IT201800002351U1 - Dispositivo paraspifferi migliorato con innesco ritardato - Google Patents

Dispositivo paraspifferi migliorato con innesco ritardato Download PDF

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IT201800002351U1
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Luca Geron
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  • Electrical Control Of Ignition Timing (AREA)
  • Ignition Installations For Internal Combustion Engines (AREA)

Description

DESCRIZIONE
Campo di applicazione
[0001] La presente invenzione è generalmente applicabile al settore tecnico dei dispositivi di isolamento termico e acustico per serramenti, ed ha particolarmente per oggetto un dispositivo paraspifferi migliorato con innesco ritardato e movimento a scatto.
Stato della Tecnica
[0002] E’ noto l’utilizzo di dispositivi paraspifferi applicati al bordo inferiore di un’anta di porta o infisso montata su un telaio ed atti a chiudere almeno parzialmente la fessura che si forma tra l’anta e la soglia.
[0003] Generalmente, questi dispositivi comprendono una guarnizione in materiale elasticamente cedevole ed atta ad interagire a tenuta con la soglia per impedire il passaggio deH’aria.
[0004] Inoltre, questi dispositivi paraspifferi comprendono mezzi di movimentazione della guarnizione tra una posizione sollevata dal pavimento ed una posizione abbassata in cui è a contatto con il pavimento.
[0005] Tali dispositivi comprendono inoltre un attuatore sporgente da bordo della porta ed atto ad interagire con il telaio al momento della chiusura della porta per promuovere il passaggio della guarnizione dalla posizione sollevata alla posizione abbassata.
[0006] In alcuni di questi dispositivi paraspifferi, sono previsti mezzi di ritardo agenti sui mezzi di movimentazione per ritardare la discesa della guarnizione al momento della chiusura della porta.
[0007] Tuttavia, un inconveniente di tali noti dispositivi è rappresentato dal fatto che i mezzi di ritardo agiscono anche al momento dell’apertura della porta, causando il sollevamento ritardato della guarnizione e lo strisciamento della stessa sul pavimento per un tempo non trascurabile.
[0008] Lo strisciamento della guarnizione sul pavimento ne provoca la deformazione e l’usura e ne rende necessaria la sostituzione periodica a seguito dell’uso ripetuto.
[0009] Lo strisciamento della guarnizione sul pavimento ostacola inoltre i movimenti di apertura e chiusura della porta da parte dell'utilizzatore.
[0010] Per ovviare almeno parzialmente a tali inconvenienti sono stati sviluppati dispositivi paraspifferi comprendenti mezzi di ritardo atti ad agire sui mezzi di movimentazione solo al momento della chiusura della porta, in modo da consentire il sollevamento immediato della guarnizione al momento dell’apertura della porta.
[0011] Da EP2924224 è noto un dispositivo paraspifferi comprendente mezzi di movimentazione azionati dall’attuatore e comprendenti una slitta scorrevole longitudinalmente ed operativamente associata alla guarnizione di tenuta.
[0012] In questo noto dispositivo, la slitta può interagire con il pistone di un ammortizzatore posto a valle in modo da ritardare il movimento della guarnizione dalla posizione sollevata alla posizione abbassata all’atto della chiusura della porta da parte dei mezzi di movimentazione.
[0013] Al contrario, al momento dell’apertura della porta, la slitta si separa istantaneamente dal pistone dell'ammortizzatore in modo da consentire il sollevamento immediato della guarnizione.
[0014] Tuttavia, questa soluzione presenta l’inconveniente di operare con tempi di risposta insufficienti quando la porta viene aperta parzialmente e successivamente richiusa prima che il pistone dell'ammortizzatore sia ritornato nella posizione di riposo iniziale.
[0015] Inoltre, è sufficiente che l’attuatore interagisca anche leggermente con il telaio fisso per vincere la forza di contrasto dei mezzi di ritardo. Quindi, la discesa ritardata della guarnizione può iniziare prima che la porta sia completamente chiusa.
[0016] La riduzione dello strisciamento della guarnizione sul pavimento al momento della movimentazione della porta è fortemente limitata dagli inconvenienti sopra citati.
[0017] Un ulteriore inconveniente di tale soluzione è rappresentato dal fatto che tale dispositivo paraspifferi non consente una tenuta ottimale da parte della guarnizione a contatto con la soglia.
[0018] Un altro inconveniente di tale soluzione è rappresentato dal fatto che alcuni componenti del suddetto dispositivo paraspifferi sono particolarmente suscettibili alle variazioni di temperatura e sono particolarmente costose.
Problema tecnico
[0019] Alla luce dello stato della tecnica noto il problema tecnico che la presente invenzione si propone di risolvere è quello dell’abbassamento ritardato della guarnizione solo quando l’anta è completamente chiusa, in modo da evitare completamente lo strisciamento della guarnizione sul pavimento.
Presentazione dell'invenzione
[0020] Scopo del presente trovato è quello di superare gli inconvenienti sopra riscontrati, mettendo a disposizione un dispositivo paraspifferi migliorato con innesco ritardato che abbia caratteristiche di elevata efficienza e relativa economicità.
[0021] Uno scopo particolare del presente trovato è quello di mettere a disposizione un dispositivo paraspifferi del tipo sopra descritto che consenta l’abbassamento ritardato della guarnizione quando la porta è completamente chiusa.
[0022] Un altro scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un dispositivo paraspifferi del tipo sopra descritto che eviti completamente lo strisciamento della guarnizione sul pavimento.
[0023] Un ulteriore scopo particolare del presente trovato è quello di mettere a disposizione un dispositivo paraspifferi del tipo sopra descritto che presenti una tenuta ottimale della guarnizione sulla soglia.
[0024] Un altro scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un dispositivo paraspifferi del tipo sopra descritto in cui la spinta dell’attuatore sia destinata completamente a mantenere una pressione costante della guarnizione sul pavimento quando la porta è chiusa.
[0025] Un altro scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un dispositivo paraspifferi a movimento controllato che sia di semplice manutenzione.
[0026] Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un dispositivo paraspifferi a movimento controllato che consenta di regolare in maniera particolarmente semplice il ritardo di discesa del profilo flessibile e che tale ritardo si mantenga costante nel tempo.
[0027] Un altro scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un dispositivo paraspifferi avente componenti che presentano una suscettibilità limitata alle variazioni di temperature e siano relativamente poco costosi.
[0028] Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente in seguito, sono raggiunti da un dispositivo paraspifferi con innesco ritardato, applicabile al bordo inferiore di una porta incernierata ad un telaio, in accordo con la rivendicazione 1, il quale dispositivo comprende un involucro avente al suo interno una guarnizione atta ad interagire a tenuta con una soglia, mezzi di movimentazione agenti sulla guarnizione per muoverla tra una posizione inoperativa sollevata e una posizione operativa abbassata ed un attuatore associato ai mezzi di movimentazione per comandarne l'azionamento per effetto dell’interazione con il telaio all’atto della chiusura della porta.
[0029] Inoltre, il dispositivo paraspifferi comprende mezzi di ritardo agenti sui mezzi di movimentazione per ritardarne il funzionamento che comprendono una slitta avente un’appendice con un bordo di estremità atto ad interagire con i mezzi di ritardo e operativamente collegata alla guarnizione.
[0030] Secondo un aspetto peculiare del trovato, i mezzi di ritardo comprendono un elemento mobile avente una prima superficie di contrasto sostanzialmente verticale atta ad agire contro il bordo di estremità della slitta quando la guarnizione è in posizione inoperativa sollevata, ed una seconda superficie di scivolamento inclinata rispetto alla prima superficie per consentire il disimpegno a scatto dell’elemento mobile dal bordo di estremità della slitta per determinare lo scorrimento ritardato di quest’ultima ed il movimento della guarnizione verso la posizione operativa abbassata.
[0031] Tali caratteristiche promuovono l’abbassamento ritardato della guarnizione solo quando la porta è completamente chiusa ed incrementano la tenuta della guarnizione in posizione operativa.
[0032] Inoltre, l’abbassamento ritardato della guarnizione è promosso da un ammortizzatore posto a valle rispetto all’elemento mobile ed atto ad interagire con l’estremità distale dello stesso per ritardarne il movimento.
[0033] Il riarmo dell’elemento mobile al momento dell’apertura della porta è promosso sia dall'ammortizzatore, che vince la forza di spinta dei mezzi di movimentazione quando l’attuatore non interagisce con il telaio della porta, e da un elemento elastico di richiamo vincolato all’involucro.
[0034] Forme vantaggiose di realizzazione del trovato sono ottenute in accordo alle rivendicazioni dipendenti.
Breve descrizione dei disegni
[0035] Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite ma non esclusive di un dispositivo paraspifferi con innesco ritardato, secondo il trovato, illustrato a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle seguenti tavole di disegno in cui:
la FIG. 1 è una vista laterale sezionata del dispositivo paraspifferi secondo il trovato;
la FIG. 2 è una vista laterale sezionata ingrandita di un primo particolare del dispositivo di Fig.1 ;
la FIG. 3 è una vista laterale sezionata ingrandita di un secondo particolare del dispositivo di Fig. 1 ;
la FIG. 4 è una vista laterale sezionata ingrandita di un dettaglio di Fig. 3 in una prima posizione operativa;
la FIG. 5 è una vista ingrandita di un particolare di Fig. 4;
la FIG. 6 è una vista laterale sezionata ingrandita del dettaglio di Fig. 3 in una seconda posizione operativa;
la FIG. 7 è una vista laterale sezionata del secondo particolare del dispositivo di Fig. 1 in una forma di realizzazione alternativa;
la FIG. 8 è una vista laterale di un particolare del dispositivo secondo il trovato in una forma alternativa di realizzazione;
le FIGG. dalla 9 alla 11 sono viste laterali sezionate del dispositivo paraspifferi in differenti configurazioni operative.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferito [0036] Con riferimento alle figure citate, è illustrato un dispositivo paraspifferi con innesco ritardato, identificato globalmente con il numero di riferimento 1, applicabile al bordo inferiore B di una porta P incernierata ad un telaio T ancorato ad un vano ricavato in una parete.
[0037] In maniera nota, il telaio T comprende una coppia di montanti verticali M, M’ uniti da una traversa orizzontale e la porta P potrà essere incernierata ad uno dei montanti M per ruotare attorno ad un asse di rotazione sostanzialmente verticale.
[0038] Nella sua forma più essenziale, meglio visibile in FIG. 1, il dispositivo paraspifferi 1 secondo il trovato comprende un involucro scatolare 2 inseribile in una scanalatura ricavata nel bordo inferiore B della porta P e definente un asse longitudinale L.
[0039] L’involucro scatolare 2 comprende al suo interno una guarnizione 3 atta ad interagire con una soglia o pavimento S per fare tenuta al passaggio dell'aria.
[0040] La guarnizione 3 potrà essere realizzata in un materiale elasticamente cedevole scelto preferibilmente nel gruppo comprendete gli elastomeri o i materiali polimerici e potrà presentare una porzione superiore 4 dalla quale si estende almeno un’appendice inferiore 5 destinata ad interagire con la soglia S.
[0041] All’interno dell’involucro scatolare 2 sono alloggiati mezzi di movimentazione 6 agenti sulla guarnizione 3 per muoverla tra una posizione inoperativa sollevata distanziata dalla soglia S ad una posizione operativa abbassata a contatto con la soglia S e viceversa.
[0042] Come spiegato nel seguito, il movimento della guarnizione 3 dalla posizione sollevata alla posizione abbassata promosso dai mezzi di movimentazione 6 è del tipo a scatto.
[0043] I mezzi di movimentazione 6 comprendono almeno una slitta 7 atta a traslare longitudinalmente con escursione predeterminata, operativamente collegata alla guarnizione 3 ed avente un’appendice 8 con un bordo di estremità 9 sostanzialmente piano e verticale.
[0044] Inoltre, i mezzi di movimentazione 6 potranno comprendere una coppia di bielle 10A, 10B una delle quali 10A è atta a collegare la slitta 7 alla guarnizione 3.
[0045] In particolare, nella forma di realizzazione illustrata nelle figure, il dispositivo 1 potrà comprendere una coppia di bielle 10A, 10B aventi un’estremità 11 A, 11B incernierata ad un corrispondente primo e secondo elemento di ancoraggio 12A, 12B destinati ad essere accoppiati amovibilmente alla porzione superiore 4 della guarnizione 3.
[0046] L’altra estremità 13A della biella 10A è incernierata alla slitta 7 mentre l’estremità 13B dell’altra biella 10B è incernierata ad un supporto fisso 14.
[0047] Tale collegamento permette di realizzare un quadrilatero articolato i cui lati sono formati, rispettivamente, dalla slitta 7, dalla biella 10A, dalla guarnizione 3 e dall’altra biella 10B.
[0048] E’ inoltre previsto un attuatore 15 associato ai mezzi di movimentazione 6 per comandarne l’azionamento quando è a contatto con il montante M del telaio T all’atto della chiusura della porta P. Quindi, i mezzi di movimentazione 6 servono a trasmettere il moto dall’attuatore 15 alla guarnizione 3 dopo che la porta P è stata chiusa.
[0049] L’attuatore 15, come visibile in FIG. 1, potrà comprendere un elemento tubolare 16 avente una porzione di estremità piana 17 sporgente dall’involucro 2 ed atta ad interagire con il montante M del telaio T.
[0050] L’attuatore 15 è mobile longitudinalmente tra una posizione estesa, in cui non interagisce con il montante M quando la porta P è aperta ed una posizione retratta in cui è a contatto con il montante M quando la porta P è chiusa.
[0051] L’attuatore 15 in posizione retratta sarà atto ad interagire con un perno longitudinale 18 posto anche’esso all’interno dell’involucro 2 ed avente un’estremità 19 solidale alla slitta 7.
[0052] Inoltre, è prevista una molla di compressione 20 interposta tra l’attuatore 15 e la slitta 7 ed inserita sul perno longitudinale 18. In particolare, la molla di compressione 20 presenta estremità 20A, 20B interagenti, rispettivamente, con l’attuatore 15 in posizione retratta e la slitta 7.
[0053] In posizione retratta, l’attuatore 15 potrà promuovere la compressione della molla di compressione 20. Quest’ultima potrà presentare una costante elastica scelta in modo da trasmettere alla slitta 7 una forza longitudinale predeterminata.
[0054] La forza F1 applicata dalla molla di compressione 20 al quadrilatero articolato mediante la slitta 7 promuoverà la discesa della guarnizione 3 mantenendolo in posizione sostanzialmente parallela all’asse longitudinale L.
[0055] Vantaggiosamente, ogni biella 10A, 10B comprende una rispettiva molla di richiamo 21 atta a consentire la rotazione ed il sollevamento delle stesse, e quindi della guarnizione 3, al momento dell’apertura della porta P, quando cioè l’attuatore 15 non agisce più sulla slitta 7 tramite la molla di compressione 20.
[0056] Sono inoltre previsti mezzi di ritardo 22 agenti sui mezzi di movimentazione 6 per ritardarne il funzionamento ed il movimento della guarnizione di tenuta 3 dalla posizione sollevata alla posizione abbassata.
[0057] In particolare, i mezzi di movimentazione 6 interagiscono con i mezzi di ritardo 22 tramite il bordo di estremità 9 dell’appendice 8 della slitta 7, come meglio illustrato nelle FIGG. 3 e 4.
[0058] Secondo un aspetto peculiare del trovato, i mezzi di ritardo 22 comprendono un elemento mobile 23 avente una prima superficie di contrasto 24 sostanzialmente verticale atta ad agire contro il bordo di estremità 9 dell’appendice 8 della slitta 7 quando la guarnizione 3 è in posizione inoperativa sollevata, quindi quando l’attuatore 15 non interagisce con il telaio T della porta P. Tale condizione operativa è illustrata nelle FIGG. dalla 3 alla 5.
[0059] Inoltre, l’elemento mobile 23 comprende una seconda superficie di scivolamento 25 inclinata rispetto alla prima superficie 24 per consentire il disimpegno a scatto dell’elemento mobile 23 dal bordo di estremità 9 della slitta 7, come illustrato in FIG. 6.
[0060] Il disimpegno dell’elemento mobile 23 determina lo scorrimento longitudinale ritardato, promosso dalla spinta dell’attuatore 15 e della molla di compressione 20, della slitta 7 che in precedenza era bloccata dall’elemento mobile 23 ed il movimento ritardato della guarnizione 3 nella posizione operativa abbassata.
[0061] Questa configurazione promuove il movimento ritardato della guarnizione 3 solo quando la porta P è completamente chiusa, evitando lo strisciamento della guarnizione 3.
[0062] Inoltre, in posizione operativa la slitta 7 non è più contrastata dall’elemento mobile 23 e può terminare la sua traslazione longitudinale come illustrato nelle FIGG. 6 e 11 in modo che la forza esercitata dalla molla di compressione 20 si scarichi interamente sulla guarnizione 3 tramite la slitta 7, consentendo di migliorare la tenuta in corrispondenza della soglia S.
[0063] In una forma preferita del trovato, l’elemento mobile 23 è costituito da una leva infulcrata 23’ sull’involucro scatolare 2 attorno ad un asse sostanzialmente orizzontale e trasversale X. Quindi, il disimpegno a scatto sopra descritto avviene per rotazione della leva 23’ attorno all’asse X dall’alto verso il basso.
[0064] La leva 23’ potrà comprendere una porzione di estremità prossimale 26 provvista della prima superficie di contrasto 24 e della seconda superficie di scivolamento 25.
[0065] La prima superficie di contrasto 24 potrà essere formata sulla porzione di estremità prossimale 26 inferiormente alla seconda superficie di scivolamento 25 e potrà essere adiacente alla stessa in modo da formare un angolo a di inclinazione predeterminata, come illustrato in FIG. 5.
[0066] La variazione della costante elastica della molla di compressione 20 e dell'inclinazione a tra la prima superficie di contrasto 24 e la seconda superficie di scivolamento 25, potrà consentire di regolare la tempistica del ritardo di discesa della guarnizione 3.
[0067] Vantaggiosamente, come illustrato nelle FIGG. 3, 6 e 8 l’attuatore 15 potrà comprendere un elemento allungato longitudinale 27 e la leva 23’ potrà comprendere un elemento di riscontro sostanzialmente verticale 28.
[0068] L’elemento allungato 27 potrà comprendere una base di fissaggio montata tra l’attuatore 15 e la molla di compressione 20 e sarà atto ad andare a contatto con l’elemento di riscontro 28 in seguito all’attivazione dell’attuatore 15.
[0069] Il contatto dell’elemento allungato 27 con l’elemento di riscontro 28 promuoverà dapprima il passaggio del bordo di estremità 9 della slitta 7 dalla prima superficie di contrasto 24 alla seconda superficie di scivolamento 25, come illustrato in FIG. 9, e successivamente il disimpegno a scatto del bordo di estremità 9 dalla seconda superficie di scivolamento 25 mediante rotazione della leva 23’, come illustrato in FIG. 10.
[0070] Si osserva che la traslazione longitudinale permessa dell’appendice 8 per effetto della molla di compressione 20 è minore o uguale alla traslazione longitudinale dell’elemento allungato 27 per effetto dell’azione dell’attuatore 15.
[0071] In una forma di realizzazione alternativa del trovato, come illustrato in FIG. 8, l’elemento allungato 27 potrà anche essere sostituito con un elemento equivalente atto ad andare a contatto con l’elemento di riscontro 28, senza per questo uscire dall’ambito di tutela del presente trovato.
[0072] In questa forma di realizzazione alternativa, l’elemento allungato 27 potrà essere costituito da un’asta longitudinale 27’ avente un’estremità smussata atta ad interagire con l’elemento di riscontro 28.
[0073] Come illustrato nelle figure, i mezzi di ritardo 22 potranno comprendere inoltre un ammortizzatore oleodinamico 29 di tipo in sé noto avente un pistone 31 scorrevole longitudinalmente ed alloggiato in un elemento di supporto 30 solidale all’involucro 2 e posto a valle rispetto alla leva 23’.
[0074] Il pistone 31 deN’ammortizzatore 29 è atto ad interagire con una porzione di estremità distale 32 della leva 23’ per ritardare il disimpegno a scatto mediante rotazione di quest’ultima dal bordo di estremità 9 della slitta 7.
[0075] In particolare, il pistone 31 interagisce con la porzione di estremità distale 32 della leva 23’ tramite un elemento di contrasto 33 incernierato sul supporto 30 dell'ammortizzatore 29 ed interposto tra la leva 23’ e l'ammortizzatore 29.
[0076] Opportunamente, l’elemento di contrasto 33 potrà comprendere una prima parete 34 rivolta verso l'ammortizzatore 29 ed avente una sede 35 per l’alloggiamento dello stelo 36 del pistone 31 ed una seconda parete 37 rivolta verso la leva 23’ ad atta ad interagire con la porzione di estremità distale 32 della stessa.
[0077] La seconda parete 37 comprende una superficie esterna piana mentre l’estremità distale 32 della leva 23’ comprende un bordo arrotondato che interagisce con la superficie piana e ruota sulla stessa in seguito alla rotazione della leva 23’ attorno all’asse X.
[0078] In una forma di realizzazione alternativa, i mezzi di ritardo 22 potranno comprendere una molla di ritardo 22A che sostituisce l'ammortizzatore oleodinamico 29, come meglio illustrato in FIG. 7.
[0079] Rispetto all'ammortizzatore 29, la molla di ritardo 22A presenta il vantaggio di avere un costo ridotto e di essere meno suscettibile alle variazioni di temperatura.
[0080] Preferibilmente, la molla di ritardo 22A è di tipo conico e potrà comprendere uno stelo 22B scorrevole longitudinalmente, in modo simile al pistone 31 dell'ammortizzatore 29.
[0081] Inoltre, anche la molla di ritardo 22A è alloggiata in un elemento di supporto 30 solidale all'involucro 2 e posto a valle rispetto alla leva 23’. In questa configurazione, la molla 22A potrà presentare un’estremità 22C vincolata ad una parete trasversale 30A dell’elemento di supporto 30.
[0082] Lo stelo 22B della molla 22A è atto ad interagire con la porzione di estremità distale 32 della leva 23’ per ritardare il disimpegno a scatto mediante rotazione di quest’ultima dal bordo di estremità 9 della slitta 7.
[0083] In particolare, lo stelo 22B interagisce con la porzione di estremità distale 32 della leva 23’ tramite l'elemento di contrasto 33 precedentemente descritto ed interposto tra la leva 23’ e la molla 22A.
[0084] Il dispositivo 1 comprende un elemento elastico di richiamo 38 avente una prima estremità 38A associata all’involucro 2 ed una seconda estremità 38B associata alla porzione di estremità prossimale 26 della leva 23’
[0085] Questo elemento elastico 38 agisce sulla leva 23’ per richiamarla verso l'alto in modo da mantenere la prima superficie di contrasto 24 a contatto con il bordo di estremità 9 della slitta 7 quando la porta P è aperta.
[0086] Inoltre, l’elemento elastico di richiamo 38 contribuisce, in combinazione con l’ammortizzatore 29, o con la molla di ritardo 22A, a riportare la leva 23’ in posizione operativa con la prima superficie di contrasto 24 a contatto con il bordo di estremità 9 dell’appendice 8 quando la porta P viene aperta e la slitta 7 trasla longitudinalmente nel senso opposto.
[0087] Tale configurazione consente il movimento della guarnizione 3 dalla posizione abbassata alla posizione sollevata, limitando lo strisciamento della stessa sul pavimento durante l’apertura della porta P.
[0088] Di seguito si descriverà una sequenza operativa del dispositivo paraspifferi 1 durante la chiusura/apertura di una porta P, come meglio visibile nelle FIGG. 1 e dalla 9 alla 11.
[0089] In particolare quando la porta P è aperta l’attuatore 15 si trova in posizione estesa e la guarnizione 3 assume la posizione sollevata distale alla soglia S, come illustrato in FIG. 1.
[0090] In questa condizione operativa, il bordo di estremità 9 dell’appendice 8 della slitta 7 è in battuta contro la prima superficie di contrasto 24 della leva 23’ e l’elemento allungato 27 è distanziato dall’elemento di riscontro 28.
[0091] Inoltre, il pistone 31 dell'ammortizzatore 29, o lo stelo 22B della molla 22A, agisce sull’elemento di contrasto 33 spingendolo verso l’esterno e l’elemento elastico 38 richiama verso l’alto la leva 23’.
[0092] All’atto della chiusura della porta P, la porzione di estremità 17 dell’attuatore 15 entra in contatto con il montante M e questo contatto promuoverà la traslazione longitudinale dell’attuatore 15 con un’escursione massima predeterminata in modo da portarlo in posizione retratta.
[0093] Il movimento dell’attuatore 15 provocherà la compressione della molla di compressione 20 e la trasmissione della forza F1 alla slitta 7 e all’appendice 8.
[0094] Tuttavia, in questa particolare condizione la forza F1 è inizialmente contrastata e bilanciata da una forza di contrasto F2 esercitata dal pistone 31 dell'ammortizzatore 29, o dallo stelo 22B della molla 22A, che agisce sulla leva 23’ tramite l’elemento di contrasto 33.
[0095] Quando la forza di spinta F1 vince la forza di contrasto F2, avviene dapprima il passaggio del bordo di estremità 9 della slitta 7 dalla prima superficie di contrasto 24 alla seconda superficie di scivolamento 25, come illustrato in FIG. 9.
[0096] Successivamente, la porzione di estremità prossimale 26 della leva 23’ si disimpegna a scatto dal bordo di estremità 9 della slitta 7 e la leva 23’ ruota verso il basso attorno all’asse X.
[0097] Come illustrato in FIG. 10, la rotazione della leva 23’ verso il basso promuove la rotazione del bordo arrotondato della porzione di estremità distale 32 sulla seconda parete 37 dell’elemento di contrasto 33.
[0098] Tale movimento spinge l’elemento di contrasto 33 a ruotare verso l’alto e di conseguenza il pistone 31 trasla verso l’interno dell'ammortizzatore 29, comprimendo il fluido contenuto al suo interno.
[0099] Nella forma di realizzazione alternativa illustrata in FIG. 7, lo stelo 22B trasla longitudinalmente verso l’interno e comprime la molla di ritardo 22A.
[00100] In questa condizione, la slitta 7 non è più bloccata dalla superficie di contrasto 24 della leva 23’ e si sposterà longitudinalmente con verso concorde a quello della forza F1 promuovendo la rotazione della biella 10A e la conseguente discesa progressiva della guarnizione 3 fino alla posizione di contatto con la soglia S.
[00101] Così come illustrato in FIG. 11, in questa posizione operativa la slitta 7 è collocata superiormente alla porzione di estremità prossimale 26 della leva 23’ e quest’ultima è a contatto con la faccia inferiore 39 dell’appendice 8.
[00102] Quindi, nonostante l’azione dell’elemento elastico di richiamo 38, il movimento completo di rotazione della leva 23’ in senso opposto rispetto a quello descritto sopra è impedito almeno fino a quando la slitta 7 rimane posizionata superiormente alla porzione di estremità prossimale 26 della leva 23’ per effetto dell’azione della molla di compressione 20 e dell’attuatore 15.
[00103] Successivamente, all’atto dell’apertura della porta P la compressione della molla di compressione 20 si scaricherà sull’attuatore 15 promuovendone il ritorno nella posizione estesa.
[00104] L’attuatore 15 trascinerà il perno 18 verso l’esterno e quest’ultimo promuoverà lo spostamento istantaneo della slitta 7 e del bordo di estremità 9 dell’appendice 8.
[00105] L’arretramento della slitta 7 consente alla leva 23’ di essere richiamata verso l’alto mediante rotazione da parte dell’elemento elastico di richiamo 38, in modo che il bordo di estremità 9 dell’appendice 8 vada nuovamente in battuta con la prima superficie di contrasto 24.
[00106] Anche il pistone 31 dell'ammortizzatore 29, o lo stelo 22B della molla 22A, precedentemente caricato dal movimento verso l’alto dell’elemento di contrasto 33, si scarica e promuove la rotazione dell’elemento di contrasto 33 verso il basso e della leva 23’ verso l’alto agendo sulla porzione di estremità distale arrotondata 32.
[00107] Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito del trovato.
Applicabilità Industriale
[00108] La presente invenzione è industrialmente applicabile in quanto può essere realizzata su scala industriale da parte di industrie appartenenti al settore tecnico dei dispositivi di isolamento termico e acustico per serramenti e può essere utilizzata in svariati settori, ad commerciale, industriale e privato.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un dispositivo paraspifferi migliorato (1) con innesco ritardato, applicabile al bordo inferiore (B) di una porta (P) incernierata ad un telaio (T), il quale dispositivo (1) comprende un involucro (2) avente al suo interno: - una guarnizione (3) atta ad interagire a tenuta con una soglia (S); - mezzi di movimentazione (6) agenti su detta guarnizione (3) per muoverla tra una posizione inoperativa sollevata e una posizione operativa abbassata; - un attuatore (15) associato a detti mezzi di movimentazione (6) per comandarne l’azionamento per effetto dell'interazione con il telaio (T) all’atto della chiusura della porta (P); - mezzi di ritardo (22) agenti su detti mezzi di movimentazione (6) per ritardarne il funzionamento; in cui detti mezzi di movimentazione (6) comprendono una slitta (7) avente un’appendice (8) con un bordo di estremità (9) atto ad interagire con detti mezzi di ritardo (22) e operativamente collegata a detta guarnizione (3); caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ritardo (22) comprendono un elemento mobile (23) avente una prima superficie di contrasto (24) sostanzialmente verticale atta ad agire contro il bordo di estremità (9) di detta slitta (7) quando detta guarnizione (3) è in posizione inoperativa sollevata, ed una seconda superficie di scivolamento (25) inclinata rispetto a detta prima superficie (24) per consentire il disimpegno a scatto di detto elemento mobile (23) da detto bordo di estremità (9) di detta slitta (7) e determinare lo scorrimento ritardato di quest’ultima ed il movimento di detta guarnizione (3) verso detta posizione operativa abbassata.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detto bordo di estremità (9) di detta slitta (7) è sostanzialmente piano e verticale, detto elemento mobile (23) essendo una leva infulcrata (23’) su detto involucro (2) attorno ad un asse sostanzialmente orizzontale (X) ed avente una porzione di estremità prossimale (26) provvista di detta prima superficie di contrasto (24) e detta seconda superficie di scivolamento (25).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento elastico di richiamo (38) agente su detta leva (23’) per richiamarla verso l’alto in modo da mantenere detta prima superficie di contrasto (24) a contatto con detto bordo di estremità (9) di detta slitta (7) quando la porta (P) è aperta.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta prima superficie di contrasto (24) è formata su detta porzione di estremità prossimale (26) inferiormente a detta seconda superficie di scivolamento (25).
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta prima superficie di contrasto (24) è adiacente a detta seconda superficie di scivolamento (25) e forma con quest’ultima un angolo di inclinazione (a) predeterminato.
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta leva (23’) comprende una porzione di estremità distale (32) atta ad interagire con un ammortizzatore (29) avente un pistone (31) scorrevole longitudinalmente, detto ammortizzatore (29) essendo atto a ritardare il disimpegno a scatto mediante rotazione di detta leva (23’) dal bordo di estremità (9) di detta slitta (7).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento di supporto (30) solidale a detto involucro (2) ed atto ad alloggiare detto ammortizzatore (29), essendo previsto un elemento di contrasto (33) incernierato su detto elemento di supporto (30) ed interposto tra detto pistone (31) e l’estremità distale (32) di detta leva (23’), detta estremità distale (32) comprendendo un bordo arrotondato atto ad interagire con una superficie sostanzialmente piana di detto elemento di contrasto (33).
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ritardo (22) comprendono una molla di ritardo (22A) accoppiata ad uno stelo scorrevole (22B) ed alloggiata in un elemento di supporto (30) solidale a detto involucro (2), detto stelo (22B) essendo atto ad interagire con una porzione di estremità distale (32) di detta leva (23’) per ritardarne il disimpegno a scatto mediante rotazione dal bordo di estremità (9) di detta slitta (7).
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto attuatore (15) comprende un elemento allungato longitudinale (27) e detta leva (23’) comprende un elemento di riscontro (28) sostanzialmente verticale, detto elemento allungato (27) essendo atto ad andare a contatto con detto elemento di riscontro (28) in seguito all’attivazione di detto attuatore (15) in modo da promuovere il passaggio di detto bordo di estremità (9) da detta prima superficie di contrasto (24) a detta seconda superficie di scivolamento (25) quando la porta (P) è chiusa.
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto di comprendere una molla di compressione (20) interposta tra detto attuatore (15) e detta slitta (7).
  11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di movimentazione (6) comprendono una coppia di bielle (10A, 10B), una di dette bielle (10A) avendo una prima estremità (11 A) incernierata a detta slitta (7) ed una corrispondente seconda estremità (13A) incernierata ad un primo elemento di ancoraggio (12A) amovibilmente accoppiato a detta guarnizione (3), l’altra di dette bielle (10B) avendo una prima estremità (11B) accoppiata ad un supporto fisso (14) ed una corrispondente seconda estremità (13B) incernierata ad un secondo elemento di ancoraggio (12B) amovibilmente accoppiato a detta guarnizione (3), in modo da formare un quadrilatero articolato.
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