IT201800003147A1 - Accessorio per idropulitrici - Google Patents

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IT201800003147A1
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IT
Italy
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IT102018000003147A
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Inventor
Alessandro Casalgrandi
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Annovi Reverberi Spa
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    • B08B3/00Cleaning by methods involving the use or presence of liquid or steam
    • B08B3/02Cleaning by the force of jets or sprays
    • B08B3/026Cleaning by making use of hand-held spray guns; Fluid preparations therefor
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    • B05B15/00Details of spraying plant or spraying apparatus not otherwise provided for; Accessories
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    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16LPIPES; JOINTS OR FITTINGS FOR PIPES; SUPPORTS FOR PIPES, CABLES OR PROTECTIVE TUBING; MEANS FOR THERMAL INSULATION IN GENERAL
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Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“ACCESSORIO PER IDROPULITRICI”
Campo della tecnica
La presente invenzione riguarda in generale il settore delle idropulitrici e, più in particolare, un accessorio atto ad essere collegato alle idropulitrici per aumentarne il campo di applicazione.
Stato della tecnica
Come è noto una idropulitrice è un dispositivo atto a creare un getto d’acqua ad alta pressione mediante il quale è possibile rimuovere sporco e/o incrostazioni da molteplici superfici solide, ad esempio da pavimenti, pareti, vetrate, carrozzerie di automobili e tanto altro.
L’idropulitrice è composta essenzialmente da una pompa ad alta pressione che, azionata da un motore, ad esempio un motore elettrico, pompa acqua da un serbatoio e la invia ad alta pressione verso una pistola erogatrice.
La pistola erogatrice comprende un condotto di ingresso atto ad essere collegato idraulicamente con la mandata della pompa, ad esempio attraverso un tubo flessibile, un condotto o canna di uscita, attraverso il quale il getto d’acqua viene erogato all’esterno, ed un apparato valvolare che, azionato da una leva o altro comando manuale, è selettivamente atto ad aprire e chiudere la comunicazione idraulica tra il condotto di ingresso ed il condotto di uscita.
Tipicamente, all’estremità del condotto di uscita della pistola erogatrice viene applicato un accessorio, come ad esempio una lancia o un ugello erogatore, atto a stabilire e a regolare la forma del getto di acqua che viene proiettato all’esterno e verso le superfici da trattare.
A seconda delle specifiche operazioni che si vogliono eseguire con l’idropulitrice, gli accessori possono essere sostituiti scegliendoli da una vasta gamma. Esistono ad esempio ugelli a getto conico atti a creare un getto d’acqua a forma di cono, ugelli a getto a ventaglio atti a creare una lama d’acqua che si sviluppa a ventaglio, ed ugelli a getto rotante atti a creare un getto d’acqua che si sviluppa a spirale intorno alla direzione di erogazione.
In funzione dei modelli, tutti questi getti possono inoltre avere una geometria fissa o regolabile, ad esempio per quanto riguarda il grado di apertura del getto conico o a ventaglio.
Un inconveniente connesso con tutti questi ugelli per idropulitrice consiste tuttavia nel fatto che la porzione di superficie che viene direttamente investita dal getto d’acqua da essi generato è di norma piuttosto limitata, per cui le operazioni di lavaggio richiedono normalmente molteplici passate ed un tempo relativamente elevato per essere completate.
Infatti, l’unico modo per aumentare le dimensioni del getto sulla superficie è attualmente quello di aumentare l’angolo di apertura del getto o di allontanare l’ugello dalla superficie da trattare, ma entrambe queste possibilità implicano una riduzione della potenza del getto nel punto di contatto e quindi una riduzione della efficienza pulente.
Un altro inconveniente degli accessori noti consiste nel fatto che, con ciascun tipo di ugello, è possibile effettuare una sola operazione alla volta, ad esempio un lavaggio con un ugello rotante per l’asportazione di sporco fortemente aggrappato alla superficie, seguito da una fase di risciacquo della superficie mediante un ugello con getto a ventaglio.
Ciò comporta che non è attualmente possibile ottenere un effetto sinergico da due tipi di getto differenti e che, per completare efficacemente un lavaggio, possa essere necessario cambiare più volte l’ugello erogatore, aumentando il tempo di lavoro.
Esposizione dell’invenzione
Alla luce di quanto sopra esposto, uno scopo della presente invenzione è quello di risolvere o quantomeno di mitigare in modo efficace i menzionati inconvenienti della tecnica nota, nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo relativamente contenuto.
Tali ed altri scopi sono raggiunti grazie alle caratteristiche dell’invenzione che sono riportate nella rivendicazione indipendente 1. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
In particolare, una forma di attuazione della presente invenzione rende disponibile un accessorio per idropulitrice comprendente:
- un corpo definente una camera interna,
- una bocca di ingresso per un fluido in pressione comunicante con la camera interna e atta ad essere posta in collegamento idraulico con una bocca di uscita di una pistola erogatrice, e
- due bocche di uscita del fluido in pressione comunicanti con la camera interna e singolarmente atte ad essere poste in collegamento idraulico con una bocca di ingresso di un rispettivo ugello erogatore.
Grazie all’accessorio sopra delineato è vantaggiosamente possibile equipaggiare la pistola erogatrice dell’idropulitrice con almeno due ugelli erogatori, i quali possono essere efficacemente utilizzati in contemporanea, ottenendo due getti d’acqua ad alta pressione che operano in sinergia e che possono sostanzialmente raddoppiare la porzione della superficie da trattare che viene direttamente investita dall’acqua in pressione.
A questo proposito, un aspetto dell’invenzione prevede che ciascuno di questi ugelli possa essere scelto nel gruppo costituito da: un ugello a getto fisso conico, un ugello a getto conico regolabile, un ugello a getti fisso a ventaglio, un ugello a getto a ventaglio regolabile, un ugello a getto rotante.
In questo modo è vantaggiosamente possibile ottenere getti di varie forme a seconda delle specifiche esigenze.
In particolare, costituisce un aspetto rilevante dell’invenzione il fatto che l’ugello collegato ad una delle bocche di uscita dell’accessorio possa essere differente (inteso come modello e/o tipologia) rispetto all’ugello che è collegato all’altra bocca di uscita, ad esempio un ugello a getto a ventaglio con angolo fisso ed un ugello a getto rotante.
Grazie a questa soluzione è possibile ottenere un effetto sinergico di due getti di forma e caratteristiche differenti che, utilizzati in contemporanea, possono aumentare l’efficacia pulente globale dell’idropulitrice e ridurre il numero di cambiugello per completare le attività.
Ad esempio, grazie all’accessorio proposto è possibile eseguire sia una fase di rimozione dello sporco con ugello a getto rotante sia una fase di risciacquo con ugello a getto a ventaglio, con un’unica passata.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, alla bocca di ingresso dell’accessorio può essere associato un dispositivo di innesto atto a realizzare un collegamento idraulico separabile tra detta bocca di ingresso e la bocca di uscita della pistola erogatrice.
Grazie a questa soluzione, l’accessorio può essere facilmente separato dalla pistola erogatrice dell’idropulitrice, la quale può perciò essere utilizzata anche in modo tradizionale con un singolo ugello erogatore.
In particolare, il suddetto dispositivo di innesto può comprendere una prima porzione di un connettore idraulico ad aggancio e sgancio rapido, la quale è atta ad agganciarsi con una seconda porzione di detto connettore idraulico che è associata alla bocca di uscita della pistola erogatrice.
In questo modo, le operazioni di aggancio e di sgancio dell’accessorio rispetto alla pistola erogatrice possono essere effettuate rapidamente e con modalità semplici e sicure.
Ad esempio, la prima porzione del suddetto connettore idraulico, ossia quella che è associata alla bocca di ingresso dell’accessorio, può essere una porzione maschio.
In questo modo, alla pistola erogatrice rimarrà associata la porzione femmina del connettore idraulico, la quale potrà perciò essere utilizzata non solo con l’accessorio qui proposto ma direttamente anche con la maggior parte degli altri accessori attualmente disponibili.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che il dispositivo di innesto dell’accessorio possa essere atto a collegare la bocca di ingresso alla bocca di uscita della pistola erogatrice in almeno due posizioni angolari differenti, ad esempio ruotate di 90° l’una rispetto all’altra.
Grazie a questa soluzione è vantaggiosamente possibile orientare i due ugelli erogatori in modo differente, ad esempio in verticale o in orizzontale a seconda degli specifici usi che se ne vogliono fare.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione a ciascuna bocca di uscita dell’accessorio può essere associato un rispettivo dispositivo di innesto atto a realizzare un collegamento idraulico separabile tra detta bocca di uscita e la bocca di ingresso del rispettivo ugello erogatore.
Grazie a questa soluzione, l’accessorio può essere facilmente separato dagli ugelli erogatori, i quali possono perciò essere sostituiti a piacimento in base alle specifiche esigenze di utilizzo.
In particolare, il suddetto dispositivo di innesto può comprendere una prima porzione di un connettore idraulico ad aggancio e sgancio rapido, la quale è atta ad agganciarsi con una seconda porzione di detto connettore idraulico che è associata alla bocca di ingresso dell’ugello erogatore.
In questo modo, le operazioni di aggancio e di sgancio degli ugelli erogatori rispetto all’accessorio possono essere effettuate rapidamente e con modalità semplici e sicure.
Ad esempio, la prima porzione del suddetto connettore idraulico può essere una porzione femmina.
In questo modo, l’accessorio potrà essere equipaggiato ed utilizzato con la maggior parte degli ugelli erogatori attualmente disponibili.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, l’accessorio può comprendente uno snodo atto a variare l’inclinazione di un asse della bocca di ingresso rispetto agli assi delle bocche di uscita, consentendo ad esempio una variazione angolare di 20°.
Grazie a questa soluzione è vantaggiosamente possibile variare l’orientazione delle bocche di uscita dell’accessorio, e quindi degli ugelli erogatori ad essi associabili, rispetto alla pistola erogatrice.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che le bocche di uscita dell’accessorio possano avere assi complanari e reciprocamente divergenti nella direzione di erogazione.
In questo modo si garantisce che i getti d’acqua uscenti dagli ugelli erogatori connettibili all’accessorio non si sovrappongano e non interferiscano tra loro, prima di raggiungere la superficie da trattare.
Ad esempio, l’angolo di inclinazione reciproco tra gli assi delle bocche di uscita può essere compreso tra 5° e 15°, preferibilmente sostanzialmente uguale a 10° (intesi come gradi sessagesimali).
La presente invenzione rende infine disponibili anche una testina per idropulitrici comprendente due ugelli erogatori ed un accessorio come delineati in precedenza, nonché un gruppo di erogazione per idropulitrici, e una idropulitrice, comprendente detta testina ed una pistola erogatrice.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista laterale di un gruppo di erogazione per idropulitrici comprendente una testina secondo una forma di attuazione della presente invenzione.
La figura 2 è una vista dall’alto del gruppo di erogazione di erogazione di figura 1. La figura 3 è la sezione III-III di figura 1 mostrata in scala ingrandita.
La figura 4 è la sezione IV-IV di figura 3.
La figura 5 è una vista assonometrica della sola testina appartenente al gruppo di erogazione di figura 1.
Le figure 6 e 7 sono le viste assonometriche di due testine conformi ad una seconda e rispettivamente una terza forma di attuazione della presente invenzione. La figura 8 è la sezione corrispondente a quella di figura 3 ma relativa alla testina di figura 6.
Descrizione dettagliata
Dalle allegate figure si rileva un gruppo di erogazione 100 per una idropulitrice, ossia l’insieme degli organi atti a consentire l’erogazione di un getto di acqua ad alta pressione proveniente dalla idropulitrice.
L’idropulitrice, che non è illustrata giacché di per sé nota, comprende generalmente una pompa ad alta pressione, ad esempio una pompa a pistoni, ed un motore, ad esempio un motore elettrico, il quale è atto ad azionare la pompa in modo da consentire a quest’ultima di pompare acqua da un serbatoio verso il gruppo di erogazione 100.
La pompa, il motore ed il serbatoio possono essere racchiusi all’interno di un involucro di protezione, ad esempio in materiale plastico, il quale può essere montato su un carrello per consentire alla idropulitrice di essere facilmente spostata da un luogo ad un altro.
Il gruppo di erogazione 100 comprende una pistola erogatrice 105 che, nell’ambito della presente trattazione, è da intendersi genericamente come un qualunque dispositivo comprendente un condotto di ingresso 110 per l’acqua in pressione proveniente dalla pompa, un condotto di uscita 115 per l’acqua verso l’esterno, ed un apparato valvolare atto a selettivamente aprire e chiudere la comunicazione idraulica tra detto condotto di ingresso 110 e detto condotto di uscita 115.
Il condotto di ingresso 110 è atto ad essere idraulicamente collegato con la mandata della pompa, ad esempio ma non necessariamente attraverso un tubo flessibile.
L’apparato valvolare può comprendere qualunque tipo di valvola in grado di essere spostata tra una posizione aperta, in cui consente una comunicazione idraulica tra il condotto di ingresso 110 ed il condotto di uscita 115, ed una posizione chiusa, in cui interrompe tale comunicazione.
Gli spostamenti della valvola dalla posizione chiusa alla posizione aperta possono essere comandati in modo manuale, ad esempio attraverso l’azionamento manuale di una leva di comando 120 che è associata al corpo della pistola erogatrice 105.
Il condotto di uscita 115 può avere la forma di una canna più o meno lunga, all’estremità libera della quale è posta una bocca di uscita 125 per l’acqua in pressione (v. fig.3).
Al condotto di uscita 115 è removibilmente associata una testina, indicata globalmente con 130, la quale è preposta a modificare e/o regolare il getto d’acqua in uscita dalla bocca di uscita 125.
In particolare, la testina 130 può comprendere un accessorio 135, il quale è principalmente atto a suddividere il flusso d’acqua in due getti separati, ed una coppia di ugelli erogatori, indicati rispettivamente con 140 e 145, ciascuno dei quali è atto ad essere accoppiato all’accessorio 135 in modo da modificare la forma di un rispettivo getto d’acqua.
L’accessorio 135 comprende essenzialmente un corpo internamente cavo 150, il quale è provvisto di una bocca di ingresso 155 atta ad essere posta in comunicazione con la bocca di uscita 125 della pistola erogatrice 105, e di due bocche di uscita 160 e 165.
Il corpo 150 può essere realizzato in più parti che vengono assemblate tra loro, ciascuna delle quali può essere ottenuta in materiale plastico, ad esempio per stampaggio ad iniezione.
Il corpo 150 può inoltre essere almeno parzialmente accolto all’interno di un guscio di rivestimento, anch’esso potenzialmente in materiale plastico, il quale può avere principalmente funzioni estetiche e/o di protezione.
La bocca di ingresso 155 e le due bocche di uscita 160 e 165 sono in comunicazione idraulica con un’unica camera interna 170, la quale è definita all’interno del corpo 150 in modo che l’acqua in pressione entrante dalla bocca di ingresso 155 venga ripartita e distribuita ad entrambe le bocche di uscita 160 e 165 per ottenere i due getti separati.
Entrando più nel dettaglio, ciascuna bocca di uscita 160 e 165 presenta un rispettivo asse centrale X’ e X’’, sostanzialmente perpendicolare al piano di giacitura della rispettiva bocca di uscita e generalmente coincidente con la direzione del getto d’acqua uscente.
Preferibilmente, gli assi centrali X’ e X’’ delle bocche di uscita 160 e 165 sono tra loro sostanzialmente complanari ed eventualmente tra loro reciprocamente divergenti nella direzione di erogazione, in modo tale che i due getti d’acqua tendano ad allontanarsi almeno leggermente tra loro a partire dalle bocche di uscita 160 e 165 verso l’esterno.
Ad esempio, l’angolo di inclinazione reciproco α tra gli assi centrali X’ e X’’ delle bocche di uscita 160 e 165 può essere compreso tra 5° e 15°, preferibilmente uguale a 10°.
La bocca di ingresso 155 è preferibilmente posizionata dalla parte opposta rispetto alle bocche di uscita 160 e 165 e presenta anch’essa un asse centrale X, il quale è sostanzialmente perpendicolare al piano di giacitura della bocca di ingresso 155 e generalmente coincidente con la direzione dell’acqua in pressione entrante.
Preferibilmente, l’asse contrale X della bocca di ingresso 155 giace complanare agli assi centrali X’ e X’’ delle bocche di uscita 160 e 165, e può eventualmente svilupparsi lungo la bisettrice dell’angolo α formato da questi ultimi, in modo tale da non definire alcuna direzione preferenziale per l’acqua che viene dunque suddivisa equamente nei due getti.
In alcune forme di attuazione, la bocca di ingresso 155 può essere definita in un corpo separato e può essere posta in comunicazione con la camera interna 170 attraverso uno snodo idraulico che consente di variare l’inclinazione relativa tra l’asse centrale X della bocca di ingresso 155 e gli assi centrali X’ e X’’ delle bocche di uscita 160 e 165.
In particolare, tale snodo idraulico può consentire di inclinare l’asse centrale X della bocca di ingresso 155 lungo un piano contenente lo stesso asse centrale X e ortogonale al piano di giacitura degli assi centrali X’ e X’’ delle bocche di uscita 160 e 165.
A prescindere da ciò, alla bocca di ingresso 155 è preferibilmente associato un dispositivo di innesto atto a realizzare un collegamento idraulico separabile (ovvero smontabile) tra detta bocca di ingresso 155 e la bocca di uscita 125 della pistola erogatrice 105.
Ad esempio, questo dispositivo di innesto può comprendere o essere costituito da una prima porzione 175, preferibilmente una porzione “maschio”, di un connettore ad aggancio e sgancio rapido, una cui seconda porzione 180, preferibilmente una porzione “femmina”, è associata alla bocca di uscita 125 della pistola erogatrice 105.
In altre parole, la bocca di ingresso 155 dell’accessorio 135 può essere definita all’estremità dalla prima porzione 175 del connettore, la quale può essere realizzata in corpo unico con il corpo 150 o comunque essere rigidamente connessa alle altre parti di quest’ultimo, mentre la bocca di uscita 125 della pistola erogatrice 105 può essere definita sul fondo di una cavità della seconda porzione 180 del connettore, la quale può essere realizzata in corpo unico o essere rigidamente connessa con il condotto di uscita 115.
In questo modo, quando la prima porzione 175 del connettore viene inserita e bloccata nella cavità della seconda porzione 180, la bocca di uscita 125 della pistola erogatrice 105 risulta in comunicazione idraulica con la bocca di ingresso 155 dell’accessorio 135.
Tale collegamento idraulico può essere reso ermetico rispetto all’ambiente circostante mediante una guarnizione 185, ad esempio una guarnizione anulare, la quale è coassialmente infilata e bloccata sulla prima porzione 175 del connettore, in modo da risultare compressa radialmente tra una superficie esterna di detta prima porzione 175 ed una corrispondente superficie interna della cavità della seconda porzione 180.
Il bloccaggio della prima porzione 175 del connettore rispetto alla seconda porzione 180 può essere ottenuto mediante un sistema automatico a scatto, il quale entra automaticamente in funzione quando la prima porzione 175 raggiuge una prefissata posizione assiale di bloccaggio all’interno della cavità della seconda porzione 180.
Ad esempio, tale sistema di bloccaggio può comprendere un nottolino mobile 186, il quale è associato alla seconda porzione 180 in modo da potersi muovere in direzione trasversale rispetto alla direzione di inserimento della prima porzione 175 (in direzione ortogonale rispetto al piano di sezione di figura 3), una molla (non illustrata) atta a spingere detto nottolino 186 verso una posizione estratta, in cui esso sporge almeno parzialmente all’interno della cavità della seconda porzione 180, ed un pulsante di sblocco 187 posto sul lato esterno della seconda porzione 180 (v. figure 1 e 2) atto ad essere premuto manualmente per spostare il nottolino 186, in contrasto con l’azione della molla, verso una posizione retratta in cui esso non sporge nella cavità della seconda porzione 180.
Contestualmente, la prima porzione 175 del connettore può comprendere un tratto estremale rastremato la cui superficie esterna è atta a fungere da profilo di camma per trasformare il movimento assiale di inserimento della prima porzione 175 nella seconda porzione 180 in un movimento trasversale del nottolino 186 verso la posizione retratta, ed una cavità anulare 188 atta ad affacciarsi e ad allinearsi trasversalmente al nottolino 186 quando la prima porzione 175 raggiunge la posizione di bloccaggio.
In questo modo, al raggiungimento della posizione di bloccaggio, il nottolino 186 spinto dalla molla ritorna a scatto nella propria posizione estratta, impegnandosi nella cavità anulare 188 ed impedendo alla prima porzione 175 di potersi sfilare rispetto alla seconda porzione 180.
Per procedere allo sgancio sarà poi sufficiente premere manualmente il pulsante di sblocco 187, portando così il nottolino 186 in posizione retratta, e successivamente sfilare la prima porzione 175.
In alcune forme di realizzazione, la prima porzione 175 e la seconda porzione 180 del connettore idraulico possono essere conformate in modo che, o essere dotate di ulteriori elementi di vincolo tali che, il loro reciproco accoppiamento e bloccaggio possa avvenire solamente per una prefissata posizione angolare reciproca intorno all’asse centrale X della bocca di ingresso 155.
In generale è tuttavia preferibile che il connettore idraulico sia conformato in modo che il suddetto accoppiamento e aggancio possa avvenire in molteplici posizioni angolari differenti della prima porzione 175 rispetto alla seconda porzione 180 intorno all’asse centrale X, ad esempio in almeno due posizioni angolari separate di un angolo di rotazione di circa 90°.
Passando ora agli ugelli erogatori 140 e 145, ciascuno di questi ugelli comprende a sua volta un corpo 190 internamente cavo, il quale è provvisto di una bocca di ingresso 195 e di una bocca (o orifizio) di uscita 200 e definente, al proprio interno, un condotto atto a porre in comunicazione detta bocca di ingresso 195 con detta bocca di uscita 200.
Il corpo 190 può essere realizzato in plastica, ad esempio mediante un processo di stampaggio ad iniezione.
La bocca di ingresso 195 dell’ugello erogatore 140 è atta ad essere posta in comunicazione con la bocca di uscita 160 dell’accessorio 135, mentre la bocca di ingresso 195 dell’ugello erogatore 145 è atta ad essere posta in comunicazione con la bocca di uscita 165.
Generalmente la bocca di ingresso 195 e la bocca di uscita 200 di ciascun ugello erogatore 140 e 145 sono allineate lungo un asse centrale dell’ugello erogatore, il quale può coincidere con l’asse centrale X’ o X’’ della rispettiva bocca di uscita 160 o 165 dell’accessorio 135 e può coincidere con la direzione di emissione del getto d’acqua.
In funzione della forma e/o delle dimensioni del condotto e/o della bocca di uscita 200, e/o in base ad eventuali ulteriori componenti o dispositivi aggiuntivi posti all’interno del corpo 190 lungo il percorso dell’acqua, ciascun ugello erogatore 140 e 145 è generalmente atto a sagomare il getto d’acqua e/o ad imprimergli un prefissato movimento.
Ad esempio, l’ugello erogatore 140 può essere un ugello a getto a ventaglio, ovvero un ugello configurato in modo da generare in uscita una lama d’acqua che si estende a ventaglio allargandosi dalla bocca di uscita 200 verso l’esterno, ad esempio con un angolo al vertice di circa 20°.
L’ugello erogatore 140 può inoltre essere un ugello fisso, ovvero un ugello la cui geometria interna non può essere modificata e quindi che, a parità di pressione dell’acqua, è atto a generare un getto avente sempre sostanzialmente la stessa forma, nella fattispecie sempre un getto a ventaglio con angolo al vertice di circa 20°.
Non si esclude tuttavia che, in altre forme di realizzazione, l’ugello erogatore 140 possa eventualmente essere un ugello regolabile, ad esempio un ugello con getto a ventaglio ma in grado di essere riconfigurato per variare l’angolo al vertice della lama d’acqua prodotta in uscita.
In generale è in ogni caso previsto che l’ugello erogatore 140 possa essere sostituito da qualunque altro tipo di ugello erogatore noto, tra cui ad esempio un ugello a getto fisso conico, un ugello a getto conico regolabile o un ugello a getto rotante.
Ad esempio, nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 6 e 8, l’ugello erogatore 140 è un ugello a getto rotante, ovvero un ugello configurato in modo da imprimere al getto in uscita un movimento a spirale intorno alla direzione di emissione.
Gli ugelli rotanti sono ampiamente noti nel settore per cui si omette una descrizione dettagliata delle loro caratteristiche costruttive.
L’altro ugello erogatore 145 può essere dello stesso tipo dell’ugello erogatore 140 o di tipo differente.
Ad esempio, nella forma di attuazione di figura 6, entrambi gli ugelli rogatori 140 e 145 sono ugelli fissi con getto a ventaglio; nella forma di attuazione di figura 6, l’ugello erogatore 140 è un ugello rotante mentre l’ugello erogatore 145 è un ugello fisso con getto a ventaglio; e nella forma di attuazione di figura 8 entrambi gli ugelli rogatori 140 e 145 sono ugelli rotanti.
In generale, anche l’ugello erogatore 145 possa tuttavia essere un qualunque tipo di ugello erogatore, ad esempio un ugello a getto fisso conico, un ugello a getto conico regolabile, un ugello a getti fisso a ventaglio o un ugello a getto a ventaglio regolabile.
A prescindere dalla tipologia di ugello erogatore, a ciascuna bocca di uscita 160 e 165 dell’accessorio 135 è preferibilmente associato un dispositivo di innesto atto a realizzare un collegamento idraulico separabile (ovvero smontabile) tra detta bocca di uscita 160 o 165 195 e la bocca di ingresso 195 del rispettivo ugello erogatore 140 o 145.
Ad esempio, questo dispositivo di innesto può comprendere o essere costituito da una prima porzione 210, preferibilmente una porzione “femmina”, di un connettore ad aggancio e sgancio rapido, la cui seconda porzione 205, preferibilmente una porzione “maschio”, è associata alla bocca di ingresso 195 del corrispondente ugello erogatore 140 o 145.
In altre parole, ciascuna bocca di uscita 160 e 165 dell’accessorio 135 può essere definita sul fondo di una cavità della prima porzione 210 del rispettivo connettore, la quale può essere realizzata in corpo unico o essere rigidamente connessa con il corpo 150 dell’accessorio 135, mentre la bocca di ingresso 195 del corrispondente ugello erogatore 140 o 145 può essere definita all’estremità dalla seconda porzione 205 del connettore, la quale può essere realizzata in corpo unico con il corpo 190 o comunque rigidamente connessa alle altre componenti di quest’ultimo.
In questo modo, quando la seconda porzione 205 del connettore viene inserita e bloccata nella cavità della prima porzione 210, ciascuna bocca di uscita 160 e 165 dell’accessorio 135 risulta in comunicazione idraulica con la bocca di ingresso 195 del rispettivo ugello erogatore 140 o 145.
Tale collegamento idraulico può essere reso ermetico rispetto all’ambiente circostante mediante una guarnizione 215, ad esempio una guarnizione anulare, la quale è coassialmente infilata e bloccata sulla seconda porzione 205 di ciascun connettore, in modo da risultare compressa radialmente tra una superficie esterna di detta seconda porzione 205 ed una corrispondente superficie interna della cavità della prima porzione 210.
Il bloccaggio della seconda porzione 205 di ciascun connettore rispetto alla prima porzione 210 può essere ottenuto mediante un sistema automatico a scatto, il quale entra automaticamente in funzione quando la seconda porzione 205 raggiuge una prefissata posizione assiale di bloccaggio all’interno della cavità della prima porzione 210.
Ad esempio, tale sistema di bloccaggio può comprendere un nottolino mobile 216 (v. fig.4), il quale è associato alla prima porzione 210 in modo da potersi muovere in direzione trasversale rispetto alla direzione di inserimento della seconda porzione 205, una molla (non illustrata) atta a spingere detto nottolino verso una posizione estratta (illustrata in figura 4), in cui esso sporge almeno parzialmente all’interno della cavità della prima porzione 210, ed un pulsante di sblocco 217 posto sul lato esterno della prima porzione 210 e atto ad essere premuto manualmente per spostare il nottolino 216, in contrasto con l’azione della molla, verso una posizione retratta in cui esso non sporge nella cavità della prima porzione 210.
Contestualmente, la seconda porzione 205 di ciascun connettore può comprendere una tratto estremale rastremato la cui superficie esterna è atta a fungere da profilo di camma per trasformare il movimento assiale di inserimento della seconda porzione 205 nella prima porzione 210 in un movimento trasversale del nottolino verso la posizione retratta, ed una cavità anulare 218 atta ad affacciarsi e ad allinearsi trasversalmente al nottolino 216 quando la seconda porzione 205 raggiunge la posizione di bloccaggio.
In questo modo, al raggiungimento della posizione di bloccaggio, il nottolino 216 spinto dalla molla ritorna a scatto nella propria posizione estratta, impegnandosi nella cavità anulare 218 ed impedendo alla seconda porzione 205 di potersi sfilare rispetto alla prima porzione 210.
Per procedere allo sgancio di ciascun ugello erogatore 140 e 145 sarà poi sufficiente premere manualmente il rispettivo pulsante di sblocco 217, portando così il nottolino 216 in posizione retratta, e successivamente sfilare la seconda porzione 205 del connettore.
In pratica ciascuno dei connettori idraulici che permettono di collegare gli ugelli erogatori 140 e 145 all’accessorio 135 può essere identico, o comunque funzionalmente analogo, al connettore idraulico che permette di collegare l’accessorio 135 alla pistola erogatrice 105.
Anche in questo caso, la prima porzione 210 e la seconda porzione 205 dei connettori idraulici degli ugelli erogatori 140 e 145 possono essere conformate in modo che, o essere dotate di ulteriori elementi di vincolo tali che, il loro reciproco accoppiamento e bloccaggio possa avvenire solamente per una prefissata posizione angolare reciproca intorno all’asse centrale X’ o X’’ della rispettiva bocca di uscita 160 o 165.
In generale è tuttavia altresì possibile che il connettore idraulico sia conformato in modo che il suddetto accoppiamento e aggancio possa avvenire in molteplici posizioni angolari differenti della prima porzione 210 rispetto alla seconda porzione 205 intorno al rispettivo asse centrale X’ o X’’.
Ovviamente a quanto sopra descritto un tecnico del settore potrà apportare numerose modifiche di natura tecnico applicativa, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come sotto rivendicata.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un accessorio (135) per idropulitrice comprendente: - un corpo (150) definente una camera interna (170), - una bocca di ingresso (155) per un fluido in pressione comunicante con la camera interna (170) e atta ad essere posta in collegamento idraulico con una bocca di uscita (125) di una pistola erogatrice (105), e - due bocche di uscita (160, 165) del fluido in pressione comunicanti con la camera interna (170) e singolarmente atte ad essere poste in collegamento idraulico con una bocca di ingresso (195) di un rispettivo ugello erogatore (140, 145).
  2. 2. Un accessorio (135) secondo la rivendicazione 1, in cui alla bocca di ingresso (155) è associato un dispositivo di innesto atto a realizzare un collegamento idraulico separabile tra detta bocca di ingresso (155) e la bocca di uscita (125) della pistola erogatrice (105).
  3. 3. Un accessorio (135) secondo la rivendicazione 2, in cui detto dispositivo di innesto comprende una prima porzione (175) di un connettore idraulico ad aggancio e sgancio rapido, la quale è atta ad agganciarsi con una seconda porzione (180) di detto connettore idraulico che è associata alla bocca di uscita (125) della pistola erogatrice (105).
  4. 4. Un accessorio (135) secondo la rivendicazione 3, in cui detta prima porzione (175) del connettore idraulico è una porzione maschio.
  5. 5. Un accessorio (135) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui detto dispositivo di innesto è atto a collegare la bocca di ingresso (155) alla bocca di uscita (125) della pistola erogatrice (105) in almeno due posizioni angolari differenti.
  6. 6. Un accessorio (135) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui a ciascuna bocca di uscita (160, 165) è associato un rispettivo dispositivo di innesto atto a realizzare un collegamento idraulico separabile tra detta bocca di uscita (160, 165) e la bocca di ingresso (195) del rispettivo ugello erogatore (140, 145).
  7. 7. Un accessorio (135) secondo la rivendicazione 6, in cui detto dispositivo di innesto comprende una prima porzione (210) di un connettore idraulico ad aggancio e sgancio rapido, la quale è atta ad agganciarsi con una seconda porzione (205) di detto connettore idraulico che è associata alla bocca di ingresso (195) dell’ugello erogatore (140, 145).
  8. 8. Un accessorio (135) secondo la rivendicazione 7, in cui detta prima porzione (210) del connettore idraulico è una porzione femmina.
  9. 9. Un accessorio (135) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detto ugello erogatore (140, 145) è un ugello erogatore scelto nel gruppo costituito da: un ugello a getto fisso conico, un ugello a getto conico regolabile, un ugello a getti fisso a ventaglio, un ugello a getto a ventaglio regolabile, un ugello a getto rotante.
  10. 10. Un accessorio (135) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente uno snodo atto a variare l’inclinazione di un asse (X) della bocca di ingresso (155) rispetto agli assi (X’, X’’) delle bocche di uscita (160, 165).
  11. 11. Un accessorio (135) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui le bocche di uscita (160, 165) hanno assi (X’, X’’) complanari e reciprocamente divergenti nella direzione di erogazione.
  12. 12. Un accessorio (135) secondo la rivendicazione 11, in cui l’angolo di inclinazione reciproco (α) degli assi (X’, X’’) delle bocche di uscita (160, 165) è compreso tra 5° e 15°.
  13. 13. Una testina (130) per idropulitrici comprendente due ugelli erogatori (140, 145) ed un accessorio (135) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti.
  14. 14. Un gruppo di erogazione (100) per idropulitrici, comprendente una pistola erogatrice (105) ed una testina secondo la rivendicazione 13.
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