IT201600117851A1 - Un dispositivo sollevatore di persone a ridotta mobilità - Google Patents
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Description
“UN DISPOSITIVO SOLLEVATORE DI PERSONE A RIDOTTA MOBILITÀ”
CAMPO TECNICO
La presente invenzione riguarda un dispositivo sollevatore di persone a ridotta mobilità, quali anziani o disabili.
In particolare, l’invenzione riguarda un dispositivo sollevatore di persone a ridotta mobilità installabile all’interno di un box doccia.
TECNICA PREESISTENTE
Come è noto, sono diffusi dispositivi sollevatori per il sollevamento e la movimentazione di persone a ridotta mobilità quali ad esempio, disabili o anziani.
I dispositivi sollevatori noti sono solitamente dotati di una colonna alla quale è connessa mobile una seduta, ad esempio una culla in materiale flessibile, quale tessuto o gomma, articolato alla colonna tra una posizione inferiore atta consentire l’accoglimento di una persona a ridotta mobilità sulla seduta e una posizione sollevata atta a consentire la movimentazione della persona a ridotta mobilità. È nota una prima tipologia di dispositivi sollevatori mobili che comprendono un basamento di sostegno per il sostegno della colonna, il quale è dotato di ruote di appoggio al suolo che consentono la movimentazione del dispositivo sollevatore stesso e con esso della persona a ridotta mobilità. In tal modo, quando la seduta si trova nella posizione sollevata, il dispositivo sollevatore può essere azionato, ad esempio mosso da un operatore, per spostare la persona a ridotta mobilità in una posizione desiderata, ad esempio all’interno di un box doccia, di una vasca da bagno, in un letto o una piscina. La seduta è poi azionata nella posizione abbassata per consentire l’esecuzione delle operazioni desiderate sulla persona a ridotta mobilità, ad esempio per il lavaggio, medicazioni o altre operazioni.
È altresì nota una seconda tipologia di dispositivi sollevatori fissi in cui la colonna è fissata in una predeterminata posizione in prossimità dell’ambiente in cui si desidera eseguire una certa operazione, ad esempio in un bagno o in una camera da letto, e prevedono che la seduta sia connessa alla colonna (o ad un basamento fisso di sostegno della colonna) con possibilità di rotazione attorno ad un asse di rotazione, ad esempio un asse longitudinale della colonna sostanzialmente verticale, tra una posizione di carico/scarico della persona a ridotta mobilità, ad esempio definita all’esterno di un box doccia, ed una posizione operativa, ad esempio definita all’interno di un box doccia, per consentire l’esecuzione delle operazioni desiderate sulla persona a ridotta mobilità.
Tali soluzioni note, pur consentendo un efficace sollevamento e movimentazione della persona a ridotta mobilità, richiedono la disponibilità di ampi spazi per l’installazione, lo stoccaggio o la manovra dei dispositivi di sollevamento e, di conseguenza, sono particolarmente diffusi in ambito ospedaliero ma sono scarsamente diffusi in ambienti privati.
Uno scopo della presente invenzione è quello di rendere disponibile un dispositivo sollevatore di persone a ridotta mobilità che necessiti di un ridotto spazio di installazione, stoccaggio e/o manovra e che possa trovare ampia e diffusa applicazione sia in ambienti ospedalieri che privati.
Uno scopo della presente invenzione è quello di realizzare tali dispositivi nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo contenuto.
Tali scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
<ESPOSIZIONE DELL>’<INVENZIONE>
Una forma di attuazione dell’invenzione, particolarmente, rende disponibile un dispositivo sollevatore di persone a ridotta mobilità per un box doccia comprendente una colonna atta ad essere installata all’interno di un box doccia, una seduta mobile rispetto alla colonna tra almeno una posizione prossimale alla colonna in cui la seduta è atta ad essere interamente contenuta nel box doccia ed una posizione distale dalla colonna in cui la seduta è atta a sporgere almeno parzialmente all’esterno del box doccia.
Secondo l’invenzione, la seduta è articolata alla colonna in direzione sostanzialmente parallela ad un piatto doccia del box doccia, ad esempio sostanzialmente orizzontale, mediante un gruppo articolato dotato di una pluralità di assi di articolazione tra loro paralleli.
Grazie a tale soluzione, è possibile installare il dispositivo di sollevamento direttamente nel box doccia limitando gli ingombri necessari per l’utilizzo e lo stoccaggio del dispositivo di movimentazione stesso.
Inoltre, il movimento della seduta in direzione parallela al piatto doccia permette di limitare ulteriormente l’ingombro necessario per l’utilizzo del dispositivo di movimentazione stessa.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il gruppo articolato può comprendere una pluralità di bracci articolati rispetto ad assi di articolazione paralleli tra loro e perpendicolari rispetto al piatto doccia, ad esempio sostanzialmente verticali.
In tal modo, il movimento del gruppo articolato può essere contenuto interamente all’interno del box doccia senza la necessità di utilizzare spazi di manovra esterni al box doccia stesso.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, la seduta può essere connessa in modo pivotante ad uno dei bracci del gruppo articolato rispetto ad un asse di oscillazione parallelo agli assi di articolazione del gruppo articolato.
Grazie a tale soluzione, la seduta può essere orientata liberamente rispetto al gruppo articolato per facilitare operazioni di carico/scarico, pulizia e cura della persona a ridotta mobilità.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il gruppo articolato può comprendere un quadrilatero articolato. Ad esempio, il gruppo articolato può comprendere un primo braccio incernierato alla colonna rispetto ad un primo asse di articolazione, un secondo braccio incernierato alla colonna rispetto ad un secondo asse di articolazione, eccentrico rispetto al primo asse di articolazione, un terzo braccio incernierato al primo braccio rispetto ad un terzo asse di articolazione ed al secondo braccio rispetto ad un quarto asse di articolazione, eccentrico al terzo asse di articolazione, e la seduta può essere connessa al terzo braccio.
Grazie a tale soluzione, la movimentazione della seduta rispetto alla colonna è ottenuta per mezzo di gruppo articolato, semplice, di facile realizzazione ed estremamente compatto in modo da ridurre l’ingombro del dispositivo di sollevamento all’interno del box doccia.
Un ulteriore aspetto del trovato prevede che il dispositivo di sollevamento possa comprendere un attuatore lineare connesso al gruppo articolato ed atto azionare detto gruppo articolato tra almeno una configurazione retratta in cui la seduta si trova nella posizione prossimale alla colonna e una configurazione estesa in cui la seduta si trova nella posizione distale dalla colonna.
In tal modo, la movimentazione della seduta può essere eseguita in modo automatizzato semplificando l’utilizzo del dispositivo di sollevamento.
Secondo un altro aspetto, la seduta può essere incernierata al gruppo articolato rispetto ad un asse di ribaltamento sostanzialmente parallelo al piatto doccia. Grazie a tale soluzione, è possibile aiutare la persona a ridotta mobilità ad alzarsi e/o sedersi sulla seduta.
Secondo un ulteriore aspetto, il dispositivo può comprendere un basamento atto a sostenere la colonna con un asse longitudinale parallelo al piatto doccia ed atto ad essere inserito nel box doccia, in cui la seduta nella posizione prossimale alla colonna è contenuta nell’ingombro in pianta del basamento e nella posizione distale dalla colonna sporge dall’ingombro in pianta del basamento.
In tal modo, il dispositivo può essere stabilmente fissato al piatto doccia del box doccia o nell’intorno dello stesso.
Un altro aspetto del trovato prevede che almeno uno tra la seduta e il gruppo articolato sia scorrevolmente connesso alla colonna in una direzione parallela ad un asse longitudinale della colonna stessa, ad esempio in direzione verticale. Grazie a tale soluzione, è possibile regolare l’altezza della seduta a piacere in modo da compiere le operazioni di pulizia e cura della persona a ridotta mobilità con maggiore comodità.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione la seduta può comprendere un piano di seduta ed uno schienale, in cui il piano di seduta e lo schienale sono tra loro incernierati con asse di cerniera parallelo al piatto doccia e mobili tra una configurazione operativa in cui il piano di seduta e lo schienale giacciono su piani sostanzialmente ortogonali tra loro ed una posizione di riposo in cui il piano di seduta e lo schienale giacciono su piani sostanzialmente paralleli tra loro.
In tal modo la seduta può assumere una configurazione di riposo in cui è possibile minimizzare l’ingombro della seduta stessa (ad esempio all’interno del box doccia), ad esempio in direzione parallela al piatto doccia, ad esempio per consentire l’utilizzo del box doccia anche ad altri utilizzatori diversi dalla persona a ridotta mobilità quando il dispositivo di sollevamento non è in uso.
Un altro aspetto dell’invenzione inoltre rende disponibile un box doccia dotato di un piatto doccia e un dispositivo sollevatore come sopra descritto in cui la colonna è installata all’interno del box doccia.
In tal modo, è reso disponibile un sistema che consente operazioni di pulizia e cura di una persona a ridotta mobilità installabile in un qualsiasi contesto privato, ad esempio una abitazione privata, o pubblico, ad esempio un contesto ospedaliero.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista prospettica del dispositivo di sollevamento in una prima configurazione operativa.
La figura 2 è la vista frontale del dispositivo di sollevamento nella prima configurazione operativa.
La figura 3 è una vista laterale del dispositivo di sollevamento nella prima configurazione operativa.
La figura 4 è la vista dall’alto del dispositivo di sollevamento nella prima configurazione operativa.
La figura 5 è un ingrandimento del particolare V di figura 4.
La figura 6 è una prima vista prospettica del dispositivo di sollevamento in una seconda configurazione operativa.
La figura 7 è la vista frontale del dispositivo di sollevamento nella seconda configurazione operativa.
La figura 8 è una seconda vista prospettica del dispositivo di sollevamento nella seconda configurazione operativa.
La figura 9 è una vista prospettica del dispositivo di sollevamento in una terza configurazione operativa.
La figura 10 è la vista frontale del dispositivo di sollevamento nella terza configurazione operativa.
La figura 11 è una vista laterale del dispositivo di sollevamento nella terza configurazione operativa.
La figura 12 è la vista dall’alto del dispositivo di sollevamento nella terza configurazione operativa.
La figura 13 è un ingrandimento del particolare XIII di figura 1.
La figura 14 è un ingrandimento del particolare XIV di figura 3.
La figura 15 è un ingrandimento del particolare XV di figura 8.
MODO MIGLIORE PER ATTUARE L’INVENZIONE
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 un dispositivo sollevatore per persone a ridotta mobilità atto ad essere installato all’interno di un box doccia 2.
Il box doccia 2 presenta una struttura scatolare aperta su almeno un lato e comprende un piatto doccia 20 e una pluralità di pareti verticali 21 disposte perimetralmente rispetto al piatto doccia 20 stesso in modo da delimitare un volume interno 22 del box doccia 2 definito superiormente al piatto doccia 20 stesso.
Il piatto doccia 20 presenta una forma sostanzialmente quadrangolare, ad esempio quadrata o rettangolare, ed è disposto sostanzialmente orizzontale, ad esempio fissato ad un pavimento di un bagno.
Le pareti laterali 21, ad esempio in numero di tre sono disposte sostanzialmente perpendicolari al piatto doccia 20 (ovvero si ergono verticalmente dal piano del piatto doccia 20 in corrispondenza di tre lati dello stesso) e sono disposte tra loro affiancate in modo da definire tre superfici laterali consecutive di un parallelepipedo immaginario.
In pratica, ciascuna parete laterale 21 è dotata di un bordo inferiore connesso ad un bordo perimetrale del piatto doccia ed un fianco connesso al fianco della parete laterale 21 adiacente.
Come noto all’esperto del ramo, le pareti laterali 21 del box doccia 2 possono essere realizzate totalmente o comprendere porzioni di pareti in muratura e/o pannelli in vetro o plastica.
Il box doccia 2 comprende una apertura 23 di accesso al volume interno 22 definita tra due pareti laterali 21 parallele e parallela alla terza parete perpendicolare a tali pareti laterali 21, ad esempio definita in corrispondenza del quarta superficie laterale del parallelepipedo immaginario definito dalle pareti laterali 21.
Il box doccia 2 può comprendere inoltre un elemento di occlusione dell’apertura 23, non mostrato, ad esempio un’anta o una tendina connessa mobile alle pareti laterali 21 tra una posizione aperta, in cui è atta a consentire il passaggio attraverso l’apertura 23, e una posizione chiusa in cui è atta ad occludere l’apertura 23.
Il dispositivo sollevatore 1 comprende un basamento 10 atto ad essere connesso al piatto doccia 20, ad esempio appoggiato sul piatto doccia 20 (in particolare su una superficie superiore del piatto doccia 20 o di una cornice contornante il piatto doccia stesso).
Nell’esempio illustrato, il basamento 10 è conformato sostanzialmente a “C”.
Nell’esempio il basamento 10 comprende due longheroni 101 tra loro paralleli ed una traversa 102 disposta sostanzialmente ortogonale ai longheroni 101, in cui i longheroni 101 e la traversa 102 sono disposti con rispettivi assi longitudinali paralleli al piano di giacitura del piatto doccia 20.
In pratica, il basamento 10 è atto a contornare almeno una porzione del piatto doccia 20, ad esempio tre lati dello stesso contornati dalle pareti laterali 21 del box doccia 2.
In pratica la “C” formata dal basamento 10 presenta concavità rivolta verso l’apertura 23 del box doccia 2.
In maggiore dettaglio, i longheroni 101 e la traversa 102 sono atti ad essere disposti in prossimità di un rispettivo bordo perimetrale del piatto doccia 20 e, in particolare, la traversa 102 è atta ad essere disposta in prossimità del bordo perimetrale opposto all’apertura 23 del box doccia 2 mentre i longheroni 101 sono atti ad essere disposti sostanzialmente ortogonali all’apertura 23 del box doccia 2.
L’interasse tra i due longheroni 101 (e/o la lunghezza della traversa 102) è regolabile, ad esempio per la regolazione del basamento 10 in funzione delle dimensioni del piatto doccia 20.
Nell’esempio, ciascun longherone 101 è conformato sostanzialmente ad “L” e comprende un primo tratto 103, disposto sostanzialmente parallelo al primo tratto 103 dell’opposto longherone 101, e un secondo tratto 104 in squadro al rispettivo primo tratto 103 e parallelo alla traversa 102.
La traversa 102 presenta una sezione cava ed è dotata di due opposte estremità aperte ciascuna atta ad essere infilata da un rispettivo secondo tratto 104 dei longheroni 101 con leggero gioco radiale.
In pratica, ciascun secondo tratto 104 è accolto (in modo telescopico) nella traversa 102 con possibilità di scorrimento assiale rispetto all’asse longitudinale della traversa 102 stessa.
In pratica, i secondi tratti 104 dei longheroni 101 prolungano assialmente la traversa 102 per la regolazione della lunghezza della stessa.
Il basamento 10 comprende almeno un elemento di regolazione, ad esempio una pluralità di elementi di regolazione, configurato per regolare almeno una dimensione del basamento 10 stesso in funzione della dimensione del piatto piatto doccia 20.
Nell’esempio illustrato, il basamento 10 comprende una pluralità di elementi di regolazione configurati per regolare la distanza reciproca tra i longheroni 101, ad esempio la distanza tra i primi tratti 103 dei longheroni 101 rispetto ad una direzione sostanzialmente parallela all’asse longitudinale della traversa 102.
In particolare, nell’esempio illustrato, il basamento comprende viti di regolazione 105 atte ad essere avvitate in opportuni fori realizzati nella traversa 102 e bloccare i secondi tratti 104 dei longheroni 101 in una predefinita posizione assiale rispetto all’asse longitudinale della traversa 102.
Il basamento 10 comprende, inoltre, elementi di appoggio 106 per l’appoggio al piatto doccia 20 connessi ad una superficie inferiore del basamento 10 stesso, ad esempio piedini d’appoggio, ad esempio ad altezza regolabile, fissati a superfici inferiori dei longheroni 101 e della traversa 102.
Il dispositivo di sollevamento 10 comprende una colonna 11 che presenta asse longitudinale sostanzialmente perpendicolare al piano del piatto doccia 20, ad esempio sostanzialmente verticale, e parallelo ai piani delle pareti laterali 21 del box doccia 2.
La colonna 11 si erge, ad esempio, dal basamento 10 ed è, preferibilmente ma non limitatamente, sostenuta da essa.
Nell’esempio illustrato, la colonna 11 è disposta adiacente ad una parete laterale 21 del box doccia 2, ad esempio alla parete laterale 21 opposta all’apertura 23. Nell’esempio la colonna 11 si erge superiormente alla traversa 102 ed è ad essa fissata in modo solidale.
Nell’esempio illustrato, la colonna 11 è connessa alla traversa 102 del basamento in una posizione eccentrica rispetto ad un piano mediano (verticale) della traversa 102, ovvero è connessa alla traversa 102 in una posizione intermedia tra la mezzeria e una estremità longitudinale della traversa 102 stessa.
La colonna 11 comprende almeno un montante 110, ad esempio a sezione rettangolare, disposto con asse longitudinale sostanzialmente perpendicolare al piano del piatto doccia 20, e dotato di una estremità inferiore vincolata al basamento 10 (ad esempio alla traversa 102) ed una estremità superiore libera. Nell’esempio illustrato, la colonna 11 comprende una coppia di montanti 110 paralleli tra loro e vincolati alla traversa 102 del basamento 10 in corrispondenza delle rispettive estremità vincolate.
I montanti 110 sono uniti tra loro da una traversina 111 fissata in corrispondenza delle estremità libere dei montanti 110 stessi e disposta con asse longitudinale sostanzialmente parallelo all’asse della traversa 102 (parallelo al piano del piatto doccia 20).
La colonna 11 comprende inoltre un carrello 112 scorrevolmente connesso alla colonna 11 in una direzione (verticale) parallela all’asse longitudinale della colonna 11 stessa, tra una posizione abbassata di fine corsa in cui il carrello 112 è disposto prossimale al piatto doccia 20 (FIG. 1) ed una posizione sollevata di fine corsa in cui il carrello 112 è disposto distale dal piatto doccia 20 (FIG.6) (ad esempio sostenuto sostanzialmente in corrispondenza della mezzeria della colonna 11).
Nell’esempio illustrato, la colonna 11 comprende almeno una guida 113 di scorrimento del carrello 112 disposta con asse longitudinale parallelo all’asse longitudinale dei montanti 110, ovvero sostanzialmente perpendicolare all’asse del piatto doccia.
In particolare, la colonna 11 comprende due guide 113 affiancate esternamente alla coppia di montanti 110, ovvero la coppia di montanti 110 è interposta tra le due guide 113.
Ciascuna guida 113 è conformata come una barra, ad esempio a sezione circolare, ed è dotata di una estremità inferiore vincolata, ad esempio fissata, alla traversa 102 del basamento 10 ed una estremità superiore libera posta ad una quota intermedia tra l’estremità inferiore e l’estremità superiore dei montanti 110. Le guide 113 sono unite tra loro da una barra trasversale 114 fissata in corrispondenza delle estremità superiori libere delle guide 113 stesse e disposta con asse longitudinale sostanzialmente parallelo all’asse della traversa 102 (parallelo al piano del piatto doccia 20).
La barra trasversale 114 è, inoltre, fissata ai montanti 110 della colonna in corrispondenza di una loro porzione intermedia.
La barra trasversale 114 definisce un elemento di fine corsa superiore per il carrello 112 e quindi la posizione sollevata di fine corsa dello stesso.
Il carrello 112 comprende un corpo sagomato dotato di due porzioni estremali rispetto ad una direzione sostanzialmente parallela al piano del piatto doccia 20, ciascuna vincolata ad una rispettiva guida 113 ed una porzione centrale connessa ai montanti 110.
Ciascuna porzione estremale del carrello 112 è dotata di almeno una boccola 115 (cilindro) atta ad infilare con ridotto gioco radiale la rispettiva guida 113, ad esempio per formare un collegamento prismatico tra il carrello 112 rispetto alla colonna 11.
Nell’esempio illustrato, ciascuna porzione estremale del carrello 112 comprende due boccole 115 tra loro coassialmente allineate lungo la direzione dell’asse longitudinale delle guide 113.
La porzione centrale del carrello 112 è sagomata ed è atta ad avvolgere almeno parzialmente i montanti 110, ed è ad esempio disposta verso l’apertura 23 del box doccia rispetto al piano definito dai due montanti 110 stessi.
Ad esempio, la porzione centrale del carrello 112 presenta una sezione trasversale (rispetto ad un piano parallelo al piano di giacitura del piatto doccia 20) sostanzialmente a “W” in modo da comprendere due porzioni concave 116 affiancate e rivolte verso i montanti 110.
Ciascuna porzione concava 116 avvolge almeno parzialmente un rispettivo montante 110, ad esempio avvolge sostanzialmente tre lati dello stesso e, in uso, è rivolta di schiena verso l’apertura 23 del box doccia 2.
La porzione centrale del carrello 112 comprende una ulteriore porzione concava rivolta dalla parte opposta rispetto alle porzioni concave 116 ed interposta tra esse.
Il dispositivo di sollevamento 10 comprende un primo attuatore lineare, ad esempio un primo martinetto 117 connesso ad un primo motore elettrico 118 (o una pompa), connesso al carrello 112 e configurato per azionare il carrello 112 stesso alternativamente tra la posizione abbassata e la posizione sollevata.
Ad esempio, il primo martinetto 117 è disposto con asse sostanzialmente ortogonale al piatto doccia 20 (ovvero parallelo all’asse longitudinale della colonna 11) e comprende uno stelo 117A solidale al carrello 112 (ad esempio fissato al carrello 112 nella ulteriore porzione concava intermedia tra le porzioni concave 116) e scorrevolmente accolto in un cilindro 117B fissato alla colonna 11, ad esempio alla traversina 111 e o alla barra trasversale 114.
In pratica, quando il primo martinetto 117 è in una configurazione estesa, ovvero quando lo stelo 117A è estratto sostanzialmente per la sua interezza dal cilindro 117B, il carrello 112 si trova nella posizione abbassata prossimale al piatto doccia 20 (FIG.1), mentre quando il primo martinetto 117 è in una configurazione retratta, ovvero quando lo stelo 117A è alloggiato sostanzialmente per la sua interezza nel cilindro 118B, il carrello 112 si trova nella posizione sollevata distale dal piatto doccia 20 (FIG.6).
Il dispositivo di sollevamento 10 può comprendere un involucro, non mostrato, (ad esempio telescopico) atto a contenere almeno parzialmente la colonna 11 in modo da protegge ed impermeabilizzare almeno parzialmente la componentistica per l’azionamento in scorrimento del carrello 112, ad esempio il primo martinetto 117, il primo motore elettrico 118 e le guide 113.
Il dispositivo di sollevamento 10 comprende inoltre un gruppo articolato 12 connesso alla colonna 11, dotato di una pluralità di assi di articolazione tra loro paralleli.
Nell’esempio illustrato nelle figure, il gruppo articolato 12 è connesso al carrello 112 ed è atto ad essere trascinato dal carrello 112 stesso in scorrimento rispetto alla colonna 11 tra la posizione abbassata e la posizione sollevata.
Il gruppo articolato 12 è dotato di una pluralità di bracci articolati tra loro rispetto ad assi di articolazione paralleli tra loro sostanzialmente perpendicolari al piano del piatto doccia 20, ed è azionabile in direzione sostanzialmente parallela al piano del piatto doccia 20 tra almeno una configurazione retratta in cui è raccolto prossimale alla colonna 11 (FIG.12) e una configurazione estesa in cui sporge a sbalzo dalla colonna 11 (FIG.4) come verrà descritto nel seguito.
In particolare, il gruppo articolato 12 quando si trova nella configurazione retratta è interamente contenuto nel box doccia 2 ed è sovrapposto in pianta al piatto doccia 20 (ovvero contenuto nell’ingombro verticale dello stesso) in prossimità della colonna 11, mentre quando si trova nella configurazione estesa il gruppo articolato 12 sporge parzialmente all’esterno del box doccia 2, ovvero sporge almeno parzialmente dall’ingombro verticale del piatto doccia 20, ad esempio esce dal box doccia 2 attraverso l’apertura 23.
Inoltre, nell’esempio illustrato, il gruppo articolato 12 è atto ad assumere qualsiasi configurazione intermedia tra la configurazione estesa e la configurazione retratta.
Nell’esempio illustrato, il gruppo articolato 12 comprende un primo braccio 120 incernierato al carrello 112 rispetto ad un primo asse di articolazione A, un secondo braccio 121 incernierato al carrello 112 rispetto ad un secondo asse di articolazione B, eccentrico rispetto al primo asse di articolazione A, un terzo braccio 122 incernierato al primo braccio 120 rispetto ad un terzo asse di articolazione C ed al secondo braccio 121 rispetto ad un quarto asse di articolazione D, eccentrico al terzo asse di articolazione C.
Il gruppo articolato 12 definisce quindi un quadrilatero articolato piano con assi di articolazione A, B, C, D paralleli tra loro e perpendicolari al piano del piatto doccia 20, definito dal primo secondo e terzo braccio 120, 121 e 122 e dalla colonna 11. Il primo braccio 120, sostanzialmente rettilineo, comprende una prima estremità incernierata al carrello 112 ed una opposta seconda estremità libera.
Nell’esempio illustrato, la prima estremità del primo braccio 120 è dotata di una boccola atta ad infilare con gioco radiale un primo perno di cerniera 123, definente il primo asse di articolazione A, fissato al carrello 112 ad esempio in corrispondenza della superficie esterna di una delle porzioni concave 116 (ovvero sostanzialmente in prossimità di uno dei montanti verticali 11).
La seconda estremità del primo braccio 120 è dotata di una boccola atta ad infilare con gioco radiale un terzo perno di cerniera 123, definente il terzo asse di articolazione C, per consentire l’articolazione del primo braccio 120 al terzo braccio 122.
Il secondo braccio 121 comprende una prima estremità incernierata al carrello 112 ed una opposta seconda estremità libera.
La prima estremità del secondo braccio 120 è dotata di una boccola atta ad infilare con gioco radiale un secondo perno di cerniera 125, definente il secondo asse di articolazione B, fissato al carrello 112 ad esempio in corrispondenza della superficie esterna dell’altra porzioni concave 116 rispetto a cui è fissato il primo perno 123 (ovvero sostanzialmente in prossimità di uno dei montanti verticali 11). La seconda estremità del primo braccio 120 è conformata sostanzialmente a forcella e comprende una coppia di rebbi a cui è connesso, ad esempio fissato, un quarto perno di cerniera 126 definente il quarto asse di articolazione D per consentire l’articolazione del secondo braccio 121 rispetto al terzo braccio 122. Nell’esempio mostrato illustrato, il secondo braccio 121 comprende una prima porzione, dotata della prima estremità vincolata alla colonna 11, ed una seconda porzione, dotata della seconda estremità vincolata al terzo braccio 122, in cui la seconda porzione è inclinata rispetto alla prima porzione, ad esempio ripiegata verso il primo braccio 120.
Inoltre, nell’esempio illustrato, il secondo braccio 121 è posto ad una quota differente rispetto al primo braccio 120, ad esempio ad una quota superiore al primo braccio 120, ovvero ad una distanza maggiore dal piatto doccia 20 rispetto alla distanza del primo braccio 120 dal piatto doccia 20 stesso.
Il terzo braccio 122 è ad esempio rettilineo e comprende una prima estremità incernierata alla seconda estremità del secondo braccio 121 ed una opposta seconda estremità libera, ed è ad esempio posto sostanzialmente alla stessa quota del secondo braccio 121.
Una prima estremità del terzo braccio 122 è abbrancata dai rebbi della seconda estremità del secondo braccio 121 e comprende una boccola atta ad infilare con gioco radiale il quarto perno di cerniera 126.
Il terzo braccio 122, inoltre, è vincolato al primo braccio 120 in corrispondenza di una propria porzione intermedia tra la prima estremità incernierata al secondo braccio 122 e una seconda estremità libera che esce dal perimetro quadrangolare definito dalle cerniere del gruppo articolato 12.
In particolare, il terzo braccio 122 comprende una sede cilindrica atta ad infilare con gioco radiale il terzo perno di cerniera 125, per l’articolazione del terzo braccio 122 al primo braccio 120.
La sede cilindrica è disposta sul terzo braccio 122 in una posizione intermedia tra la prima estremità e la seconda estremità del terzo braccio stesso ed è atta ad essere sovrapposta coassiale alla (boccola della) seconda estremità del primo braccio 120.
Il dispositivo di sollevamento 10 comprende, inoltre, un secondo attuatore lineare, ad esempio un secondo martinetto 127 connesso ad un secondo motore elettrico 128, connesso al gruppo articolato 12 e configurato per azionare il gruppo articolato 12 alternativamente tra la configurazione retratta e la configurazione estesa, e, ad esempio qualsiasi configurazione intermedia tra esse.
In particolare, il secondo martinetto 127 è disposto con asse sostanzialmente parallelo al piano del piatto doccia e comprende uno stelo 127A vincolato ad un braccio del gruppo articolato 12, ad esempio al primo braccio 120, e scorrevolmente connesso ad un cilindro 127B vincolato ad un ulteriore componente del gruppo articolato 12, ad esempio al carrello 112.
In maggiore dettaglio, lo stelo 127A del secondo martinetto 127 è incernierato al primo braccio 120 rispetto ad un asse di cerniera sostanzialmente perpendicolare al piano del piatto doccia 20, in una posizione intermedia tra la prima e la seconda estremità del primo braccio 120, ad esempio in una posizione prossimale alla seconda estremità del primo braccio 120 stesso.
Il cilindro 127B del secondo martinetto 127 è incernierato al carrello 112 rispetto ad un asse di cerniera sostanzialmente perpendicolare al piano del piatto doccia 20, ad esempio in corrispondenza dell’ulteriore porzione concava interposta tra le porzioni concave 116 del carrello 112.
Quando lo stelo 127A del secondo martinetto 127 è estratto dal cilindro 127B, il gruppo articolato 12 è nella configurazione estesa e sporge a sbalzo dalla colonna 11, ad esempio verso (e almeno parzialmente oltre) l’apertura 23 del box doccia 2 (FIG. 4), mentre quando lo stelo 127A del secondo martinetto 127 è alloggiato sostanzialmente per la sua interezza nel cilindro 127B, il gruppo articolato 12 è nella configurazione retratta ed è raccolto in prossimità della colonna 11 (FIG.12) all’interno del box doccia 2.
In maggiore dettaglio, con riferimento a FIG. 5, quando il secondo motore elettrico 128 aziona lo stelo 127A del secondo martinetto 127 in estrazione dal cilindro 127B, il primo e il secondo braccio 120, 121 del gruppo articolato 12 sono azionati in rotazione rispettivamente attorno al primo e al secondo asse di articolazione A, B in senso orario su piani paralleli al piatto doccia 20, mentre il terzo braccio 122 è azionato in rotazione attorno al terzo e al quarto asse di rotazione C, D in senso antiorario su un piano parallelo al piatto doccia 20 in modo da consentire il passaggio del gruppo articolato 12 dalla configurazione retratta alla configurazione estesa.
Con riferimento a FIG. 5, quando il secondo motore elettrico 128 aziona lo stelo 127A del secondo martinetto 127 in scorrimento verso l’interno del cilindro 127B, il primo e il secondo braccio 120, 121 del gruppo articolato 12 sono azionati in rotazione rispettivamente attorno al primo e al secondo asse di articolazione A, B in senso antiorario su piani paralleli al piatto doccia 20, mentre il terzo braccio 122 è azionato in rotazione attorno al terzo e al quarto asse di rotazione C, D in senso orario su un piano parallelo al piatto doccia 20 in modo da consentire il passaggio del gruppo articolato 12 dalla configurazione estesa alla configurazione retratta.
In particolare, con riferimento a FIG. 1, quando il gruppo articolato 12 si trova nella configurazione estesa, la seconda estremità libera del terzo braccio 122 è posta in prossimità dell’apertura 23 del box doccia 2, ad esempio all’esterno del box doccia 2.
Con riferimento a FIG. 9, quando il gruppo articolato 12 si trova nella configurazione retratta, la seconda estremità libera del terzo braccio 122 è posta all’interno del box doccia 2 in prossimità della colonna 11.
Il dispositivo di sollevamento 1 comprende una seduta 13, atta a ricevere una persona a ridotta mobilità, connessa al gruppo articolato 12 e da esso supportata in direzione parallela all’asse longitudinale della colonna 11 e o in direzione parallela al piano del piatto doccia 20.
La seduta 13 è connessa al gruppo articolato 12 come meglio verrà descritto nel seguito mobile rispetto alla colonna 11 in direzione sostanzialmente parallela al piano del piatto doccia 20 tra almeno una posizione prossimale alla colonna 11 ed almeno una posizione distale dalla colonna 11.
In pratica, quando la seduta 13 si trova nella almeno una posizione prossimale alla colonna 11 è sovrapposta in pianta al piatto doccia 20 ed è interamente contenuta nel box doccia 2, mentre quando la seduta 13 si trova nella almeno una posizione distale dalla colonna 11 sporge almeno parzialmente o totalmente dall’ingombro verticale del piatto doccia 20 e quindi sporge almeno parzialmente all’esterno del box doccia 2 attraverso l’apertura 23.
La seduta è connessa ad un braccio del gruppo articolato 12, ad esempio al terzo braccio 122.
La seduta 13 è connessa al terzo braccio 122 del gruppo articolato 12, ad esempio alla seconda estremità del terzo braccio stesso.
In questo modo quando il gruppo articolato 12 si trova nella configurazione retratta la seduta 13 si trova nella prima posizione estremale prossimale alla colonna 11, mentre quando il gruppo articolato 12 si trova nella configurazione estesa la seduta 13 si trova nella seconda posizione estremale distale dalla colonna 11.
La seduta 13 è dotata di un piano di seduta 130 connesso in modo pivotante (ad esempio in modo libero) alla seconda estremità terzo braccio 122 del gruppo articolato 12 rispetto ad un asse di oscillazione E parallelo agli assi di articolazione A, B, C, D del gruppo articolato 12, ovvero perpendicolare al piatto doccia 20.
Ad esempio, il terzo asse di articolazione C è intermedio tra il primo asse di articolazione A e l’asse di oscillazione E (o in altre parole, il quarto asse di articolazione D è intermedio tra il secondo asse di articolazione B e l’asse di oscillazione E).
Nell’esempio illustrato, il piano di seduta 130 comprende un corpo inferiore 131 di collegamento al braccio articolato 12 ed un corpo superiore 132 connesso al corpo inferiore 131 ed atto a ricevere in appoggio la persona a ridotta mobilità (ad esempio di forma anatomica).
Il corpo inferiore 131 è girevolmente connesso al terzo braccio 122 del gruppo articolato 12 per mezzo di un opportuno giunto che comprende un primo perno di rotazione 131A definente l’asse di oscillazione E.
Il corpo inferiore 131 può essere girevolmente connesso alla seconda estremità terzo braccio 122 del gruppo articolato 12 rispetto ad un asse di rotazione F perpendicolare agli assi di articolazione A, B, C, D del gruppo articolato 12 stesso, ovvero parallelo al piano del piatto doccia 20 e ad esempio eccentrico rispetto ad essi.
In pratica, il corpo inferiore 131 del piano di seduta 130 è mobile attorno all’asse di rotazione F tra una prima posizione operativa (FIG. 1) in cui giace su di un piano sostanzialmente parallelo al piano del piatto doccia 20, ed una seconda posizione di riposo (FIG. 9) in cui giace su di un piano sostanzialmente ortogonale al piano del piatto doccia 20 (ad esempio su di un piano verticale). Il corpo superiore 132 del piano di seduta 130 è connesso al corpo inferiore 131 ad esempio in modo mobile rispetto ad esso.
Il corpo superiore 132 è incernierato al corpo inferiore 131 rispetto ad un asse di ribaltamento G sostanzialmente parallelo al piano del piatto doccia 20 (ad esempio parallelo all’asse di rotazione F).
Il corpo superiore 132 è mobile tra una prima posizione di accoglimento (FIG. 1) in cui è atto a ricevere una persona a ridotta mobilità (in cui giace sostanzialmente parallelo al piano del piatto doccia 20, ad esempio in cui è sostanzialmente orizzontale) ed una seconda posizione di carico/scarico (FIG.6) in cui è atto a facilitare operazioni di seduta o sollevamento in piedi (carico e scarico dalla seduta stessa) della persona a ridotta mobilità, ovvero inclinato rispetto al piano del piatto doccia 20 (ad esempio rispetto all’orizzontale) di un angolo definito minore di 90°, ad esempio approssimativamente 40° .
In particolare, quando il corpo superiore 132 si trova nella prima posizione di accoglimento è sovrapposto in pianta al corpo inferiore 131 e giace su un piano parallelo al piano del corpo inferiore 131 stesso, ad esempio parallelo al piano del piatto doccia 120, mentre quando il corpo superiore 132 si trova nella seconda posizione di carico/scarico giace su un piano inclinato rispetto al piano del corpo inferiore 131.
In particolare, l’asse di ribaltamento G è eccentrico rispetto all’asse di rotazione F.
La seduta 13 comprende, inoltre, almeno un elemento di bloccaggio configurato per bloccare il corpo superiore 132 selettivamente nella posizione di accoglimento e/o nella posizione di carico/scarico (e/o in qualsiasi posizione intermedia tra esse).
L’almeno un elemento di bloccaggio, ad esempio un elemento di bloccaggio a chiavistello – ad esempio azionabile manualmente, è connesso al corpo superiore 132 e/o al corpo inferiore 131 della seduta 130, ad esempio al corpo superiore 132, ed è configurato per impedire o consentire in modo selettivo la rotazione del corpo superiore 132 attorno all’asse di ribaltamento G.
Nell’esempio illustrato, il corpo inferiore 131 e il corpo superiore 132 presentano forme sostanzialmente omologhe in pianta tra loro, ed in particolare il corpo superiore 132 è conformato sostanzialmente a “C” ed è dotato di due porzioni laterali 132A tra loro parallele ed una porzione intermedia 132B ortogonale alle porzioni laterali 132A.
Ciascuna porzione laterale 132A del corpo superiore 132 è dotata di una prima estremità fissata alla porzione intermedia 132B ed una opposta estremità incernierata al corpo inferiore 131 per mezzo di un opportuno elemento di cerniera che definisce l’asse di ribaltamento G.
In pratica l’asse di ribaltamento G è parallelo alla porzione intermedia 132B ed è ortogonale alle porzioni laterali 132A del corpo superiore 132.
Il corpo superiore 132 del piano di seduta 130 è azionato in rotazione attorno all’asse di ribaltamento G per mezzo di almeno un terzo attuatore lineare, ad esempio un terzo martinetto 133 connesso ad un terzo motore elettrico 134.
Nell’esempio illustrato, il corpo superiore 132 è azionato in rotazione attorno all’asse di ribaltamento G per mezzo di una coppia di terzi martinetti 133 ciascuno azionato da un rispettivo motore elettrico 134.
Ciascuno terzo martinetto 133 è interposto tra il corpo superiore 132 e il corpo inferiore 131 ed è dotato di uno stelo 133A incernierato ad una superficie inferiore del corpo superiore 132 rispetto ad un asse parallelo ed eccentrico rispetto all’asse di ribaltamento G e scorrevolmente accolto in un cilindro 133B incernierato al corpo inferiore 131 rispetto ad un asse parallelo all’asse di ribaltamento G.
In maggiore dettaglio ciascun terzo martinetto 133 è connesso alle porzioni laterali 132A del corpo superiore 132 ed a rispettive porzioni laterali del corpo inferiore 131 ed è atto ad essere alloggiato in un vano di alloggiamento definito dal corpo superiore 132 e dal corpo inferiore 131 quando il corpo superiore 132 è nella prima posizione di accoglimento.
In pratica, quando lo stelo 133A di ciascuno terzo martinetto 133 è alloggiato all’interno del rispettivo cilindro 133B il corpo superiore 132 si trova nella prima posizione di accoglimento, mentre lo stelo 133A di ciascuno terzo martinetto 133 è estratto dal rispettivo cilindro 133B il corpo superiore 132 si trova nella seconda posizione di carico/scarico.
Nell’esempio illustrato, la seduta 13 comprende uno schienale 135 connesso al piano di seduta 130.
In particolare, lo schienale 135 è connesso al corpo superiore 132 del piano di seduta 130.
Lo schienale 135 è incernierato al corpo superiore 132 del piano di seduta 130 con asse di cerniera H parallelo al corpo superiore 132, ad esempio parallelo al piano del piatto doccia 20, ed è mobile tra una configurazione operativa (FIG. 2) in cui giace su un piano sostanzialmente ortogonale al corpo superiore 132 ed una configurazione di riposo (FIG. 11) in cui giace su un piano sostanzialmente parallelo (ad esempio complanare) al corpo superiore 132.
In pratica, l’asse di cerniera H tra lo schienale 135 e il corpo superiore 132 è sostanzialmente parallelo all’asse di ribaltamento G ed è disposto dalla parte opposta del corpo superiore 132 rispetto alla parte in cui si trova l’asse di ribaltamento G.
Nell’esempio illustrato, lo schienale 135 comprende un corpo sostanzialmente piatto incernierato ad una mensola 136 fissata a sbalzo al corpo superiore 132 del piano di seduta 130, ad esempio fissata a sbalzo alla porzione intermedia 132B del corpo superiore 132 stesso.
In maggiore dettaglio, lo schienale 135 comprende una coppia di flange 137, ciascuna dotata di un foro passante atto ad infilare girevolmente, ad esempio con gioco radiale un perno di cerniera sorretto dalla mensola 136 e definente l’asse di cerniera H.
La seduta 13 comprende, inoltre, almeno un elemento di bloccaggio 138 configurato per bloccare lo schienale 135 selettivamente nella configurazione operativa e/o nella configurazione di riposo (e/o in qualsiasi posizione intermedia).
L’almeno un elemento di bloccaggio 138, ad esempio un elemento di bloccaggio a chiavistello, è connesso allo schienale 135 e/o al corpo superiore 132, ad esempio alla mensola 136, ed è configurato per impedire o consentire in modo selettivo la rotazione dello schienale 135 attorno all’asse di cerniera H.
La seduta 13 comprende, inoltre, almeno un bracciolo 139, preferibilmente una coppia di braccioli 139 incernierati allo schienale 135 rispetto ad un ulteriore asse di cerniera parallelo al piano dello schienale 135 (sostanzialmente parallelo al piano del piatto doccia 20) e mobili tra una posizione operativa (FIG. 2) in cui giacciono su un piano sostanzialmente ortogonale al piano dello schienale 135 ed una posizione di riposo (FIG. 11) in cui giacciono su un piano parallelo al piano dello schienale 135, ad esempio sullo stesso piano dello schienale 135. Nell’esempio illustrato, i braccioli 139 sono realizzati in pezzo unico e sono conformati come una unica barra a sezione circolare e sagomata a “C” che presenta due porzioni laterali atte a ricevere in appoggio le braccia della persona a ridotta mobilità ed un tratto intermedio girevolmente connesso allo schienale 131, ad esempio accolto in una opportuna sede cilindrica fissata allo schienale. La seduta 13 può comprendere, inoltre, mezzi di bloccaggio non mostrati configurati per bloccare selettivamente i braccioli 139 nella posizione operativa e/o nella posizione di riposo (e/o in qualsiasi posizione intermedia).
In pratica, nella prima posizione estremale di riposo la seduta 13 si trova prossimale alla colonna 11 configurata con i propri componenti nelle rispettive configurazioni di riposo.
In maggiore dettaglio, quando la seduta 13 si trova nella prima posizione estremale di riposo è così configurata: il corpo superiore 132 del piano di seduta 130 e/o il corpo inferiore 131 del piano di seduta 130 giace su di un piano sostanzialmente ortogonale al piano del piatto doccia 20 (ad esempio verticale), lo schienale 135 giace su di un piano parallelo al piano del corpo superiore 132, ad esempio è complanare e disposto superiormente al corpo superiore 132, i braccioli 139 giacciono su un piano parallelo al piano dello schienale 135, ad esempio sono complanari allo schienale 135.
Il dispositivo di sollevamento 1 può comprendere inoltre un sistema di controllo, non mostrato, per il controllo degli attuatori lineari, in particolare del primo, secondo e terzo motore elettrico 118, 128, 134.
Ad esempio, il sistema di controllo può comprendere almeno una interfaccia di controllo dotata di comandi, quali ad esempio pulsanti e/o un telecomando, operativamente connessa (via cavo o wireless) ad una unità elettronica di controllo operativamente connessa agli attuatori lineari (primo, secondo, e terzo martinetto 117, 127, 133) per la movimentazione del dispositivo di sollevamento 1.
Il funzionamento del dispositivo di sollevamento 1 come sopra descritto è il seguente.
Innanzitutto, la seduta 13 viene portata nella sua seconda posizione estremale, in cui si trova distale dalla colonna 11 ed almeno parzialmente esterna al box doccia 2 attraverso l’apertura 23.
La quota della seduta 13 è scelta, tra la posizione abbassata, la posizione sollevata e una qualunque posizione intermedia tra esse, in base alla altezza della persona che deve sedersi sulla seduta 13 o in base alle necessità.
Ad esempio è possibile azionare i terzi martinetti 133 per azionare la seduta 13 stessa (in particolare il corpo superiore 132 del piano di seduta 130 e lo schienale 135) in rotazione attorno all’asse di ribaltamento G fino al raggiungimento della seconda posizione di carico/scarico (FIG. 6) in modo da facilitare la seduta della persona a ridotta mobilità sulla seduta 13.
Una volta che l’utilizzatore si appoggia sul corpo superiore 132 della seduta 13 i terzi martinetti 133 (in modo attivo o passivo) sono atti a riportare la seduta 13, ovvero il corpo superiore 132 della stessa, nella prima posizione di accoglimento (FIG. 1), in cui l’utilizzatore è caricato sul corpo superiore stesso, accompagnando, di fatto, il carico dell’utilizzatore sulla seduta 13.
Con riferimento a FIG. 1, una volta assicurata la persona a ridotta mobilità sulla seduta 13, è possibile azionare il secondo martinetto 127 per portare la seduta 13 nella posizione intermedia in cui è interamente contenuta nel box doccia 2 ed in cui è sovrapposta in pianta al piatto doccia 20. Con la seduta 13 nella posizione intermedia è possibile azionare il primo martinetto 117 per portare la seduta 13 stessa in una qualunque posizione tra la posizione abbassata, la posizione sollevata distale dal piatto doccia 2 o una qualunque posizione intermedia tra esse, a seconda delle esigenze.
Quando la seduta 13 è interamente contenuta nel box doccia 20 è possibile procedere a operazioni di pulizia e cura della persona a ridotta mobilità.
Terminate le operazioni di pulizia e cura della persona a ridotta mobilità, è possibile azionare il secondo martinetto 127 per portare la seduta 13 nella posizione estremale esterna al box doccia 2, inoltre è possibile azionare i terzi martinetti 133 per azionare la seduta 13 stessa (in particolare il corpo superiore 132 del piano di seduta 130 e lo schienale 135) in rotazione attorno all’asse di ribaltamento G fino alla seconda posizione di carico/scarico (FIG. 6) in modo da facilitare la discesa della persona a ridotta mobilità dalla seduta stessa 13.
A questo punto è possibile azionare il secondo martinetto 127 per portare la seduta 13 nella prima posizione estremale di riposo (FIG. 9) in cui il braccio articolato è nella configurazione retratta, inoltre è possibile ruotare lo schienale 135 e i braccioli 139 rispetto ai rispettivi assi di cerniera per portarli dalla posizione operativa alla posizione di riposo in cui giacciono sullo stesso piano del piano di seduta 130, ed è possibile azionare il piano di seduta 130 in rotazione attorno all’asse di rotazione F per portarlo nella seconda posizione di riposo in cui giace su di un piano sostanzialmente perpendicolare al piatto doccia 20.
In tal modo lo schienale 135, i braccioli 139 e il piano di seduta 130 giacciono su piani tra loro paralleli (ad esempio sullo stesso piano) e perpendicolari al piatto doccia 2, e sono disposti prossimali alla colonna 11 in modo da minimizzare l’ingombro del dispositivo di sollevamento 1 all’interno del box doccia 2.
L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.
Claims (11)
- RIVENDICAZIONI 1. Un dispositivo sollevatore (1) di persone a ridotta mobilità per un box doccia (2) comprendente una colonna (11) atta ad essere installata all’interno di un box doccia (2), una seduta (13) mobile rispetto alla colonna (11) tra almeno una posizione prossimale alla colonna (11) in cui la seduta (13) è atta ad essere interamente contenuta nel box doccia (2) ed una posizione distale dalla colonna (11) in cui la seduta (13) è atta a sporgere almeno parzialmente all’esterno del box doccia (2), caratterizzato dal fatto che la seduta (13) è articolata alla colonna (11) in direzione sostanzialmente parallela ad un piatto doccia (20) del box doccia (2) mediante un gruppo articolato (12) dotato di una pluralità di assi di articolazione (A, B, C, D) tra loro paralleli.
- 2. Il dispositivo sollevatore (1) secondo la rivendicazione 1, in cui il gruppo articolato (12) comprende una pluralità di bracci (120, 121, 122) articolati rispetto ad assi di articolazione (A, B, C, D) paralleli tra loro e perpendicolari rispetto al piatto doccia (20).
- 3. Il dispositivo sollevatore (1) secondo la rivendicazione 2, in cui la seduta (13) è connessa in modo pivotante ad uno dei bracci (120, 121, 122) del gruppo articolato (12) rispetto ad un asse di oscillazione (E) parallelo agli assi di articolazione (A, B, C, D) del gruppo articolato (12).
- 4. Il dispositivo sollevatore (1) secondo la rivendicazione 1, in cui il gruppo articolato (12) comprende un quadrilatero articolato.
- 5. Il dispositivo sollevatore (1) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui il gruppo articolato (12) comprende un primo braccio (120) incernierato alla colonna (11) rispetto ad un primo asse di articolazione (A), un secondo braccio (121) incernierato alla colonna (11) rispetto ad un secondo asse di articolazione (B), eccentrico rispetto al primo asse di articolazione (A), un terzo braccio (122) incernierato al primo braccio (120) rispetto ad un terzo asse di articolazione (C) ed al secondo braccio (121) rispetto ad un quarto asse di articolazione (D), eccentrico al terzo asse di articolazione (C), detta seduta (13) essendo connessa al terzo braccio (122).
- 6. Il dispositivo sollevatore (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente un attuatore lineare (127) connesso al gruppo articolato (12) ed atto azionare detto gruppo articolato (12) tra almeno una configurazione retratta in cui la seduta (13) si trova nella posizione prossimale alla colonna (11) e una configurazione estesa in cui la seduta (13) si trova nella posizione distale dalla colonna (11).
- 7. Il dispositivo sollevatore (1) secondo la rivendicazione 1, in cui la seduta (13) è incernierata al gruppo articolato (12) rispetto ad un asse di ribaltamento (G) sostanzialmente parallelo al piatto doccia (20).
- 8. Il dispositivo sollevatore (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente un basamento (10) atto a sostenere la colonna (11) con un asse longitudinale parallelo al piatto doccia (20) ed atto ad essere inserito nel box doccia (2), in cui la seduta (13) nella posizione prossimale alla colonna (11) è contenuta nell’ingombro in pianta del basamento (11) e nella posizione distale dalla colonna (11) sporge dall’ingombro in pianta del basamento (10).
- 9. Il dispositivo sollevatore (1) secondo la rivendicazione 1, in cui almeno uno tra la seduta (13) e il gruppo articolato (12) è scorrevolmente connesso alla colonna (11) in una direzione parallela ad un asse longitudinale della colonna (11) stessa.
- 10. Il dispositivo sollevatore (1) secondo la rivendicazione 1, in cui la seduta (13) comprende un piano di seduta (130) ed uno schienale (135), in cui il piano di seduta (130) e lo schienale (135) sono tra loro incernierati con asse di cerniera (H) parallelo al piatto doccia (20) e mobili tra una configurazione operativa in cui il piano di seduta (130) e lo schienale (135) giacciono su piani sostanzialmente ortogonali tra loro ed una posizione di riposo in cui il piano di seduta (130) e lo schienale (135) giacciono su piani sostanzialmente paralleli tra loro.
- 11. Un sistema comprendente un box doccia (2) dotato di un piatto doccia (20) e un dispositivo sollevatore (1) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente in cui la colonna (11) è installata all’interno del box doccia (2).
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IT102016000117851A IT201600117851A1 (it) | 2016-11-22 | 2016-11-22 | Un dispositivo sollevatore di persone a ridotta mobilità |
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Application Number | Priority Date | Filing Date | Title |
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IT102016000117851A IT201600117851A1 (it) | 2016-11-22 | 2016-11-22 | Un dispositivo sollevatore di persone a ridotta mobilità |
Publications (1)
Publication Number | Publication Date |
---|---|
IT201600117851A1 true IT201600117851A1 (it) | 2018-05-22 |
Family
ID=58228506
Family Applications (1)
Application Number | Title | Priority Date | Filing Date |
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IT102016000117851A IT201600117851A1 (it) | 2016-11-22 | 2016-11-22 | Un dispositivo sollevatore di persone a ridotta mobilità |
Country Status (1)
Country | Link |
---|---|
IT (1) | IT201600117851A1 (it) |
Cited By (1)
Publication number | Priority date | Publication date | Assignee | Title |
---|---|---|---|---|
EP4193982A1 (en) * | 2021-12-08 | 2023-06-14 | DWP Industries LLC | Lift assist shower chair |
Citations (3)
Publication number | Priority date | Publication date | Assignee | Title |
---|---|---|---|---|
FR2671961A1 (fr) * | 1991-01-25 | 1992-07-31 | Amilhau Martine | Combine sanitaire autonome pour personne handicapee ou a mobilite reduite. |
US5465437A (en) * | 1994-08-12 | 1995-11-14 | Herman; William David | Bathing appliance for handicapped persons |
EP3040063A1 (en) * | 2014-12-29 | 2016-07-06 | Robotics Care AB | Bathing aid |
-
2016
- 2016-11-22 IT IT102016000117851A patent/IT201600117851A1/it unknown
Patent Citations (3)
Publication number | Priority date | Publication date | Assignee | Title |
---|---|---|---|---|
FR2671961A1 (fr) * | 1991-01-25 | 1992-07-31 | Amilhau Martine | Combine sanitaire autonome pour personne handicapee ou a mobilite reduite. |
US5465437A (en) * | 1994-08-12 | 1995-11-14 | Herman; William David | Bathing appliance for handicapped persons |
EP3040063A1 (en) * | 2014-12-29 | 2016-07-06 | Robotics Care AB | Bathing aid |
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---|---|---|---|---|
EP4193982A1 (en) * | 2021-12-08 | 2023-06-14 | DWP Industries LLC | Lift assist shower chair |
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