IT201700001562A1

IT201700001562A1 - Chiusura child proof

Info

Publication number: IT201700001562A1
Application number: IT102017000001562A
Authority: IT
Inventors: Valerio Paganuzzi
Original assignee: Bormioli Pharma S R L
Priority date: 2017-01-09
Filing date: 2017-01-09
Publication date: 2018-07-09
Also published as: ES1235135U; ES1235135Y; DE212018000106U1; WO2018127849A1

Description

“Chiusura child proof”

La presente invenzione ha per oggetto una chiusura di tipo child proof applicabile ad un contenitore. Le chiusure child proof sono chiusure che sono dotate di particolari accorgimenti per minimizzare il rischio che un bambino di età inferiore a 3 anni riesca ad aprirle. Ad esempio per l'apertura della chiusura è necessario che l'utente esplichi sulla chiusura una compressione assiale e un contemporaneo svitamento. E’ stato infatti dimostrato che l’azione combinata risulta innaturale e difficilmente eseguibile da un bambino di età inferiore di 3 anni.

La sola torsione della capsula (anche se eseguita nel corretto senso di svitamento) non è dunque sufficiente alla apertura. Tale accorgimento è finalizzato all'ottimizzazione della sicurezza volendosi impedire che un bambino spinto dalla curiosità possa assumere per errore dei medicinali da un contenitore lasciato incustodito.

È nota una chiusura child proof in cui è presente una capsula applicabile ad un collo del contenitore per occludere il foro di apertura. Tale capsula è avvolta da un copricapsula azionabile da un utente e che impedisce a quest'ultimo di poter accedere alla capsula sottostante.

Per permettere l'apertura l'utente dovrà esplicare una spinta assiale sul copricapsula e nel frattempo svitarla. In questo modo il copricapsula trasmetterà la coppia di apertura alla capsula sottostante che dunque potrà essere svitata dal contenitore. La spinta assiale permette di far ingranare dei dentelli ricavati sul copricapsula in apposite sedi ricavate sulla capsula. Il copricapsula comprende inoltre mezzi elastici che allontanano assialmente il copricapsula dalla capsula disingaggiando i dentelli dalle apposite sedi. Tali mezzi elastici comprendono alette che si protendono da una sommità (che si sviluppa ortogonalmente alla direzione assiale) del copricapsula. Tali alette flettendosi consentono l'avvicinamento del copricapsula alla capsula. Cessando la spinta assiale esplicata dall'utente le alette ritornano nella posizione indeformata allontanando il copricapsula dalla capsula.

Capsula e copricapsula comprendono inoltre delle bandelle laterali che possono interagire tra loro. In particolare queste bandelle quando il copricapsula viene avvitato interagiscono tra loro trasmettendo la coppia alla capsula che si avvita sul contenitore. Quando invece il copricapsula viene svitato le bandelle slittano una sull'altra (in virtù della specifica geometria) e nessuna coppia viene trasmessa alla capsula (a meno che non venga applicata anche una spinta assiale che determinerebbe l'ingranamento non delle bandelle, ma dei dentelli sopradescritti).

Un inconveniente di tale soluzione costruttiva si ravvisa qualora si desiderino realizzare contenitore piccoli e la chiusura venga aperta e richiusa molte volte. In questa situazione infatti le alette rischiano lo snervamento penalizzando il corretto funzionamento dei mezzi elastici. Questo comporta che possa essere compromesso il funzionamento “child proof” della chiusura e quindi l’impiego in sicurezza. Infatti se i mezzi elastici non funzionano a dovere si potrebbe giungere al caso limite in cui è sufficiente applicare solo una coppia di apertura sul copricapsula per svitare la capsula (non essendo più necessaria una significativa spinta assiale sul copricapsula).

In questo contesto è scopo della presente invenzione mettere a disposizione una chiusura in grado di ottimizzare il comportamento “a fatica” della chiusura in modo da avere nel tempo un corretto funzionamento “child proof”. Questo permette un funzionamento in sicurezza della chiusura nel tempo.

Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da una chiusura, comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle unite rivendicazioni.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di una chiusura, come illustrata negli uniti disegni in cui:

-figura 1 mostra una chiusura secondo la presente invenzione;

-figure 2 e 3 mostrano un componente della chiusura di figura 1.

Nelle unite figure con il numero di riferimento 1 si è indicata una chiusura di un contenitore di tipo “child proof”. Tale contenitore è destinato ad esempio al contenimento di prodotti farmaceutici. Tale chiusura 1 comprende una capsula 2 di chiusura del contenitore.

La capsula 2 è avvitabile/svitabile rispetto al contenitore. La capsula 2 definisce un tappo che permette di occludere una apertura del contenitore. La chiusura 1 comprende inoltre un copricapsula 3. Il copricapsula 3 si sovrappone e avvolge la capsula 2. Essa impedisce ad un utente di accedere alla capsula 2. La capsula 2 e il copricapsula 3 in una prima configurazione (non illustrata) sono avvicinati l’un l’altro lungo una direzione assiale. In una seconda configurazione (vedasi figura 1) sono allontanati l’un l’altro lungo la direzione assiale. La direzione assiale è individuata da un asse 4 lungo cui si ha lo svitamento/avvitamento della capsula 2 rispetto al contenitore. Tale direzione assiale è dunque definita da un asse dell'elica della filettatura con cui la capsula 2 si avvita al contenitore. La direzione assiale è ortogonale alla bocca di uscita del contenitore. Più nello specifico essa è definita da un asse di simmetria cilindrica del contenitore.

La chiusura 1 comprende mezzi 5 disimpegnabili per la trasmissione di una coppia di svitamento dal copricapsula alla capsula. La coppia di svitamento permette lo svitamento della capsula 2 dal contenitore. Si può quindi aprire l'apertura di erogazione del contenitore. Preferibilmente i mezzi 5 disimpegnabili sono ricavati in parte sulla capsula 2 e in parte sul copricapsula 3. I mezzi 5 sono quindi in parte solidali alla capsula 2 e in parte solidali al copricapsula 3. Preferibilmente, ma non necessariamente i mezzi 5 disimpegnabili sono in parte in corpo unico monolitico con la capsula 2 e in parte in corpo unico monolitico con il copricapsula 3. I mezzi 5 disimpegnabili per lo svitamento della capsula 2 sono reciprocamente impegnati nella prima configurazione e reciprocamente disimpegnati nella seconda configurazione. Quindi nella prima configurazione si può, agendo sul copricapsula 3, svitare la capsula 2 e rimuoverla dalla apertura di erogazione del contenitore. Nella seconda configurazione la rotazione del copricapsula in uno qualunque dei due sensi non permette lo svitamento della capsula 2 dal contenitore. Opportunamente i mezzi 5 disimpegnabili comprendono almeno un dente 9 (preferibilmente ricavato sul copricapsula 3) che si innesta in una corrispondente fessura 90 (preferibilmente ricavata sulla capsula 2).

Opportunamente la chiusura 1 comprende mezzi 6 elastici che esplicano una forza di allontanamento assiale del copricapsula 3 dalla capsula 2 per permettere il passaggio dalla prima verso la seconda configurazione e che possono essere integrati nella capsula 2 e/o nel copricapsula 3.

Il copricapsula 3 comprende un disco 31 e una parete 32 laterale che si sviluppa dal disco 31. Ad esempio la parete 32 laterale del copricapsula 3 è sagomata sostanzialmente come una parete laterale cilindrica.

Analogamente la capsula 2 comprende una calotta 21 superiore e una parete 22 laterale. La parete 32 laterale del copricapsula 3 fronteggia e circonda la parete 22 laterale della capsula 2. La calotta 21 della capsula 2 fronteggia il disco 31 del copricapsula 3.

I mezzi 6 elastici comprendono una molla 60 a tazza. Opportunamente essa è in materiale plastico.

La molla 60 a tazza definisce una cavità 61 anulare. Nella prima configurazione la cavità 61 è maggiormente pronunciata rispetto alla seconda configurazione. Nella prima configurazione la molla 60 a tazza è dunque maggiormente deformata rispetto che nella seconda configurazione.

Come esemplificato nelle unite figure la molla 60 a tazza è integrata nella capsula 2.

La cavità 61 è rivolta verso il copricapsula 3.

La molla 60 a tazza definisce un corpo unico monolitico con le restanti parti della capsula 2.

La molla 60 a tazza comprende una simmetria cilindrica attorno all'asse 4 di avvitamento/svitamento della capsula 2.

La molla 60 a tazza opportunamente comprende:

- una sommità 62 a contatto con il copricapsula 3;

- una base 63;

- un pendio 64 deformabile elasticamente e che collega la sommità 62 e la base 63.

Come esemplificato nelle unite figure la base 63 comprende un gradino 65 anulare che si innalza verso il copricapsula 3 spostandosi da una posizione radialmente più esterna ad una radialmente più interna.

Opportunamente la molla 60 a tazza (in particolare il pendio 64) è realizzato in polietilene.

Il pendio 64 partendo dal gradino 65 e muovendosi radialmente verso la sommità 62 prima definisce una discesa e poi una salita.

Vantaggiosamente la capsula 2 e il copricapsula 3 comprendono bandelle 91, 92 che nella seconda configurazione ingranano reciprocamente per permettere la trasmissione dal copricapsula 3 alla capsula 2 di una coppia che permette l’avvitamento della capsula sul contenitore. Nella seconda configurazione le bandelle 91, 92 invece slittano l’una sull’altra qualora il copricapsula 3 ruoti in senso opposto (non trasmettendo alla capsula 2 una coppia di svitamento della stessa dal contenitore). Tali bandelle 91, 92 sono ricavate su una superficie laterale interna del copricapsula 3 e su una superficie laterale esterna della capsula 2.

La presente invenzione consegue importanti vantaggi.

Innanzitutto permette di ottimizzare il funzionamento “a fatica” della chiusura. In questo modo si riesce ad ottenere una chiusura che mantiene nel tempo il comportamento “child proof”.

L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo che la caratterizza. Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. Inoltre tutte le dimensioni potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Chiusura di un contenitore di tipo “child proof” comprendente: - una capsula (2) di chiusura del contenitore, la capsula (2) essendo avvitabile/svitabile rispetto al contenitore; - un copricapsula (3); la capsula (2) e il copricapsula (3) in una prima configurazione essendo assialmente avvicinati l’un l’altro lungo una direzione assiale, in una seconda configurazione essendo allontanati l’un l’altro lungo la direzione assiale; la direzione assiale essendo individuata da un asse (4) lungo cui si ha lo svitamento/avvitamento della capsula (2) rispetto al contenitore; - mezzi (5) disimpegnabili per la trasmissione di una coppia di svitamento dal copricapsula alla capsula, detta coppia di svitamento permettendo lo svitamento della capsula (2) dal contenitore; detti mezzi (5) disimpegnabili essendo ricavati in parte sulla capsula (2) e in parte sul copricapsula (3); detti mezzi (5) disimpegnabili per lo svitamento della capsula (2) essendo reciprocamente impegnati nella prima configurazione e reciprocamente disimpegnati nella seconda configurazione; - mezzi (6) elastici che esplicano una forza di allontanamento assiale del copricapsula (3) dalla capsula (2) per permettere il passaggio dalla prima verso la seconda configurazione e che possono essere integrati nella capsula (2) e/o nel copricapsula (3); caratterizzata dal fatto che detti mezzi (6) elastici comprendono una molla (60) a tazza.
2. Chiusura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta molla (60) a tazza definisce una cavità (61) anulare, nella prima configurazione la cavità (61) essendo maggiormente pronunciata rispetto alla seconda configurazione.
3. Chiusura secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detta cavità (61) è rivolta verso il copricapsula (3).
4. Chiusura secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta molla (60) a tazza è integrata nella capsula (2).
5. Chiusura secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta molla (60) a tazza definisce un corpo unico monolitico con le restanti parti della capsula (2).
6. Chiusura secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la molla (60) a tazza comprende una simmetria cilindrica attorno all'asse (4) di avvitamento/svitamento della capsula (2).
7. Chiusura secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la molla (60) a tazza comprende: - una sommità (62) a contatto con il copricapsula (3); - una base (63); - un pendio (64) deformabile elasticamente e che collega la sommità (62) e la base (63).
8. Chiusura secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che la base (63) comprende un gradino (65) anulare che si innalza verso il copricapsula (3) spostandosi da una posizione radialmente più esterna ad una radialmente più interna.
9. Chiusura secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che il pendio (64) partendo dal gradino (65) e muovendosi radialmente verso la sommità (62) prima definisce una discesa e poi una salita.