IT201800002412A1 - Dispositivo di raccordo per tubazioni - Google Patents

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IT201800002412A1
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internal
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coupling
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Eros Visentin
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Emmeti Spa
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    • F16L19/06Joints in which sealing surfaces are pressed together by means of a member, e.g. a swivel nut, screwed on or into one of the joint parts in which radial clamping is obtained by wedging action on non-deformed pipe ends
    • F16L19/065Joints in which sealing surfaces are pressed together by means of a member, e.g. a swivel nut, screwed on or into one of the joint parts in which radial clamping is obtained by wedging action on non-deformed pipe ends the wedging action being effected by means of a ring
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"DISPOSITIVO DI RACCORDO PER TUBAZIONI"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Forme realizzative del presente trovato sono relative ad un dispositivo di raccordo per collegare fra loro due elementi tubolari in cui, in uso, transita un fluido in pressione.
Il dispositivo di raccordo permette di collegare fra loro due elementi tubolari, ad esempio ciascuno realizzato in materiale metallico o nonmetallico, garantendo sia un’elevata stabilità meccanica, sia un’elevata tenuta idraulica.
In particolare, il dispositivo di raccordo è idoneo per consentire all’utente di verificare visivamente il corretto collegamento fra i due elementi tubolari e il dispositivo di raccordo stesso, in modo da prevenire il rischio di tenute idrauliche non sufficienti, oppure collegamenti non stabili durante il passaggio del fluido in pressione.
Forme realizzative del presente trovato si riferiscono altresì al metodo di raccordo per collegare fra loro due elementi tubolari mediante detto dispositivo, nonché all’elemento adattatore impiegato per verificare visivamente il corretto collegamento fra i due elementi tubolari.
STATO DELLA TECNICA
Sono noti numerosi raccordi per il collegamento a tenuta tra due elementi tubolari, quali ad esempio un condotto metallico fisso di un’apparecchiatura idraulica ed una tubazione amovibile in gomma.
È richiesto che tali raccordi debbano garantire una perfetta tenuta anche in presenza di fluidi ad elevate pressioni ed assicurare una stabilità nel tempo contro lo sfilamento delle parti collegate.
Esistono raccordi che comprendono normalmente un elemento esterno, o dado, a cui viene avvitata la seconda tubazione, un primo elemento, del tipo ad anello elastico deformabile, disposto coassiale all’interno del dado ed eventualmente aperto lungo un fianco per ammorsare la prima tubazione, ed un secondo elemento disposto coassiale all’anello elastico, per guidare il corretto posizionamento della prima tubazione.
L’avvitamento della seconda tubazione sul dado determina un movimento assiale del secondo elemento all’interno della prima tubazione, con conseguente restringimento dell’anello elastico a bloccare a morsa assialmente quest’ultimo alla prima tubazione.
Per verificare la correttezza dell’accoppiamento reciproco prima di rendere definitivo il collegamento, sono note soluzioni in cui, sulla superficie esterna del dado, sono previste una o più aperture passanti di ispezione.
Attraverso tali aperture, nella fase di accoppiamento, l’utente può verificare visivamente se la prima tubazione è stata posizionata correttamente rispetto agli elementi del raccordo.
Tale soluzione ha però l’inconveniente che durante l avvitamento della seconda tubazione, a causa del movimento assiale del secondo elemento, ed al restringimento dell’anello elastico, la prima tubazione viene progressivamente coperta.
Ciò comporta che l’utente non sia in grado di verificare il corretto posizionamento della prima tubazione in una fase finale del collegamento, con il rischio che il raccordo non venga serrato sufficientemente e che si verifichino perdite di fluido.
Altre soluzioni note prevedono raccordi in cui la prima tubazione da collegare è inserita preventivamente in una sede ricavata tra l’anello elastico e il secondo elemento, ed in cui il dado viene avvitato al secondo elemento, oppure ad un altro elemento coassiale aggiuntivo.
Quando il dado viene avvitato alla seconda tubazione, l’anello elastico viene stretto per deformazione contro l’estremità della prima tubazione, bloccandosi.
I raccordi fino a qui descritti sono di tipo cieco e quindi presentano l’inconveniente di non permettere di verificare, prima di rendere definitivo il collegamento, se il secondo elemento tubolare è stato inserito correttamente.
Infatti, nel caso in cui l’estremità del secondo elemento tubolare non venga inserito fino a fine corsa, vi è il rischio che la superficie di presa del primo elemento interno non sia sufficiente a garantire la stabilità e la tenuta nel tempo del collegamento.
Esiste pertanto la necessità di perfezionare la tecnica nota e mettere a disposizione un dispositivo di raccordo che superi almeno uno degli inconvenienti della tecnica nota.
In particolare, uno scopo del presente trovato è quello di fornire un dispositivo di raccordo per tubazioni che permetta all’utente di verificare visivamente il corretto posizionamento della prima tubazione nella fase iniziale di inserimento, e l’avvenuto corretto collegamento finale fra le due tubazioni.
È anche uno scopo del trovato di fornire un dispositivo di raccordo per tubazioni che permetta ad un utente di controllare preventivamente il corretto e completo posizionamento delle componenti del dispositivo di raccordo stesso, prima di rendere definitivo il collegamento con una seconda tubazione, al fine di garantire che entrambi i collegamenti delle tubazioni con il dispositivo di raccordo siano sicuri e stabili nel tempo. Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, il presente trovato è relativo ad un dispositivo di raccordo per collegare una prima tubazione ad un’altra tubazione.
Il dispositivo di raccordo comprende almeno un corpo esterno cavo per il collegamento stabile e rilasciabile tra la prima tubazione e l’altra, ed un primo elemento interno, detto anche elemento adattatore, configurato per adattare il collegamento della prima tubazione all’altra tubazione e atto ad essere assemblato coassialmente alla prima tubazione nel corpo esterno.
Il primo elemento interno è provvisto di una prima porzione di accoppiamento inseribile nella prima tubazione ed una seconda porzione svasata e circondante almeno parte di quest’ultima definendo un vano che, in uso, è interessato dall’accoppiamento della prima tubazione e il primo elemento interno.
Secondo un aspetto del presente trovato, la seconda porzione comprende almeno un’apertura d’ispezione configurata per rendere visibile dall’ esterno almeno una porzione del vano per verificare, in uso, una posizione di corretto accoppiamento della prima tubazione al primo elemento interno.
Tale soluzione permette di verificare visivamente il corretto posizionamento della prima tubazione nella fase iniziale di inserimento, controllando preventivamente il corretto e completo posizionamento del dispositivo di raccordo, prima di rendere definitivo il collegamento con una seconda tubazione.
Secondo possibili forme realizzative, il dispositivo di raccordo può comprendere un anello di riferimento atto ad essere calzato assialmente sulla prima porzione, ed una sede di alloggiamento per definire una posizione di fine corsa assiale dell’anello di riferimento, ricavata nel vano.
In quest’ultimo caso, nella posizione di corretto accoppiamento, l’anello di riferimento è disposto da un lato in battuta contro la sede di alloggiamento e dall’altro lato è a diretto contatto con l’estremità di testa della prima tubazione calzata assialmente sulla prima porzione.
La presenza dell’anello di riferimento permette di rendere facilmente individuabile se il collegamento è correttamente realizzato.
Secondo possibili forme realizzative, l’anello di riferimento, nella posizione di corretto accoppiamento, è celato alla vista da almeno una parte della seconda porzione prevista tra l’apertura di ispezione e la sede di alloggiamento.
Secondo ulteriori possibili forme realizzative, l’anello di riferimento, nella posizione di corretto accoppiamento, è visibile dall’apertura di ispezione.
Secondo possibili forme realizzative, l’apertura di ispezione può avere un profilo aperto definente incavo nella seconda porzione del primo elemento interno.
Tale forma realizzativa consente di incrementare il campo visivo e consentire all’utente di verificare in modo agevole la posizione di corretto accoppiamento.
In accordo con possibili forme realizzative, la prima porzione può avere un tratto inclinato con una rastrematura che si sviluppa in direzione opposta ad un verso di accoppiamento assiale della prima porzione con la prima tubazione.
Il tratto inclinato presenta diametro massimo in prossimità della sede di alloggiamento.
Secondo possibili forme realizzative, l’anello di riferimento ha un diametro inferiore rispetto al diametro massimo del tratto inclinato per cooperare con quest’ultimo per interferenza in modo tale che, in uso, tende a determinare un progressivo scorrimento assiale dell’anello di riferimento verso la prima tubazione.
Tale soluzione consente di poter individuare anche collegamenti quasi correttamente eseguiti, i quali spesso vengono scambiati come tali.
Ogni qual volta l’anello di riferimento non è posto nella sede di alloggiamento, esso scorre progressivamente lungo il tratto inclinato rendendosi visibile attraverso l’apertura d’ispezione, segnalando ad un operatore che il collegamento non è corretto.
In accordo con possibili forme realizzative, l’anello di riferimento è posto, in uso, a contatto con il bordo dell’estremità di testa della prima tubazione per realizzare una tenuta idraulica efficiente fra quest’ultima e la parte che fuoriesce da quest’ultima della prima porzione.
Tale soluzione consente di utilizzare l’anello anche con guarnizione in modo da ottenere la tenuta idraulica della prima tubazione rispetto al dispositivo di raccordo.
Secondo possibili forme realizzative, almeno parte della superficie esterna dell’ anello di riferimento può essere colorata.
Tale soluzione rende particolarmente evidente l’anello di riferimento rispetto ad altre parti del dispositivo di raccordo.
In accordo con possibili forme realizzative del presente trovato, il dispositivo di raccordo comprende un secondo elemento interno di bloccaggio atto ad essere calzato assialmente sulla prima tubazione e ad essere assemblato coassialmente al primo elemento interno nel corpo esterno.
Secondo possibili forme realizzative, il secondo elemento interno presenta, in uso, almeno una porzione posta fra il corpo esterno e la prima tubazione ed almeno un’altra porzione posta fra il primo elemento interno e la prima tubazione.
Secondo possibili forme realizzative, il secondo elemento interno presenta almeno due porzioni sporgenti che, in uso, vengono ingaggiate in corrispondenti sedi di ancoraggio rispettivamente del primo elemento interno e del corpo esterno.
Tali soluzioni consentono di ottenere un accoppiamento sicuro fra i componenti del dispositivo di raccordo che serrano radialmente la prima tubazione e sono fra loro vincolati nella posizione che garantisce il corretto collegamento della prima tubazione al dispositivo di raccordo. Inoltre, ciò consente ad un operatore di separare in modo agevole le componenti del dispositivo di raccordo fra loro, in modo da poter eseguire manutenzioni o sostituzioni di componenti.
Secondo possibili forme realizzative, il secondo elemento interno può essere definito da un anello elastico, o anello elastico avente un intervallo d’aria che interrompe la continuità del materiale, disposto, in uso all’ esterno della prima tubazione.
In accordo con possibili forme realizzative, l’anello elastico ha un intervallo d’aria inclinato rispetto all’estensione longitudinale dell’anello elastico stesso che interrompe la continuità del materiale.
Tale soluzione è vantaggiosa rispetto ad un intervallo d’aria realizzato lungo l’estensione longitudinale in quanto consente di ammorsare, in uso, la prima tubazione migliorando la distribuzione delle forze radiali di presa sulla prima tubazione. Ciò consente di non deformare la prima tubazione in prossimità dell’ intervallo d’aria in modo anomalo.
In accordo con possibili forme realizzative, l’estensione assiale del corpo esterno a cavallo del primo elemento interno è coordinata alla posizione dell’ almeno un’apertura di ispezione in modo tale da lasciare libera una luce di passaggio atta a traguardare l’almeno un’apertura di ispezione, in modo da abilitare la visibilità dall’esterno dell’almeno una porzione del vano.
In accordo con possibili forme realizzative, il presente trovato è altresì relativo ad un metodo per raccordare una prima tubazione ad un’altra tubazione mediante un dispositivo di raccordo.
Secondo un aspetto del presente trovato, il metodo di raccordo prevede la verifica di una posizione di corretto accoppiamento della prima tubazione al primo elemento interno osservando visivamente dall’ esterno almeno una porzione del vano attraverso almeno un apertura di ispezione provvista nella seconda porzione del primo elemento interno.
Secondo possibili forme realizzative, il metodo prevede di osservare visivamente attraverso l’apertura di ispezione se un anello di riferimento calzato assialmente sulla prima porzione è visibile, detta posizione di corretto accoppiamento essendo definita quando l’anello di riferimento e dall’altro lato è diretto contatto con l’estremità di testa della prima tubazione calzata assialmente sulla prima porzione.
In accordo con possibili forme realizzative, il presente trovato è altresì relativo ad un elemento adattatore configurato per adattare il collegamento di una prima tubazione ad un’altra tubazione.
Secondo possibili forme realizzative, l’elemento adattatore è atto ad essere assemblato coassialmente alla prima tubazione in un corpo esterno di un dispositivo di raccordo.
L’elemento adattatore è provvisto di una prima porzione di accoppiamento inseribile nella prima tubazione e di una seconda porzione svasata e circondante almeno parte della prima porzione definendo un vano che, in uso, è interessato dalla prima tubazione.
In accordo con un aspetto del presente trovato, la seconda porzione è provvista di almeno un’apertura di ispezione configurata per rendere visibile dall’ esterno almeno una porzione del vano per verificare, in uso, una posizione di corretto accoppiamento della prima tubazione all’elemento adattatore stesso.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- le figure 1 e 2 sono due sezioni di un dispositivo di raccordo installato ad una tubazione secondo una possibile forma realizzativa del presente trovato, in cui fig.1 illustra la tubazione in una posizione non correttamente collegata e fig.2 illustra la tubazione in una posizione correttamente collegata;
- la figura 3 è una vista in esploso di un dispositivo di raccordo con una tubazione secondo una possibile forma realizzativa del presente trovato; - le figure 3 a e 3b illustrano possibili varianti realizzative di un primo e di un secondo elemento interno di un dispositivo di raccordo secondo possibili forme realizzative del presente trovato
- le figure 4-6 illustrano un dispositivo di raccordo in tre fasi di una sequenza di assemblaggio.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Con riferimento alle figure 1-6, che rappresentano esemplificazioni non limitative del trovato, nel seguito vengono descritte forme realizzative di un dispositivo di raccordo 10 atto a collegare una prima tubazione 11 con una seconda tubazione non illustrata nei disegni.
Ad esempio, la prima tubazione 11 può essere realizzata in gomma, in plastica, o altro materiale, e la seconda tubazione può comprendere un condotto metallico filettato come, ad esempio, la parte terminale di un rubinetto.
Secondo possibili forme realizzative, il dispositivo di raccordo 10 comprende un corpo esterno 12, detto anche dado, cavo e configurato per il collegamento stabile e rilasciabile fra le tubazioni, ed un primo elemento interno 13, detto anche elemento adattatore, configurato per adattare il collegamento fra le tubazioni.
Il primo elemento interno 13 è atto ad essere assemblato coassialmente alla prima tubazione 11 nel corpo esterno 12.
Secondo possibili forme realizzative, il dispositivo di raccordo 10 può comprendere anche un secondo elemento interno 14 di bloccaggio, detto anche anello elastico, atto ad essere calzato assialmente sulla prima tubazione 11 e ad essere assemblato coassialmente al primo elemento interno nel corpo esterno 12.
Il corpo esterno 12, il primo elemento interno 13 e il secondo elemento interno 14, in uso, sono sostanzialmente coassiali fra loro lungo un comune asse di accoppiamento X.
Secondo possibili forme realizzative, il corpo esterno 12 e i due elementi interni 13 e 14 possono essere preventivamente assemblati in un unico blocco e possono essere reciprocamente mobili con un certo gioco, prima di collegare la prima tubazione 11 e la seconda tubazione al dispositivo di raccordo 10.
In accordo con possibili forme realizzative, il corpo esterno 12 può essere dotato internamente di una cavità anulare 15 in cui viene posizionato almeno parzialmente il primo elemento interno 13 e il secondo elemento interno 14.
In accordo con possibili forme realizzative, il primo elemento interno 13 è posto, almeno in parte, fra il corpo esterno 12 e il secondo elemento interno 14.
Secondo possibili forme realizzative, non illustrate, il corpo esterno 12 può essere provvisto di una filettatura per poter collegare quest’ultimo alla seconda tubazione, o al primo elemento interno 13 in una fase preventiva di assemblaggio del dispositivo di raccordo 10.
Secondo possibili varianti, il corpo esterno 12 può comprendere una porzione esterna 16 sagomata ad esagono, per poter facilmente manipolare quest’ultimo con un utensile di tipo standardizzato.
Secondo possibili forme realizzative, il corpo esterno 12 può comprendere due o più aperture 17 ricavate da parti angolarmente distanziate sulla sua superficie esterna 18.
Secondo possibili forme realizzative, le aperture 17 possono estendersi assialmente rispetto al corpo esterno 12, ossia lungo la direzione dell’asse di accoppiamento X fra la prima tubazione 11 e la seconda tubazione.
Tali aperture 17 possono essere utilizzate per ingaggiare un utensile estrattore al corpo esterno 12 per scollegare in modo agevole quest’ultimo dalla seconda tubazione.
Secondo possibili forme realizzative, il primo elemento interno 13 può comprendere una prima porzione 19 che si estende longitudinalmente lungo la sua direzione assiale ed una seconda porzione 20 svasata, collegata alla prima porzione 19, e circondante almeno parte della superficie esterna 21 di quest’ultima.
In accordo con possibili forme realizzative, in uso, la prima porzione 19 del primo elemento interno 13 è posta nella prima tubazione 11.
Secondo possibili forme realizzative, sulla superficie esterna della prima porzione 19 possono essere ricavati dei rilievi 22, atti a cooperare per interferenza meccanica con la superficie interna della prima tubazione 11.
Negli incavi 23 definiti da almeno alcuni dei rilievi 22 possono essere disposti anelli di tenuta 24, ad esempio guarnizioni del tipo O-ring.
Secondo possibili forme realizzative, tra la prima porzione 19 e la seconda porzione 20 è definito un vano 25.
Secondo possibili forme realizzative, nel vano 25 può essere posto un anello di riferimento 26.
Secondo possibili forme realizzative, nel vano 25 può essere definita almeno una sede di alloggiamento 28 per l’anello di riferimento 26.
Secondo possibili forme realizzative, la sede di alloggiamento 28 è posta nel tratto di collegamento fra la prima porzione 19 e la seconda porzione 20.
Secondo possibili forme realizzative, l’anello di riferimento 26 può essere configurato sostanzialmente come l’anello di tenuta 24 per poter garantire, in uso, una tenuta idraulica efficiente fra la prima tubazione 1 1 e la parte che fuoriesce da quest’ultima della prima porzione 19.
L’anello di riferimento 26 può essere realizzato in materiale elastico, quale ad esempio gomma, in modo da poter essere deformato elasticamente.
Secondo possibili forme realizzative, almeno parte della superficie esterna dell’anello di riferimento 26 può essere vantaggiosamente colorata in modo che quest’ultimo possa essere facilmente individuato. Ad esempio, l’anello di riferimento 26 può presentare un colore rosso, mentre gli altri anelli di tenuta 24 possono essere colorate di nero.
Secondo possibili forme realizzative, la prima porzione 19 presenta un tratto inclinato 27 in prossimità della sede di alloggiamento 28 presenta il suo diametro massimo, in modo da determinare una riduzione del diametro della prima porzione 19 all’ allontanarsi dalla sede di alloggiamento 28.
Secondo possibili forme realizzative, l’anello di riferimento 26 presenta un diametro leggermente inferiore rispetto al diametro massimo del tratto inclinato 27.
Durante l' inserimento della prima porzione 19 nella prima tubazione 11, il tratto inclinato 27 determina il progressivo scorrimento dell’anello di riferimento 26, in virtù del diametro di quest’ultimo inferiore rispetto al diametro massimo del tratto inclinato 27, verso il bordo 29 dell’estremità della prima tubazione 11.
Il tratto inclinato 27 definisce, in uso, almeno una prima configurazione in cui l’anello di riferimento 26 è a contatto con il bordo 29 dell’estremità della prima tubazione 11 fuori dalla sede di alloggiamento 28 ed una seconda configurazione in cui l’anello di riferimento 26 è a contatto con il bordo 29 dell’estremità della prima tubazione 11 nella sede di alloggiamento 28.
Quando l’anello di riferimento 26 è posizionato all’interno della sede di alloggiamento 28 ed è a contatto con il bordo 29 dell’estremità della prima tubazione 11, ossia è realizzata la seconda configurazione, la prima tubazione 11 è correttamente collegata al primo elemento interno 13.
Secondo un aspetto del presente trovato, la seconda porzione 20 può comprendere almeno un’apertura di ispezione 30 atta a rendere visibile dall’esterno almeno parte della prima porzione 19 per permettere di controllare, in uso, la posizione di corretto accoppiamento della prima tubazione 11 al primo elemento interno 13 osservando visivamente l’eventuale presenza dell’anello di riferimento 26.
L’apertura di ispezione 30 può essere posizionata e dimensionata in modo da osservare esclusivamente la zona ove è presente la sede di alloggiamento 28 sì da osservare visivamente se l’anello di riferimento 26 è in quest’ultima.
Secondo possibili forme realizzative, l’apertura di ispezione 30 può essere posizionata e dimensionata in modo da osservare la zona del vano 25, ove non è presente la sede di alloggiamento 28 sì da osservare visivamente quando l’anello di riferimento 26 non è in quest’ultima.
Secondo possibili forme realizzative, l’apertura di ispezione 30 può presentare un profilo aperto definente un incavo nella seconda porzione 20 del primo elemento interno 12.
Secondo possibili forme realizzative, l’apertura di ispezione 30 può presentare un profilo chiuso che definisce una finestra nel corpo della seconda porzione 20.
Secondo possibili forme realizzative, l’estensione assiale del corpo esterno 12 a cavallo del primo elemento interno 13 è coordinata alla posizione dell’apertura di ispezione 30 in modo tale da lasciare libera una luce di passaggio 39 atta a traguardare quest’ultima, in modo da abilitare la visibilità dall’esterno di almeno una porzione del vano 25.
Secondo possibili forme realizzative, la luce di passaggio 39 può essere assialsimmetrica, ad esempio può presentare una forma a sviluppo toroidale.
L’apertura di ispezione 30 può essere posizionata in modo da poter osservare visivamente la prima tubazione 11, quando l’anello di riferimento 26 è posto nella sede di alloggiamento 28, ossia la seconda configurazione, e l’anello di riferimento 26 e/o parte della prima porzione 19, quando l’anello di riferimento 26 non è posto nella sede di alloggiamento 28, ossia la prima configurazione.
Se attraverso l’apertura di ispezione 30 è visibile esclusivamente la prima tubazione 11, allora il collegamento di quest’ultima al primo elemento interno 13 è correttamente realizzata.
Secondo possibili forme realizzative, posizionando l’apertura di ispezione 30 in corrispondenza della sede di alloggiamento 28 è possibile verificare il corretto collegamento quando l’anello di riferimento 26 è in quest’ultima.
Utilizzando un anello di riferimento 26 colorato almeno in parte sulla sua superficie esterna è possibile individuarlo facilmente attraverso l’apertura di ispezione 30.
In accordo con possibili forme realizzative, il secondo elemento interno 14 è definito da un anello elastico, o un anello elastico avente un intervallo d’aria che interrompe la continuità del materiale, disposto, in uso, all’esterno della prima tubazione 1 1.
Secondo possibili forme realizzative, il secondo elemento interno 14 presenta almeno una porzione posta fra il corpo esterno 12 e la prima tubazione 11 e almeno un’altra porzione posta fra il primo elemento interno 13 e la prima tubazione 11.
Secondo possibili forme realizzative, illustrate in fig.3a, il secondo elemento interno 14 può essere definito da un anello aperto, le cui estremità vengono chiuse all’atto del collegamento per ammorsare la prima tubazione 11.
Secondo possibili forme realizzative, il secondo elemento interno 14 può essere provvisto di un intervallo d’aria 40 inclinato rispetto all’estensione longitudinale del secondo elemento interno 14 steso che interrompe la continuità del materiale.
Il secondo elemento interno 14 comprende inoltre una superficie interna 31, che può essere provvista di una pluralità di denti di aggrappaggio 32 che, in uso, incidono e trattengono assialmente la prima tubazione 1 1.
In accordo con possibili forme realizzative, il secondo elemento interno 14 è conformato in modo da presentare due porzioni sporgenti 33 e 34 che, in uso, vengono ingaggiate in corrispondenti sedi di ancoraggio 35 e 36 rispettivamente del primo elemento interno 13 e del corpo esterno 12, sì da ottenere una stabile associazione dei tre componenti del dispositivo di raccordo 10.
Secondo possibili forme realizzative, la seconda porzione 20 del primo elemento interno 13 presenta una porzione terminale 37 curva che definisce la sede di ancoraggio 35.
L’associazione della porzione sporgente 33 con la sede di ancoraggio 35 vincola la movimentazione reciproca fra il secondo elemento interno 14 e il primo elemento interno 13.
Secondo possibili forme realizzative, il corpo esterno 12 può comprendere una porzione interna 38 che definisce la sede di ancoraggio 36.
Tale porzione interna 38 può essere conica sì da cooperare, in uso, con una coniugata porzione sporgente 34 del secondo elemento interno 14. L’associazione della porzione sporgente 34 con la sede di ancoraggio 36 vincola la movimentazione reciproca fra il corpo esterno 12 e il primo elemento interno 13.
Con riferimento alla sequenza illustrata nelle figure 4, 5 e 6, il collegamento fra la prima tubazione 11 ed il dispositivo di raccordo 10 può avvenire secondo la sequenza descritta di seguito.
La prima porzione 19 del primo elemento interno 13 viene inserita nella prima tubazione 11 la quale è a sua volta inserita nel secondo elemento interno 14.
Durante questa fase, l’anello di riferimento 26 viene posto a contatto con il bordo 29 dell’estremità della prima tubazione 11.
Il secondo elemento interno 14 viene collegato al primo elemento interno 13 associando la porzione sporgente 33 alla sede di ancoraggio 35.
L’assieme formato dalla prima tubazione 11, il primo e il secondo elemento interno 13 e 14 viene inserito nel corpo esterno 12, associando quest’ultimo al secondo elemento interno 14 mediante l accoppiamento della porzione sporgente 34 alla sede di ancoraggio 36.
La prima tubazione 11 viene spinta determinando l’avanzamento di quest’ultima rispetto al primo elemento interno 13, con conseguente avanzamento dell’anello di riferimento 26 fino al posizionamento di quest’ultimo nella sede di alloggiamento 28.
Durante tale operazione, l’operatore può monitorare dall’esterno il progressivo e corretto collegamento del primo elemento interno 13 alla prima tubazione 11, seguendo visivamente l’avanzamento assiale dell’anello di riferimento 26 attraverso l’apertura di ispezione 30.
Una volta terminato il serraggio del dispositivo di raccordo 10 ed il definitivo bloccaggio delle due tubazioni, dall’apertura di ispezione 30 sarà visibile soltanto la prima tubazione 11.
In questo modo, se l’utente verifica visivamente che è visibile l’anello di riferimento 26, al di fuori della sede di alloggiamento 28, vuol dire che il serraggio del dispositivo di raccordo 10 non è completo e che il bloccaggio delle tubazioni non è definitivo, potendo così completare o correggere tale serraggio.
E chiaro che al dispositivo di raccordo 10 fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
E anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti dispositivo di raccordo 10 aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di raccordo per collegare una prima tubazione (11) ad un’altra tubazione, detto dispositivo comprendendo: - almeno un corpo esterno (12) cavo configurato per il collegamento stabile e rilasciabile tra detta prima tubazione (11) e detta altra tubazione, - un primo elemento interno (13) adattatore configurato per adattare il collegamento di detta prima tubazione (11) a detta altra tubazione, detto primo elemento interno (13) essendo atto ad essere assemblato coassialmente a detta prima tubazione (1 1) in detto corpo esterno (12), in cui detto primo elemento interno (13) è provvisto di una prima porzione (19) di accoppiamento inseribile in detta prima tubazione (1 1) e di una seconda porzione (20) svasata e circondante almeno parte di detta prima porzione (19) definendo un vano (25) che, in uso, è interessato dall’accoppiamento di detta prima tubazione (1 1) a detto primo elemento interno (13), caratterizzato dal fatto che detta seconda porzione (20) di detto primo elemento interno (13) è provvista di almeno un’apertura di ispezione (30) configurata per rendere visibile dall’ esterno almeno una porzione di detto vano (25) per verificare, in uso, una posizione di corretto accoppiamento di detta prima tubazione (11) a detto primo elemento interno (13).
  2. 2. Dispositivo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende un anello di riferimento (26) atto ad essere calzato assialmente su detta prima porzione (19), ed una sede di alloggiamento (28) per definire una posizione di fine corsa assiale di detto anello di riferimento (26), ricavata in detto vano (25), in cui, in detta posizione di corretto accoppiamento, detto anello di riferimento (26) è disposto da un lato in battuta contro detta sede di alloggiamento (28) e dall’altro lato è a diretto contatto con l’estremità di testa di detta prima tubazione (11) calzata assialmente su detta prima porzione (19).
  3. 3. Dispositivo come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto anello di riferimento (26), in detta posizione di corretto accoppiamento, è celato alla vista da almeno una parte di detta seconda porzione (20) prevista tra detta apertura di ispezione (30) e detta sede di alloggiamento (28).
  4. 4. Dispositivo come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto anello di riferimento (26), in detta posizione di corretto accoppiamento, è visibile da detta apertura di ispezione (30).
  5. 5. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta apertura di ispezione (30) ha un profilo aperto definente un incavo in detta seconda porzione (20).
  6. 6. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato dal fatto che detta prima porzione (19) ha un tratto inclinato (27) con una rastrematura che si sviluppa in direzione opposta ad un verso di accoppiamento assiale di detta prima porzione (19) con detta prima tubazione (11), detto tratto inclinato (27) avendo diametro massimo in prossimità di detta sede di alloggiamento (28), e che detto anello di riferimento (26) ha un diametro inferiore rispetto a detto diametro massimo di detto tratto inclinato (27) per cooperare con quest’ultimo per interferenza in modo tale che, in uso, tende a determinare un progressivo scorrimento assiale di detto anello di riferimento (26) verso detta prima tubazione (11).
  7. 7. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 6, caratterizzato dal fatto che almeno parte della superficie esterna di detto anello di riferimento (26) è colorata.
  8. 8. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo comprende, inoltre, un secondo elemento interno (14) di bloccaggio atto ad essere calzato assialmente su detta prima tubazione (11) e ad essere assemblato coassialmente a detto primo elemento interno (13) in detto corpo esterno (12).
  9. 9. Dispositivo come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detto secondo elemento interno (14) è definito da un anello elastico disposto, in uso, all’esterno di detta prima tubazione (11).
  10. 10. Dispositivo come nella rivendicazioni 9, caratterizzato dal fatto che detto anello elastico ha un intervallo d’aria (40) inclinato rispetto all’estensione longitudinale dell’anello elastico stesso che interrompe la continuità del materiale.
  11. 11. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’estensione assiale di detto corpo esterno (12) a cavallo di detto primo elemento interno (13) è coordinata alla posizione di detta almeno un’apertura di ispezione (30) in modo tale da lasciare libera una luce di passaggio (39) atta a traguardare detta almeno un’apertura di ispezione (30), in modo da abilitare la visibilità dall’esterno di detta almeno una porzione di detto vano (25).
  12. 12. Metodo per raccordare una prima tubazione (11) ad un’altra tubazione mediante un dispositivo di raccordo (10) come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11 , in cui detto metodo prevede la verifica di una posizione di corretto accoppiamento di detta prima tubazione (11) a detto primo elemento interno (13) osservando visivamente dall’esterno almeno una porzione di detto vano (25) attraverso almeno un’apertura di ispezione (30) provvista in detta seconda porzione (20) di detto primo elemento interno (13).
  13. 13. Metodo come nella rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detto metodo prevede di osservare visivamente attraverso detta apertura di ispezione (30) se un anello di riferimento (26) calzato assialmente su detta prima porzione (19) è visibile, detta posizione di corretto accoppiamento essendo definita quando detto anello di riferimento (26) è disposto da un lato in battuta contro detta sede di alloggiamento (28) e dall’altro lato è a diretto contatto con l’estremità di testa di detta prima tubazione (11) calzata assialmente su detta prima porzione (19).
  14. 14. Elemento adattatore configurato per adattare il collegamento di una prima tubazione (11) a un’altra tubazione, detto elemento adattatore essendo atto ad essere assemblato coassialmente a detta prima tubazione (11) in un corpo esterno (12) di un dispositivo di raccordo (10) come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11, in cui detto elemento adattatore è provvisto di una prima porzione (19) di accoppiamento inseribile in detta prima tubazione (11) e di una seconda porzione (20) svasata e circondante almeno parte di detta prima porzione (19) definendo un vano (25) che, in uso, è interessato da detta prima tubazione (11), caratterizzato dal fatto che detta seconda porzione (20) è provvista di almeno un’apertura di ispezione (30) configurata per rendere visibile dall’esterno almeno una porzione di detto vano (25) per verificare, in uso, una posizione di corretto accoppiamento di detta prima tubazione (11) a detto elemento adattatore.
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