico elastico.
La pressione elastica esercitata su porzioni discrete lungo l’estensione del condotto 12 è inferiore alla forza che deriva dalla pressione esercitata dall’elemento operatore rotante 16 che determina la peristalsi, e non ostacola quindi lo schiacciamento del condotto 12.
Però, quando la peristalsi cessa il suo effetto in corrispondenza di una certa porzione discreta del condotto 12, questa viene compressa lateralmente e, in questo modo, riacquisisce rapidamente la sua forma circolare e la sua sezione originaria, facilitando così lo scorrimento del fluido e diminuendo le perdite di carico lungo il condotto 16.
Pertanto, il condotto di connessione 12 connesso al catetere peritoneale 14 costituisce il tratto di tubo deformabile elasticamente del dispositivo di pompaggio peristaltico, che è disposto con una configurazione lineare rettilinea in una sede di destinazione in cui può essere facilmente inserito e disinserito.
L’elemento operatore rotante 16 è capace di determinare su detto tratto di tubo uno schiacciamento della sezione, schiacciamento che è mobile e si sposta, con il procedere della rotazione dell’elemento operatore rotante, in un verso di scorrimento del flusso di fluido imposto sì dal verso di rotazione dell’elemento operatore 16, ma senza alcun effetto di strisciamento sul tratto di tubo.
Per favorire il rapido ripristino della normale sezione di passaggio del tratto di tubo, il dispositivo presenta almeno un elemento comprimente, due nel presente esempio, che esercita una pressione sul tratto di tubo in una direzione che si oppone a detto schiacciamento, in particolare una direzione ruotata di circa 90° rispetto alla direzione della pressione di schiacciamento.
L’entità di tale pressione di ripristino è inferiore alla pressione di schiacciamento, e quindi è tale da permettere lo schiacciamento, ma viene esercitata su una pluralità di porzioni discrete e separate tra loro di detto tratto di tubo. In questo modo, le porzioni discrete che subiscono la pressione di schiacciamento vengono deformate e determinano l’effetto peristaltico, mentre le porzioni discrete non soggette a schiacciamento riacquistano rapidamente la loro normale sezione di passaggio.
Ciò permette di realizzare un effetto peristaltico su un tratto lineare di condotto, che quindi non deve essere curvato e piegato nel suo inserimento nella sede di destinazione, inserimento che così viene semplificato. Inoltre, la disposizione lineare del condotto rende il dispositivo di pompaggio più compatto, con una riduzione delle parti mobili.
Inoltre, a valle dell’inserimento del condotto 12 nella sua sede, l’attivazione del dispositivo di pompaggio 1 viene ottenuta semplicemente richiudendo il coperchio 2 sulla base 3.
Potrà essere presente un sensore, di tipo magnetico o anche un semplice interruttore meccanico chiuso dalla sovrapposizione di coperchio e base, che rileva la chiusura del dispositivo e permette l’accensione del motore elettrico 17 al regime di rotazione richiesto.
Nel caso di dialisi peritoneale, una volta inserita la porzione A del kit di dialisi 100, è sufficiente chiudere il dispositivo per iniziare con il processo: facendo ruotare l’elemento operatore rotante in una prima direzione, la soluzione dializzante viene introdotto nella cavità peritoneale P del paziente, previo riscaldamento della soluzione fino a temperatura fisiologica. In questa fase, il condotto di scarico 31 è opportunamente clampato dal rispettivo dispositivo di clampaggio 5.
Una volta terminata l’introduzione della soluzione, il cui volume può essere controllato con precisione dalla portata e dal tempo di accensione del motore elettrico, il dispositivo rimarrà spento per un intervallo di tempo predeterminato, in cui sia il condotto di carico 29 sia il condotto di scarico 31 sono clampati dai rispettivi dispositivi di clampaggio 5.
Il volume di soluzione da inserire, la lunghezza dell’intervallo di attesa e il volume di soluzione “sporca” da estrarre potranno essere determinati in fase di impostazione e personalizzazione del dispositivo per un paziente predeterminato.
Eventualmente, una volta impostati questi parametri con una chiave di attivazione specifica, l’utente non sarà abilitato a cambiare tali parametri.
Trascorso detto intervallo di tempo, il dispositivo verrà attivato nuovamente dalla sua unità di controllo, ruotando l’elemento operatore rotante 16 in direzione opposta. Il clampaggio del dispositivo di scarico 31 verrà a cessare, mentre il condotto di carico 29 rimarrà clampato.
In questo modo, la soluzione “sporca” viene estratta fino al riempimento della sacca di scarico 10 di destinazione.
Ad estrazione terminata, il condotto di scarico 31 viene nuovamente clampato, e il processo termina con la disconnessione del condotto di connessione 12 dal connettore 13 e quindi dal catetere peritoneale 13, e con la sua estrazione dal dispositivo di pompaggio 1.
A questo punto, l’intero kit 100 potrà essere smaltito come rifiuto speciale, e successivamente sostituito con un altro kit per la dialisi successiva.
Al sopra descritto dispositivo di pompaggio un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare ulteriori e contingenti esigenze, potrà apportare numerose ulteriori modifiche e varianti, tutte peraltro comprese nell'ambito di protezione della presente invenzione, quale definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di pompaggio (1) di tipo peristaltico, in cui un fluido viene spinto lungo un tubo deformabile elasticamente, che comprende: • un tratto di tubo (12) deformabile, disposto con una configurazione lineare rettilinea in una sede (6) di destinazione; • un elemento operatore rotante (16) che determina su detto tubo (12) uno schiacciamento della sezione del tratto di tubo (12), schiacciamento che è mobile, con il procedere della rotazione dell’elemento operatore rotante, in un verso di scorrimento del flusso di fluido determinato dal verso di rotazione dell’elemento operatore rotante (16); e • almeno un elemento comprimente (20), che esercita una pressione sul tratto di tubo (12) in una direzione che si oppone a detto schiacciamento, ma di entità tale da permettere lo schiacciamento, su una pluralità di porzioni discrete e separate di detto tratto di tubo (12), per ripristinare la normale sezione di passaggio del tubo una volta cessato detto schiacciamento.
  2. 2. Dispositivo di pompaggio (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento operatore rotante (16) presenta una conformazione a vite senza fine ed è composto da un cilindro (161) che ruota intorno al proprio asse longitudinale e che presenta, sulla sua superficie cilindrica estera, una nervatura (162) con un profilo a elica, che si estende su detta superficie con un passo d’elica costante.
  3. 3. Dispositivo di pompaggio (1) secondo la rivendicazione 2, in cui tra l’elemento operatore rotante (16) e il tratto di tubo (12) è disposta una membrana deformabile (15), l’elemento operatore rotante (16) e la membrana deformabile (15) essendo realizzati in materiale anti attrito, la membrana deformabile (15) essendo ancorata rispetto al tratto di tubo (12) in modo che sia ferma rispetto ad esso.
  4. 4. Dispositivo di pompaggio (1) secondo la rivendicazione 3, che comprende una base (3) che presenta una prima superficie operativa (32), in cui è formata detta sede (6), che è richiusa da un coperchio (2) che presenta una seconda superficie operativa (33) che si affaccia a detta prima superficie operativa (32) della base, e che combacia con essa quando il coperchio (2) è in posizione chiusa, in corrispondenza di detta seconda superficie operativa (33) essendo prevista detta membrana deformabile (15) che, quando il coperchio (2) è in posizione chiusa, è aderita alla sede (6) in modo che membrana deformabile (15) e tratto di tubo (12) siano a contatto, detto elemento operatore rotante (16) essendo accolto internamente a detto coperchio (2).
  5. 5. Dispositivo di pompaggio (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detta sede (6) comprende una biforcazione a Y che la divide in due rami, e in corrispondenza di ciascuno di detti rami il dispositivo di pompaggio (1) comprende rispettivi dispositivi di clampaggio (5) di un tubo (29, 31) in essi inserito.
  6. 6. Dispositivo di pompaggio (1) secondo la rivendicazione 5, in cui il dispositivo di clampaggio (5) comprende una pinza (51) su un diametro del quale è realizzata una scanalatura (52) atta ad accogliere un tratto di tubo (29, 31), i dischi (51) presentando un rispettivo attuatore che li comanda da una posizione aperta, con il rispettivo tubo non deformato, a una posizione chiusa, con il rispettivo tubo clampato.
  7. 7. Dispositivo di pompaggio (1) secondo la rivendicazione 4, in cui l’elemento operatore rotante (16) è comandato in rotazione da un motore elettrico (17) anch’esso accolto in detto coperchio (2), la chiusura del coperchio (2) autorizzando l’accensione del motore elettrico (17).
  8. 8. Dispositivo di pompaggio (1) secondo la rivendicazione 7, in cui il coperchio (2) contiene un’unità di controllo che presiede al funzionamento del motore elettrico (17).
  9. 9. Dispositivo di pompaggio (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento comprimente (20) ha una struttura sostanzialmente a pettine e presenta una lamina di base (26) e una pluralità di rebbi (21) che premono lateralmente sul tratto di tubo (12) secondo una direzione ruotata sostanzialmente di 90° rispetto alla direzione di schiacciamento del tratto di tubo (12).
  10. 10. Dispositivo di pompaggio (1) secondo la rivendicazione 4, in cui il coperchio (2) è di tipo girevole, incernierato in corrispondenza di un lato della base (3) stessa mediante una cerniera (4).
  11. 11. Apparecchiatura medicale per dialisi peritoneale, che comprende un dispositivo di pompaggio (1) di una delle rivendicazioni da 1 a 10, e un kit da dialisi peritoneale (100) che comprende una pluralità di sacche di carico (8), che contengono una soluzione dializzante per la dialisi peritoneale, almeno una sacca di scarico (10), un condotto di connessione (12) atto a essere connesso a un catetere peritoneale (14) e a essere inserito nella sede del dispositivo di pompaggio.
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