ITMI20120882A1 - Innesto rapido per terminali filettati o sagomati - Google Patents

Innesto rapido per terminali filettati o sagomati Download PDF

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ITMI20120882A1
ITMI20120882A1 IT000882A ITMI20120882A ITMI20120882A1 IT MI20120882 A1 ITMI20120882 A1 IT MI20120882A1 IT 000882 A IT000882 A IT 000882A IT MI20120882 A ITMI20120882 A IT MI20120882A IT MI20120882 A1 ITMI20120882 A1 IT MI20120882A1
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coupling
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IT000882A
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Silvia Locatelli
Marco Pozzi
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Polo S R L
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    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16LPIPES; JOINTS OR FITTINGS FOR PIPES; SUPPORTS FOR PIPES, CABLES OR PROTECTIVE TUBING; MEANS FOR THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16L37/00Couplings of the quick-acting type
    • F16L37/08Couplings of the quick-acting type in which the connection between abutting or axially overlapping ends is maintained by locking members
    • F16L37/12Couplings of the quick-acting type in which the connection between abutting or axially overlapping ends is maintained by locking members using hooks, pawls or other movable or insertable locking members
    • F16L37/1215Couplings of the quick-acting type in which the connection between abutting or axially overlapping ends is maintained by locking members using hooks, pawls or other movable or insertable locking members using hooks provided with a screw-thread adapted to engage and mesh with an appropriate corresponding part

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Description

DESCRIZIONE
“INNESTO RAPIDO PER TERMINALI FILETTATI O SAGOMATIâ€
La presente invenzione ha per oggetto un innesto rapido per terminali filettati o sagomati. Più in dettaglio, l’invenzione si riferisce ad un dispositivo per il collegamento rapido di un terminale filettato o sagomato, internamente o esternamente, ad un circuito di utilizzo, quale un circuito di collaudo o di alimentazione (tipicamente un circuito pneumatico, oleodinamico, idraulico, etc.) o ad un’apparecchiatura. L’innesto rapido si configura quindi come una estremità di collegamento del circuito o dell’apparecchiatura che si intende connettere al terminale filettato.
Numerosi dispositivi e macchinari, quali motori, pompe, caldaie, cilindri, sono provvisti di terminali di ingresso/uscita mediante i quali sono collegabili a circuiti di alimentazione o scarico (facenti parte di apparecchiature o impianti), nei quali scorrono tipicamente fluidi di alimentazione o di uscita quali gas (ad esempio aria o gas a determinate pressioni) o liquidi (acqua, olio, combustibile, etc.). In talune configurazioni operative, tali dispositivi e macchinari richiedono che i rispettivi terminali possano essere collegati ai, e/o disconnessi dai, suddetti circuiti: ad esempio, durante le operazioni di collaudo e/o di messa in opera di un macchinario, i terminali di tale macchinario vanno collegati a determinati circuiti (per gas o fluidi) di apparecchiature di controllo e analisi che ne verificano il corretto funzionamento. II collegamento dei terminali del dispositivo o macchinario da collaudare avviene tipicamente mediante un’opportuna filettatura o sagomatura del terminale stesso, in grado di accoppiarsi con una contro-filettatura o contro-sagomatura di un rispettivo terminale del circuito o apparecchiatura al quale il terminale del macchinario va collegato. I terminali possono essere dotati di una filettatura o una sagomatura di tipo “maschio†o “femmina†, destinate ad essere collegate ad ingressi/uscite del circuito di tipo rispettivamente femmina o maschio. In sostanza, i suddetti terminali hanno tipicamente la forma di raccordo o nipplo o porzione di tubo filettato, ampiamente noti in campo idraulico e impiantistico.
Il collegamento dei terminali avviene tipicamente manualmente, ad opera di un operatore, mediante l’impiego di chiavi o altri utensili.
Si noti che il collegamento del terminale deve soddisfare precisi requisiti meccanici e strutturali (stabilità, resistenza a sollecitazioni e vibrazioni, etc.) e, in numerose applicazioni, à ̈ inoltre cruciale che il collegamento assicuri la tenuta di fluido (ad esempio sia a tenuta pneumatica, idraulica o oleodinamica).
Sono altresì noti dispositivi e componenti per l’innesto appositamente progettati per rendere “rapido†il collegamento di terminali ad un circuito o macchinario. La funzione di tali dispositivi e componenti, indicati nel settore come “innesti rapidi†o “attacchi rapidi†, à ̈ quella di evitare le complesse e onerose fasi del montaggio tradizionale, quali l’avvitamento delle parti filettate o la predisposizione di elementi di aggancio. Tali innesti consentono di ridurre le operazioni di montaggio e smontaggio a semplici e rapide azioni di spinta o tiraggio dell’innesto stesso nel terminale. Inoltre, l’attacco e lo smontaggio al e dal terminale avvengono in modo selettivo e garantiscono una stabile connessione quando l’innesto à ̈ inserito nel terminale e un comodo rilascio dell’innesto quando lo si intende scollegare dal terminale.
II brevetto europeo EP 1186822 descrive un innesto rapido comprendente un corpo tubolare definente un’imboccatura di innesto e un assieme di ganasce di presa del terminale da collegare, in cui il corpo tubolare ha almeno due intagli identici - su uno stesso piano ortogonale all'asse del corpo - definenti almeno due distinte finestre di identica estensione angolare nella parete cilindrica del corpo tubolare, in prossimità dell’imboccatura; ciascuna delle ganasce ha forma di un settore di corona circolare di estensione angolare commensurata a quella delle finestre, per traslare radialmente attraverso una rispettiva finestra, e ha un profilo che può impegnare operativamente un certo profilo del terminale di tubo da collegare. L’innesto comprende inoltre una molla circolare di contenimento delle distinte ganasce parzialmente alloggiata nei solchi circolari delle ganasce, una guarnizione di tenuta contro la quale si attesta l'estremità del terminale, un corpo cilindrico interno - sostenente la guarnizione -assialmente scorrevole a tenuta all'intemo del corpo tubolare e comprimente una molla interna quando forzatamente arretrato dal terminale spinto contro la guarnizione, e un manicotto esterno di azionamento - spinto da una molla verso l'imboccatura - avente una superficie terminale conica attestata contro la superficie circolare esterna conica delle ganasce.
Un’ulteriore tipologia di innesto rapido à ̈ nota dal brevetto europeo EP 1876381, che descrive un innesto rapido per terminali filettati comprendente un raccordo per l'alimentazione di un fluido idraulico o pneumatico sotto pressione che percorre una camera tubolare che si estende per l'intera lunghezza dell'innesto rapido. In tale soluzione, l'estremità dell’innesto rivolta verso il raccordo destinato a ricevere l'innesto stesso, à ̈ previsto un corpo anulare di collegamento composto da elementi a guisa di segmento anulare uniti elasticamente con l'ausilio di un anello elastico e presentanti, internamente o esternamente a seconda del tipo di terminale da collegare, una filettatura o sagomatura di collegamento al terminale. I segmenti che compongono l’anello di collegamento dell’innesto sono intercambiabili, in modo tale da realizzare anelli adatti a differenti filettature o sagomature del terminale da collegare.
In entrambe le suddette soluzioni descritte, l’innesto comprende necessariamente opportuni elementi di aggancio alla filettatura del terminale, rappresentati rispettivamente dalle ganasce descritte nel brevetto EP 1186822 e dal corpo anulare dell’innesto del brevetto EP 1876381. Tali elementi di aggancio sono strutturati per passare tra una configurazione di inserimento/disinserimento, nella quale consentono l’inserimento o il disinserimento dell’estremità dell’innesto nel terminale, e una configurazione di aggancio, nella quale fanno presa sul filetto o sulla sagomatura del terminale in modo tale da realizzare un collegamento stabile tra l’innesto e il terminale.
La Richiedente ha riscontrato che le soluzioni proposte nei suddetti brevetti presentano inconvenienti e sono migliorabili sotto diversi aspetti. Anzitutto, gli innesti rapidi descritti sono, complessivamente, strutturalmente complessi e caratterizzati da un costo di realizzazione elevato. In particolare, gli elementi di aggancio dell’innesto rapido alla filettatura del terminale, rispettivamente le ganasce descritte nel brevetto EP 1186822 e il corpo anulare dell’innesto del brevetto EP 1876381, sono complessi e/o costosi da realizzare e/o difficoltosi da assemblare nel rispettivo innesto e/o possono incorrere in guasti o malfunzionamenti.
Inoltre, tali elementi di aggancio noti, per passare tra le suddette configurazioni di inserimento/disinserimento e di aggancio, necessitano di opportuni elementi elastici quali molle di richiamo o O-ring - che ne rendono la struttura complessa e/o suscettibile a guasti e/o possono provocare perdite di fluido. In aggiunta, gli innesti rapidi noti - per come sono realizzati i rispettivi elementi di aggancio - presentano l’inconveniente di rendere lente e/o complesse le operazioni necessarie a rendere l’innesto adatto ad un diverso terminale; in altre parole rendono difficoltosa e/o limitata l’interoperabilità dell’innesto rapido. Ancora, molti degli innesti rapidi noti sono caratterizzati da una ridotta presa dei rispettivi elementi di aggancio sul filetto o sagomatura del terminale, in quanto gli elementi di aggancio agiscono soltanto su una porzione circonferenzialmente ridotta del terminale.
Un ulteriore inconveniente degli innesti rapidi noti risiede nel fatto che gli elementi di aggancio alla filettatura del terminale, ossia le ganasce del brevetto EP 1186822 e gli elementi a guisa di segmento anulare che compongono il corpo anulare del brevetto EP 1876381, possono - in uso - spostarsi circonferenzialmente dal momento che sono mantenuti in posizione soltanto - rispettivamente - da delle sedi e da un anello elastico; tali spostamenti possono avvicinare o allontanare tra loro, lungo la circonferenza sulla quale sono disposti, due o più elementi di aggancio adiacenti. Tuttavia, un corretto e stabile posizionamento circonferenziale degli elementi di aggancio à ̈ di fondamentale importanza per un funzionamento ottimale dell’innesto rapido con terminali filettati, poiché ciascuno degli elementi di aggancio presenta una rispettiva porzione di filetto in modo tale che, complessivamente, l’innesto presenti una filettatura contro-sagomata al filettatura del terminale al quale l’innesto va collegato; pertanto, uno scostamento dei diversi elementi di aggancio si traduce in una non precisa conformazione della filettatura complessiva dell’innesto, che per questo motivo non sarà in grado di accoppiarsi perfettamente al terminale, provocando problemi di tenuta meccanica dell’innesto e/o di trafilatura di fluido. In sostanza, à ̈ possibile che gli elementi di aggancio dei suddetti innesti rapidi noti non riescano a garantire l’assenza di perdite di fluido durante le fasi di aggancio e sgancio dell’ innesto e/o non siano in grado di fornire prestazioni meccaniche e di tenuta necessarie per applicazioni particolari, ad esempio applicazioni nelle quali il fluido passante tra l’innesto e il terminale à ̈ ad elevata pressione. Ancora, gli innesti rapidi noti possono talvolta andare incontro ad una deriva delle prestazioni nel tempo e/o a fenomeni di usura meccanica. In aggiunta, gli innesti rapidi facenti parte dell’arte nota sono caratterizzati da un ingombro complessivo elevato.
Un ulteriore inconveniente degli innesti noti à ̈ rappresentato dalla difficoltà delle operazioni di collegamento e/o scollegamento dell’innesto rapido al e dal terminale, ad esempio dovuta all’elevata forza da applicare all’innesto per agganciare e/o sganciare gli elementi filettati dell’innesto dalla filettatura del terminale.
In questa situazione lo scopo alla base della presente invenzione, nei suoi vari aspetti e/o forme realizzative, à ̈ mettere a disposizione un innesto rapido per terminali filettati o sagomati che possa essere in grado di ovviare ad uno o più degli inconvenienti citati.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di proporre un innesto rapido per terminali filettati o sagomati caratterizzato da una struttura semplice, razionale e/o resistente ai guasti e/o caratterizzato da un ridotto costo di realizzazione.
E’ inoltre scopo della presente invenzione proporre un innesto rapido che consenta di eseguire le operazioni di connessione e sconnessione al e dal terminale in modo semplice, impiegando forze ridotte e senza l’ausilio di chiavi o attrezzi speciali e/o senza la necessità di personale specializzato.
E’ inoltre scopo della presente invenzione proporre un innesto rapido in grado di essere impiegato efficacemente anche per applicazioni che comportano il passaggio, tra l’innesto e il terminale collegato, di fluidi aventi una portata e/o una pressione elevate.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di proporre un innesto rapido in grado di garantire un collegamento - ad un terminale - che sia privo di perdite di fluido in ogni condizione operativa, sia durante la fase di aggancio che per tutta la durata del transito di fluido tra l’innesto e il terminale collegati.
È inoltre scopo della presente invenzione realizzare un innesto rapido in grado di rendere le operazioni di un collaudo e test di un macchinario, dotato di un terminale per il passaggio di un fluido, più rapide e/o caratterizzate da un elevato livello di precisione e/o ripetibilità.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di proporre un innesto rapido caratterizzato da mezzi di aggancio alla filettatura o sagomatura del terminale strutturalmente e funzionalmente originali.
Tali scopi, e altri eventuali, che meglio risulteranno nel corso della seguente descrizione, vengono sostanzialmente raggiunti da un innesto rapido per terminali filettati o sagomati secondo una o più delle unite rivendicazioni, ciascuna delle quali presa da sola (senza le relative dipendenze) o in qualsiasi combinazione con le altre rivendicazioni, nonché secondo i seguenti aspetti e/o forme realizzative, variamente combinati, anche con le suddette rivendicazioni.
In un primo aspetto, l’invenzione riguarda un innesto rapido per terminali filettati o sagomati, l’innesto comprendendo:
- un corpo centrale avente un asse longitudinale ed estendentesi tra una estremità superiore, destinata ad essere rimovibilmente collegabile a tenuta con il suddetto terminale, e un’estremità inferiore, opposta a detta estremità superiore, destinata ad essere collegata con un circuito di un fluido, detto corpo centrale essendo configurato per consentire, quando l’innesto à ̈ collegato a detto terminale, il passaggio di detto fluido tra detto circuito e detto terminale;
- una pinza di aggancio operativamente associata a detto corpo centrale e operabile almeno tra una prima configurazione, nella quale non à ̈ agganciata a detto terminale e consente l’inserimento e il disinserimento del corpo centrale rispettivamente nel e dal terminale, e una seconda configurazione, nella quale à ̈ agganciata a detto terminale e collega ad esso detto corpo centrale;
- mezzi di attivazione mobilmente attivi su detto corpo centrale e su detta pinza di aggancio per consentire il passaggio di detta pinza di aggancio tra le suddette prima e seconda configurazione e, conseguentemente, l’innesto e il disinnesto del corpo centrale al e dal terminale.
In un aspetto detta pinza di aggancio circonda esternamente il corpo centrale ed à ̈ realizzata in pezzo unico, la pinza di aggancio comprendendo un collare di base e una pluralità di elementi flessibili che si estendono assialmente da detto collare in posizioni circonferenzialmente affiancate, detti elementi flessibili essendo separati tra loro da fessure longitudinali.
In un aspetto ciascun elemento flessibile à ̈ dotato di una estremità inferiore, solidale al collare, e una estremità superiore opposta a detta estremità inferiore e provvista di una porzione operativa, filettata o sagomata, esternamente o internamente, destinata a cooperare con una porzione della filettatura o della sagomatura del terminale, le estremità superiori degli elementi flessibili realizzando complessivamente una filettatura o sagomatura della pinza di aggancio.
In un aspetto l’innesto rapido à ̈ dotato di un asse principale lungo il quale avviene l’inserimento e il disinserimento dell’innesto rapido nel e dal terminale, detto terminale avendo un rispettivo asse coincidente, ad innesto inserito, con detto asse principale.
In un aspetto la pinza di aggancio ha una forma complessiva sostanzialmente cilindrica ed à ̈ dotata di un asse centrale coincidente con l’asse principale dell’innesto.
In un aspetto le fessure longitudinali sono realizzate mediante elettroerosione o taglio a lama di un unico corpo cilindrico, o mediante altri metodi di lavorazione più consoni e/o vantaggiosi.
In un aspetto gli elementi flessibili sono configurati per flettere radialmente rispetto all’asse centrale della pinza di aggancio mediante inclinazione della rispettiva estremità superiore rispetto alla rispettiva estremità inferiore, solidale al collare, in modo tale da risultare orientati trasversalmente rispetto all’asse centrale.
In un aspetto gli elementi flessibili sono orientati trasversalmente all’asse centrale della pinza quando essa si trova in detta prima configurazione e sono orientati sostanzialmente parallelamente all’asse centrale della pinza quando essa si trova in detta seconda configurazione.
In un aspetto gli elementi flessibili sono configurati in modo tale che l’azione di detti mezzi di attivazione ne determini la flessione e il conseguente passaggio della pinza di aggancio tra dette prima e seconda configurazione.
In un aspetto la seconda configurazione della pinza di aggancio corrisponde ad una condizione di riposo degli elementi flessibili, i quali sono strutturati per disporsi normalmente parallelamente all’asse centrale della pinza, e la prima configurazione della pinza di aggancio corrisponde ad una condizione sollecitata degli elementi flessibili, i quali sono strutturati per generare, quando disposti trasversalmente all’asse centrale, una forza elastica che tende a provocarne il ritorno alla condizione di riposo. Ciò significa che, in funzione della loro geometria, gli elementi flessibili sono normalmente mantenuti in flessione dai mezzi di attivazione dell’innesto rapido, in modo tale da consentire l’inserimento e il disinserimento dell’innesto rapido, mentre quando gli elementi flessibili, mediante un’opportuna azione dei mezzi di attivazione, sono resi liberi di flettere radialmente, essi si riportano automaticamente in posizione allineata assialmente, ovvero in detta seconda configurazione; ciò consente l’inserimento “a scatto†delle estremità superiori degli elementi flessibili nella filettatura o sagomatura del terminale, ed inoltre consente un rapido disinserimento della pinza di aggancio mediante una nuova flessione degli elementi flessibili. In alternativa, in una differente geometria realizzativa, gli elementi flessibili possono essere normalmente mantenuti in posizione allineata dai mezzi di attivazione dell’innesto rapido, per consentire l’inserimento e il disinserimento dell’innesto rapido, ed essere portati in flessione radiale, mediante un’opportuna azione dei mezzi di attivazione, in detta seconda configurazione.
In un aspetto ciascun elemento flessibile della pinza di aggancio ha una rispettiva larghezza calcolata come distanza tra due rispettivi lati dell’elemento flessibile aperti sulle due fessure longitudinali adiacenti all’elemento, detta distanza essendo preferibilmente la medesima per ciascun elemento di detta pluralità di elementi flessibili.
In un aspetto ciascun elemento flessibile occupa un settore angolare di detto collare pari ad un medesimo primo angolo individuato dall’elemento flessibile su un piano ortogonale all’asse centrale della pinza di aggancio rispetto all’asse centrale stesso. In tal modo gli elementi flessibili risultano angolarmente equamente distribuiti lungo la circonferenza individuata dal collare di base.
Il suddetto primo angolo à ̈ preferibilmente minore di 60°, più preferibilmente minore di 45°, esemplarmente pari a circa 30°. La selezione del primo angolo determina il numero di fessure longitudinali (e corrispondentemente di tagli - o altre operazioni -necessari alla loro realizzazione); l’angolo esemplare di 30° consente di eseguire un numero limitato di operazioni di taglio e, nel contempo, di realizzare un numero sufficiente di elementi flessibili, in grado di garantire un’opportuna flessibilità della pinza di aggancio tra le suddette prima e seconda configurazione e una sua facilità di impiego. In talune applicazioni, può risultare opportuno selezionare un valore minore di detto primo angolo, ad esempio di circa 20°, al fine di aumentare il numero di elementi flessibili.
In un aspetto l’estensione longitudinale degli elementi flessibili, dalla rispettiva estremità inferiore alla rispettiva estremità superiore, ossia l’estensione delle fessure longitudinali, à ̈ tale da consentire all’estremità superiore di flettere di un secondo angolo, rispetto all’asse centrale della pinza di aggancio, sufficiente a consentire alla pinza di aggancio, in detta prima configurazione, di inserirsi nel, o essere estratta dal, terminale senza interferire con la filettatura o la sagomatura del terminale stesso. Tale secondo angolo à ̈ preferibilmente minore di 10°, più preferibilmente minore di 6°, ancor più preferibilmente minore di 2°, in modo da assicurare un costante ritorno elastico nella condizione di riposo, ossia nella seconda configurazione della pinza di aggancio.
In un aspetto gli elementi flessibili hanno uno spessore, lungo lo sviluppo longitudinale ad eccezione della porzione operativa, tale da garantire la necessaria resistenza strutturale della pinza e, nel contempo, consentire all’elemento flessibile di flettere elasticamente, tra le condizioni di risposo e sollecitata, almeno del suddetto secondo angolo. In un aspetto la suddetta larghezza degli elementi flessibili, e concordemente il settore angolare occupato da ciascuno di essi, à ̈ tale da garantire all’elemento flessibile una elasticità sufficiente a consentirne una flessione almeno del suddetto secondo angolo. In un aspetto la porzione operativa di ciascun elemento flessibile sporge, esternamente o internamente rispetto allo spessore dello sviluppo longitudinale del rispettivo elemento flessibile, di una distanza operativa almeno pari alla differenza di diametro tra una superficie di fondo e una superficie di cresta del terminale da connettere.
In tal modo in fase di inserimento e disinserimento gli elementi flessibili sono radialmente allargati verso l’esterno o piegati verso l’interno in maniera tale che le porzioni operative non interferiscano con la superficie di cresta del terminale; al passaggio della pinza nella seconda configurazione, gli elementi flessibili tornano in condizione di riposo e le porzioni operative ingaggiano la filettatura o la sagomatura del terminale. In un aspetto le porzioni operative degli elementi flessibili realizzano una filettatura o una sagomatura dimensionalmente del medesimo tipo di quella presente sul terminale da connettere.
In un aspetto, nel caso di innesto rapido per terminali a filettatura o sagomatura esterna, le fessure longitudinali tra gli elementi flessibili della pinza di aggancio hanno una larghezza minima, preferibilmente compresa tra 0.05mm e 0.5mm, tale per cui gli elementi flessibili, quando la pinza di aggancio à ̈ in detta seconda configurazione, sono sostanzialmente lateralmente a contatto tra loro.
In un aspetto alternativo, nel caso di innesto rapido per terminali a filettatura o sagomatura interna, le fessure longitudinali tra gli elementi flessibili della pinza di aggancio hanno una larghezza minima, preferibilmente compresa tra 0.5mm e 2mm, tale per cui gli elementi flessibili, quando la pinza di aggancio à ̈ in detta seconda configurazione, sono lateralmente distanziati tra loro.
In un aspetto i mezzi di attivazione comprendono un otturatore scorrevolmente associato al corpo centrale e mobile almeno tra una prima posizione, nella quale agisce sulle estremità superiori degli elementi flessibili della pinza di aggancio mantenendola nella prima configurazione (ossia preme sugli elementi flessibili per mantenerli in condizione sollecitata) e permettendo Γ inserimento e l’estrazione del corpo centrale nel e dal terminale da connettere, e una seconda posizione, nella quale non agisce sugli elementi flessibili della pinza di aggancio consentendone il passaggio nella seconda configurazione (ossia consente agli elementi flessibili di ritornare elasticamente in condizione di riposo) e determinando l’aggancio delle porzioni operative degli elementi flessibili alla filettatura o sagomatura del terminale.
In un aspetto il passaggio dell’otturatore dalla prima alla seconda posizione avviene per effetto della spinta esercitata da un bordo del terminale sull’otturatore stesso durante l’inserimento dell’innesto rapido nel terminale e corrisponde ad un abbassamento, lungo una direzione parallela all’asse longitudinale del corpo centrale, dell’otturatore rispetto al corpo centrale.
In un aspetto il corpo centrale o l’otturatore, quando l’otturatore si porta in detta seconda posizione, forniscono un appoggio alla pinza di aggancio che le impedisce di riportarsi in detta prima configurazione.
In un aspetto l’otturatore à ̈ dotato di una ghiera, mediante la quale agisce sulle estremità superiori degli elementi flessibili della pinza di aggancio, detta ghiera essendo un corpo distinto scorrevolmente montato all’otturatore e trattenuto in battuta su di esso mediante un elemento elastico, in modo tale che la spinta esercitata dal terminale sull’otturatore provochi una compressione dell’elemento elastico ad opera della ghiera e un distacco, per scorrimento assiale, di quest’ultima dall’otturatore, tale distacco essendo funzionale a permettere il completo trasferimento di pressione dall’otturatore al terminale da connettere senza che la pinza di aggancio sia sottoposta a carichi a trazione.
In un aspetto i mezzi di attivazione sono configurati in modo tale che, quando l’innesto à ̈ collegato al terminale, la pressione del fluido che attraversa l’innesto determina ima pressurizzazione all’intemo dell’innesto che garantisce la tenuta ermetica tra innesto rapido e terminale; in particolare, tale pressurizzazione à ̈ direttamente proporzionale alla pressione di esercizio del fluido.
In un aspetto i mezzi di attivazione comprendono un perno, solidale al corpo centrale, e un’asola, il perno essendo configurato per cooperare con l’asola tra una configurazione di sbloccaggio, nella quale il perno à ̈ inserito nell’asola in modo tale da consentire lo scorrimento dei mezzi di attivazione rispetto al corpo centrale in direzione di inserimento e disinserimento, e una configurazione di bloccaggio nella quale il perno à ̈ inserito nell’asola in modo tale da impedire lo scorrimento dei mezzi di attivazione rispetto al corpo centrale in direzione di disinserimento, il passaggio tra dette configurazioni avvenendo mediante almeno una rotazione del corpo centrale attorno all’asse longitudinale.
In un aspetto i mezzi di attivazione sono configurati per consentire il disinserimento dell’innesto rapido dal terminale solo quando la pressione all’intemo dell’innesto rapido, dovuta al fluido passante tra l’innesto e il terminale, viene scaricata.
La Richiedente ritiene che la combinazione delle suddette caratteristiche tecniche consenta di ottenere numerosi vantaggi. Anzitutto, l’innesto descritto - in particolare la pinza di aggancio in pezzo unico - consente di ridurre i costi di realizzazione rispetto alle soluzioni note, fornendo una struttura meccanica semplice ed estremamente funzionale. Inoltre, la Richiedente ha rilevato che la conformazione degli elementi flessibili, inferiormente solidali al collare di base e superiormente liberi, consente di disporre di una pinza di aggancio in grado di posizionarsi autonomamente, per effetto dell’elasticità degli elementi flessibili, in una configurazione che garantisce la presa sul filetto o sagomatura del terminale senza necessità di ulteriori componenti o operazioni. Ancora, la pinza di aggancio descritta non necessita di ulteriori elementi elastici (ad esempio O-ring o molle di richiamo) né per il suo assemblaggio né per far sì che faccia presa sul terminale.
Un ulteriore vantaggio della soluzione descritta risiede nella rapida intercambiabilità della pinza di aggancio, che consente un agevole impiego dell’innesto con terminali di vario diametro e/o filettatura e/o sagomatura. Inoltre, una stessa pinza di aggancio può essere vantaggiosamente impiegata, senza alcuna modifica strutturale, sia con terminali filettati che con analoghi terminali sagomati. Inoltre, l’innesto rapido risulta caratterizzato da un’estrema facilità e rapidità di assemblaggio, in particolare per quanto riguarda il montaggio della pinza di aggancio dell’innesto rapido. Un importante vantaggio ottenuto dalla presente invenzione consiste nell’elevata precisione di posizionamento della pinza di aggancio rispetto alla filettatura o sagomatura del terminale, che garantisce un elevato livello di sicurezza del collegamento innesto-terminale ottenuto. Ancora, la soluzione descritta consente di ottenere un collegamento de innesto al terminale sostanzialmente lungo l’intera interfaccia filettata o sagomata del terminale stesso, (ossia circonferenzialmente attorno all’intero terminale); in particolare, nel caso di terminali a filettatura esterna il collegamento à ̈ pressoché totale. Un ulteriore vantaggio della soluzione descritta consiste nell’elevata tenuta meccanica del collegamento innesto/terminale e nell’assenza di perdite e/o trafilamenti di fluido, come apparirà più chiaramente dalla descrizione dettagliata - nel seguito - del funzionamento dell’innesto rapido. Un ulteriore vantaggio risiede nelle dimensioni di ingombro della pinza di aggancio estremamente compatte, con conseguente riduzione complessiva dell’ingombro dell ’ innesto rapido .
Un ulteriore vantaggio ottenuto mediante la presente soluzione consiste nel preciso e stabile posizionamento circonferenziale degli elementi flessibili (ciascuno portante una porzione di filettatura o sagomatura); infatti tutti gli elementi flessibili sono inferiormente collegati, e di pezzo, con il collare di base. Ciò evita possibili scostamenti circonferenziali tra elementi flessibili adiacenti, garantendo che la filettatura o la sagomatura della pinza di aggancio sia complessivamente, in ogni condizione operativa, perfettamente contro-sagomata alla filettatura o sagomatura del terminale.
In un suo aspetto indipendente, la presente invenzione riguarda un metodo di realizzazione di un innesto rapido per un terminale filettato o sagomato, comprendente le fasi di:
- predisporre un corpo centrale estendentesi lungo un asse longitudinale tra una estremità superiore, destinata ad essere rimovibilmente collegabile a tenuta con il suddetto terminale, e un’estremità inferiore, opposta a detta estremità superiore, destinata ad essere collegata con un circuito di un fluido, detto corpo centrale essendo configurato per consentire, quando l’innesto à ̈ collegato a detto terminale, il passaggio di detto fluido tra detto corpo centrale e detto terminale;
- realizzare una pinza di aggancio;
- associare la pinza di aggancio a detto corpo centrale in modo tale che possa operare almeno tra una prima configurazione, nella quale non à ̈ agganciata a detto terminale e consente l’inserimento e il disinserimento del corpo centrale nel e dal terminale, e una seconda configurazione, nella quale à ̈ agganciata a detto terminale e collega ad esso detto corpo centrale;
- predisporre mezzi di attivazione mobilmente attivi su detto corpo centrale e su detta pinza di aggancio per consentire il passaggio di detta pinza di aggancio tra le suddette prima e seconda configurazione e, conseguentemente, l’innesto e il disinnesto del corpo centrale al e dal terminale.
In un aspetto secondo l’aspetto precedente, la fase di realizzare una pinza di aggancio comprende le fasi di:
- predisporre un corpo cilindrico tubolare in pezzo unico;
- realizzare un collare di base della pinza di aggancio in corrispondenza di un’estremità inferiore del corpo cilindrico;
- filettare o sagomare un’estremità superiore del corpo cilindrico;
- tagliare longitudinalmente il corpo cilindrico partendo dall’estremità superiore fino a raggiungere inferiormente il collare di base, in modo tale da realizzare una pluralità di elementi flessibili estendentisi assialmente da detto collare in posizioni circonferenzialmente affiancate e separati tra loro da fessure longitudinali.
In un aspetto secondo uno dei due aspetti precedenti, in detta fase di tagliare longitudinalmente, il taglio à ̈ realizzato mediante elettroerosione (o mediante altri metodi di lavorazione più consoni e/o vantaggiosi).
In un aspetto secondo uno dei tre aspetti precedenti, in detta fase di realizzare una pinza di aggancio, detto corpo cilindrico tubolare à ̈ realizzato in un materiale tale, e ha uno spessore tale, da consentire a detti elementi flessibili di flettere radialmente rispetto ad un asse centrale della pinza di aggancio mediante inclinazione di una rispettiva estremità superiore rispetto ad una rispettiva estremità inferiore, solidale al collare, in modo tale da risultare orientati trasversalmente rispetto all’asse centrale. Con particolare riferimento al metodo di realizzazione di un innesto rapido, la Richiedente ha verificato che le fasi descritte nei suddetti aspetti di metodo consentono di realizzare un innesto rapido del tipo sopra descritto, e in particolare consentono di realizzare una pinza di aggancio dotata delle caratteristiche tecniche peculiari sopra illustrate.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione, tra cui anche una forma di esecuzione preferita, esemplari ma non esclusive, di un innesto rapido per terminale filettati o sagomati in accordo con la presente invenzione. Tale descrizione verrà esposta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, fomiti a solo scopo indicativo e, pertanto, non limitativo, nei quali:
- le figure la-ld illustrano un primo esempio di pinza di aggancio, facente parte di una possibile forma realizzativa di un innesto rapido in accordo con la presente invenzione, per il collegamento ad un terminale filettato esternamente;
- le figure 2a-2b illustrano un secondo esempio di pinza di aggancio, facente parte di una ulteriore possibile forma realizzativa di un innesto rapido in accordo con la presente invenzione, per il collegamento ad un terminale filettato internamente; - la figura 3 mostra tre possibili varianti realizzative della pinza di aggancio di figura 2A-2E;
- le figure 4a-4d illustrano un terzo esempio di pinza di aggancio, facente parte di una ulteriore possibile forma realizzativa di un innesto rapido in accordo con la presente invenzione, per il collegamento ad un terminale sagomato esternamente; - le figure 5a-5d illustrano un quarto esempio di pinza di aggancio, facente parte di una ulteriore possibile forma realizzativa di un innesto rapido in accordo con la presente invenzione, per il collegamento ad un terminale sagomato internamente; - la figura 6 mostra tre possibili varianti realizzative della pinza di aggancio di figura 5A-5E;
- le figure 7-7a, 8-8a, 9-9a, 10 e 11 illustrano un innesto rapido in accordo con la presente invenzione per il collegamento ad un terminale filettato o sagomato internamente, e il relativo funzionamento;
- le figure 12-12a, 13 - 13 a, 14-14a, 15 e 16 illustrano un ulteriore innesto rapido in accordo con la presente invenzione per il collegamento ad un terminale filettato o sagomato esternamente, e il relativo funzionamento;
- le figure 17-17a, 18-18a, 19-19a e 20 illustrano un’ulteriore forma realizzativa di un innesto rapido in accordo con la presente invenzione per il collegamento ad un terminale filettato o sagomato esternamente, e il relativo funzionamento.
Con riferimento alle figure allegate, un innesto rapido secondo la presente invenzione à ̈ globalmente indicato con il numero di riferimento 1. In generale, lo stesso numero di riferimento à ̈ utilizzato per elementi uguali o simili, eventualmente nelle loro varianti realizzative.
L’innesto rapido 1 della presente invenzione à ̈ un attacco rapido ideato per realizzare in modo rapido le operazioni di connessione e sconnessione direttamente su terminali T filettati oppure sagomati, evitando onerose operazioni di serraggio manuale con chiavi od altri attrezzi e assicurando sia la tenuta meccanica che la tenuta ermetica. Il terminale T à ̈ un raccordo, una porzione di tubo o un manicotto. Nelle figure allegate si fa riferimento esemplarmente ad un raccordo tubolare (presentante una filettatura interna, o femmina) e ad un nipplo (presentante una filettatura esterna, o maschio). L’innesto rapido descritto à ̈ pensato per collegarsi, ad un’estremità superiore, al terminale T e per essere connesso, ad un’estremità inferiore, ad un circuito di un fluido che si intende connettere al terminale, affinché tale fluido venga immesso nel terminale dal circuito e/o fuoriesca dal terminale verso il circuito.
Il terminale T può appartenere ad una grande varietà di dispositivi o macchinari; ad esempio, può essere un terminale di ingresso e/o di uscita facente parte di una caldaia, un termosifone, un serbatoio, un motore, una pompa, un cilindro idraulico o pneumatico, una valvola, etc. A seconda del tipo di macchinario, il terminale à ̈ destinato ad essere connesso ad un circuito di acqua, aria, olio, gas, combustibile, etc. L’innesto rapido 1 consente di eseguire il collegamento circuito-terminale in modo rapido e agevole e si presta vantaggiosamente ad esempio nel caso si intenda eseguire il collaudo funzionale di macchinari che richiedono la connessione a circuiti pneumatici/oleodinamici/idraulici. Tale collaudo può avvenire ad esempio al termine del ciclo produttivo del macchinario o durante la messa in opera; può anche essere automatizzato lunga una linea di produzione, all’intemo della quale uno o più terminali del macchinario vengono testati mediante la connessione ad un circuito di fluido. In particolare, l’innesto rapido oggetto della presente invenzione, per via delle scelte costruttive adottate, si presta ad impieghi molto ampi in cui pressione e portata del fluido possono variare da valori molto modesti a valori molto elevati.
L’innesto rapido 1 comprende un corpo centrale 2, avente un asse longitudinale 2a, che si estende tra una estremità superiore 3, rimovibilmente collegabile a tenuta con il suddetto terminale T, e un’estremità inferiore 4, opposta all’estremità superiore, collegabile con un circuito di un fluido; il corpo centrale consente, quando l’innesto à ̈ collegato al terminale, il passaggio del fluido tra il corpo centrale stesso e il terminale. Il circuito non à ̈ mostrato nelle figure in quanto di tipo noto; l’estremità inferiore 4 del corpo centrale à ̈ dotata di opportuni mezzi, quali una filettatura, per la connessione dell’innesto al circuito. L’innesto rapido 1 comprende una pinza di aggancio 5 operativamente associata al corpo centrale e operabile almeno tra una prima configurazione, nella quale non à ̈ agganciata al terminale e consente l’inserimento e il disinserimento del corpo centrale nel e dal terminale, e una seconda configurazione, nella quale à ̈ agganciata al terminale e collega ad esso il corpo centrale. L’innesto 1 comprende inoltre mezzi di attivazione 30 mobilmente attivi sul corpo centrale 2 e sulla pinza di aggancio 5 per consentire il passaggio di quest’ultima tra le suddette prima e seconda configurazione e, conseguentemente, l’innesto e il disinnesto del corpo centrale al e dal terminale.
Con riferimento alle figure la-ld, 2a-2d, 3, 4a-4d, 5a-5d e 6, la pinza di aggancio 5 -che ad innesto montato circonda esternamente il corpo centrale 2 - à ̈ realizzata in pezzo unico e comprende un collare di base 6 e una pluralità di elementi flessibili 7 che si estendono assialmente da un lato superiore del collare in posizioni circonferenzialmente affiancate e sono separati tra loro da fessure longitudinali 9. Ciascun elemento flessibile 7 à ̈ dotato di una estremità inferiore 7a, solidale al collare, e una estremità superiore 7b opposta all’estremità inferiore e provvista di una porzione operativa 8, filettata o sagomata, in grado di cooperare con una porzione della filettatura o della sagomatura del terminale T; le estremità superiori 7b degli elementi flessibili realizzano complessivamente una filettatura o sagomatura della pinza di aggancio 5.
L’innesto rapido 1 à ̈ dotato di un asse principale P lungo il quale avviene l’inserimento e il disinserimento dell’innesto stesso nel e dal terminale, il quale a sua volta ha un rispettivo asse coincidente, ad innesto inserito, con l’asse principale P. La pinza di aggancio, come osservabile nelle figure, ha una forma complessiva sostanzialmente cilindrica ed à ̈ dotata di un proprio asse centrale C coincidente, ad innesto montato, con l’asse principale P dell’innesto stesso.
Gli elementi flessibili 7 sono strutturati in modo tale da poter flettere radialmente rispetto all’asse centrale C della pinza di aggancio mediante un’inclinazione della rispettiva estremità superiore 7b rispetto alla rispettiva estremità inferiore 7a, che à ̈ solidale al collare 6: in tal modo risultano orientati trasversalmente rispetto all’asse centrale C. Più in dettaglio, gli elementi flessibili 7 sono orientati trasversalmente all’asse centrale C della pinza 5 quando essa si trova nella suddetta prima configurazione, mentre sono orientati sostanzialmente parallelamente all’asse centrale C quando la pinza 5 si trova nella suddetta seconda configurazione. Gli elementi flessibili 7 sono strutturati in modo tale che l’azione dei mezzi di attivazione 30 ne determini la flessione e il conseguente passaggio della pinza di aggancio 5 tra la prima e la seconda configurazione.
Con particolare riferimento alle figure la, 2a, 4a e 5a, la seconda configurazione della pinza di aggancio 5 corrisponde ad una condizione di riposo degli elementi flessibili 7, i quali sono strutturati per disporsi normalmente parallelamente all’asse centrale C della pinza, mentre la prima configurazione della pinza corrisponde ad una condizione sollecitata (ossia inclinata) degli elementi flessibili, i quali sono dotati di un’elasticità che genera, quando disposti trasversalmente all’asse centrale, una forza elastica che tende a provocarne il ritorno alla condizione di riposo. In altre parole gli elementi flessibili sono vincolati inferiormente al collare 6 e liberi superiormente: si comportano quindi come sottili lamelle normalmente verticali (a formare una pinza tridimensionalmente cilindrica) ma nel contempo flessibili; quando sono piegate, le lamelle si comportano come una “molla†, ovvero - in assenza di mezzi che le mantengano piegate - tornano autonomamente in posizione sostanzialmente verticale. Ciascun elemento flessibile 7 della pinza di aggancio 5 ha una rispettiva larghezza calcolata come distanza tra due rispettivi lati longitudinali dell’elemento flessibile aperti sulle due fessure longitudinali 9 adiacenti all’elemento stesso; come mostrato nelle figure, tale distanza à ̈ preferibilmente la medesima per ciascun elemento della pinza. Analogamente, ciascun elemento flessibile occupa quindi un settore angolare del collare, dal quale si dirama, pari ad un primo angolo A al centro della pinza individuato dall’elemento flessibile su un piano ortogonale all’asse centrale della pinza di aggancio rispetto all’asse centrale stesso. Il primo angolo à ̈ preferibilmente il medesimo per ciascun elemento flessibile, in modo tale che tutti gli elementi flessibili risultino angolarmente equamente distribuiti lungo la circonferenza individuata dal collare di base. Il primo angolo à ̈ esemplarmente pari a circa 30°. L’estensione longitudinale degli elementi flessibili 7, dalla rispettiva estremità inferiore 7a alla rispettiva estremità superiore 7b, o analogamente l’estensione delle fessure longitudinali, à ̈ sufficiente a consentire all’estremità superiore di flettere di un secondo angolo B, rispetto all’asse centrale C della pinza; tale angolo à ̈ il minimo angolo che permette alla pinza di aggancio 5, nella prima configurazione, di inserirsi nel, o essere estratta dal, terminale T senza interferire con la filettatura o la sagomatura del terminale stesso. Tale secondo angolo B à ̈ preferibilmente minore di 10°, più preferibilmente minore di 6°, ancor più preferibilmente minore di 2°, in modo da assicurare un costante ritorno elastico nella condizione di riposo, ossia nella seconda configurazione della pinza di aggancio.
Gli elementi flessibili 7 hanno uno spessore, lungo lo sviluppo longitudinale (ad eccezione della porzione operativa 8, più larga come illustrato di seguito), tale da garantire la necessaria resistenza strutturale della pinza e, nel contempo, consentire all’elemento flessibile di flettere elasticamente, tra le condizioni di risposo e sollecitata, almeno del suddetto secondo angolo B.
Gli elementi flessibili, lungo il rispettivo sviluppo longitudinale, possono avere uno spessore variabile. Ad esempio, possono avere uno spessore minore per una prima porzione in corrispondenza della rispettiva estremità inferiore 7a (solidale al collare di base), tale da facilitarne la flessione rispetto all’asse centrale C della pinza, e uno spessore maggiore (ad esempio doppio rispetto a detto spessore minore) per una seconda porzione di sviluppo longitudinale, estendentesi ad esempio per la rimanente parte di estensione longitudinale dell’elemento flessibile (dal termine superiore della prima porzione - a spessore ridotto - fino alla rispettiva estremità superiore 7b), in modo tale da garantire una corretta resistenza meccanica dell’elemento flessibile ed evitare che esso si snervi a seguito di una flessione o di più flessioni successive. Le figure la-ld illustrano un esempio di pinza di aggancio per il collegamento ad un terminale filettato esternamente. Si possono osservare il collare 6, gli elementi flessibili 7 e il terminale T dotato di una filettatura esterna FI. In particolare, la figura 1 a mostra la pinza 5 nella prima configurazione (con gli elementi flessibili piegati verso l’esterno), le figure lb e le mostrano la pinza nella seconda configurazione (con gli elementi flessibili in condizione di riposo), e la figura ld mostra la pinza collegata al terminale, ossia con le porzioni operative degli elementi flessibili calzate sulla filettatura esterna FI.
Le figure 2a-2b illustrano un esempio di pinza di aggancio per il collegamento ad un terminale filettato internamente. Si possono osservare il collare 6, gli elementi flessibili 7 e il terminale T dotato di una filettatura interna F2. In particolare, la figura la mostra la pinza 5 nella prima configurazione (con gli elementi flessibili piegati verso l’interno), le figure lb e le mostrano la pinza nella seconda configurazione (con gli elementi flessibili in condizione di riposo), e la figura ld mostra la pinza collegata al terminale, ossia con le porzioni operative degli elementi flessibili calzate sulla filettatura interna F2.
La figura 3 rappresenta tre differenti esempi realizzativi di una pinza di aggancio 5 per un terminale filettato internamente: sul lato destro di ciascuna pinza l’elemento flessibile à ̈ mostrato in condizione di riposo, mentre sul lato sinistro à ̈ mostrato in condizione sollecitata (inclinazione verso interno). La figura mostra come variano le condizioni di flessione della pinza di aggancio al variare della lunghezza delle fessure longitudinali 9 tra gli elementi flessibili 7. Si nota chiaramente che ad ogni diversa lunghezza delle fessure (e degli elementi flessibili stessi) corrisponde un differente secondo angolo B definito dalla flessione alla quale sono sottoposti i singoli elementi flessibili. La Richiedente ha verificato che all’aumentare della lunghezza delle fessure longitudinali (e degli elementi flessibili da esse separati) diminuisce più che proporzionalmente il valore del secondo angolo B, e quindi l’entità della flessione eseguita dagli elementi flessibili tra l’aggancio e lo sgancio dell’innesto rapido; un angolo minore garantisce maggiormente nel tempo le seguenti caratteristiche meccaniche: minore sforzo nelle fasi di inserimento/disinserimento, maggiore durata nel tempo della pinza (senza guasti o degrado di prestazioni), maggiore elasticità dei singoli elementi flessibili, migliore auto-adattabilità della pinza di aggancio rispetto al terminale da connettere.
Analoghe considerazioni possono essere fatte per un terminale a filettatura esterna. Le figure 4a-4d illustrano un esempio di pinza di aggancio per il collegamento ad un terminale sagomato esternamente; tali figure sono del tutto analoghe alle figure lald, eccezion fatta per la tipologia di terminale, che à ̈ sagomato anziché filettato. Un terminale T di tipo sagomato comprende, in corrisponde della sua apertura che riceve l’innesto, una sagomatura esterna SI che fornisce almeno un riscontro di presa per la pinza di aggancio. In questo caso la sagomatura consiste in una protrusione anulare del raccordo, che realizza un sottosquadro oltre il quale si attestano le porzioni operative degli elementi flessibili per effettuare la presa deH’innesto sul terminale. Si osservi che le porzioni operative non cooperano allo stesso livello della sagomatura (come avveniva invece nel caso di terminale filettato) ma oltre la sagomatura; ciò consente di impiegare la medesima pinza per terminali sia filettati esternamente che sagomati esternamente.
Le figure 5a-5d illustrano un esempio di pinza di aggancio per il collegamento ad un terminale sagomato internamente; tali figure sono del tutto analoghe alle figure 2a-2d, eccezion fatta per la tipologia di terminale, che à ̈ sagomato anziché filettato. In questo caso la sagomatura interna S2 consiste in una protrusione anulare del terminale, che realizza un sottosquadro oltre il quale si attestano le porzioni operative degli elementi flessibili per effettuare la presa dell’innesto sul terminale. Anche qui, si osservi che le porzioni operative non cooperano allo stesso livello della sagomatura ma oltre di essa; ciò consente di impiegare la medesima pinza per terminali sia filettati internamente che sagomati internamente.
La figura 6 rappresenta tre differenti esempi realizzativi di una pinza di aggancio 5 per un terminale sagomato internamente; tale figura à ̈ analoga alla figura 3 e mostra la variazione delle condizioni di flessione della pinza di aggancio al variare della lunghezza delle fessure longitudinali 9 tra gli elementi flessibili 7; per tale tipologia di pinza valgono le medesime considerazioni fatte con riferimento alle pinze per terminale filettato.
La porzione operativa 8 di ciascun elemento flessibile sporge, esternamente o internamente (a seconda del tipo di terminale da collegare) rispetto al rispettivo elemento flessibile (ossia rispetto allo spessore - minimo - dell’elemento flessibile lungo il suo sviluppo longitudinale tra le estremità inferiore e superiore), di una distanza operativa almeno sostanzialmente pari alla differenza di diametro tra una superficie di fondo Il e una superficie di cresta 12 del terminale da connettere. Nel caso di terminale filettato, le superfici di fondo 11 e di cresta 12 corrispondono all’inviluppo dei diametri rispettivamente delle valli e delle creste del filetto; nel caso di terminale sagomato, le superfici di fondo 11 e di cresta 12 corrispondono rispettivamente alla superficie del terminale corrispondente al suo diametro nominale e alla protrusione (esterna o interna) che realizza la sagomatura del terminale.
Naturalmente le porzioni operative 8 degli elementi flessibili 7 realizzano una filettatura o una sagomatura dimensionalmente del medesimo tipo di quella presente sul terminale da connettere, in modo tale che - quando gli elementi flessibili si portano in condizione di riposo - le porzioni operative ingaggiano perfettamente la filettatura o la sagomatura del terminale.
Si osservi che le figure 4a-4d, 5a-5d e 6 evidenziano come, anche modificando sensibilmente la tipologia dei terminali da connettere (passando da terminali filettati a terminali sagomati), sia possibile ottenere gli stessi risultati con pinze di aggancio praticamente identiche a quelle descritte nelle figure la-ld, 2a-2d e 3. Le sole particolarità da tenere in considerazione sono le seguenti: non à ̈ necessario che le porzioni operative degli elementi flessibili siano filettate; la distanza operativa deve essere opportunamente calcolata per permettere di accogliere correttamente la sagoma del terminale da connettere.
Nel caso di innesto rapido per terminali a filettatura o sagomatura esterna (si osservino in particolare le figure lb, ld, 4b, 4d), le fessure longitudinali 9 tra gli elementi flessibili 7 della pinza di aggancio hanno una larghezza minima, preferibilmente compresa tra 0.05mm e 0.5mm, tale per cui gli elementi flessibili, quando la pinza di aggancio à ̈ in detta seconda configurazione, sono sostanzialmente lateralmente a contatto tra loro. In questo caso, infatti, la flessione degli elementi flessibili avviene in una direzione di apertura radiale della pinza di aggancio (ossia verso l’esterno); tale apertura à ̈ consentita dalle fessure sebbene esse abbiano una larghezza ridotta. L’esigua larghezza delle fessure consente di realizzare un collegamento della pinza di aggancio al terminale avente una tenuta di fluido ottimale, pressoché totale; ciò à ̈ particolarmente rilevante nei casi in cui l’innesto rapido à ̈ sottoposto a pressioni di esercizio del fluido molto elevate e/o nel caso di connessione con terminali realizzati in materiali particolarmente teneri (ad esempio leghe leggere o plastiche).
Alternativamente, nel caso di innesto rapido per terminali a filettatura o sagomatura interna (si osservino in particolare le figure 2b, 2d, 5b, 5d), le fessure longitudinali tra gli elementi flessibili della pinza di aggancio hanno una larghezza minima, preferibilmente compresa tra 0.5mm e 5mm, tale per cui gli elementi flessibili, quando la pinza di aggancio à ̈ in detta seconda configurazione, sono lateralmente distanziati tra loro. In questo caso, infatti, la flessione degli elementi flessibili avviene in una direzione di chiusura radiale della pinza di aggancio (ossia verso l’interno); tale chiusura à ̈ consentita dalla distanza laterale tra gli elementi flessibili definita dalle fessure, che evita l’urto tra elementi flessibili contigui per interferenza dimensionale. In sostanza, il valore di larghezza minima delle fessure dev’essere quanto più possibile ridotto ma funzionale a permettere la flessione verso l’interno, senza collisioni, dei singoli elementi flessibili.
In una possibile forma realizzativa, relativa a terminali filettati o sagomati esternamente, gli elementi flessibili della pinza di aggancio comprendono ciascuno una porzione di bloccaggio sporgente esternamente dall’elemento flessibile stesso dal lato opposto rispetto a detta porzione operativa. In tal modo gli elementi flessibili realizzano complessivamente una protrusione anulare all’esterno della pinza, che à ̈ in grado di cooperare con una fascetta di bloccaggio che avvolge esternamente la pinza e, premendo sulle porzioni di bloccaggio degli elementi flessibili, evita - in condizione di inserimento dell’innesto sul terminale - l’apertura degli elementi flessibili stessi. Tale fascetta di bloccaggio costituisce un ulteriore garanzia di tenuta dell’ innesto sul terminale.
La pinza di aggancio descritta à ̈ realizzata (ad esempio mediante il suddetto metodo) preferibilmente a partire da un tubolare grezzo, o da pezzo pieno, mediante lavorazioni meccaniche su macchina utensile. La pinza di aggancio à ̈ preferibilmente realizzata in materiale metallico, ad esempio in acciaio, quale acciaio per molle. Si descrive di seguito il funzionamento complessivo dell’ innesto rapido 1, in alcune forme realizzative secondo la presente invenzione.
Anzitutto, l’innesto della presente invenzione à ̈ azionabile manualmente; tuttavia à ̈ possibile azionarlo mediante opportuni dispositivi di innesto/disinnesto progettati per posizionare l’innesto rapido rispetto al terminale e per agire sui mezzi di attivazione; in tal modo le operazioni di connessione o sconnessione possono avvenire in modo automatizzato (ad esempio lungo una linea di produzione/collaudo), mediante azionamenti servoassistiti (ad esempio elettrici, pneumatici, etc.).
In generale, i mezzi di attivazione 30 comprendono un otturatore 31 scorrevolmente associato al corpo centrale 2 e mobile almeno tra una prima posizione, nella quale agisce sulle estremità superiori 7b degli elementi flessibili 7 della pinza di aggancio 5 mantenendola nella prima configurazione (ossia preme sugli elementi flessibili per mantenerli in condizione sollecitata) e permettendo l’inserimento e l’estrazione del corpo centrale nel e dal terminale da connettere, e una seconda posizione, nella quale non agisce sugli elementi flessibili della pinza di aggancio consentendone il passaggio nella seconda configurazione (ossia consente agli elementi flessibili di ritornare elasticamente in condizione di riposo) e determinando l’aggancio delle porzioni operative degli elementi flessibili alla filettatura o sagomatura del terminale. II passaggio dell’otturatore 31 dalla prima alla seconda posizione avviene per effetto della spinta esercitata da un bordo del terminale T sull’ otturatore stesso durante l’inserimento dell’innesto rapido 1 nel terminale e corrisponde ad un abbassamento, lungo una direzione parallela all’asse longitudinale 2a del corpo centrale, dell’otturatore rispetto al corpo centrale. A seconda del tipo di innesto (progettato per una determinata tipologia di terminale), il corpo centrale 2 o l’otturatore 31, quando l’otturatore si porta nella seconda posizione, forniscono un appoggio alla pinza di aggancio 5 che le impedisce di riportarsi nella sua prima configurazione.
Le figure 7-7a, 8-8a, 9-9a, 10 e 11 illustrano il funzionamento di un innesto rapido per terminali filettati o sagomati internamente.
Le figure 7 e 7a mostrano l’innesto rapido 1 in normali condizioni di riposo (ossia allontanato dal terminale); in questo caso l’otturatore 31 à ̈ posizionato esternamente rispetto al corpo centrale. Si osserva che la ghiera 32 costringe gli elementi flessibili della pinza 5 in posizione chiusa, ossia sottoposti a flessione verso l’interno della pinza. Tale condizione permette l’inserimento senza alcuno sforzo dell’innesto rapido aH’intemo del terminale filettato da connettere. Le figure 8 e 8a mostrano l’innesto rapido all’inizio dell’operazione di inserimento, ossia con il terminale posto a contatto con l’otturatore 31. Forzando la penetrazione dell’innesto nel terminale si ottiene lo scorrimento verso il basso dell’otturatore 31, il quale a sua volta trascina con sé - verso il basso - la ghiera 32. Come osservabile nelle figure 9 e 9a, dal momento in cui l’otturatore 31 si abbassa al punto tale che la ghiera 32 scorre al di sotto della porzione operativa (filettata) degli elementi flessibili 7, avvengono due effetti pressoché simultanei tra loro: gli elementi flessibili 7 divengono liberi, per effetto della propria elasticità, di portarsi in posizione di riposo e quindi di presa sulla filettatura del terminale, e il corpo centrale 2, per effetto di una prima molla 33, scorre verso il basso fornendo quindi un appoggio sicuro ed irreversibile agli elementi flessibili non appena questi incontrano la reciproca porzione di filettatura del terminale.
L’anello di tenuta 34, destinato ad effettuare la tenuta ermetica tra innesto rapido e il terminale, à ̈ mantenuto sotto pressione (tra il terminale e l’otturatore) e quindi in condizioni di tenuta grazie ai seguenti fattori: la forza elastica iniziale esercitata da una seconda molla 35 (interposta tra l’otturatore 31 e un corpo intermedio 36) e una pressurizzazione che avviene all 'interno dell’ innesto e che si propaga attraverso fori di passaggio 48 che pongono direttamente in collegamento i mezzi di attivazione con la pressione del fluido che attraversa l’innesto.
Si nota inoltre che l’otturatore 31, non essendo rigidamente collegato alla ghiera 32, rende possibile uno scorrimento verso il basso della ghiera rispetto all’otturatore, funzionale a permettere il completo trasferimento di pressione dalla ghiera 32 verso il terminale da connettere senza che gli elementi flessibili siano sottoposti a dannosi carichi a trazione. In sostanza, gli elementi flessibili 7 impegnano la filettatura del terminale e vengono contrastati “di testa†da un rilievo 3 a ricavato nella sommità del corpo centrale 4.
In tale condizione l’intera pinza di aggancio 5, posta sotto sollecitazione meccanica in condizioni di esercizio, à ̈ sollecitata unicamente a compressione, garantendo quindi i migliori risultati di tenuta meccanica anche quando l’innesto rapido trasmette un fluido ad alta pressione.
La tenuta complessiva dell’innesto rapido 1, che permette la propagazione al suo interno della corretta pressione di esercizio del fluido, à ̈ garantita dagli anelli di tenuta 37 e 38, rispettivamente tra l’otturatore e il corpo intermedio e tra il corpo intermedio e il corpo centrale. Per favorire una migliore comodità di impugnatura e manovrabilità dell’innesto, nonché la copertura della seconda molla 35, i mezzi di attivazione comprendono una ghiera esterna 40 disposta esternamente all’innesto e solidale con il corpo intermedio 36. Quando l’innesto à ̈ connesso al terminale, il flusso del fluido del circuito può propagarsi attraverso il corpo centrale 2, il quale non ha alcun intralcio interno e può pertanto essere di elevato diametro. Proprio le ampie dimensioni del diametro del corpo centrale, maggiori rispetto ai diametri interni degli innesti rapidi noti, rendono idoneo l’innesto della presente invenzione non solo per l’esecuzione di operazioni di pressurizzazione ma anche per l’erogazione continua di fluidi da circuiti aventi portata elevata.
La figura 10 mostra l’innesto rapido in condizioni di riposo (ossia come da figura 7); si può notare che il perno 41, solidale al corpo centrale 2, si trova in configurazione di sbloccaggio rispetto all’asola 42 ricavata nel corpo intermedio 36.
La figura 11 mostra l’innesto in condizioni di connessione (ossia come da figura 9); si nota che il perno 41 compie uno spostamento assiale verso il basso lungo l’asola 42 e quindi una rotazione assiale del corpo centrale (tipicamente di pochi gradi, ad esempio circa 20°) sposta il perno 41 in configurazione di bloccaggio.
Il perno 41, in tale configurazione, funge da bloccaggio di sicurezza dell’innesto, il quale non ha più la possibilità di sganciarsi accidentalmente. Tale accorgimento conferisce all’innesto notevoli garanzie sulla tenuta anche quando sottoposto a pressioni pulsanti ad alta frequenza.
La fase di scollegamento dell’innesto rapido dal terminale filettato o sagomato internamente può avvenire soltanto quando la pressione all’intemo dello stesso viene scaricata; diversamente, pur provando ad azionare l’innesto rapido, non à ̈ possibile effettuarne lo scollegamento. La fase di scollegamento avviene - in modo semplice -ruotando nuovamente (in senso contrario rispetto alla fase di bloccaggio) il corpo centrale 2, liberando il perno 41 in modo tale che possa scorrere assialmente nell’asola 42 e quindi forzando la massima penetrazione del corpo centrale 2 - in profondità - nel terminale e trattenendo contemporaneamente l’otturatore 3 in modo tale che gli elementi flessibili 7 si trovino in corrispondenza della porzione mediana, a diametro ridotto, del corpo centrale 2, la quale permette alle porzioni operative di essere estratte dal filetto in cui sono state precedentemente impegnate.
Le figure 12-12a, 13-13a, 14-14a, 15 e 16 illustrano il funzionamento di un ulteriore forma realizzativa di un innesto rapido secondo la presente invenzione, per terminali filettati o sagomati esternamente. Le figure 12 e 12a mostrano innesto rapido in normali condizioni di riposo (ossia allontanato dal terminale). In questo caso l’otturatore 31 à ̈ posizionato internamente rispetto al corpo centrale, per entrare in contatto con il terminale. I mezzi di attivazione comprendono inoltre un corpo esterno 45 e una ghiera ausiliaria 46, interposta tra il corpo esterno 45 e il corpo centrale 2. Si osserva che la ghiera 32 costringe gli elementi flessibili della pinza di aggancio 5 in posizione aperta, ossia sottoposti a flessione verso l’estemo della pinza. In questa posizione, la ghiera ausiliaria 46 viene mantenuta in posizione bassa. Tale condizione permette l inserimento senza alcuno sforzo dell’innesto sul terminale filettato esternamente. Le figure 13 e 13a mostrano l’innesto rapido all’inizio dell’operazione di inserimento, ossia con il terminale posto a contatto con l’otturatore 31. Forzando la penetrazione dell’innesto attorno al terminale da connettere si ottiene lo scorrimento assiale verso il basso dell’otturatore 31, il quale a sua volta trascina con sé - verso il basso - la ghiera 32. Come osservabile nelle figure 13 e 13a, dal momento in cui l’otturatore 31 si abbassa al punto tale che la ghiera 32 scorre al di sotto della porzione operativa (filettata) degli elementi flessibili 7, avvengono due effetti pressoché simultanei tra loro: gli elementi flessibili divengono liberi, per effetto della propria elasticità, di portarsi in posizione di riposo e quindi di presa sulla filettatura delle terminale, e la ghiera ausiliaria, per effetto di una prima molla 33, scorre verso l’alto fornendo quindi un appoggio sicuro ed irreversibile agli elementi flessibili non appena questi incontrano la reciproca porzione di filettatura del terminale.
L’anello di tenuta 34, destinato ad effettuare la tenuta ermetica tra l’innesto rapido e il terminale, à ̈ mantenuto sotto pressione (tra il terminale e l’otturatore) e quindi in condizioni di tenuta grazie ai seguenti fattori: la forza elastica esercitata da una seconda molla 35 (interposta tra l’otturatore 31 e il corpo centrale 2) e una pressurizzazione che avviene all’intemo dell’innesto e che si propaga inferiormente all’otturatore 31 direttamente in collegamento (poiché interno al corpo centrale) con la pressione del fluido che attraversa l’innesto.
Si nota, anche in questo caso, che la ghiera 32, non essendo rigidamente collegata all’otturatore 31, può scorrere verso il basso rispetto all’otturatore stesso, tale scorrimento essendo funzionale a permettere il completo trasferimento di pressione dall’otturatore 31 verso il terminale da connettere senza che gli elementi flessibili siano sottoposte a dannosi carichi a trazione. In sostanza, gli elementi flessibili 7 impegnano la filettatura del terminale e vengono contrastati “di testa†da un rilievo 45a presente sulla sommità del corpo esterno 45, mentre l’opposizione meccanica all’apertura degli elementi flessibili 7 viene fornito dallo scorrimento in posizione alta della ghiera ausiliaria. In tale condizione l’intera pinza di aggancio 5, posta sotto sollecitazione meccanica in condizioni di esercizio, à ̈ sollecitata unicamente a compressione, garantendo quindi i migliori risultati di tenuta meccanica anche quando l’innesto rapido à ̈ sottoposto ad un fluido ad alta pressione.
La tenuta complessiva dell’innesto rapido 1, che permette la propagazione al suo interno della corretta pressione di esercizio del fluido, à ̈ garantita dall’anello di tenuta 37 tra l’otturatore e il corpo centrale. Per favorire una maggiore comodità di impugnatura e manovrabilità dell’innesto, i mezzi di attivazione comprendono una ghiera esterna 40 solidale con la ghiera ausiliaria 46 attraverso il fissaggio di almeno uno o due perni 41.
La figura 15 mostra l’innesto in condizioni di riposo (ossia come da figura 12), si può notare che il perno 41, solidale al corpo centrale 2, si trova in configurazione di sbloccaggio rispetto all’asola 42 ricavata nel corpo esterno 45. La figura 16 mostra l’innesto in condizioni di connessione (ossia come da figura 14);
si nota che il perno 41 compie uno spostamento assiale verso l’alto lungo l’asola 42 e quindi una rotazione assiale di una ghiera esterna 40 solidale alla ghiera ausiliaria (tipicamente di pochi gradi, ad esempio circa 15°) sposta il perno 41 in configurazione di bloccaggio. Anche in questo caso il perno 41 funge da bloccaggio di sicurezza dell’innesto, il quale non ha più la possibilità di sganciarsi accidentalmente.
La fase di scollegamento dell’innesto rapido dal terminale filettato o sagomato esternamente può avvenire solo quando la pressione all’intemo dello stesso viene scaricata; diversamente, pur provando ad azionare l’innesto rapido, non à ̈ possibile effettuarne lo scollegamento. La fase di scollegamento avviene molto semplicemente, ruotando nuovamente (in senso inverso alla precedente fase di bloccaggio) la ghiera esterna 40, liberando il perno 41 in modo tale che possa scorrere assialmente nell’asola 42 e quindi forzando verso il basso la ghiera ausiliaria 4, in modo tale che gli elementi flessibili 7 si trovino liberi dal contrasto circonferenziale; a tal punto l’otturatore 31, sospinto dalla seconda molla 35, agisce da estrattore del terminale.
Le figure 17-17a, 18-18a, 19-19a e 20 illustrano il funzionamento di un ulteriore forma realizzativa - alternativa alla precedente - di un innesto rapido secondo la presente invenzione, per terminali filettati o sagomati esternamente. Le figure 17 e 17a mostrano l’innesto rapido in normali condizioni di riposo (ossia allontanato dal terminale). Anche in questo caso l’otturatore 31 à ̈ posizionato internamente rispetto al corpo centrale, per entrare in contatto con il terminale. Si nota che la ghiera 32 costringe gli elementi flessibili della pinza 5 in posizione aperta, ossia sottoposti a flessione verso l’esterno della pinza. In questa posizione, la ghiera ausiliaria 46 viene mantenuta in posizione sollevata rispetto alle estremità superiori degli elementi flessibili. Tale condizione permette l’inserimento senza alcuno sforzo dell’innesto al terminale filettato esternamente da connettere. Le figure 18 e 18a mostrano l’innesto rapido all’inizio dell’operazione di inserimento, ossia con il terminale T posto a contatto con l’otturatore 31. Forzando la penetrazione dell’innesto verso il terminale da connettere, agendo dal corpo centrale 2, si ottiene lo scorrimento verso il basso dell’ otturatore 31 il quale a sua volta trascina con sé - verso il basso - la ghiera 32. Come osservabile nelle figure 19 e 19a, dal momento in cui l’otturatore 31 si abbassa al punto tale che la ghiera 32 scorre al di sotto della porzione operativa (filettata) degli elementi flessibili 7, avvengono due effetti pressoché simultanei tra loro: gli elementi flessibili divengono liberi, per effetto della propria elasticità, di portarsi in posizione di riposo e quindi di presa sulla filettatura delle terminale, e la ghiera ausiliaria, per effetto di una prima molla 33, scorre verso il basso fornendo quindi un appoggio sicuro ed irreversibile agli elementi flessibili non appena questi incontrano la reciproca porzione di filettatura del terminale.
L’anello di tenuta 34, destinato ad effettuare la tenuta ermetica tra l’innesto rapido e il terminale, à ̈ mantenuto sotto pressione (tra il terminale e l’otturatore) e quindi in condizioni di tenuta grazie ai due seguenti fattori:
la forza elastica esercitata da una seconda molla 35 (interposta tra l’otturatore 31 e il corpo centrale 2) e una pressurizzazione che avviene all’interno dell’innesto e che si propaga inferiormente all’otturatore 31 direttamente in collegamento (poiché interno al corpo centrale) con la pressione del fluido che attraversa l’innesto.
Si nota, anche in questo caso, che la ghiera 32, non essendo rigidamente collegata all’otturatore 31, può scorrere verso il basso rispetto all’otturatore stesso, tale scorrimento essendo funzionale a permettere il completo trasferimento di pressione dall’otturatore 31 verso il terminale da connettere senza che gli elementi flessibili siano sottoposte a dannosi carichi a trazione. In sostanza, gli elementi flessibili 7 impegnano la filettatura del terminale e vengono impegnate sia “di testa†da un rilievo 46a ricavato nella sommità della ghiera ausiliaria 46, sia circonferenzialmente da una porzione cilindrica 46b della medesima ghiera 46. In tale condizione l’intera pinza di aggancio 5, posta sotto sollecitazione meccanica in condizioni di esercizio, à ̈ sollecitata unicamente a compressione, garantendo quindi i migliori risultati di tenuta meccanica anche quando l’innesto rapido à ̈ sottoposto ad alte pressioni.
La tenuta complessiva dell’innesto rapido 1, che permette la propagazione al suo interno della pressione di esercizio del fluido, à ̈ garantita dagli anelli di tenuta 37 e 38.
Al fine di assicurare la necessaria garanzia che l’innesto rapido non possa essere accidentalmente sconnesso durante le fasi di lavoro, il fluido di utilizzo ha la possibilità di propagarsi dal corpo centrale nella camera in cui alloggia la prima molla 33 attraverso fori di passaggio 48. Tale accorgimento permette alla ghiera ausiliaria 46 di essere bloccata verso il basso in condizioni di tenuta meccanica sugli elementi flessibili con una forza supplementare a quella fornita dalla prima molla 33 e proporzionale alla pressione di esercizio a cui à ̈ sottoposto l’innesto.
La fase di sconnessione dell’innesto rapido dal terminale filettato o sagomato può avvenire solo quando la pressione alTintemo dello stesso viene scaricata; diversamente, pur provando ad azionare l’innesto, non à ̈ possibile effettuarne lo scollegamento. La fase di scollegamento avviene - in modo semplice - forzando verso l’alto la ghiera ausiliaria 46 in modo tale che gli elementi flessibili 7 si trovino liberi dal contrasto circonferenziale; a tale punto l’otturatore 31, sospinto dalla seconda molla 35, agisce da estrattore del terminale.
Nelle tre differenti forme realizzative di innesto rapido illustrate rispettivamente nelle figure 7-11, 12-16 e 17-20, le rispettive pinze di aggancio sono raffigurate, a titolo di esempio, con i rispettivi elementi flessibili aventi uno spessore costante lungo tutto lo sviluppo longitudinale (ciò può consentire di semplificare la comprensione delle figure e, in particolare, del comportamento della pinza di aggancio all’intemo dell’innesto rapido). Tuttavia, gli innesti rapidi mostrati possono operare con pinze di aggancio dotate di elementi flessibili aventi spessore variabile longitudinalmente (ad esempio aventi uno spessore minore per una prima porzione in corrispondenza della rispettiva estremità inferiore 7a e uno spessore maggiore per una seconda porzione di sviluppo longitudinale - estendentesi ad esempio per la rimanente parte di estensione longitudinale dell’elemento flessibile - come mostrato nelle figure 1-6).

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Innesto rapido (1) per terminali (T) filettati o sagomati, l’innesto rapido comprendendo: - un corpo centrale (2) avente un asse longitudinale (2a) ed estendentesi tra una estremità superiore (3), destinata ad essere rimovibilmente collegabile a tenuta con il suddetto terminale (T), e un’estremità inferiore (4), opposta a detta estremità superiore (3), destinata ad essere collegata con un circuito di un fluido, detto corpo centrale essendo configurato per consentire, quando l’innesto à ̈ collegato a detto terminale, il passaggio di detto fluido tra detto circuito e detto terminale; - una pinza di aggancio (5) operativamente associata a detto corpo centrale (2) e operabile almeno tra una prima configurazione, nella quale non à ̈ agganciata a detto terminale e consente l’inserimento e il disinserimento del corpo centrale nel e dal terminale, e una seconda configurazione, nella quale à ̈ agganciata, internamente o esternamente, a detto terminale e collega ad esso detto corpo centrale; - mezzi di attivazione (30) mobilmente attivi su detto corpo centrale (2) e/o su detta pinza di aggancio (5) per consentire il passaggio di detta pinza di aggancio tra le suddette prima e seconda configurazione e, conseguentemente, l’innesto e il disinnesto del corpo centrale al e dal terminale, in cui detta pinza di aggancio (5) circonda esternamente il corpo centrale ed à ̈ realizzata in pezzo unico, la pinza di aggancio (5) comprendendo un collare di base (6) e una pluralità di elementi flessibili (7) che si estendono assialmente da un medesimo lato di detto collare in posizioni circonferenzialmente affiancate, detti elementi flessibili essendo separati tra loro da fessure longitudinali (9).
  2. 2. Innesto rapido (1) secondo la rivendicazione 1, in cui ciascun elemento flessibile (7) à ̈ dotato di una estremità inferiore (7a), solidale al collare (6), e di una estremità superiore (7b) opposta a detta estremità inferiore e provvista di una porzione operativa (8), filettata o sagomata, esternamente o internamente, destinata a cooperare con una porzione di una filettatura (FI; F2) o di una sagomatura (SI; S2) del terminale (T), le estremità superiori (7b) degli elementi flessibili realizzando complessivamente una filettatura o sagomatura della pinza di aggancio, e/o in cui l’innesto rapido à ̈ dotato di un asse principale (P) lungo il quale avviene l’inserimento e il disinserimento dell’innesto rapido nel e dal terminale, detto terminale (T) avendo un rispettivo asse coincidente, ad innesto inserito, con detto asse principale.
  3. 3. Innesto rapido (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la pinza di aggancio (5) ha una forma complessiva sostanzialmente cilindrica ed à ̈ dotata di un asse centrale (C) coincidente con l’asse principale (P) dell’innesto, e/o in cui le fessure longitudinali (9) sono realizzate mediante elettroerosione o taglio a lama di un unico corpo cilindrico, e/o in cui gli elementi flessibili (7) sono configurati per flettere radialmente rispetto all’asse centrale (C) della pinza di aggancio mediante inclinazione della rispettiva estremità superiore (7b) rispetto alla rispettiva estremità inferiore (7a), solidale al collare (6), in modo tale da risultare orientati trasversalmente rispetto all’asse centrale (C).
  4. 4. Innesto rapido (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui gli elementi flessibili (7) sono orientati trasversalmente all’asse centrale (C) della pinza di aggancio (5) quando essa si trova in detta prima configurazione e sono orientati sostanzialmente parallelamente all’asse centrale della pinza quando essa si trova in detta seconda configurazione, detti elementi flessibili (7) essendo configurati in modo tale che l’azione di detti mezzi di attivazione (30) ne determini la flessione e il conseguente passaggio della pinza di aggancio tra dette prima e seconda configurazione.
  5. 5. Innesto rapido (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta seconda configurazione della pinza di aggancio (5) corrisponde ad una condizione di riposo degli elementi flessibili (7), i quali sono strutturati per disporsi normalmente parallelamente all’asse centrale della pinza, e detta prima configurazione della pinza di aggancio corrisponde ad una condizione sollecitata degli elementi flessibili, i quali sono strutturati per generare, quando disposti trasversalmente all’asse centrale, una forza elastica che tende a provocarne il ritorno alla condizione di riposo.
  6. 6. Innesto rapido (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascun elemento flessibile (7) della pinza di aggancio (5) ha una rispettiva larghezza calcolata come distanza tra due rispettivi lati dell’elemento flessibile aperti sulle due fessure longitudinali (9) adiacenti all’elemento, detta distanza essendo preferibilmente la medesima per ciascun elemento di detta pluralità di elementi flessibili, e/o in cui ciascun elemento flessibile (7) occupa un settore angolare di detto collare pari ad un medesimo primo angolo (A) individuato dall’elemento flessibile su un piano ortogonale all’asse centrale (C) della pinza di aggancio rispetto all’asse centrale stesso.
  7. 7. Innesto rapido (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’estensione longitudinale degli elementi flessibili (7), dalla rispettiva estremità inferiore (7a) alla rispettiva estremità superiore (7b), ovvero l’estensione delle fessure longitudinali (9), à ̈ tale da consentire all’estremità superiore di flettere di un secondo angolo (B), rispetto all’asse centrale (C) della pinza di aggancio (5), sufficiente a consentire alla pinza di aggancio, in detta prima configurazione, di inserirsi nel, o essere estratta dal, terminale (T) senza interferire con la filettatura (FI; F2) o la sagomatura (SI; S2) del terminale stesso, detto secondo angolo essendo preferibilmente minore di 10°, più preferibilmente minore di 6°, ancor più preferibilmente minore di 2°.
  8. 8. Innesto rapido (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui gli elementi flessibili (7) hanno uno spessore, lungo lo sviluppo longitudinale ad eccezione della porzione operativa (8), tale da garantire la necessaria resistenza strutturale della pinza di aggancio e, nel contempo, consentire a ciascun elemento flessibile di flettere elasticamente, tra le condizioni di risposo e sollecitata, almeno del suddetto secondo angolo (B), e/o in cui detta larghezza degli elementi flessibili, e concordemente il settore angolare occupato da ciascuno di essi, à ̈ tale da garantire all’elemento flessibile una elasticità sufficiente a consentirne una flessione almeno del suddetto secondo angolo (B).
  9. 9. Innesto rapido (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione operativa (8) di ciascun elemento flessibile sporge, esternamente o internamente rispetto al corpo del rispettivo elemento flessibile, di una distanza operativa almeno pari alla differenza di diametro tra una superficie di fondo (11) e una superficie di cresta (12) del terminale (T) da connettere, e/o in cui le porzioni operative (8) degli elementi flessibili (7) realizzano complessivamente una filettatura o una sagomatura del medesimo tipo di quella presente sul terminale da connettere.
  10. 10. Innesto rapido (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui, nel caso l’innesto rapido sia per terminali a filettatura esterna (FI) o sagomatura esterna (SI), le fessure longitudinali (9) tra gli elementi flessibili (7) della pinza di aggancio hanno una larghezza minima, preferibilmente compresa tra 0.05mm e 0.5mm, tale per cui gli elementi flessibili, quando la pinza di aggancio (5) à ̈ in detta seconda configurazione, sono sostanzialmente lateralmente a contatto tra loro, e/o in cui, nel caso l’innesto rapido sia per terminali a filettatura interna (F2) o sagomatura interna (S2), le fessure longitudinali (9) tra gli elementi flessibili (7) della pinza di aggancio hanno una larghezza minima, preferibilmente compresa tra 0.5mm e 2mm, tale per cui gli elementi flessibili, quando la pinza di aggancio (5) à ̈ in detta seconda configurazione, sono lateralmente distanziati tra loro.
  11. 11. Innesto rapido (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di attivazione (30) comprendono un otturatore (31) scorrevolmente associato al corpo centrale (2) e mobile almeno tra una prima posizione, nella quale agisce sulle estremità superiori (7a) degli elementi flessibili (7) della pinza di aggancio (5) mantenendola nella prima configurazione e permettendo l’inserimento e l’estrazione del corpo centrale (2) nel e dal terminale (T) da connettere, e una seconda posizione, nella quale non agisce sugli elementi flessibili della pinza di aggancio consentendone il passaggio nella seconda configurazione e determinando l’aggancio delle porzioni operative (8) degli elementi flessibili (7) alla filettatura (FI; F2) o sagomatura (SI; S2) del terminale (T), il passaggio dell’otturatore (31) dalla prima alla seconda posizione avvenendo per effetto della spinta esercitata da un bordo del terminale sull’otturatore stesso durante l’inserimento dell’innesto rapido nel terminale e corrisponde ad un abbassamento, lungo una direzione parallela all’asse longitudinale del corpo centrale, dell’otturatore (31) rispetto al corpo centrale (2), e/o in cui il corpo centrale o l’otturatore, quando l’otturatore si porta in detta seconda posizione, forniscono un appoggio alla pinza di aggancio (5) che le impedisce di riportarsi in detta prima configurazione.
  12. 12. Metodo per la realizzazione di un innesto rapido (1) per terminali (T) filettati o sagomati comprendente le fasi di - predisporre un corpo centrale (2) estendentesi lungo un asse longitudinale (2a) tra una estremità superiore (3), destinata ad essere rimovibilmente collegabile a tenuta con il suddetto terminale (T), e un’estremità inferiore (4), opposta a detta estremità superiore, destinata ad essere collegata con un circuito di un fluido, detto corpo centrale essendo configurato per consentire, quando l’innesto à ̈ collegato a detto terminale, il passaggio di detto fluido tra detto corpo centrale e detto terminale; - realizzare una pinza di aggancio (5); - associare la pinza di aggancio (5) a detto corpo centrale (2) in modo tale che possa operare almeno tra una prima configurazione, nella quale non à ̈ agganciata a detto terminale (T) e consente l’inserimento e il disinserimento del coipo centrale nel e dal terminale, e una seconda configurazione, nella quale à ̈ agganciata a detto terminale e collega ad esso detto corpo centrale; - predisporre mezzi di attivazione (30) mobilmente attivi su detto corpo centrale (2) e su detta pinza di aggancio (5) per consentire il passaggio di detta pinza di aggancio tra le suddette prima e seconda configurazione e, conseguentemente, l’innesto e il disinnesto del corpo centrale al e dal terminale, in cui la fase di realizzare una pinza di aggancio (5) comprende le fasi di: - predisporre un corpo cilindrico tubolare in pezzo unico; - realizzare un collare di base (6) della pinza di aggancio (5) in corrispondenza di un’estremità inferiore del corpo cilindrico; - filettare o sagomare un’estremità superiore del corpo cilindrico; - tagliare longitudinalmente il corpo cilindrico partendo dall’estremità superiore fino a raggiungere inferiormente il collare di base, in modo tale da realizzare una pluralità di elementi flessibili (7) estendentisi assialmente da detto collare (6) in posizioni circonferenzialmente affiancate e separati tra loro da fessure longitudinali (9), in cui in detta fase di tagliare longitudinalmente, il taglio à ̈ realizzato preferibilmente mediante elettroerosione.
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