IT201600081638A1 - Dispositivo di smorzamento. - Google Patents

Description

“DISPOSITIVO DI SMORZAMENTO”

CAMPO DELL'INVENZIONE

La presente invenzione si riferisce a un dispositivo di smorzamento, in particolare per porte o finestre e a un rispettivo dispositivo di ritorno smorzato.

STATO DELL'ARTE

Porte e finestre, o altri simili elementi mobili, spesso necessitano di essere chiuse automaticamente, in particolare in ambienti pubblici. La chiusura automatica è generalmente realizzata tramite un elemento elastico come può essere, ad esempio, una molla. Tuttavia, una semplice molla presenta il difetto di chiudere la porta o la finestra troppo velocemente, particolarmente nella fase ultima di chiusura, creando il rischio di pizzicare le mani o altre parti del corpo di persone nelle vicinanze della porta e o della finestra.

Per risolvere questo problema, è generalmente noto l’uso di un dispositivo di smorzamento che vada a smorzare l’azione di ritorno esercitata dalla molla così da rallentare la velocità di chiusura della porta o della finestra.

Nelle figure 1A- 1D è rappresentato un dispositivo di smorzamento 1000, secondo lo stato dell’arte. In particolare, le figure 1A e 1 C rappresentano una vista in sezione di lato del dispositivo di smorzamento 1000 mentre le figure 1 B e 1D rappresentano una vista in sezione dall’alto del dispositivo di smorzamento rispettivamente delle figure 1A e 1B.

Più in dettaglio, il dispositivo di smorzamento 1000 comprende un pistone 1 100 che si muove all’interno di un cilindro 1200 contenente del fluido 1210, per esempio dell’olio. Il pistone 1 100 presenta una cavità 1 1 10 all’interno della quale un elemento eccentrico 1310 di un attuatore 1300 è posizionato. Al ruotare dell’attuatore 1300, il movimento dell’eccentrico 1310 all’interno della cavità 1 1 10 trasforma il movimento di rotazione dell’attuatore 1300 in un movimento lineare del pistone 1 100.

In particolare, come visibile in figura 1C e 1D, una rotazione oraria dell’attuatore 1300 causa un movimento verso sinistra del pistone 1 100. In questa maniera è possibile trasformare il movimento di rotazione dell’attuatore 1300 in un movimento lineare del pistone 1 100. Più particolarmente, questo permette di connettere l’attuatore 1300 al fulcro di una porta o una finestra, presentante quindi un movimento di rotazione, e di trasformare questo movimento in un movimento lineare del pistone 1 100. Allo stesso tempo, il movimento del pistone 1 100 è smorzato dalla presenza del fluido 1210 all’interno del cilindro 1200. Nelle figure, il fluido 1210 può scorrere da un lato all’altro del cilindro attraverso un passaggio 1260 causato dalla differenza di dimensioni della sezione del cilindro 1200 rispetto alla sezione del pistone 1 100. Data la ridotta dimensione del passaggio 1260, il movimento del fluido 1210 da un lato all’altro del pistone 1 100 è rallentato, causando così un effetto di smorzamento.

Il dispositivo di smorzamento 1000 presenta tuttavia diversi svantaggi.

Per realizzare il dispositivo di smorzamento 1000 è necessario porre il pistone 1 100 all’interno del cilindro 1200. Questo richiede che il cilindro 1200 sia composto di almeno due parti scomponibili, in particolare un primo corpo del cilindro 1220 e un secondo corpo del cilindro 1230. Queste due parti devono essere realizzate in maniera meccanicamente molto precisa per evitare che il fluido 1210 possa presentare delle perdite a causa di accoppiamenti non precisi. Anche predisponendo una guarnizione 1240 tra questi due elementi, la realizzazione dei corpi del cilindro 1220 e 1230 necessita comunque di un alto grado di precisione, con i relativi costi. Lo stesso alto livello di precisione è richiesto per l’attuatore 1300, accoppiato al corpo del cilindro 1230 tramite una guarnizione 1250. Anche in questo caso, la semplice presenza della guarnizione 1250 non può ridurre la necessità che i due elementi 1300 e 1230 siano realizzati con un’alta precisione meccanica, quindi con degli elevati costi.

Inoltre, la forza di smorzamento del dispositivo di smorzamento 1000 non è regolabile. Più particolarmente, la resistenza al movimento dell’attuatore 1300 è data dalla dimensione del passaggio 1260 e dalle caratteristiche fisiche del fluido 1210. In fase di utilizzo, la dimensione del passaggio 1260 non può essere modificata e un cambio del fluido 1210 è particolarmente complicato perché richiede l’apertura del dispositivo 1000. Ciò risulta nel fatto che il dispositivo 1000, ove sia necessario un utilizzo con diverse forze di smorzamento, deve essere fabbricato in diversi modelli, incrementando quindi costi di produzione.

Inoltre, disponendo l’attuatore 1300 all’interno del corpo del cilindro 1230, il corpo del cilindro 1230 presenta una dimensione lungo l’asse Z più profonda di quanto necessaria a contenere il pistone 1 100. Detto altrimenti, il posizionamento dell’attuatore 1300 all’interno del corpo del cilindro 1230 rende complessa la miniaturizzazione del dispositivo 1000.

In aggiunta, l’attuatore 1300 è necessariamente posto in una posizione sostanzialmente centrale del dispositivo di smorzamento 1000. Questo può non essere ideale in quanto l’attuatore va generalmente posto in corrispondenza del punto di rotazione della porta o finestra, che generalmente è vicino al bordo della stessa, il che potrebbe non lasciare abbastanza spazio per il dispositivo di smorzamento 1000.

Inoltre, il dispositivo di smorzamento 1000 non prevede un elemento elastico che causi il ritorno dell’attuatore nella sua posizione predeterminata di riposo. L’integrazione con un elemento elastico deve quindi avvenire al di fuori del dispositivo 1000 aumentandone ulteriormente le dimensioni. Alternativamente, è possibile disporre un elemento elastico all’interno dell’elemento 1000 risultando però in un aumento della complessità di produzione, poiché anche tale elemento elastico necessiterebbe di rispettare delle caratteristiche meccaniche di tolleranza meccanica molto precise e di accoppiamento con il corpo del cilindro 1220, 1230, così da evitare la perdita di fluido 1210.

SOMMARIO DELL’INVENZIONE

È dunque un obiettivo della presente invenzione quello di realizzare un dispositivo di smorzamento che sia compatto e/o di facile produzione e/o economico da produrre e/o modificabile nelle sue caratteristiche di smorzamento durante l’utilizzo così da adattarsi a diverse applicazioni.

Questo obiettivo è ottenuto da un pistone per un dispositivo di smorzamento, da un dispositivo di smorzamento, nonché da un dispositivo di ritorno smorzato secondo le rivendicazioni indipendenti.

In particolare, una forma di realizzazione della presente invenzione si può riferire a un pistone per un dispositivo di smorzamento, in particolare per porte o finestre, dove il pistone comprende un primo semi-pistone e un secondo semipistone, dove il pistone è configurato per l’utilizzo con un primo semi-cilindro e un secondo semi-cilindro, dove un primo volume è compreso tra il primo semi-pistone e il primo semi-cilindro, dove un secondo volume è compreso tra il secondo semi-pistone e il secondo semi-cilindro, e dove il pistone comprende un foro per il passaggio di un fluido tra il primo volume e il secondo volume.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile ottenere un pistone che realizza l’effetto di smorzamento grazie al passaggio realizzato al suo interno. Questo permette di ottenere un dispositivo di smorzamento particolarmente compatto e con una realizzazione semplificata.

Un’ulteriore forma di realizzazione della presente invenzione si può riferire a un dispositivo di smorzamento, in particolare per porte o finestre, comprendente: il pistone secondo la forma di realizzazione precedentemente descritta, il primo semi-cilindro, e il secondo semi-cilindro.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile ottenere un dispositivo di smorzamento compatto e con una realizzazione semplificata.

In alcune forme d’implementazione, il dispositivo di smorzamento può inoltre comprendere: uno spillo di regolazione configurato per regolare il flusso del fluido attraverso il foro.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile controllare il valore di smorzamento tramite lo spillo di regolazione.

In alcune forme d’implementazione, il primo semi-pistone può comprendere una prima filettatura, il primo semi-cilindro può comprendere una seconda filettatura configurata così da avvitare sulla prima filettatura, e/o il secondo semi-pistone può comprendere una terza filettatura, il secondo semicilindro può comprendere una quarta filettatura configurata così da avvitare sulla terza filettatura.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile smorzare un movimento di tipo rotazionale, trasformandolo in un movimento lineare smorzato dal dispositivo di smorzamento.

In alcune forme d’implementazione, un movimento rotazionale del pistone rispetto al primo semi-cilindro e/o rispetto al secondo semi-cilindro può venire convertito in un movimento lineare del pistone rispetto al primo semi-cilindro e/o rispetto al secondo semi-cilindro tramite l’interazione della prima e seconda filettatura e/o tramite l’interazione della terza e quarta filettatura.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile smorzare un movimento di tipo rotazionale, trasformandolo in un movimento lineare smorzato dal dispositivo di smorzamento.

Un’ulteriore forma di realizzazione della presente invenzione si può riferire a un dispositivo di ritorno smorzato, in particolare per porte o finestre, comprendente: un dispositivo di smorzamento secondo una qualsiasi delle forme d’implementazione precedentemente descritte, un attuatore configurato così da muovere il pistone rispetto al primo semicilindro e al secondo semi-cilindro oppure configurato così da muovere il primo semi-cilindro e/o il secondo semicilindro rispetto al pistone, e un elemento elastico configurato così da riportare l’attuatore in una posizione predeterminata, in assenza di forze esercitate sull’attuatore. Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile ottenere un dispositivo di ritorno smorzato particolarmente compatto, e nel quale solo un numero limitato di componenti è in diretto contatto con il fluido, così da semplificare la realizzazione del dispositivo e al contempo aumentare la flessibilità nel disporre gli elementi, così da risultare in svariate possibili varianti realizzative.

In alcune forme d’implementazione, il pistone può comprendere almeno una superficie d’appoggio configurata così da interagire con una superficie d’appoggio dell’attuatore oppure il primo semi-cilindro e/o il secondo semi-cilindro possono comprendere almeno una superficie d’appoggio configurata così da interagire con una superficie d’appoggio dell’attuatore.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile far agire l’attuatore sul pistone, oppure su uno o entrambi i semi-cilindri.

In alcune forme d’implementazione, l’attuatore può comprendere una biella e una manovella, e la biella può essere configurata così da muovere il pistone oppure la biella può essere configurata così da muovere il primo semi-cilindro e/o il secondo semi-cilindro.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile convertire un movimento di tipo rotazionale della porta o della finestra in un movimento di tipo lineare, smorzato dal dispositivo di smorzamento.

In alcune forme d’implementazione, l’elemento elastico può comprendere una molla configurata così da agire sulla biella. Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile causare un ritorno automatico della porta o della finestra in una posizione predeterminata, tramite l’azione della molla sulla biella.

In alcune forme d’implementazione, l’elemento elastico può comprendere una molla configurata così da agire sul pistone oppure sul primo semi-cilindro e/o sul secondo semi-cilindro. Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile causare un ritorno automatico della porta o della finestra in una posizione predeterminata, tramite l’azione diretta della molla su uno degli elementi del dispositivo di smorzamento. In alcune forme d’implementazione, l’attuatore e l’elemento elastico possono essere disposti sostanzialmente su due lati opposti del dispositivo di smorzamento.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile ottenere una forma allungata del dispositivo, e quindi molto compatta in almeno nelle due direzioni perpendicolari alla direzione longitudinale del dispositivo.

Un’ulteriore forma di realizzazione della presente invenzione si può riferire a un attuatore per un dispositivo di ritorno smorzato, in particolare per porte o finestre, comprendente: una manovella, almeno un elemento d’incastro, una sede di rotazione della manovella avente almeno una cavità con una forma sostanzialmente complementare a quella di almeno parte dell’elemento d’incastro, dove l’elemento d’incastro è posizionato tra la manovella e la sede di rotazione.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile assicurare un posizionamento preciso dell’attuatore in una posizione predeterminata. È inoltre vantaggiosamente possibile facilitare l’ultima fase del movimento dell’attuatore verso tale posizione.

Un’ulteriore forma di realizzazione della presente invenzione si può riferire a un attuatore per un dispositivo di ritorno smorzato, in particolare per porte o finestre, comprendente: una manovella, una sede di rotazione della manovella, almeno un elemento d’incastro, dove la manovella presenta almeno una cavità con una forma sostanzialmente complementare a quella di almeno parte dell’elemento d’incastro, dove l’elemento d’incastro è posizionato tra la manovella e la sede di rotazione.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile assicurare un posizionamento preciso dell’ attuatore in una posizione predeterminata. È inoltre vantaggiosamente possibile facilitare l’ultima fase del movimento dell’attuatore verso tale posizione.

In alcune forme d’implementazione, l’elemento d’incastro può essere una sfera o un rullo, eventualmente con forma a botte.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile facilitare il movimento relativo della sede di rotazione e della manovella.

In alcune forme d’implementazione, l’elemento d’incastro può avere una sezione triangolare o generalmente poligonale. Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile avere un’ampia scelta nella forma specifica dell’elemento d’incastro.

In alcune forme d’implementazione, l’elemento d’incastro può formare un corpo unico con la manovella o con la sede di rotazione.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile integrare l’elemento d’incastro nella manovella o nella sede di rotazione, riducendo così il numero di componenti separati dell’attuatore.

In alcune forme d’ implementazione, la manovella può scaricare almeno parte del suo peso e/o di un peso agente su di essa sulla sede di rotazione tramite l’elemento d’incastro in almeno una posizione relativa della manovella e della sede di rotazione.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile causare la rotazione della manovella rispetto alla sede di rotazione nel momento in cui detto peso spinge l’elemento d’incastro all’interno della rispettiva cavità.

In alcune forme d’ implementazione, l’elemento d’incastro può essere posizionato nella cavità in una posizione predeterminata dell’attuatore, preferibilmente in una posizione di riposo dell’attuatore.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile stabilire con precisione la posizione di riposo dell’attuatore, corrispondente per esempio alla posizione aperta o chiusa di una porta o di una finestra.

Un’ulteriore forma di realizzazione della presente invenzione si può riferire a un dispositivo di ritorno smorzato, in particolare per porte o finestre, comprendente: un attuatore secondo una qualsiasi delle forme di realizzazione precedenti, un dispositivo di smorzamento attuato dall’attuatore, un elemento elastico configurato così da riportare l’attuatore in una posizione predeterminata, in assenza di forza esercitata dall’ attuatore.

Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile ottenre un dispositivo di ritorno smorzato particolarmente compatto e con il vantaggio di poter assicurare un posizionamento preciso dell’ attuatore, e quindi del dispositivo di ritorno smorzato, in una posizione predeterminata, pur tuttavia senza richiedere un’eccessiva forza da parte dell’elemento elastico. È inoltre vantaggiosamente possibile facilitare l’ultima fase del movimento dell’attuatore verso tale posizione, anche in questo caso riducendo le specifiche della forza applicata dall’elemento elastico.

In alcune forme d’implementazione, dove l’attuatore può comprendere inoltre una biella, e la biella può essere configurata così da muovere il dispositivo di smorzamento. Grazie a questa realizzazione è vantaggiosamente possibile convertire un movimento di tipo rotazionale della porta o della finestra in un movimento di tipo lineare, smorzato dal dispositivo di smorzamento.

BREVE ELENCO DELLE FIGURE

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno meglio evidenziati dall’esame della seguente descrizione dettagliata di forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, col supporto dei disegni allegati.

Nei disegni gli stessi numeri di riferimento identificano gli stessi componenti.

In particolare:

- la figura 1A rappresenta schematicamente una vista in sezione di lato, presa lungo la linea A-A di figura 1B, di un dispositivo di smorzamento 1000 secondo lo stato dell’arte; - la figura 1B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall’alto, presa lungo la linea B-B di figura 1A, del dispositivo di smorzamento 1000 della figura 1A;

- la figura 1 C rappresenta schematicamente una vista in sezione di lato, presa lungo la linea C-C di figura 1D, del dispositivo di smorzamento 1000 della figura 1A in una diversa posizione;

- la figura 1D rappresenta schematicamente una vista in sezione dall’alto, presa lungo la linea D-D di figura 1C, del dispositivo di smorzamento 1000 della figura 1 C;

- la figura 2A rappresenta schematicamente una vista tridimensionale esplosa di un dispositivo di smorzamento 2000 secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;

- la figura 2B rappresenta schematicamente una vista tridimensionale del dispositivo di smorzamento 2000 della figura 2A quando assemblato;

- la figura 2C rappresenta schematicamente una vista in sezione di lato, presa lungo la linea C-C di figura 2D, del dispositivo di smorzamento 2000 della figura 2A quando assemblato;

- la figura 2D rappresenta schematicamente una vista in sezione dall’alto, presa lungo la linea D-D di figura 2C, del dispositivo di smorzamento 2000 della figura 2A quando assemblato;

- la figura 3 rappresenta schematicamente una vista in sezione di lato di un dispositivo di ritorno smorzato 3000 secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;

la figura 4A rappresenta schematicamente una vista tridimensionale di un attuatore 3300 secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;

- le figure 4B e 4C rappresentano schematicamente una vista tridimensionale di parti di un attuatore 3300 secondo forme di realizzazione alternative della presente invenzione;

- la figura 5A rappresenta schematicamente una vista in sezione di lato, presa lungo la linea A-A di figura 5B, di parti di un dispositivo di ritorno smorzato 3000 secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;

- la figura 5B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall’alto, presa lungo la linea B-B di figura 5A, delle parti del dispositivo di ritorno smorzato 3000 della figura 5A;

la figura 5C rappresenta schematicamente una vista in sezione di lato, presa lungo la linea C-C di figura 5D, delle parti del dispositivo di ritorno smorzato 3000 della figura 5A in una diversa posizione;

la figura 5D rappresenta schematicamente una vista in sezione dall’alto, presa lungo la linea D-D di figura 5C, delle parti del dispositivo di ritorno smorzato 3000 della figura 5C;

la figura 6A rappresenta schematicamente una vista in sezione di lato, presa lungo la linea A-A di figura 6B, di parti di un dispositivo di ritorno smorzato 3000 secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;

la figura 6B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall’alto, presa lungo la linea B-B di figura 6A, delle parti del dispositivo di ritorno smorzato 3000 della figura 6A;

la figura 7A rappresenta schematicamente una vista tridimensionale di un possibile utilizzo di un dispositivo di ritorno smorzato 3000 secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;

la figura 7B rappresenta schematicamente una vista tridimensionale ingrandita di parti della figura 7A;

la figura 8 rappresenta schematicamente una vista tridimensionale di un possibile utilizzo di un dispositivo di ritorno smorzato 10000 secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;

la figura 9 rappresenta schematicamente una vista tridimensionale di un dispositivo di ritorno smorzato 10000 secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;

- la figura 10 rappresenta schematicamente una vista tridimensionale esplosa di un dispositivo di smorzamento 9000 secondo una forma di realizzazione della presente invenzione e di parti del dispositivo di ritorno smorzato 10000 della figura 9;

- la figura 1 1A rappresenta schematicamente una vista in sezione di lato, presa lungo la linea A-A di figura 1 1B, di parti del un dispositivo di ritorno smorzato 1000 della figura 9;

- la figura 1 1B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall’alto, presa lungo la linea B-B di figura 1 1 A, delle parti del dispositivo di ritorno smorzato 10000 della figura 1 1 A;

- la figura 1 1 C rappresenta schematicamente una vista in sezione dall’alto delle parti del dispositivo di ritorno smorzato 10000 della figura 1 1A, in una diversa posizione, - la figura 12A rappresenta schematicamente una vista in sezione di lato di parti di un dispositivo di ritorno smorzato 12000 secondo una forma di realizzazione della presente invenzione,

- la figura 12B rappresenta schematicamente una vista tridimensionale di un attuatore 12300 secondo una forma di realizzazione della presente invenzione,

- la figura 12C rappresenta schematicamente una vista in sezione di lato di parti del dispositivo di ritorno smorzato 12000 della figura 12A, in una diversa posizione,

- la figura 13 rappresenta schematicamente una vista tridimensionale esplosa di un dispositivo di ritorno smorzato 13000 e di un attuatore 13300 secondo forme di realizzazione della presente invenzione,

- la figura 14A rappresenta schematicamente una vista di lato di un dispositivo di ritorno smorzato 14000 secondo una forma di realizzazione della presente invenzione,

- la figura 14B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall’alto presa lungo la linea B-B di figura 14A del dispositivo di ritorno smorzato 14000,

- la figura 15 rappresenta schematicamente delle viste in sezione di lato di elementi d’incastro secondo diverse forme di realizzazione della presente invenzione.

DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL'INVENZIONE

Un dispositivo di smorzamento 2000 secondo una prima forma di realizzazione della presente invenzione è illustrato schematicamente nelle figure 2A-2D.

Il dispositivo di smorzamento 2000 comprende un pistone 2500 comprendente un primo semi-pistone 2510 e un secondo semi-pistone 251 1. In particolare, come illustrato, il primo semi-pistone 2510 e il secondo semi-pistone 251 1 sono connessi tra di loro da un corpo avente una sezione generalmente più grande di quella dei semi-pistoni 2510 e 25 1 1 e presentante almeno una superficie di appoggio 2560, 2561 che saranno descritte in seguito. Più generalmente, non è necessario che la parte del pistone tra il primo semi-pistone 2510 e il secondo semi-pistone 251 1 abbia una sezione più grande di quella dei semi-pistoni 2510, 251 1 , è sufficiente che essa sia configurata ina maniera tale da permettere di controllare il movimento del pistone, presentando per esempio una superficie d’appoggio in forma di anello esterno, come nel caso in figura, ma anche in forma di anello verso Γ interno, oppure in qualsiasi forma che permetta di esercitare una forza sul pistone, in almeno una direzione longitudinale dello stesso. Il dispositivo di smorzamento 2000 comprende inoltre un primo semi-cilindro 2410 e un secondo semicilindro 2420. In questa maniera, come visibile in figura 2C e 2D, è possibile definire un primo volume 2430 compreso tra il primo semi-pistone 2510 e il primo semi-cilindro 2410 e un secondo volume 2440 compreso tra il secondo semi-pistone 251 1 e il secondo semi-cilindro 2420. Il primo volume 2430 e il secondo volume 2440 contengono del fluido 1210. Il passaggio del fluido 1210 tra il primo volume 2430 e il secondo volume 2440 è permesso da un foro 2550 realizzato attraverso il pistone 2500. La dimensione del foro 2550 e le caratteristiche fisiche del fluido 1210 definiscono la forza di smorzamento del dispositivo di smorzamento 2000.

In aggiunta, in maniera opzionale, un foro 2542 è realizzato all’interno del pistone 2500 così da permettere l’inserimento di uno spillo di regolazione 2540. Lo spillo di regolazione 2540 ha una lunghezza tale da permettergli di raggiungere il foro 2550, come visibile per esempio in figura 2C. Avvitando o svitando lo spillo di regolazione 2540 è dunque possibile modificare la sezione del foro 2550 attraverso la quale scorre il fluido 1210. In questa maniera, grazie allo spillo di regolazione 2540 è dunque vantaggiosamente possibile regolare la forza di smorzamento del dispositivo di smorzamento 2000, anche dopo la produzione dello stesso, senza aprire il dispositivo di smorzamento 2000.

Nella forma di realizzazione illustrata in figura 2A, il dispositivo di smorzamento 2000 comprende inoltre quattro guarnizioni da 2520 a 2523 disposte in quattro rispettive sedi di guarnizione da 2530 a 2533, così da evitare che il fluido 1210 fuoriesca dal dispositivo di smorzamento 2000. Sarà tuttavia chiaro che il numero di guarnizioni non è limitato a quello illustrato e, per esempio, il dispositivo di smorzamento 2000 può essere realizzato con due sole guarnizioni, in particolare una sul primo semi-pistone 2510 e una sul secondo semi-pistone 251 1. In alcune forme di realizzazione è inoltre possibile omettere la presenza delle guarnizioni, aumentando la precisione di realizzazione dei semi-pistoni 2510, 25 1 1 e dei semi-cilindri 2410, 2420.

In aggiunta, nella forma di realizzazione illustrata in figura 2A, una guarnizione 2541 è inoltre prevista per evitare la fuoriuscita di fluido 1210 tra il foro 2542 e lo spillo di regolazione 2540. Sarà chiaro che, anche in questo caso, il numero di guarnizioni può variare o eventualmente possono essere omesse.

II dispositivo di smorzamento 2000 è vantaggioso rispetto allo stato dell’arte poiché richiede un numero limitato di componenti aventi delle tolleranze di produzione abbastanza basse per evitare la fuoriuscita del fluido 1210. In particolare, solo i semi-pistoni 2510, 251 1 e i due semicilindri 2410 e 2420, e dove previsto lo spillo di regolazione 2540 opzionale, richiedono un alto livello di precisione nella loro produzione. Rispetto al dispositivo di smorzamento 1000, nel dispositivo di smorzamento 2000 non è dunque necessario realizzare l’attuatore 1300 con un tale livello di precisione meccanica. Ciò è particolarmente vantaggioso poiché l’attuatore 1300 è un componente con una forma meccanicamente complessa e la sua realizzazione con delle tolleranze tali da fornire una tenuta stagna del fluido 1210 risulta particolarmente onerosa.

Nel dispositivo di smorzamento 2000, solo i semi-cilindri 2410 e 2420 e i semi-pistoni 2510 e 251 1 necessitano di un tale livello di precisione meccanica. Questo è particolarmente vantaggioso poiché questi componenti possono essere realizzati, per esempio, con una sezione sostanzialmente circolare che è facilmente ottenibile con il livello di precisione richiesto per evitare perdite del fluido 1210. Altre parti del dispositivo 2000, come per esempio la parte del pistone 2500 compresa tra il primo semi-pistone 2510 e il secondo semi-pistone 251 1 , oppure come il foro 2550, non richiedono un tale livello di precisione meccanica. La realizzazione del dispositivo di smorzamento 2000 risulta quindi più semplice ed economica di quella del dispositivo 1000.

Inoltre, la quantità di elementi che si trovano a contatto con il fluido 1210 è ridotta. In alcuni casi, le caratteristiche chimico-fisiche degli elementi che sono in contatto con il fluido 1210 richiedono particolari considerazioni in termini di compatibilità. Riducendo il numero di elementi in contatto con il fluido 1210 si riduce vantaggiosamente il numero di elementi che devono rispettare tali caratteristiche.

In aggiunta, il volume occupato dal fluido 1210 può essere ridotto rispetto al dispositivo di smorzamento 1000, risultando quindi in una forma più compatta del dispositivo di smorzamento 2000 e in una quantità minore di fluido 1210, riducendo quindi anche i costi associati allo stesso.

Inoltre, il dispositivo di smorzamento 2000 può essere applicata a diversi tipi di attuatori e non è limitato, come nel caso del dispositivo di smorzamento 1000, ad un attuatore avente una dimensione fissa e necessariamente di tipo rotazionale. Al contrario, il dispositivo di smorzamento 2000 può funzionare con un attuatore di tipo lineare e/o rotazionale, come sarà descritto in seguito.

Inoltre, tutti gli elementi esterni al dispositivo di smorzamento 2000, come ad esempio l’attuatore 3300 e l’elemento elastico 3600 che saranno descritti in seguito, non necessitano di essere realizzati con lo stesso livello di precisione meccanica e/o con gli stessi materiali, del dispositivo di smorzamento. Per esempio, con riferimento al dispositivo di ritorno smorzato 3000 illustrato in figura 5A-6B, il telaio 3700 può essere realizzato in plastica.

La figura 3 illustra un dispositivo di ritorno smorzato 3000 comprendente il dispositivo di smorzamento 2000, un attuatore 3300 e un elemento elastico 3600. L’attuatore 3300 e l’elemento elastico 3600 sono solo schematicamente illustrati. Forme di realizzazione specifiche di questi due elementi saranno descritte più in dettaglio in seguito.

L’attuatore 3300 è generalmente configurato cosi da muovere il pistone 2500 rispetto al primo semi-cilindro 2410 e al secondo semi-cilindro 2420. Più in generale, l’attuatore 3300 può agire su uno dei semi-cilindri 2410, 2420 oppure sul pistone 2500. In ogni caso, è sufficiente che l’attuatore 3300 operi su uno degli elementi del dispositivo di smorzamento 2000 risultando quindi in un movimento relativo del pistone 2500 rispetto ai semi-cilindri 2410, 2420. Nel caso illustrato in figura, l’attuatore 3300 agisce sul primo semi-cilindro 2410 cambiando dunque la posizione relativa dello stesso rispetto al pistone 2500.

L’elemento elastico 3600 è configurato così da riportare l’attuatore 3300, o il dispositivo di smorzamento 2000, in una posizione predeterminata, in assenza di forze esercitate sull’attuatore 3300. In particolare, nell’esempio di figura tre, l’elemento elastico 3600 agisce sul secondo semi-cilindro 2420.

In una possibile forma d’implementazione, l’attuatore 3300 può essere configurato così da spingere in direzione X positiva, per esempio all’aprirsi di una porta, e l’elemento elastico 3600 così da avere un ritorno elastico in direzione X negativa, così da causare la chiusura della porta. In assenza di forza esercitata dall’ attuatore 3300, l’elemento elastico 3600 tenderà dunque a far muovere il semi-cilindro 2420 in direzione X negativa spostando quindi il fluido 1210 attraverso il foro 2550 risultando quindi in un movimento in direzione X negativa dell’attuatore 3300 fino ad una posizione predeterminata di riposo, per esempio corrispondente alla posizione di chiusura della porta.

La figura 4A illustra più in dettaglio una forma d’ implementazione specifica di un attuatore 3300 secondo la presente invenzione. In particolare, l’attuatore 3300 comprende una biella 3330 e una manovella 3320. In questa maniera, è possibile trasformare un movimento di tipo rotazionale in un movimento lineare. Ciò è particolarmente vantaggioso poiché permette di posizionare il dispositivo di ritorno smorzato 3000 in prossimità del fulcro di una porta o una finestra, dove tale porta o finestra esibisce un movimento di tipo rotazionale.

In maniera più specifica, la manovella 3320 ha un funzionamento sostanzialmente simile all’attuatore 1300. In particolare, la manovella 3320 comprende un eccentrico 3310 e un elemento di connessione 3340, solo schematicamente illustrato. L’elemento di connessione 3340 può, in generale, avere una forma e/o delle caratteristiche qualsiasi che ne rendano la connessione possibile a una porta o una finestra. L’eccentrico 3310 coopera con una sede 333 1 , realizzata nella biella 3330, così da trasformare il movimento rotazionale della manovella 3320 in un movimento lineare della biella 3330. La forma della biella 3330 è almeno in parte complementare alla forma del pistone 2500. In particolare, la biella 3330 comprende almeno una superficie di appoggio 3332 configurata così da cooperare con l’almeno una superficie di appoggio 2560, 2561 del pistone 2500.

Ruotando la manovella 3200 è dunque possibile muovere lungo la direzione X la biella 3330, causando dunque un movimento del pistone 2500.

In particolare, le figure 5A e 5B rappresentano la posizione della biella 3330, della manovella 3320 e del pistone 2500 in una prima posizione estrema in direzione X negativa mentre le figure 5C e 5D rappresentano la posizione di questi elementi in una seconda posizione estrema in direzione X positiva.

Come visibile dalle figure, la posizione relativa dei semicilindri 2410, 2420 rispetto alla manovella 3320 è fissata da un telaio 3700. Al contrario, il pistone 2500 può muoversi relativamente ai semi-cilindri 2410, 2420 e relativamente alla manovella 3320. Al ruotare della manovella 3320, il movimento impartito dalla manovella 3320 alla biella 3330 si trasforma dunque in un movimento lineare del pistone 2500. La rotazione della manovella 3320 è dunque smorzata dall’effetto di smorzamento causato dal movimento del pistone 2500 tra i due semi-cilindri 2410 e 2420.

Le figure 6A riposo e 6B rappresentano schematicamente una possibile forma d’implementazione dell’elemento elastico 3600. In particolare, l’elemento elastico 3600 è realizzato da una molla compresa all’interno del telaio 3700 e agente sull’estremità della biella 3330 opposta rispetto al lato della manovella 3320. In tale maniera, la molla presenta una forza di ritorno elastico in direzione X negativa, così da riportare la biella 3330 e la manovella 3320 nella posizione illustrate in figura 5A, in assenza di altre forze esercitate sulla manovella 3320. Sarà chiaro che, in forme di realizzazione alternative, l’elemento elastico 3600 può anche agire direttamente sull’elemento da spostare, nel caso in questione il pistone 2500, evitando quindi il tramite della biella 3330.

Nella forma di realizzazione illustrata, un elemento di precarico 3610 opzionale è inoltre illustrato. L’elemento di precarico 3610 permette di regolare la forza di ritorno elastico dell’elemento elastico 3600 così da poter vantaggiosamente configurare il dispositivo di ritorno smorzato 3000 per differenti applicazioni.

Nella forma di realizzazione descritta, il pistone 2500 è mosso dalla biella 3330 mentre i semi-cilindri 2410, 2420 sono fissi relativamente al telaio 3700. La collaborazione della biella 3300 e del pistone 2500 può essere visivamente meglio compresa con riferimento alla figura 4B. Sarà tuttavia chiaro che la soluzione opposta può essere implementata. In particolare, come schematicamente illustrato in figura 4C, il pistone 2500 può essere fisso rispetto al telaio, tramite per esempio l’interazione della superficie di appoggio 2561 del pistone 2500 con una corrispondente cavità nel telaio 3700, mentre la biella 3330 può muovere i semi-cilindri 2410, 2420. Lo stesso vale anche per le altre forme di realizzazione illustrate nel seguito.

Ancora in alternativa, la biella 3330 può muovere anche solo uno dei semi-cilindri 2410, 2420, per esempio il semicilindro 2410, mentre l’altro semi-cilindro 2420 è mosso dall’elemento elastico 3600 che può dunque agire direttamente sul semi-cilindro 2420 invece che sulla biella 3330. Sarà chiaro che, in questo caso, il ritorno dell’attuatore nella sua posizione di risposo può essere comunque garantito dall’elemento elastico 3600 che, tramite la sua azione sul semi-cilindro 2420 muove il fluido 1210 causando il movimento del semi-cilindro 2410 e il conseguente movimento della biella 3330 e dell’attuatore.

Un possibile utilizzo del dispositivo di ritorno smorzato 3000 è rappresentato in relazione alla finestra 7000 illustrata figura 7A e nella versione ingrandita in figura 7B. Sarà tuttavia chiaro che la presente invenzione non è limitata all’utilizzo specifico illustrato.

In particolare, la finestra 7000 comprende schematicamente un telaio 7001 e un’anta 7002, apribile e chiudibile rispetto al telaio 7001. Il movimento dell’anta 7002 nella sua porzione incernierata sul telaio 7001 è di tipo rotatorio. E dunque possibile connettere l’asse di rotazione dell’anta 7002 all’elemento di connessione 3340 del dispositivo di ritorno smorzato 3000, così come schematicamente illustrato.

Siccome l’attuatore 3300 e l’elemento elastico 3600 sono disposti sostanzialmente su due lati opposti del dispositivo di smorzamento 2000 è possibile ottenere un dispositivo di ritorno smorzato 3000 avente una forma sostanzialmente stretta e allungata. Grazie a questa forma è vantaggiosamente possibile inserire il dispositivo di ritorno smorzato 3000 all’interno di un foro ricavato nel telaio 7001.

Inoltre, siccome l’attuatore 3300 e l’elemento elastico 3600 sono fisicamente separati dalla parte idraulica contenente il dispositivo di smorzamento 2000, essi possono essere posti, e più generalmente configurati vantaggiosamente a seconda del tipo di utilizzo, senza richiedere una modifica del dispositivo di smorzamento 2000.

Inoltre, in quelle forme di realizzazione che li prevedono, lo spillo di regolazione 2540 e/o l’elemento di precarico 3610 sono facilmente accessibili aprendo l’anta 7002. È dunque vantaggiosamente possibile non solo configurare il dispositivo di ritorno smorzato 3000 per diversi utilizzi ma la regolazione dello stesso è inoltre possibile anche dopo la sua installazione. Questo permette, tra l’altro, di compensare eventuali variazioni nelle caratteristiche di smorzamento dovute per esempio aH’invecchiamento del fluido 1210 e/o a diverse condizioni di utilizzo quali, ad esempio, diverse temperature d’esercizio, diversi pesi dell’anta 7002, etc.

La figura 8 illustra un possibile utilizzo in combinazione con una finestra 8000 di un dispositivo di ritorno smorzato 10002 secondo un’ulteriore forma di realizzazione della presente invenzione. In particolare, a differenza del dispositivo di ritorno smorzato 3000, il dispositivo di ritorno smorzato 10000 può essere montato come una cerniera sulla parte verticale del telaio 7001.

In figura 9 una vista ingrandita del dispositivo di ritorno smorzato 10000 è illustrata. In particolare, il dispositivo è illustrato aperto così da facilitarne la comprensione del funzionamento.

Come visibile in figura 9 e nelle figure 10 e 1 1A- 1 1 C, il dispositivo di ritorno smorzato 10000 comprende un attuatore 10300, un dispositivo di smorzamento 9000 e un elemento elastico 10600. In questo caso, l’attuatore 10300 agisce ruotando il pistone 9500 rispetto ai semi-cilindri 9410 e 9420. Come sarà descritto in seguito, la rotazione del pistone 9500 rispetto ai semi-cilindri 9410, 9420 causa un movimento lineare del pistone 9500 rispetto ai semi-cilindri 9410, 9420, risultando quindi in una forza di smorzamento, come precedentemente descritto. Sarà inoltre chiaro che anche la situazione simmetrica può essere implementata, nella quale il pistone è fisso e sono i semi-cilindri 9410, 9420 a ruotare. In ambo i casi, la rotazione di uno tra pistone 9500 e semicilindri 9410, 9420 causa la trasformazione del movimento rotazionale in un movimento lineare, che viene smorzato come precedentemente descritto.

In maniera più specifica, come visibile in figura 10, il semipistone 9510 comprende una filettatura 951 1 cooperante con una filettatura, non visibile, all’interno del semi-cilindro 9410 In maniera simile, il semi-pistone 9520 comprende una filettatura 9521 cooperante con una filettatura 9422 all’interno del semi-cilindro 9420. Per evitare la rotazione dei semi-cilindri 9410 e 9420, essi comprendono delle superfici di appoggio 941 1 e 9421 cooperanti con delle corrispettive superficie d’appoggio del telaio 10700, come schematicamente illustrato, per esempio, in figura 9 e 1 1 A. I semi-cilindri 9410 e 9420 sono quindi solidali con l’anta 7002.

L’attuatore 10300 comprende una superficie di appoggio 10332 configurata così da cooperare con una superficie di appoggio 9560 del pistone 9500. In generale, tuttavia, sarà sufficiente assicurare che l’attuatore 10300 sia solidale rispetto al pistone 9500. Questo potrà essere ottenuto, per esempio, avvitando i due elementi assieme o con altri simili sistemi di connessione.

Nel momento in cui l’attuatore 10300 causa una rotazione del pistone 9500, la forza di smorzamento causata dal movimento lineare del pistone 9500 rispetto ai semi-cilindri 9410, 9420, si trasforma dunque in una forza di smorzamento rispetto alla rotazione del pistone 9500 e dunque rispetto alla rotazione dell’ attuatore 10300 rispetto all’anta 7002.

Nella forma di realizzazione illustrata, in maniera simile al dispositivo di smorzamento 2000, è previsto uno spillo di regolazione opzionale 2540 che viene inserito all’interno del foro 2542 del pistone 9500, tramite un apposito foro 10333 nell’attuatore 10300. Come precedentemente descritto, l’invenzione può anche essere implementata senza questo elemento. Inoltre, anche in questo caso, quattro guarnizioni da 2350 a 2353 sono illustrate, sarà tuttavia chiaro che la presente invenzione non è limitata a questo numero specifico di guarnizioni e, come descritto precedentemente, l’invenzione può essere implementata anche senza guarnizioni.

Il funzionamento del dispositivo di ritorno smorzato 10000, e in particolare dell’elemento elastico 10600 sarà descritto in relazione alle figure 1 1A- 1 1C.

In particolare, le figure 1 1A e 1 1 B rappresentano il dispositivo di ritorno smorzato 1000 in una posizione aperta del dispositivo, cioè in una posizione aperta dell’anta 7002, mentre la figura 1 1 C rappresenta il dispositivo di ritorno smorzato 10000 in una posizione chiusa. Come visibile in figura 1 1A e 1 1B, nella posizione aperta, l’attuatore 10300 spinge contro un dispositivo di carico 10640 così da causare una flessione di una o più lamelle elastiche 10620 contro un fulcro 10630 solidale con il telaio 10700 del dispositivo di ritorno smorzato 10000. Questo movimento causa una flessione delle lamelle 10620, che presentano dunque una forza di ritorno elastica. Detto altrimenti, la distanza D I illustrata in figura 1 1A e 1 1 B è inferiore alla distanza D2 illustrata in figura 1 1 C. Questo ha come risultato che il dispositivo di carico 10640 presenta una forza di ritorno elastica in direzione X negativa. Sarà chiaro che un simile risultato può tuttavia essere ottenuto con elementi elastici aventi diverse configurazioni, per esempio con una molla elicoidale posizionata tra il fulcro 10630 e l’attuatore 10300. Sarà inoltre chiaro che la forma di realizzazione descritta prevede una posizione sostanzialmente carica della molla quando il dispositivo di ritorno smorzato 10000 è in linea, o nella posizione illustrata in figura 1 1 B , mentre la molla è sostanzialmente scarica quando il dispositivo di ritorno smorzato 10000 è a 90 gradi, come illustrato in figura 1 1 C. Tuttavia l’invenzione non è limitata a questa configurazione e l’opposto potrebbe essere ottenuto, modificando appositamente la forma dell’attuatore 10300. In particolare, l’attuatore 10300 potrebbe avere una forma tale per cui DI sia maggiore di D2, cioè una situazione opposta a quella illustrata. In questo caso, il dispositivo di ritorno smorzato 10000 sarebbe sostanzialmente scarico nella posizione in linea di figura 1 1B e sostanzialmente carico nella posizione a 90 gradi di figura 1 1 C.

Nella forma di realizzazione illustrata, la forza di ritorno elastica, in cooperazione con la forma dell’attuatore 10300 causa, in assenza di altre forze operanti sull’ attuatore 10300, il ritorno del dispositivo di ritorno smorzato 10000 dalla posizione di figura 1 1B alla posizione di figura 1 1 C. Ciò è ottenibile per esempio con una forma sostanzialmente semiellittica dell’attuatore 10300 che presenti un’estensione maggiore dal centro dell’ellisse in direzione X che in direzione Z. Più in generale, sarà sufficiente prevedere una forma dell’attuatore 10300 tale per cui nella posizione aperta, l’attuatore 10300 posizioni il dispositivo di carico 10640 più vicino al fulcro 10630 che nel caso della posizione chiusa. La forma specifica dell’attuatore 10300 potrà dunque essere non solo sostanzialmente semiellittica, ma anche forme segmentate, come per esempio una forma semi esagonale, potranno essere implementate. Questo fornisce inoltre la possibilità di avere diverse posizioni sostanzialmente stabili del dispositivo di ritorno smorzato 10000.

Nelle forme di realizzazione descritte precedentemente, il dispositivo di smorzamento ha un movimento lineare e l’attuatore generalmente trasforma un movimento di tipo rotazionale nel movimento lineare del dispositivo di smorzamento. Questo permette vantaggiosamente di utilizzare l’attuatore in corrispondenza di un punto di rotazione di una porta o una finestra con un tipo di apertura a rotazione.

Tuttavia, la presente invenzione non è limitata a quest’implementazione. In alcune forme d’implementazione, nel caso di porte o finestre con apertura a scorrimento o comunque con apertura avente un movimento almeno parzialmente lineare, sarà possibile connettere il dispositivo di smorzamento direttamente alla porta o alla finestra, in assenza un attuatore che converta un movimento rotativo in uno lineare. Con riferimento, per esempio, al dispositivo di ritorno smorzato 3000, sarà possibile connettere la porta o la finestra direttamente al pistone 2500, oppure per tramite di una biella 3330, anche in assenza della manovella 3320.

Sarà chiaro che, in questi casi, la lunghezza di azione del dispositivo di smorzamento non deve per forza corrispondere a tutta la lunghezza di scorrimento della porta o della finestra. Questo potrà essere ottenuto eventualmente allungando la lunghezza di azione del dispositivo di smorzamento. Tuttavia, la presente invenzione non è limitata a questo caso. In alcuni casi, per esempio, sarà possibile far agire il dispositivo di smorzamento solo sull’ultima parte della corsa della porta o della finestra. In altri casi, per esempio, si potrà prevedere un dispositivo di smorzamento dal lato di apertura della porta della finestra, così da smorzare il movimento di apertura nella sua fase finale, e un ulteriore dispositivo di smorzamento dal lato di chiusura della porta della finestra, così da smorzare il movimento di chiusura nella sua fase finale.

Ancora in aggiunta, o in alternativa, siccome l’elemento elastico 3600, 10600 non deve essere necessariamente parte interna del dispositivo di smorzamento 2000, 9000, sarà possibile posizionare l’elemento elastico cosi da agire sulla porta o sulla finestra in una posizione separata da quella del dispositivo di smorzamento. In questo caso, l’elemento elastico muove la porta o la finestra che, a sua volta, muove il dispositivo di smorzamento. Anche in questo caso dunque, per tramite della porta o della finestra, l’elemento elastico può essere utilizzato per riportare il dispositivo di smorzamento in una posizione di riposo predeterminata.

Le figure 12A, 12B e 12C illustrano schematicamente un’altra forma di realizzazione della presente invenzione.

In particolare, come visibile in figura 12B, un attuatore 12300 secondo una forma di realizzazione della presente invenzione differisce dall’attuatore 3300, precedentemente descritto, per la presenza di due elementi d’incastro 12360 e 12361 , ottenuti in forma di sferette nella forma di realizzazione specifica illustrata.

L’attuatore 12300 differisce inoltre dall’attuatore 3300 per la presenza di una sede di rotazione 12350 presentante due cavità 12352 12353 con una forma sostanzialmente complementare a quella di almeno parte degli elementi d’incastro 12360, 12361. In particolare, nella forma di realizzazione illustrata, le due cavità 12352, 12353 hanno una forma sostanzialmente semisferica così da alloggiare circa la metà degli elementi d’incastro 12360, 12361.

In una forma di realizzazione preferita la sede di rotazione 12350 comprende inoltre una pista 12351 che ha uno spessore più piccolo della sede di rotazione 12350, così da indirizzare il movimento degli elementi d’incastro 12360, 12361 , come sarà descritto in seguito. Sarà tuttavia chiaro, dalla descrizione che segue, che nonostante la presenza della pista 12351 risulti vantaggiosa in quanto permette di evitare che i due elementi d’incastro 12360, 12361 escano accidentalmente dalle rispettive sedi, la presente invenzione non è limitata a forme di realizzazione nelle quali la pista 12351 è presente. Nella forma di realizzazione illustrata, inoltre, la sede di rotazione 12350 presenta una superficie di appoggio 12354 tale per cui, una volta che la sede di rotazione 12350 e inserita aH’interno del telaio 3700, la sede di rotazione 12350 è fissa rispetto al telaio 3700 a causa dell’interazione tra superficie d’appoggio 12354 e una corrispondente superficie interna del telaio 3700. Questa forma di realizzazione presenta il vantaggio di poter impedire il movimento della sede di rotazione 12350 in una maniera semplice. Tuttavia, la presente invenzione non è limitata alla forma di realizzazione illustrata. In forme di realizzazione alternative, per esempio, sarà possibile impedire il movimento della sede di rotazione 12350 avvitandola o saldandola al telaio 3700 e/o utilizzando della colla, oppure realizzando la sede di rotazione 12350 come parte integrale del telaio 3700.

La manovella 3320 dell’attuatore 12300 comprende inoltre due sedi per gli elementi d’incastro 12360, 12361 meglio visibili in figura 12A. Le due sedi hanno una forma sostanzialmente simile a quella delle cavità 12352 e 12353 e permettono dunque l’inserimento di sostanzialmente metà degli elementi d’incastro 12360, 12361 all’interno della manovella 3320.

Nella posizione di riposo illustrata in figura 12A, eventualmente corrispondente alla posizione chiusa della porta o della finestra connessa all’attuatore 12300, gli elementi d’incastro 12360, 12361 sono posizionati all’interno delle cavità 12352, 12353. Nel momento in cui l’attuatore 12300 inizia una rotazione, così da portarsi in una posizione intermedia come quella illustrata in figura 12C, i due elementi d’incastro 12360, 12361 vengono forzati al di fuori delle cavità 12352 e 12353 dal movimento di rotazione dell’attuatore 12300.

Nel caso illustrato in figura in cui i due elementi d’incastro 12360, 12361 sono delle sfere, per assicurare che le sfere rimangano all’interno delle rispettive sedi nella manovella 3320 ed escano invece dalle cavità 12352, 12353, è possibile realizzare le sedi nella manovella tali per cui un maggiore volume delle sfere sia contenuto all’interno della manovella 3320 rispetto al volume contenuto nelle cavità 12352, 12353. Alternativamente, nella forma di realizzazione illustrata, la presenza della pista 12351 può facilitare il movimento delle sfere rispetto alla sede di rotazione 12350 che non rispetto alla manovella 3320. In forme di realizzazione alternative, le cavità 12352 e 12353 possono avere una dimensione leggermente superiore a quella delle sfere, mentre le rispettive sedi all’interno della manovella 3320 possono avere una dimensione più vicina a quella delle sfere così da facilitare l’uscita delle sfere dalle cavità della sede di rotazione 12350 e non dalle rispettive sedi all’interno della manovella 3320.

L’uscita degli elementi d’incastro 12360, 12361 dalle sedi 12352, 12353 causa un movimento verso l’alto, in direzione Y positiva, della manovella 3320, come illustrato in figura 12C. Nel momento in cui la forza agente sull’ attuatore viene a mancare, per esempio la forza di apertura della porta o della finestra non è più presente, l’elemento elastico 3600 tende a riportare l’attuatore 12300 verso la posizione illustrate in figura 12A. La presenza degli elementi d’incastro 12360 e 12361 garantisce un posizionamento preciso dell’attuatore 12300 in una posizione predeterminata. In particolare, nel momento in cui gli elementi d’incastro 12360 e 12361 si avvicinano alle rispettive cavità 12352 e 12353, il peso esercitato dalla porta o della finestra sulla manovella 3320 tende a spingere la manovella 3320 verso il basso spingendo quindi gli elementi d’incastro nelle rispettive cavità e causando quindi il posizionamento preciso dell’attuatore 12300.

Inoltre, questa soluzione presenta il vantaggio che l’ultima parte della fase di ritorno dell’attuatore 12300 verso la sua posizione di riposo può essere facilitata e/o sostanzialmente effettuata dallo scivolamento degli elementi d’incastro 12360 e 12361 nelle rispettive cavità in aggiunta e/o in sostituzione alla forza impartita dall’elemento elastico 3600. Ciò è particolarmente vantaggioso poiché permette di avere un elemento elastico 3600 che presenta una forza elastica ridotta. Detto altrimenti, non è necessario che l’elemento elastico 3600 abbia una forza elastica così alta da garantire il ritorno dell’attuatore 12300 fino alla posizione più estesa dell’elemento elastico 3600, corrispondente alla posizione di riposo dell’attuatore 12300. In questo caso, se l’elemento elastico è già in grado di fornire una tale forza nella sua posizione più estesa, la compressione dell’elemento elastico potrebbe risultare faticosa durante la rotazione dell’ attuatore. La forma di realizzazione descritta risolve vantaggiosamente questo problema e permette all’utilizzatore del dispositivo di ritorno smorzato 12000 di effettuare uno sforzo minore nell’apertura della porta o della finestra.

La figura 13 illustra schematicamente una forma di realizzazione alternativa della presente invenzione.

In particolare, nella forma di realizzazione della figura 13 il dispositivo di ritorno smorzato 13000 comprende un attuatore 13300 che differisce dall’ attuatore 12300 di figura 12A-C causa della differente forma della manovella 13320. In particolare, come visibile, la manovella 13320 presenta una cavità all’interno della quale un corrispondente elemento della porta o della finestra può essere inserito, in sostituzione dell’elemento di connessione 3340. Inoltre, il dispositivo di ritorno smorzato 13000 differisce dal dispositivo di ritorno smorzato 12000 in quanto sfrutta l’effetto vantaggioso degli elementi d’incastro 12360 e 12361 in combinazione con un dispositivo di ritorno smorzato simile al dispositivo di ritorno smorzato 1000 di figura 1A- 1D. Questo chiarisce dunque che i vantaggi ottenuti dalla forma di realizzazione comprendente gli elementi d’incastro 12360, 12361 non sono limitati ad una forma specifica del dispositivo di ritorno smorzato ma possono essere applicati a diverse tipologie di dispositivi di ritorno smorzato.

In particolare, nel caso del dispositivo di ritorno smorzato 13000, l’attuatore 13300 non agisce su di una biella ma agisce direttamente sul pistone 1 100, inserito in una rispettiva cavità definita dai corpi del cilindro 1220 e 1230, all’interno della quale si trova anche una molla agente da elemento elastico 3600. La chiusura dei due corpi del cilindro 1220 e 1230 è garantita dalla presenza di più viti 13273. Nella forma di redazione illustrata sono inoltre presenti due elementi di chiusura 13270 e 13271 tra i quali è inserita una guarnizione 1250 così da evitare la fuoriuscita del fluido 1210.

Un’ulteriore forma di realizzazione alternativa della presente invenzione è schematicamente illustrato nella figura 14A e 14B. In particolare, un dispositivo di ritorno smorzato 14000 è rappresentato. Il dispositivo di ritorno smorzato 14000 differisce dal dispositivo di ritorno smorzato 13000 in quanto permette il suo posizionamento non al di sotto della porta o della finestra ma al di sopra della stessa.

In maniera più specifica, l’attuatore 14300 presenta un foro 14321 all’interno della manovella 14320 che permette di agganciare la detta porta o finestra alla manovella 14320, scaricando così il peso della stessa sulla manovella 14320. La manovella 14.320 presenta inoltre una testa 14322, in figura avente una forma sostanzialmente a T, al di sotto della quale vengono posti gli elementi d’incastro 12360, 12361. In figura 14A, per chiarezza espositiva, la sede di rotazione 12350 è rappresentata come in una vista in sezione, così da poter comprendere al meglio il funzionamento del dispositivo di ritorno smorzato 14000.

Anche in questo caso, gli elementi d’incastro 12360, 12361 si trovano dunque in una posizione intermedia tra la sede di rotazione 12350 e almeno parte della manovella 14320, in particolare la testa 14322 della stessa. Anche in questa forma d’ implementazione è dunque possibile scaricare il peso sostenuto dalla manovella 14320 sulla sede di rotazione 12350 per tramite dei elementi d’incastro 12360, 12361.

Nonostante nelle forme di realizzazione illustrate nelle figure 12A- 14B, la sede di rotazione abbia un diametro sostanzialmente simile a quello della manovella, la presente invenzione non è limitata a questa forma d’ implementazione. In forme d’implementazione alternative, per esempio, la sede di rotazione potrebbe essere un anello avente un diametro maggiore a quello della manovella e avente un foro con un diametro sostanzialmente pari a quello della manovella, così da permettere Γ inserimento della manovella aH’interno della sede di rotazione. In questo caso, la manovella potrebbe presentare un collare avente un diametro sostanzialmente pari a quello della sede di rotazione, così da permettere il posizionamento degli elementi d’incastro 12360 e 12361 tra il detto collare e la sede di rotazione.

Nonostante nelle forme di realizzazione illustrate, gli elementi d’incastro 12360, 12361 siano presenti in numero pari a due, presente invenzione non è limitata questa forma d’implementazione. In particolare, prevedendo almeno due elementi d’incastro 12360, 12361 , è possibile scaricare in maniera simmetrica il peso agente sulla manovella. Tuttavia, il numero di elementi d’incastro potrebbe anche essere superiore a due. Alternativamente, anche solo un elemento d’incastro potrebbe essere sufficiente, in quanto la posizione dell’asse di dell’attuatore può comunque essere garantita dal posizionamento dell’attuatore stesso all’interno della sua sede, e/o dalla connessione solidale dell’attuatore alla porta o finestra.

Nonostante nelle forme di realizzazione illustrate, delle sfere siano utilizzate come elementi d’incastro 12360, 12361 siano utilizzate, la presente invenzione non è limitata a questo caso. In alternativa, un qualsiasi elemento d’incastro 12360, 12361 avente una forma non necessariamente sferica può essere utilizzato. Per esempio, dei rulli cilindrici o a forma di botte, cioè con un diametro nella zona centrale più alto che in almeno una delle zone periferiche, possono essere usati come elementi 12360, 12361. Alternativamente, come illustrato per gli elementi d’incastro 15360C in figura 15, gli elementi d’incastro potrebbero avere una forma sostanzialmente triangolare. Più generalmente, è sufficiente che l’elemento d’incastro 12360, 12361 presenti almeno una parete verticale con un angolo diverso da zero rispetto all’asse di rotazione della manovella. Detto altrimenti, è sufficiente l’elemento d’incastro abbia una forma convessa. Una tale inclinazione dell’almeno una parete verticale dell’elemento d’incastro permette all’elemento d’incastro di scivolare all’interno della rispettiva cavità, essa concava, nella sede di rotazione quando l’elemento d’incastro si trova sul bordo della cavità.

Saranno dunque possibili elementi d’incastro a forma sostanzialmente ellittica, triangolare, e/o generalmente poligonale, che permettano all’elemento d’incastro convesso 12360, 12361 di scivolare all’interno della rispettiva sede concava, causando così il posizionamento preciso della manovella, così come descritto precedentemente.

Inoltre, nonostante gli elementi d’incastro 13260, 13261 siano stati descritti come elementi separati dalla manovella, la presente invenzione non è limitata a questo caso. Per esempio, come illustrato in figura 15, gli elementi d’incastro 15360B possono anche essere parte integrante della manovella.

In aggiunta, sarà chiaro che sebbene le forme di realizzazione descritte prevedono che gli elementi d’incastro siano essenzialmente solidali con la manovella mentre escano da delle rispettivi sedi della sede di rotazione, la presente invenzione potrebbe anche funzionare in maniera simmetrica, cioè rendendo gli elementi d’incastro essenzialmente solidali con la sede di rotazione e causandone l’uscita da delle rispettive cavità nella manovella. Sempre in aggiunta, forme d’implementazione sono possibile nelle quali alcuni degli elementi d’incastro siano essenzialmente solidali con la manovella mentre escano da delle rispettivi sedi della sede di rotazione e altri elementi d’incastro siano essenzialmente solidali con la sede di rotazione mentre escano da delle rispettivi sedi della manovella.

Nelle forme di realizzazione descritte precedentemente, solo una posizione è stata descritta nella quale gli elementi d’incastro 13260, 13261 entrano nelle rispettive cavità 12352, 12353 nella posizione di riposo del dispositivo di ritorno smorzato, o comunque nella posizione chiusa della porta o della finestra. Tuttavia la presente invenzione non è limitata a questo caso. Sarà quindi possibile prevedere che gli elementi d’incastro 13260, 13261 entrino nelle rispettive cavità 12352, 12353 nella posizione aperta della porta o della finestra. In aggiunta, o in alternativa, sarà possibile prevedere più cavità 12352, 12353 nella sede 12350, tali per cui gli elementi d’incastro entrino in rispettive cavità per diverse posizioni della porta o della finestra, per esempio la posizione aperta, la posizione chiusa, e più generalmente una qualsiasi posizione della porta o della finestra alla quale si vuole fornire una stabilità tramite l’interazione degli elementi d’incastro 13260, 13261 con le cavità 12352, 12353. Sarà quindi chiaro che il numero di elementi d’incastro 13260, 13261 e di cavità 12352, 12353 non è necessariamente lo stesso. Per esempio sarà possibile avere due elementi d’incastro 13260, 13261 e quattro cavità 12352, 12353, così che si definiscano due posizioni della porta o della finestra nelle quali gli elementi d’incastro 13260, 13261 interagiscono con due rispettive cavità 12352, 12353.

Nonostante nella descrizione precedente diverse forme di realizzazione siano state descritte in maniera indipendente l’una dalle altre, così da facilitarne la comprensione, sarà chiaro alla persona esperta nel settore che la presente invenzione non è limitata alle singole forme di implementazione descritte. Al contrario, tali forme d’implementazione e/o anche solo alcune caratteristiche di ciascuna forma d’implementazione, potranno essere combinate tra di loro per ottenere nuove forme d’implementazione della presente invenzione, così come definito dalle rivendicazioni.

Claims (3)

1. RIVENDICAZIONI 1. Pistone per un dispositivo di smorzamento (2000, 9000), in particolare per porte o finestre, dove il pistone comprende un primo semi-pistone (2510, 9510) e un secondo semi-pistone (251 1 , 9520), dove il pistone è configurato per l’utilizzo con un primo semi-cilindro (2410, 9410) e un secondo semi-cilindro (2420, 9420), dove un primo volume (2430) è compreso tra il primo semi-pistone (2510, 9510) e il primo semi-cilindro (2410, 9410), dove un secondo volume (2440) è compreso tra il secondo semi-pistone (251 1 , 9520) e il secondo semi-cilindro (2420, 9420), e dove il pistone (2500, 9500) comprende un foro (2550) per il passaggio di un fluido (1210) tra il primo volume (2430) e il secondo volume (2440).
2. 2. Dispositivo di smorzamento (2000, 9000), in particolare per porte o finestre, comprendente: il pistone (2500, 9500) secondo la rivendicazione 1 il primo semi-cilindro (2410, 9410), e il secondo semi-cilindro (2420, 9420).
3. 3. Dispositivo di smorzamento (2000, 9000) secondo la rivendicazione 2, comprendente inoltre: uno spillo di regolazione (2540) configurato per regolare il flusso del fluido ( 1210) attraverso il foro (2550). 44.. Dispositivo di smorzamento (9000) secondo la rivendicazione 2 o 3, dove il primo semi-pistone (9510) comprende una prima filettatura (95 1 1), dove il primo semi-cilindro (9410) comprende una seconda filettatura configurata così da avvitare sulla prima filettatura (951 1 ), e/o dove il secondo semi-pistone (9520) comprende una terza filettatura (9521 ), dove il secondo semi-cilindro (9420) comprende una quarta filettatura (9422) configurata così da avvitare sulla terza filettatura. 55.. Dispositivo di smorzamento (9000) secondo la rivendicazione 4, dove un movimento rotazionale del pistone (9500) rispetto al primo semi-cilindro (9410) e/o rispetto al secondo semi-cilindro (9420) viene convertito in un movimento lineare del pistone (9500) rispetto al primo semi-cilindro (9410) e/o rispetto al secondo semi-cilindro (9420) tramite l’interazione della prima (951 1) e seconda filettatura e/o tramite l’interazione della terza (9521 ) e quarta (9422) filettatura. 66.. Dispositivo di ritorno smorzato (3000, 10000, 12000, 13000, 14000), in particolare per porte o finestre, comprendente: un dispositivo di smorzamento (2000, 9000) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, un attuatore (3300, 10300, 12300, 13300, 14300) configurato così da muovere il pistone (2500, 9500) rispetto al primo semi-cilindro (2410, 9410) e al secondo semi-cilindro (2420, 9420) oppure configurato così da muovere il primo semi-cilindro (2410, 9410) e/o il secondo semi-cilindro (2420, 9420) rispetto al pistone (2500, 9500), e un elemento elastico (3600, 10600) configurato così da riportare l’attuatore (3300, 10300, 12300, 13300, 14300) in una posizione predeterminata, in assenza di forze esercitate sull’ attuatore. 7. Dispositivo di ritorno smorzato, secondo la rivendicazione 6, dove il pistone (2500, 9500) comprende almeno una superficie d’appoggio (2560, 2561 , 9560) configurata così da interagire con una superficie d’appoggio (3332, 10332) dell’attuatore (3300, 10300, 12300, 13300, 14300) oppure dove il primo semi-cilindro (2410, 9410) e/o il secondo semi-cilindro (2420, 9420) comprendono almeno una superficie d’appoggio configurata così da interagire con una superficie d’appoggio dell’attuatore (3300, 10300, 12300, 13300, 14300). 8. Dispositivo di ritorno smorzato secondo la rivendicazione 6 o 7, dove l’attuatore (3300, 12300, 13300, 14300) comprende una biella (3330) e una manovella (3320, 13320, 14320), e dove la biella (3330) è configurata così da muovere il pistone (2500) oppure dove la biella (3330) è configurata così da muovere il primo semi-cilindro (2410, 9410) e/o il secondo semi-cilindro (2420, 9420). 9. Dispositivo di ritorno smorzato secondo la rivendicazione 8, dove l’elemento elastico (3600) comprende una molla configurata così da agire sulla biella (3300). 10. Dispositivo di ritorno smorzato secondo la rivendicazione 8 dove l’elemento elastico (3600) comprende una molla configurata così da agire sul pistone (2500) oppure sul primo semi-cilindro (2410, 9410) e/o sul secondo semicilindro (2420, 9420). 1 1. Dispositivo di ritorno smorzato secondo una qualsiasi rivendicazione da 6 a 10, dove l’attuatore (3300, 10300) e l’elemento elastico (3600, 10600) sono disposti sostanzialmente su due lati opposti del dispositivo di smorzamento (2000, 9000).