IT201700021067A1 - Dispositivo di rilevazione e segnalazione di tentativi di effrazione su protezioni corazzate applicate su cilindri per serrature - Google Patents

Description

DISPOSITIVO DI RILEVAZIONE E SEGNALAZIONE DI TENTATIVI DI EFFRAZIONE SU PROTEZIONI CORAZZATE APPLICATE SU CILINDRI PER SERRATURE;

La presente invenzione riguarda sostanzialmente il settore della sicurezza degli infissi apribili, ed in particolare riguarda un dispositivo di rilevazione di tentativi di effrazione per la protezione di cilindri applicati a serrature di chiusura per porte ed infissi.

RIASSUNTO DELL’INVENZIONE

Il dispositivo è pensato per rilevare il tentativo di effrazione in seguito ad un attacco alla protezione corazzata del cilindro portato con sistemi di uso comune e facilmente reperibili tipo: tubo, leve, pinze, mazza o altre attrezzature meccaniche che intendano produrre strappo o rottura della protezione stessa, allo scopo di consentire allo scassinatore il libero accesso al cilindro e alle parti facilmente manipolabili della serratura.

Secondo la presente invenzione, la rilevazione del tentativo di effrazione avviene a seguito della chiusura o apertura di un circuito elettrico attraverso un contatto elettrico generato dallo spostamento delle viti passanti di fissaggio della protezione corazzata in seguito ai tentativi di effrazione sopra descritti.

Il contatto produce un segnale che può essere utilizzato per azionare un semplice allarme acustico o può anche essere interfacciato con sistemi di sicurezza più evoluti precedentemente installati o da installare.

In particolare può anche interfacciarsi con sistemi di blocco predisposti su punti di chiusura di serrature o altri dispositivi di serraggio.

DESCRIZIONE

Allo stato attuale della tecnica, esistono varie altre soluzioni per attivare allarmi in seguito ad attacchi portati con gli strumenti meccanici sopra descritti. Come esempio, si segnala il prodotto EL220N della ditta DISEC che genera un segnale di allarme a seguito della interruzione di un circuito elettrico; in questo caso il circuito elettrico di alimentazione led inserito all’interno di una delle due viti di fissaggio della protezione, appositamente realizzata per il passaggio del filo, viene interrotto durante l’attacco dello scassinatore a causa dello strappo della connessione o della tranciatura del filo elettrico stesso, evidenziando la condizione di allarme.

Invece l’oggetto del presente trovato risulta essere innovativo per la sua semplicità di funzionamento e di installazione, nonché per l’economicità di produzione, sfruttando il fatto che avviene un inevitabile spostamento, anche minimo, delle viti di fissaggio della protezione corazzata provocato da un tentativo di effrazione con gli strumenti sopra descritti.

Inoltre, fornisce la segnalazione del tentativo di effrazione, prima ancora che si concretizzi la rottura dei componenti interessati all’attacco. Quest’ultima innovativa caratteristica può pertanto evitare pesanti danneggiamenti in quanto può scoraggiare il malintenzionato a proseguire nell’azione di scasso prima di aver causato danni costosi da riparare.

Altra importante peculiarità della presente invenzione è la possibilità di essere applicata a tutte le protezioni corazzate, anche a quelle già precedentemente installate sulla porta o sull’infisso, che utilizzino il tipico e più comune sistema di fissaggio con viti passanti.

Al contrario, il funzionamento del dispositivo EL220N sopra citato richiede l’utilizzo di un sistema integrato che include una specifica protezione corazzata, costruita ad hoc, che contiene gli elementi necessari al funzionamento del sistema stesso e quindi implica obbligatoriamente la sostituzione di eventuali protezioni corazzate preesistenti con costi decisamente superiori.

Anche l’estrema facilità e rapidità di installazione rappresentano una vantaggiosa peculiarità rispetto ai dispositivi precedentemente utilizzati.

Il dispositivo che si descrive è predisposto per fornire una sicurezza aggiuntiva in confronto ai più comuni attacchi di seguito elencati:

• Strappo con tubo di forma e dimensioni tali da essere inserito attorno alla protezione

• Attacco con leve metalliche

• Attacco con mazza o scalpello

• Attacco con estrattori

• Attacco con strumenti di torsione

Una migliore comprensione del trovato si avrà con la seguente descrizione dettagliata e con riferimento ad una preferita forma di realizzazione mostrata a puro titolo esemplificativo non limitativo.

• La figura 1 mostra schematicamente un esploso della configurazione preferita di realizzazione del trovato, nonché lo stesso in forma assemblata;

• La figura 2, mostra un esempio di schema di montaggio del trovato;

• Le figure 3, 4 e 5 mostrano schematicamente le modalità con cui alcuni dei comuni attacchi sopra descritti alle protezioni corazzate provocano lo spostamento delle viti passanti di fissaggio delle protezioni stesse generando il contatto elettrico. Con riferimento alla figura 1, il dispositivo oggetto della presente invenzione prevede, in una configurazione preferita, che si descrive a titolo esemplificativo non limitativo i seguenti elementi:

1) Un corpo (A) con funzione di struttura portante del dispositivo.

2) Due contatti elettrici costituiti preferibilmente da due microinterruttori (D) con funzioni di chiusura del circuito elettrico che genera il segnale di rilevazione trasmesso con dei cavetti elettrici (E).

3) Viti passanti di fissaggio (G) che oltre alla naturale funzione di fissaggio della protezione corazzata, con il loro spostamento generano il contatto tra gli attuatori (C) e i microinterruttori (D) solo al momento dei tentativi di effrazione sopra descritti. 4) Due attuatori (C) con funzioni di azionamento dei microinterruttori (D). Tali attuatori premono entrambi o singolarmente sui rispettivi microinterruttori (D) in seguito alla azione delle viti passanti (G) di fissaggio della protezione, che si spostano in seguito al tentativo di effrazione.

5) Elementi elastici (B) che nell’esempio che si descrive sono costituiti da molle a tazza, con funzione di tener separati gli attuatori (C) dai microinterruttori (D), di fornire alle viti passanti (C) di fissaggio una adeguata tensione e rigidità per il fissaggio della protezione e garantire la possibilità di un residuo spostamento delle stesse viti di fissaggio solo al momento del tentativo di effrazione.

6) Copertura (F) con funzioni di contenimento degli elementi interni e di finitura estetica fissato al corpo (A) attraverso viti (H).

Riassumendo, il funzionamento del trovato sfrutta il lavoro prodotto dal malintenzionato che, utilizzando gli arnesi di scasso (tubo, leve ecc.) impiegati più comunemente nel tentativo di effettuare lo strappo della protezione del cilindro, provoca la deformazione del sistema di molleggio, l’accostamento e il conseguente contatto dei due elementi attivando, solo al momento del tentativo di effrazione, il dispositivo di rilevazione.

Quest’ultimo, genera un segnale attraverso un circuito elettrico che può determinare l’attivazione di un allarme acustico, e/o di un sistema di sicurezza integrato, già nella fase iniziale del tentativo di scasso, prima ancora che si verifichi la rottura del cilindro e/o delle viti di fissaggio.

Inoltre, il sistema di molleggiamento aumenta le caratteristiche di resistenza meccanica del fissaggio viti che perdendo in rigidità per azione deile molle, obbligano il malintenzionato ad applicare carichi maggiori e più prolungati .

In questa particolare forma di realizzazione del trovato, mediante una calibrazione del sistema di molleggio e attraverso la corretta procedura di installazione, il dispositivo garantisce la giusta rigidità di fissaggio della protezione pur mantenendo le caratteristiche necessarie alla rilevazione del tentativo di scasso da parte di malintenzionati.

Questo consente al dispositivo di non rilevare falsi allarmi dovuti ad eventi accidentali (urti, chiusure violente ecc...) se non causati da strumenti atti allo scopo di effrazione.

Π dispositivo così descritto può essere applicato, sia in fase di nuova installazione di protezione che in aggiunta a protezione già installate o preesistente di varia forma e dimensione dove sia previsto il comune sistema di fissaggio della protezione stessa per mezzo di viti passanti.

Il dispositivo presenta anche la possibilità che il segnale ricavato possa attivare un sistema di blocco sui punti di chiusura di serrature o di altri dispositivi di serraggio predisposti, rendendo ancora più esplicato il tentativo di effrazione.

Claims (3)

1. RIVENDICAZIONI: 1. Dispositivo di rilevazione di tentativi di effrazione su una protezione corazzata per cilindri applicati su serrature del tipo dotato di viti passanti (G) di fissaggio, caratterizzato dal fatto che, per rilevare lo spostamento di una o di entrambe le viti di fissaggio della protezione corazzata durante il tentativo di effrazione, comprende, in combinazione: a) Un corpo (A) con funzione di struttura portante del dispositivo. b) Uno o più contatti elettrici (D) con funzioni di chiusura di un circuito elettrico che genera un segnale di rilevazione trasmesso con dei cavetti elettrici (E). c)Viti passanti di fissaggio (G) che, oltre alla naturale funzione di fissaggio della protezione corazzata, con il loro spostamento/deformazione determinano - solo in presenza di un tentativo di effrazione - il contatto meccanico tra degli attuatori (C) e i contatti elettrici (D). d) Due attuatori (C) con funzioni di azionamento dei contatti elettrici (D), atti a premere almeno uno dei rispettivi contatti elettrici (D) in seguito allo spostamento/deformazione delle viti passanti (G) di fissaggio della protezione, causato da un tentativo di effrazione. e) Elementi elastici (B) per tenere separati gli attuatoci (C) dai contatti elettrici CD), e per fornire alle viti passanti (G) di fissaggio una adeguata tensione e rigidità per il fissaggio della protezione nonché per garantire la possibilità di un residuo spostamento delle stesse viti di fissaggio solo nel casi in cui ci sia un tentativo di effrazione. f) Un elemento di copertura (F) con funzioni di contenimento degli elementi interni e di finitura estetica fissato al corpo (A) attraverso viti (H).
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti elementi elastici sono costituiti sostanzialmente da molle a tazza (B), oppure da un’altra tipologia di elemento elastico adatto allo scopo.
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detti due contatti elettrici sono costituiti da due microinterruttori (D).