IT201600081488A1 - Dispositivo di centratura per l’inserimento di un impianto dentale - Google Patents

Dispositivo di centratura per l’inserimento di un impianto dentale

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IT201600081488A1
IT201600081488A1 IT102016000081488A IT201600081488A IT201600081488A1 IT 201600081488 A1 IT201600081488 A1 IT 201600081488A1 IT 102016000081488 A IT102016000081488 A IT 102016000081488A IT 201600081488 A IT201600081488 A IT 201600081488A IT 201600081488 A1 IT201600081488 A1 IT 201600081488A1
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IT
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dental implant
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IT102016000081488A
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Carlo Marin
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Carlo Marin
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C1/00Dental machines for boring or cutting ; General features of dental machines or apparatus, e.g. hand-piece design
    • A61C1/08Machine parts specially adapted for dentistry
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    • AHUMAN NECESSITIES
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    • A61C8/0089Implanting tools or instruments
    • AHUMAN NECESSITIES
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Description

DISPOSITIVO DI CENTRATURA PER L’INSERIMENTO DI UN IMPIANTO DENTALE
DESCRIZIONE CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione rientra neN’ambito della realizzazione di dispositivi odontoiatrici. Più precisamente l’invenzione si riferisce ad un dispositivo di centratura per il corretto inserimento di un impianto dentale.
STATO DELLA TECNICA
Come noto un impianto dentale ha lo scopo di creare una radice artificiale per un dente artificiale o struttura protesica. Più precisamente un impianto dentale è composto da una vite, destinata ad essere inserita chirurgicamente nell’osso mascellare/mandibolare di un paziente, e da un pilastro (detto anche moncone) la cui funzione è quella di creare una connessione fra la vite e il dente artificiale. Nel seguito il termine “impianto” e il termine “vite” assumono lo stesso significato.
E’ altrettanto noto che il processo di inserimento di un impianto dentale può essere eseguito secondo una tecnica chirurgica che prevede il taglio preventivo della gengiva. Questa tecnica è impiegata quando il dente è stato appena tolto (implantologia immediata) o perso da tempo (implantologia differita). L’implantologia trans-mucosa, detta anche “flapless”, prevede invece l’inserzione dell’impianto dentale senza il taglio preventivo della gengiva. Nell’implantologia immediata rimpianto è inserito nella stessa seduta in cui viene estratto il dente.
In tutti i casi, l'impianto dentale richiede una pianificazione della posizione nella quale fissare la vite. A tale scopo viene preventivamente eseguita una tomografia assiale computerizzata (TAC) o una CBCT (Cone Baem Computed Tomography) attraverso la quale vengono ricavate immagini relative alla morfologia dell’osso in corrispondenza della regione in cui deve essere inserito l'impianto dentale. Nel caso di protesi estese, cioè quando è previsto l’inserimento di diversi impianti dentali, è normalmente realizzata una “dima” che definisce una pluralità di fori di guida per le frese, destinate a penetrare nell’osso mandibolare o mascellare. Tali fori di guida saranno opportunamente allargati e utilizzati per l’inserimento dei corrispondenti impianti/viti.
I principali inconvenienti di tale soluzione sono:
- la dima richiede preliminarmente il rilievo della morfologia delle parti anatomiche interessate all<'>intervento attraverso una TAC o una CBCT;
- la dima richiede un tempo di attesa per la sua realizzazione;
- i costi di esecuzione della dima sono normalmente rilevanti e comunque tali da rendere estremamente poco conveniente il suo impiego nel caso di impianti singoli o di numero ridotto.
- la struttura della dima non riproduce in modo preciso la morfologia delle parti anatomiche interessate in quanto il trasferimento alla dima delle informazioni derivabili dalla immagine fornita dalla TAC o CBCT risulta viziato da diverse imprecisioni che non possono essere quantificate e controllate.
Oltre a questo si osserva che nel caso nel caso di un impianto dentale singolo, destinato ad un solo dente artificiale o due impianti dentali ravvicinati destinati a sostenere ponti o protesi di estensioni limitata, non viene costruita una guida, ma il posizionamento deirimpianto, per quanto riguarda l'inclinazione in senso mesiodistale e vestibolo-linguale, viene di fatto lasciato alla sensibilità e all’abilità del dentista.
Scopo della presente invenzione è quello di ovviare agli inconvenienti sopra lamentati, con rifermento all<'>esistente tecnica nota, mediante un dispositivo di centratura per l’inserimento di un impianto dentale, in grado di guidare con la richiesta tolleranza la direzione di inserimento dell<'>impianto.
Altro scopo è quello di fornire un dispositivo del tipo anzidetto che sia anche autocentrante, così da permettere in ogni caso l<'>esecuzione della perforazione ossea mantenendo centrata la posizione rispetto alla struttura ossea mascellare/mandibolare interessata dall<'>intervento.
Ulteriore scopo è quello di fornire un dispositivo del tipo anzidetto che abbia forma indipendente dalla morfologia anatomica del paziente.
SOMMARIO
Tali scopi sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo di centratura per l’inserimento di un impianto dentale comprendente:
- un corpo includente un foro di guida per fresa dentale,
- due bracci girevolmente vincolati a detto corpo e includenti due rispettive estremità libere, detti bracci essendo girevoli tra una prima posizione aperta, in cui dette rispettive estremità libere sono tra loro distanziate, per favorire la movimentazione del dispositivo da e verso una superficie d’intervento e una seconda posizione chiusa, in cui le estremità libere sono tra loro ravvicinate per riscontare una superficie di intervento,
- un elemento elastico, atto sollecitare i bracci verso detta posizione chiusa, BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita di un dispositivo di centratura per l'inserimento di un impianto dentale, come illustrata negli uniti disegni in cui:
- la figura 1 rappresenta una vista assonometrica di un dispositivo di guida e centraggio per fresa dentale, secondo la presente invenzione;
- la figura 2 rappresenta una vista assonometrica del dispositivo di figura 1 , in operazione;
- la figura 3 rappresenta una vista frontale del dispositivo di figura 1 , in una prima configurazione operativa;
- le figure 4 e 5 sono viste frontali del dispositivo di figura 1 in possibili condizioni d’uso;
- le figura 6 e 6A sono viste assonometriche relative a possibili forme di realizzazione di un componente di un dispositivo secondo l’invenzione;
- le Figure 7 e 7A sono viste in sezioni rispettivamente del componente mostrato nelle figure 6 e 6A;
- le figure 8 e 9 sono rispettivamente una vista laterale e una vista frontale di un altro componente del dispositivo di figura 1 ;
- le figure 10, 11 e 12 sono viste relative a componenti di un kit per la realizzazione di un impianto dentale comprendente un dispositivo secondo la presente invenzione;
- le figure da 13 a 16 sono viste relative a ulteriori componenti di un kit per la realizzazione di un impianto dentale secondo l’invenzione e comprendente un dispositivo secondo la presente invenzione.
Gli stessi numeri e le stesse lettere di riferimento nelle figure identificano gli stessi elementi o componenti.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Con riferimento alle allegate figure, è di seguito descritto un dispositivo 1 di centratura per l'inserimento di un impianto dentale. Il dispositivo 1 ha la funzione, di guidare, dopo essere stato posto in posizione centrata rispetto a una zona mandibolare o mascellare di intervento, una fresa dentale che deve perforare un osso mascellare/mandibolare per il successivo inserimento della vite deirimpianto. Il dispositivo 1 comprende un corpo 10 e due bracci 20, 30, rispettivamente destro e sinistro. In una prima possibile forma di realizzazione, i bracci 20, 30 sono girevoli intorno a due rispettivi perni 21 , 31, rispettivamente destro e sinistro, previsti nel corpo 10. I bracci 20, 30 possono ruotare a compasso tra una prima posizione aperta (figura 3), in cui due rispettive estremità libere 22, 32 dei bracci 20, 30 sono tra loro distanziate, e una seconda posizione chiusa (figura 4), in cui le rispettive estremità libere 22, 32 dei bracci 20, 30 sono tra loro ravvicinati. La prima posizione aperta favorisce la movimentazione del dispositivo da e verso una superficie gengivale d’intervento. Nella seconda posizione chiusa le estremità libere 22, 32 sono tra loro ravvicinate per riscontare detta superficie gengivale/ossea. In particolare una delle estremità riscontra la superficie gengivale/ossea dalla parte vestibolare, mentre l’altra dalla parte linguale.
In una forma di realizzazione alternativa, i due bracci 20,30 possono essere inseriti nel corpo 10 senza che questo comprenda alcun perno (si veda Figura 6A). Infatti, secondo l’invenzione la conformazione interna del corpo 10 definisce vantaggiosamente delle sedi 10A almeno parzialmente cilindriche ciascuna atta a guidare nella rotazione un corrispondente di detti bracci 20,30.
Il dispositivo secondo l’invenzione comprende un foro di guida 15 per una fresa dentale. Tale foro 15 definisce/identifica un asse di perforazione Z. Tale foro 15 di guida è associato al corpo 10. Con il termine associato si intende che il foro 15 può essere definito attraverso il corpo 10 o alternativamente definito da un ulteriore corpo stabilmente collegato al corpo 10. In ogni caso, secondo l’invenzione, un/una qualsiasi spostamento/rotazione del corpo 10 si traduce in un/una corrispondente spostamento/rotazione nello spazio del foro 15.
Il foro di guida 15 ha tipicamente un diametro compreso in un intervallo fra 1 ,8 e 2,2 mm per consentire il passaggio di un utensile per fresa dentale. In una possibile forma di realizzazione, il diametro del foro di guida può arrivare anche fino a 5 mm. In questo caso, potranno essere impiegati opportuni adattatori, inseribili nel foro, per guidare le frese aventi diametro minore.
Il dispositivo 1 comprende inoltre un elemento elastico 40, atto a sollecitare i due bracci 20, 30 verso la seconda posizione chiusa. L<'>elemento elastico 40 è vincolato ai bracci 20, 30 e conformato in modo tale da spingere i bracci 20, 30 uno contro l<'>altro, in particolare sollecitando una verso l<'>altra le estremità libere 22, 32, contrastando così l<'>opposta rotazione dei bracci 20, 30 verso la posizione aperta. In questo modo il dispositivo 1 tende a mantenere la posizione chiusa in modo stabile anche quando un oggetto, in particolare una superficie gengivale/ossea 100, è interposto tra le estremità libere 22, 32. Ciò permette in particolare di definire in modo stabile il posizionamento dell<'>asse di perforazione Z rispetto alla superficie gengivale/ossea 100.
Con riferimento alla forma di realizzazione del corpo 10 in Figura 6, i perni cilindrici 21 , 31 del corpo 10 identificano due rispettivi assi di rotazione X, tra loro paralleli, per i bracci 20, 30. In accordo a quanto sopra già accennato, come mostrato in Figura 6A, i due bracci 20,30 possono ruotare all’interno delle sedi 10A parzialmente cilindriche senza essere imperniati a corrispondenti perni. In altre parole, i perni cilindrici 21 ,31 possono essere omessi per semplificare la struttura del corpo 10. In ogni caso, ciascuno dei bracci 20, 30 include, oltre alla prima estremità libera 22, 32, una seconda estremità cilindrica 27, 37, girevolmente accoppiata al corpo 10 cioè inserita nelle sedi 10A sopra definite. Ciascuno dei bracci 20,30 comprende inoltre una porzione intermedia 29, 39 curva, di collegamento tra le estremità 22, 27 e 32, 37, rispettivamente. Nella forma di realizzazione mostrata in Figura 6, allo scopo di consentire la rotazione rispetto al corpo 10, le seconde estremità cilindriche 27, 37 comprendono rispettivi fori rispettivamente accoppiati ai perni 21 , 31.
In ogni caso, le estremità cilindriche 27,37 comprendono rispettivi settori dentati 25, 35, tra loro ingrananti. L<'>estensione dei settori dentati 25, 35 lungo la superficie delle estremità cilindriche 27, 37, attorno ai rispettivi assi dei fori, determina l<'>escursione angolare massima della rotazione dei bracci 20, 30 attorno ai rispettivi perni 21 , 31 e, conseguenza la distanza tra le posizioni chiusa e aperta del dispositivo 1.
Le due estremità cilindriche 27, 37 e le due porzioni intermedie 29, 39 dei bracci 20, 30 sono rispettivamente simmetriche rispetto a un piano medio XZ del dispositivo 1, passante per l<'>asse di perforazione Z, parallelo agli assi di rotazione X ed equidistante da questi.
Le estremità libere 22, 32 sono tra loro diverse, essendo una estremità libera (ad esempio, nell<'>esempio realizzativo delle allegate figure, l<'>estremità libera destra 22) maggiormente estesa dell<'>altra estremità libera (nell<'>esempio realizzativo delle allegate figure, l<'>estremità libera sinistra 32) lungo una direzione parallela agli assi di rotazione X. Su una delle estremità libere 22, 32 (ad esempio, nell<'>esempio realizzativo delle allegate figure, sull<'>estremità libera destra 22) sono previsti un primo e un secondo riscontro 23, 24, mentre sull<'>altra delle estremità libere 22, 32 (ad esempio, nell<'>esempio realizzativo delle allegate figure, sull<'>estremità libera sinistra 32) è previsto un terzo riscontro 33. Il primo, secondo e terzo riscontro 23, 24, 33 sono reciprocamente disposti in modo da non essere reciprocamente allineati, così da definire, quando il dispositivo 1 è nella posizione chiusa, un piano di riferimento XY del dispositivo 1 , fisso rispetto all<'>asse di perforazione Z.
In particolare, nell<'>esempio realizzativo delle allegate figure, il piano di base XY è ortogonale all<'>asse di perforazione Z. In altre varianti realizzative, non rappresentate, l<'>asse di perforazione Z potrebbe essere diversamente inclinato rispetto al piano di base XY, secondo le specifiche esigenze operative.
Con riferimento alla variante realizzativa delle allegate figure, il primo, secondo e terzo riscontro 23, 24, 33 sono costituiti da punte (di seguito indicate con gli stessi riferimenti 23,24,33) removibilmente accoppiabili, ad esempio mediante accoppiamento filettato o accoppiamento per interferenza, alle rispettive estremità libere 22, 32. Le punte 23, 24, 33 sono in materiale sterilizzabile, metallico o plastico. Le punte definiscono rispettivi assi di riscontro Y, tra loro paralleli, ma non allineati, giacenti sul piano di base XY quando il dispositivo 1 è nella posizione chiusa. In particolare, le tre punte 23, 24, 33, in virtù della loro reciproca disposizione, definiscono una sorta di tripode che migliora vantaggiosamente la stabilità operativa del dispositivo come più avanti sottolineato.
Nella posizione chiusa, il primo, secondo e terzo riscontro 23, 24, 33 sono suscettibili di riscontrare, in operazione all<'>interno della bocca del paziente, la superficie gengivale/ossea 100 (figura 4). Nell<'>esempio delle allegate figure 2 e 4, le punte 23 e 24 sull<'>estremità libera destra 22 riscontrano il fianco linguale della superficie gengivale/ossea 100, mentre la punta 33 sull<'>estremità libera sinistra 32 riscontra il fianco vestibolare della superficie gengivale 200. Secondo altra variante operativa (non rappresentata) il dispositivo 1 può essere impiegato ruotato di 180°, ovvero con le punte 23 e 24 sull<'>estremità libera destra 22 che riscontrano il fianco vestibolare della superficie gengivale 200 e la punta 33 sull<'>estremità libera sinistra 32 riscontra il fianco linguale.
In tutti i casi, nella posizione chiusa, la superficie gengivale 100 è ulteriormente riscontrata da una superficie di riscontro 16 concava, prevista sul corpo 10 in posizione rivolta verso il piano di base XY. Secondo altra variante realizzativa dell<'>invenzione (non rappresentata) la superficie di riscontro 16 è piana. La conformazione curva delle porzioni intermedie 29, 39 dei bracci 20,30 consente a queste di essere disposte lungo i fianchi della superficie gengivale 100, senza essere a contatto con essa. Il contatto tra la superficie gengivale 100 e i riscontri 23, 24 e 33 e la superficie di riscontro 16 consente al dispositivo 1 di essere, in operazione, correttamente posizionato e centrato rispetto alla superficie gengivale 100 e quindi anche rispetto al sottostante osso mandibolare 200 (figure 2 e 4). Tale corretta posizione può essere facilmente mantenuta grazie all<'>azione dell<'>elemento elastico 40, che sollecita i bracci 20, 30 verso la posizione chiusa. Ciò consente quindi, in particolare di orientare correttamente e mantenere la direzione di perforazione Z. Dopo il posizionamento del dispositivo 1 , la perforazione dell<'>osso mandibolare 200 può avvenire mediante inserimento dell<'>utensile della fresa attraverso il foro 15, preferibilmente definito attraverso il corpo 10.
Con riferimento a Figura 5, si osserva che il dispositivo 1 secondo l’invenzione stabilisce l'orientamento della direzione di perforazione Z anche nel caso in cui l’osso 200 mandibolare presenti una morfologia piuttosto complessa. In Figura 5, ad esempio, è riportata una immagine (TAC) di un osso mandibolare 200 che presenta una porzione superiore 201 marcatamente inclinata rispetto a quella inferiore 202. Appoggiando la superficie di riscontro 16 contro la porzione superiore 201 , il dispositivo 1 si orienta autonomamente per effetto dell’azione dei due bracci 20.30 contro le pareti opposte (vestibolare e linguale) dell’osso 200. In particolare, tale orientamento si traduce nella definizione di una direzione di perforazione Z che attraversa la struttura ossea nella zona centrale, ideale per la realizzazione deii impianto dentale.
Con riferimento alle figure 6 e 7, preferibilmente il corpo 10 comprende una superficie di base posteriore 61 , dalla quale sono ortogonalmente sporgenti i perni 21 , 31. Dal bordo perimetrale della base posteriore 61 , in direzione parallela ai perni 21. 31 è ulteriormente sporgente una parete perimetrale 62 che delimita un volume interno del corpo 10. Il volume interno alloggia le estremità cilindriche 27, 37 dei bracci 20, 30, con i rispettivi fori rispettivamente accoppiati ai perni 21 , 31. Nella forma di realizzazione mostrate nelle Figure 6A e 7A, il corpo 10 presenta la medesima configurazione, ma non prevede alcun perno sporgente dalla base posteriore 61. Per il resto, il corpo 10 corrisponde a quello descritto per le figure 6 e 7. In particolare in tutti i casi il corpo 10 definisce le sedi 10A sopra definite che alloggiano le estremità cilindriche 27,37 guidando la rotazione delle stesse.
La parete perimetrale 62 comprende una parete inferiore 63 rivolta verso il piano di base XY, sulla quale è prevista la superficie di riscontro 16, e, da parte opposta, una parete superiore 64, piana. Il foro di guida 15 è passante attraverso entrambe la parete inferiore 63 e la parete superiore 64. La parete perimetrale 62 definisce inoltre due pareti laterali 65, 66 almeno parzialmente cilindriche, rispettivamente destra e sinistra, di collegamento tra la superficie di riscontro 16 e la superficie superiore 64. Tali pareti laterali 65,66, insieme alla base posteriore 61 , configurano le sedi 10A sopra definite entro cui sono alloggiate le estremità cilindriche 27,37. Le pareti laterali 65, 66 definiscono due feritoie circonferenziali 67, 68 dalle quali rispettivamente sporgono le porzioni intermedie 29, 39 curve dei bracci 20, 30. Le feritoie circonferenziali 67, 68 rispettivamente consentono la rotazione dei bracci 20, 30 intorno all’asse di rotazione definito dalla conformazione delle sedi 10A e/o dai perni 21, 31 quando presenti. Ciascuna feritoia 67, 68 comprende un limite superiore 67a, 68a e un limite inferiore 67b, 68b. Il limite superiore 67a, 68a è più prossimo alla parete superiore 64 e costituisce il fine corsa per il rispettivo braccio 20, 30, nella posizione aperta. Il limite inferiore 67b, 68b è più prossimo alla parete inferiore 63 e costituisce il fine corsa per il rispettivo braccio 20, 30 nella posizione chiusa. In corrispondenza del limite superiore 67a, 68a, la feritoia circonferenziale 67, 68 comprende inoltre un<'>apertura assiale 67c, 68c, parallela agli assi di rotazione X, attraverso la quale i bracci 20, 30 sono liberamente traslabili lungo i perni 21 , 31 , quando presenti, o comunque lungo una direzione assiale ortogonale all’asse di perforazione Z.
L<'>apertura assiale 67c, 68c consente di infilare o sfilare i bracci 20, 30, rispettivamente nelle o dalle sedi 10A, quando gli stessi bracci si trovano nella posizione aperta. In questo modo i bracci 20, 30 sono separabili dal corpo 10, ad esempio per facilitare la sterilizzazione del corpo 10 e dei bracci 20, 30.
Secondo altra variante realizzativa (non rappresentata) le aperture assiali 67c, 68c delle feritoie 67, 68 non sono presenti e i bracci 20, 30 sono così vincolati al corpo 10 in modo che la traslazione in direzione assiale sia impedita. In tale variante realizzativa, il dispositivo 1 non è sterilizzabile ed è quindi di tipo monouso. In questa condizione il dispositivo è preferibilmente realizzato in materiale plastico.
Negli esempi realizzativi delle allegate figure, il foro di guida 15 è posto al centro del corpo 10, in particolare al centro delle pareti inferiore 63 e superiore 64 e quindi del volume interno del corpo 10, nel quale sono alloggiate le estremità cilindriche 27, 37 dei bracci 20, 30. Per consentire il passaggio dell<'>utensile di una fresa dentale lungo il foro di guida 15, dalla parete superiore 64 alla parete inferiore 63, i settori dentati 25, 35 comprendono rispettive scanalature (36 in figura 8), allineate tra di loro e al foro di guida 15. Le scanalature consentono il passaggio di una fresa dentale attraverso il corpo 10 in tutte le posizioni dei bracci 20, 30, in particolare nella seconda posizione chiusa, utilizzata durante le operazioni di perforazione, quando il dispositivo 1 è in accoppiamento con la superficie gengivale 100 e l<'>osso mandibolare 200.
Secondo altre varianti realizzative dell<'>invenzione (non rappresentate), il foro di guida 15 non attraversa il volume interno del corpo 10, ma è spostato rispetto ad esso, pur essendo posizionato lungo il piano medio XZ del dispositivo 1. Ad esempio, con riferimento alla figura 6, il foro di guida 15 potrebbe essere posto oltre la base posteriore 61 , in modo tale che questa sia interposta tra il foro di guida 15 e il volume interno, oppure davanti ai perni 21 , 31 , in modo tale che la distanza tra il foro di guida 15 e la base posteriore 61 sia maggiore della lunghezza dei perni 21 , 31. In tali varianti realizzative, non sono previste, in quanto non necessarie, le scanalature sui settori dentati 25, 35.
Secondo una forma di realizzazione preferita, l<'>elemento elastico 40, in materiale sterilizzabile plastico o metallico, è simmetrico rispetto al piano medio XZ del dispositivo 1. Tale elemento elastico 40 è costituito da:
- due estremità curve 41 , 42 rispettivamente accoppiabili mediante inserimento a due fori di accoppiamento 51 , 52 rispettivamente previsti lungo le porzioni intermedie 29, 39 dei bracci 20, 30,
- due tratti rettilinei 43, 44, rispettivamente adiacenti alle estremità curve 41 , 42, entrambi orientati parallelamente all<'>asse di perforazione Z,
- un tratto centrale 45 a forma di “U”, giacente parallelamente al piano di base XY, che collega i due tratti rettilinei 43, 44.
I due tratti rettilinei 43, 44 consentono all<'>elemento elastico 40 di non interferire con la superficie gengivale 100 e con i denti adiacenti, quando il dispositivo 1 è accoppiato ad essa.
La rigidezza dei tratti rettilinei 43, 44 e del tratto centrale 45 conferiscono le proprietà elastiche dell<'>elemento elastico 40.
L<'>accoppiamento tra le estremità curve 41 , 42 e i fori di accoppiamento 51 , 52 consente di accoppiare removibilmente l<'>elemento elastico 40 ai bracci 20, 30. A tal proposito, ciascuna delle porzioni intermedie 29,39 dei bracci 20,30 potrebbe comprendere una pluralità di fori di accoppiamento per aumentare la versatilità operativa del dispositivo di centratura. A tal proposito, nella forma di realizzazione mostrata nella forma di attuazione in figura 3, le porzioni intermedie 29,39 dei bracci 20,30 definiscono due coppie di fori 51-52 e 51A-52A che consentono almeno due possibili modalità di accoppiamento dell’elemento elastico 40. Si osserva che anche l’elemento elastico 40 può essere separabile dai bracci 20, 30, ad esempio per essere sterilizzato separatamente rispetto ai bracci 20, 30.
In generale, secondo una forma di realizzazione illustrata nelle figure, il dispositivo 1 è di tipo riutilizzabile, essendo separabile nei seguenti componenti individualmente sterilizzabili:
- il corpo 10;
- il braccio destro 20 e il braccio sinistro 30 separabile dal corpo 10 mediante scorrimento lungo le aperture assiali 67c, 68c delle feritoie 67, 68,
- le tre punte 23, 24, 33,
- Γ elemento elastico 40.
Secondo una forma di realizzazione alternativa, non illustrata nelle figure, il dispositivo 1 può essere anche di tipo monouso.
La presente invenzione è anche relativa ad un kit per l'inserimento di un impianto dentale comprendente almeno un dispositivo di centratura secondo la presente invenzione. A tal proposito, le Figure da 10 a 14 si riferiscono a possibili componenti di un kit secondo l’invenzione che possono essere associati operativamente al dispositivo di centratura secondo l’invenzione.
Con riferimento a Figura 10, il kit secondo l’invenzione può comprendere una placca distanziatrice 80, collegabile al corpo 10, preferibilmente al lato esterno della base posteriore 61 o su una superficie anteriore. Tale placca distanziatrice 80 può presentare differenti spessori e può dunque essere collegata al corpo 10, preferibilmente in modo rimovibile. L’impiego di una placca distanziatrice 80 consente vantaggiosamente di regolare la posizione deirimpianto dentale rispetto al dente 99 più vicino (indicato in Figura 10).
Con riferimento alla Figura 11 , il kit secondo l’invenzione può comprendere anche un elemento di riferimento 85 collegabile, direttamente o indirettamente, al corpo 10. Tale elemento di riferimento 85 è definito preferibilmente da un corpo che definisce/identifica una direzione di sviluppo 501 lungo la quale, tale elemento 85, si sviluppa prevalentemente. Secondo una prima variante, mostrata in Figura 1 1 , l’elemento di riferimento 85 può essere collegato al corpo 10 del dispositivo di centratura 1 in modo tale che tale direzione di sviluppo 501 sia parallela alla direzione di perforazione Z. A tal proposito l’elemento 85 emerge preferibilmente da una base 86 collegata al corpo 10, ancora più preferibilmente al lato esterno della base posteriore 61 . Nel caso in cui vi sia la necessità di installare impianti dentali in posizione ravvicinata, viene realizzato un primo impianto 82 al quale viene associato un ulteriore elemento di riferimento 83. Per realizzare il secondo impianto, può essere vantaggiosamente sfruttato l’elemento di riferimento 85 associato al corpo 10 per correggere/definire l'orientamento del dispositivo 1 in riferimento all’elemento di riferimento 83 associato al primo impianto 82. Si precisa che la sopra indicata base 86 così come detto ulteriore elemento di riferimento 83 possono essere anch’essi componenti del kit secondo l’invenzione.
Con riferimento a Figura 12, secondo una ulteriore variante, l’elemento di riferimento 85 è configurato in modo da essere collegabile al corpo 10 del dispositivo di centratura 1 in modo tale che la sua direzione di sviluppo 501 sia inclinata rispetto all’asse di perforazione z di un angolo a compreso fra 25° e 35°. Questa soluzione è particolarmente utile ad esempio nel caso in cui vi sia la necessità di predisporre quattro impianti dentali per la sostituzione della dentatura dell’arcata dentaria inferiore. In questo caso, la normale tecnica implantologia prevede due impianti centrali, per i quali viene realizzata una perforazione della struttura ossea in direzione sostanzialmente normale al piano della dentatura, e due impianti più laterali che devono essere installati in una posizione compresa fra quella dei impianto dentale adiacente e quella del corrispondente forame mentoniero. Allo scopo di evitare il contatto con i nervi che attraversano il forame mentoniero, per gli impianti laterali è necessario realizzare una perforazione in una direzione inclinata di circa 25°- 35° rispetto alla direzione normale seguita per gli impianti centrali. In figura 12, è schematizzato un impianto centrale (indicato con riferimento 82) al quale è viene associato un ulteriore elemento di riferimento 83. Per realizzare l'impianto laterale, può essere sfruttato l’elemento di riferimento 85 associato al corpo 10 del dispositivo 1 . In particolare, il dispositivo 1 può essere inclinato fino anche detto elemento di riferimento 85 risultare parallelo all’elemento di riferimento 82 associato all’impianto centrale 82. In questo modo, l’asse di perforazione Z del dispositivo 1 assume l’orientamento (25°- 35° rispetto alla normale) richiesta dalla tecnica implantologica.
Le Figure da 13 a 17 si riferiscono ad un ulteriori di un kit secondo l’invenzione. Questo può comprendere almeno una fresa 90 atta ad essere guidata all’interno del foro 15 del dispositivo di centratura 1. Con riferimento a Figura 13, preferibilmente la fresa comprende almeno una porzione graduata 91 (ad esempio in mm). Questa ultima comprende una pluralità di tacche 93 distanziate (ad esempio di 1 mm) ciascuna delle quali per indicare una profondità di penetrazione della fresa nel dente. Si osserva che le tacche 93 sono definite a partire da una certa distanza L dall’estremità della fresa. Tale distanza corrispondente sostanzialmente alla lunghezza del foro di guida 15 definito attraverso il corpo 10 del dispositivo di centratura 1. Con riferimento a Figure 14, il kit secondo l’invenzione può comprendere anche un elemento distanziatore 95 provvisto di una cavità assiale il cui asse può essere allineato con quello del foro di guida 15. L’elemento distanziatore 95 ha la funzione di definire uno stop di profondità ovvero la profondità di perforazione programmata. In particolare l’elemento distanziatore 15 ha la funzione di appoggiare in battuta conto la parete superiore 64 del corpo 10 del dispositivo 1 come mostrato nelle Figure 15 e 16. Si osserva che per uno stesso dispositivo di centratura 1 considerato, la lunghezza L1 , L2 dell’elemento distanziatore 95 stabilisce la lunghezza/profondità di perforazione L1<*>, L2<*>. A tal proposito, in Figura 15 è illustrato un distanziatore 95 di lunghezza L1 inferiore alla lunghezza L2 del distanziatore 95 illustrato in Figura 16. Ne consegue che il distanziatore in Figura 15 stabilirà una lunghezza/profondità di perforazione L1<*>maggiore di quella (indicata con L2<*>) stabilita dal distanziatore in Figura 16. In pratica, a parità di dispositivo di centratura, aN’aumentare della lunghezza del distanziatore diminuisce la profondità di perforazione.
In una ulteriore forma di realizzazione, nel caso in cui il foro di guida del dispositivo di centratura 1 sia superiore ai 2 mm, il kit secondo l’invenzione può comprendere anche un elemento adattatore (non illustrato nelle figure) per guidare frese di diametro minore a quelle di detto foro di guida. Tale elemento presenterà almeno una porzione cilindrica inseribile nel foro di guida e comprendente un foro interno passante avente un diametro corrispondente a quello del diametro della fresa che si intende impiegare.
Il dispositivo sopra descritto consente di assolvere pienamente i compiti e gli scopi prefissati. In particolare, il dispositivo secondo l’invenzione può essere vantaggiosamente impiegato anche per la realizzazione di un singolo impianto con costi assolutamente accessibili e senza richiedere la realizzazione di alcuna dima è altro mezzo equivalente. Il dispositivo secondo l’invenzione consente inoltre l’esecuzione della perforazione ossea definendo una direzione di perforazione centrata rispetto alla struttura mascellare/mandibolare.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) di centratura per l'inserimento di un impianto dentale comprendente: - un corpo (10); - un foro (15) di guida associato a detto corpo (10), - due bracci (20, 30) girevolmente vincolati a detto corpo (10) e includenti due rispettive estremità libere (22, 32), detti bracci (20, 30) essendo girevoli tra una prima posizione aperta, in cui dette rispettive estremità libere (22, 32) sono tra loro distanziate, per favorire la movimentazione del dispositivo (1) da e verso una superficie di intervento, e una seconda posizione chiusa, in cui le estremità libere (22, 32) sono tra loro ravvicinate per riscontare una superficie di intervento, - un elemento elastico (40) per sollecitare i bracci (20, 30) verso detta posizione chiusa.
  2. 2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1 , ulteriormente comprendente: - un primo e un secondo riscontro (23, 24) su una di dette estremità libere (22) e un terzo riscontro (33) sull<'>altra di dette estremità libere (32), detti primo, secondo e terzo riscontro (23, 24, 33) essendo reciprocamente disposti in modo da definire un piano di base (XY) di detto dispositivo (1) quando detti bracci (20, 30) sono in detta posizione chiusa.
  3. 3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detto piano di base (XY) è ortogonale a detto foro (15) di guida.
  4. 4. Dispositivo (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuno di detti bracci (10,20) comprende una estremità cilindriche (27,37) opposta alla corrispondente estremità libera (22,32), detto corpo configurando delle sedi (10A) almeno parzialmente cilindriche in cui vengono alloggiate dette estremità cilindriche (27,37), dette sedi (10A) guidando la rotazione di detti bracci fra dette posizioni aperta e chiusa.
  5. 5. Dispositivo (1 ) secondo la rivendicazione 4, in cui detto corpo (10) comprende una coppia di perni (21,31), detti bracci (20,30) essendo girevoli intorno ad un corrispondente di detti perni (21 , 31).
  6. 6. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui detto corpo (10) è conformato in modo tale che detti bracci (20, 30) siano liberamente traslabili lungo una direzione ortogonale all’asse di detto foro (15) quando detti bracci (20, 30) sono in una posizione diversa da detta posizione chiusa.
  7. 7. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6, in cui detti bracci (20, 30) comprendono rispettivi settori dentati (25, 35) tra loro reciprocamente ingranati per guidare la rotazione di detti bracci (20, 30) tra dette posizioni chiusa e aperta, in ciascun braccio (20, 30) ciascuno di detti settori dentati (25, 35) essendo posto a un<'>altra rispettiva estremità (27, 37) di detto braccio (20, 30), contrapposta rispetto a detta estremità libera (22, 32).
  8. 8. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 7, in cui detti settori dentati (25, 35) comprendono rispettive scanalature allineate a detto foro (15) di guida, così da consentire il passaggio di una fresa dentale attraverso detto corpo (10) almeno quando detti bracci (20, 30) sono in detta seconda posizione chiusa.
  9. 9. Dispositivo (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto corpo (15) comprende una superficie di riscontro (16) concava o piana, rivolta verso detto piano di base (XY) e suscettibile di riscontrare una superficie gengivale (100) quando detto dispositivo (1) è operativo in detta seconda posizione chiusa.
  10. 10. Dispositivo (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 9, in cui detti primo, secondo e terzo riscontro (23, 24, 33) sono punte rimovibili rispetto a dette rispettive estremità libere (22, 32).
  11. 1 1. Dispositivo (1 ) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuno di detti bracci (20, 30) comprende un rispettivo foro di accoppiamento (51 , 52) accoppiabile a una rispettiva estremità (41 , 42) di detto elemento elastico (40).
  12. 12. Kit per la realizzazione di un impianto dentale caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11 e almeno una fresa atta ad essere guidata attraverso detto foro di guida di detto dispositivo.
  13. 13. Kit secondo la rivendicazione 12, in cui detto kit ulteriormente comprende un elemento distanziatore (95) comprendente una cavità longitudinale attraversabile da detta fresa, detto elemento distanziatore (95) definendo una posizione di stop per l’avanzamento di detta fresa una volta in battura contro una parete superiore (64) di detto corpo (10) da cui si sviluppa detto foro di guida (15).
  14. 14 Kit per la realizzazione di un impianto dentale caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11 e almeno una placca distanziatrice (80) collegabile a detto corpo (10) di detto dispositivo (1).
  15. 15. Kit per la realizzazione di un impianto dentale caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11 e almeno un elemento di riferimento (85) che definisce una direzione di sviluppo (501), detto elemento di riferimento (85) essendo solidale a detto corpo (10) in modo che detta direzione di sviluppo (501 ) risulti parallela all’asse di detto foro (15) o inclinata di un angolo prestabilito rispetto allo stesso asse di detto foro (15).
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