IT202100015332A1 - Dispositivo di pompaggio peristaltico e apparecchiatura medicale, in particolare per dialisi, che lo incorpora - Google Patents

Dispositivo di pompaggio peristaltico e apparecchiatura medicale, in particolare per dialisi, che lo incorpora Download PDF

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IT
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pumping device
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Fabio Arrizza
Silvio Borrelli
Arduino Arduini
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Corequest Sagl
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Description

Dispositivo di pompaggio peristaltico e apparecchiatura medicale, in particolare per dialisi, che lo incorpora
Descrizione
PREMESSE DELL?INVENZIONE
Settore della tecnica
La presente invenzione ha come oggetto un dispositivo di pompaggio peristaltico, di tipo lineare, in cui un fluido viene spinto lungo un tubo sostanzialmente lineare la cui sezione ? deformabile elasticamente da un elemento attuatore che preme e deforma tale tubo.
Inoltre, l?invenzione si riferisce a un?apparecchiatura medicale che incorpora detto dispositivo di pompaggio, in particolare un?apparecchiatura per la dialisi, con particolare riferimento a un cycler per la dialisi peritoneale (CAPD o CCPD), in cui una soluzione dializzante viene lentamente rimossa ed addotta da e verso di un paziente.
Per elemento attuatore, qui e nel seguito si intende un elemento rotante a coclea o a vite, che presenta uno o pi? nervature elicoidali sporgenti, disposte in modo tale da premere e schiacciare il tubo deformabile della pompa peristaltica, causando su di esso uno o pi? punti di compressione che si muovono sulla lunghezza del tubo a velocit? costante in un determinato verso, che ? determinato dal verso di rotazione dell?elemento attuatore.
Pertanto, per dispositivo di pompaggio peristaltico di tipo lineare si intende una pompa peristaltica che sfrutta un?estensione longitudinale, eventualmente ma non necessariamente rettilinea, invece di una sua curva circolare.
Quindi, i dispositivi peristaltici lineari si distinguono dai dispositivi peristaltici a rulli o ruote perch? la pressione sul tubo deformabile viene esercitata su un?estensione del tubo in posizione lineare, da sporgenze che sostanzialmente scorrono continuamente sulla lunghezza del tubo deformabile, il quale, a sua volta, pu? essere contemporaneamente sollecitato da pi? di una sporgenza simultaneamente.
Il fluido che ? contenuto nel tubo deformabile, che in generale potrebbe avere una consistenza liquida o pastosa, viene cos? spinto in avanti dai suddetti punti di compressione.
Si intende comunque che il dispositivo di pompaggio potr? essere applicato a qualunque apparecchio ne possa far uso, sia in ambito sanitario sia in altri ambiti non medicali, per causare lo scorrimento di un liquido o di una pasta a bassa pressione.
Nel contesto medicale, e in particolare nell?ambito della dialisi, le pompe peristaltiche vengono in generale usate per la circolazione extracorporea del flusso di sangue.
Nella dialisi peritoneale, una soluzione fisiologica di tipo dializzante viene inserita nel cavo peritoneale dell?addome di un paziente, affinch? essa assorba, attraverso le membrane peritoneali del cavo peritoneale addominale, che sono altamente vascolarizzate, le tossine presenti nel sangue. Successivamente, tale soluzione esausta viene estratta dall?addome, e il ciclo viene eventualmente ripetuto.
L?introduzione della soluzione dializzante e la sua estrazione dall?addome del paziente rappresentano le fasi critiche della dialisi peritoneale, in quanto esse hanno bisogno di un controllo stretto e preciso delle tempistiche, delle quantit? e delle modalit? di trattamento.
Inoltre, tutte queste operazioni devono essere eseguite con la massima asetticit? delle parti che entrano in contatto con il paziente e con la soluzione che viene introdotta nel suo corpo, per evitare l?insorgere di infezioni.
Si consideri poi che le apparecchiature che svolgono questo compito possono essere impiegate in ambito ambulatoriale, da personale medico anche di bassa specializzazione, o possono anche essere normalmente affidate ai pazienti, che le impiegano spesso in autonomia in ambito domestico e non ospedaliero, anche durante il sonno.
Pertanto, esse devono essere particolarmente affidabili, robuste e semplici da usare. Infatti, qualsiasi malfunzionamento dell?apparecchiatura, e qualsiasi intoppo nelle operazioni di dialisi derivanti dall?uso sbagliato del cycler, che non possano essere risolti immediatamente, potrebbero avere serie conseguenze sulla salute e sulla vita del paziente.
Inoltre, si richiede che l?apparecchiatura per la dialisi peritoneale, e quindi in particolare il suo dispositivo di pompaggio, siano compatti e prevedano un uso il pi? intuitivo possibile.
Infine, considerando che questa tipologia di dispositivi non deve presentare ostacoli economici per la sua diffusione, essa deve essere di semplice realizzazione. In particolare, le parti che devono essere di tipo usa e getta devono essere le meno costose, e di dimensioni ridotte. Si richiede inoltre che il loro uso sia semplificato il pi? possibile.
Descrizione dello stato dell?arte
Le problematiche sopra descritte accomunano almeno in parte la dialisi peritoneale ad altre procedure medicali in cui il dispositivo di pompaggio sopra descritto pu? essere impiegato.
Sono note svariate tipologie di apparecchiature mediche che impiegano almeno un dispositivo di pompaggio per iniettare, estrarre o circolare un fluido attraverso un catetere apposito, ma il loro impiego presenta spesso eccessive complicazioni, anche derivanti dalla complessit? della loro struttura.
Il brevetto USA No. 6,270,326 B1 descrive un dispositivo per trasfusioni che comprende, tra le varie soluzioni presentate, anche una pompa peristaltica del tipo a coclea in cui viene esercitata una compressione lungo l?intera lunghezza di un tratto di tubo deformabile, ma senza un sistema che causi simultaneamente il ritorno della sezione del tratto di tubo in una configurazione normale, cio? con la massima sezione di passaggio.
La domanda internazionale di brevetto No. WO 99/53201 A1 descrive una pompa peristaltica in cui un tratto di tubo deformabile elasticamente viene compresso alternativamente secondo direzioni perpendicolari tra loro, per ottenere un effetto peristaltico e, separatamente, per deformare il tubo in modo contrapposto a quello dell?effetto peristaltico, per facilitarne il ritorno a una sezione normale.
La domanda di brevetto USA No. US 2011/242,234 A1 descrive dispositivo peristaltico in cui un tratto di tubo deformabile viene compresso, sulla propria lunghezza, da una successione di pistoni agenti in sequenza per esercitare sul tubo una compressione peristaltica.
La domanda di brevetto europeo No. EP 0,200,448 A2 descrive una pompa peristaltica lineare in cui l?elemento attuatore ? un elemento cilindrico rotante che presenta sulla sua superficie una sporgenza elicoidale.
Anche la domanda di brevetto in Giappone No. JP 2007/120,355 A descrive una pompa peristaltica lineare, in cui la sporgenza elicoidale ? ottenuta avvolgendo un ulteriore tubo intorno a un elemento cilindrico rotante.
La domanda di brevetto negli USA No. 2011/0,144,567 A1 descrive una pompa di aspirazione che agisce su una cartuccia usa e getta contenente un tratto di tubo a sezione deformabile, e un elemento rotante a vite che agisce su tale tubo.
La domanda internazionale di brevetto No. WO 2021/068546 A1 descrive una pompa peristaltica lineare in cui un singolo elemento attuatore rotante, con una sporgenza elicoidale, opera su una molteplicit? di tubi inseriti tra detto elemento attuatore rotante e un?armatura cilindrica di contenimento.
La domanda internazionale di brevetto No. WO 2019/211782 A1 descrive infine un?apparecchiatura per la dialisi peritoneale che comprende un dispositivo di tipo peristaltico con un elemento a coclea che, ruotando, determina una compressione mobile lungo un tubo deformabile, la cui forma non compressa viene ristabilita da una successione di aste deformabili che agiscono lateralmente al tubo stesso.
Un inconveniente particolarmente sentito nei dispositivi di pompaggio peristaltici lineari sopra descritti risiede nella sollecitazione continua a cui il tubo deformabile viene sottoposto per periodo prolungati di tempo.
Usando l?ambito della dialisi a titolo esemplificativo, malgrado tratto di tubo deformabile possa essere sostituito, la singola seduta di dialisi prevede il lento deflusso, in un senso e nel senso opposto, di quantit? anche rilevanti di soluzione per la dialisi, e ci? richiede che la portata attraverso il tubo, e quindi le sue prestazioni meccaniche in termini di deformabilit?, non varino nel corso dell?intera seduta.
Per tale motivo, ? fondamentale che il tubo possa essere sollecitato in compressione, ma che mantenga inalterata la sua funzionalit? meccanica nel tempo della seduta, con ampi margini di sicurezza.
Sebbene alcune delle pompe peristaltiche sopra descritte tentino di attenuare il problema facilitando il ritorno della sezione del tubo alla sua forma originale, appena cessata la compressione, gli attuatori rotanti del tipo a vite o a coclea causano sostanzialmente uno strisciamento tra i rispettivi elementi sporgenti che premono sul tubo e la superficie del tubo stesso, strisciamento che causa un attrito radente e quindi un?usura e un surriscaldamento del tubo, da cui deriva un degrado delle sue prestazioni su un intervallo prolungato di tempo.
Tale intervallo di tempo, la cui durata non ? certamente compatibile con un esercizio continuativo del dispositivo di pompaggio in ambiti diversi da quello medicale e di dialisi peritoneale, non ? comunque nemmeno compatibile con la durata di un singolo trattamento di dialisi peritoneale, al termine del quale il tubo deformabile pu? e deve essere sostituito, perch? in questi ambiti la precisione nelle prestazioni della pompa e del suo tubo devono essere costanti ed esattamente prevedibili.
Per tale ragione, sono noti cycler che impiegano diversi sistemi di iniezione e aspirazione, come siringhe i simili, che offrono prestazioni costanti e ripetibili nel tempo, ma che aumentano la complessit? e la difficolt? d?impiego dell?apparecchiatura medicale.
COMPENDIO DELL?INVENZIONE
Il problema tecnico che ? alla base della presente invenzione ? di fornire un dispositivo di pompaggio, in particolare ma non esclusivamente per apparecchiature medicali, che consenta di ovviare all?inconveniente menzionato con riferimento alla tecnica nota.
Tale problema viene risolto da un dispositivo di pompaggio come sopra specificato, e come definito nell?annessa rivendicazione 1, che permette pertanto di ridurre efficacemente lo stress a carico del tubo deformabile e semplificare l?uso del sistema macchina e del kit monouso da parte del paziente.
Ulteriori aspetti dell?invenzione sono definiti nelle annesse rivendicazioni dipendenti. L?invenzione riguarda altres? un?apparecchiatura medicale di pompaggio che comprende almeno una pompa peristaltica come dettagliata nel seguito.
Nel dispositivo di pompaggio della presente invenzione ? cos? presente un tratto di tubo deformabile, disposto in una configurazione lineare, ovvero sostanzialmente rettilinea, disposto all?interno di una sede lineare che presenta un fondo su cui una superficie inferiore del tratto di tubo ? appoggiata, mentre sulla superficie superiore ? affacciata a un attuatore del dispositivo di pompaggio che comprende un elemento rotante intorno a un asse concorde allo sviluppo lineare del suddetto tratto di tubo deformabile.
Il tratto di tubo deformabile ? percorso da un fluido, che pu? consistere in un liquido, un mezzo cremoso o una pasta, che viene pompato dal dispositivo di pompaggio: sul tratto di tubo viene realizzata una compressione peristaltica.
Essa ? determinata da un elemento rotante a vite o a coclea, sostanzialmente cilindrico, ovvero del tipo fornito con una o pi? nervature elicoidali disposte sporgenti dalla superficie dell?elemento rotante in modo da interferire, con la rotazione dell?elemento rotante, con il tubo deformabile, cos? da determinare, lungo detto tratto di tubo deformabile, almeno uno schiacciamento localizzato, mobile e continuo, che si muove in un verso predeterminato: tale schiacciamento mobile costituisce detta compressione peristaltica, e il verso secondo cui lo schiacciamento continuo su muove determina il verso di scorrimento del flusso di fluido.
Le nervature elicoidali sono disposte secondo un asse elicoidale rispetto al quale esse sono fisse, la loro posizione essendo vincolata rispetto all?elemento rotante.
Nel dispositivo secondo l?invenzione, almeno la porzione di nervatura elicoidale che interferisce con detto tubo deformabile ? a sua volta girevole intorno al rispettivo asse elicoidale, ed ? quindi capace di ruotare intorno a tale asse, rimanendo per? nella sua posizione rispetto alla superficie dell?elemento rotante, in modo tale da minimizzare il lo strisciamento della nervatura elicoidale, e quindi l?attrito radente a esso correlato, sulla superficie del tubo deformabile.
Si intende che, per minimizzare detto strisciamento, considerando la sostanziale concordanza tra l?asse di rotazione dell?elemento rotante e la direzione in cui si sviluppa detto asse elicoidale, il verso di rotazione dell?elemento rotante e il verso di rotazione della nervatura elicoidale sono opposti.
In altre parole, se un osservatore si rivolge all?elemento rotante e a una porzione della nervatura elicoidale da una posizione in cui l?asse di rotazione dell?elemento rotante e una linea tangente alla corrispondente porzione di asse elicoidale ? vicina a essere parallela a tale asse, oppure converge fino a quasi intersecare tale asse, egli vede che il verso di rotazione dell?elemento rotante e il verso di rotazione della nervatura elicoidale sono opposti: se uno ruota in sesno orario l?altro ruoter? in senso antiorario o viceversa.
Questo verso di rotazione risulter? sia quando la rotazione della porzione ? una conseguenza del fatto di essere girevole e della sua interazione con il tubo deformabile (rotazione passiva), sia quando tale porzione viene fatta ruotare da meccanismi preposti a questo scopo (rotazione attiva).
In una forma di realizzazione preferita dell?invenzione, dette nervature elicoidali sono costituite da un elemento lineare flessibile e strutturalmente indipendente dall?elemento cilindrico rotante, avvolto in modo elicoidale intorno a esso e mantenuto in una posizione prefissata sulla sua superficie.
In questo modo, durante la rotazione dell?elemento cilindrico rotante, ? questo elemento lineare ad operare da nervatura sporgente, determinando uno schiacciamento sul tubo deformabile che si muove longitudinalmente lungo un verso che determina la direzione del fluido interno al tubo deformabile.
Nel dispositivo secondo questa forma di realizzazione dell?invenzione l?intero elemento lineare, che si estende nel suo avvolgimento seguendo un asse elicoidale, ? capace di ruotare intorno a tale asse, mantenendo la sua disposizione elicoidale sull?elemento cilindrico rotante, in modo tale da minimizzare il suo strisciamento, e quindi l?attrito radente a esso correlato, sulla superficie del tubo deformabile.
In altre parole, l?elemento lineare avvolto in modo elicoidale ruota nella sua sede sulla superficie cilindrica dell?elemento cilindrico rotante, e quindi rotola sulla superficie tubo deformabile comprimendolo, con un verso di rotazione tale da minimizzare ed eventualmente annullare il suo strisciamento sulla superficie del tubo.
In questo modo, si ottiene una minore sollecitazione del tubo e quindi una riduzione della sua usura nel tempo, conferendo al dispositivo di pompaggio peristaltico lineare, che mantiene inalterato il suo vantaggio in termini di limitare gli impulsi di pressione nel fluido, anche il vantaggio tipico della pompa peristaltica a rulli, ovvero il rotolamento dell?elemento premente sulla superficie del tubo.
Il rotolamento dell?elemento lineare avvolto in modo elicoidale pu? essere indotto in modo passivo dallo stesso attrito tra s? e la superficie del tubo deformabile, e a tale proposito l?elemento lineare potr? essere montato su appositi cuscinetti o supporti autolubrificanti nel suo percorso elicoidale sull?elemento cilindrico rotante.
Vantaggiosamente, sull?elemento cilindrico rotante ? ricavato un incavo elicoidale che opera da sede dell?elemento lineare avvolto in modo elicoidale, che pu? essere singolo e comprendere almeno un avvolgimento lungo l?elemento cilindrico rotante, in modo tale che il tubo deformabile sia sempre compresso in almeno un punto, affinch? il trasferimento del fluido all?interno del tubo sia continuo, e preferibilmente in almeno due punti distanziati.
Secondo una versione preferita della presente invenzione, l?elemento lineare avvolto in modo elicoidale viene ruotato in modo attivo, trascinando in rotazione le sue estremit? disposte in corrispondenza delle estremit? dell?elemento cilindrico rotante.
Vantaggiosamente, la rotazione dell?elemento lineare avvolto in modo elicoidale ? sincronizzata con la rotazione dell?elemento cilindrico rotante, mediante rispettivi insieme di ingranaggi che accoppiano le due distinte rotazioni, in modo tale che una variazione della velocit? di rotazione dell?elemento cilindrico rotante del dispositivo di pompaggio determini una corrispondente variazione della rotazione dell?elemento lineare avvolto in modo elicoidale intorno al suo asse elicoidale.
Secondo una versione preferita della presente invenzione, la suddetta sincronizzazione ? tale per cui a una rotazione dell?elemento cilindrico rotante corrisponde una proporzionale rotazione dell?elemento lineare avvolto in modo elicoidale intorno al suo asse elicoidale, secondo un rapporto predeterminato che determina, sul tubo deformabile, un rotolamento puro, e un attrito sostanzialmente di tipo volvente.
Secondo una versione preferita della presente invenzione, l?elemento lineare avvolto in modo elicoidale ? una catena.
Secondo una versione preferita della presente invenzione, la catena ? formata da una successione di elementi di catena collegati tra loro; essi hanno una superficie curva, preferibilmente bombata, e sono connessi tra loro attraverso un giunto che realizza un accoppiamento sostanzialmente di tipo cardanico.
Secondo una forma di realizzazione alternativa, la nervatura elicoidale pu? essere costituita da una successione di elementi indipendenti allineati tra loro lungo un asse elicoidale, e ciascun elemento indipendente ? capace di ruotare intorno a tale asse, mantenendo la sua disposizione elicoidale sull?elemento cilindrico rotante, in modo tale da minimizzare il suo strisciamento, e quindi l?attrito radente a esso correlato, sulla superficie del tubo deformabile.
Tale rotazione pu? essere indotta passivamente dall?interferenza tra l?elemento indipendente e il tubo deformabile, oppure la rotazione di tutti gli elementi indipendenti pu? essere comandata in modo attivo, per esempio da un attuatore dedicato disposto internamente all?elemento rotante del dispositivo d pompaggio.
Nel dispositivo di pompaggio peristaltico lineare, simultaneamente a detto schiacciamento continuo determinato dall?elemento a catena, sulle superfici laterali del tubo, cio? quelle che separano dette superfici inferiore di appoggio e superiore di schiacciamento, agiscono mezzi per comprimere lateralmente il tratto di tubo deformabile elasticamente.
Tale compressione ? continua, e viene esercitata sull?intera lunghezza del tratto di tubo su cui viene esercitata la compressione peristaltica, ma essa ? tale da non impedire lo schiacciamento del tratto di tubo causata dalla compressione peristaltica mobile: ci? assicura un immediato e continuo ritorno della sezione del tratto di tubo alla sua configurazione di partenza, ovvero quella con l?estensione massima.
A tale proposito, secondo una versione preferita della presente invenzione, il tubo deformabile ? contenuto in una sede lineare formata da un incavo longitudinale in cui il tubo ? inserito; questa sede lineare ? formata in un elemento di supporto cavo a pareti deformabili, chiuso ermeticamente e completamente riempito con un fluido sostanzialmente incomprimibile, che occupa pertanto tutto lo spazio interno disponibile.
In questo modo, lo schiacciamento del tubo deformabile nella sua sede determina a sua volta una deformazione dell?elemento di supporto in corrispondenza dello schiacciamento: esso causa uno spostamento del fluido incomprimibile all?interno dell?elemento di supporto che, in corrispondenza delle porzioni di tubo non compresse, provoca una costrizione laterale del tubo causato dalla pressione interna all?elemento di supporto. Tale costrizione ? tale da riportare la sezione del tubo deformabile, appena lo schiacciamento del tubo ? terminato, alla sua forma naturale.
Un ulteriore vantaggio del dispositivo di pompaggio secondo la presente invenzione risiede quindi nella sua affidabilit? e semplicit? di funzionamento, accoppiate con una notevole robustezza strutturale. Inoltre, esso consente l?impiego di tubi di materiale a comportamento non perfettamente elastico rispetto ai tubi siliconici attualmente in uso, ma pi? resistenti e affidabili.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
La presente invenzione verr? qui di seguito descritta secondo un suo esempio di realizzazione preferita, nell?ambito di un?apparecchiatura medicale per la dialisi peritoneale, fornito a scopo esemplificativo e non limitativo con riferimento ai disegni annessi in cui:
? la figura 1 mostra una vista assonometrica di un?apparecchiatura medicale, in particolare per la dialisi peritoneale tipo cycler, in una sua configurazione aperta, che incorpora un dispositivo di pompaggio secondo l?invenzione e che comprende una sezione di kit da dialisi peritoneale;
? la figura 2 mostra una vista assonometrica dell?apparecchiatura di figura 1, in una sua configurazione chiusa di funzionamento;
? la figura 3 mostra una vista assonometrica dell?apparecchiatura di figura 1, in una sua configurazione aperta, per? priva della sezione di kit da dialisi peritoneale;
? la figura 4 mostra una vista in pianta dall?alto dell?apparecchiatura di figura 1, in una sua configurazione chiusa di funzionamento;
? la figura 4A mostra una vista in sezione trasversale dell?apparecchiatura di figura 1, in una sua configurazione chiusa di funzionamento, presa secondo il piano A-A di figura 4;
? la figura 4B mostra una vista in sezione trasversale dell?apparecchiatura di figura 1, in una sua configurazione parzialmente aperta;
? la figura 4C mostra una vista in sezione trasversale dell?apparecchiatura di figura 1, in una sua configurazione completamente aperta;
? la figura 5 mostra una vista assonometrica della sezione di kit da dialisi peritoneale inserita nell?apparecchiatura di figura 1,
? la figura 6 mostra una vista assonometrica ingrandita di un dettaglio della sezione di kit da dialisi peritoneale di figura 5;
? la figura 7 mostra una vista in sezione longitudinale del dettaglio di sezione di kit da dialisi peritoneale di figura 6;
? la figura 8 mostra una vista assonometrica e in parziale sezione di una porzione di coperchio dell?apparecchiatura di figura 1, che illustra una parte del dispositivo di pompaggio in essa incorporato e una parte dell?apparecchiatura stessa; ? la figura 9 mostra una vista assonometrica di alcune componenti della porzione di coperchio di figura 8, mostrate isolate;
? la figura 10 mostra una vista assonometrica ingrandita di un dettaglio dell?apparecchiatura medica e della sezione di kit da dialisi peritoneale di figura 1, in configurazione aperta;
? la figura 11 mostra una vista assonometrica del primo dettaglio di figura 10, privo di alcune sue parti;
? la figura 12 mostra una vista assonometrica di una delle parti del primo dettaglio di figura 10, non visibili in figura 11;
? la figura 13 mostra una vista assonometrica di un?altra delle parti del primo dettaglio di figura 10, non visibili in figura 11;
? la figura 14 mostra una vista assonometrica di una parte del dispositivo di pompaggio incorporato nell?apparecchiatura medicale di figura 1;
? la figura 15 mostra una vista assonometrica ingrandita della parte del dispositivo di pompaggio di figura 14;
? la figura 16 mostra una vista assonometrica parziale del dispositivo di pompaggio, incorporato nell?apparecchiatura medicale di figura 1, in una configurazione operativa;
? la figura 17 mostra una vista laterale parziale del dispositivo di pompaggio di figura 16;
? la figura 18 mostra una vista assonometrica di un?altra parte del dispositivo di pompaggio incorporato nell?apparecchiatura medicale di figura 1, parzialmente visibile anch?essa;
? la figura 19 mostra una vista assonometrica che illustra l?interazione tra le parti e di un tratto di catetere che appartiene alla sezione di kit da dialisi peritoneale inserita nell?apparecchiatura di figura 1;
? le figure 20 e 21 mostrano viste in sezione trasversale dell?interazione di figura 19, rispettivamente in una configurazione non compressa, in cui il catetere ? solo parzialmente visibile, e in una configurazione compressa;
? le figure 22 e 23 mostrano rispettive viste assonometriche di un dettaglio della parte del dispositivo di pompaggio incorporato nell?apparecchiatura medicale di figura 14, mostrato in isolamento, e da due differenti angolazioni;
? la figura 24 mostra una vista assonometrica di un tratto di catena appartenente al dispositivo di pompaggio incorporato nell?apparecchiatura medicale di figura 1, mostrato in isolamento;
? la figura 25 mostra una vista in pianta del tratto di catena di figura 24;
? la figura 25A mostra una vista in sezione longitudinale del tratto di catena di figura 24, presa secondo il piano A-A di figura 25;
? la figura 26 mostra una vista in laterale del tratto di catena di figura 24;
? la figura 26A mostra una vista in sezione longitudinale del tratto di catena di figura 24, presa secondo il piano A-A di figura 26;
? la figura 27 mostra una vista assonometrica in esploso del tratto di catena di figura 24;
? la figura 27A mostra una vista assonometrica parzialmente in esploso e in sezione longitudinale del tratto di catena di figura 24; e
? la figura 27B mostra un?altra vista assonometrica in esploso e in sezione longitudinale del tratto di catena di figura 24.
DESCRIZIONE DI UN ESEMPIO DI REALIZZAZIONE DELL?INVENZIONE
Con riferimento alle figure da 1 a 4, un?apparecchiatura medicale, del tipo impiegabile nell?ambito della dialisi peritoneale come cycler, ? indicata nel suo complesso con 1. Essa comprende una porzione di base 2 e una porzione superiore, o di coperchio, indicata 3, che sono tra loro girevolmente vincolate mediante una cerniera 4 che si estende su un intero lato delle porzioni 2, 3, grazie alla quale la porzione superiore 3 pu? ruotare rispetto alla porzione di base 2 da una configurazione chiusa (figure 2 e 4A), in cui le due porzioni 2, 3 formano un unico involucro scatolare che corrisponde alla configurazione operativa del cycler, a una posizione completamente aperta (figure 1, 3 e 4C), in cui l?interno dell?apparecchiatura 1 ? accessibile ed in cui il cycler ? disabilitato al funzionamento.
La porzione superiore 3 comprende frontalmente, sul lato opposto a quello della cerniera 4, una chiusura a scatto con una maniglia girevole 5, incernierata al bordo della porzione superiore 3 e da essa sporgente.
La maniglia girevole 5, che ? girevolmente incernierata all?involucro della porzione superiore 3, si estende sull?intero lato frontale dell?apparecchiatura 1 ed ? afferrabile grazie a due aperture di afferraggio 27 che si aprono su detto lato frontale: inserendo le dita in una o entrambe tali aperture ? possibile muovere la maniglia 5, in avanti, facendola ruotare verso l?alto (figura 4B).
La maniglia girevole 5 comprende, in corrispondenza delle sue estremit?, un rispettivo dente di chiusura 6 atto a essere inserito e disinserito a scatto in e da un corrispondente recesso di chiusura 7 disposto sul bordo corrispondente della porzione di base 2.
Il completo inserimento dei denti di chiusura 6 nei loro recessi 7 preme un interruttore (non mostrato) e/o attiva un sensore, per esempio un sensore magnetico, che abilita al funzionamento l?apparecchiatura 1 solo quando essa ? completamente chiusa.
La porzione di base 2 e la porzione superiore 3 comprendono rispettive prima e seconda parete interna, indicate con 8 e 9, che, nella configurazione chiusa, aderiscono tra loro (figura 4A). Tali pareti interne 8 e 9 definiscono, nella rispettiva porzione di base e superiore 2, 3, un rispettivo vano di base e superiore, indicati con 10 e 11.
In configurazione aperta, la porzione superiore 3 e la porzione di base 2 formano tra loro un angolo interno di circa 120?, che permette un facile accesso alle pareti interne 8, 9 di entrambe, e di tutte le parti che sono ivi localizzate, e che verranno descritte nel seguito.
Sulla prima parete interna 8 ? formata una sede operativa 30 (figura 3) che ? predisposta per ricevere una sezione di kit da dialisi peritoneale, indicata nel suo complesso con 31 (Fig 5).
In generale, un kit da dialisi peritoneale comprende una pluralit? di sacche di carico che contengono una soluzione fisiologica dializzante per la dialisi peritoneale che deve essere introdotta nell?addome di un paziente affinch? essa riempia la sua cavit? peritoneale. La soluzione fisiologica contiene sostanze che facilitano lo scambio molecolare tra la membrana peritoneale e la soluzione stessa, eventualmente in differenti quantit?.
Inoltre, il kit comprende almeno una sacca di scarico che utile per raccogliere, al termine di un periodo di trattamento, la soluzione dializzante esausta che ha assorbito una quantit? di impurit? dal sangue del paziente. Al termine del processo, la soluzione ?sporca? deve pertanto essere aspirata dalla cavit? peritoneale affinch? sia accumulata in una sacca di scarico.
L?introduzione e l?estrazione avvengono attraverso un catetere peritoneale che ? inserito chirurgicamente nell?addome del paziente e che presenta un?estremit? distale con un connettore, che serve alla connessione del catetere peritoneale con un condotto realizzato da un tubo in materiale flessibile elasticamente, in particolare in un materiale di tipo gommoso.
Tale tubo costituisce il tubo deformabile del dispositivo di pompaggio peristaltico che verr? descritto nel seguito, ed ? sua parte integrante. I tubi impiegati nelle pompe peristaltiche sono normalmente in materiali ad elevata elasticit? e tipicamente a base siliconica, mentre i tubi impiegati nei kit per dialisi peritoneale sono in materiali meno elastici, come ad esempio il PVC, ma comunque adatti chimicamente al contatto con la soluzione dializzante.
La sezione di kit da dialisi peritoneale 30 delle figure 1 e 7 ? la sezione di kit compresa tra un connettore che la connette al catetere addominale del paziente, e a ulteriori connettori che la connettono a sacche per il carico e lo scarico di soluzione dializzante, pura o esausta. Essa comprende detto tubo deformabile 12, che si estende da una sua estremit? prossimale 13, atta a essere collegata al catetere peritoneale, disposta su un lato prossimale 14 dell?apparecchiatura 1, a un?estremit? distale 15 costituita da una diramazione che comprende, in questo esempio, quattro linee di collegamento 16 che, a loro volta, saranno connessi alle suddette sacche di carico e scarico. L?estremit? distale 15 ? disposta su un lato distale 17 dell?apparecchiatura 1, mentre detta estremit? prossimale 13 fuoriesce (figura 1) dal detto lato prossimale 14 per connettersi al catetere addominale di un paziente attraverso un connettore non rappresentato.
Dette linee di collegamento 16 sono costituite da tubi flessibili e deformabili, che possono essere clampati per bloccare il deflusso di fluido al loro interno.
La suddetta estremit? prossimale 13 del tubo deformabile 12 comprende una sede per sensori 18, formata da un involucro cilindrico, il cui asse qui ? perpendicolare all?estensione del tubo deformabile 12 che sfocia al suo interno e si dirama da esso in modo da costituire un unico tratto idraulico attraversato dal fluido che percorre il tubo deformabile 12, con uno spazio interno abbastanza ampio da ospitare i sensori richiesti.
Internamente, su una sua superficie di base rivolta verso la porzione di base 2, la sede per sensori 18 comprende una presa 19 collegata a un primo condotto capillare 20, e una cupola deformabile 21 che definisce un proprio spazio interno collegato a un secondo condotto capillare 22.
Nel primo condotto capillare 20 pu? essere introdotto l?ago sensibile di un sensore per la misurazione della temperatura del liquido passante nella sede 18: la sede verrebbe ostruita dall?ago inserito e il segnale elettrico rappresentativo della temperatura viene inviato a un?unit? di controllo.
Il secondo condotto capillare 22 ? collegato a un corrispondente trasduttore di pressione, non mostrato, accolto nella porzione di base 2 dell?apparecchiatura 1, per la generazione di un corrispondente segnale elettrico di pressione che viene inviato a un?unit? di controllo.
Si intende che possono essere presenti anche vari sensori, come per esempio sensori ottici, agenti attraverso una finestra trasparente della sede 18, che sono in grado di verificare la presenza di aria nel circuito dei fluidi, effettuare un esame della torbidit? del fluido, o di identificare particolari composti chimici illuminando il fluido passante con una luce, per esempio generata da un LED o da un laser, attraverso detta finestra trasparente, ed esaminando lo spettro della luce riflessa.
La posizione della sede per sensori 18 mostrata nelle figure ? puramente esemplificativa, essa infatti pu? essere disposta in prossimit? dell?estremit? distale 15, per esempio potrebbe essere una connessa a una derivazione della diramazione mostrata nella figura. Potrebbero in alternativa essere presenti due sedi, presso le rispettive estremit? del tubo deformabile 12.
Nel vano di base 10 della porzione di base 2, ? accolta detta unit? di controllo, indicata con 26, comprende un?interfaccia per l?elaborazione dei segnali, almeno un microprocessore e almeno una memoria, per la gestione del processo di dialisi.
Tutti i trasduttori e i sensori sopra menzionati sono accolti nell?apparecchiatura 1, specificatamente nella porzione di base 2, e sono connessi all?unit? di controllo 26.
Tale unit? di controllo 26 ? connessa a un display 23, eventualmente di tipo touch, e a una tastiera 24, con funzioni di output e input. Inoltre, pu? essere previsto un avvisatore acustico e un eventuale sintetizzatore vocale, collegato a un registro vocale, per allarmi e avvisi. La tastiera pu? altres? comprendere tasti con un?illuminazione interna che indicano all?utente la fase di processo in corso.
Alla porzione di base 2 ? anche connesso un cavo di alimentazione 25 per l?alimentazione elettrica dell?unit? di controllo e del dispositivo di pompaggio peristaltico che verr? descritto in appresso. L?alimentazione elettrica sar? preferibilmente a bassa tensione.
In aggiunta, l?apparecchiatura pu? comprendere una batteria di back-up, preferibilmente ricaricabile, per ovviare a eventuali cali di tensione durante il processo di dialisi che, per ovvie ragioni, non pu? subire interruzioni.
La sede operativa 30 (figura 3) della sezione di kit da dialisi peritoneale 31 comprende un recesso di base 29, ricavato nella prima parete interna 8, sulla faccia rivolta perso l?alto, che ha una forma ribassata e complementare a quella del kit da dialisi peritoneale 31, in particolare per accogliere le estremit? 13, 15 del kit 31, la sede per sensori 18 in una posizione predeterminata, e le linee di collegamento 16 in corrispondenza del lato distale 17 della porzione di base 2.
La complementariet? tra le forme del kit da dialisi peritoneale 31 e della sua sede costituita dal recesso di abse 29 assicura che solamente il kit di tipo previsto possa ssere inserito nell?apparecchiatura, impedendo cos? l?impiego di kit non appropriati, o un uso improprio del dispositivo di pompaggio.
Centralmente, la sede operativa 30 comprende a sua volta una sede lineare 32 per il tuo deformabile 12, che si estende longitudinalmente al centro della prima parete interna 8. La sede lineare 32 comprende un incavo longitudinale 33 in cui viene inserito detto tratto di tubo deformabile 12 del kit 31, e pertanto essa presenta un fondo su cui una superficie inferiore del tratto di tubo ? appoggiata, mentre sulla superficie superiore si affaccia verso l?alto.
Nel presente dispositivo di pompaggio sono quindi previsti mezzi per comprimere lateralmente il tratto di tubo deformabile 12 che agiscono sull?intera sua lunghezza a compressione peristaltica, e agenti in modo continuo e simultaneo alla compressione peristaltica, in modo da non influire sulla portata di fluido che deve rimanere costante e determinabile con precisione.
La pressione con cui detta compressione laterale viene esercitata ? comunque tale da permettere lo schiacciamento peristaltico del tratto di tubo deformabile 12, che ? mobile e che quindi non viene ostacolato nel suo spostamento, per ripristinare la normale sezione di passaggio del tratto di tubo deformabile 12 quando detto schiacciamento non viene esercitato.
A tale proposito, la sede lineare 32 comprende inoltre un elemento di supporto 34 cavo a pareti deformabili, in cui detto incavo longitudinale 33 ? formato, in cui l?elemento di supporto 34 cavo ? completamente riempito con un fluido sostanzialmente incomprimibile, che occupa pertanto tutto il suo spazio interno 35 disponibile. Nel seguito verr? dettagliato il funzionamento dell?elemento di supporto 34 nell?ambito del dispositivo di pompaggio qui descritto.
L?apparecchiatura medicale 1 qui descritta incorpora un dispositivo di pompaggio rappresentato complessivamente in figura 16, e indicato con 36; esso ? composto da varie componenti che si trovano alloggiate sia nella porzione di base sia nella porzione superiore 3.
Il dispositivo di pompaggio 36 comprende di tipo peristaltico lineare comprende un tubo deformabile da comprimere in modo peristaltico che, nel presente caso, ? costituito in particolare dal tratto di tubo deformabile 12 del kit da dialisi peritoneale 31 che, come specificato in precedenza, ? percorso da un fluido su cui viene realizzata almeno una compressione peristaltica. Nel presente esempio tale fluido ? un liquido, ovvero la soluzione dializzante pura, da introdurre nell?addome del paziente, o esausta, da estrarre e da immagazzinare in apposite sacche.
Inoltre, come sar? pi? evidente nel seguito, il dispositivo di pompaggio 36 comprende anche detta sede lineare 32, che riceve il tubo deformabile per la compressione periistaltica, ovvero detto tratto di tubo deformabile 12.
Il dispositivo di pompaggio 36 comprende un attuatore, indicato nel suo complesso con 37, che comprende a sua volta un elemento rotante 38 di forma cilindrica, che presenta un albero condotto 39 che ? sostenuto da un supporto di albero prossimale 40 e da un supporto di albero distale 41 alle estremit? dell?elemento rotante 38. L?albero condotto 39 comprende una prima ruota di azionamento 42, preferibilmente di tipo dentato, che ? trascinata in rotazione da una prima cinghia 43, anch?essa preferibilmente dentata per realizzare una trasmissione diretta, a sua volta connessa a una prima ruota motrice 44, fissata a un primo albero motore 45 di un primo motore 46, in particolare un motore elettrico alimentato a bassa tensione.
Il primo motore 46 viene alimentato a tensione variabile, per variare sia la velocit? di rotazione dell?elemento rotante 38 sia il suo verso di rotazione, affinch? il verso di scorrimento del fluido nel tubo deformabile possa variare. L?alimentazione elettrica del primo motore 46 ? controllata attraverso detta unit? di controllo, sulla base dei comandi di input e di programmi di funzionamento pre-impostati.
L?asse di rotazione dell?elemento rotante 38, identificato dall?albero condotto 39, ? sostanzialmente parallelo alla seconda parete interna 9 e all?asse longitudinale dell?incavo longitudinale 33 formato nell?elemento di supporto 34, e quindi ? parallelo anche all?asse longitudinale del tubo deformabile 12 quando esso si trova al suo interno.
L?intero attuatore 37 sopra descritto e il primo motore 46 sono accolti nel vano superiore 11 della porzione superiore 3, e sono nascosti dalla seconda parete interna 9, su cui detti supporti di albero prossimale e distale 40, 41, che sporgono da una faccia interna 49 della parete di sommit? 50 (figura 8) della porzione superiore 3, sostanzialmente si collegano ad essi. La seconda parete interna 9 comprende una prima finestra 47 da cui sporge una porzione dell?elemento rotante 38 rivolta verso la porzione di base 2 quando l?apparecchiatura 1 si trova nelle configurazioni chiusa (figura 4A) e semiaperta (figura 4B).
Dalla faccia interna 49 della parete di sommit? 50 sporgono verticalmente anche due coppie di setti divisori rispettivamente prossimali 93 e distali 94, i setti di ciascuna coppia, insieme ai supporti di albero prossimale e distale 40, 41 con i quali formano sostanzialmente due piani divisori suddividono lo spazio interno del vano superiore 11 in tre zone: una zona centrale 95 che accoglie l?attuatore 37, una zona distale 96 che corrisponde sostanzialmente a dette linee di connessione 16 e alla loro diramazione dal tratto di tubo deformabile 12, e una zona prossimale 97.
Si noti che il tratto del primo albero motore 45 compreso tra il primo motore 46 e la prima ruota motrice 44 attraversa il setto divisore distale 93 da cui esso ? sostenuto.
In questo modo, nella suddetta configurazione chiusa con il kit 31 inserito nella sua sede 30 di destinazione, l?elemento rotante 38 aderisce (figura 4A) al tubo deformabile 12, la cui porzione superiore ? affacciata a detto attuatore 37 del dispositivo di pompaggio 36.
La seconda parete interna 9 comprende anche un recesso superiore 48 per accogliere la sezione di kit 31 per la dialisi peritoneale, complementare al recesso di base 29.
Si noti altres? che la porzione di base 2 comprende al suo interno un setto longitudinale 51 a doppia parete che sporge verticalmente dalla parete di fondo 52, che sostiene la parete interna in corrispondenza del recesso di base 29, e in particolare del tratto di tubo deformabile 12 dove si concentra, come risulter? chiaro in appresso, la pressione esercitata dall?attuatore 37.
L?attuatore 37 ? fornito con una o pi? nervature elicoidali, nel presente esempio in particolare una singola nervatura elicoidale indicata con 53, che si avvolge sull?elemento rotante 38 estendendosi da una sua estremit? all?altra con due avvolgimenti.
Dette uno o pi? nervature elicoidali 53 sono disposte in avvolgimento sulla superficie dell?elemento rotante, definendo cos? un asse elicoidale determinato da tale avvolgimento, rispetto al quale la loro posizione ? vincolata come lo ? pertanto rispetto alla superficie dell?elemento rotante 38.
In particolare, in questo esempio di realizzazione, sull?elemento rotante 38 ? ricavato un incavo elicoidale 56 per ciascuna nervatura elicoidale, quindi una nel presente esempio, che opera da sua sede vincolandone la posizione.
La nervatura elicoidale 53 ? disposta sporgente dalla superficie cilindrica dell?elemento rotante 38, e pertanto, quando l?apparecchiatura 1 ? in configurazione chiusa con la sezione di kit 31 nella sua posizione, e quando il dispositivo di pompaggio 36 peristaltico ? in condizioni operative, la nervatura elicoidale 53 interferisce e schiaccia, con la rotazione dell?elemento rotante, detto tubo deformabile 12 (figure 16 e 17).
Si intende pertanto che, in questo modo, si determina sul tratto di tubo deformabile 12 almeno uno schiacciamento 54 localizzato, ciascuno corrispondente a una voluta della nervatura cilindrica 53. Tale schiacciamento, per effetto della rotazione dell?elemento rotante 38, ? mobile e continuo, e si muove in un verso predeterminato, realizzando in questo modo una compressione peristaltica che spinge il fluido interno al tubo deformabile 12 nella direzione di scorrimento di detto schiacciamento 54.
Tale schiacciamento si espande anche all?elemento di supporto 34 cavo e all?incavo longitudinale 33. Essendo l? elemento di supporto 34 cavo ? completamente riempito con detto fluido sostanzialmente incomprimibile che occupa pertanto tutto lo spazio interno disponibile, gli schiacciamenti 54 del tubo deformabile 12 determinano a loro volta una deformazione dell?elemento di supporto 34 che provoca una costrizione laterale del tratto di tubo deformabile 12 in corrispondenza delle porzioni di tubo e delle porzioni di elemento di supporto 34, non compresse, indicate con 55, causato dalla pressione interna all?elemento di supporto 34.
In questo modo, una volta che lo schiacciamento ? cessato, la sezione del tubo deformabile 12 ritorna immediatamente alla sua forma normale, ovvero non sollecitata.
Lo schiacciamento localizzato 54 ? causato quindi dall?interferenza tra il tubo deformabile e una porzione interferente di nervatura elicoidale 53, che si muove rotolando su di esso. Nel dispositivo di pompaggio 36 secondo l?invenzione, viene fatto in modo che almeno tale porzione interferente sia girevole intorno al rispettivo asse elicoidale, pur mantenendo la propria posizione sulla superficie dell?elemento rotante 38. In questo modo, sia che l?interferenza stessa causi una rotazione, sia che detta almeno una porzione interferente venga fatta ruotare in un altro modo, tale rotolamento rispetto all?elemento rotante 38 ? tale da minimizzare il suo strisciamento sulla superficie del tubo deformabile 12 in corrispondenza dello schiacciamento 54, diminuendo cos? l?attrito radente della nervatura 53.
Nel caso in cui detta almeno una porzione interferente di nervatura 53 venga fatta ruotare, essa viene fatta ruotare con un verso di rotazione sostanzialmente opposto al verso di rotazione dell?elemento rotante 38.
Nel dispositivo di pompaggio 36 peristaltico secondo l?esempio di realizzazione qui descritto, detta una o pi? nervature elicoidali 53 sono costituite da un singolo elemento lineare flessibile e strutturalmente indipendente dall?elemento rotante 38, che avvolto intorno la sua superficie in modo elicoidale con almeno due volute, e l?elemento lineare flessibile, che pu? essere un tubo vuoto o pieno, una corda intrecciata o una catena, viene mantenuto in una posizione prefissata sulla superficie dell?elemento rotante 38.
A tale scopo, l?elemento lineare flessibile viene mantenuto internamente all?incavo elicoidale 56 sopra menzionato.
Vantaggiosamente, sia l?elemento lineare sia la superficie dell?elemento rotante, almeno in corrispondenza dell?incavo elicoidale 56, son realizzati con materiali a basso attrito, e l?elemento lineare flessibile ha una sezione trasversale arrotondata.
Nel dispositivo di pompaggio 36 peristaltico secondo l?esempio di realizzazione qui descritto, l?intero elemento lineare flessibile viene trascinato in rotazione intorno al suo asse elicoidale, in modo tale da rotolare sulla superficie del tubo deformabile e rispetto la superficie dell?elemento rotante in un verso contrario al verso di rotazione di quest?ultimo.
A tale scopo, l?attuatore 37 del dispositivo di pompaggio 36 comprende, in corrispondenza delle estremit? dell?elemento rotante 38 e dell?elemento lineare elicoidale che realizza detta nervatura 53, rispettivi meccanismi di azionamento, indicati nel loro complesso con 57.
I due meccanismi di azionamento 57 sono sostanzialmente speculari, e la loro descrizione che segue coincide perfettamente.
Ciascun meccanismo di azionamento 57 ? attivato dalla rotazione dell?albero condotto 39 il quale, in corrispondenza delle estremit? dell?elemento rotante 38, ? inserito internamente ad un primo pignone 58 fisso su detto supporto di albero prossimale 40 ed in impegno dentato con un secondo pignone 59 satellite sull?asse del quale ? montato un albero a vite 60, solidale con esso.
L?albero a vite 60 si trova decentrato rispetto all?asse longitudinale dell?elemento rotante 38, e il suo asse di rotazione ? parallelo ad esso. L?albero a vite 60 e il secondo pignone 59 sono girevolmente connessi alla rispettiva parete di estremit? 61 dell?elemento rotante 38, che li trascina in rotazione con essi.
Sull?albero a vite 60 ? disposto in impegno dentato un terzo pignone 62 connesso a una forcella di azionamento 64, che viene quindi fatta ruotare in corrispondenza dell?estremit? dell?elemento rotante 38, della superficie dell?elemento rotante 38 e dell?estremit? terminale di detto incavo longitudinale 56.
L?asse che unisce il terzo pignone 62 e la forcella di azionamento 64 ? supportato girevolmente attraverso un setto trasversale 63 che ? solidale all?elemento rotante 38. In una versione realizzativa, pu? essere previsto un inserto a V formato da detto setto trasversale 63 e da una porzione triangolare della parete di estremit? 61, che sostiene il secondo pignone 59, l?albero a vite 60, il terzo pignone 62 e la forcella di azionamento 64. Tale inserto a V pu? essere connesso all?elemento rotante 38 che presenta, a tale scopo, un incasso complementare a V. In questo modo, il montaggio del meccanismo di azionamento 57 nell?elemento rotante ? facilitato.
Alla forcella di azionamento 64 sono girevolmente connesse due estremit? opposte delle quattro estremit? di un elemento a crociera di azionamento 65, mentre le altre due estremit? sono girevolmente connesse ai bracci di un giogo 66 che definisce un raccordo girevole, che a sua volta ? connesso all?estremit? dell?elemento lineare flessibile che forma detta nervatura elicoidale 53.
Gli assi di rotazione definiti dalla forcella di azionamento 64 e dal giogo 66, e indicati rispettivamente con X? e Y? (figure 22 e 23), sono perpendicolari tra loro, realizzando insieme all?elemento a crociera di azionamento 65 un giunto universale di azionamento 69 (figure 22 e 23), o cardanico, che ? necessario perch? l?orientamento dell?asse di rotazione del terzo pignone 32 e dell?estremit? dell?elemento lineare flessibile che forma detta nervatura elicoidale 53 rispetto all?asse di rotazione del terzo pignone 32 varia continuamente.
Si noter? che in questo modo la rotazione dell?elemento rotante 38 causa la rotazione dell?elemento lineare flessibile, e quindi delle porzioni interferenti di nervatura elicoidale 53, rispetto all?elemento rotante 38 stesso e rispetto al tratto di tubo deformabile 12.
Inoltre, in questo modo, la rotazione dell?elemento lineare avvolto in modo elicoidale ? proporzionale alla rotazione dell?elemento rotante 38.
Ulteriormente, i rapporti di trasmissione tra il primo pignone 58 e il secondo pignone 59, e tra l?albero a vite 60 e il terzo pignone 62, sono tali che il rapporto di trasmissione risultante del meccanismo di azionamento tra detto albero condotto 39 e detto elemento rotante 38 permette di sincronizzare la velocit? di avanzamento del punto di compressione e quella di rotazione dell?elemento rotante 38 minimizzando l?attrito radente tra la nervatura elicoidale 53 e il tratto di tubo deformabile 12 che agisce da tubo deformabile per la compressione peristaltica nel dispositivo di pompaggio 36.
Vantaggiosamente, nel presente esempio di realizzazione l?elemento lineare ? una catena formata da una successione di elementi di catena 67 collegati tra loro da un elemento di giunzione 68 interposto tra ognuno di essi, che realizza un giunto che trasmette il moto da un elemento di catena 67 all?altro, permettendo l?inclinazione tra i loro assi di rotazione che, ruotando gli elementi di catena 67 mantenendo la loro posizione sulla superficie dell?elemento rotante, ovvero con i rispettivi assi di rotazione continuamente tangenti all?asse elicoidale che li attraversa, varia continuamente di direzione.
Detti elementi di catena 67 e detti giunti 68 costituiscono una successione di elementi girevoli che realizzano insieme la rispettiva nervatura elicoidale 53, essendo allineati tra loro lungo un rispettivo asse elicoidale.
In questo esempio di realizzazione, ciascun elemento di catena 67 trasmette il moto al contiguo elemento di giunzione 68 e dunque agli elementi di catena 67 adiacenti, partendo dagli elementi di catena 67 di estremit? che sono trascinati in rotazione dai rispettivi meccanismi di azionamento 57.
Si noti che le eventuali minime irregolarit? di rotazione dovute ai giochi meccanici nelle connessioni tra elementi di catena 67 e meccanismi di azionamento 57, e tra gli stessi elementi di catena 67, vengono recuperati a ogni rotazione di 360?.
Si pu? comprendere che, in forme di realizzazione alternative, i suddetti elementi girevoli possono essere indipendenti, montati su rispettivi supporti rispetto ai quali essi sono liberi di ruotare per effetto della loro interferenza con il tubo deformabile 12.
Alternativamente, essi possono essereancora indipendenti, ma la loro rotazione pu? essere comandata da un apposito meccanismo, eventualmente sincronizzato alla rotazione dell?elemento rotante 38 e/o interno a esso.
Tornando al presente esempio di realizzazione, la suddetta estremit? dell?elemento lineare flessibile che forma detta nervatura elicoidale 53 ? definita da un elemento di catena 67, che ? trascinato in rotazione dal suddetto giunto universale di azionamento 69. Esso trasmette il moto al successivo elemento di giunzione 68 che lo trasmette al seguente elemento di catena 67 e cos? via, e ci? per entrambe le estremit? della catena.
L?elemento di catena 67 ha una forma sostanzialmente a botte, con una bombatura circonferenziale 79 in corrispondenza del suo piano trasversale di mezzeria; esso presenta due rispettive prime estremit? aperte 70. Internamente, in corrispondenza del suo piano trasversale di mezzeria esso comprende un setto di rinforzo 71, disposto nel punto in cui l?interazione della nervatura 53 con il tubo deformabile esercita la pressione maggiore. Inoltre, sul suo asse longitudinale esso comprende una spina 72 che attraversa l?elemento di catena 67 da parte a parte.
In corrispondenza di ciascuna delle prime estremit? aperte, la spina 72 forma un rispettivo giogo 66, che sporge leggermente all?esterno con due asole 80 le quali definiscono, sulle estremit? opposte dell?elemento di catena 67, rispettivi primi assi di rotazione di crociera X, X?, paralleli tra loro. Tale giogo 66 corrisponde a quello descritto con riferimento all?estremit? dell?elemento lineare flessibile che forma detta nervatura elicoidale 53.
L?elemento di giunzione 68 ha una forma sostanzialmente cilindrica, lievemente bombata al centro, e presenta anch?esso rispettive seconde estremit? aperte 73 che rendono accessibile l?interno dell?elemento di giunzione 68. Il suo diametro di estremit? ? tale da rientrare all?interno delle estremit? aperte 70 dell?elemento di catena 67, con un gioco sufficiente da permettere una loro reciproca inclinazione che permette ai loro assi longitudinali di rimanere sostanzialmente tangenti all?asse elicoidale della nervatura elicoidale 53.
L?elemento di giunzione 68 comprende al suo interno due rispettive coppie di sedi di perno 74 disposte affacciate in modo di definire un rispettivo secondo asse di rotazione di crociera Y, Y?, paralleli tra loro. Ciascuna coppia di sedi di perno 74 ? posizionata tra la mezzeria e la rispettiva seconda estremit? aperta 73.
La catena comprende quindi, tra ciascuno degli elementi di catena 67 e gli elementi di giunzione 68, un elemento a crociera di catena 75, conformato a croce, che definisce due coppie di opposti primi e secondi perni di crociera 76, 77, i primi e i secondi perni 76, 77 essendo perpendicolari e complanari tra loro.
I primi perni di crociera 76 sono disposti in impegno girevole nelle asole 80 di ciascun giogo 66, mentre i secondi perni di crociera 77 sono disposti in impegno girevole in dette sedi di perno 74.
In questo modo, tra l?elemento di catena 67 e l?elemento di giunzione 68 viene realizzato un giunto universale di catena e, nel suo insieme, l?elemento di giunzione 68 forma un giunto a doppio cardano 78 che unisce gli elementi di catena 67.
In questo modo, il moto tra i due assi in rotazione di due elementi di catena 67 successivi viene trasmesso da un giunto che realizza un accoppiamento sostanzialmente di tipo cardanico.
Gli elementi di catena 67 e gli elementi di giunzione 68 possono essere costituiti da rispettivi semielementi definiti da un piano longitudinale di separazione, che possono essere accoppiati tra loro all?elemento di crociera 75 unendoli mediante saldatura o incollaggio, nel processo del loro montaggio.
Tuttavia, queste tre parti separate che formano la catena, ovvero l?intera catena, possono essere ottenuti insieme mediante un processo di stampaggio additivo (stampa tridimensionale), senza che sia richiesta una fase di montaggio.
L?apparecchiatura 1 secondo il presente esempio di realizzazione comprende un dispositivo di clampaggio selettivo, indicato nel suo complesso con 81, per il controllo del flusso di fluido attraverso il dispositivo di pompaggio 36.
Esso ? disposto in sospensione sulla seconda parete interna 9 della porzione superiore 3, in corrispondenza del lato distale 17 della porzione di base, per clampare selettivamente le linee di collegamento 16, che afferiscono alle sacche di carico e scarico della soluzione dializzante.
Il dispositivo di clampaggio 81 del presente esempio di realizzazione comprende un secondo motore 82, in particolare un motore elettrico a passo, alimentato e controllato attraverso l?unit? di controllo 26 che riceve anche il segnale di eventuali sensori di posizione delle parti mobili che verranno descritte di seguito.
Il secondo motore 82 ? accolto nella zona centrale 95 del vano superiore 11 della porzione superiore 3, in una posizione sostanzialmente opposta a quella del primo motore 46. Anche l?asse longitudinale del secondo motore 82, per ragioni di spazio, ? disposto parallelo all?asse longitudinale dell?elemento rotante 38.
Il secondo motore 82 comprende un rispettivo secondo albero motore 83 che attraversa il setto divisorio distale 94 che gli ? prossimo (figura 8) e che lo sostiene. Oltre al setto divisorio distale 94 esso comprende una sezione a vite di comando 84, sulla quale ? azionato un quarto pignone 85 che si trova in impegno dentato con essa.
Il quarto pignone 85 trascina in rotazione un albero di comando 86 sul quale sono disposte in successione quattro camme 87, disposte affiancate e uguali tra loro e opportunamente sfalsate tra loro secondo un angolo fisso, per il controllo del clampaggio di quattro linee di collegamento 16. Le camme 87 e i sopra descritti azionamenti sono contenuti nella zona distale 96 del vano superiore 11 della porzione di base, dietro detta seconda parete interna 9.
Si intende che, al variare del numero di linee di collegamento, anche il numero delle camme 87 potr? variare ed esse saranno sempre sfalsate della stessa distanza angolare.
Ciascuna camma 87 presenta un profilo cilindrico 88 che si interrompe per via di un recesso di camma 89 che presenta, al suo centro, un rispettivo dente di camma 90.
Le camme 87 sono operativamente aderite a un rispettivo cedente di camma 91 anche attraverso un sistema elastico non rappresentato. Il dispositivo di clampaggio 81 comprende pertanto quattro cedenti di camma 91, ognuno corrispondente a una rispettiva camma 87.
Quando la porzione superiore 3 si trova in una configurazione chiusa, l?albero di comando 86 si estende trasversalmente in corrispondenza della diramazione 15, e le camme 87 si trovano ciascuna in una posizione che corrisponde a un rispettivo catetere di collegamento 16.
Ciascuna camma 87 presenta un profilo cilindrico 88 che si interrompe per via di un primo recesso di camma 89 che presenta, al suo centro, un rispettivo dente di camma 90.
Le camme 87 sono operativamente aderite a un rispettivo cedente di camma 91. Il dispositivo di clampaggio 81 comprende pertanto quattro cedenti di camma 91, ognuno corrispondente a una rispettiva camma 87.
I cedenti di camma 91 sono articolati a un fulcro assiale 92, disposto trasversalmente parallelo all?albero di comando 86.
Con la sua rotazione, l?albero di comando 86 ruota tutte le camme 87 insieme, in modo tale che solo una di esse per volta sia in una posizione tale da permettere il passaggio di fluido nella linea di collegamento corrispondente, mentre le altre linee sono clampate e quindi del tutto ostruite.
Le camme 87 comprendono, inoltre, un secondo recesso di camma 110 posizionata secondo un angolo che ne realizza un allineamento complessivo, questa configurazione permette di ottenere una posizione angolare neutra del sistema di clampaggio nel quale nessuna linea 16 risulta ostruita.
Il cedente di camma 91 (figura 13) comprende una nocca 98 con un foro passante 99 impegnato dal fulcro assiale 92. Dalla nocca 98 si estendono una coppia di bracci 100 fino a estremit? connesse da una barra trasversale 101. I bracci 100 sono arcuati, e presentano un bordo convesso 102, da cui sporge in dente di clampaggio 103, e un bordo concavo 104 che delimita una rientranza 105 compresa tra la nocca e un rullo 106 che si estende da un braccio 100 all?altro, girevolmente supportato sopra il rispettivo bordo concavo 104 da una sporgenza di supporto 107.
Inoltre, la seconda parete interna 9 comprende una seconda finestra 108 che espone detti cedenti di camma, con il dente di clampaggio 103 che sporge da essa: i cedenti di camma 91 sono predisposti quindi per essere abbassati e rialzati dalla rotazione delle rispettive camme 87 agendo come elementi pressori di clampaggio, schiacciando un punto del rispettivo catetere di connessione 16 su un?area di schiacciamento 109 della prima parete interna 8.
Nella rotazione delle camme 87, quando il profilo cilindrico 88 preme sul rullo 106, il dente di clampaggio 103 viene spinto verso il rispettivo catetere di connessione 16. Quando invece il dente di camma 90 entra nella rientranza 10, esso si impegna sotto il rullo 106, sollevando in questo modo il dente di camma 103 e l?intero cedente di camma 91, determinando la chiusura o l?apertura selettiva di dette linee 16.
Per quanto riguarda il funzionamento dell?apparecchiatura medicale 1, ? necessario inserire la sezione di kit per dialisi peritoneale 31 nella sua sede 30, disponendo le sue parti nel recesso di base 29 e nella sede lineare 32. La geometria asimmetrica di detto kit ne obbliga il corretto inserimento.
Compiuta questa operazione con l?apparecchiatura 1 in configurazione completamente aperta, ? possibile richiudere la porzione superiore 3 sulla porzione di base, e agganciare la maniglia 5 nella sua posizione di chiusura.
? possibile prevedere che, se l?inserimento della sezione di kit per dialisi peritoneale 31 nella sua sede 30 non ? andato a buon fine, la completa chiusura dell?apparecchiatura 1 e il posizionamento della maniglia 5 con i denti 6 nei loro recessi 7 non sia possibile, con un meccanismo poka-yoke, o con altri accorgimenti simili.
La completa chiusura dell?apparecchiatura 1 la abilita al funzionamento.
Dopo l?accensione dell?apparecchiatura 1, ? possibile dare il via a un programma di dialisi peritoneale personalizzato sul paziente, i cui dati sono gi? stati inseriti nella memoria dell?unit? di controllo.
Eventualmente, l?apparecchiatura 1 pu? essere dotata di una connettivit? wireless alla rete, con la possibilit? di accedere a un server dedicato dove, previa autenticazione, ? possibile accedere a tale programma personalizzato, preparato da personale medico qualificato da remoto.
L?utente, che sia il paziente stesso o un suo assistente, deve avere cura di effettuare correttamente le necessarie connessioni della sezione di kit per dialisi peritoneale 31 alle sacche di carico e scarico e al catetere addominale.
I dati relativi alle sacche, come la capienza, possono essere inseriti nella memoria dell?unit? di controllo come dati operativi di processo. Eventualmente, ? possibile dotare l?apparecchiatura di un lettore capace di ottenere queste informazioni da una memoria di massa removibile, un QRcode o da un RFID tag.
? altres? possibile abilitare l?apparecchiatura 1 a un dispositivo elettronico portatile, come uno smartphone o un tablet, affinch? queste funzioni possano essere espletate attraverso tale strumento, con l?intermediazione di una apposita applicazione installata sul dispositivo.
Compiute queste operazioni preliminari, ? possibile dare il via al funzionamento vero e proprio dell?apparecchiatura, che provvede a far fluire, con la corretta tempistica, una prima quantit? di soluzione dializzante da una prima sacca di carico; se tale quantit? non ? sufficiente, l?apparecchiatura provvede a selezionare il deflusso da una seconda sacca di carico finch? l?introduzione della soluzione non ha raggiunto la quantit? desiderata. Durante il deflusso, tutti i parametri fisiologici della soluzione dializzante, come temperatura e pressione, possono essere monitorati e, se essi non rientrano nell?ambito di precisi parametri, l?introduzione viene interrotta e un allarme viene azionato.
Una volta concluso il periodo di dialisi vera e propria, l?apparecchiatura 1 provvede all?estrazione della soluzione esausta dall?addome del paziente, inviandola a una rispettiva sacca di carico. e essa non fosse sufficiente, l?apparecchiatura pu? abilitare lo scarico a un?ulteriore sacca.
Pu? essere anche prevista l?esecuzione di un programma pi? complesso, con una prima fase di lavaggio della cavit? addominale con un?apposita soluzione di lavaggio, che poi viene estratta e scaricata in una sacca di destinazione, e una seconda fase di dialisi vera e propria, come descritto in precedenza.
Il volume di soluzione da inserire, la lunghezza dell?intervallo di attesa e il volume di soluzione esausta da estrarre potranno essere determinati in fase di impostazione e personalizzazione del dispositivo per un paziente predeterminato.
Ad estrazione terminata, il processo termina con l?abilitazione alla riapertura dell?apparecchiatura 1, dalla quale sar? possibile estrarre la sezione di kit da dialisi peritoneale 31 che potr? essere smaltita come rifiuto speciale.
Al sopra descritto dispositivo di pompaggio peristaltico lineare, e all?apparecchiatura medicale che lo incorpora, un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare ulteriori e contingenti esigenze, potr? apportare numerose ulteriori modifiche e varianti, tutte peraltro comprese nell'ambito di protezione della presente invenzione, quale definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (20)

RIVENDICAZIONI
1. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico di tipo lineare, comprendente:
? un tratto di tubo deformabile (12) percorso da un fluido su cui viene realizzata almeno una compressione peristaltica; e
? un attuatore (37), che comprende un elemento rotante (38) fornito con una o pi? nervature elicoidali (53) disposte sporgenti dalla sua superficie in modo da interferire, con la rotazione dell?elemento rotante (38), con detto tubo deformabile (12) e, cos? da determinare su di esso almeno uno schiacciamento (54) localizzato, mobile e continuo, che si muove in un verso predeterminato, che realizza compressione peristaltica, dette uno o pi? nervature elicoidali (53) sono disposte in avvolgimento secondo un rispettivo asse elicoidale rispetto al quale la loro posizione ? vincolata sulla superficie dell?elemento rotante (38),
in cui almeno una porzione di nervatura elicoidale (53) ? girevole rispetto a detto asse elicoidale, e ruota intorno ad esso almeno quando detta almeno una porzione di nervatura elicoidale (53) interferisce con detto tubo deformabile (12), in modo tale da minimizzare il suo strisciamento sulla superficie del tubo deformabile (12).
2. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico secondo la rivendicazione 1, in cui detto tratto di tubo deformabile (12) ? disposto in una configurazione lineare all?interno di una sede lineare (32) che presenta un fondo su cui una superficie inferiore del tratto di tubo deformabile (12) ? appoggiata, mentre la superficie superiore ? affacciata a detto attuatore (37) del dispositivo di pompaggio (36).
3. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta porzione di nervatura elicoidale (53) viene fatta ruotare con un verso di rotazione sostanzialmente opposto al verso di rotazione dell?elemento rotante (38).
4. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta una o pi? nervature elicoidali (53) sono costituite da un singolo elemento lineare flessibile e strutturalmente indipendente dall?elemento rotante (38), avvolto in modo elicoidale intorno a esso e mantenuto in una posizione prefissata sulla sua superficie.
5. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico secondo le rivendicazioni 3 e 4, in cui detto elemento lineare flessibile viene trascinato in rotazione intorno al suo asse elicoidale, in modo tale da rotolare sulla superficie del tubo deformabile (12).
6. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui sull?elemento rotante (38) ? ricavato un incavo elicoidale che opera da sede dell?elemento lineare flessibile che a sua volta comprende almeno un avvolgimento sull?elemento rotante (38), in modo tale da comprimere il tubo deformabile (12) in almeno due punti distanziati.
7. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui la rotazione dell?elemento lineare flessibile ? sincronizzata con la rotazione dell?elemento rotante (38), l?attuatore (37) comprendendo almeno un meccanismo di attivazione (57) della rotazione dell?elemento lineare flessibile.
8. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico secondo la rivendicazione 7, in cui la suddetta sincronizzazione ? tale per cui a una rotazione dell?elemento cilindrico rotante (38) corrisponde una proporzionale rotazione dell?elemento lineare avvolto in modo elicoidale intorno al suo asse elicoidale, secondo un rapporto predeterminato che determina, sul tubo deformabile (12), un rotolamento puro.
9. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l?elemento lineare flessibile ? una catena formata da una successione di elementi di catena (67) collegati tra loro un giunto (79) che realizza un accoppiamento sostanzialmente di tipo cardanico.
10. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui detta una o pi? nervatura elicoidale (53) ? costituita da una successione di elementi girevoli indipendenti, allineati tra loro lungo un rispettivo asse elicoidale.
11. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico secondo la rivendicazione 9, in cui l?elemento di catena (67) ha una forma sostanzialmente a botte, con una bombatura circonferenziale (79), e comprende internamente, in corrispondenza del suo piano trasversale di mezzeria, un setto di rinforzo (71), disposto nel punto in cui l?interazione della nervatura (53) con il tubo deformabile esercita la pressione maggiore.
12. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico secondo la rivendicazione 9 o 11, in cui l?elemento di catena (67) presenta due rispettive estremit? aperte (70) e una spina (72) che attraversa l?elemento di catena (67) da parte a parte e che comprende, in corrispondenza di ciascuna delle estremit? aperte (70), un rispettivo giogo (66) che definisce, sulle estremit? opposte dell?elemento di catena (67), rispettivi primi assi di rotazione di crociera (X, X?), essendo previsti:
? un elemento di giunzione (68), di forma sostanzialmente cilindrica, interposto in detta catena tra due elementi di catena (67) adiacenti, che presenta rispettive estremit? aperte (73) e, al suo interno, due rispettive coppie di sedi di perno (74) disposte affacciate in modo di definire un rispettivo secondo asse di rotazione di crociera (Y, Y?), paralleli tra loro; e
? un elemento a crociera (75), conformato a croce, che definisce due coppie di opposti primi e secondi perni (76, 77) perpendicolari e complanari tra loro, inseriti rispettivamente in ciascun giogo (66) e in dette sedi di perno (74),
realizzando un giunto a doppio cardano.
13. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 9 a 12, in cui le parti che compongono detta catena hanno una forma tale che la catena pu? essere ottenuta mediante un processo di stampa additiva nel quale tali parti vengono formate.
14. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico secondo la rivendicazione 2, in cui detta sede lineare (32) comprende un incavo longitudinale (33) in cui detto tratto di tubo deformabile (12) ? inserito, e un elemento di supporto (34) cavo a pareti deformabili, in cui detto incavo longitudinale ? formato, in cui l? elemento di supporto cavo (34) ? completamente riempito a tenuta con un fluido sostanzialmente incomprimibile, che occupa pertanto tutto lo spazio interno (35) disponibile, uno schiacciamento del tubo deformabile (12) determinando a sua volta una deformazione dell?elemento di supporto (34) in corrispondenza dello schiacciamento che causa uno spostamento del fluido incomprimibile all?interno dell?elemento di supporto (34) che, in corrispondenza delle porzioni di tubo deformabile (12) non compresse, provoca una costrizione laterale del tratto di tubo deformabile (12) causato dalla pressione interna all?elemento di supporto (34).
15. Dispositivo di pompaggio (36) peristaltico secondo la rivendicazione 7, in cui detto meccanismo di attivazione (57) ? attivato dalla rotazione di un albero condotto (39) dell?elemento rotante 38, che comprende un rispettivo primo pignone (58) che ruota in impegno dentato con un secondo pignone (59) che trasmette la rotazione a un?estremit? dell?elemento lineare flessibile, e in cui su detto secondo pignone (59) ? montato un albero a vite (60), solidale con esso, che ? girevolmente connesso all?elemento rotante (38) che li trascina in rotazione, sull?albero a vite (60) essendo disposto in impegno dentato un terzo pignone (62) connessa a una forcella di azionamento (64) alla quale sono girevolmente connesse due estremit? opposte delle quattro estremit? di un elemento a crociera di azionamento (65), mentre le altre due estremit? sono girevolmente connesse ai bracci di un giogo (66) che definisce un raccordo girevole, che a sua volta ? connesso all?estremit? dell?elemento lineare flessibile, gli assi di rotazione (X?, Y?) definiti dalla forcella di azionamento (64) e dal giogo (66) essendo perpendicolari tra loro, realizzando giunto universale di azionamento (69).
16. Apparecchiatura medicale (1) per dialisi peritoneale, che comprende un dispositivo di pompaggio (36) di una delle rivendicazioni da 1 a 15 e almeno un kit da dialisi peritoneale (31) che fornisce un tratto di tubo deformabile (12) per il dispositivo di pompaggio (36), che comprende una diramazione con una pluralit? di linee di connessione (16).
17. Apparecchiatura medicale (1) secondo la rivendicazione 16, che comprende un dispositivo di clampaggio (81) selettivo, agente su detta pluralit? di linee di connessione (16) del kit da dialisi peritoneale (31).
18. Apparecchiatura medicale (1) secondo la rivendicazione 16, che comprende una pluralit? di camme (87), corrispondente a detta pluralit? di linee di connessione (16), sfalsate tra loro e comandate complessivamente in rotazione da un albero di comando (86), in modo da azionare selettivamente rispettivi cedenti di camma (91) forniti di un rispettivo dente di clampaggio (103) agenti su un corrispondente catetere di connessione (16).
19. Apparecchiatura medicale (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 16 a 18, che comprende una sede operativa (30) disporre detto kit da dialisi peritoneale (31) all?interno di complementare ad esso, impedendo cos? l?impiego di kit non appropriati, o un uso improprio del dispositivo di pompaggio.
20. Apparecchiatura medicale (1) secondo la rivendicazione 19, il kit da dialisi peritoneale (31) comprende almeno una sede di sensori (18) in una posizione predeterminata.
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