IT201800001127A1

IT201800001127A1 - Sistema componibile per espositori di vendita

Info

Publication number: IT201800001127A1
Application number: IT201800001127A
Authority: IT
Inventors: Andrea Passanti
Original assignee: Cefla Soc Cooperativa
Priority date: 2018-01-17
Filing date: 2018-01-17
Publication date: 2019-07-17
Also published as: EP3513688A1; ES2780383T3; UA124969C2; EP3513688B1; RU2711265C1; PL3513688T3

Description

DESCRIZIONE

di brevetto per invenzione avente per titolo:

SISTEMA COMPONIBILE PER ESPOSITORI DI VENDITA

[001] La presente invenzione si riferisce al campo tecnico degli arredi per grandi superfici di vendita, e in particolare ad un sistema componibile che può essere montato e smontato per costituire espositori di vendita (scaffalature, gondole, tavoli, cestoni, etc.).

[002] Tali sistemi sono ben noti nell’arte; tuttavia la maggior parte di essi prevede di fissare reciprocamente i vari componenti di base tramite saldatura oppure tramite l’uso di giunti ad hoc, in plastica o in alluminio.

[003] Gli stessi componenti di base (colonne, traversi e correnti) possono essere presenti in numero limitato per produrre diversi tipi di oggetti come scaffalature, gondole, tavoli, cestoni, etc.; tuttavia, una volta che i componenti di base sono stati saldati tra loro per costituire ad esempio una gondola, la gondola finita non è più smontabile. Il principale vantaggio dei sistemi saldati è loro stabilità, che è massima, mentre il loro principale inconveniente è l’impossibilità di smontare e rimontare i componenti di base; si può quindi dire che mancano totalmente di flessibilità.

[004] DE29914238U di Tegometall descrive ad esempio un sistema che fa uso di giunti per il collegamento dei componenti.

[005] I sistemi a giunti tendono ad essere abbastanza stabili. Tuttavia, un inconveniente dei sistemi che fanno uso di giunti è legato al fatto che in genere devono essere prodotti tipi differenti di giunti, ad esempio giunti terminali e giunti intermedi, ad angolo, a due vie o a tre vie. Questo conduce ad una lievitazione del numero e della varietà dei componenti che devono essere prodotti e stoccati, il che è un inconveniente sia per il fabbricante sia per il punto vendita stesso.

[006] Scopo della presente invenzione è fornire un sistema modulare facente uso di un numero limitato di componenti di base (colonne, traversi e correnti) incastrati tra loro in modo smontabile senza fare uso di giunti, che inoltre sia dotato di una buona stabilità meccanica.

[007] Tale scopo è ottenuto con un’apparecchiatura e un metodo che hanno le caratteristiche delle rivendicazioni indipendenti. Forme realizzative vantaggiose e affinamenti sono specificati nelle rivendicazioni dipendenti da queste.

[008] La soluzione consiste nel tipo di incastro dei componenti traverso e corrente alle colonne. In particolare, i tre componenti assemblati consentono di ottenere un piano uniforme e di utilizzare colonne che presentano asole su un solo lato o sui due lati contrapposti.

[009] Sostanzialmente l’invenzione prevede di fare uso di colonne che presentano coppie di asole, in cui i denti del traverso e i ganci del corrente si incastrano con giochi molto limitati in modo da conferire buona stabilità meccanica ai tre componenti una volta assemblati.

[010] Il sistema modulare per la costruzione di strutture espositive secondo la presente invenzione prevede che il detto traverso presenti una forma a U comprendente un tubolare che raccorda due appendici che costituiscono i bracci della U; il traverso per il filo alto presentando una forma a U rivolta verso il basso e il traverso per il filo basso una U rivolta verso l’alto; le appendici presentando tre coppie di denti a forma di L con un intaglio sul lato interno della L per l’incastro nelle dette asole della colonna; i detti denti sporgendo dal traverso nella direzione dell’asse longitudinale del detto traverso; detta appendice presentando inoltre una protrusione per stabilizzare l’incastro rimovibile tra traverso e colonna.

[011] Il sistema modulare per la costruzione di strutture espositive secondo la presente invenzione prevede inoltre che il detto corrente presenti una forma a U comprendente un tubolare che raccorda due alette che costituiscono i bracci della U; il raccordo tra alette e tubolare avvenendo grazie alla presenza di un fazzoletto che presenta una nervatura con un decorso avente una porzione parallela al tubolare, una porzione perpendicolare al tubolare e una porzione che raccorda le due porzioni precedenti; detto corrente presentando tre ganci aventi la forma di un trapezio isoscele, in cui la base maggiore del trapezio isoscele è raccordata all’aletta tramite un peduncolo di dimensioni inferiori alla detta base maggiore; detti ganci essendo orientati perpendicolarmente rispetto all’asse longitudinale del tubolare e sporgendo al di sotto di questo dal lato del fazzoletto opposto a quello della nervatura.

[012] Il sistema modulare per la costruzione di strutture espositive secondo la presente invenzione prevede infine che ciascuna appendice del traverso presenti almeno due coppie di denti che sono allineate fra loro corrispondentemente all’asse longitudinale della colonna, in condizione di aggancio alle asole della colonna e che sono distanziate fra loro in misura corrispondente a due coppie di asole e le quali due coppie di asole sulla colonna siano distanziate fra loro in modo da presentare una coppia intermedia di asole che resta libera.

[013] Una forma esecutiva prevede che ciascuna appendice del traverso presenti tre coppie di denti che sono allineate fra loro corrispondentemente all’asse longitudinale della colonna, in condizione di aggancio alle asole della colonna, essendo due coppie di denti distanziate in misura corrispondente al passo di distanza fra due adiacenti coppie di asole sulla colonna ed una ulteriore coppia di denti distanziata da quella adiacente in misura tale, per cui in condizione montata si impegna in una coppia di asole distanziata da quella di impegno della coppia di denti immediatamente adiacenti lasciando libera una coppia di asole intermedia.

[014] Come apparirà evidente nel seguito, il sistema modulare per la costruzione di strutture espositive secondo la presente invenzione prevede infine che la coppia di denti 26, 26A del traverso si inserisca nella coppia di asole 5, la coppia di denti 27, 27A si inserisca nella coppia di asole 6, la coppia di asole 7 adiacente rimanga libera, la coppia di denti 28, 28A si inserisca nella coppia di asole 8, mentre il gancio 36 del traverso 3 si infili nella porzione libera di una delle asole 6, il gancio 37 si infili nell’asola 7 libera immediatamente adiacente, il gancio 38 si infili nella porzione libera dell’asola 8 immediatamente adiacente.

[015] Il primo vantaggio della presente invenzione consiste nel numero limitato di pezzi da produrre, giacché il sistema viene montato senza fare uso di giunti.

[016] Il secondo vantaggio della presente invenzione consiste nella modularità, perché il numero limitato di componenti di base consente di produrre una grande varietà di oggetti finiti.

[017] Un terzo vantaggio è dato dal fatto che gli oggetti finiti sono smontabili e i componenti sono riutilizzabili a piacere, con un montaggio meccanicamente semplice che fa uso solo di un martello.

[018] Un quarto vantaggio è la stabilità degli oggetti finiti, che è ottenuta grazie al tipo di incastro scelto.

[019] Un quinto vantaggio è che il sistema consente di ottenere oggetti finiti esteticamente piacevoli, senza parti sporgenti.

[020] Ulteriori vantaggi e proprietà della presente invenzione sono illustrati nella seguente descrizione, in cui una forma realizzativa esemplare della presente invenzione è mostrata in dettaglio sulla base dei disegni:

Figura 1 Vista assonometrica dall’esterno dei tre componenti di base (colonna, traverso e corrente) assemblati in un oggetto finito;

Figura 2 Vista assonometrica dall’interno dei tre componenti di base (colonna, traverso e corrente) assemblati in un oggetto finito;

Figura 3 Vista assonometrica di due colonne di diverso tipo;

Figura 4, 4A Vista assonometrica di due traversi, il primo per filo alto e il secondo per filo basso;

Figura 5 Vista assonometrica di un corrente;

Figura 6 Vista assonometrica di una scaffalatura murale;

Figura 7 Vista assonometrica di una gondola;

Figura 8 Vista assonometrica di un tavolo con rotelle;

Figura 8A Vista assonometrica di un tavolo senza rotelle;

Figura 9 Vista assonometrica di uno stand per abiti;

Figura 10 Vista frontale dei tre componenti assemblati, con una sezione di colonna asportata per mostrare l’incastro fra denti, ganci e asole.

[021] È bene precisare che i tre componenti di base descritti in questa descrizione sono colonna 1, traverso 2 e corrente 3. Nel seguito verranno descritte piccole variazioni dei tre componenti di base per scopi specifici, che sono indicate aggiungendo una lettera dopo il numero.

[022] La gamma di singoli componenti di base e di conseguenza di oggetti assemblati che si possono ottenere può essere aumentata e complicata prevedendo componenti di base che presentano lunghezze differenti:

− Due tipi di colonna, monoasolata 1A e biasolata 1B

le dette colonne possono prevedere lunghezze ad esempio da 30 cm a 3 metri; − Due tipi di traverso, uno a filo superiore 2 e uno a filo inferiore 2A

le lunghezze dei tubolari 24 dei traversi 2, 2A possono variare, ad esempio da 20 a 80 cm;

− Un solo tipo di corrente 3 dal montaggio reversibile

le lunghezze dei tubolari 34 dei correnti 3 possono variare, ad esempio da 30 a 140 cm.

[023] È bene precisare che per filo in questo contesto si intende che i componenti una volta assemblati definiscono un unico piano, senza che nessuno dei componenti sporga rispetto al piano definito dagli altri due.

[024] La Figura 1 mostra una vista assonometrica dall’esterno dello spigolo dei tre componenti di base assemblati: colonna 1, traverso 2 e corrente 3, come assemblati in un oggetto finito. Già da questa Figura è possibile apprezzare che i tre componenti assemblati nell’oggetto finito definiscono un unico piano (filo alto).

[025] La Figura 2 mostra una vista assonometrica dall’interno dello spigolo dei tre componenti di base assemblati: colonna 1, traverso 2 e corrente 3, come assemblati in un oggetto finito.

[026] Nella forma realizzativa preferita, colonna 1, tubolare 24, 24A del traverso 2, e tubolare 34 del corrente 3 presentano la medesima sezione trasversa quadrata.

[027] La Figura 3 mostra una colonna 1A e una colonna 1B che presentano coppie di asole disposte a distanze regolari. La colonna 1 presenta una sezione quadrata in cui le coppie di asole 10 sono presenti su un solo lato (colonna monoasolata 1A) oppure sui due lati opposti (colonna biasolata 1B).

[028] La Figura 4 mostra un traverso 2 che consente di ottenere un unico piano tra colonna, traverso e corrente rivolto verso l’alto (filo alto), il quale presenta complessivamente una forma a U rovesciata, con i due bracci della U rivolti verso il basso. Il traverso 2 presenta un tubolare 24 (porzione di collegamento dei due bracci) alle estremità del quale si trovano due appendici 25 simmetriche (i bracci) dotate di tre coppie di denti, di cui una coppia adiacente 26 al tubolare 24, una coppia intermedia 27 e una coppia terminale 28.

[029] La Figura 4A mostra un traverso 2A che consente di ottenere un unico piano tra traverso e corrente rivolto verso il basso (filo basso), il quale presenta complessivamente una forma a U. La differenza tra traverso 2 per filo superiore e traverso 2A per filo inferiore consiste nel fatto che le appendici 25A presentano le tre coppie di denti 26A, 27A, 28A sempre rivolti verso il basso, ma le dette appendici 25A sono traslate verso l’alto rispetto alle appendici 25.

[030] Le tre coppie di denti 26, 27, 28 si trovano rispettivamente ad una distanza tale tra loro da permettere l’incastro nelle asole della colonna 1A o 1B; va notato tuttavia che le coppie di denti 26 e 27 si trovano ad una distanza tale da permettere il loro incastro in due asole adiacenti, mentre la coppia 28 è situata in modo da permettere l’incastro saltando la coppia di asole che si trova immediatamente a valle di quella che permette l’incastro della coppia di denti 27.

[031] Nella porzione di appendice 25, 25A che si trova tra le coppie di denti 27 e 28 oppure 27A e 28A più lontani tra loro è situata una piccola protrusione 29, 29A sporgente rispetto al filo dell’appendice 25, 25A che, una volta assemblati i componenti, va in appoggio sulla colonna 1.

[032] Le coppie di denti 26, 26A; 27, 27A; 28, 28A hanno una forma a L e presentano un intaglio verso il basso pari circa alla metà della dimensione complessiva dei denti. Le coppie di denti 26, 26A; 27, 27A; 28, 28A sporgono dalle due estremità dei traversi 2, 2A nella direzione dell’asse longitudinale del traverso stesso.

[033] Le appendici 25, 25A sono prodotte piegando a U una porzione di lamiera e saldando dette appendici all’interno del tubolare 24, in modo che nulla resti visibile all’esterno.

[034] La Figura 5 mostra un corrente 3, che presenta complessivamente una forma a U, con i due bracci della U rivolti verso il basso. Anche il corrente 3 presenta un tubolare 34 (porzione di collegamento dei bracci) alle estremità del quale si trovano due alette 35 simmetriche (i due bracci) dotate di tre ganci, di cui uno 36 adiacente al tubolare, uno intermedio 37 e uno terminale 38. Dette alette 35 sono fissate ad una delle facce del tubolare 34.

[035] I ganci 36, 37, 38 si trovano ad una distanza reciproca tale da permettere il loro incastro in tre asole consecutive. Presentano una forma a trapezio isoscele, con un peduncolo più sottile del lato del trapezio collegato all’aletta 35. I ganci 36, 37, 38 sporgono dalle due estremità del corrente 3 orientati in senso perpendicolare all’asse longitudinale del corrente stesso; tutti i ganci sono orientati in modo da trovarsi dallo stesso lato del tubolare 34.

[036] Anche le alette 35 sono prodotte piegando e saldando al tubolare 34 un pezzo di lamiera dalla forma complessivamente triangolare. Una volta saldate, dette alette 35 presentano ciascuna un fazzoletto 31 che è responsabile della stabilità degli oggetti assemblati.

[037] Il fazzoletto 31 presenta una nervatura 32 che sporge dal lato opposto del fazzoletto 31 rispetto ai ganci 36, 37, 38. La nervatura 32 presenta una porzione parallela al tubolare 34, una porzione perpendicolare al tubolare 34 e una porzione a 45° che collega le due porzioni precedenti. La totalità della nervatura 32 permette di conferire maggiore rigidità al sistema, mentre la porzione superiore della nervatura, parallela al suolo, fornisce una piccola superficie in grado di sostenere un pannello con una portata fino a 70 kg.

[038] È bene precisare che mentre per ottenere un filo basso o un filo alto i traversi devono essere differenti (2 per il filo alto, 2A per il filo basso), il corrente 3 resta lo stesso, ma nel filo basso il corrente viene montato al contrario rispetto al filo alto.

[039] Le Figure 6, 7, 8 e 9 hanno lo scopo di dimostrare la versatilità del sistema secondo la presente invenzione.

[040] La Figura 6 mostra una scaffalatura 60 a muro costruita utilizzando quattro colonne monoasolate 1A, quattro traversi 2 e quattro correnti 3.

[041] La Figura 7 mostra una gondola 70 costruita utilizzando due colonne biasolate 1B, quattro colonne monoasolate 1A, otto traversi 2 e sei correnti 3 (traversi e correnti non tutti visibili nella Figura).

[042] La Figura 8 mostra un tavolo 80 dotato di due pannelli 81, 82 costruito utilizzando quattro colonne monoasolate 1A; due traversi 2, due correnti 3 per il pannello 81; due traversi 2A, due correnti 3 per il pannello 82. All’uomo dell’arte è evidente che questa è solo una delle tipologie di tavolo ottenibili con il sistema della presente invenzione. Varianti del tavolo 80 (non mostrate) potrebbero essere ad esempio un tavolo privo delle ruote 83; un tavolo che presenta il solo pannello 81, con o senza ruote 83; i detti tavoli possono assumere qualsiasi altezza desiderata tagliando a misura le dette quattro colonne 1. Alternativamente, la stessa struttura di base potrebbe essere utilizzata per costruire un cestone con o senza ruote 83 (non mostrato), che presenta il solo pannello basso 82 e quattro pareti in modo da chiudere la struttura a parallelepipedo sui quattro lati.

[043] È bene notare che i traversi 2A utilizzati per la porzione bassa del tavolo 80 sono diversi dai traversi 2 utilizzati nelle altre Figure come terminali della parte alta dell’oggetto assemblato; infatti i traversi 2A sono speculari ai traversi 2 per permettere di ottenere il medesimo allineamento fra traversi e correnti ma verso il basso. Infatti, confrontando la Figura 8 e la Figura 8A, e in particolare la posizione dei pannelli 82 e 82A, si può notare che il pannello 82 della Figura 8 si trova più in basso (filo basso) rispetto al pannello 82A della Figura 8A, cioè più vicino al punto terminale delle quattro colonne 1A. Le geometrie in gioco non consentono di ottenere un filo basso speculare al filo alto: in basso le colonne 1 finiscono sempre per sporgere di circa 1 cm rispetto al piano verso il basso definito da traversi 2A e correnti 3.

[044] La Figura 9 mostra uno stand 90 che può essere utilizzato per esporre in vendita abiti e accessori di vario tipo. La struttura di base dello stand 90 è anch’essa costruita utilizzando quattro colonne monoasolate 1A, due traversi 2, due traversi 2A, e quattro correnti 3. Lo stand 90 comprende inoltre alcuni accessori, come l’asta appendiabiti 91 e un paio di ripiani 92.

[045] È bene precisare che sulla struttura formata dai componenti di base colonna 1, traverso 2 e corrente 3 è possibile montare pannelli 81, 82 ad esempio in legno, metallo, plastica, vetro in tre modi distinti:

− Sfruttando quattro nervature 32 affacciate due a due nella loro porzione parallela al pavimento. Siccome la nervatura 32 si trova all’altezza della faccia inferiore dei tubolari 24 e 34, il detto pannello 81, 82 sarà allineato alle facce superiori dei tubolari solo se di altezza corrispondente a quella dei tubolari; se il pannello è di altezza inferiore a quella dei tubolari, il pannello 81, 82 si troverà incassato rispetto al piano (filo alto) definito dall’incastro dei tre componenti colonna, traverso, corrente.

− Utilizzando dei rompitratta 84 come mostrato nella Figura 8. Detti rompitratta, ben noti nell’arte, possono essere sagomati in modo da portare il pannello 81 a filo del piano definito dall’incastro dei tre componenti colonna, traverso, corrente come mostrato nella Figura 8, scegliendo una opportuna altezza della piega del rompitratta determinata dallo spessore del pannello e dall’effetto che si desidera ottenere. Nel caso di utilizzo del traverso 2A, la nervatura 32 si trova in realtà alla stessa altezza del filo superiore del tubolare, e non può essere utilizzata per sorreggere un pannello, per cui devono necessariamente essere utilizzati dei rompitratta.

− Il pannello 81, 82 può essere appoggiato sopra il piano definito dall’incastro dei tre componenti colonna, traverso, corrente (non mostrato). Tale pannello viene fissato alla struttura in modi noti.

[046] La Figura 10 mostra i rapporti reciproci fra i tre componenti di base colonna 1, traverso 2 e corrente 3 grazie al fatto che una sezione della colonna 1 è stata asportata. In particolare, la coppia di denti 26, 26A del traverso 2, 2A si inserisce nella coppia di asole 5, la coppia di denti 27, 27A si inserisce nella coppia di asole 6, la coppia di asole 7 adiacente rimane libera, la coppia di denti 28, 28A si inserisce nella coppia di asole 8, mentre il gancio 36 del traverso 3 si infila nella porzione libera di una delle asole 6, il gancio 37 si infila nell’asola 7 libera immediatamente adiacente, il gancio 38 si infila nella porzione libera dell’asola 8 immediatamente adiacente.

[047] Per ragioni di chiarezza espositiva, verrà ora spiegato come avviene il montaggio reciproco dei tre componenti colonna 1, traverso 2 e corrente 3 come mostrati nelle Figure 1 e 2. Tale montaggio è spiegato solo per motivi di chiarezza espositiva, non avvenendo nella realtà in questo modo.

[048] La prima fase di detto montaggio avviene infilando un traverso 2 oppure 2A in una colonna 1A oppure 1B in modo da mandare in battuta tutte le coppie di denti 26 o 26A; 27 o 27A; 28 o 28A, con il loro rispettivo intaglio che si appoggia alla parte inferiore delle coppie di asole. Questo montaggio deve essere effettuato con un martello, in modo da far sì che ciascuna protrusione 29 vada ad incastrarsi nella medesima asola 8 occupata da un dente terminale 28 o 28A. Questo incastro non permette l’estrazione del traverso 2 o 2A verso l’alto e contribuisce in modo importante alla stabilità finale dell’oggetto assemblato.

[049] In particolare, con riferimento alla Figura 10, la colonna 1A o 1B presenta quattro coppie di asole 5, 6, 7 e 8 contando dall’estremità superiore della colonna. La coppia di denti 26 si inserisce nella coppia di asole 5, la coppia di denti 27 si inserisce nella coppia di asole 6, la coppia di asole 7 rimane libera, la coppia di denti 28 e la coppia di protrusioni 29 si inseriscono nella coppia di asole 8.

[050] La seconda fase del montaggio avviene montando il corrente 3 sull’insieme colonna 1-traverso 2. Il gancio 36 del traverso 3 si infila nella porzione libera di una delle asole 6, il gancio 37 si infila nel dell’asola 7 libera sottostante, il gancio 38 si infila nella porzione libera dell’asola 8 sottostante (infatti i ganci 36, 37, 38 giacciono sullo stesso piano). I detti ganci 36, 37, 38 sono rastremati verso l’estremità del gancio (coniatura) nella direzione di inserimento nella colonna per favorire il montaggio. Detti ganci presentano una forma a trapezio isoscele con un peduncolo, in cui le dimensioni della base maggiore del trapezio sono poco inferiori a quelle dell’asola: di conseguenza all’inizio dell’inserimento i ganci occupano tutta l’asola. Una volta che il corrente 3 è andato in battuta sulla colonna 1, il corrente 3 viene martellato verso il basso in modo da portare il peduncolo di ciascun gancio in battuta sulla porzione inferiore dell’asola.

[051] Il metodo reale di montaggio di un oggetto assemblato 60, 70, 80, 90 secondo la presente invenzione presenta le seguenti fasi:

a. Montaggio del primo spigolo di una prima spalla

Una colonna 1 viene appoggiata sul piano con le asole rivolte verso l’alto; la coppia di denti 26 di un traverso 2 viene inserita in una prima coppia di asole 5 libere nella porzione superiore della colonna in verticale. Il traverso 2 va in battuta sulla colonna 1 e poi martellato nella direzione dell’asse della colonna fino a che la protrusione 29 si incastra nell’asola 8, e di conseguenza la superficie superiore del traverso 2 collima con la parte terminale della colonna 1. Questo tipo di assemblaggio permette di ottenere un insieme colonna-traverso rigido.

b. Montaggio del secondo traverso all’estremità opposta della colonna

In base alla posizione desiderata in cui deve andare il secondo traverso 2 sulla medesima colonna 1, vengono inserite le coppie di denti 26, 27, 28 nelle asole opportune nella parte inferiore della colonna, e martellate per mandare le protrusioni 29 nella medesima coppia di asole della coppia di denti 28. Si ottiene così un insieme rigido a forma di C.

c. Formazione di una prima spalla

Per completare la formazione della spalla, una seconda colonna 1 preferibilmente della medesima dimensione della precedente viene inserita contemporaneamente nelle tre+tre coppie di asole dell’insieme a C ottenuto precedentemente, martellando la colonna e tenendo fermi i traversi in modo da portare in battuta le due protrusioni 29 che si incastrano nella coppia di asole della coppia di denti 28. A questo punto si è ottenuta una spalla, struttura che presenta una rigidità equivalente a quella ottenibile saldando i medesimi componenti.

Una spalla comprendente due colonne 1A e due traversi 2 è mostrata nella porzione tratteggiata della Figura 6.

d. Formazione della seconda spalla

Si ottiene una seconda spalla ripetendo le operazioni a, b, c.

e. Formazione di una struttura tridimensionale

Le due spalle vengono posizionate ad una distanza definita per permettere l’inserimento di un primo corrente 3, in cui la porzione superiore del corrente 3 sia allineata con il filo delle spalle, in modo tale che il gancio 38 si possa incastrare nella porzione di asola 8 rimasta libera occupata dal dente 28 del traverso 2. Una volta inseriti i ganci 36, 38 nelle porzioni di due asole rimaste libere e il gancio 37 nell’asola intermedia libera, il corrente 3 viene colpito col martello in modo da portare i peduncoli in battuta sulle asole rispettive. La medesima operazione viene eseguita anche per montare il secondo corrente.

[052] È bene notare che tutti i componenti così assemblati possono essere smontati sempre con l’ausilio del martello e riutilizzati anche per formare oggetti finiti 60, 70, 80, 90 differenti da quelli di partenza.

1A colonna monoasolata

1B colonna biasolata

2 traverso alto

2A traverso basso

3 corrente

10 asole

24 tubolare

25 appendice

26 dente adiacente al tubolare 27 dente intermedio

28 dente terminale

29 protrusione

31 fazzoletto

32 nervatura

34 tubolare

35 aletta

36 gancio adiacente al tubolare 37 gancio intermedio

38 gancio terminale

60 scaffalatura a muro

70 gondola

80 tavolo

81 piano

82 piano

83 ruota

84 rompitratta

85 tavolo

90 stand

91 asta appendiabiti

92 ripiani

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Sistema modulare per la costruzione di strutture espositive (60, 70 80, 85, 90) per punti vendita comprendente tre componenti di base: − una colonna (1A, 1B); − un traverso (2); − un corrente (3) venendo una pluralità di detti componenti di base accoppiata fra loro per la generazione di una struttura portante, caratterizzato dal fatto che i detti tre componenti (1, 2, 3) sono assemblati fra loro in modo smontabile, in corrispondenza di ciascuna zona d’angolo di collegamento in modo da formare un unico piano superiore, senza che alcun componente sporga rispetto agli altri due.
2. Sistema modulare per la costruzione di strutture espositive (60, 70 80, 85, 90) per punti vendita comprendente tre tipologie di componenti di base: − una colonna (1A, 1B); − un traverso (2A); − un corrente (3) venendo una pluralità di detti componenti di base accoppiata fra loro per la generazione di una struttura portante, caratterizzato dal fatto che i detti tre componenti (1, 2A, 3) possono essere assemblati fra loro in modo smontabile in corrispondenza di ciascuna zona d’angolo di collegamento in modo che detto traverso e corrente formino un unico piano superiore con la colonna che sporge di una frazione del detto insieme.
3. Sistema modulare per la costruzione di strutture espositive (60, 70 80, 85, 90) per punti vendita secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la detta colonna (1) presenta una sezione trasversa quadrata, e coppie di asole (5, 6, 7, 8, 10, …) disposte a distanza regolare fra loro; dette coppie di asole essendo presenti su un solo lato della colonna (1A) oppure su due lati contrapposti della colonna (1B).
4. Sistema modulare secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, in cui i tre componenti (1, 2, 3) sono previsti in combinazione con mezzi di aggancio reciproco ed in condizione fra loro accoppiata, ciascuno dei detti componenti essendo allineato parallelamente ad una direzione di tre direzioni fra loro perpendicolari, mentre − l’elemento di colonna (1) presenta almeno su una faccia una fila di coppie di asole (10) parallele che sono equidistanziate fra loro, la detta faccia essendo destinata ad essere parallela all’asse longitudinale del corrente; − il corrente (3) presenta su ciascuna estremità una aletta (35) di testa con l’asse longitudinale dell’aletta orientato perpendicolarmente all’asse longitudinale del corrente stesso, la quale aletta si estende parallelamente all’asse della colonna (1), in condizione accoppiata alla stessa e presenta almeno due ganci (36, 37, 38) fra loro allineati in direzione parallela alle file di asole (10) sulla colonna e destinati ad impegnare almeno due asole di almeno una fila di asole; − i detti ganci (36, 37, 38) e le dette asole (10) sono distanziati rispettivamente dal lato superiore di testa della colonna e dal lato superiore del corrente in misura tale per cui il lato superiore del corrente si dispone complanare con il lato di testa della colonna o ad un piano parallelo al detto lato di testa della colonna, in condizione accoppiata alla stessa; e − in condizione montata alla colonna (1), il traverso (2) si estende con il suo asse longitudinale perpendicolare alla faccia della colonna provvista delle file di asole; − detto traverso (2) presenta alle sue estremità due appendici (25, 25A) che si estendono parallelamente alle dette file di asole od all’asse longitudinale della colonna; − ciascuna appendice (25, 25A) porta almeno due coppie di denti (26, 27, 28; 26A, 27A, 28A) di aggancio allineati in direzione di una fila di asole (10) e coincidenti con almeno due asole di una delle dette file di asole; − i detti denti (26, 27, 28; 26A, 27A, 28A) essendo distanziati dal lato superiore del traverso (2, 2A) in misura tale per cui il lato superiore del traverso si dispone complanare con il lato di testa della colonna (1) in condizione accoppiata alla stessa e complanare al bordo superiore del corrente (3) e della colonna (1) oppure solo complanare al bordo superiore del corrente (3).
5. Sistema modulare secondo la rivendicazione 4, in cui le appendici (25, 25A) del traverso (2, 2A) presentano almeno due coppie di denti (26, 27, 28; 26A, 27A, 28A) che formano due file di denti fra loro parallele e coincidenti ciascuna con le asole (10) di una delle due file, per cui l’accoppiamento fra colonna (1) e traverso (2, 2A) avviene impegnando almeno due asole di ciascuna fila, mentre i ganci (36, 37, 38) del corrente (3) impegnano affiancandosi ai denti (26, 27, 28; 26A, 27A, 28A) del traverso almeno alcune asole di una fila in cui sono impegnati i denti del corrente.
6. Sistema modulare secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui ciascuna appendice (25; 25A) del traverso (2; 2A) presenta tre coppie di denti (26, 27, 28; 26A, 27A, 28A), i quali denti sono disposti su due file parallele e coincidenti ciascuna con una fila di asole (10).
7. Sistema modulare secondo una o più delle precedenti rivendicazioni da 4 a 6, in cui ciascuna aletta (35) del traverso (3) presenta tre ganci (36, 37, 38) disposti su un'unica fila coincidente con una fila di asole (10).
8. Sistema modulare secondo una o più delle precedenti rivendicazioni da 4 a 7, in cui i traversi (2A) che sono destinati ad impegnare la parte inferiore della colonna sono identici ai traversi (2) per la parte superiore, mentre le appendici (25A) sono orientate in direzione opposta a quella dei traversi destinati al filo alto; lo stesso tipo di corrente (3) viene impiegato per l’accoppiamento alle estremità superiori od a quelle inferiori delle colonne (1A, 1B), il corrente (3) venendo ribaltato per il montaggio alla estremità superiore o inferiore delle colonne.
9. Sistema modulare per la costruzione di strutture espositive (60, 70 80, 85, 90) per punti vendita secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui colonna (1A, 1B) e tubolare (24, 34) del traverso (2, 2A) e del corrente (3) presentano la medesima sezione trasversa quadrata.
10. Sistema modulare per la costruzione di strutture espositive (60, 70 80, 85, 90) per punti vendita secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui − Le colonne monoasolata (1A) e biasolata (1B) sono fornite in lunghezze da 30 cm a 3 metri; − I traversi a filo superiore (2), a filo inferiore (2A) sono forniti con lunghezze dei tubolari (24, 24A) da 20 a 80 cm; − I correnti (3) sono forniti con lunghezze dei tubolari (34) da 30 a 140 cm.
11. Metodo per il montaggio del sistema modulare (1, 2, 3) secondo le rivendicazioni da 1 a 10 comprendente le seguenti fasi: a. Montaggio di un traverso (2, 2A) su una colonna (1A, 1B) infilare un traverso (2, 2A) in una colonna (1A o 1B) in modo da mandare in battuta tutte le coppie di denti (26, 26A; 27, 27A; 28, 28A), con il loro rispettivo intaglio che si appoggia alla parte inferiore delle coppie di asole (5, 6, 7, 8); detto montaggio essendo effettuato con un martello, in modo da far sì che ciascuna protrusione (29, 29A) vada ad incastrarsi nella medesima asola (8) occupata da un dente terminale (28, 28A); b. Montaggio di un corrente (3) sull’assemblaggio di una colonna (1A, 1B) e di un traverso (2, 2A) montare il detto corrente (3) sull’insieme colonna (1)-traverso (2) infilando il gancio (36) del traverso (3) nella porzione libera di una delle asole (6), il gancio (37) nell’asola (7) libera adiacente, il gancio (38) nella porzione libera dell’asola (8) adiacente; una volta che il corrente (3) è andato in battuta sulla colonna (1A, 1B), il corrente (3) viene martellato verso il basso in modo da portare il peduncolo di ciascun gancio (36, 37, 38) in battuta sulla porzione inferiore dell’asola (6, 7, 8).
12. Metodo per il montaggio del sistema (1, 2, 3) in cui la posizione reciproca finale dei componenti montati è quello indicato nella rivendicazione 11, ma in cui le fasi consecutive di montaggio sono le seguenti: a. Montaggio del primo spigolo di una prima spalla Montare un traverso (2, 2A) su una colonna (1A, 1B) in modo da portare in battuta il detto traverso sulla colonna, e poi incastrare la coppia di protrusioni (29, 29A) nella coppia di asole (8); b. Montaggio del secondo traverso all’estremità opposta della colonna In base alla posizione desiderata in cui deve andare il secondo traverso (2, 2A) sulla medesima colonna (1A, 1B), inserire le coppie di denti (26, 26A; 27, 27A; 28, 28A) nelle asole opportune nella parte opposta della colonna, e martellare per mandare le protrusioni (29, 29A) nella medesima coppia di asole della coppia di denti (28, 28A) ottenendo un insieme rigido a forma di C. c. Formazione della prima spalla Per completare la formazione della spalla, inserire una seconda colonna (1A, 1B) preferibilmente della medesima lunghezza della precedente contemporaneamente nelle tre+tre coppie di asole dell’insieme a C ottenuto precedentemente, in modo da portare in battuta la coppia di protrusioni (29, 29A) che si incastrano nella coppia di asole (8) della coppia di denti (28, 28A). d. Formazione di una seconda spalla Ottenere una seconda spalla ripetendo le operazioni a, b, c. e. Formazione di una struttura tridimensionale Posizionare le due spalle ad una distanza definita sulla base della lunghezza del tubolare (34) per permettere l’inserimento di un primo corrente (3), in cui la porzione superiore del corrente (3) sia allineata con il filo delle spalle, in modo tale che il gancio (38) si possa incastrare nella porzione di asola (8) rimasta libera occupata dal dente (28, 28A) del traverso (2, 2A); una volta inseriti i ganci (36, 38) nelle porzioni di tre asole (6, 7, 8) rimaste libere, e il gancio (37) nell’asola intermedia libera, colpire il corrente (3) col martello in modo da portare i peduncoli in battuta sulle rispettive asole; eseguire la medesima operazione anche per montare il secondo corrente. f. Stabilizzazione della struttura tridimensionale Preferibilmente, ripetere la fase e montando almeno un altro corrente (3) nella porzione alta della struttura tridimensionale, e preferibilmente due correnti (3) nella parte inferiore della struttura tridimensionale stessa.